Atlante 2015 parte10

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Vino Nobile di Montepulciano DOP si offre con un colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; al naso i profumi sono di lamponi, spezie orientali e vaniglia; in bocca è caldo, morbido, con possibile sentore di legno, polposo ma sostenuto da una buona freschezza e tannini importanti. Può presentare la menzione Riserva se sottoposto a un periodo di invecchiamento di almeno tre anni di cui sei mesi di affinamento in bottiglia a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve. Il vino a Denominazione di Origine Protetta Vino Nobile di Montepulciano deve essere sottoposto a un periodo di maturazione di almeno due anni a partire dal primo gennaio successivo alla produzione delle uve; entro questo periodo di invecchiamento, sono lasciate alla discrezione dei produttori le scelte sulla tipologia di maturazione tra 24 mesi di maturazione in legno, 18 mesi minimo di maturazione in legno più i restanti sei mesi in altro recipiente o 12 mesi minimo in legno più sei mesi minimo in bottiglia più i restanti mesi in altro recipiente. Nei casi in cui la scelta ricada su una delle ultime due opzioni, l’inizio del periodo di maturazione in legno non potrà essere protratto oltre il 30 aprile dell’anno successivo alla vendemmia. L’immissione al consumo del Vino Nobile di Montepulciano DOP non può avvenire prima dei due anni di invecchiamento obbligatori calcolati a partire dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve. UVAGGIO Rosso (anche Riserva): Sangiovese (localmente detto a Montepulciano Prugnolo gentile) minimo 70%, da solo o con aggiunta di uve, non aromatiche (a eccezione della Malvasia bianca lunga), provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 30%, purché la percentuale dei vitigni a bacca bianca non superi il 5%.

SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Vino Nobile di Montepulciano DOP può essere seguita dalla menzione Vigna con relativo toponimo.

VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOP

VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO DOCG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Vino Nobile di Montepulciano DOP comprende la sola tipologia di vino Rosso.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Vino Nobile di Montepulciano DOP comprende alcune zone del comune di Montepulciano in provincia di Siena, nella regione Toscana.

Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano Piazza Grande, 7 53045 Montepulciano (SI) Tel: +39 0578.757812 info@consorziovinonobile.it www.consorziovinonobile.it

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

79 : Vinificatori 75 : Imbottigliatori Produzione (hl) 53.522

Fatturato (€) 17.368.195 Superficie (ha) 1.040,00 Dati Qualivita - Ismea

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VITTORIA DOP

VITTORIA DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Il Vittoria DOP comprende le seguenti tipologie di vino: Rosso e Novello; Bianco (solo con indicazione da vitigno). La Denominazione include anche numerose specificazioni da vitigno.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Consorzio di Tutela del Vino Cerasuolo di Vittoria Docg Piazza Libertà - 97100 Ragusa Tel: +039 328.4580062 Fax: +039 0932.875114 info@cerasuolovittoria.eu

Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia Via Libertà, 66 90143 Palermo Tel: +039 091.6278111 irvv@vitevino.it

Vinificatori : 22 Imbottigliatori : 27 Produzione (hl) 1.204

Fatturato (€) 249.647 Superficie (ha) 97,36 Dati Qualivita - Ismea

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DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Il Vittoria DOP Rosso ha un colore che va dal rosso rubino al ciliegia; al naso presenta profumi che vanno dal floreale al fruttato talvolta con sentore di frutta secca; al gusto è secco, caldo, di corpo e morbido. Il Vittoria DOP Novello si presenta di colore rosso rubino più o meno intenso talvolta con riflessi violacei; al naso si scorgono ampie note che vanno dal floreale al fruttato con note di lampone e rose; in bocca il sapore è morbido con sensazioni armoniche di piccoli frutti rossi. Il vino a Denominazione di Origine Protetta Vittoria Rosso può essere immesso al consumo non prima del 30 marzo dell’anno successivo alla produzione delle uve. Le operazioni di vinificazione dei vini Vittoria DOP devono essere effettuate nell’intero territorio della provincia di Ragusa, nei territori dei comuni di Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino in provincia di Caltanissetta e dei comuni di Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone in provincia di Catania. UVAGGIO Rosso: Calabrese o Nero d’Avola 50-70%, Frappato 30-50%. Novello: Calabrese o Nero d’Avola e/o Frappato minimo 80%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 20%. SPECIFICAZIONI DA VITIGNO Il Vittoria DOP può presentare le specificazioni dei vitigni sottoindicati. Da vitigno bianco: Ansonica o Inzolia o Insolia minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%.

Da vitigno rosso: Calabrese o Nero d’Avola, Frappato, minimo 85%, da soli o con aggiunta di uve a bacca di colore analogo, non aromatiche, provenienti da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito dell’area interessata fino a un massimo del 15%. Le caratteristiche di colore, profumo e gusto di ciascuna specifica sono quelle tipiche del vitigno e del terroir di provenienza. I vini Vittoria DOP Calabrese e Vittoria DOP Nero d’Avola possono essere immessi al consumo non prima del primo giugno dell’anno successivo alla produzione delle uve.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Vittoria DOP comprende il territorio di numerosi comuni nelle province di Ragusa, Caltanissetta e Catania, nella regione Sicilia.


ZAGAROLO DOP

ZAGAROLO DOC

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Lo Zagarolo DOP comprende la sola tipologia di vino Bianco. DESCRIZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO Lo Zagarolo DOP all’aspetto è giallo paglierino più o meno intenso; i profumi sono strutturati su note di fiori di campo, della frutta a polpa bianca, del minerale; all’esame degustativo risulta fresco con ritorni aromatici e di buona persistenza, con un finale leggermente amarognolo. Può presentare la menzione Superiore. Può presentare anche la versione Amabile e Superiore Amabile. Le uve destinate alla vinificazione dei vini a Denominazione di Origine Protetta Zagarolo devono assicurare un titolo alcolometrico naturale minimo di 11° per lo Zagarolo DOP e di 12° per lo Zagarolo DOP con menzione Superiore. Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate all’interno della zona di produzione. UVAGGIO Bianco (anche Superiore): Malvasia bianca di Candia e/o Malvasia puntinata massimo 70%, Trebbiano toscano e/o Trebbiano verde e/o Trebbiano giallo minimo 30%, possono inoltre concorrere le uve provenienti dai vitigni Bellone e Bombino fino a una percentuale massima del 10%.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dello Zagarolo DOP comprende l’intero territorio del comune di Gallicano e parte del territorio di Zagarolo in provincia di Roma, nella regione Lazio.

TIPOLOGIE DI PRODOTTO

Regione Lazio - Assessorato Agricoltura e Foreste Via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 00145 Roma Tel: +39 06.51683023 Fax: +39 06.51684244

Valoritalia s.r.l. Via Piave, 24 00187 Roma Tel: +39 06.45437975 Fax: +39 06.45438908 info@valoritalia.it

2 : Vinificatori 2 : Imbottigliatori Produzione (hl) 196

Fatturato (€) 12.250 Superficie (ha) 4,00 Dati Qualivita - Ismea

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SPIRITS LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE DELLE BEVANDE SPIRITOSE

in collaborazione con



Come si legge la scheda spirits 1. NOME PRODOTTO Nome completo del prodotto e altre declinazioni, con eventuale indicazione del nome della IG in più lingue.

APRIKOT DEL TRENTINO IG

APRIKOT TRENTINO IG

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO 3 L’Indicazione Geografica Aprikot Trentino o Aprikot del Trentino è riservata esclusivamente all’acquavite ottenuta da albicocche lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e diluita a grado in impianti ubicati sul territorio della Provincia Autonoma di Trento.

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CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è ottenuta esclusivamente mediante fermentazione alcolica e distillazione di albicocche ( Prunus armeniaca). Ha un titolo alcolometrico volumico minimo di 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. L’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG può essere sottoposto a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. ACQUAVITE DI FRUTTA

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11 Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

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METODO DI PRODUZIONE L’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è ottenuto per distillazione della purea fermentata con impianto discontinuo, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, e può essere altresì ottenuta mediante processo di distillazione in continuo. La distillazione delle puree fermentate e la ridistillazione delle flemme con impianto discontinuo o continuo devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime distillate. Nella preparazione dell’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è consentita l’aggiunta del frutto intero e l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espresso in zucchero invertito.

coltivava la vite. Inoltre, anticamente si distillavano prevalentemente i frutti selvatici o semiselvatici, fra cui soprattutto la marasca e la prugna. Per quanto riguarda invece l’abitudine di distillare i frutti a nocciolo e a bacca, essa è una pratica, relativamente più recente, pur risalendo a oltre due secoli fa. Dal secondo dopoguerra in poi, l’abbondanza di materia prima coltivata e il nuovo metodo di distillazione “Tullio Zadra” hanno fatto sì che la pratica di distillazione della frutta potesse decollare con una produzione tipica di altissima qualità.

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INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Aprikot Trentino o Aprikot del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica dell’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 28 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 287 del 11.12.2014).

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ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.

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LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione in Trentino ha un’origine molto antica e rivestiva un’importanza tale da essere oggetto di proclami e regolamenti da parte della pubblica autorità, come testimoniano, ad esempio, il “Proclama in materia de vini, vernazze et aquevite forastieri”, del 7 agosto 1697, emanato dal Magistrato Consolare di Trento al fine di combattere il contrabbando, o il Regolamento del 1757 relativo alle disposizioni che dovevano essere osservate nelle Magnifiche Comunità del Vicariato di Cembra. Dunque, al pari della distillazione della vinaccia da cui si ottiene la grappa, in Trentino l’arte del distillare i frutti si perde nella notte dei tempi. Questo avveniva in particolare per quei frutti (mele e pere) dai quali si otteneva il sidro, che sostituiva il vino nelle valli dove non si 328

Fac-simile scheda prodotto

2. FOTO PRODOTTO Immagine evocativa del prodotto, delle materie prime utilizzate o del territorio di produzione.

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3. DESCRIZIONE DEL PRODOTTO Descrizione sintetica della denominazione con riferimento agli elementi essenziali che la contraddistinguono: materie prime e loro provenienza, categoria di appartenenza (es. acquavite, liquore etc.). 4. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Indicazione delle principali caratteristiche del prodotto: titolo alcolometrico, elementi caratterizzanti del processo di produzione. 5. METODO DI PRODUZIONE Descrizione dettagliata delle fasi e del processo di produzione, con indicazione, ad esempio, dei periodi e delle condizioni di invecchiamento. 6. LEGAME CON IL TERRITORIO Descrizione del legame fra il prodotto e il territorio di produzione e della sua evoluzione, con riferimento alla storia e alla tradizione produttiva. 7. INFORMAZIONI LEGISLATIVE Descrizione dettagliata dell’iter normativo che ha portato al riconoscimento della IG.

8. ZONA DI PRODUZIONE Descrizione dettagliata della zona di produzione. 9. CARTOGRAFIA Rappresentazione grafica della zona di produzione, approssimata a livello provinciale. 10. CATEGORIA DI PRODOTTO Indicazione tramite icona stilizzata della categoria di bevanda spiritosa di appartenenza della specifica IG, così come definita dal Reg. CE 110/2008. 11. ORGANISMO DI RIFERIMENTO Logo, ragione sociale e altre informazioni di contatto dell’Ente di riferimento che ha presentato la scheda tecnica per il riconoscimento della IG, come indicato nei rispettivi decreti o comunicati di registrazione pubblicati in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE Il paragrafo è presente nelle schede dei prodotti per i quali sono previste eventuali specificazioni aggiuntive utilizzabili in etichetta riferite, ad esempio, al nome del vitigno o al metodo di distillazione (per le acquaviti di vinaccia).

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APRIKOT TRENTINO IG

APRIKOT DEL TRENTINO IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Aprikot Trentino o Aprikot del Trentino è riservata esclusivamente all’acquavite ottenuta da albicocche lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e diluita a grado in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è ottenuta esclusivamente mediante fermentazione alcolica e distillazione di albicocche ( Prunus armeniaca). Ha un titolo alcolometrico volumico minimo di 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. L’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG può essere sottoposto a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. METODO DI PRODUZIONE L’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è ottenuto per distillazione della purea fermentata con impianto discontinuo, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, e può essere altresì ottenuta mediante processo di distillazione in continuo. La distillazione delle puree fermentate e la ridistillazione delle flemme con impianto discontinuo o continuo devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime distillate. Nella preparazione dell’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è consentita l’aggiunta del frutto intero e l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione in Trentino ha un’origine molto antica e rivestiva un’importanza tale da essere oggetto di proclami e regolamenti da parte della pubblica autorità, come testimoniano, ad esempio, dal Proclama in materia de vini, vernazze et aquevite forastieri, del 7 agosto 1697, emanato dal Magistrato Consolare di Trento al fine di combattere il contrabbando, o il Regolamento del 1757 relativo alle disposizioni che dovevano essere osservate nelle Magnifiche Comunità del Vicariato di Cembra. Dunque, al pari della distillazione della vinaccia da cui si ottiene la grappa, in Trentino l’arte del distillare i frutti si perde nella notte dei tempi. Questo avveniva in particolare per quei frutti (mele e pere) dai quali si otteneva il sidro, che sostituiva il vino nelle valli dove non si coltivava la vite. Inoltre, anti-

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camente si distillavano prevalentemente i frutti selvatici o semiselvatici, fra cui soprattutto la marasca e la prugna. Per quanto riguarda invece l’abitudine di distillare i frutti a nocciolo e a bacca, essa è una pratica relativamente più recente, pur risalendo a oltre due secoli fa. Dal secondo dopoguerra in poi, l’abbondanza di materia prima coltivata e il nuovo metodo di distillazione Tullio Zadra hanno fatto sì che la pratica di distillazione della frutta potesse decollare con una produzione tipica di altissima qualità. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Aprikot Trentino o Aprikot del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica dell’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 28 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 287 del 11.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione dell’Aprikot Trentino IG o Aprikot del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Per tradizione, il Brandy Italiano IG è ottenuto mediante distillazione e/o ridistillazione delle seguenti materie prime: - vino ottenuto da uve (vitis vinifera) raccolte e vinificate in Italia, - acquavite di vino, a sua volta ottenuta da vini prodotti con uve raccolte e vinificate in Italia, - distillato di vino, ottenuto da vini prodotti con uve raccolte e vinificate in Italia, - taglio/assemblaggio tra acquavite di vino e distillato di vino. L’invecchiamento deve avvenire in magazzini ubicati nel territorio nazionale in recipienti di quercia non verniciati né rivestiti. Per poter essere immesso al consumo il Brandy Italiano IG deve avere un titolo alcolometrico non inferiore a 38 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE Il Brandy Italiano IG è ottenuto da acquaviti di vino, con aggiunta o meno di distillato di vino a meno di 94,8% in volume, a condizione che tale distillato non superi il limite massimo di 50% del tenore alcolico del prodotto finito. Non deve esservi aggiunta di alcole etilico diluito o non diluito. Non è aromatizzato, tuttavia non si escludono i metodi di produzione tradizionali. Nella preparazione del Brandy Italiano IG è consentita l’aggiunta di: - zuccheri, nella misura massima di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello solo come colorante; - sostanze aromatizzanti naturali e preparazioni aromatiche (art. 2, c. 1, lettera b), punto 1, e lettera c), del D. Lgs. 25 gennaio 1992 n. 107) ottenute da trucioli di quercia o da altre sostanze vegetali, o mediante infusione o macerazione con acqua o con acquavite di vino, nella misura massima del 3% del volume idrato.

ficare il marsala. A Bologna nel 1820 giunse dalla Francia Jean Bouton e creò la propria distilleria. Nel 1832 il calabrese Vincenzo Florio fondò a Marsala l’azienda che porta il suo nome ed iniziò a produrre sia il famoso vino marsala che un eccellente brandy. Naturalmente ci furono altri italiani, come Ausano Ramazzotti nel 1845 a Milano, come la famiglia Branca, Antonio Carpené, Pilla ed altri ancora” (Angelo Matteucci, Il Brandy Italiano). I maggiori consumi di brandy italiano si riscontrano nei decenni successivi al secondo conflitto mondiale per iniziare un declino, come altri distillati, a partire dagli anni Ottanta a fronte, però, di una migliore qualità produttiva. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Brandy Italiano è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Brandy Italiano IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali n. 5388 del 1° agosto 2011 (pubblicato nella GU n. 227 del 29.09.2011). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Brandy Italiano IG corrisponde all’intero territorio nazionale.

BRANDY ITALIANO IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Brandy Italiano è riservata al brandy ottenuto in Italia dalla distillazione di vino proveniente da uve coltivate e vinificate nel territorio nazionale, invecchiato in recipienti di quercia per almeno un anno o per almeno sei mesi se la capacità dei recipienti di quercia è inferiore a 1.000 litri.

BRANDY O WEINBRAND

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Dipartimento delle politiche europee e internazionali Via XX Settembre, 20 00187 Roma

LEGAME CON IL TERRITORIO La storia italiana della moderna distillazione di vino nasce già nel XVIII secolo, principalmente per volere di alcuni stranieri che trovarono nel Bel Paese un terreno particolarmente fertile per applicare questa arte antica. “In Sicilia nel 1773 arrivò l’inglese John Woodhouse che decise di distillare il vino per forti901


DISTILLATO DI MELE TRENTINO IG

DISTILLATO DI MELE DEL TRENTINO IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Distillato di mele Trentino o Distillato di mele del Trentino è riservata esclusivamente all’acquavite di mele ottenuta da mele prodotte e lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il Distillato di mele Trentino IG o Distillato di mele del Trentino IG è ottenuto esclusivamente mediante fermentazione alcolica e distillazione di mele (Malus communis). Ha un titolo alcolometrico volumico minimo di 40 per cento in volume; non deve essere addizionato di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzato. Il Distillato di mele Trentino IG o Distillato di mele del Trentino IG può essere sottoposto a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. METODO DI PRODUZIONE Il Distillato di mele Trentino IG o Distillato di mele del Trentino IG è ottenuto per distillazione della purea fermentata con impianto discontinuo, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, e può essere altresì ottenuto mediante processo di distillazione in continuo. La distillazione delle puree fermentate e la ridistillazione delle flemme con impianto discontinuo o continuo devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime distillate. Nella preparazione del Distillato di mele Trentino IG o Distillato di mele del Trentino IG è consentita l’aggiunta del frutto intero o di parti di esso e l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione in Trentino ha un’origine molto antica e rivestiva un’importanza tale da essere oggetto di proclami e regolamenti da parte della pubblica autorità, come testimoniano, ad esempio, dal Proclama in materia de vini, vernazze et aquevite forastieri, del 7 agosto 1697, emanato dal Magistrato Consolare di Trento al fine di combattere il contrabbando, o il Regolamento del 1757 relativo alle disposizioni che dovevano essere osservate nelle Magnifiche Comunità del Vicariato di Cembra. Dunque, al pari della distillazione della vinaccia da cui si ottiene la grappa, in Trentino l’arte del distillare i frutti si perde nella notte dei tempi. Questo avveniva in particolare per quei frutti (mele e pere) dai quali si otteneva il sidro, che sostituiva il vino nelle valli dove non si coltivava la vite.

