Basilico Genovese DOP - ID CARD

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BASILICO GENOVESE DOP

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 21/07/2010

Piano dei Controlli - Data di riferimento 31/03/2020

Tariffario – Data di riferimento 15/04/2022

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 07/08/2017

Il Consorzio di tutela del Basilico Genovese DOP è attivamente impegnato nella promozione della sostenibilità attraverso iniziative come “L’unione fa la DOP”, per migliorare le competenze dei produttori; un progetto per implementare sistemi di tracciabilità e valutare l’impatto ambientale della filiera; “Old Basil”, iniziativa per il recuperodiantichevarietàelasalvaguardiadellabiodiversità.Aquestiprogettisisommanoazionilungotuttala filieravolteallosviluppodipackagingsostenibileeproduzioneenergeticatramitebiomasse.Ladocumentazione relativaaquesteattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.

NUMERO INDICATORI

QUALIVITA

Indicatori effettivi - 15 Indicatori potenziali - 2

effettivi - 10 Indicatori potenziali - 2

ANALISI GENERALE

effettivi - 4 Indicatori potenziali - 0

effettivi - 1 Indicatori potenziali - 0

PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 17 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.

›› Rispetto al benchmark del settore ortofrutticolo :

1. IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo : si tratta di un indicatore potenziale previsto dallo statuto del Consorzio che denota una attenzione verso i temi dell’innovazione. Solo due dei prodotti del comparto ortofrutticolo analizzato lo prevedono.

2. IND_078 Visibilità del prodotto IG: individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela.

→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 17 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.

I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità

›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto ortofrutticoli

• IND_053 Effetti sull’economia locale

Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore prevedendo che “La coltura del [...] costituisce pertanto un importante filiera produttiva sia a livello interregionale (Lombardia ed Emilia Romagna) che Nazionale, non solo per il settore in sé ma anche per l’indotto che origina e per il ruolo di sostegno all’economia del territorio. Tra le attività imprenditoriali strettamente connesse vanno considerate anche quelle per la meccanizzazione delle diverse operazioni colturali e di condizionamento, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del “packaging”, ed il sistema dei trasporti”

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

QUALIVITA

Quattro dei prodotti analizzati prevedono requisiti su questo indicatore prevedendo a livello di statuto che “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 10) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate all’assicurazione del mantenimento dell’elevato standard qualitativo siffatto dalla disciplina di produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato”

• IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli analizzati prevede esplicitamente nel piano dei controlli o nel disciplinare che “ogni operatore deve essere necessariamente munito di autorizzazione secondo quanto previsto dalle norme vigenti”

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

Solo uno dei prodotti analizzati prevede requisiti in tal senso a livello di statuto “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 4)Promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative che hanno accreditato la denominazione sui mercati nazionali ed esteri”

• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione Quattro dei prodotti ortofrutticoli analizzati prevede esplicitamente che “Ogni operatore ha la responsabilità di trattare il prodotto in maniera tale da non aver perdite di qualitative del prodotto” o “L’operazione di essiccazione deve essere eseguita in modo da evitare la contaminazione con residui di combustibile e odori estranei. In questo modo si riducono effetti sulla nutrizione negativi” o frasi similari.

QUALIVITA

• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

Così come previsto dai piani di controllo (PDC) di altre IG del settore, si potrebbe valutare l’inserimento nel PDC di qualche requisito relativo alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda (es. per controlli).

• IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale Il prodotto è l’unico della categoria ortofrutta a non prevedere tale indicatore. Altri prodotti prevedono frasi tipo “Le tecniche di produzione tradizionale adottate nella zona prevedono l’inerbimento del terreno tra le file per tutta la vita produttiva dell’impianto e lo sfalcio dell’erba nei mesi primaverili-estivi.[...]” o “I requisiti del [...] dipendono dalle condizioni ambientali e dai fattori naturali ed umani della zona di produzione. La storia, l’evoluzione, la più che secolare tradizione delle aziende e degli orticoltori della zona, le caratteristiche dei terreni, l’andamento climatico, la temperatura dell’acqua della falda freatica, comprovano ampiamente il legame della coltura del [...] con l’ambiente dove attualmente è coltivato”

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Tre dei disciplinari valutati ottempera al requisito prevedendo  a livello di statuto del Consorzio la responsabilità di supportare i consorziati al fine di migliorare il risultato produttivo attraverso servizi di informazione e assistenza.

• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

Solo uno dei disciplinari valutati prevede esplicitamente a livello statutario che il Consorzio “ha anche la funzione di assistere i produttori nel miglioramento della produzione attraverso corsi di formazione”

• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera a tale requisito attraverso una considerazione che figura nel disciplinare “[...] costituiscono per le valli di produzione il sostanziale fondamento economico”.

• IND_362 Varietà e razze adattate localmente

Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera al requisito prevedendo “La denominazione [...] individua i bulbi della Specie [...] limitatamente ai seguenti ecotipi autoctoni, che si distinguono in base alla forma e alla precocità di bulbificazione derivante dall’influenza del fotoperiodo: “Tondo Piatta” o primaticcia; “Mezza Campana” o medio precoce; “Allungata” o “Tardiva”

• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo

Solo due dei prodotti ortofrutticoli analizzati prevedono requisiti riferibili all’indicatore es “Le tecniche di produzione tradizionale adottate nella zona prevedono l’inerbimento del terreno tra le file per tutta la vita produttiva dell’impianto e lo sfalcio dell’erba nei mesi primaverili-estivi. Queste pratiche rivestono particolare importanza sia per la dotazione nutrizionale del terreno, attraverso una continua restituzione naturale di elementi, sia per la sua struttura fisica e biologica, salvaguardate dal mantenimento ed arricchimento della dotazione di sostanza organica. L’apporto di elementi nutritivi sotto forma minerale viene quindi a costituire una pratica integrativa di modesta quantità” o “Per quanto riguarda l’avvicendamento colturale, è

vietata la monosuccessione ed è ammesso il ritorno della patata nello stesso appezzamento di terreno dopo due anni di altre colture”.

• IND_433 Piano consumo acqua

Solo uno dei prodotti valutati ottempera a questo indicatore prevedendo “Irrigazione: la tipica piovosità autunno-primaverile e la composizione intrinseca dei terreni alluvionali della pianura bolognese s’integrano in maniera perfetta alla rete di torrenti naturali e canali artificiali, utilizzati dai produttori per fornire durante la coltivazione regolari apporti irrigui, evitando sprechi”.

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “In particolare, per il raggiungimento dei propri fini i istituzionali, il Consorzio può: [...] c) promuovere programmi di ricerca e sperimentazione agraria diretti al miglioramento e alla razionalizzazione produttiva delle aziende”

• IND_078 Visibilità del prodotto IG

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “In particolare, per il raggiungimento dei propri fini i istituzionali, il Consorzio può: [...] f) promuovere azioni di informazione, educazione alimentare, promozione, pubblicità verso i consumatori al fine della valorizzazione del prodotto sui mercati”

›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto

In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza Economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.

1. IND_028 Redditività a lungo termine : la redditività è un tema sostanziale riferibile alla resilienza economica importante per il mantenimento delle imprese e per le ricadute positive sul tessuto socio economico locale.

2. IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati : l’indicatore fa riferimento al pilastro della resilienza economica. Definizione di prezzo di vendita, andamento di mercato, regolazione delle produzioni hanno lo scopo di assicurare la giusta remunerazione ai produttori.

3. IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG : anche questo indicatore si riferisce al pilastro della resilienza economica con la finalità di ridurre gli scarti del prodotto; pur tuttavia ha possibili ricadute anche rispetto alle tematiche ambientali (economia circolare) e/o etico sociali.

4. IND_104 Gestione del rischio : l’indicatore è riferibile al pilastro della resilienza economica e prevede l’adozione di misure atte a gestire correttamente gravi crisi di mercato allo scopo di tutelare i produttori e mantenere la sostenibilità economica. Si tratta di un indicatore adottato solo da uno dei prodotti analizzati di tutto il paniere, di comparti diversi da quello ortofrutticolo.

QUALIVITA

5. IND_387 Tutela del paesaggio : l’indicatore è riferito al pilastro dell’integrità ambientale e si prefigge l’obiettivo di tutelare il territorio che esprime il prodotto. L’indicatore è ottemperato solo da due dei prodotti del paniere analizzato.

