Cozza di Scardovari DOP - ID CARD

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COZZA DI SCARDOVARI DOP

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 26/11/2013

Piano dei Controlli - Data di riferimento 27/05/2014

Tariffario - Data di riferimento 27/04/2014

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 01/01/2018

NUMERO INDICATORI

→ PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 21 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Il prodotto Cozza di Scardovari DOP è l’unico prodotto IG appartenente alla categoria pesci e molluschi del paniere di prodotti mappati, conseguentemente non si è potuto procedere all’individuazione di punti di forza e di debolezza del prodotto rispetto al comparto.

›› Punti di forza generali

Il prodotto Cozza di Scardovari DOP, pur essendo l’unico del proprio comparto, è uno dei pochi prodotti del paniere di quelli mappati, ad applicare l’IND 226 e 277.

1. Nutrienti preziosi : grazie alle condizioni ambientali in cui viene allevata la Cozza di Scardovari DOP ha un livello di sodio inferiore rispetto ai bivalvi allevati in mare (come mostrato dai confronti con i dati nazionali INRAN), ottima qualità sia dal punto di vista organolettico e nutrizionale, ottimo rapporto peso totale/peso della carne (IND_226).

2. Sviluppo della comunità : la filiera della Cozza di Scardovari DOP, coinvolge molti operatori e aziende familiari, basti pensare che l Consorzio della Cozza di Scardovari DOP riunisce circa 50 produttori consorziati, tutti soci dell’importante Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine O.P. che aggraga circa 1.500 pescatori collocandosi come primo in Italia per l’allevamento dei molluschi bivalvi (IND_277).

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Il Consorzio non persegue scopo di lucro, ha i seguenti scopi che svolge a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della [...] : [...] 2) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate al miglioramento qualitativo della produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato [...]”.

• IND_078 Visibilità del prodotto IG

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Il Consorzio non persegue scopo di lucro, ha i seguenti scopi che svolge a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della [...] : [...] 8) estendere in Italia ed all’Estero la conoscenza, la diffusione della[...], nonchè delle sue caratteristiche di qualità svolgendo comunque apposita promozione ed opera di informazione anche riferita alla sua filiera produttiva. [...]”.

QUALIVITA

• IND_085 Nuovi mercati geografici

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: ”Inoltre il Consorzio nell’ambito degli scopi statutari svolge le seguenti attività nell’interesse dei consorziati: 1) favorisce e aderisce alle iniziative atte ad organizzare e facilitare, anche direttamente la vendita e l’esportazione da parte dei consorziati e che contribuiscono all’affermazione della DOP [...]”.

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela: “Inoltre il Consorzio nell’ambito degli scopi statutari, svolge le seguenti attività nell’interesse dei consorziati: [...] 2) supporta i consorziati nel perfezionamento costante del risultato produttivo, dando loro informazioni, direttive, assistenza e ausili tecnici e scientifici”.

CAP

›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto

In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.

1. Valutazione rischi sicurezza degli operatori esterni : così come previsto dai piani di controllo (PDC) di altre IG del settore, si potrebbe valutare l’inserimento nel PDC di qualche requisito relativo alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda (es. per controlli) (IND_238).

QUALIVITA

TABELLA INDICATORI

INDICATORI RICORRENZE

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

Conservazione dei registri

IND_043 Approvvigionamenti locali

QUALIVITA

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Attrezzature e locali puliti

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward 5X

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

Nuovi mercati geografici

Riunioni formali dei membri IG tenutesi

Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni 3X

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

INDICATORE EFFETTIVO INDICATORE POTENZIALE INDICATORE PECULIARE PUNTO DI MIGLIORAMENTO *

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli individuati per la Cozza di Scardovari DOP sono 13. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

→ TEMI SPECIFICI COZZA DI SCARDOVARI DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 13 indicatori (10 effettivi e 3 potenziali). Il prodotto si posiziona sopra alla media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• I 13 indicatori applicati dal prodotto sono:

QUALIVITA

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_085 Nuovi mercati geografici.

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.) mentre gli indicatori potenziali sono stati riscontrati nello statuto e nel piano dei controlli

• Il prodotto, essendo l’unico del comparto, non è confrontabile con altri della medesima categoria.

