Mela Val di Non DOP - ID CARD

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MELA VAL DI NON DOP

DOCUMENTI ANALIZZATI

Disciplinare di produzione - Data di riferimento 08/09/2010

Piano dei Controlli - Data di riferimento 28/07/2017

Tariffario – Data di riferimento 11/10/2021

Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 09/11/2017

IlConsorziodituteladellaMeladiValdiNonDOPèfortementeimpegnatonellasostenibilitàattraversoprogetti mirati, come le Celle Ipogee per ridurre l’impatto ambientale, e la certificazione di tutte le imprese della filiera agricolaconglistandardGlobalGapeGRASP,oltreallacertificazioneBRC/IFSpergarantireigieneesicurezzanei magazzini.Ladocumentazionerelativaaquesteattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.

NUMERO INDICATORI

QUALIVITA

ANALISI GENERALE

→ PUNTI DI FORZA

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 21 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.

I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.

Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.

›› Rispetto al benchmark del settore ortofrutticolo :

1. Valutazione rischi sicurezza : nel piano di controlli della Mela Val di Non DOP si contemplano requisiti relativi alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda per condurre le attività di controllo sulla IG (IND_238).

2. Sviluppo della comunità : la filiera della Mela Val di Non DOP, coinvolgendo circa 5000 produttori, costituisce il principale fondamento economico per le valli, garantendo anche il mantenimento della popolazione e delle famiglie in territorio montano (IND_277).

3. Pratiche di gestione del suolo : il disciplinare di produzione prevede l’inerbimento e lo sfalcio dell’erba. Queste pratiche agronomiche favoriscono la dotazione della sostanza organica dei meleti, contrastano l’erosione del suolo, mantengono la dotazione idrica del terreno e tutelano la biodiversità (IND_389).

4. Conservazione del prodotto : alcuni operatori utilizzano per la conservazione dei frutti strutture naturali scavate all’interno della roccia (celle ipogee), questo permette potenzialmente di ridurre il consumo di energia (e di CO2), di ridurre il consumo idrico, di preservare il paesaggio e il territorio agricolo, evitando di edificare nuove strutture di superficie.

→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO

Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 21 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.

I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità

›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto ortofrutticoli

QUALIVITA

• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

Solo due dei prodotti analizzati ottemperano a questo indicatore prevedendo “In particolare, per il raggiungimento dei propri fini i istituzionali, il Consorzio può: [...] c) promuovere programmi di ricerca e sperimentazione agraria diretti al miglioramento e alla razionalizzazione produttiva delle aziende”. e “Il Consorzio fra l’altro potrà provvedere [...] d) Organizzare, promuovere, e sponsorizzare convegni, incontri e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo del prodotto ed altresì finanziare ricerche scientifiche nel campo”.

• IND_053 Effetti sull’economia locale

Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore prevedendo che “La coltura del [...] costituisce pertanto un importante filiera produttiva sia a livello interregionale (Lom -

bardia ed Emilia Romagna) che Nazionale, non solo per il settore in sé ma anche per l’indotto che origina e per il ruolo di sostegno all’economia del territorio. Tra le attività imprenditoriali strettamente connesse vanno considerate anche quelle per la meccanizzazione delle diverse operazioni colturali e di condizionamento, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del “packaging”, ed il sistema dei trasporti”

• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

Quattro dei prodotti analizzati prevedono requisiti su questo indicatore prevedendo a livello di statuto che “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 10) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate all’assicurazione del mantenimento dell’elevato standard qualitativo siffatto dalla disciplina di produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato”

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

Solo uno dei prodotti analizzati prevede requisiti in tal senso a livello di statuto “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 4)Promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative che hanno accreditato la denominazione sui mercati nazionali ed esteri”.

• IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

Cinque dei disciplinari valutati prevedono requisiti in relazione alla gestione dei reclami. Es: “Gli operatori nel caso ritenessero situazioni non congrue possono presentare reclami” o “Con la sottoscrizione della domanda di adesione al sistema di controlli il richiedente si impegna a: [...] - tenere una registrazione dei reclami dei clienti relativamente al prodotto certificato e rendere disponibili tali registrazioni all’organismo di certificazione [...]”

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

Tre dei disciplinari valutati ottempera al requisito prevedendo a livello di statuto del Consorzio la responsabilità di supportare i consorziati al fine di migliorare il risultato produttivo attraverso servizi di informazione e assistenza

• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

Solo uno dei disciplinari valutati prevede esplicitamente a livello statutario che il Consorzio “ha anche la funzione di assistere i produttori nel miglioramento della produzione attraverso corsi di formazione”.

• IND_362 Varietà e razze adattate localmente

Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera al requisito prevedendo “La denominazione [...] individua i bulbi della Specie [...] limitatamente ai seguenti ecotipi autoctoni, che si distinguono in base alla forma e alla precocità di bulbificazione derivante dall’influenza del fotoperiodo: “Tondo Piatta” o primaticcia; “Mezza Campana” o medio precoce; “Allungata” o “Tardiva”.

• IND_433 Piano consumo acqua

QUALIVITA

Solo uno dei prodotti valutati ottempera a questo indicatore prevedendo “Irrigazione: la tipica piovosità autunno-primaverile e la composizione intrinseca dei terreni alluvionali della pianura bolognese s’integrano in maniera perfetta alla rete di torrenti naturali e canali artificiali, utilizzati dai produttori per fornire durante la coltivazione regolari apporti irrigui, evitando sprechi”.

›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili

IND_078 Visibilità del prodotto IG

Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “[...] organizzare e gestire manifestazioni ed attività promozionali volte a informare sulle caratteristiche del prodotto e a promuovere la D.O.P. “Mela Val di Non” e comunque ogni iniziativa intesa a valorizzare il prodotto o ad accrescerne la notorietà o a migliorarne l’immagine, anche tramite la gestione di marchi collettivi; -collaborare con enti e soggetti aventi scopi affini per promuovere e realizzare iniziative atte alla valorizzazione ed al sostegno dei prodotti tutelati [...]”

›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto

In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.

1. IND_028 Redditività a lungo termine : la redditività è un tema sostanziale riferibile alla resilienza economica importante per il mantenimento delle imprese e per le ricadute positive sul tessuto socio economico locale.

2. IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati : l’indicatore fa riferimento al pilastro della resilienza economica. Definizione di prezzo di vendita, andamento di mercato, regolazione delle produzioni hanno lo scopo di assicurare la giusta remunerazione ai produttori.

3. IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG : anche questo indicatore si riferisce al pilastro della resilienza economica con la finalità di ridurre gli scarti del prodotto; pur tuttavia ha possibili ricadute anche rispetto alle tematiche ambientali (economia circolare) e/o etico sociali.

4. IND_104 Gestione del rischio : l’indicatore è riferibile al pilastro della resilienza economica e prevede l’adozione di misure atte a gestire correttamente gravi crisi di mercato allo scopo di tutelare i produttori e mantenere la sostenibilità economica. Si tratta di un indicatore adottato solo da uno dei prodotti analizzati di tutto il paniere, di comparti diversi da quello ortofrutticolo.

5. IND_387 Tutela del paesaggio : l’indicatore è riferito al pilastro dell’integrità ambientale e si prefigge l’obiettivo di tutelare il territorio che esprime il prodotto. L’indicatore è ottemperato solo da due dei prodotti del paniere analizzato.

