PATATA DI BOLOGNA DOP
DOCUMENTI ANALIZZATI
Disciplinare di produzione - Data di riferimento 20/12/2011
Piano dei Controlli - Data di riferimento 31/09/2014
Tariffario – Data di riferimento 14/09/2023
Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 25/10/2016
IlConsorziodituteladellaPatatadiBolognaDOPèfortementeimpegnatoininiziativedisostenibilità,collaborando con l’Università Alma Mater per ridurre il rilascio di sostanze inquinanti, migliorare la qualità delle acque e del suolo, e favorire l’adattamento dei sistemi colturali agli effetti del cambiamento climatico. La documentazione relativaaquesteattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.
NUMERO INDICATORI
Indicatori effettivi - 20 Indicatori potenziali - 2
Indicatori effettivi - 10 Indicatori potenziali - 2
ANALISI GENERALE
Indicatori
Indicatori effettivi - 4 Indicatori potenziali - 0
Indicatori effettivi - 2 Indicatori potenziali - 0
Indicatori effettivi - 2 Indicatori potenziali - 0
→ PUNTI DI FORZA
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 20 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.
I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.
Sulla base della lettura di questi elementi, i punti di forza del prodotto sono sotto riportati.
›› Rispetto al benchmark del settore ortofrutticolo :
1. Pratiche di gestione del suolo : il disciplinare di produzione prevede il divieto di mono successione sullo stesso appezzamento, incentivando la pratica di avvicendamento colturale che solitamente comporta aspetti positivi quali: il mantenimento della fertilità del terreno e l’uso efficiente degli elementi nutritivi e dell’acqua, previene la diffusione di patogeni, infestanti e malattie e favorisce il controllo dell’erosione (IND_389).
2. Gestione della risorsa idrica : il disciplinare di produzione riporta come il corretto utilizzo delle diverse fonti di irrigazione (naturali e artificiali) incluso la tipologia di terreno e il clima, possono favorire alla riduzione degli sprechi d’acqua (IND_433). Si tratta dell’unico prodotto, fra i prodotti ortofrutticoli analizzati che ottempera a questo indicatore.
→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 20 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.
I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità
›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto ortofrutticoli
• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
QUALIVITA
Solo due dei prodotti analizzati ottemperano a questo indicatore prevedendo “In particolare, per il raggiungimento dei propri fini i istituzionali, il Consorzio può: [...] c) promuovere programmi di ricerca e sperimentazione agraria diretti al miglioramento e alla razionalizzazione produttiva delle aziende”. e “Il Consorzio fra l’altro potrà provvedere [...] d) Organizzare, promuovere, e sponsorizzare convegni, incontri e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo del prodotto ed altresì finanziare ricerche scientifiche nel campo”.
• IND_053 Effetti sull’economia locale
Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore prevedendo che “La coltura del [...] costituisce pertanto un importante filiera produttiva sia a livello interregionale (Lombardia ed Emilia Romagna) che Nazionale, non solo per il settore in sé ma anche per l’indotto che origina e per il ruolo di sostegno all’economia del territorio. Tra le attività imprenditoriali strettamente connesse vanno considerate anche quelle per la meccanizzazione delle diverse operazioni colturali e di condizionamento, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del “packaging”, ed il sistema dei trasporti”.
• IND_076 Ricerca sui prodotti IG
Solo uno dei prodotti analizzati prevede requisiti in tal senso a livello di statuto “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 4)Promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative che hanno accreditato la denominazione sui mercati nazionali ed esteri”.
• IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
L’indicatore è ottemperato da tutti gli altri prodotti ortofrutticoli analizzati prevedendo ad esempio frasi come “la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare i requisiti disciplinati con particolare riferimento alla ubicazione superfici ad IGP delle piante madri, estremi catastali, cartografia, tempistiche di semina; - per i produttori: la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare i requisiti disciplinati con particolare riferimento alla ubicazione superfici ad IGP, estremi catastali, cartografia, superficie, come da disciplinare di produzione o “ Gli operatori riconosciuti hanno l’obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l’origine del [...]”.
• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
Quattro dei prodotti ortofrutticoli analizzati prevede esplicitamente che “Ogni operatore ha la responsabilità di trattare il prodotto in maniera tale da non aver perdite di qualitative del prodotto” o “L’operazione di essiccazione deve essere eseguita in modo da evitare la contaminazione con residui di combustibile e odori estranei. In questo modo si riducono effetti sulla nutrizione negativi” o frasi similari.
• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
Così come previsto dai piani di controllo (PDC) di altre IG del settore, si potrebbe valutare l’inserimento nel PDC di qualche requisito relativo alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda (es. per controlli).
• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
Tre dei disciplinari valutati ottempera al requisito prevedendo a livello di statuto del Consorzio la responsabilità di supportare i consorziati al fine di migliorare il risultato produttivo attraverso servizi di informazione e assistenza.
• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
Solo uno dei disciplinari valutati prevede esplicitamente a livello statutario che il Consorzio “ha anche la funzione di assistere i produttori nel miglioramento della produzione attraverso corsi di formazione”.
• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera a tale requisito attraverso una considerazione che figura nel disciplinare “[...] costituiscono per le valli di produzione il sostanziale fondamento economico”.
• IND_362 Varietà e razze adattate localmente
QUALIVITA
Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera al requisito prevedendo “La denominazione [...] individua i bulbi della Specie [...] limitatamente ai seguenti ecotipi autoctoni, che si distinguono in base alla forma e alla precocità di bulbificazione derivante dall’influenza del fotoperiodo: “Tondo Piatta” o primaticcia; “Mezza Campana” o medio precoce; “Allungata” o “Tardiva”.
›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “Esso si propone di perseguire i seguenti scopi che svolge a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della D.O.P. “Patata di Bologna”: [...] 3) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate al miglioramento qualitativo della produzione in termini di caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali e di sicurezza igienico-sanitaria del prodotto commercializzato”.
• IND_078 Visibilità del prodotto IG
individuate due frasi nello statuto del Consorzio di tutela “3.2 Esso si propone di perseguire i seguenti scopi che svolge a favore di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo della D.O.P. “Patata di Bologna”: [...] 7) estendere in Italia ed all’estero la conoscenza, la diffusione della D.O.P. “Patata di Bologna”, nonché delle sue caratteristiche di qualità, svolgendo ovunque apposita promozione ed opera di informazione anche riferita alla sua filiera produttiva;” e “10) tutelare, promuovere, valorizzare e curare gli interessi generali della D.O.P. “Patata di Bologna” anche attraverso l’informazione del consumatore”.
