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Industrie Celtex è una multinazionale con stabilimenti produttivi dislocati in Italia ed Europa, specializzata nella produzione di referenze in carta tissue ad uso igienicosanitario e sistemi di dispensazione per il settore dell’Away from Home. Un’azienda verticalmente integrata, che dal semilavorato al prodotto finito persegue solidi principi di sostenibilità ambientale garantendo impatti ridotti di CO2, qualità ed elevate performance.
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Con l’acquisizione di Dulevo, FAYAT Environmental Solutions può contare su un'altra fonte di competenza ed ec
cellenza. La consolidata reputazione e la competenza professionale di Du levo, in particolare nelle spazzatrici meccaniche semoventi, rafforza ulte riormente la posizione del Gruppo nel settore. L’intera gamma di prodotti Dulevo va a completare l'attuale fa miglia di spazzatrici - Ravo, Scarab e Mathieu - e creerà un vero "negozio unico di spazzatrici" in grado di forni re la gamma più completa possibile di prodotti complementari. L'acquisizione include tutte le opera
zioni di vendita e assistenza di Dulevo International, nonché la proprietà de gli edifici amministrativi e di tutti gli impianti di produzione nel nord Italia. "Siamo molto felici di accogliere Du levo nel nostro Gruppo - ha commen tato Jean-Claude Fayat, Presidente del Gruppo FAYAT - Dulevo amplia la nostra offerta con spazzatrici mec caniche ed elettriche, accelerando la nostra crescita in alcune aree geogra fiche strategiche, creando ancora più valore per i nostri clienti.
Envu, pronunciato “ehn-viu” e deri vato dai termini “environment” e “vi sion” (ambiente e visione) sarà il nome portato dall'azienda indipendente nata dall'acquisizione della divisione Environmental Science Professional di Bayer da parte di Cinven, una del le principali società internazionali di private equity focalizzata sulla costru
zione di aziende globali d’eccellenza mondiale. La nuova azienda ha tra i suoi obiettivi quello di lavorare al fian co dei clienti, guardando le sfide con i loro occhi, combinando diversi punti di vista e una visione che va oltre la chimica. “Il fatto che la nostra nuova azienda si concentri esclusivamente sull’ambito environmental science ci consentirà di risolvere i problemi in modo più rapido, più intelligente e più efficiente”, ha affermato Gilles Galliou, presidente della divisione Environ mental Science Professional di Bayer e futuro CEO della nuova azienda in dipendente. “Abbiamo il chiaro obiet tivo che il nostro lavoro per superare le sfide di oggi aiuti a garantire un fu turo più sano” ha sottolineato Galliou.
ISSA SHOW NORTH AMERICA - Chicago, 11/13 ottobre
SIA HOSPITALITY DESIGN - Rimini, 12/14 ottobre
FORUM AIDPI - Rimini, 13/14 ottobre
FORUM ISSA PULIRE - Rho-Fieramilano, 18/19 ottobre
ECOMONDO - Rimini, 8/11
AMBIENTE LAVORO - Bologna,
Importante acquisizione nel mondo dei produttori per la pulizia professionale: la Family Office Riello Industries ha ac quisito il 100% di Ghibli & Wirbel Spa, storica azienda del settore del profes sional cleaning, che ha la propria sede operativa a Dorno (Pavia) e sede legale a Verona. Il marchio produce aspirapol vere professionali, lavasciuga e mono spazzole. “Il piano industriale”, afferma in una nota il presidente Nicola Riello, “mira a investire nei prossimi tre anni oltre 20 milioni di euro in nuovi impianti per lo sviluppo di prodotti sostenibili e innovativi, che vadano incontro alle sempre maggiori esigenze di sanifica zione e pulizia degli ambienti di lavoro”.
Oggi vi vogliamo parlare del sistema Aladin, il primo si stema di dosaggio automati co di detergenti che control la l’incontrollabile. Il sistema Aladin, progettato e realiz zato da AR-CO Chemical Group, produttore italiano di detergenti professionali, permette, attraverso la nuo va piattaforma web Aladin, la programmazione preven tiva delle diluizioni del pro dotto preparate sulla base delle attività da svolgere nel
cantiere e in base alle esi genze del cliente. Terminata la configurazione questa vie ne inviata alla macchina che, da subito, attraverso una bi lancia elettronica gestita da un tablet, eroga prodotto chimico super concentra to e acqua in funzione del contenitore e del dosaggio programmato. La bilancia elettronica permette di ot tenere sempre la corretta diluizione del prodotto nel flacone sia che sia completa
mente vuoto o che contenga rimanenza di prodotto dal giorno precedente. Infatti la bilancia, pesandone il conte nuto, riempie il flacone per differenza. Il sistema Aladin azzera completamente il ri schio chimico in quanto, le taniche di prodotto super concentrato sono chiuse a chiave in un vano posto sotto il sistema di dosaggio non accessibile agli opera tori tranne a quelli autoriz zati. Il prodotto miscelato e diluito dal sistema Ala din perde ogni simbologia di pericolosità rendendolo innocuo per chi lo utilizza.
Civile e Industriale. Il sistema Aladin è in linea con le linee guida dettate dal Decreto Ministeriale del 29 Gennaio 2021 riguardan te i prodotti detergenti a marchio Ecolabel e i siste mi di dosaggio che ne per mettano il controllo. Aladin permette, in automatico, di ottenere i dati di consumo di ogni singolo detergente sulla base del periodo sele zionato, di averne il report stampabile direttamente dalla piattaforma web. Il monitoraggio dell’impatto ambientale riguarda imballi di plastica, imballi di carto
Il buon senso e il rispetto delle normali norme di si curezza fanno il resto. Ala din è ideale per molteplici settori: Sanitario, Assisten ziale, Ospitalità, Scolastico e Universitario, Wellness e benessere, Commerciale,
ne, acqua, energia elettrica e CO2 con riduzioni signifi cative fino all’80%.
Aladin è la soluzione ideale per il rispetto dell’ambiente.
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i fronte alle sfide che ci pone il momento stori co in cui viviamo, è im portante delineare gli aspetti della Cultura considerati vin centi. Si tratta degli aspetti che dovrebbero originare i comportamenti ottimali per conseguire i propri obiettivi nel migliore dei modi. La Cultura non è qualcosa di astratto, di filosofico. Al con trario, niente è più importante, sul piano pratico, della Cultura intesa come mentalità, frutto di retaggi familiari e sociali, che è quella che genera i comportamenti degli indi vidui e della società nel suo complesso.
Nel caso specifico che riguarda il settore del Cleaning pro fessionale parliamo di Cultura quando ci riferiamo al fatto che la società civile e le istituzioni hanno maturato un di verso atteggiamento nei confronti della sanificazione dopo la drammatica pandemia che ha sconvolto il Pianeta. Pos siamo dire che abbiamo assistito quasi a una “glorificazio ne” delle attività di sanificazione che ha finalmente portato all’attenzione di tutti l’importanza della pulizia per la prote zione della nostra salute.
Questo ha consentito al settore di fare un notevole passo avanti nell’immaginario comune, passando dall’idea dell’o peratore un po' improvvisato a quello di aziende strutturate, con operatori professionali che, in modo rigoroso e quasi scientifico, rimuovevano il nemico invisibile dalle superfici.
Si tratta ancora di Cultura quando, nei corsi professionali per la formazione dell’operatore base di pulizia, si insiste sulla “dignità” della professione. Non esiste, o non dovreb be esistere, nessun tipo di lavoro privo di dignità professio
Dnale. Se il lavoro viene concepito come professione, l’ag giornamento continuo e l’iniziativa rientrano naturalmente nella testa della persona interessata. Il lavoro è un’espres sione importante di autorealizzazione personale. Si opera per ottenere un risultato che sia garanzia di salute per l’u tente che utilizza quello spazio. L’atteggiamento responsa bile nei confronti del proprio lavoro lo si persegue solo nel momento in cui si ha la consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo che, contrariamente a ciò che viene normal mente inteso, non è l’ultimo in fondo alla catena dei servizi di Facility Management bensì uno dei primi perché ha a che fare con la salute dell’individuo.
Ed è ancora la Cultura che spinge un imprenditore a entrare a far parte di una realtà come AFIDAMP, che gli fa compren dere il senso profondo dell’associazionismo: il riconoscersi come simili, acquisendo la forza necessaria per affrontare problemi che non si è altrimenti in grado di risolvere da soli. Questo è quello che si fa in AFIDAMP: si lavora sul rafforza mento del Valore del gruppo, sulla capacità di fare rete tra le aziende associate costruendo il senso di appartenenza, di identità e di coesione. Si lavora per creare e per diffon dere una Cultura vincente che è quella che crea valore in torno al concetto di Pulizia intesa come requisito essenziale per il vivere sano, come fonte di benessere e anche come fonte di tutela dell’ambiente in cui viviamo.
Vivere e lavorare in luoghi puliti è alla base del vivere civile. Le pulizie professionali non sono solo una delle tante atti vità accessorie per la gestione dei luoghi in cui viviamo e lavoriamo, ma sono un servizio imprescindibile per consen tire lo svolgimento di tutte le attività. L’obiettivo è mettere l’uomo e la sua dignità al centro.
La Cultura del Pulito è una cultura vincente perché muo ve un settore speciale che sa affrontare con prontezza e dinamismo tutte le problematiche poste dalla contingen za. Lo abbiamo visto rispondere in modo determinato ed energico alla improvvisa ed enorme richiesta di strumen tazioni per la pulizia dovuta alla recente pandemia esplosa nel 2020 e ora sta fronteggiando accadimenti storici che
si riveleranno fondamentali per l’evoluzione della società umana, con più crisi in contemporanea con impatti rilevanti sugli stili di vita e sulla capacità di creare valore economico. Inoltre il settore della Pulizia è estremamente dinamico an che sul piano tecnologico, perché ha saputo affrontare in modo efficace le sfide ambientali e contribuire alla Tran sizione Ecologica con l’utilizzo di nuovi materiali, con la riduzione delle plastiche vergini, con l’abbattimento delle emissioni, la riduzione delle microplastiche in ambiente, la compensazione della CO2
A tutti i livelli si è di fronte ad una vera e propria sfida di ri orientamento culturale, con un ruolo cruciale della Forma zione. La Formazione crea la Cultura del Pulito e la Cultura genera richiesta di Formazione. Un aspetto che sta molto a cuore ad AFIDAMP e che è una delle sue più importanti mission: educare al Pulito.
A questo scopo sono stati portati avanti moltissimi proget ti con il mondo delle scuole professionali e delle università, creando percorsi di formazione anche per i futuri Manager del pulito. Proprio in questi giorni sono aperte le iscrizioni al corso di Alta Formazione in Cleaning Management, or ganizzato dall’Università di Bergamo con la collaborazione di AFIDAMP, che ha “forgiato” già per due edizioni i primi Manager del Pulito. Sono figure professionali che hanno la
funzione di gestione delle attività di pulizia e di controllo del risultato come garanzia del livello di pulizia.
Come si può notare, ancora una volta ci troviamo a parlare di Cultura, cultura del controllo intesa come consuetudine di verifica dello standard igienico raggiunto.
Il dialogo culturale è portato avanti da AFIDAMP anche nei confronti delle Istituzioni a tutti i livelli, citiamo per esem pio le docenze presso la scuola di Formazione dell’Ammini strazione pubblica e presso la Regione Veneto, per portare competenza e supporto nella redazione dei capitolati. E il rapporto è biunivoco, perché sempre più le istituzioni si ri volgono all’Associazione per coinvolgerla su tavoli norma tivi, tecnici, di sicurezza e culturali.
Concludiamo sottolineando che l’educazione al pulito deve diventare parte di ogni individuo e, in generale, di un percorso di crescita del Paese a tutti i livelli. È necessario creare un sistema che ci permetta di prevenire situazioni di difficoltà, non di rincorrerle. Un sistema Paese che trovi anche nell’igiene una nuova strada di cura della persona e dell’ambiente. Le imprese del nostro settore, tra le miglio ri al mondo, sono pronte a gestire questo cambiamento. Ci auguriamo che lo siano anche le istituzioni, per coinvol gere poi le persone a ogni livello sociale, demografico e geografico.
Una recente ricerca di Tork, leader nel settore dell’igie ne professionale a livello mondiale, ha evidenziato l’esigenza del personale delle strutture di lungo degenza di una migliore formazione in aree qua li l'igiene e la pulizia. Con protocolli più rigorosi che mai, il 58% di loro ha di chiarato di trovare diffici le seguire tutte le fasi e i compiti previsti dalle linee guida per la pulizia e il 68% del personale di assistenza vorrebbe ricevere una for mazione migliore sull'igiene delle mani1 Per rispondere a queste aspettative, Tork ha lancia to Tork Clean Care, un cor so in modalità virtuale per fornire al personale le com petenze e gli strumenti per mantenere la pulizia e l'i giene all'interno delle Case di riposo.
Le soluzioni per l'igiene sono una parte fondamenta le dell'assistenza quotidiana e contribuiscono a garan tire l'indipendenza e la di gnità degli ospiti delle case di riposo, e l'81% delle loro famiglie concorda sul fatto che poter accedere in modo indipendente alla toilette preservi la dignità dei propri cari. Ecco perché Tork offre soluzioni certificate Easy to use2 che migliorano l'acces sibilità e l'indipendenza del degente, supportano chi ha una forza limitata e tro va difficile usare dispenser che richiedono di azionare leve o di strappare per pro curarsi un asciugamano. In questo modo tutti possono disporre in autonomia dell'i giene di cui hanno bisogno
e di un prezioso momento di indipendenza nel corso della giornata.
Il 56% degli addetti alle pu lizie afferma che il controllo e la ricarica dei dispenser occupa gran parte del loro tempo. Ecco perché Tork offre dispenser ad alta ca pacità, veloci da riempire e propone soluzioni avanza te, che permettano di capi re quali dispenser devono essere riempiti, in modo da
non doverli aprire tutti: Tork Vision Pulizia, utilizzando dati in tempo reale, infor ma il personale che così sa esattamente quali e quan do devono essere riforniti, eliminando i controlli non necessari. In questo modo si garantiscono gli standard igienici e si risparmia tem po al personale, che può concentrarsi sui degenti.
1 Ricerca Tork sulle famiglie degli ospiti, sugli addetti alla pulizia e all'assistenza delle Case di riposo, 2022
2 Certificato dall'Associazione svedese per il reumatismo (SRA)
Per gli ospiti di una casa di riposo, mantenere un senso di indipendenza significa molto. La dignità non ha prezzo. E non solo per i residenti, ma anche per le loro famiglie. L’81% delle famiglie dei degenti pensa che poter usare in autonomia il bagno preservi la dignità del proprio congiunto.1
Le soluzioni Tork sono certificate come Easy to Use2 e hanno un’ampia gamma di opzioni di posizionamento che migliorano l’accessibilità e l’indipendenza del degente. Supportano chi ha una forza limitata e trova difficile usare dispenser che richiedono di azionare leve o di strappare per procurarsi un asciugamano. In questo modo tutti possono disporre sia dell’igiene di cui hanno bisogno sia di un prezioso momento di indipendenza nel corso della giornata.
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Nel 2020 il valore della produzione italiana di prodotti per detergenza e pulizia è stato di 3,8 miliardi di euro
a cura di Diletta Gaggia
Si registra un lieve calo di produzione rispetto ai 3,8 miliardi di euro del 2020, per via del miglioramento della situazione sanitaria. Il mercato si attesta comunque su livelli superiori agli anni precedenti la pandemia
a cura di Simone Ciapparelli
Elaborazione dei dati Cerved Marketing Intelligence
La produzione italiana di prodotti per detergenza e pulizia è una delle più importanti in Europa. Nel 2020 il suo valore è stato di circa 3,8 miliardi di euro e, in con trotendenza con l’andamento generale dell’economia, ha registrato un mode rato progresso (+3,1%) rispetto all’anno precedente, questo quanto emerge dallo Start Prodotti per la detergenza divulgato da Cerved a marzo 2021. Lo sviluppo è stato spinto essenzialmente dalla componente nazionale dei con sumi domestici che hanno beneficiato delle maggiori esigenze di igiene, puli zia e sanificazione imposte dal contra sto al contagio del virus Sars-CoV-2 e dalla centralità dell’ambiente domestico determinata da limitazioni agli sposta menti e chiusure. Il mercato professio nale invece risulta penalizzato dalle diffuse chiusure di luoghi pubblici e in particolare dalle difficoltà del comparto Ho.re.ca. Tra i segmenti principali, evi denziano maggiori progressi i prodotti per superfici, ma anche l’area del lavag gio stoviglie e gli additivi per bucato, mentre in termini di canali, gli speciali sti drug si sono dimostrati il format più vivace anche durante la pandemia. Le previsioni per il 2021 evidenziano deboli variazioni al ribasso del valore della pro duzione e dei consumi rispetto ai livelli elevati raggiunti nel 2020. L’evoluzione ancora incerta della crisi sanitaria sup
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La fase più grave dell’emergenza
Covid-19 ha dato una forte spinta al settore della detergenza, uno dei pochi ad aver goduto, nel famige rato 2020, di una crescita, trainata so prattutto dall’incremento dei consumi domestici. Come dimostrato dai dati divulgati dallo Start Cerved di marzo 2022 dedicato ai prodotti per la deter genza, nel 2021 il valore della produ zione nazionale di prodotti per deter genza e pulizia era pari a 3,8 miliardi di euro, cifra che evidenzia un lieve calo rispetto all’annata precedente, dovuto all’auspicato miglioramento della si tuazione sanitaria.
L’uscita dalla fase emergenziale si tra duce in un ridimensionamento dei consumi domestici e una ripresa mo desta nel canale professionale, pena lizzato nel 2020 dal lockdown delle attività produttive, ma il mercato si at testa comunque, nel complesso, su li velli superiori al pre-pandemia. Ad ac cusare una riduzione sono soprattutto i consumi di detergenti per lavaggio, mentre i prodotti per manutenzione continuano a progredire.
A causa dei forti rincari di materie pri me ed energia, per l’anno in corso si prevede uno sviluppo spinto dalla cre scita dei prezzi, necessaria per recupe rare i costi di produzione maggiorati.
Il probabile ulteriore miglioramento della situazione sanitaria porterà ad
un riequilibrio dei consumi nei canali principali.
Nel settore della detergenza operano circa 300 aziende, con un numero di addetti complessivi di oltre 8.000 uni tà. Di queste aziende, circa 250 ope rano nell'ambito dei prodotti per uso professionale e industriale. Il settore è dominato dalla presenza di multina zionali chimiche del largo consumo, che operano in Italia con stabilimenti produttivi e filiali commerciali. Spesso sono presenti anche nel settore della cura e dell'igiene della persona e, in alcuni casi, anche in altri settori del largo consumo. Le imprese naziona li si possono ricondurre a aziende di medie dimensioni, presenti con un'of ferta di marchi propri e produzioni di detergenti destinati alle private label della moderna distribuzione, e picco le imprese, orientate prevalentemente alla fornitura di prodotti unbranded. Gli stabilimenti produttivi sono situati per la maggior parte nel Centro-Nord Italia.
Segmentando il mercato per tipologia di clientela, si possono individuare i prodotti per uso domestico destinati al largo consumo, pari a circa il 70% del mercato in valore, e i prodotti per operatori professionali (imprese di pu
lizia, catering, lavanderie, ecc.), per il restante 30%.
In base alla funzione d'uso, invece, si identificano cinque segmenti princi pali:
X detergenti e coadiuvanti per indu menti e tessuti (additivi, candeggine, ammorbidenti, smacchiatori, ecc.), pari a oltre la metà del mercato in valore;
X detergenti e coadiuvanti per stoviglie (a mano, per lavastoviglie, brillantanti, ecc.);
X detergenti e coadiuvanti per ambien ti (detergenti per grandi superfici, WC, disgorganti ecc);
X biocidi (insetticidi ecc.) per uso do mestico;
X deodoranti per ambienti.
All'interno dei diversi segmenti esisto no poi numerose nicchie di mercato, che identificano prodotti per usi mol to specifici (es. detergenti specifici per argento, acciaio, rame etc, appretti per stiro etc.).
I flussi commerciali sono legati soprat tutto a scambi infragruppo in seguito alla forte presenza di aziende multina zionali che hanno adottato da tempo una strategia di specializzazione dei singoli stabilimenti, concentrando la produzione di pochi prodotti destinati a più paesi europei. Nel 2021 hanno re gistrato una decisa ripresa.
La Distribuzione Moderna è il principale
Tab.2. PRINCIPALIOPERATORINAZIONALI Datiinmigliaiadieuro
Aziende Gruppodi controllo
Marchi Attività Anno Fatturato
Var.% rispetto all'anno precedente
UNILEVERITALIA MKT.OPERATIONS SRL
Unilever(NL-UK)
Svelto,Cif, Lysoform
PROCTER&GAMBLE HOLDINGSRLDICUI
Procter& Gamble(US)
PROCTER&GAMBLE SRL Procter& Gamble(US)
Dash,Ace,Ariel, Febreeze
Commercializzazione diprodottiperla detergenza.Opera ancheinaltrisettori dellargoconsumo
2021 1.365.929 -7,2
PROCTER&GAMBLE ITALIASPA Procter& Gamble(US)
Dash,Ace,Ariel, Febreeze
Detergenza.Opera ancheinaltrisettori dellargoconsumo 2020 1.341.751 8,5
Commercializzazione diprodottiperla detergenza.Opera ancheinaltrisettori dellargoconsumo
2020 377.361 16,7
Dash,Ace,Ariel, Febreeze Detergenza.Opera ancheinaltrisettori dellargoconsumo 2020 110.664 3,4
HENKELITALIASRL Henkel(D)
HENKELITALIA OPERATIONSSRL Henkel(D)
Dixan,Nelsen, Vernel Commercializzazione diprodottiperla detergenza 2020 871.375 -0,9
Dixan,Nelsen, Vernel Detergenza.Opera ancheinaltrisettori dellargoconsumo 2019 72.146 -7,6
RECKITTBENCKISER COMMERCIAL (ITALIA)SRL
ReckittBenckiser (UK)
Finish,Sole, Calfort
Commercializzazione diprodotticurae puliziadellacasae delbucato.Opera ancheinaltrisettori dellargoconsumo
2020 443.555 -1,2
canale di distribuzione dei prodotti de stinati al consumo domestico. Gli ope ratori della Gdo detengono un potere contrattuale elevato e di conseguenza
la politica commerciale rappresenta un elemento fondamentale delle strategie aziendali.
La competizione tra le grandi multina
zionali è giocata soprattutto sugli ele menti di differenziazione ed è quindi sostenuta da forti investimenti nell'in novazione di prodotto e nella pubblici
tà, mentre nelle fasce più basse di mer cato e per i prodotti meno differenziati il prezzo è la variabile fondamentale. Esistono comunque nicchie di mercato molto specialistiche, ad esempio alcuni trattamenti specifici per tessuti, in cui, grazie all'unicità del prodotto, il prezzo diventa una variabile secondaria. Nel mercato dei prodotti per comuni tà la competizione mira al presidio dei clienti di maggiori dimensioni (lavan derie industriali, mense, ecc.) e si gioca soprattutto sul servizio, in termini di assistenza tecnica, fornitura di mac chinari in comodato d'uso, formazione degli addetti, oltre che sul prezzo.
All’interno di una tendenza di lun go periodo caratterizzata da piccoli scostamenti rispetto a un andamento sostanzialmente stabile della doman da, nel 2020 si è registrata una forte discontinuità in concomitanza con la pandemia di Covid-19. La rinnova ta attenzione verso l’igiene e la nuova centralità dell’ambiente domestico im poste dalle misure di prevenzione del contagio, hanno spinto con decisione
la domanda di prodotti per igiene e portato a una inedita crescita dei con sumi domestici di prodotti per deter genza. Con il superamento della fase emergenziale e il graduale migliora mento della situazione sanitaria, nel 2021 la domanda si è riportata su livelli più contenuti ma comunque superio ri al 2019. Nel complesso si valuta un calo dei consumi dell’1% in valore ri spetto al 2020. Tra i diversi segmenti, hanno mantenuto un andamento po sitivo i prodotti per la manutenzione, i detergenti per stoviglie e gli additivi per bucato, mentre l’area del lavaggio ha subito un ridimensionamento. Dal punto di vista dei canali distributivi, le catene specializzate in igiene del la casa e della persona (“specialisti drug”) sono risultate ancora il formato più vivace. Nella grande distribuzione invece, sono aumentate leggermente le vendite nei discount, mentre gli iper mercati hanno segnato il passo.
Il rischio di immissione di sostanze chimiche nocive nell'ambiente, dagli anni 2000 ha determinato la necessità di prevedere attraverso regolamenti europei l'obbligo di biodegradabilità
dei tensioattivi e l'obbligo di etichetta tura specifica. Le aziende della deter genza inoltre sono tenute a rispettare il regolamento europeo per la registra zione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche, entrato in vi gore nel 2007, che ha imposto l'obbligo di registrazione per le sostanze chimi che utilizzate nei processi produttivi e una serie di obblighi burocratici per le imprese che producono le sostanze impiegate. L'esigenza di ridurre l'im patto dell'immissione dei detergenti nell'ambiente ha determinato un’evo luzione del mercato, concretizzatasi con lo sviluppo di prodotti con una composizione che ne aumenta la bio degradabilità, anche con l'utilizzo di materie prime vegetali. I reparti di ri cerca e sviluppo si dirigono quindi verso nuove composizioni a minor impatto ambientale e tipologie di packaging capaci di ridurre l'utilizzo di plastica. In questo ambito si conta no marchi e certificazioni che garan tiscono il rispetto di standard specifi ci. Il più diffuso è Ecolabel, marchio Europeo di Qualità Ecologica rila sciato dal Comitato Ecolabel-Ecoau dit assegnato ai prodotti più ecocom patibili e quindi dal minor impatto ambientale.
La legge di Bilancio 2020, in recepimento della direttiva n. 2019/904, ha introdotto la plastic tax, un’imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI), con funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari. L’imposta è dovuta nella misura di 0,45 euro per ogni chilogrammo di materia plastica, quindi con riferimento alla plastica costituita da polimeri organici di origine sintetica, contenuta nei MACSI.
L’entrata in vigore dell’imposta è stata spostata dal luglio 2020 al 1 gennaio 2021; successivamente con la Legge di Bilancio 2021 è stata posticipata al 1 luglio 2021 e con la Legge di bilancio 2022 al 2023. La legge di bilancio ha anche ampliato la platea dei soggetti obbligati al pagamento dell’imposta, eleva l’importo minimo per eseguire il pagamento ed estende i poteri di verifica e controllo attribuiti all’Agenzia delle Dogane, rimodulando al ribasso il regime sanzionatorio in caso di violazioni.
Nel mondo della distribuzio ne HORECA si affaccia la nuo va linea di detergenti profes sionali ZEP ICS – Integrated Cleaning Systems. L’ampio spettro di applicazioni, la ri conosciuta qualità e l’im pegno di Zep sono il cuore della nuova proposta, tesa a supportare il distributore e i suoi clienti nel raggiungi mento dei loro stessi obiet tivi e rendere quindi con creto il concetto di Global Partnership. Per Zep signi fica stabilire un percorso in comune col cliente, affian candolo nell'analisi delle esi genze specifiche, fornendo la giusta soluzione, l'assi stenza e il training sull’uso corretto all'applicazione dei prodotti. Con la gamma ICS
Distribution Zep ha voluto concentrarsi su quello che sa fare meglio, ossia ottimiz zare e rendere più semplice il lavoro degli utilizzatori fi nali. Il catalogo ICS si com pone infatti dei più efficaci formulati dedicati a cucina e HACCP, ambienti, bagno, camera e igiene delle mani, realizzati anche sulle indica zioni degli stessi operatori di settore. Oggetto della mas sima attenzione sono stati anche i confezionamenti e le concentrazioni di alcuni prodotti di grande consumo, calibrati per il raggiungimen to di un risparmio economi co nella gestione d’impresa e sulla doverosa attenzione all’ambiente. La gamma dei disinfettanti è stata radical
mente rinnovata e adattata al mercato di destinazione. I nuovi formulati, pronto uso e concentrati, sono oggi divisi in due tipologie, base alcoli ca e sali quaternari d’ammo nio, per fornire la soluzione professionale su misura a ogni problema legato alla di sinfezione di ambienti e su perfici.
Per le strutture ricettive o ri storanti è importante sceglie re la gamma di prodotti più adeguata per definire la pro pria identità e lo stile di ap proccio con i clienti nei servizi offerti. Ovunque la soddisfa zione dell’ospite sia l’obietti
vo d’impresa, Zep, in qualità di partner, offre le soluzioni più efficaci per rendere più sicuro il soggiorno dal pun to di vista dell’igiene e la cura degli ambienti. Infat ti un piatto pulito e il buon cibo sono il biglietto da visita da trasformare nella miglior esperienza per gli ospiti. Per questo Zep ha scrupolosa mente progettato la linea professionale ICS, ponendo il focus sulle funzioni e l’effica cia di ogni specifico formula to. Anche le strutture stesse devono essere conservate e valorizzate con prodotti di qualità che garantiscano sempre risultati eccellenti in termini di pulizia e sicurez za seguendo le linee gui da e piani di igienizzazione, se necessario anche prepa rati da Zep. Ottimizzare tem po e qualità del lavoro è un binomio finalmente realiz zabile con prodotti e siste mi rapidi, efficaci e dal costo in uso estremamente conte nuto. Ogni esigenza trova la sua soluzione e il suppor to in ogni fase con le nuove soluzioni integrate, anche in ottica HACCP, completano il programma di partnership offerto da Zep per affrontare insieme le sfide più impegna tive, tra le quali il controllo dei costi di gestione.
I membri del gruppo di studio dedicato ai prodotti biocidi e ai PMC di AFI (Associazione Farmaceutici Industria) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università degli Studi di Milano hanno organizzato un webinar rivolto a responsabili e operatori all’interno di aziende chimico-farmaceutiche delle funzioni regolatoria, produttiva
e di marketing per quanto riguarda i prodotti biocidi, in particolare per i prodotti disinfettanti e loro borderline (detergenti, cosmetici, farmaci, etc) a cura di Cristina Cardinali
Con un live webinar, il grup po di studio Prodotti biocidi e PMC di AFI, Associazione Farmaceutici Industria, ha affrontato e approfondito i principali argomenti scientifici e regolatori relativi alla mes sa in commercio dei prodotti Disinfet tanti nel contesto nazionale ed europeo in collaborazione con il Corso di Perfe zionamento “La gestione dei DM e dei cosmetici: aspetti regolatori” del Dipar timento di Scienze Farmaceutiche, Uni versità degli Studi di Milano.
In questo articolo si riportano in parti colare le parti salienti di due interventi relativi alle valutazioni di efficacia e di rischio per poter immettere sul mercato un prodotto disinfettante per la cute in tegra delle mani (come PMC o biocidi).
Nel primo intervento, a cura di Michele Cavalleri, GLP Test Facility Manager in Eurofins / Biocide Testing Business Unit Manager at Eurofins Biolab, si è affronta to il tema dei test di efficacia.
La Commissione Tecnica che si occu pa di queste tipologie di test di efficacia disinfettante è la Technical Committee 216 della Commissione Europea di Nor mazione. In particolare, la Commissione Tecnica rilascia ogni due o tre anni una Linea Guida orizzontale che è la EN 14885 - la prossima edizione sarà rilasciata pre sumibilmente entro la fine di quest’anno - in cui vengono elencate le norme euro pee per supportare i claim di disinfezione delle varie tipologie di disinfettanti (mo dalità e area di applicazione), una sorta
di claim matrix tra i test da effettuare e i claim da supportare per i vari disinfet tanti.