QUALIVITA

TABELLA INDICATORI

INDICATORI

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_053 Effetti sull'economia locale

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità

IND_078 Visibilità del prodotto IG

IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi

IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo 2X

IND_433 Piano consumo acqua

PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA

Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 16, variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23

TEMI SPECIFICI MELA VAL DI NON DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 12 indicatori (11 effettivi e 1 potenziali) sui 16 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto ortofrutticolo. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 12,7 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.

• I 12 indicatori applicati dal prodotto sono:

IND_004 Aggiornamento per certificazione IG

IND_010 Conservazione dei registri

IND_043 Approvvigionamenti locali

IND_057 Produzione di IG

IND_060 Punti di controllo qualità

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti

IND_069 Attrezzature e locali puliti

IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie

IND_074 Etichettatura del prodotto

IND_075 Sistema di tracciabilità forward

IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità –

IND_078 Visibilità del prodotto IG

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

– IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo

IND_053 Effetti sull’economia locale –

IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

IND_076 Ricerca sui prodotti IG

• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA

IND_028 Redditività a lungo termine

IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

– IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

– IND_085 Nuovi mercati geografici

IND_086 Presenza commerciale

IND_104 Gestione del rischio

IND_122 Stagionalità del prodotto

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE

DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:

• IND_021 Investimenti in ricerca e sviluppo IG

• IND_053 Effetti sull’economia locale

• IND_076 Ricerca sui prodotti IG

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG

• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.

• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a: – Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine

QUALIVITA

– Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati

– Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG

– Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare

– Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio

• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029

Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.

Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.

Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO

PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di sicurezza alimentare: BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimo-

niali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).

• Standard in materia di economia circolare: ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).

• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).

→ CONSIDERAZIONI

Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.

PILASTRO BUONA GOVERNANCE

Il pilastro della buona governance è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI MELA VAL DI NON DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media del comparto ortofrutticolo (3,7) e sotto la medsia delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).

• Gli indicatori applicati sono:

– IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi – IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi – IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni.

• L’indicatore che non risulta essere applicato è il

IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG.

• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_174 Piano di gestione della sostenibilità

QUALIVITA

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE ORTOFRUTTA

La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG

• Confrontando i prodotti del settore degli ortofrutticoli con le altre categorie merceologiche analizzate, l’unico requisito mancante è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

– Audit: IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.

Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.

– Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.

QUALIVITA

– Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.

Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.

– Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.

Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO

PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione: ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.

• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

→ CONSIDERAZIONI

Governance del territorio : il prodotto ha un rapporto molto forte (sostanziale ed emozionale) con il territorio da cui proviene. Sarebbe interessante ed auspicabile definire obiettivi di sostenibilità non solo riferiti al prodotto ma anche riferiti/riferibili al territorio che lo esprime

migliorando l’applicazione degli indicatori (IND da 161 a 170; 173 - 174 - 175 - 204 - 208). A titolo meramente esemplificativo si faccia riferimento al tema del turismo enogastronomico locale, valorizzando l’impiego della IG in sostituzione dei prodotti similari. Aspetto peraltro in linea con il nuovo regolamento 2024/1143 sulle IG. Possibile utilizzare a riferimento la norma internazionale ISO 37101: 2019 “Città e comunità sostenibili” che definisce una metodologia strutturata e sistematica per gestire lo sviluppo sostenibile delle Comunità, dei Distretti, etc.

PILASTRO BENESSERE SOCIALE

Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 7 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,1. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5.

Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI

SPECIFICI MELA VAL DI NON DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 5 indicatori (tutti effettivi) sui 7 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media dei 3,1 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).

• I 5 indicatori applicati sono:

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione –

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale –

IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità

• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola e l’indicatore

IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:

IND_225 Assenza di sostanze sintetiche (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo) –

IND_226 Presenza di nutrienti preziosi (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

La gran parte dei prodotti del comparto ortofrutticolo analizzati non prevede in modo esplicito

QUALIVITA

• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione

• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi

• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola

• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG

• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappre -

sentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.

• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori:

– Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)

Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola

• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:

QUALIVITA

Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale

Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.

Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.

Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.

Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE

Diversi fra gli indicatori completamente disattesi potrebbero essere ottemperati attraverso una strategia che preveda l’adozione di norme tecniche riconosciute a livello internazionale che possono essere utilizzati come metodologia volta al raggiungimento di obiettivi specifici. Si tratta di norme tecniche applicabili in taluni casi direttamente al prodotto e in altri alla gestione delle imprese.

Molti di questi strumenti normativi possono essere di supporto anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)

• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)

• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000

• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).

→ CONSIDERAZIONI

• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.

• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.

• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.

PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE

Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 3 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.

→ TEMI SPECIFICI MELA VAL DI NON DOP

• Il prodotto analizzato conta un totale di 1 indicatori (effettivo) sui 3 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona in linea con la media dei prodotti ortofrutticoli (la cui media è 0,9) e sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.

• L’indicatore che viene applicato è IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo presente solo in un altro dei prodotti analizzati.

QUALIVITA

• Gli indicatori del comparto non applicati sono:

IND_362 Varietà e razze adattate localmente

IND_433 Piano consumo acqua

• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:

IND_331 Alimentazione animale (non applicabile)

IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)

IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra

IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG

IND_387 Tutela del paesaggio

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO

I principali indicatori da implementare per il comparto ortofrutticolo sono:

• IND_362 Varietà e razze adattate localmente

• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo

• IND_433 Piano consumo acqua

NB: Attraverso l’adozione di sistemi di certificazione volontaria a fonte di standard internazionali l’IND_433 è ottemperato ma non considerato in questa analisi poiché l’adozione di standard volontari non rientra nei riferimenti normativi e documentali considerati.

→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG

• I prodotti ortofrutticoli con la media di 0,9 indicatori applicati sono leggermente sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.

• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:

Qualità dell’aria : IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.

QUALIVITA

Emissioni : IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.

Diversità dell’ecosistema e diversità genetica : IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.

Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.

– Qualità del suolo: IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.

Uso efficiente dell’energia : IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.

Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.

– Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.

→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE

Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.

• Organizzazione: ISO 37001

• Impatto ambientale: ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001

• Biodiversità: Biodiversity Friend

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.

→ CONSIDERAZIONI

• Impatto ambientale: gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.

• Biodiversità: la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti)  per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.

QUALIVITA

• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.

• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.

• Gestione dei rifiuti: il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile.  Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.

QUALIVITA

MELA VAL DI NON DOP

MELA VAL DI NON DOP

ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE

61 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 21 indicatori di sostenibilità

:: 29 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 25 PIANO DI CONTROLLO :: 4 STATUTO :: 3 ALTRI REGOLAMENTI

OdC

piano dei controlli. Il tariffario viene approvato dal Consorzio di tutela successivamente da ICQRF. L'OdC ha la responsabilità di applicare il Tariffario senza alcuna variazione e gli operatori riconosciuti (produttori agricoli, confezionatori) hanno la responsabilità di corrispondere le quote previste all'OdC.

