Riviera Ligure DOP EVO - ID CARD

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RIVIERA LIGURE DOP -

OLIO EVO

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 01/03/2012

Piano dei Controlli - Data di riferimento 24/08/2023

Tariffario - Data di riferimento 13/04/2021

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 17/08/2009

IlConsorziodituteladelRivieraLigureDOP–OlioEVOèattivamenteimpegnatonellasostenibilitàattraverso il progetto “DRUPE”, che sperimenta l’uso dei droni per la difesa fitosanitaria degli olivi e l’olivicoltura di precisione in collaborazione con il CERSAA di Albenga e il CNR. La documentazione relativa a questa attività non rientra nell’analisi riportata di seguito.

NUMERO INDICATORI

Indicatori effettivi - 19 Indicatori potenziali - 3

Indicatori effettivi - 10 Indicatori potenziali - 2

ANALISI GENERALE

Indicatori effettivi - 4 Indicatori potenziali - 0

Indicatori effettivi - 4 Indicatori potenziali - 1

Indicatori effettivi - 1 Indicatori potenziali - 0

→ PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 22 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.

›› Rispetto al benchmark del settore oli :

1. Regolazione dell’offerta : pur non essendoci un piano di regolazione dell’offerta, lo statuto consortile prevede l’utilizzo di strumenti previsionali al fine di consentire una programmazione equilibrata della produzione dell’olio extra vergine di oliva DOP, tenendo conto dei quantitativi e degli aspetti economici (IND_056).

2. Biodiversità : il disciplinare di produzione del Riviera Ligure DOP - Olio EVO, a seconda della menzione geografica aggiuntiva, prevede l’utilizzo di varietà autoctone della Liguria tra cui: Taggiasca, Lavagnina, Razzola, Pignola e altre cultivar locali.

→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 22 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.

I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità

›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto oli

• IND_053 Effetti sull’economia locale

Solo un prodotto della categoria prevede l’applicazione di tale indicatore a livello del disciplinare di produzione: “È infatti grazie alla presenza degli uliveti che la zona è divenuta molto interessante per il turismo e viene chiamata, già dal 1 [...], mentre il prestigio e la tradizione della buona qualità dell’olio prodotto ha ugualmente attribuito il titolo [...]”.

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

QUALIVITA

Solo due dei prodotti analizzati prevedono requisiti in tal senso a livello di statuto “Il Consorzio non persegue scopo di lucro, ha i seguenti scopi che svolge a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo [...] Definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate al miglioramento qualitativo della [...]” e ancora “Nel quadro delle attività rientranti nel perseguimento dell’oggetto consortile il Consorzio può esercitare tutte le funzioni necessarie ed opportune per la cura degli interessi generali dell’olio extra vergine di oliva [...] b) Definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate al miglioramento qualitativo della produzione dell’olio extra vergine di oliva a denominazione [...] in termini di caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato”.

• IND_386 Consolidamento del paesaggio IG

Un solo prodotto prevede tale requisito a livello di disciplinare di produzione: “Gli oliveti sono ubicati nelle zone pedecollinari e collinari, anche su terrazzamenti, sia già esistenti che creati dall’uomo, che permettono di individuare in un modo molto originale il paesaggio, contribuendo così alla valorizzazione dell’ambiente, anche dal punto di vista turistico”.

• IND_387 Tutela del paesaggio

Un solo prodotto prevede tale requisito a livello di statuto: “Nel quadro delle attività rientranti nel perseguimento dell’oggetto consortile il Consorzio può esercitare tutte le funzioni necessarie ed opportune per la cura degli interessi generali dell’olio extra vergine di oliva [...] ed in particolare può: [...] m) Promuovere azioni di valorizzazione e di tutela del patrimonio varietale dell’olivo, nonché degli oliveti esistenti [...], anche al fine di salvaguardare l’aspetto paesaggistico ed ambientale del territorio”.

