RADICCHIO ROSSO DI
TREVISO IGP
DOCUMENTI ANALIZZATI
Disciplinare di produzione - Data di riferimento 07/04/2021
Piano dei Controlli - Data di riferimento 17/04/2019
Tariffario – Data di riferimento 13/05/2019
Statuto del Consorzio di tutela - Data di riferimento 25/10/2023
IlConsorziodituteladelRadicchioRossodiTrevisoIGPèimpegnatonellasostenibilitàconilprogetto“Idra”,in collaborazioneconilDipartimentoDAFNAEdell’UniversitàdiPadova,voltoalrisparmioidrico.Ladocumentazione relativaaquestaattivitànonrientranell’analisiriportatadiseguito.
NUMERO INDICATORI
ANALISI GENERALE
→ PUNTI DI FORZA
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 20 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali siano i suoi attuali punti di forza.
I punti di forza so no “indicatori effettivi” ovvero ben coperti da documenti mappati (es. piano dei controlli e/o disciplinare) o coperti dagli indicatori che risultano peculiari del singolo prodotto a seguito dell’analisi. Per indicatore peculiare si intendono indicatori presenti solo nel prodotto analizzato o presenti al massimo nella metà dei prodotti analizzati appartenenti alla categoria merceologica. Gli indicatori potenziali (che figurano in documenti non sottoposti a verifica da parte di terzi) non sono classificati come punti di forza.
Sulla base della lettura di questi elementi, e seguendo quanto sopra esposto, il prodotto non evidenzia particolari indicatori effettivi non applicati dagli altri prodotti del comparto. Si evidenzia che esiste un indicatore potenziale mappato solamente per il Radicchio Rosso di Treviso IGP: IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale, riscontrato all’interno dello statuto.
→ PUNTI DI MIGLIORAMENTO
Nell’analisi dei documenti relativi al prodotto sono stati individuati una serie di elementi riconducibili a 20 indicatori della sostenibilità che qualificano la filiera, suggerendo quali sono i suoi attuali punti di miglioramento.
I punti di miglioramento sono indicatori mancanti , non riscontrati nel prodotto analizzato, rispetto agli indicatori di riferimento individuati della categoria merceologica valutata (benchmark). L’assenza di un indicatore che per gli altri prodotti del comparto risulta essere mappato ma categorizzato come potenziale non è considerato punto di miglioramento. Inoltre, come ulteriore considerazione, per ogni prodotto, in base al disciplinare, al livello di sostenibilità raggiunto, al contesto, sono stati suggeriti alcuni spunti di implementazione della sostenibilità
›› Indicatori migliorabili rispetto al benchmark del comparto ortofrutticoli
• IND_053 Effetti sull’economia locale
Solo uno dei prodotti analizzati ottempera a questo indicatore prevedendo che “La coltura del [...] costituisce pertanto un importante filiera produttiva sia a livello interregionale (Lombardia ed Emilia Romagna) che Nazionale, non solo per il settore in sé ma anche per l’indotto che origina e per il ruolo di sostegno all’economia del territorio. Tra le attività imprenditoriali strettamente connesse vanno considerate anche quelle per la meccanizzazione delle diverse operazioni colturali e di condizionamento, l’impiantistica per l’irrigazione, i fornitori di mezzi tecnici, i servizi per la commercializzazione, il comparto del “packaging”, ed il sistema dei trasporti”.
• IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
QUALIVITA
Quattro dei prodotti analizzati prevedono requisiti su questo indicatore prevedendo a livello di statuto che “ Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 10) definire programmi recanti misure di carattere strutturale e di adeguamento tecnico finalizzate all’assicurazione del mantenimento dell’elevato standard qualitativo siffatto dalla disciplina di produzione in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato”
• IND_076 Ricerca sui prodotti IG
Solo uno dei prodotti analizzati prevede requisiti in tal senso a livello di statuto “Il Consorzio non persegue fini di lucro e si prefigge di: [...] 4)Promuovere il miglioramento delle caratteristiche qualitative che hanno accreditato la denominazione sui mercati nazionali ed esteri”.
• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
Quattro dei prodotti ortofrutticoli analizzati prevedono esplicitamente che “Ogni operatore ha la responsabilità di trattare il prodotto in maniera tale da non aver perdite di qualitative del prodotto” o “L’operazione di essiccazione deve essere eseguita in modo da evitare la contami -
nazione con residui di combustibile e odori estranei. In questo modo si riducono effetti sulla nutrizione negativi” o frasi similari.
• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
Così come previsto dai piani di controllo (PDC) di altre IG del settore, si potrebbe valutare l’inserimento nel PDC di qualche requisito relativo alla sicurezza di soggetti terzi che entrano in azienda (es. per controlli).
• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
Tre dei disciplinari valutati ottempera al requisito prevedendo a livello di statuto del Consorzio la responsabilità di supportare i consorziati al fine di migliorare il risultato produttivo attraverso servizi di informazione e assistenza.
QUALIVITA
• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera a tale requisito attraverso una considerazione che figura nel disciplinare “[...] costituiscono per le valli di produzione il sostanziale fondamento economico”.
• IND_362 Varietà e razze adattate localmente
Solo uno dei prodotti ortofrutticoli analizzati ottempera al requisito prevedendo “La denominazione [...] individua i bulbi della Specie [...] limitatamente ai seguenti ecotipi autoctoni, che si distinguono in base alla forma e alla precocità di bulbificazione derivante dall’influenza del fotoperiodo: “Tondo Piatta” o primaticcia; “Mezza Campana” o medio precoce; “Allungata” o “Tardiva”.
• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo
Solo due dei prodotti ortofrutticoli analizzati prevedono requisiti riferibili all’indicatore es “Le tecniche di produzione tradizionale adottate nella zona prevedono l’inerbimento del terreno tra le file per tutta la vita produttiva dell’impianto e lo sfalcio dell’erba nei mesi primaverili-estivi. Queste pratiche rivestono particolare importanza sia per la dotazione nutrizionale del terreno, attraverso una continua restituzione naturale di elementi, sia per la sua struttura fisica e biologica, salvaguardate dal mantenimento ed arricchimento della dotazione di sostanza organica. L’apporto di elementi nutritivi sotto forma minerale viene quindi a costituire una pratica integrativa di modesta quantità” o “Per quanto riguarda l’avvicendamento colturale, è vietata la monosuccessione ed è ammesso il ritorno della patata nello stesso appezzamento di terreno dopo due anni di altre colture”.
• IND_433 Piano consumo acqua
Solo uno dei prodotti valutati ottempera a questo indicatore prevedendo “Irrigazione: la tipica piovosità autunno-primaverile e la composizione intrinseca dei terreni alluvionali della pianura bolognese s’integrano in maniera perfetta alla rete di torrenti naturali e canali artificiali, utilizzati dai produttori per fornire durante la coltivazione regolari apporti irrigui, evitando sprechi”.
›› Indicatori potenziali ulteriormente sviluppabili
• IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “Il Consorzio fra l’altro potrà provvedere [...] d) Organizzare, promuovere, e sponsorizzare convegni, incontri e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo del prodotto ed altresì finanziare ricerche scientifiche nel campo alimentare purché attinenti all’oggetto, effettuate da organismi pubblici e/o privati”.
• IND_078 Visibilità del prodotto IG
Individuate due frasi nello statuto del Consorzio di tutela “Il Consorzio ha funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione IGP in particolare: [...] Promuovere e diffondere il consumo e la conoscenza del Radicchio Rosso di Treviso IGP, precoce e tardivo e del Radicchio Variegato di Castelfranco IGP in Italia e all’estero ed assicurarne la valorizzazione commerciale” e “Il Consorzio fra l’altro potrà provvedere [...] c) Promuovere, favorire, organizzare e partecipare ad iniziative di qualsiasi tipo intese a valorizzare il Radicchio Rosso di Treviso IGP (precoce e
tardivo) e il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP e ad accrescerne la risonanza in Italia e all’estero, aderendo eventualmente ad organizzazione aventi scopi analoghi o complementari ed il cui conseguimento sia comunque ritenuto utile alle finalità del Consorzio. A tal fine il Consorzio potrà assumere qualsiasi iniziativa (anche editoriale) nel campo promozionale tesa a realizzare le utilità attese”.
• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
Individuata una frase nello statuto del Consorzio di tutela “Il Consorzio ha funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione IGP in particolare: [...] - Assistere i produttori e i confezionatori al fine di agevolare e migliorare la produzione del Radicchio Rosso di Treviso IGP e del Radicchio Variegato di Castelfranco IGP anche attraverso corsi di formazione”.
›› Spunti di implementazione per la sostenibilità del prodotto
In linea generale si rileva una sproporzione tra il numero di indicatori applicati in relazione al pilastro «Resilienza economica» rispetto agli altri tre. Questo a riprova del fatto che il disciplinare di produzione e l’infrastruttura documentale della IG sono stati redatti con la finalità specifica di garantire il rispetto di requisiti qualitativi e merceologici di prodotto.
1. IND_028 Redditività a lungo termine : la redditività è un tema sostanziale riferibile alla resilienza economica importante per il mantenimento delle imprese e per le ricadute positive sul tessuto socio economico locale.
2. IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati : l’indicatore fa riferimento al pilastro della resilienza economica. Definizione di prezzo di vendita, andamento di mercato, regolazione delle produzioni hanno lo scopo di assicurare la giusta remunerazione ai produttori.
3. IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG : anche questo indicatore si riferisce al pilastro della resilienza economica con la finalità di ridurre gli scarti del prodotto; pur tuttavia ha possibili ricadute anche rispetto alle tematiche ambientali (economia circolare) e/o etico sociali.
4. IND_104 Gestione del rischio : l’indicatore è riferibile al pilastro della resilienza economica e prevede l’adozione di misure atte a gestire correttamente gravi crisi di mercato allo scopo di tutelare i produttori e mantenere la sostenibilità economica. Si tratta di un indicatore adottato solo da uno dei prodotti analizzati di tutto il paniere, di comparti diversi da quello ortofrutticolo.
5. IND_387 Tutela del paesaggio : l’indicatore è riferito al pilastro dell’integrità ambientale e si prefigge l’obiettivo di tutelare il territorio che esprime il prodotto. L’indicatore è ottemperato solo da due dei prodotti del paniere analizzato.
QUALIVITA
TABELLA INDICATORI
INDICATORI
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_053 Effetti sull'economia locale *
IND_057 Produzione di IG
IND_060 Punti di controllo qualità
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare *
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità
IND_078 Visibilità del prodotto IG
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi
IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione *
IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi *
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
IND_362 Varietà e razze adattate localmente
IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo *
IND_433 Piano consumo acqua
ANALISI PILASTRI SOSTENIBILITÀ
PILASTRO RESILIENZA ECONOMICA
Il pilastro della resilienza economica è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 135 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 16, variamente applicati dai diversi prodotti. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 23
→ TEMI SPECIFICI RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 13 indicatori (11 effettivi e 2 potenziali) sui 16 considerati relativi al pilastro della resilienza economica del comparto ortofrutticolo. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media dei 12,7 indicatori caratteristici del comparto e sopra la media dei prodotti di tutte le categorie merceologiche mappate che è 12,9.
• I 13 indicatori applicati dal prodotto sono: –
IND_004 Aggiornamento per certificazione IG
IND_010 Conservazione dei registri
IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo
–
IND_043 Approvvigionamenti locali
IND_057 Produzione di IG
IND_060 Punti di controllo qualità
–
–
–
–
IND_066 Non conformità alle norme sulla sicurezza alimentare e sulla qualità degli alimenti
IND_069 Attrezzature e locali puliti
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie
IND_074 Etichettatura del prodotto
IND_075 Sistema di tracciabilità forward
IND_077 Sistema di tracciabilità degli input e della qualità –
IND_078 Visibilità del prodotto IG
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel piano dei controlli (gestione registri degli operatori riconosciuti, rintracciabilità, punti di controllo qualità, etc.)
• Gli indicatori del comparto non applicati sono:
–
–
IND_053 Effetti sull’economia locale
IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
IND_076 Ricerca sui prodotti IG
• Rispetto ai 23 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
–
QUALIVITA
–
–
–
IND_028 Redditività a lungo termine
IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
IND_085 Nuovi mercati geografici
IND_086 Presenza commerciale
IND_104 Gestione del rischio –
IND_122 Stagionalità del prodotto
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE
DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
La gran parte dei prodotti analizzati non prevede in modo esplicito:
• IND_021 Investimenti in ricerca e sviluppo IG
• IND_053 Effetti sull’economia locale
• IND_076 Ricerca sui prodotti IG
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA PER IL SETTORE IG
• Gli indicatori considerati per tutti i comparti merceologici considerati corrispondono a 23. La media di tutti i prodotti considerati appartenenti alle diverse categorie merceologiche corrisponde a 12,9.
• La media più bassa con 11,2 indicatori è rappresentata dal settore dei vegetali trasformati mentre la media più alta con 14,4 indicatori è rappresentata dalla categoria dei prodotti a base di carne.
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori relativi a:
– Investimento a lungo termine : IND_021 Spese totali per ricerca e sviluppo, IND_028 Redditività a lungo termine
QUALIVITA
Creazione del valore : IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_056 Evoluzione della produzione di prodotti certificati
Qualità del prodotto : IND_062 Strategia di riduzione spreco della produzione IG
– Sicurezza alimentare : IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare
Diversificazione : IND_085 Nuovi mercati geografici, IND_086 Presenza commerciale, IND_104 Gestione del rischio
• Andando oltre l’ambito dei 23 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
Costi, investimenti, reddittività : IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_006 Costi energetici, IND_008 Costo del lavoro, IND_019 Costi di formazione, IND_020 Investimenti “green”, IND_026 Risparmio, IND_027 Efficienza degli investimenti, IND_033 Prezzo agricolo rispetto al prezzo di riferimento globale, IND_029 Produttività del territorio, IND_039 Efficienza dei costi (economica), IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale.
– Gestione del rischio : IND_098 Efficacia delle strategie di mitigazione, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico, IND_101 Informazioni sul clima/implementazione di azioni di riduzione del rischio, IND_106 Copertura del rischio associato ai ricavi.
– Stabilità di mercati, produzioni e offerta : IND_116 Appropriazione del valore nella catena del valore, IND_117 Prezzo in diversi mercati, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione, IND_135 Volatilità del prezzo di input.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di sicurezza alimentare: BRC/IFS/FSSC per le attività di trasformazione e GlobalGap per la fase agricola (IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di sostenibilità: ISCC, ISO 50001, ISO 45001, ISO 14064, ISO 14067, ISO 14001; Made Green in Italy, ISO 37101, UNI PDR 125, PAS 24000 (IND_002 Costi di conformità a standard o certificazioni di sostenibilità, IND_020 Investimenti “green”, IND_006 Costi energetici, IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG, IND_001 Capitali patrimoniali per il benessere dei dipendenti, IND_100 Strategia sul cambiamento climatico).
• Standard in materia di economia circolare: ISO 59020 (IND_062 Strategia di riduzione dello spreco della produzione IG).
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000, ISO 37301, ISO 37001 (IND_104 Gestione del rischio, IND_067 Consapevolezza dei protocolli e degli standard di sicurezza alimentare).
• Standard in materia di governance, compresa la componente economica: ISO 37101: 2019 (IND_039 Efficienza dei costi, IND_046 Crescita inclusiva del settore agricolo, IND_049 Valore economico direttamente generato e distribuito, IND_053 Effetti sull’economia locale, IND_124 Resilienza del settore, IND_129 Andamento dei costi di produzione).
→ CONSIDERAZIONI
Prezzo Equo : il tema dell’equità del trattamento economico riservato alla produzione primaria è di grande attualità. Le IG in generale, avendo da tempo organizzato le filiere, potrebbero avere interesse a dimostrare oggettivamente la correttezza del trattamento economico riservato agli agricoltori a riconoscimento del loro lavoro. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe essere uno strumento di comunicazione estremamente efficace.
PILASTRO BUONA GOVERNANCE
Il pilastro della buona governance è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 89 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 4 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 5 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP
• Il prodotto analizzato conta un totale di 4 indicatori (tutti effettivi) sui 4 considerati relativi al pilastro della buona governance. Il prodotto si posiziona quindi sopra la media del comparto ortofrutticolo (3,7) e sopra la media delle diverse categorie merceologiche analizzate (3,8).