Costi IND_004 Aggiornamento

produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

pdc Art 7 Adempimenti documentali dei soggetti riconosciuti "7.2 – Documentazione sistematicamente trasmessa a CSQA confezionatori riconosciuti sono tenuti a trasmettere a CSQA entro il 30 novembre la quantità di mele idonee alla denominazione distinte per varietà approvvigionate da ogni produttore agricolo, con prospetto riassuntivo di tutti conferimenti ricevuti, anche in formato elettronico, riportante produttore agricolo, quantità conferita, varietà, data conferimento, numero documento. confezionatori riconosciuti sono tenuti a trasmettere a CSQA sistematica comunicazione mensile, entro 15 del mese successivo: delle quantità di mele mensilmente confezionate come “Mela Val di Non” D.O.P. distinte per varietà (numero di confezioni e/o kg). [ ]"

Il confezionatore ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente le mele provenienti dai produttori agricoli riconosciuti. Ne consegue che deve avere sempre l'elenco aggiornato degli stessi e deve aggiornare sempre quantitativi di mele idonee conferiti.

Confezionatore

(dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata

pdc Art 13 Identificazione e rintracciabilità delle produzioni "13.3 – Identificazione rintracciabilità Il produttore agricolo, ai fini dell’idoneità alla denominazione DOP MELA VAL DI NON deve garantire e mantenere in autocontrollo adeguate registrazioni relative a: identificazione e registrazione degli appezzamenti destinati a DOP MELA VAL DI NON; data di raccolta, quantità di mele raccolte/vendute/conferite ed il relativo destinatario (es. Bolla di conferimento). " L'operatore riconosciuto (azienda agricola, confezionatore) ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla quantità di mele raccolte/vendute/conferite. La valuatazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconsciuti come fattore economico aziendale ma non è richiestal da disciplinare.

ddp Art 4 Elementi che comprovano l'origine. "4.4. Rintracciabilità: A livello di controlli per l’attestazione di provenienza della produzione D.O.P., la prova dell’origine della «Mela Val di Non» dalla zona geografica di produzione delimitata è certificata dall’organismo di controllo di cui all’articolo 7 sulla base di numerosi adempimenti cui si sottopongono produttori interessati nell’ambito dell’intero ciclo produttivo. principali di tali adempimenti, che assicurano la rintracciabilità del prodotto, in ogni segmento della filiera, cui si sottopongono produttori e/o confezionatori sono seguenti: iscrizione ad un apposito elenco dei produttori di “mela Val di Non”; tenuta del catasto di tutti terreni sottoposti alla coltivazione di «Mela Val di Non»; tenuta di appositi registri di produzione e condizionamento."

Noce o Anaunia, è situata nella Provincia Autonoma di Trento. Tale zona, riferita alle relative Valli comprende l’intero territorio dei comuni di seguito elencati: Andalo, Amblar, Bresimo, Brez, Cagnò, Caldes, Campodenno, Castelfondo, Cavareno, Cavedago, Cavizzana, Cis, Cles, Cloz, Commezzadura, Coredo, Croviana, Cunevo, Dambel, Denno, Dimaro, Don, Flavon, Fondo, Livo, Malè, Malosco, Mezzana, Monclassico, Nanno, Ossana, Peio, Pellizzano, Rabbi, Revò, Romallo, Romeno, Ronzone, Ruffrè, Rumo, Sanzeno, Sarnonico, Sfruz, Smarano, Spormaggiore, Sporminore, Taio, Tassullo, Terres, Terzolas, Ton, Tres, Tuenno, Vermiglio, Vervò."

L'operatore riconosciuto (azienda agricola, confezionatore) ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valuatazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconsciuti come fattore economico aziendale ma non è richiestal da disciplinare.

Agricoltore, confezionatore

confezionatore

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di verificare la rispondenza di appezzamenti e frutti situati e provenienti dall'area geografica definita dalla DOP da soggetti riconosciuti. Allevatore, confezionatore

Allevatore, confezionatore

locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)

di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

aziendali, provenienza dei fornitori ddp Art 3 Zona di Produzione "La zona di produzione della D.O.P. «Mela Val di Non», corrispondente al bacino idrografico del Torrente Noce ricadente nella Val di Sole e Val di Non, altrimenti chiamate Valli del Noce o Anaunia, è situata nella Provincia Autonoma di Trento. Tale zona, riferita alle relative Valli, come risulta dalla cartografia di riferimento, comprende l’intero territorio dei seguenti Comuni: Andalo, Amblar, Bresimo, Brez, Cagnò, Caldes, Campodenno, Castelfondo, Cavareno, Cavedago, Cavizzana, Cis, Cles, Cloz, Commezzadura, Coredo, Croviana, Cunevo, Dambel, Denno, Dimaro, Don, Flavon, Fondo, Livo, Malè, Malosco, Mezzana, Monclassico, Nanno, Ossana, Peio, Pellizzano, Rabbi, Revò, Romallo, Romeno, Ronzone, Ruffrè, Rumo, Sanzeno, Sarnonico, Sfruz, Smarano, Spormaggiore, Sporminore, Taio, Tassullo, Terres, Terzolas, Ton, Tres, Tuenno, Vermiglio, Vervò" Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente materia prima proveniente dall'area geografica definita dalla DOP da soggetti riconosciuti.

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale

2.2.1 Descrizione del prodottoaspetto esterno "All’atto dell’immissione al consumo frutti devono essere interi, di aspetto fresco e sano, puliti, privi di sostanze ed odori estranei. frutti dovranno essere di forma: tronco-conica oblunga per Golden Delicious e Red Delicious; tronco-conica o appiattita per Renetta Canada. La colorazione tipica dei frutti è: dal verde al giallo, volte con faccetta rosata, per Golden Delicious; giallo-verdastra con buccia rugosa per Renetta Canada; rossa su fondo verde/giallo per Red Delicious." Il confezionatore ha la responsabilità di verificare che il 100% delle cozze identificate come DOP siano conformi ai requisiti qualitativi disciplinati. Non sono ammesse deroghe

Confezionatore

Resilienza
Resilienza

Resilienza

Resilienza

del prodotto e informazioni

del prodotto

totale

di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale

di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp

Val di Non”, entro due mesi dalla

ha la responsabilità di gestire meleti esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp. Non sono ammesse deroghe pertanto 100% dei meleti deve essere conforme alle caratteristiche previste.

Agricoltore

DI OTTENIMENTO Controllo della produzione "Controllo della produzione – Il controllo del carico produttivo viene eseguito attraverso una opportuna gestione delle operazioni di potatura ed interventi di diradamento, al fine di ottenere la miglior qualità delle produzioni. La potatura deve essere eseguita manualmente ogni anno durante il periodo invernale di riposo della pianta e deve mirare a garantire il giusto rapporto tra gemme frutto e vigoria." L'agricoltore ha la responsabilità di gestire meleti esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp. Non sono ammesse deroghe pertanto 100% dei meleti deve essere conforme alle caratteristiche previste.

L’uso di sistemi irrigui è pratica ritenuta indispensabile per l’ottenimento di produzioni di qualità, e viene eseguita da marzo ad ottobre secondo le necessità."

Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art 5.5 METODO DI OTTENIMENTO raccolta "La raccolta viene effettuata esclusivamente a mano e deve effettuarsi nei mesi di agosto, settembre, ottobre e prima quindicina di novembre a seconda della maturazione fisiologica delle varietà."

L'agricoltore ha la responsabilità di gestire meleti esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp. Non sono ammesse deroghe pertanto 100% dei meleti deve essere conforme alle caratteristiche previste.

Agricoltore

Agricoltore

L'agricoltore ha la responsabilità di gestire meleti esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp. Non sono ammesse deroghe pertanto 100% dei meleti deve essere conforme alle caratteristiche previste.

