Aceto Balsamico di Modena IGP - ID CARD

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ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 13/04/2023

Piano dei Controlli - Data di riferimento 12/06/2023

Tariffario - Data di riferimento 04/07/2023

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 24/04/2024

IlConsorziodituteladell’AcetoBalsamicodiModenaIGPèfortementeimpegnatoindiverseiniziativeperpromuoverelasostenibilità.Trai progettipiùsignificativifiguralosviluppodiunpianoditransizioneecologicapergliacetifici,cheprevedel’implementazionedistrumenti concreti per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici; un programma di formazione rivolto ai produttori, con l’obiettivo di dotarli dellecompetenzenecessarieperutilizzareuntooldedicatoallamisurazionedell’improntaambientaleaziendale;undottoratodiricerca triennale,asupportodelleiniziativeprecedentiefocalizzatosullostudioesulladefinizionediunmodellodigestionedellasostenibilità ambientale, economica e sociale; un progetto sull’integrazione dei principi di sostenibilità nei disciplinari dei prodotti a Indicazione Geografica,conparticolareattenzioneall’AcetoBalsamicodiModenaIGP,chesidistinguecomemodellodieccellenzainquestoambito. Ladocumentazionerelativaaquesteattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.

QUALIVITA

ANALISI GENERALE

→ PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 20 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.

›› Rispetto al benchmark del settore vegetali trasformati :

1. Attività promozionali : nel disciplinare di produzione si riporta l’adesione dei produttori locali a sagre e manifestazioni specifiche, questi eventi possono favorire la promozione del prodotto (IND_078). Si tratta dell’unico prodotto (dei due della categoria analizzata) a prevedere questo indicatore come effettivo; l’altro prodotto lo prevede a livello potenziale.

2. Controlli sul prodotto : il piano di controlli approvato dal Ministero prevede l’esecuzione di analisi isotopiche sulla materia prima, che permettono di verificare l’effettiva origine del mosto dalle uve e l’origine dell’aceto dal vino, riducendo la possibilità di frodi causata da materie prime o semilavorati non conformi (IND_060).

→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 20 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.

I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità

›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto vegetali trasformati :

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

Solo uno dei prodotti della categoria vegetali trasformati analizzati prevede questo indicatore (come potenziale) a livello di statuto del Consorzio “Il Consorzio ha la responsabilità di mantenere rapporti con istituzioni e organismi deputati allo studio al fine di sviluppare la ricerca in campo agroalimentare”

• IND_053 Effetti sull’economia locale

QUALIVITA

Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore (effettivo) prevedendo che “Nel comune di [...] la produzione della [...] è sempre avvenuta utilizzando le trafile in bronzo. Questa particolarità ha stimolato la creazione da parte di artigiani di trafile di vario formato che hanno permesso la produzione di differenti formati di pasta”.

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore, come potenziale, prevedendo che “Il Consorzio non ha fini di lucro e si propone di: b) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico, finalizzate al miglioramento qualitativo delle produzioni in termini di sicurezza igienico sanitaria, caratteristiche chimiche fisiche organolettiche nutrizionali del [...]”.

• IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

Due dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica prevedono questo indicatore come effettivo prevedendo nel piano dei controlli che “Gli operatori che intendono aderire al [...] devono inviare a [...] adeguatamente compilato in ogni sua parte, allegando: [...] - Copia dell’autorizzazione sanitaria/DIA/notifica registrazione Art. 6 Reg. CE 852/2004 e s.m.i”.

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

Due dei prodotti della categoria analizzati prevede questo indicatore prevedendo “Il Consorzio non ha fini di lucro e si propone di: [...] b) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico, finalizzate al miglioramento qualitativo delle produzioni in termini di sicurezza igienico sanitaria, caratteristiche chimiche fisiche organolettiche nutrizionali del [...]” e “1. Nell’esercizio delle sue funzioni il Consorzio provvede fra l’altro a: a) proporre ed attuare, nel limite delle sue competenze, tutte le iniziative dirette al perfezionamento ed al miglioramento tecnico, qualitativo ed economico dell’[...] per salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari”.

• IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

Solo uno dei prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati applica l’indicatore (come potenziale) a livello di statuto prevedendo “Il Consorzio ha per scopi quelli indicati dall’art. 14, comma 15 e ss. della legge 21 dicembre 1999 n. 526 ed in particolare: [...] - la realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica e ambientale, che potranno coinvolgere tutte o una parte delle aziende consorziate in caso di adesione volontaria alle iniziative consortili;- la realizzazione di progetti aventi come oggetto la sostenibilità della governance del Consorzio e della denominazione”.

• IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

Quattro dei cinque prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica prevedono questo indicatore nel piano dei controlli “[...] Registrano i reclami e le relative azioni correttive adottate” o “[...] registrano i reclami con le relative azioni correttive e misure preventive adottate”.

• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

Solo uno dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria vegetali trasformati prevede l’indicatore effettivo nel disciplinare di produzione “La velocita di rotazione è di circa 300 (trecento) giri al minuto, la temperatura di esercizio non superiore ai 40 °C. Una simile struttura, mediante le azioni di sfregamento, provoca la rottura della maggior parte delle cellule dello strato aleuronico del chicco, impregnando cosi del prezioso olio di germe la rimacinata di grano duro”.

• IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

QUALIVITA

Solo uno dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria vegetali trasformati prevede l’indicatore potenziale nello statuto “Il Consorzio non ha fini di lucro e si propone di: [...] j) promuovere direttamente iniziative o partecipare ad iniziative promozionali in favore del [...], sia pubbliche che private, come pure partecipare ad iniziative promozionali con riferimento al contesto rurale e paesaggistico del territorio di riferimento per far conoscere e valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni legate al [...]”.

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “Nell’esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede fra l’altro a: [...] c) promuovere e attuare tutte le iniziative volte al miglioramento di ogni fase della produzione, fornendo all’uopo la propria collaborazione eventualmente anche attraverso la messa a disposizione di servizi tecnici”.

›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto

In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.

1. IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare, IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie : la gran parte degli stabilimenti che producono Aceto Balsamico di Modena IGP sono aziende strutturate, che forniscono la GDO nazionale ed internazionale, e che nel tempo si sono dotati di standard di certificazione volontari in materia di sicurezza alimentare. L’obbligo pertanto dell’autorizzazione sanitaria e la consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare sono facilmente dimostrabili anche se non direttamente previsti dalla documentazione analizzata.

2. IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG : allo stesso modo è da ritenersi facilmente dimostrabile l’applicazione di questo indicatore, proprio perché previsti dagli standard internazionali in materia di igiene e sicurezza largamente adottati dai produttori di Aceto Balsamico di Modena IGP.

3. IND_174 Piano di gestione della sostenibilità : è un indicatore che riguarda la visione olistica della sostenibilità e fa riferimento al pilastro della buona governance; un approccio omogeneo alla sostenibilità del prodotto e del comparto potrebbe consentire una comunicazione nuova non solo rispetto alla sostenibilità del prodotto ma anche del distretto produttivo.

4. IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo : l’indicatore fa riferimento al tema degli investimenti a lungo termine e al pilastro della resilienza economica e rappresenta un ambito di potenziale sviluppo in materia di sostenibilità per il prodotto.

QUALIVITA

TABELLA INDICATORI

INDICATORI RICORRENZE

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_053 Effetti sull'economia locale

QUALIVITA

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_122 Stagionalità del prodotto

IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola 1X

IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati sono 17 variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

→ TEMI SPECIFICI ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 12 indicatori (tutti effettivi) sui 17 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto vegetali trasformati. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media degli 11,2 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• I 12 indicatori applicati dal prodotto sono: –

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_122 Stagionalità del prodotto

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.) mentre gli indicatori potenziali sono stati riscontrati nello statuto e nel piano dei controlli.

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_053 Effetti sull’economia locale

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_076 Ricerca sui prodotti IG.

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

I prodotti analizzati vedono migliorabili i seguenti indicatori:

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

• IND_043 Approvvigionamenti locali

• IND_053 Effetti sull’economia locale

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

• IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

• IND_085 Nuovi mercati geografici

• IND_122 Stagionalità del prodotto

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG

QUALIVITA

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:

Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine

Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

– Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

– Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali: –

Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.

– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si appli -

cano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare : BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare : ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi : ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati sono 5 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

QUALIVITA

• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (tutti effettivi) sui 5 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media del comparto vegetali trasformati (4,0) e sotto la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).

• Gli indicatori applicati sono:

– IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

– IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

– IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

– IND_174 Piano di gestione della sostenibilità – IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

La gran parte dei prodotti del comparto analizzati non prevede in modo esplicito:

• IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i vegetali trasformati con le altre categorie merceologiche analizzate i requisiti mancanti nel prodotto (così come in tutta la categoria) sono l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità e IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

QUALIVITA

• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Audit: IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.

– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori. –

Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

– Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

– Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155

Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità : UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti della categoria vegetali trasformati, sono 6 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,4. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5.

→ TEMI SPECIFICI ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 5 indicatori (4 effettivi e 1 potenziale) sui 6 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sopra con la media dei 3,4 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).

• Gli indicatori applicati sono:

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche –

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

– IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

– IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale –

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola (questo ultimo è un indicatore potenziale).

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare, piano dei controlli e statuto del Consorzio.

• Il prodotto non applica l’indicatore di comparto IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione.

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori: –

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi – IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale – IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

La gran parte dei prodotti del comparto vegetali trasformati analizzati non prevede in modo esplicito:

QUALIVITA

• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:

– Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

– Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

QUALIVITA

Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

Parità di genere: IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).

→ CONSIDERAZIONI

• Diversità e inclusione: è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni: il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro: è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori: nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi solo uno è rappresentato dai prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

• Il prodotto analizzato non applica l’unico indicatore mappato per la categoria dei vegetali trasformati (IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG) che è stato identificato solo in uno dei prodotti analizzati (come potenziale).

