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Attrezzature di erogazione

La scelta delle attrezzature per i trattamenti adulticidi delle zanzare rappresenta il tentativo di armonizzare il trinomio composto da ambiente, prodotto e attrezzatura in una logica che contempla costi, benefici e sicurezza

a cura di Graziano Dassi

Ognuno di noi vorrebbe che il proprio medico ci curasse con terapie mirate utilizzando, quando è possibile, i farmaci con il minor numero di controindicazioni evitando l’uso di siringhe. Ora a me è capitato di andare in farmacia acquistare il farmaco e leggendo la “bugiardina” incanutire dallo spavento e pensare “ma ne vale la pena?”. Da allergopatico con complicazioni asmatiche la necessità di curarmi era inderogabile, ma sono tornato dal medico e ho concordato una terapia mirata. Nessuna ingestione di farmaci ma utilizzo di inalazioni in grado di far arrivare il farmaco agli alveoli polmonari. Avevo pattuito la tipologia di inalatore con il mio farmacista che era giunto a suggerire un farmaco in polvere del tutto speciale. Si trattava di polveri ultrasottili che non si aggregano, in grado di raggiungere anche le aree polmonari più difficili. Sia il farmacista sia la “bugiardina” di questo farmaco (che su di me ha ottenuto risultati fantastici) si raccomandavano di insufflare secondo una metodica descritta in modo molto circostanziato. Il medico è stato un poco restio a cambiarmi la prescrizione ma, sia per avergli riportato i suggerimenti del farmacista sia le minori controindicazioni del farmaco a utilizzo mirato, si è convinto che il mio dire non deriva da Google e che le motivazioni

erano condivisibili. Il farmaco da assumere per ingestione lo tengo di scorta come intervento di secondo livello. Da quanto riportato si possono trarre sia delle considerazioni di carattere generale, ma anche analogie istruttive con i nostri servizi, come rappresentato in tabella 1. Quanto enunciato segue le indicazioni del Pest management ma è altrettanto vero che gli aspetti organizzativi di una ditta di disinfestazione sono imprescindibili per cui la “lotta mirata” deve calarsi in un protocollo il più generalizzabile possibile. Personalmente prenderei in esame una terapia di primo livello basata sull’uso di irroratrici o nebulizzatori o atomizzatori (possibilmente dotati dell’optional in grado di conferire una carica elettrostatica alle gocce erogate in modo da ridurre il rischio della deriva) abbinati a prodotti abbattenti. Come terapia di secondo livello (ovvero di fronte a un allarme rosso) terrei per buono quanto esposto utilizzando prodotti a effetto residuale con una propensione verso i formulati micro-incapsulati. Va da sé che la scelta del mezzo erogante è funzione dell’estensione territoriale e comunque deve essere calata nella specifica problematica, tenendo conto delle avvertenze e istruzioni d’uso riportate in etichetta e impiegare le attrezzature secondo quanto indicato dal libretto d’uso e manutenzione.

AMBIENTE ISPEZIONI E MONITORAGGI

Mi sembra metodologicamente corretto cominciare ad analizzare l’ambiente in cui si intende operare. Diverso è affrontare la lotta alle zanzare adulte, e parlare di zanzare è riduttivo (vedremo più avanti il perché) in un parco, in un complesso turistico o in una realtà sanitaria o scolastica o residenziale. Aggiungendo che il problema delle zanzare si sta proponendo anche in non pochi allevamenti di suini. Nelle realtà menzionate le unità di misura sono: 1. L’estensione territoriale in km che il nostro operatore dovrà percorrere a piedi o con un pick-up. 2. Le tipologie ambientali: ■ presenza di vegetazione (alberi, siepi, aiuole, prati, orti) ■ facilità della viabilità ■ specifici vincoli di sicurezza ■ giorni e orari in cui è possibile operare

Tabella 1

ATTORE PRESCRIZIONE PUNTO CRITICO ANALOGIE Medico Farmaco per ingestione Paziente Lettura critica della bugiardina

Farmacista Suggerimento di un farmaco più sicuro Controindicazioni generalizzate Ricerca di un farmaco alternativo Lotta generalizzata

Cliente informato e attento, che non si ferma agli slogan Posologia complessa Informazione tecnica a 360°