Per quanto riguarda la disinfezione della cute delle mani questi test vengono mes si a punto e validati dal Gruppo di Lavoro 1 (WG1) relativo all’area medica, ma no nostante ciò tutti i test di efficacia sono trasversali a tutte le aree di applicazioni: medicale, professionale, non-professio nale. A questo proposito è utile ricorda re quanto prescrive la EN 14885: se non esiste un appropriato standard in termini di test di efficacia per una specifica area di applicazione, uno standard di un’al tra area di applicazione, in questo caso dell’area medica, può essere utilizzato liberamente. E questo vale appunto per i test di disinfezione della cute integra del le mani usando volontari. Nel momen to in cui verrà pubblicato uno standard specifico questo diventerà mandatorio in
tutti i paesi dell’Unione Europea. Sia la EN 14885 sia la Linea Guida ECHA sull’efficacia dei disinfettanti prescrivo no due tipologie di test mandatori:
• Test di FASE 2 STEP 1
• Test di FASE 2 STEP 2
I primi sono test in vitro, i secondi sono test che simulano le condizioni d’uso (per l’igiene delle mani si chiamano test su volontari).
I test di FASE 2 STEP 1 servono per va lutare in generale lo spettro di attività dei disinfettanti in maniera riproducibi le, in parte prescindendo dalle modalità di applicazione e dallo scopo d’uso del prodotto. Nella fattispecie, per prodotti antisettici i test di FASE 2 STEP 1 ser vono per testare tutte le tipologie di mi crorganismi per cui si vuole supportare il claim. Invece, i test di FASE 2 STEP 2 per la disinfezione della cute umana vengo
no effettuati su volontari (proband test) e possono essere testati solo determinati ceppi microbici oppure direttamente la cute residente dei volontari per motivi di sicurezza degli stessi.
Per quanto riguarda i claim specifici per la disinfezione della cute delle mani si ha una diversificazione a seconda del la tipologia di prodotto. Ad esempio ci sono claim per supportare l’efficacia di prodotti handrub, tipicamente prodotti a base alcolica, che non richiedono il ri sciacquo dopo l’uso e che hanno un’ap plicazione non a livello pre chirurgico. In questo caso si usano tutti i test di FASE 2 STEP 1 necessari a supportare gli specifici claim che il produttore ha intenzione di validare:
• battericida
• levuricida
• fungicida
• virucida, con tutte le varie tipologie di claim virucida a seconda dell’efficacia e dell’uso del prodotto (virucida comple to, virucida a spettro limitato, virucida li mitatamente ai virus dotati di membrana - come il coronavirus)
• tubercolicida
Questi sono tutti test in vitro. Sulla cute dei volontari mandatoriamen te deve essere effettuato un test che si chiama EN 1500 che prevede la simula zione in maniera esatta dell’applicazione del prodotto sulla cute delle mani e una procedura che simuli appunto questa ap plicazione (vedi figura 1) e si valuterà poi l’efficacia del prodotto. Tipicamente, per questo tipo di prodotti il test di FASE 2 STEP 2 è più sfidante ri spetto a quelli di FASE 2 STEP 1. Stessa cosa per i prodotti hand wash, i prodotti a risciacquo, solitamente meno efficaci dei prodotti a base alcolica poiché di solito contengono degli attivi a spettro limitato - come i composti dell’ammonio quaternario o la clorexidina - in questo caso si applicano le stesse norme di FASE 2 STEP 1, con presumibilmente l’esclu sione di alcuni claim di tipo virucida o di tipo tubercolicida, per i quali gli attivi normalmente non hanno efficacia.
Dopodiché si arriva al test di FASE 2 STEP 2 sui volontari che differisce leggermente da quello per i prodotti handrub perché il numero di volontari è un po’ inferiore e il test statistico per valutare l’efficacia è differente rispetto alla EN 1500. Infine si hanno i claim per prodotti sempre hand hygiene ma che riguarda no i prodotti Pre Chirurgici. Si tratta di prodotti che servono a disinfettare le mani del chirurgo o comunque del team che entrerà in sala operatoria. In questo caso, mentre i test in vitro sono analo ghi a quelli precedenti, nel caso dei test FASE 2 STEP 2 la norma è diversa, ma il principio è sempre lo stesso: effettuare il test su un numero sufficiente di volonta ri sani applicando il prodotto sulla loro cute simulando esattamente le condizio ni d’uso. In questo caso però non si uti
lizza un ceppo applicato artificialmente come inoculo sulle mani dei volontari, ma si utilizza proprio la loro cute che è tipicamente più resistente.
Ogni test attualmente pubblicato dalla CT 216 contiene una tabella (vedi esem pio figura 2) che differenzia i vari claim a seconda dell’applicazione del prodotto e delle condizioni d’uso.
In futuro ci sarà la pubblicazione di un test EN di efficacia virucida. Un test che prevederà la stessa modalità di test ri spetto a una EN 1500, per esempio, uti lizzando però una diversa sostanza di riferimento per i virus, in questo caso Etanolo 70% invece di 2 propanolo 60%, per validare definitivamente quel tipo di claim virucida.
Ci potrà poi essere la necessità di modifica re i test di efficacia disinfettante per la cute
delle mani per usare dei prodotti che non sono quelli standard previsti dalla norma tiva o per cui la normativa è stata validata. Si tratta ad esempio dei prodotti Handrub, sempre prodotti a base alcolica per la di sinfezione delle mani, ma ad esempio sal viette preimpregnate invece che liquidi o gel. In questo caso la procedura per le wipe dovrà essere descritta nei dettagli e sarà ovviamente diversa da quella utilizzata per il liquido e dovrà essere validata un’appro priata sostanza di riferimento.
Il secondo intervento - a cura di Francesca Fasano, Operation Director / Head of BU Chemical - si concentra sulla valutazione del rischio dei prodotti disinfettanti per mani. Il rischio è la relazione che intercorre tra le proprietà pericolose che sono intrinse che di un prodotto e l’esposizione a cui un utilizzatore è soggetto durante l’uti lizzo del prodotto. Naturalmente la va lutazione del rischio può essere fatta sia per l’uomo che per l’ambiente ed è man datorio da parte dell’autorità che venga valutato ogni singolo uso di un prodotto.
Non si può fare quindi una valutazione del rischio generica su un prodotto, ma occorre guardare specificatamente tutti gli usi che di questo prodotto si fanno.
Rischio umano
Nella valutazione del rischio umano si considerano le vie di esposizione che sono fondamentalmente tre: inalatoria, dermale, orale (compresa l’esposizione hand-mouth).
Le informazioni necessarie sul prodotto per costruire lo scenario di esposizione sono:
1. caratteristiche del prodotto: solido, liquido, in bomboletta, spruzzato con trigger o aerosolizzato;
2. chi userà il prodotto;
3. come e dove userà il prodotto;
4. con che frequenza userà il prodotto e per quanto tempo;
5. ci sono già delle misure di control lo dell’esposizione messe in atto a priori prima della valutazione del ri schio (fondamentalmente relative al packaging);
6. chi potrà essere esposto al prodotto. Abbiamo tre tipi di utilizzatori: industria li, professionali e non-professionali. I pri mi sono quella categoria di persone che viene in contatto giornalmente con una sostanza o un prodotto per via della sua attività lavorativa: l’utilizzatore industria le è coinvolto nella formulazione del pro dotto e nel suo confezionamento. Quindi va da sè che verrà esposto giornalmente al prodotto. Gli utilizzatori professionali sono una categoria di persone esposte anch’esse giornalmente al prodotto per via della loro attività lavorativa, ma in quanto coinvolte nell’applicazione del prodotto. Entrambi queste categorie di utilizzatori sono formate, ovvero sanno quale potrebbe essere il pericolo deri vante dall’utilizzo di una sostanza o di un prodotto e, di conseguenza, si può ipotizzare che utilizzino dispositivi di protezione individuale. Gli utilizzatori non-professionali sono persone coinvol te nell’applicazione del prodotto ma non giornalmente, poiché non lo usano per motivi lavorativi. Se si fa la valutazione
del rischio per l’utilizzatore non-profes sionale non si può ipotizzare che faccia uso di DPI perchè tipicamente questo utilizzatore non è formato e quindi non è detto che conosca dettagliatamente i pericoli del prodotto che sta manipo lando e non è detto nemmeno che legga attentamente l’etichetta sul prodotto e che quindi applichi il prodotto col modo d’uso riportato in essa. Quando consideriamo chi altro potrà essere esposto al prodotto parliamo di esposizione secondaria, che riguarda quelle categorie di persone che non sono direttamente coinvolte nell’applicazione del prodotto, ma possono essere espo ste al prodotto durante il suo ciclo di vita. Inoltre, nella valutazione del rischio non va tralasciata la possibile esposizio ne combinata, quando una persona può essere esposta al prodotto poiché lo ap plica e, allo stesso tempo, ne è esposta secondariamente durante il ciclo di vita del prodotto.
Una volta individuata l’esposizione degli utilizzatori si dovrà andare a confron
tare il valore di esposizione che è stato ottenuto con un valore soglia e farne il rapporto. Se l’esposizione è più bassa rispetto al valore soglia- a questo punto non ci sono problemi e si può affermare che l’uso che è stato considerato è sicuro. Nel momento in cui il valore di esposi zione stimata è maggiore del valore so glia si dovrà andare a fare dei refinement, delle rielaborazioni della valutazione del rischio e andare agli step successivi per arrivare a ridurre l’esposizione stimata a un valore inferiore al valore soglia.
Come per gli studi sull’efficacia la nor mativa è andata via via ad aumentare la propria complessità anche per gli aspet ti relativi alla valutazione del rischio. In particolare si è andato ad approfondire il concetto di sostanze che destano pre occupazione. In realtà, la definizione di sostanze che destano preoccupazione è sempre stata nel regolamento ECHA (European Chemical Agency) all’articolo 3, ma si trattava di una definizione un po’
Produttori di Fragranze e Aromi, dal 1998.
Tra natura e formule alchemiche, abbiamo creato una selezione di fragranze certificabili secondo rigidi standard (COSMOS, NATRUE) realizzate con materie prime naturali e arricchite da oli essenziali di qualità. Massima cura nella ricerca e scelta dei componenti, selezione dei migliori ingredienti di origine naturale, per ottenere un viaggio intenso tra note esclusive e ricercate. Le fragranze create sono pure, equilibrate e naturali e seguono le nuove tendenze di consumo orientate verso il green.
generica, quindi le Linee Guida sulla Hu man Health nell’ANNEX 1 sono andate a dare una definizione un po’ più dettagliata di quelle che sono le sostanze che destano preoccupazione e quindi sono state defini te tutte le sostanze che devono essere tenu te in considerazione nella valutazione del rischio. Quando si calcola la classificazione del prodotto, sono sostanze che destano preoccupazione tutti i principi attivi in va lutazione o già autorizzati anche non per il pt di riferimento. Ad esempio gli income preservative, quelle sostanze che vengono aggiunte alle formulazioni per aumentarne la durata nel tempo e quindi che hanno un effetto conservante e non un effetto bioci da nel momento in cui si applicano. O tutte quelle sostanze che potrebbero avere degli effetti sinergici, così come le sostanze che sono presenti in candidate list del reach o qualsiasi sostanza per cui esistono dei livel li di esposizione comunitari. Ovviamente la normativa richiede non solo di fare la valutazione del rischio di
tutte le sostanze attive presenti in una formulazione, ma chiede anche di fare una valutazione del rischio di tutte le sostanze che destano preoccupazione all’interno del prodotto biocida. Questo come si può fare? Le Linee Guida hanno stabilito quattro possibili fasce di clas sificazione dei pericoli per i prodotti e hanno quindi creato un sistema a bande, dalla A alla D per i quali i requisiti di valu tazione di gestione del rischio sono cre scenti. Se una sostanza viene classificata in banda A o in banda B è possibile fare una valutazione del rischio qualitativa o semi-quantitativa; se invece una sostanza ricade nella banda C o D si sarà tenuti a fare una valutazione del rischio quantita tiva. Se una sostanza ricade in due bande diverse si dovrà procedere con una valu tazione secondo la banda più stringente.
Una volta conclusa la valutazione del ri schio umano si procederà a valutare il ri
schio ambientale. Occorre innanzitutto capire qual è il destino ambientale della sostanza, del prodotto e valutare esatta mente come si distribuirà nell’ambiente. Nello specifico si andrà a fare un’ipotesi di emissione, di distribuzione del pro dotto nell’ambiente e anche qui si andrà a calcolare una PEC (Predict Environmen tal Concentration). Questo valore di PEC andrà confrontato con un valore di PNEC (Predict No Effect Concentration), che è un valore che viene estrapolato per la so stanza attiva. Laddove il rapporto di ca ratterizzazione del rischio è minore di 1 la sostanza, il prodotto non pone rischi per l’ambiente. Per queste valutazioni si de vono considerare sia tutte le sostanze at tive presenti all’interno delle formulazio ni dei prodotti sia delle sostanze che destano preoccupazione. In particolare si valuteranno quelle sostanze che potreb bero avere un’azione sinergica sull’attivi tà della sostanza attiva, e le sostanze del la candidate list del reach
Tra le più importanti aziende nel settore chimico nazionale, Rubino Chem offre innovazione e tecnologia in una vasta gamma di prodotti per la detergenza professionale, garantendo l'alta qualità. L'azienda dispone di un reparto interdisciplinare di Ricerca & Sviluppo d'avanguardia. La nostra parola d'ordine è eccellenza.
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La sfida economica e sociale del green Maurizio Pedrini
INDUSTRIA
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Iniziative per una produzione più sostenibile a cura di Simone Ciapparelli
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Nuovi CAM ospedalieri e di pulizia: l’impatto sul mercato del Professional Cleaning Maurizio Pedrini
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Ospedali “verdi” per una sanità sostenibile Fabio Chiavieri
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La pulizia amica dell’ambiente Elena Consonni
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Strategie sostenibili a cura di Cristina Cardinali
S50 Ars disinfestandi, igienizzandi e sanificandi a cura di Graziano Dassi
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Igiene urbana: un settore complesso Cristina Cardinali
LINEE GUIDA
S56
In sicurezza nei siti di smaltimento rifiuti a cura di Francesca Leone
S62 In crescita il comparto spazzatrici Maurizio Pedrini
Zanzare in un centro polisportivo Graziano Dassi
Modificare gli attuali modelli di crescita, le abitudini dei consumatori, la tecnologia e le infrastrutture è un progetto a lungo termine e per un po’ di tempo ci troveremo a convivere con le conseguenze delle scelte adottate in passato. Le decisioni per la crescita verde dovranno quindi essere abbastanza flessibili, in modo tale da poter utilizzare pienamente le nuove tecnologie e cogliere inedite opportunità
Maurizio Pedrini giornalista di settore e direttore tecnico della rivista Dimensione Pulito
Sono trascorsi tredici anni dal giu gno del 2009, quando i ministri di trentaquattro Paesi firmavano solennemente la Green Growth De claration, in cui dichiaravano il pro prio impegno a: “Potenziare gli sforzi per la formulazione di nuove strategie di crescita verde nell’ambito delle ri sposte governative alla crisi e oltre, riconoscendo che ‘verde’ e ‘crescita’ possono procedere mano nella mano”. Contestualmente veniva approvato il conferimento di un mandato all’OC SE per lo sviluppo di una Strategia di Crescita Verde che tenesse conto dei vari aspetti economici, ambienta li, sociali, tecnologici e di sviluppo. Da quell’impegno solenne, molta acqua è passata sotto i ponti e, soprattut to, per l’economia mondiale, il mondo delle imprese, la società intera, troppe cose - purtroppo - sono cambiate, in peggio. Gli indicatori dell’oggettiva in voluzione sono troppi e assai dolorosi. Quasi inutile ricordare i devastanti ef fetti della pandemia da SARS-CoV 2, che - stando agli ultimi studi - ha fatto regredire di quasi il 5% il Pil dei prin cipali Paesi industrializzati. Dall’affac ciarsi, minaccioso e potente, del virus che tanta morte e dolore ha seminato intorno a noi, è stato tutto un susse guirsi di fenomeni, in gran parte impre vedibili dagli stessi analisti, che hanno pesantemente colpito anche l’econo mia italiana, mettendo in crisi il nostro sistema produttivo e sociale: difficoltà, per le aziende nel reperimento di ma terie prime, guerra in Ucraina, sanzioni alla Russia, impennata pazzesca dei costi energetici, con il prezzo del gas e della corrente elettrica alle stelle, un’eccessiva inflazione che sta por tando, purtroppo, il nostro Paese alla recessione. Inutile nascondere come, in questo ultimo biennio, nonostante il varo da parte del Governo del PNRR e l’obbligo formale e finanziario as sunto, anche tramite il Recovery Fund nei confronti della svolta Green, con l’assunzione di precise responsabilità dell’Italia nei confronti della stessa UE,
il fervore entusiasta verso l’economia verde si sia non poco affievolito. Ov viamente, ciò non significa che la ne cessità di far quadrare i conti e “tirare la cinghia”, come si prospetta in vista del prossimo inverno, da parte degli italiani e delle imprese, stia in qualche modo a significare la rinuncia e il venir meno rispetto agli impegni e alla pro spettiva della “svolta” legata alla so stenibilità ambientale. Questa strada è divenuta semmai ancor più obbligato ria e impellente: come far finta di igno rare o tergiversare di fronte all’impatto devastante dei Cambiamenti climatici che si stanno abbattendo – inclemen ti - su di noi, con devastazioni, tem perature estive elevatissime, siccità e terribili alluvioni? Del resto, la corretta via colorata di verde, in Italia, è stata imboccata da tempo: lo testimonia no, anche nel settore del professional cleaning e della PA, le disposizioni le gislative volte alla sostenibilità, all’ab battimento della CO2, alla riduzione dell’inquinamento. Ci riferiamo, ad esempio, alla normativa dettata dai Nuovi CAM per il GPP nelle pulizie e negli ospedali, così come le produzio ni, ispirate alla Certificazione Ecolabel, di detergenti e sistemi di detergenza nel settore chimico, ma anche il salto di qualità tecnologico compiuto da
anni nella progettazione e costruzione delle macchine per la pulizia. Le nostre aziende, in estrema sintesi, si dimo strano da anni sempre più attente non solo al risparmio energetico e d’acqua, ma anche ad una catena produttiva ispirata alla massima limitazione dei consumi e, soprattutto, al corretto ci clo di smaltimento dei rifiuti. Ne sono una prova lampante anche quelle indu strie, le più lungimiranti che, impegna te a praticare concretamente la soste nibilità - non solo a parole, ma nei fatti - si sono dotate da tempo nei loro siti produttivi, di impianti fotovoltaici. Una scelta ecologica decisamente vincen te, specie alla luce dei picchi inauditi raggiunti in questi mesi dalla bolletta energetica. Essere “sostenibili” e gre en, del resto, conviene in tutti i sensi, perché in questo modo si aumentano e migliorano i processi aziendali, le risorse sono investite in maniera più razionale. Ma se questo non dovesse bastare, è bene aggiungere che es sere un’azienda sostenibile, aumenta considerevolmente la propria brand reputation agli occhi degli stakeholder Inutile nascondere, però, che proprio alla luce dei fatti, delle vicissitudini e delle incertezze che si sono abbattu te sulle nostre industrie e su tutti noi, sorgono spontanee alcune domande. Il Green per molti, è solo una “moda”, una nobile dichiarazione di intenti, o rappresenta invece un impegno cate gorico e improcrastinabile, ovvero una sfida da affrontare e superare, metten dosi al lavoro da subito, se ancora non lo si è fatto? Inoltre, questa “economia verde”, di cui tanto si parla, come per corso obbligatorio, quali problemati che comporta, specie ragionando sui costi di imprese e famiglie, così come sul piano occupazionale? Sono quesi ti di non poco conto, pur consideran do, come dicevamo in apertura, che la strada del Green - almeno per l’Occi dente - appare obbligata.
A questo punto, altra nota dolente, sorge l’interrogativo di fondo che tut ti ci poniamo: “solo per l’Occidente”?
Le grosse difficoltà contingenti, che rischiano di travolgere il sistema delle imprese e la stessa organizzazione sociale, postulano la necessità di seguire, con ancor più convinzione, la strada della sostenibilità, intimamente legata all’innovazione
Come la mettiamo con la Cina, con gli altri Paesi, le altre economie emergen ti, i cosiddetti Paesi in via di Sviluppo, insomma, con quegli Stati che assor bono, senza alcuna remora la gran par te delle risorse energetiche della Terra, restituendo inquinamento, sprecando enormi beni e producendo una massa inquietante di rifiuti d’ogni genere? Ma, lasciando stare le preoccupazioni, cer chiamo di comprendere in cosa consi ste la scelta del Green e quali sono le sue auspicate, possibili conseguenze, a beneficio dell’economia e di tutti noi.
L’economia mondiale, dicevamo, è an cora afflitta da numerosi mali. Mentre siamo forse usciti dall’emergenza pan demica, ci troviamo ad affrontare pro blematiche urgenti quali la recessione economica, la guerra in Ucraina, il ter ribile aumento dei costi dell’energia, l’elevata disoccupazione, le pressioni inflazionistiche e i deficit fiscali. Pro prio di fronte alle innumerevoli diffi coltà del presente, però, è necessario guardare al futuro per formulare nuo ve strategie, con l’intento di assicurare che la crescita e il progresso, troppo frettolosamente dati per scontati, ab biano effettivamente luogo negli anni a venire. Tornare sui nostri passi, come in parte stiamo facendo per effetto della guerra e delle sanzioni imposte alla Russia, sarebbe - a nostro avviso - non solo sbagliato, ma anche im prudente. I rischi sarebbero davvero gravi, e potrebbero provocare terri
bili costi umani, pesanti ostacoli alla crescita e allo sviluppo economico. Ne potrebbero risultare, ad esempio, una maggiore penuria idrica, difficoltà nell’approvvigionamento di risorse, in quinamento atmosferico e idrico, cam biamento climatico e perdita di biodi versità irreversibili. Ecco perché, oggi più che mai, i Grandi della Terra sono chiamati a definire con urgenza pre cise strategie finalizzate a perseguire una crescita più verde. Se desideriamo davvero che quanto di buono è stato fatto con l’Agenda 2021 e, soprattutto, con l’Agenda 2030 che ha chiaramen te definito 17 precisi impegni volti alla sostenibilità ambientale, dobbiamo impegnarci a trovare e praticare nuovi modi di produzione e consumo, ridefi nire la nostra stessa idea di progresso e i nostri criteri per misurarlo. Impren ditori e cittadini vanno resi davvero protagonisti di questo ambizioso viag gio, liberando il terreno - attraverso la conoscenza e la pratica di nuovi stili di vita - da pregiudizi e paure, a volte irra zionali, del cambiamento stesso. Inuti le nascondere, però, quanto sia diffici le e tortuoso un cammino che richiede a tutti noi, in pochi anni, di modificare gli attuali modelli di crescita, le abitu dini dei consumatori, la tecnologia di produzione, le infrastrutture, la logi stica e la catena distributiva, solo per citare alcuni aspetti di questa vera e propria “Rivoluzione Copernicana”. Se alcune decisioni vanno prese in tempi stretti, è altrettanto vero che siamo di fronte a un progetto a lungo termine,
che è destinato a proiettarci in una nuova dimensione. Le parole chiave, per le aziende, legate alla sostenibilità ambientale , sono innovazione 4.0, di gitalizzazione e intelligenza artificiale. Anche il termine “pulizia”, nella sua più vasta accezione, collegato cioè all’i dea di una diversa raccolta dei rifiuti intesi quale risorsa energetica e fon te di ricchezza economica, così come il termine “riciclo”, sono strettamente connessi alla nostra idea di Green Eco nomy. Non dimentichiamo che l’eco nomia moderna è stata resa possibile dall’innovazione a tutto tondo, non solo da quella squisitamente tecnolo gica: dobbiamo provare a immaginare come i nuovi modelli commerciali, le nuove modalità di lavoro, i nuovi piani urbanistici e di trasporto, siano destina ti a giocare un ruolo straordinariamente importante nella promozione della cre scita verde. Questo processo va perse guito con una “Santa Alleanza” tra gli Stati, per il bene supremo dei popoli e del Pianeta. Parliamoci chiaro: nessun governo dispone da solo di tutte le ri sorse tecnologiche, scientifiche, finan ziarie e di altra natura necessarie per promuovere la crescita verde. Le sfide sono di ordine globale e non ammetto no incertezze o deroghe. Il “verde” e la “crescita” possono e devono procedere di pari passo. All’OCSE, a più riprese è stato chiesto da molti Stati di formula re una Green Growth Strategy. In questi anni, tanto a livello governativo quanto ad opera della società civile, sono sta te avanzate proposte su come i Paesi possano perseguire la crescita econo mica e lo sviluppo, contrastando - al contempo - il cambiamento climatico e prevenendo un costoso degrado am bientale, attraverso l’utilizzo inefficien te delle risorse naturali. Le pubblica zioni Towards Green Growth e Towards Green Growth - Monitoring Progress: OECD Indicators costituiscono senz’al tro due assi portanti del prezioso lavoro svolto a partire dal 2009, come pure la famosa, antecedente, Conferenza di Rio de Janeiro, nota anche come il Summit
della Terra, svoltasi nella grande metro poli brasiliana dal 3 al 14 giugno 1992, che è stata la prima assise mondia le dei capi di Stato sull’ambiente. Si è trattato di un evento senza precedenti, anche in termini di impatto mediatico e di scelte politiche e di sviluppo conse guenti. Vi parteciparono, allora 172 go verni e 108 capi di Stato o di Governo, 2.400 rappresentanti di organizzazioni non governative, mentre oltre 17.000 persone aderirono al NGO Forum. Sap piamo bene come - di questi tempi - sia quasi impossibile sperare che tutto ciò si ripeta.
Tornando al punto di partenza, la Gre en Growth Strategy dell’OCSE propo ne un quadro operativo di politiche abbastanza flessibile, tale da poter es sere adattato alle diverse circostanze nazionali e ai vari livelli di sviluppo. La crescita verde dell’OCSE è stata pro gettata per contribuire alla realizzazio ne degli obiettivi di Rio+20, in collabo razione con le iniziative prese in altri forum internazionali, tra cui l’UNEP, l’UNESCAP e la Banca Mondiale. Gli obiettivi sono ambiziosi e prevedono un’agenda politica e operativa mira ta al raggiungimento di un progresso concreto e misurabile, in grado di co niugare le esigenze dell’economia con quelle dell’ambiente. Il traguardo cen trale è la promozione delle condizioni necessarie a favorire l’innovazione, gli investimenti e la concorrenza, capa ci di generare nuove fonti di crescita economica compatibili con ecosistemi resilienti. Le strategie di crescita verde dovranno, peraltro, tenere particolar mente conto delle numerose questioni sociali e di equità che possono deriva re da un’economia più “verde”, su sca la locale, nazionale e planetaria. Modi ficare gli attuali modelli di crescita, le abitudini dei consumatori, la tecnolo gia e le infrastrutture - come dicevamo - è un progetto a lungo termine e per un po’ di tempo ci troveremo a con
vivere con le conseguenze delle scelte adottate in passato. Le decisioni per la crescita verde dovranno quindi essere abbastanza flessibili, in modo tale da poter utilizzare pienamente le nuove tecnologie e cogliere inedite opportu nità. Tale flessibilità dovrà, inoltre, con sentirci di abbandonare rapidamente un approccio iniziale, laddove se ne presenti uno migliore. L’uso e la ge stione efficiente delle risorse sono un obiettivo essenziale della politica eco nomica, sebbene anche molti interven ti fiscali e normativi, non generalmente associati a un’agenda “verde”, avranno un ruolo primario. Due tipi d’interven to sono essenziali in qualsiasi strategia di crescita verde: il primo comprende politiche quadro di ampia applicazio ne, capaci di rafforzare sia la crescita economica che la conservazione del capitale naturale. Si tratta di strumenti fiscali e normativi, come le misure di politica fiscale e di concorrenza, che, se ben progettate e portate a termine, permettono una allocazione più effi ciente delle risorse. È questa l’agenda abituale della politica economica, as sieme alla consapevolezza di portare beneficio anche all’ambiente. Sarebbe inoltre auspicabile includere le poli tiche per l’innovazione all’interno di tale tipologia di interventi. Il secondo intervento include politiche capaci di incentivare l’uso efficiente delle risorse naturali e di rendere più costoso l’in quinamento. Tali politiche compren dono un mix di strumenti di mercato, come ad esempio le tasse ambientali, le normative, le politiche di appoggio tecnologico e gli approcci volontari. Qualunque sia il contesto nazionale, l’attribuzione di un prezzo all’inquina mento o allo sfruttamento eccessivo di risorse naturali rare, attraverso mec canismi quali imposte o sistemi di per messi negoziabili, dovrebbe essere un elemento centrale dell’insieme di poli tiche adottate. I meccanismi di prezzo tendono a ridurre i costi sostenuti per raggiungere un determinato obiettivo e forniscono incentivi per incremen
tare ulteriormente l’efficienza e l’inno vazione. A nostro avviso, un maggiore e ragionato uso delle tasse ambientali potrebbe giocare un ruolo importante nelle riforme fiscali orientate alla cre scita economica, poiché potrebbe aiu tare a ridurre le distorsioni introdotte sia dalle imposte sul reddito personale e societario sia dai contributi sociali. Anche le tasse sui prodotti energetici e sulle emissioni di anidride carbonica potrebbero costituire parte di un più ampio pacchetto di consolidamento fiscale, offrendo un’interessante alter nativa a tasse più elevate sul lavoro o sul reddito societario o a tagli della spesa pubblica. Tuttavia, non tutte le situazioni si prestano a essere gesti te con strumenti di mercato. In alcuni casi, una normativa ben progettata, politiche attive di supporto tecnolo gico e approcci volontari potrebbero rivelarsi più appropriati per affiancare tali strumenti. Inoltre, in numerose si tuazioni, la capacità di risposta delle imprese e dei consumatori ai segnali inviati dalla politica dei prezzi potreb be essere rafforzata da misure infor mative che evidenzino le conseguenze dei danni ambientali causati da attività specifiche, nonché la disponibilità di alternative più pulite. In sostanza, le decisioni di politica economica pre se oggi dovrebbero essere più lungi miranti, dal momento che i modelli di crescita e i cambiamenti tecnologici tendono a servirsi gli uni degli altri creando, in tal modo, una dipendenza dal percorso seguito e da vincoli tec nologici e istituzionali. Non bisogna dimenticare che gli impatti ambien tali sono cumulativi e talvolta irrever sibili. Agendo sin da oggi per evitare esiti sfavorevoli, irreversibili o addirit tura catastrofici, potremmo pagare un minor prezzo in termini economici domani. Insomma, l’innovazione è un fattore fondamentale a vantaggio della crescita verde. Viceversa, l’iner zia sociale ed economica può essere talmente forte che, anche un cambia mento suscettibile di produrre notevoli
Sempre più convinti che la riduzione dell’impatto am bientale delle attività uma ne sia un obiettivo fonda mentale da perseguire per garantire al nostro pianeta e alle future generazioni un futuro vivibile, Polychim continua a investire in poli tiche Green, di salvaguardia dell’ambiente. Consapevoli che i prodotti con certificazione di con formità ai nuovi CAM (D.M. 29/01/2021) e certificazione Ecolabel, o equivalenti eti
percentuale del mercato del la detergenza professiona le, si è deciso di intervenire sull’intera gamma prodotti. Per questo motivo, man mano che lo sviluppo tecno logico lo rende possibile, si sta portando avanti la pro gressiva sostituzione degli imballaggi realizzati con po limeri vergini con altri realiz zati con percentuali variabili dal 30% al 100% di polimeri riciclati da post consumo, alcuni dei quali muniti di etichetta ambientale tipo
specifici si è puntato inoltre su imballaggi realizzati al 100% con polimeri derivanti esclusivamente da fonti na turali, quali ad esempio la canna da zucchero. Lo stesso percorso ha inte ressato anche le scatole di cartone impiegate per con fezionare molti dei prodotti venduti, che risultano oggi realizzate prevalentemente con carta riciclata.
benefici, non è capace di modificare i comportamenti. L’innovazione gioca un ruolo chiave nel rendere la crescita “verde”, interrompendo la dipendenza dalle modalità operative convenziona li e contribuendo a slegare la crescita dall’esaurimento del capitale naturale.