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_053 Effetti sull’economia locale

– IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

IND_122 Stagionalità del prodotto

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:

– Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine

– Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

– Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale. – Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE

DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare : BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

QUALIVITA

• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare : ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli individuati per la Cozza di Scardovari DOP sono 3. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5

→ TEMI SPECIFICI COZZA DI SCARDOVARI DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (tutti effettivi) relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media delle altre IG analizzate (3,8).

• Gli indicatori applicati sono:

QUALIVITA

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi –

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori: –

IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

– IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i pesci e molluschi con le altre categorie merceologiche analizzate i requisiti mancanti nel prodotto sono l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità e IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Audit : IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.

– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.

Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154

Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155

Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità : UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli individuati per la Cozza di Scardovari DOP sono 5. Per i prodotti valutati di tutte le categorie merceologiche sono invece 9 e il numero medio è 3,5.

QUALIVITA

→ TEMI SPECIFICI COZZA DI SCARDOVARI DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 5 indicatore (4 effettivi e 1 potenziale). Il prodotto si posiziona quindi sopra la media di tutti i comparti considerati (3,5).

• Gli indicatori applicati sono:

– IND_226 Presenza di nutrienti preziosi

– IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

– IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

– IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola.

– IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità

• Gli indicatori sono stati riscontrati nel disciplinare e nello statuto.

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

QUALIVITA

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:

Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

– Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

– Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

– Parità di genere: IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si appli -

cano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.

Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).

→ CONSIDERAZIONI

• Diversità e inclusione: è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni: il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro: è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori: nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Il prodotto non applica nessun indicatore afferente al pilastro integrità ambientale. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8

→ TEMI SPECIFICI COZZA DI SCARDOVARI DOP

QUALIVITA

• Il prodotto analizzato non applica indicatori relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

→ SPUNTI

DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE PESCI E MOLLUSCHI

• Il prodotto è l’unico della categoria pesci e molluschi, pertanto, gli spunti di implementazione devono essere riferiti al paniere di prodotti IG mappati e non alla categoria di appartenenza.

• Gli indicatori generali del paniere mappato che andrebbero applicati dal prodotto sono i seguenti: – IND_331 Alimentazione animale

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali

IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

IND_387 Tutela del paesaggio

IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo

IND_433 Piano consumo acqua

QUALIVITA

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

– Benessere animale : IND_327 Salute degli animali, IND_328 Certificazione rispetto agli standard di salute e benessere degli animali, IND_329 Pratiche sanitarie animali, IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali.

Qualità dell’aria : IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.

Emissioni : IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

– Diversità dell’ecosistema e diversità genetica : IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353

Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

Qualità del suolo : IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

Uso efficiente dell’energia : IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

– Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione : ISO 37001

• Impatto ambientale : ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità : Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming : GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.

• Benessere animale : SQNBA (di prossima pubblicazione)

→ CONSIDERAZIONI

• Impatto ambientale: gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430 - 431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità : la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti)  per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

QUALIVITA

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli  indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

CAP

• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

• Gestione dei rifiuti : il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/ CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

QUALIVITA

COZZA DI SCARDOVARI DOP

QUALIVITA

COZZA DI SCARDOVARI DOP

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

59 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 21 indicatori di sostenibilità

:: 22 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE

:: 28 PIANO DI CONTROLLO :: 7 STATUTO :: 2 ALTRI REGOLAMENTI

dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

pdc Art 13.2 Ricevimento delle cozze al confezionatore Al momento del ricevimento il confezionatore verifica, sull’elenco allevatori riconosciuti, l’idoneità della provenienza. Delle operazioni di confezionamento devono essere prodotte, mantenute, rese disponibili ai controlli e trasmesse (quando richiesto) adeguate registrazioni dalle quali risultino per ogni data di confezionamento: la quantità di prodotto confezionata con la denominazione Cozza di Scardovari,[ Il confezionatore deve registrare le quantità di prodotto idoneo DOP confezionato Confezionatore

pdc Art 6.4 Procedure di sorveglianza Al fine di garantire la costante conformità ai requisiti disciplinati, CSQA controlla annualmente, per tutti soggetti controllati, la corretta compilazione della documentazione relativa all’autocontrollo, valutando in particolare il mantenimento della rintracciabilità della materia prima e del prodotto, controlli aziendali sulle modalità di produzione, le quantità totali confezionate L'operatore riconosciuto deve tenere registrate le quantità di prodotto DOP confenzionate e renderle disponibile durante controlli da parte dell'OdC

ddp Art. 4 ELEMENTI COMPROVANTI L’ORIGINE GEOGRAFICA DEL PRODOTTO

Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output. In questo modo, e attraverso l’iscrizione dei produttori, dei gestori degli impianti di depurazione e dei confezionatori in appositi elenchi gestiti dalla struttura di controllo, nonché attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la tracciabilità del