Agricoltore

Le produzioni massime realizzabili non possono superare le 68 t/ha, nell’intera zona di produzione. L'agricoltore ha la responsabilità di gestire meleti esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp. Non sono ammesse deroghe pertanto 100% dei meleti deve essere conforme alle caratteristiche previste.

"Dopo la raccolta, le mele devono essere conservate in celle frigo in atmosfera controllata o in strutture idonee garantire la conservabilità dei frutti, purchè sotto il controllo dell’Organismo di Controllo autorizzato al fine di garantire la tracciabilità del prodotto."

Il confezionatore ha l'obbligo di conservare in modo idoneo frutti garantendone la conservabilità. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP.

Confezionatore

modalità di

evidenziate. Qualora il prodotto risultasse non conforme ai requisiti disciplinati l’operatore è tenuto alla esclusione del lotto dal circuito della DOP ed alla registrazione dei quantitativi oggetto di tali interventi; deve essere inoltre fornita evidenza oggettiva di eventuali non conformità emerse e delle relative modalità di gestione. E’ cura del confezionatore documentare e trattenere il lotto di prodotto di conferimento sottoposti ad analisi (durezza, tenore zuccherino, acidità e Indice di Thiault per Golden delicious) fino a positivo esito del controllo analitico ovvero sottoporlo ai trattamenti previsti al successivo punto 8.1 e 8.2 in caso di non conformità. Il soggetto che immette in commercio il prodotto con la denominazione Mela Val di Non si accerta in autocontrollo che il prodotto finito presenti le caratteristiche in conformità alle prescrizioni del disciplinare. risultati di tale autocontrollo, con gli specifici identificativi dei lotti di prodotto di conferimento esaminati, devono essere opportunamente registrati secondo proprio piano di autocontrollo. Caratteristiche chimiche e fisiche requisiti di conformità relativi all’indice di Thiault, al tenore zuccherino, all’acidità e alla durezza entro due mesi dalla raccolta, vengono accertati in autocontrollo mediante analisi del prodotto distinto per ogni varietà, ogni 5000 ton o frazione con campione formato da almeno 10 frutti selezionati casualmente (invio campione a un laboratorio o determinazione in azienda con strumentazione opportunamente tarata). lotti da cui sono stati prelevati campioni devono essere identificati e trattenuti in magazzino, possono essere liberalizzati per l’immissione al consumo dopo completo e positivo esito dei riscontri analitici effettuati. referti di analisi (con riferimenti identificativi del lotto di prodotto analizzato) devono essere conservati e resi disponibili per controlli di conformità. Qualora l'esito analitico fornisca risultati non conformi, il campionamento ed analisi devono essere estesi ad un insieme di 5 campioni, sullo stesso lotto, formati secondo le stesse modalità precedentemente indicate e giudizio viene espresso sulla base del valore medio della totalità delle 5 determinazioni effettuate. Nei casi in cui il valore medio così determinato non risulti conforme, il lotto coinvolto deve essere escluso dal circuito DOP e deve essere effettuato un’ulteriore campionamento e analisi in autocontrollo su 5 campioni da 5 lotti diversi. L’avvenuta esclusione del lotto e gli esiti analitici non conformi devono essere

soggetti produttivi della filiera hanno l'obbligo di verificare in autocontrollo la conformità analitica del prodotto finito idoneo alla DOP.

Agricoltore, Confezionatore

Resilienza economica

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni

del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità

per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

in autocontrollo Caratteristiche chimiche e fisiche

requisiti di conformità relativi all’indice di Thiault, al tenore zuccherino, all’acidità e alla durezza entro due mesi dalla raccolta, vengono accertati in autocontrollo mediante analisi del prodotto distinto per ogni varietà, ogni 5000 ton o frazione con campione formato da almeno 10 frutti selezionati casualmente (invio campione a un laboratorio o determinazione in azienda con strumentazione opportunamente tarata). lotti da cui sono stati prelevati campioni devono essere identificati e trattenuti in magazzino, possono essere liberalizzati per l’immissione al consumo dopo completo positivo esito dei riscontri analitici effettuati. referti di analisi (con riferimenti identificativi del lotto di prodotto analizzato) devono essere conservati e resi disponibili per controlli di conformità. Qualora l'esito analitico fornisca risultati non conformi, il campionamento ed analisi devono essere estesi ad un insieme di 5 campioni, sullo stesso lotto, formati secondo le stesse modalità precedentemente indicate e il giudizio viene espresso sulla base del valore medio della totalità delle 5 determinazioni effettuate. Nei casi in cui il valore medio così determinato non risulti conforme, il lotto coinvolto deve essere escluso dal circuito DOP deve essere effettuato un’ulteriore campionamento e analisi in autocontrollo su 5 campioni da 5 lotti diversi. L’avvenuta esclusione del lotto e gli esiti analitici non conformi devono essere comunicati a CSQA Certificazioni. "

Art 6.5.1 Sorveglianza in autocontrollo Aspetto esterno, calibro, categoria e caratteristiche organolettiche

"La rispondenza alle caratteristiche disciplinate è verificata in autocontrollo in continuo su prodotto confezionato o in corso di confezionamento e documentata mediante annotazione dei quantitativi di prodotto ottenuto da attuarsi su apposita documentazione di registrazione. Qualora il prodotto risultasse non conforme ai requisiti disciplinati, il detentore è tenuto alla gestione dei quantitativi in oggetto in accordo con le previsioni di cui al successivo punto 8.1 – Gestione delle non conformità da parte degli operatori di filiera. Tutte le registrazioni derivanti dall’autocontrollo e le informazioni relative alla gestione delle eventuali non conformità devono essere conservate e rese disponibili ai controlli di CSQA ."

CSQA "Per quanto concerne parametri legati alle caratteristiche chimiche da valutare entro due mesi dalla raccolta (Indice di Thiault, acidità, durezza e tenore zuccherino) CSQA effettua un campionamento ogni 20.000 ton. di prodotto idoneo alla DOP MELA VAL DI NON ritirato dai produttori, ed almeno 1 per anno, per ogni varietà, prelevando tre aliquote campionarie composte da almeno 10 frutti ciascuna selezionati casualmente da un lotto, idoneo alla DOP Mela Val di Non, in fase di conferimento o di stoccaggio. Delle tre aliquote formate, identificate in modo anonimo con codifica numerica e sigillate, una viene lasciata al confezionatore mentre delle due rimanenti ritirate da CSQA, una viene destinata alle analisi previste e l’altra viene conservata da CSQA per casi nei quali si renda necessaria la ripetizione della prova. Le analisi verranno effettuate o da ispettore CSQA con strumentazione automatica o da laboratorio incaricato da CSQA. In caso di contestazione del rapporto di prova il confezionatore può richiedere la ripetizione dell’analisi che sarà effettuata sulla terza aliquota detenuta da CSQA. Qualora l'esito analitico fornisca risultati non conformi, l’operatore, entro 5 giorni lavorativi dal ricevimento degli esiti, può chiedere la ripetizione dell’analisi sull’aliquota detenuta da CSQA, da svolgersi presso un laboratorio accreditato concordato dalle parti. La parte, informata su data ed orario della prova, ha facoltà si assistere con proprio rappresentante. Gli esiti dell’analisi hanno valore definitivo ed costi sono a carico della parte soccombente. In assenza di richiesta di ripetizione delle analisi o nel caso questa abbia confermato l’esito non conforme, CSQA estende campionamento ed analisi ad un insieme di 5 campioni, sullo stesso lotto, formati secondo le stesse modalità precedentemente indicate e il giudizio viene espresso sulla base del valore medio della totalità delle 5 determinazioni effettuate. Nei casi in cui il valore medio così determinato non risulti conforme, il lotto coinvolto deve essere escluso dal circuito DOP e CSQA effettuerà un’ulteriore campionamento su 5 lotti diversi."

