RISO DI BARAGGIA BIELLESE
E VERCELLESE
DOP
DOCUMENTI ANALIZZATI
Disciplinare di produzione - Data di riferimento 16/12/2011
Piano dei Controlli - Data di riferimento 27/05/2021
Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 09/11/2007
NUMERO INDICATORI
21
indicatori
Indicatori effettivi - 18 Indicatori potenziali - 3 13 indicatori
Indicatori effettivi - 11 Indicatori potenziali - 2 3 indicatori Indicatori effettivi - 3 Indicatori potenziali - 0
4 indicatori Indicatori effettivi - 3 Indicatori potenziali - 1 1 indicatori
Indicatori effettivi - 1 Indicatori potenziali - 0
→ PUNTI DI FORZA
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 21 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.
I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.
→
PUNTI DI MIGLIORAMENTO
Sulla base della lettura di questi elementi, e seguendo quanto sopra esposto, il prodotto non evidenzia particolari indicatori non applicati dagli altri prodotti del comparto.
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 21 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.
I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità
›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto ortofrutticoli
• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
Solo due dei prodotti analizzati ottemperano a questo indicatore prevedendo “In particolare, per il raggiungimento dei propri fini i istituzionali, il Consorzio può: [...] c) promuovere programmi di ricerca e sperimentazione agraria diretti al miglioramento e alla razionalizzazione produttiva delle aziende” e “Il Consorzio fra l’altro potrà provvedere [...] d) Organizzare, promuovere, e sponsorizzare convegni, incontri e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo del prodotto ed altresì finanziare ricerche scientifiche nel campo”.
• IND_053 Effetti sull’economia locale
Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore prevedendo che “La coltura del [...] costituisce pertanto un importante filiera produttiva sia a livello interregionale (Lombardia ed Emilia Romagna) che Nazionale, non solo per il settore in sé ma anche per l’indotto che origina e per il ruolo di sostegno all’economia del territorio. Tra le attività imprenditoriali strettamente connesse vanno considerate anche quelle per la meccanizzazione delle diverse operazioni colturali e di condizionamento, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del “packaging”, ed il sistema dei trasporti”.
QUALIVITA
• IND_076 Ricerca sui prodotti IG
Solo uno dei prodotti analizzati prevede requisiti in tal senso a livello di statuto “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 4)Promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative che hanno accreditato la denominazione sui mercati nazionali ed esteri”.
• IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
Cinque dei disciplinari valutati prevedono requisiti in relazione alla gestione dei reclami. Es: “Gli operatori nel caso ritenessero situazioni non congrue possono presentare reclami” o “Con la sottoscrizione della domanda di adesione al sistema di controlli il richiedente si impegna a: [...] - tenere una registrazione dei reclami dei clienti relativamente al prodotto certificato e rendere disponibili tali registrazioni all’organismo di certificazione [...]”.
• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
Così come previsto dai piani di controllo (PDC) di altre IG del settore, si potrebbe valutare l’inserimento nel PDC di qualche requisito relativo alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda (es. per controlli).
• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
Solo uno dei disciplinari valutati prevede esplicitamente a livello statutario che il Consorzio “ha anche la funzione di assistere i produttori nel miglioramento della produzione attraverso corsi di formazione”.
• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
QUALIVITA
Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera a tale requisito attraverso una considerazione che figura nel disciplinare “[...] costituiscono per le valli di produzione il sostanziale fondamento economico”.
• IND_362 Varietà e razze adattate localmente
Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera al requisito prevedendo “La denominazione [...] individua i bulbi della Specie [...] limitatamente ai seguenti ecotipi autoctoni, che si distinguono in base alla forma e alla precocità di bulbificazione derivante dall’influenza del fotoperiodo: “Tondo Piatta” o primaticcia; “Mezza Campana” o medio precoce; “Allungata” o “Tardiva”.