Sono molteplici le sfide che un’innova zione Green è chiamata ad affrontare: le strategie di crescita verde devono fronteggiare molteplici sfide. Provia mo ad esaminarne alcune: numerose esternalità ambientali non sono tassa te o lo sono in misura insufficiente e potrebbero essere mal comprese. Ad esempio, una tassa sull’anidride carbo nica potrebbe stimolare l’innovazione volta a contrastare il cambiamento climatico, ma i prezzi attuali dell’ani dride carbonica sono troppo bassi per fornire incentivi adeguati. Le nuove tecnologie potrebbero non essere in grado di competere con le tecnologie esistenti, di farsi strada nel mercato e di crescere, in particolare in merca ti come quello dei trasporti e dell’e nergia, dove le tecnologie esistenti occupano una posizione dominante. In alcuni casi potrebbero rivelarsi ne cessari investimenti in ricerche perti nenti e un sostegno temporaneo allo sviluppo e alla commercializzazione delle tecnologie verdi. Tale supporto dovrebbe favorire la nascita e l’adozio ne di tecnologie efficienti, riducendo al minimo i rischi di vincoli tecnologici, la mancanza di concorrenza o l’esclu sione di investimenti privati. È inoltre importante prevedere di rafforzare i mercati affinché siano capaci di acco gliere l’innovazione verde, ad esempio
attraverso appalti pubblici ben pro gettati, requisiti e normative, come sta avvenendo nel nostro Paese con i CAM attuativi del GPP. Le barriere al commercio e agli investimenti posso no frenare notevolmente lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie verdi. Riducendole considerevolmente e as sicurando una protezione efficace dei diritti di proprietà intellettuale, è pos sibile incoraggiare lo sviluppo e la dif fusione di tecnologie e agevolare gli investimenti esteri diretti e il rilascio di licenze. Guardando con fiducia al futu ro, sarà necessaria, inoltre, un’azione multilaterale per agevolare l’accesso dei Paesi meno sviluppati alle tecnolo gie verdi. In definitiva, una crescita più verde permetterà di creare nuova oc cupazione e richiederà profili specia lizzati in attività emergenti rispettose dell’ambiente. Tuttavia, alcuni impieghi saranno a rischio e, pertanto, si dovrà prevedere il ricollocamento dei lavora tori da settori e aziende in via di con trazione a comparti economici e azien de in via di espansione, come quelli che sostituiscono le attività inquinanti con alternative più pulite o che forni scono servizi ambientali. Del resto, è bene sottolineare che investimenti in attività verdi possiedono i necessari presupposti per creare nuovi posti di lavoro. Investendo in attività verdi - ne siamo certi - si creeranno numerosi po sti di lavoro e molti governi hanno già sottolineato il notevole potenziale di crescita occupazionale rappresentato da alcuni dei loro pacchetti di incen tivi verdi e dalle più ampie strategie di crescita. Stime recenti mostrano, ad esempio, che entro il 2030 potrebbero essere creati fino a 20 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo nel setto
re della generazione e distribuzione di energie rinnovabili. Questo perché, inevitabilmente, le energie rinnovabili cresceranno in misura considerevole, a spese di fonti di energia più inquinanti, e ciò comporterà una perdita di posti di lavoro. È probabile, tuttavia, che tale perdita interesserà una quota ridotta della popolazione attiva totale.
La crescita verde, se ben gestita, potrà generare nuove fonti di crescita inve stendo parecchi aspetti della vita eco nomica e sociale, a partire proprio dal la produttività. Dovranno essere previsti incentivi per una maggiore ef ficienza nell’uso delle risorse e del pa trimonio naturale attraverso un au mento della stessa, una riduzione dei rifiuti e del consumo di energia. L’inno vazione, dovrà essere accompagnata da Politiche e condizioni che rendano possibile la creazione di valore e la ge stione delle problematiche ambientali in maniera innovativa. Pensando ai nuovi mercati, andranno incoraggiati la domanda di tecnologie, prodotti e servizi verdi. Per creare e sostenere un diffuso clima sereno, sarà necessario aumentare la fiducia degli investitori tramite una maggiore stabilità e preve dibilità dei modi di gestione delle prin cipali problematiche ambientali da parte dei governi. Infine la stabilità, un fattore fondamentale che potrà essere raggiunto solo con condizioni macroe conomiche più equilibrate, prezzi delle risorse meno volatili e sostegno al con solidamento fiscale tramite il riesame della composizione e dell’efficienza della spesa pubblica e l’aumento delle entrate mediante l’attribuzione di un prezzo all’inquinamento.
fessional Line di Steam Italy esprimono un nuovo con cetto di pulizia, un sistema innovativo in armonia con la natura e l’ambiente. Partico larmente adatti a uso indo or, consentono di portare a termine operazioni di pulizia anche gravose con ridottis simi consumi d’acqua e de tergente. La pulizia a vapore rappresenta il metodo più ecologico e moderno per trattare le superfici sporche e per ottenere un’azione ef ficiente di sanificazione oltre che di pulizia. PC di Steam Italy è unica nella sua ca tegoria. Ha prestazioni da macchine industriali, ovvero 9 bar e 180°C “in caldaia”, fondamentale quando si parla di vero vapore saturo secco (umidità < al 5%). In termini pratici, esercita una resa “industriale” anche in
mere, cucine ecc.). In poco tempo pulisce, sgrassa e igienizza su tutte le superfi ci verticali e orizzontali, oltre che servizi igienici, letti, pol trone, mobili. Ideale per la pulizia e igienizzazione del le camere anche per la lotta alle cimici dei letti.
PC ha inoltre superato 2 im portanti test: Virucida se condo standard EN 16615 e la conformità HACCP per l’u so in ambito alimentare. Le macchine a vapore Steam Italy sono ideali per la sani ficazione e igienizzazione degli spazi chiusi, pubblici e privati, con un flusso costan te di visitatori, ospedali e strutture sanitarie, ambula tori veterinari e per il settore hospitality.
Secondo lo studio “ in Nature: Assessing Pla stic Ingestion from Nature to People
La sostenibilità passa anche dalla lavatrice: utilizzare prodotti tessili resistenti ai lavaggi contribuisce a prendersi cura del nostro pianeta e dei suoi abitanti.
Secondo lo studio “Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” commissionato dal WWF all’Università di Newcastle (Australia), ogni anno transitano in un organismo umano 250 grammi di microplastiche ingerite attraverso liquidi e cibo, con effetti poco noti sulla salute.
Nello stesso arco di tempo 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani frammentandosi in particelle abbastanza piccole da rientrare successivamente nella catena alimentare, arrivando in quello che mangiamo e beviamo, alimentando dunque un circolo vizioso che raggiunge persino l’aria che respiriamo.
Si stima che ogni anno in Europa si disperdano fino a 300.000 tonnellate di microplastiche nell’ambiente
Le particelle non originano solo dalla frammentazione dei rifiuti ma sono anche conseguenza diretta dell’abrasione dei pneumatici su strada e del deterioramento delle fibre tessili sintetiche durante il lavaggio in lavatrice, siano esse derivanti da vestiario o prodotti per la pulizia. Quest’ultimo punto chiama in causa il comparto del Cleaning, il quale dovrebbe investire in attrezzatura non solo efficace ma anche eco-sostenibile. A tal proposito, la microfibra rappresenta senza dubbio la miglior soluzione in termini di efficacia ed efficienza, è però fondamentale assicurarsi di utilizzare esclusivamente prodotti di qualità e realmente sostenibili per ottenere una pulizia impeccabile che non vada a discapito dell’ambiente.
TTS si spinge sempre più in là testando e certificando gli elevati standard prestazionali e il basso impatto ambientale dei prodotti: a differenza delle semplici autodichiarazioni che non offrono
alcun tipo di garanzia al consumatore, la loro sostenibilità è riconosciuta da certificazioni autorevoli rilasciate da enti terzi indipendenti dopo un lungo e accurato processo di verifica.
I recenti test condotti secondo la norma ISO 23231 da un laboratorio esterno specializzato hanno certificato il basso impatto ambientale dei ricambi best seller in microfibra di TTS: Microriccio e Microblue hanno superato l’analisi classificandosi a basso rilascio di microplastiche in fase di lavaggio dei tessili, confermando la loro sostenibilità anche su questo aspetto che finora non era stato analizzato. Una minor emissione di microplastiche si traduce in una maggior tutela dell’ambiente e della salute: utilizzare prodotti tessili resistenti ai lavaggi contribuisce dunque a salvaguardare il nostro pianeta e i suoi abitanti.
Scegliere Microriccio e Microblue significa rendere green la pulizia, minimizzando
Secondo lo studio “Plastic in Nature: Assessing Plastic Ingestion from Nature to People” commissionato dal WWF all’Università di Newcastle (Australia), ogni anno transitano in un organismo umano 250 grammi di microplastiche ingerite attraverso liquidi e cibo, con effetti poco noti sulla salute.
Si stima che ogni anno in Europa si disperdano fino a 300.000 tonnellate di microplastiche nell’ambiente
Nello stesso arco di tempo 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani frammentandosi in particelle abbastanza piccole da rientrare successivamente nella catena alimentare, arrivando in quello che mangiamo e beviamo, alimentando dunque un circolo vizioso che raggiunge persino l’aria che respiriamo.
dal WWF all’Università di Newcastle (Australia), ogni anno transitano in un organismo umano 250 grammi di microplastiche ingerite attraverso liquidi e cibo, con effetti poco noti sulla salute. Nello stesso arco di tempo 8 milioni di tonnellate di plastica si riversano negli oceani frammentandosi in particelle abbastanza pic cole da rientrare successi vamente nella catena ali mentare, arrivando in quello che mangiamo e beviamo,
Le particelle non originano solo dalla frammentazione dei rifiuti ma sono anche conseguenza diretta dell’a brasione dei pneumatici su strada e del deterioramento delle fibre tessili sintetiche durante il lavaggio in lava trice, siano esse derivanti
Si stima che ogni anno in Europa si disperdano fino a 300.000 tonnellate di microplastiche nell’ambiente
Le particelle non originano solo dalla frammentazione dei rifiuti ma sono anche conseguenza diretta dell’abrasione dei pneumatici su strada e del deterioramento delle fibre tessili sintetiche durante il lavaggio in lavatrice, siano esse derivanti da vestiario o prodotti per la pulizia. Quest’ultimo punto chiama in causa il comparto del Cleaning, il quale dovrebbe investire in attrezzatura non solo efficace ma anche eco-sostenibile. A tal proposito, la microfibra rappresenta senza dubbio la miglior soluzione in termini di efficacia ed efficienza, è però fondamentale assicurarsi di utilizzare esclusivamente prodotti di qualità e realmente sostenibili per ottenere una pulizia impeccabile che non vada a discapito dell’ambiente.
Cleaning, il quale dovreb be investire in attrezzatura non solo efficace ma anche eco-sostenibile. A tal pro posito, la microfibra rap presenta senza dubbio la miglior soluzione in termini di efficacia ed efficienza, è però fondamentale assicu rarsi di utilizzare esclusiva mente prodotti di qualità e realmente sostenibili per ottenere una pulizia impec cabile che non vada a disca pito dell’ambiente. TTS si spinge sempre più in
TTS si spinge sempre più in là testando e certificando gli elevati standard prestazionali e il basso impatto ambientale dei prodotti: a differenza delle semplici autodichiarazioni che non offrono
alcun tipo di garanzia al consumatore, la loro sostenibilità è riconosciuta da certificazioni autorevoli rilasciate da enti terzi indipendenti dopo un lungo e accurato processo di verifica.
I recenti test condotti secondo la norma ISO 23231 da un laboratorio esterno specializzato hanno certificato il basso impatto ambientale dei ricambi best seller in microfibra di TTS: Microriccio e Microblue hanno superato l’analisi classificandosi a basso rilascio di microplastiche in fase di lavaggio dei tessili, confermando la loro sostenibilità anche su questo aspetto che finora non era stato analizzato. Una minor emissione di microplastiche si traduce in una maggior tutela dell’ambiente e della salute: utilizzare prodotti tessili resistenti ai lavaggi contribuisce dunque a salvaguardare il nostro pianeta e i suoi abitanti.
là testando e certificando elevati standard prestazionali e il basso impatto ambientale dei prodotti: a differenza delle semplici au todichiarazioni che non of frono alcun tipo di garanzia al consumatore, la loro so stenibilità è riconosciuta da certificazioni autorevoli rila sciate da enti terzi indipen denti dopo un lungo e accu rato processo di verifica.
I recenti test condotti se condo la norma ISO 23231 da un laboratorio esterno specializzato hanno certi ficato il basso impatto am bientale dei ricambi best seller in microfibra di TTS:
Scegliere Microriccio e Microblue significa rendere green la pulizia, minimizzando
La sostenibilità passa anche dalla lavatrice: utilizzare prodotti tessili resistenti ai lavaggi contribuisce a prendersi cura del nostro pianeta e dei suoi abitanti.Microriccio Microblue Sostenibili, anche in lavatrice.
La sostenibilità passa anche dalla lavatrice: utilizzare prodotti tessili resistenti ai lavaggi contribuisce a prendersi cura del nostro pianeta e dei suoi abitanti
Sostenibili, anche in lavatrice.
Microriccio Microblue
tessili resistenti ai suoi abitanti.
di garanzia al consumatore, sostenibilità è riconosciuta da autorevoli rilasciate da enti indipendenti dopo un lungo e accurato verifica.
test condotti secondo la norma da un laboratorio esterno hanno certificato il basso ambientale dei ricambi best seller in TTS: Microriccio e Microblue superato l’analisi classificandosi rilascio di microplastiche in lavaggio dei tessili, confermando la sostenibilità anche su questo aspetto non era stato analizzato. Una emissione di microplastiche si una maggior tutela dell’ambiente salute: utilizzare prodotti tessili lavaggi contribuisce dunque salvaguardare il nostro pianeta e i suoi Microriccio e Microblue significa green la pulizia, minimizzando
Microriccio e Microblue hanno superato l’analisi classificandosi a basso rilascio di microplastiche in fase di lavaggio dei tessili, confermando la loro so stenibilità anche su questo aspetto che finora non era stato analizzato. Una minor emissione di microplastiche si traduce in una maggior tutela dell’ambiente e della salute: utilizzare prodotti tessili resistenti ai lavaggi contribuisce dunque a sal vaguardare il nostro pianeta e i suoi abitanti. Scegliere Microriccio e Mi croblue significa rendere green la pulizia, minimiz zando gli impatti senza però sacrificare le presta zioni: entrambe le microfi bre sono infatti la soluzione ideale per raccogliere e in trappolare efficacemente le micro particelle di sporco, e non si limitano solo a quello. A tal proposito, laboratori indipendenti hanno condot to dei test per valutare l’ef ficacia nella riduzione della contaminazione microbica: le analisi effettuate hanno rilevato che Microblue rimuove fino al 96,6% dei batteri presenti sulla superficie mentre Microriccio arriva al 98,79% L’efficace azione meccanica consente di ridurre la quantità e l’aggressività del chimico necessari a garantire l’igienizzazione, diminuen do di conseguenza il rischio di creazione di batteri resi stenti ai di sinfettanti, mentre l’elevato potere as sorbente assicura una lunga autonomia di lavaggio che si traduce in un significati vo risparmio di acqua. Infi
ne, la maggiore resistenza ai lavaggi rispetto ai filati na turali estende il ciclo di vita dei ricambi, minimizzando gli impatti sull’ambiente e confermando l’ottimo inve stimento nel tempo.
gli impatti senza però sacrificare le prestazioni: entrambe le microfibre sono infatti la soluzione ideale per raccogliere e intrappolare efficacemente le micro particelle di sporco, e non si limitano solo a quello. A tal proposito, laboratori indipendenti hanno condotto dei test per valutare l’efficacia nella riduzione della contaminazione microbica: le analisi effettuate hanno rilevato che Microblue rimuove fino al 96,6% dei batteri presenti sulla superficie mentre Microriccio arriva al 98,79% L’efficace azione meccanica consente di ridurre la quantità e l’aggressività del chimico necessari a garantire l’igienizzazione, diminuendo di conseguenza il rischio di creazione di batteri resistenti ai disinfettanti, mentre l’elevato potere assorbente assicura una lunga autonomia di lavaggio che si traduce in un significativo risparmio di acqua Infine, la maggiore resistenza ai lavaggi rispetto ai filati naturali estende il ciclo di vita dei ricambi, minimizzando gli impatti sull’ambiente e confermando l’ottimo investimento nel tempo.
La sostenibilità di Microblue è stata riconosciuta anche a livello comunitario: i ricambi hanno ottenuto la certificazione Ecolabel UE, rilasciata dopo un’attenta valutazione da parte di esperti indipendenti eseguita sulla base di rigorosi criteri definiti scientificamente. Il marchio d’eccellenza ambientale dell’Unione Europea è una vera e propria garanzia di salvaguardia ambientale e tutela della salute: in un prodotto Ecolabel UE è infatti certificata l’assenza, o la presenza entro limiti molto stringenti, di sostanze nocive per la salute e l’ambiente, tra cui piombo, formaldeide e biocidi. La prestigiosa etichetta sancisce inoltre la sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita del prodotto e la resistenza a lavaggi, sfregamento e luce, presupposto fondamentale per una lunga durata nel tempo.
La sostenibilità di Microblue è stata riconosciuta anche a livello comunitario: i ricambi hanno ottenuto la certificazione Ecolabel UE, rilasciata dopo un’atten ta valutazione da parte di esperti indipendenti esegui ta sulla base di rigorosi cri teri definiti scientificamen te. Il marchio d’eccellenza ambientale dell’Unione Eu ropea è una vera e propria garanzia di salvaguardia ambientale e tutela della salute: in un prodotto Ecolabel UE è infatti certificata l’assenza, o la presenza entro limiti molto stringenti, di sostanze nocive per la salute e l’ambiente, tra cui piombo, formaldeide e biocidi. La prestigiosa etichet ta sancisce inoltre la sostenibilità lungo tutto il ciclo di vita del prodot to e la resistenza a lavaggi, sfregamento e luce, pre supposto fondamentale per una lunga durata nel tempo.
Il marchio di qualità ecologica è riconosciuto dai CAM: nell’ottica di rendere la pulizia sempre più rigorosa e green, i Criteri Ambientali Minimi richiedono l’utilizzo di tessili piatti in microfibra, di cui il 30% deve aver ottenuto un’etichetta conforme alla UNI EN ISO 14024 come l’Ecolabel UE. I requisiti ambientali mirano in questo modo a contenere quanto più possibile gli impatti del servizio di pulizia e sanificazione premiando l’attrezzatura che, come Microblue e Microriccio, permette di ottenere elevate prestazioni nel rispetto dell’ambiente
Il marchio di qualità ecologi ca è riconosciuto dai CAM: nell’ottica di rendere la pu lizia sempre più rigorosa e green, i Criteri Ambientali Minimi richiedono l’utiliz zo di tessili piatti in microfibra, di cui il 30% deve aver ottenuto un’etichetta conforme alla UNI EN ISO 14024 come l’Ecolabel UE. I requisiti ambientali mirano in questo modo a contene re quanto più possibile gli impatti del servizio di puli zia e sanificazione premian do l’attrezzatura che, come Microblue e Microriccio,
permette di ottenere elevate prestazioni nel rispetto dell’ambiente
www.ttsystem.com
I dati legati all’impatto ambientale delle produzioni industriali globali continuano a destare preoccupazione. Vediamo le principali soluzioni green oriented in via di sviluppo per consentire alle imprese di invertire la rotta e adottare approcci meno inquinanti a cura di Simone Ciapparelli
Arrivare ad una produzione indu striale orientata verso la soste nibilità e il benessere dell’am biente è un obiettivo urgente e non più rimandabile, ma la strada per rag giungerlo è ancora lunga. Secondo i dati forniti dalla rivista statunitense Business Insider e relativi a un recen te sondaggio al quale hanno parteci pato più di 16mila persone in tutto il mondo, solo il 21% degli intervistati afferma che il proprio leader d’impre sa metta in pratica delle iniziative per rendere più sostenibile la propria atti vità, inclusi i diversi processi operativi e di produzione. Va anche sottolinea to che, come emerge dal sondaggio, nel 2021 il 35% degli stessi collabora tori ha cambiato azienda scegliendo un datore di lavoro con una mentalità più orientata alla tutela dell’ambiente; segno che, almeno da parte di molti dipendenti, una sensibilità ambientale esiste ed è destinata a crescere. Per produrre impattando meno sul pianeta i mezzi a disposizione non mancano: un esempio, per quanto ri guarda le tecnologie di ultima genera zione che hanno l’obiettivo di ridurre lo spreco di acqua, è rappresentato da sistemi di filtraggio che consento no il riutilizzo dell’acqua in determinati processi produttivi e contemporanea
mente riducono la quantità di liquido impiegato rispetto ai modelli operativi tradizionali. Questo è ciò che emerge da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del set tore da Espresso Communication per CFS Europe, azienda chimica che si spende per mettere in pratica iniziative sostenibili sia interne sia esterne all’a zienda stessa. Ad esempio, come af fermato dall’amministratore delegato Massimo Cupello Castagna, in azienda sono in programma delle iniziative sul riutilizzo di circa 5000 tonnellate an nue di peci ricavate dalla realizzazione di prodotti di chimica di base come il catecolo e l’idrochinone.
Le novità in ambito di produzione green non si fermano ai sistemi di fil traggio e al riutilizzo delle peci: le tec nologie di produzione additiva, come riportato da Science Direct, sono pro cessi operativi digitali, comprendenti anche macchinari e software di ultima generazione, che consentono di rea lizzare i singoli prodotti in maniera più precisa, riducendo in questo modo ri fiuti ed emissioni.
Anche la produzione di combustibili
alternativi come il bioetanolo rappre senta una soluzione, come riportato da McKinsey ; essi permetterebbero di incrementare la produttività dei singo li macchinari e contemporaneamente ridurre la quantità di legna e carbone bruciati. Sempre Mckinsey riporta an che il processo incentrato sull’utilizzo di fibre alternative come la canapa per realizzare tessuti senza creare una mole di rifiuti eccessiva e dannosa per l’ambiente.
Una nuova soluzione arriva anche dal mondo degli insetti: in Africa, alcune realtà industriali puntano ad utilizzare come mangime per la mosca soldato i rifiuti generati dai processi produttivi. Dalle larve di questa specie è possibi le estrarre delle proteine dalle quali è possibile produrre biomateriali utili alla realizzazione di packaging alimentare e prodotti medicali.
Proseguiamo nell’illustrare le principali iniziative sostenibili con il progetto di costruzione di un edificio operativo a zero emissioni. Come riportato da Bu siness Times, tale edificio sarebbe do tato di tecnologie che alimentano le di verse fasi produttive dei professionisti. Da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda le aziende del setto re trasporti, anche il discorso relativo all’utilizzo di algoritmi e big data, che possono aiutare corrieri e lavoratori durante le spedizioni individuando i tragitti più veloci, riducendo di conse guenza il consumo di benzina.
Un occhio alla sostenibilità anche per quanto riguarda la produzione di gio cattoli, che secondo Sustainability Ma gazine potrebbero essere prodotti uti lizzando esclusivamente bioplastiche ricavate dalla canna da zucchero e im piegando l’energia eolica per alimen tare la produzione. Infine, un articolo di Wiley Online mette in primo piano le batterie agli ioni di litio, fondamentali ora e nel futuro per ridurre le emissioni di carbonio, alimentando i veicoli elet trici e promuovendo lo sviluppo di energia rinnovabile con lo stoccaggio di energia su scala di rete.
Paredes da sempre sostiene la strada green. Da oltre 30 anni nel settore dell’igiene professionale si contraddi stingue per l’avanguardia dimostrata nell’ambito dell’i giene professionale. Famosa la sua filosofia Eco Attitude: per un consumo responsabile. Una vera e pro pria azione che Paredes in traprende ormai da 25 anni e che è volta alla riduzione de gli sprechi assicurando il giu sto quantitativo di prodotto al consumatore che, senza pensieri, può non sprecare. Parliamo di Paredis e il suo taglio automatico che eroga il giusto quantitativo di carta
asciugamani; ma anche del sistema di erogazione di Sa vonpak: la dose di sapone è pensata per essere sufficien te al lavaggio.
Eco Attitude permette con semplici azioni di controlla re quello che è il budget e preservare allo stesso tempo l’ambiente. Una filosofia che oggi è più che mai necessaria sia dal punto di vista econo mico che ecologico. Una scelta trasmessa all’uten za finale attraverso etichette comunicative che permetto no di mettere in pratica quel la che è la filosofia di Paredes Italia nata più di 25 anni fa.
L’azienda si impegna a: incoraggiare i propri forni tori/produttori a esercitare un maggiore controllo sulle risorse naturali e ottimizza re il riciclaggio delle materie prime, in particolare nell'in dustria della carta; dare priorità alle applicazio ni che rispettano l'ambiente e gli utenti; formare gli utenti e renderli consapevoli del proprio ap proccio; controllo dei budget dei
clienti attraverso una rigoro sa analisi dei fabbisogni e dei costi, e il monitoraggio co stante dei risultati attesi; • ridurre i consumi, installan do sistemi di distribuzione appositamente studiati; • limitazione dei rifiuti.
Ma le azioni dell’azienda non si fermano qui. Dal 2013 infat ti studia la CO2 emessa du rante tutta la sua filiera. Con Rete Clima, un team di lavo ro che mette a disposizione le proprie competenze per realizzare concreti progetti di tutela climatica e sensibi lizzazione, ha infatti ottenuto la certificazione ISO ‘Carbon Footprint’ a sottolineare l’im pegno ad ampio raggio ver so quello che è l’ambiente e la sua tutela. Non solo ridu zione degli sprechi da parte del consumatore ma anche un controllo e una compen sazione di quelle che sono le emissioni prodotte. Uno studio alla base della certifi cazione che vede prendere in considerazione l’intera filiera: dalla produzione alla conse gna del materiale fino al suo smaltimento.
Parliamo del prodotto carta asciugamani per il quale le emissioni di CO2 sono quan tificate. Uno studio alla base di questo importante lavoro. Insieme all’università di Ge nova è stata tracciata la LCA (Life Cycle Assessment) che ha permesso di dare un va lore all’impronta di carbone relativa al prodotto più ven duto dall’azienda. La neutra lizzazione è possibile grazie a progetti di riforestazione. Non solo piantumazione ma anche riduzione degli spre chi come abbiamo visto per i prodotti cartari per con tribuire all'obiettivo 12 dello sviluppo sostenibile delle Na zioni Unite.
Successo del live webinar promosso da Dimensione Pulito, con il patrocinio di AFIDAMP, sulla complessa problematica, con l’intervento e le testimonianze di autorevoli esperti. Tutti d’accordo: l’incontro tra domanda e offerta elemento essenziale per il Green Public Procurement (GPP) nell’ottica green degli acquisti verdi e della filosofia Ecolabel Maurizio Pedrini
La complessa problematica dei nuovi Criteri Ambientali Minimi con il loro impatto sul mondo ospedaliero è stato ampiamente af frontato durante il live webinar propo sto dalla nostra rivista che si è svolto venerdì 30 settembre, dalle ore 16.30 alle 18, con ampio seguito sui canali so cial. L’argomento, ampiamente appro fondito e dibattuto: “I CAM per i servizi ospedalieri e di pulizia alla prova del nove del mercato: opportunità e pro blematiche da sciogliere”, si è rivelato, in effetti, di grande interesse, a distan za di oltre un anno e mezzo dall’entrata in vigore della nuova normativa. Ospiti dell’evento virtuale, patrocinato da AFI
DAMP, chiamati a fare il punto della situazione: l’esperto di CAM e Green Public Procurement Paolo Fabbri, presidente di Punto 3, società di consu lenza che idea e realizza progetti per lo sviluppo sostenibile, che ha affrontato il tema: “Nuovi CAM per i servizi ospe dalieri e di pulizia: il punto della situa zione”; Monica Mazzoli, responsabile Comunicazione & Marketing de L’Ope rosa spa, con compiti di responsabilità pure in materia di Bilancio e di Soste nibilità, intervenuta su: “I nuovi CAM – L’importanza di fare leva sul valore dell’offerta”; Nadia Galluzzo di Liguria Ricerche, Area Progetti Europei, che ha illustrato “Il piano regionale della re
GUARDA IL WEBINARgione Liguria per il GPP”.
A nome di AFIDAMP, ha preso parte infine all’evento, per riferire il punto di vista e il lavoro svolto in materia dall’As sociazione Italiana che raggruppa in dustriali e distributori del Professional Cleaning, l’ex presidente dell’Associa zione, già responsabile del Comitato Chimici, Matteo Marino. A Maurizio Pedrini, giornalista e direttore tecnico di Dimensione Pulito, è spettato il com pito di condurre l’incontro, seguendo il programmato fil rouge.
IL QUADRO NORMATIVO
Il primo obiettivo del nuovi CAM: mo dificare i criteri premianti delle offerte.
Ampia ed esaustiva l’esposizione intro duttiva di Paolo Fabbri. Il 19 giugno 2021 - ha spiegato - è entrato in vigore il Decreto del Ministero della Transizio ne Ecologica n. 51 del 29 gennaio 2021 con il quale sono stati adottati i “nuovi” CAM per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione di edifici e am bienti ad uso civile, sanitario e per i pro dotti detergenti (pubblicato sulla G.U. n. 42 del 19 febbraio 2021). L’aggiorna mento del gennaio 2021 si è reso neces sario al fine di armonizzare, per quanto tecnicamente possibile, i due prece denti Decreti che ora sono abrogati: il DM 24 marzo 2012 (c.d. CAM Civili) e il DM 18 ottobre 2016 (c.d. CAM Ospe dalieri). Con l’occasione, i “nuovi CAM” - che sono parte integrante del Piano d’azione per la sostenibilità ambien tale dei consumi dell’Amministrazione pubblica (“PAN GPP”) - hanno recepito
anche i contenuti della Comunicazione della Commissione Europea n. 98/2020 inerente al “Piano d’azione per l’econo mia circolare” che costituisce uno dei principali elementi del Green Deal euro peo: il nuovo programma per la crescita sostenibile in Europa, che ha varato una strategia concertata per un’economia climaticamente neutra, efficiente sotto il profilo delle risorse e della competi tività. Uno degli obiettivi di fondo dei “nuovi” CAM per l’affidamento del ser vizio di pulizia e sanificazione di edifici e ambienti ad uso civile e sanitario - ha sottolineato il relatore - è quello di mo dificare i criteri premianti delle offerte al fine di diminuire i margini di sogget tività nella valutazione. Tutto questo si è tradotto nella eliminazione nel DM 51 del 29 gennaio 2021 di un criterio pre miante presente nei precedenti CAM e che aveva trovato un’ampia e semplice
applicazione nelle gare d’appalto pub bliche: il Piano di Gestione ambientale del servizio di pulizia. Secondo tale criterio premiante le imprese di pulizia venivano valutate - in termini discrezio nali - mediante la descrizione, all’inter no del progetto tecnico, delle misure di gestione ambientale che l’offerente si impegnava ad adottare, in caso di ag giudicazione, durante l’esecuzione del servizio.
Contenimento degli impatti ambientali
Nei nuovi CAM il “Piano di Gestione am bientale del servizio di pulizia è stato so stituito dal “Contenimento degli impatti ambientali lungo il ciclo di vita del servi zio offerto” articolato in sette sub criteri tutti di natura quantitativa e tabellare.
La scelta di privilegiare i criteri quanti tativi e tabellari deriva probabilmente
dal fatto che nelle gare d’appalto sia più agevole attribuire punteggi tec nici non derivanti dell’esercizio della discrezionalità spettante alla commis sione giudicatrice. La scelta di elimina re tra i criteri di valutazione delle offer te il “Piano di Gestione ambientale del servizio di pulizia” nello stesso tem po però rischia di portare a una vera e propria omologazione della qualità ambientale delle offerte tecniche. In fatti, attribuire (o meno) punteggi fissi e predefiniti in ragione dell’offerta (o mancata offerta) di quanto specifica mente richiesto o in base a formule matematiche spingerà tutte le imprese di pulizia a offrire quanto richiesto al fine di ottenere il punteggio più alto possibile. Questo scenario porterà a un incremento significativo delle cer tificazioni ambientali di prodotto e di processo ma nel medio periodo rischia di generare una vera e propria “confor mizzazione” a tali criteri. Inoltre - ha proseguito Fabbri - il “Piano di Gestio ne ambientale del servizio di pulizia” spingeva le imprese di pulizia e l’intera filiera dei dealer e dei produttori ver so una continua ricerca delle migliori e più innovative soluzioni da un punto di vista ambientale.