Gli operatori riconosciuti sono tenuti comunicare quantitativi di prodotto DOP ottenuto

soddisfano le

nel

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

di controllo qualità: potenziale

totale pdc Art 13.3 Confezionamento Il confezionatore deve destinare al confezionamento con la denominazione Cozza di Scardovari esclusivamente lotti di cozze conformi ai requisiti di conformità previsti dal disciplinare di produzione e dal presente Piano dei Controlli.

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 2

Caratteristiche del prodotto La Cozza di Scardovari presenta le seguenti peculiarità derivanti dall’ambiente di produzione quali: indice di condizione, che misura lo stato di pienezza della parte edibile del mollusco rispetto all’intero organismo, maggiore di 25%; dolcezza peculiare delle carni grazie al basso contenuto in sodio (< 210 mg/100 gr); carni particolarmente morbide e fondenti con elevata palabilità. Tali caratteristiche peculiari distinguono la Cozza di Scardovari da prodotti similari, provenienti da altre zone e dagli allevamenti in mare aperto.

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 5 DESCRIZIONE DEL METODO DI OTTENIMENTO

Il 100% del prodotto identificato come DOP deve essere realizzato in conformità ai parametri disciplinati

Confezionatore

Il 100% del prodotto identificato come DOP deve essere conforme ai parametri disciplinati Allevatore

delle Cozze di Scardovari avviene dal momento in cui il prodotto raggiunge la taglia minima commercializzabile di 5 cm. L'allevatore ha la responsabilità di raccogliere mitili solo al momento del raggiungimento della taglia minima consentita. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP Allevatore

controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 5 DESCRIZIONE DEL METODO DI OTTENIMENTO DEL PRODOTTO - raccolta del seme Il seme viene raccolto raschiando le superfici sommerse, pescando su banchi naturali nella Sacca di Scardovari o catturando la semina che si fissa su corde o appositi collettori posizionati negli allevamenti in mare prospiciente il Delta del Po. La nascita del seme destinato alla produzione della Cozza di Scardovari, proviene anche da altre aree lagunari o marine di raccolta naturale della specie Mytilus galloprovincialis. Il seme deve essere selezionato per avere dimensioni comprese fra 1 e 3 cm. La raccolta delle Cozze nelle reste è manuale viene svolta dal personale che gestisce in modo tradizionale vivaio. prodotto viene sgranato e calibrato con l’ausilio di una macchina nelle tipiche “cavane”, casette su palafitte situate lungo l’arginatura della Sacca, e viene riposto in appositi sacchi ed identificato con un’etichetta posta all’interno del sacco stesso che riporta il numero identificativo del produttore. L'allevatore ha la responsabilità di impiegare esclusivamente seme di provenienza consentita dal disciplinare e avente le caratteristiche dimensionali disciplinate. Non sono ammesse deroghe pertanto il 100% del seme deve essere conforme alle caratteristiche previste

dagli epibionti e selezionare le cozze differenziandole per dimensione per formare nuove reste. L'allevatore ha la responsabilità di allevare esclusivamente seme nelle zone ammesse dal disciplinare. Non sono ammesse deroghe pertanto il 100% del seme deve essere conforme alle caratteristiche previste

Allevatore

- consegna del

La consegna del prodotto raccolto e insacchettato deve essere eseguita presso punti di sbarco definiti, e situati nella zona di cui all’art. 3, al fine di poter verificare la qualità del prodotto consegnato.Dai punti di sbarco il prodotto viene trasportato agli impianti di depurazione di cui all’art 3, con mezzi dotati di cassone isotermico di materiale liscio, lavabile, disinfettabile e gruppo frigorifero al fine di evitare che il prodotto possa subire sbalzi di temperatura o contaminazioni. La temperatura di trasporto deve essere mantenuta inferiore ai 20 °C in modo da mantenere la vitalità del prodotto rendendo così efficace il successivo processo di depurazione.

gli operatori riconosciuti devono rispettare requisiti disciplinati in termini di modalità di consehna e trasporto agli impianti di depurazione. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP.