• IND_433 Piano consumo acqua
Solo uno dei prodotti valutati ottempera a questo indicatore prevedendo “Irrigazione: la tipica piovosità autunno-primaverile e la composizione intrinseca dei terreni alluvionali della pianura bolognese s’integrano in maniera perfetta alla rete di torrenti naturali e canali artificiali, utilizzati dai produttori per fornire durante la coltivazione regolari apporti irrigui, evitando sprechi”.
›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili
• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 10) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate all’assicurazione del mantenimento dell’elevato standard qualitativo fissato dalla disciplina di produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato”.
• IND_078 Visibilità del prodotto IG
Individuate cinque frasi nello statuto del Consorzio di tutela: “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di [...] 2) tutelare, promuovere, valorizzare, e curare gli interessi generali della denominazione di origine protetta “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” anche attraverso l’informazione del consumatore;” “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 4) promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative che hanno accreditato la reputazione sui mercati nazionali ed esteri”.
• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 9) supportare i produttori della DOP” Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” nel perfezionamento costante del risultato produttivo, dando loro informazioni, direttive, assistenza ed ausili tecnici e scientifici”.
›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto
In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.
1. IND_028 Redditività a lungo termine : la redditività è un tema sostanziale riferibile alla resilienza economica importante per il mantenimento delle imprese e per le ricadute positive sul tessuto socio economico locale.
2. IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati : l’indicatore fa riferimento al pilastro della resilienza economica. Definizione di prezzo di vendita, andamento di mercato, regolazione delle produzioni hanno lo scopo di assicurare la giusta remunerazione ai produttori.
3. IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG : anche questo indicatore si riferisce al pilastro della resilienza economica con la finalità di ridurre gli scarti del prodotto; pur tuttavia ha possibili ricadute anche rispetto alle tematiche ambientali (economia circolare) e/o etico sociali.
4. IND_104 Gestione del rischio : l’indicatore è riferibile al pilastro della resilienza economica e prevede l’adozione di misure atte a gestire correttamente gravi crisi di mercato allo scopo di tutelare i produttori e mantenere la sostenibilità economica. Si tratta di un indicatore adottato solo da uno dei prodotti analizzati di tutto il paniere, di comparti diversi da quello ortofrutticolo.
5. IND_387 Tutela del paesaggio : l’indicatore è riferito al pilastro dell’integrità ambientale e si prefigge l’obiettivo di tutelare il territorio che esprime il prodotto. L’indicatore è ottemperato solo da due dei prodotti del paniere analizzato.
QUALIVITA
TABELLA INDICATORI
INDICATORI
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_053 Effetti sull'economia locale
IND_057 Produzione di IG
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare 1X
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
IND_078 Visibilità del prodotto IG
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola 1X
IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
IND_362 Varietà e razze adattate localmente
IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo 1X
IND_433 Piano consumo acqua
ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ
PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA
Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 16, variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23
→ TEMI SPECIFICI RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 13 indicatori (11 effettivi e 2 potenziali) sui 16 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto ortofrutticolo. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media dei 12,7 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.
• I 13 indicatori applicati dal prodotto sono:
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_057 Produzione di IG
–
–
–
–
–
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
IND_078 Visibilità del prodotto IG
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)
• Gli indicatori del comparto non applicati sono:
– IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
–
IND_053 Effetti sull’economia locale –
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
IND_028 Redditività a lungo termine
– IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
– IND_085 Nuovi mercati geografici
QUALIVITA
–
IND_086 Presenza commerciale –
IND_104 Gestione del rischio
– IND_122 Stagionalità del prodotto
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE
ORTOFRUTTICOLO
La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:
• IND_021 Investimenti in ricerca e sviluppo IG
• IND_053 Effetti sull’economia locale
• IND_076 Ricerca sui prodotti IG
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG
• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.
• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:
– Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine
QUALIVITA
Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
– Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio
• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.
– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.
– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di sicurezza alimentare: BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).
• Standard in materia di economia circolare: ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).
→ CONSIDERAZIONI
Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.