TABELLA INDICATORI

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_053 Effetti sull'economia locale *

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare *

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie *

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo

IND_433 Piano consumo acqua

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 16, variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

TEMI SPECIFICI BASILICO GENOVESE DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 12 indicatori (10 effettivi e 2 potenziali) sui 16 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto ortofrutticolo. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 12,7 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• I 12 indicatori applicati dal prodotto sono: –

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo –

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_074 Etichettatura del prodotto –

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_053 Effetti sull’economia locale

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

– IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

– IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

IND_122 Stagionalità del prodotto

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE

DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:

• IND_021 Investimenti in ricerca e sviluppo IG

• IND_053 Effetti sull’economia locale

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a: – Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine

QUALIVITA

– Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

– Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

– Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

– Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029

Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.

Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE

DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare: BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimo-

niali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare: ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della buona governance è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI BASILICO GENOVESE DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media del comparto ortofrutticolo (3,7) e sopra la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).

• I succitati indicatori (applicati) sono:

– IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

– IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

– IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

– IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

– IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE ORTOFRUTTA

QUALIVITA

La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i prodotti del settore degli ortofrutticoli con le altre categorie merceologiche analizzate, l’unico requisito mancante è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano

un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Audit : IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.

– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.

Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154

Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

QUALIVITA

Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

– Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI

IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione: ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 7 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,1. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5.

Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

TEMI SPECIFICI BASILICO GENOVESE DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 1 indicatore (effettivo) sui 7 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 3,1 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).

• L’unico indicatore applicato dal prodotto è:

• Rispetto ai 7 indicatori di comparto il prodotto non applica gli indicatori:

– IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG, il quale è stato riscontrato nel disciplinare

– IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

– IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

– IND_225 Assenza di sostanze sintetiche (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)

– IND_226 Presenza di nutrienti preziosi (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

La gran parte dei prodotti del comparto ortofrutticolo analizzati non prevede in modo esplicito

• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

QUALIVITA

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:

– Sicurezza alimentare e nutrizionale : IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

– Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le cate -

gorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

QUALIVITA

Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO

PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Diversi fra gli indicatori completamente disattesi potrebbero essere ottemperati attraverso una strategia che preveda l’adozione di norme tecniche riconosciute a livello internazionale che possono essere utilizzati come metodologia volta al raggiungimento di obiettivi specifici. Si tratta di norme tecniche applicabili in taluni casi direttamente al prodotto e in altri alla gestione delle imprese.

Molti di questi strumenti normativi possono essere di supporto anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).

→ CONSIDERAZIONI

• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti

ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 3 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI BASILICO GENOVESE DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 0 indicatori sui 3 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona sotto la media dei prodotti ortofrutticoli (la cui media è 0,9) e sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

• Gli indicatori non applicati sono:

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo

IND_433 Piano consumo acqua

• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:

– IND_331 Alimentazione animale (non applicabile) –

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)

– IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

– IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

IND_387 Tutela del paesaggio

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

I principali indicatori da implementare per il comparto ortofrutticolo sono:

• IND_362 Varietà e razze adattate localmente

• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo

• IND_433 Piano consumo acqua

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• I prodotti ortofrutticoli con la media di 0,9 indicatori applicati sono leggermente sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

Qualità dell’aria : IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli. –

Emissioni : IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

Diversità dell’ecosistema e diversità genetica : IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

– Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

Qualità del suolo : IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

Uso efficiente dell’energia : IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

QUALIVITA

Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE

DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione: ISO 37001

• Impatto ambientale: ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità: Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico

→ CONSIDERAZIONI

• Impatto ambientale : gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti)  per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

QUALIVITA

• Efficienza energetica : il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/ CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

QUALIVITA

BASILICO GENOVESE DOP

BASILICO GENOVESE DOP

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

40 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 17 indicatori di sostenibilità

:: 14 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 17 PIANO DI CONTROLLO :: 5 STATUTO :: 4 ALTRI REGOLAMENTI

a trasmettere quantitativi effettivamente prodotti e commercializzati. E’ fatto divieto ai produttori di superare quantitativi stabiliti nel presente disciplinare. produttori sono tenuti

istituzionali, il consorzio può: [ ] c) promuovere programmi di ricerca e sperimentazione agraria diretti al miglioramento e alla razionalizzazione produttiva delle aziende. Il consorzio ha anche lo scopo di promuovere programmi di ricerca al fine del miglioramento della produzione Consorzio di tutale Resilienza economica Economia locale Approvvigioname nti locali IND_043 Approvvigionamenti locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp Art 3 Zona di Produzione La zona di produzione del "BASILICO GENOVESE" D.O.P. è delimitata al solo versante tirrenico del territorio amministrativo della Regione Liguria con delimitazione individuabile nello spartiacque. Nella stessa zona deve avvenire il condizionamento, garantendo in tal modo la rintracciabilità e il controllo della denominazione preservando le caratteristiche qualitative del prodotto facilmente deteriorabile.[ ]