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Inoltre, anticamente si distillavano prevalentemente i frutti selvatici o semiselvatici, fra cui soprattutto la marasca e la prugna. Per quanto riguarda invece l’abitudine di distillare i frutti a nocciolo e a bacca, essa è una pratica relativamente più recente, pur risalendo a oltre due secoli fa. Dal secondo dopoguerra in poi, l’abbondanza di materia prima coltivata e il nuovo metodo di distillazione Tullio Zadra hanno fatto sì che la pratica di distillazione della frutta potesse decollare con una produzione tipica di altissima qualità. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Distillato di mele Trentino o Distillato di mele del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Distillato di mele Trentino IG o Distillato di mele del Trentino IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 28 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 287 del 11.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Distillato di mele Trentino IG o Distillato di mele del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il Genepì del Piemonte IG deve presentare le seguenti caratteristiche: titolo alcolometrico volumico minimo di 30 per cento in volume; contenuto in zucchero minimo pari a 100 g per litro di prodotto espresso come zucchero invertito (può essere utilizzato saccarosio o sciroppo di glucosio). Il prodotto è caratterizzato dall’assenza di coloranti. METODO DI PRODUZIONE Il Genepì del Piemonte IG ottenuto per infusione è preparato a partire da piante essiccate, poste in contenitori di acciaio inox e riempiti con una soluzione idroalcolica con grado alcolico variabile tra i 70° e i 90° e lasciate in infusione per un tempo variabile tra i 30 e i 60 giorni nel caso di estrazioni statiche. Dopo il ciclo estrattivo l’infuso viene torchiato e, dopo un eventuale periodo di affinamento, addizionato a una miscela di acqua e zucchero per completare la preparazione del liquore. È possibile distillare una parte dell’infuso in alambicchi in corrente di vapore e aggiungerlo al momento della preparazione del liquore. Se necessario si corregge il grado alcolico con aggiunta di alcool etilico. In seguito il Genepì del Piemonte IG viene lasciato riposare per ottenere la spontanea sedimentazione delle parti insolubili, poi separate per filtrazione, fino a ottenere un prodotto trasparente o brillante. La quantità minima di pianta essiccata deve essere di 7 g/l di liquore finito. Il liquore ottenuto per “sospensione” è preparato a partire da piante essiccate, collocate su apposite griglie sospese sulla soluzione idroalcolica, in contenitori chiusi ermeticamente dove lo spazio di testa saturo di alcool estrae le componenti più volatili delle piante. Il procedimento dura circa 90 giorni. Dopo la sospensione, si procede con lo stesso metodo descritto precedentemente utilizzando la miscela estraente; il liquore finito necessita di 100 – 150 giorni di affinamento in bottiglia. In questo caso il liquore si presenta incolore. Nella preparazione del Genepì del Piemonte IG possono essere impiegate preparazioni aromatiche derivate da altre piante aromatiche; in ogni caso la quantità di piante aromatiche utilizzate per l’ottenimento della preparazione aromatica non deve essere superiore al 10% della quantità totale di Artemisia utilizzata.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Genepì del Piemonte è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Genepì del Piemonte IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 24 aprile 2012 (pubblicato nella GU n. 153 del 3.07.2012). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Genepì del Piemonte IG ricade nei comuni siti nel territorio italiano della regione Piemonte. La coltivazione delle piante è ammessa nel territorio amministrativo dei comuni delle province di Alessandria, Biella, Cuneo, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli. La quota ottimale di coltivazione è stata individuata al di sopra dei 1500 m s.l.m., su terreni esposti a sud, poichè le piante difficilmente si adattano alle temperature elevate di quote più basse. Possono essere ammesse altitudini inferiori, comunque mai al di sotto dei 1400 m s.l.m., quando ciò sia giustificato da particolari favorevoli esposizioni e da risultati qualitativi dimostrabili. La raccolta di piante spontanee deve avvenire attenendosi alle relative disposizioni contenute nelle normative regionali e con modalità di certificazione che garantiscano l’origine delle stesse.

GENEPÌ DEL PIEMONTE IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Genepì del Piemonte è un liquore ottenuto tramite l’estrazione dei principi attivi delle piante appartenenti alle specie Artemisia genipi Weber, A. mutellina Vill., A. glacialis L., A. nivalis Br.-Bl., A. petrosa Jan., per infusione o sospensione delle piante stesse in soluzione idroalcolica. Il genepì impiegato deve provenire da raccolta di piante spontanee e/o da coltivazioni situate nella zona di produzione identificata. L’estrazione può essere dinamica o statica.

LIQUORI

Associazione per la Tutela e la Valorizzazione del Genepì delle Valli Occitane Piemontesi Associazione Genepì Occitan Via Val Maira 19 - 12025 Dronero (CN) www.genepy.it

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GENEPÌ DELLE ALPI IG

GÉNÉPI DES ALPES IG LIQUORI

Istituto Tutela Grappa della Valle d’Aosta Zona Industriale 12 11020 Saint-Marcel (AO)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Genepì delle Alpi o Génépi des Alpes è un liquore caratterizzato da profumi floreali e vegetali con sapore amaro molto caratteristico e proprio della pianta. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il Genepì delle Alpi IG deve presentare le seguenti caratteristiche: titolo alcolometrico volumico minimo di 30 per cento in volume; quantità minima di piante di genepì per la preparazione del liquore superiore a 2 grammi di steli fiorali secchi (senza radice) per litro di prodotto finito. In nessuna fase di lavorazione vi è aggiunta di coloranti artificiali e di aromi. METODO DI PRODUZIONE Le piante di genepì utilizzate nella preparazione del Genepì delle Alpi IG appartengono alle seguenti specie: Artemisia mutellina o umbelliformis (o genepì bianco), Artemisia genipi o spicata (o genepì nero), Artemisia glacialis (o genepì dei ghiacciai), Artemisia nivali (o genepì delle nevi). Nella fabbricazione del liquore la pratica di utilizzo di altre piante, complementari a quelle del genere Artemisia, si è affermata al fine di apportare una maggiore e persistente armonia gustativa del prodotto. Queste piante sono utilizzate per l’aromatizzazione e la colorazione del liquore e sono l’Angelica, l’Artemisia comune (A. vulgaris), il Basilico, il Calamo, la Cannella, il Chiodo di garofano, il Ginepro, l’Issopo, la Lavanda, il Meliloto, la Menta, la Melissa, l’Erba di S. Giovanni, l’Origano, l’Ortica bianca, il Pino silvestre, il Rosmarino, la Santoreggia, la Salvia, il Timo, il Sambuco, il Serpillo, la Verbena, la Vulneraria. L’estrazione aromatica può essere ottenuta nei tre modi seguenti, sia separatamente sia combinati tra loro: - macerazione di piante in una soluzione idroalcolica per un periodo minimo di 20 giorni per le piante secche e di 15 giorni per le piante fresche. La quantità di piante di genepì rappresenta almeno l’85% del peso delle piante impiegate; - sospensione, preparata a partire da piante fresche o essiccate, collocate su apposite griglie sospese sulla soluzione idroalcolica, in contenitori chiusi ermeticamente dove lo spazio di testa, saturo di alcool, estrae, per un periodo di almeno 90 giorni, i composti volatili delle piante. La quantità di piante di genepì rappresenta almeno l’85% del peso delle piante impiegate; - distillazione di un infuso ottenuto da piante sottoposte a macerazione in soluzione idroalcolica. La quantità di piante di genepì rappresenta almeno il 50% del peso delle piante impiegate. La quantità minima di piante di genepì per la preparazione del liquore è superiore a 2 grammi di steli fiorali secchi (senza radice) per litro di prodotto finito.

È ammesso solo l’uso di alcool etilico di origine agricola. La soluzione aromatica ottenuta viene addizionata a una miscela di acqua, zucchero e alcol etilico neutro per completare la preparazione del liquore. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’art. 17 paragrafo 1 del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008) prevede che, al fine di inserire una nuova Indicazione Geografica nell’Allegato III dello stesso Regolamento, la richiesta di inserimento vada completata da una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Genepì delle Alpi IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 24 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 281 del 3.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Genepì delle Alpi IG ricade, per quanto riguarda il territorio italiano, nella regione Piemonte e nella regione Autonoma della Valle d’Aosta, mentre in territorio francese nei Dipartimenti des Alpes de Haute-Provence, des Hautes-Alpes, des Alpes Maritimes, de la Drôme de l’Isere, de la Savoie, de la Haute-Savoie. Nelle suddette aree devono essere effettuate la raccolta di piante spontanee di genepì, la coltivazione delle piante di genepì, la produzione del liquore e il suo confezionamento. La zona di raccolta e di coltivazione delle piante è collocata al di sopra dei 1.500 metri s.l.m.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Genziana Trentina IG o Genziana del Trentino IG è ottenuta dalla distillazione del fermentato alcolico di radici di genziana ( Gentiana lutea L.) con o senza aggiunta di alcole etilico di origine agricola; presenta un aroma caratteristico e gusto leggermente amarognolo e non è aromatizzata. Il titolo alcolometrico volumico minimo è di 40 per cento in volume e può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. METODO DI PRODUZIONE La Genziana Trentina IG o Genziana del Trentino IG è ottenuta dalla distillazione con impianto discontinuo del fermentato alcolico delle radici di genziana, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco. La distillazione del fermentato alcolico e la ridistillazione delle flemme devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume, cosicché il prodotto abbia un aroma e un gusto provenienti dalla materia prima. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Genziana Trentina IG o Genziana del Trentino IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

da iscritta alla Camera di Commercio di Trento fin dal 1849. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Genziana Trentina o Genziana del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 15 dicembre 2014 (pubblicato nella GU n. 299 del 27.12.2014).

GENZIANA TRENTINA IG

GENZIANA DEL TRENTINO IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Genziana Trentina o Genziana del Trentino è riservata esclusivamente alla bevanda spiritosa ottenuta distillando il fermentato di radici di genziana prodotte e lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio.

GENZIANA

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Genziana Trentina IG o Genziana del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.

Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

LEGAME CON IL TERRITORIO La produzione della genziana, come documentato in numerose testimonianze storiche, ha in Trentino una lunga tradizione. Il procedimento per ottenere questo distillato è stato inventato più di 150 anni fa, attraverso pazienti e laboriosi accorgimenti, da una famiglia di Borzago (Spiazzo Rendena), in un’azien-

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GRAPPA IG ACQUAVITE DI VINACCIA

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Dipartimento delle politiche europee e internazionali Via XX Settembre, 20 00187 Roma

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa è esclusivamente riservata all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia, distillata e imbottigliata in impianti ubicati sul territorio nazionale (come stabilito dal DM Mipaaf del 30 dicembre 2014 pubblicato nella GU n. 13 del 17.01.2015, l’obbligo di imbottigliamento nella zona di produzione sarà obbligatorio a partire dal 1° luglio 2015). CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa IG è ottenuta da vinacce fermentate e distillate direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco e può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo la Grappa IG deve avere un titolo alcolometrico non inferiore 37,5 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa IG è elaborata attraverso processo di distillazione diretta di vinacce fermentate o semifermentate mediante vapore acqueo oppure a seguito di aggiunta di acqua nell’alambicco. Nella produzione della grappa è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle

due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione della miscela delle flemme. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa IG è consentita l’aggiunta di: -piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento, in recipienti di legno non verniciati né rivestiti per un periodo non inferiore a 12 mesi in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio nazionale. I termini Riserva o Stravecchia sono consentiti per la grappa invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Indicazione Geografica Grappa può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per


LEGAME CON IL TERRITORIO La grappa risponde alla vocazione vitivinicola italiana in relazione anche alla consolidata attività di distillazione dei sottoprodotti della vinificazione. Fondamentale è anche il sistema di distillazione diretta della vinaccia – nato e sviluppatosi esclusivamente nella tradizione italiana - che consente di ottenere il carattere che distingue la grappa da tutti gli altri distillati. Considerata fino agli anni Settanta del secolo scorso “spirito povero” e di bassa qualità, oggi la Grappa IG è classificabile nella categoria delle acquaviti di alta gamma: un distillato complesso e raffinato che attrae tutti i tipi di consumatori. La grappa può essere giovane e fresca oppure invecchiata, prodotta da una miscela di varietà di vinacce o da un’unica varietà. Inoltre, per una precisa scelta di qualità del mondo produttivo, non può contenere aromi, fatte salve le aggiunte di frutta o piante o loro parti, ben visibili e dichiarate in etichetta. La grappa è unica perché è espressione del territorio e delle sue diversità. È possibile, infatti, trovare una gran varietà di qualità e tipologie di grappe, tutte accomunate dallo stesso “spirito italiano”.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali n. 5398 del 1° agosto 2011 (pubblicato nella GU n. 228 del 30.09.2011).

GRAPPA IG

il 100 per cento in peso dalla vinificazione di uve di tale vitigno (è ammessa una tolleranza di altri vitigni fino a un massimo del 15 per cento in peso); - ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso); - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa IG è l’intero territorio nazionale.

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GRAPPA DEL TRENTINO IG

GRAPPA TRENTINA IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

Istituto Tutela Grappa del Trentino Via del Suffragio, 3 - 38122 Trento (TN) Tel: +39 0461 235378 www.grappatrentinadoc.it info@grappatrentinadoc.it

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa del Trentino o Grappa Trentina è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta dalla distillazione di materie prime in ottimo stato di conservazione ricavate da uve prodotte e vinificate nel territorio della Provincia Autonoma di Trento, distillata e imbottigliata in impianti situati nel Trentino. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG è ottenuta per distillazione con impianto discontinuo (messo a punto dal trentino Tullio Zadra), direttamente mediante vapore acqueo oppure con l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo la Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG deve avere un titolo alcolometrico non inferiore al 40 per cento e non superiore al 60 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG è elaborata attraverso processo di distillazione direttamente mediante vapore acqueo oppure con l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme o mediante disalcolazione separata

delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG è consentita l’aggiunta di: - piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta ad invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel Trentino. I termini Riserva o Stravecchia sono consentiti per la grappa invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Indicazione Geografica Grappa del Trentino o Grappa Trentina può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per il 100 per cento in peso dalla vinificazione di uve di tale vitigno (è ammessa una tolleranza di altri vitigni fino a un massimo del 15 per cento in peso);


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.

GRAPPA DEL TRENTINO IG

LEGAME CON IL TERRITORIO La produzione della Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG, così come documentato in numerose testimonianze storiche, è per tradizione effettuata mediante distillazione diretta delle vinacce. Il metodo di distillazione discontinuo utilizzato è quello messo a punto dal trentino Tullio Zadra, maestro nella costruzione degli alambicchi, che negli anni Cinquanta e Sessanta perfezionò appunto il “metodo bagnomaria discontinuo” che ancora oggi porta il suo nome. La produzione risponde alla vocazione vitivinicola del territorio provinciale in relazione anche alla grande variabilità ambientale e varietale. Le cantine ove si ottengono le vinacce fresche e fermentate si trovano nelle vicinanze delle distillerie, ciò consente di condizionare le vinacce in breve tempo, prima che a carico delle stesse avvengano fenomeni di degradazione qualitativa e di mantenere quindi le caratteristiche sensoriali delle uve. Tale elemento è di fondamentale importanza per l’estrazione dei profumi e dei composti che conferiscono il carattere organolettico specifico della Grappa del Trentino IG o Grappa Trentina IG.

zione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica dell’Indicazione Geografica Grappa del Trentino o Grappa Trentina è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 12 gennaio 2015 (pubblicato nella GU n. 16 del 21.01.2015).

GRAPPA TRENTINA IG

- ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso); - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa del Trentino o Grappa Trentina è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla defini-

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GRAPPA DI BAROLO IG ACQUAVITE DI VINACCIA

Istituto Grappa Piemonte Piazza Medici, 8 - 14100 Asti (AT) Tel: +39 0141 535246 Fax: +39 0141 535245 www. istitutograppapiemonte.it info@istitutograppapiemonte.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa di Barolo è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta dalla distillazione diretta di materie prime provenienti dalla vinificazione delle uve atte a produrre il vino a denominazione d’origine Barolo DOCG nel rispetto del suo disciplinare, distillata ed elaborata in impianti situati nella regione Piemonte. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa di Barolo IG è ottenuta da vinacce fermentate e distillate direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua. Le vinacce provengono dalla vinificazione delle uve atte a produrre il vino a denominazione d’origine Barolo DOCG nel rispetto del suo disciplinare (D.P.R. 23 aprile 1966). In particolare le uve, vinificate nel rispetto delle specifiche norme di elaborazione, provengono dai vigneti composti dal vitigno Nebbiolo presenti nella zona di produzione delimitata e allevati secondo le condizioni colturali tradizionali della zona, atte a conferire alle uve e al vino derivato le specifiche caratteristiche di qualità. La Grappa di Barolo IG può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti; non è aromatizzata e sono esclusi anche i metodi di produzione con aggiunta di piante aromatiche o loro parti, nonché frutti o loro parti. Per poter essere immessa al consumo la Grappa di Barolo IG deve avere un titolo alcolometrico minimo di 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa di Barolo IG è ottenuta per distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure con l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di materie prime in ottimo stato di conservazione. Le vinacce

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fermentate provengono dalla vinificazione delle uve atte a produrre il vino a denominazione d’origine Barolo DOCG. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino atto a produrre Barolo DOCG nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino atto a produrre Barolo DOCG può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa di Barolo IG è consentita l’aggiunta di: - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa di Barolo IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento, in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un


SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Grappa di Barolo IG può essere completata dal riferimento al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco. L’alambicco a bagnomaria può essere specificato come “Bagnomaria Piemontese”. È vietato utilizzare i simboli e le diciture DOCG e DOP sia in sigla che per esteso. LEGAME CON IL TERRITORIO Nel XIX secolo numerose testimonianze storiche narrano che Camillo Benso Conte di Cavour gradiva molto il distillato che proveniva dalle vinacce ottenute dalla lavorazione delle uve dei suoi vigneti. In quel periodo, come oggi, il vitigno Nebbiolo era diffuso in tutto il Piemonte. Nel secolo successivo la qualità superiore delle uve Nebbiolo di una particolare zona dell’albese è stata rivelata e riconosciuta, di conseguenza anche la grappa prodotta con le vinacce di quelle uve ha acquisito particolare notorietà. Nel 1966 il vino Barolo ha ottenuto ufficialmente il riconoscimento della DOCG - Denominazione D’origine Controllata e Garantita - ed è iniziata contemporaneamente anche la valorizzazione dell’acquavite ottenuta dalle rispettive vinacce che si è diffusa come Grappa di Barolo, prima ancora che una norma ne stabilisse l’utilizzo, raggiungendo notorietà e apprezzamento quale eccellenza piemontese, ricercata in tutto il mondo insieme al relativo vino. Con il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio del 29 maggio 1989 la Grappa di Barolo è stata iscritta per la prima volta nell’allegato II delle denominazioni geografiche comunitarie delle bevande spiritose.

gistrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa di Barolo IG è contenuta nel comunicato del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di richiesta di registrazione dell’Indicazione geografica pubblicato nella GU n. 299 del 27.12.2014.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa di Barolo IG è l’intero territorio della regione Piemonte.

GRAPPA DI BAROLO IG

periodo non inferiore a 12 mesi in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della regione Piemonte. I termini Riserva o Stravecchia sono consentiti per la grappa invecchiata almeno 18 mesi.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa di Barolo è re-

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GRAPPA DI MARSALA IG ACQUAVITE DI VINACCIA

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa di Marsala è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta dalla distillazione diretta di materie prime provenienti dalla vinificazione delle uve atte a produrre il vino a denominazione d’origine Marsala DOC nel rispetto del suo disciplinare, elaborata ed imbottigliata in impianti ubicati sul territorio della regione Sicilia. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa di Marsala IG è ottenuta per distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Le vinacce provengono dalla vinificazione delle uve atte a produrre il vino a denominazione d’origine Marsala DOC nel rispetto del suo disciplinare (D.P.R. 17 novembre 1986). In particolare le uve vinificate nel rispetto delle specifiche norme di elaborazione appartengono alle varietà Grillo, Catarratto, Ansonica, Damaschino, Perricone, Nerello mascalese e Nero d’Avola e provengono dai vigneti della zona di produzione della provincia di Trapani (esclusi i comuni di Pantelleria, Favignana e Alcamo) allevati secondo le condizioni colturali tradizionali atte a conferire alle uve e al vino derivato le specifiche caratteristiche di qualità. La Grappa di Marsala IG può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo deve avere un titolo alcolometrico minimo di 38 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa di Marsala IG è elaborata attraverso processo di distillazione diretta di vinacce fermentate o semifermentate mediante vapore acqueo oppure a seguito di aggiunta di acqua nell’alambicco. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura mas-

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sima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35 % della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione della miscela delle flemme. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa di Marsala IG è consentita l’aggiunta di: - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. Nella denominazione di vendita della Grappa di Marsala IG deve essere riportata l’indicazione di piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, se utilizzate. È vietata l’aggiunta di aromatizzanti, bonificanti e correttivi, nonché qualsiasi operazione che modifichi i caratteri organolettici o la composizione naturale e tradizionale del prodotto. La Grappa di Marsala IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un


SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Grappa di Marsala IG può essere completata dal riferimento al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco. È vietato utilizzare i simboli e le diciture DOC e DOP, sia in sigla che per esteso. LEGAME CON IL TERRITORIO La storia della Grappa di Marsala IG è il risultato della notoria vocazione vitivinicola della provincia trapanese in relazione anche alla consolidata attività di distillazione dei sottoprodotti. La produzione di distillati è stata tramandata da una generazione all’altra nel marsalese e i prodotti hanno gusti e valenze peculiari, legati alle condizioni climatiche mediterranee che si riflettono nelle caratteristiche possedute dalle uve qui coltivate da sempre. È possibile rintracciare testimonianze di tali attività produttive negli ultimi due secoli, riconducibili alle tradizioni che, a partire dalla fine del Settecento, diedero luogo alla produzione del vino liquoroso Marsala, che ha raggiunto in tutto il mondo elevate vette di rinomanza. L’abbondante disponibilità di vinacce fresche e fermentate ha creato le condizioni ideali per sviluppare un particolare sistema di distillazione. I vapori alcolici, ottenuti a bassa gradazione, consentono di mantenere nel prodotto molteplici componenti aromatiche che contribuiscono a conferire il tipico carattere organolettico alla Grappa di Marsala IG.

GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa di Marsala IG è contenuta nel comunicato del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di richiesta di registrazione dell’Indicazione Geografica pubblicato nella GU n. 299 del 27.12.2014.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa di Marsala IG è l’intero territorio della regione Sicilia.