Allevatore

Resilienza
Resilienza economica

deterioramento della qualità dei prodotti

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Confezionatore

dai quali

raccolta la materia prima destinata alla confezionamento con

denominazione Cozza di Scardovari [ ] Al momento di accettare la partita di prodotto, il ricevente deve controllare la documentazione di accompagnamento e siglare ogni documento, a conferma dell’esito positivo della verifica.

Il confezionatore ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente mitili provenienti dagli allevamenti riconosciuti. Durante l'accettazione della partita di prodotto si attuano verifiche di conformità

Confezionatore

Confezionatore

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.5.1 Sorveglianza in autocontrollo "Il confezionatore si accerta in autocontrollo che il prodotto ottenuto ai fini della denominazione Cozza di Scardovari presenti requisiti di conformità previsti dal disciplinare. La rispondenza alle caratteristiche fisiche/biologiche disciplinate sono verificate in autocontrollo in continuo e documentata mediante annotazione dei quantitativi di prodotto ottenuti da attuarsi su apposita documentazione di registrazione (Mod004-Registro di confezionamento o documentazione equivalente). Con l'annotazione nel Registro di confezionamento delle quantità confezionate come DOP il confezionatore dichiara, sotto la propria responsabilità, la conformità del prodotto. L’azienda ha la possibilità di utilizzare propria modulistica, purchè la stessa consenta la tracciabilità delle produzioni ed bilancio di massa delle quantità coinvolte." Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

pdc Art 6.5.1

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art

Sorveglianza in autocontrollo Il confezionatore deve produrre, conservare e rendere disponibili ai controlli le registrazioni relative alle attività di autocontrollo, sulle quali deve essere chiaramente identificato prodotto sottoposto a controllo ed il relativo lotto di appartenenza. documenti di autocontrollo devono essere prodotti secondo le frequenze previste, conservati e resi disponibili per controlli di conformità; deve essere inoltre fornita evidenza oggettiva di eventuali non conformità emerse e delle relative modalità di gestione.

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e previsti dal disciplinare

Confezionatore

mediante campionamento in ragione di un campione ogni 400 Ton. di prodotto controllato, o comunque almeno un campione all’anno. L'OdC ha la responsabilità di verificare il

Ogni soggetto è inoltre tenuto a produrre, conservare, rendere disponibile ai controlli di CSQA (secondo quanto previsto dal presente Piano dei controlli o richiesto dall’Organismo

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare

dei Controlli nonché della corretta identificazione e della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della denominazione Cozza di Scardovari (al riguardo vedasi anche paragrafo 14).

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti

qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti e mantenimento nel sistema di controllo

Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, seguenti aspetti: • Allevatori di mitili: la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento all’allevamento di mitili e l’adeguatezza dei sistemi previsti di identificazione tracciabilità delle produzioni cedute come cozze idonee per Cozza di Scardovari DOP. • Confezionatori: la disponibilità di attrezzature ed impianti adeguati alla depurazione, lavorazione e confezionamento di Cozza di Scardovari, l'adeguatezza dei sistemi previsti per l'identificazione e la rintracciabilità delle produzioni.

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.4 Procedure di sorveglianza Al fine di garantire la costante conformità ai requisiti disciplinati, CSQA controlla annualmente, per tutti soggetti controllati, la corretta compilazione della documentazione relativa all’autocontrollo, valutando in particolare il mantenimento della rintracciabilità della materia prima e del prodotto, controlli aziendali sulle modalità

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità ddp Art 5 DESCRIZIONE DEL METODO DI OTTENIMENTO

Allevatore, confezionatore

L'OdC ha la responsabilità di verificare il rispetto dei requisiti di conformità al fine di riconoscere soggetti L'OdC

riconosciuti

Resilienza

sul

IND_069 Attrezzature e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

Informazioni sul prodotto

IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato

e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

tracciabilità forward Percentuale del

che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, il protocollo viene rispettato

pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti e mantenimento nel sistema di controllo • Confezionatori: la disponibilità di attrezzature ed impianti adeguati alla depurazione, lavorazione e confezionamento di Cozza di Scardovari, l'adeguatezza dei sistemi previsti per l'identificazione e la rintracciabilità delle produzioni."