PILASTRO BUONA GOVERNANCE
Il pilastro della buona governance è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5
Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media del comparto ortofrutticolo (3,7) e sotto la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).
• Gli indicatori applicati sono:
– IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
– IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi – IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
• L’indicatore non applicato è IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.
• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
– IND_174 Piano di gestione della sostenibilità
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE ORTOFRUTTA
QUALIVITA
La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG
• Confrontando i prodotti del settore degli ortofrutticoli con le altre categorie merceologiche analizzate, l’unico requisito mancante è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una se-
rie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Audit : IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.
– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.
Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154
Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155
QUALIVITA
Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.
Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.
– Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.
Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Organizzazione : ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.
• Pari opportunità : UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
PILASTRO BENESSERE SOCIALE
Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 7 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,1. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5.
Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (di cui tre effettivi ed uno potenziale) sui 7 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media dei 3,1 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).
• I 4 indicatori applicati sono:
–
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
– IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.
• Gli indicatori del comparto non applicati sono:
– IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
– IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
– IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
– IND_225 Assenza di sostanze sintetiche (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
La gran parte dei prodotti del comparto ortofrutticolo analizzati non prevede in modo esplicito
• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG
QUALIVITA
• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori: – Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226
Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)
Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola
• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti
che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
– Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
QUALIVITA
– Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.
– Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.
Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO
PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE
Diversi fra gli indicatori completamente disattesi potrebbero essere ottemperati attraverso una strategia che preveda l’adozione di norme tecniche riconosciute a livello internazionale che possono essere utilizzati come metodologia volta al raggiungimento di obiettivi specifici. Si tratta di norme tecniche applicabili in taluni casi direttamente al prodotto e in altri alla gestione delle imprese. Molti di questi strumenti normativi possono essere di supporto anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)
• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000
• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).
→ CONSIDERAZIONI
• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.
• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.
• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE
Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 3 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 1 indicatore sui 3 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona sopra la media dei prodotti ortofrutticoli (la cui media è 0,9) e sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.
• L’indicatore applicato è IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo.
• Gli indicatori del comparto non applicati sono: –
IND_362 Varietà e razze adattate localmente
– IND_433 Piano consumo acqua
• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:
– IND_331 Alimentazione animale (non applicabile) –
IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)
IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra
QUALIVITA
→
–
IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG –
IND_387 Tutela del paesaggio
SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
I principali indicatori da implementare per il comparto ortofrutticolo sono:
• IND_362 Varietà e razze adattate localmente
• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo
• IND_433 Piano consumo acqua
→
SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG
• I prodotti ortofrutticoli con la media di 0,9 indicatori applicati sono leggermente sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.
• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:
Qualità dell’aria : IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.
– Emissioni : IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342
QUALIVITA
Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348
Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.
– Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352
Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.
Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.
– Qualità del suolo : IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.
– Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica. – Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.
– Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si appli -
cano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Organizzazione: ISO 37001
• Impatto ambientale: ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001
• Biodiversità: Biodiversity Friend
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.
→ CONSIDERAZIONI
• Impatto ambientale : gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.
• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti) per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.
QUALIVITA
• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.
• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/ CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.
QUALIVITA
RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE DOP :: 25 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 31 PIANO DI CONTROLLO :: 12 STATUTO
RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE DOP
ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE
68 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 21 indicatori di sostenibilità
produttori tengono traccia di tutto reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare,
IG e dei produttori
Resilienza
dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
Approvvigionamen ti locali IND_043 Approvvigionamenti locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto
IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
confezionatori devono comunicare ad ENR (entro il 10 del mese successivo) quantitativi confezionati, con riferimento ai Certificati di Conformità rilasciati, dettagliando il numero e il formato delle confezioni. La comunicazione deve essere inviata finché
è terminato il
in cui le quantità confezionate siano pari zero. Il confezionatore ha ll'obbligo di comunicare mensilmente all'OdC quantitativi di riso confezionati Confezionatore
produttori tengono traccia di tutto reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata ddp Art 4 L'origine del prodotto In questo modo e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, degli elaboratori/trasformatori e dei confezionatori, nonché attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti e dei quantitativi confezionati ed etichettati, è garantita la tracciabilità del prodotto. L'operatore riconosciuto (azienda agricola, confezionatore) ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconsciuti come fattore economico aziendale ma non richiestal da disciplinare.
Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp Art.3 Delimitazione geografica del territorio di produzione La zona di coltivazione, raccolta, elaborazione o trasformazione della denominazione d’origine protetta “Riso di Baraggia Biellese Vercellese” è situata nel nord – est del Piemonte, nelle Province di Biella e di Vercelli e comprende territori comunali e relative frazioni dei seguenti Comuni: Albano Vercellese, Arborio, Balocco, Brusnengo, Buronzo, Carisio, Casanova Elvo, Castelletto Cervo, Cavaglià, Collobiano, Dorzano, Formigliana, Gattinara, Ghislarengo, Gifflenga, Greggio, Lenta, Massazza, Masserano, Mottalciata, Oldenico, Rovasenda, Roasio, Salussola, San Giacomo Vercellese, Santhià, Villanova Biellese, Villarboit
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 2
di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 2
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Resilienza
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente materia prima proveniente dall'area geografica definita dalla DOP da soggetti riconosciuti.
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Descrizione del prodotto Le varietà di riso oggetto di coltivazione sono quelle di seguito indicate con le rispettive caratteristiche: Le caratteristiche medie dei grani e parametri di riconoscimento delle varietà DOP “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese"
del prodotto Le indicazioni d’ordine biometrico e le caratteristiche fisico-chimiche che identificano e definiscono le varietà di riso in esame, unitamente ai parametri sopra ricordati, sono qui di seguito indicate.[
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e di lavorazione del riso
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e di lavorazione del riso
Fertilizzazione Le concimazioni devono essere finalizzate all’ottenimento di un prodotto sano e di perfetta maturazione
Interventi antiparassitari ed erbicidi – Fatto salvo l’assoluto rispetto delle norme esistenti sull’uso dei fitofarmaci consentiti dalle leggi, trattamenti fungicidi o insetticidi alle colture devono essere eseguiti almeno 40 giorni prima della raccolta.
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e di lavorazione del riso Il seme La semente necessaria per le colture dovrà essere un prodotto sementiero certificato dall’E.N.S.E., garanzia della purezza varietale, dell’assenza di parassiti fungini oltre che della germinabilità.
L'agricoltore ha la responsabilità di utilizzare varietà di riso consentite dal disciplinare. requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
Agricoltore
L'agricoltore ha la responsabilità di utilizzare varietà di riso consentite dal disciplinare, in modo da ottenere giusti paramentri biometrici e fisico-chimici. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
L'agricoltore mette in atto le pratiche agronomiche definite dal disciplinare al fine di garantire il rispetto dei requisiti discliplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
L'agricoltore mette in atto le pratiche agronomiche definite dal disciplinare al fine di garantire il rispetto dei requisiti discliplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
L'agricoltore utilizza le sementi certificate al fine di ottenere il prodotto finito nel rispetto dei requisiti discliplinati. Il requisito
del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e di lavorazione del riso Al termine dell’estate, comunque prima della raccolta del risone e del successivo immagazzinamento, nei magazzini, silos o celle di stoccaggio e nei locali contigui dovranno essere compiute le seguenti operazioni: a) un preventivo trattamento mediante insetticidi, per evitare il ritorno degli insetti dai possibili rifugi nascosti in cui possono essersi rifugiati seguito delle operazioni di pulizia eventualmente eseguite in precedenza; b) le operazioni di pulizia e di asportazione dei residui impropri, dopo la disinfestazione, ad evitare il possibile ritorno degli insetti; c) la pulizia integrale della mietitrebbiatrice dai residui di precedenti raccolti e quella dei veicoli propri e di terzi adibiti al trasporto del risone da immagazzinare o in vendita.