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2. Sementi e caratteristica della pianta Le sementi impiegabili per la produzione del "BASILICO GENOVESE" D.O.P. devono appartenere alla specie Ocimum Basilicum L., di ecotipi o selezioni autoctone ed avere le caratteristiche di seguito elencate: - pianta con altezza da media a molto alta e portamento espanso o cilindrico; densità del fogliame classificabile nelle classi d'espressione intermedie (medio-bassa, media, medio-alta) e non nelle classi estreme (bassa o alta); forma della foglia ellittica; bollosità del lembo e incisioni del margine assenti/molto deboli o deboli; - piano della lamina fogliare piatto o convesso; - assenza totale di aroma di menta; aroma intenso e caratteristico.

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente materia prima proveniente dall'area geografica definita dalla DOP da soggetti riconosciuti.

Agricoltore, Confezionatore

L'agricoltore ha la responsabilità di utilizzare esclusivemente sementi conformi ai requisiti disciplinati Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP

Agricoltore

Qualità del prodotto e informazioni

Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale

ddp Art. 5 Terreno e ambienti di coltivazione La coltivazione del "BASILICO GENOVESE" DOP può essere effettuata nei seguenti ambienti di coltivazione: in ambiente protetto e in pieno campo. In ambiente protetto la coltivazione può essere svolta tutto l’anno purchè venga assicurata una ventilazione continua 24 ore/giorno rinnovando l’intero volume di aria contenuta nella serra almeno 2 volte/ora dal tramonto al sorgere del sole e almeno 20 volte/ora dal sorgere del sole al tramonto. Tale ricambio di aria deve essere garantito dall’opportuna gestione delle aperture di ventilazione e, nel periodo invernale, eventualmente anche con contributo dell’impianto di riscaldamento di soccorso. Sono esplicitamente escluse dal presente disciplinare serre insect-proof, o serre che non garantiscano gli scambi di aria sopra indicati come minimi. La coltivazione del “BASILICO GENOVESE” DOP in ambiente protetto può essere eseguita sia su bancale, sia in piena terra. E’ vietata la produzione di “BASILICO GENOVESE” DOP su substrati privi di terreno naturale. Nel caso della coltivazione su bancale, il terreno di coltivazione deve essere quello naturale prelevato nella stessa area in cui insiste l’azienda. In particolare, alfine di restituire al terreno naturale trasportato su bancale le caratteristiche fisiche proprie, è ammesso miscelare ammendanti minerali in percentuale non superiore al 20% in volume. E’ vietato l’uso di bromuro di metile per la disinfezione delle terreno.

L'agricoltore ha la responsabilità di coltivare il basilico esclusivemente secondo le modalità disciplinate. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP

Agricoltore

del prodotto

Agricoltore

L'agricoltore ha la responsabilità di coltivare il basilico esclusivemente secondo le modalità disciplinate. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP

Kg./mq./anno.

di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 8 Confezionamento 1) basilico da commercializzare fresco: La pianta intera è confezionata a mazzi con almeno due coppie di foglie vere (in particolare una coppia di foglie vere completamente distesa e la seconda in fase di formazione) e, al massimo, con quattro coppie di foglie vere. Sono identificabili due tipologie di mazzi: il mazzo piccolo o ''mazzetto'' e mazzo grande o ''bouquet''. Il mazzetto è composto da 3 10 piante intere complete di radici è confezionato con carta per alimenti contrassegnata dalla dicitura “BASILICO GENOVESE DOP”, dal simbolo comunitario della DOP dal logo del prodotto come più avanti descritto, ed è legato singolarmente. Mazzi di maggiori dimensioni rientrano nella tipologia del ''bouquet''; un bouquet è costituito dall’equivalente numero di piante contenute in 10 mazzetti e vengono confezionati in modo analogo. Non è vincolante il peso del prodotto bensì il numero delle piante. Nella preparazione dei mazzi è consentita l'utilizzazione di materiale inerte da porre a contatto con le radici al solo fine di evitare una precoce disidratazione delle piantine in esso contenute

Basilico per la trasformazione. Per la trasformazione artigianale e/o industriale è necessario impiegare porzioni di piante integre con massimo quattro coppie di foglie vere. Il basilico dovrà essere avviato alla trasformazione unitamente alla documentazione fiscale relativa, che dovrà riportare la definizione DOP.