›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto
In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.
1. IND_028 Redditività a lungo termine : la redditività è un tema sostanziale riferibile alla resilienza economica importante per il mantenimento delle imprese e per le ricadute positive sul tessuto socio economico locale.
2. IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati : l’indicatore fa riferimento al pilastro della resilienza economica. Definizione di prezzo di vendita, andamento di mercato, regolazione delle produzioni hanno lo scopo di assicurare la giusta remunerazione ai produttori.
3. IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG : anche questo indicatore si riferisce al pilastro della resilienza economica con la finalità di ridurre gli scarti del prodotto; pur tuttavia ha possibili ricadute anche rispetto alle tematiche ambientali (economia circolare) e/o etico sociali.
4. IND_104 Gestione del rischio : l’indicatore è riferibile al pilastro della resilienza economica e prevede l’adozione di misure atte a gestire correttamente gravi crisi di mercato allo scopo di tutelare i produttori e mantenere la sostenibilità economica. Si tratta di un indicatore adottato solo da uno dei prodotti analizzati di tutto il paniere, di comparti diversi da quello ortofrutticolo.
5. IND_387 Tutela del paesaggio : l’indicatore è riferito al pilastro dell’integrità ambientale e si prefigge l’obiettivo di tutelare il territorio che esprime il prodotto. L’indicatore è ottemperato solo da due dei prodotti del paniere analizzato.
QUALIVITA
TABELLA INDICATORI
INDICATORI
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_053 Effetti sull'economia locale *
IND_057 Produzione di IG
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare 1X
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
IND_078 Visibilità del prodotto IG
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione *
IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi *
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola *
IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale *
IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità *
IND_362 Varietà e razze adattate localmente *
IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo 1X E
IND_433 Piano consumo acqua 1X E
PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA
Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 16, variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23
→ TEMI SPECIFICI PATATA DI BOLOGNA DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 12 indicatori (10 effettivi e 2 potenziali) sui 16 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto ortofrutticolo. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 12,7 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.
• I 12 indicatori applicati dal prodotto sono: –
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_057 Produzione di IG
–
–
–
–
–
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_078 Visibilità del prodotto IG
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)
• Gli indicatori del comparto non applicati sono:
IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
IND_053 Effetti sull’economia locale
–
–
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
–
ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ QUALIVITA
IND_028 Redditività a lungo termine
IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
– IND_085 Nuovi mercati geografici
–
IND_086 Presenza commerciale –
–
IND_104 Gestione del rischio
IND_122 Stagionalità del prodotto
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:
• IND_021 Investimenti in ricerca e sviluppo IG
• IND_053 Effetti sull’economia locale
• IND_076 Ricerca sui prodotti IG
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG
• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.
• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:
– Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028
Redditività a lungo termine
QUALIVITA
Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
– Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio
• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.
– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.
– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di sicurezza alimentare: BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).
• Standard in materia di economia circolare: ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).
→ CONSIDERAZIONI
Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.
PILASTRO BUONA GOVERNANCE
Il pilastro della buona governance è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI PATATA DI BOLOGNA DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media del comparto ortofrutticolo (3,7) e sopra la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).
• Gli indicatori applicati sono:
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi
–
–
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
IND_174 Piano di gestione della sostenibilità
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE ORTOFRUTTA
QUALIVITA
La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG
• Confrontando i prodotti del settore degli ortofrutticoli con le altre categorie merceologiche analizzate, l’unico requisito mancante è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano
un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Audit: IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.
– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.
– Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.
Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.
– Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
– Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.
Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
QUALIVITA
• Organizzazione: ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.
• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
PILASTRO BENESSERE SOCIALE
Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 7 , variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,1. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5.
Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI PATATA DI BOLOGNA DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 2 indicatori (entrambi effettivi) sui 7 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 3,1 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).
• I 2 indicatori applicati sono:
–
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.
• Gli indicatori del comparto non applicati sono:
–
–
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola e l’indicatore
IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità
• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
–
IND_225 Assenza di sostanze sintetiche (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
La gran parte dei prodotti del comparto ortofrutticolo analizzati non prevede in modo esplicito
• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG
QUALIVITA
• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori: – Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226
Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)
Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola
• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti
che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro : IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
QUALIVITA
Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione. –
Parità di genere : IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.
Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE
Diversi fra gli indicatori completamente disattesi potrebbero essere ottemperati attraverso una strategia che preveda l’adozione di norme tecniche riconosciute a livello internazionale che possono essere utilizzati come metodologia volta al raggiungimento di obiettivi specifici. Si tratta di norme tecniche applicabili in taluni casi direttamente al prodotto e in altri alla gestione delle imprese.
Molti di questi strumenti normativi possono essere di supporto anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)
• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000
• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).
→ CONSIDERAZIONI
• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti
ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.
• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.
• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE
Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 3 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI PATATA DI BOLOGNA DOP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 2 indicatori (entrambi effettivi) sui 3 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona sopra la media dei prodotti ortofrutticoli (la cui media è 0,9) e sopra la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.
• I due indicatori del comparto applicati sono:
– IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo
IND_433 Piano consumo acqua
• L’indicatore del comparto non applicato è IND_362 Varietà e razze adattate localmente.
• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:
– IND_331 Alimentazione animale (non applicabile)
– IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)
– IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra
QUALIVITA
– IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG –
IND_387 Tutela del paesaggio
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE
PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
I principali indicatori da implementare per il comparto ortofrutticolo sono:
• IND_362 Varietà e razze adattate localmente
• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo
• IND_433 Piano consumo acqua
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG
• I prodotti ortofrutticoli con la media di 0,9 indicatori applicati sono leggermente sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.
• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:
Qualità dell’aria: IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.
QUALIVITA
Emissioni: IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.
– Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.
– Gestione e uso del territorio: IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.
– Qualità del suolo: IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/ guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.
Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.
Rifiuti: IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.
– Acqua: IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere
utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale. Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Organizzazione: ISO 37001
• Impatto ambientale: ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001
• Biodiversità: Biodiversity Friend
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.
→ CONSIDERAZIONI
• Impatto ambientale: gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.
• Biodiversità: la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti) per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.
• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.
• Gestione dei rifiuti: il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.