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
L'agricoltore deve garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e di lavorazione del riso Per la preparazione del riso integrale o per la successiva raffinazione dei prodotti Scortecciatura o sbramatura: operazione atta ad eliminare le glumelle del grano di riso “lolla”, seguite dalle successive operazioni di calibratura del riso. L'agricoltore deve garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e
Per la preparazione del riso raffinato Raffinazione o Sbiancatura Operazione atta ad asportare dalla superficie del grano di riso per abrasione, le bande cellulari del pericarpo: le operazioni devono essere eseguite in modo da conseguire il grado di raffinazione definito di II° grado Le tecniche operative di raffinazione devono adeguarsi alle metodologie atte ad evitare che grani presentino lesioni da microfratture.
Agricoltore
L'agricoltore deve garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP Agricoltore
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
il deterioramento della qualità dei prodotti
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
dichiarate nella domanda; tecniche di coltivazione (es. registrazione su Quaderno di Campagna di semine, concimazioni, trattamenti fitosanitari ecc);
dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI Oggetto della valutazione saranno seguenti aspetti: [ ] per centri di essiccazione e stoccaggio: - la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare
rintracciabilità del prodotto dal ricevimento fino alla vendita; soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp Essiccatori
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI Oggetto della valutazione saranno seguenti aspetti: [ ] per trasformatori e/o confezionatori: la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare requisiti disciplinati; - la disponibilità di attrezzature ed impianti idonei per la trasformazione e/o il confezionamento; -l’adeguatezza dei sistemi per l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto dal ricevimento fino alla vendita. soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc
RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI Positivamente concluse le attività di riconoscimento, gli operatori della filiera di produzione della DOP “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” sono assoggettati ai controlli di conformità per requisiti disciplinati e applicabili secondo le modalità e le frequenze evidenziate nell’allegato Schema dei controlli; pertanto tutti gli operatori inseriti nel sistema di controllo e certificazione saranno sottoposti ad un’attività di sorveglianza consistente sia in valutazioni documentali che in verifiche ispettive soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc FASI DI PROCESSO requisiti di conformità relativi alle caratteristiche del prodotto finito, con l’esclusione della collosità e della consistenza, devono essere accertati in autocontrollo prima della commercializzazione, mediante analisi effettuate per ciascun lotto di ciascuna varietà per il quale si intende richiedere la certificazione di conformità. [] risultati di tutte le analisi effettuate in autocontrollo devono essere opportunamente registrati sulla documentazione aziendale, con gli specifici identificativi dei lotti o delle partite esaminat
pdc FASI DI PROCESSO
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
abitualmente
di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
pdc Metodi
Per quanto riguarda la collosità e la consistenza (Requisito 3.1) la misura viene effettuata solo da ENR e solo in autunno, alla chiusura della campagna di raccolta, su tutte le partite di risone prodotte dagli agricoltori. L’analisi deve svolgersi nel periodo tra il 21 settembre e il 20 dicembre e non verrà ripetuta sul prodotto finito al momento della richiesta di certificazione. risultati di tutte le analisi effettuate in autocontrollo devono essere opportunamente registrati sulla documentazione aziendale, con gli specifici identificativi dei lotti o delle partite esaminate
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e previsti dal disciplinare
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
L'OdC ha la responsabilità di verificare il rispetto dei requisiti fisici disciplinati OdC
Comprensione dei difetti di qualità che
che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità ddp Art 4 L'origine del prodotto L’operazione di confezionamento può avvenire esclusivamente sotto il controllo dell’organismo di controllo.
