Piadina Romagnola IGP - ID CARD

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PIADINA ROMAGNOLA IGP

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 01/12/2020

Piano dei Controlli - Data di riferimento 27/02/2023

Tariffario - Data di riferimento 27/02/2023

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 10/08/2017

IlConsorziodituteladellaPiadinaRomagnolaIGPèimpegnatonellasostenibilitàattraversoilprogetto“Choose The European Friendship: Piadina Romagnola a welcoming dish to promote the european excellences” che promuovelaconsapevolezzasuivaloridellastrategiaFarmtoFork.Ladocumentazionerelativaaquestaattività nonrientranell’analisiriportatadiseguito.

NUMERO INDICATORI

ANALISI GENERALE

PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 18 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.

›› Rispetto al benchmark del settore vegetali trasformati :

• IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

Due dei cinque prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica prevedono questo indicatore come effettivo prevedendo nel piano dei controlli che” Gli operatori che intendono aderire al [...] devono inviare a [...] adeguatamente compilato in ogni sua parte, allegando: [...] Copia dell’autorizzazione sanitaria/DIA/notifica registrazione Art. 6 Reg. CE 852/2004 e s.m.i [...].

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

A livello di statuto è previsto che “1. Nell’esercizio delle sue funzioni il Consorzio provvede fra l’altro a: a) proporre ed attuare, nel limite delle sue competenze, tutte le iniziative dirette al perfezionamento ed al miglioramento tecnico, qualitativo ed economico dell’IGP Piadina Romagnola/ Piada Romagnola per salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari”. Solo un altro fra i prodotti della categoria ottempera all’indicatore, come potenziale.

• IND_078 Visibilità del prodotto IG

A livello di statuto è previsto che “Il Consorzio ha per oggetto, nel rispetto delle norme nazionali, comunitarie e degli accordi e trattati internazionali relativi: [...] c) la valorizzazione della produzione della IGP Piadina Romagnola/Piada Romagnola; d) la promozione, diffusione e conoscenza della IGP Piadina Romagnola/Piada Romagnola finalizzata alla cura generale degli interessi relativi a tale denominazione; e) la promozione del consumo della IGP Piadina Romagnola/Piada Romagnola in Italia e all’estero, nonché lo sviluppo ed il sostegno di ogni e qualsiasi iniziativa, intesa a valorizzare il prodotto e ad accrescere l’immagine e la notorietà, ivi compresa la partecipazione e la costituzione di società o di organizzazioni consortili” e a livello di disciplinare che “Infine, in Romagna si svolgono da tempo eventi e manifestazioni dedicate alla Piadina Romagnola: [...]. Tra le manifestazioni più recenti: - “Lo Sposalizio della Piadina”, nata nel 2002 a Cesena con l’intento di valorizzare la tradizione della Piadina Romagnola.

- “Piadina Days”, è una manifestazione che dal 2010 organizza, all’interno del cartellone Wine Food Festival della Regione Emilia-Romagna, 2 giorni di eventi, spettacoli, concerti e degustazioni di Piadina in tutta la Romagna.

QUALIVITA

- La Sagra della Piadina è una manifestazione nata nel 2013 a Bagnacavallo, con l’intento di promuovere e rendere omaggio al “pane di Romagna”.

• IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

L’indicatore effettivo prevede a livello di disciplinare che “È vietata l’aggiunta di qualsiasi altra sostanza”. Si tratta di un indicatore applicato da un totale di 3 dei 5 prodotti della categoria.

→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 18 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.

I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità

›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto vegetali trasformati :

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

QUALIVITA

Solo uno dei prodotti della categoria vegetali trasformati analizzati prevede questo indicatore (come potenziale) a livello di statuto del Consorzio “Il Consorzio ha la responsabilità di mantenere rapporti con istituzioni e organismi deputati allo studio al fine di sviluppare la ricerca in campo agroalimentare”.

• IND_043 Approvvigionamenti locali

Si tratta di un indicatore previsto a livello di disciplinare di produzione solo da 2 dei 5 prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica vegetali trasformati.

• IND_053 Effetti sull’economia locale

Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore (effettivo) prevedendo che “Nel comune di [...] la produzione della [...] è sempre avvenuta utilizzando le trafile in bronzo. Questa particolarità ha stimolato la creazione da parte di artigiani di trafile di vario formato che hanno permesso la produzione di differenti formati di pasta”.

