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Anthony

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Emanuele Montesano

Emanuele Montesano

“Walking On Tomorrow”, esordio da solista, contiene vita, esperienze, emozioni e sogni, in un album dalle sonorità metal di cui è songwriter, autore, compositore, arrangiatore, chitarrista e produttore

Primo disco da solista: perché ora? Che esperienza è stata? Credo che ci sia sempre un momento nella vita che consideriamo giusto per fare determinate cose e tutto dipende da ciò che si sente e si vuole esprimere secondo me. Dopo tanti anni di musica all’interno di gruppi, progetti di collaborazioni artistiche e piccole produzione, sentivo che era arrivato il momento giusto per scrivere, comporre e produrre qualcosa che fosse soltanto mio, senza influenze esterne, che parlasse di me

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e di ciò che avevo dentro. Questa urgenza comunicativa mi ha messo nelle condizione di prendermi una pausa dai gruppi che avevo in quel momento per dedicarmi a questo mio primo album solista. La cosa importante per me era quella di fare un lungo viaggio introspettivo nel quale raccontarmi senza filtri e con la massima libertà sia a livello di contenuti e temi, sia alivello musicale. Walking On Tomorrow è un album di stampo Hard Rock, ma sono molte le influenze e le atmosfere e, anche in

questo, cercavo la massima libertà di espressione che è un qualcosa che si può trovare nella concezione di album solista. L’esperienza è stata intensa perché è stato un lungo viaggio dentro di me in cui racconto alcune mie esperienze, stati d’animo. Parlo di amore, amicizia, passione, sogni, paure, gioie e tormenti. Ho tirato fuori molto di me in questo disco. Come sono andate le lavorazioni del disco? Decisamente impegnative un po’ su tutti i fronti ma ne ero assolutamente consapevole. Fare un album in generale è sempre impe

gnativo e farne uno solista in cui sai che tutto dipende da te a livello di gestione è decisamente molto intenso. Una volta scritti i brani la cosa piu’ complessa è stata trovare i turnisti giusti che suonassero in studio le mie composizioni e devo dire che la ricerca è stata lunga. Cercavo musicisti che “sentissero” ciò che avevo scritto e che potessero quindi eseguire al meglio le parti in sessione. Io sono l’autore, compositore, arrangiatore, chitarrista e produttore, ho scritto tutto in quest’album comprese le linee vocali dei brani, mi serviva però stringere collaborazioni in studio per gli altri strumenti che io non suono, inclusa la voce. Devo dire che è stata una delle parti più lunghe e complesse. Anche l’aspetto economico ha avuto decisamente un peso per la produzione dell’album e questo ha portato a qualche fase di rallentamento. Tutto fa parte del gioco. La forza c’è sempre stata, anche nei momenti più complessi, proprio perchè sapevo che stavo facendo un qualcosa di molto importante per me. Ci sono stati momenti di grande emozione

dovuti al vedere come ciò che avevo nella testa e nel cuore si stava man mano concretizzando e momenti molto divertenti nelle sessioni di registrazione con il mio fonico di fiducia (Massari) e nella fase mix e master (Castelli). Un esperienza importante, formativa, intensa. Qual è la canzone del disco alla quale sei più legato? Essendo un album solista è veramente difficile pensare di essere legato maggiormente a un brano piuttosto che ad un altro. Ogni canzone ha un significato, uno stato d’animo e tema differente. Posso però dire che il brano che mi ha divertito di più registrare è stato Get Off. Un Hard Rock molto diretto, veloce. Le parti soliste di questo brano sono state completamente improvvisate dall’inizo alla fine in studio di registrazione. In generale ho improvvisato altre parti soliste nell’album, ma Get Off nella sua totalità. Mi sembra che i tuoi gusti puntino dritto verso l’epoca d’oro del metal. Quali sono i tuoi punti di riferimento? Arrivo da una scuola Hard Rock e Heavy Metal che si rifà alle sonorità classiche degli anni settanta e soprattutto ottanta e novanta. Oltre ai grandi gruppi che hanno caratterizzato quell’epoca straordinaria per il genere, sono molto influenzato anche dal Punk, Epic Metal, Folk Italiano, Spanish e, ovviamente Blues e Rock N’ Roll. Quali i tuoi prossimi passi? In questo momento penso a promuovere Walking On Tomorrow e a proporlo dal vivo il più possibile, poi sono tante le cose che vorrei fare. Continuare a collaborare con artisti sia in studio che live, che è qualcosa che faccio da diversi anni. Mi piacerebbe fare un album con il mio attuale gruppo, che è la band che mi accompagna live in Walking On Tomorrow. Sicuramente continuare a scrivere e produrre anche come solista. L’aspetto di scrittura e composizione è molto importante per me. Di idee ce ne sono tante cosi come di voglia e determinazione. Certamente la musica, il Rock N’ Roll, avranno sempre un ruolo fondamentale nella mia vita.

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