GRAPPA DI MARSALA IG

periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della regione Sicilia. È consentito altresì l’uso dei termini Riserva o Stravecchia per la Grappa di Marsala IG invecchiata almeno 18 mesi.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa di Marsala è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla

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GRAPPA FRIULANA IG

GRAPPA DEL FRIULI IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa Friulana o Grappa del Friuli è riservata all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Friuli-Venezia Giulia nonché distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa Friulana IG o Grappa del Friuli IG è ottenuta per distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo deve avere un titolo alcolometrico minimo di 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa Friulana IG o Grappa del Friuli IG è ottenuta tramite distillazione diretta di vinacce fermentate o semifermentate effettuata mediante vapore acqueo oppure a seguito di aggiunta di acqua nell’alambicco. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione della miscela delle flemme. Dette operazioni devono essere

effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa Friulana IG o Grappa del Friuli IG è consentita l’aggiunta di: - piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa Friulana IG o Grappa del Friuli IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per il prodotto sottoposto a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della regione Friuli-Venezia Giulia. È consentito altresì l’uso dei termini Riserva o Stravecchia per la Grappa Friulana IG o Grappa del Friuli IG invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Indicazione Geografica Grappa Friulana o Grappa del Friuli può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per il 100 per cento in peso dalla vinificazione di uve di tale vitigno: è ammessa una tolleranza di altri vitigni fino a un massimo del 15% in peso;


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa Friulana o Grappa del Friuli IG è l’intero territorio della regione Friuli-Venezia Giulia.

GRAPPA FRIULANA IG

LEGAME CON IL TERRITORIO In Friuli le prime tracce di lavorazione delle vinacce per trarne bevande alcoliche vengono fatte risalire al VI secolo d.C. nel cividalese, a un insediamento di popolazioni burgunde che mutuarono dalla “fermentazione” delle mele quella delle vinacce. Da atti del 1451 si apprende l’esistenza a Cividale del Friuli di un apparecchio metallico (alambicco) per la produzione di acquavite e a partire dal XVI secolo numerosi documenti segnalano l’esistenza di intensi commerci di acquavite. Nel 1744 si ha un importante provvedimento dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria che permette la libera distillazione familiare. Nel 1909 una pubblicazione della Camera di commercio di Udine attesta l’esistenza di 42 distillerie a contatore e di 70 piccole distillerie agrarie con distillazione prevalente di vinaccia rispetto ad altre materie prime. Ed è proprio negli anni a cavallo fra il XIX e il XX secolo che si diffuse in queste terre l’uso comune della denominazione “Grappa”, con specifico riferimento all’acquavite di vinaccia, consolidandosi e andando a sostituire i termini dialettali dei secoli precedenti. Con il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio del 29 maggio 1989 la Grappa Friulana è stata iscritta per la prima volta nell’allegato II delle denominazioni geografiche comunitarie delle bevande spiritose.

designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa Friulana o Grappa del Friuli IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 24 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 280 del 2.12.2014).

GRAPPA DEL FRIULI IG

- ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15% in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso); - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa Friulana o Grappa del Friuli è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione,

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GRAPPA LOMBARDA IG

GRAPPA DI LOMBARDIA IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

Istituto Grappa Lombarda c/o Cantina Storica di Montu’ Beccaria Viale G. Marconi 10 27040 Montu’ Beccaria (PV)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa Lombarda o Grappa di Lombardia è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta dalla distillazione di materie prime in ottimo stato di conservazione ricavate da uve prodotte e vinificate in Lombardia, distillata e imbottigliata in impianti ubicati sul territorio lombardo. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG è ottenuta per distillazione con impianto discontinuo, direttamente mediante vapore acqueo oppure con l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo deve avere un titolo alcolometrico non inferiore al 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG è elaborata attraverso processo di distillazione diretta di vinacce fermentate o semifermentate mediante vapore acqueo oppure a seguito di aggiunta di acqua nell’alambicco. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione. Dette operazioni devono essere

effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG è consentita l’aggiunta di: - piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della regione Lombardia. È consentito altresì l’uso dei termini Riserva o Stravecchia per la Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per il 100 per cento in peso dalla vinificazione di uve di tale vitigno: è ammessa una tolleranza di altri vitigni fino a un massimo del 15 per cento in peso;


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG è l’intero territorio della regione Lombardia.

GRAPPA LOMBARDA IG

LEGAME CON IL TERRITORIO Le prime testimonianze storiche che riguardano la Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG risalgono al XVII secolo. Allo stato delle conoscenze attuali Francesco Terzi Lana, nobile di Rovato ed erudito dell’epoca, è considerato il padre tecnico della Grappa Lombarda e, di conseguenza, il capostipite dei mastri distillatori lombardi. In quel secolo la terra lombarda fu lo scenario di vicende tormentate sia dal punto di vista sociale che politico, e il fatto che la scienza si interessasse alla lavorazione delle vinacce lascia presumere che molti alambicchi fossero in funzione già da parecchio tempo nelle dimore patrizie e nelle case dei contadini. Nel 1922 venne costituito a Brescia il primo sodalizio nazionale dei lambiccari delle bucce degli acini d’uva l’ Unione distillatori italiani vinacce .

del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa Lombarda IG o Grappa di Lombardia IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 12 gennaio 2015 (pubblicato nella GU n. 17 del 22.01.2015).

GRAPPA DI LOMBARDIA IG

- ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso); - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa Lombarda o Grappa di Lombardia è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89

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GRAPPA PIEMONTESE IG

GRAPPA DEL PIEMONTE IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

Istituto Grappa Piemonte Piazza Medici, 8 - 14100 Asti (AT) Tel: +39 0141 535246 Fax: +39 0141 535245 www. istitutograppapiemonte.it info@istitutograppapiemonte.it

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa Piemontese o Grappa del Piemonte è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta dalla distillazione diretta di materie prime in ottimo stato di conservazione ricavate da uve prodotte e vinificate nella regione Piemonte, distillata e imbottigliata in impianti situati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è ottenuta da vinacce fermentate e distillate, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua e può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo la Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG deve avere un titolo alcolometrico non inferiore al 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è ottenuta per distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante di-

salcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è consentita l’aggiunta di: - piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini, Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio piemontese. I termini Riserva o Stravecchia sono consentiti per la grappa invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Indicazione Geografica Grappa Piemontese o Grappa del Piemonte può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per almeno l’85 per cento in peso dalla vinificazione di


INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa Piemontese o Grappa del Piemonte è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali dell’11 febbraio 2015 (pubblicato nella GU n. 43 del 21.02.2015). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è l’intero territorio della regione Piemonte.

GRAPPA PIEMONTESE IG

LEGAME CON IL TERRITORIO L’acquavite compare nei tariffari doganali di alcuni comuni piemontesi già a partire dalla metà del 1400. Nel 1739 viene creata la Corporazione dei confettieri e distillatori di acquavite (o Università degli Acquavitai) di Torino che adottava norme e regolamentazioni specifiche rivolte a coloro che praticavano l’arte della distillazione. A partire dalla seconda metà del XX secolo si dà inizio alla valorizzazione della Grappa Piemontese con la costituzione di un Consorzio che raggruppa i distillatori e ne stabilisce regole di attività. Con il regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio del 29 maggio 1989 la Grappa Piemontese o Grappa del Piemonte è stata iscritta per la prima volta nell’allegato II delle denominazioni geografiche comunitarie delle bevande spiritose. La tradizione, l’artigianalità e il lambiccare piemontese difende e tutela ancora oggi le proprie origini e i propri confini, così come faceva quella Corporazione nata a Torino nel Settecento, in particolare attraverso l’Istituto Grappa Piemonte. La produzione piemontese vanta grandi grappe da monovitigno, tra le quali quella ottenuta dalle vinacce aromatiche di Moscato, oppure dalle vinacce di uve a bacca nera come il Nebbiolo che garantiscono prodotti particolarmente strutturati. L’enorme patrimonio dei vigneti piemontesi offre anche pregiate vinacce di uva Dolcetto, Arneis,

Erbaluce, Grignolino, Freisa, Malvasia, Brachetto, Ruchè, Cortese e altri preziosi vitigni.

GRAPPA DEL PIEMONTE IG

uve ottenute dalla coltivazione di tale vitigno; - ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso). Non è consentito l’impiego del nome “Barolo” proprio della IG “Grappa di Barolo”; - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco. L’alambicco a bagnomaria può essere specificato come “Bagnomaria Piemontese”.

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GRAPPA SICILIANA IG

GRAPPA DI SICILIA IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa Siciliana o Grappa di Sicilia è esclusivamente riservata all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Sicilia, distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG è ottenuta per distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo deve avere un titolo alcolometrico minimo di 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG è elaborata attraverso un processo di distillazione diretta di vinacce fermentate o semifermentate mediante vapore acqueo oppure a seguito di aggiunta di acqua nell’alambicco. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio di-

retto alla distillazione della miscela delle flemme. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG è consentita l’aggiunta di: - piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio nazionale. È consentito altresì l’uso dei termini Riserva o Stravecchia per la Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per il 100 per cento in peso dalla vinificazione di uve di tale


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG è l’intero territorio della regione Sicilia.

GRAPPA SICILIANA IG

LEGAME CON IL TERRITORIO Così come documentato in testimonianze storiche, la Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG è tradizionalmente ottenuta mediante distillazione diretta delle vinacce ed è strettamente legata al territorio della Sicilia, la più grande isola dell’Italia e del Mediterraneo, e dei suoi arcipelaghi (Eolie, Egadi e Pelagie, isole di Ustica e Pantelleria). In questa terra, che viene spesso definita “isola del sole”, si sono avvicendate una lunghissima sequenza di genti, colonizzatori e conquistatori che hanno apportato, e di volta in volta integrato, molteplici e suggestive consuetudini tra le quali quella della produzione dei distillati. Grazie alle condizioni climatiche mediterranee, tali distillati hanno gusti e valenze peculiari determinati dalle caratteristiche possedute dalle uve qui coltivate da sempre. L’abbondante disponibilità di vinacce fresche e fermentate ha reso possibile, nel tempo, lo sviluppo di un particolare sistema di distillazione dal quale si ottengono a bassa gradazione vapori alcolici che hanno la proprietà di conservare nel prodotto i molteplici composti aromatici delle uve che contribuiscono a conferire il tipico carattere organolettico alla grappa.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa Siciliana o Grappa di Sicilia è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa Siciliana IG o Grappa di Sicilia IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali dell’11 febbraio 2015 (pubblicato nella GU n. 44 del 23.02.2015).

GRAPPA DI SICILIA IG

vitigno: è ammessa una tolleranza di altri vitigni fino ad un massimo del 15 per cento in peso; - ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) (anche di carattere regionale) prodotto nel medesimo territorio regionale siciliano, qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino conformemente ai rispettivi disciplinari di produzione (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso). Non è comunque consentito l’impiego del nome Marsala proprio dell’Indicazione Geografica Grappa di Marsala; - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

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GRAPPA VENETA IG

GRAPPA DEL VENETO IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

Istituto Grappa Veneta Piazza Borsa 31100 Treviso

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Grappa Veneta o Grappa del Veneto è riservata esclusivamente all’acquavite di vinaccia ottenuta dalla distillazione diretta di materie prime in ottimo stato di conservazione ricavate da uve prodotte e vinificate nel territorio regionale, distillata e imbottigliata in impianti situati nel Veneto. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG è ottenuta dalla distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate. Può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo deve avere un titolo alcolometrico minimo di 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG è elaborata attraverso processo di distillazione diretta di vinacce fermentate o semifermentate mediante vapore acqueo oppure a seguito di aggiunta di acqua nell’alambicco. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione. Dette operazioni

devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG è consentita l’aggiunta di: - piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali; - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della regione Veneto. È consentito altresì l’uso dei termini Riserva o Stravecchia per la Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE L’Indicazione Geografica Grappa Veneta o Grappa del Veneto può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime provenienti per almeno l’85 per cento in peso dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tale vitigno;


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG è l’intero territorio della regione Veneto.

GRAPPA VENETA IG

LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione delle vinacce inizia nel Veneto tra il 1200 e il 1300, quando Venezia giocava un ruolo da protagonista nelle esportazioni di vino, acquavite di vino e di acquavite di vinacce che venivano commercializzati prevalentemente nei paesi del nord Europa e dell’Oriente. La grappa era usata essenzialmente a fini terapeutici. Nel 1601 sorse a Venezia la Congrega dell’Università degli Acquavitai, riservata solo a chi avesse superato l’esame di Protomedicato e fosse in possesso del certificato di Maestro Distillatore. Dal 1876, con la nascita della Regia Scuola di Viticoltura ed Enologia, la grappa veneta fu oggetto di ricerca e miglioramento qualitativo anche grazie alla messa a punto dell’alambicco a fuoco diretto, diventato suo elemento caratterizzante. Oggi in Veneto si concentra un grande numero di distillerie, con carattere prevalentemente artigianale e familiare, depositarie di un patrimonio di conoscenze e segreti del “far la grappa” che derivano dalle esperienze delle generazioni che si sono avvicendate in questo lavoro. Nel 1964, a Treviso, è nato l’Istituto Grappa Veneta, per valorizzare e tutelare la tipicità della Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG.

lamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Grappa Veneta IG o Grappa del Veneto IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 24 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 280 del 2.12.2014).

GRAPPA DEL VENETO IG

- ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso); - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Grappa Veneta o Grappa del Veneto è registrata nell’allegato III del Rego-

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KIRSCH FRIULANO IG

KIRSCHWASSER FRIULANO IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Kirsch Friulano o Kirschwasser Friulano è riservata esclusivamente all’acquavite di ciliegie ottenuta da materie prime di origine italiana, distillata in impianti ubicati nel Friuli-Venezia Giulia. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Kirsch Friulano IG o Kirschwasser Friulano IG è ottenuta esclusivamente da fermentazione alcolica e distillazione di frutto polposo di ciliegie o di mosto di ciliegie con o senza nocciolo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; ha un tenore massimo di acido cianidrico di 7 g/hl di alcole a 100 per cento in volume nel caso sia distillata con nocciolo; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. Il Kirsch Friulano IG o Kirschwasser Friulano IG può essere sottoposto a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio del Friuli-Venezia Giulia. METODO DI PRODUZIONE Il Kirsch Friulano IG o Kirschwasser Friulano IG è ottenuto per distillazione di ciliegie o di mosto di ciliegie con o senza nocciolo, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco. La distillazione delle ciliegie o del mosto di ciliegie fermentate in impianto discontinuo deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume affinché il distillato presenti un aroma e un gusto proveniente dalla materia prima. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione del Kirsch Friulano IG o Kirschwasser Friulano IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO Le informazioni più antiche relative alla produzione di questo distillato risalgono all’epoca della Repubblica di Venezia e si ritrovano negli atti del comune carnico di Arta (poi Arta Terme). Dodici distillatori muniti di licenza statale sono documentati nel comune di Arta Terme già agli inizi del XX secolo. Da allora il distillato si diffuse in tutto il Friuli, di pari passo con la coltivazione del ciliegio e con l’industrializzazione del suo frutto (anni Venti e Trenta

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del XX secolo), mantenendo invariati i metodi di distillazione e di produzione (cisterne e attrezzature di macinazione e di conservazione del macinato in fermentazione, impianto di distillazione in rame, magazzini fiduciari e imbottigliamento in vetro). INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Kirsch Friulano o Kirschwasser Friulano è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Kirsch Friulano IG o Kirschwasser Friulano IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 185 del 11.08.2014).

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Kirsch Friulano IG o Kirschwasser Friulano IG è l’intero territorio della regione Friuli-Venezia Giulia.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Kirsch Trentino IG o Kirsch del Trentino IG è ottenuta esclusivamente mediante fermentazione alcolica e distillazione di ciliegie (Prunus cerasus, Prunus avium). Ha un titolo alcolometrico volumico minimo di 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. Il Kirsch Trentino IG o Kirsch del Trentino IG può essere sottoposto a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. METODO DI PRODUZIONE Il Kirsch Trentino IG o Kirsch del Trentino IG è ottenuto per distillazione della purea fermentata con impianto discontinuo, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco e può essere altresì ottenuto mediante processo di distillazione in continuo. La distillazione delle puree fermentate e la ridistillazione delle flemme con impianto discontinuo o continuo devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime distillate. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione del Kirsch Trentino IG o Kirsch del Trentino IG è consentita l’aggiunta del frutto intero e l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione in Trentino ha un’origine molto antica e rivestiva un’importanza tale da essere oggetto di proclami e regolamenti da parte della pubblica autorità, come testimoniano, ad esempio, dal Proclama in materia de vini, vernazze et aquevite forastieri, del 7 agosto 1697, emanato dal Magistrato Consolare di Trento al fine di combattere il contrabbando, o il Regolamento del 1757 relativo alle disposizioni che dovevano essere osservate nelle Magnifiche Comunità del Vicariato di Cembra. Dunque, al pari della distillazione della vinaccia da cui si ottiene la grappa, in Trentino l’arte del distillare i frutti si perde nella notte dei tempi. Questo avveniva in particolare per quei frutti (mele e pere) dai quali si otteneva il sidro, che sostituiva il vino

nelle valli dove non si coltivava la vite. Inoltre, anticamente si distillavano prevalentemente i frutti selvatici o semiselvatici, fra cui soprattutto la marasca e la prugna. Per quanto riguarda invece l’abitudine di distillare i frutti a nocciolo e a bacca, essa è una pratica relativamente più recente, pur risalendo a oltre due secoli fa. Dal secondo dopoguerra in poi, l’abbondanza di materia prima coltivata e il nuovo metodo di distillazione Tullio Zadra hanno fatto sì che la pratica di distillazione della frutta potesse decollare con una produzione tipica di altissima qualità. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Kirsch Trentino o Kirsch del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Kirsch Trentino IG o Kirsch del Trentino IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 28 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 287 del 11.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Kirsch Trentino IG o Kirsch del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.

KIRSCH TRENTINO IG

KIRSCH DEL TRENTINO IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Kirsch Trentino o Kirsch del Trentino è riservata esclusivamente all’acquavite ottenuta da ciliegie prodotte e lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

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LIQUORE DI LIMONE DELLA COSTA D’AMALFI IG LIQUORI

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Liquore di Limone della Costa d’Amalfi o Liquore di Limone Costa d’Amalfi è riservata esclusivamente al liquore ottenuto mediante la macerazione a freddo in alcole etilico di scorze di limoni ascrivibili all’Indicazione Geografica Protetta Limone Costa d’Amalfi (riconosciuta con Regolamento CE n. 1356 del 4 luglio 2001) riferibile all’ecotipo Sfusato Amalfitano derivante dal Femminello Sfusato (Citrus limon, (L.) Burm. f.). CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il Liquore di Limone della Costa d’Amalfi IG o Liquore di Limone Costa d’Amalfi IG è ottenuto mediante la macerazione a freddo in alcole etilico di scorze di limoni ascrivibili all’Indicazione Geografica Protetta Limone Costa d’Amalfi riferibile all’ecotipo Sfusato Amalfitano. Il titolo alcolometrico volumico non è inferiore a 25 per cento in volume, mentre la concentrazione di zucchero (totale zuccheri espressi come invertito) non è inferiore a 200 g/litro e non superiore a 350 g/litro. Il rapporto ponderale minimo, garantito e menzionato in etichetta tra gli ingredienti, deve essere equivalente ad almeno 250 g di frutto intero di Limone Costa d’Amalfi IGP per litro di liquore. È vietata l’aggiunta di additivi, coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. METODO DI PRODUZIONE Per la preparazione del Liquore di Limone della Costa d’Amalfi IG o Liquore di Limone Costa d’Amalfi IG la pelatura dei limoni, a mano o a macchina, è effettuata avendo cura di asportare, per quanto possibile, il solo flavedo. La preparazione dell’infuso avviene mettendo a macerare le bucce, fresche, congelate o surgelate in alcool etilico all’interno di contenitori idonei per uso alimentare, per un tempo non inferiore a 36 ore. L’infuso ottenuto può subire una o più filtrazioni o manipolazioni fisiche. Il liquore viene ottenuto miscelando nelle opportune dosi l’acqua e lo zucchero, ovvero lo sciroppo zuccherino se preparato a parte, con l’infuso di scorze di Limone Costa d’Amalfi IGP e l’alcool etilico, ove necessario per ottenere la gradazione definitiva. È fatto obbligo che per ogni litro di liquore siano utilizzate scorze di almeno 250 g di limoni interi. Il liquore ottenuto può subire una o più filtrazioni ed eventuale omogeneizzazione. Il liquore viene prodotto, miscelato e stoccato in serbatoi consentiti per tale uso. Il liquore si presenta in fase di produzione opalescente e nel tempo è soggetto a un naturale illimpidimento; essendo un prodotto naturale è possibile la presenza di oli essenziali sul collo della bottiglia, sinonimo di genuinità. Il confezionamento del Liquore di Limone della Costa d’Amalfi IG o Liquore di Limone Costa d’Amalfi IG può avvenire unicamente in contenitori di vetro.