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare: l’indicatore è applicato a livello potenziale solo da 1 dei 5 prodotti analizzati appartenenti alla categoria. a livello di statuto è previsto che “Il Consorzio non ha fini di lucro e si propone di: [...] b) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico, finalizzate al miglioramento qualitativo delle produzioni in termini di sicurezza igienico sanitaria, caratteristiche chimiche fisiche organolettiche nutrizionali del [...]”.

• IND_085 Nuovi mercati geografici

Solo uno dei prodotti appartenenti alla categoria merceologica ottempera a questo indicatore a livello di statuto dove il Consorzio, fra gli altri compiti, si prefigge di “promuove delibere in tema di accordi del sistema agro-alimentare”

• IND_122 Stagionalità del prodotto

Solo uno dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica prevede a livello di disciplinare di produzione che “ll prodotto viene realizzato durante tutto l’anno”.

• IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

Solo uno dei prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati applica l’indicatore (come potenziale) a livello di statuto prevedendo “Il Consorzio ha per scopi quelli indicati dall’art. 14, comma 15 e ss. della legge 21 dicembre 1999 n. 526 ed in particolare: [...] - la realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica e ambientale, che potranno coinvolgere tutte o una parte delle aziende consorziate in caso di adesione volontaria alle iniziative consortili;- la realizzazione di progetti aventi come oggetto la sostenibilità della governance del Consorzio e della denominazione”

• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

Si tratta di un indicatore effettivo, afferente al pilastro della resilienza economica individuato solo per 1 dei 5 prodotti della categoria vegetali vegetali trasformati e figura nel disciplinare di produzione. Le corrette condizioni di molitura garantiscono la salvaguardia dei nutrienti. Questo indicatore è peraltro applicato solo da altri 6 fra i 30 prodotti analizzati appartenenti a tutte le categorie merceologiche.

• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

Solo 2 dei 5 prodotti analizzati appartenenti alla categoria prevede questo indicatore come effettivo a livello di piano dei controlli “L’operatore assoggettato al controllo è tenuto a fornire al

personale ispettivo, e/o in affiancamento, dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui saranno destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza, in relazione alla propria attività (compresi i DPI previsti e disponibili), al fine di consentire lo svolgimento dei controlli in sicurezza. È responsabilità dell’operatore fornire al personale ispettivo adeguati DPI o, in caso di dotazioni personali, verificarne l’adeguatezza in relazione alla propria attività”.

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Solo 1 dei 5 prodotti della categoria prevede questo indicatore potenziale a livello di statuto “Nell’esercizio delle sue funzioni, il Consorzio provvede fra l’altro a: [...] c) promuovere e attuare tutte le iniziative volte al miglioramento di ogni fase della produzione, fornendo all’uopo la propria collaborazione eventualmente anche attraverso la messa a disposizione di servizi tecnici”.

• IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

Si tratta di un indicatore potenziale, che questo prodotto, unico nella categoria merceologica, prevede a livello di statuto “Il Consorzio non ha fini di lucro e si propone di: [...] j) promuovere direttamente iniziative o partecipare ad iniziative promozionali in favore del [...], sia pubbliche che private, come pure partecipare ad iniziative promozionali con riferimento al contesto rurale e paesaggistico del territorio di riferimento per far conoscere e valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni legate al [...]”. Solo altri 3 dei 30 prodotti analizzati (di tutte le categorie merceologiche ottemperano a questo indicatore).

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

Il prodotto non prevede indicatori potenziali

QUALIVITA

TABELLA INDICATORI

INDICATORI RICORRENZE

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_053 Effetti sull'economia locale

QUALIVITA

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_122 Stagionalità del prodotto

IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione *

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi *

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola *

IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati sono 17 variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

→ TEMI SPECIFICI PIADINA ROMAGNOLA IGP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 11 indicatori (tutti effettivi) sui 17 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto vegetali trasformati. Il prodotto si posiziona quindi leggermente sotto la media degli 11,2 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• Gli 11 indicatori applicati dal prodotto sono:

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_076 Ricerca sui prodotti IG –

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

• La maggior parte degli indicatori è stata riscontrata nel disciplinare e nel piano dei controllo (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_053 Effetti sull’economia locale

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_122 Stagionalità del prodotto

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_028 Redditività a lungo termine

– IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

QUALIVITA

– IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

IND_069 Attrezzature e locali puliti

– IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ

ECONOMICA PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

I prodotti analizzati vedono migliorabili i seguenti indicatori:

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

• IND_043 Approvvigionamenti locali

• IND_053 Effetti sull’economia locale

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

• IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

• IND_085 Nuovi mercati geografici

• IND_122 Stagionalità del prodotto

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG

QUALIVITA

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:

Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028

Redditività a lungo termine

Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.

– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare : BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare : ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati sono 5 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI PIADINA ROMAGNOLA IGP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 5 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi in linea con la media del comparto vegetali trasformati (4,0) e sopra la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).

• Gli indicatori applicati sono:

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

QUALIVITA

– IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

• L’indicatore non applicatore è IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

Rispetto alla categoria merceologica vegetali trasformati l’indicatore da implementare è IND_174 Piano di gestione della sostenibilità che è previsto, come potenziale, solo da uno dei 5 prodotti analizzati appartenente alla categoria vegetali trasformati ma è anche l’unico dei 30 prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i vegetali trasformati con le altre categorie merceologiche analizzate i requisiti mancanti nel prodotto (così come in tutta la categoria) sono l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità e IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Audit : IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.

QUALIVITA

Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.

– Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

– Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti della categoria vegetali trasformati, sono 6 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,4. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5.

→ TEMI SPECIFICI PIADINA ROMAGNOLA IGP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (tutti effettivi) sui 6 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 3,4 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).

• Gli indicatori applicati sono:

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

– IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare, piano dei controlli e statuto del Consorzio.

• Rispetto ai 6 indicatori di comparto il prodotto non applica gli indicatori:

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

– IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi –

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

– IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

La gran parte dei prodotti del comparto vegetali trasformati analizzati non prevede in modo esplicito:

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

– IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi –

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

QUALIVITA

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori: – Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

– Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

– Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

QUALIVITA

– Parità di genere: IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).

→ CONSIDERAZIONI

• Diversità e inclusione: è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni: il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC)

2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro: è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori: nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti appartenenti alla categoria vegetali trasformati è solo uno . Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI PIADINA ROMAGNOLA IGP

• Il prodotto analizzato non applica l’unico indicatore mappato per la categoria dei vegetali trasformati (IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG) che è caratteristico solo di un prodotto rispetto ai 5 prodotti analizzati della categoria. Il prodotto si posiziona sotto con la media dei vegetali trasformati (la cui media è 0,2) e sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:

IND_331 Alimentazione animale (non applicabile)

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)

IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

IND_362 Varietà e razze adattate localmente (non applicabile in quanto IGP)

IND_387 Tutela del paesaggio (non applicabile in quanto IGP) –

→ SPUNTI

IND_433 Piano consumo acqua (non applicabile in quanto IGP)

DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE VEGETALI TRASFORMATI

IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo (non applicabile in quanto IGP)

L’unico indicatore mappato per la categoria dei vegetali trasformati è IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG; solo uno dei prodotti della categoria applica – se pur a livello potenziale – questo indicatore (che è applicato da un totale di 4 dei 30 prodotti analizzati appartenenti alla totalità delle categorie merceologiche).

QUALIVITA

→ SPUNTI

DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• I vegetali trasformati si posizionano sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

– Qualità dell’aria: IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione

ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.

– Emissioni: IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

Diversità dell’ecosistema e diversità genetica : IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

QUALIVITA

Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

Qualità del suolo : IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

Uso efficiente dell’energia : IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 37001

• Impatto ambientale : ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità : Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.

→ CONSIDERAZIONI

• Impatto ambientale : gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti)  per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

QUALIVITA

• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/ CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

QUALIVITA

PIADINA ROMAGNOLA IGP

QUALIVITA

PIADINA ROMAGNOLA IGP

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

56 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 18 indicatori di sostenibilità

