AGNELLO DI SARDEGNA IGP
DOCUMENTI ANALIZZATI
Disciplinare di produzione - Data di riferimento 22/05/2015
Piano dei Controlli - Data di riferimento 24/10/2016
Tariffario - Data di riferimento 03/12/2020
Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 20/09/2020
IlConsorziodituteladell’AgnellodiSardegnaIGPèfortementeimpegnatoindiverseiniziativeperlasostenibilità,tracui“C-NEUTRAL FARMING – EIT Food”, finalizzato alla riduzione delle emissioni di carbonio negli allevamenti di ovini da latte; “TechCare”, che mira a migliorare la gestione del benessere e della sostenibilità nei sistemi di allevamento di piccoli ruminanti, utilizzando tecnologie di Precision Livestock Farming (PLF); “Pastinnova”, volto a studiare modelli innovativi per garantire un futuro sostenibile ai sistemi pastorali mediterranei; “Agnelli Net_Zero”, che punta a creare una filiera produttiva certificata a emissioni zero per l’Agnello Sardo IGP;“LifeGreenSheep”,ilcuiobiettivoèridurredel12%l’improntadicarboniodellacarneedellatteovinoentroiprossimi10anni, semprenelrispettodeiprincipidisostenibilità.Ladocumentazionerelativaaquesteattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.
QUALIVITA
→ PUNTI DI FORZA
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 25 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.
I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.
Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.
›› Rispetto al benchmark del settore carni fresche :
1. Biodiversità : il disciplinare di produzione privilegia l’allevamento di ovini di razza Sarda per la produzione di Agnello di Sardegna IGP, prevedendo l’utilizzo facoltativo di razze francesi solo in incroci di prima generazione da destinare esclusivamente ad uso commerciale, lasciando quindi il patrimonio genetico inalterato (IND_362).
2. Benessere animale : l’allevamento dell’Agnello di Sardegna IGP è prevalentemente allo stato brado, questo favorisce una vita dell’animale molto simile a quella che avrebbe in natura, garantendo il rispetto delle 5 libertà previste dalla Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (IND_331, IND_333).
3. Nutrienti preziosi : l’allevamento allo stato brado permette agli animali di nutrirsi di essenze spontanee che contribuiscono allo sviluppo di nutrienti specifici che si ritrovano nel prodotto finito come grassi insaturi, proteine nobili, rendendo anche la carne particolarmente pregiata dal punto di vista organolettico (IND_226).
4. Paesaggio tipico : l’attività pastorale legata all’allevamento di Agnello di Sardegna IGP e ad altre produzioni IG contribuisce al mantenimento di un paesaggio tipico (IND_386).
→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 25 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.
I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità
QUALIVITA
›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto carni fresche
Il prodotto applica tutti gli indicati mappati della categoria.
›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili
• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Individuate due frasi nello statuto del Consorzio di tutela : “Il Consorzio non ha scopo di lucro e persegue i seguenti obiettivi a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della IGP “Agnello di Sardegna”: [...] 2) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate al miglioramento qualitativo della produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutriziona -
li del prodotto commercializzato” e ancora: “Il Consorzio non ha scopo di lucro e persegue i seguenti obiettivi a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della IG [...] : [...]14) predisporre piani, progetti, proposte e studi finalizzati al miglioramento tecnico e igienicosanitario compreso il marketing della IG [...].
• IND_078 Visibilità del prodotto IG
Individuate due frasi nello statuto del Consorzio di tutela: “Il Consorzio non ha scopo di lucro e persegue i seguenti obiettivi a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della IG [...] : [...] 3) tutelare, promuovere, valorizzare e curare gli interessi generali della IGP “Agnello di Sardegna” anche attraverso l’informazione del consumatore; [...] 9) estendere in Italia ed all’estero la conoscenza la diffusione della IGP “Agnello di Sardegna” nonché delle sue caratteristiche di qualità svolgendo ovunque apposita promozione ed opera di informazione anche riferita alla sua filiera produttiva” e ancora: “] : [...]14) predisporre piani, progetti, proposte e studi finalizzati al miglioramento tecnico e igienico - sanitario compreso il marketing della IG [...]”.
• IND_085 Nuovi mercati geografici
Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Inoltre il Consorzio nell’ambito degli scopi statutari, svolge le seguenti attività nell’interesse dei consorziati: [...] 1) favorisce ed aderisce alle iniziative atte ad organizzare e facilitare, anche direttamente la vendita e l’esportazione da parte dei consorziati e che contribuiscono all’affermazione della IGP “Agnello di Sardegna”.
• IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG
Individuate tre frasi nel Disciplinare di produzione: “L’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) Agnello di Sardegna è riservata agli agnelli allevati in un ambiente del tutto naturale, caratterizzato da ampi spazi esposti a forte insolazione, ai venti ed al clima della Sardegna, che risponde perfettamente alle esigenze tipiche della specie” . E ancora: “La maggior parte della superficie dell’isola, dove la pastorizia brada, itinerante, è sempre stata tradizionalmente l’attività dominante, è occupata dal pascolo, rappresentato sia dalla steppa a graminacee sia dalle formazioni arbustive” . Ed infine: “Il territorio della Sardegna ha un tratto comune, dà loro un’incredibile uniformità: le nudità degli orizzonti ‒ per carenza di alberi coltivati ‒ che richiamano costantemente la preponderanza della vita pastorale”
›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto
In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.
1. Valutazione rischi sicurezza degli operatori esterni : così come previsto dai piani di controllo (PDC) di altre IG del settore, si potrebbe valutare l’inserimento nel PDC di qualche requisito relativo alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda (es. per controlli) (IND_238).
QUALIVITA
2. Benessere animale : per il settore carni un elemento valoriale imprescindibile è il rispetto di requisiti di benessere animale. Per il prodotto Agnello di Sardegna IGP, tale tema risulta essere parzialmente soddisfatto in relazione all’alimentazione degli agnelli, all’allevamento all’aperto con ricovero notturno degli animali e alla possibilità di muoversi e alimentarsi liberamente. Sarebbe comunque importante e auspicabile definire parametri di benessere animale più completi e attuali (IND_333).
TABELLA INDICATORI
INDICATORI
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_057 Produzione di IG
QUALIVITA
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
Visibilità del prodotto IG
Nuovi mercati geografici
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
Riunioni dei membri IG tenutesi
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
IND_331 Alimentazione animale
IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali
IND_362 Varietà e razze adattate localmente
IND_386 Consolidamento del paesaggio IG 3X P INDICATORE EFFETTIVO INDICATORE POTENZIALE
PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA
Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore delle carni fresche sono 14 , variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23
→ TEMI SPECIFICI AGNELLO DI SARDEGNA IGP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 14 indicatori (11 effettivi e 3 potenziali) sui 14 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto carni fresche. Il prodotto si posiziona quindi sopra alla media dei 12,5 indicatori caratteristici del comparto e sopra alla media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.