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un poiano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare

Agricoltore Confezionatore

Confezionatore

L'OdC ha la responsabilità di verificare il rispetto dei requisiti qualitativi secondo tempi e modalità definiti dal PdC OdC

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

il deterioramento della qualità dei prodotti

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art 6.5.2

dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

Sorveglianza analitica CSQA Aspetto esterno, calibro, categoria e caratteristiche organolettiche

"Ai fini del controllo qualitativo (aspetto esterno, calibro, categoria e caratteristiche organolettiche) delle produzioni, CSQA, per ogni confezionatore in sede di verifica ispettiva, esegue valutazione qualitativa di prodotto confezionato ai fini della denominazione o in corso di confezionamento, secondo criteri riportati in Tab. 1. ]"

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un poiano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare

Art 7 Adempimenti documentali dei soggetti riconosciuti "7.2 – Documentazione sistematicamente trasmessa a CSQA confezionatori riconosciuti sono tenuti a trasmettere a CSQA entro il 30 novembre la quantità di mele idonee alla denominazione distinte per varietà approvvigionate da ogni produttore agricolo, con prospetto riassuntivo di tutti conferimenti ricevuti, anche in formato elettronico, riportante produttore agricolo, quantità conferita, varietà, data conferimento, numero documento. confezionatori riconosciuti sono tenuti a trasmettere a CSQA sistematica comunicazione mensile, entro 15 del mese successivo: delle quantità di mele mensilmente confezionate come “Mela Val di Non” D.O.P. distinte per varietà (numero di confezioni e/o kg). [ ]"

Il confezionatore ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente le mele provenienti dai produttori agricoli riconosciuti. Ne consegue che deve avere sempre l'elenco aggiornato degli stessi e deve aggiornare sempre quantitativi di mele idonee conferiti.

OdC

Confezionatore Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità

Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety)

IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni

Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità

ddp Art 7 Controlli "Il controllo per l’applicazione delle disposizioni del presente disciplinare di produzione è svolto da un organismo privato autorizzato, conformemente quanto stabilito dagli articoli 10 e 11 del Reg. (CE) n. 510 del 20 marzo 2006. [ ]." L'ente autorizzato attua le attività di verifica del rispetto del ddp a fronte del pdc. OdC

pdc Art 8 Gestione delle non conformità "Per non conformità si intende il mancato soddisfacimento dei requisiti specificati nel disciplinare e nel presente Piano dei Controlli, cui tutti soggetti devono attenersi ai fini dell’immissione delle produzioni nel circuito della DOP MELA VAL DI NON. Le non conformità possono essere rilevate sia dagli operatori nel corso delle specifiche attività, sia da CSQA nel corso dei controlli di conformità. Tutte le non conformità rilevate devono essere adeguatamente gestite allo scopo di impedire che prodotto non rispondente alle prescrizioni sia immesso nel circuito della denominazione. A tal fine diviene necessario prevedere ed attuare le opportune modalità di identificazione, documentazione, valutazione e risoluzione delle non conformità eventualmente riscontrate. ]"

pdc Art 8.1 Gestione delle non conformità Gestione delle non conformità da parte degli operatori della filiera

"Qualora un soggetto della filiera della DOP MELA VAL DI NON rilevi in autocontrollo una situazione di non conformità, deve procedere secondo seguenti criteri: • produrre registrazione della non conformità rilevata e definire modalità di gestione del prodotto non conforme al fine di riportarlo, qualora possibile, entro requisiti di conformità previsti (mediante, ad esempio, selezione e/o rilavorazione del lotto); • rendere disponibili evidenze delle non conformità rilevate e dei trattamenti adottati • fornire adeguata evidenza dell’esclusione del prodotto non conforme dal circuito della DOP MELA VAL DI NON, quando impossibile ripristinare le condizioni di conformità."

Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare

Agricoltore, confezionatore

Gli operatori riconosciuti hanno la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme

Agricoltore, confezionatore

Attrezzature e locali puliti

Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività

produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato

"Dopo la raccolta, le mele devono essere conservate in celle frigo in atmosfera controllata o in strutture idonee garantire la conservabilità dei frutti, purchè sotto il controllo dell’Organismo di Controllo autorizzato al fine di garantire la tracciabilità del prodotto."

Il confezionatore ha l'obbligo di conservare in strutture idonee frutti garantendone la conservabilità. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP.

Confezionatore

economica Qualità del prodotto e informazioni Sicurezza alimentare (Food safety) IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie Numero di mercati esteri in cui il prodotto IG è considerato conforme ai requisiti sanitari Comprensione dei requisiti (sanitari, fitosanitari, contenuto di sostanze e/o metalli, ecc.) che il prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione e trasformazione

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 11 Designazione del prodotto "In riferimento alle indicazioni apposte sulle confezioni, gli utilizzatori della denominazione “MELA VAL DI NON” D.O.P. devono rispettare la normativa generale in materia di etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari; devono inoltre attenersi al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso in applicazione delle disposizioni specifiche del Disciplinare di produzione e del presente Piano dei Controlli (punto 12.5).

Norme e standard di etichettatura,

IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art 13.3

di verificare

dell'autorizzazione sanitaria quando effettua controlli dal confezionatore OdC

Le bozze di presentazione di prodotto da utilizzare per l’immissione al consumo della ’”MELA VAL DI NON” DOP dovranno essere trasmesse, preventivamente alla stampa e successivo impiego, al Consorzio di tutela incaricato (oppure a CSQA, in assenza di tale Consorzio) per valutazione e convalida. Il Consorzio di tutela incaricato (oppure a CSQA, in assenza di tale Consorzio) valuta e approva la bozza di presentazione esclusivamente per quanto riguarda requisiti previsti dal disciplinare in materia di etichettatura. Ogni altra indicazione o informazione presente nell'etichetta stampata viene apposta sotto la diretta responsabilità dell’Azienda e sarà soggetta alla vigilanza delle Autorità preposte in materia di etichettatura e pubblicità dei prodotti alimentari." Confezionatore

"Le mele denominate DOP Mela Val di Non devono essere confezionate in imballaggi o confezioni tali da consentire la chiara identificazione del prodotto. Oltre al rispetto delle disposizioni vigenti in materia di presentazione del prodotto, gli elementi disciplinati specifici di etichettatura del prodotto DOP Mela Val di Non sono così definiti: • sulle confezioni di vendita o sui singoli frutti dovrà apparire la dicitura DOP ""Mela Val di Non""; nella designazione è vietata l'aggiunta di qualsiasi indicazione di origine non espressamente prevista dal disciplinare di produzione o di indicazioni complementari che potrebbero trarre in inganno consumatore; • in conformità alle disposizioni ministeriali, sulle confezioni deve essere riportata la seguente dicitura: “Certificato da Organismo di controllo autorizzato Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali”."

Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Confezionatore

Identificazione e rintracciabilià "[ ] Il soggetto responsabile del ricevimento inoltre deve garantire mantenere in autocontrollo adeguate registrazioni in modo da dare evidenza del rispetto dei requisiti disciplinati e che sia assicurato: 1) la registrazione/gestione delle etichette/imballaggi/confezioni utilizzati per il confezionamento di mele denominate DOP MELA VAL DI NON." Il confezionatore ha la responsabilità di rispetto delle caratteristiche disciplinate ed in autocontrollo deve

ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto

Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art 8 Etichettatura "Sulle confezioni di vendita o sui singoli frutti dovrà apparire la dicitura D.O.P. «Mela Val di Non». Nella designazione è vietata l’aggiunta di qualsiasi indicazione di origine non espressamente prevista dal presente disciplinare o di indicazioni complementari che potrebbero trarre in inganno consumatore." Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate

Confezionatore

Resilienza

Ogni soggetto è

svolta

e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione prodotta in autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità di prodotti e processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione e della rintracciabilità delle produzioni lavorate e/o ottenute ai fini della DOP. ]"

Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP.

Agricoltore / Confezionatore

Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine delle mele.

destinati a DOP MELA VAL DI NON; data di raccolta, quantità di mele raccolte/vendute/conferite ed il relativo destinatario (es. Bolla di conferimento). Al fine di assicurare la rispondenza la tracciabilità delle produzioni alla denominazione “MELA VAL DI NON” DOP il confezionatore riconosciuto deve rispettare requisiti disciplinati, produrre in autocontrollo e rendere disponibili ai controlli adeguate evidenze documentali (anche su supporto informatico) che consentano di verificare l’idoneità dei prodotti approvvigionati o autoprodotti, l’identificazione e la destinazione delle produzioni avviate alle successive fasi di lavorazione ai fini della DOP MELA VAL DI NON. Il soggetto responsabile del ricevimento deve registrare in apposita documentazione (Bolle di conferimento o altra documentazione equivalente), per ogni data di ricevimento, quantitativi di mele ricevute distinte per varietà e la relativa provenienza, inoltre deve garantire e mantenere in autocontrollo adeguate registrazioni in modo da dare evidenza del rispetto dei requisiti disciplinati e che sia assicurato: 1) che il prodotto provenga da agricoltori inseriti nel sistema di controllo e certificazione; 2) il rispetto della produzione massima ammessa come somma dei conferimenti provenienti dall’intera zona di produzione; 3) l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto in ingresso ed in uscita; 4) l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto sia garantita nelle attività di stoccaggio, conservazione e movimentazione; 5) la conformità circa le modalità di conservazione; 6) la conformità ai requisiti previsti dal disciplinare di produzione e dal presente Piano dei Controlli; 7) la registrazione/gestione delle etichette/imballaggi/confezioni utilizzati per il confezionamento di mele denominate DOP MELA VAL DI NON. ]"

Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_075 Sistema di tracciabilità forward Percentuale del volume di produzione che può essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità

Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami ddp Art 5.7 METODO DI OTTENIMENTO La conservazione "Dopo la raccolta, le mele devono essere conservate in celle frigo in atmosfera controllata o in strutture idonee a garantire la conservabilità dei frutti, purchè sotto il controllo dell’Organismo di Controllo autorizzato al fine di garantire la tracciabilità del prodotto"

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi della filiera disciplinata

"[ Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, seguenti aspetti: • per gli agricoltori: la zona di produzione, la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale, sulla corretta e completa identificazione e la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento alla coltivazione (sistemi di impianto, forme di allevamento, metodi coltivazione); • per confezionatori: la corrispondenza con le informazione della richiesta di adesione e la capacità di soddisfare requisiti disciplinati: disponibilità di attrezzature ed impianti idonei per la conservazione ed il confezionamento delle mele adeguatezza dei sistemi predisposti per l'identificazione e la rintracciabilità della materia prima e del prodotto."

Il confezionatore ha la responsabilità di conservare le mele garantendo in ogni momento la rintracciabilità. Il 100% del prodotto identificato come DOP deve rispettare requisiti

Confezionatore

Agricoltore / Confezionatore

Gli operatori, per esere riconsociuti, si devono assoggettare alle attiivtà previste dal Piano dei Controlli.

sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami

pdc Art 13.3 Identificazione e rintracciabilità "Il produttore agricolo, ai fini dell’idoneità alla denominazione DOP MELA VAL DI NON deve garantire e mantenere in autocontrollo adeguate registrazioni relative a: identificazione e registrazione degli appezzamenti destinati a DOP MELA VAL DI NON; data di raccolta, quantità di mele raccolte/vendute/conferite ed il relativo destinatario (es. Bolla di conferimento). Al fine di assicurare la rispondenza la tracciabilità delle produzioni alla denominazione “MELA VAL DI NON” DOP il confezionatore riconosciuto deve rispettare requisiti disciplinati, produrre in autocontrollo e rendere disponibili ai controlli adeguate evidenze documentali (anche su supporto informatico) che consentano di verificare l’idoneità dei prodotti approvvigionati o autoprodotti, l’identificazione e la destinazione delle produzioni avviate alle successive fasi di lavorazione ai fini della DOP MELA VAL DI NON. Il soggetto responsabile del ricevimento deve registrare in apposita documentazione (Bolle di conferimento o altra documentazione equivalente), per ogni data di ricevimento, quantitativi di mele ricevute distinte per varietà e la relativa provenienza, inoltre deve garantire e mantenere in autocontrollo adeguate registrazioni in modo da dare evidenza del rispetto dei requisiti disciplinati e che sia assicurato: 1) che il prodotto provenga da agricoltori inseriti nel sistema di controllo e certificazione; 2) il rispetto della produzione massima ammessa come somma dei conferimenti provenienti dall’intera zona di produzione; 3) l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto in ingresso ed in uscita; 4) l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto sia garantita nelle attività di stoccaggio, conservazione e movimentazione; 5) la conformità circa le modalità di conservazione; 6) la conformità ai requisiti previsti dal disciplinare di produzione e dal presente Piano dei Controlli; 7) la registrazione/gestione delle etichette/imballaggi/confezioni utilizzati per il confezionamento di mele denominate DOP MELA VAL DI NON. ]"

La valutazione stata fatta considerando l'indicatore. Con riferimento alla formula invece è doveroso osservare che il 100 % del prodotto identificato come DOP deve essere rintracciabile, identificabile e richiamabile lungo la filiera.