LEGAME CON IL TERRITORIO La qualità e la rinomanza del Liquore di Limone della Costa d’Amalfi IG o Liquore di Limone Costa d’Amalfi IG sono note e documentate con straordinaria continuità da almeno due secoli. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Liquore di Limone della Costa d’Amalfi o Liquore di Limone Costa d’Amalfi è registrata nell’allegato III del Reg. (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Reg. (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010 ed è contenuta nel decreto Mipaaf del 2 settembre 2014 (pubblicato nella GU n. 212 del 12.09.2014) come modificato dal decreto del 5 dicembre 2014 (pubblicato nella GU n. 291 del 16.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Liquore di Limone della Costa d’Amalfi IG o Liquore di Limone Costa d’Amalfi IG comprende i territori dei comuni della Costiera Amalfitana, e precisamente: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare. Tutte le fasi del processo produttivo devono avvenire all’interno della zona geografica individuata, a eccezione del confezionamento e imbottigliamento che possono essere effettuati fuori dal comprensorio.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il Liquore di Limone di Sorrento IG è ottenuto mediante la macerazione a freddo in alcole etilico di origine agricola di scorze di limoni ascrivibili all’Indicazione Geografica Protetta Limone di Sorrento riferibili all’ecotipo Ovale di Sorrento. Il titolo alcolometrico volumico non è inferiore a 30 per cento in volume, mentre la concentrazione di zucchero (totale zuccheri espressi come invertito) non è inferiore a 200 g/litro e non superiore a 350 g/litro. Il rapporto ponderale minimo, garantito e menzionato in etichetta tra gli ingredienti, deve essere equivalente ad almeno 250 g di frutto intero di Limone di Sorrento IGP per litro di liquore. Poiché l’unico ingrediente caratterizzante l’aroma e il colore del prodotto è il Limone di Sorrento IGP, è vietata l’aggiunta di additivi, coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi, a esclusione dell’acido ascorbico (E 300), quale antiossidante, nella quantità non superiore alla massima concessa per legge. METODO DI PRODUZIONE Per la produzione del Liquore di Limone di Sorrento IG la pelatura dei limoni, a mano o a macchina, è effettuata avendo cura di asportare, per quanto possibile, il solo flavedo. La preparazione dell’infuso avviene mettendo a macerare le bucce, fresche o congelate, in alcool etilico di origine agricola all’interno di contenitori in acciaio inossidabile, per un tempo non inferiore a 48 ore. L’infuso ottenuto può subire una o più filtrazioni. Il liquore viene ottenuto miscelando nelle opportune dosi l’acqua, lo zucchero, ovvero lo sciroppo zuccherino se preparato a parte, con l’infuso di scorze di Limone di Sorrento IGP e l’alcool etilico, ove necessario per ottenere la gradazione definitiva. È fatto obbligo che per ogni litro di liquore siano utilizzate scorze di almeno 250 g di limoni interi. Il liquore ottenuto può subire una o più filtrazioni ed eventuale omogeneizzazione. Il liquore viene prodotto, miscelato e stoccato in serbatoi di acciaio inossidabile. Il liquore si presenta in fase di produzione opalescente e nel tempo è soggetto a un naturale illimpidimento. Il confezionamento del Liquore di Limone di Sorrento IG può avvenire unicamente in contenitori di vetro.

LEGAME CON IL TERRITORIO Il Liquore di Limone di Sorrento IG rappresenta uno dei prodotti di eccellenza della tradizione enogastronomica dell’area di produzione. Prodotto per secoli per l’autoconsumo familiare, è diventato in tempi recenti un prodotto di successo per il mercato. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Liquore di Limone di Sorrento è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Liquore di Limone di Sorrento IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 12 novembre 2012 (pubblicato nella GU n. 18 del 22.01.2013). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Liquore di Limone di Sorrento IG comprende i territori dei comuni di: Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Massa Lubrense, Capri e Anacapri, nella regione Campania. Tutte le fasi del processo produttivo devono avvenire nella zona geografica, a eccezione del confezionamento che deve essere effettuato all’interno del territorio italiano.

LIQUORE DI LIMONE DI SORRENTO IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Liquore di Limone di Sorrento è riservata al liquore ottenuto mediante la macerazione a freddo in alcole etilico di origine agricola di scorze di limoni ascrivibili all’Indicazione Geografica Protetta Limone di Sorrento riferibili all’ecotipo Ovale di Sorrento – sinonimi Limone di Massalubrense o Massese - derivante dal Femminello Ovale (Citrus limon, L. Burman f.).

LIQUORI

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

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MIRTO DI SARDEGNA IG LIQUORI

Consorzio Produttori Liquore Mirto di Sardegna Tradizionale c/o Studio Borghesan, Piazza Deffenu 9 09125 Cagliari

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Mirto di Sardegna è riservata al liquore ottenuto nella regione Sardegna dall’infusione idroalcolica di bacche di mirto (Myrtus communis L.) raccolte e trasformate entro il territorio della Regione Autonoma di Sardegna. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il liquore Mirto di Sardegna IG è ottenuto dall’infusione idroalcolica delle bacche di mirto giunte a piena maturazione. Il suo grado alcolico varia fra i 28 ed i 36 punti percentuali in volume. La quantità minima di bacche è di 150 g per litro di liquore. Non contiene coloranti o aromi, è caratterizzato da un colore rosso rubino, con timbri inizialmente violacei che tendono nel tempo ad attenuarsi verso tonalità più calde. Le caratteristiche organolettiche sono valutate da un panel di degustazione addestrato mediante l’utilizzo di apposita scheda di valutazione sensoriale; pertanto, per potersi fregiare di tale denominazione, il Mirto di Sardegna IG deve ottenere un punteggio medio non inferiore a 75/100. METODO DI PRODUZIONE Per la produzione del Mirto di Sardegna IG la raccolta delle bacche di mirto deve essere effettuata direttamente dalla pianta dopo il raggiungimento dell’invaiatura e della loro piena maturazione; queste devono provenire dalla flora spontanea o da eventuali coltivazioni effettuate in condizioni molto prossime a quelle naturali in cui vive e vegeta spontaneamente la pianta. Le bacche devono pervenire in azienda ed essere poste in infusione nel più breve tempo possibile. Non è ammesso il congelamento delle bacche. Le bacche intere o schiacciate devono essere messe in infusione in serbatoi di acciaio inossidabile, per un periodo non inferiore a 15 giorni e non superiore a 8 mesi, in una soluzione idroalcolica che abbia un tenore alcolico non inferiore al 40 per cento in volume. Al termine dell’infusione si effettua la spillatura dell’infuso (infuso fiore); alle bacche ancora intrise di alcol può essere aggiunta acqua demineralizzata che dopo alcuni giorni viene spillata (seconda spillatura). Le bacche possono essere quindi opportunamente sottoposte a pressatura al fine di recuperare la parte liquida (pressato). Le tre fasi dell’infuso – fiore, seconda spillatura e pressato – possono essere riunite e filtrate al fine di costituire l’infuso che è la base per la preparazione del liquore. Il liquore è preparato miscelando l’infuso con alcol e uno sciroppo ottenuto con acqua, zucchero ed eventualmente miele. L’aggiunta di miele è ammessa purché in quantità non superiore al 15% del peso dello zucchero. L’acqua utilizzata in questa fase del processo tecnologico deve essere demineralizzata con impianti di trattamento a scambio ionico o a osmosi inversa. Il Mirto di Sardegna IG deve essere

commercializzato esclusivamente in bottiglie di vetro così da preservarne appieno le caratteristiche sensoriali. Il prodotto non può essere imbottigliato fuori dal territorio della Regione Autonoma di Sardegna. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Mirto di Sardegna è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Mirto di Sardegna IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 2 luglio 2013 (pubblicato nella GU n. 189 del 13.08.2013).

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Mirto di Sardegna IG è delimitata dai confini della Regione Autonoma di Sardegna entro i quali devono attuarsi tutte le fasi della produzione, dalla raccolta delle bacche sino all’imbottigliamento del prodotto finito. Il mirto (Myrtus communis L.) è infatti un arbusto sempreverde tipico della macchia mediterranea che cresce spontaneamente nelle zone litoranee della Sardegna e fino a 600-800 m di altitudine, privilegiando substrati pedologici a pH acido o neutro.


prio il collegamento tra la festa del Santo e l’epoca di preparazione del liquore rivela una consuetudine e una valenza culturale che ancora oggi ruotano attorno al consumo di nocino.

CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il liquore Nocino di Modena IG è ottenuto dall’invecchiamento di infusione idroalcolica di mallo di noci (Juglans regia L.) per un minimo di 250 g per litro di prodotto finito. Nella preparazione è consentito impiegare ingredienti facoltativi quali infusi di spezie (cannella, chiodi di garofano e coriandolo). Ha un titolo alcolometrico che varia fra i 38 e i 43 punti percentuali in volume e un tenore di zuccheri pari a 150-400 g/litro, espresso in zuccheri invertiti.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Nocino di Modena è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica del Nocino di Modena IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 10 giugno 2014 (pubblicato nella GU n. 138 del 17.6.2014).

METODO DI PRODUZIONE Per la preparazione del Nocino di Modena IG le noci ancora ricoperte dal mallo verde e tenero, non ancora legnoso, vengono tagliate irregolarmente oppure affettate e lasciate macerare nell’alcool per un periodo di tempo variabile di minimo quattro mesi. Terminato il periodo di macerazione, l’infuso (avente un grado alcolico compreso tra 46 e 65 punti percentuali in volume) viene spillato e lasciato affinare per minimo sei mesi. All’infuso di noci così ottenuto vengono addizionati gli zuccheri, l’acqua, l’infuso di spezie e alcool fino al raggiungimento della gradazione alcolica prevista. Quando è stata raggiunta la gradazione stabilita (38-43 punti percentuali in volume) il liquore viene lasciato maturare per minimo 10 giorni e poi filtrato prima dell’imbottigliamento. Gli zuccheri possono essere preventivamente disciolti. Il Nocino di Modena IG deve essere confezionato in bottiglie di vetro aventi la capacità massima di 1,5 litri. LEGAME CON IL TERRITORIO La tradizione vuole che le noci vengano raccolte il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, allorché la maturazione del frutto non è ancora completa e il mallo risulta verde e tenero. L’antica credenza popolare voleva che la rugiada (guazza) formatasi nella notte tra il 23 e il 24 giugno fosse una panacea per ogni male, specie per i problemi dell’apparato digerente e per i disturbi gastro-intestinali, per i quali il nocino era considerato un rimedio eccellente. Pro-

NOCINO DI MODENA IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Nocino di Modena è riservata esclusivamente al liquore ottenuto dall’invecchiamento di infusione idroalcolica di mallo di noci (Juglans regia L.).

NOCINO

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione del Nocino di Modena IG è rappresentata esclusivamente dal territorio della provincia di Modena.

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

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SLIWOVITZ DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA IG ACQUAVITE DI FRUTTA

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia è riservata esclusivamente all’acquavite di prugne ottenuta da materie prime di origine italiana, distillata in impianti ubicati nella regione del FriuliVenezia Giulia. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia IG è ottenuta esclusivamente da fermentazione alcolica e distillazione di frutto polposo di prugne o di mosto di prugne con o senza nocciolo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; ha un tenore massimo di acido cianidrico di 7 g/hl di alcole a 100 per cento in volume nel caso sia distillata con nocciolo; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La Sliwovitz del FriuliVenezia Giulia IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio del Friuli-Venezia Giulia. METODO DI PRODUZIONE La Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia IG è ottenuta per distillazione di prugne o del mosto di prugne con o senza nocciolo, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco. La distillazione delle prugne o del mosto di prugne in impianto discontinuo deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume affinché il distillato presenti un aroma e un gusto proveniente dalla materia prima. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO Il distillato di prugne rientra nella gamma di distillati che, in passato, venivano prodotti in abbondanza in Carnia e specialmente nel comune di Arta (poi Arta Terme), frazione di Cabia, dove ha avuto origine in Friuli la coltura della prugna, così come testimoniato in numerosi testi. La prima distillazione in loco di acquavite di prugne originò, appunto, dalla varietà di prugna autoctona utilizzata, all’epoca denominata Brundul di Cjabie, avente caratteristiche derivanti dal particolare ambiente pedoclimatico di tale località. Sin da allora il

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frutto fu sempre utilizzato, per il consumo fresco, per la trasformazione in confetture e, appunto, per la distillazione. Dodici distillatori muniti di licenza statale sono documentati nel comune di Arta Terme già agli inizi del XX secolo. Da allora il distillato si diffuse in tutto il Friuli mantenendo invariati i metodi di distillazione e di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 185 del 11.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Sliwovitz del FriuliVenezia Giulia IG è l’intero territorio della regione Friuli-Venezia Giulia.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Sliwovitz Trentino IG o Sliwovitz del Trentino IG è ottenuta esclusivamente mediante fermentazione alcolica e distillazione di prugne (Prunus domestica L.). Ha un titolo alcolometrico volumico minimo di 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La Sliwovitz Trentino IG o Sliwovitz del Trentino IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. METODO DI PRODUZIONE La Sliwovitz Trentino IG o Sliwovitz del Trentino IG è ottenuta per distillazione della purea fermentata con impianto discontinuo, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco e può essere altresì ottenuta mediante processo di distillazione in continuo. La distillazione delle puree fermentate e la ridistillazione delle flemme con impianto discontinuo o continuo devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime distillate. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Sliwovitz Trentino IG o Sliwovitz del Trentino IG è consentita l’aggiunta del frutto intero e l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

valli dove non si coltivava la vite. Inoltre, anticamente si distillavano prevalentemente i frutti selvatici o semiselvatici, fra cui soprattutto la marasca e la prugna. Per quanto riguarda invece l’abitudine di distillare i frutti a nocciolo e a bacca, essa è una pratica relativamente più recente, pur risalendo a oltre due secoli fa. Dal secondo dopoguerra in poi, l’abbondanza di materia prima e il nuovo metodo di distillazione Tullio Zadra hanno fatto sì che la pratica di distillazione della frutta potesse decollare con una produzione tipica di altissima qualità. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Sliwovitz Trentino o Sliwovitz del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica dello Sliwovitz Trentino IG o Sliwovitz del Trentino IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 28 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 287 del 11.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Sliwovitz Trentino IG o Sliwovitz del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.

SLIWOVITZ TRENTINO IG

SLIWOVITZ DEL TRENTINO IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Sliwovitz Trentino o Sliwovitz del Trentino è riservata esclusivamente all’acquavite ottenuta da prugne prodotte e lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione in Trentino ha un’origine molto antica e rivestiva un’importanza tale da essere oggetto di proclami e regolamenti da parte della pubblica autorità, come testimoniano, ad esempio, dal Proclama in materia de vini, vernazze et aquevite forastieri, del 7 agosto 1697, emanato dal Magistrato Consolare di Trento al fine di combattere il contrabbando, o il Regolamento del 1757 relativo alle disposizioni che dovevano essere osservate nelle Magnifiche Comunità del Vicariato di Cembra. Dunque, al pari della distillazione della vinaccia da cui si ottiene la grappa, in Trentino l’arte del distillare i frutti si perde nella notte dei tempi. Questo avveniva in particolare per quei frutti (mele e pere) dai quali si otteneva il sidro, che sostituiva il vino nelle 931


SÜDTIROLER ENZIAN IG

GENZIANA DELL’ALTO ADIGE IG GENZIANA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Enzian e/o Genziana dell’Alto Adige è riservata esclusivamente alla bevanda spiritosa ottenuta distillando il fermentato di radici di genziana ( Gentiana lutea L.) eventualmente con l’aggiunta di alcole etilico di provenienza agricola, distillata e diluita a grado in impianti ubicati sul territorio della Provincia Autonoma Südtirol/ Alto Adige.

LEGAME CON IL TERRITORIO La particolarità della Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale quale è la Provincia Autonoma Südtirol/ Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione.

CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente da radici di genziana ( Gentiana lutea L.) fermentate e distillate a fuoco diretto o mediante vapore acqueo con l’aggiunta di alcole etilico di provenienza agricola. La bevanda non è aromatizzata e il titolo alcolometrico volumico minimo è di 40 per cento in volume. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Enzian e/o Genziana dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 185 del 11.08.2014).

METODO DI PRODUZIONE La bevanda spiritosa Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG è ottenuta per distillazione del fermentato di radici di genziana fresche o essiccate, con aggiunta di alcole etilico di origine agricola. La distillazione avviene mediante impianti a lavorazione continua o discontinua a vapore diretto, a fuoco diretto o vapore indiretto dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e delle code. Nella produzione di Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG vengono utilizzati almeno 10 kg di radici essiccate o la quantità equivalente di radici fresche di Gentiana lutea L. per ettolitro di alcol 100%. La macinazione, la fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado e l’eventuale invecchiamento devono avvenire nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato deve essere effettuata a meno dell’86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione del Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Enzian IG e/o Genziana dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/ Alto Adige.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Golden Delicious IG e/o Golden Delicious dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto di mele Golden Delicious (Malus domestica Borkh. c.v. Golden Delicious) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/ Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Golden Delicious IG e/o Golden Delicious dell’Alto Adige IG è ottenuta per distillazione del mosto di mele Golden Delicious coltivate, stoccate, fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/ Alto Adige e distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e delle code. La provenienza, oltre al grado di maturazione della frutta, esercita un particolare effetto sul gusto e sull’aroma dell’acquavite. I distillatori dell’Alto Adige tengono cura alla maturazione uniforme della mela Golden Delicious. La coltivazione e lo stoccaggio delle mele Golden Delicious, la macinazione, la fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado, l’eventuale invecchiamento, l’imbottigliamento e l’etichettatura devono avvenire nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno dell’86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Golden Delicious IG e/o Golden Delicious dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

LEGAME CON IL TERRITORIO Le mele Golden Delicious vengono coltivate sin dalla metà del Novecento in notevole quantità in Südtirol/Alto Adige. La particolarità della bevanda spiritosa Südtiroler Golden Delicious IG e/o Golden Delicious dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale qual è la Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Golden Delicious e/o Golden Delicious dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Südtiroler Golden Delicious IG e/o Golden Delicious dell’Alto Adige IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Golden Delicious IG e/o Golden Delicious dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.

SÜDTIROLER GOLDEN DELICIOUS IG

GOLDEN DELICIOUS DELL’ALTO ADIGE IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Golden Delicious e/o Golden Delicious dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da mele Golden Delicious coltivate e fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, distillata, diluita a grado e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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SÜDTIROLER GRAPPA IG

GRAPPA DELL’ALTO ADIGE IG

ACQUAVITE DI VINACCIA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Grappa e/o Grappa dell’Alto Adige è riservata all’acquavite di vinaccia ottenuta da materie prime ricavate da uve prodotte e vinificate in Südtirol/Alto Adige, distillata e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO La Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG è ottenuta da vinacce fermentate o semifermentate di vino prodotto in Südtirol/Alto Adige da uve coltivate nel medesimo territorio. Può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo deve avere un titolo alcolometrico non inferiore al 40 per cento in volume. METODO DI PRODUZIONE La Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG è ottenuta da vinacce fermentate o semifermentate di vino prodotto in Südtirol/Alto Adige, a partire da uve coltivate nel medesimo territorio. Le vinacce vengono distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua a vapore diretto, a fuoco diretto o vapore indiretto dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione di testa e coda. Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate. La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito. L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distilla-

zione della miscela delle flemme. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione. La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. La fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado, l’eventuale invecchiamento, l’imbottigliamento e l’etichettatura devono avvenire nella zona geografica Südtirol/Alto Adige. L’acqua per la diluizione deve provenire da acqua potabile della zona geografica Südtirol/Alto Adige. Nella preparazione della Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di: - zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito; - caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti. La Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. È consentito l’uso dei termini Riserva o Stravecchia per la Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG invecchiata almeno 18 mesi. SPECIFICAZIONI AGGIUNTIVE La denominazione Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG può essere completata dal riferimento: - al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per il 100


ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia di Südtirol/Alto Adige.

SÜDTIROLER GRAPPA IG

LEGAME CON IL TERRITORIO La produzione della grappa risponde alla vocazione vitivinicola italiana e in particolare del Südtirol/ Alto Adige in relazione alla consolidata attività vitivinicola e di distillazione dei sottoprodotti. La produzione della Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG, così come documentato in numerose testimonianze storiche, è per tradizione effettuata mediante distillazione diretta delle vinacce ed è legata strettamente al territorio di origine. L’oscillazione della temperatura in Südtirol/Alto Adige, normalmente fresca, favorisce lo sviluppo degli aromi fini durante la maturazione della grappa in recipienti di legno. Un ruolo fondamentale è altresì svolto dalla secolare esperienza dei distillatori dell’Alto Adige e dal miglioramento continuo del ciclo di produzione che si sviluppa armoniosamente in una zona ad alta valenza ambientale.

tatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). All’art. 17 paragrafo 1 di tale Regolamento si prevede, per ogni Indicazione Geografica, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Südtiroler Grappa IG e/o Grappa dell’Alto Adige IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 24 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 281 del 3.12.2014).