I sub criteri premianti controversi Continuando l’analisi dei sub-criteri mediante i quali si articola il “Conteni mento degli impatti ambientali lungo il ciclo di vita del servizio offerto” alcu ni di questi hanno generato non pochi dubbi tra gli operatori del settore, a ini ziare dal criterio che premia il servizio di pulizia con operazioni esclusivamen te manuali.
Nello specifico si legge nel DM 51 del 29 gennaio 2021 che le stazioni appal tanti dovrebbero premiare le imprese che in sede di gara si impegnano for malmente a erogare il servizio di pulizia con operazioni esclusivamente manua li. L’introduzione di questo criterio - ha detto a chiare lettere il relatore - rischia di generare criticità in termini di qualità del servizio e non è detto che deter mini dei vantaggi, da un punto di vista ambientale, così significativi. Da alcu ne sperimentazioni condotte sul cam po, emerge che gli impatti ambientali più importanti in un appalto di pulizia non sono quelli derivanti dall’utilizzo dei macchinari di pulizia, al contrario la vera efficienza va ricercata nell’uso dei prodotti chimici, dell’acqua e nella ridu zione dei rifiuti prodotti. Inoltre per la pulizia di ampi spazi - come aeroporti,
stazioni, grandi sale d’aspetto - le mo derne lavasciuga garantiscono notevoli livelli di efficacia in termini di risparmio energetico, idrico e di utilizzo di pro dotti chimici. Se poi si legge tale aspet to in termini di qualità del servizio, il ricorso a operazioni esclusivamente manuali rischia di entrare “in conflitto” con indicazioni operative richieste in modo vincolante dal capitolato tecni co e difficilmente soddisfabili dalle rese (mq/h) derivanti da operazioni e inter venti che non utilizzano macchinari. Altri sub criteri premianti particolar mente controversi riguardano la possi bilità da parte delle stazioni appaltanti di premiare offerte caratterizzate: a) dall’intera fornitura di prodotti in carta tessuto costituiti da polpa non sbian cata, oltre che in possesso del marchio di qualità ecologica Ecolabel (UE) o di equivalenti etichette ambientali con formi alla norma tecnica UNI EN ISO 14024. Dal confronto con le principali aziende produttrici sembra di non faci le attuazione il garantire nel processo produttivo della carta tissue l’assenza di processi di sbiancatura e di aggiun ta di imbiancanti ottici; b) dall’uso di prodotti con una certificazione sull’im pronta climatica UNI EN ISO/TS 14067
(Carbon footprint di prodotto) e/o uso di prodotti fabbricati da aziende con la certificazione SA 8000. Vengono infat ti poste sullo stesso piano due diverse tipologie di certificazioni difficilmente paragonabili. Infatti la Carbon footprint è una certificazione ambientale e di prodotto mentre l’SA 8000 è una cer tificazione aziendale e che riguarda il rispetto dei principi di responsabilità sociale d’impresa. In questo caso quin di la valutazione delle offerte rischia di basarsi su criteri di premialità tra loro non comparabili. c) Dall’adozione di tecniche di pulizia innovative in grado di avere almeno la medesima efficacia in termini di igiene/qualità microbio logica (da dimostrare attraverso una pubblicazione scientifica) e la capacità di ridurre gli impatti ambientali (da di mostrare attraverso un LCA compara tivo). La corretta applicazione di tale criterio dovrà passare dalla definizione - non per nulla scontata - del significato del “tecniche di pulizie innovative” che non è stato fissato all’interno del DM 51 del 29 gennaio 2021.
Principali novità del Decreto correttivo Con il Decreto Ministeriale del Ministero della Transizione Ecologica (Mite) del 24 settembre 2021 (pubblicato in G.U. n. 236 del 2 ottobre 2021) - ha aggiunto Fabbri - è stato modificato il DM n. 51 del 29 gennaio 2021, con il quale sono stati adottati i CAM per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione di edifici e ambienti ad uso civile, sanitario e per i prodotti detergenti ed entrato in vigore il 19 giugno 2021. Le modi fiche introdotte dal Decreto Correttivo interessano, in prima battuta, le Speci fiche Tecniche dei detergenti per quan to riguarda “Sostanze e miscele non ammesse o limitate. In particolare ven gono introdotte nuove deroghe per la presenza di: fosfati organici nelle cere; fosfati organici; sostanze classificate H 411 Molto tossico per gli organismi ac quatici con effetti di lunga durata; so stanze classificate H 410 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga
durata nelle cere metalliche. Uno dei contenuti particolarmente controversi dei nuovi CAM del cleaning riguardava i prodotti ausiliari per l’igiene. Nello spe cifico, per gli affidamenti del servizio di pulizia sia in ambito civile che sanitario si prevedeva il divieto di utilizzo di “ele menti tessili e carta tessuto monouso, fatto salvo documentati motivi di sicu rezza, stabiliti e condivisi con la strut tura di destinazione”. Il Decreto Cor rettivo prevede che in ambito sanitario tale divieto venga eliminato, mentre in ambito civile è ammessa la possibilità da parte della stessa stazione appal tante di derogarlo per motivi di motivi di sicurezza che non devono essere più documentati.
L’impegno su più fronti delle aziende per recepire al meglio i nuovi CAM. Monica Mazzoli ha evidenziato come le aziende virtuose stiano investendo tempo e risorse per migliorare l’offerta di beni e servizi ad impatto zero. L’im pegno sostenibile è ormai un valore imprescindibile che fa parte dei piani di sviluppo nel medio/lungo termi ne. Le aziende si stanno impegnando dunque su più fronti, mettendo in atto le seguenti azioni: politica di sviluppo
sostenibile nel medio lungo termine; investimenti per Innovazione e infra strutture; investimenti di Formazione del personale; investimenti per Ap provvigionamenti green, certificazione dei processi di sostenibilità. Diventa fondamentale, per quelle aziende che si impegnano come noi concretamente ad aumentare la sostenibilità azienda le – ha spiegato la relatrice - ricono scere l’importanza della Progettazione dell’offerta basata su criteri oggettivi che premiano la qualità dei servizi. Al trettanto fondamentale è l’impegno delle Stazioni appaltanti a verificarne la conformità durante lo svolgimento del servizio. L’Operosa è stata, nel 2019, una delle prime aziende a livello euro peo ad ottenere la certificazione Eco label dando vita alla divisione Bee Gre en, interamente incentrata ad erogare servizi nell’ottica di un sempre minore impatto ambientale e non ci siamo solo limitati a progettare un servizio ripara metrato alla soglia minima del punteg gio, come definito dal Protocollo stesso UE Ecolabel “BASE”, ma ci siamo chie sti quali sarebbero i benefici del sod disfare tutti i criteri del Protocollo UE Ecolabel “TOP”. Abbiamo deciso così di avviare nel 2020 un’analisi compa rativa su tre Protocolli di pulizia, per
analizzare i dati di impatto ambientale ed economico, osservandone i benefici anche sui lavoratori coinvolti. Protocollo BAU: non certificabile EU Ecolabel; Pro tocollo EU Ecolabel “BASE”: certificabile EU Ecolabel con punteggio sopra soglia minima (16 punti); Protocollo EU Ecola bel “TOP”: certificabile EU Ecolabel con punteggio elevato (30 punti). L’analisi si è svolta considerando il pun to di vista ambientale e il punto di vista economico, con lo scopo di sperimenta re nel cantiere la soddisfazione dei crite ri definiti dal disciplinare EU Ecolabel del Servizio di Pulizia (Decisione 680/2018). Il Protocollo ECO “TOP” sperimentato nello studio ha evidenziato una riduzio ne significativa degli impatti ambientali e in ogni caso una maggiore sostenibi lità economica rispetto ai metodi ECO “BASE” e BAU. Con l’introduzione dei Nuovi CAM, il nostro reparto Ricerca & Sviluppo si è attivato per ripetere lo stesso progetto in modo da ottenere un’analisi aggiornata da sottoporre al Ministero dell’Ambiente.
Le innovazioni introdotte negli appal ti pubblici dal D.Lgsl 502/2016: il caso della Regione Liguria. Assai articolato anche l’intervento di Nadia Galluzzo di Liguria Ricerche. Il Green Public Procu rement, il processo attraverso il quale la Pubblica Amministrazione inserisce dei Criteri Ambientali nei bandi, rap presenta un’importante sfida non solo di natura ambientale. In Italia, il cambia mento apportato dal nuovo codice dei Contratti Pubblici (D. Lgsl 502/2016) costituisce un’innovazione di rilievo nell’ambito degli appalti pubblici: gli acquisti verdi da strumento di politica ambientale volontaria sono divenuti obblighi di legge, determinando impor tanti cambiamenti anche nelle dinami che di mercato. La regola generale è di venuta pertanto la valutazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa a scapito degli acquisti al prezzo più basso. In Liguria la promozione degli acquisti verdi messa in campo dalla Regione è
iniziata con una legge n. 31 del 2007che prescriveva l’inserimento di criteri ambientali nei bandi - e si è rafforza ta negli anni promuovendo attività in collaborazione con gli enti locali del territorio. L’attenzione era principal mente incentrata quindi sul settore pubblico. Successivamente all’entrata in vigore del nuovo Codice dei con tratti pubblici, è stato approvato un primo piano regionale triennale per il GPP nel 2017 e a fine 2021 si è proce duto al secondo. Trattasi di documen ti di impegno e programmazione di azioni rivolte al territorio, con l’obiet tivo di far crescere le competenze del settore pubblico nel redigere i bandi integrando i criteri ambientali minimi, pubblicati dal Ministero della Transi zione ecologica, nonché supporta re il mercato nel proporre soluzioni sempre più ambientalmente sosteni bili. Attualmente tale piano è inserito peraltro in strategie più ampie quali la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile.
L’incontro tra domanda e offerta è di primaria importanza e al fine dell’effi cacia dell’obiettivo del GPP è neces sario che i bandi pubblici siano redatti correttamente e il mercato sia in grado di fornire prodotti e servizi con reali ca ratteristiche di sostenibilità ambientale. Tale processo risulta allineato all’impor tante passaggio, sancito nelle indica zioni dell’Unione Europea in comunica zioni e documenti di programmazione, dall’economia lineare all’economia cir colare. Valorizzare processi produttivi con attenzione all’uso delle risorse, ri ducendo lo spreco e soprattutto la pro duzione dei rifiuti, comporta importanti cambiamenti nei processi produttivi e risultati molto importanti in termini ambientali e non solo. L’approccio alla sostenibilità non è limitato soltanto all’aspetto ambientale, ma altresì alla parte economica e sociale. Peraltro la sostenibilità ambientale è ormai ritenuta
Le superfici di piatti, bic chieri e stoviglie non accu ratamente pulite e igieniz zate sono un terreno fertile per i microrganismi in attiva fase di crescita in grado di rappresentare un potenzia le pericolo: possono tratte nere invisibili residui di cibo o liquidi, veicolo di conta minazioni batteriche.
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come motore di competitività delle im prese non solo sul mercato nazionale ma soprattutto su quello internazio nale. Attraverso il piano degli acquisti verdi, Regione Liguria ha inoltre atti vato un sistema di monitoraggio tra mite l’osservatorio degli appalti, al fine di acquisire maggiori indicazioni sulle dinamiche di mercato in corso e in par ticolare seguire la redazione dei bandi “verdi” da parte delle amministrazioni pubbliche del territorio. Il trend degli ultimi anni è di notevole crescita ed interessa differenti categorie di beni e servizi, valutando quindi un impatto ri levante del GPP sul mercato. Da un’in dagine condotta durante l’approvazio ne del primo piano regionale GPP, in collaborazione con la Camera di Com mercio di Genova, è emerso che ben il 50% delle imprese ligure risultano inte ressate dal GPP con numeri importanti soprattutto afferenti al settore edilizio e alla ristorazione collettiva. A prescin dere dal trend crescente degli acquisti verdi, restano notevoli difficoltà che interessano sia il lato della domanda sia quello dell’offerta. Dal lato della do manda, resta la difficoltà di redazione di bandi con un corretto inserimento di criteri che permettano una valuta zione delle offerte efficace rispetto alla finalità, nonché un successivo pas saggio di controllo e monitoraggio in fase di esecuzione dei contratti. I crite ri ambientali minimi necessitano com petenze specifiche per l’inserimento e “adattamento” all’interno dei bandi specifici di ciascuna amministrazione pubblica e ancor più tali competenze sono essenziali nella fase di valutazio ne delle offerte. Dal lato dell’offer ta - ha specificato Galluzzo - si nota una marcata difficoltà del mercato, almeno di alcuni settori, di rispondere a bandi con specifiche richieste di ca ratteristiche ambientali, proponendo forniture e servizi realmente compe titivi e con evidenza di quanto richie sto nel capitolato. Il settore pubblico lamenta frequentemente la mancanza di evidenza o di prove “valide” del pos
sesso delle caratteristiche ambientali presenti nelle offerte. Strumenti quali certificazioni di processo e di prodotto sono utili ma restano ancora sfumati i confini con altri strumenti che pos sono essere accettati anche al fine di non interferire restringendo troppo il mercato. Le imprese probabilmente necessitano di spinte propulsive anche per investire in nuovi processi produt tivi e nel qualificare in chiave realmen te “green” i propri prodotti e servizi. Sono processi che richiedono tempi ma anche risorse e un impegno co stante al miglioramento delle presta zioni ambientali. Il rischio altrimenti è il greenwashing che danneggia inevita bilmente il mercato. In campo c’è una reale crescita del settore produttivo. C’è la necessità, pertanto, di un conti nuo cambiamento, non solo culturale rispetto all’importanza della sostenibi lità ambientale che interessa in realtà l’intera collettività, ma anche di prepa razione per quanto riguarda le dinami che di questo settore del mercato che interessa il 14% del Pil a livello europeo e che pertanto mette in moto notevoli risorse economiche.
Quali sono le caratteristiche dei pro dotti rispondenti alla normativa CAM. Una riflessione sulle difficoltà del mo mento e sull’importanza della forma zione. Matteo Marino, intervenuto a nome di AFIDAMP e del Gruppo che si occupa della detergenza chimica, ha focalizzato il suo intervento su alcuni aspetti fondamentali: le principali ca ratteristiche dei prodotti rispondenti alla normativa CAM, le specifiche tec niche dei detergenti, i prodotti aventi etichettatura di Tipo I, i prodotti con centrati, quelli per gli interventi speci fici, le caratteristiche ecologiche degli imballi e i sistemi di dosaggio. Marino ha voluto inserire la sua esposizione e le sue riflessioni nel contesto assai pre occupante e problematico che sta mettendo a durissima prova i fabbri canti del settore, a seguito dell’assurda
impennata del costo dell’energia e del la difficoltà, sempre più marcata, di re perire sul mercato materie prime e componenti essenziali per la fabbrica zione e produzione nel comparto dell’igiene professionale. In particola re, analizzando le peculiarità tecniche per impegni specifici per l’effettuazio ne delle pulizie periodiche straordina rie degli ambienti sanitari e ospedalieri rispondenti ai nuovi CAM, ha effettua to una dettagliata panoramica su: pro dotti deceranti, agenti impregnanti e protettivi, incluse le ceramiche metal lizzate. Si è quindi soffermato sulle ca ratteristiche richieste ai prodotti per moquette e tappeti, detergenti sgras santi forti, prodotti di manutenzione dei mobili, del cuoio/pelle, dell’acciaio, disincrostanti per cucine/lavastoviglie, detersolventi, smacchiatori di inchio stri, pennelli, graffiti. Marino ha inoltre sottolineato come, in base alle nuove disposizioni, gli imballaggi in plastica debbano preferibilmente avere un contenuto riciclato almeno pari al 30%. Per quanto concerne la fornitura di materiale igienico sanitario per servizi igienici e la fornitura di detergenti per l’igiene delle mani, Marino ha sottoli neato che, in base alla normativa, i sa poni delle mani devono essere liquidi e in possesso del marchio di qualità eco logica Ecolabel (UE) o di equivalenti. Un aspetto richiamato più volte dal rappresentante di AFIDAMP è stato quello dell’accurata formazione degli operatori, che vede da sempre l’Asso ciazione impegnata con determinazio ne per promuovere a tutti i livelli la cul tura del pulito professionale. Marino ha messo in risalto la necessità della co noscenza e rigorosa applicazione, da parte degli addetti al servizio, dei pro tocolli specifici per le diverse aree di rischio. Si è quindi soffermato nell’ana lisi dettagliata degli elementi metodo logici finalizzati a garantire una disin fezione efficace ed ambientalmente sostenibile, in funzione delle specifici tà dei luoghi, degli oggetti e dei mate riali da trattare.
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Le strutture ospedaliere sono ancora nell’occhio del ciclone: dopo l’emergenza Covid ecco il caro energia che mette a rischio il diritto alla salute dei cittadini. Per evitare che ciò si verifichi servono risorse aggiuntive e un processo di riqualificazione in ottica green
aumento record delle bollette energetiche ha messo in gi nocchio le famiglie e le imprese italiane. Con l’inizio dell’autunno non cadranno solo le foglie dagli alberi, ma anche le braccia di chi leggerà la cedola di pagamento riferita ai con sumi del proprio nucleo famigliare o della propria attività. A far paura poi è la nuova stagione fredda in arrivo. Senza interventi efficaci atti a frena re la corsa al rialzo dei prezzi di luce e gas, nel 2023 la spesa energetica potrebbe aumentare del 300% ri spetto al 2020. Ovviamente il problema riguarda anche settori fondamentali come la Sanità pubblica e privata che, prose guendo così le cose, potrebbe subi re un taglio dei servizi a scapito dei cittadini.
Partendo dal presupposto che negli ospedali ridurre i consumi energeti ci è alquanto complesso visto il gran numero di macchinari e attrezzature attive 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e che non è possibile, perlomeno poco etico, scaricare i costi energetici sui pazienti, siamo di fronte a scelte pressoché obbligate. Ha fatto mol to scalpore la notizia dell’ospedale Cardarelli di Napoli la cui bolletta è passata da 5,5 a 11,5 milioni di euro nel giro di un anno. Il direttore generale del nosocomio Antonio D’Amore ha dichiarato, met tendo il classico coltello nella piaga della poca lungimiranza, che “…C'era no margini per affidarci a fonti rinno vabili, utilizzando magari pannelli so lari, ma ora è tardi. Se iniziassimo ora ci vorrebbe un anno per risparmiare il 30%”. Tralasciando in giudizi sulla di chiarazione concentriamoci sulla sua sostanza. È palese il ritardo con cui il tema dell’efficienza energetica sia stato affrontato nell’edilizia sia pub blica che privata fatti salvi, ovviamen te, alcuni esempi virtuosi di gestione
efficiente di impianti ed edifici per un uso razionale dell’energia.
La domanda da porsi con estrema urgenza è quindi: cosa è necessario e doveroso fare per limitare il consu mo energetico di un ospedale piut tosto che di una clinica o di una RSA sia in fase di ristrutturazione sia di nuova costruzione?
La politica energetica nel nostro pae se non è mai stata affrontata sistema ticamente. Il mondo vive dinamiche geopolitiche sempre più rapide che hanno effetti globali dirompenti an che sulla vita quotidiana delle perso ne: i rincari spropositati delle bollette sono l’esempio più toccante. Ma non va dimenticato che anche le risorse naturali del pianeta non sono inesau ribili. Durante l’estate appena trascor sa, il territorio italiano è stato colpito da una serie di eventi climatici estre mi alternati a lunghi periodi di siccità. Se a ciò aggiungiamo infrastrutture vecchie e il continuo spreco di acqua potabile che coinvolge tutti, chi più chi meno, ecco che l’approvvigiona mento di questo bene prezioso per la vita è già ora fortemente a rischio. Stabilire politiche energetiche che guardino al futuro grazie all’impiego di fonti alternative ma anche ade guare i modelli architettonici nell’e dilizia sono necessità improrogabili. Peraltro, le leggi sull’efficienza ener getica ci sono. Il D.Lgs 102/2014, at tuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, “obbliga le grandi imprese e le imprese energi vore a eseguire una diagnosi ener getica dei propri siti… che preveda una strategia di monitoraggio e una misura dei consumi”. Gli ospedali, in quanto aziende energivore e gasivo re, rientrano tra questi soggetti.
L’Agenzia Nazionale Efficienza Ener getica ha costituito un tavolo tecnico con l’obiettivo di aiutare le strutture sanitarie a elaborare il rapporto di dia
gnosi energetica con ottimi risultati. L’Università Campus Bio-Medico di Roma, per esempio, ha investito in un sistema di monitoraggio energe tico che interessa 80 contatori in stallati negli impianti più energivori. In prossimità della struttura è stato installato un trigeneratore con mo tore endotermico a combustione interna da 1,56MWh elettrici che ga rantisce una produzione di 12,5GWh all’anno di cui 2,1 ceduti alla rete.
L’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Am brogio del Gruppo San Donato, per citare un altro esempio virtuoso, prevede un risparmio a regime supe riore del 30% rispetto all’impiego di impianti tradizionali grazie a una po litica energetica green che prevede l’utilizzo di fonti energetiche alter native, con l’impianto fotovoltaico, il sistema di pompe geotermiche, il teleriscaldamento generato dall’uti lizzo di rifiuti urbani e l’impianto di cogenerazione che fornisce 2MW di energia elettrica. Da qui si evince l’importanza e il supporto dell’inge gneria e dell’architettura nel settore ospedaliero e sanitario.
Un altro caso che vale la pena men zionare è quello dell’ospedale Ver silia che, sfruttando gli Energy Per formance Contract, ha utilizzato dei contratti a rendimento energetico puntando al risparmio energetico attraverso un progetto di riqualifi cazione a bassa intensità di capitale investito.
Il Meyer di Firenze è stata, invece, la prima struttura in Italia a introdurre sistemi avanzati di ventilazione, cli matizzazione e illuminazione per ri durre al minimo i consumi energetici e creare un migliore equilibrio termi co all'interno.
Inoltre, numerose strutture sanitarie italiane partecipano al progetto eu ropeo RES - Renovable Energy Sour ces, il cui obiettivo è quello di ridur re le emissioni di anidride carbonica degli oltre 15.000 ospedali esistenti in tutta Europa: l'Istituto Europeo di
Oncologia, l'istituto Humanitas Roz zano, gli ospedali di Ravenna, Rimi ni, Forlì, Cesena, Genova e Torino, l'ospedale San Matteo di Padova. La palma per il numero di ospedali eco sostenibili va comunque agli Stati Uniti, seguiti da Regno Unito, Cana da e Singaopore.
IL RUOLO DELL’INGEGNERIA E DELL’ARCHITETTURA OSPEDALIERAIngegneri e architetti sono concordi nell’affermare che è necessario pun tare su un progetto che sia comples sivamente sostenibile che, oltre alla parte tecnica – efficienza energetica, vulnerabilità sismica, l’erogazione di gas medicinali ecc. – consideri la si curezza di pazienti e operatori. Attualmente si sono visti buoni risul tati proprio nel campo del risparmio energetico e dell’uso ottimizzato dell’energia, anche alternativa, ma ancora molto da fare rimane sotto l’aspetto del comfort di pazienti e operatori. Gli eventi inaspettati, che sia un virus piuttosto che crisi cli matiche o politiche con implicazioni economiche, vanno preventivamen te studiati e previsti per dare vita a strutture ospedaliere maggiormente resilienti.
La costruzione di nuovi ospedali o la riqualificazione di quelli già in fun zione devono essere caratterizzati da un’impronta ecologica delle atti vità a partire dalle prestazioni ener getiche.
Visto il ruolo fondamentale che svol gono gli ospedali all’interno del no stro SSN, essi devono contribuire in modo attivo alle nuove sfide che questa delicata fase storica sta po nendo. La battaglia contro la pande mia, se è vero che ha messo in evi denza alcune criticità ataviche, ha anche messo in risalto la capacità di adattare le attuali strutture ospeda liere a nuove drammatiche esigenze
secondo procedure che sono diven tate nuovi paradigmi progettuali e produttivi da considerare sempre in futuro. I rincari di luce e gas rischiano di essere parimenti drammatici per il bilancio della Sanità italiana. Secondo Giovanni Migliore, presi dente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere “… lo stanziamento dello Stato per 200 milioni di euro, già inferiore all’im porto richiesto di 500 milioni di euro, non è sufficiente anche alla luce dei nuovi rincari”.
I contributi straordinari da parte del Governo, sebbene inevitabili, servo no pur sempre a evitare situazioni tragiche nell’immediato. I bilanci de gli ospedali devono fare i conti non solo con il caro-bolletta ma anche con l’aumento degli importi contrat tuali da parte delle aziende terze che erogano i servizi. In un’ottica più strutturale e meno focalizzata all’im mediato è chiaro che servono risorse e investimenti che puntino a una ge stione sempre più green delle strut ture sanitarie.
Una delle critiche mossa al PNRR è proprio la minor visione ecologista nelle strutture sanitarie e negli ospedali trascurando il fatto che se il settore sanitario mondiale fosse una nazione sarebbe il quin to paese più inquinante del mon do. A livello italiano il contributo all’emissione di CO2 totale emessa in Italia è del 3,5%. Probabilmente, la situazione che stiamo vivendo orienterà in modo diverso i fondi provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A parte le questioni burocratiche di non poco conto, come per esempio la sem plificazione del codice degli appal ti, l’ospedale del futuro non può fare a meno di figure tecniche e amministrative a supporto delle nuove realizzazioni, soprattutto di nuove competenze che mettano in atto i cambiamenti in ambito infor matico, digitale, energetico ecc. A questa carenza nulla possono i fondi del PNRR visto che il loro uti lizzo non è previsto per le assun zioni di personale qualificato.
Filmop ha ot tenuto la cer tificazione del Carbon Fo otprint Syste matic Appro ach, il sistema di calcolo che permette di quantificare l’impronta cli matica dell’in tera gamma di carrelli, dai secchi e car relli strizza tori ai carrelli multiuso, inclusi i carrelli di servizio. Realizzato in con formità con la norma UNI EN ISO 14067:2018 e basato sulla metodologia della Life Cycle assessment (LCA), il sistema certificato consen te il conteggio delle emis sioni di CO2 per ogni fase del ciclo di vita dei prodot ti: dall’approvvigionamen to delle materie prime alla produzione, passando per il trasporto e l’utilizzo da par te del consumatore fino allo smaltimento. L’operato di Filmop nell’am bito della sostenibilità è un impegno con radici profon de che fin dal principio ha guidato le scelte e gli inve stimenti dell’azienda: già nel 2011 Filmop si è resa energe ticamente autonoma instal
lando un complesso di im pianti fotovoltaici nella sede centrale che da allora per mette di alimentare com pletamente la produzione tessile con energia solare pulita, evitando di rilasciare nell’atmosfera tonnellate di CO2 ogni anno. Quantifica re l’impatto ambientale dei prodotti in termini di emis sioni è il successivo passo compiuto dall’azienda che pone le basi per l’imple mentazione di nuove azioni di compensazione ancora più mirate, in aggiunta alla produzione e utilizzo da ol tre un decennio di energia rinnovabile.
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Realizzato in conformità alla norma
UNI EN ISO 14067:2018, il sistema certificato permette di quantificare la CO 2 emessa in ogni fase del ciclo di vita dell’intera gamma di carrelli
La qualità, per il cliente pro fessionale, rappresenta un criterio irrinunciabile nel mo mento della scelta di un pro dotto. In una società dall’im pronta sempre più ecologica, le elevate performance non sono più sufficienti per con cretizzare la decisione di acquisto e la fortuna di un prodotto. La propensione al consumo sostenibile, al ri spetto dei criteri ambientali e alla scelta di prodotti pro venienti da filiere controllate sono approcci green condi visi nel settore professiona le. Ma è possibile coniugare qualità e sostenibilità all’in terno di un’unica soluzione? Industrie Celtex, azienda mul tinazionale del settore tissue, ben concretizza tale esigen
za. Tra i tanti esempi virtuosi, si distingue Celtex Megamini, la linea di sistemi di dispen sazione che mette d’accordo igiene ed ecologia. Una gam ma completa di soluzioni di dispensazione caratterizzata da qualità superiore, presta zioni elevate, design esclusi vo made in Italy e costante attenzione alla riduzione dei consumi.
I sistemi Celtex Megamini, oltre a garantire un’elevata attenzione all’igiene evitando le sgradevoli contaminazioni crociate, disincentivano l’u tilizzo eccessivo di prodot to grazie al funzionamento con erogazione controllata, foglio a foglio. Un risparmio che, ovviamente, ha un risvol to positivo sull’ambiente.
Al contenimento degli spre chi si associa il portato eco logico dei prodotti erogati. Carte e saponi si pregiano tutti di certificazioni, Eco label o FSC, che attestano la provenienza da fonti che rispondono a requisiti in ternazionali di sostenibilità ambientale e sociale e che assicurano il rispetto di rigi di criteri di tutela ambientale durante tutto il ciclo di vita del prodotto. Il binomio virtuoso carte cer tificate e soluzioni di dispen sazione ad erogazione con trollata, quest’anno è stato superato da Celtex con un’in novazione che consente di ri
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durre ulteriormente l’impatto ambientale: le batterie ricari cabili E-Control, applicate ai dispenser elettronici no-tou ch. Una novità che sintetiz za la visione di innovazione sostenibile dell’azienda. La batteria ricaricabile E-Con trol consente di ovviare all’u so delle tradizionali batterie alcaline determinando non solo un risparmio economico (1 batteria ricaricabile equi vale a 4.000 tradizionali), ma soprattutto meno CO2 per la produzione delle batterie (-1600kg di CO2 per ogni batteria E-Control) e meno rifiuti immessi nell’ambiente (0,4kg vs 540kg). Celtex Megamini, i sistemi di dispensazione dall’animo so stenibile.
Tra le richieste dei consumatori c’è oggi anche quella di sosteni bilità. Anche il mondo del Fuori Casa deve prenderne atto e adottare accorgimenti per ridurre il proprio im patto sull’ambiente. Sono tante le mi sure che si possono adottare: ridurre l’uso di prodotti usa e getta, promuo vere tra gli avventori l’asporto del cibo avanzato, devolvere a società caritati ve il prodotto preparato in eccesso e non servito a tavola…. Ma anche in fase di sanificazione si può fare qualcosa per ridurre il proprio im patto sull’ambiente, fermo restando che la garanzia della sicurezza igienica e della salubrità degli alimenti deve ri manere la priorità (anche rispetto alla tutela ambientale) per chi si occupa di somministrazione.
Del compromesso possibile tra la ga ranzia dell’igiene e sostenibilità am bientale ha parlato Mario Stanga, chi mico esperto di sanificazione nella filiera alimentare, durante un incontro online organizzato da Formalimenti e dedicato ai contaminanti chimici della filiera alimentare. Stanga ha presenta
to i prodotti Ecolabel e come possono essere impiegati in ambito alimentare.
Ecolabel è il marchio di qualità eco logica dell’Unione Europea (Ecolabel UE) che ha come logo il fiore con i pe tali formati da 12 stelle. Esso contrad distingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard presta zionali sono caratterizzati da un ridot to impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.
Il marchio Ecolabel è stato istituito nel 1992 dal Regolamento n. 880/92 ed è oggi disciplinato dal Regola mento (CE) n. 66/2010 in vigore nei Paesi dell’Unione Europea e nei Pae si appartenenti allo Spazio Economi co Europeo – SEE (Norvegia, Islanda, Liechtenstein). Gli allegati di questo Regolamento vengono continuamente aggiornati.