QUALIVITA

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Lo scopo essenziale ed oggetto principale del Consorzio consiste nel: [...] d) Promuovere ed attuare studi ed iniziative nel campo olivicolo e oleicolo che valgono a dare incremento alla produzione e al commercio dell’olio extravergine di oliva a DOP”

• IND_078 Visibilità del prodotto IG

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Lo scopo essenziale ed oggetto principale del Consorzio consiste nel: a) Svolgere tutto quanto è ritenuto necessario per la tutela e la valorizzazione dell’immagine e della qualità sia dell’olio extravergine di oliva Riviera Ligure che del Consorzio in Italia e nel mondo [...] h) Svolgere in Italia ed all’estero ogni azione per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza dell’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure e dell’attività svolta dal Consorzio per la tutela quantitativa e qualitativa delle produzioni; [...] n) Collaborare con altri Consorzi di tutela, con Enti pubblici e privati al fine di promuovere e realizzare iniziative atte alla tutela, alla valorizzazione ed al sostegno della produzione e della commercializzazione dell’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure ed in generale della olivicoltura ligure nonché dei prodotti elaborati dalle Aziende associate”.

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Lo scopo essenziale ed oggetto principale del Consorzio consiste nel: [...] c) Promuovere il miglioramento nella produzione degli oli considerati, mettendo a disposizione dei consorziati un’assistenza orientativa e tecnica, controllando la rispondenza qualitativa degli oli tutelati dal Consorzio”.

›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto

In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.

1. IND_028 Redditività a lungo termine : la redditività è un tema sostanziale riferibile alla resilienza economica importante per il mantenimento delle imprese e per le ricadute positive sul tessuto socio economico locale.

2. IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati: l’indicatore fa riferimento al pilastro della resilienza economica. Definizione di prezzo di vendita, andamento di mercato, regolazione delle produzioni hanno lo scopo di assicurare la giusta remunerazione ai produttori.

3. IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG : anche questo indicatore si riferisce al pilastro della resilienza economica con la finalità di ridurre gli scarti del prodotto; pur tuttavia ha possibili ricadute anche rispetto alle tematiche ambientali (economia circolare) e/o etico sociali.

4. IND_104 Gestione del rischio : l’indicatore è riferibile al pilastro della resilienza economica e prevede l’adozione di misure atte a gestire correttamente gravi crisi di mercato allo scopo di tutelare i produttori e mantenere la sostenibilità economica. Si tratta di un indicatore adottato solo da uno dei prodotti analizzati di tutto il paniere, di comparti diversi da quello ortofrutticolo.

5. IND_387 Tutela del paesaggio : l’indicatore è riferito al pilastro dell’integrità ambientale e si prefigge l’obiettivo di tutelare il territorio che esprime il prodotto. L’indicatore è ottemperato solo da due dei prodotti del paniere analizzato.

QUALIVITA

TABELLA INDICATORI

INDICATORI

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_053 Effetti sull'economia locale *

QUALIVITA

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_074 Etichettatura del prodotto 3X

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_386 Consolidamento del paesaggio IG

IND_387 Tutela del paesaggio

INDICATORE EFFETTIVO INDICATORE POTENZIALE

INDICATORE PECULIARE PUNTO

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore degli oli EVO sono 14, variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

→ TEMI SPECIFICI RIVIERA LIGURE DOP - OLIO EVO

• Il prodotto analizzato conta un totale di 12 indicatori (10 effettivi e 2 potenziali) sui 14 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto oli. Il prodotto è allineato alla media del comparto di 12,0 indicatori e sotto la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• I 12 indicatori applicati dal prodotto sono:

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)

• Gli indicatorI non applicati sono:

IND_053 Effetti sull’economia locale

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

– IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_086 Presenza commerciale

– IND_104 Gestione del rischio

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL

La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:

• IND_053 Effetti sull’economia locale

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER

SETTORE OLIO

IL SETTORE IG

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:

– Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine

Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

QUALIVITA

Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.

– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ

ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare : BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di sostenibilità : ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare : ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi : ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica : ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore degli oli EVO sono 4 , applicati da tutti i prodotti di comparto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI RIVIERA LIGURE DOP - OLIO EVO

• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi allineato risetto la media del comparto olio (4) e sopra la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8)

• Gli indicatori applicati sono:

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

– IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

– IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

• Rispetto agli indicatori di tutti i comparti analizzati, il prodotto e il comparto oli non applicano:

– IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE OLIO

Tutti i prodotti del comparto oli analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.