• I 14 indicatori applicati dal prodotto sono: –
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_057 Produzione di IG
–
ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA
–
–
–
–
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
IND_078 Visibilità del prodotto IG
IND_085 Nuovi mercati geografici
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.) mentre gli indicatori potenziali sono stati riscontrati nello statuto e nel piano dei controlli.
Si rileva che il prodotto applica tutti gli indicatori
• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
IND_028 Redditività a lungo termine
IND_053 Effetti sull’economia locale
–
–
–
–
→ SPUNTI
IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
IND_086 Presenza commerciale
IND_104 Gestione del rischio
IND_122 Stagionalità del prodotto
DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE CARNI FRESCHE
• I due prodotti analizzati non prevedono in modo esplicito:
• IND_043 Approvvigionamenti locali
• IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
• IND_085 Nuovi mercati geografici
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG
• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.
• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:
–
Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028
Redditività a lungo termine
Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio
• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale. – Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.
Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
QUALIVITA
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di sicurezza alimentare : BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi ener-
getici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).
• Standard in materia di economia circolare : ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di governance, compresa la componente economica : ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).
→ CONSIDERAZIONI
Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.
PILASTRO BUONA GOVERNANCE
Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore delle carni fresche sono 3 , applicati da tutti i prodotti di comparto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI AGNELLO DI SARDEGNA IGP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (tutti effettivi) sui 3 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi in linea con la media di comparto e sotto la media delle altre IG analizzate (3,8).
• Gli indicatori applicati sono:
–
QUALIVITA
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi
– IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
– IND_174 Piano di gestione della sostenibilità
IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE CARNI FRESCHE
I due prodotti analizzati rispettano i 3 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG
• Confrontando le carni fresche con le altre categorie merceologiche analizzate i requisiti mancanti nel prodotto (così come in tutta la categoria prodotti carni fresche) sono l’indicatore
IND_174 Piano di gestione della sostenibilità e IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.
• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Audit: IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.
–
Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.
– Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.
– Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.
–
Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.
Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO
PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
QUALIVITA
• Organizzazione : ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.
• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
→ CONSIDERAZIONI
Governance del territorio : Il prodotto ha un rapporto molto forte (sostanziale ed emozionale) con il territorio da cui proviene. Sarebbe interessante ed auspicabile definire obiettivi di sostenibilità non solo riferiti al prodotto ma anche riferiti/riferibili al territorio che lo esprime
migliorando l’applicazione degli indicatori (IND da 161 a 170; 173 - 174 - 175 - 204 - 208). A titolo meramente esemplificativo si faccia riferimento al tema del turismo enogastronomico locale, valorizzando l’impiego della IG in sostituzione dei prodotti similari. Aspetto peraltro in linea con il nuovo regolamento 2024/1143 sulle IG. Possibile utilizzare a riferimento la norma internazionale ISO 37101: 2019 “Città e comunità sostenibili” che definisce una metodologia strutturata e sistematica per gestire lo sviluppo sostenibile delle Comunità, dei Distretti, etc.
PILASTRO BENESSERE SOCIALE
Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore delle carni fresche sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 2,5. Per i prodotti valutati di tutte le categorie merceologiche sono invece 9 e il numero medio è 3,5. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI AGNELLO DI SARDEGNA IGP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media dei 2,5 indicatori caratteristici del comparto.
• I 4 indicatori applicati sono:
–
–
QUALIVITA
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
– IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
– IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.
• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:
–
–
IND_225 Assenza di sostanze sintetiche
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
– IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
–
IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE CARNI FRESCHE
I prodotti analizzati non prevedono in modo esplicito:
• IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato da solo uno dei 2 disciplinari valutati)
• IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura
• IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola (che risulta adottato da solo uno dei 2 disciplinari valutati)
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG
• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:
–
Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226
Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)
Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola
• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro : IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
–
–
Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.
Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.
Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
QUALIVITA
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)
• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000
• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).
→ CONSIDERAZIONI
• Diversità e inclusione: è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
• Nuove generazioni: il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.
• Sicurezza e salute sul lavoro: è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.
• Diritti dei lavoratori: nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE
Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti del settore delle carni fresche sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI AGNELLO DI SARDEGNA IGP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (3 effettivi e 1 potenziale) sui 4 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona leggermente sopra la media dei prodotti carni fresche (la cui media è 3,5) e sopra la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.
• Gli indicatori applicati sono:
IND_331 Alimentazione animale
IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali
IND_362 Varietà e razze adattate localmente
–
QUALIVITA
IND_386 Consolidamento del paesaggio IG
• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:
–
–
IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra
IND_387 Tutela del paesaggio
IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo
IND_433 Piano consumo acqua
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE CARNI FRESCHE
L’indicatore da implementare per il settore carni fresche è:
• IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG
• I prodotti carni fresche con i loro 3,5 indicatori medi sono sopra la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.
• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:
Benessere animale: IND_327 Salute degli animali, IND_328 Certificazione rispetto agli standard di salute e benessere degli animali, IND_329 Pratiche sanitarie animali, IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali.
Qualità dell’aria: IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335
Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli. –
Emissioni: IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347
Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.
Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.
– Gestione e uso del territorio: IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.
– Qualità del suolo: IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.
–
Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.
– Rifiuti: IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.
QUALIVITA
– Acqua: IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si appli -
cano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Organizzazione : ISO 37001
• Impatto ambientale : ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001
• Biodiversità : Biodiversity Friend
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.
• Benessere animale : SQNBA (di prossima pubblicazione)
QUALIVITA
→ CONSIDERAZIONI
• Impatto ambientale : gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.
• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti) per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.
• Efficienza energetica : il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.
• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/
CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.
• Benessere animale : la strategia europea Farm to Fork, tra i vari obiettivi prevede anche il miglioramento del benessere animale; in Italia si segnala la previsione di finalizzazione del Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) che pone l’accento sulle modalità di conduzione dell’allevamento, sull’uso responsabile del farmaco, la biosicurezza e sulla gestione della risorsa idrica; inoltre la Politica Agricola Comune PAC prevede, attraverso l’adozione degli ecoschemi, l’erogazione di finanziamenti; in particolare l’Italia ha deciso di adottarne 5, in cui il primo prevede un pagamento per la riduzione della antimicrobico resistenza e il benessere animale da parte delle aziende agricole. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 327 a 333.