QUALIVITA
PATATA DI BOLOGNA DOP
PATATA DI BOLOGNA DOP
ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE
78 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 20 indicatori di sostenibilità
:: 26 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 42 PIANO DI CONTROLLO :: 8 STATUTO :: 2 ALTRI REGOLAMENTI
di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata
IND_010 Conservazione dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
IND_010 Conservazione dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata
Resilienza economica Economia locale Approvvigionamen ti locali IND_043 Approvvigionamenti locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni
del prodotto
Resilienza economica
Resilienza economica
Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
prodotti
le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Qualità del prodotto e informazioni
Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
OdC
Art. 5.4 Attività di mantenimento e verifiche ispettive di sorveglianza
attività di sorveglianza effettuate da CHECK FRUIT consistono in: Aziende agricole Verifiche ispettive annuali sul 35% delle aziende agricole, inteso come il 33% del totale dei soggetti rotazione annua 2% dei soggetti già controllati. Oggetto della valutazione saranno, in particolare, seguenti aspetti: verifica delle registrazioni dei quantitativi raccolti e conferiti/venduti e della loro corrispondenza."
pdc Art. 6.2.3 Registro raccolte Le aziende agricole devono compilare ed inviare CHECK FRUIT il registro raccolte (Allegato 7) entro il giorno 10 del mese successivo al mese di pertinenza. quantitativi di prodotto riportati nel suddetto registro sono da intendersi al netto delle tare comprese eventuali presenze di inerti (es. agglomerati di terreno, sassi, ecc.).
ddp Art. 4 bis NA "In questo modo, e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, dei produttori e dei condizionatori, nonché attraverso la denuncia tempestiva alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la tracciabilità del prodotto."
L'operatore riconosciuto (azienda agricola, confezionatore) ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.
Agricoltore
Le aziende agricole hanno la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alle quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.
Agricoltore, confezionatore
L'operatore riconosciuto (azienda agricola, confezionatore) ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.
Agricoltore, confezionatore
Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp Art. 3 NA "La patata, per avvalersi della DOP deve essere prodotta esclusivamente da aziende agricole, condizionata confezionata da imprese tutte situate nella provincia di Bologna" Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di destinare alla DOP esclusivamente materia prima proveniente dall'area geografica definita dalla DOP da soggetti riconosciuti.
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 NA "La varietà utilizzata per la produzione della “Patata di Bologna” DOP è la varietà Primura, con tuberi di forma ovale allungata e con un buon contenuto di sostanza secca. tuberi devono essere dotati di una polpa particolarmente serbevole, tendenzialmente non farinosa, idonea a molteplici utilizzi culinari come il fritto, la cottura a vapore e al forno. "
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 NA "Dal punto di vista morfologico le piante devono avere uno sviluppo vegetativo non eccessivo, con steli procombenti di grossezza normale, le foglie devono essere grandi di colore verde chiaro e mostrare una fioritura media. tuberi devono avere una forma prevalentemente ovale-allungata, regolare, con polpa consistente, di colore variabile dal bianco al giallo paglierino, buccia liscia e con la tradizionale tonalità chiara, caratteristica fornita dalla composizione dei suoli di coltivazione."
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 2 NA "Dal punto di vista organolettico-qualitativo, la tipologia della patata di Bologna ha tradizionalmente un contenuto medio di sostanza secca e una buona consistenza della polpa, che la rendono particolarmente idonea a tutti gli usi, grazie anche alla sua buona presenza sul piatto."
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 3 NA "La patata, per avvalersi della DOP deve essere prodotta esclusivamente da aziende agricole, condizionata confezionata da imprese tutte situate nella provincia di Bologna ciò perché la “Patata di Bologna” DOP presenta elevate caratteristiche qualitative sia organolettiche che merceologiche preservabili solo con un corretto condizionamento"
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 4 NA "Le caratteristiche morfologiche dei suoli, di tipo prevalentemente alluvionale, stratificate e quindi ricche di ossigeno, determinano una condizione molto favorevole allo sviluppo del prodotto. Grazie a questo ambiente particolare, dato dall’integrazione tra suolo (pedologia e idrografia) e clima (piovoso nel periodo autunno–vernino, con temperature primaverili tiepide già da fine febbraio e ottimali cioè intorno ai 25° C durante la formazione dei tuberi ), la patata che qui si sviluppa possiede caratteristiche fisiche come la tessitura, la granulometria della polpa ed organolettiche come odore e gusto particolari, che ne determinano una specifica qualità."
Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 NA "La concimazione viene effettuata tenendo conto dei fabbisogni della coltura; essa deve fornire gli elementi nutrizionali più adeguati, quali l’azoto, il fosforo ed il potassio, affinché
"Irrigazione: la tipica piovosità autunno-primaverile e la composizione intrinseca dei terreni alluvionali della pianura bolognese s’integrano in maniera perfetta alla rete di torrenti naturali e canali artificiali, utilizzati dai produttori per fornire durante la coltivazione regolari apporti irrigui, evitando sprechi e valorizzando le caratteristiche qualitative, come per esempio la pezzatura commerciale omogenea, il contenuto in sostanza secca e l’attitudine culinaria dei tuberi stessi."