QUALIVITA

→ SPUNTI

DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i prodotti del settore degli oli EVO con le altre categorie merceologiche analizzate, l’unico requisito mancante è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Audit : IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio. –

Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.

– Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

– Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

QUALIVITA

Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

– Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione: ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore degli oli EVO sono 5 , generalmente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 4,5. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI RIVIERA LIGURE DOP - OLIO EVO

• Il prodotto analizzato conta un totale di 5 indicatori (di cui quattro effettivi ed uno potenziale) sui 5 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media dei 4,5 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).

• I 5 indicatori applicati sono:

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE OLIO

La gran parte dei prodotti del comparto olio analizzati prevede l’adozione di tutti gli indicatori mappati per questa categoria.

Unica eccezione per il IND_226 Presenza di nutrienti preziosi, applicato dal 50% dei prodotti (2 su 4).

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:

QUALIVITA

Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

– Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute

e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

– Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

– Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

– Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).

→ CONSIDERAZIONI

QUALIVITA

• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore degli oli EVO sono 3 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI

RIVIERA LIGURE DOP - OLIO EVO

• Il prodotto analizzato conta un totale di 1 indicatore sui 3 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona sotto la media dei prodotti del settore degli oli EVO (1,3) e sotto la a media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

• L’indicatore applicato è IND_382 Varietà e razze adattate localmente.

• Gli indicatori non applicati sono:

– IND_368 Consolidamento del paesaggio IG

IND_387 Tutela del paesaggio

• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori: –

IND_331 Alimentazione animale (non applicabile)

– IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)

→ SPUNTI

IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo

IND_433 Piano consumo acqua

DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE OLIO

I principali indicatori da implementare per il comparto olio sono:

• IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

• IND_387 Tutela del paesaggio

QUALIVITA

SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• I prodotti del settore degli oli EVO con la media di 1,3 indicatori applicati sono in linea con la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

Qualità dell’aria: IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.

Emissioni: IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342

Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344

Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348

Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352

Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

– Gestione e uso del territorio: IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

Qualità del suolo: IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/ guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

– Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

Rifiuti: IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

Acqua: IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

QUALIVITA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione: ISO 37001

• Impatto ambientale: ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità: Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.

→ CONSIDERAZIONI

• Impatto ambientale : gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti)  per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/ CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

QUALIVITA

QUALIVITA

RIVIERA LIGURE DOP - OLIO EVO

RIVIERA LIGURE DOP – OLIO EVO

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

68 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 22 indicatori di sostenibilità

:: 21 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 37 PIANO DI CONTROLLO :: 7 STATUTO :: 3 ALTRI REGOLAMENTI

L'operatore riconosciuto ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le

devono garantire l'identificazione e la rintracciabilità delle olive e dell’olio durante lo stoccaggio, il processo produttivo, travasi, il confezionamento e l'eventuale cessione a qualsiasi titolo. Tutte le registrazioni in autocontrollo degli Operatori devono consentire agli ispettori di Made in Quality di risalire ai fornitori, ai quantitativi conferiti e al rispetto dei requisiti disciplinati. Nella documentazione fiscale (fatture, DDT o altri documenti di accompagnamento) occorre sempre specificare durante la transazione del prodotto, a qualsiasi titolo, ad altri operatori di filiera, l’appartenenza alla DOP Riviera Ligure e quanto specificato al successivo paragrafo

di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

Costi IND_010 Conservazione dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

produttori tengono traccia di tutto reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano

produttori tengono traccia di tutto reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

ddp Art 4 Origine del prodotto In questo modo e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori e confezionatori, nonché attraverso la dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la tracciabilità e la rintracciabilità (da monte a valle della filiera di produzione) del prodotto.