QUALIVITA
QUALIVITA
AGNELLO DI SARDEGNA IGP
QUALIVITA
AGNELLO DI SARDEGNA IGP
ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE
113 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 25 indicatori di sostenibilità
:: 44 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 57 PIANO DI CONTROLLO :: 10 STATUTO :: 2 ALTRI REGOLAMENTI
Resilienza economica Economia locale Approvvigioname nti locali IND_043 Approvvigionamenti locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)
economica Qualità del prodotto e informazioni
del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di
Inoltre, laddove la garanzia non possa essere prestata direttamente dall’allevamento in qualità di produttore degli alimenti somministrati, sarà necessario, con riferimento alle circostanze di approvvigionamento extra aziendale che il documento (scheda tecnica, DDT e/o fattura) utilizzato per la corrispondente fornitura, sia integrato da una dichiarazione circa l’origine territoriale dell’alimento ricevuto dall’esterno, mediante la seguente dicitura: “……. è coltivato/ottenuto in Sardegna” o una dicitura equivalente tipo: “Alimento sardo”, la dicitura deve essere apposta direttamente sul documento cui gli alimenti si riferiscono.
Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp Art 1 Denominazione L’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) "Agnello di Sardegna" è riservata esclusivamente agli agnelli nati, allevati e macellati in Sardegna che siano in regola con le norme dettate dal presente disciplinare di produzione e identificazione.
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale
qualità: potenziale
Zona
DEGLI ALLEVAMENTI Il “documento ROSA” attesta che gli agnelli rispondono ai requisiti previsti dal Disciplinare e, in particolare che gli stessi originano e provengono da allevamenti riconosciuti dove sono stati allevati ed alimentati secondo le prescrizioni disciplinate
L’area destinata all’allevamento dell’Agnello di Sardegna comprende tutto il territorio della Regione Sardegna idoneo ad ottenere un prodotto con caratteristiche qualitative rispondenti al presente disciplinare.
totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 3 Metodologia di allevamento a) Agnello di Sardegna “da latte” (4.5 – 8,5 Kg) [] rispondente alle seguenti caratteristiche peso carcassa freddo, senza pelle e con testa e corata 4,5/8,5 Kg.; colore della carne: rosa chiaro (il rilievo va fatto sui muscoli interni della parete addominale); consistenza delle masse muscolari: solida (assenza di sierosità); colore del grasso: bianco; copertura adiposa: moderatamente coperta la superficie esterna della carcassa; coperti, ma non eccessivamente, reni; consistenza del grasso: solido (il rilievo va fatto sulla massa adiposa che sovrasta l'attacco della coda, ed a temperatura ambiente di 18 – 20° C).
del prodotto IG nel volume di produzione totale
di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 3 Metodologia di allevamento b) Agnello di Sardegna “leggero” (8,5 10 kg) [ ] e rispondente alle seguenti caratteristiche: peso carcassa a freddo, senza pelle con testa e corata 8,5 /10 Kg; colore della carne: rosa chiaro o rosa; consistenza delle masse muscolari: solida (assenza di sierosità); colore del grasso: bianco; copertura adiposa: moderatamente coperta la superficie esterna della carcassa; coperti, ma non eccessivamente, reni; consistenza del grasso: solido (il rilievo va fatto sulla massa adiposa che sovrasta l'attacco della coda, ed a temperatura ambiente di 18 – 20° C).
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 3
Metodologia di allevamento c) Agnello di Sardegna “da taglio” (10 13 kg) e rispondente alle seguenti caratteristiche peso carcassa a freddo, senza pelle e con testa e corata 10/13 Kg; colore della carne: rosa chiaro o rosa; consistenza delle masse muscolari: solida (assenza di sierosità); colore del grasso: bianco o bianco paglierino; copertura adiposa: moderatamente coperta la superficie esterna della carcassa; coperti, ma non eccessivamente, reni; consistenza del grasso: solido (il rilievo va fatto sulla massa adiposa che sovrasta l'attacco della coda, ed a temperatura ambiente di 18 – 20° C).
Qualora gli alimenti provengano esternamente dall'allalevamento, questi devono essere acqusitati all'interno del territorio della sardegna Allevatori
Gli agnello destinati alla produzione IGP devono essere nati, allevati e macellati in Sardegna Allevatori, Macello
L'allevatore deve inviare al macello agnelli con il documento rosa che attesta che l'agnello sia conforme alle prescrizioni del ddp. Il requisito di applica al 100% degli agnelli destinati all'IGP Allevatore
Gli allevatori devono rispettare requisiti disciplinati anche in termini di zona di produzione per il 100% del prodotto IGP Allevamento
Il 100 % del prodotto deve essere conforme alle regole disciplinate Allevamento
Il 100 % del prodotto deve essere conforme alle regole disciplinate Allevamento
Il 100 % del prodotto deve essere conforme alle regole disciplinate Allevamento Resilienza
Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 4 Caratteristiche chimico-fisicheorganolettiche L’Agnello per aver diritto alla Indicazione geografica protetta (I.G.P.), deve rispondere alle seguenti caratteristiche chimico-fisiche: pH > 6 Proteine (sul tal quale) ≥ 13% Estratto etereo (sul tal quale) < 3,5 % Deve inoltre rispondere a caratteristiche visive: la carne deve essere bianca, di fine tessitura, compatta ma morbida alla cottura e leggermente infiltrata di grasso con masse muscolari non troppo importanti e giusto equilibrio fra scheletro e muscolatura rispondenti alle tradizionali caratteristiche organolettiche. L’esame organolettico deve evidenziare caratteristiche quali la tenerezza, la succulenza, il delicato aroma e la presenza di odori particolari tipici di una carne giovane e fresca.