L'agricoltore ha la responsabilità di raccogliere le patate in epoca tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
Agricoltore
L'agricoltore ha la responsabilità di raccogliere le patate in epoca tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
L'agricoltore ha la responsabilità di raccogliere le patate in epoca tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
Agricoltore
soggetti produttivi devono garantire rispetto dei requisiti fisici e organolettici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
L'agricoltore ha la responsabilità produrre patate in maniera tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici e organolettici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP Agricoltore
L'agricoltore ha la responsabilità produrre patate in maniera tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici e organolettici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Agricoltore
totale
Art. 7 NA "La D.O.P. “Patata di Bologna” deve essere identificabile per aspetto fisico, componente chimica e organolettica, dai seguenti parametri: a)tuberi di forma prevalentemente ovale allungata, piuttosto regolare, con presenza di gemme (occhi) superficiali e poco pronunciati; b)buccia liscia, integra e priva di difetti esterni che alterino le sue caratteristiche; c)calibro dei tuberi omogeneo compreso tra 40 e 75 mm; d)polpa di colore variabile dal bianco al giallo paglierino; Dal punto di vista chimico la composizione media per 100 gr di parte edibile è così suddivisa: - Acqua da 70,0 a 85,0 % (dato analitico ottenuto con la metodica di laboratorio definita con DM 27/05/1985 GU N. 145 DEL 21/06/1985). - Proteine da 0,9% a 2,6 % (dato analitico ottenuto con la metodica di laboratorio definita ISO 937 – 1978 (E) AOAC, Official method n.932.08). Contenuto massimo in grassi di 1,12 %, dato analitico ottenuto con la metodica di laboratorio definita ISTISAN 1996/34 pag 41-43. Carboidrati da 8,00% a 19,00% Il dato analitico è ottenuto per differenza a 100 dei valori di acqua, ceneri, grassi, proteine e fibra alimentare. Fibra alimentare da 0,9% a 4,0 %, dato analitico ottenuto con la metodica di laboratorio definita AOAC 985.29 ed 17th 2003. Ceneri grezze da 0,40% a 1,45 % ottenuto con la metodica analitica descritta come ISTISAN 1996/34 pag. 77-78 e ISO 936:1998 (E) - Potassio (K) espresso come K in mg/100 g presente con un valore minimo pari almeno a 250 mg/100 g, dato analitico ottenuto con la metodica analitica descritta come EPA 3015A e EPA 6010B"
le patate in epoca tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP Agricoltore
L'agricoltore ha la responsabilità di raccogliere le patate in epoca tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici, chimici, organolettici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP Agricoltore
destinato alla DOP Agricoltore
all’atto dell’immissione al consumo deve avere le seguenti caratteristiche: A) omogeneità di calibro dei tuberi: la dimensione dei tuberi (diametro radiale) misurata con calibro a maglia quadrata non può essere inferiore a mm 40 e superiore a mm 75. La differenza tra diametro minimo e massimo non può essere superiore a mm 30. Le tolleranze sono così fissate: 1. diametro minimo (mm 40) e massimo (mm 75): 3% sul numero di tuberi del campione; 2. omogeneità: 15% sul numero di tuberi; B) non presentare in percentuale sul peso totale: 1. tuberi con difetti esterni evidenti (deformi, immaturi, pelati, germogliati, avvizziti, verdi, scabbiati, o con altre alterazioni parassitarie localizzate sulla buccia): 10% 2. tuberi con macchie sottocutanee di origine traumatica (macchie nere) e alterazioni interne della polpa (cuore cavo, maculatura ferruginea, vitrescenza, ecc.): 10% 3. tuberi con danni esterni (ferite, tagli): 5% 4. tuberi sezionati e con marcescenze nella polpa: 0% La somma dei difetti inerenti le alterazioni delle caratteristiche dei tuberi non può superare il 15% in peso, escluso la percentuale inerente l’omogeneità dei calibri e la pezzatura."
L'agricoltore ha la responsabilità di raccogliere le patate in epoca tale da garantire il rispetto dei requisiti fisici disciplinati. Il requisito si applica al 100% del prodotto destinato alla DOP
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 5.1 Soggetti coinvolti "Sono assoggettati alle prescrizioni del presente Sistema di Controllo le aziende agricole, gli intermediari e confezionatori (complessivamente indicati come Operatori) che concorrono alla produzione di un lotto di patata che si vuole identificare come Patata di Bologna DOP. Gli Operatori che intendono produrre per la Patata di Bologna DOP devono far pervenire a CHECK FRUIT le adesioni al sistema dei controlli adeguarsi alle prescrizioni previste nel disciplinare e nel presente sistema di controllo approvato dal MASAF."
soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp Agricoltore/intermediario/confezionatori
punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 5.2.1 Domanda di accesso (I° Anno) "Con la sottoscrizione della domanda di adesione al sistema di controlli richiedente si impegna a: mantenere il proprio sistema di gestione ed prodotto conforme ai requisiti specificati nel Disciplinare DOP e nel Piano dei Controlli in vigore e ad eventuali modifiche della suddetta documentazione effettuare le attività di autocontrollo del prodotto certificato rispettando le frequenze previste dal Piano dei Controlli (par. 6.2.1 iv)rispettare le norme cogenti (Reg. UE 1151/12 ulteriori regolamenti applicativi) requisiti elencati nel Disciplinare di produzione DOP e nel Piano dei Controlli (par. 6.1) in merito alla presentazione del prodotto tutelato e all’utilizzo della denominazione in ulteriori mezzi di comunicazione (materiale pubblicitario, etc.); assoggettarsi ai controlli previsti dall’art. 37 del Reg. UE 1151/12; - dare libero accesso agli ispettori di Check Fruit per lo svolgimento delle attività di controllo relative alla produzione IGP/DOP. Collaborare e rendere disponibile la documentazione richiesta durante le attività di controllo dare libero accesso ad eventuali Osservatori e ai Valutatori degli Enti di Accreditamento ACCREDIA anche per le attività di MSV (market surveillance visit); iniziare le attività di immissione al consumo dei prodotti IGP/DOP solo dopo la verifica iniziale di Check Fruit; rispettare gli obblighi finanziari ed amministrativi connessi con l’attività di controllo e descritti nel tariffario approvato dal MASAF ed in vigore; - inviare all’Organismo di certificazione la documentazione allegata alla domanda di accesso (par 5.2.1) e/o alla conferma di adesione (par 5.5) entro termini previsti dai singoli Piani di Controllo; inviare all’Organismo di certificazione la documentazione relativa all’attività svolta entro termini previsti dai singoli Piani di Controllo (par.6.2.3 - 6.2.4 – 6.2.5) attuare le azioni correttive al proprio sistema di gestione/prodotto a seguito delle carenze rilevate e/o di reclami ricevuti relativamente alla conformità del prodotto certificato tenere una registrazione dei reclami dei clienti relativamente al prodotto certificato e rendere disponibili tali registrazioni all’Organismo di certificazione qualora fornisca documenti di certificazione (es. certificati) ad altri soggetti, a riprodurre tali documenti nella loro interezza o come specificato nel Piano di Controllo (par. 5.3.3)"
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità e rintracciabilità previsti dal disciplinare
Agricoltore/intermediario/confezionatori
di
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 5.4 Attività di mantenimento e verifiche ispettive di sorveglianza
A seguito delle attività di riconoscimento, soggetti della filiera DOP registrati e riconosciuti, sono assoggettati ai controlli di conformità per requisiti disciplinati applicabili secondo le modalità e le frequenze descritte al paragrafo 7 e 13; pertanto nel corso del periodo di validità della certificazione di conformità, tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo e certificazione saranno sottoposti ad un’attività di sorveglianza consistente sia in valutazioni documentali che in verifiche ispettive. Al fine di garantire la costante conformità ai requisiti disciplinati, Check Fruit controlla annualmente, per tutti soggetti controllati, la corretta compilazione della documentazione relativa all’autocontrollo, valutando in particolare mantenimento della rintracciabilità del prodotto, controlli aziendali sulle modalità di produzione, le quantità totali lavorate e confezionate.