GRAPPA DELL’ALTO ADIGE IG

per cento in peso dalla vinificazione di uve di tale vitigno: è ammessa una tolleranza di altri vitigni fino ad un massimo del 15 per cento in peso; - ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT (DOP, IGP) qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso); - al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco.

INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Grappa e/o Grappa dell’Alto Adige IG è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichet-

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SÜDTIROLER GRAVENSTEINER IG

GRAVENSTEINER DELL’ALTO ADIGE IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Gravensteiner e/o Gravensteiner dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da mele Gravensteiner coltivate e fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, distillata, diluita a grado e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Gravensteiner IG e/o Gravensteiner dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto di mele Gravensteiner (Malus domestica Borkh., c.v. Gravensteiner) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Gravensteiner IG e/o Gravensteiner dell’Alto Adige IG è ottenuta per distillazione del mosto di mele Gravensteiner coltivate e fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige e distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e delle code. La provenienza, oltre al grado di maturazione della frutta, esercita un particolare effetto sul gusto e sull’aroma dell’acquavite. I distillatori dell’Alto Adige tengono cura alla maturazione uniforme della mela Gravensteiner. La coltivazione delle mele Gravensteiner, la macinazione, la fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado, l’eventuale invecchiamento, l’imbottigliamento e l’etichettatura devono avvenire nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno dell’86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Gravensteiner IG e/o Gravensteiner dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

LEGAME CON IL TERRITORIO Le mele Gravensteiner vengono coltivate da fine Ottocento in Südtirol/Alto Adige. La particolarità della bevanda spiritosa Südtiroler Gravensteiner IG e/o Gravensteiner dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale qual è la Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Gravensteiner e/o Gravensteiner dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Gravensteiner IG e/o Gravensteiner dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Kirsch IG e/o Kirsch dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto di ciliegie (Prunus avium ssp.) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Kirsch IG e/o Kirsch dell’Alto Adige IG è ottenuta dal mosto di ciliegie fermentate e distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e code. Il grado di maturazione della frutta esercita un particolare effetto sul gusto e l’aroma dell’acquavite di frutta. I distillatori dell’Alto Adige hanno sviluppato una tecnologia che garantisce la maturazione uniforme delle ciliegie. La macinazione, fermentazione, distillazione, la riduzione a grado, l’eventuale invecchiamento devono avvenire nella zona geografica Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato può avvenire in impianto continuo o discontinuo e deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Kirsch IG e/o Kirsch dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

LEGAME CON IL TERRITORIO La particolarità della bevanda spiritosa Südtiroler Kirsch IG e/o Kirsch dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale qual è la Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica del Südtiroler Kirsch e/o Kirsch dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Kirsch IG e/o Kirsch dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.

SÜDTIROLER KIRSCH IG

KIRSCH DELL’ALTO ADIGE IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Kirsch e/o Kirsch dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da ciliegie fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, distillata e diluita a grado in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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SÜDTIROLER MARILLE IG

MARILLE DELL’ALTO ADIGE IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Marille e/o Marille dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da albicocche fermentate nella Provincia Südtirol/Alto Adige, distillata e diluita a grado in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Marille IG e/o Marille dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto fermentato di albicocche (Prunus armeniaca L.) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Marille IG e/o Marille dell’Alto Adige IG è ottenuta dal mosto di albicocche fermentate e distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e delle code. Il grado di maturazione della frutta esercita un particolare effetto sul gusto e sull’aroma dell’acquavite di frutta. I distillatori dell’Alto Adige hanno sviluppato una tecnologia che garantisce la maturazione uniforme dell’albicocca. La macinazione, la fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado e l’eventuale invecchiamento, devono avvenire nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno dell’86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Marille IG e/o Marille dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

LEGAME CON IL TERRITORIO La particolarità della Südtiroler Marille IG e/o Marille dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale qual è la Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Marille e/o Marille dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Südtiroler Marille IG e/o Marille dell’Alto Adige IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014).

ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Marille IG e/o Marille dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Obstler IG e/o Obstler dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto di mele e pere (Malus domestica Borkh. e Pyrus communis L.) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito); non è aromatizzata e almeno il 15% dell’alcole deve essere ottenuto dalla distillazione del fermentato di mosto di pera (Pyrus communis L.). La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/ Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Obstler IG e/o Obstler dell’Alto Adige IG è ottenuta per distillazione del mosto di mele e pere coltivate, fermentate in Südtirol/ Alto Adige e distillate direttamente mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e code. La provenienza, oltre al grado di maturazione della frutta, esercita un particolare effetto sul gusto e sull’aroma dell’acquavite. I distillatori dell’Alto Adige tengono cura alla maturazione uniforme delle mele e delle pere. La coltivazione e lo stoccaggio delle mele e pere, la macinazione, fermentazione, distillazione, la riduzione a grado, l’eventuale invecchiamento, l’imbottigliamento e l’etichettatura devono avvenire nella zona geografica Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato avviene in impianto continuo o discontinuo e deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Obstler IG e/o Obstler dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta

di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO La particolarità della Südtiroler Obstler IG e/o Obstler dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale qual è la Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Obstler e/o Obstler dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni IG, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Obstler IG e/o Obstler dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.

SÜDTIROLER OBSTLER IG

OBSTLER DELL’ALTO ADIGE IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Obstler e/o Obstler dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da mele e pere coltivate e fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, distillata, diluita a grado e imbottigliata in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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SÜDTIROLER WILLIAMS IG

WILLIAMS DELL’ALTO ADIGE IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Williams e/o Williams dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da pere Williams fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, distillata e diluita a grado in impianti ubicati nel medesimo territorio. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Williams IG e/o Williams dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto di pere Williams ( Pyrus communis L. c.v. Williams) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Williams IG e/o Williams dell’Alto Adige IG è ottenuta dal mosto di pere Williams fermentate e distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e delle code. Il grado di maturazione della frutta esercita un particolare effetto sul gusto e sull’aroma dell’acquavite di frutta. I distillatori dell’Alto Adige hanno inoltre sviluppato una tecnologia che garantisce la maturazione uniforme della pera Williams. La macinazione, la fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado e l’eventuale invecchiamento, devono avvenire nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno dell’86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Williams IG e/o Williams dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

LEGAME CON IL TERRITORIO La particolarità dell’acquavite di frutta Südtiroler Williams IG e/o Williams dell’Alto Adige IG consiste soprattutto nella selezione delle materie prime e nella tradizionale tecnologia di produzione della zona che permette di ottenere: la maturazione uniforme delle pere Williams nella fase di post-raccolta; il processo di macinazione a grana uniforme; la fermentazione a temperatura media-bassa tipica della zona del Südtirol/Alto Adige. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Williams e/o Williams dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Südtiroler Williams/ Williams dell’Alto Adige è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Williams IG e/o Williams dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Südtiroler Zwetschgeler IG e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige IG è ottenuta esclusivamente dal mosto fermentato di prugne (Prunus domestica L.) fermentate e distillate direttamente o mediante vapore acqueo. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La riduzione a grado avviene con acqua potabile della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige o può essere eseguita con acqua addolcita, ma non demineralizzata, di stessa provenienza. L’acqua della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige è caratterizzata dalla particolare formazione geologica delle montagne che le conferisce ricchezza di sali minerali che influiscono sull’aroma e sul gusto della bevanda spiritosa. Può essere invecchiata in botti, tini e altri recipienti di legno conosciuti tradizionalmente come Lagelen. METODO DI PRODUZIONE L’acquavite di frutta Südtiroler Zwetschgeler IG e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige IG è ottenuta dal mosto di prugne fermentate e distillate mediante impianti a lavorazione continua o discontinua, a fuoco diretto o vapore indiretto dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, con separazione delle teste e code. Il grado di maturazione della frutta esercita un particolare effetto sul gusto e sull’aroma dell’acquavite di frutta. I distillatori dell’Alto Adige hanno sviluppato una tecnologia che garantisce la maturazione uniforme della prugna. La macinazione, la fermentazione, la distillazione, la riduzione a grado e l’eventuale invecchiamento, devono avvenire nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige. La distillazione del fermentato, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno dell’86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Südtiroler Zwetschgeler IG e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

LEGAME CON IL TERRITORIO La particolarità dell’acquavite di frutta Südtiroler Zwetschgeler IG e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige IG consiste nella scelta della materia prima, nell’effettuazione della fase di produzione esclusivamente in una zona di alta valenza ambientale qual è la Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, nell’esperienza secolare dei maestri distillatori e nel continuo miglioramento del ciclo di produzione. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Südtiroler Zwetschgeler e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 186 del 12.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Südtiroler Zwetschgeler IG e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige.

SÜDTIROLER ZWETSCHGELER IG

ZWETSCHGELER DELL’ALTO ADIGE IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Südtiroler Zwetschgeler e/o Zwetschgeler dell’Alto Adige è riservata esclusivamente all’acquavite di frutta ottenuta da prugne fermentate nella Provincia Autonoma Südtirol/Alto Adige, distillata e diluita a grado in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Südtiroler Hofbrennereien e.V. Distillatori Artigianali dell’Alto Adige Juval 1B 39020 Castelbello-Ciardes (BZ)

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WILLIAMS FRIULANO IG

WILLIAMS DEL FRIULI IG

ACQUAVITE DI FRUTTA

FEDERVINI Federazione Italiana Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Liquori, Acquaviti, Sciroppi, Aceti ed affini Via Mentana 2/b - 00185 Roma www.federvini.it federvini@federvini.it

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Williams Friulano o Williams del Friuli è riservata esclusivamente all’acquavite di pere Williams ottenuta da materie prime di origine italiana, distillata in impianti ubicati nella regione del Friuli-Venezia Giulia. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Williams Friulano IG o Williams del Friuli IG è ottenuta esclusivamente da fermentazione alcolica e distillazione di un frutto polposo o di fermentato di pere Williams. Ha un titolo alcolometrico volumico non inferiore a 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La Williams Friulano IG o Williams del Friuli IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della regione Friuli-Venezia Giulia. METODO DI PRODUZIONE La Williams Friulano IG o Williams del Friuli IG è ottenuta per distillazione di pere Williams o del mosto di pere Williams, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco. La distillazione delle pere Williams o del mosto di pere Williams in impianto discontinuo deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume affinché il distillato presenti un aroma e un gusto proveniente dalla materia prima. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Williams Friulano IG o Williams del Friuli IG è consentita l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito. LEGAME CON IL TERRITORIO Il distillato di pere Williams, così come documentato in numerosi testi, rientra nella gamma di distillati che, in passato, venivano prodotti in Carnia e nel resto del Friuli. Le informazioni più antiche, al pari di altri distillati di frutta, risalgono all’epoca della Repubblica di Venezia e si ritrovano negli atti del comune carnico di Arta. Dodici distillatori muniti di licenza statale sono documentati nel comune di Arta Terme già agli inizi del XX secolo. Da allora il distillato si diffuse in tutto il Friuli, di pari passo

942

alla coltivazione di questa varietà di pere, mantenendo invariati i metodi di distillazione e di produzione (cisterne e attrezzature di macinazione e di conservazione del macinato in fermentazione, impianto di distillazione in rame, magazzini fiduciari e imbottigliamento in vetro). INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Williams Friulano o Williams del Friuli è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica della Williams Friulano IG o Williams del Friuli IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 31 luglio 2014 (pubblicato nella GU n. 185 del 11.08.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Williams Friulano IG o Williams del Friuli IG è l’intero territorio della regione Friuli-Venezia Giulia.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO L’acquavite di frutta Williams Trentino IG o Williams del Trentino IG è ottenuta esclusivamente mediante fermentazione alcolica e distillazione di pere Williams (Pyrus communis L. cv. Williams). Ha un titolo alcolometrico volumico minimo di 40 per cento in volume; non deve essere addizionata di alcole etilico (diluito o non diluito) e non è aromatizzata. La Williams Trentino IG o Williams del Trentino IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio della Provincia Autonoma di Trento. METODO DI PRODUZIONE La Williams Trentino IG o Williams del Trentino IG è ottenuta per distillazione della purea fermentata con impianto discontinuo, anche dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco e può essere altresì ottenuta mediante processo di distillazione in continuo. La distillazione delle puree fermentate e la ridistillazione delle flemme con impianto discontinuo o continuo devono essere effettuate a meno di 86 per cento in volume cosicché il prodotto della distillazione abbia un aroma e un gusto provenienti dalle materie prime distillate. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Williams Trentino IG o Williams del Trentino IG è consentita l’aggiunta del frutto intero e l’aggiunta di zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito.

ne la grappa, in Trentino l’arte del distillare i frutti si perde nella notte dei tempi. Questo avveniva in particolare per quei frutti (mele e pere) dai quali si otteneva il sidro, che sostituiva il vino nelle valli dove non si coltivava la vite. Dal secondo dopoguerra in poi, l’abbondanza di materia prima e il nuovo metodo di distillazione Tullio Zadra hanno fatto sì che la distillazione della frutta potesse decollare con una produzione tipica di altissima qualità. INFORMAZIONI LEGISLATIVE L’Indicazione Geografica Williams Trentino o Williams del Trentino è registrata nell’allegato III del Regolamento (CE) n. 110/2008 relativo alla definizione, designazione, presentazione, etichettatura e protezione delle indicazioni geografiche e che abroga il Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio (pubblicato sulla GUUE L. 39 del 13.02.2008). Tale Regolamento prevede per ogni Indicazione Geografica, all’art. 17 paragrafo 1, la presentazione alla Commissione UE di una scheda tecnica contenente i requisiti prescritti allo stesso articolo. In Italia, la procedura di presentazione e approvazione di tali schede tecniche ai fini della successiva registrazione comunitaria è definita dal decreto ministeriale 13 maggio 2010. La scheda tecnica è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali del 28 novembre 2014 (pubblicato nella GU n. 287 del 11.12.2014). ZONA DI PRODUZIONE La zona di produzione della Williams Trentino IG o Williams del Trentino IG è l’intero territorio della Provincia Autonoma di Trento.

WILLIAMS TRENTINO IG

WILLIAMS DEL TRENTINO IG

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO L’Indicazione Geografica Williams Trentino o Williams del Trentino è riservata esclusivamente all’acquavite ottenuta da pere Williams lavorate nella Provincia Autonoma di Trento, distillata e diluita a grado in impianti ubicati nel medesimo territorio.

ACQUAVITE DI FRUTTA

Provincia Autonoma di Trento Via Giovanni Battista Trener, 3 38121 Trento (TN) www.provincia.tn.it

LEGAME CON IL TERRITORIO La distillazione in Trentino ha un’origine molto antica e rivestiva un’importanza tale da essere oggetto di proclami e regolamenti da parte della pubblica autorità, come testimoniano, ad esempio, dal Proclama in materia de vini, vernazze et aquevite forastieri, del 7 agosto 1697, emanato dal Magistrato Consolare di Trento al fine di combattere il contrabbando, o il Regolamento del 1757 relativo alle disposizioni che dovevano essere osservate nelle Magnifiche Comunità del Vicariato di Cembra. Dunque, al pari della distillazione della vinaccia da cui si ottie943



APPENDICE IL MONDO DEI PRODOTTI DOP IGP STG


ABRUZZO Teramo

3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

Fagioli Bianchi di Rotonda DOP Fagiolo di Sarconi IGP Melanzana Rossa di Rotonda DOP Pane di Matera IGP Pecorino di Filiano DOP Peperone di Senise IGP Vulture DOP

10. 11. 12. 13. 14. 15.

WINE Aglianico del Vulture DOP Aglianico del Vulture Superiore DOP Basilicata IGP Grottino di Roccanova DOP Matera DOP Terre dell’Alta Val d’Agri DOP

Pescara

L’AQUILA

Chieti

Totale 28

9.

FOOD Agnello del Centro Italia IGP Aprutino Pescarese DOP Carota dell’Altopiano del Fucino IGP Colline Teatine DOP Oliva Ascolana del Piceno DOP Pretuziano delle Colline Teramane DOP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP Zafferano dell’Aquila DOP

10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.

WINE Abruzzo DOP Cerasuolo d’Abruzzo DOP Colli Aprutini IGP Colli del Sangro IGP Colline Frentane IGP Colline Pescaresi IGP Colline Teatine IGP Controguerra DOP Del Vastese IGP Montepulciano d’Abruzzo DOP Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOP Ortona DOP Terre Aquilane IGP Terre di Chieti IGP Terre Tollesi DOP Trebbiano d’Abruzzo DOP Villamagna DOP

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

STG 16. Mozzarella STG 17. Pizza Napoletana STG

CALABRIA

Cosenza Crotone

CATANZARO

Totale 38

BASILICATA

MATERA

Totale 17

1. 2. 946

FOOD Caciocavallo Silano DOP Canestrato di Moliterno IGP

Reggio Calabria

FOOD Alto Crotonese DOP Bergamotto di Reggio Calabria Olio essenziale DOP 3. Bruzio DOP 4. Caciocavallo Silano DOP 5. Capocollo di Calabria DOP 6. Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP 7. Clementine di Calabria IGP 8. Fichi di Cosenza DOP 9. Lametia DOP 10. Limone di Roccca Imperiale IGP 11. Liquirizia di Calabria DOP 12. Pancetta di Calabria DOP 13. Patata della Sila IGP 14. Pecorino Crotonese DOP 15. Salsiccia di Calabria DOP 16. Soppressata di Calabria DOP 17. Torrone di Bagnara IGP 1. 2.

STG 27. Mozzarella STG 28. Pizza Napoletana STG

Potenza

Vibo Valentia

18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30.

WINE Arghillà IGP Bivongi DOP Calabria IGP Cirò DOP Costa Viola IGP Greco di Bianco DOP Lamezia DOP Lipuda IGP Locride IGP Melissa DOP Palizzi IGP Pellaro IGP S. Anna di Isola Capo Rizzuto DOP


31. 32. 33. 34. 35. 36.

Savuto DOP Scavigna DOP Scilla IGP Terre di Cosenza DOP Val di Neto IGP Valdamato IGP

41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51.

STG 37. Mozzarella STG 38. Pizza Napoletana STG

STG 52. Mozzarella STG 53. Pizza Napoletana STG

CAMPANIA

Caserta

Greco di Tufo DOP Irpinia DOP Ischia DOP Paestum IGP Penisola Sorrentina DOP Pompeiano IGP Roccamonfina IGP Sannio DOP Taurasi DOP Terre del Volturno IGP Vesuvio DOP

EMILIA-ROMAGNA

Benevento

NAPOLI Avellino Salerno

Totale

Piacenza Parma

53

FOOD Caciocavallo Silano DOP Carciofo di Paestum IGP Castagna di Montella IGP Cilento DOP Cipollotto Nocerino DOP Colline Salernitane DOP Fico Bianco del Cilento DOP Irpinia - Colline dell’Ufita DOP Limone Costa d’Amalfi IGP Limone di Sorrento IGP Marrone di Roccadaspide IGP Melannurca Campana IGP Mozzarella di Bufala Campana DOP Nocciola di Giffoni IGP Pasta di Gragnano IGP Penisola Sorrentina DOP Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino DOP 19. Provolone del Monaco DOP 20. Ricotta di Bufala Campana DOP 21. Terre Aurunche DOP 22. Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40.

WINE Aglianico del Taburno DOP Aversa DOP Benevento IGP Campania IGP Campi Flegrei DOP Capri DOP Casavecchia di Pontelatone DOP Castel San Lorenzo DOP Catalanesca del Monte Somma IGP Cilento DOP Colli di Salerno IGP Costa d’Amalfi DOP Dugenta IGP Epomeo IGP Falanghina del Sannio DOP Falerno del Massico DOP Fiano di Avellino DOP Galluccio DOP

Reggio Emilia

Modena Ferrara Ravenna

BOLOGNA

Forlì

Totale

Cesena Rimini

71

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.

FOOD Aceto Balsamico di Modena IGP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP Aglio di Voghiera DOP Agnello del Centro Italia IGP Amarene Brusche di Modena IGP Asparago Verde di Altedo IGP Brisighella DOP Ciliegia di Vignola IGP Colline di Romagna DOP Coppa di Parma IGP Coppa Piacentina DOP Coppia Ferrarese IGP Cotechino Modena IGP Culatello di Zibello DOP Formaggio di Fossa di Sogliano DOP Fungo di Borgotaro IGP Grana Padano DOP Marrone di Castel del Rio IGP Melone Mantovano IGP Mortadella Bologna IGP Pancetta Piacentina DOP Parmigiano Reggiano DOP Patata di Bologna DOP Pera dell’Emilia Romagna IGP Pesca e Nettarina di Romagna IGP Piadina Romagnola / Piada Romagnola IGP Prosciutto di Modena DOP Prosciutto di Parma DOP Provolone Valpadana DOP Riso del Delta del Po IGP Salama da Sugo IGP Salame Cremona IGP Salame Felino IGP Salame Piacentino DOP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Scalogno di Romagna IGP Squacquerone di Romagna DOP 947


39. Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP 40. Zampone Modena IGP

41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69.