Il 100 % del prodotto deve essere conforme alle regole disciplinate Allevamento
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 5 Macellazione la macellazione deve avvenire entro 24 ore dal conferimento al mattatoio, mediante recisione netta della vena giugulare, si procede poi allo spellamento e contemporanea recisione delle zampe anteriori e posteriori. Successivamente la carcassa derivante dovrà essere liberata dell’apparato intestinale ivi compresa l’asportazione della cistifellea dal fegato il quale deve restare integro all’interno della carcassa unitamente alla coratella. Nella fase successiva la carcassa dovrà essere condizionata secondo le tradizionali procedure con il peritoneo aderente alla carcassa. Il macello deve produrre il 100% del prodotto Igp rispettando le regole disciplinate Macello
qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 5.3 Criteri generali per macelli In particolare, INEQ verifica: a) l’idoneità dei capi e la corretta compilazione della documentazione da parte del fornitore; b) la correttezza delle macellazioni a IGP, la congruità della corrispondente autocertificazione, la tenuta delle registrazioni prescritte, la conformità degli atti, dei requisiti documentati ed effettivi del prodotto autocertificato e la sua identificazione abbinata alle modalità di attribuzione della IGP; c) l’esistenza e l’operatività di efficienti sistemi di autocontrollo, idonei a garantire l’osservanza di procedure produttive conformi ai fini del Disciplinare
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
di controllo qualità
Resilienza economica
del prodotto e informazioni
del prodotto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 5.4 Criteri generali per laboratori In particolare, INEQ verifica: a) la conformità/’idoneità delle carcasse ricevute ed autocertificate per l’utilizzazione ai fini del relativo porzionamento/condizionamento con l’uso della IGP; b) la correttezza delle operazioni di porzionamento a IGP, la congruità della corrispondente autocertificazione, la tenuta delle registrazioni prescritte, la conformità degli atti, dei requisiti documentati ed effettivi del prodotto autocertificato e la sua identificazione abbinata alle modalità di attribuzione della IGP; c) l’esistenza e l’operatività di efficienti sistemi di autocontrollo, idonei a garantire l’osservanza di procedure produttive conformi ai fini del Disciplinare
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di
abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave,
L’allevamento deve essere ubicato nel territorio della regione Sardegna, ed osserva le seguenti prescrizioni: [ A tal fine, l’allevamento deve stabilmente rendere disponibile idonea documentazione (esempio visure catastali, planimetrie, contratti, ecc.), da esibire a richiesta di INEQ, utile alla conferma della consistenza e della disponibilità di terreni utilizzati in applicazione del Disciplinare; a richiesta di INEQ, idonea documentazione comprovante condizioni di avversità ambientale (esempio: misure ufficiali nei casi di calamità naturali, bollettini meteo, ecc.) costituite ad esempio da piovosità straordinarie o da precipitazione nevose eccezionali;
carico e scarico aziendale per ovini e caprini detenuto per legge.
L'OdC attua controlli al fine di verificare il rispetto da parte dei macelli dei requisiti disciplinati, secondo quanto previsto dal PdC. OdC
L'OdC attua controlli al fine di verificare il rispetto da parte dei laboratori di sezionamento dei requisiti disciplinati, secondo quanto previsto dal PdC. OdC
L'allevamento deve rendere disponibile all'OdC documentazione che attesti che l'allevaemento è stato effettuato secondo le disposizioni del ddp
Allevamento
documentarne nel tempo la conforme somministrazione dell’integrazione ammessa, l’allevamento deve registrare entro e non oltre il terzo giorno lavorativo successivo le operazioni di integrazione alimentari negli appositi spazi del registro in Allegato n. 6 una volta cessata la somministrazione del solo latte materno. L'allevamento deve rendere disponibile all'OdC documentazione che attesti che l'allevaemento è stato effettuato secondo le disposizioni del ddp
deve garantire il
dei requisiti previsti dal
secondo le buone pratiche ed in esecuzione delle istruzioni applicative del sistema di controllo L'allevamento deve mettere appunto un sistema di autocontrollo che attesti
dal territorio della regione Sardegna e che siano consegnati per la macellazione dal “documento ROSA” completo e corretto nei dati in esso contenuti Il macello deve verificare
Il macello deve mettere appunto un sistema di autocontrollo che attesti rispetto dei requisiti disciplinati
verificare la sussistenza dei requisiti finali, secondo le buone pratiche ed in esecuzione delle istruzioni applicative del Piano di controllo.
del laboratorio è implementato da tutta la documentazione atta a garantire il rispetto dei requisiti per l‘identificazione/rintracciabilità della carne autocertificata, assicurare l’osservanza delle prescrizioni relative al processo di sezionamento/porzionamento (origine e provenienza delle carcasse ricevute) e confezionamento (identificazione dei tagli e/o delle porzioni e aggiornamento del registro di carico/scarico delle carcasse), verificare la sussistenza dei requisiti finali della carne secondo le buone pratiche in esecuzione delle istruzioni applicative del Piano di controllo.
Il laboratorio di sezionamento deve mettere appunto un sistema di autocontrollo che attesti il rispetto dei requisiti disciplinati
Laboratorio di sezionamento
Gli operatori riconosciuti valutano attraverso prove analitiche se le caratteristiche chimico- fisiche (compreso il pH siano
le sue caratteristiche visivo – organolettiche sono accertati in autocontrollo mediante espertizzazione da parte del macello, il quale, a prescindere dagli schemi di rappresentatività statistico-quantitativa applicati, deve documentare il seguente numero di test minimi:
secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Ogni operatore riconosciuto viene sottoposto a verifiche da parte dell'Organismo di Controllo che verifica rispetto del ddp
Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni pdc Art 6.2.1 Requisiti dei macelli Il macello registra su un documento redatto in autocontrollo, archiviato e disponibile per INEQ, le eventuali carcasse ritenute non conformi e non utilizzate ai fini autocertificativi, dandone una sintetica motivazione, mediante seguenti elementi informativi ed identificativi essenziali: [ 3) numero delle carcasse NON conformi; 4) sintesi delle motivazioni di non conformità. Le motivazioni di NON conformità vanno indicate in modo sintetico e con riferimento o a requisiti di non conformità accertati in autocontrollo ovvero in attuazione di specifiche misure dell’autorità sanitaria o del personale addetto al controllo.
Il macello ha l'obbligo di tenere traccia in autocontrollo delle carcasse non conformi Macello
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
Sicurezza alimentare (Food safety)
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni pdc Art 6.2.2 Autocontrollo del macello Il macello è tenuto a dare corso all’immediata esecuzione delle operazioni di rimozione della IGP in
INEQ Nel caso in cui pH verificato risulti non conforme, la carcassa testata sarà oggetto delle misure che negano la sua certificazione e proibiscono l’uso della IGP (NO IGP). L'OdC verifica il pH che qualora non fosse conforme porta all'esclusione della carcassa dal circuito IGP OdC
L'OdC esclude dal circuito IGP carcasse non conformi OdC
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità
pdc Art 7.3 Verifiche di conformità di INEQ nel caso in cui gli agnelli verificati continuino a definire esiti di non conformità secondo la tabella sopra rappresentata, l’incaricato nega la certificazione ai fini della IGP degli agnelli valutati non conformi e procede all’estensione della verifica di tutti gli agnelli macellati provenienti dal singolo allevamento testato
pdc Art 8 Adempimenti finali INEQ accerta che eventuali operazioni di declassamento di carcasse, o mezzene, o tagli siano effettuate in modo inequivocabile, che di esse sia depositata adeguata documentazione che specifichi le procedure adottate e le relative circostanze
L'OdC
Informazioni sui programmi che affrontano le normative e processi di sicurezza alimentare durante processi di produzione delle IG sta Art 3 Oggetto sociale Il Consorzio non ha scopo di lucro e persegue seguenti obiettivi favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della IGP "Agnello di Sardegna": 14) predisporre piani, progetti, proposte e studi finalizzati al miglioramento tecnico e igienico sanitario compreso il marketing della IGP "Agnello di Sardegna";
quello di aumentare la consapevolezza delle norme igienico sanitarie del prodotto commercializzato
Il consorzio di tutela implementa attività che hanno anche come scopo quello di aumentare la consapevolezza delle norme igienico sanitarie del prodotto commercializzato
Consorzio di tutela
Consorzio di tutela Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_067 Consapevolezza dei protocolli degli standard di sicurezza alimentare Implementazione di attività che mirano a migliorare la consapevolezza e le capacità dei produttori di IG relative alle normative sulla sicurezza alimentare
il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro
attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzion e, 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
conservati,
dei requisiti (sanitari, fitosanitari, contenuto di sostanze e/o metalli, ecc.) che il prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione trasformazione
pdc Art 6.2.1 Requisiti dei macelli Il macello subordina la propria
Sanitaria.