• Gli indicatori applicati sono: –
IND_197 Riunioni formali dei membri IG tenutesi – IND_198 Riunioni dei membri IG tenutesi – IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni
IND_221 Reclami sulla qualità dei prodotti IG
• Rispetto ai 5 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori: –
IND_174 Piano di gestione della sostenibilità
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE ORTOFRUTTA
La maggior parte dei prodotti ortofrutticoli analizzati rispettano i 4 indicatori considerati in quanto ampiamente presenti negli statuti dei Consorzi di tutela a dimostrazione che tali enti rivestono un ruolo strategico in ambito governance.
→ SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE PER IL SETTORE IG
• Confrontando i prodotti del settore degli ortofrutticoli con le altre categorie merceologiche analizzate, l’unico requisito mancante è l’indicatore IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
• Andando oltre l’ambito i 5 indicatori a vario titolo applicati dalle IG campionate, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti analizzati che rappresentano QUALIVITA
un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
– Audit: IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio.
– Struttura e leadership : IND_145 Le donne come decisori.
– Trasparenza : IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione.
Due diligence : IND_160 Integrazione delle informazioni di sostenibilità nel reporting, IND_161 Due diligence, IND_163 Impatti ambientali e sociali negativi nella catena di fornitura e azioni intraprese, IND_165 Pratiche di due diligence, IND_168 Standard di condotta e politica di integrità, IND_173 Governo dell’organizzazione.
– Gestione della sostenibilità : IND_174 Piano di gestione della sostenibilità.
– Legittimità : IND_185 Rispetto delle regole decisionali e dello statuto dell’organizzazione IG, IND_187 Partecipazione allo sviluppo delle politiche pubbliche, IND_192 Processo decisionale inclusivo.
Un aspetto importante da sottolineare è che molti degli indicatori che non risultano oggettivamente presenti nei documenti analizzati sono in realtà applicati da molti Consorzi di tutela. Pur tuttavia, ad una verifica esterna ed in assenza di audit ai Consorzi non è stato possibile ritenerli applicati in fase di analisi. L’opportunità di miglioramento consiste nella loro oggettivazione in procedure/documenti/statuti dei Consorzi oltre al rafforzamento di audit interni e di parte terza per accertarne l’applicazione.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLA BUONA GOVERNANCE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
QUALIVITA
• Organizzazione: ISO 9001, PAS 24000, ISO 31000, ISO 37301 e ISO 37001: IND_174 Piano di gestione della sostenibilità, IND_136 Audit olistici, IND_137 Capacità di audit interno, IND_138 Procedura di audit interno, IND_139 Frequenza degli audit interni, IND_140 Disciplina di monitoraggio, IND_149 Episodi confermati di corruzione e azioni intraprese, IND_152 Importo delle multe pagate/da pagare a causa di accordi legati alla corruzione, IND_154 Comunicazione e formazione sulle politiche e procedure anticorruzione, IND_155 Operazioni valutate per rischi legati alla corruzione, IND_178 Procedure di reclamo, IND_179 Reclami degli stakeholder, IND_210 Percorso verso la conformità.
• Pari opportunità: UNI PDR 125: IND_145 Le donne come decisori, IND_192 Processo decisionale inclusivo, IND_213 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
PILASTRO BENESSERE SOCIALE
Il pilastro del benessere sociale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in ben 102 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 7, variamente applicati dai diversi prodotti. Il numero medio di indicatori applicati è 3,1. Per i prodotti valutati appartenenti a tutte le categorie merceologiche gli indicatori applicati sono invece 9 e il valore medio è 3,5. Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP
→
• Il prodotto analizzato conta un totale di 3 indicatori (di cui due effettivi ed uno potenziale) sui 7 considerati relativi al pilastro del benessere sociale. Il prodotto si posiziona quindi sotto la media dei 3,1 indicatori caratteristici del comparto e sotto la media di tutte le categorie merceologiche considerate (3,5).
• I 3 indicatori applicati sono:
–
–
IND_227 Classificazione NOVA degli alimenti IG
IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
• La maggior parte degli indicatori effettivi è stata riscontrata nel disciplinare.
–
–
IND_251 Ruolo del sistema IG nel mantenimento delle tradizioni e della cultura locale
• Gli indicatori del comparto non applicati sono:
IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola e l’indicatore
IND_277 Importanza del sistema IG nella comunità
• Rispetto ai 9 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, in aggiunta non si applicano gli indicatori:
–
IND_225 Assenza di sostanze sintetiche (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)
IND_226 Presenza di nutrienti preziosi (non applicabile trattandosi di prodotto agricolo)
SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
La gran parte dei prodotti del comparto ortofrutticolo analizzati non prevede in modo esplicito
• IND_228 Procedure/metodi di lavorazione sensibili alla nutrizione
• IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi
• IND_256 Sviluppo delle capacità per aumentare la produttività agricola
• IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
• IND_277 Importanza del sistema IG nelle comunità
→ SPUNTI
DI IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE PER IL SETTORE IG
• Rispetto ai 9 indicatori di benessere sociale considerati la media del campione di tutte le merceologie valutate corrisponde a 3,5. La media più bassa con 2,2 indicatori è rappresentata dal settore dei prodotti a base di carne mentre la media più alta con 4,7 indicatori è rappresentata dal settore dei formaggi, seguita dagli oli con 4,5 indicatori.
QUALIVITA
• Alla luce della mappatura dei prodotti campionati, per alzare il livello di applicazione degli indicatori economici occorre focalizzare l’attenzione almeno sugli indicatori: – Sicurezza alimentare e nutrizionale: IND_225 Assenza di sostanze sintetiche, IND_226 Presenza di preziosi nutrienti (che risulta adottato solo in uno dei disciplinari valutati)
– Formazione : IND_256 Sviluppo delle capacità per una maggiore produttività agricola
• Andando oltre l’ambito dei 9 indicatori a vario titolo applicati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche, ci sono una serie di indicatori disattesi praticamente da tutti i prodotti che rappresentano un’ampia area di miglioramento per tutte le IG italiane rispetto agli indicatori FAO-oriGIn; fra i principali:
Salute pubblica, sicurezza e salute sul lavoro: IND_231 Impatto dell’IG sulla qualità dell’aria, IND_232 Impatto dell’IG sulle fonti idriche locali, IND_233 Impatto dell’IG sullo smaltimento dei rifiuti, IND_234 Formazione sulla sicurezza e salute, IND_236 Spese per la salute e la sicurezza dei dipendenti in percentuale dei ricavi, IND_238 Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, IND_244 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
– Produttività : IND_257 Implementazione di pratiche che portano ad un aumento della produttività, IND_259 Educazione allo sviluppo sostenibile, IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale
Qualità della vita : IND_270 Valutazione dei diritti umani, IND_288 Impatto sociale dei prodotti IG, IND_289 Nuove generazioni, IND_292 Autonomia nella produzione.
QUALIVITA
– Parità di genere: IND_293 Pratiche legate alle donne, IND_294 Donne come decisori, IND_295 Rapporto di remunerazione tra generi, IND_297 Partecipazione delle donne alle organizzazioni di produttori, IND_298 Diritti politici delle donne (capacità di rappresentare unità produttive), IND_299 Diversità dei dipendenti, IND_303 Trattamento equo per i lavoratori vulnerabili, IND_312 Formazione dei dipendenti sulle politiche o procedure sui diritti umani.
– Pratiche commerciali : IND_324 Formalizzazione della catena del valore, IND_325 Risoluzione dei conflitti riguardanti prezzi e qualità.
Molti degli indicatori succitati, non sono formalmente previsti dai documenti analizzati ma sono previsti dalle norme cogenti applicabili in Italia in materia di salute e diritti dei lavoratori. Prevedendone un richiamo nei documenti applicabili alla IG e valutando idonee modalità di accertamento della loro corretta applicazione molti di questi indicatori potrebbero essere ottemperati.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO
PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL BENESSERE SOCIALE
Diversi fra gli indicatori completamente disattesi potrebbero essere ottemperati attraverso una strategia che preveda l’adozione di norme tecniche riconosciute a livello internazionale che possono essere utilizzati come metodologia volta al raggiungimento di obiettivi specifici. Si tratta di norme tecniche applicabili in taluni casi direttamente al prodotto e in altri alla gestione delle imprese.