13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23.

WINE Bianco di Castelfranco Emilia IGP Bosco Eliceo DOP Colli Bolognesi DOP Colli Bolognesi Classico Pignoletto DOP Colli d’Imola DOP Colli di Faenza DOP Colli di Parma DOP Colli di Rimini DOP Colli di Scandiano e di Canossa DOP Colli Piacentini DOP Colli Romagna Centrale DOP Emilia IGP Forlì IGP Fortana del Taro IGP Gutturnio DOP Lambrusco di Sorbara DOP Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Lambrusco Salamino di Santa Croce DOP Modena DOP Ortrugo DOP Ravenna IGP Reggiano DOP Reno DOP Romagna DOP Romagna Albana DOP Rubicone IGP Sillaro IGP Terre di Veleja IGP Val Tidone IGP

STG 24. Mozzarella STG 25. Pizza Napoletana STG

LAZIO Viterbo Rieti

ROMA

Totale 64

STG 70. Mozzarella STG 71. Pizza Napoletana STG

FRIULI VENEZIA GIULIA

Udine Pordenone Gorizia

TRI EST E

1. 2. 3. 4. 5. 6.

FOOD Brovada DOP Montasio DOP Prosciutto di San Daniele DOP Prosciutto di Sauris IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Tergeste DOP

7. 8. 9. 10. 11. 12.

WINE Alto Livenza IGP Carso DOP Colli Orientali del Friuli Picolit DOP Collio Goriziano DOP Delle Venezie IGP Friuli-Annia DOP

948

Friuli Aquileia DOP Friuli Colli Orientali DOP Friuli Grave DOP Friuli Isonzo DOP Friuli Latisana DOP Lison DOP Lison-Pramaggiore DOP Prosecco DOP Ramandolo DOP Rosazzo DOP Venezia Giulia IGP

Totale 25

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.

27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36.

FOOD Abbacchio Romano IGP Agnello del Centro Italia IGP Canino DOP Carciofo Romanesco del Lazio IGP Castagna di Vallerano DOP Colline Pontine DOP Fagiolo Cannellino di Atina DOP Kiwi Latina IGP Mortadella Bologna IGP Mozzarella di Bufala Campana DOP Nocciola Romana DOP Pane Casareccio di Genzano IGP Patata dell’Alto Viterbese IGP Pecorino di Picinisco DOP Pecorino Romano DOP Pecorino Toscano DOP Peperone di Pontecorvo DOP Porchetta di Ariccia IGP Prosciutto Amatriciano IGP Ricotta di Bufala Campana DOP Ricotta Romana DOP Sabina DOP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Sedano Bianco di Sperlonga IGP Tuscia DOP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP WINE Aleatico di Gradoli DOP Anagni IGP Aprilia DOP Atina DOP Bianco Capena DOP Cannellino di Frascati DOP Castelli Romani DOP Cerveteri DOP Cesanese del Piglio DOP Cesanese di Affile DOP

Latina

Frosinone


37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62.

Cesanese di Olevano Romano DOP Circeo DOP Civitella d’Agliano IGP Colli Albani DOP Colli Cimini IGP Colli della Sabina DOP Colli Etruschi Viterbesi DOP Colli Lanuvini DOP Cori DOP Costa Etrusco Romana IGP Est! Est!! Est!!! di Montefiascone DOP Frascati DOP Frascati Superiore DOP Frusinate IGP Genazzano DOP Lazio IGP Marino DOP Montecompatri Colonna DOP Nettuno DOP Orvieto DOP Roma DOP Tarquinia DOP Terracina DOP Velletri DOP Vignanello DOP Zagarolo DOP

LOMBARDIA

Lecco

Varese Como Bergamo Monza

MILANO

Totale

LIGURIA

GENOVA La Spez ia

Imperia

Totale 18

1. 2. 3. 4.

FOOD Acciughe Sotto Sale del Mar Ligure IGP Basilico Genovese DOP Focaccia di Recco col Formaggio IGP Riviera Ligure DOP

WINE Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà DOP 6. Colli di Luni DOP 7. Colline del Genovesato IGP 8. Colline di Levanto DOP 9. Colline Savonesi IGP 10. Golfo del Tigullio-Portofino DOP 11. Liguria di Levante IGP 12. Pornassio DOP 13. Riviera Ligure di Ponente DOP 14. Rossese di Dolceacqua DOP 15. Terrazze dell’Imperiese IGP 16. Val Polcèvera DOP 5.

STG 17. Mozzarella STG 18. Pizza Napoletana STG

Pavia

Lodi

Brescia Cremona

Mantova

75

STG 63. Mozzarella STG 64. Pizza Napoletana STG

Savona

Sondrio

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31.

FOOD Bitto DOP Bresaola della Valtellina IGP Coppa di Parma IGP Cotechino Modena IGP Formaggella del Luinese DOP Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP Garda DOP Gorgonzola DOP Grana Padano DOP Laghi Lombardi DOP Mela di Valtellina IGP Melone Mantovano IGP Miele Varesino DOP Mortadella Bologna IGP Nostrano Valtrompia DOP Parmigiano Reggiano DOP Pera Mantovana IGP Provolone Valpadana DOP Quartirolo Lombardo DOP Salame Brianza DOP Salame Cremona IGP Salame d’Oca di Mortara IGP Salame di Varzi DOP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Salmerino del Trentino IGP Salva Cremasco DOP Strachitunt DOP Taleggio DOP Trote del Trentino IGP Valtellina Casera DOP Zampone Modena IGP

32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56.

WINE Alto Mincio IGP Benaco Bresciano IGP Bergamasca IGP Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP Botticino DOP Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese DOP Capriano del Colle DOP Casteggio DOP Cellatica DOP Collina del Milanese IGP Curtefranca DOP Franciacorta DOP Garda DOP Garda Colli Mantovani DOP Lambrusco Mantovano DOP Lugana DOP Montenetto di Brescia IGP Oltrepò Pavese DOP Oltrepò Pavese Metodo Classico DOP Oltrepò Pavese Pinot grigio DOP Pinot nero dell’Oltrepò Pavese DOP Provincia di Mantova IGP Provincia di Pavia IGP Quistello IGP Riviera del Garda Bresciano DOP 949


57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73.

Ronchi di Brescia IGP Ronchi Varesini IGP Sabbioneta IGP San Colombano al Lambro DOP San Martino della Battaglia DOP Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese DOP Scanzo DOP Sebino IGP Sforzato di Valtellina DOP Terrazze Retiche di Sondrio IGP Terre del Colleoni DOP Terre Lariane IGP Valcalepio DOP Valcamonica IGP Valtellina Rosso DOP Valtellina Superiore DOP Valtenèsi DOP

32. Verdicchio di Matelica DOP 33. Verdicchio di Matelica Riserva DOP 34. Vernaccia di Serrapetrona DOP STG 35. Mozzarella STG 36. Pizza Napoletana STG

MOLISE

STG 74. Mozzarella STG 75. Pizza Napoletana STG

CAMPOBASSO

Totale 14

MARCHE Pesaro Urbino

ANCONA

Fermo Acoli Piceno

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.

FOOD Agnello del Centro Italia IGP Cartoceto DOP Casciotta d’Urbino DOP Ciauscolo IGP Formaggio di Fossa di Sogliano DOP Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP Maccheroncini di Campofilone IGP Mortadella Bologna IGP Oliva Ascolana del Piceno DOP Patata Rossa di Colfiorito IGP Prosciutto di Carpegna DOP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP

14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31.

WINE Bianchello del Metauro DOP Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOP Colli Maceratesi DOP Colli Pesaresi DOP Cònero DOP Esino DOP Falerio DOP I Terreni di Sanseverino DOP Lacrima di Morro DOP Marche IGP Offida DOP Pergola DOP Rosso Cònero DOP Rosso Piceno DOP San Ginesio DOP Serrapetrona DOP Terre di Offida DOP Verdicchio dei Castelli di Jesi DOP

950

Isernia

Totale 36

1. 2. 3. 4. 5. 6.

FOOD Caciocavallo Silano DOP Molise DOP Mozzarella di Bufala Campana DOP Ricotta di Bufala Campana DOP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP

7. 8. 9. 10. 11. 12.

WINE Biferno DOP Molise DOP Osco IGP Pentro di Isernia DOP Rotae IGP Tintilia del Molise DOP

13. 14.

STG Mozzarella STG Pizza Napoletana STG

PIEMONTE Verbania Cusio-Ossola Biella

TORINO

Totale 80

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

Novara Vercelli

Asti Cuneo

FOOD Bra DOP Castagna Cuneo IGP Castelmagno DOP Crudo di Cuneo DOP Fagiolo Cuneo IGP Gorgonzola DOP Grana Padano DOP Marrone della Valle di Susa IGP Mela Rossa Cuneo IGP

Alessandria


10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20.

Mortadella Bologna IGP Murazzano DOP Nocciola del Piemonte o Nocciola Piemonte IGP Raschera DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP Robiola di Roccaverano DOP Salame Cremona IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Taleggio DOP Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP Toma Piemontese DOP

21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78.

WINE Alba DOP Albugnano DOP Alta Langa DOP Asti DOP Barbaresco DOP Barbera d’Alba DOP Barbera d’Asti DOP Barbera del Monferrato DOP Barbera del Monferrato Superiore DOP Barolo DOP Boca DOP Brachetto d’Acqui DOP Bramaterra DOP Calosso DOP Canavese DOP Carema DOP Casorzo DOP Cisterna d’Asti DOP Colli Tortonesi DOP Collina Torinese DOP Colline Novaresi DOP Colline Saluzzesi DOP Cortese dell’Alto Monferrato DOP Coste della Sesia DOP Dogliani DOP Dolcetto d’Acqui DOP Dolcetto d’Alba DOP Dolcetto d’Asti DOP Dolcetto di Diano d’Alba DOP Dolcetto di Ovada DOP Dolcetto di Ovada Superiore DOP Erbaluce di Caluso DOP Fara DOP Freisa d’Asti DOP Freisa di Chieri DOP Gabiano DOP Gattinara DOP Gavi DOP Ghemme DOP Grignolino d’Asti DOP Grignolino del Monferrato Casalese DOP Langhe DOP Lessona DOP Loazzolo DOP Malvasia di Castelnuovo Don Bosco DOP Monferrato DOP Nebbiolo d’Alba DOP Piemonte DOP Pinerolese DOP Roero DOP Rubino di Cantavenna DOP Ruchè di Castagnole Monferrato DOP Sizzano DOP Strevi DOP Terre Alfieri DOP Valli Ossolane DOP Valsusa DOP Verduno Pelaverga DOP

STG 79. Mozzarella STG 80. Pizza Napoletana STG

PUGLIA

Foggia Barletta

BARI Taranto

Totale

Brindisi Lecce

56

FOOD Arancia del Gargano IGP Caciocavallo Silano DOP Canestrato Pugliese DOP Carciofo Brindisino IGP Clementine del Golfo di Taranto IGP 6. Collina di Brindisi DOP 7. Dauno DOP 8. La Bella della Daunia DOP 9. Limone Femminello del Gargano IGP 10. Mozzarella di Bufala Campana DOP 11. Pane di Altamura DOP 12. Ricotta di Bufala Campana DOP 13. Terra d’Otranto DOP 14. Terra di Bari DOP 15. Terre Tarentine DOP 16. Uva di Puglia IGP 1. 2. 3. 4. 5.

17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51.

WINE Aleatico di Puglia DOP Alezio DOP Barletta DOP Brindisi DOP Cacc’e mmitte di Lucera DOP Castel del Monte DOP Castel del Monte Bombino Nero DOP Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOP Castel del Monte Rosso Riserva DOP Colline Joniche Tarantine DOP Copertino DOP Daunia IGP Galatina DOP Gioia del Colle DOP Gravina DOP Leverano DOP Lizzano DOP Locorotondo DOP Martina DOP Matino DOP Moscato di Trani DOP Murgia IGP Nardò DOP Negroamaro di Terra d’Otranto DOP Orta Nova DOP Ostuni DOP Primitivo di Manduria DOP Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOP Puglia IGP Rosso di Cerignola DOP Salento IGP Salice Salentino DOP San Severo DOP Squinzano DOP Tarantino IGP 951


52. Tavoliere delle Puglie DOP 53. Terra d’Otranto DOP 54. Valle d’Itria IGP

SICILIA

STG 55. Mozzarella STG 56. Pizza Napoletana STG

Trapani PALERMO Caltanissetta Enna

SARDEGNA

Agrigento

Totale

Pantelleria

62 Olbia Tempio Pausania Sassari

Oristano

Tortolì Lanusei Sanluri Villacidro

CAGLIARI

Iglesias

Carbonia

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

FOOD Agnello di Sardegna IGP Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Fiore Sardo DOP Pecorino Romano DOP Pecorino Sardo DOP Sardegna DOP Zafferano di Sardegna DOP

8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40.

WINE Alghero DOP Arborea DOP Barbagia IGP Cagliari DOP Campidano di Terralba DOP Cannonau di Sardegna DOP Carignano del Sulcis DOP Colli del Limbara IGP Girò di Cagliari DOP Isola dei Nuraghi IGP Malvasia di Bosa DOP Mandrolisai DOP Marmilla IGP Monica di Sardegna DOP Moscato di Sardegna DOP Moscato di Sorso-Sennori DOP Nasco di Cagliari DOP Nuragus di Cagliari DOP Nurra IGP Ogliastra IGP Parteolla IGP Planargia IGP Provincia di Nuoro IGP Romangia IGP Sardegna Semidano DOP Sibiola IGP Tharros IGP Trexenta IGP Valle del Tirso IGP Valli di Porto Pino IGP Vermentino di Gallura DOP Vermentino di Sardegna DOP Vernaccia di Oristano DOP

STG 41. Mozzarella STG 42. Pizza Napoletana STG 952

Totale 42

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29.

FOOD Arancia di Ribera DOP Arancia Rossa di Sicilia IGP Cappero di Pantelleria IGP Carota Novella di Ispica IGP Ciliegia dell’Etna DOP Ficodindia dell’Etna DOP Ficodindia di San Cono DOP Limone di Siracusa IGP Limone Interdonato Messina IGP Monte Etna DOP Monti Iblei DOP Nocellara del Belice DOP Pagnotta del Dittaino DOP Pecorino Siciliano DOP Pescabivona IGP Pesca di Leonforte IGP Piacentinu Ennese DOP Pistacchio Verde di Bronte DOP Pomodoro di Pachino IGP Ragusano DOP Salame S. Angelo IGP Sale Marino di Trapani IGP Uva da Tavola di Canicattì IGP Uva da Tavola di Mazzarrone IGP Val di Mazara DOP Valdemone DOP Valle del Belice DOP Valli Trapanesi DOP Vastedda della Valle del Belìce DOP

30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56.

WINE Alcamo DOP Avola IGP Camarro IGP Cerasuolo di Vittoria DOP Contea di Sclafani DOP Contessa Entellina DOP Delia Nivolelli DOP Eloro DOP Erice DOP Etna DOP Faro DOP Fontanarossa di Cerda IGP Malvasia delle Lipari DOP Mamertino di Milazzo DOP Marsala DOP Menfi DOP Monreale DOP Moscato di Pantelleria DOP Noto DOP Riesi DOP Salaparuta DOP Salemi IGP Salina IGP Sambuca di Sicilia DOP Santa Margherita di Belice DOP Sciacca DOP Sicilia DOP

Messina Catania Siracusa Ragusa


57. 58. 59. 60.

Siracusa DOP Terre Siciliane IGP Valle Belice IGP Vittoria DOP

STG 61. Mozzarella STG 62. Pizza Napoletana STG

TOSCANA Carrara Massa Lucca Pisa Livorno

Prato Pistoia

FIRENZE Siena

Arezzo

Grosseto

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28.

FOOD Agnello del Centro Italia IGP Castagna del Monte Amiata IGP Chianti Classico DOP Cinta Senese DOP Fagiolo di Sorana IGP Farina di Castagne della Lunigiana DOP Farina di Neccio della Garfagnana DOP Farro della Garfagnana IGP Finocchiona IGP Fungo di Borgotaro IGP Lardo di Colonnata IGP Lucca DOP Marrone del Mugello IGP Marrone di Caprese Michelangelo DOP Miele della Lunigiana DOP Mortadella Bologna IGP Panforte di Siena IGP Pecorino delle Balze Volterrane DOP Pecorino Romano DOP Pecorino Toscano DOP Prosciutto Toscano DOP Ricciarelli di Siena IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Seggiano DOP Terre di Siena DOP Toscano IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP Zafferano di San Gimignano DOP

29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44.

WINE Alta Valle della Greve IGP Ansonica Costa dell’Argentario DOP Barco Reale di Carmignano DOP Bianco dell’Empolese DOP Bianco di Pitigliano DOP Bolgheri DOP Bolgheri Sassicaia DOP Brunello di Montalcino DOP Candia dei Colli Apuani DOP Capalbio DOP Carmignano DOP Chianti DOP Chianti Classico DOP Colli dell’Etruria Centrale DOP Colli della Toscana centrale IGP Colli di Luni DOP

Totale 88

45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86.

Colline Lucchesi DOP Cortona DOP Costa Toscana IGP Elba DOP Elba Aleatico Passito DOP Grance Senesi DOP Maremma Toscana DOP Montecarlo DOP Montecastelli IGP Montecucco DOP Montecucco Sangiovese DOP Monteregio di Massa Marittima DOP Montescudaio DOP Morellino di Scansano DOP Moscadello di Montalcino DOP Orcia DOP Parrina DOP Pomino DOP Rosso di Montalcino DOP Rosso di Montepulciano DOP San Gimignano DOP Sant’Antimo DOP San Torpè DOP Sovana DOP Suvereto DOP Terratico di Bibbona DOP Terre di Casole DOP Terre di Pisa DOP Toscano IGP Val d’Arbia DOP Val d’Arno di Sopra DOP Val di Cornia DOP Val di Cornia Rosso DOP Val di Magra IGP Valdichiana Toscana DOP Valdinievole DOP Vernaccia di San Gimignano DOP Vin Santo del Chianti DOP Vin Santo del Chianti Classico DOP Vin Santo di Carmignano DOP Vin Santo di Montepulciano DOP Vino Nobile di Montepulciano DOP

STG 87. Mozzarella STG 88. Pizza Napoletana STG

TRENTINO-ALTO ADIGE

Bolzano

TRENTO

Totale 28

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.

FOOD Asiago DOP Garda DOP Grana Padano DOP Mela Alto Adige IGP o Südtiroler Apfel g.g.A Mela Val di Non DOP Mortadella Bologna IGP Provolone Valpadana DOP Puzzone di Moena / Spretz Tzaorì DOP 953


9. Salmerino del Trentino IGP 10. Speck Alto Adige IGP/ Südtiroler Markenspeck g.g.A. o Südtiroler Speck g.g.A. 11. Spressa delle Giudicarie DOP 12. Stelvio DOP o Stilfser gU 13. Susina di Dro DOP 14. Trote del Trentino IGP

15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.

WINE Alto Adige DOP Casteller DOP Delle Venezie IGP Lago di Caldaro DOP Mitterberg IGP Teroldego Rotaliano DOP Trentino DOP Trento DOP Valdadige DOP Valdadige Terradeiforti DOP Vallagarina IGP Vigneti delle Dolimiti IGP

26. 27. 28. 29. 30.

Spoleto DOP Todi DOP Torgiano DOP Torgiano Rosso Riserva DOP Umbria IGP

STG 31. Mozzarella STG 32. Pizza Napoletana STG

VALLE D’AOSTA

AOSTA

Totale

STG 27. Mozzarella STG 28. Pizza Napoletana STG

7

UMBRIA

1. 2. 3. 4.

FOOD Fontina DOP Valle d’Aosta Lard d’Arnad o Vallée d’Aoste Lard d’Arnad DOP Vallée d’Aoste Fromadzo o Valle d’Aosta Fromadzo DOP Vallée d’Aoste Jambon de Bosses o Valle d’Aosta Jambon de Bosses DOP

PERUGIA

Totale Fermo

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 954

32

5.

WINE Valle d’Aosta DOP

6. 7.

STG Mozzarella STG Pizza Napoletana STG

FOOD Agnello del Centro Italia IGP Farro di Monteleone di Spoleto DOP Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP Patata Rossa di Colfiorito IGP Pecorino Toscano DOP Prosciutto di Norcia IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Umbria DOP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP WINE Allerona IGP Amelia DOP Assisi DOP Bettona IGP Cannara IGP Colli Altotiberini DOP Colli del Trasimeno DOP Colli Martani DOP Colli Perugini DOP Lago di Corbara DOP Montefalco DOP Montefalco Sagrantino DOP Narni IGP Orvieto DOP Rosso Orvietano DOP Spello IGP

VENETO

Belluno Vicenza Verona

Totale 90

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Treviso

VENEZIA Padova Rovigo

FOOD Aglio Bianco Polesano DOP Asiago DOP Asparago Bianco di Bassano DOP Asparago Bianco di Cimadolmo IGP Asparago di Badoere IGP Casatella Trevigiana DOP Ciliegia di Marostica IGP Cotechino Modena IGP Cozza di Scardovari DOP Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP


11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36.