ecc.) che il prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione trasformazione ddp Art 3
Il macello ha l'obbligo di dimostrare in autocontrollo il rispetto dei requisiti autorizzativi sanitari previsti. Il soddisfacimento dei requisiti igienico-sanitari è un prerequsito.
ha l'obbligo di dimostrare in autocontrollo il rispetto dei requisiti autorizzativi sanitari previsti. Il soddisfacimento dei requisiti igienico-sanitari è un pre-requsito.
Allevatore Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie Numero di mercati esteri in cui il prodotto IG è considerato conforme ai requisiti sanitari Comprensione dei requisiti (sanitari, fitosanitari, contenuto di sostanze e/o metalli, ecc.) che il prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione trasformazione
del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
ddp Art 8 Designazione e presentazione le carcasse possono essere commercializzate intere, nel rispetto delle norme igienico sanitarie vigenti, ed utilizzando mezzi di trasporto frigo adeguati. Il macello ha l'obbligo di dimostrare in autocontrollo il rispetto dei requisiti autorizzativi sanitari previsti. Il soddisfacimento dei requisiti igienico-sanitari è un prerequsito.
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 9
e presentazione ], le etichette devono essere approvate dal Consorzio di Tutela incaricato dal MIPAAF In mancanza del Consorzio di Tutela incaricato dal MIPAAF le funzioni di cui sopra vengono svolte da INEQ. Il consorzio di tutela e l'OdC
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 9.1 Adempimenti dei macelli e/o dei laboratori
Ferma l’osservanza, sotto la responsabilità della singola Azienda, di tutte le vigenti disposizioni in materia di etichettatura e presentazione delle sostanze alimentari, su ogni singola etichetta deve sempre essere indicata la ragione sociale, la sede (indirizzo e località) e l’identificativo sanitario del soggetto riconosciuto che ha provveduto ad autocertificare il prodotto a IGP. L'operatore riconosciuto deve utilizzare etichette idonee per confezionare il prodotto secondo le regole disciplinate Macelli, laboratori di sezionamento
Norme e standard di etichettatura,
contengano gli elementi obbligatori di designazione presentazione del prodotto, secondo la disciplina prescritta dal Piano di controllo. L'OdC verifica che le etichette siano conformi alle regole disciplinate OdC
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8 Designazione e presentazione Sulle confezioni delle carcasse intere e/o porzionate contrassegnate con l’I.G.P., o sulle etichette apposte sui medesimi devono essere riportate, a caratteri chiari ed indelebili, le indicazioni previste dalle norme in materia. In particolare le confezioni realizzate con il sottovuoto o con altri sistemi consentiti dalla legge, dovranno recare: a – gli estremi della
I.G.P. “Agnello di Sardegna” ed il logo; b la tipologia delle carni; – la denominazione del taglio. All’Indicazione Geografica Protetta è vietata l’aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista dal presente disciplinare di produzione ivi compresi gli aggettivi: fine, scelto, selezionato, superiore, genuino.
L'operatore riconosciuto deve confezionare il prodotto secondo le regole disciplinate Macello. Porzionatore
tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere
etichetta in dimensione pari ad un terzo rispetto ai caratteri con cui viene trascritta l’I.G.P.
L'operatore riconosciuto deve confezionare il prodotto secondo le regole disciplinate Macello. Porzionatore
macelli Il prodotto conforme deve essere sempre identificato a cura del macello con le modalità di applicazione della designazione prescritte dal Piano di controllo, sia nel caso di trasferimento ad un laboratorio riconosciuto, sia nel caso della sua cessione a soggetti diversi da quelli riconosciuti. Le informazioni contenute in ogni DDT implementano gli elementi essenziali per l’identificazione del “lotto di macellazione” e/o della “partita di provenienza” e la relativa autocertificazione da parte del macello.[
macelli devono predisporre in autocontrollo un sistema adeguato di rintracciabilità Macelli
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc Art 6.2.1 Requisiti dei macelli
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc Art 6.3.1 Requisiti dei laboratori
Qualità del
e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
Documenti aziendali,
Le carcasse identificate secondo le modalità prescritte dalla precedente lettera g), devono essere accompagnate a destinazione da un DDT implementato da una menzione che le qualifichi come “Agnello di Sardegna IGP”, a titolo di esempio la menzione può essere la seguente: “Carcasse di Agnello di Sardegna IGP” completo dell’indicazione del loro numero e peso complessivo. tagli diversi dalle carcasse identificati secondo le modalità prescritte dalla precedente lettera g), devono essere accompagnati destinazione da un DDT implementato da una menzione che li qualifichi come “Agnello di Sardegna IGP”, a titolo di esempio la menzione può essere la seguente: “Tagli di Agnello di Sardegna IGP” descrittivo della singola consegna con l’indicazione della tipologia (nome del taglio) dei tagli trasferiti, del loro numero e peso. macelli devono predisporre in autocontrollo un sistema adeguato di rintracciabilità Macelli
Laboratorio di sezionamento
Il laboratorio deve verificare che ogni singola consegna in entrata sia accompagnata da un corrispondente DDT; inoltre che le carcasse o tagli diversi dalle carcasse siano contraddistinti dalla rintracciabilità del macello e che esista corrispondenza quantitativa tra le indicazioni riportate sul DDT e le quantità effettivamente consegnate. Il laboratorio opera la preparazione di tagli anatomici interi, parziali, preparati sfusi o confezionati a condizione, che, in ogni caso, le corrispondenti attività produttive risultino sempre documentate in funzione della rintracciabilità
Art 6.3.1 Requisiti dei laboratori tagli devono essere identificati secondo le modalità prescritte dal Disciplinare e dal sistema di controllo e veicolati a destinazione da un DDT, implementato da una menzione che li qualifichi come “Agnello di Sardegna IGP” a titolo di esempio la menzione può essere la seguente: “Tagli di Agnello di Sardegna IGP” integrato dalla descrizione analitica:
dei laboratori Per documentare le operazioni ai fini della IGP, il laboratorio deve anche compilare il registro di carico/scarico delle carcasse (Allegato n. 8) per l’identificazione delle singole elaborazioni e per la conseguente identificazione dei lotti.