:: 15 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

:: 30 PIANO DI CONTROLLO

:: 8 STATUTO

:: 3 ALTRI REGOLAMENTI

dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

(dei

di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata pdc Art 12.1 Imprese di lavorazione prodotti preconfezionati H Registrano le lavorazioni, il carico, lo scarico, le quantità utilizzate nelle

utilizzate nella preparazione dell’impasto

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare,

pdc Art 12.2 Imprese di lavorazione con vendita diretta F Registrano le lavorazioni, il carico, lo scarico, le quantità utilizzate nelle fasi di preparazione dell’impasto dati relativi al confezionamento, requisiti disciplinati e la loro gestione sul registro (Mod. RCS_21) o equivalente; G Danno evidenza della quantità di piadine IGP vendute mediante la gestione degli scontrini fiscali e del registro dei corrispettivi

Gli operatori riconosciuti sono tenuti comunicare all'OdC quantitativi materia prima e di piadine che sono state prodotte Imprese di lavorazione prodotti preconfezionati

Gli operatori riconosciuti sono tenuti comunicare all'OdC quantitativi materia prima e di piadine che sono state prodotte Imprese di lavorazione con vendita diretta

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 3 (Delimitazione della zona geografica)

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 5 (Metodo di ottenimento del prodotto)

e tonalità sui due lati, e dal sapore fragrante e odore caratteristico simile a quello del pane appena sfornato. Esso può essere immesso in commercio per un consumo immediato, eventualmente avvolto in semplici involucri cartacei non sigillati.[

La zona di produzione della “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” è rappresentata dai Comuni di seguito riportati

Materie prime obbligatorie Farina di grano o farina di farro; Acqua: quanto basta per ottenere un impasto omogeneo; Sale: pari o inferiore a 25 grammi; Grassi: strutto, e/o olio di oliva e/o olio di oliva extravergine fino a 250 grammi. Materie prime opzionali Agenti lievitanti: carbonato acido di sodio, difosfato disodico, amido di mais o frumento, fino a 20 grammi; Latte fresco o UHT: in quantità pari o inferiore a 300 ml; Miele: nella misura massima di 20 grammi; - Grassi: la quota di grassi può comprendere olio di semi di girasole in quantità inferiore all’olio extravergine d’oliva.

Produttori, confezionatori

disciplinate

Il 100% del prodotto IGP deve essere realizzato nella zona di produzione prevista dal disciplianre

Produttori, confezionatori

Produttore

Il produttore deve destinare alla produzione IGP solo materie prime riportate dal disciplinare di produzione. Il requisito si applica al 100% del prodotto Igp

Resilienza economica
Resilienza economica

La preparazione avviene mescolando gli ingredienti sopra

con acqua fino ad ottenere un impasto. Porzionatura L'impasto viene suddiviso manualmente o meccanicamente in pani o palline con dimensioni diverse a seconda della piadina o piada romagnola che si intende ottenere. Laminatura Il processo di appiattimento dei pani o palline per la formatura della piadina o piada romagnola avviene solo ed esclusivamente attraverso laminazione. Il processo di laminazione può avvenire sia convogliando l’impasto direttamente laminatrici meccaniche che provvedono, tramite il passaggio fra rulli aventi "luce" progressivamente più ristretta, a formare un laminato che poi viene suddiviso in dischi di sfoglia mediante stampaggio che si esplica attraverso una pressione meccanica di apposita matrice, sia appiattendo il pane o la pallina manualmente a mattarello, o a mezzo laminatrice meccanica incrociata, fino ad attenere un disco con lo spessore ed il diametro desiderato. Cottura La cottura avviene mediante il trattamento termico del disco di sfoglia su entrambi lati. Il ribaltamento del disco può avvenire sia con mezzo meccanico che manualmente. Le temperature per la cottura variano da 150 a 300 °C con una permanenza sulla piastra di cottura fino a 4 minuti complessivi. Raffreddamento Al termine della cottura si procede al raffreddamento del prodotto o alla somministrazione. La piadina o piada raffreddata viene confezionata in sacchetti o in buste termosaldate in atmosfera protettiva. Per il prodotto che dovrà essere conservato in regime di refrigerazione e/o congelazione, il processo di refrigerazione e/o congelazione, potrà essere eseguito sia sul singolo disco di piadina o piada, sia sulle confezioni che contengono più dischi di piadina o piada. Confezionamento Al fine di garantire un uniforme contenuto di umidità caratteristico dell’aree a salvaguardia della fragranza del prodotto, il confezionamento dovrà avvenire nella zona di produzione indicata all’articolo 3, immediatamente a seguito del raffreddamento post-cottura, anche nel caso del prodotto congelato, al fine di garantire la qualità, la freschezza e le tipiche caratteristiche organolettiche. Sono consentiti, nella sola fase di confezionamento, l’impiego dell’atmosfera modificata e/o l’aggiunta di alcool naturale, nella misura massima del 2% in peso espresso in sostanza secca. La “Piadina romagnola” o “Piada romagnola” confezionata deve riportare, al momento dell’immissione sul mercato, termini massimi di conservazione di seguito riportati: -per il prodotto conservato in regime di refrigerazione, 60 giorni; -per il prodotto conservato a temperatura ambiente, 90 giorni; per prodotto