hanno compreso le tecniche di controllo di qualità, permettendogli di salvaguardare le caratteristiche qualitative della riso in modo da ottenere il prodotto finito idoneo alla DOP. Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
rilevate e relativi trattamenti adottati
Gli operatori riconosciuti hanno la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
Nel caso di non conformità relativa all’umidità del risone (Requisito 7), il soggetto interessato, dopo aver provveduto ad essiccare ulteriormente il prodotto, dovrà ripetere l’analisi al fine di dimostrare l’efficacia delle azioni correttive intraprese. Analogamente, nel caso di non conformità delle caratteristiche merceologiche del granello (Requisito 3: misure del grano) o delle sue percentuali di difetti e rotture (Requisito 10), il soggetto interessato, dopo aver provveduto trattare opportunamente prodotto, dovrà ripetere le opportune analisi al fine di dimostrare l’efficacia delle azioni correttive intraprese. Nel caso di non conformità relativa alla consistenza e/o alla collosità (Requisito 3.1), così come nel caso di non conformità relativa alle caratteristiche fisico-chimiche (Requisito 3: peso 1000 grani, cristallinità) il soggetto interessato, deve escludere prodotto dal circuito e fornire evidenza oggettiva di tale azione. Gli operatori riconosciuti hanno la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato
pdc RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI
Oggetto della valutazione saranno seguenti aspetti: per centri di essiccazione stoccaggio: disponibilità di attrezzature ed impianti idonei per lo stoccaggio e l’essiccazione; L'operatore riconsociuto ha la responsabilità di utilizzare locali, impianti e attrezzature idonei. Essiccatori
IND_069 Attrezzature e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato pdc RICONOSCIMENTO
Oggetto della valutazione saranno seguenti aspetti: per trasformatori e/o confezionatori: la disponibilità di attrezzature ed impianti idonei per la trasformazione e/o il confezionamento;
L'operatore riconsociuto ha la responsabilità di utilizzare locali, impianti e attrezzature idonei. Trasformatore, Confezionatore
Rispetto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Comprensione dei requisiti (sanitari, fitosanitari, contenuto di sostanze e/o metalli, ecc.) che il prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione e trasformazione pdc Verifica ispettiva Ogni operatore deve essere necessariamente munito di autorizzazione secondo quanto previsto dalle norme vigenti.
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Metodi di ottenimento del prodotto alimentare
Sulle confezioni contenenti la DOP “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” oltre al logo comunitario, alla dicitura “Certificato da autorità pubblica designata dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (o acronimo MIPAAF)” e alle informazioni obbligatorie ai sensi della normativa vigente, devono comparire gli elementi previsti dall’articolo 8, paragrafo 2 del Disciplinare con le modalità previste dall’articolo medesimo.
Gli operatori riconosciuti devono possedere l'autorizzazione sanitaria e Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate Confezionatore
Confezionatore
leggi, ai regolamenti e ai
alimentari, nonché
degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8 Confezionamento, etichettatura e contrassegni Il prodotto D.O.P. “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” per essere ammesso al consumo deve riportare sulla confezione la denominazione precisa della varietà agraria coltivata nel territorio e non quella di altra consimile, anche quando fosse concesso dalle norme vigenti. Sono previste diverse forme di condizionamento e di confezionamento a seconda del mercato di destinazione. Le confezioni di D.O.P. “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, ai fini dell’immissione al consumo, devono essere dei seguenti pesi espressi in Kg: 0,250 - 0,500 1,0 2,0 5,0 – 10,0 – 25,0 e devono essere presentati in sacchi, sacchetti di stoffa o di materiale plastico igienicamente idoneo a contenere prodotti alimentari, scatole di materiali differenti purché ammessi dalle norme di legge che regolano le condizioni igienico sanitarie sugli alimenti. Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8
Confezionamento, etichettatura e contrassegni Le denominazioni che devono comparire in caratteri di stampa sulle confezioni sono: -il contrassegno (D.O.P.) della Comunità Europea; il Logo della D.O.P. “ Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” come identificato all’art. 9, che deve figurare sulla confezione in caratteri chiaramente distinguibili per dimensioni e colore, unitamente al predetto contrassegno; marchi privati delle riserie e pilerie, ragioni sociali, indicazioni varietali. Sono vietate indicazioni laudative od ingannevoli.