Il laboratorio di sezionamento controlla documenti di rintracciabilità provenienti dal macello e predispone in autocontrollo un sistema adeguato di rintracciabilità
Laboratorio di sezionamento
Il laboratorio di sezionamento predispone in autocontrollo un sistema adeguato di rintracciabilità
Il laboratorio di sezionamento predispone in autocontrollo un sistema adeguato di rintracciabilità Laboratorio di sezionamento Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
oltre che ai quantitativi posti alla vendita.
ddp Art 9 Prova dell'origine Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, degli allevatori, macellatori e dei condizionatori, nonché attraverso la dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo del numero di agnelli nati, allevati, macellati sezionati e condizionati, è garantita la tracciabilità del prodotto. Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di utilizzare sistemi idonei di rintracciabilità. Allevatore, macello,laboratorio di sezionamento
pdc Art 4.4.1 Requisiti adempimenti iniziali degli allevamenti per il riconoscimento
INEQ constata ]che: [ • è fornita una dettagliata descrizione della consistenza del patrimonio ovino allevato, con l’indicazione del numero di arieti e di fattrici e la loro relativa razza; • è fornito un preliminare elenco dei terreni destinati all’allevamento allo stato brado con specifico riferimento agli estremi catastali e alle planimetrie, compresa l’eventuale ubicazione delle strutture di ricovero;
pdc Art 6.1.1 REQUISITI DEGLI ALLEVAMENTI Inoltre, laddove la garanzia non possa essere prestata direttamente dall’allevamento in qualità di produttore degli alimenti somministrati, sarà necessario, con riferimento alle circostanze di approvvigionamento extra aziendale che il documento (scheda tecnica, DDT e/o fattura) utilizzato per la corrispondente fornitura, sia integrato da una dichiarazione circa l’origine territoriale dell’alimento ricevuto dall’esterno, mediante la seguente dicitura: “……. è coltivato/ottenuto in Sardegna” o una dicitura equivalente tipo: “Alimento sardo”, la dicitura deve essere apposta direttamente sul documento cui gli alimenti si riferiscono
INEQ verifica che l'allevatore abbia un sistema di rintracciabilità degli animali e terreni per l'attività di pascolo. Si considera il patrimonio ovino e terreni input di qualità
L'allevatore che acquista alimenti esternamente deve assicurarsi di acquistare alimenti provenienti dal territorio sardo Allevamento
delle sue caratteristiche di qualità svolgendo ovunque apposita promozione ed
di informazione anche riferita alla sua filiera produttiva; Il Consorzio ha la responsabilità anche di promuovere e valorizzare la conoscenza dell'Agnello di Sardegna IGP
Consorzio di tutela Resilienza
Resilienza economica Vulnerabilità Diversificazione IND_085 Nuovi mercati geografici Numero di nuovi mercati (esteri o nazionali) in cui il prodotto IG è stato venduto durante il periodo di riferimento
Il Consorzio non ha scopo di lucro e persegue seguenti obiettivi a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della IGP "Agnello di Sardegna": 14) predisporre piani, progetti, proposte e studi finalizzati al miglioramento tecnico e igienico sanitario compreso il marketing della IGP "Agnello di Sardegna";
sta Art 3 Oggetto sociale Inoltre il Consorzio nell'ambito degli scopi statutari, svolge le seguenti attività nell'interesse dei consorziati: 1) favorisce ed aderisce alle iniziative atte ad organizzare e facilitare, anche direttamente la vendita e l'esportazione da parte dei consorziati e che contribuiscono all'affermazione della IGP "Agnello di Sardegna";
Il Consorzio ha la responsabilità anche di promuovere e valorizzare la conoscenza dell'Agnello di Sardegna IGP attraverso attività di marketing Consorzio di tutela
Il Consorzio ha come obbiettivo la crescita nel canale delle esportazioni, attraverso azioni/incentivi mirati a perseguire l'obbiettivo Consorzio di tutela
di agnelli indicata nel “documento ROSA” e nell’ipotesi in cui numero degli agnelli consegnati: • sia superiore al numero dei dichiarati nel “documento ROSA”, il macello subordina la propria operatività ai fini della IGP nel limite del numero di agnelli formalmente fatti constatare dalla competente Autorità Sanitaria. Il macello prende provvedimenti qualora il numero di agnelli sia superiore al numero dichiarato nel documento rosa al fine di non immettere in commercio agnelli non idonei alla IGP fregiandosi della denominazione
Macello
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati pdc Art 6.2.1. Requisiti dei macelli Nel caso in cui le verifiche effettuate evidenzino che il singolo agnello risulta privo della marca auricolare e/o identificato da una marca auricolare diversa da quelli prescritta (ovvero non ufficiale) e essere quindi “non idoneo” – ovvero in presenza di specifiche misure della competente Autorità Sanitaria – il macello non procede ai fini della IGP (NO IGP).
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati pdc Art 6.2.1. Requisiti dei macelli Il numero delle carcasse registrate come NON CONFORMI per ogni singola partita deve essere sottratto dal numero totale degli agnelli ricevuti ed autocertificati dall’allevamento di provenienza con il “documento ROSA”, mediante l’indicazione della differenza corrispondente nell’apposito spazio della DM.