L'ente autorizzato attua le attività di verifica del rispetto del ddp a fronte del pdc. OdC
Agricoltore/intermediario/confezionatore
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
documentate in riferimento all’attività svolta in autocontrollo ed al rispetto dei requisiti applicabili ai fini della DOP.
Resilienza economica
del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento
di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
controllo di fattori chiave, come l'umidità
attività di sorveglianza effettuate da CHECK FRUIT consistono in: Aziende agricole Verifiche ispettive annuali sul 35% delle aziende agricole, inteso come il 33% del totale dei soggetti rotazione annua 2% dei soggetti già controllati. Oggetto della valutazione saranno, in particolare, seguenti aspetti: effettiva collocazione dei siti produttivi all’interno della zona delimitata; - la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda di accesso o successive integrazioni; caratteristiche colturali (varietà, rotazione, semina, ecc.); - tecniche di coltivazione (es. fertilizzazione, irrigazione, cure colturali, registrazione degli interventi colturali, ecc); registrazioni date di inizio raccolta; verifica delle registrazioni dei quantitativi raccolti e conferiti/venduti e della loro corrispondenza."
L'ente autorizzato attua le attività di verifica del rispetto del ddp a fronte del pdc.
OdC
IND_060 Punti di controllo qualità
Qualità del prodotto e informazioni
Qualità del prodotto
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
pdc Art. 5.4 Attività di mantenimento e verifiche ispettive di sorveglianza
"Le attività di sorveglianza effettuate da CHECK FRUIT consistono in: Intermediari e confezionatori e aziende agricole che effettuano vendita diretta Durante le verifiche ispettive, oggetto della valutazione saranno, in particolare, seguenti aspetti: l’effettiva collocazione dei siti di stoccaggio/confezionamento all’interno della zona delimitata; adeguatezza strutture ed impianti; verifica delle registrazioni dei quantitativi in entrata, conservati e commercializzati della loro corrispondenza; la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e successive integrazioni; - l’adeguatezza dei sistemi per l’identificazione e la rintracciabilità del prodotto dal ricevimento fino al confezionamento/immissione al consumo; - la verifica della corretta applicazione delle modalità di designazione e presentazione del prodotto DOP; verifica dell’attuazione delle frequenze previste per l’autocontrollo." L'ente autorizzato attua le attività di verifica del rispetto del ddp a fronte del pdc. OdC
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 6 REQUISITI DI CONFORMITA soggetti che intendono usufruire della Denominazione di Origine Protetta “Patata di Bologna” devono assoggettarsi al controllo attuato da CHECK FRUIT e operare in conformità al Disciplinare della Patata di Bologna DOP e al piano dei Controlli approvato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. soggetti produttivi della filiera devono sottostare ai controlli da parte dell'OdC che verifica il rispetto del ddp Agricoltore/intermediario/confezionatore
Agricoltore/intermediario/confezionatore
nel presente Piano di Controllo. Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
Intermediario/confezionatore
abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 6.2.1 Autocontrollo e tenuta delle registrazioni
Nel corso delle operazioni di lavorazione e confezionamento e apposizione del contrassegno distintivo della DOP, ogni operatore deve verificare la qualità del prodotto che immette nel circuito tutelato e registrare tali controlli.
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
pdc Art. 6.2.1
Qualità del prodotto e informazioni
Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Autocontrollo e tenuta delle registrazioni
"È cura e responsabilità del confezionatore ma anche degli altri operatori (es. intermediari) che conferiscono solo prodotto alla trasformazione, rispettare le frequenze minime di controllo previste di seguito controlli sopra descritti devono essere effettuati solo dagli operatori che immettono prodotto nel circuito tutelato della DOP o che forniscono prodotto all’industria di trasformazione. controlli devono essere documentati, determinando eventuali esclusioni del prodotto non conforme ai requisiti previsti dal disciplinare. L’attività di autocontrollo, di cui sopra, non comprende anche la valutazione della composizione chimica del prodotto che viene svolta con frequenza di 1 analisi/campagna di commercializzazione. L’operatore provvederà a far eseguire l’analisi utilizzando laboratori le cui prove di interesse siano accreditate del sistema di accreditamento europeo, in accordo con le norme ISO 17025 oppure non accreditate ma svolte comunque in conformità alla norma ISO 17025."
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
Intermediario/confezionatore
Resilienza economica
IND_060 Punti di controllo qualità
Qualità del prodotto e informazioni
Qualità del prodotto
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 7.1 Controlli di prodotto da parte degli Operatori "Il confezionatore/operatore che immette prodotto nel circuito tutelato si accerta in autocontrollo che il prodotto ottenuto ai fini della DOP Patata di Bologna presenti requisiti di conformità previsti dal disciplinare. La rispondenza alle caratteristiche disciplinate è verificata
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
pdc Art. 7.1
Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare il deterioramento della qualità dei prodotti
Controlli di prodotto da parte degli Operatori
Il confezionatore deve produrre, conservare e rendere disponibili ai controlli le registrazioni relative alle attività di autocontrollo, sulle quali deve essere chiaramente identificato il prodotto sottoposto a controllo ed il relativo lotto di appartenenza. documenti di autocontrollo devono essere prodotti secondo le frequenze previste, conservati e resi disponibili per controlli di conformità; deve essere inoltre fornita evidenza oggettiva di eventuali non conformità emerse delle relative modalità di gestione.
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità ddp Art. 3 NA "[ gli operatori locali hanno acquisito un patrimonio di conoscenze specifiche sul prodotto come la corretta manipolazione trasporto, la gestione post-raccolta entro brevissimo tempo con la conservazione in ambienti refrigerati, al fine di limitare le perdite di umidità del prodotto; tali conoscenze e le relative pratiche effettuate in loco permettono di salvaguardare le caratteristiche qualitative della “Patata di Bologna” DOP, nel rispetto dei suoi processi fisiologici naturali."
ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
Il confezionatore ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
Intermediario/confezionatore
Confezionatore
soggetti produttivi della filiera hanno compreso le tecniche di controllo di qualità, permettendogli di salvaguardare le caratteristiche qualitative della patata in modo da ottenere il prodotto finito idoneo alla DOP.
Agricoltore
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni pdc Art 7.4 Esito dei controlli di prodotto e conseguenze
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
alimentare (Food safety)
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
ha la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
Confezionatore
"In caso di esito negativo del controllo di prodotto, si procede all’esclusione dal circuito tutelato della DOP Patata di Bologna del lotto da cui proviene il campione valutato. L’ispettore procederà quindi effettuando un altro controllo al fine di accertare la conformità di un altro lotto di prodotto in fase di lavorazione/confezionamento se disponibile. Nel caso in cui, a seguito di tale ulteriore controllo, sia rilevato un altro esito negativo, verrà escluso dal circuito tutelato della DOP Patata di Bologna anche il suddetto lotto e si procederà al controllo di tutti lotti di prodotto finito presenti c/o il confezionatore al momento della verifica ispettiva."
pdc Art 8 Gestione delle non conformità "Le non conformità possono essere rilevate sia dagli Operatori coinvolti nella produzione del prodotto a denominazione lungo tutta la filiera produttiva, sia da CHECK FRUIT quale Organismo di controllo autorizzato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per effettuare controlli di conformità. Tutte le non conformità rilevate devono essere gestite. Lo scopo della gestione delle non conformità è di definire le attività da svolgere per assicurare che prodotti non conformi ai requisiti specificati nel Disciplinare non siano immessi al consumo come prodotto Patata di Bologna DOP. A tale scopo è necessario procedere all'identificazione, documentazione, valutazione e risoluzione delle eventuali non conformità riscontrate."
L'OdC ha la responsabilità di verificare il rispetto dei requisiti secondo tempi e modalità definiti dal PdC, assicurando la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
Tutti soggetti della filiera hanno la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
Agricoltore/Intermediario/Confezionatore/OdC
Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
Numero di casi documentati di non conformità a leggi, regolamenti, codici e standard sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti negli ultimi tre anni
pdc Art 8.1 Gestione delle non conformità da parte degli Operatori
"Se gli Operatori coinvolti nella filiera della Patata di Bologna DOP, rilevano delle non conformità, essi devono procedere alla loro gestione secondo le seguenti modalità: • devono mantenere una registrazione delle non conformità rilevate su opportuna documentazione e definire le modalità e le responsabilità per la gestione del prodotto/processo non conforme in modo da riportarlo, quando possibile, all’interno dei requisiti di conformità; • nel caso in cui la non conformità sia tale da non permettere il ripristino delle condizioni di conformità, devono dare evidenza del fatto che il prodotto non sia stato destinato alla produzione/confezionamento ed immissione al consumo della Patata di Bologna DOP. Qualora il prodotto fosse già stato immesso al consumo, del fatto viene informata Check Fruit l’Autorità di vigilanza." Gli operatori riconosciuti hanno la responsabilità di assicurare la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
pdc Art 8.1 Gestione delle non conformità da parte degli Operatori
"Gli Ispettori CHECK FRUIT durante controlli di conformità possono rilevare delle non conformità. Le non conformità possono essere classificate, come: Le non conformità gravi che si dovessero presentare durante l’attività di controllo svolta da CHECK FRUIT, vengono gestite attraverso l'identificazione del prodotto non conforme affinché questo non venga destinato alla immissione nel circuito tutelato della Patata di Bologna DOP. Ove necessario si procede all'eventuale rimozione dei marchi dai lotti già confezionati (nei casi in cui il prodotto non conforme sia stato già identificato come Patata di Bologna DOP)."
L'OdC ha la responsabilità di verificare il rispetto dei requisiti secondo tempi e modalità definiti dal PdC, assicurando la conformità del 100% del prodotto identificato come DOP escludendo dal circuito tutelato eventuale prodotto non conforme
Agricoltore/Intermediario/Confezionatore
IND_071
e locali puliti Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, e protocollo viene rispettato
dei requisiti (sanitari, fitosanitari, contenuto di sostanze e/o metalli, ecc.) che il prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione e trasformazione
pdc Art 5.3.3 Rilascio della certificazione di conformità (Riconoscimento)
Gli Operatori riconosciuti idonei ed iscritti all’apposito elenco, possiedono quindi requisiti strutturali e funzionali (adeguatezza di strutture ed impianti ed adeguatezza delle procedure di produzione) per concorrere alla produzione del prodotto agricolo e dimostrano di poter ottenere un prodotto finito conforme ai requisiti del disciplinare di riferimento
Gli operatori riconosciuti assicurano che le strutture e gli impianti siano adeguati e idonei alla produzione Agricoltore, confezionatore
pdc Art 5.2.1 Domanda di accesso (I° Anno) "Gli Intermediari ed confezionatori dovranno allegare alla Domanda di Accesso al sistema di controllo Patata di Bologna DOP (Allegato 1): Copia dell’autorizzazione sanitaria/Denuncia di Inizio Attività e/o di documento sostitutivo se richiesto in conformità a quanto previsto dalla legislazione locale;"
Gli intermediari e confezionatori dovranno presentare l'autorizzazione sanitaria al fine di ottenere il riconoscimento intermediari, confezionatori
Pilastro Tema Argomento COD Indicatore Indicatore Formula Requisiti
economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc
Nota Responsabili
Confezionatore
5.3.3 Rilascio della certificazione di conformità (Riconoscimento) "Per quanto riguarda le modalità di apposizione sulle confezioni della DOP del marchio distintivo e delle indicazioni previste in applicazione della disciplina della DOP, confezionatori devono attenersi esclusivamente e scrupolosamente al rispetto di quanto richiesto, previsto o ammesso dal disciplinare di produzione e dal presente Piano di Controllo. In relazione agli elementi di designazione e presentazione della DOP Patata di Bologna gli operatori devono attenersi a quanto previsto dal disciplinare di produzione. Nella presentazione del prodotto deve inoltre essere riportata la presente dicitura “Certificato da Organismo di controllo autorizzato dal Ministero competente” seguito dalla parola ITALIA o dalla bandiera italiana. Tale dicitura potrà essere tradotta nelle lingue dei Paesi di destinazione del prodotto." Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Resilienza economica
del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art. 6.1
Etichettatura e presentazione del prodotto
"Il logo non può essere riprodotto sulle confezioni in dimensioni inferiori ai 20 mm di base e comunque la “Patata di Bologna” deve essere riportata in dimensioni maggiori di qualsiasi altra dicitura riportata in etichetta. Dovranno inoltre essere indicati: nome o ragione sociale e indirizzo o sede del produttore singolo e/o associato e/o del confezionatore; peso netto all’origine; varietà; nonché eventuali indicazioni complementari ed accessorie non aventi carattere laudativo e non idonee a trarre in inganno il consumatore sulla natura e le caratteristiche del prodotto. La confezione reca obbligatoriamente sull’etichetta, a caratteri chiari e leggibili il simbolo grafico comunitario e relative menzioni, in conformità alle precisazioni del Reg. (CE) 1726/98 e successive modifiche La dizione “Denominazione di Origine Protetta” può essere ripetuta in un'altra parte della confezione o dell’etichetta anche in forma di acronimo “D.O.P.”"