Lascio al lettore più interessato il piacere di completare queste griglie, sia che stia formulando un’offerta che un disciplinare operativo. In entrambi i casi la stima economica è la sintesi del tutto. Un punto critico non trascurabile nasce dalla stima della gravità del problema zanzare: fastidio e/o danno economico e/o rischio sanitario. La valutazione della gravità è stabilita dalla specie di zanzare presenti che spesso hanno biotopi di ovo-deposizioni differenti, la loro quantificazione e anche i risvolti sanitari connessi reali o potenziali. Quanto sottolineo deriva da esperienze di prima linea in cui basta l’intervento di un solo individuo per creare un sacco di contestazioni. Soprattutto a livello condominiale la regola della democrazia e qualche volta del buon senso sembra non abbiano alcun peso.

PRODOTTI, FORMULAZIONI, PMC, BIOCIDI

L’invito ai lettori è quello di consultare con attenzione i cataloghi dei propri fornitori e fare una prima scelta e le priorità a mio avviso sono: ■ coerenza tecnica del principio attivo e relativa formulazione ■ lettura critica del testo dell’etichetta e scheda di sicurezza

■ valutazione critica della letteratura a supporto, possibilmente con l’aiuto del tecnico-venditore della azienda fornitrice ■ esame delle confezioni disponibili e disponibilità di forniture nell’arco dell’anno (con i tempi che corrono è un aspetto che è bene tenere nel dovuto conto) ■ dosaggi autorizzati e compatibilità con le attrezzature aziendali ■ se ha già un vissuto aziendale interpellare anche gli operatori può tornare utile valutazione del costo per unità di superficie in funzione delle possibili concentrazioni (%) di diluizione ■ eventuali punti critici (ad esempio frasi di rischio e pittogrammi) ■ rischi di fitotossicità e compatibilità con i vari materiali. Naturalmente non vanno trascurate reali alternative ope-

rative su cui dirottare eventuali protocolli operativi in situazioni critiche ■ i DPI e il rischio congiunto saranno esaminati nei prossimi capitoli

Può sembrare una pedanteria, ma si deve anche tenere conto che alcuni aspetti sono regolamentati da norme cogenti e altri da eventuali norme volontarie

ATTREZZATURE

Esse rappresentano la risorsa tecnica che influenza maggiormente la velocità di lavoro. Chiaramente una irroratrice spalleggiata o un nebulizzatore a corrente continua brandeggiati da un operatore appiedato possono coprire una superficie di 750 m per una altezza di 3-4 m, posto che l’operatore proceda a 50 m/ min (3,2 km/h) e che il serbatoio si svuoti in 15 min. In ogni caso non è una capacità operativa di poco conto. Il punto di eccellenza è la precisione distributiva se l’operatore agisce in maniera corretta. Il punto critico è l’impegno fisico richiesto, spesso aggravato dalla calura estiva, anche se le ore ottimali sarebbero la mattina presto o all’imbrunire.

Tabella 2

TIPO DI ATTREZZATURA PESO MEDIO TOTALE: KG CAPACITÀ MEDIA DEL SERBATOIO L VELOCITÀ DI LAVORO KM/H TIPO DI VOLUME EROGATO

Pompa spalleggiata Irroratrice a batteria 3-5

6 4,5 - 10 2,8 – 3,2 HV MV

Fino a 18 2,8 – 3,2 HV MV LV

Irroratrice a motore

Nebulizzatori a batteria (possibile l’effetto elettrosatico) Atomizzatori spalleggiati

Nebulizzatori o atomizzatori a motore ≥ 8-10 ≥ 50 Dispense se carrellata e spinta a mano o su un pick-up HV MV LV VLV

2-4 1,5 -5 2,8 – 3,2 LV VLV ULV

≥ 8-12 10 -12 2,4 – 2,8 LV VLV (ULV)

≥ 30-100 300- 1000 8- 10 LV VLV ULV

Aerosolizzatori ≥ 8-30 ≥ 12- 50 8 VLV ULV

HV alto volume L/1000 m² MV Medio volume L/1000 m² LV basso volume L/1000 m² VLV molto basso volume L/1000 m²

ULV ultra basso volume L/1000 m² >60 20-60 5-20 0,5-5 <0,5 I dati sono puramente indicativi, quelli reali devono essere ricavati dal libretto di uso e manutenzione

COSTI, BENEFICI E SICUREZZA

Appare evidente che il trinomio deve nascere da valutazioni oggettive (anche se ultimamente mi è capitato di leggere su un capitolato d’appalto importante per estensione territoriale e rilevanza economica che non era richiesto il sopralluogo neppure come autocertificazione) da cui ricavare un computo metrico estimativo coerente con l’offerta/disciplinare. Anche i costi della Sicurezza e l’adozione di DPI coerenti con le istruzioni operative e l’eventuale valutazione del rischio congiunto.