Molti di questi strumenti normativi possono essere di supporto anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Standard in materia di governance di sostenibilità: ISO 37101 (IND_263 - 289)
• Standard in materia di parità di genere, inclusione e corporate social responsibility: UNI PDR 125, PAS 24000, ISO 30415 e GlobalGap + Grasp per la fase agricola (IND_291 - 292 - 293 - 294 - 295 - 296 - 297 - 298 - 299 - 300 - 301 - 303 - 270 - 271 - 272 e dal 304 al 322)
• Standard in materia di gestione dei rischi: ISO 31000
• Sicurezza sui luoghi di lavoro: ISO 45001 e GlobalGap per la fase agricola (IND_234 - 238241 - 244 - 245 - 246 - 247).
→ CONSIDERAZIONI
• Diversità e inclusione : è un tema estremamente attenzionato anche dal dipartimento pari opportunità del ministero. Rilevante anche per le filiere agro-alimentari (ad esempio rif. Rapporto FAO 2023 «Status of Woman in agrifood system»); esistono finanziamenti ed agevolazioni per le imprese e le organizzazioni che adottino un sistema di parità di genere certificato secondo la norma UNI/PDR 125. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
• Nuove generazioni : il cambio generazionale è un elemento critico per molti comparti industriali e manifatturieri. Lo stesso vale per il settore agricolo, per il quale la Politica
Agricola Comune (PAC) 2023-2027 prevede delle specifiche misure di aiuto ai giovani imprenditori agricoli. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori applicati.
• Sicurezza e salute sul lavoro : è un tema sempre di attualità, soprattutto in ambito agricolo. L’adozione di una politica consortile in tal senso con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di sostenibilità.
• Diritti dei lavoratori : nel mondo agricolo è tema sempre rilevante. Si pensi al tema del caporalato che potrebbe avere impatti estremamente negativi sull’immagine delle IG qualora venisse riscontrato. Si considerino a titolo di esempio le notizie di cronaca più recenti sul tema. L’adozione di una politica consortile con riferimento specifico alla fase agricola potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori.
PILASTRO INTEGRITÀ AMBIENTALE
Il pilastro dell’integrità ambientale è sviluppato nel tool FAO-oriGIn in 116 indicatori. Di questi quelli maggiormente rappresentati dai prodotti ortofrutticoli sono 3 , variamente applicati dai diversi prodotti. Gli indicatori a vario titolo rappresentati dai prodotti di tutte le categorie merceologiche valutate sono invece 8 . Taluni indicatori sono presenti nella documentazione analizzata in diversi punti per lo stesso prodotto.
→ TEMI SPECIFICI RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP
→
• Il prodotto analizzato conta un totale di 0 indicatori sui 3 considerati relativi al pilastro dell’integrità ambientale. Il prodotto si posiziona sotto la media dei prodotti ortofrutticoli (la cui media è 0,9) e sotto la media di tutti i prodotti che rappresentano i diversi settori merceologici che è 1,3.
• Gli indicatori non applicati sono:
–
IND_362 Varietà e razze adattate localmente –
IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo –
IND_433 Piano consumo acqua
• Rispetto agli 8 indicatori rappresentativi di tutti i comparti merceologici valutati, non applica gli indicatori:
– IND_331 Alimentazione animale (non applicabile)
– IND_333 Pratiche umane di gestione degli animali (non applicabile)
–
QUALIVITA
IND_349 Pratiche di gestione relative alle emissioni di gas serra
IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG
IND_387 Tutela del paesaggio
SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO
I principali indicatori da implementare per il comparto ortofrutticolo sono:
• IND_362 Varietà e razze adattate localmente
• IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo
• IND_433 Piano consumo acqua
→
SPUNTI DI IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE PER IL SETTORE IG
• I prodotti ortofrutticoli con la media di 0,9 indicatori applicati sono leggermente sotto la media dei prodotti analizzati la cui media è 1,3.
• Considerando i 116 indicatori del tool FAO-oriGIn, fra gli indicatori a vario titolo disattesi, quelli che possono rappresentare aree di miglioramento per le IG italiane sono raggruppabili nelle seguenti categorie:
Qualità dell’aria : IND_334 Pratiche di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, IND_335 Obiettivo di riduzione dell’inquinamento atmosferico, IND_336 Concentrazione ambientale di inquinanti atmosferici, IND_337 Odori sgradevoli, IND_338 Conflitti legati agli odori sgradevoli.
– Emissioni : IND_339 Sostanze dannose per l’ozono, IND_340 Emissioni indirette di gas a effetto serra (GHG) legate all’energia (scope 2), IND_341 Emissioni animali, IND_342 Intensità delle emissioni di CO2, IND_343 Emissioni dirette di GHG (scope 1), IND_344 Emissioni totali da fertilizzanti, IND_345 Bilancio dei gas serra, IND_346 Pratiche di mitigazione dei gas serra, IND_347 Altre emissioni indirette di GHG (scope 3), IND_348 Intensità di riduzione delle emissioni di GHG.
–
QUALIVITA
Diversità dell’ecosistema e diversità genetica: IND_350 Tasso di perdita degli habitat naturali, IND_351 Consapevolezza dei produttori di IG sui valori della biodiversità, IND_352
Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità, IND_353 Connettività dell’ecosistema, IND_354 Pratiche di miglioramento dell’ecosistema, IND_355 Piano di conservazione e ripristino degli habitat paesaggistici, IND_357 Piano di conservazione e ripristino dell’habitat marino, IND_360 Conservazione dell’agrobiodiversità in situ.
Gestione e uso del territorio : IND_381 Area agricola soggetta a pratiche agricole produttive e sostenibili, IND_382 Rotazione delle colture, IND_383 Eterogeneità temporale e spaziale del sistema agricolo, IND_384 Conversione dell’ecosistema naturale, IND_385 Generazione del paesaggio, IND_386 Consolidamento del paesaggio delle IG, IND_387 Conservazione del paesaggio.
– Qualità del suolo : IND_388 Piano di conservazione e ripristino del suolo, IND_389 Pratiche di conservazione e riabilitazione del suolo, IND_390 Degrado del suolo, IND_391 Perdita/guadagno netto di terreno produttivo, IND_392 Salute e analisi del suolo, IND_393 Manutenzione sul campo, IND_394 Ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti, IND_395 Qualità biologica dei suoli, IND_396 Qualità chimica dei suoli, IND_397 Misure di conservazione del suolo e misure per migliorare l’uso dell’acqua da parte delle piante, IND_398 Struttura fisica dei suoli, IND_389 Pratiche di conservazione e ripristino del suolo.
– Uso efficiente dell’energia: IND_410 Consumo energetico, IND_411 Pratiche di risparmio energetico, IND_412 Riduzione del consumo energetico, IND_413 Energie rinnovabili, IND_414 Obiettivo sull’utilizzo dell’energia rinnovabile, IND_415 Autonomia energetica.
– Rifiuti : IND_416 Spreco alimentare, IND_419 Riduzione dei rifiuti, IND_420 Smaltimento dei rifiuti, IND_421 Riciclaggio e riutilizzo dei rifiuti, IND_422 Pratiche di riduzione dei rifiuti, IND_423 Obiettivo di riduzione dei rifiuti, IND_424 Riduzione dell’uso di materiali di imballaggio in plastica.
Acqua : IND_435 Prelievi totali di acque sotterranee e superficiali, IND_436 Livello di stress idrico, IND_437 Impronta idrica blu, IND_438 Impronta idrica verde, IND_439 Impronta idrica grigia, IND_440 Consumo acqua, IND_441 Riciclo e riutilizzo dell’acqua, IND_442 Efficienza nell’uso dell’acqua.
→ STRUMENTI NORMATIVI IN AMBITO VOLONTARIO PER L’IMPLEMENTAZIONE DELL’INTEGRITÀ AMBIENTALE
Alcuni indicatori attualmente disattesi potrebbero essere soddisfatti adottando una strategia basata su norme tecniche riconosciute a livello internazionale. Queste norme possono essere utilizzate come metodologie per il raggiungimento di obiettivi specifici. In alcuni casi, si applicano direttamente ai prodotti, mentre in altri riguardano la gestione aziendale.
Molti di questi strumenti normativi risultano utili anche nella redazione del bilancio di sostenibilità.