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 9 Logo Il “RISO DI BARAGGIA Biellese Vercellese” sarà identificato dal Logo sotto identificato. Descrizione del Logo La espressione grafica del logo è tesa a favorire l’identificazione dell’alimento nel disegno della forma dei grani e anche per l’origine e le precipue caratteristiche dell’habitat geografico di coltura e cultura.
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI
Oggetto della valutazione saranno seguenti aspetti: [ ] per centri di essiccazione e stoccaggio: - l’adeguatezza dei sistemi per l’identificazione e la rintracciabilità del
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Confezionatore
attraverso un sistema di tracciabilità
Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Informazioni sul prodotto
Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_078 Visibilità del
in diversi canali o implementazione di strategie per
promozione e
del prodotto
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI Al fine di garantire la costante conformità ai requisiti disciplinati, ENR controlla periodicamente, secondo le tempistiche definite nei successivi paragrafi, il mantenimento della rintracciabilità del prodotto, l’effettuazione dei controlli aziendali sulla produzione la registrazione dei relativi esiti nonché le quantità totali immesse in commercio.
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc FASI DI PROCESSO Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando e registrando, per ognuna, gli input e gli output. In questo modo, nonché attraverso la denuncia ad ENR dei quantitativi prodotti e dei quantitativi eventualmente giacenti alla fine della campagna di produzione, è garantita l’identificazione e la tracciabilità del prodotto
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc FASI DI PROCESSO Il prodotto deve essere opportunamente identificato dal momento in cui viene raccolto ed essiccato, nei trasferimenti, negli stoccaggi durante le fasi di lavorazione e confezionamento. A tal fine contenitori/magazzini/aree di stoccaggio devono essere identificati con l’apposizione di un cartello/etichetta o simili su cui deve essere indicato un codice in lettere, o in numeri o alfanumerico. Tale codice deve essere utilizzato come riferimento per le registrazioni di carico/scarico/stoccaggio delle partite/lotti di risone/riso destinate alla DOP “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”.
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
ddp Art. 4 L'origine del prodotto Ogni fase del processo produttivo deve essere controllata dalla struttura di controllo di cui all’articolo 7, secondo dispositivi fissati nel piano dei controlli, documentando per ognuna prodotti in entrata e quelli in uscita. In questo modo e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, degli elaboratori/trasformatori e dei confezionatori, nonché attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti e dei quantitativi confezionati ed etichettati, è garantita la tracciabilità del prodotto.
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc RICONOSCIMENTO DEGLI OPERATORI
Oggetto della valutazione saranno seguenti aspetti: [] per gli agricoltori: tecniche di coltivazione (es. registrazione su Quaderno di Campagna di semine, concimazioni, trattamenti fitosanitari ecc);
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate Confezionatore
Essiccatore
piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP.
Trasformatore, Confezionatore
di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP.
L'OdC ha la responsabilità di controllare il rispetto dei sistemi di ritracciabilità dal ricevimento fino alla vendita OdC
L'OdC ha la responsabilità di controllare il rispetto dei sistemi di ritracciabilità dal ricevimento fino alla vendita OdC
Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP.
Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP.
L'agricolotre, nell'ambito dell'autocontrollo, deve produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, relative alle quantità di semine, concimazioni, trattamenti fitosanitari, per garantire una corretta rintracciabilità delle materie prime
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Agricoltore
Art 5 Scopi e
Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: ] 2) tutelare, promuovere, valorizzare, e curare gli interessi generali della denominazione di origine protetta " Riso di Baraggia Biellese e Vercellese" anche attraverso l'informazione
In particolare nel caso in cui le produzioni vengano separate “spazialmente” gli operatori dovranno identificare le linee di lavorazione, gli impianti e locali utilizzati. Il rispetto della separazione delle produzioni dovrà essere adeguatamente documentato dagli operatori attraverso apposite registrazioni aziendali e sarà oggetto di verifica da parte dell’ENR nel corso delle verifiche ispettive.
Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare adottare metodiche opportune per separare le produzioni DOP dalle convenzionali.