ALCUNE CONSIDERAZIONI TECNICHE

Il punto critico che vorrei evidenziare è che più l’attrezzatura è potente più gli errori possibili aumentano, quindi l’integrazione attrezzature-formulato-istruzioni è un fattore importante che coinvolge per l’azienda di servizi diversi settori: il marketing, l’organizzazione, le istruzioni operative, la comunicazione commerciale, mentre per i fruitori del servizio gli aspetti che ritengo rilevanti sono la capacità di lettura critica dell’offerta, la sua coerenza con la deontologia aziendale che deve essere in armonia con l’etica aziendale (non solo a parole). In ultima analisi la capacità di selezionare fornitori degni di fiducia al giusto prezzo. Il rischio dell’incauto acquisto è reale perché sempre di più il millantato credito incombe. Un aspetto coerente dal punto di vista tecnico è l’abbinamento attrezzatura /formulato/protocolli operativi e auto controllo dei risultati garantiti dal contratto. Ed ecco un esempio pertinente: erogando formulati micro-incapsulati si evita, in modo

significativo, il rischio di vaporizzazione di una quota parte delle micro-gocce erogate in base acqua. Questo aspetto nel caso nell’offerta sia indicata tale scelta da una parte deve essere evidenziata e dall’altra valutata nel giusto modo. Le due parti devono dialogare, perché anche i formulati micro-incapsulati hanno i loro punti critici. Primi fra tutti si deve tenere conto che certi ULV li maltrattano in modo importante, per cui non sono da scartare neppure le formulazioni classiche, possibilmente mettendo in atto alcuni particolari artifici spesso usati in agricoltura, come ad esempio l’aggiunta di bagnanti, adesivanti o, meglio ancora, l’utilizzo di specifici prodotti per ULV la cui caratteristica principale è di avere basse tensioni di vapore. La tabella comparativa riportata vuole sottolineare che le competenze necessarie per attuare una lotta adulticida mirata ed efficace non sono di poco conto e dovrebbero essere esposte in modo chiaro nei disciplinari sia che riguardino un allegato delle offerte (contratto) sia che siano parte integrante dei capitolati. Tabella 3. Comparativa di alcuni prodotti rispetto alla tensione di vapore COMPOSTO TENSIONE DI VAPORE A 20°C PUNTO DI EBOLLIZIONE INIZIALE Cloroformio 293.000 Pa = 293 kPa 61° C

Alcol etilico (*) 292.750 Pa = 292,75 kPa Acqua 2.300 Pa = 2,3 kPa Glicole etilenico 6,5 Pa = 0,0065 kPa 78,4° C 100° C

192° C

Il Pascal (Pa) è una unità di misura che si utilizza sia in acustica, sia per misurare la tensione di vapore. Si noti che più è alta la tensione di vapore e più diminuisce il punto di ebollizione. Per cui conoscere questi valori è importante per valutare il tempo di evaporabilità di una micro-goccia erogata da un atomizzatore.

(*) = sarebbe interessante sapere la tensione di vapore e magari il punto di ebollizione della miscela etanolo (70%) e acqua (30%) suggerita come ottimale per ottenere una azione disinfettante.

NON TUTTO MA DI TUTTO

A proposito di buona e cattiva comunicazione potremmo risalire al 1670 per incontrare il simpatico personaggio di Bertoldo nato dalla penna di Giulio Cesare Croce per avere una lezione di buon senso. Il principe chiese a Bertoldo di servire a cena la più buona pietanza del mondo e fu così che sulla tavola fu servito un piatto di lingua. Il principe adirato chiese spiegazioni e Bertoldo che si giustificò dicendo:”con la lingua si potevano dire le più buone cose”. Il principe, poco convinto, ribattè ordinando che l’indomani a pranzo fosse servito il cibo più cattivo e Bertoldo preparò lo stesso piatto della sera prima dicendo: “sua signoria sa bene quante cose false si possono dire con la lingua”.

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