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Confezionatore
Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Informazioni sul prodotto IND_074 Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Etichettatura del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc Art. 6.1
Etichettatura e presentazione del prodotto
Sulle confezioni è fatto obbligo di riportare in etichetta la dicitura “Certificato da Organismo di controllo autorizzato dal Ministero competente” seguito dalla parola ITALIA o dalla bandiera italiana
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Confezionatore
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art. 8 NA "In tutti casi le confezioni debbono contenere prodotto pulito ed essere sigillate in modo tale da impedire che contenuto possa essere estratto senza la rottura della confezione stessa. Sulle confezioni deve essere indicata la dicitura: “Patata di Bologna” seguita dalla dizione “D.O.P.” e dal logo"
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Confezionatore
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art. 8 NA "Il marchio non può essere riprodotto sulle confezioni in dimensioni inferiori ai 20 mm di base e comunque la DOP “Patata di Bologna” deve essere riportata in dimensioni maggiori di qualsiasi altra dicitura riportata in etichetta. Dovranno inoltre essere indicati: nome o ragione sociale ed indirizzo o sede del produttore singolo e/o associato e/o del confezionatore, peso netto all’origine, varietà, nonché eventuali indicazioni complementari ed accessorie non aventi carattere laudativo e non idonee a trarre in inganno il consumatore sulla natura e le caratteristiche del prodotto."
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art. 8 NA "La confezione reca obbligatoriamente sull’etichetta, a caratteri chiari e leggibili il simbolo grafico comunitario e relative menzioni, in conformità alle precisazioni del Reg. (CE) 1726/98 e successive modifiche. La dizione “Denominazione di Origine Protetta” può essere ripetuta in altra parte della confezione o dell’etichetta anche in forma di acronimo “D.O.P.”."
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Confezionatore
confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
della documentazione relativa all’autocontrollo, valutando in particolare il mantenimento della rintracciabilità del prodotto, controlli aziendali sulle modalità di produzione, le quantità totali lavorate e confezionate. L'OdC ha la responsabilità di controllare il rispetto dei sistemi di rintracciabilità dal ricevimento fino alla vendita OdC Resilienza
attraverso un sistema di tracciabilità Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare
La rintracciabilità delle patate DOP deve essere garantita da idonea identificazione del prodotto stesso e/o delle aree di immagazzinamento e/o dei recipienti nei quali viene immagazzinato e trasportato e da opportune registrazioni delle attività di stoccaggio e movimentazione che devono essere adeguatamente conservate.
Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP. OdC
economica Qualità
prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
responsabilità di ciascun operatore tenere opportune registrazioni, disponibili per ispezione, relative a: • Documenti di trasporto (DDT) che rendano conto di tutte le movimentazioni subite dalle partite di Patata di Bologna DOP. Nel caso di Operatori non obbligati alla compilazione dei DDT, la consegna di prodotto all’intermediario o confezionatore sarà testimoniata da un documento equivalente contenente gli elementi previsti per il DDT, Documenti Di Trasporto (DDT) devono chiaramente indicare, oltre alle indicazioni previste dalle normative di legge, una dicitura/codifica che permetta di identificare prodotto DOP e mantenerne la rintracciabilità; • cartellini identificativi delle partite di prodotto a denominazione; • dati relativi alle attività di carico, calibrazione, selezione e lavorazione, che mostrino trattamenti subiti dal prodotto ed eventuali movimentazioni nei magazzini di stoccaggio utilizzati; • tenuta di registri di carico e scarico dei lotti di prodotto a denominazione debitamente compilati. Tale documentazione, permetterà di ricostruire “la storia” della produzione dei lotti e di verificarne la rintracciabilità"
Il confezionatore ha la responsabilità di conservare le mele garantendo in ogni momento la rintracciabilità. Il 100% del prodotto identificato come DOP deve rispettare requisiti
Confezionatore
e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni DOP.