Oggetto sociale
sta Art 3
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
Il macello esclude tutti gli agnelli dal circuito IGP che non presnetano la marca auricolare Macello
Il macello sottraendo dal documento rosa le carcasse non conformi fa in modo che solo le carcasse idoneo saranno immesse in commercio e si potranno fregiare della denominazione Macello
Il Consorzio non ha scopo di lucro e persegue seguenti obiettivi a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della IGP "Agnello di Sardegna": 7) conseguire ed espletare l'incarico di vigilanza, in qualità di organo abilitato dalle competenti Amministrazioni dello Stato e unitamente ad esse, con l'esecuzione di tutte le funzioni connesse al relativo esercizio, secondo le modalità stabilite dalla normativa nazionale vigente 8) tutelare, difendere, anche in sede giudiziaria, in Italia e all'Estero, e vigilare affinché, da parte di chiunque, non vengano usati indebitamente, abusivamente od illegittimamente, anche riferiti a categorie merceologiche diverse, la dicitura "Agnello di Sardegna", il marchio consortile, il segno distintivo della IGP "Agnello di Sardegna", il contrassegno ed ogni altro simbolo o dicitura che la identifichi, ed affinché non vengano usati nomi, denominazioni, diciture e simboli comunque atti a trarre in inganno l'acquirente consumatore; Il Consorzio di tutela ha anche la responsabilità di tutela e vigilanza sulla denominazione al fine di ridurre abusi e frodi
Consorzio di tutela
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati sta Art 3 Oggetto sociale 11) collaborare nell'attività di vigilanza con l'ex Ispettorato Centrale Repressione Frodi, ora Ispettorato Centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari, ai sensi del D.M. del 12 ottobre del 2000, con il quale, conformemente alle previsioni dell'art. 14 comma 15, lettera d) della Legge 526/1999 sono state impartite le direttive per la collaborazione dei Consorzi di Tuteladelle DOP e delle IGP, nell'attività di vigilanza; Il Consorzio di tutela collabora con l'ICQRF nelle attività di vigilanza. Consorzio di tutela
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi
Benessere sociale Sicurezza e salute della comunità Sicurezza alimentare e nutrizione (Food security)
Presenza di nutrienti specifici e diversi, micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG come risultato del collegamento all'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)
Presenza di nutrienti specifici e diversi, micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG che hanno un impatto positivo sulla salute, come risultato del legame con l'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)
ddp Art 10 Legame con l'ambiente ]Rispetto a queste ultime, infatti, l«Agnello di Sardegna» IGP si differenzia per il sapore sempre gradevole dovuto alla scarsa dotazione, nella parte grassa, di grassi saturi tutto favore di catene insature (derivanti dall’alimentazione lattea degli animali su pascolo naturale) di più facile digestione e gradimento.
L'agnello di sardegna IGP è caratterizzato da un'alta presenza di acidi grassi insaturi derivanti anche dalla forma di allevamento che gli permette di avere una alimentazione diversificata
Allevatore
Benessere sociale Sicurezza e salute della comunità Sicurezza alimentare e nutrizione (Food security)
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi Presenza di nutrienti specifici e diversi, micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG come risultato del collegamento all'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)
Presenza di nutrienti specifici e diversi, micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG che hanno un impatto positivo sulla salute, come risultato del legame con l'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)
ddp Art 10 Legame con l'ambiente L’ovino sardo ha adeguato negli anni il suo ciclo biologico e riproduttivo, alle condizioni dell’ambiente in cui vive; perciò parti avvengono soprattutto nel tardo autunno, in coincidenza con le prime piogge ed il conseguente risveglio vegetativo. Per questi motivi la sua carne è particolarmente pregiata dal punto di vista organolettico. Del resto, l’alimentazione con latte materno non solo influenza la quantità di grasso, ma ne determina anche la qualità. Infatti grassi ingeriti durante l’allattamento determinano la composizione dei lipidi corporei in tutto periodo di accrescimento. L'agnello di Sardegna IGP viene nutrito con latte materno che deriva da una madre alimentata a pascolo questo comporterà un profilo nutrizionale legato al territorio in cui vengono allevati gli animali
prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare;
IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
di Sardegna» IGP è biologicamente sano, completamente indenne da sostanze inquinanti di natura chimica o biotica. Il prodotto IG che viene commercializzato deriva da una minima trasformazione per cui è classificabile nella categoria NOVA1
Benessere sociale Diversità culturale
Conoscenze e tradizioni indigene
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale Le specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali
Benessere sociale Diversità culturale Conoscenze e tradizioni indigene IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale Le specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali
Benessere sociale Mezzi di sussistenza dignitosi Sviluppo della capacità per una maggiore produttività del sistema IG
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola Quota di produttori IG che hanno ricevuto sostegno per migliorare la produttività agricola attraverso servizi di estensione o consulenza tecnica durante il periodo di riferimento
Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali; (b) accesso ai pascoli per l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione
Integrità ambientale Benessere animale
Salute degli animali IND_331 Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali; (b) accesso ai pascoli per l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione
Integrità ambientale Benessere animale Salute degli animali IND_331 Alimentazione animale a) numero di alimenti diversi per animali;
Identificare le caratteristiche della produzione IG associate alla cultura e alle tradizioni locali ddp Art 5 Macellazione Nella fase successiva la carcassa dovrà essere condizionata secondo le tradizionali procedure con il peritoneo aderente alla carcassa. Il condizionamento della carcassa dovrà rispettare le tradizionali procedure, questo denota un collemento dell'IG con la tradizionale produzione dell'Agnello di Sardegna IGP Macello
Identificare le caratteristiche della produzione IG associate alla cultura e alle tradizioni locali ddp Art 10 Legame con l'ambiente Oggi come secoli fa, la cura e le attenzioni dei pastori sono rimasti immutati. Ed così, perpetuando gli antichi gesti, che la purezza e la bontà dell’Agnello di Sardegna restano perfettamente integri e inimitabili. Oggi, come un tempo.
Tipologia di soggetti: produttori, lavoratori di imprese private; genere. Se il sostegno allo sviluppo delle capacità ha assunto la forma di sostegno finanziario, deve essere fornita la prova che è stato utilizzato in modo efficace, altrimenti non dovrebbe essere preso in considerazione. Comprendere la natura degli argomenti (generali o specifici del prodotto IG)
Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?
Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?
sta Art 3 Oggetto sociale Inoltre Consorzio nell'ambito degli scopi statutari, svolge le seguenti attività nell'interesse dei consorziati: 2) supporta consorziati nel perfezionamento costante del risultato produttivo, dando loro informazioni, direttive, assistenza ed ausili tecnici e scientifici;
Gli elementi che comprovano l'origine dell'Agnello di Sardegna IGP sono costituiti da riferimenti storici e da tradizioni. Ciò dimostra il legame tra prodotto, cultura e tradizioni locali.