Produttore e confezionatore sono tenuti alla registrazione delle quantità di olio prodotte Produttore, confezionatore

soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 2 Varietà di olivo 1. La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva"Riviera dei Fiori", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Taggiasca presente negli oliveti per almeno il 9O%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 10%. 2. La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva "Riviera del Ponente Savonese", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Taggiasca presente negli oliveti per almeno il 5O%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 5O% 3. La denominazione di origine protetta "Riviera Ligure", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva "Riviera di Levante", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalle seguenti varietà di olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti: Lavagnina, Razzola, Pignola e le cultivar locali autoctone per almeno il 65%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 35% Il produttore deve produrre l'olio con le varietà d'olive disciplinate. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP

al 100% del prodotto destinato alla DOP

di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 5 Caratteristiche di coltivazione 7. La raccolta delle olive destinate alla produzione dell'olio extravergine di oliva a denominazione di origine di cui all'art. 1 deve essere effettuata entro 31 marzo di ogni anno. 8. La produzione massima di olive degli oliveti destinati alla produzione dell'olio extravergine di oliva a denominazione di origine controllata di cui all'art. 1

L'olivicolore deve rispettare requisiti disciplinati sia in termini di data di raccolta olive, produzione massima. Il requisito si applica per il 100% del prodotto IGP

purché la produzione globale non superi di oltre 20% limiti massimi sopra indicati;

4. La raccolta delle olive destinate alla produzione dell'olio extravergine di oliva a denominazione di origine di cui all'art.1 deve avvenire direttamente dalla pianta a mano o con mezzi meccanici. L'olivicoltore deve rispettare requisiti disciplinati sulle modalità di raccolta delle olive. Il requisito si applica per 100% del prodotto

Resilienza
Resilienza economica

dei prodotti

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Resilienza

Durante le visite ispettive, gli ispettori di Made in Quality devono risalire almeno alle seguenti informazioni: ▪ presso frantoi: al fornitore, alla data di raccolta delle olive, alla provenienza delle olive da oliveti iscritti al sistema di controllo DOP Riviera Ligure, alla data e all’ora della ricezione delle olive, al quantitativo ricevuto, alla data di lavorazione e ai requisiti di conformità previsti dal disciplinare di produzione; presso confezionatori: al fornitore, alla data di ricevimento dell'olio, al quantitativo ricevuto e ai requisiti di conformità previsti dal disciplinare di produzione; presso gli intermediari: al fornitore, alla data e all’ora di ricevimento delle olive/dell’olio, ai quantitativi ricevuti e ai requisiti di conformità previsti dal disciplinare di produzione.

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 13 Richiesta di analisi Made in Quality, ricevuta la richiesta di

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

pdc Art 18 DECISIONE SULLA

CERTIFICAZIONE, CERTIFICATO

DI IDONEITÀ E LIMITE

TEMPORALE DI VALIDITÀ DAL CERTIFICATO

La temperatura dell’ambiente in cui sono presenti contenitori di acciaio inossidabile contenenti olio atto a divenire DOP è monitorata e registrata da parte dell’operatore. Inoltre, ai fini della verifica dei termini di validità del certificato di analisi, tutti gli operatori che a qualsiasi titolo detengono partite di olio già certificate effettuano almeno un monitoraggio giornaliero della temperatura di stoccaggio dell'olio certificato

L'OdC verifica che gli operatori della filiera rispettino requisiti disciplinati dal ddp OdC

Gli operatori riconosciuti devono garantire il monitoraggio della temperatura che permette di capire per quanto tempo l'olio potrà rimanere con caratteristiche invariate

Frantoiano, Confezionatore, Commerciante, Intermediario

del prodotto e informazioni

del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Art 4 Origine del prodotto Tutti gli operatori, persone fisiche o giuridiche, iscritti nei relativi elenchi saranno assoggettati al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione, e dal relativo piano di controllo soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp Olivicoltore, frantoiano, confezionatore, intermediario Resilienza

Punti di controllo qualità

del prodotto

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

al consumo 5. In ogni campagna olearia il Consorzio di tutela individua e

pdc Art 21 NON CONFORMITÀ E LORO TRATTAMENTO

di

DOP Riviera Ligure e a richiedere all’operatore di provvedere

richiamo del prodotto già commercializzato. L'OdC ha la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come IGP facendo richiamare eventuale prodotto già immesso in commercio OdC

Qualora un soggetto riconosciuto rilevi in autocontrollo una situazione di non conformità deve procedere secondo criteri stabiliti dall’allegato delle non conformità al fine di ripristinare le condizioni di conformità che ne hanno permesso l’inserimento nel sistema di controllo e/o il rilascio del certificato di idoneità.