di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme

Allevatore, confezionatore

confezionatori hanno la responsabilità di utilizzare attrezzature e impainti idonei alla produzione Confezionatore

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni

Per quanto riguarda le modalità di apposizione sull’involucro della denominazione, del contrassegno distintivo e delle indicazioni previste in applicazione della disciplina della denominazione, confezionatori devono attenersi esclusivamente e scrupolosamente al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso dal disciplinare di produzione e dal presente Piano dei Controlli (cfr. paragrafo 12.7). In riferimento alle indicazioni apposte sulle confezioni, gli utilizzatori della denominazione Cozza di Scardovari D.O.P. devono attenersi al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso dal disciplinare di produzione e del presente Piano dei Controlli.

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Confezionatore

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art. 11 Etichettatura Le etichette da utilizzare per l’immissione al consumo della Cozza di Scardovari D.O.P dovranno essere trasmesse, preventivamente al loro impiego, al Consorzio di tutela incaricato (oppure a CSQA, in assenza di tale Consorzio) per valutazione e convalida. Il Consorzio di tutela o l'OdC hanno la responsabiltà di valutare preventivamente l'idoneità delle etichette Consorzio di tutela, OdC

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8 Confezionamento ed etichettatura

Le confezioni per la “Cozza di Scardovari DOP” - sacchetti chiusi rete o confezioni di plastica o altro materiale idoneo- dovranno essere sigillate in maniera tale che l’apertura della confezione ne comporti la rottura del sigillo o della confezione stessa. In etichetta devono essere indicate le diciture “Cozza di Scardovari” e “Denominazione d’origine protetta”, eventualmente sostituibile con l’acronimo DOP. Deve inoltre essere riprodotto il logo della DOP “Cozza di Scardovari” nonché simbolo grafico comunitario della DOP. Il logo distintivo della “Cozza di Scardovari DOP” é composto da una cozza aperta di colore blu posta all’interno di un cuore di forma irregolare coi margini di colore blu. ] Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Confezionatore

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 7.1 Adempimenti documentali dei soggetti riconosciuti Documentazione dell’attività

Ogni soggetto è inoltre tenuto a produrre, conservare, rendere disponibile ai controlli di CSQA (secondo quanto previsto dal presente Piano dei controlli o richiesto dall’Organismo di Controllo) adeguata documentazione prodotta in autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità di prodotti e processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione e della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della denominazione Cozza di Scardovari (al riguardo vedasi anche paragrafo 14).

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare

Allevatore, confezionatore

pdc Art 6

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

Riconoscimento dei soggetti e mantenimento nel sistema di controllo • Confezionatori: la disponibilità di attrezzature ed impianti adeguati alla depurazione, lavorazione e confezionamento di Cozza di Scardovari, l'adeguatezza dei sistemi previsti per l'identificazione e la rintracciabilità delle produzioni."

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art 6.4 Procedure di sorveglianza Al fine di garantire la costante conformità ai requisiti disciplinati, CSQA controlla annualmente, per tutti soggetti controllati, la corretta compilazione della documentazione relativa all’autocontrollo, valutando in particolare il mantenimento della rintracciabilità della materia prima e del prodotto, controlli

confezionatori hanno la responsabilità di definire e applicare procedure di identificazione e rintracciabilità in grado di assicurare che il 100% del prodotto identificato come DOP risponda ai requisiti disciplinati

Confezionatore

Resilienza economica
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)
Resilienza economica

aziendali,

cavane"

allevatori, ai fini della tracciabilità della denominazione Cozza di Scardovari, devono garantire e mantenere in autocontrollo registrazioni (MOD 002 Scheda lavorazione in Cavana, o documentazione analoga) adeguate fornire evidenza del rispetto del disciplinare di produzione, dell’identificazione degli impianti utilizzati ai fini della DOP e dell’identificazione del materiale idoneo ai fini della DOP; in particolare circa: l’ identificazione degli impianti di allevamento in cui si allevano le cozze; l’identificazione della cavana di lavorazione e del prodotto idoneo ai fini della DOP; - rinnovo delle reti per formare la resta con diradamento dei mitili e pulizia dagli epibionti; identificazione e registrazione delle attività di sgranatura e calibrazione delle cozze; identificazione e registrazione del prodotto insacchettato da ogni allevatore; le quantità di cozze ottenute idonee ai fini della DOP Cozza di Scardovari cedute; Copia di dette registrazioni potrà essere a disposizione anche all’interno della cavana in cui viene lavorato il prodotto."

operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare

ricevuta rilasciata dal confezionatore, che ne deve conservare copia, all’allevatore contenente gli elementi previsti per DDT. Tale ricevuta, a registrazione dell’avvenuto controllo, dovrà essere siglata dal medesimo operatore. La documentazione di accompagnamento delle cozze al confezionatore deve riportare la dicitura “cozze idonee per Cozza di Scardovari DOP”."

Al momento del ricevimento il confezionatore verifica, sull’elenco allevatori riconosciuti, l’idoneità della provenienza. Delle operazioni di confezionamento devono essere prodotte, mantenute, rese disponibili ai controlli e trasmesse (quando richiesto) adeguate registrazioni dalle quali risultino per ogni data di confezionamento: la data (o il lotto) di produzione che identifica il prodotto immesso al confezionamento, la quantità di prodotto confezionata con la denominazione Cozza di Scardovari,la tipologia confezionata

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_078 Visibilità del prodotto IG Esposizione in diversi canali o implementazione di strategie per la promozione e la diffusione del prodotto sta Art. 2 Funzioni, scopi e finalità "Il Consorzio non persegue scopo di lucro, ha seguenti scopi che svolge a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della DOP ""Cozza di Scardovari"": 8) estendere in Italia ed all'Estero la conoscenza, la diffusione della DOP ""Cozza di Scardovari"", nonchè delle sue caratteristiche di qualità svolgendo comunque apposita promozione ed opera di informazione anche riferita alla sua filiera produttiva. ]

(esteri o nazionali) in cui il prodotto IG è stato venduto durante il periodo di riferimento

Buona governance Partecipazione Dialogo con gli stakeholder IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi Numero totale di riunioni formali tra dirigenti membri o rappresentanti del consiglio di amministrazione dell'IG all'anno, con ordini del giorno e verbali conservati per documentare il processo decisionale

stakeholder IND_198 Riunioni dei membri GI tenutesi Numero totale di incontri formali/informali tenuti ogni anno con produttori di IG, in cui manager e membri del consiglio forniscono rapporti, informazioni attuali e spiegano le decisioni prese, consentendo l'interazione

governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

Art. 2 Funzioni, scopi e finalità Inoltre il Consorzio nell'ambito degli scopi statutari svolge le seguenti attività nell'interesse dei consorziati: 1) favorisce ed aderisce alle iniziative atte ad organizzare e facilitare, anche direttamente la vendita e l'esportazione da parte dei consorziati e

Le riunioni formali devono avere un ordine del giorno e devono essere conservati verbali (con un elenco delle presenze). sta Art 15 Riunioni del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione convocato e presieduto dal Presidente del Consorzio o da chi ne fa le veci tutte le volte che lo riterrà utile, oppure quando ne sia fatta domanda dalla maggioranza dei Consiglieri.

Gli incontri devono essere aperti tutti produttori di IG che desiderano partecipare; viene tenuto un elenco delle presenze sta Art 10 L’assemblea

Il confezionatore ha la responsabilità di identificare e tracciare il prodotto in ingresso e in lavorazione in conformità alle prescrizioni del disciplinare e del piano dei controlli. Il 100% del prodotto destinato a DOP deve rispettare le caratteristiche disciplinate

Confezionatore

o cellule viventi nel prodotto IG come risultato del collegamento all'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)

Presenza di nutrienti specifici e diversi, micronutrienti o cellule viventi nel prodotto IG che hanno un impatto positivo sulla salute, come risultato del legame con l'origine (biodiversità, suoli, pascoli, pratiche di trasformazione dolce, ecc.)

ddp Art 5 DESCRIZIONE DEL METODO DI OTTENIMENTO DEL PRODOTTO - selezione del prodotto e confezionamento