Il produttore deve produrre la Piadina Romagnola IGP rispettando le prescrizioni del ddp. Il requisito si applica al 100% del prodotto IGP

di controllo qualità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 5.2 verifiche ispettive iniziali La verifica iniziale sarà pianificata da BAC successivamente alla valutazione positiva della richiesta di prima adesione. Durante la verifica ispettiva iniziale l’ispettore incaricato: A Valuta la corrispondenza di quanto dichiarato nella richiesta di prima adesione, l’idoneità dell’operatore e la capacità di soddisfare requisiti di conformità riportati nel disciplinare di produzione per le specifiche attività svolte dai richiedenti L'ente autorizzato attua le attività di verifica del rispetto del ddp a fronte del pdc. OdC

Resilienza economica

informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 7.2 Ispezioni aggiuntive all’ordinario programma annuale dei controlli

BAC attuerà delle ispezioni aggiuntive nei casi: • In cui occorre accertare l’attuazione dell’azione correttiva, prevista dal piano dei controlli, in seguito a NC gravi; • Di reiterazione di NC; • Di verifica ispettiva per mancato o ritardato invio dei dati dopo il sollecito; • In cui l’operatore comunichi a BAC variazioni significative

L'OdC attua verifiche ispettive straordinarie qualora dovesse riscontrare delle non conformità o a seguto di solleciti o di modifiche

Punti di controllo qualità

Qualità del prodotto e informazioni

del prodotto

Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità

che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

pdc Art 13 REQUISITI DI CONFORMITÀ DISCIPLINATI Gli operatori che intendono produrre PIADINA ROMAGNOLA IGP O PIADINA ROMAGNOLA ALLA RIMINESE IGP devono assoggettarsi al controllo di BAC e operare in conformità al presente documento tecnico, allo schema allegato al disciplinare di produzione soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità ddp Art 4 (Prova dell’origine) Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano dei controlli. Gli operatori riconosciuti hanno la responsabilità di implementare ed

Produttori, confezionatori

Resilienza economica
Resilienza

Confezionatore

sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 5.5 Verifica di conformità1 etichette, diciture affiancate all’insegna del locale e involucri cartacei

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 5.5 Verifica di conformità1 etichette, diciture affiancate all’insegna del locale e involucri cartacei

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 5.5 Verifica di conformità1 etichette, diciture affiancate all’insegna del locale e involucri cartacei

Per quanto riguarda le modalità di apposizione sulle confezioni della IGP del marchio distintivo e delle indicazioni previste in applicazione della disciplina della IGP, gli operatori devono attenersi esclusivamente e scrupolosamente al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso dal disciplinare di produzione e dal presente Piano di Controllo. In relazione agli elementi di designazione e presentazione della IGP Piadina Romagnola gli operatori devono attenersi a quanto previsto dal disciplinare di produzione. Nella presentazione del prodotto deve inoltre essere riportata la presente dicitura “Certificato da Organismo di controllo autorizzato dal MASAF”. Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Prima di impiegare/utilizzare le etichette ed materiali per la designazione e presentazione gli operatori

Consorzio di Tutela,

riconosciuto,

funzione delle competenze e

attribuite dalla legislazione, può effettuare una attività di valutazione o approvazione preventiva anche al fine di evitare violazioni del disciplinare.