Gli operatori riconosciuti hanno la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP garantendo delle azioni correttive della NC o escludendo eventuale prodotto non conforme

Olivicoltore, frantoiano, confezionatore, intermediario

delle azioni correttive, qualora siano possibili. l'OdC HA la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP OdC Resilienza

Norme e standard di etichettatura,

alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Qualità del

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni

degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

di origine protetta di cui all'art. 1 è vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista dal presente disciplinare di produzione ivi compresi gli aggettivi: "fine", "scelto", "selezionato", "superiore". 2. É consentito l'uso veritiero di nomi, ragioni sociali, marchi privati purché non abbiano significato laudativo o non siano tali da trarre in inganno il consumatore. 3. L'uso di nomi di aziende, tenute, fattorie e loro localizzazione territoriale, è consentito solo se il prodotto è stato ottenuto esclusivamente con olive raccolte negli oliveti facenti parte dell'azienda se l'oleificazione e il confezionamento sono avvenuti all’interno delle zone delimitate dall’art. 3 e 5 comma 1. [] 9. É obbligatorio indicare in etichetta l'annata di produzione delle olive da cui l'olio è ottenuto.

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle

economica Qualità del prodotto e informazioni

Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

che detengono e commercializzano esclusivamente olio, allo stato sfuso e/o confezionato, ottenuto da olive provenienti dalla propria azienda, molite presso il frantoio proprio o di terzi possono effettuare entro il 10 di ogni mese le annotazioni sul registro telematico L'olivicoltore che commercializza olio allo stato sfuso e/o confezionato, annotando sul registro telematico dati, garantisce la rintracciabilità del prodotto

Al fine dell’ottenimento e del mantenimento della certificazione DOP Riviera Ligure tutti Frantoiani iscritti nel sistema di controllo dovranno: ▪ conservare tutta la documentazione e tutte le registrazioni di cui al presente sistema di controllo, di ogni altro documento volto garantire la tracciabilità del prodotto e di quanto utile ai fini dello svolgimento della visita ispettiva; ▪ registrare sul portale informatico “OLIO DOP” dedicato, entro e non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione, il modello B.2 compilato dall’olivicoltore e completato per la parte di loro competenza; effettuare tutte le dovute comunicazioni attraverso il portale SIAN: a. movimentazione delle olive; b. registro telematico di molitura: entro non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione; c. movimentazione di olio sfuso; d. richiesta di analisi per certificazione nel caso in cui frantoiano richiedesse la certificazione del prodotto; e. fine delle operazioni di confezionamento (nel caso in cui il frantoiano fosse anche confezionatore), entro e non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione e nel caso in cui un frantoiano sia iscritto al sistema di controllo anche come confezionatore.

frantoiani hanno la responsabilità di garantire la rintracciabilità del prodotto Frantoiano

devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 9.3 OBBLIGHI SPECIFICI DEI CONFEZIONATORI Al fine dell’ottenimento e del mantenimento della certificazione DOP Riviera Ligure tutti Confezionatori iscritti nel sistema di controllo dovranno: ▪ compilare la movimentazione di olio sfuso sul portale SIAN; registrare sul portale informatico “OLIO DOP” dedicato, entro e non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione, il modello B.2 compilato dall’olivicoltore e completato per la parte di loro competenza; ▪ effettuare tutte le dovute comunicazioni attraverso il portale SIAN: a. richiesta di analisi per certificazione; b. registro telematico: entro e non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione e in termini di movimentazione, stoccaggio o confezionamento; c. fine delle operazioni di confezionamento, entro e non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione; d. annotazione delle perdite per sversamento/cali naturali; e. annotare quantitativi e numeri di serie relativi ai contrassegni applicati sulle confezioni di olio DOP Riviera Ligure.