Si tratta di un’etichetta ecologica vo lontaria, basata su un sistema di criteri selettivi, definito su base scientifica, che tiene conto degli impatti ambien tali dei prodotti o servizi lungo l’intero
ciclo di vita ed è sottoposta a certifica zione da parte di un ente indipendente.
La prestazione ambientale è valutata su base scientifica analizzando gli im patti ambientali più significativi duran te l’intero ciclo di vita del prodotto o del servizio, tenendo anche conto della durata della vita media dei prodotti e della loro riutilizzabilità/riciclabilità e della riduzione degli imballaggi e del loro contenuto di materiale riciclato.
I criteri Ecolabel, stabiliti a livello eu ropeo con un’ampia partecipazione di parti interessate tra cui anche as sociazioni europee di consumato ri e ambientaliste, riguardano anche aspetti importanti inerenti la salute e la sicurezza dei consumatori. Riguarda no inoltre, ove pertinente, i principali aspetti sociali ed etici dei processi pro duttivi.
“Detergenti e disinfettanti – ha affer mato Mario Stanga - sono strumenti per riportare superfici e ambienti nelle condizioni che consentono di produrre alimenti con sicurezza. Che siano tradi zionali o con marchio Ecolabel, a minor impatto ambientale, devono pulire, di
delle operazioni di detergenza, ma i prodotti con questa
non sono compatibili con l’uso negli ambienti di preparazione
sinfettare bene ed essere risciacquabili in modo che non lascino residui inqui nanti sull’alimento”. Solo se rispettano tutti questi requisiti i prodotti Ecolabel possono essere uti lizzati in ambito alimentare.
“In una qualunque attività in ambito alimentare, compresi ristoranti, mense, bar….si possono riconoscere due aree – ha spiegato Stanga. La prima è quella di produzione, la seconda è costituita dagli spazi di contorno. In un’attività di somministrazione l’area di produzione è rappresentata dalla cucina. È qui che devono essere garantite le procedure di sanificazione a carico di superfici, stoviglie e attrezzature. Tra le aree di contorno figurano l’ingresso, i bagni, gli spogliatoi del personale e persino la sala. Qui non c’è contatto diretto con gli alimenti, quindi il livello di igiene richiesto è differente rispetto alla cu cina. La ricerca di prodotti a minore impatto ambientale deve tenere conto
di queste differenze. Il riconoscimento del marchio del fiore con 12 stelle ha paletti precisi, alcuni dei requisiti pre visti sono in contraddizione con i criteri di sicurezza alimentare per le superfici a contatto e nei confronti delle diver se categorie di contaminazione che vanno affrontati in ambito alimentare e ristorativo, per garantire la sicurezza necessaria. Infatti le componenti che nella formulazione di un prodotto chi mico servono a garantire l’efficacia nei confronti delle contaminazioni possibi li in ambienti alimentari non permetto no di soddisfare i requisiti previsti dal Regolamento che disciplina l’otteni mento del marchio Ecolabel”. Infatti, il marchio non è nato per il set tore alimentare ma per quello turistico. Con l’andar del tempo si è ampliato a una trentina di altri settori o gruppi di prodotti e servizi come l’abbigliamen to, le apparecchiature elettroniche e gli elettrodomestici, gli articoli per la casa e il giardinaggio, le aziende di servizi, il tessile, i prodotti cartacei, la cosmesi e anche la detergenza.
“Il simbolo con il fiore contornato da 12 stelle – ha precisato Stanga - viene concesso ai prodotti e servizi che ri spettano criteri ecologici e prestazio nali stabiliti a livello europeo. Le regole non coinvolgono solo la formula del prodotto, ma il contenuto etico-socia le che sottostà a produzione, alla tra sformazione, all’uso di materie prime, al processo di produzione e fruizione del prodotto oggetto di etichettatura ecologica”.
I requisiti generali o criteri di giudizio sono riportati nell’articolo 6 del rego lamento, dove sono presi in considera zione diversi aspetti:
• gli impatti ambientali più signi ficativi come cambiamenti cli matici, biodiversità, consumo di energia e di risorse, produzione di rifiuti, emissioni e inquinamento, riciclaggio;
• la sostituzione delle sostanze più pericolose con sostanze più ade guate;
• gli aspetti sociali ed etici e il prin cipio della riduzione degli esperi menti sugli animali;
• i criteri stabiliti per altri marchi ambientali (es. EN ISO 14024 rev. 2018) in modo da accrescere le si nergie tra prodotto offerto e l’ac curatezza e l’affidabilità delle in formazioni ambientali (etichetta);
• i requisiti intesi a garantire che i prodotti funzionino correttamente secondo l’uso previsto e in modo uguale o migliore rispetto ai corri spondenti prodotti tradizionali.
I prodotti Ecolabel sono costruiti con lo scopo di rientrare nei parametri di ecosostenibilità stabiliti dalla CE. Ci sono tabelle che indicano gli ingre dienti non ammessi nelle formulazioni, quelli sconsigliati, e i livelli soglia che devono essere rispettati…
Tra le sostanze che sono regolamenta
te dalle tabelle allegate al regolamento 66/2010 e suoi aggiornamenti, figura per esempio l’EDTA, che nella sanifi cazione tradizionale sta alla base dei detergenti monofase. Limitando l’uso di EDTA si creano problematiche di si curezza nelle aree di tipo produttivo. Nella costruzione delle formule per sa nificanti manuali, che sono quelli che vengono generalmente impiegati nel le attività di ristorazione e in genere di somministrazione, che vogliono ot tenere il marchio Ecolabel si prendo no materie prime catalogate a minor impatto ambientale e si introducono nella formula in concentrazione vinco lata dai limiti del regolamento. “Poiché l’obiettivo è evitare di dover apporre pittogrammi di pericolo, come quello di corrosione - ha sottolineato Stanga – le concentrazioni delle varie mate rie prime sono dosate con l’intento di scendere, ma a quel punto viene meno
il principio che i prodotti ecolabel deb bano essere a pari efficacia o superiore a quelli tradizionali (come richiesto dal Regolamento).” Tanto per fare alcuni esempi, la soda caustica è il componente principale dei detergenti alcalini. È classificata corrosiva a concentrazione superiore
I criteri Ecolabel riguardano anche aspetti importanti inerenti la salute e la sicurezza dei consumatori e, ove pertinente, i principali aspetti sociali ed etici dei processi produttivi
al 2%. Per ottenere l’Ecolabel, quindi, nel detergente si introduce soda cau stica a concentrazione inferiore al 2% per declassare l’etichettatura a irritan te (sono definiti irritanti i prodotti con concentrazione tra 0,5 e 2%), oppure si costruiscono prodotti pronti all’uso (da non diluire) con soda inferiore allo 0.5%. In questo modo in etichetta vie ne meno anche il simbolo ‘irritante’.
dizionali disinfettanti ma più ecocom patibili. Sono prodotti a maggiore con centrazione (pronti all’uso), hanno un costo maggiore e sull’operatore ricade maggiore fatica (e responsabilità)”.
Per quanto riguarda i prodotti a base alcolica, l’alcool deve essere etichetta to come ‘infiammabile’. La soluzione è inserirlo in formula con una concentra zione di alcool inferiore alla soglia del
lito, disincrostano dove le incrostazioni sono abbastanza gestibili, disinfettano dove la contaminazione microbica non interferisce o presenta meno proble matiche di rischio di tossinfezione, de legando all’azione manuale dell’opera tore gran parte della responsabilità del risultato”.
Quanto detto si applica ai sanificanti ad azione manuale. Per altre applica zioni che fanno uso di macchine, per esempio le lavastoviglie, la richiesta di forza chimica del sanificante di venta più impellente e l’approccio formulativo inizia a cambiare e riap paiono i pittogrammi di pericolo (per esempio per la soda caustica) e ci si avvicina al concetto di detergenza tradizionale.
Un altro esempio è dato dai prodotti acidi per eseguire la disincrostazio ne. “La disincrostazione acida esegui ta con acidi minerali – ha affermato Stanga - è efficace e rapida, ma il di sincrostante, solitamente acido fosfo rico o nitrico, va etichettato corrosivo. Allora nella formulazione si sceglie un acido vegetale, ad esempio l’acido ci trico che è solo irritante, ma dosato in formula a concentrazione inferiore al 5% per non avere alcun pittogramma di pericolo. Il prodotto è ovviamente pronto all’uso.”
Un'altra classe di prodotti molto usati nella sanificazione manuale sono i Sali di ammonio quaternario. Essi implica no una etichettatura con simbolo noci vo per l’ambiente. “Se si vuole ottenere il marchio Ecolabel – ha spiegato Stan ga – vanno tolti dalla formula e sostitu ti con acido lattico, oli essenziali (es. ci tronella, eucalipto, tea oil) che, a parità di concentrazione, sono igienizzanti ad azione meno energica rispetto ai tra
test di infiammabilità. In queste con dizioni, però, la presenza dell’alcool è utile come detergente ma inutile come disinfettante.
Come si evince da questi esempi, per ottenere un prodotto conforme al re golamento, l’opzione che spesso viene seguita è quella di fornire prodotti già pronti all’uso, non da diluire. Questo genera maggiore movimento di acqua in fase distributiva, trasporto merce. Questo fattore non è positivo in ter mine di impatto ambientale, perché si movimenta più acqua, rispetto ai pro dotti concentrati da diluire.
“Ci sono però delle applicazioni – ha precisato Stanga - che sono soddi sfatte da queste tipologie di prodotti. I sanificanti senza pittogrammi di pe ricolo (normalmente per uso manuale) hanno target applicativi ben definiti: puliscono dove c’è già abbastanza pu
Per quanto riguarda le aree di prepa razione dei pasti, la sicurezza igienica è prioritaria. La normativa imposta dal regolamento CE 66/2010 è pratica mente inapplicabile nella costruzione di sanificanti efficaci, sicuri (ed econo mici), per insufficiente forza chimica, per l’impossibilità di rispondere a tutte le variabili di contaminazione chimica e microbica e per il costo più alto ri spetto alla detergenza tradizionale. La soluzione è quella di adottare pro dotti differenti per gli ambienti stret tamente produttivi e per quelli di con torno, dove è non solo possibile, ma anche auspicabile, utilizzare detergen ti Ecolabel.
Ma anche negli ambienti di produzione si può ridurre l’impatto ambientale del la sanificazione, adottando formula zione che sostituiscono l’EDTA, quan do non strettamente necessario, con altri sequestranti ugualmente validi, che non eccedano con l’uso di fosfati, e che utilizzino altri acidi organici (glicoli co, citrico…) al posto di quello fosforico, sostituendo il cloro con acqua ossige nata e selezionando i tensioattivi non solo per attività e biodegradabilità, ma anche per gli effetti minori sull’ecosiste ma delle frazioni di degradazione, che spesso sono molto più pericolose del tensioattivo stesso.
ai nuovi standard igienici ed ecologici con una va sta gamma performante. Grazie ad oltre 75 anni d’e sperienza nella pulizia pro fessionale, Christeyns mira ad una pulizia intelligente. I professionisti possono con tare su prodotti di qualità e sistemi user-friendly. I prodotti Christeyns con certificazione ecologica sono stati sottoposti a se veri criteri di controllo e quindi la loro efficacia è uguale o addirittura supe
La gamma Christeyns GRE EN'R offre più di 88 pro dotti con marchio Ecolabel ad elevate prestazioni. I prodotti sono atossici, non danneggiano l'ambiente e riducono i rischi di aller gia. Anche a bassi dosaggi i prodotti GREEN'R mostra no risultati impeccabili e massima efficienza rispar miando su acqua, costi di trasporto e imballaggio.
La gamma RELAVIT include prodotti per la pulizia pro
fessionale, l'igiene della cu cina e lavaggio automatic delle stoviglie. I detersivi, sgrassanti e disincrostanti sono disponibili in diverse confezioni, concentrazioni e forme come solidi e spray. Garantendo risultati impec cabili, lasciando la cucina pulita come fosse nuova.
I prodotti Christeyns FLO ORIT si concentrano sulla manutenzione e trattamen to di diverse tipologie di pavimenti. I nostri manu tentori quotidiani sono di sponibili in diverse fragran
ze e varianti ecologiche, mentre una serie di prodot ti per applicazioni specifi che garantiscono di avere un pavimento sempre puli to e protetto.
La gamma LUFRA per la pulizia degli interni è com posta da prodotti per di verse superfici e finalità. I detergenti sono disponibili in formule concentrate o pronte all'uso e sono ac compagnati da sgrassanti, disincrostanti e cere. Chri steyns LUFRA offre, oltre a prodotti multiuso, anche soluzioni specifiche per ve tro e metalli.
La gamma LUFRA per la pulizia dei bagni propone prodotti per la pulizia quo tidiana e periodica di servi zi igienici e bagni. I prodotti sono forniti pronti all'uso e concentrate e formule per la manutenzione regolare o pulizia profonda periodica. Tutte le nostre gamme di prodotti offrono alternative ecologiche con il marchio GREEN'R.
I bilanci delle aziende sull’andamento della produzione fanno i conti con la fase particolarmente difficile del mercato post-pandemia. Oggi più che mai, la crescita passa per l’innovazione e la sostenibilità
cura di Cristina Cardinali
Industrie Celtex nasce nel 1985 ed è oggi uno dei principali Gruppi inter nazionali nel mercato della produzio ne di carta per uso igienico, domestico e professionale. L’headquarter è situa to ad Altopascio, in provincia di Lucca, dove ha sede il principale hub logistico e amministrativo del gruppo che coordi na l’attività dei 9 stabilimenti produttivi, anche in Europa. Con oltre 500 dipen denti e una capacità produttiva annua di oltre 100,000 tonnellate, i prodotti di Industrie Celtex sono presenti in oltre 31 paesi nel mondo. Dimensione Pulito ha incontrato Attilio Giannasi, Direttore Commerciale dell’area Italia, per raccon tare l’impegno costante e le strategie messe in campo dall’azienda.
I dati generali dell’andamento del mercato dei dispenser sapone e carta/cotone bobine per il cleaning pro fessionale evidenziano un trend in leggera flessione: la vostra esperien za conferma questa tendenza?
Il generale aumento dei costi delle ma terie prime e delle risorse energetiche unito all’imperversare del conflitto rus
so-ucraino ha generato un notevole cambiamento del mercato internazio nale. Al continuo incremento dei costi abbiamo reagito adeguando i prezzi dei prodotti agli standard di mercato, garantendo comunque una continuità di consegna al cliente.
Sotto il profilo commerciale il 2021 è stato un anno proficuo rispetto al bien nio precedente e anche le proiezioni per il 2022 fanno ben sperare. La ripre sa di mercati strategici, come quello dell’Ho.Re.Ca. e della ristorazione col lettiva ci ha permesso di recuperare un’importante fetta di fatturato in un settore che, più di altri, ha patito le ri percussioni dovute alle restrizioni.
Le richieste del mercato rivolto all’igiene e alla salute con la pandemia sono cambiate. Analizziamo i punti di forza dei vostri prodotti. In che misu ra le soluzioni tecnologiche adottate coniugano esigenze di design, qualità e igiene?
Da oltre trent’anni Industrie Celtex co niuga qualità e affidabilità in prodotti professionali destinati al settore medi
cale, industriale e alla ristorazione col lettiva. Chi acquista Celtex è consape vole di scegliere un fornitore affidabile, che fa della performance una garanzia. La pandemia ha costretto a ripensare il proprio approccio all’igiene, criterio im prescindibile per la tutela di ognuno di noi. In un’epoca in cui la richiesta è di un livello di pulizia sempre più elevato, i dispenser per carta e sapone assumo no un ruolo centrale, perché non solo
proteggono il prodotto fino al momen to del suo utilizzo, ma soprattutto evi tano le contaminazioni crociate, grazie all’erogazione singola e alla natura stes sa del prodotto di essere monouso.
Quali sistemi e attività avete sviluppato, anche nell’ottica della sosteni bilità e dell’innovazione 4.0?
Recentemente abbiamo lanciato una gamma di dispenser elettronici per asciugamani in carta, saponi e gel igie nizzanti, dalla tecnologia no-touch. I sistemi Megamini E-Control riescono a coniugare massima igiene, controllo dei consumi e sostenibilità all’interno di so luzioni hands-free. L’utente, per meglio dire, entra in contatto con il prodotto erogato senza alcun contatto con la scocca del dispenser, grazie al semplice passaggio della mano.
Igiene superiore, sprechi evitati e rispet to per l’ambiente. La tutela dell’ambien
te viene amplificata dal funzionamento dei dispenser con le batterie ricaricabili E-Control. Batterie che consentono mi nori costi di gestione, minori rifiuti e un impatto ambientale decisamente conte nuto, poiché il gestore evita la frequente sostituzione che avrebbe con le classi
che batterie alcaline. Il ciclo di vita di 1 batteria E-Control equivale a 4.000 bat terie alcaline, con conseguente conteni mento di rifiuti immessi in discarica di 0,4 vs 540 kg. Celtex Megamini E-Con trol è la scelta ideale sia per il business sia per l’ambiente.
Adiatek, da oltre dieci anni, offre la possibilità di equi paggiare la sua linea di mac chine con un generatore di Ozono (O3) che, mescolato con l’acqua, è in grado di pulire senza l’uso di prodotti chimici.
Inoltre, quando la percen tuale di Ozono nell’acqua è tale per cui l’indice di os sidoriduzione è superiore a 650mV, si ha anche disinfe zione. Infatti, le lavasciuga di Adiatek lavorano con un indice medio tra i 750 e gli 850 mV.
Queste caratteristiche fanno sì che questa linea di mac chine Ecogreen sia adatta dove non basta “vedere” il pulito, ma dove la pulizia è una necessità, come ad esempio: ospedali, case di riposo, asili nido. Dal momento che il genera tore di Ozono non utilizza
prodotti chimici, non ci sarà alcun inquinamento dovuto alla soluzione sporca reintro dotta nell’ambiente, o relati vo ai contenitori in plastica da smaltire.
L’Ozono una volta a terra si divide in ossigeno e radica le libero. Il radicale libero si combina con la membrana esterna dei batteri ossidan doli e uccidendoli.
Abbiamo fatto eseguire una serie di prove di disinfezione a un laboratorio specializza to: il risultato è stato otte nuto non solo nella verifica dell’efficacia della disinfezio ne (inf.50ufc/25cm2), ma è stato evidenziato anche uno sviluppo più lento nelle ore successive al trattamento, di germi e batteri.
L’Ozono si mescola con l’ac qua “istantaneamente” e quindi il generatore, posto a bordo della macchina, pro
duce Ozono solo quando serve, cioè quando la solu zione scende sulle spazzole; se la macchina si ferma si fermerà anche la produzione di Ozono e quindi non vi sarà dispersione nell’ambiente. Il sistema Ozono di Adiatek è sicuro, infatti la produzio ne istantanea è di 50μg/m3, molto inferiore al limite im posto dall’ OMS di 120μg/m3 (fonte: WHO Air quality gui delines for Europe Second Edition, capitolo 7.2) ed è di sponibile su tutta la gamma di macchine Adiatek. È possibile installarlo anche sulle macchine spazzanti la vanti e sulle baby 43. Il modello più piccolo baby 43 è indicato per ristoranti, centri medici, centri estetici e hotel, mentre le spazzanti lavanti sono particolarmente indicate per i centri logistici, parcheggi e piazzali con pa vimenti da esterno lavabili, infatti con una sola macchi na è possibile spazzare, lava re e sanificare il pavimento. Adiatek ha inoltre studiato la possibilità di combinare una pulizia tradizionale assieme a quella con ozono. Grazie al sistema 3SD la
macchina è dotata di 2 ser batoi, uno per l’acqua pulita e uno dedicato al detergen te. L’operatore ha la possibi lità di scegliere dal pannello di guida 7 livelli di portata di acqua e la relativa percen tuale di detergente.
L’ozono o il detergente vengono mescolati in usci ta prima di raggiungere la spazzola e non nel serbatoio contenente l’acqua pulita.
Si è ottenuto quindi un mo dello completo in grado di soddisfare tutte le esigenze di pulizia, evitando l’utilizzo e l’acquisto di più macchine per lo stesso ambiente. Anche i tempi di lavoro ven gono ridotti in quanto, aven do sempre a disposizione ac qua pulita non è necessario svuotare il serbatoio di carico e pulirlo prima della ripresa del lavoro con Ozono.
Dal dicembre 2021 è stato riconosciuto il brevetto di Adiatek relativo alla possibi lità di equipaggiare il siste ma di dosaggio del deter gente e di ozono sulla stessa macchina.
73 carrelli Falpi già certificati
EPD delle linee Kubi, Micro rapid, Microtech, Smart e Specialist, hanno ricevuto la certificazione sull’impronta climatica secondo la norma UNI EN ISO 14067 (CFP). La CFP si basa sulla quantifica zione di tutte le emissioni di gas serra (GHG – Greenhou se gases) legate all’intero ci clo di vita di un prodotto. La ISO 14067:2018 è lo stan dard ISO che si propone di migliorare la chiarezza e la coerenza delle attività di quantificazione, reporting e comunicazione della Carbon Footprint di prodotto (CFP). Con l’attività di audit di ter za parte effettuato dal RiNa a febbraio è stato certificato che l’analisi CFP, e la relativa comunicazione sono confor mi allo standard ISO14067.
Il cambiamento climatico derivante dall’attività an tropica è stato riconosciuto come una delle più grandi sfide che interessano il mon do e che nei prossimi decen ni continueranno a colpire le aziende e i cittadini. La car bon footprint è intesa come la somma delle emissioni che genera un prodotto lun go il suo ciclo di vita. Lo stu dio della CFP (CFP study) consente di quantificare in termini di CO2 equivalente l’impronta carbonica.
La metodologia che sta alla base della Carbon Footprint di Prodotto si fonda sul prin cipio della responsabilità nei confronti dell’ambiente e trasparenza nella comunica zione dei risultati. Per que
sto motivo Falpi ha deciso di mettere a disposizione di tutti gli Stakeholders i valori di emissione dei carrelli cer tificati EPD e intraprendere un percorso che porterà a un futuro sempre più green e sostenibile. Come un nostro piede lascia un’impronta sul terreno, così ogni processo e prodotto lascia un’impronta sull’am biente. Risulta dunque dove roso quantificarne la portata e valutare i potenziali impatti sui cambiamenti che interes sano il nostro Pianeta.
IL CALCOLATORE CARBON FOOTPRINT DI FALPI
Con i nuovi configuratori KubiPro, Kubi Fun e Soli pre senti sul sito dell'Azienda, in costante aggiornamen to, il Cliente potrà "creare"
i carrelli che meglio si adat tano alle proprie esigenze, aggiungendo o escludendo accessori e componenti, e sviluppando in real-time il modello 3D. Inoltre collega to al configuratore è stato sviluppato il calcolatore del la Carbon FootPrint in grado di fornire i dati necessari al calcolo dell'impatto di CO2 del carrello appena confi gurato - novità presentata durante la fiera Interclean Amsterdam 2022 -. Acce dendo all’area riservata My Falpi con un Account Pro è infatti possibile configurare il proprio carrello e visualizza re l’impatto ambientale della configurazione secondo la norma ISO 14067.
Una volta configurato il car rello secondo le vostre ne cessità verrà generato un report con tutti i suoi det tagli tecnici e il potenziale di riscaldamento globale (GWP) della configurazio ne. L’impatto ambientale, in termini di emissioni di CO2 equivalente, verrà calcolato sulla base di tutti i compo nenti e di un eventuale im ballo (info@falpi.com).
Tra Azienda e Cliente ci sarà sempre la massima trasparenza, grazie all’intel ligente utilizzo delle nuove tecnologie.
Dall’inizio dell’anno, in pie na ripartenza post covid, le aziende si sono ritrovate davanti ad un'altra sfida: la crisi dei componenti legata alla produzione delle mate rie prime che sembra non soddisfare i volumi necessari alla produzione globale dei prodotti finiti e per non farci mancare niente, la crisi ener getica con conseguente rin caro delle bollette, diventate insostenibili per le aziende. Come sempre nelle cri si, molte imprese non ce la faranno, altre muteran no radicalmente le proprie strategie e i propri assetti organizzativi in Italia e all’e stero, altre ancora crescono e guadagnano o nascono. Le imprese oggi stanno ra gionando su quali mercati esteri tenere e intensificare e quali invece abban donare; in parti colare, molte stanno pun tando sem pre più su
strategie di “nearshoring”, e cioè di accorciamento chilo metrico delle proprie catene internazionali di approvvi gionamento e di vendita all’estero. I costi di trasporto dei pezzi intorno al mondo stanno aumentando, come anche i tempi di viaggio.
“Le ripercussioni di tutta questa situazione sull’anda mento delle aziende pro duttive - sottolinea Patrick Vangestel, AD di 4CleanPro - impone di dover adeguare le nostre politiche commer ciali quasi giornalmente. Oggi non riusciamo più a tenere i costi sotto control lo e quindi di conseguenza impossibilitati a prevedere o stabilire programmi e man tenere i piani d’investimen to, senza pesare attenta
menteleconseguenze di un futuro incerto. L’importanza di mantenere lo stan dard qualitativo a discapito dei costi che stanno lievitan do ci mette però davanti un limite oltre il quale diven ta difficile pensare di resistere a lungo. Stiamo, come tutti, pensando di innova re, investire in ricerche e sviluppare prodotti sempre più tecnologi ci, ecosostenibili, con un impatto organizzati vo per le nostre aziende importante. Nono stante tutto, stiamo raccogliendo ancora un buon successo con i nostri pro dotti e la buona fidelizzazione della clientela permette anco ra di mantenere un trend positivo. La qualità dei nostri compo nenti resta per noi un Must e nonostante le difficoltà nel reperirli, il MADE IN ITALY prevale oggi più che mai. I prossimi mesi saranno fon damentali e sono sicuro che potremmo così consolidare la nostra gamma di macchi ne lavapavimenti sui mercati internazionali. Questa è un po’ la nostra nota di speran za e mi auguro che la situa zione economica mondiale nonché il conflitto alle porte
VERSIONE MIRA 40
Per la fine dell’anno 2022, 4CleanPro pre senterà la nuo va versione del modello di punta: Mira 40, frutto di un restyling im portante pur man tenendo i principali componenti dell’at tuale versione. Dopo anni di grande suc cesso, sono stati rac colti i suggerimenti dei clienti più fede li facendo una chiara divisio ne su quello che andava bene e quel lo che pote va essere mi gliorato. È nata così una versione dal design più performante e dalle pre stazioni più elevate. Le so luzioni apportate su questo nuovo modello fanno anche parte della nuova linea di prodotti che 4CleanPro sta per realizzare e che saranno presentate anche al pros simo evento internazionale della Fiera ISSA Pulire 2023.
ICOGUANTI è da tempo im pegnata in campagne foca lizzate sul corretto uso del prodotto con riferimento alla biocompatibilità e sicurezza dell’operatore/paziente.
Contestualmente il Gruppo DPL ha adottato la Policy di soddisfare le richieste della clientela nel pieno rispetto delle leggi, normative e re golamenti vigenti nel luogo di produzione, adottando per tutto il ciclo della filiera processi produttivi a ridot to impatto ambientale che scrupolosamente soddisfino le norme, che riducano “car bon footprint” (l’emissio ne di gas clima-alteranti), il consumo di energia e mini mizzino la produzione di ri fiuti dando priorità al riuso e riciclo. Le attività di ricerca e sviluppo hanno poi consen tito di migliorare prestazioni, consumi e design creando una nuova gamma di guanti:
La nuova gamma sostituirà quella attualmente in com mercio integrandola con di verse novità. Molti prodotti sono stati migliorati ottenen do certificazioni aggiuntive per garantire standard di si curezza ancora più alti.
• 14 referenze con certifica zione DPI 3° cat. - Dispositivi Medici - idoneità al contatto alimenti.
• 20 referenze con certifica zione protezione antivirus
• 23 referenze con certifi cazione idoneità al contatto alimenti.
Ricerca e innovazione: i 5 requisiti dei guanti PALMPRO
Obiettivo di PALMPRO è la realizzazione del migliore prodotto possibile in gra do di soddisfare i seguen ti 5 requisiti fondamentali: comfort, sensibilità e presa,
dermo-compatiblità, sicu rezza (soddisfacendo i re quisiti del Reg. UE 2016/425) e rispetto per la natura.
La gamma di guanti riusabili è in grado di rispondere effi cacemente alle tre categorie di rischio: Mechanical safety: Guan ti per la protezione di rischi meccanici Chemical safety: Guanti per la protezione dai rischi chimici
Food safety: Guanti per la protezione e idonei al con tatto alimentare. La gamma di guanti monouso, realizzati nei diver si materiali (nitrile, lattice naturale, vinile, polietilene) è divisa in diverse linee di prodotti per rispondere a tutte le esigenze:
PREMIUM. La linea Premium offre il massimo di prote zione e comfort grazie alle ultime tecnologie applicate.
Tutte le referenze della Li nea Premium sono certifica te DPI di 3a categoria (Reg. UE 2016/425) e/o Dispositivi Medici (Reg. UE 2017/745).
EXPERT. La linea Expert of fre diverse soluzioni per l’im piego professionale in grado di soddisfare tutte le esigenze di protezione con il miglior rapporto qualità prezzo. Tutte le referenze della Linea Expert sono certificate DPI di 3a categoria e/o Disposi tivi Medici. ESSENTIAL. La linea Essential offre guanti versatili ed eco nomici per utilizzi generici. FOOD SAFETY. La linea FOOD SAFETY offre guanti monouso idonei al contatto alimentare, 4 volte più sicuri perché sono testati per resi stere 120 minuti a 40°C.
EcoNatural di Lucart Pro fessional è un progetto nato da una tecnologia avanzata che ricicla il 100% dei componenti dei carto ni per bevande attraverso un processo produttivo unico nel settore. Le fibre di cellulosa sono utilizzate per produrre Fiberpack®, la materia prima utilizzata per realizzare carta igieni ca, asciugamani, fazzoletti, tovaglioli e rotoli per la li nea EcoNatural. Polietilene e alluminio vengono uti lizzati per produrre Al.Pe®, che a sua volta viene im piegato per realizzare di stributori di carta, pallet per il trasporto di merci e altri prodotti.
Il progetto EcoNatural ga rantisce una soluzione eco logica tangibile e misurabile. Infatti, considerando le ton nellate di carta Fiberpack® prodotte, nel 2013-2019 Lu cart ha contribuito al recu pero di oltre 5,4 miliardi di cartoni per bevande da 1 li tro. Ha risparmiato oltre 2,3 milioni di alberi e ha evitato emissioni di CO2 in atmo sfera superiori a 141.000 t. Inoltre, nel triennio dal 2017 al 2019, Lucart Professional ha riciclato le parti in allumi nio e polietilene di 4,25 mi lioni di cartoni per bevande grazie alla produzione dei dispenser AlPe®. I prodotti in tissue EcoNa tural sono circolari, soste
nibili ed ecologici essen do multi certificati. Tutti i prodotti di questa gamma sono certificati EU Ecola bel, FSC® Recycled e dal 2021 tutti i prodotti EcoNa tural fabbricati nello stabi limento di Laval sono cer tificati Cradle to Cradle®. Il percorso di Lucart verso una sostenibilità concreta e completa non si limita solo al prodotto stesso, il packaging standard, quan do possibile, viene sostitu ito con imballaggi in carta riciclata e compostabile o con imballaggi in plastica riciclata. L’approvvigiona
mento di elettricità verde è stata una pietra miliare del processo di miglioramen to costante, il 100% dell’e nergia elettrica utilizzata durante la produzione e la conversione dei prodotti EcoNatural proviene da ri sorse rinnovabili. Dal 2021 anche i dispenser EcoNatural hanno ottenuto un’importante certificazio ne: ReMade in Italy®, la pri ma certificazione di prodot to accreditata in Italia e in Europa per verificare il con tenuto di materiale riciclato in un prodotto. La certifica zione attesta la tracciabilità della produzione, a partire dalla verifica della prove nienza delle materie prime in ingresso, fino al prodotto finito, rappresentando uno strumento di trasparenza e semplificazione per il Gre en Public Procurement e il mercato privato.