Consorzio di tutela può effettuare attività di valutazione o approvazione preventiva delle etichette affinché siano conformi al disciplinare Consorzio di

verifica la conformità al disciplinare di produzione dei sistemi di etichettatura e confezionamento, di designazione e di presentazione della denominazione IGP Piadina Romagnola preventivamente alla sua immissione in commercio. L'OdC verifica la confomità dei sistemi di confezionamento ed etichettatura alle regole disciplinate OdC

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8 (Confezionamento ed etichettatura)

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8 (Confezionamento ed etichettatura)

filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 18.1 Imprese di lavorazione prodotti preconfezionati

Ogni confezione di “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” IGP deve riportare, a caratteri di stampa chiari e leggibili, indelebili e nettamente distinguibili seguenti elementi: il logo dell’Unione; la denominazione “Piadina Romagnola” o “Piada Romagnola” seguita dalla dicitura Indicazione Geografica Protetta, o dal suo acronimo IGP. [ ] Possono altresì figurare in etichetta altre indicazioni facoltative a garanzia del consumatore e/o informazioni di carattere nutrizionale oltre all'uso di ragioni sociali e marchi privati purché non abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno l'acquirente

Nel caso di adozione di un processo produttivo che comprenda la realizzazione manuale di porzionatura e cottura, e in assenza di confezionamento chiuso, potrà essere affiancata al Logo la dicitura “lavorazione manuale tradizionale” dello stesso carattere, colore e dimensioni della parola “Romagnola

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate Confezionatore

Con riferimento ai requisiti disciplinati del prodotto, l’operatore deve documentare registrare il metodo adottato per garantire l'identificazione, la tracciabilità e la rintracciabilità, durante le fasi di: ] B. Condizionamento del prodotto, nel senso di permettere l'accertamento della rispondenza dei requisiti disciplinati. Durante il processo produttivo gli operatori identificano e registrano dati che consentono di garantire l’identificazione e la rintracciabilità; C. Prodotto pronto per il confezionamento, nel senso che l’operatore deve identificare la piadina durante la fase di cottura, raffreddamento e prima del confezionamento; D. Confezionamento, nel senso che l’operatore deve identificare il prodotto finito con etichetta deve riportare tutte le indicazioni previste dal disciplinare di produzione; E. Commercializzazione e vendita del prodotto preconfezionato nel senso che l’operatore deve riportare, sui documenti fiscali, al fine di garantire la rintracciabilità, l’indicazione Piadina Romagnola IGP e/o Piadina Romagnola alla Riminese IGP. Inoltre deve garantire la corrispondenza tra la quantità prodotta e quella venduta mediante adeguata registrazione.

Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 18.2 Imprese di lavorazione con vendita diretta e non esclusiva Con riferimento ai requisiti disciplinati del prodotto, l’operatore deve documentare garantire durante le fasi di: A. Approvvigionamento, nel senso che l’operatore deve mantenere documentazione degli acquisti

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 18.3 Imprese di lavorazione con vendita diretta ed esclusiva Con riferimento ai requisiti disciplinati del prodotto, l’operatore deve documentare garantire durante le fasi di: [] B. Vendita diretta ed esclusiva del prodotto non confezionato; nel senso che l’operatore deve garantire la corrispondenza tra la quantità prodotta e quella venduta mediante idonea documentazione (scontrini fiscali e/o registro dei corrispettivi).

devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 12.1 Imprese di lavorazione prodotti preconfezionati F Garantiscono la corrispondenza tra quantitativi in entrata e quelli in uscita, mediante adeguate registrazioni. Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

Imprese

Imprese di lavorazione con vendita diretta ed esclusiva

Imprese di lavorazione prodotti preconfezionati

Imprese di lavorazione con vendita diretta

sul

di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 12.2 Imprese di lavorazione con vendita diretta F Registrano le lavorazioni, il carico, lo scarico, le quantità utilizzate nelle fasi di preparazione dell’impasto dati relativi al confezionamento, requisiti disciplinati e la loro gestione sul registro (Mod. RCS_21) o equivalente; G Danno evidenza della quantità di piadine IGP vendute mediante la gestione degli scontrini fiscali e del registro dei corrispettivi

Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

Produttori, confezionatori

la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami ddp Art 4 (Prova dell’origine) Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori/trasformatori e confezionatori nonché attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti è garantita la tracciabilità del prodotto.

Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.