Agricoltore, essiccatore, trasformatore, confezionatore
Trasformatore
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati pdc FASI DI PROCESSO Nel caso l’operatore ricevente sia un trasformatore, al fine di poter successivamente verificare che il quantitativo finale di riso trasformato ottenuto (integrale o raffinato/bianco) sia congruente con quantitativo di risone utilizzato, devono essere determinati e registrati: - la resa alla lavorazione (globale e grani interi) per ogni lotto di risone da trasformare in riso raffinato o bianco; il rendimento in riso semigreggio per ogni lotto di risone da trasformare in riso integrale
governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione Le fasi chiave della procedura sono prescritte in modo che suoi effetti sulla nutrizione siano preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento
sistema IG nel
delle tradizioni e della cultura locale Le specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali
prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
sta Art 5 Scopi e facoltà
Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: conseguire ed espletare l'incarico di tutela e vigilanza in qualità di organo incaricato dal MIPAAF con l'esecuzione di tutte le funzioni connesse al relativo esercizio, secondo le modalità stabilite dall'ordinamento vigente, con le facoltà ed poteri ivi previsti, potendo anche avvalersi a tal fine di agenti vigilatori incaricati da altri consorzi di tutela
sta Art 5 Scopi e facoltà Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: 11) tutelare e difendere in tutti modi, anche in sede giudiziaria, in Italia e all' estero la DOP
sta Art 5 Scopi e facoltà
ddp Art 2
Il trasformatore deve essere in grado di dimostrare che il quantitativo finale di riso trasformato ottenuto sia congruente con il quantitativo di risone utilizzato
Il Consorzio di tutela del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.
Il Consorzio di tutela del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.
Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: 13) vigilare affinché, da parte di chiunque, non vengano usate indebitamente, abusivamente od illegittimamente la denominazione protetta"Riso di Baraggia Biellese e Vercellese" segni distintivi della DOP, il contrassegno ed ogni altro simbolo o dicitura che lo identifichi, ed affinché non vengano usati nomi, denominazioni dicitura e simboli comunque atti a trarre in inganno consumatore
Il Consorzio di tutela del Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.
Descrizione del prodotto La denominazione d’origine protetta “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese” designa, con esclusività, il prodotto risiero ottenuto mediante l’elaborazione del riso grezzo o risone riso “integrale“, “raffinato“ e “parboiled”.
Il prodotto che viene immesso in commmercio non subisce trasformazioni sostanziali per cui è classificabile nella categoria NOVA 1 ovvero un alimento naturale
Consorzio di tutela
Consorzio di tutela
Consorzio di tutela
Agricoltore
Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato per salvaguardare passaggi chiave del processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati
ddp Art. 5 Metodi di ottenimento della coltivazione del risone e di lavorazione del riso
L’essiccazione
Identificare le caratteristiche della produzione IG associate alla cultura e alle tradizioni locali ddp Art 6 Elementi di legame con l'ambiente geografico
Le varietà create dai risicoltori della Baraggia risalgono almeno al XIX secolo e sono di seguito elencate: Ranghino (1887), Greppi (1906), Rosso Gorei (1922), Roncarolo Giovanni (1924), Riccardo Restano (1926), Generale Rossi (1926), Vercelli (1926), Pierrot (1927), S. Giacomo (1927), Barbero (1929), Carluccio Gallardi (1931), Battezzato (1935), Vercelli Gigante Inallettabile (1936), Arborio (1946), Franco Roncarolo (1948), A 3 Marchetti (1950), Precoce Corbetta (1954), S. Domenico (1957), Rosa Marchetti (1964), Ariete (1980).
Le varietà di riso ad oggi utilizzate derivano da una selezione avvenuta nei secoli precedenti. Ciò dimostra il legame tra prodotto, cultura e tradizioni locali.
NA
Consorzio non persegue
di lucro e si prefigge di: ] 9) supportare produttori della
Art 5 Scopi
natura degli argomenti (generali o specifici del prodotto IG)