• Il prodotto si posiziona in linea con la media dei vegetali trasformati (la cui media è 0,2) e sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:

QUALIVITA

IND_331 Alimentazione animale (non applicabile)

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)

– IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

IND_362 Varietà e razze adattate localmente (non applicabile in quanto IGP) –

IND_387 Tutela del paesaggio (non applicabile in quanto IGP)

– IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo (non applicabile in quanto IGP)

IND_433 Piano consumo acqua (non applicabile in quanto IGP)

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

L’unico indicatore mappato per la categoria dei vegetali trasformati è IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG e non viene applicato da nessuno dei prodotti in modo effettivo.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• I vegetali trasformati si posizionano sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

– Qualità dell’aria: IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.

Emissioni: IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347

Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

Gestione e uso del territorio: IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

– Qualità del suolo: IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

– Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

– Rifiuti: IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

QUALIVITA

– Acqua: IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 37001

• Impatto ambientale : ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità : Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.

→ CONSIDERAZIONI

• Impatto ambientale : gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti)  per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

QUALIVITA

• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/ CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

QUALIVITA

ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

ACETO BALSAMICO DI MODENA IGP

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

73 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 20 indicatori di sostenibilità

:: 22 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

:: 37 PIANO DI CONTROLLO :: 11 STATUTO :: 3 ALTRI REGOLAMENTI

IG (se presente)/vendite totali previste in tre anni Aggiornamento dei processi, dei controlli, della tracciabilità. Cambiamenti negli input

L'operatore che è inserito nel circuito tutelato ha la responsabiltià di assoggettarsi al sistema di controllo e al sistema tariffario dell'OdC. Ha la responsabilità di corrispondere gli importi previsti.

L'operatore che è inserito nel circuito tutelato ha la responsabiltià di assoggettarsi al sistema di controllo e al sistema tariffario dell'OdC. Ha la responsabilità di corrispondere

Art 4 Eventuali servizi di controllo supplementare A titolo esemplificativo, sono da considerarsi servizi supplementari le attività quali: • verifiche ispettive supplementari derivanti da constatazioni di non conformità o ad accertamento dell’attuazione di azioni correttive; • effettuazione di analisi aggiuntive per la verifica delle caratteristiche del prodotto. • verifiche ispettive supplementari in caso di variazioni rispetto a quanto documentato nella domanda iniziale di accesso al sistema di controllo non valutabili solo documentalmente (strutturali, produttive, organizzative, anagrafiche, inerenti attrezzature ed impianti che hanno rilevanza per la denominazione, etc.). • verifiche ispettive supplementari in caso necessaria verifica delle attività di filtrazione e/o rimontaggio della partita. • In caso di attività supplementare derivante da constatazioni di non conformità o ad accertamento dell’attuazione delle azioni correttive, il costo di tale attività viene imputato al soggetto al quale è stata contestata la non conformità. L'operatore che è inserito nel circuito tutelato ha la responsabiltià di assoggettarsi al sistema di controllo e al sistema

Produttore, intermediari, imbottigliatore

Resilienza

Investimento Costi IND_010 Conservazione dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata pdc Art 7.2.2 Produttore di mosto (Cantina) In ragione di quanto sopra ogni produttore di mosto (cantina) è tenuta a produrre, mantenere aggiornato e rendere disponibile ai controlli un elenco dei viticoltori (con relative superfici coltivate e vitigni) idonei alla IGP “Aceto Balsamico di Modena”, corrispondente all’elenco inizialmente trasmesso a CSQA ed alle integrazioni eventualmente successivamente intervenute. L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.

pdc Art 7.2.2

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

pdc Art 7.2.3

di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che

e

IG e dei

fornitori (numero)

Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Produttore di mosto (Cantina) Per ogni produzione di mosto il produttore di mosto (cantina) deve registrare, entro 7 (sette) giorni dalla stessa, negli appositi modelli presenti nel portale DOPS 4.0, le quantità di mosto idoneo alla IGP “Aceto Balsamico di Modena” ottenute. quantitativo complessivo di mosto prodotto sarà visualizzabile da tutte le aziende della filiera tramite apposito contatore sul portale DOPS 4.0. In tal modo entro il 31 ottobre di ogni anno il produttore di mosto (cantina) avrà trasmesso a CSQA le quantità, distinte per fornitore e vitigno, delle uve idonee ritirate, anche in conto lavoro, dai viticoltori e/o dagli intermediari appartenenti al circuito della IGP Aceto Balsamico di Modena

Produttore di mosti cotti e/o concentrati

Per ogni lotto di mosto cotto e/o concentrato ottenuto, produttori devono comunicare a CSQA, (tramite la compilazione delle apposite maschere presenti sul portale DOPS 4.0) al termine di ogni singola produzione, le quantità di mosto cotto e/o concentrato alla Indicazione “Aceto Balsamico di Modena” prodotte, compresi conti lavoro; le notifiche saranno distinte per le tipologie “cotto” o “concentrato

L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.

L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.

ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata pdc Art 7.3.2 Adempimenti Entro 7 (sette) giorni dal termine dell’assemblaggio delle materie prime l’elaboratore deve registrare nel portale DOPS4.0: l’identificazione dell’assemblaggio, - la quantità dell’assemblaggio realizzato, la quantità dei singoli ingredienti utilizzati L'operatore riconosciuto

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla

Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp art. 3 Le fasi che devono aver luogo obbligatoriamente nella zona geografica di origine sono l’assemblaggio delle materie prime, l’elaborazione, l’affinamento e/o l’invecchiamento in contenitori di legno.

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 8 Designazione e presentazione Il termine «invecchiato» può essere abbinato alla denominazione qualora l’invecchiamento si sia prolungato

dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.

in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconsciuti come fattore economico aziendale ma non è richiestal da disciplinare.

Trattandosi di IGP solo la fase di eleborazione deve avvenire nell'area geografica stabilita, per cui gi operatori devono utilizzare semilavorati (materia prima) che derivano dalla zona geografica dell'IGP

Produttore

Produttore

Produttore

Elaboratore

OdC

Elaboratore

Elaboratore

Resilienza
Produttore,
Produttore, intermediari, imbottigliatore
Resilienza economica
Resilienza economica
Resilienza economica

di rapporto isotopico

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

potenziale produttivo totale ddp Art. 2 Caratteristiche al consumo L’«Aceto Balsamico di Modena» è un aceto prodotto nel rispetto delle seguenti disposizioni avente le caratteristiche elencate di seguito. − limpidezza: limpido brillante; − colore: bruno intenso; − odore: caratteristico, persistente, intenso e delicato, gradevolmente acetico, con eventuali

il prodotto «invecchiato»; − titolo alcolometrico effettivo: non superiore a 1,5% in volume; − estratto secco netto minimo: 30 g/l; − acidità totale minima: 6 per cento per il prodotto affinato e 5,5 per cento per il prodotto «invecchiato»; − anidride solforosa totale: massimo 100 mg/l; − ceneri: minimo 2,5 per mille; zuccheri riduttori: minimo 110 g/l. Il 100% del prodotto finito deve essere conforme alle specifiche disciplinare Elaboratore

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 8 Designazione e presentazione contenitori nei quali l’«Aceto Balsamico di Modena» è immesso al consumo diretto devono essere in vetro, in legno, in ceramica o in terracotta, delle seguenti capacità: 0,100 l; 0,150 l; 0,200 l; 0,250 l; 0,500 l; 0,750 l; 1 l; 1,5 l; 2 l; 3 o 5 l; oppure in contenitori monodose di vetro, di plastica o di materiali composti, di capacità massima di 25 ml, sui quali sono riportate le stesse diciture che figurano sulle etichette delle bottiglie.

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Qualità del prodotto

IND_060 Punti di controllo qualità

Metodo di elaborazione Fino ad un massimo del 2% del volume del prodotto finito è consentita l’aggiunta di caramello per la stabilizzazione colorimetrica. È vietata l’aggiunta di qualsiasi altra sostanza.

Il 100% del prodotto finito deve essere conforme alle specifiche disciplinare Imbottigliatore

L'acetificio ha la responsabilità di utilizzare esclusivamente ingredienti e tecnologie ammesse Elaboratore

Produttore, intermediari, imbottigliatore

Punti di controllo qualità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc art. 5 Accesso al sistema di controllo e certificazione Tutti soggetti della filiera disciplinata che concorrono alla realizzazione della Indicazione Geografica Protetta “Aceto Balsamico di Modena” devono essere riconosciuti e assoggettati ai controlli di conformità previsti dal presente Piano dei Controlli. Tutti soggetti che intendono operare nella filiera dell'Aceto Balsamico di Modena IGP devono essere riconosciuti e assoggettati ai controlli dell' Odc

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc

di Modena Prima di procedere al prelievo della partita da certificare, l’azienda dovrà dichiarare, con idonea documentazione in autocontrollo, di averla opportunamente omogenizzata. [....] A tal fine l’azienda deve indicare nel portale DOPS 4.0, e rendere disponibile al momento del prelievo, tutta la documentazione di autocontrollo relativa alla partita ed alla sua formazione (es. schede aziendali e/o registrazioni relative all’assemblaggio, documentazione relativa alle materie prime, altra documentazione a supporto, ecc.).

Ogni acetificio deve verificare in autocontrollo l'idoneità del prodotto da certificare, aggiornare il portale dell'OdC Elaboratore

che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

controlli analitici preisti in regime di autocontrollo e renderli disponibili a OdC in fase di verifica. produttore di aceto di vino

Elaboratori

pdc art. 6.4.3 Procedura di correzione del prodotto Qualora la partita, prima della certificazione, risulti non rispondente ai limiti previsti dall’art. 2 del Disciplinare di Produzione (mediante rapporto di prova di laboratorio accreditato ACCREDIA, anche in autocontrollo), può essere sottoposta procedura di correzione tramite l’aggiunta di un’aliquota di materie prime (aceto di vino e mosto cotto o concentrato) fino ad un limite massimo pari al 3 per cento (3%) della massa. A seguito di controllo, qualora la partita non risultasse conforme, l'operatore riconosciuto può effettuare correzioni per ripristino delle caratteristiche previste dal ddp

In ragione delle attività effettuate ai fini della IGP “Aceto Balsamico di Modena”, è responsabilità di ogni soggetto attenersi alle previsioni del disciplinare di produzione e del presente Piano e documentare, in autocontrollo, l’attività effettuata da rendere disponibile ai controlli. Si dovrà accertare in autocontrollo la rispondenza della materia prima approvvigionata e l’adeguatezza della relativa documentazione di accompagnamento; dare evidenza circa l’idoneità alla IGP “Aceto Balsamico di Modena” delle forniture ai clienti, mediante indicazioni specifiche sui documenti di accompagnamento.