Confezionatore
Resilienza economica
Resilienza

sui prodotti IG = l'organizzazione IG non ha sviluppato alcun progetto di ricerca per migliorare il controllo, la produttività o la differenziazione, 1 = sono stati sviluppati progetti di ricerca prioritari per migliorare la produttività, 2 = sono stati identificati progetti di ricerca prioritari per migliorare rendimenti e comprendere meglio fattori gli attributi della qualità, 3 = sono stati sviluppati progetti di ricerca prioritari per migliorare rendimenti e la produttività, comprendere meglio gli attributi di qualità e valutare l'autenticità, 4 = sono in corso progetti di ricerca prioritari per aumentare rendimenti e la produttività, 5 = sono in corso progetti di ricerca prioritari per migliorare rendimenti e comprendere gli attributi di qualità delle IG in corso, 6 = sono in corso progetti di ricerca prioritari per migliorare le rese, comprendere le caratteristiche dei prodotti IG e valutarne l'autenticità, = la conoscenza risultante del prodotto viene utilizzata per

Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

il Consorzio provvede fra l'altro a: a) proporre ed attuare, nel limite delle sue competenze, tutte le iniziative dirette al perfezionamento ed al miglioramento tecnico, qualitativo ed economico dell’ IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola per salvaguardarne la tipicità e le caratteristiche peculiari;

consorzio propone iniziative finalizzate al miglioramento tecnico, qualitativo, economico delle produzioni. Questo rientra nel punto 0 dell'indicatore

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 18.1 Imprese di lavorazione prodotti preconfezionati Con riferimento ai requisiti disciplinati del prodotto, l’operatore deve documentare e registrare il metodo adottato per garantire l'identificazione, la tracciabilità e la rintracciabilità, durante le fasi di: A. Approvvigionamento, nel senso che l’operatore deve tracciare lotti delle materie prime obbligatorie e opzionali che saranno impiegati nella produzione del prodotto Piadina Romagnola IGP

obbligatorie e opzionali che saranno impiegate nella produzione del prodotto Piadina Romagnola

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 14.1 Approvvigionamento Le Procedure e sistemi di registrazione in accettazione devono consentire ai tecnici BAC, durante le verifiche ispettive, di verificare la tracciabilità dei lotti delle materie prime obbligatorie e opzionali che saranno impiegati nella produzione del prodotto Piadina Romagnola e risalire alla ragione sociale e all’indirizzo del fornitore.

Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine e la qualità delle materie prime

Imprese di lavorazione

Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine e la qualità delle materie prime

Imprese di lavorazione con vendita diretta ed esclusiva

Produttori

Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine e la qualità delle materie prime

ddp Art 6 (Elementi che comprovano il legame con l’ambiente) Infine, in Romagna si svolgono da tempo eventi e manifestazioni dedicate alla Piadina Romagnola:[ Tra le manifestazioni più recenti: “Lo Sposalizio della Piadina”, nata nel 2002 a Cesena con l’intento di valorizzare la tradizione della Piadina Romagnola. “Piadina Days”, è una manifestazione che dal 2010 organizza, all’interno del cartellone Wine Food Festival della Regione Emilia-Romagna, 2 giorni di eventi, spettacoli, concerti e degustazioni di Piadina in tutta la Romagna. La Sagra della Piadina è una manifestazione nata nel 2013 a Bagnacavallo, con l’intento di promuovere e rendere omaggio al “pane di Romagna”. Nel territorio di origine della Piadina Romagnola IGP vengono organizzate manifestazione al fine di valorizzare e promuovere il prodotto IGP

Oggetto

Il Consorzio ha per oggetto, nel rispetto delle norme nazionali, comunitarie e degli accordi e trattati internazionali relativi: [ ]c) la valorizzazione della produzione della IGP Piadina Romagnola / Piada Romagnola; d) la promozione, diffusione e conoscenza della IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola finalizzata alla cura generale degli interessi relativi tale denominazione; e) la promozione del consumo della IGP Piadina Romagnola/ Piada Romagnola in Italia e all’estero, nonché lo sviluppo ed il sostegno di ogni qualsiasi iniziativa, intesa a valorizzare il prodotto e ad accrescere l’immagine la notorietà, ivi compresa la partecipazione e la costituzione di società o di organizzazioni consortili.