• Organizzazione: ISO 37001
• Impatto ambientale: ISO 14001, LCA, ISO 14040, ISO 14044, ISO 14067, ISO 14064, Made Green in Italy, ISO 50001
• Biodiversità: Biodiversity Friend
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: GlobalGap, Leaf Marque, SQNPI, ISCC, FSA, Biologico.
→ CONSIDERAZIONI
• Impatto ambientale: gli impatti ambientali e la loro riduzione sono elementi richiesti da numerose iniziative/strategie a livello globale ed europeo (es. Agenda 2030, Green Deal, Farm to Fork etc.) così come dalle recenti normative di rendicontazione degli asset intangibili (Environment-Social-Governance ESG) quali ad esempio la direttiva CSRD. L’adozione di una politica consortile in tal senso potrebbe aumentare il livello di applicazione degli indicatori 334 - 335 - 336 - 339 - 340 - 341 - 342 - 343 - 344 - 345 - 346 - 347 - 348 - 349 - 425 - 427 - 428 - 429 -430431 - 432 - 433 - 435 - 436 - 437 - 438 - 439 - 440 - 441 - 442. Si considerino a titolo meramente esemplificativo i lavori fatti da Consorzio Grana Padano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Asiago DOP su Made Green in Italy. Si consiglia di valutare un approccio sistemico (di comparto) anziché di singole realtà aziendali.
• Biodiversità: la strategia europea per la biodiversità 2030 e la strategia europea Farm to Fork richiamano questo tema, vi sarebbero obiettivi vincolanti anche per gli ecosistemi agrari. Sarebbe molto interessante una valutazione oggettiva della biodiversità (anche attraverso l’ausilio di standard riconosciuti) per poter rafforzare il racconto e il legame con il territorio andando a migliorare l’adozione degli indicatori da 350 a 370.
• Buone pratiche agricole, pratiche di agricoltura rigenerativa e carbon farming: la strategia europea Farm to Fork promuove la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e antimicrobici, l’aumento dei terreni destinati ad agricoltura BIO, il sequestro del carbonio nei suoli agricoli; per il carbon farming il riferimento è la bozza di Regolamento europeo su carbon farming COM(2022) 672 final «REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL establishing a Union certification framework for carbon removals». L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello di applicazione del BIO nelle aziende agricole e/o sistemi di coltivazione/allevamento a basso impatto ambientale migliorando l’adozione degli indicatori: 378 - 379 - 380 - 381 - 382 - 383 - 384 - da 388 a 398 - 405 - 409.
• Efficienza energetica: il Green Deal, prevede l’incremento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di energia pulita; la nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica, entrata in vigore nell’ottobre 2023, aumenta gli obiettivi di efficienza energetica dell’UE. L’adozione di una strategia consortile in materia potrebbe aumentare il livello degli indicatori dal 410 al 415. A titolo meramente esemplificativo si cita la norma ISO 50001 sul sistema di gestione dell’energia che, insieme a norme tecniche come Made Green in Italy, può costituire uno strumento metodologico utile per valutare prima e ridurre poi i consumi energetici. L’approccio organico e strutturato potrebbe essere funzionale a intercettare finanziamenti pubblici.
QUALIVITA
• Gestione dei rifiuti: il Green Deal prevede due strategie: 1) strategia Farm to Fork che prevede la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari, 2) piano di azione per l’economia circolare che prevede anche dei punti di azione finalizzati alla riduzione della generazione dei rifiuti; da ricordare inoltre la direttiva dell’Unione Europea sui rifiuti 2008/98/CE, con in corso una proposta di revisione che fisserebbe nuovi obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti del tessile. Una strategia consortile sul punto consentirebbe di rispondere agli indicatori da 416 a 424.
QUALIVITA
RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP :: 14 DISCIPLINARE DI PRODUZIONE :: 24 PIANO DI CONTROLLO :: 8 STATUTO :: 2 ALTRI REGOLAMENTI
RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP
ALLEGATO ANALISI DOCUMENTALE
48 frasi riscontrate nell’analisi dei documenti collegate a 20 indicatori di sostenibilità
da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
dei registri Costi di tenuta dei registri (dei costi di produzione e della produzione) da parte dell'organizzazione IG e dei produttori
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata pdc Art. 13.3 Confezionamento Ad evidenza della conformità delle operazioni di confezionamento e delle produzioni il confezionatore deve registrare in autocontrollo, su documentazione specifica ed esclusiva per la I.G.P. Radicchio Rosso di Treviso (es. MOD004 – Registro di confezionamento o equivalente documentazione), le operazioni di confezionamento della denominazione Radicchio Rosso di Treviso IGP. le quantità di Radicchio Rosso di Treviso IGP confezionate.
produttori tengono traccia di tutto il reddito generato dalla coltura focus e possono rappresentare almeno l’80% dei costi totali. Nelle unità di produzione familiare, si suggerisce che le ore dedicate dai membri della famiglia alla produzione di IG siano contabilizzate sulla base di una tariffa oraria/mensile concordata
ddp Art. 4 Prova dell'origine In questo modo e attraverso l’iscrizione in appositi elenchi gestiti dalla struttura di controllo, degli appezzamenti, dei produttori e dei confezionatori, la tenuta dei registri di produzione e confezionamento nonché attraverso la dichiarazione tempestiva, a fine campagna, alla struttura di controllo delle quantità prodotte, è garantita la tracciabilità del prodotto.
totali Documenti aziendali e contabili sta Art.3 Scopi del consorzio Il Consorzio fra l'altro potrà provvedere d) Organizzare, promuovere, e sponsorizzare convegni, incontri e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo del prodotto ed altresì finanziare ricerche scientifiche nel campo alimentare purché attinenti all'oggetto, effettuate da organismi pubblici e/o privati.
Il confezionatore ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla quantità di radicchio confezionato. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.
Confezionatore
Agricoltore, confezionatore
L'operatore riconosciuto (azienda agricola, confezionatore) ha la responsabilità di gestire e registrare tutte le informazioni relative alla rintracciabilità e alla qualità di prodotti in ingresso e in uscita, incluse le quantità. La valutazione dei costi di produzione è in capo agli operatori riconosciuti come fattore economico aziendale ma non è richiesta da disciplinare.
Il Consorzio ha la responsabilità di supportare consorziati con attività di ricerca e aggiornamento volte al miglioramento della produzione.
Consorzio di tutela Resilienza economica Economia locale Approvvigionamen ti locali IND_043 Approvvigionamenti locali Acquisti da fornitori locali (importo)/totale acquisti (importo) Fornitori locali (numero)/totale fornitori (numero)
Documenti aziendali, provenienza dei fornitori ddp Art. 3 Zona geografica delimitata Hanno titolo di venir qualificate con l’I.G.P. in questione le produzioni di radicchio rosso esclusivamente e totalmente realizzate entro territori delle provincie di Treviso, Padova e Venezia di seguito specificate, da conduttori di adatti terreni annualmente investiti in tale coltivazione. 1. La zona di produzione e confezionamento del Radicchio Rosso di Treviso del tipo tardivo comprende, nell'ambito delle province di Treviso, Padova e Venezia, l'intero territorio amministrativo dei Comuni di seguito elencati. 2. La zona di produzione e confezionamento del Radicchio Rosso di Treviso del tipo precoce comprende, nell'ambito delle province di Treviso, Padova e Venezia, l'intero territorio amministrativo dei Comuni di seguito elencati.
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di destinare alla IGP esclusivamente materia prima proveniente dall'area geografica definita dalla IGP da soggetti riconosciuti.
Agricoltore/ Confezionatore
Resilienza economica
Qualità del prodotto e informazioni
Qualità del prodotto
IND_057 Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto
Produzione di IG Quota (%) di prodotti che soddisfano le specifiche del prodotto IG nel volume di produzione totale
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodo di ottenimento del prodotto
La produzione del «Radicchio Rosso di Treviso» precoce e tardivo, inizia, indifferentemente, con la semina o il trapianto. Le operazioni di semina, in pieno campo, devono essere effettuate entro periodo compreso tra il 1° giugno e 31 luglio di ciascun anno. In caso di trapianto, questo dovrà essere effettuato entro il 10 settembre di ciascun anno. Per il «Radicchio Rosso di Treviso» tardivo e precoce la densità di impianto, al termine delle operazioni di semina o trapianto e successivo diradamento delle piantine, non deve superare le 8 piante per mq. Le operazioni di raccolta per il Radicchio Rosso di Treviso tardivo si effettuano a partire dal 20 ottobre. Le operazioni di raccolta per il Radicchio Rosso di Treviso precoce si effettuano a partire dal 1° settembre.