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di applicare un piano di autocontrollo sull'intero processo di produzione per assicurare il rispetto delle regole disciplinate. Tali attività devono essere formalizzate e rese disponibili ai controlli dell'Organismo di Controllo Produttore, intermediari, imbottigliatore

prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti [ soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp fronte del pdc

di Modena La partita che risultasse non conforme può essere sottoposta ad opportuni trattamenti per il ripristino delle condizioni di conformità utilizzando la procedura di correzione di cui al punto 6.4.3. Le attività di correzione devono essere effettuate in presenza di un ispettore CSQA. Al termine delle operazioni per il ripristino dei valori disciplinati la partita sarà soggetta ad un successivo campionamento e relative analisi. Qualora le varie operazioni di correzione e/o ripristino non portassero ad una conformità del prodotto la partita dovrà riprendere il periodo di affinamento/invecchiamento

L'operatore ha la responsabilità di gestire la non conformità rilevata, e qual'ora le operazioni non portassero al rispristino della non conformità il prodotto deve riprendere il periodo di affinamento/invecchiamento

Elaboratore

Produttore, intermediari, imbottigliatore

Gli operatori riconosciuti devono registrare le non conformità e le modalità di trattamento di queste

adottati; • fornire adeguata evidenza dell’esclusione del prodotto dal circuito della Indicazione Aceto Balsamico di Modena, quando impossibile ripristinare le condizioni di conformità.

Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni pdc art. 8..2 Gestione delle non conformità da parte di CSQA Le situazioni di non conformità di prodotto e/o processo, rilevate nel corso di controlli di conformità a fronte dei requisiti previsti dalla disciplina vigente e dal presente Piano dei Controlli, sono notificate ai soggetti interessati con richiesta di identificazione delle modalità di soluzione e di adeguamento delle situazioni carenti.

economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto

Resilienza economica

Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc art. 11 Etichettatura CSQA verifica, a campione almeno una volta all’anno, la conformità al disciplinare di produzione dei sistemi di etichettatura e confezionamento, di designazione e di presentazione della IGP Aceto Balsamico di Modena.

Gli operatori riconosciuti devono registrare le non conformità e le modalità di trattamento di queste Produttore, intermediari, imbottigliatore

L'OdC ha la responsabilità di verificare la conformità al disciplinare delle etichette del 100% del prodotto IGP OdC

Qualità del prodotto e informazioni

Informazioni sul prodotto

IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc art. 11 Etichettatura Ferme restando le funzioni di verifica del rispetto del disciplinare da parte di CSQA, il Consorzio di tutela dell’ABM IGP, nell’esercizio delle funzioni di tutela della IG attribuite dalla vigente legislazione, procede ad una valutazione dell’etichetta antecedentemente all’impiego della medesima da parte degli operatori. A tal fine tutti gli operatori trasmettono le etichette al citato Consorzio per l’approvazione delle stesse. Copia della stessa verrà inviata per conoscenza all’OdC. Ogni eventuale altra ulteriore indicazione o informazione presente in etichetta viene apposta sotto la diretta responsabilità del confezionatore che ne risponderà nei confronti delle Autorità pubbliche preposte in materia di etichettatura e pubblicità dei prodotti alimentari.

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc art. 11 Etichettatura Sulla confezione dovrà inoltre essere indicato il sito di imbottigliamento. Tale indicazione potrà essere riportata in chiaro o, per quei Paesi ove le norme nazionali non prevedano tale obbligo, indicando il codice attribuito da CSQA al confezionatore, con la frase: “Sito di imbottigliamento: N. CSQA XXXXXX” traducibile nella lingua del paese di destinazione. Il simbolo dell’Unione associato alla Indicazione IGP deve figurare nell’etichettatura.

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni

un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

forward

del

che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

e presentazione La designazione della denominazione «Aceto Balsamico di Modena» deve essere accompagnata sulle confezioni dalla dizione «Indicazione Geografica Protetta» scritta in caratteri chiari e leggibili, per esteso o in forma abbreviata, in lingua italiana e/o nella lingua del Paese di destinazione. Il simbolo dell’Unione associato alla denominazione IGP deve figurare nell’etichettatura. Alla denominazione «Aceto Balsamico di Modena» è vietata l’aggiunta di qualsiasi aggettivo qualificativo, anche sotto forma numerica, diverso da quelli esplicitamente previsti nel presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi «extra», «fine», «scelto», «selezionato», «riserva», «superiore», «classico» od altro similare.

pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi e mantenimento nel sistema di controllo

Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, la coerenza dei riscontri con le situazioni e le procedure evidenziate nella documentazione prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti: • per gli elaboratori (acetaie): l’ubicazione nei territori indicati nel Disciplinare di produzione, la disponibilità e l’adeguatezza di impianti e attrezzature idonei per il ricevimento, lo stoccaggio delle materie prime, l’elaborazione e l’affinamento del prodotto, la disponibilità di idonei contenitori (es. recipienti in legno) e l'adeguatezza dei sistemi e delle registrazioni per l’identificazione e la rintracciabilità delle produzioni;

pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi e mantenimento nel sistema di controllo

Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, la coerenza dei riscontri con le situazioni e le procedure evidenziate nella documentazione prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti: • per gli imbottigliatori: la disponibilità e l'adeguatezza di impianti ed attrezzature per effettuare l’imbottigliamento dell’Aceto Balsamico di Modena IGP, secondo quanto necessario e previsto dal Disciplinare di produzione, l'adeguatezza dei sistemi e delle registrazioni per l’identificazione e la rintracciabilità delle produzioni.

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 7.2.5 Intermediario mosti e ABM IGP sfuso Intermediari mosti: devono documentare e registrare adeguatamente mosti approvvigionati ai fini della Indicazione Aceto Balsamico di Modena,

stoccaggi e le eventuali operazioni effettuate.

Il Consorzio di Tutela ha la responsabilità di controllare in via preventiva le etichette

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Consorzio di tutela

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Confezionatore/Imbottigliatore

Gli elaboratori devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione della rintracciabilità delle produzioni. Elaboratori

Gli imbottigliatori devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione della rintracciabilità delle produzioni.

Imbottigliatori

un sistema di tracciabilità

documentazione dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà assicurare l’identificazione e la completa tracciabilità delle produzioni idonee alla IGP “Aceto Balsamico di Modena”. Gli intermediari mosti devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità

e

adeguatamente l’ABM IGP sfuso approvvigionato, gli stoccaggi, e le cessioni. Tale documentazione, comprensiva di copia dell’attestazione di conformità della partita, dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà assicurare l’identificazione e la completa tracciabilità delle produzioni sfuse certificate come “Aceto Balsamico di Modena”. Gli intermediari prodotto sfuso devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni.

Intermediari

Resilienza
Resilienza economica
prodotto

del rispetto del disciplinare di produzione del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi mantenimento nel sistema di controllo Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, la coerenza dei riscontri con le situazioni e le procedure evidenziate nella documentazione prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti: per produttori di mosto (cantine) e gli intermediari uve: la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento alla gestione dei viticoltori, identificati e notificati ai fini della IGP Aceto Balsamico di Modena ed alla idoneità dei vitigni tramite l’evidenza del fascicolo aziendale aggiornato, nonché sistemi attuati per gestire separatamente le uve ed mosti idonei e le evidenze e le registrazioni supporto della identificazione e della rintracciabilità delle produzioni destinate alla IGP Aceto Balsamico di Modena, come da procedura allegata alla richiesta di accesso al sistema di controllo; produttori di mosto devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione dei viticoltori che devono fornire materia prima idonea all'IGP

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi mantenimento nel sistema di controllo

Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, la coerenza dei riscontri con le situazioni e le procedure evidenziate nella documentazione prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti: • per produttori di aceto di vino: la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento alla gestione delle materie prime per ottenere l’aceto di vino idoneo per la IGP Aceto Balsamico di Modena nonché sistemi attuati per gestire in modo distinto lotti di aceto di vino destinati all’ABM, le evidenze e le registrazioni a supporto della identificazione e della rintracciabilità delle produzioni destinate alla IGP Aceto Balsamico di Modena, come da procedura allegata alla richiesta di accesso al sistema di controllo; produttori di aceto di vino devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione delle materie prime che devono essere idonee all'IGP

Produttori di mosto

Produttori di aceto di vino

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi mantenimento nel sistema di controllo

Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, la coerenza dei riscontri con le situazioni e le procedure evidenziate nella documentazione prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti: • per produttori di mosto concentrato e/o cotto: la capacità di soddisfare requisiti disciplinati e di gestire separatamente le produzioni destinate ad Aceto Balsamico di Modena e di documentare le attività svolte ai fini della IGP Aceto Balsamico di Modena, con particolare riferimento alla preparazione ed alla identificazione e rintracciabilità dei mosti idonei, come da procedura allegata alla richiesta di accesso al sistema di controllo

produttori di mosto devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione mosti che devono essere idonei all'IGP

Produttori di mosto concentrato e/o cotto

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

Intermediario

di uve Gli intermediari di uva devono documentare (con idonea modulistica prevista dalla vigente legislazione) e registrare adeguatamente, per ogni viticoltore e varietà, le uve approvvigionate ai fini della Indicazione “Aceto Balsamico di Modena”, nonché tutte le successive cessioni ai produttori di mosto (cantine). Nel portale DOPS 4.0 dovranno essere caricate e aggiornate annualmente le superfici distinte per vitigno e per viticoltore. ], dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà assicurare la rispondenza, l’identificazione e la completa tracciabilità delle uve idonee alla IGP “Aceto Balsamico di Modena.