Garda DOP Grana Padano DOP Insalata di Lusia IGP Marrone di Combai IGP Marrone di San Zeno DOP Marroni del Monfenera IGP Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Montasio DOP Monte Veronese DOP Mortadella Bologna IGP Pesca di Verona IGP Piave DOP Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP Provolone Valpadana DOP Radicchio di Chioggia IGP Radicchio di Verona IGP Radicchio Rosso di Treviso IGP Radicchio Variegato di Castelfranco IGP Riso del Delta del Po IGP Riso Nano Vialone Veronese IGP Salame Cremona IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Soprèssa Vicentina DOP Taleggio DOP Veneto DOP Zampone Modena IGP

37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51.

WINE Alto Livenza IGP Amarone della Valpolicella DOP Arcole DOP Asolo Prosecco DOP Bagnoli di Sopra DOP Bagnoli Friularo DOP Bardolino DOP Bardolino Superiore DOP Breganze DOP Colli Berici DOP Colli di Conegliano DOP Colli Euganei DOP Colli Euganei Fior d’Arancio DOP Colli Trevigiani IGP Conegliano Valdobbiadene - Prosecco DOP

52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88.

Conselvano IGP Corti Benedettine del Padovano DOP Custoza DOP Delle Venezie IGP Gambellara DOP Garda DOP Lessini Durello DOP Lison DOP Lison-Pramaggiore DOP Lugana DOP Malanotte del Piave DOP Marca Trevigiana IGP Merlara DOP Montello-Colli Asolani DOP Montello Rosso DOP Monti Lessini DOP Piave DOP Prosecco DOP Recioto della Valpolicella DOP Recioto di Gambellara DOP Recioto di Soave DOP Riviera del Brenta DOP San Martino della Battaglia DOP Soave DOP Soave superiore DOP Valdadige DOP Valdadige Terradeiforti DOP Vallagarina IGP Valpolicella DOP Valpolicella Ripasso DOP Veneto IGP Veneto Orientale IGP Venezia DOP Verona IGP Vicenza DOP Vigneti della Serenissima DOP Vigneti delle Dolomiti IGP

STG 89. Mozzarella STG 90. Pizza Napoletana STG

955


Cartografie spirits CAMPANIA

Caserta

LOMBARDIA

Lecco

Benevento

Sondrio

Varese Como Bergamo Monza

NAPOLI Avellino

MILANO

Salerno

Totale

Totale

2

1

Pavia

Lodi

Brescia Cremona

SPIRITS 1. Grappa Lombarda IG (Grappa di Lombardia IG)

SPIRITS 1. Liquore di Limone della Costa D’Amalfi IG 2. Liquore di Limone di Sorrento IG

EMILIA-ROMAGNA

PIEMONTE Verbania Cusio-Ossola

Piacenza Parma

Mantova

Reggio Emilia

Biella

Modena Ferrara Ravenna

BOLOGNA

Forlì

Cesena Rimini

TORINO

Totale

Totale

4

1

SPIRITS 1. Nocino di Modena IG

1. 2. 3. 4.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Novara Vercelli

Asti

Alessandria

Cuneo

SPIRITS Genepì del Piemonte IG Grappa di Barolo IG Grappa Piemontese IG (Grappa del Piemonte IG) Genepì delle Alpi IG (Génépi Des Alpes IG)

SARDEGNA Olbia Tempio Sassari Pausania

Udine

Oristano

Pordenone Gorizia

TRI EST E

1. 2. 3. 4.

SPIRITS Grappa Friulana IG (Grappa del Friuli IG) Kirsch Friulano IG (Kirschwasser Friulano IG) Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia IG Williams Friulano IG (Williams del Friuli IG)

956

Totale 4

Totale 1

SPIRITS 1. Mirto di Sardegna IG

Tortolì Lanusei Sanluri Villacidro

CAGLIARI

Iglesias

Carbonia


Cartografie spirits VALLE D’AOSTA

SICILIA

Trapani PALERMO Caltanissetta Enna Agrigento

Messina Catania

AOSTA

Siracusa Ragusa

Totale

Totale

2

1

SPIRITS 1. Genepì delle Alpi IG (Génépi Des Alpes IG)

SPIRITS 1. Grappa di Marsala IG 2. Grappa Siciliana IG (Grappa di Sicilia IG)

VENETO

TRENTINO-ALTO ADIGE

Belluno Bolzano Vicenza

TRENTO

Totale 16

SPIRITS 1. Aprikot Trentino IG (Aprikot del Trentino IG) 2. Distillato di Mele Trentino IG (Distillato di Mele del Trentino IG) 3. Genziana Trentina IG (Genziana del Trentino IG) 4. Grappa del Trentino IG (Grappa Trentina IG) 5. Kirsch Trentino IG (Kirsch del Trentino IG) 6. Sliwovitz Trentino IG (Sliwovitz del Trentino IG) 7. Südtiroler Enzian IG (Genziana dell’Alto Adige IG) 8. Südtiroler Golden Delicious IG (Golden Delicious dell’Alto Adige IG) 9. Südtiroler Grappa IG (Grappa dell’Alto Adige IG) 10. Südtiroler Gravensteiner IG (Gravensteiner dell’alto Adige IG) 11. Südtiroler Kirsch IG (Kirsch dell’alto Adige IG) 12. Südtiroler Marille IG (Marille dell’Alto Adige IG) 13. Südtiroler Obstler IG (Obstler dell’Alto Adige IG) 14. Südtiroler Williams IG (Williams dell’Alto Adige IG) 15. Südtiroler Zwetschgeler IG (Zwetschgeler dell’Alto Adige IG) 16. Williams Trentino IG (Williams del Trentino IG)

Totale 1

Verona

Treviso

VENEZIA Padova Rovigo

SPIRITS 1. Grappa Veneta IG (Grappa del Veneto IG)

INTERO TERRITORIO NAZIONALE SPIRITS 1. Brandy Italiano IG 2. Grappa IG 957



INDICE ANALITICO, FONTI E CREDITI


Indice analitico

FOOD I prodotti agroalimetari DOP, IGP, STG A Abbacchio Romano IGP

Acciughe Sotto Sale del Mar Ligure IGP Aceto Balsamico di Modena IGP Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP Aglio Bianco Polesano DOP Aglio di Voghiera DOP Agnello del Centro Italia IGP Agnello di Sardegna IGP Alto Crotonese DOP Amarene Brusche di Modena IGP Aprutino Pescarese DOP Arancia del Gargano IGP Arancia di Ribera DOP Arancia Rossa di Sicilia IGP Asiago DOP Asparago Bianco di Bassano DOP Asparago Bianco di Cimadolmo IGP Asparago di Badoere IGP Asparago Verde di Altedo IGP

B Basilico Genovese DOP

Bergamotto di Reggio Calabria - Olio essenziale DOP Bitto DOP Bra DOP Bresaola della Valtellina IGP Brisighella DOP Brovada DOP Bruzio DOP

C Caciocavallo Silano DOP

Canestrato di Moliterno IGP Canestrato Pugliese DOP Canino DOP Capocollo di Calabria DOP Cappero di Pantelleria IGP Carciofo Brindisino IGP Carciofo di Paestum IGP Carciofo Romanesco del Lazio IGP Carciofo Spinoso di Sardegna DOP Carota dell’Altopiano del Fucino IGP Carota Novella di Ispica IGP Cartoceto DOP Casatella Trevigiana DOP Casciotta d’Urbino DOP Castagna Cuneo IGP Castagna del Monte Amiata IGP Castagna di Montella IGP Castagna di Vallerano DOP Castelmagno DOP Chianti Classico DOP Ciauscolo IGP Cilento DOP Ciliegia dell’Etna DOP Ciliegia di Marostica IGP Ciliegia di Vignola IGP Cinta Senese DOP Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP Cipollotto Nocerino DOP Clementine del Golfo di Taranto IGP Clementine di Calabria IGP 960

30 284 290 291 292 178 179 31 32 134 180 135 181 182 183 76 184 185 186 187

188 316 77 78 36 136 189 137

79 80 81 138 37 190 191 192 193 194 195 196 139 82 83 197 198 199 200 84 140 38 141 201 202 203 33 204 205 206 207

Collina di Brindisi DOP Colline di Romagna DOP Colline Pontine DOP Colline Salernitane DOP Colline Teatine DOP Coppa di Parma IGP Coppa Piacentina DOP Coppia Ferrarese IGP Cotechino Modena IGP Cozza di Scardovari DOP Crudo di Cuneo DOP Culatello di Zibello DOP

D Dauno DOP FFagioli Bianchi di Rotonda DOP

Fagiolo Cannellino di Atina DOP Fagiolo Cuneo IGP Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP Fagiolo di Sarconi IGP Fagiolo di Sorana IGP Farina di Castagne della Lunigiana DOP Farina di Neccio della Garfagnana DOP Farro della Garfagnana IGP Farro di Monteleone di Spoleto DOP Fichi di Cosenza DOP Fico Bianco del Cilento DOP Ficodindia dell’Etna DOP Ficodindia di San Cono DOP Finocchiona IGP Fiore Sardo DOP Focaccia di Recco col Formaggio IGP Fontina DOP Formaggella del Luinese DOP Formaggio di Fossa di Sogliano DOP Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP Fungo di Borgotaro IGP

G Garda DOP

Gorgonzola DOP Grana Padano DOP

IInsalata di Lusia IGP

142 143 144 145 146 39 40 300 41 285 42 43

147

208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 44 85 301 86 87 88 89 222

148 90 91

Irpinia - Colline dell’Ufita DOP

223 149

K Kiwi Latina IGP

224

LLa Bella della Daunia DOP

Laghi Lombardi DOP Lametia DOP Lardo di Colonnata IGP Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP Limone Costa d’Amalfi IGP Limone di Rocca Imperiale IGP Limone di Siracusa IGP Limone di Sorrento IGP Limone Femminello del Gargano IGP Limone Interdonato Messina IGP Liquirizia di Calabria DOP Lucca DOP

225 150 151 45 226 227 228 229 230 231 232 293 152


M Maccheroncini di Campofilone IGP

Marrone del Mugello IGP Marrone della Valle di Susa IGP Marrone di Caprese Michelangelo DOP Marrone di Castel del Rio IGP Marrone di Combai IGP Marrone di Roccadaspide IGP Marrone di San Zeno DOP Marroni del Monfenera IGP Mela Alto Adige IGP (Südtiroler Apfel g.g.A.) Mela di Valtellina IGP Mela Rossa Cuneo IGP Mela Val di Non DOP Melannurca Campana IGP Melanzana Rossa di Rotonda DOP Melone Mantovano IGP Miele della Lunigiana DOP Miele delle Dolomiti Bellunesi DOP Miele Varesino DOP Molise DOP Montasio DOP Monte Etna DOP Monte Veronese DOP Monti Iblei DOP Mortadella Bologna IGP Mozzarella di Bufala Campana DOP Mozzarella STG Murazzano DOP

N Nocciola del Piemonte IGP (Nocciola Piemonte IGP)

Indice analitico 312 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 128 129 130 153 92 154 93 155 46 95 94 96

Nocciola di Giffoni IGP Nocciola Romana DOP Nocellara del Belice DOP Nostrano Valtrompia DOP

248 249 250 251 97

O Oliva Ascolana del Piceno DOP

252

P Pagnotta del Dittaino DOP

Pancetta di Calabria DOP Pancetta Piacentina DOP Pane Casareccio di Genzano IGP Pane di Altamura DOP Pane di Matera IGP Panforte di Siena IGP Parmigiano Reggiano DOP Pasta di Gragnano IGP Patata dell’Alto Viterbese IGP Patata della Sila IGP Patata di Bologna DOP Patata Rossa di Colfiorito IGP Pecorino Crotonese DOP Pecorino delle Balze Volterrane DOP Pecorino di Filiano DOP Pecorino di Picinisco DOP Pecorino Romano DOP Pecorino Sardo DOP Pecorino Siciliano DOP Pecorino Toscano DOP Penisola Sorrentina DOP Peperone di Pontecorvo DOP Peperone di Senise IGP Pera dell’Emilia Romagna IGP Pera Mantovana IGP Pesca di Leonforte IGP

302 47 48 303 304 305 306 98 313 253 254 255 256 99 100 101 102 103 104 105 106 156 257 258 259 260 262

Pesca di Verona IGP Pesca e Nettarina di Romagna IGP Pescabivona IGP Piacentinu Ennese DOP Piadina Romagnola (Piada Romagnola IGP) Piave DOP Pistacchio Verde di Bronte DOP Pizza Napoletana STG Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP Pomodoro di Pachino IGP Pomodoro S. Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP Porchetta di Ariccia IGP Pretuziano delle Colline Teramane DOP Prosciutto Amatriciano IGP Prosciutto di Carpegna DOP Prosciutto di Modena DOP Prosciutto di Norcia IGP Prosciutto di Parma DOP Prosciutto di San Daniele DOP Prosciutto di Sauris IGP Prosciutto Toscano DOP Prosciutto Veneto Berico-Euganeo DOP Provolone del Monaco DOP Provolone Valpadana DOP Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì DOP

Q Quartirolo Lombardo DOP R Radicchio di Chioggia IGP

Radicchio di Verona IGP Radicchio Rosso di Treviso IGP Radicchio Variegato di Castelfranco IGP Ragusano DOP Raschera DOP Ricciarelli di Siena IGP Ricotta di Bufala Campana DOP Ricotta Romana DOP Riso del Delta del Po IGP Riso di Baraggia, Biellese e Vercellese DOP Riso Nano Vialone Veronese IGP Riviera Ligure DOP Robiola di Roccaverano DOP

S Sabina DOP

Salama da Sugo IGP Salame Brianza DOP Salame Cremona IGP Salame d’Oca di Mortara IGP Salame di Varzi DOP Salame Felino IGP Salame Piacentino DOP Salame S. Angelo IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Sale Marino di Trapani IGP Salmerino del Trentino IGP Salsiccia di Calabria DOP Salva Cremasco DOP Sardegna DOP Sarnese-Nocerino DOP Scalogno di Romagna IGP Sedano Bianco di Sperlonga IGP Seggiano DOP Soppressata di Calabria DOP Soprèssa Vicentina DOP Speck Alto Adige IGP (Süditroler Markenspeck g.g.A./ Südtiroler Speck g.g.A.)

263 264 261 107 307 108 265 308 266 267 268 49 157 50 51 52 53 54 55 56 57 58 109 110 111

112

269 270 271 272 113 114 309 131 132 273 274 275 158 115

159 59 60 61 63 62 64 65 66 67 294 286 68 116 160 269 276 277 161 69 70 71 961


Indice analitico Spressa delle Giudicarie DOP Squacquerone di Romagna DOP Stelvio DOP (Stilfser g.U.) Strachitunt DOP Susina di Dro DOP

TTaleggio DOP

Tergeste DOP Terra d’Otranto DOP Terra di Bari DOP Terre Aurunche DOP Terre di Siena DOP Terre Tarentine DOP Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino DOP Toma Piemontese DOP Torrone di Bagnara IGP Toscano IGP Trote del Trentino IGP Tuscia DOP

U Umbria DOP

Uva da Tavola di Canicattì IGP Uva da Tavola di Mazzarrone IGP Uva di Puglia IGP

V Val di Mazara DOP

Valdemone DOP Valle d’Aosta Lard d’Arnad DOP (Vallée d’Aoste Lard d’Arnad) Valle del Belice DOP Vallée d’Aoste Fromadzo DOP (Valle d’Aosta Fromadzo DOP) Vallée d’Aoste Jambon de Bosses DOP (Valle d’Aosta Jambon de Bosses) Valli Trapanesi DOP Valtellina Casera DOP Vastedda della Valle del Belìce DOP Veneto DOP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP Vulture DOP

ZZafferano dell’Aquila DOP

Zafferano di San Gimignano DOP Zafferano di Sardegna DOP Zampone Modena IGP

117 118 119 120 278

121 162 164 163 165 166 167 287 122 310 168 288 169 170

279 280 281

171 172 72 173 123 73 174 124 125 175 34 176

295 296 297 74

WINE I prodotti vitivinicoli DOP, IGP A Abruzzo DOP

Aglianico del Taburno DOP Aglianico del Vulture DOP Aglianico del Vulture Superiore DOP Alba DOP Albugnano DOP Alcamo DOP Aleatico di Gradoli DOP Aleatico di Puglia DOP Alezio DOP Alghero DOP 962

322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332

Allerona IGP Alta Langa DOP Alta Valle della Greve IGP Alto Adige DOP Alto Livenza IGP Alto Mincio IGP Amarone della Valpolicella DOP Amelia DOP Anagni IGP Ansonica Costa dell’Argentario DOP Aprilia DOP Arborea DOP Arcole DOP Arghillà IGP Asolo Prosecco DOP Assisi DOP Asti DOP Atina DOP Aversa DOP Avola IGP

B Bagnoli di Sopra DOP

Bagnoli Friularo DOP Barbagia IGP Barbaresco DOP Barbera d’Alba DOP Barbera d’Asti DOP Barbera del Monferrato DOP Barbera del Monferrato Superiore DOP Barco Reale di Carmignano DOP Bardolino DOP Bardolino Superiore DOP Barletta DOP Barolo DOP Basilicata IGP Benaco Bresciano IGP Benevento IGP Bergamasca IGP Bettona IGP Bianchello del Metauro DOP Bianco Capena DOP Bianco dell’Empolese DOP Bianco di Castelfranco Emilia IGP Bianco di Pitigliano DOP Biferno DOP Bivongi DOP Boca DOP Bolgheri DOP Bolgheri Sassicaia DOP Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOP Bosco Eliceo DOP Botticino DOP Brachetto d’Acqui DOP Bramaterra DOP Breganze DOP Brindisi DOP Brunello di Montalcino DOP Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese DOP

C Cacc’e mmitte di Lucera DOP Cagliari DOP Calabria IGP Calosso DOP Camarro IGP Campania IGP Campi Flegrei DOP Campidano di Terralba DOP Canavese DOP

333 334 335 336 338 339 340 341 342 343 344 345 347 348 349 350 351 352 354 355

356 358 360 361 362 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396

397 398 399 400 401 402 403 404 405


Indice analitico Candia dei Colli Apuani DOP Cannara IGP Cannellino di Frascati DOP Cannonau di Sardegna DOP Capalbio DOP Capri DOP Capriano del Colle DOP Carema DOP Carignano del Sulcis DOP Carmignano DOP Carso DOP Casavecchia di Pontelatone DOP Casorzo DOP Casteggio DOP Castel del Monte DOP Castel del Monte Bombino Nero DOP Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOP Castel del Monte Rosso Riserva DOP Castel San Lorenzo DOP Casteller DOP Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOP Castelli Romani DOP Catalanesca del Monte Somma IGP Cellatica DOP Cerasuolo d’Abruzzo DOP Cerasuolo di Vittoria DOP Cerveteri DOP Cesanese del Piglio DOP Cesanese di Affile DOP Cesanese di Olevano Romano DOP Chianti DOP Chianti Classico DOP Cilento DOP Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà DOP Circeo DOP Cirò DOP Cisterna d’Asti DOP Civitella d’Agliano IGP Colli Albani DOP Colli Altotiberini DOP Colli Aprutini IGP Colli Berici DOP Colli Bolognesi DOP Colli Bolognesi Classico Pignoletto DOP Colli Cimini IGP Colli del Limbara IGP Colli del Sangro IGP Colli del Trasimeno DOP Colli della Sabina DOP Colli della Toscana centrale IGP Colli d’Imola DOP Colli dell’Etruria Centrale DOP Colli di Conegliano DOP Colli di Faenza DOP Colli di Luni DOP Colli di Parma DOP Colli di Rimini DOP Colli di Salerno IGP Colli di Scandiano e di Canossa DOP Colli Etruschi Viterbesi DOP Colli Euganei DOP Colli Euganei Fior d’Arancio DOP Colli Lanuvini DOP Colli Maceratesi DOP Colli Martani DOP Colli Orientali del Friuli Picolit DOP Colli Perugini DOP Colli Pesaresi DOP Colli Piacentini DOP Colli Romagna Centrale DOP Colli Tortonesi DOP Colli Trevigiani IGP

406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 448 449 450 451 452 453 454 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 478 480 481

Collina del Milanese IGP Collina Torinese DOP Colline del Genovesato IGP Colline di Levanto DOP Colline Frentane IGP Colline Joniche Tarantine DOP Colline Lucchesi DOP Colline Novaresi DOP Colline Pescaresi IGP Colline Saluzzesi DOP Colline Savonesi IGP Colline Teatine IGP Collio Goriziano DOP Conegliano Valdobbiadene - Prosecco DOP Cònero DOP Conselvano IGP Contea di Sclafani DOP Contessa Entellina DOP Controguerra DOP Copertino DOP Cori DOP Cortese dell’Alto Monferrato DOP Corti Benedettine del Padovano DOP Cortona DOP Costa d’Amalfi DOP Costa Etrusco Romana IGP Costa Toscana IGP Costa Viola IGP Coste della Sesia DOP Curtefranca DOP Custoza DOP