La tesi che vorrei dimostrare e contestualmente sottoporre al giudizio critico dei lettori è che in primo luogo si deve risolvere il pro blema (patologia), altrimenti perché mai dovremmo adottare una terapia, il tutto deve essere attuato nel modo più sicuro (green) e per farlo è necessario adottare le risorse tecniche più “soste nibili” (termine ormai entrato nell’uso comune) che presuppongono proto colli rigorosi e istruzioni operative mi rate e dettagliate in ogni particolare.
La definizione di “salute” dell’Organizza zione Mondiale della Salute afferma che la salute non deve essere intesa come assenza di malattia bensì di un benesse re psico-fisico. Vero è che alcuni malati si accontenterebbero di guarire. Ciò premesso penso che il concetto di “salute” possa e debba essere esteso anche all’Ambiente in cui viviamo e se un ambiente ben curato induce sicura mente a uno stato psico-fisico positivo è altrettanto vero che se un ambiente è sporco e per giunta vi passeggiano
parassiti vari il primo passo è pulire e in parallelo eliminarli.
Ora c’è modo e modo di pulire così come esistono vari criteri di lotta ai parassiti e, integrando le due cose, “sanificare”. Ne esaminerò uno, in
cui è stata adottata una pianificazio ne razionale, dovuto ad un cambio di gestione causa Covid, ma prima mi sembra utile fare una sorta di parallelo, a volo radente, con le varie scuole di pensiero delle varie medicine.
Se un ambiente è sporco e per giunta vi passeggiano parassiti vari il primo passo è pulire e in parallelo eliminarli. Ma c’è modo e modo di pulire così come esistono vari criteri di lotta ai parassiti
Diagnosticata una patologia l’obiettivo del malato è quello di guarire. La prima domanda: esiste una terapia risolutiva?
Se SI, basta adottarla! Scegliendo la farmacopea che il sanitario ci sugge risce: dalla tradizionale, all’omeopatia, all’integrazione fra l’adozione di uno stile di vita virtuoso più o meno sup portato da farmaci o parafarmaci. Al contrario potrebbe esserci diagnosti cata una malattia con cui convivere vita natural durante, utilizzando farma ci che ne attenuano i sintomi (sintoma tici); certamente il terapeuta ci sugge rirà sempre di adottare in parallelo uno stile di vita sano.
La tesi che sostengo è che anche l’ado zione di protocolli terapeutici classici, ad esempio gli antibiotici o i cortisoni ci, debbano essere ritenuti accettabili in funzione della gravità della malattia per lo stretto tempo necessario e con le modalità di somministrazione estrema mente corrette. Dopo di che a seconda delle nostre convinzioni e forza di ca rattere si passerà a stili di vita “green”.
Per dimostrare la mia tesi esporrò una serie di interventi in una realtà accadu ti nel periodo delle restrizioni dovute alla pandemia. La vecchia proprietà che gestiva un bar tavola calda ha de ciso di “andare in pensione” e la nuova invece trasferiva una agenzia assicura tiva in una sede meglio servita per par cheggi e viabilità. Le entità infestanti storiche erano:
• Zanzare non identificate ma pungenti sia al crepuscolo che nel pomeriggio.
• Scarafaggi: blatta nera sporadica mente e blattelle.
• Formiche non identificate ma prove nienti dalle aiuole.
• Qualche cimice nel periodo autunnale.
• Ratti delle fogne (avvistamenti spo radici).
1) Irrorazione di un biocida non resi duale per eliminare eventuale traspor
to di scarafaggi. Tempo impiegato poco più di mezz'ora.
2) Eliminazione dei mobili e delle at trezzature.
3) Ristrutturazione edile, elettrica, ser ramenti, tinteggiatura ecc. ecc. 4) Trasloco dei mobili, piantine, qua dri ecc.
5) Sanificazione a 360°: - nuovo sistema di condizionamento dell’aria; - disinfezione ambientale con disin fettanti residuali e abbattenti affida ta all’impresa di pulizia; - disinfestazione anti blatte e inter venti di rat-proofing relativa ai locali sotterranei; - messa in opera di zanzariere di ot tima qualità, la cui manutenzione è stata affidata alla ditta di disinfezione; - posizionamento di erogatori di pro fumo all’essenza di pino nei bagni e di lavanda negli uffici. Alla profuma zione è stata data molta importanza e alla bisogna è stata chiamata una ditta specializzata; - inoltre è stata posizionata all’en trata una torretta di erogazione di disinfettante per le mani.
e le irrora con un olio dalle proprietà repellenti.
Scarafaggi: le blatte nere provenienti dalla fognatura non si sono più pre sentate probabilmente perché era ve nuto a mancare il richiamo degli sfridi alimentari e l’uso di un enzima prote olitico immesso nei WC ogni fine set timana. Le blattelle germaniche sono state monitorate con trappole a colla, ma non vi è stata alcuna cattura.
Formiche: la ristrutturazione e l’ado zione di porte e finestre a tenuta han no fatto sì che il problema non si ripre sentasse.
Cimice delle piante: l’uso dell’olio re pellente alle zanzariere e la tenuta dei serramenti sembra aver scongiurato il problema.
Ratti: non ci sono stati più avvistamenti.
Nell’entrare è messo in bella mostra un aerosolizzatore che ha due scopi: il primo è quello di essere usato alla chiusura del sabato sera, il secondo per rassicurare i clienti che la salubrità ambientale è un fattore prioritario, per cui non è assolutamente trascurato. Il funzionamento è temporizzato secon do le istruzioni d’uso dell’attrezzatura e le istruzioni in etichetta del disinfet tante regolarmente registrato;
Il passaggio da una realtà alimentare e una di terziario avanzato ha semplifi cato gli aspetti della lotta ai parassiti, e i risultati lo sottolineano.
In effetti, il mio intervento si è limita to a una verifica della congruità dei contratti, all’analisi critica dei biocidi indicati dalle ditte di servizio e alla pre vedibile efficacia del binomio aeroso lizzatore (ULV) e disinfettante.
Zanzare: il problema si è risolto con l’a dozione delle zanzariere; nei mesi caldi il disinfestatore ne controlla l’integrità
Un aspetto che mi ha colpito è stata l’attenzione alle profumazioni ambien tali che uno dei due soci ha supervisio nato personalmente. In effetti che la sensazione del livello igienico di un am biente passi anche dal naso è un aspet to condivisibile e spesso trascurato.
Alla sola vista i roditori su scitano timori e talvolta sgomento, specie se ven gono scorti all’interno de gli ambienti domestici. Con il fine di garantire ai propri clienti una rapida quanto efficace disinfestazione, Newpharm® ha puntato sul la diversificazione dell’offer ta del segmento topicidi. A sostegno dei consumato ri, oltre alla qualità intrinse ca dei prodotti, Newpharm associa i valori imprescindi bili di professionalità e com petenza, cosicché possano sentirsi a proprio agio du
rante gli interventi contro gli infestanti, anche tra le mura domestiche.
La continua ricerca di so luzioni all’avanguardia e di prodotti ad elevato li vello tecnologico, sprona Newpharm® a crescere con costanza, ma senza trala sciare la stabilità e l’impron ta pratica che ha sempre di stinto questo Gruppo. Recentemente si sono af facciate sul mercato nuove sostanze rodenticide aven ti modalità d’azione diver se dagli anticoagulanti. Tra queste emerge l’Alfacloralo
sio, una sostanza narcotica capace di agire sul sistema nervoso dell’infestante pro vocando un rallentamento generale del metabolismo, della respirazione, dell’atti vità celebrale e del battito cardiaco. I roditori si addor mentano, entrano in coma ed infine muoiono durante il sonno per ipotermia. L’azione rodenticida è mol to violenta e si esplica nel giro di brevissimo tempo, tanto da rendere le esche formulate con questa so stanza attiva ideali per azio ni correttive immediate.
FLASH GRAIN è un’esca rodenticida alternativa ai tradizionali anticoagulanti per il controllo del topo domestico (Mus musculus) dallo stadio giovanile a quello adulto all’interno degli edifici. Si presenta sottoforma di grano confezionato in buste singole da riporre all’interno di idonei erogatori d’esca.
DOSI
È un’esca rodenticida pronta all’uso ad altissima efficacia che agisce come depressore del sistema nervoso e convulsivo dei roditori. È adatto alla lotta al Mus musculus Si presenta in pratiche cartucce da 300 g.
Elevata infestazione: da 10 a 25 g di contenitori distanziati 3 metri l’uno dall’altro. Moderata infestazione: da 10 a 25 g di contenitori distanziati 5 metri l’uno dall’altro. Non aprire le buste e manipolarle con guanti monouso.
L’Alfacloralosio è un valido supporto per il controllo di topi e ratti negli ambienti interni. La sostanza attiva non dà luogo a fenomeni di resistenza e degrada spon taneamente trascorse 12 ore dall’assunzione, evitando ri schi di accumulo nella cate na alimentare tipici di altre sostanze attive. L’Alfacloralosio è la sostan za attiva contenuta nei for mulati RATTÌPRO, FLASH PASTE e FLASH GRAIN.
TALON® TRACK manifesta le stesse caratteristiche SOFT XT eccetto per l’assenza della sostanza
Si usa regolarmente per monitorare l’attività passare al trattamento con TALON® SOFT XT.
Trattamento del Topo domestico (Mus musculus): all’interno dell’apposito contenitore NEW STATION Trattamento di Ratti (Rattus norvegicus collocare 50 g di esca all’interno dell’apposito STATION CONTACT.
Distanziare le stazioni di avvelenamento 10 ispezionare a intervalli regolari.
Compatibile con: NEW STATION PRO, NEW STATION SMART.
Alfacloralosio 4%
Flash Grain® rappresenta una delle novità più significative nella gamma rodenticidi di Newpharm® per le stagioni 2022 e 2023. A base di Alfacloralosio, Flash Grain® è una risorsa di assoluto livello per risolvere in tempi brevissimi infestazioni di topi sia a livello domestico che civile. La sostanza attiva agisce come depressore del sistema nervoso in tempi clamorosamente rapidi. Dopo l’assunzione di Flash Grain®, in quantità inferiori rispetto ad altri rodenticidi della categoria degli anticoagulanti, il roditore sente il bisogno di riposare. Aumenta pertanto la sonnolenza che porterà l’infestante in un torpore dal quale non troverà risveglio. Il tutto può avvenire entro un’ora dal momento in cui si verifica l’assunzione della dose letale. L’azione fulminante di Flash Grain® garantisce la risoluzione rapida ed efficace delle infestazioni da topi che possono provocare seri danni ai materiali che potenziali malanni per la salute pubblica.
Q.tà: 12 pz × 300 g
Denatonio Benzoato: 0,001 g
2022
FLASH PASTE è un’esca rodenticida alternativa ai tradizionali anticoagulanti per il controllo del topo Mus musculus) dallo stadio giovanile a quello adulto all’interno degli edifici. Si presenta sottoforma di pasta fresca confezionata in buste singole da riporre
FLASH PASTE è un’esca rodenticida alternativa anticoagulanti per il controllo del topo domestico dallo stadio giovanile a quello adulto all’interno presenta sottoforma di pasta fresca confezionata da riporre all’interno di idonei erogatori d’esca.
Elevata infestazione: da 10 a 20 g di FLASH contenitori distanziati 3 metri l’uno dall’altro.
Moderata infestazione: da 10 a 20 g di FLASH contenitori distanziati 5 metri l’uno dall’altro.
buste
manipolarle con guanti
Innovativo e pratico contenitore.
Una vera alternativa ai tradizionali rodenticidi.
Grazie alla sua struttura e conformazione può accogliere al suo interno sia esche che trappole per la cattura dei roditori.
Gel rodentiticida a base di alfacloralosio con azione acuta e fulminante entro 24 ore, su roditori.
pulizia stradale efficiente, che presti attenzione alla struttura ambientale e della sua destinazione d'uso. Il servizio di igiene stradale ampiamen te inteso in genere prevede il lavaggio
Le principali attività di igiene ur bana possono essere suddivise in tre processi: raccolte differen ziate, raccolta rifiuti indifferenziati, e pulizia delle aree urbane. Queste attività svolgono un ruolo di pubblico interesse, ed è ne cessario che si svolgano sen za pericolo per la salute dell'uo mo e dell’ambiente, seguendo criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza. Quando si ha a che fare con un ambiente lavorativo complesso come quello che caratterizza l’igie ne urbana, è quindi necessa ria una approfondita valutazione dei rischi lavorativi, fondamen tale per predisporre adegua te misure di prevenzione e protezione, volte a migliorare le condizioni di lavoro evitando il più possibile il verificarsi di infortuni e incidenti ai danni degli operatori.
La pulizia stradale si colloca nell’ambi to dei servizi di igiene urbana e richie de l'impiego di attrezzature, automez zi e macchine specifiche, efficienti e affidabili.
Un programma di sanificazione strade, gestito da aziende competenti con at tività certificata, si avvale di macchine per pulizia stradale, automezzi e pro dotti capaci di garantire un servizio di
strade, la sanificazione di cassonetti e l'uso di macchine quali: spazzatri ci stradali, pulispiaggia, spargisale e sgombraneve, scope industriali.
Nei centri di raccolta rifiuti e nelle di scariche le pavimentazioni ricoprono un ruolo fondamentale, in quanto non solo devono resistere nel tempo al traf fico di mezzi pesanti, ma anche sop portare forti aggressioni chimiche ed evitare le contaminazioni di falda.
La scelta di un pavimento in asfalto è errata e dettata unicamente da moti vazioni economiche. Occorre preve dere un pavimento industriale in CLS con opportune resistenze meccaniche e chimiche.
Un classico pavimento industriale in calcestruzzo, avrebbe vita breve. I liquami ed i colaticci derivanti dal la fermentazione dei rifiuti organici, non sono solo potenzialmente in quinanti, ma anche fortemente corrosivi per le superfici in cemento; pertanto occorrerà prevedere la realizzazione di un pavimento costituito da calcestruzzo “speciale”, mo dificato chimicamente per renderlo impermeabile, idro fobico, con ottima resistenza agli aggressivi chimici e ai sali disgelanti.
È vivamente consigliabile inoltre la realizzazione di un pavimento industriale senza giunti, in quanto gli stessi sa rebbero fonte di sicura infiltra zione di liquami. Le sigillature in resina dei giunti di contrazione hanno una durata limitata nel tempo e non posso no quindi garantire impermeabilità. I colaticci, una volta infiltrati permarreb bero nel massetto di calcestruzzo, in nescando una costante aggressione chimica. La finitura superficiale, oltre che essere caricata con inerti ad alta resistenza all’abrasione come il corin done, dovrà essere ulteriormente trat tata con prodotti impermeabilizzanti e densificanti a base di silicati di litio.
FONTE: www.pavimentiindustriali.com
Per fare sì che i lavoratori operanti nel la filiera dei rifiuti urbani e dei servizi ambientali connessi possano svolgere in sicurezza le loro mansioni, è neces
sario il rispetto di comportamenti e norme che possono variare a seconda dell’attività svolta. Per quanto riguarda le operazioni preliminari di telonamen
to e stelonamento, se correttamente gestite e in condizioni normali tali ope razioni hanno VRMC medio (vedi box) poiché:
• si entra a far parte, temporaneamen te, di un ciclo di lavoro con contempo ranea presenza e attività di altri mezzi operativi, altri operatori, impianti com plessi;
• le condizioni ambientali possono es sere severe per la presenza di rumore, esalazioni, polveri;
• gli spazi operativi possono avere li mitazioni dovute alla presenza di talu ne strutture (portoni, cancelli, pilastri, fosse di scarico) oppure alle caratteri stiche del terreno (fronte attivo in di scarica, rampe sopraelevate);
• gli ambienti possono essere a mag gior rischio di incendio o di emergenza;
• le operazioni preliminari eseguite sul posto dal trasportatore comportano rischi specifici propri.
• incidenti tra mezzi operativi, tra mezzi operativi e strutture e tra mezzi operativi e personale interno: VRS me dio-alto;
• esposizione a contaminanti chimici o biologici presenti nel carico: VRS me dio-basso;
• esposizione a rumore: VRS medio;
• esposizione a situazioni di emergen za: VRS medio-basso;
• sbandamenti/ribaltamenti del mezzo durante lo scarramento per errata ma novra: VRS medio-basso;
• cadute da postazione sopraelevata durante il telonamento o lo stelona mento dei cassoni di trasporto: VRS medio-alto;
• sforzi muscolari eccessivi e scorretti nello stelonamento-telonamento: VRS medio-alto.
La dotazione minima dell’operatore è costituita dalla divisa da lavoro. I DPI necessari sono in funzione delle suc cessive operazioni: calzature da lavoro con suola antiscivolo e, preferibilmen te, antiperforazione, corpetto ad alta visibilità, guanti per rischi meccanici, chimici e biologici, eventuale elmetto protettivo in presenza di carichi so spesi o rischio di caduta materiali. Rispettare rigorosamente le indicazio ni di comportamento in vigore nel sito, sia per la circolazione e le modalità di sosta, sia per i divieti di accesso alle aree riservate o a maggior rischio. Avere una buona conoscenza delle procedure da adottare in caso di emer genza, in particolare di quelle dell’area specifica delle operazioni. Prima di ogni operazione che com porti l’abbandono del posto di guida, assicurare lo stazionamento sicuro del mezzo. In caso di emergenza o mal funzionamento del mezzo, interrom pere le operazioni e chiedere aiuto. Eseguire le movimentazioni con rapi dità adeguata, evitando manovre bru sche e repentine variazioni di velocità o di direzione. Prestare particolare at tenzione agli ingombri rappresentati dalle strutture architettoniche.
Nelle operazioni di telonamento e ste lonamento agire preferibilmente da terra, evitando l’accesso al cassone di trasporto; sganciare o agganciare una cinghia di fermo alla volta ed evitare di rilasciarla bruscamente.
Nel telonamento, ove non sia possibile agire da terra, utilizzare scale idonee e
ben ancorate, o salire con precauzione la scaletta dello scarrabile.
Cercare di rendere minimo e protetto con idonee calzature il calpestio dei ri fiuti stivati. Nello scarramento, evitare manovre brusche e verificare ingombri e spazi operativi a disposizione, con particolare riguardo alla presenza di altri mezzi o persone.
In sito di stoccaggio temporaneo, se correttamente gestita e in condizioni normali, l’operazione ha VRMC me dio-alto poiché:
• si entra a far parte, temporaneamen te, di un ciclo di lavoro con contempo ranea presenza e attività di altri mezzi operativi, altri operatori, impianti com plessi;
• le condizioni ambientali possono es sere severe per la presenza di rumore, esalazioni, polveri;
• gli spazi operativi possono avere li mitazioni dovute alla presenza di par ticolari strutture (portoni, cancelli, pi lastri, fosse di scarico);
• carico e scarico sono preceduti o se guiti da operazioni di movimentazione dei rifiuti tal quali o preselezionati;
• gli ambienti possono essere a mag gior rischio di incendio o di emergenza.
• incidenti tra mezzi e mezzi, tra mezzi e strutture, tra mezzi e operatori a ter ra, dovuti a insufficiente coordinamen to: VRS medio-alto;
• esposizione a concentrazioni local mente elevate di inquinanti e di rumo re: VRS medio-alto;
• incidenti in fase di movimentazione dei rifiuti, con caduta di carichi sospe si o caduta di materiali (ad esempio dove vi siano nastri trasportatori aper ti): VRS medio-alto.
Rispettare rigorosamente le indicazio ni di comportamento in vigore nel sito, sia per la circolazione e le modalità di sosta, sia per l’accesso alle aree di ca
La sigla VRMC (Valutazione di Rischio Media Complessiva) si riferisce alla totalità dei rischi presenti nell’intera operazione descritta, comprensiva di fasi e sottofasi.
La sigla VRS (Valutazione di Rischio Specifico) si rapporta in termini semiquantitativi alla singola tipologia di rischio presente in un’operazione, fase o sottofase particolare. Questi due indici si riferiscono a “condizioni normali o standard”, vale a dire a condizioni di lavoro senza particolari variabili di aggravamento e in presenza di normali livelli di presidio, di prevenzione e protezione.
rico/scarico/ movimentazione. Rispettare rigorosamente la segnale tica di sicurezza interna, compresa la segnaletica stradale, anche orizzontale. Avere una buona conoscenza del le procedure da adottare in caso di emergenza, in particolare per quanto riguarda le modalità di esodo dall’area delle operazioni. In caso di emergen za dovuta a incendio o a dispersione di sostanze, attenersi sempre alle pro cedure aziendali, seguendo le indica zioni fornite dagli addetti alla gestione emergenze del sito. Rispettare il divie to di accesso alle zone riservate.
In discarica, se correttamente gestita e in condizioni normali, l’operazione ha VRMC medio-alto poiché:
• si entra a far parte, temporaneamen te, di un ciclo di lavoro con contempo ranea presenza e attività di altri mezzi operativi e altri operatori;
• le condizioni ambientali sono par ticolarmente severe per la presen za di esalazioni, polveri e potenziali
contaminanti biologici associati;
• instabilità del terreno di manovra (fronte dei rifiuti compattati) e forti pendenze delle rampe di accesso vei colare;
• possibilità di condizioni climatiche avverse;
• presenza dei mezzi operativi di disca rica (come minimo una ruspa e un com pattatore) che formano il fronte attivo.
• incidenti tra mezzi: VRS medio-alto
• esposizione a concentrazioni local mente elevate di contaminanti biologi ci e a rumore: VRS medio-alto
• incidenti da ribaltamento del mezzo: VRS medio-alto
La dotazione minima è costituita dalla divisa da lavoro, i DPI necessari sono in funzione delle successive operazioni: calzature da lavoro con suola antiscivo lo e, preferibilmente, antiperforazione, corpetto ad alta visibilità, guanti per ri schi meccanici, chimici e biologici.
Rispettare rigorosamente la segnale tica di sicurezza interna, compresa la segnaletica stradale, anche orizzontale.
Avere una buona conoscenza del le procedure da adottare in caso di emergenza, in particolare per quanto riguarda le modalità di esodo dall’area delle operazioni.
In caso di emergenza dovuta a in cendio o a dispersione di sostanze contenute nei rifiuti trasportati o in compattamento, attenersi sempre alle procedure aziendali.
Rispettare il divieto di accesso alle zone riservate (scarpata del fronte attivo).
Se e quando ci si muove a piedi, fare la massima attenzione, soprattutto sullo strato recente dei rifiuti.
Correttamente gestita e in condizioni normali, l’operazione ha VRMC me dio-alto poiché:
• le operazioni comportano il contatto
• pre trattamento preliminare alla mo vimentazione interna (pressatura e le gatura, ecc.).
• esposizione a concentrazioni elevate di polveri contaminanti biologici/chi mici: VRS medio-alto;
• esposizione a rumore: VRS medio-alto; caduta di materiali dall’alto: VRS me dio-alto;
• caduta per dislivello nella pavimenta zione: VRS medio; interferenza con mezzi di movimenta zione interna: VRS medio-alto;
• impigliamento in sistemi di trasporto automatico (nastri trasportatori): VRS medio.
L’abbigliamento corretto per questa operazione è la divisa da lavoro. I DPI necessari sono: calzature di sicurezza con suola antiscivolo e antiperforazio ne e puntale antischiacciamento, cor petto ad alta visibilità, guanti per rischi meccanici, chimici e biologici, prote zione respiratoria (addetti alla cernita manuale), elmetto protettivo.
Indossare sempre e utilizzare corretta mente i dispositivi di protezione indi viduale.
Essere formati all’utilizzo degli impian ti di trasporto automatico, in partico lare ai sistemi di arresto di emergenza. Rispettare rigorosamente la segnaleti ca di sicurezza interna.
In caso di emergenza dovuta a incen dio o alla presenza di sostanze parti colari nei rifiuti preselezionati o sog getti a cernita, attenersi sempre alle procedure aziendali.
Rispettare rigorosamente le indicazio ni di comportamento in vigore nel sito, sia per la circolazione e le modalità di sosta, sia per l’accesso al fronte attivo. In particolare moderare la velocità di marcia e di manovra.
diretto con i rifiuti; le condizioni ambientali sono parti colarmente severe per la presenza di esalazioni, polveri e potenziali conta minanti biologici associati, rumore; presenza di impianti complessi per il trasporto (nastri), la cernita (vagli), il
In caso di dubbi in presenza di rifiuti anomali o sospetti, sospendere le ope razioni e chiedere assistenza.
Fonte: FISE - Federazione Imprese e Servizi, Manuale della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei servizi am bientali connessi
Floortek è la pavimentazione in post-tensione che per pri ma è stata realizzata in Italia da Tensofloor dopo un perio do di studi e sperimentazioni in collaborazione con l’Istitu to Italiano per il Calcestruz zo. La prima realizzazione in assoluto è stata per una pavi mentazione di 8.000 mq rea lizzata in Brianza nel 2005 e tuttora testimone in assoluto della validità del sistema; ad oggi, Tensofloor vanta più di 2.500.000 mq di pavimenta zioni postese realizzate, tutte visionabili.
La pavimentazione Floortek presenta diversi vantaggi:
• Una superficie monolitica
di grandi dimensioni (10.000 mq), senza nessun tipo di giunto;
• Nessun tipo di giunto si gnifica 10.000 mq di piastra unica e non 600 mq senza giunti, ma con i giunti di co struzione;
• Perfetta planarità, assenza di imbarcamenti;
• Impossibilità di fessurazioni;
• Conoscenza delle caratteri stiche meccaniche del calce struzzo ancor prima di por lo in opera, conferma delle stesse a 24h dal getto, a 72h e a 28 giorni.
Inoltre, questa pavimenta zione in post-tensione non presenta l'utilizzo di fibre
metalliche, fibre in propilene e rete elettrosaldata. Tutte caratteristiche, ormai con fermate da oltre 2.500.000 mq in opera, e che rendono Floortek la soluzione defi nitiva a tutti i problemi di pavimentazione industriale. Questa pavimentazione, la prima ad essere progettata, calcolata e, quindi, dimen sionata per le necessità della committenza, è la giusta so luzione per un grande nume ro di settori, come industria pesante, logistica, industria farmaceutica e alimentare, impianti sportivi e piattafor me ecologiche.
Tensofloor ha voluto mette re a punto la sua tecnologia di postensione realizzando una piattaforma ecologica Eco-Flooortek che può rag giungere i 10.000 mq ed ol
tre di superficie senza la ne cessità di avere alcun tipo di giunto di costruzione né, tan tomeno, di dilatazione. Da sempre le piattaforme ecologiche realizzate in cal cestruzzo hanno presentato innumerevoli problemi so prattutto per quanto concer ne le qualità del calcestruzzo, le sempre più innumerevoli fessurazioni e la necessità dei giunti di dilatazione (mai a tenuta nei confronti del per colato). Tale tecnologia è la risposta ai problemi che, da sempre, le piattaforme eco logiche hanno presentato: la non impermeabilità, la scarsa qualità del calcestruzzo e la presenza di fessurazioni. 10.000 mq e oltre di piattafor ma realizzata con Aeternu mCal, un calcestruzzo ad alte prestazioni, assolutamente impermeabile, resistente alle aggressioni chimiche e in particolar modo ai cloruri e ai solfati, con resistenze alla compressione che superano 60 MPa a 28 gg. L’assoluta assenza dei giunti e l’assoluta assenza della possibilità che si verifichino fessurazioni, as sieme alla elevatissima per formance dell’AeternumCal, fanno della nuova piattafor ma Eco-Flooortek quanto di più avanzato esistente attual mente sul mercato mondiale nel contesto ecologico. È la soluzione a tutte le ope re in calcestruzzo destinate a tale utilizzo.
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CS140 T e HP6000 compongono la gamma di spazzatrici stradali Comac, in grado di unire in una sola macchina le prestazioni di due. CS140 T con un contenitore di carico da 3,5 m3 e HP6000 con una capacità di 6 m3, rappresentano spazzatrici altamente performanti in grado di assicurare il massimo risultato qualitativo. Entrambe le spazzatrici Comac costituiscono modelli 4.0 «Ready» e sono quindi in linea con i requisiti tecnici richiesti dal Piano Nazionale Transizione 4.0 in termini di tecnologia, per permetterti di richiedere l’accesso alle agevolazioni fiscali dopo avere integrato la macchina al sistema azienda. Le agevolazioni previste dal Piano Transizione 4.0 saranno valide fino al 31 Dicembre 2022.
Comac per le sue spazzatrici ha progettato un sistema unico sul mercato, il Twin Action System, che combina i punti di forza dell’azione meccanica, per raccogliere i residui più consistenti e l’efficacia dell’azione aspirante per le polveri più fini per un risultato eccellente con una sola macchina e in un solo passaggio. L’elevata superficie filtrante e l’efficace sistema di diffusione dell’aria polverosa in arrivo su tutta la sua superficie assicurano continuità di prestazioni nel tempo.
+AZIONE MECCANICA (Raccoglie i rifiuti)
AZIONE ASPIRANTE (Cattura la polvere)
A differenza delle spazzatrici tradizionali, in CS140 T e HP6000 la funzione delle spazzole laterali è ausiliare, in quanto vengono impiegate solo lungo bordi e marciapiedi. Si riduce di conseguenza anche l’utilizzo dell’acqua, che interviene solo in forma nebulizzata e solo per controllare le polveri.
Un sistema unico sul mercato che fa risparmiare più di 150.000 litri d’acqua all’anno
3 posizioni per ottimizzare al massimo le diverse condizioni di lavoro
La fotografia di un settore ancora estremamente vivo e competitivo, che scommette sull’innovazione tecnologica, guardando con fiducia alla transizione 4.0 e al green PRODUTTIVITÀ
Il comparto economico del profes sional cleaning, stando ai risultati della ricerca di Cerved ON, com missionata e presentata da AFIDAMP, il settore del Cleaning Professionale gode di buona salute. Le previsioni delle aziende interpellate prevedono una crescita di fatturato che va ol tre il 40%. I punti di forza di questo ottimismo sono il ritorno di rapporti continuativi con la clientela e l’eleva ta specializzazione. Nel grande, com plessivo fatturato del settore, la ven dita di macchinari generava nel 2021 oltre 500 milioni di euro, posizionan dosi al secondo posto assoluto, alle spalle dei prodotti chimici. Con una quota del 24% sul totale complessi vo. È facile presumere che una parte consistente di questa ragguardevole somma, derivasse dalla commercia lizzazione delle spazzatrici, industriali e stradali - sia uomo a terra che con operatore a bordo. Del resto, proprio le macchine spazzatrici rappresenta no - subito dopo le lavasciuga pavi menti - l’anello forte della catena delle tecnologie per il pulito specializzato. Tutto ciò, nonostante le evidenti cri ticità emerse da tempo, alle quali si sono aggiunte le ben note, gravissime problematiche che tutti stiamo pesan temente vivendo da un anno a questa parte: a partire dall’aumento del co sto delle materie prime, passando per la guerra in Ucraina, fino ad arrivare alla terribile impennata della bolletta energetica, con gas e corrente elettri
ca alle stelle. Mentre pende sulla testa di produttori e cittadini l’incomben te Spada di Damocle dell’inflazione, ormai divenuta vera e propria reces sione conclamata. Nodi, sempre più ingarbugliati e difficili da sciogliere, che si sono aggiunti alle difficoltà del Sistema Paese, all’arretratezza della logistica, alla riduzione dei margini, ai ritardi nei pagamenti, alla concor renza sleale dei competitori sui mer cati esteri. A tutto ciò, gli imprenditori italiani hanno cercato di reagire con le armi di sempre: creatività del pro dotto, relazione continuativa, diretta e di fidelizzazione con il cliente, ele vata specializzazione, ottimale rap porto qualità prezzo, in questo caso delle spazzatrici, assistenza tempesti va. La centralità dei servizi associati alle macchine è elemento qualifican te dell’offerta e una caratteristica di stintiva di quella italiana, da sempre molto attenta alle esigenze del clien te. L’offerta, tuttavia, assume forme e caratteristiche differenziate caso per caso, anche se, in termini generali, i servizi di assistenza e manutenzione sono ormai una commodity, come la formazione, mentre emerge prepo tentemente la domanda di servizi fi nanziari, anche associata a contratti full-service di noleggio. Elemento essenziale, legato al difficile momento che stiamo vivendo, è quel lo delle fonti energetiche, di fronte al continuo lievitare del prezzo del gas e dell’energia elettrica: è evidente come
la lungimiranza di alcune aziende, che hanno investito da tempo sulle rinno vabili, dotando di impianti fotovoltaici i propri stabilimenti di produzione oggi risulti premiata alla grande. Il green ri mane un obiettivo di fondo, insieme all’innovazione tecnologica 4.0 e alla digitalizzazione, ma è fin troppo facile intravedere, con senso di realismo, un approccio al prezzo che punta ad un sano equilibrio costo qualità, da sem pre cavallo di battaglia delle nostre industrie. Lo stesso senso di realismo, ma anche un certo scetticismo perva de alcuni produttori di fronte alle atte se già in parte tradite del PNRR. Insomma, tanta “carne al fuoco”, ma anche incertezze e più che legittime preoccupazioni, pur a fronte di una cre scita complessiva di questa “nicchia” produttiva, che appare consolidata an che per l’anno che ormai, già volge al termine. Come di consueto, abbiamo raccolto le testimonianze dirette di al cune aziende, che hanno accettato di rispondere alle nostre domande.