A garanzia della separazione delle produzioni atte alla indicazione di origine protetta Cozza di Scardovari dalle produzioni generiche eventualmente presenti, le produzioni atte alla DOP devono essere opportunamente identificate in modo tale da essere in ogni momento distinguibili da produzioni generiche. Ove non possibile evitare la promiscuità con lavorazioni di prodotto generico delle linee di lavorazione e/o confezionamento della DOP, o di loro parti, deve essere attuata la separazione temporale delle lavorazioni, ovvero lavorazioni DOP e generiche devono avvenire in tempi disgiunti. Tale differimento temporale delle lavorazioni DOP e non DOP, rispettivamente – viene stabilito dal produttore, e deve essere scrupolosamente osservato; gli orari di lavorazione della DOP registrati sulla documentazione di autocontrollo

Al fine di garantire la vitalità, la freschezza e le caratteristiche igienico-sanitarie del prodotto, preservarne la peculiare qualità, garantire il controllo per evitare frodi legate al mescolamento con cozze provenienti da altre zone di produzione, il prodotto viene da sempre confezionato all’interno della catena di processo dopo l’uscita dalle vasche di depurazione.

sta Art 2 Funzioni, scopi e finalità "Il Consorzio non persegue scopo di lucro, ha seguenti scopi che svolge a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della DOP ""Cozza di Scardovari"": 7) tutelare, difendere, anche in sede giudiziaria, in Italia e all'Estero e vigilare affinchè, da parte di chiunque, non vengano usati indebitamente, abusivamente od illegalmente, anche riferiti a categorie merceologiche diverse la dicitura ""Cozza di Scardovari"", il marchio consortile (qualora adottato), segno distintivo della DOP ""Cozza di Scardvari"", contrassegno ed ogni altro simbolo o dicitura che la identifichi, ed affinchè non vengano usati nomi, denominazioni, diciture e simboli comunque atti trarre in inganno l'acquirente od il consumatore." 10) collaborare nell’attivita di vigilanza con I'ex Ispettorato Centrale Repressione Frodi, ora Ispettorato Centrale per la Tutela della Qualita e RepressioIne Frodi dei Prodotti Agro-alimentari, ai sensi del D.M. del 12 ottobre 2000, con quale, conformemente alle previsioni dell’art. 14, comma 15, lettera d) della legge 526/1999, sono state impartite le direttive per la collaborazione dei Consorzi di tutela delle DOP e delle IGP, nell’attivita di vigilanza.

Il confezionatore ha la responsabilità di accettare ai fini dell DOP esclusivamente mitili provenienti dagli allevamenti riconosciuti. Ha inoltre l'obbligo di registrare nei registri aziendali tutte le informazioni previste dal PdC per ogni partita lavorata e confezionata

Confezionatore

Il Consorzio ha la responsabilità di promuovere la conoscenza ed il commercio della DOP "Cozza di Scardovari" in italia e all'estero.

Consorzio di tutela

Consorzio di tutela

mirati a perseguire l'obbiettivo

Il consiglio di amministrazione è convocato dal presidente tutte le volte che si ritiene opportuno Consorzio di tutela

è convocata dal presidente tutte le volte che si ritiene opportuno Consorzio di tutela

Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare adottare metodiche opportune per separare le produzioni DOP dalle convenzionali.

Confezionatore

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare immediatamente prodotto per evitare commistione con prodotto non idoneo alla DOP.

Il Consorzio di tutela Cossa di Scardovari DOP ha anche tra le sue funzioni quella di attuare procedure per il corretto utilizzo di marchi, diciture etc.

salinità delle acque della laguna permette di avere un prodotto con un tenore di sodio nelle sue carni, nettamente inferiore a quello presente in bivalvi allevati in mare (come mostrato dai confronti con dati nazionali INRAN) e da ciò ne deriva un alimento con un sapore molto più delicato, meno salato di quello proveniente dagli allevamenti in mare e che concorre alla dolcezza delle carni." La Cozza di Scardovari DOP ha un livello di sodio inferiore rispetto a prodotti simili allevati in mare, questa caratteristica è riconducibile all'ambiente di allevamento Allevamento

Resilienza
Resilienza economica
Buona governance Partecipazione Dialogo con gli
Buona

o minimamente trasformati,

Consorzio ha anche

produttori, lavoratori di imprese private; genere. Se il sostegno allo sviluppo delle capacità ha assunto la forma di sostegno finanziario, deve essere fornita la prova che è stato utilizzato in modo efficace, altrimenti non dovrebbe essere preso in considerazione. Comprendere la natura degli argomenti (generali o specifici del prodotto IG) sta Art. 2

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