D Daunia IGP

Del Vastese IGP Delia Nivolelli DOP Delle Venezie IGP Dogliani DOP Dolcetto d’Acqui DOP Dolcetto d’Alba DOP Dolcetto d’Asti DOP Dolcetto di Diano d’Alba DOP Dolcetto di Ovada DOP Dolcetto di Ovada Superiore DOP Dugenta IGP

EElba DOP

Elba Aleatico Passito DOP Eloro DOP Emilia IGP Epomeo IGP Erbaluce di Caluso DOP Erice DOP Esino DOP Est! Est!! Est!!! di Montefiascone DOP Etna DOP

FFalanghina del Sannio DOP Falerio DOP Falerno del Massico DOP Fara DOP Faro DOP Fiano di Avellino DOP Fontanarossa di Cerda IGP Forlì IGP Fortana del Taro IGP Franciacorta DOP

482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512

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540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 963


Indice analitico Frascati DOP Frascati Superiore DOP Freisa d’Asti DOP Freisa di Chieri DOP Friuli-Annia DOP Friuli Aquileia DOP Friuli Colli Orientali DOP Friuli Grave DOP Friuli Isonzo DOP Friuli Latisana DOP Frusinate IGP

G Gabiano DOP

Galatina DOP Galluccio DOP Gambellara DOP Garda DOP Garda Colli Mantovani DOP Gattinara DOP Gavi DOP Genazzano DOP Ghemme DOP Gioia del Colle DOP Girò di Cagliari DOP Golfo del Tigullio-Portofino DOP Grance Senesi DOP Gravina DOP Greco di Bianco DOP Greco di Tufo DOP Grignolino d’Asti DOP Grignolino del Monferrato Casalese DOP Grottino di Roccanova DOP Gutturnio DOP

II Terreni di Sanseverino DOP Irpinia DOP Ischia DOP Isola dei Nuraghi IGP

LLacrima di Morro DOP

Lago di Caldaro DOP Lago di Corbara DOP Lambrusco di Sorbara DOP Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP Lambrusco Mantovano DOP Lambrusco Salamino di Santa Croce DOP Lamezia DOP Langhe DOP Lazio IGP Lessini Durello DOP Lessona DOP Leverano DOP Liguria di Levante IGP Lipuda IGP Lison DOP Lison-Pramaggiore DOP Lizzano DOP Loazzolo DOP Locorotondo DOP Locride IGP Lugana DOP

M Malanotte del Piave DOP

Malvasia delle Lipari DOP 964

550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560

561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581

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586 587 588 589 590 591 592 593 594 596 597 598 599 600 601 602 603 604 605 606 607 608

609 610

Malvasia di Bosa DOP Malvasia di Castelnuovo Don Bosco DOP Mamertino di Milazzo DOP Mandrolisai DOP Marca Trevigiana IGP Marche IGP Maremma Toscana DOP Marino DOP Marmilla IGP Marsala DOP Martina DOP Matera DOP Matino DOP Melissa DOP Menfi DOP Merlara DOP Mitterberg IGP Modena DOP Molise DOP Monferrato DOP Monica di Sardegna DOP Monreale DOP Montecarlo DOP Montecastelli IGP Montecompatri Colonna DOP Montecucco DOP Montecucco Sangiovese DOP Montefalco DOP Montefalco Sagrantino DOP Montello-Colli Asolani DOP Montello Rosso DOP Montenetto di Brescia IGP Montepulciano d’Abruzzo DOP Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane DOP Monteregio di Massa Marittima DOP Montescudaio DOP Monti Lessini DOP Morellino di Scansano DOP Moscadello di Montalcino DOP Moscato di Pantelleria DOP Moscato di Sardegna DOP Moscato di Scanzo DOP Moscato di Sorso-Sennori DOP Moscato di Trani DOP Murgia IGP

N Nardò DOP

Narni IGP Nasco di Cagliari DOP Nebbiolo d’Alba DOP Negroamaro di Terra d’Otranto DOP Nettuno DOP Noto DOP Nuragus di Cagliari DOP Nurra IGP

O Offida DOP

Ogliastra IGP Oltrepò Pavese DOP Oltrepò Pavese Metodo Classico DOP Oltrepò Pavese Pinot Grigio DOP Orcia DOP Orta Nova DOP Ortona DOP Ortrugo DOP Orvieto DOP Osco IGP Ostuni DOP

611 612 613 614 615 616 618 620 621 622 623 624 625 626 627 628 629 630 632 634 635 636 637 638 639 640 642 643 644 645 646 647 648 650 652 654 655 656 657 658 659 660 662 663 664

665 666 667 668 669 670 671 672 673

674 675 676 678 680 681 682 683 684 685 686 687


P Paestum IGP

Palizzi IGP Parrina DOP Parteolla IGP Pellaro IGP Penisola Sorrentina DOP Pentro di Isernia DOP Pergola DOP Piave DOP Piemonte DOP Pinerolese DOP Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese DOP Planargia IGP Pomino DOP Pompeiano IGP Pornassio DOP Primitivo di Manduria DOP Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOP Prosecco DOP Provincia di Mantova IGP Provincia di Nuoro IGP Provincia di Pavia IGP Puglia IGP

Q Quistello IGP R Ramandolo DOP

Ravenna IGP Recioto della Valpolicella DOP Recioto di Gambellara DOP Recioto di Soave DOP Reggiano DOP Reno DOP Riesi DOP Riviera del Brenta DOP Riviera del Garda Bresciano DOP Riviera Ligure di Ponente DOP Roccamonfina IGP Roero DOP Roma DOP Romagna DOP Romagna Albana DOP Romangia IGP Ronchi di Brescia IGP Ronchi Varesini IGP Rosazzo DOP Rossese di Dolceacqua DOP Rosso Cònero DOP Rosso di Cerignola DOP Rosso di Montalcino DOP Rosso di Montepulciano DOP Rosso Orvietano DOP Rosso Piceno DOP Rotae IGP Rubicone IGP Rubino di Cantavenna DOP Ruchè di Castagnole Monferrato DOP

S S. Anna di Isola Capo Rizzuto DOP Sabbioneta IGP Salaparuta DOP Salemi IGP Salento IGP Salice Salentino DOP

Indice analitico 688 689 690 691 692 693 694 695 696 698 700 701 702 704 706 707 708 709 710 711 712 713 714

716

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Salina IGP Sambuca di Sicilia DOP San Colombano al Lambro DOP San Gimignano DOP San Ginesio DOP San Martino della Battaglia DOP San Severo DOP Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese DOP Sannio DOP Sant’Antimo DOP Santa Margherita di Belice DOP San Torpè DOP Sardegna Semidano DOP Savuto DOP Scavigna DOP Sciacca DOP Scilla IGP Sebino IGP Serrapetrona DOP Sforzato di Valtellina DOP Sibiola IGP Sicilia DOP Sillaro IGP Siracusa DOP Sizzano DOP Soave DOP Soave Superiore DOP Sovana DOP Spello IGP Spoleto DOP Squinzano DOP Strevi DOP Suvereto DOP

TTarantino IGP

Tarquinia DOP Taurasi DOP Tavoliere delle Puglie DOP Teroldego Rotaliano DOP Terra d’Otranto DOP Terracina DOP Terratico di Bibbona DOP Terrazze dell’Imperiese IGP Terrazze Retiche di Sondrio IGP Terre Alfieri DOP Terre Aquilane IGP Terre del Colleoni DOP Terre del Volturno IGP Terre dell’Alta Val d’Agri DOP Terre di Casole DOP Terre di Chieti IGP Terre di Cosenza DOP Terre di Offida DOP Terre di Pisa DOP Terre di Veleja IGP Terre Lariane IGP Terre Siciliane IGP Terre Tollesi DOP Tharros IGP Tintilia del Molise DOP Todi DOP Torgiano DOP Torgiano Rosso Riserva DOP Toscano IGP Trebbiano d’Abruzzo DOP Trentino DOP Trento DOP Trexenta IGP

759 760 761 762 763 764 765 766 768 770 771 772 774 775 776 777 778 779 780 781 782 784 786 787 788 789 790 791 792 793 794 795 796

797 798 799 800 801 802 803 804 805 806 807 808 809 810 811 812 813 814 816 817 818 819 820 821 822 823 824 825 826 827 828 830 832 833

965


Indice analitico

U Umbria IGP

V Val d’Arbia DOP

834

Val d’Arno di Sopra DOP Val di Cornia DOP Val di Cornia Rosso DOP Val di Magra IGP Val di Neto IGP Val Polcèvera DOP Val Tidone IGP Valcalepio DOP Valcamonica IGP Valdadige DOP Valdadige Terradeiforti DOP Valdamato IGP Valdichiana Toscana DOP Valdinievole DOP Vallagarina IGP Valle Belice IGP Valle d’Itria IGP Valle d’Aosta DOP Valle del Tirso IGP Valli di Porto Pino IGP Valli Ossolane DOP Valpolicella DOP Valpolicella Ripasso DOP Valsusa DOP Valtellina Rosso DOP Valtellina Superiore DOP Valtènesi DOP Velletri DOP Veneto IGP Veneto Orientale IGP Venezia DOP Venezia Giulia IGP Verdicchio dei Castelli di Jesi DOP Verdicchio di Matelica DOP Verdicchio di Matelica Riserva DOP Verduno Pelaverga DOP Vermentino di Gallura DOP Vermentino di Sardegna DOP Vernaccia di Oristano DOP Vernaccia di San Gimignano DOP Vernaccia di Serrapetrona DOP Verona IGP Vesuvio DOP Vicenza DOP Vignanello DOP Vigneti della Serenissima DOP Vigneti delle Dolomiti IGP Villamagna DOP Vin Santo del Chianti DOP Vin Santo del Chianti Classico DOP Vin Santo di Carmignano DOP Vin Santo di Montepulciano DOP Vino Nobile di Montepulciano DOP Vittoria DOP

835 836 838 839 840 842 843 844 845 846 847 848 849 850 852 853 854 855 856 858 859 860 861 862 863 864 865 866 867 868 869 870 871 872 873 874 875 876 877 878 879 880 881 882 883 884 885 886 888 889 890 891 892 893 894

ZZagarolo DOP

895

SPIRITS LE INDICAZIONI GEOGRAFICHE DELLE BEVANDE SPIRITOSE A Aprikot Trentino IG (Aprikot del Trentino IG)

900

B Brandy Italiano IG

901

D Distillato di Mele Trentino IG (Distillato di Mele del Trentino IG)

902

G Genepì del Piemonte IG

Genepì delle Alpi IG (Génépi des Alpes IG) Genziana Trentina IG (Genziana del Trentino IG) Grappa IG Grappa del Trentino IG (Grappa Trentina IG) Grappa di Barolo IG Grappa di Marsala IG Grappa Friulana IG (Grappa del Friuli IG) Grappa Lombarda IG (Grappa di Lombardia IG) Grappa Piemontese IG (Grappa del Piemonte IG) Grappa Siciliana IG (Grappa di Sicilia IG) Grappa Veneta IG (Grappa del Veneto IG)

K Kirsch Friulano IG (Kirschwasser Friulano IG) Kirsch Trentino IG (Kirsch del Trentino IG)

LLiquore di Limone della Costa D’Amalfi IG

924 925

Liquore di Limone di Sorrento IG

926 927

M Mirto di Sardegna IG

928

N Nocino di Modena IG

929

S Sliwovitz del Friuli-Venezia Giulia IG

Sliwovitz Trentino IG (Sliwovitz del Trentino IG) Südtiroler Enzian IG (Genziana dell’Alto Adige IG) Südtiroler Golden Delicious IG (Golden Delicious dell’Alto Adige IG) Südtiroler Grappa IG (Grappa dell’Alto Adige IG) Südtiroler Gravensteiner IG (Gravensteiner dell’alto Adige IG) Südtiroler Kirsch IG (Kirsch dell’alto Adige IG) Südtiroler Marille IG (Marille dell’Alto Adige IG) Südtiroler Obstler IG (Obstler dell’Alto Adige IG) Südtiroler Williams IG (Williams dell’Alto Adige IG) Südtiroler Zwetschgeler IG (Zwetschgeler dell’Alto Adige IG)

W Williams Friulano IG (Williams del Friuli IG)

Williams Trentino IG (Williams del Trentino IG)

966

903 904 905 906 908 910 912 914 916 918 920 922

930 931 932 933 934 936 937 938 939 940 941

942 943


Fonti bibliografiche e web • “Atlante Qualivita Food & Wine, I prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP, IGP, STG – Biologico”, Fondazione Qualivita, Edizioni Qualivita 2013 • “Rapporto Qualivita-Ismea 2014 sulle produzioni agroalimentari italiane DOP, IGP, STG”, Fondazione Qualivita, Edizioni Qualivita 2014 • “Guida ai Vitigni autoctoni d’Italia”, a cura di F. Guatteri, Savigliano (CN), Edizioni Gribaudo, 2005. • “I love Vino”, G. Varano e F. De Palo in collaborazione con Gambero Rosso, Milano, RCS Quotidiani, 2010. • “I piaceri del Vino”, M. Sabellico, G. Somma e M. Tempestini Morganti a cura di Enoteca Italiana, Firenze, Giunti, 2005. • “Il Paese del Vino”, Ente Vini Enoteca Italiana, Novara, De Agostini, 2004. • Fondazione Qualivita – www.qualivita.it, www.qualigeo.eu; • Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, www.politiche.agricole.gov.it; • Unione Europea, www.ec.europa.eu/agriculture/quality/door Oltre alle fonti sopra elencate, per reperire alcune delle informazioni contenute nelle schede prodotto si è fatto riferimento ai siti web ufficiali degli organismi dei produttori, quando disponibili.

Crediti fotografici Ringraziamo sinceramente per la gentile concessione delle foto food: Assica – Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi; IVSI – Istituto Valorizzazione Salumi Italiani; Flickr: Annarella; Flickr: b@ldwolf Panormamio: Fabio Rosati; Flickr: Tiberio Frascari; Marino Abbatelli, Abra Nardo, Paolo Albertosi, Guido Agostinucci, Flickr: Vampiro nella Vigna - Foto di Antonio, Archivio Zeronove25, Associazione Bronte Insieme Onlus in particolare Nino Liuzzo, Azienda di Promozione Turistica della Basilicata per le foto dell’Archivio di Promozione Turistica della Basilicata, Michael Behr, Luca Bellincioni, Marco Bernardini, Luigi Biagini, Mela Bigi, Ilaria Binello, Nello Biscotti,Vito Buccellato, Andrea Calandra, Mario Calia, Vittorio Caltabiano, Alessandro Carraro, Roberto Ceccarelli, Nicola Clemenza, Antonio Colucci, Alberto Conti, Marcello Dalla Rena, Fabio Daniele, Francesco di Marco, Frantoio Santo Pietro in Borgo Quinzio - RI, Foto di Preziosi Mario, Domenico Flickr: NIC<O>, Eleonora Fedele, Daniele Ferraro, Rossano Fontana, Livia Galullo, Goodstaff adv srl, Giuseppe Iacorossi, Fleur Kinson, Giuseppe La Barbera, Abby Ladybug, Paul Lathbury, Laquilat srl, Andrea Lattuca, Roberto Lazzarin, Marco Locatelli, Emanuele Lotti, Jennifer McIlvaine, Simone Mancini, Luigi Mancini, Carlo Mangiola per le foto dell’Archivio Carlo Mangiola, Flickr: Marella 44 - Foto di Mariella, Pau Marti Moreno, Andrea Martinello, Marco Massetti, Riccardo Melillo, Alfonso Messina, Lorenzo Miccinesi, Monica Monelli, Valeria Monti, Massimiliano Montori, Giuseppe Mosca, Lucio Musacchio, Flickr:Alviero41 Alviero Nielli, Massimo Palmigiano, Giuseppe Pasciuta, Flickr: Pasere, Bertrand Pierron, Provincia di Cuneo, Provincia Medio Campidano in particolare Rosalba Onnis e Marilisa Massa, Roberto Racca, Regione Emilia Romagna, David Rogers, Ignazio Romano, Rowena Roscoe, Stefano Rossigni, Alessandra Rullo, Fabrizio Salvetti, Stefano Sanson, Anna Maria Senatore, Alessio Scanavacca, Massimiliano Scarabeo, Antonio Scaramuzzino, Elisa Schillaci, Gabriele Scotto, Pro Loco Sezze, portale Fotografico Setino, Massimiliano Sicilia, Sergio Solvetti, Studio Iride di Antonio Cantieri, Hans Suter, Aldorindo Rachell Taylor, Tartaglione, Joaquin Vanschoren, Valsana srl, Flickr: francescovinci58 - Foto di Francesco Vinci, Unica spa, Mariko Yuasa, Luigi Zarrillo, Luka Europeo, Daniel Vasian. Ringraziamo sinceramente per la gentile concessione delle foto wine: Consorzio Vino Chianti: www.consorziovinochianti.it; Argia Granuzzo, Aurelio Candido, Claudio Mollo, Renato Greco, Etienne Polet. È stato inoltre utilizzato materiale fotografico reperito presso i seguenti indirizzi WEB: www.1.bp.blogspot.com, www.2.bp.blogspot.com, www.3.bp.blogspot.com, www.4.bp.blogspot. com, www.agrifull.it, www.agriturismolamontina.it, www.alcolore.it, www.alemdovinho.files.wordpress.com, www.annefieldvineyards.files.wordpress. com, www.antichivigneti.eu, www.argylewinery.com, www.atxglutenfree.com, www.auzine.files.wordpress.com, www.bbrblog.com, www.bcvivai.it, www. belovinho.com, www.blog.ilsoave.com, www.blogcollio.it, www.bythetun.blogspot.it, www.cantinabarletta.it, www.chefitalianinelmondo.files.wordpress. com, www.chiantivini.pl, www.chronica.it, www.clospepe.com,www.coltivatoridiemozioni.it, www.comuneproduce.it, www.consorziovinivaltellina.com, www.consulenzaenologica.files.wordpress.com, www.cronachemaceratesi.it, www.ctvsardegna.com, www.cucinaevini.it, www.culturasalentina.it, www. de.123rf.com, www.domnarodnychvin.sk, www.eccolanotiziaquotidiana.it, www.en.academic.ru, www.enotecamarcella.files.wordpress.com, www. entevinibresciani.it, www.eric-vision.com, www.fc01.deviantart.net, www.feudiguagnano.com, www.fotocru.it, www.fotografieitalia.it, www.freemages. co.uk, www.gelsonero.it, www.glamlife.it, www.hilloah.com, www.idaclare.files.wordpress.com, www.images.travelpod.com, www.informazione.it, www. isolafelice.forumcommunity.net, www.italia150inbici.com, www.italianlimousinenetwork.com, www.italianwinestyle.files.wordpress.com, www.jnmtemplate. blogspot.it, www.kulturundwein.beepworld.de, www.larcante.files.wordpress.com, www.lestradedelvino.com, www.lodiwine.com, www.magisterpc.scuolaer. it, www.mainlinevine.com, www.metegustose.info, www.midwestsupplies.com, www.montagnabolognese.it, www.montesquieuwinelovers.com, www. natisone.it, www.nihilisticbear.up.seesaa.net, www.nomadistanziali.files.wordpress.com, www.oakbarrel.com.au, www.ottomanivino.com, www.ovineyards. com, www.palatepress.com, www.panoramio.com, www.parks.it, www.parlaredivino.files.wordpress.com, www.parteolla.it, www.photocompetition.upclive. com, www.portalesardegna.com, www.provincia.or.it, www.ramandolo.it, www.sethmlong.files.wordpress.com, www.silletti.nl, www.sonomavallery.com, www.soulandfood.it, www.static.panoramio.com, www.stradadeiviniterredeisanniti.it, www.stradavinorcia.com, www.t0.gstatic.com, www.t1.gstatic.com, www.targatocn.it, www.thewinecellarinsider.com, www.tigulliovino.it, www.toto.it, www.travelbabbler.files.wordpress.com, www.tuscantaste.it, www. umbriaontheblog.com, www.upload.wikimedia.org, www.us.123rf.com, www.uvarara-oltrepo.com, www.valcalepio.org, www.venditavini.altervista.org, www.villadevarda.com, www.vinatura.ch, www.viniastimonferrato.it, www.vino.blogosfere.it, www.vinoltrepo.it, www.vinosseur.com, www.vinotaurasi.it, www.visitgarda.com, www.vivailicari.it, www.wainlink-wine.com, www.wanderreiten-italien.de, www.wentevineyards.com, www.wineaustralia.com, www. winefriend.org, www.wineroute.be, www.zarellivini.it, www.zloris.blogspot.it,

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