della Patata di Bologna DOP Consorzio
svolgendo ovunque apposita promozione ed opera di informazione anche riferita alla sua filiera produttiva;"
Visibilità del prodotto IG Esposizione in diversi canali o implementazione di strategie per la promozione e la diffusione del prodotto sta Art. 3 SCOPO ED OGGETTO "3.2 Esso si propone di perseguire seguenti scopi che svolge a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di
attuali e spiegano le decisioni prese, consentendo l'interazione Gli incontri devono essere aperti tutti produttori di IG che desiderano partecipare; viene tenuto un elenco delle presenze
sta Art. 9 L'Assemblea "L’Assemblea ordinaria è convocata dal Presidente almeno una volta all’anno ed ogni qualvolta il Consiglio di amministrazione lo ritenga opportuno o ne sia fatto richiesta da almeno un quarto dei Consorziati. La convocazione dell’Assemblea ordinaria deve avvenire attraverso avviso da comunicare ai Consorziati almeno 5 (cinque) giorni prima dell’adunanza. La seconda convocazione sia dell’Assemblea ordinaria che straordinaria deve essere fissata almeno 24 (ventiquattro) ore successive alla prima convocazione"
pdc Art. 6.2.1
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
delle violazioni
sta Art. 3
Autocontrollo e tenuta delle registrazioni
"Nel caso in cui gli operatori gestiscano sia prodotto convenzionale che prodotto DOP, separati “spazialmente”, è necessaria una netta e identificata distinzione fisica delle aree e delle linee di lavorazione dedicate alla DOP, dal ricevimento del prodotto idoneo e fino alla fase di confezionamento da ogni altra linea di lavorazione accompagnata da planimetria descrittiva dello stabilimento con evidenza delle attrezzature e degli impianti dedicati alla DOP e con evidenza della destinazione di tutti locali dello stabilimento sia DOP che non DOP. Le linee di lavorazione utilizzate per la DOP devono essere esclusivamente dedicate questa destinazione. Ogni variazione deve essere preventivamente notificata. Ove non è possibile evitare la promiscuità con altre produzioni di parti della linea di lavorazione DOP (ad esempio a motivo della limitazione dei locali o degli impianti) può essere attuata la separazione temporale delle lavorazioni destinando parte della giornata alla DOP e parte alle altre lavorazioni. Il sistema di gestione relativo alla separazione temporale delle lavorazioni (convenzionali/DOP) dovrà essere descritto in una procedura scritta che dettaglia le modalità secondo le quali il soggetto riconosciuto gestisce e separa temporalmente le lavorazioni di prodotto destinato alla denominazione da tutte le altre"
SCOPO ED OGGETTO "Esso si propone di perseguire seguenti scopi che svolge a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della D.O.P. “Patata di Bologna”: [ ] 5) tutelare, difendere, anche in sede giudiziaria, in Italia e all’estero, vigilare affinchè, da parte di chiunque, non vengano usati indebitamente, abusivamente od illegittimamente, anche riferiti categorie merceologiche diverse la dicitura “Patata di Bologna”, il marchio consortile, il segno distintivo della D.O.P. “Patata di Bologna”, il contrassegno ed ogni altro simbolo o dicitura che la identifichi, ed affinché non vengano usati nomi, denominazioni, diciture e simboli comunque atti a trarre in inganno l’acquirente od il consumatore;"
Il Consorzio di tutela della Patata di Bologna DOP ha la responsabilità di convocare l'assemblea ordinaria secondo le frequenze previste dallo Statuto.
Consorzio di tutela
Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare adottare metodiche opportune per separare le produzioni DOP dalle convenzionali.
Agricoltore/Intermediario/Confezionatore
Il Consorzio di tutela della Patata di Bologna DOP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.
Consorzio di tutela
SCOPO ED OGGETTO "Esso si propone di perseguire seguenti scopi che svolge a favore di tutti soggetti inseriti nel sistema di controllo della D.O.P. “Patata di Bologna”: [ ] 9) collaborare nell’attività di vigilanza con l’Ispettorato Centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari, ai sensi del D.M. del 12 ottobre 2000, con il quale Organismo, conformemente alle previsioni dell’art 14, comma 15, lettera d) della Legge n. 526/1999, sono state impartite le direttive per la collaborazione dei consorzi di tutela delle D.O.P. e delle I.G.P., nell’attività di vigilanza;" Il Consorzio di tutela della Patata di Bologna DOP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilianza della denominazione.
"E’ fatto espresso divieto ai Soci del Consorzio di fare uso, depositare, far depositare, utilizzare in qualsiasi modo, sia in Italia che all’estero, marchi o altri segni distintivi, nomi che possano in alcun modo evocare, richiamare e comunque confondersi o recare confusione con marchi, segni distintivi, nomi di cui il Consorzio è titolare ovvero di usare denominazioni confondibili e comunque che in alcun modo possano richiamare la DOP Patata di Bologna ovvero traduzioni, dialettismi, abbreviazioni, ecc. di questa denominazione."
Il Consorzio di tutela della Patata di Bologna DOP ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilanza della denominazione.
Consorzio di tutela Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG Numero di reclami ricevuti relativi al prodotto IG pdc Art. 5.2.1 Domanda di accesso (I° Anno) "Con la sottoscrizione della domanda di adesione al sistema di controlli richiedente si impegna a: - tenere una registrazione dei reclami dei clienti relativamente al prodotto certificato e rendere disponibili tali registrazioni all’Organismo di certificazione ]"
Gli operatori hanno l'obbligo di registrare reclami Agricoltore/Confezionatore
sociale Diversità culturale Conoscenze e tradizioni indigene
agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come
Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale Le specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali
e
Identificare le caratteristiche della produzione IG associate alla cultura e alle tradizioni locali ddp Art. 5 NA "Tecnica colturale: si basa fondamentalmente sulle pratiche presenti nel territorio fin dall’inizio della coltivazione della patata, come la preparazione del suolo, con lavorazioni profonde per favorire un buon sviluppo dell’apparato radicale uno sgrondo efficace delle acque in eccesso."
efficacemente il suolo Piani (con obiettivi) per proteggere e riabilitare suoli, con particolare attenzione ai suoli utilizzati per la produzione
Integrità ambientale Acqua Interazione con sistemi idrici IND_433 Piano consumo acqua Descrizione di una strategia di gestione responsabile dell’acqua e di un piano che analizzi rischi e le sfide e le opportunità idriche dei bacini idrografici condivisi
ddp Art. 5 NA Per quanto riguarda l’avvicendamento colturale, è vietata la monosuccessione ed è ammesso il ritorno della patata nello stesso appezzamento di terreno dopo due anni di altre colture."
necessario sviluppare un piano di gestione dell’acqua per ottimizzare la conservazione dell’acqua e prevenire l’inquinamento idrico, specificando, per ciascun obiettivo: come verranno misurate e monitorate le prestazioni; le azioni per raggiungere e mantenere (o superare) l'obiettivo; tempi per raggiungere l'obiettivo; il budget stanziato per le azioni; le persone responsabili; ove disponibile, il collegamento tra ciascun obiettivo e l’attuazione delle migliori pratiche ddp Art. 5 NA "Irrigazione: la tipica piovosità autunno-primaverile e la composizione intrinseca dei terreni alluvionali della pianura bolognese s’integrano in maniera perfetta alla rete di torrenti naturali e canali artificiali, utilizzati dai produttori per fornire durante la coltivazione regolari apporti irrigui, evitando sprechi"
legate alle tradizionali. Ciò dimostra il legame tra prodotto, cultura e tradizioni locali.
Gli elementi che comprovano l'origine della Patata di Bologna DOP sono costituiti da riferimenti storici e da tradizioni. Ciò dimostra il legame tra prodotto, cultura e tradizioni locali. NA
L'agricoltore ha la responsabilità di gestire la coltivazione esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni del ddp, vietare la mosuccessione garantisce la conservazione dei suoli e ne riduce depauperamento.
Agricoltore
La gestione ottimale dell'apporto naturale di acqua garantisce la riduzione degli sprechi d'acqua Agricoltore