Agricoltore / Confezionatore

tracciabilità degli

della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG

Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami ddp Art 4 Elementi che comprovano l’origine "[ 4.4. Rintracciabilità: A livello di controlli per l’attestazione di provenienza della produzione D.O.P., la prova dell’origine della «Mela Val di Non» dalla zona geografica di produzione delimitata è certificata dall’organismo di controllo di cui all’articolo 7 sulla base di numerosi adempimenti cui si sottopongono produttori interessati nell’ambito dell’intero ciclo produttivo. principali di tali adempimenti, che assicurano la rintracciabilità del prodotto, in ogni segmento della filiera, cui si sottopongono produttori e/o confezionatori sono seguenti: iscrizione ad un apposito elenco dei produttori di “mela Val di Non”; tenuta del catasto di tutti terreni sottoposti alla coltivazione di «Mela Val di Non»; tenuta di appositi registri di produzione e condizionamento."

e comunque ogni iniziativa intesa a valorizzare il prodotto o ad accrescerne la notorietà o a migliorarne l’immagine, anche tramite la gestione di marchi collettivi; -collaborare con enti e soggetti aventi scopi affini per promuovere e realizzare iniziative atte alla valorizzazione ed al sostegno dei prodotti tutelati [

Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine delle mele. Agricoltore / Confezionatore

Agricoltore / Confezionatore
Resilienza economica
Resilienza economica
del prodotto e informazioni

MELA VAL DI NON dalle produzioni generiche eventualmente presenti, le produzioni atte alla DOP MELA VAL DI NON devono essere opportunamente identificate in modo tale da essere in ogni momento distinguibili da produzioni generiche. Ove non possibile evitare la promiscuità con lavorazioni di prodotto generico delle linee di lavorazione e/o confezionamento della DOP, o di loro parti, deve essere attuata la separazione temporale delle lavorazioni, ovvero lavorazioni di mele idonee alla DOP e generiche, della stessa varietà, devono avvenire in tempi disgiunti. Tale differimento temporale delle lavorazioni DOP e non DOP, viene stabilito dal produttore, gli orari di lavorazione della DOP devono essere registrati sulla documentazione di autocontrollo." Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare adottare metodiche opportune per separare le produzioni DOP dalle convenzionali.

approntare apposita procedura

identificazione e gestione dello scarto già bollinato, al fine di evitare l’illecito utilizzo di merce contrassegnata come DOP, tenuto conto che le operazioni di smarchiatura (rimozione fisica dei bollini) risultano troppo complesse ed onerose. In particolare, nel caso di mele provviste della dicitura “DOP Mela Val di Non” ma che non presentano requisiti di conformità previsti in quanto erroneamente selezionate da macchinari automatiche, si dovrà attivare e documentare la seguente procedura: 1) frutti erroneamente contrassegnati con il bollino riportante la dicitura “DOP Mela Val di Non” potranno essere commercializzati esclusivamente in imballaggi di colore marrone riportanti la dicitura “prodotto non riconosciuto o tutelato dall’Unione Europea” e tale dicitura dovrà essere apposta in modo visibile e tale da non essere strappata fino all’esaurimento di tutto il prodotto; 2) il confezionatore dovrà farsi carico di allegare ad ogni singola confezione un documento con la seguente dicitura “prodotto non conforme ai requisiti previsti per la DOP Mela Val di Non”; 3) il medesimo confezionatore dovrà mantenere e rendere disponibile per controlli un registro delle vendite di tali frutti riportante le quantità e la destinazione dei frutti stessi. Tutte le informazioni relative alla gestione delle non conformità devono essere conservate e rese accessibili ai controlli CSQA"

Il confezionatore ha l'obbligo adottare una procedura di identificazione e gestione dello scarto erroneamente già bollinato. CSQA controllerà le registrazioni in applicazione di tale procedura.

Confezionatore

IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati

IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

sta Art.4 Scopi ottenere e svolgere la vigilanza della denominazione “D.O.P. Mela Val di Non ” e, sia in Italia che all’estero, tutelandola dal plagio, dalla sleale concorrenza, dall’usurpazione o da altri illeciti, difendendo in ogni sede legittimi diritti del Consorzio, anche costituendosi parte civile

pdc Art 12 Disciplina produttiva

Il Consorzio di tutela DOP Mela Val di Non ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilanza della denominazione.

"12.2.2 Caratteristiche del prodotto (R2) Aspetto Esterno All’atto dell’immissione al consumo frutti devono essere interi, di aspetto fresco e sano, puliti, privi di sostanze ed odori estranei. frutti dovranno essere di forma: tronco-conica oblunga per Golden Delicious e Red Delicious tronco-conica o appiattita per Renetta Canada La colorazione tipica dei frutti è: dal verde al giallo, a volte con faccetta rosata, per Golden Delicious rossa su fondo verde/giallo per Red Delicious giallo-verdastra con buccia rugosa per Renetta Canada Caratteristiche Chimiche Il tenore zuccherino dei frutti, entro due mesi dalla raccolta, deve rispondere ai seguenti valori minimi per le rispettive varietà: 12° Brix per Golden Delicious 9° Brix Red Delicious - 9° Brix Renetta Canada Relativamente all’acidità valori minimi, entro due mesi dalla raccolta, vengono indicati rispettivamente in: 5 meq NaOH/100 g per Golden Delicious 8 meq NaOH/100 g per Renetta Canada 3,5 meq NaOH/100 g per Red Delicious Inoltre, entro due mesi dalla raccolta, frutti di Golden Delicious devono presentare un valore minimo di Indice di Thiault (zuccheri totali g/l acidità g/l di acido malico x 10 pari a 170. Caratteristiche fisiche valori di durezza espressi in kg/cm2, entro due mesi dalla raccolta, non devono scendere al di sotto di: 5 per Golden Delicious 5 per Renetta Canada 5,5 per Red Delicious Calibro e categoria La DOP “Mela Val di Non” è riservata alle mele appartenenti alle categorie commerciali Extra e I. Le caratteristiche minime di calibro sono indicate in 65 mm. requisiti qualitativi minimi richiesti relativi alle diverse varietà e categorie, sono quelli stabiliti dalla normativa comunitaria, ai sensi del Regolamento (CEE) 920/1989, e successive modifiche. Caratteristiche organolettiche Le pregevoli caratteristiche organolettiche delle mele denominate Mela Val di Non derivano dal giusto equilibrio dei parametri fisico-chimici sopra descritti. In particolare: la Golden Delicious si distingue per la croccantezza e la succosità della polpa e per peculiare sapore dolce-acidulo, la Renetta Canada assume diversa consistenza e differenti sapori a seconda dell’epoca del consumo, passando da polpa croccante e decisamente acidula fino a polpa pastosa e dolce, mantenendo comunque forti connotati di specifica peculiarità organolettica, - la Red Delicious è caratterizzata da una polpa più pastosa e presenta un gusto prevalentemente dolciastro,"

L'operatore controllato deve garantire che all'atto dell'immissione al consumo frutti rispettino quanto previsto dalla DOP.

Consorzio di tutela

Agricoltore, Confezionatore

Agricoltore, Confezionatore
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
Benessere sociale Sicurezza e salute della comunità Sicurezza alimentare nutrizione (Food security)