confezionatori hanno la responsabilità di garantire la rintracciabilità del prodotto Confezionatori

di

che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 9.4 OBBLIGHI SPECIFICI DEGLI INTERMEDIARI

Al fine dell’ottenimento e del mantenimento della certificazione DOP Riviera Ligure tutti gli Intermediari iscritti nel sistema di controllo dovranno: ▪ fornire a Made in Quality, entro e non oltre il sesto (6) giorno successivo a quello dell'operazione, dal ricevimento del B.2 da parte degli olivicoltori, il modello B.2 completato per la parte di loro competenza; ▪ annotano dati nel registro telematico entro e non oltre il sesto giorno successivo a quello dell’operazione, giorni festivi compresi; annotano, nel rispetto dei tempi di cui al punto precedente, le operazioni previste dal registro telematico in termini di movimentazione, stoccaggio o confezionamento; conservano tutta la documentazione volta a garantire la tracciabilità del prodotto e di quanto utile ai fini del controllo svolto da Made in Quality.

Gli intermediari hanno la responsabilità di garantire la rintracciabilità del prodotto

Intermediario

di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 10 APPROVVIGIONAMENTO DELLE MATERIE PRIME E DEI PRODOTTI TRASFORMATI

In fase di approvvigionamento il responsabile dell’accettazione del prodotto, sia esso avente ruolo di frantoiano, di confezionatore o intermediario, deve: verificare che tutta la modulistica prevista dal Piano di Controllo, la documentazione attestante la consegna delle olive/olio sia adeguatamente compilata in ogni sua parte. Gli operatori riconosciuti in fase di accettazione del prodotto devono verificare che sia accompagnato da documentazione che garantisca la rintracciabilità

Frantoiano, Confezionatore, Intermediario

tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 10 APPROVVIGIONAMENTO DELLE MATERIE PRIME E DEI PRODOTTI TRASFORMATI

Durante le visite ispettive, gli ispettori di Made in Quality devono risalire almeno alle seguenti informazioni: [ ] presso confezionatori: al fornitore, alla data di ricevimento dell'olio, al quantitativo ricevuto e ai requisiti di conformità previsti dal disciplinare di produzione; presso gli intermediari: al fornitore, alla data e all’ora di ricevimento delle olive/dell’olio, ai quantitativi ricevuti e ai requisiti di conformità previsti dal disciplinare di produzione.

L'OdC verifica che confezionatori garantiscano la rintracciabilità del prodotto OdC

Resilienza economica

deve fornire evidenza durante le visite ispettive, devono chiaramente indicare almeno seguenti elementi: ▪ numero di lotto di produzione, nel caso dei Confezionatori; ▪ la data di raccolta/conferimento/molitura/confezionamento (gg/mm/aaaa); la dicitura “Olive provenienti da oliveti iscritti alla DOP Riviera Ligure”; la quantità venduta; la dicitura “Olio DOP Riviera Ligure” seguita dalla menzione prevista dal disciplinare di produzione nel caso di prodotto certificato o la dicitura “Olio atto divenire DOP Riviera Ligure” in caso di prodotto in attesa di essere certificato.

L'operatore riconosciuto deve conservare documentazione in modo che l'OdC possa verificare la rintracciabilità del prodotto DOP

Olivicoltori, frantoiani, confezionatori, intermediari

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

ddp Art 4 Origine del prodotto Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata attraverso la documentazione dei prodotti in entrata ed in uscita. E’ infatti obbligatorio da parte di tutti soggetti coinvolti nella filiera, compilare appositi documenti che accompagnano gli spostamenti di ogni partita di olive e/o olio indicandone tutte le informazioni utili a garantire l’origine del prodotto.[ In questo modo e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori e confezionatori, nonché attraverso la dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la tracciabilità e la rintracciabilità

ddp

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Informazioni sul prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