Quali sono le vostre previsioni per l’anno in corso, tenendo conto dell’impatto dell’enorme aumento della bolletta energetica, della difficoltà di reperimento di materie prime e della guerra in Ucraina, con le conseguenti sanzioni economiche inflitte alla Russia?
“L’anno in corso - risponde Giovanni Ponissi, Category Manager Professional Kärcher - è senz’altro uno dei più
sfidanti da molto tempo, l’incertez za del contesto e tutte le difficoltà di approvvigionamento, di crescita inar restabile dei costi di materie prime, componenti, trasporti e, non ultimi, quelli energetici, comportano un im pegno serrato nella razionalizzazione delle risorse per contenere al massi mo gli impatti negativi sulle perfor mance e sulla redditività. Per quanto ci riguarda, pur nella complessità del momento, il dinamismo, la diversifica zione dei nostri mercati e la flessibilità della nostra struttura operativa hanno consentito una crescita soddisfacente. Il perdurare di una situazione globale quale quella attuale potrebbe porta re nel medio periodo ad un aggrava mento delle criticità già elevatissime per il mondo imprenditoriale; dunque, pur auspicando una svolta in positi vo al più presto, è necessario tenere alta l’attenzione e trovare le migliori opzioni di reazione. Noi ci preparia mo puntando alla massima efficienza, flessibilità e razionalizzazione dei pro cessi”. “Non possiamo negare - rispon de Raimondo Aldrovandi, Direttore Commerciale Italia del Gruppo IPC - che i significativi aumenti delle bol lette energetiche, che si sono già fatti sentire in questo periodo, avranno un grosso impatto sugli acquisti dell’ulti mo trimestre dell’anno in corso. Sino ad oggi i numeri sono stati positivi, ma la sensazione è che dovremo affronta re un fine anno difficile. Questo, ovvia
mente, vale sia per il mercato interno che per l’export”. “Come da previsioni - esordisce Dante Rossetti, Responsabile dell’Ufficio Marketing di La vorwash - il primo trimestre del 2022 ha mantenuto i ritmi di crescita regi strati nel 2021. Da aprile, anche a causa della guerra, i mercati hanno iniziato a rallentare. Come Lavor siamo riusciti a mantenere gli indici in positivo, ma il rallentamento è visibile. Troppi fattori macroeconomici da lei ricordati nella domanda stanno avendo un effetto negativo su dei mercati che comunque avevano bisogno di tranquillità dopo due anni di pandemia, ma così non è stato. Oggi ci aspettiamo di chiudere il 2022 con un dato allineato al dato 2021 senza ulteriore crescita”. “Fare previsioni - risponde Daniele Sambati, Sales Director di RCM - è oggettiva mente difficile e parlare di speranze non aiuta a prevedere: gli scenari pos sibili sono infatti molteplici ed intrec ciano le situazioni indicate nella do manda. L’evoluzione, in senso positivo o negativo, è legata proprio a queste combinazioni che potrebbero portare dalla recessione alla crescita”. “A cau sa dei rincari energetici e della difficol tà di reperire materie prime - afferma Enrica Ragazzo, Responsabile Marke ting MP-HT - consideriamo un leggero rallentamento nella produzione. Tale problematica si ripercuoterà sulle tem pistiche di evasione degli ordini, che fino ad oggi siamo riusciti a contenere
slittando le consegne di solo qualche settimana rispetto alle previsioni, ma non inciderà sulla nostra capacità di far fronte alle richieste in aumento da entrambi i comparti industriale e urba no sia in Italia che all’estero”. “Stiamo andando molto bene - commenta Vincenzo Guareschi Geddes da Filicaia, Amministratore Delegato di Tenax International - con un incremento sul 2021 di oltre il 30%. Potrebbe andare ancora meglio se i fornitori riuscissero ad assecondarci nelle nostre richieste, ma siamo ben consapevoli delle diffi coltà. Fortunatamente, per noi, quel lo russo è un mercato che ha contato sempre relativamente poco, quindi le sanzioni non ci preoccupano e, siamo in generale moderatamente ottimisti. Semmai, la criticità è legata al fatto che il nostro cliente pubblico, in Ita lia, punta principalmente, per cause di forza maggiore, all’economicità. Sulla scena internazionale, rispetto ai nostri competitor tedeschi, siamo convinti di essere ancora in grado di contenere l’impatto dei costi, ad esempio della componentistica. Una delle leve sulle quali facciamo molto affidamento è proprio la costante ricerca di fornitori alternativi. Forse, questo periodo con giunturale, così delicato e particolare, potrà offrire l’opportunità ai fornito ri italiani, specialmente per prodotti legati all’elettricità e all’elettronica, di imporsi sul mercato. Del resto, noi dall’Asia non acquistiamo quasi nulla,
tranne le celle delle batterie, dunque non siamo più di tanto preoccupati”.
“Le nostre previsioni a medio termine sono buone - interviene Alessandro Fiorentini, Export Manager dell’azienda Ing. O. Fiorentini. Siamo otti misti anche perché ci muoviamo al di fuori della logica delle multinazionali: la nostra offerta è just in time, come ci ha insegnato mio padre. Abbiamo dei magazzini pieni di materiali perché facciamo ordini a due anni, perciò non risentiamo della mancanza di materia prima. Certo, se dovesse destabilizzar si la situazione a Taiwan, le cose cam bierebbero. Per quanto riguarda, inve ce, la guerra in Ucraina, non ne stiamo assolutamente risentendo, pur avendo una nostra azienda in Russia: la Turchia ci consente di esportare e operare con quel Paese grazie alla triangolazio ne del mercato. Il nostro vantaggio in prospettiva, è che a seguito di quanto sta avvenendo, molte multinazionali nostre concorrenti hanno abbando
nato la Russia, il che ci ha consentito di aggiudicarci delle gare che, diver samente, non avremmo mai vinto. Mi permetto invece di segnalare un altro grosso problema: l’enorme difficoltà a reperire risorse umane, mancano gio vani disposti a lavorare, pur a fronte di una buona retribuzione, in ruoli chiave: dal magazziniere all’assistente, al com merciale. Sono fermamente convinto che la robotica non potrà mai sostitu ire il lavoro umano, ragion per cui au spico una decisa inversione di tenden
to un significativo posizionamento nel mercato, avvicinando un’interessante clientela. Il che ci fa sperare di saper cogliere le consistenti potenzialità of ferte da questo segmento produttivo, in cui crediamo molto”. “L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia - commenta Paolo Taoso, Strategic Marketing Manager di Comac - ha col pito fortemente anche il nostro cam po, Comac sta cercando di ottimizzare l’efficienza energetica delle sue linee produttive per ridurre gli sprechi e allo
In questi anni abbiamo assistito sem pre più alla crescita di aziende locali, più presenti sul territorio, in modo tale da sviluppare un mercato stabile e ri uscire allo stesso tempo a stare vicino ai clienti. L’impegno verso i clienti è uno dei punti cardine di Comac che da sempre cerca di soddisfarlo attraverso la realizzazione di soluzioni persona lizzate”. “La nostra azienda - interviene Fabrizio Pizzo, Area Manager prodot to Spazzatrici di FAIP - ha investito moltissimo nell’assistenza al cliente, nel post-vendita per far fronte al me glio a qualsiasi necessità. La situazione drammatica, per la nostra al pari di tut te le altre aziende del settore, è il prez zo, perché i costi delle materie prime e dei componenti che ci vengono propo sti dai nostri fornitori stanno aumentan do a dismisura di giorno in giorno. Con sideriamo inoltre che i nostri principali clienti sono le aziende della Pubblica Amministrazione, che operano in base a bilanci di previsione. Perciò, mentre prima fornivi una macchina spazzatrice stradale maturando un giusto margine, ora saresti costretto a venderla ad un prezzo maggiorato, non rispettando, magari, i tempi di consegna, date le ben note difficoltà. Il vero problema è
che oggi tutto il mondo che ci fornisce non dispone di centraline, componenti fondamentali per le nostre macchine. Fortunatamente l’imprenditore che è alla guida di FAIP, essendo molto at tento all’evoluzione del mercato, aveva fatto una serie di preziosi investimenti, rimpinguando le scorte nei nostri ma gazzini. Ciononostante, siamo perfetta mente consapevoli che i prossimi mesi saranno davvero molto duri”.
Quali conseguenze si stanno verificando e si potranno avere a bre ve-medio termine a causa di queste criticità, soprattutto per la problema tica energetica, per la vostra realtà? “L’impatto più evidente che la proble matica energetica pone alla produzio ne di macchine, nel caso specifico, alle spazzatrici - afferma Sambati - è l’au mento del costo dei componenti dovu to, a sua volta, all’incremento dei costi ai fornitori per la produzione di telai, stampi e componentistica varia. Tutto questo si traduce in un aumento dei prezzi e dell’inflazione. Come già detto in altre occasioni da molti analisti, que sta inflazione è oltretutto di tipo ‘catti vo’, perché non legata ad un aumento della domanda, cioè ad un segnale che
identifica una crescita, bensì ad un au mento dei costi di produzione senza che vi sia un parallelo aumento della domanda”. “Difficile fare delle previ sioni - interviene Ragazzo - perché in questo periodo si naviga un po’ a vista, certo è che questa incertezza non con tribuisce allo sviluppo, che necessita di punti saldi per guardare con fiducia al futuro”. “Possiamo dirci fortunati e previdenti - riprende Fiorentini - in quanto il problema energetico non ci riguarda, infatti da anni abbiamo do tato i capannoni del nostro sito pro duttivo di pannelli solari. Insomma, già da tempo abbiamo investito nel green, convinti che fosse doveroso e utile im boccare la strada della sostenibilità, per limitare al massimo l’impatto ambien tale. A distanza di tempo, devo rico noscere che si è trattato di una scelta lungimirante e vincente. Proseguiremo decisi in questa direzione anche ades so che l’azienda sta decisamente cre scendo: abbiamo infatti acquistato altri 18mila metri quadri di capannoni e sap piamo già che i nostri ragazzi potranno lavorare in condizioni ottimali in pro duzione anche durante l’estate, ad una temperatura adeguata”. “Le difficoltà - commenta Farinelli - sono ben note a tutti, ma sinceramente non gradisco il continuo lamentarsi, perché lo trovo sterile. Noi abbiamo sempre puntato sulla qualità al giusto prezzo. E siamo sempre stati premiati. La nostra azien da ha sempre puntato sulla sostenibili tà, investendo sul fotovoltaico. Il nostro stabilimento di produzione, non a caso, è immerso nel verde. Produciamo an che macchine a vapore, perché è una scelta sostenibile: con un litro d’acqua si producono mille litri a vapore. Que sto tipo di pulizia, come ben sappiamo, comporta risparmi notevoli anche sul costo del lavoro”.
Che possibili sviluppi, specie per l’export, si intravedono all’orizzonte? “RCM - riprende Sambati - vende quasi il 70% della propria produzione all’este ro che, essendo molto variegato, con sente di agire anche in mercati relati
vamente toccati in misura minore dalle situazioni descritte in precedenza. Di conseguenza, esclusi i mercati dell’Est Europa e, in parte, quelli europei, la si tuazione non dovrebbe essere molto influenzata per gli altri mercati dove RCM ha stabilito da decenni uno stan dard di qualità tuttora riconosciuto”. “Senz’altro positivi - riprende Ragazzo - perché nei Paesi della fascia centrale Europea la domanda dei nostri pro dotti è da anni costante e in aumen to”. “L’export ci conforta decisamente - ammette Geddes da Filicaia - anche quest’anno realizzeremo il 94% del nostro fatturato con le esportazioni: Spagna, Francia ed altri Paesi UE sono mercati storici. Ci stiamo presentando con ottime speranze e abbiamo inizia to a lavorare in Medio Oriente, specie in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi. Negli Stati di questa importante area geografica ed economica, il problema principale da affrontare è squisitamen te ambientale, perché Tenax Interna tional produce solo spazzatrici elettri che. Dunque, dobbiamo creare modelli in grado di operare al meglio in luoghi estremamente caldi, sabbiosi e polve rosi. Le macchine elettriche, in questo contesto, si stanno affacciando ades so. Nelle prossime settimane saremo in Arabia Saudita per avere un primo incontro, che crediamo possa andare a buon fine, anche perché il green, in quel Paese si sta affacciando soltanto adesso”. “Da un po’ di tempo - precisa Fiorentini - per noi si sono aperte in teressanti prospettive di esportazione sui mercati asiatici e nel Medio Orien te. A breve partirò per una partnership commerciale che mi condurrà nei Pae si Arabi, dove mi tratterrò per circa un mese. Sono fermamente convinto che per una piccola realtà come la nostra questa rappresenti una ghiotta occa sione per seminare, puntando sulle re lazioni interpersonali”. “Noi copriamo il mondo intero - interviene Farinelli abbiamo rivenditori sparsi nelle Ame riche, nelle Filippine, in Indonesia e Au stralia. Ci stiamo affacciando all’export
internazionale anche con le spazzatrici uomo a terra, convinti di poter ottene re un grande successo”.
Veniamo, in generale, alle richieste del mercato: quali sono i plus che ca ratterizzano le vostre macchine e le rendono oggi particolarmente com petitive?
“La qualità costruttiva, la robustezza, l’affidabilità, le prestazioni e la soste nibilità ambientale - risponde Ponissi - “sono i punti di riferimento che gui dano da sempre le nostre attività di sviluppo prodotto, con un costante investimento nella ricerca di soluzio ni innovative per renderli sempre più facili all’uso, per ridurre e semplifica re la manutenzione, per aumentare l’efficienza operativa”. “L’esperienza di oltre 50 anni che RCM ha costruito con la passione e la competenza tipica delle persone che vivono nella Motor Valley - dice Sambati - ha portato l’a zienda a divenire uno standard per il mercato stesso al punto di essere più
volte presa come esempio. Il carico posteriore e la conseguente facilità di guida, l’alta capacità filtrante che ren de l’aria più pulita, la semplicità nella manutenzione e l’affidabilità consoli data nei decenni, rendono le spazza trici RCM non solo uno strumento di la voro realmente efficace, ma diventano un investimento finanziario in quanto il loro valore usato tende a restare alto per molti anni dall’acquisto. Ne è un esempio l’ultima nata in casa RCM, la Boxer Plus, che ha avuto un immediato successo sia sul mercato interno che su quelli esteri”. “Quello che i clienti di MP-HP continuano a confermarci ed apprezzare dei nostri macchina ri - riprende Ragazzo - in primis, è la semplicità nelle operazioni di manu tenzione: le nostre spazzatrici sono dotate di componenti di qualità certi ficata e sono tutti facilmente accessi bili, ispezionabili e sostituibili. Questo permette anche a operatori non spe cializzati di fare operazioni di manu tenzione senza richiedere l’intervento
di un tecnico. I nostri interventi di assi stenza infatti oggigiorno sono al 90% per via telematica, tramite telefono, whatsapp e video; seguiamo il cliente passo dopo passo riuscendo a dare ri sposte immediate, così da consentirgli di rimettere subito al lavoro il proprio macchinario. Altri plus, sempre gradi ti dai nostri clienti, sono l’affidabilità e la possibilità di personalizzazione: essendo una realtà produttiva conte nuta e costruendo le nostre spazzatrici con il telaio in metallo, senza ricorrere allo stampaggio in rotazionale siamo capaci di personalizzarle, in modo da poter adattare la macchina alle speci fiche esigenze della clientela”. “Tenax International - risponde Geddes da Filicaia - è un’azienda giovane, dina mica, che guarda al futuro e trasmet te fiducia anche alla propria clientela.
Ogni sfida da noi viene vista come una preziosa opportunità di migliorare, ascoltando le esigenze di ogni cliente per trasformarle in risposte mirate e competitive”. “Stiamo progettando e costruendo nuovi modelli di spazzatri ce all’insegna dell’innovazione - spiega Fiorentini - in particolare sulla tecno logia legata all’idrogeno. A dire il vero, non abbiamo inventato niente perché c’era già. Del resto, come ha affermato recentemente il presidente di Toyota Motor Corporation, Akio Toyoda, il mo tore elettrico è stato troppo sopravva lutato. Del resto, se in un prossimo fu turo tutte le autovetture e le macchine fossero elettriche, ovviamente, non sa rebbe sostenibile la loro alimentazio ne. Noi crediamo che questo sia l’indi rizzo migliore: investire sull’idrogeno, puntando su motori che inquinino
meno di quelli elettrici. È un plus, che si aggiunge al nostro grande impegno sulle energie rinnovabili”. “Le richieste del mercato - precisa Rossetti - sono orientate verso una gamma completa, rapporto qualità/prezzo importante e servizio di assistenza post-vendita ga rantito in tutto il mondo. Queste sono le 3 chiavi del successo della gamma di spazzatrici Lavor. Da produttori abbia mo poi la fortuna di poter gestire con flessibilità e rapidità qualsiasi richiesta di personalizzazione prodotto”. “Sicu ramente - sottolinea Aldrovandi - le tecnologie che rispondono al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza tran sizione 4.0 costituiscono, anche per le spazzatrici uomo a bordo, un plus im portante. La possibilità di avere all’in terno della macchina dei portali web di ‘fleet management’ che consentano agli operatori di controllare e gestire a distanza la propria macchina o la flotta di macchine, permette di migliorare le performance produttive, garantendo allo stesso tempo maggiore efficienza energetica ed ambientale”. “Le spaz zatrici Comac - precisa Taoso - sono macchine altamente performanti in quanto grazie al Sistema Twin Action, progettato da Comac, riescono a com binare la forza dell’azione meccanica, per raccogliere i residui più consistenti e l’efficacia dell’azione aspirante per le polveri più fini, garantendo così risul tati eccellenti con una sola macchina e in un solo passaggio. Nei nostri mo delli la funzione delle spazzole laterali è ausiliare, in quanto vengono impie gate solo lungo bordi e marciapiedi. Si riduce di conseguenza anche l’utilizzo dell’acqua, che interviene solo in for ma nebulizzata e solo per controlla re le polveri, senza bagnare il suolo, questo permette di risparmiare più di 150.000 litri di acqua all’anno. CS140 T e HP6000 sono modelli 4.0 Ready in linea con i requisiti tecnici richiesti dal Piano Nazionale Transizione 4.0 in termini di tecnologia, per permettere ai clienti italiani di richiedere l’accesso alle agevolazioni fiscali”.
MILLE PLUS è la motoscopa progettata e costruita per affrontare nel tempo i lavori più impegnativi: componenti affidabili e soluzioni tecniche semplici ne fanno una macchina robusta per un investimento che dura nel tempo. Rispetto alla storica MILLE sono ulteriormente migliorati il controllo della polvere sulle spazzole, la capacità di carico del contenitore, la rapidità di manutenzione e non per ultimo, il confort di guida per l’operatore. Disponibile nelle versioni elettrica, benzina/gas e diesel.
Quali sono i filoni che il vostro settore ricerca e sviluppo sta portando avanti guardando all’immediato futuro?
“Ulteriore sviluppo delle soluzioni elettriche, macchine combinate che aumentano l’efficienza riducendo i tempi di pulizia”, risponde Ponissi. “I filoni - riconosce Sambati - oggi non possono che essere proprio quelli suddetti, ovvero risparmio energeti co e sostenibilità ambientale. Il nostro R&D studia da sempre soluzioni che consentano il minor consumo pos sibile di energia (Energy Saver) e la circolarità nella vita del prodotto uti lizzando il più possibile materiale rici clabile”.
“In MP-HT - risponde Ragazzo - da anni la progettazione verte su mac chine completamente elettriche. I progetti di ricerca e sviluppo sono orientati verso questa direzione: at tenzione all’ambiente sia in termini di alimentazione delle spazzatrici, sia sulla scelta di materie prime che du rino a lungo e che siano facilmente riciclabili (i nostri macchinari, dal te laio in metallo, sono riciclabili al 95%) sia in merito all’efficienza filtrante per garantire una reimmissione nell’aria di aria pulita. Per noi è importante offrire delle macchine solide, affidabili e so prattutto sicure sia per chi le usa sia per le persone attorno a cui lavorano”. “Le nostre spazzatrici elettriche - in terviene Geddes da Filicaia - offrono un buon rapporto qualità-prezzo. Per quanto concerne il risparmio energe tico, Tenax International è impegna ta ad ampliare la gamma, proprio in questa direzione. Siamo stati la prima società al mondo, nata in Italia, con la mission di concepire, progettare e produrre macchine spazzatrici e lava strade a basso voltaggio, interamente elettriche. Con oltre trentacinque anni di esperienza, un inestimabile know how e ben oltre settecento macchine vendute e assistite nei cinque Con tinenti e oltre quarantadue Paesi, la nostra azienda è specializzata nella re alizzazione di modelli all’avanguardia,
alimentati con energia pulita, in grado di fornire prestazioni davvero straordi narie. Recentemente abbiamo presen tato la macchina spazzatrice stradale uomo a bordo da 5 metri cubi elet trica, ma la vera priorità per noi resta senz’altro l’ampliamento della gamma. Nostro obiettivo poi è quello di im plementare i sistemi di monitoraggio delle macchine da remoto, in modo da sviluppare sempre più la cosiddetta manutenzione predittiva”. “Come già detto - afferma Fiorentini - noi credia mo che il futuro sia legato all’idrogeno. Il nostro settore ricerca e sviluppo sta lavorando alacremente per progettare macchine spazzatrici perfettamente green, alimentate da energie rinnova bili. Insomma, se il quotidiano basato sulle classiche tecnologie ci consente di sopravvivere bene, è fondamentale pensare al domani che già bussa alle porte. Credo che la nostra azienda lo stia facendo al meglio”.
“Per quanto riguarda il settore delle spazzatrici - afferma Rossetti - vedia mo che i mercati riconoscono ancora come punto di forza il rapporto qua lità/prezzo come il valore più impor tante. Si inizia a vedere in qualche fiera un accenno a prodotti con attenzione ai consumi e alla sostenibilità ambien tale”. “Sono appunto le esigenze di risparmio sui consumi, di energia ed acqua - chiarisce Aldrovandi unita mente all’approccio sostenibile per un ridotto impatto ambientale a determi nare e definire gli aspetti più innovativi delle nostre macchine: dispositivi per un maggior controllo dei consumi, tec nologie e studi ergonomici per salva guardare la sicurezza degli operatori, plastiche riciclate/riciclabili ed anti batteriche per salvaguardare l’ambien te in cui viviamo. Infine, ma non ultimi per importanza, l’utilizzo di filtri HEPA nei nostri aspiratori ad alta capacità fil trante per bloccare le particelle inqui nanti e rendere l’aria che respiriamo più salubre, soprattutto ora che abbia mo dovuto confrontarci con un terri bile virus”. “Potenti versatili e facili da
utilizzare - risponde Taoso - le spazza trici stradali di Comac sono la soluzio ne ideale per la pulizia di aree urbane o industriali. Grazie alle tecnologie di cui sono dotate garantiscono alte pre stazioni, facendo sempre attenzione al rispetto dell’ambiente. Ad esempio la speciale configurazione coassiale della turbina permette di ridurre gli sprechi di energia dovuti alla trasmissione e inoltre garantisce minore rumorosità e minore manutenzione. O il sistema Easy Fleet accessibile in tempo reale da qualsiasi luogo consultabile trami te smartphone, tablet e PC. In questo modo è possibile avere accesso a una panoramica completa ed aggiornata in tempo reale della spazzatrice. Da sempre Comac è attenta all’am biente, per questo ha completato il percorso volontario per l’ottenimen to di due importanti certificazioni: la ISO 14067 e la SA 8000”. “Tutti par lano di green economy e investimen ti sull’elettrico - afferma Pizzo - una linea di sviluppo verso la quale anche FAIP si è orientata con il massimo im pegno, da alcuni anni, però bisogna essere consapevoli che, almeno per quanto concerne il mercato italiano, nel quale noi operiamo in maniera pressoché esclusiva, se si propon gono alle aziende pubbliche modelli di spazzatrici stradali che, oltre ad elevate prestazioni, sono elettriche e perfettamente sostenibili, l’offerta ri sulta fortemente penalizzata dal fat tore prezzo.
La risposta è sempre la stessa: un rifiu to in quanto non ci sono soldi abba stanza per pagarla. Il lavoro c’è, in quanto l’attenzione per il ruolo strate gico delle spazzatrici stradali nell’am bito dell’igiene urbana è ormai conso lidato, ma mancano purtroppo le risorse da parte delle PA, ormai quasi impossibilitate a garantire l’erogazione di servizi essenziali, come la pulizia delle strade o la raccolta e smaltimen to dei rifiuti, a seguito dell’aumento esponenziale del costo del carburante, in particolare del gasolio”.
HP6000 di Comac è una spazzatrice stradale altamente performante che unisce in un’unica macchina le prestazioni di due godendo dei benefici dell’azione combinata meccanica e aspirante.
Ideale per la pulizia di aree urbane e industriali, grazie al sistema sterzante integrale sulle quattro ruote, HP6000 è in grado di muoversi con agilità e operare anche a ridosso di pareti o recinzioni, garantendo nello stesso tempo la massima stabilità del veicolo.
Il cassone di raccolta molto ampio permette numerose ore di lavoro continuativo senza soste, la cabina è comoda nella guida, molto luminosa e ampiamente vetrata per consentire all’operatore una completa visibilità esterna.
Spazzatrici dalle ottime prestazioni
Per la pulizia urbana, la società Macroclean, del gruppo RCM, è in grado di proporre una serie di spazzatrici stradali con una capacità di contenitore di più di 6 m3 con una velocità massima fino a 42 km/h. Garantire la pulizia di strade, piazze, parcheggi pubblici e centri storici vuol dire assicurare un servizio accurato e costante nell’arco di tutto l’anno senza incidere negativamente sulla vivibilità della città, sul benessere di cittadini e la sicurezza degli operatori. La tecnologia dei modelli progettati per operare in questo particolare contesto è orientata a quattro obiettivi principali: semplicità d’uso, riduzione dei consumi, basso impatto ambientale, rapido ritorno dell’investimento.
Atomizzatore ELITE a batteria
Creato per soddisfare le richieste dei clienti più esigenti, il modello di atomizzatore ELITE di Spray Team rappresenta il top di gamma nelle versioni per pick-up.
Questo apparato è personalizzabile scegliendo tra un’ampia disponibilità di diversi accessori che permettono una configurazione a misura delle diverse esigenze, valutando soprattutto le differenti tipologie di trattamenti da eseguire. Dal semplice intervento “anti-zanzare” a trattamenti più specifici effettuati ad altezze considerevoli. La versione a batteria del modello ELITE conferma un ulteriore passo avanti verso la concezione di atomizzatore del futuro.
Quando è cambiato il mondo? Non esiste una sola risposta, potremmo dire quando l’Uomo ha scoperto il fuoco, in fondo si tratta della realizzazione della prima forma di energia a nostra disposizione. Oppure quando i nostri antenati hanno realizzato la ruota Graziano Dassi
Culex pipiens molestusNello scrivere questo resocon to sarei portato a sottolineare l’importanza della comunica zione. Prima con la parola, poi coi nu meri per arrivare ad Internet passando da Sasso Marconi con la prima trasmis sione senza fili. Sia come sia molte del le notizie di seguito riportate sono sta te realizzate per mezzo del telefonino. Sembra ieri che ci inviavamo via fax le fotocopie delle foglie danneggiate dai microlepidotteri minatori [ad es. il minatore fogliare dei Fruttiferi Phyllo norycter (= Lithocolletis) pomonella e ci sembrava già di disporre di un mez zo tecnologico avanzatissimo e non sono passati molti anni!
La prima affermazione con cui il clien te ha esordito è stata: “Abbiamo da sempre un problema di zanzare, pos sibile che non ci sia una soluzione?!”. Così ci è stato riportato e poi hanno fatto seguito altre affermazioni più cir costanziate: Superficie totale di poco superiore ai 2 ha (quasi un isolato ≈ (400 x 500) m in periferia.
Il lato Sud, fronte strada poco traffica ta, è recintato con una rete e una siepe di lauro (Laurocerasus prunus) in buo no stato vegetativo. L’altezza supera di poco i 2 m.
Nel lato Ovest, in parte recintato sen za siepe, vi è l’entrata carrabile dello sporting più la palazzina degli uffici, spogliatoi, servizi e docce, più un pic colo bar-ristorante e scantinato che fa da magazzino, locale officina. Oltre la palazzina, la struttura continua con un muro dove all’esterno c’è un picco lo parcheggio e all’interno una siepe sempre di lauro piuttosto malconcia e l’area rifiuti (recintata). Il tutto fa fron te a una strada assai frequentata. Il lato Nord (con andamento curvili neo) è recintato da una rete alta poco meno di 3 m e una siepe in cui si tro va sia il lauro, sia del falso gelsomino (Rhincospermum Jasminoides o Tra
chelospermum Jasminoides) quest’ul timo molto rigoglioso. Vi sono anche il maggior numero di piloni per l’illu minazione e 6 tigli (Tilia chordata) in ottima salute con un’altezza superiore ai 15 m, collocati a pianta triangolare in modo da creare un’area ben om breggiata e molto frequentata. Vi sono anche alcuni piccoli olmi piuttosto pic coli (altezza fra i 3 e i 4 m), venduti e messi a dimora come bagolari (Celtis australis); se così fosse alla potatura si potrebbero ricavare degli splendidi archi. I bagolari e i tassi (Taxus bacata) furono le essenze legnose con cui l’an tica Royal Navy realizzava i suoi archi di arrembaggio. Oltre il confine vi sono delle villette.
Il lato Est è recintato da una rete di cir ca 3 m senza siepi e confina con delle aree incolte e alcune fabbriche medio piccole. Nelle intenzioni vi è quella di mettere a dimora del falso gelsomi no; vi sono anche due siliquastri detti anche alberi di Giuda (Cercis siliqua strum) e 3 ornielli (Fraxinus ornus).
Sono a dimora da una decina d’anni ma non sono cresciuti più di tanto ≈ 4 m i primi e poco più i secondi. Nell’area interna oltre alle strutture sportive vi sono strade asfaltate in cui è vietato transitare con autoveicoli non autorizzati e aiuole fiorite nella bella stagione con inserimenti di essenze sempreverdi.
I dati sono stati forniti dal factotum (se ho ben capito agrotecnico) che ha come compito prioritario quello della manutenzione del verde e di so vrintendere alle ditte di servizio oltre a gestire i tanti piccoli problemi rela
tivi a piccoli guasti e contrattempi. Ha anche seguito ben quattro corsi di pronto soccorso (due organizzati dal la Croce Rossa locale) e mi pare che si occupi anche della sicurezza (con trovoglia). Sia detto per inciso che ha quasi sessant’anni portati bene e mi è parso di capire che ama il suo lavoro. È stato preciso nel descrivere telefoni camente lo stato dell’arte, ha sottoli neato l’aumento del problema zanzare senza esprimere giudizi malevoli nei confronti degli interventi fatti ma, du rante il sopralluogo, mi è parso deciso nel voler prendere in mano la situa zione cercando di capire quali erano i punti critici. Rimarcando che da una parte il problema “doveva” trovare una soluzione e dall’altra il risultato doveva essere raggiunto con un tetto di spesa ragionevole. Come dire la quadratura del cerchio!