Rapporto di controllo qualità: potenziale produttivo totale ddp Art. 5 Metodo di ottenimento del prodotto 1) Radicchio Rosso di Treviso tardivo. Il tradizionale processo di lavorazione post-raccolta del prodotto si articola nelle fasi di seguito descritte. Fase di preforzatura. Per questa prima fase le piante raccolte con parte dell'apparato radicale, vengono pulite dalle foglie più esterne e dalla terra eventualmente rimasta aderente alla radice. Quindi cespi vengono raccolti in mazzi oppure collocati in gabbie retinate o traforate. In entrambi casi il colletto delle singole piante deve risultare alla medesima altezza. mazzi o le gabbie riempite dei cespi, allineati sul terreno, sono protetti con tunnel in modo da impedire maggiori bagnature degli stessi in caso di precipitazioni atmosferiche o di scioglimento di brinate notturne. tunnel devono garantire la massima ventilazione dei cespi. Questa ultima fase potrà essere svolta anche ponendo detti mazzi o gabbie in locali condizionati. Fase di forzatura - imbianchimento. La forzatura-imbianchimento è l'operazione fondamentale e insostituibile che consente di esaltare pregi organolettici, merceologici ed estetici del Radicchio Rosso di Treviso tardivo. Si realizza ponendo cespi in condizioni di formare nuove foglie che, in assenza di luce, sono prive o quasi di pigmenti clorofilliani, mettono in evidenza la colorazione rosso intensa della lamina fogliare, perdono la consistenza fibrosa, assumono croccantezza ed un sapore gradevolmente amarognolo. La forzatura del Radicchio Rosso di Treviso tardivo avviene mediante utilizzazione di acqua risorgiva dalla temperatura di circa 11 gradi C. cespi vengono collocati verticalmente in ampie vasche protette ed immersi fino in prossimità del colletto per il tempo necessario al raggiungimento del giusto grado di maturazione contrassegnato dalle caratteristiche indicate al precedente art. 2. Fase di toilettatura. Seguono le operazioni di toilettatura con le quali si liberano cespi dai legacci o dalle gabbie, si asportano le foglie deteriorate o prive dei requisiti minimi fino ad ottenere un germoglio con le sue caratteristiche previste, si taglia e si scorteccia il fittone in misura proporzionale alle dimensioni del cespo. L'operazione di toilettatura deve essere eseguita immediatamente prima dell'immissione nella filiera distributiva del prodotto. Terminata la toilettatura il radicchio si colloca in capaci recipienti con acqua corrente per essere lavato e confezionato.
Il 100% del prodotto identificato come IGP deve essere realizzato in conformità ai parametri disciplinati Agricoltore
Il 100% del prodotto identificato come IGP deve essere realizzato in conformità ai parametri disciplinati Agricoltore
mondati dalle foglie esterne non rispondenti ai requisiti minimi e quindi si effettua la toilettatura del colletto e del fittone. Di seguito il radicchio si colloca in capaci recipienti colmi di acqua corrente per essere lavato. Si eliminano le eventuali foglie prive dei requisiti di qualità e si avvia al confezionamento. Ai fini della qualificazione del prodotto con l'I.G.P. «Radicchio Rosso di Treviso» le produzioni massime per ettaro di superficie coltivata non devono superare (esclusa ogni tolleranza) seguenti limiti: 1) tardivo kg 12.000/Ha; 2) precoce kg 15.000/Ha. Il peso massimo unitario dei cespi che compongono il prodotto finito non può superare (esclusa ogni tolleranza) seguenti limiti: 1) tardivo kg 0,400; 2) precoce kg 0,500.
I.G.P. «Radicchio Rosso di Treviso» devono essere quelle tradizionali della zona e comunque atte a conferire ai cespi le caratteristiche specifiche. Per la produzione del «Radicchio
azoto, ed a reazione non alcalina. In particolar modo sono indicate le zone di coltivazione con terreni argillosi-sabbiosi di antica alluvione in stato di decalcificazione e con una situazione climatica caratterizzata da estati sufficientemente piovose e con temperature massime contenute, autunni asciutti, inverni che volgono precocemente al freddo e con temperature minime fino a meno 10 gradi C. Il 100% del prodotto identificato come IGP deve essere realizzato in conformità ai parametri disciplinati Agricoltore
dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 5 Accesso al sistema di controllo e certificazione Tutti soggetti
essere riconosciuti ed assoggettati ai controlli di conformità previsti dal presente Piano.
Tutti soggetti sono sottoposti al controllo da parte dell'OdC Agricoltori/Confezionatori
economica Qualità del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 5 Accesso al sistema di controllo e certificazione Con la presentazione a CSQA della richiesta di accesso al sistema di controllo e certificazione soggetti notificati nella domanda accettano integralmente contenuti del Piano dei Controlli ed assumono la diretta responsabilità delle attività svolte ai fini della Indicazione Radicchio Rosso di Treviso. Ogni soggetto si impegna, inoltre, collaborare con l’Organismo di controllo facilitando l’attività di controllo svolta dagli ispettori, con o senza preavviso, in tutte le sue fasi e articolazioni.
Tutti soggetti sono sottoposti al controllo da parte dell'OdC Agricoltori/Confezionatori
economica
Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
del prodotto e informazioni Qualità del prodotto IND_060 Punti di controllo qualità
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Produttori/trasformatori che utilizzano abitualmente punti di controllo e/o dispongono di strumenti per evitare deterioramento della qualità dei prodotti
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità
Art. 6.4 Procedure di sorveglianza Al fine di garantire la conformità ai requisiti disciplinati, CSQA controlla la corretta compilazione della documentazione di autocontrollo, valutando in particolare il mantenimento della rintracciabilità del prodotto, controlli aziendali sulle modalità di produzione, le quantità totali immesse nel circuito della Indicazione “Radicchio Rosso di Treviso”.
6.4 Procedure di sorveglianza soggetti della filiera produttiva disciplinata sono tenuti al rispetto dei requisiti disciplinati e degli adempimenti previsti dal Piano, in relazione alle attività effettuate ai fini della Indicazione. In particolare sono tenuti a documentare, conservare, rendere disponibili ai controlli di conformità effettuati da CSQA e trasmettere secondo quanto previsto o necessario adeguate registrazioni documentate in riferimento all’attività svolta in autocontrollo ed al rispetto dei requisiti applicabili ai fini della Indicazione protetta. soggetti della filiera devono, inoltre, fornire disponibilità ed accettare controlli di conformità, svolti con o senza preavviso, che CSQA intende effettuare presso siti produttivi.
Sorveglianza in autocontrollo La rispondenza alle caratteristiche fisiche-organolettiche disciplinate sono verificate in autocontrollo in continuo e documentata mediante annotazione dei quantitativi di prodotto ottenuti; con l'annotazione nel Registro di confezionamento (MOD 004) delle quantità confezionate come IGP il confezionatore dichiara, sotto la propria responsabilità, la conformità del prodotto.
6.5.2 Sorveglianza CSQA Ai fini del controllo qualitativo delle produzioni, l’ispettore CSQA esegue, sul confezionatore, valutazione qualitativa diretta su prodotto confezionato o in corso di confezionamento presente al momento della verifica di sorveglianza, ai fini della Indicazione, in ragione di un campione per lotto di produzione, composto da 5 contenitori di Radicchio Rosso di Treviso IGP.