Il confezionatore deve confezionare il 100% del prodotto attenendosi ai requisiti disciplinati

trasformatore dovrà trasformare il 100% del prodotto attenendosi ai requisiti disciplinati Trasformatore

Resilienza economica

di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

abitualmente punti di

e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

IND_069 Attrezzature e locali puliti Durante periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzion e, 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

Tutti terreni iscritti nel sistema di controllo sono controllati ogni anno e ad ogni visita ispettiva. Durante la campagna produttiva presso produttori assoggettati al sistema di controllo l’auditor incaricato effettua un campionamento di

Il campionamento è volto a verificare la congruità della produzione di Basilico Genovese DOP con dati di produzione dichiarazioni nella comunicazione mensile L'OdC ha la responsabilità di verificare attraverso campionamento le caratteristiche dei terreni in apprestamenti protetti

Tutti terreni iscritti nel sistema di controllo sono controllati ogni anno. Durante la campagna produttiva presso produttori assoggettati al sistema di controllo l’auditor incaricato effettua un campionamento di basilico Il campionamento è volto a verificare la congruità della produzione di Basilico Genovese DOP con dati di produzione dichiarazioni nella comunicazione mensile L'OdC ha la responsabilità di verificare attraverso campionamento le caratteristiche dei terreni in piena aria OdC

pdc Art 13 Identificazione e rintracciabilità Qualora un soggetto riconosciuto rilevi in autocontrollo una situazione di onformità deve procedere secondo seguenti criteri: - documentare la non conformità e definire modalità di gestione del lotto di prodotto non conforme, al fine di riportarlo, ove possibile, entro requisiti di conformità previsti dal sistema di controllo nella sua integrità; - rendere disponibili evidenze oggettive delle non conformità rilevate e dei trattamenti adottati; qualora impossibile ripristinare le condizioni di conformità alla disciplina, declassare il prodotto e tracciarne la destinazione ad evidenza dell’effettiva destinazione. [] Per lotto di prodotto giudicato definitivamente non conforme, l’Operatore deve adottare appropriate misure di declassamento e rintracciabilità della destinazione

produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e il protocollo viene rispettato pdc Art 8

Agricoltore, confezionatore

L'operatore riconosciuto ha la responsabilità, in caso di non conformità, di trattarla adeguatamente arrivando anche ad escludere il prodotto dalla filiera DOP

GENERALI DEGLI OPERATORI lo schema dei controlli costituisce parte integrante e sostanziale del presente Piano; in esso sono dettagliati gli adempimenti in autocontrollo a carico dei soggetti disciplinati e corrispondenti controlli di conformità, da attuarsi cura di Made in Quality, per la verifica dell’ottemperanza al disciplinare di produzione della DOP Basilico Genovese.

All'interno dello schema di controlli viene prescritto l'obbligo ai produttori di basilico in apprestamenti protetti e ai confezionatori di avere locali adeguati alla produzione al fine di ottenere il riconoscimento iniziale

Agricoltore, confezionatore

Resilienza
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)

identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità Percentuale del volume di produzione per quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 11 Visite ispettive Durante le visite ispettive,

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 10 documenti fiscali e documenti di trasporto documenti fiscali e/o di documenti di trasporto, di cui l’azienda deve fornire evidenza dicitura “Basilico genovese DOP” nel caso di prodotto certificato o la dicitura “Basilico atto a divenire DOP” in caso di prodotto in attesa di essere certificato.

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

ddp Art 5 Elenco dei produttori e denunce di coltivazion produttori dovranno denunciare annualmente al gestore del medesimo comunque almeno 30 giorni prima della semina: le superfici da investire distinte in piena aria, coltura protetta la varietà di semente utilizzata, tipologia produttiva (consumo fresco/per la trasformazione) dimensioni massime del mazzetto o del bouquet che si intende adottare all'interno di quanto stabilito nel presente disciplinare.