Il Consorzio ha anche come scopo quello di fornire consulenza tecnica. Consorzio di tutela
ddp Art 3 Metodologia di allevamento Gli Agnelli devono essere nutriti esclusivamente con latte materno (nel tipo “da latte”) e con l’integrazione pascolativa di alimenti naturali ed essenze spontanee peculiari dell’habitat caratteristico dell’isola di Sardegna L'allevatore deve nutrire gli animali nel rispetto delle regole disciplinate Allevatore
ddp Art 3 Metodologia di allevamento a) Agnello di Sardegna “da latte” (4.5 – 8,5 Kg) ]alimentato con solo latte materno (allattamento naturale), L'allevatore deve nutrire gli animali nel rispetto delle regole disciplinate Allevatore
(8,5 10 kg) [ ] alimentato con latte materno e integrato con alimenti naturali (foraggi e cereali) freschi e/o essiccati; L'allevatore deve nutrire gli animali nel
e integrato con alimenti naturali (foraggi e cereali) freschi e/o essiccati L'allevatore deve nutrire gli animali nel rispetto delle regole disciplinate
Integrità ambientale Benessere animale
ai pascoli
l'alimentazione; c) altre fonti di alimentazione Date integratori alimentari ai vostri animali? Se sì, quale tipo di integratori e quanti tipi diversi (per categoria di animale)? tuoi animali pascolano sui pascoli durante parte o tutto l'anno?
ddp Art 10 Legame con l'ambiente L’allevamento in «piena aria» rende pressoché esclusiva la fonte alimentare dell’«Agnello di Sardegna»: nel tipo «da latte» è alimentato solo con latte materno poi, quando cresce, seguendo liberamente la madre al pascolo, la sua dieta è integrata con alimenti naturali, erbai coltivati, essenze spontanee ed erbe aromatiche caratteristiche dell’habitat dell’isola.
L'allevamento al pascolo degli animali garantisce un'integrazione di essenze vegetali di diverse tipologie Allevatore
La tipologia di allevamento in piena aria fornisce all'animale oltre che un'alimentazione variegata e anche libertà di movimento inoltre l'agnello è libero da stress
ormonali.
e delle attività che riducono efficacemente la sofferenza e rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono livello di stress
tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress Sono in atto
e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono livello di stress
ddp
e rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono livello di stress
che
dallo
IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali a) descrizione delle pratiche e delle attività che riducono efficacemente la sofferenza e rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress
IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali a) descrizione delle pratiche e delle attività che riducono efficacemente la sofferenza e rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress
Pratiche umane di
Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono livello di stress
ddp Art 10 Legame con l'ambiente
Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono livello di stress
degli animali a) descrizione delle pratiche e delle attività che riducono efficacemente la sofferenza e rischio di lesioni degli animali durante tutte le fasi della loro vita, compreso il trasporto e la macellazione; (b) percentuale (%) di animali che beneficiano di pratiche che riducono loro livelli di stress Sono in atto pratiche per garantire che gli animali possano godere delle cinque libertà, ovvero libertà dalla fame e dalla sete, libertà dal disagio, libertà dal dolore, dalle lesioni e dalle malattie, libertà dalla paura e dall'angoscia e libertà di assumere comportamenti normali. Calcolare la quota della popolazione animale che beneficia di pratiche che riducono livello di stress
Diversità genetica IND_362 Varietà razze adattate localmente Quota (%) della produzione basata su varietà adattate localmente e su varietà rare e tradizionali (cimelio).
Diversità genetica IND_362 Varietà razze adattate localmente Quota (%) della produzione basata su varietà adattate localmente e su varietà rare e tradizionali (cimelio).
Determinare la quota di produzione (per area, peso o numero di animali) basata su varietà vegetali o razze animali adattate localmente, rare e/o tradizionali (cimelio di famiglia)
Determinare la quota di produzione (per area, peso o numero di animali) basata su varietà vegetali o razze animali adattate localmente, rare e/o tradizionali (cimelio di famiglia)
Determinare la quota di produzione (per area, peso o numero di animali) basata su varietà vegetali o razze animali adattate localmente, rare e/o tradizionali (cimelio di famiglia)
nutrizione degli agnello con latte materno una pratica di gestione degli animali che ne riduce la sofferenza preservandone la naturalità
Allevatore
L’«Agnello di Sardegna» IGP è biologicamente sano, completamente indenne da sostanze inquinanti di natura chimica o biotica. Esso, dato la giovane età, non è soggetto a forzature alimentari, a stress ambientali o a sofisticazioni ormonali perché è allevato in «piena aria», in un ambiente del tutto naturale. L'allevamento dell'Agnello di Sardegna IGP è caratterizzato dall'assenza di forzature alimentare e sofisticazione ormonali, inoltre può muoversi liberamente essendo una tipologia di allevamento in piena aria
ddp Art 3 Metodologia di allevamento b) Agnello di Sardegna “leggero” (8,5 10 kg) proveniente da pecore di razza sarda o mediante incroci di prima generazione con razze da carne Ile De France e Berrichon Du Cher, o altre razze da carne altamente specializzate e sperimentate L'allevatore ha l'obbligo di allevare agnelli leggeri solo se provenienti da razza sarda o da unincrocio di prima generazione tra razza sarda e razza francese Allevatore
ddp Art 3 Metodologia di allevamento c) Agnello di Sardegna “da taglio” (10 13 kg) [ ], proveniente da pecore di razza sarda o mediante incroci di prima generazione con razze da carne Ile De France e Berrichon Du Cher, o
ddp Art 10 Legame con l'ambiente La razza ovina «Sarda» è andata radicandosi nel territorio sardo attraverso una lunga esperienza di adattamento; è il frutto della sperimentazione secolare degli allevatori, è sostanzialmente il risultato di un lungo processo di adattamento tra uomini e territorio, tra uomini, territorio e razze animali.
Gli ovini di razza sarda sono animali che da secoli sono allevati per cui è una razza autoctona Allevatore
tipico, ma queste aree occupano meno di due terzi dell'intero territorio IG; 5 = il paesaggio tipico è visibile su più di due terzi del territorio IG ddp Art 10
a seguito delle attività di produzione IG Esiste un paesaggio tipico che risulta da ed è culturalmente associato alle tradizionali pratiche di produzione delle IG? Se sì, quale quota del territorio IG è coperta da questo tipico paesaggio, con le sue diverse componenti naturali e culturali? Scala proposta da 0 a 5: 0 non si osserva alcun paesaggio tipico; 1 = alcuni elementi sparsi sono visibili sulle singole unità produttive; 2 = sono visibili componenti sparse sulle singole unità e nelle aree pubbliche o collettive; 3 = ci sono alcune aree che rispecchiano paesaggio tipico, ma queste aree occupano meno di un terzo dell'intero territorio IG; 4 = ci sono alcune aree che rispecchiano il paesaggio tipico, ma queste aree occupano meno di due terzi dell'intero territorio IG; 5 = il paesaggio tipico è visibile su più di due terzi del territorio IG
ddp Art 10 Legame con l'ambiente Il territorio della Sardegna ha un tratto comune, dà loro un’incredibile uniformità: le nudità degli orizzonti — per carenza di alberi coltivati — che richiamano costantemente la preponderanza della vita pastorale.
Il paesaggio tipico della sardegna è la conseguenza della vita pastorale Allevatore