Gli intermediari di uva devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione delle materie prime che devono essere idonee all'IGP

Produttori

viticoltore e varietà, le uve approvvigionate ai fini della IGP “Aceto Balsamico di Modena”, nonché tutte le successive operazioni, effettuate sulle stesse uve o sui mosti da queste ottenuti. [ ], dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà assicurare l’identificazione e la completa tracciabilità delle produzioni idonee alla IGP “Aceto Balsamico di Modena”. In particolare, per ogni partita di mosto idoneo ad ABM IGP immesso nel circuito della Indicazione dovrà essere possibile risalire ai viticoltori ed ai vitigni impiegati per la preparazione, mediante annotazioni nei documenti di accompagnamento, nei registri e tramite il portale produttori di mosto devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione delle materie prime che devono essere idonee all'IGP

idonea modulistica prevista dalla vigente legislazione) e registrare adeguatamente le materie prime approvvigionate e le lavorazioni ed operazioni effettuate ai fini della IGP “Aceto Balsamico di Modena”. Tale documentazione dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà assicurare l’identificazione e la completa tracciabilità delle produzioni idonee alla IGP “Aceto Balsamico di Modena”.

produttori di mosto devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione delle materie prime che devono essere idonee all'IGP

Produttori Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 7.2.4 Produttore di Aceto di VIno Produttori di Aceto di Vino devono produrre, mantenere e rendere disponibile ai controlli, la documentazione in autocontrollo che descriva le varie fasi di produzione dell’Aceto di Vino idoneo alla IGP “Aceto Balsamico di Modena”, indicando la materia prima utilizzata e le relative lavorazioni. Tale documentazione, dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà assicurare l’identificazione e la completa tracciabilità delle produzioni idonee alla IGP “Aceto Balsamico di Modena” anche nei casi di conto lavoro.

Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

Produttori

produttori di aceto di vino devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione delle materie prime che devono essere idonee all'IGP

Gli elaboratori (acetaie) devono documentare e registrare adeguatamente gli ingredienti approvvigionati e le successive operazioni di elaborazione effettuate ai fini della IGP “Aceto Balsamico di Modena”. Tale documentazione dovrà essere resa disponibile ai controlli di conformità e dovrà garantire l’identificazione, la completa tracciabilità delle produzioni e la rispondenza delle stesse ai requisiti del disciplinare di produzione della IGP “Aceto Balsamico di Modena”.

Gli elaboratori devono produrre documentazione a supporto dell'identificazione e della rintracciabilità delle produzioni, con particolare riferimento alla gestione delle materie prime che devono essere idonee all'IGP

Consorzio di tutela

e

della

e

Balsamico di Modena IGP; d) la promozione, diffusione e conoscenza della Indicazione Geografica Protetta "Aceto Balsamico di Modena" finalizzata alla cura generale degli

Il Consorzio ha la responsabilità anche di promuovere e valorizzare la conoscenza dell' Aceto Balsamico di Modena IGP

relativi a tale denominazione; e) la promozione del consumo dell'Aceto Balsamico di Modena IGP in Italia e all'estero, nonché lo sviluppo ed sostegno di ogni e qualsiasi iniziativa, anche di natura commerciale, intesa a valorizzare prodotto e ad accrescerne l'immagine e la notorietà, ivi compresa la partecipazione e la costituzione di società o di organizzazioni consortili;

sta Art 6 Finalità operative Nell'esercizio delle sue funzioni,

Resilienza

Qualità del

e

sul

IND_078 Visibilità del prodotto IG Esposizione in diversi canali o implementazione di strategie per la promozione e la diffusione del prodotto

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi e mantenimento nel sistema di controllo

L'Assemblea ordinaria dei Consorziati deve essere convocata, a cura del Consiglio di Amministrazione, almeno una volta all'anno per l'approvazione del bilancio consuntivo e del bilancio preventivo come previsto all'art. 18. Il Consorzio di tutela dell' Aceto Balsamico di Modena IGP ha la responsabilità di convocare l'assemblea ordinaria secondo le frequenze previste dallo Statuto. Consorzio di tutela

Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, la coerenza dei riscontri con le situazioni e le procedure evidenziate nella documentazione prodotta ai fini della richiesta di accesso al sistema di controllo ed seguenti aspetti: • per gli intermediari (mosti e ABM sfuso): la capacità di soddisfare requisiti disciplinati e di gestire separatamente dal prodotto generico e il prodotto atto alla Indicazione (mosti) o l’Aceto Balsamico di Modena sfuso certificato;

sta Art 4 Oggetto Il Consorzio ha per oggetto, nel rispetto delle norme nazionali, comunitarie e degli accordi e trattati internazionali relativi: b) la vigilanza, prevalentemente nella fase di commercializzazione di Aceto Balsamico di Modena IGP in collaborazione con l'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari ai sensi del DM 12 ottobre 2000;

sta Art 5 Funzioni

Il Consorzio ha per oggetto, nel rispetto delle norme nazionali, comunitarie e degli accordi e trattati internazionali relativi: f) verifica la rispondenza tra la quantità del prodotto certificato e quella immessa sul mercato;