sul

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 11.1

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare

TRASFERIMENTI

Al fine dell’ottenimento

mantenimento della certificazione

Riviera Ligure tutti gli Olivicoltori iscritti nel sistema di controllo dovranno: [ fornire a Made in Quality il modello B.2 compilato per la parte di loro competenza entro e non oltre 6 giorni dalla data di vendita delle olive, se le stesse sono state raccolte in oliveti iscritti alla DOP Riviera Ligure ma vendute a Operatori non inseriti nel sistema di controllo, ciò al fine di verificare la resa massima di olive prevista dal disciplinare di produzione; ▪ fornire ai frantoiani/intermediari/confezionatori inseriti nel sistema di controllo DOP Riviera Ligure, al momento della vendita delle olive, il modello B.2 compilato per la parte di loro competenza; nel caso di autoconferimento di olive, l’olivicoltore è tenuto alla compilazione del modello B.2, nonché si applica il paragrafo successivo

Durante le visite ispettive, gli ispettori di Made in Quality devono risalire almeno alle seguenti informazioni: ▪ presso frantoi: al fornitore, alla data di raccolta delle olive, alla provenienza delle olive da oliveti iscritti al sistema di controllo

Gli olivicoltori hanno la responsabilità di tenere una documentazione atta a garantire la tracciabilità del prodotto

Olivicoltore

Gli olivicoltori hanno la responsabilità di tenere una documentazione atta a garantire la rintracciabilità della materia prima Olivicoltore

L'OdC verifica che frantoiani garantiscano la rintracciabilità dela materia prima in entrata

raccolte in oliveti iscritti alla DOP con il modello B.2; Gli olivicoltori hanno la responsabilità di tenere una documentazione atta a garantire la rintracciabilità della materia

Frantoiano

Lo scopo essenziale ed oggetto principale del Consorzio consiste nel: a) Svolgere tutto quanto è ritenuto necessario per la tutela e la valorizzazione dell’immagine e della qualità sia dell’olio extravergine di oliva Riviera Ligure che del Consorzio in Italia e nel mondo h) Svolgere in Italia ed all’ estero ogni azione per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza dell’olio extra vergine di oliva Riviera Ligure e dell’ attività svolta dal Consorzio per la tutela quantitativa e qualitativa delle produzioni; n) Collaborare con altri Consorzi di tutela, con Enti pubblici e privati al fine di promuovere e realizzare iniziative atte alla tutela, alla valorizzazione ed al sostegno della produzione e della commercializzazione dell’ olio extra vergine di oliva Riviera Ligure ed in generale della olivicoltura ligure nonché dei prodotti elaborati dalle Aziende associate; Il Consorzio ha la responsabilità anche di promuovere e valorizzare

Amministrazione secondo le frequenze previste dallo Statuto.

Resilienza

di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati

Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare

L'Operatore inserito nel sistema dei controlli DOP Riviera Ligure deve garantire, in caso di lavorazioni che coinvolgono più processi produttivi per la realizzazione di prodotti non rientranti nel campo di applicazione della DOP Riviera Ligure la separazione spaziotemporale tra diversi processi. Nel caso in cui le produzioni generiche e a denominazione protetta vengano separate spazialmente, gli operatori dovranno identificare con chiarezza: le linee di lavorazione, gli impianti, locali allo scopo utilizzati e le aree di stoccaggio informandone Made in Quality. In ogni momento dovrà essere identificata e distinguibile la produzione certificata dalla produzione generica. Nel caso in cui le produzioni generiche e denominazione protetta vengano invece separate temporalmente, gli Operatori devono registrare le date e gli orari di lavorazione delle produzioni tutelate. rispetto della separazione spaziale e temporale sarà oggetto di verifica ispettiva.

di tutela

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG Numero di reclami ricevuti relativi al prodotto

registrano reclami e le relative azioni correttive adottate; Gli operatori hanno l'obbligo di registrare reclami Olivicolotre, Frantoiano, Confezionatore Benessere sociale Sicurezza e salute

micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG come risultato del collegamento all'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)

Presenza di nutrienti specifici e diversi, micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG che hanno un impatto positivo sulla salute, come risultato del legame con l'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)

ddp Art 8 Legame con l'ambiente Altri elementi che comprovano il legame prodotto/territorio sono le varietà di olivo esclusive della Liguria, valori di acido oleico tra più elevati di tutta Italia strettamente correlati alla varietà al clima e le modalità colturali (in particolare raccolta) coinfluenzati dalla orografia territoriale.