Il consorzio ha anche tra le sue funzioni la promozione e valorizzazione del prodotto Piadina Romagnola IGP Consorzio di tutela

sul

Buona

Visibilità del prodotto IG Esposizione in diversi canali o implementazione di strategie per la promozione e la diffusione del prodotto sta Art 6 Finalità operative 1. Nell’esercizio delle sue funzioni il Consorzio provvede fra l'altro a: d) favorire, organizzare e partecipare ad iniziative intese a valorizzare la IGP Piadina Romagnola / Piada Romagnola e ad accrescerne la notorietà, l'immagine, la rinomanza, la diffusione, il consumo in Italia e all'estero;

Le riunioni formali devono avere un ordine del giorno e devono essere conservati verbali (con un elenco

dell'IG all'anno, con ordini del giorno e verbali conservati per documentare il processo decisionale

con specificazione degli argomenti da porre all’ordine del giorno.

Il consorzio ha anche tra le sue funzioni la promozione e valorizzazione del prodotto Piadina Romagnola IGP Consorzio di tutela

Consorzio di tutela ha la responsabilità di convocare il Consiglio di Amministrazione secondo le frequenze previste dallo Statuto.

Consorzio
Resilienza
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati correttamente documentati

sta Art 4 Oggetto

Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare a adottare metodiche opportune per separare le produzioni IGP dalle convenzionali.

Produttore, confezionatore

vengano

spazialmente, gli operatori dovranno identificare le linee di lavorazione, gli impianti, locali allo scopo utilizzati dandone comunicazione BAC. Nel caso in cui le produzioni generiche e a denominazione protetta vengano invece separate temporalmente, gli operatori provvederanno a comunicare le date e gli orari di lavorazione delle produzioni tutelate.

2. Il Consorzio ha per oggetto, nel rispetto delle norme nazionali, comunitarie e degli accordi e trattati internazionali relativi: a) la tutela della IGP Piadina Romagnola / Piada Romagnola ai sensi dell’art. 13 del Reg CE 1151/2012, delle norme nazionali e degli accordi e trattati internazionali;

in collaborazione con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari ai sensi del DM 12 ottobre 2000; Il Consorzio di tutela ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione, reprimendo qualsiasi abuso o violazione

Art 5 Funzioni 1. Nel quadro delle attività rientranti nel perseguimento del suo oggetto, il Consorzio esercita tutte le funzioni necessarie ed opportune per la cura degli interessi generali della IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola ed in particolare: b) esercita e promuove ogni azione avanti qualsiasi organo e qualsiasi giurisdizione, sia nazionale che estera, per la tutela e la salvaguardia della IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola e della sua reputazione costituendosi avanti a qualsiasi giudice o autorità quale portatore degli interessi diffusi dei Consorziati; c) svolge attività di tutela, vigilanza e salvaguardia della IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola, come previsto dall’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999 numero 526 e successivi eventuali modifiche ed integrazioni; d) vigila affinché altri prodotti non rechino denominazioni o siano contraddistinti da marchi e/o altri segni distintivi suscettibili di violare la IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola, anche nell’interesse dei consumatori, o non rechino danno alla IGP Piadina Romagnola Piada; e) verifica la rispondenza tra la quantità del prodotto certificato e quella immessa sul mercato; Il Consorzio di tutela ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione, reprimendo qualsiasi abuso o violazione

Nell’esercizio delle sue funzioni il Consorzio provvede fra l'altro a: [ ] h) esercitare, nell'ambito della vigilanza sul commercio dell’IGP Piadina Romagnola Piada Romagnola, tutte le azioni- anche giudiziarie finalizzate alla rigorosa difesadella denominazione, dei segni distintivi, dei marchi, nonché alla repressione di abusi ed irregolarità da chiunque posti in essere, alla prevenzione e repressione di atti illeciti o comunque lesivi degli interessi della IGP, del Consorzio o dei Consorziati, con espressa facoltà di richiedere il risarcimento degli eventuali danni subiti.

Il Consorzio di tutela ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione, reprimendo qualsiasi abuso o violazione

Consorzio di tutela

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

ddp Art 5 (Metodo di ottenimento del prodotto)

Materie prime obbligatorie Farina di grano o farina di farro; Acqua: quanto basta per ottenere un impasto omogeneo; Sale: pari o inferiore a 25 grammi; Grassi: strutto, e/o olio di oliva e/o olio di oliva extravergine fino a 250 grammi. Materie prime opzionali Agenti lievitanti: carbonato acido di sodio, difosfato disodico, amido di mais o frumento, fino a 20 grammi; Latte fresco o UHT:

Consorzio
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione

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