L'OdC ha la responsabilità di verificare che ogni operatore riconosciuto sia in grado di fornire documentazione al fine di garantire la rintracciabilità del prodotto

Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine del basilico. Agricoltore

L'agricoltore dovrà tenere traccia delle superfici di coltivazione e della semente utilizzata al fine di garantire la rintracciabilità della materia prima Agricoltore

Le riunioni formali devono avere un ordine del giorno e devono essere conservati verbali (con un elenco delle presenze).

sta Art 21 RIUNIONI E DELIBERE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Visibilità del prodotto IG Esposizione in diversi canali o implementazione di strategie per la promozione e la diffusione del prodotto sta Art 4 Finalità e compiti In particolare, per il raggiungimento dei propri fini istituzionali, il consorzio può: [ ] f) promuovere azioni di informazione, educazione alimenta-re, promozione, pubblicità verso consumatori al fine della valorizzazione del prodotto sui mercati; Il Consorzio ha anche lo scopo di promuovere azioni di promozione del prodotto DOP Consorzio di tutela Buona governance Partecipazione Dialogo con gli stakeholder IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi Numero totale di riunioni formali tra dirigenti e membri o rappresentanti del consiglio di amministrazione dell'IG all'anno, con ordini del giorno e verbali conservati per documentare il processo decisionale

dei

GI

1. Il Consiglio di Amministrazione si riunisce, su invito del Presidente o di chi lo sostituisce, almeno una volta ogni trimestre, nonché tutte le volte che il Presidente stesso ne ravvisi la necessità ne sia fatta richiesta da almeno un terzo dei Consiglieri. Il Consorzio di tutela ha la funzione di riunire il Consiglio di amministrazione secondo tempi previsti dallo statuto Consorzio di tutela

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

Numero totale di incontri formali/informali tenuti ogni anno con produttori di IG, in cui manager e membri del consiglio forniscono rapporti, informazioni attuali e spiegano le decisioni prese, consentendo l'interazione

e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

Gli incontri devono essere aperti a tutti produttori di IG che desiderano partecipare; viene tenuto un elenco delle presenze

sta Art 14 Assemblea L'Assemblea ordinaria è convocata dal presidente, previa deli-bera del consiglio di amministrazione, entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale Il Consorzio di tutela ha la funzione di riunire l'Assemblea

pdc Art 12 AZIENDA MISTA RINTRACCIABILITÀ Il rispetto della separazione spaziale e temporale sarà oggetto di verifica ispettiva. L'OdC ha la responsabilità di verificare ila corretta separazione del basilico DOP e generico OdC

pdc Art 12

AZIENDA MISTA

RINTRACCIABILITÀ

Qualsiasi Operatore che sia in regime di produzione parallela, [ ] deve identificare chiara identificazione della piena aria e degli apprestamenti protetti al fine di poter risalire, oltre ogni ragionevole dubbio, alla separazione delle diverse produzioni; su uno stesso terreno piena aria/apprestamenti protetti non può esserci compresenza di basilico che dovranno avvenire disgiuntamente per il basilico genovese DOP e per il prodotto chiara identificazione del basilico genovese DOP e del basilico generico in modo tale da essere in ogni momento distinguibile; In ogni momento dovrà essere identificata e distinguibile la produzione certificata dalla produzione generica. Nei casi in cui la separazione delle lavorazioni sia temporale dovranno essere puntualmente annotate date ed orari delle lavorazioni a DOP. La separazione tra basilico genovese DOP e basilico generico può essere anche temporale. Sui documenti aziendali devono essere chiaramente annotate puntuali indicazioni sull’inizio sulla fine di ogni operazione colturale legata al basilico genovese DOP e al basilico generico.

Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare a adottare metodiche opportune per separare le produzioni DOP da altre produzioni

Agricoltore/confezionatore

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati sta Art 4 Finalità e compiti In particolare, per il raggiungimento dei propri fini istituzionali, il consorzio può: [ ] d) tutelare la denominazione dal plagio, dalla sleale con-correnza, dall'usurpazione e da altri illeciti difendendo in ogni sede legittimi interessi

Buona governance Partecipazione

nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

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