Elementi nutrizionali (acido oleico) sono più elevati nelle varietà di olivo esclusive delle Liguria caratteristica da ricollegare all'origine e alle modalità colturali dell'olivo

NA

Benessere sociale Sicurezza e salute della comunità Sicurezza alimentare nutrizione (Food security)

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

fasi chiave della procedura sono prescritte in modo che suoi effetti sulla nutrizione siano preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento

fasi chiave della

sono prescritte in modo che suoi effetti sulla nutrizione siano preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento

prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione

Il prodotto che viene immesso in commmercio non subisce trasformazioni sostanziali per cui è classificabile nella categoria NOVA 1 ovvero un alimento naturale

Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato per salvaguardare passaggi chiave del processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati

ddp Art 5 Modalità

Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato per salvaguardare passaggi chiave del processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati

locale

di oli senza alcuna alterazione delle caratteristiche qualitative contenute nel frutto

L'attenzione all'utilizzo di tecniche di lavorazione idonee porta ad una miglior qualità

specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali

le caratteristiche della produzione IG associate alla cultura e alle tradizioni locali ddp Art 5 Caratteristiche di coltivazione 1. Le condizioni ambientali e di coltura degli oliveti destinati alla produzione dell'olio extravergine di oliva di cui all'art. 1 devono essere quelle tradizionali e caratteristiche della zona e, comunque, atte a conferire alle olive ed all'olio derivato le specifiche caratteristiche qualitative.

IG che hanno ricevuto sostegno per migliorare la produttività agricola attraverso servizi di estensione o consulenza tecnica durante il periodo di riferimento

Tipologia di soggetti: produttori, lavoratori di imprese private; genere. Se il sostegno allo sviluppo delle capacità ha assunto la forma di sostegno finanziario, deve essere fornita la prova che è stato utilizzato in modo efficace, altrimenti non dovrebbe essere preso in considerazione. Comprendere la natura degli argomenti (generali o specifici del prodotto IG) sta Art 3 Scopi Lo scopo essenziale ed oggetto principale del Consorzio consiste nel: c) Promuovere miglioramento nella produzione degli oli considerati, mettendo a disposizione dei consorziati un’ assistenza orientativa e tecnica, controllando la rispondenza qualitativa degli oli tutelati dal Consorzio;

Le tecniche di coltivazione

Il Consorzio ha anche come scopo quello di fornire consulenza tecnica al fine di migliorare la produzione Consorzio di tutela

Olivicoltore, frantoiano, confezionatore
Buona governance Norma di legge
Olivicoltore

Biodiversità Diversità genetica IND_362 Varietà e razze adattate localmente Quota (%) della produzione basata su varietà adattate localmente e su varietà rare e tradizionali (cimelio).

Determinare la quota di produzione (per area, peso o numero di animali) basata su varietà vegetali o razze animali adattate localmente, rare e/o tradizionali (cimelio di famiglia)

ddp Art 2 Varietà di olivo "1. La denominazione di origine protetta ""Riviera Ligure"", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva""Riviera dei Fiori"", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Taggiasca presente negli oliveti per almeno il 9O%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 10%. 2. La denominazione di origine protetta ""Riviera Ligure"", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva ""Riviera del Ponente Savonese"", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo Taggiasca presente negli oliveti per almeno il 5O%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 5O% 3. La denominazione di origine protetta ""Riviera Ligure"", accompagnata dalla menzione geografica aggiuntiva ""Riviera di Levante"", è riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalle seguenti varietà di olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti: Lavagnina, Razzola, Pignola e le cultivar locali autoctone per almeno il 65%. Possono, altresì concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 35%"

Il produttore deve produrre l'olio con le varietà d'olive disciplinate, che sono cultivar autoctone liguri. produttore

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