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Cinzia Gargano
from TRAKS MAGAZINE #31
by Fabio Alcini
Di Chiara Orsetti
Pop, ironia e molti sogni (qualcuno realizzato): la cantautrice palermitana presenta il nuovo singolo “Stupiscimi”, in attesa del primo lp
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Hai iniziato il tuo percorso artistico come ballerina, proseguendo poi con il canto… Diciamo che ho avuto varie vite artistiche. Una mia canzone incomincia proprio dicendo “ho cambiato tante vite e tante vite mi han cambiata” perché in effetti ho iniziato all’età di quattro anni con la danza. Da piccola cantavo e ballavo davanti allo specchio, e ho iniziato a camminare e a ballare contemporaneamente. Ricordo che mia madre, per farmi mangiare, doveva rincorrermi in giro per casa a tempo di musica con il piatto in mano. Povera mamma! Ho portato poi mio padre in una scuola di danza, costringendo mio padre a iscrivermi. Ho iniziato il percorso che poi è durato per 23 anni, diventando una professionista. Mi sono diplomata in un’accademia di musical, iniziando a portare in scena anche questo tipo di ballo. Ho poi avuto un brutto incidente in macchina, e la mia carriera si è dovuta interrompere. Lo posso raccontare, quindi va bene, e poi credo che tutto abbia un senso. Mi sono ritrovata nella veste di cantautrice e, passata la rabbia, ho capito che tutte le cose accadono per una ragione, anche quelle brutte, soprattutto quelle brutte. Ho ricevuto la chiamata per entrare a far parte di un trio vocale femminile, e da lì è iniziata la nuova avventura. Inizialmente è stata tosta: era tutto un altro mondo rispetto alla danza. Abbiamo girato molto insieme alle altre ragazze del gruppo, andando anche in televisione. Poi ci siamo sciolte. Ho pensato allora di iniziare a comporre inediti, all’età di 30 anni. Ho scritto poesie fin da piccola, e sembrava un buon momento per iniziare. Ho pubblicato così il mio primo singolo, intitolato AAA Cercasi, proprio nell’anno di Occidentali’s Karma. Ho letto il testo della canzone su TV Sorrisi e Canzoni ho pensato “Mannaggia, ci ha pensato prima lui”! Grazie a questo brano sonoarrivata in finale a Fiat Music con Red Ronnie, un’esperienza incredibile in diretta su Roxy Bar. Da lì ho ricevuto la chiamata del mio produttore che mi ha proposto di creare insieme un progetto. Edoardo Musumeci
ha dato un vestito vero e proprio alle mie canzoni, che fino a quel momento erano più vintage: parto da Gaber, Buscaglione, Jannacci e lui ha dato una veste più moderna e ha inserito parti elettroniche. Ascoltando i tuoi brani si percepisce un’aria fresca, frizzante. La musica per me è un mezzo per lasciare sorrisi. Nel disco ci sono canzoni più malinconiche e più autobiografiche, ma mi hanno detto che l’ironico è un malinconico mancato, in fondo. L’altra
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faccia della medaglia l’ho voluta mettere nel primo album che si intitola Seria-mente, un gioco di parole evidente. Il primo singolo estratto è Ti amo il meno possibile, semifinalista al contest del Concertone del Primo Maggio Next. Parliamo di Tragifavola, il secondo singolo. Il principe azzurro arriva e salva la fanciulla indifesa o anche in questo caso c’è dell’ironia di fondo? Io odio le canzoni “sole cuore e amore”, che sono lontane dal mio
modo di essere. Se parlo d’amore devo farlo in maniera ironica, non riesco a buttarmi sul passionale straziante. Mi piace ironizzare perché, se non si può ridere di tutto, cosa resta nella vita? Ho preso in giro il principe azzurro perché fin da piccole, nelle favole, le storie di eroi in calzamaglia ci hanno creato un sacco di aspettative. Che palle! Ho creato questa canzone per demolire il principe azzurro, che nella vita reale non esiste… e meno male! Quando uscirà il tuo album? In realtà il disco è pronto da un anno. Sto aspettando a pubblicarlo perché vorrei l’occasione giusta. È un progetto a cui tengo moltissimo e vorrei che venisse pubblicato nel momento migliore possibile. Contiene tutte le sfaccettature del il mio essere cantautrice e del mio essere persona. Il disco si compone di 8 tracce, di cui una cover riarrangiata e 7 inediti, alcuni ironici e altri autobiografici a cui tengo molto. Uno di questi affronta un tematica che mi sta molto a cuore e che mi piacerebbe avesse un suo spazio importante in mezzo alle altre. La perfezione non esiste, ma vorrei dare il massimo a questo primo album, che mi rappresenta al 100%. Le canzoni sono come mettersi a nudo, più che togliersi gli abiti di dosso. Nel momento in cui canti un tuo brano, le persone che ascoltano sanno che tutto parte direttamente da te e dal tuo vissuto. Ci vuole fegato! Quale canzone di Sanremo avresti voluto scrivere tu? Non necessariamente canzoni che hanno vinto, eh! Le due canzoni che avrei voluto scrivere, perché le metto a pari merito, sono Ti regalerò una rosa e Abbi cura di me di Simone Cristicchi. Per me è il punto di riferimento dal punto di vista autorale delle musica italiana. Ho avuto un colpo di fulmine per lui fin dal primo istante, perché è un autore pazzesco e per me geniale: riesce a essere ironico e contemporaneamente e ad avere una profondità fuori dal normale. Lui spazia dalla musica al teatro, è carisma allo stato puro, e tutto quello che sforna, per me, è poesia, che sia ironica o emotiva. (Chiara Orsetti)