alimenti

o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato

prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato ddp Art 5

Caratteristiche del prodotto 2.2.1. Aspetto esterno – All’atto dell’immissione al consumo frutti devono essere interi, di aspetto fresco e sano, puliti, privi di sostanze ed odori estranei. 2.2.4. Calibro e categoria La DOP «Mela Val di Non» è riservata alle mele appartenenti alle categorie commerciali Extra e I^. Le caratteristiche minime di calibro sono indicate in 65 mm. requisiti qualitativi minimi richiesti relativi alle diverse varietà, categorie, sono quelli stabiliti dalla normativa comunitaria, ai sensi del Reg. (CE) 920/1989 e successive modifiche. 2.2.5. Caratteristiche organolettiche – Le pregevoli caratteristiche organolettiche delle mele denominate “mela Val di Non” derivano dal giusto equilibrio dei parametri fisico-chimici sopra descritti. In particolare: la Golden Delicious si distingue per la croccantezza e la succosità della polpa e per il peculiare sapore dolce-acidulo; la Renetta Canada assume diversa consistenza e differenti sapori a seconda dell’epoca del consumo, passando da polpa croccante e decisamente acidula fino a polpa pastosa e dolce, mantenendo comunque forti connotati di specifica peculiarità organolettica; la Red Delicious è caratterizzata da una polpa più pastosa e presenta un gusto prevalentemente dolciastro. frutti dovranno essere di forma: tronco-conica oblunga per Golden Delicious e Red Delicious; tronco-conica o appiattita per Renetta Canada. La colorazione tipica dei frutti è: dal verde al giallo, a volte con faccetta rosata, per Golden Delicious; gialloverdastra con buccia rugosa per Renetta Canada; rossa su fondo verde/giallo per Red Delicious. 2.2.2. Caratteristiche chimiche – Il tenore zuccherino dei frutti, entro due mesi dalla raccolta, deve rispondere ai seguenti valori minimi per le rispettive varietà: 12 °Brix per Golden Delicious; 9 °Brix per Renetta Canada; 9 °Brix per Red Delicious. Relativamente all’acidità valori minimi, entro due mesi dalla raccolta, vengono indicati rispettivamente in: 5 meq NaOH/100 per Golden Delicious; 8 meq NaOH/100 g per Renetta Canada; 3,5 meq NaOH/100 g per Red Delicious. Inoltre, entro due mesi dalla raccolta, frutti di Golden Delicious devono presentare un valore minimo di Indice di Thiault < < Zuccheri totali (g/l) Acidità (g/l di acido malico) 10 > > pari a 170. 2.2.3. Caratteristiche fi siche –valori di durezza espressi in kg/ cm2,

di Non» è riservata alle mele appartenenti alle categorie commerciali Extra e I^. Le caratteristiche minime di calibro sono indicate in 65 mm. requisiti qualitativi minimi richiesti relativi alle diverse varietà,

di ottenimento "5.1. Sistema di coltivazione Le tecniche di coltivazione dei meleti atti a produrre la D.O.P. “mela Val di Non” sono riconducibili quelle tradizionali, con l’obiettivo di mantenere il giusto equilibrio vegetoproduttivo e di conseguenza ottenere produzioni di elevata qualità. A tal fine sistemi di allevamento adottati sono quelli a pieno vento e fusetto. 5.2. Gestione del terreno – Le tecniche di produzione tradizionale adottate nella zona prevedono l’inerbimento del terreno tra le file per tutta la vita produttiva dell’impianto e lo sfalcio dell’erba nei mesi primaverili-estivi. Queste pratiche rivestono particolare importanza sia per la dotazione nutrizionale del terreno, attraverso una continua restituzione naturale di elementi, sia per la sua struttura fisica e biologica, salvaguardate dal mantenimento ed arricchimento della dotazione di sostanza organica. L’apporto di elementi nutritivi sotto forma minerale viene quindi a costituire una pratica integrativa di modesta quantità. 5.3. Controllo della produzione – Il controllo del carico produttivo viene eseguito attraverso una opportuna gestione delle operazioni di potatura ed interventi di diradamento, al fine di ottenere la miglior qualità delle produzioni. La potatura deve essere eseguita manualmente ogni anno durante il periodo invernale di riposo della pianta e deve mirare a garantire giusto rapporto tra gemme a frutto e vigoria. 5.4. L’irrigazione – L’uso di sistemi irrigui è pratica ritenuta indispensabile per l’ottenimento di produzioni di qualità, e viene eseguita da marzo ad ottobre secondo le necessità. 5.5. La raccolta – La raccolta viene effettuata esclusivamente a mano e deve effettuarsi nei mesi di agosto, settembre, ottobre e prima quindicina di novembre a seconda della maturazione fisiologica delle varietà. 5.6. Le produzioni – Le produzioni massime realizzabili non possono superare le 68 t/ha, nell’intera zona di produzione. ]"

Ogni operatore ha la responsabilità in autocontrollo di gestire il prodotto secondo le modalità definite dal disciplinare che esclude qualunque trasformazione, aggiunta di ingredienti, trattamenti di conservazione etc. Il prodotto è del tutto naturale.

Agricoltore

IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione Le fasi chiave della procedura sono prescritte in modo che suoi effetti sulla nutrizione siano preservati e metodi di lavorazione preservino la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando cracking o frazionamento

e salute della comunità Disposizioni in materia di sicurezza salute sul lavoro

IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi processi utilizzati per identificare pericoli legati al lavoro e valutare rischi, nonché la gerarchia dei controlli sono documentati (sì/no)

Verificare se metodi di lavorazione preservano la matrice alimentare e la struttura dei nutrienti evitando rotture o frazionamenti. Un piano documentato per salvaguardare passaggi chiave del processo di lavorazione in modo che gli effetti sulla nutrizione siano preservati

ddp Art 5 Metodo di ottenimento "[ 5.7. La conservazione – Dopo la raccolta, le mele devono essere conservate in celle frigo in atmosfera controllata o in strutture idonee a garantire la conservabilità dei frutti, purchè sotto il controllo dell’Organismo di Controllo autorizzato al fine di garantire la tracciabilità del prodotto. [ ]."

Ogni operatore ha la responsabilità in autocontrollo di gestire il prodotto secondo le modalità definite dal disciplinare che esclude qualunque trasformazione, aggiunta di ingredienti, trattamenti di conservazione etc. Il prodotto è del tutto naturale.

Agricoltore, Confezionatore

Sicurezza

Una descrizione dei processi utilizzati per identificare pericoli legati al lavoro e valutare rischi (su base di routine e non di routine), e del processo di controllo utilizzato per eliminare pericoli e minimizzare rischi, inclusa una valutazione di (a) come l'organizzazione garantisce la qualità di questi processi (quanto sono competenti le persone che li svolgono); e (b) come risultati di questi processi vengono utilizzati per valutare e migliorare continuamente il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro pdc Art 6.6

Art 5.2

Agricoltore, confezionatore

L’operatore assoggettato al controllo è tenuto a fornire al personale ispettivo, e/o in affiancamento, dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui saranno destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza, in relazione alla propria attività (compresi DPI previsti e disponibili), al fine di consentire lo svolgimento dei controlli in sicurezza. L'operatore controllato è tenuto a mettere nelle condizioni di sicurezza il personale del OdC durante lo svolgimento delle attività di verifica.

DI OTTENIMENTO Gestione del terreno "Le tecniche di produzione tradizionale adottate nella zona prevedono l’inerbimento del terreno tra le file per tutta la vita produttiva dell’impianto e lo sfalcio dell’erba nei mesi primaverili-estivi. Queste pratiche rivestono particolare importanza sia per la dotazione nutrizionale del terreno, attraverso una continua restituzione naturale di elementi, sia per la sua struttura fisica e biologica, salvaguardate dal mantenimento ed arricchimento della dotazione di sostanza organica. L’apporto di elementi nutritivi sotto forma minerale viene quindi a costituire una pratica integrativa di modesta quantità."

L'agricoltore ha la responsabilità di gestire meleti esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp. Non sono ammesse deroghe pertanto il 100% dei meleti deve essere conforme alle caratteristiche previste. Agricoltore

Agricoltore, Confezionatore
Benessere sociale Sicurezza
Benessere sociale Sicurezza e salute della comunità Sicurezza alimentare nutrizione (Food security)
Benessere sociale Sicurezza

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