Ormai l’esperienza mi porta a valutare gli aspetti umani del mio quasi secola re operare nel settore dell’Ars disinfe standi e il sig. Beppe (nome di fanta sia) meritava di essere conosciuto.
La classificazione delle zanzare può essere circoscritta con molta atten dibilità alla Culex pipiens molestus al genere Aedes fra cui sicuramente l’A. albopictus senza però poter escludere altre Aedes a cui si affianca una pic cola zanzara dalle abitudini serotine di livrea scura (quasi nera), di piccole dimensioni e dal volo quasi silenzioso. Ho prestato un aspiratore al sig. Bep pe e se mi fornirà qualche esemplare lo invierò a qualche entomologo amico. Ormai come zanzarologo ci ho perso la mano (e anche l’occhio).
L’incontro con il titolare della piccola azienda di disinfestazione e il sig. Bep pe aveva come ordine del giorno l’ana lisi di ciò che era stato fatto e quello di attivare delle azioni migliorative.
Ad una valutazione relativa a dove, come, quando, emergeva che la lotta larvicida era effettuata praticamente in ogni sito: tombini, sottovasi e rista gni d’acqua conseguenti alle piogge (durante la stagione invero poche).
Non erano state collocate trappole per zanzare da esterni però ai primi di ago sto sono state posizionate 4 ovi-trap pole e in tre si erano riscontrate pre senze di uova di “tigre” (mediamente una dozzina e mezza).
Premesso che la stagione era avanzata (primi di agosto) per la lotta adulticida si è scatenata una specie di riunione di
condominio. Una cosa era certa perché il problema doveva essere ricondotto a livelli sopportabili. Però i ma e i se era no numerosi. I dove, il come, il quan do, gli aspetti normativi, di sicurezza e i quasi certi allarmismi piovevano sul tavolo a mitraglia.
Il Conium maculatum ricco della neurotossica coniina e altri alcaloidi velenosi (conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina) noto anche come cicuta maggiore da cui fu ricavato l’infuso somministrato al filosofo greco Socrate che ne morì, come noto, al canto del gallo. Un’altra specie di cicuta quella acquatica (Cicuta virosa), anch’essa ricca di alcaloidi velenosi, è utilizzata in omeopatia a riprova che è la dose a fare il veleno.
Dopo un po’ si è deciso di valutare gli aspetti normativi concentrandosi sul testo dell’etichetta; per la sicurezza a livello ambientale bisognava eliminare il rischio delle derive e per farlo era ne cessaria una scelta oculata dell’attrez zatura per l’erogazione della sospen sione insetticida; per gli allarmismi si riteneva di concentrarsi su attrezzatu re il più silenziose possibili.
La scelta del biocida (testo etichetta) risultò relativamente facile in quanto si sarebbe utilizzato un formulato a base di estratto naturale di piretro per evi tare residui indesiderati. Il testo dell’e tichetta consentiva di trattare il verde ornamentale. L’efficacia nel tempo, per la mancanza di effetto residuale, sarebbe stata “misurata” dal nume ro delle lamentele. Nel caso i risultati fossero risultati insufficienti si sarebbe corso ai ripari.
Per la sicurezza ambientale, la scelta del biocida garantiva un rapporto ri schio/beneficio ottimale, restava da risolvere il problema delle derive. Il ti tolare dell’azienda avrebbe messo in campo un mini atomizzatore a batteria di cui garantiva la silenziosità. Facile da muovere in quanto leggero (50 kg) dotato di 2 ruote fisse, 2 ruote pivo tanti di maggior diametro. Il tutto era dotato di un avvolgitubo manuale, di una manichetta di 20 m e di una lancia speciale dal getto regolabile. La capa cità del serbatoio era di 80 l e la pres sione di esercizio arrivava a 4,5 bar (il che garantiva di produrre una rosa di micro-gocce di diametri variabili in funzione della necessità operativa). Per affrontare i possibili allarmismi è necessaria una premessa: direi che dovremmo distinguere fra la profes sionalità (sempre prudente) e grida di allarme “preconcette”. Mi rifaccio alle
“bugiardine” dei medicinali che sem pre riportano, fra le altre indicazioni, il capitolo “effetti indesiderati” il che li rende comunque utili se utilizzati nel giusto modo. È anche vero che navi gando si trovano notizie catastrofiche sull’utilizzo di qual si voglia principio attivo. La mia tesi non si basa sull’as sunto “in media stat virtus” (sia per scelta del farmaco, del tipo di sommi nistrazione e nei tempi e durata del la cura). Ogni tesi ha diritto di essere espressa, ma un poco di autocritica e rigore metodologico non guasterebbe. Fatta questa premessa, nel contesto analizzato la scelta di utilizzare un ato mizzatore elettrico, silenzioso, di pic cola dimensione e in grado di non cre are derive indesiderate ha raggiunto l’obiettivo. Tutto si è svolto senza cla mori inutili, senza proteste, fatte salve quelle delle zanzare.
Non ci resta che riassumere il dove come e quando: Numero degli operatori: 2 (un PCO e un addetto alla manutenzione del verde al centro sportivo). Supervisio ne: il già citato sig. Beppe. N° di ore stimate: 4. Velocità media di avanza mento: ≈ 2 km/h. Tempo di esecuzione del primo trattamento: 6 h; Tempo di esecuzione a regime: 3 – 4 h. Concen trazione d’uso: 1%; Dosaggio unitario medio su vegetazione: 20 ml/m² (fra il basso e medio volume = 200 l/ha); Ø medio apparente: 40 – 50 µm; h di erogazione su piante di alto fusto: ≈ 4 m; dosaggio unitario medio spaziale: 1 p.p.m.; h di erogazione: ≈ 4 m; Ø medio apparente:
20 µm.
I primi risultati sono stati ritenuti sod disfacenti dal punto di vista tecnico mentre dal punto di vista economico troppo elevati (sia pure giustificati dall’emergenza). Trattative in tal senso sono state messe a calendario per il prossimo novembre comprensive delle disdette formali dei contratti in essere per mettere in atto le rinegoziazioni in un clima privo di urgenze.
Specializzata nella costruzione di macchine per la disinfestazione urbana e per il trattamento del verde pubblico e privato, SPRAY TEAM propone una vasta serie di macchine che permettono di far fronte ai piccoli e grandi interventi come la saturazione d’ambiente con termo nebbia o ULV nebbia fredda.
Grazie ad un controllo completo del processo produttivo è in grado di garantire ai propri clienti la massima affidabilità su tutta la gamma dei prodotti.
SPRAY TEAM essendo una ditta certificata, intende applicare e migliorare costantemente il proprio Sistema di Gestione della Qualità aziendale, in riferimento alla norma UNI EN ISO 9001:2008.
“Respirare aria pulita. L’importanza dell’igiene aeraulica nella vita di tutti i giorni” è il titolo del libro di Andrea Casa – Chairman dell’International Affairs Committee e membro del Consiglio di Amministrazione di NADCA (National Air Duct Cleaners Association) e Presidente Emerito di A.I.I.S.A. (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici) – edito da Mondadori, che illustra il ruolo cruciale di una corretta sorveglianza e igiene degli impianti di trattamento aria in relazione alla qualità dell’aria indoor.
Il volume è disponibile nelle principali librerie e sui siti di vendita online (Amazon, IBS, Hoepli, Feltrinelli, Libreria Universitaria), oltre che sulla piattaforma e-commerce della Casa Editrice, anche in versione e-book.
generalmente uniforme e un’eziologia ben identificata: batteri, miceti, virus e contaminanti chimici. I sintomi si pre sentano in una bassa percentuale degli occupanti dell’edificio, ma per la guari gione del paziente è necessario un tempo prolungato e un’adeguata terapia farma cologica”.
Quali scopi si propone di raggiungere con la pubblicazione del suo libro?
La necessità di respirare aria salubre nei luoghi di vita e di lavoro, posta al cen tro dell’attenzione dalla diffusione del la malattia da coronavirus SARS CoV-2, purtroppo, è ancora troppo sottovalu tata, così come la cultura di quanto sia rilevante la corretta igiene dei sistemi di trattamento dell’aria in locali al chiuso nei quali tutti noi trascorriamo ogni gior no tante ore della nostra vita. Abbiamo incontrato Andrea Casa, uno dei mas simi esperti italiani in materia di igiene aeraulica, autore del libro “Respirare Aria Pulita” per approfondire alcuni aspetti di questo interessante e stimolante volume che si fa leggere tutto d’un fiato.
La pandemia da SARS CoV 2 ha ri chiamato l’attenzione di opinione pubblica e istituzioni sulla problema tica dell’igiene, compresa quella delle condotte aerauliche: ritiene che vi si ano le condizioni per un cambiamen to di mentalità e una maggiore e più diffusa consapevolezza?
“Durante la pandemia ho sentito dire di tutto sull’aria indoor, soprattutto nei pri mi mesi. C’è stata una richiesta enorme del mercato per le sanificazioni, ma an che una grande confusione. Scrivendo il libro Respirare aria pulita ho colto questa occasione per fare chiarezza su argomen ti che, troppo spesso, sono stati trattati
con superficialità. La pandemia ha po sto maggiore attenzione sull’importanza dell’aria, infatti oggi c’è molta più consa pevolezza sul tema, ma c’è ancora tanto lavoro da fare”.
Nel suo libro lei fornisce dei dati assai preoccupanti sugli effetti dell’inqui namento indoor: gli inquinanti di un ambiente “al chiuso”, possono essere addirittura da 2 a 5 volte superiori ri spetto ad un luogo aperto. Quali conse guenze derivano da questo fenomeno? “Numerosi studi hanno evidenziato come la contaminazione microbiologica dell’aria sia riconducibile alle scarse con dizioni igieniche degli impianti, oppure a errori nella progettazione e installazio ne, che non ne consentono un’adeguata manutenzione. L’accumulo di polveri e la presenza di detriti e incrostazioni all’interno dei vari componenti favori scono la colonizzazione delle superfici da parte degli agenti microbiologici. Tre le conseguenze più importanti figura la Sick Building Syndrome (SBS – Sindrome dell’edificio malato), cronologicamente associata all’attività lavorativa, poiché, spesso, l’allontanamento dall’ambien te malsano è sufficiente per la sua atte nuazione. Le Building Related Illness (BRI - Malattie correlate agli edifici), invece, sono caratterizzate da un quadro clinico
“Respirare Aria Pulita ha, anzitutto, l’o biettivo di diffondere la cultura di una corretta igiene dei sistemi di trattamento aria, offrendo una visione d’insieme com prensibile anche ai non addetti ai lavori. Il libro analizza le caratteristiche dell’in quinamento dell’aria indoor, il funziona mento degli impianti di trattamento aria, i sistemi di valutazione e gestione del ri schio aeraulico e le problematiche deri vanti da una scorretta gestione degli im pianti di trattamento aria. L’idea di fondo è quella di contribuire alla diffusione di una maggiore consapevolezza dei bene fici che può apportare un’adeguata igie ne dei sistemi HVAC che, per loro stessa struttura e funzione, incorrono in fisiolo gici fenomeni di contaminazione”.
Possiamo addentrarci brevemente sulla struttura del volume, elencando le varie parti in cui si articola e svi luppa?
“L’edizione offre una visione d’insieme sull’igiene aeraulica, in una chiave di let tura chiara e semplice, che permette an che ai ‘non addetti ai lavori’ di entrare nel merito della materia. In dettaglio, i diversi capitoli spiegano il rapporto tra inquina mento outdoor e indoor con un focus sul le implicazioni per la salute; descrivono i principi di funzionamento dei sistemi di trattamento aria e forniscono una pano ramica della situazione legislativa italiana. Inoltre, analizzano le operazioni di valuta zione del rischio, ispezione e sanificazio ne degli impianti e propongono un me todo versatile per effettuare una corretta verifica dell’impianto, attuabile mediante protocolli standardizzati, che tengano conto delle specificità dell’ambiente e
Andrea Casa è considerato il massimo esperto italiano in materia di igiene aeraulica, in virtù dell’expertise e delle sue pubblicazioni inerenti tematiche legali derivanti dalla contaminazione degli impianti dell’aria. Grazie ad una profonda comprensione delle dinamiche legali e probatorie unitamente ad una dedizione ventennale per lo studio dell’igiene aeraulica, Andrea Casa è stato in grado di elevare, a
delle condizioni di interazione. Infine, a seguito di un approfondimento su temi legati all’efficienza energetica, vengono esposti gli ultimi sviluppi per il monito raggio in continuo, da remoto, dello stato igienico degli impianti dell’aria”.
Quali riscontri ha ottenuto finora questa importante pubblicazione? È soddisfatto?
“La soddisfazione è tanta, così come lo è stata la fatica di scrivere un testo che per la prima volta si è posto lo scopo di una rigorosa divulgazione scientifica che fosse però a portata di tutti. Il libro è stato presentato in anteprima nel corso di ANAM13 (AIISA NADCA Annual Mee ting), che si è svolto a Padova dal 6 all’8 luglio. La manifestazione più importan te di settore, durante la quale ho avuto modo di condividere alcuni degli argo menti contenuti. Certamente, il per corso divulgativo da compiere è ancora lungo: ritengo infatti che vi sia molto da lavorare per promuovere una completa formazione e informazione sulla qua lità dell’aria indoor. Spero, comunque, che Respirare aria pulita rappresenti un punto di partenza per stimolare un ap proccio multidisciplinare e favorire lo
livello nazionale, l’attenzione per la materia anche in virtù dei suoi ruoli istituzionali. È socio fondatore e Membro del Consiglio
Direttivo A.I.I.S.A., l’Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici, dove per due mandati è stato eletto Presidente e per cui, ancora
oggi, ricopre la carica di Presidente Emerito. Inoltre, è stato il primo e unico membro europeo ad essere ammesso al Board of Directors di NADCA, la più importante e prestigiosa Associazione a livello mondiale sui temi dell’igiene degli impianti di trattamento aria per cui attualmente ricopre il ruolo di Chairman dell’International Affairs Committee. Infine, Andrea Casa è Docente – Formatore per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/08 e del D.I. 06/03/2013. www.andreacasa.com
sviluppo di nuovi contributi scientifici, che possano efficacemente arricchire le competenze e conoscenze in materia di igiene aeraulica”.
Esaminiamo brevemente alcuni aspet ti davvero essenziali da lei affrontati: cos’è la sanificazione aeraulica?
“Per sanificazione aeraulica si intendo no tutte quelle azioni correttive che si rendono necessarie qualora le evidenze
raccolte in sede di ispezione indichino la presenza di contaminazioni di natura chimica o microbiologica. Essa consiste di due fasi distinte, ma inscindibili, ov vero dipendenti l’una dall’altra: la fase di pulizia e/o detersione e quella successiva di disinfezione o sterilizzazione”.
Per quanto concerne i nuovi sistemi di monitoraggio, cosa può dirci? Pos siamo immaginare l’avvento di nuove tecnologie?
Numerosi studi hanno evidenziato come la contaminazione microbiologica dell’aria sia riconducibile alle scarse condizioni igieniche degli impianti, oppure a errori nella progettazione e installazione, che non ne consentono un’adeguata manutenzione
“Dal 2017 stiamo lavorando a un nuovo sistema di controllo da remoto, Remo tair, che si serve dell’intelligenza artificia le per garantire la salubrità dell’aria 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. La tecnologia è un importante alleato che consente un controllo oggettivo dello stato igienico degli impianti e delle condizioni dell’aria. Remotair, oltre a essere utile ai fini del ri sparmio di tempo e denaro, fornisce tut ta una serie di dati in tempo reale. Il mo nitoraggio continuo è la vera rivoluzione nel campo dell’igiene aeraulica, perché in caso di anomalie, permette di intervenire con estrema efficacia e rapidità, fungen do altresì da imprescindibile strumento di prevenzione rispetto all’insorgere di pericoli”.
Idati di mercato dicono che anche nel settore del cleaning il noleggio rappresenta sempre di più la con vergenza delle necessità di produttori, distributori e clienti. Con la convinzio ne diffusa che questo particolare mo dello di business nasconda un enorme potenziale, ancora in larga parte ine spresso all’interno di questo settore. D’altronde, sono molti gli elementi che
fanno del cleaning un terreno parti colarmente fertile per lo sviluppo del noleggio. Dalla grande disponibilità di macchine e attrezzature già presenti sul mercato, alla necessità comune tra gli utilizzatori finali di impiegarle per un lasso di tempo limitato, sia in via oc casionale sia a cadenza periodica. Fino all’integrazione con gli altri servizi che caratterizzano il noleggio professionale:
formazione, consulenza, convenzioni per i materiali consumabili e così via.
Le più recenti indagini di mercato, inoltre, evidenziano una sempre mag giore propensione al mantenimento degli strumenti già in circolazione ri spetto all’acquisto di modelli nuovi.
Senza contare la tendenza trasversale che vede il noleggio al centro delle atti vità in molti settori economici: dall’au
è un’attività moderna che, come tale, può rappresentare la risposta innovativa verso modelli tradizionali messi in crisi dall’evoluzione della digitalizzazione
tomotive alle costruzioni, dalla manu tenzione industriale al sollevamento, logistica e trasporti.
Nel mondo del cleaning, alcuni player hanno già avviato un’attività di noleggio; ma risulta evidente come sia tuttora as sente un’offerta strutturata in modo pro fessionale e sistemica, diffusa su tutto il territorio, che vada oltre ai singoli sog getti virtuosi, che comunque si possono già trovare. E che, soprattutto, sia in gra do di influenzare una nuova domanda. Il motivo non è difficile da spiegare: la cultura del noleggio professionale, inte so come modello di business a sé stante, è ancora poco diffusa in questo settore, con tutte le conseguenze del caso. C’è chi ancora immagina il noleggio come una semplice soluzione finanziaria, op pure come una modalità per vendere qualche macchina in più a pagamento dilazionato. Se i principali player del settore non hanno un’idea chiara del ruolo del noleggio e dei vantaggi che of fre, va da sé che non potranno mettersi nelle condizioni di cogliere le opportu nità che il noleggio offre. Senza contare che, non sapendo come fare, non si dif fonde la volontà di organizzare un’atti vità di noleggio che possa essere man tenuta e sviluppata nel tempo. L’intento di questo articolo è, dunque, quello di avviare un percorso, con l’obiettivo di fornire a chi legge alcune basi teoriche necessarie a comprendere questo mo dello di business. E, così facendo, ma turare un’idea più precisa di che cos’è il noleggio, quali siano i suoi vantaggi e come si organizza e si promuove un’at tività di noleggio professionale.
Che cosa intendiamo, quindi, quando parliamo di noleggio professionale?
Per essere subito chiari, occorre disegna re una cornice con dei paletti ben precisi: il noleggio non è un’attività finanziaria, non dovrebbe cioè essere inteso come un leasing camuffato; e non ha come fine ultimo la vendita di una macchina.
Sembrerà banale, ma al centro dell’at tività di un noleggiatore c’è proprio il noleggio. Che, a sua volta, non è il fine ultimo dell’attività, ma uno strumento per raggiungere obiettivi ambiziosi di fatturato e margini.
Il vero fine del noleggio è di essere il tra mite della costruzione di una relazione duratura con il cliente, che porti nelle casse dell’azienda un flusso di introiti costante.
Visto in questo senso, la componente macchine, ad esempio, perde la funzio ne di focus principale, che sarà invece incentrato sul trovare una soluzione a nuovi bisogni, anche complessi e inte grati, non soddisfabili in modo conven zionale, mettendo in campo i valori che il noleggio incarna e che una vendita o un finanziamento non possono avere: flessibilità, economicità, ampiezza di servizi. Per farlo bene, diventa fon damentale arricchire il servizio di no leggio delle macchine con una serie di ulteriori servizi propedeutici, pensati e costruiti intorno alle esigenze che il cliente ha, a volte senza nemmeno es serne consapevole, nello svolgimento della sua attività. Il noleggio, inteso come gestione della relazione, diventa così un modello di business pensato per soddisfare tutti i bisogni del merca to e capace di intercettarne sempre di nuovi. Un modello in grado di generare un cash flow costante per il noleggiato re, garantendo ai suoi clienti vantaggi operativi e spese decisamente inferiori rispetto all’utilizzo di macchine o stru menti di proprietà.
In un'epoca iperdigitalizzata, quale al tro modello di business oggi è in grado di moltiplicare all’infinito le occasioni di contatto tra cliente e fornitore?
Organizzato e applicato in questo modo, il noleggio instaura una relazio ne molto aperta: ci guadagna il noleg giatore, ci guadagna il cliente e ne bene ficia il mercato. Per poter creare questa situazione, è necessario approfondire e conoscere alla perfezione tutto ciò che riguarda l’evoluzione di bisogni della clientela e del mercato.
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Quali sono le macchine o gli stru menti più ricercati?
• Quali sono i problemi o le difficoltà che caratterizzano l’attività dei miei potenziali clienti?
• Quali i suoi attuali comportamenti di acquisto?
• In che modo posso costruire il mio servizio risolvendone il maggior numero possibile e permettendo al mio cliente di risparmiare e la vorare meglio?
• Quali sono le risorse interne di cui ho bisogno per farlo?
• A quali partner esterni posso rivol germi per diminuire i costi e mi gliorare la qualità della mia offerta?
Naturalmente, sono solo alcuni dei quesiti che ci si deve fare, ma abbastan za rappresentativi nello spiegare il fo cus fondamentale, e cioè che il noleggio professionale è un’attività moderna che, come tale, può rappresentare la risposta innovativa verso modelli tradizionali messi in crisi dall’evoluzione della digi talizzazione: commercio e distribuzio ne, ad esempio.
Come spero avrete colto, il noleggio è un modello di business stratificato e complesso; un solo articolo, quindi, non basta a coprirne tutte le sfumature e tutte le declinazioni possibili. La nostra speranza è di avervi quanto meno fornito un quadro generale e al cuni spunti per presentarvi un’idea più precisa di cosa sia il noleggio professio nale.
Per ulteriori approfondimenti, vi invitiamo a visitare le pagine di Rental Blog (www.rentalblog.it), il primo e tuttora unico portale italiano interamente dedicato al mondo del noleggio, con news, approfondimenti e best practices per chi vuole lanciarsi in questa attività o la svolge già e vuole migliorarla. Il portale è dedicato a tutte le aziende che desiderano instaurare rapporti commerciali con i protagonisti della filiera del noleggio: produttori, distributori, noleggiatori, utilizzatori finali.
73 carrelli Falpi già certificati EPD delle linee Kubi, Microrapid, Microtech, Smart e Specialist, hanno ricevuto la certificazione sull’impronta climatica secondo la norma UNI EN ISO 14067 (CFP). La CFP si basa sulla quantificazione di tutte le emissioni di gas serra (GHG – Greenhouse gases) legate all’intero ciclo di vita di un prodotto.
La ISO 14067:2018 è lo standard ISO che si propone di migliorare la chiarezza e la coerenza delle attività di quantificazione, reporting e comunicazione della Carbon Footprint di prodotto (CFP). Con l’attività di audit di terza parte effettuato dal RiNa a febbraio è stato certificato che l’analisi CFP, e la relativa comunicazione sono conformi allo standard ISO14067.
www.falpi.com
Quartz 50 Alta qualità full optional
Quartz 50 di Adiatek è la lavasciuga uomo in piedi pratica come una macchina di piccole dimensioni. Le dimensioni compatte permettono a questo modello di entrare nei normali ascensori dando quindi la possibilità di operare su più piani. L’approccio e l’utilizzo sono resi intuitivi dal display digitale e l’installazione delle batterie è comoda ed ergonomica grazie al vano estraibile. L’ampia rotazione del tergi pavimento, garantisce una asciugatura perfetta ad ogni curva.
QUARTZ 50 può essere equipaggiata con un generatore di Ozono. Essa è in grado di pulire senza l’uso di detersivi chimici in caso fosse necessaria una disinfezione. È altamente consigliata per ambienti ospedalieri ove è necessaria sia una pulizia che di sanificazione.
www.adiatek.com
Megamini E-Control Hands
Megamini E-Control è il sistema di dispensazione no-touch dall’animo sostenibile. Il dispenser eroga asciugamani in pura cellulosa attraverso il semplice passaggio della mano, senza alcun contatto con la scocca, garantendo massima igiene. L’alimentazione a batterie ricaricabili riduce drasticamente i rifiuti immessi in ambiente. Con un ciclo di vita equiparabile ad oltre 4.000 batterie alcaline, la singola batteria ricaricabile E-Control genera 0,4Kg di rifiuti, rispetto ai 540Kg delle batterie tradizionali, diminuendo le emissioni di CO2 di oltre 1600 Kg. Dall’unione della tecnologia tedesca con il design Made in Italy nasce E-Control, il sistema di dispensazione elettronico, igienico e attento all’ambiente.
www.industrieceltex.com
S-Team 6 è il generatore di vapore professionale di Ghibli & Wirbel che, grazie alla produzione di vapore secco a 160 °C, alla pressione di esercizio di 6 bar e all’elevata produttività, garantisce eccellenti risultati di pulizia senza l’utilizzo di detergenti. Per lo sporco più ostinato è possibile attivare la funzione “Acqua Calda”: all’erogazione normale di vapore secco si aggiunge un getto di vapore umido ad alta temperatura. Questo processo di pulizia naturale permette di sanificare diversi materiali e superfici senza l’utilizzo di prodotti chimici e con un consumo ridotto di acqua. S-Team 6 è la macchina ideale per garantire risultati di pulizia professionali rispettando l’ambiente!
www.ghibliwirbel.com
La società Synclean è da 25 anni nel settore della pulizia professionale e partner delle migliori case produttrici di macchine e accessori. È un’azienda moderna e dinamica ma con un’esperienza di alto livello e un know-how specifico nel mondo delle macchine per la pulizia industriale. Nel suo listino, è possibile trovare: Motori aspirazione diretti / periferici / tangenziali - l’azienda è distributrice ufficiale AMETEK; Motori per aspirapolveri e impianti centralizzati; Turbine soffianti; Gomme tergipavimento e paraspruzzi; Dischi abrasivi; Batterie e Caricabatterie; accessori per aspirapolvere; Spazzole per lavasciuga, Spazzatrici e Monospazzole; ricambi originali.
www.syncleanservice.com
La gamma Ecolabel di TTS si è recentemente arricchita di una nuova eccellenza: l’esclusivo panno tessile multiuso in microfibra Allice Eco pulisce efficacemente ogni superficie, tutelando al tempo stesso salute e ambiente. Conforme ai CAM, ideale per qualsiasi tipo di sporco e disponibile in codice colore per una corretta gestione del rischio, riduce significativamente i consumi di acqua e chimico grazie all’alta capacità assorbente e all’efficace azione meccanica.
RubinoChem presenta Olè Ressenza, un formulato polifunzionale ad alta concentrazione con un’alta azione igienizzante e pH neutro utilizzato per detergere, rimuovere germi e batteri con azione meccanica, spolverare, profumare e deodorare ambienti e superfici. Il formulato Olè Ressenza è stato progettato per rispondere alle necessità degli utilizzatori professionisti. Il marchio registrato Trademark e il formulato hanno mantenuto nel tempo la peculiare alta qualità e identità riconosciuta e apprezzata dai nostri clienti utilizzatori finali. Un’icona che nome e funzioni legano da sempre all’universo del cleaning e dei clienti più esigenti.
www.rubinochem.it
La L.R. Industries, rispettando specifici regolamenti e disciplinari, ha sviluppato una gamma di fragranze eco-friendly volta a garantire l’ecosostenibilità dei prodotti di detergenza nel settore professionale e home care. Il rispetto per l’ambiente viene garantito attraverso una serie di criteri stringenti, che conferiscono alle fragranze un valore aggiunto in termini di qualità ecologica. L.R. Industries crea formulazioni esclusive in conformità ai principali regolamenti e disciplinari europei (CAM, ECOLABEL, ICEA Detergenza, AIAB Detergenti).
La scelta green di Paperdi parte dal motore che muove l’azienda. Nel 2021 tutta l’energia elettrica utilizzata da Paperdi pari a 33.850 MKH deriva da fonti completamente rinnovabili, risparmiando così all’atmosfera 8.903 tonnellate di CO2. L’impegno dell’azienda verso la tutela dell’ambiente è sempre più tangibile. 100% Greenly Poweren, un ulteriore passo verso un futuro sempre più sostenibile.
www.paperdi.it
Hygenia presenta Bamboo Wave Plus, un prodotto rivoluzionario che unisce efficienza e sostenibilità. Una soluzione innovativa realizzata in Bambù, una pianta che cresce a una velocità maggiore rispetto agli alberi e senza fertilizzanti, pesticidi o insetticidi. Questo prodotto può essere riconosciuto come una delle carte più naturali sul mercato perché è biodegradabile, senza profumo e non contiene sostanze chimiche che sbiancano la carta. La produzione di questa carta mantiene infatti il colore Bamboo originale, perfetto per chi cerca di creare ambienti che valorizzino il rispetto dell'ambiente e l'ecosostenibilità.
www.hygenia.it
Tenax è soprattutto sinonimo di affidabilità 100% elettrica; infatti, grazie all’esperienza ultra ventennale nel settore dello spazzamento elettrico e grazie alle oltre 700 spazzatrici elettriche vendute a proprio marchio in 42 Paesi è in grado di garantire elevate performances a tutte le latitudini e soluzioni su misura sulla base delle necessità di ogni cliente.
Le spazzatrici Tenax al contrario di spazzatrici elettrificate, offrono elevate prestazioni, sia in termini di maggiori ore di lavoro costante e continuative garantite, sia in termini di batterie. Infatti grazie alla vasta gamma di batterie disponibili
è stato possibile adattarsi alla perfezione a qualsiasi esigenza sia tecnica che economica del cliente creando soluzioni energetiche su misura. Le spazzatrici Tenax, grazie all’assenza di circuiti idraulici, eliminano il rischio di sversamenti di olii idraulici su superfici stradali. Gli sversamenti di olio infatti richiedono onerosi interventi di bonifica, e costituiscono un pericolo per l’ambiente e per la sicurezza e salute dei cittadini. Inoltre grazie all’assenza di Emissioni di CO2 e di emissioni acustiche contribuiscono a creare un ambiente cittadino più vivibile e sostenibile.
Le spazzatrici Tenax garantiscono un ritorno dell’investimento confermato in
massimo tre anni, soprattutto all’assenza di manutenzione. Nel 2022 è inoltre possibile richiedere il kit Industria 4.0 su tutti i mezzi Tenax.
I 115 litri di capacità, associati alle caratteristiche tecniche innovative, rendono Ranger una macchina potente, affidabile e sicura, destinata all’utilizzo in ambienti medio grandi. Le prestazioni considerevoli, allo stesso livello di quelle delle uomo a bordo di taglia superiore, sono associate ad un design moderno ed impattante, studiato per rendere questa lavasciuga compatta ed estremamente manovrabile.
85 litri di capacità e dimensioni ridotte rendono Racer la uomo a bordo ideale per qualsiasi tipo di ambiente! Estremamente manovrabile, stretta ed ergonomica, Racer è in grado di compiere con facilità anche le manovre più complicate dove tutte le uomo a bordo, comprese le più compatte, non raggiungono risultati di pulizia soddisfacenti.
EcoNatural è il sistema ecologico CARTA+DISPENSER, esempio concreto e interamente certificato di economia circolare.
Lucart Professional dà nuova vita ai componenti dei cartoni per bevande: dalle fibre di cellulosa genera il Fiberpack®, con cui produce la carta, con l’alluminio ed il polietilene realizza l’Al.Pe.®, la materia prima, certificata riciclata, da cui nascono i dispenser.
EcoNatural è la soluzione per l’igiene del futuro: una scelta di qualità per i tuoi clienti e di rispetto per il pianeta.