sta Art 6 Finalità operative Nell'esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede fra l'altro a: [ ] g) collaborare con le Autorità di controllo designate e/o gli organismi privati autorizzati aventi il compito di garantire che il prodotto "Aceto Balsamico di Modena" beneficiante della Indicazione Geografica Protetta, per il quale è terminata l'attività di certificazione, risponda ai requisiti del Disciplinare di produzione;

sta art 6 Finalità operative Nell'esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede fra l'altro a: [ ] h) esercitare, nell'ambito della vigilanza sul commercio dell'Aceto Balsamico di Modena IGP tutte le azioni anche giudiziarie finalizzate alla rigorosa difesa della denominazione, dei segni distintivi, dei marchi, nonché alla repressione di abusi ed irregolarità da chiunque posti in essere, alla prevenzione e repressione di atti illeciti o comunque lesivi degli interessi della IGP, del Consorzio o dei Consorziati, con espressa facoltà di richiedere il risarcimento degli eventuali danni subiti

sta Art 10 Divieti di utilizzazione

NOVA degli alimenti IG prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato ddp art.5

È fatto espresso divieto ai Consorziati componenti la filiera di fare uso, depositare, far depositare, registrare, utilizzare in qualsiasi modo, sia in Italia che all'estero, denominazioni, marchi e/o altri segni distintivi, ivi compresi nomi a dominio, che possano in qualsiasi modo imitare, evocare, richiamare e comunque confondersi o recare confusione con marchi, segni distintivi, nomi di cui Consorzio è titolare ovvero di usare denominazioni confondibili e comunque che in qualsiasi modo possano usurpare, imitare o evocare, richiamare o comunque confondere e creare confusione con marchi, segni distintivi, nomi di cui il Consorzio è titolare, ovvero di usare denominazioni confondibili o comunque che in qualsiasi modo possano usurpare, imitare o evocare la IGP "Aceto Balsamico di Modena" o sfruttarne la reputazione, ovvero traduzioni, dialettismi, abbreviazioni, ecc. di questa denominazione

Metodo di elaborazione L’elaborazione dell’«Aceto Balsamico di Modena» deve avvenire con il consueto metodo di acetificazione con l’utilizzo di colonie batteriche selezionate, oppure utilizzando il consolidato metodo di acetificazione lenta in superficie o lenta a truciolo, seguita da affinamento.

Gli intermediari hanno l'obbligo identificare a adottare metodiche opportune per separare le produzioni IGP dalle convenzionali. Intermediari

Il Consorzio di tutela dell' Aceto Balsamico di Modena IGP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.

Il Consorzio di tutela dell' Aceto Balsamico di Modena IGP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.

Il Consorzio di tutela dell' Aceto Balsamico di Modena IGP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.

Il Consorzio di tutela dell' Aceto Balsamico di Modena IGP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.

Consorzio di tutela

Consorzio di tutela

Consorzio di tutela

Consorzio di tutela

Il Consorzio di tutela dell' Aceto Balsamico di Modena IGP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.

Consorzio di tutela

L'acetificio ha la responsabilità di utilizzare esclusivamente ingredienti e tecnologie ammesse Elaboratore

2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

L’operatore assoggettato al controllo è tenuto a fornire al personale ispettivo, e/o in affiancamento, dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui saranno destinati ad operare sulle misure di prevenzione e di emergenza, in relazione alla propria attività (compresi DPI previsti e disponibili), al fine di consentire lo svolgimento dei controlli in sicurezza. È responsabilità dell’operatore fornire al personale ispettivo adeguati DPI o, in caso di dotazioni personali, verificarne l’adeguatezza in relazione alla propria attività.

L'operatore controllato è tenuto a mettere nelle condizioni di sicurezza personale del OdC durante lo svolgimento delle attività di verifica.

Operatore riconosciuto

questi processi (quanto sono competenti le persone che li svolgono); e (b) come risultati di questi processi vengono utilizzati per valutare e migliorare continuamente sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Identificare

Benessere sociale Diversità culturale Conoscenze e tradizioni indigene IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale Le specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali

sussistenza

di produttori IG che hanno ricevuto sostegno per migliorare la produttività agricola attraverso servizi di estensione o consulenza tecnica durante il periodo di riferimento

Tipologia di soggetti: produttori, lavoratori di imprese private; genere. Se il sostegno allo sviluppo delle capacità ha assunto la forma di sostegno finanziario, deve essere fornita la prova che è stato utilizzato in modo efficace, altrimenti non dovrebbe essere preso in considerazione. Comprendere la natura degli argomenti (generali o specifici del prodotto IG) sta Art 6 Finalità operative Nell'esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede fra l'altro a:[ c) promuovere e attuare tutte le iniziative volte al miglioramento di ogni fase della produzione, fornendo all'uopo la propria collaborazione eventualmente anche attraverso la messa a disposizione di servizi tecnici

Il Consorzio ha anche come scopo quello di fornire servizi tecnici al fine di migliorare ogni fase di produzione

Consorzio di tutela

Benessere

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