Comprensione dei difetti di qualità che derivano dal mancato controllo di fattori chiave, come l'umidità pdc Art. 7.1 Documentazione dell’attività Ogni soggetto è inoltre tenuto a produrre, conservare, rendere disponibile ai controlli di CSQA e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione di autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità dei prodotti e dei processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della Indicazione Radicchio Rosso di Treviso
Comprensione dei difetti di
L'OdC ha la responsabilità di verificare il rispetto dei requisiti qualitativi secondo tempi e modalità definiti dal PdC OdC
Agricoltore/Confezionatore
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
Agricoltore/Confezionatore
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
L'ente autorizzato attua le attività di verifica del rispetto del ddp a fronte del pdc. OdC
Agricoltore/Confezionatore
Ogni operatore riconosciuto ha la responsabilità di implementare ed applicare un piano di autocontrollo in relazione ai requisiti di qualità previsti dal disciplinare
Attrezzature e locali puliti
Durante il periodo di riferimento, produttori/trasformatori, per quanto riguarda le attrezzature, macchinari e gli spazi in cui il prodotto IG è immagazzinato/trasformato: 1 = occasionalmente puliscono/calibrano/effettuano la manutenzione delle loro attrezzature/macchinari/spazi, 2 = dispongono di un protocollo scritto al riguardo effetto eseguito occasionalmente, 3 = viene regolarmente implementato un protocollo di pulizia/calibrazione/manutenzione 4 = attrezzature/macchinari/spazi sono adeguatamente protetti dalla contaminazione, vengono implementati protocolli di pulizia/calibrazione e viene tenuto un registro delle attività
produttori dispongono di un protocollo per mantenere, calibrare e/o mantenere puliti macchinari e gli spazi in cui gli alimenti vengono conservati, manipolati o lavorati, il protocollo viene rispettato
Nei casi in cui gli esiti del controllo supplementare constatino il mancato ripristino delle condizioni di conformità previste dalla disciplina applicabile, verrà escluso dalla IGP anche il lotto appartenente al campione supplementare effettuato e verrà esteso il campionamento tutti lotti in lavorazione e/o confezionamento presenti al momento della verifica.
L'ente autorizzato ha l'obbligo di escludere lotti qualora risultassero non conformi alle regole disciplinate.
OdC
(Food safety)
IND_071 Rispetto delle autorizzazioni sanitarie Numero di mercati esteri in cui prodotto IG è considerato conforme ai requisiti sanitari
Comprensione dei requisiti (sanitari, fitosanitari, contenuto di sostanze e/o metalli, ecc.) che prodotto IG o suoi prodotti derivati devono soddisfare nei mercati di destinazione, e dei processi per il controllo della qualità e della sicurezza alimentare implementati nei reparti di produzione e trasformazione
Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
del prodotto Il prodotto IG è conforme alle leggi, ai regolamenti e ai codici alimentari, nonché alle norme relative all'etichettatura degli alimenti confezionati, sia nei paesi in cui l'alimento viene prodotto, sia nei paesi in cui viene venduto
pdc Art. 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi e mantenimento nel sistema di controllo per confezionatori: la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento alla identificazione e tracciabilità del prodotto idoneo e confezionato, metodologia di confezionamento, registrazione sanitaria (ad esclusione della vendita diretta aziendale).
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni pdc
Norme e standard di etichettatura, audit, dichiarazioni ddp Art. 1
ciascun contenitore e/o sulla copertura sigillante, inoltre, dovrà essere sempre apposto il logo identificativo dell'I.G.P., allegato al disciplinare (pubblicato nella G.U. n. 109 dell’11 maggio 2004), del quale costituisce parte integrante, utilizzando le forme, colori e le dimensioni o rapporti indicati; specificando altresì la tipologia “precoce” o “tardivo” conformemente al modello allegato.
L'indicazione geografica protetta «Radicchio Rosso di Treviso» - di seguito indicata con la sigla I.G.P. - è riservata al Radicchio Rosso del tipo tardivo e precoce che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
confezionatori, ad esclusione della vendita diretta aziendale, sono tenuti a presentare la certificazione sanitaria prima dell'apertura dell'attività
Confezionatore
Il confezionatore ha la responsabilità di confezionare ed etichettare il 100% del prodotto in conformità alle regole disciplinate
Confezionatore
Solo il radicchio conforme ai requisiti del ddp possono essere fregiate della denominazione IGP Agricoltore Resilienza economica Qualità del prodotto e informazioni Informazioni sul prodotto
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami pdc Art. 7.1 Documentazione dell’attività Ogni soggetto è inoltre tenuto a produrre, conservare, rendere disponibile ai controlli di CSQA e trasmettere (secondo quanto previsto o richiesto) adeguata documentazione di autocontrollo ad evidenza del rispetto dei requisiti di conformità dei prodotti e dei processi, dell’osservanza delle disposizioni del presente Piano dei Controlli nonché della corretta identificazione e della completa tracciabilità delle produzioni ottenute e immesse nel circuito della Indicazione Radicchio Rosso di Treviso
Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.
Agricoltore/Confezionatore
Agricoltore
essere tracciato e richiamato lungo la filiera alimentare attraverso un sistema di tracciabilità
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
identificati
fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
Qualità del prodotto e
Informazioni sul prodotto IND_077 Sistema di tracciabilità degli input della qualità Percentuale del volume di produzione per il quale gli input possono essere identificati dal fornitore e dalle specifiche di qualità per conformarsi agli standard IG
Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
pdc Art. 6 Riconoscimento dei soggetti produttivi e mantenimento nel sistema di controllo
Il produttore, ai fini della tracciabilità della Indicazione “Radicchio Rosso di Treviso” deve garantire e mantenere in autocontrollo registrazioni adeguate fornire evidenza del rispetto del disciplinare di produzione e dell’identificazione del prodotto, in particolare circa: MOD 002); l’identificazione delle particelle catastali ed il rispetto delle modalità di coltivazione sulle quali avviene la coltivazione, (es. MOD 002 – Scheda aziendale ); le quantità delle produzioni ottenute o cedute a confezionatori terzi;
e
l’iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori, e dei confezionatori, nonché attraverso la denuncia alla struttura di controllo dei quantitativi prodotti, garantita la tracciabilità del prodotto.
Oggetto della valutazione iniziale saranno, in particolare, seguenti aspetti: per produttori: la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale e la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento alla ubicazione superfici ad IGP, estremi catastali, cartografia, superficie, come da disciplinare di produzione; per confezionatori: la sostanziale coerenza con le informazioni riportate nella domanda iniziale la capacità di soddisfare requisiti disciplinati con particolare riferimento alla identificazione e tracciabilità del prodotto idoneo e confezionato, metodologia di confezionamento, registrazione sanitaria (ad esclusione della vendita diretta aziendale).
Gli operatori riconosciuti, nell'ambito dell'autocontrollo, devono produrre documentazione del rispetto del disciplinare di produzione e del piano dei controlli, anche relativi alla corretta identificazione e rintracciabilità delle produzioni IGP.
Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurino l'origine del radicchio.
Agricoltori/Confezionatori
Gli operatori, per essere riconosciuti, si devono assoggettare alle attività previste dal Piano dei Controlli. Agricoltore/Confezionatore
standard IG Documenti aziendali, procedure e meccanismi che descrivono in dettaglio come identificare prodotti che devono essere ritirati dal mercato ed effettuare richiami
Art. 13.2 Produzione del radicchio Il produttore, ai fini della tracciabilità della Indicazione “Radicchio Rosso di Treviso” deve garantire e mantenere in autocontrollo registrazioni adeguate fornire evidenza del rispetto del disciplinare di produzione e dell’identificazione del prodotto, in particolare circa: MOD 002); l’identificazione delle particelle catastali ed il rispetto delle modalità di coltivazione sulle quali avviene la coltivazione, (es. MOD 002 – Scheda aziendale ); ]
Gli operatori riconosciuti hanno l'obbligo di seguire gli adempimenti di rintracciabilità che assicurano l'origine del radicchio. Agricoltore
di Amministrazione entro quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio. Il consiglio di Amministrazione può convocare l'Assemblea in sede straordinaria ogni qualvolta lo ritenga utile alla gestione del Consorzio e deve farlo quando ne sia richiesto dall'Organo di Controllo o da altri consorziati che rappresentino almeno un quinto dei voti di cui dispongono consorziati
Il Consorzio di tutela ha la responsabilità di convocare l'assemblea ordinaria e quella straordinaria secondo le frequenze previste dallo Statuto.
Consorzio di tutela
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati pdc Art.13.4 Separazione delle produzioni IGP Gli operatori assoggettati al controllo devono garantire la separazione del prodotto idoneo alla denominazione “Radicchio Rosso di Treviso” IGP da ogni altro prodotto generico eventualmente detenuto o realizzato presso lo stesso sito, adottando criteri di separazione spaziale delle produzioni idonee a IGP e non idonee o, in alternativa, utilizzando criteri di separazione temporale delle lavorazioni mediante il differimento temporale delle stesse. Nel caso di separazione “spaziale” il produttore deve identificare le linee di lavorazione, gli impianti, locali utilizzati ai fini della IGP Radicchio Rosso di Treviso. Nel caso di separazione “temporale” delle produzioni le registrazioni delle operazioni dovranno contenere gli elementi atti ad indicare date e orari di produzione distinta della IGP Radicchio Rosso di Treviso. Le produzioni destinate alla IGP “Radicchio Rosso di Treviso” devono essere mantenute distinte dal prodotto generico ed opportunamente identificate e registrate in modo tale da essere in ogni momento distinguibili.
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
Buona governance Norma di legge Conformità dei prodotti IG e prevenzione delle violazioni
IND_219 Riduzione degli abusi e delle imitazioni Numero di abusi/pratiche di concorrenza sleale individuati e correttamente documentati
NOVA degli alimenti IG prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 il prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
prodotti IG destinati al consumo rientrano nelle categorie NOVA 1, 2 o 3: 1 = prodotto IG è un alimento naturale o minimamente trasformato, prevalentemente di origine vegetale e preferibilmente prodotto con metodi agroecologici; 2 = prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; 3 = prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = il prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
ddp Art.5 Metodo di ottenimento del prodotto radicchi commercializzati prima dell'acquisizione delle caratteristiche previste nel precedente art. 2 fuori dalla zona di produzione perdono in via definitiva il diritto di fregiarsi della I.G.P. e di qualsiasi riferimento geografico.
sta Art.3 Scopo del consorzio Il Consorzio fra l'altro potrà provvedere [ ] b) Vigilare sull'uso delle denominazione radicchio rosso di Treviso IGP (precoce e tardivo), radicchio variegato di Castelfranco IGP, nonché sull'uso dei relativi marchi, sigilli, timbri, contrassegni, e segnalare ai competenti organi ogni anomalia affinché possano impedire e reprimere ogni uso illecito o irregolare dei medesimi, così come ogni atto di sleale concorrenza inerente la produzione ed il commercio di detti prodotti, assumendo all'uopo in Italia e all'estero ogni opportune iniziativa in qualunque sede, anche giudiziaria, con facoltà di chiedere il risarcimento dei danno conseguenti a tali atti e all'abuso delle summenzionate denominazioni IGP, anche per conto dei consorziati
sta Art. 6 Obblighi dei consorziati soci consorziati soci hanno l'obbligo di: [ ] 4) di non immettere al consumo con loghi, marchi e le denominazioni registrati dal Consorzio, prodotti che non rispettino il disciplinare di produzione.
Ogni operatore riconosciuto ha l'obbligo identificare adottare metodiche opportune per separare le produzioni IGP dalle convenzionali.
Agricoltore, Confezionatore
Agricoltori, confezionatori
Gli operatori hanno la responsabilità di commercializzare prodotti pregiandosi della denominazione "Radicchio Rosso di Treviso IGP" solo se conformi alle caratteristiche del disciplinare di produzione
Il Consorzio di tutela ha anche tra le sue funzioni anche quella di svolgere la vigilanza della denominazione.
Consorzio di tutela
Gli operatori nel caso ritenessero situazioni non congrue possono presentare reclami
notifica di valutazione/decisione di CSQA. Il reclamo deve essere indirizzato alla Direzione e deve contenere la descrizione delle situazioni ritenute non congrue ovvero, nel caso di valutazioni o decisioni avverse, le motivazioni per cui l’operatore ritiene che le stesse siano ingiustificate
del
IG nel
e della cultura locale Le specifiche dei prodotti IG includono ed evidenziano metodi di produzione tradizionali coerenti con moderni standard lavorativi e ambientali
Benessere sociale Mezzi di sussistenza dignitosi Sviluppo della capacità per una maggiore produttività del sistema IG
IND_261 Istruzione e formazione formale e non formale Quota di giovani e lavoratori adulti inseriti in percorsi di istruzione e formazione formale e non formale durante il periodo di riferimento
prodotto con metodi agroecologici; = il prodotto IG è preparato con oli, grassi, sale e zucchero in piccole quantità per condire e cucinare; = il prodotto IG raggiunge consumatori come pasto o bevanda a base di alimenti naturali o minimamente trasformati, con un numero limitato di ingredienti; 4 = prodotto IG raggiunge consumatori come prodotto ultraprocessato
del prodotto 1. Radicchio Rosso di Treviso tardivo: a) aspetto: germogli regolari, uniformi e dotati di buona compattezza; foglie serrate, avvolgenti che tendono a chiudere il cespo nella parte apicale; cespo corredato di una porzione di radice fittonante perfettamente toilettata e di lunghezza proporzionale alla dimensione del cespo, comunque non superiore a 6 cm; b) colore: lembo fogliare rosso vinoso intenso con nervature secondarie appena accennate; costola dorsale (nervatura principale) bianca; c) sapore: costola dorsale di sapore gradevolmente amarognolo e croccante nella consistenza; d) calibro: (dei cespi) peso minimo 100 g, diametro minimo al colletto 3 cm, lunghezza (senza fittone) 10-25 cm. cespi di calibro inferiore del Radicchio Rosso di Treviso tardivo possono essere destinati esclusivamente alla trasformazione. Il profilo merceologico del Radicchio Rosso di Treviso tardivo è così definito: - perfetto grado di maturazione; spiccata colorazione rossobrillante del lembo fogliare; nervatura principale di color bianco; buona consistenza del cespo; pezzatura medio-grande; uniformità nel calibro e nella lunghezza dei cespi;toilettatura precisa raffinata priva di sbavature; fittone proporzionato al cespo e non più lungo di 6 cm. 2. Radicchio Rosso di Treviso precoce: a) aspetto: cespo voluminoso, allungato, ben chiuso, corredato da modesta porzione di radice; b) colore: foglie caratterizzate da una nervatura principale molto accentuata, di color bianco che si dirama in molte piccole penninervie nel rosso intenso del lembo fogliare notevolmente sviluppato; c) sapore: foglie dal sapore leggermente amarognolo e di consistenza mediamente croccante; d) calibro: (dei cespi) peso minimo 150 g, lunghezza del cespo (senza radice) 15-25 cm. Il profilo merceologico del Radicchio Rosso di Treviso precoce è così definito: - perfetto grado di maturazione; colorazione rosso-brillante del lembo fogliare interrotta da fini nervature bianche; buona consistenza del cespo; pezzatura medio-grande; - uniformità nel calibro dei cespi; toilettatura precisa raffinata - priva di sbavature; fittone proporzionato al cespo e non più lungo di 4 cm.
Identificare le caratteristiche della produzione IG associate alla cultura e alle tradizioni locali ddp Art. 6 Legame fra il prodotto e la zona di produzione requisiti del «Radicchio Rosso di Treviso» dipendono dalle condizioni ambientali e dai fattori naturali ed umani della zona di produzione. La storia, l’evoluzione, la più che secolare tradizione delle aziende e degli orticoltori della zona, le caratteristiche dei terreni, l’andamento climatico, la temperatura dell’acqua della falda freatica, comprovano ampiamente il legame della coltura del «Radicchio Rosso di Treviso» con l’ambiente dove attualmente è coltivato.
Quota di giovani e lavoratori adulti inseriti in percorsi di istruzione e formazione formale e non formale durante il periodo di riferimento sta Art 3 Scopi del consorzio "Il Consorzio ha funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione IGP in particolare: Assistere produttori e confezionatori al fine di agevolare e migliorare la produzione del radicchio rosso di Treviso IGP e del radicchio di Castelfranco IGP anche attraverso corsi di formazione"
Il prodotto che viene immesso in commercio non subisce trasformazioni sostanziali per cui è classificabile nella categoria NOVA 1 ovvero un alimento naturale Agricoltore
Agricoltore/Confezionatore
requisiti del Radicchio rosso di Treviso IGP dipendono dall' area di produzione, le condizioni ambientali, la storia e le tradizioni. Ciò dimostra legame tra prodotto, cultura e tradizioni locali.
Consorzio di tutela
Il consorzio ha anche la funzione di assistere produttori nel miglioramento della produzione attraverso corsi di formazione