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di Francesco Donato
GUIDA GALATTICA
per publican– 5a parte
Nell’ultima puntata di questo viaggio, che ci ha portati a sognare e immaginare il nostro locale fino a vederlo realizzato o migliorato nella sua offerta birraria, dotando la nostra attività ristorativa di una marcia in più sulla spinta della nostra passione, andremo a trattare argomenti relativi all’immagine e alla comunicazione. La nostra identità parte già dal nome che pensiamo per il locale. Se la birra artigianale è il perno su cui poggia la nostra attività, ergo se stiamo per aprire un beershop o un pub a spiccata vocazione birraria, la scelta di un nome azzeccato ci può dare una grossa mano nel rimarcare il nostro core nei confronti del cliente.
Essere originali può fare la differenza
Parlando di birra, sfruttare i soliti riferimenti birrari nel nome (luppolo, malto, fermento) può essere una facile leva riconoscitiva. Per farla breve, se ti chiami luppoli & farine mi aspetto di avere un’ottima scelta di birre abbinate a gustose pizze. Il nome (legato a un logo a
tema) può dire già tanto su chi siamo e cosa vogliamo offrire. Ovviamente non si tratta di una soluzione delle più originali. Locali che nel nome hanno la parola luppolo o malto se ne contano almeno uno per città e il rischio è proprio quello di essere confusi con i tanti sparsi per la penisola. Vi è anche da dire che molti locali riconosciuti come veri e propri riferimenti birrari a livello nazionale non hanno paradossalmente alcun riferimento nel nome all’immaginario birrario. Un esempio su tutti è il Ma che siete venuti a fa? di Roma, locale di fama birraria addirittura mondiale. Il nome, in questo caso, richiama
L’IMPORTANZA DI UN LOGO NON FAI DA TE!
Scelto il nome, il prossimo consiglio è quello di affidarvi a un professionista per la realizzazione grafica del logo. Se siete bravi a smanettare con programmi di grafica o con lo stesso Photoshop, potete anche cimentarvi voi stessi, per carità, ma non avete idea di quanto un logo realizzato in modo professionale sia incisivo! Affidarsi a un professionista significa rivelargli chi siete, che cosa fate e cosa quel logo vuole trasmettere a chi lo guarda. Dopotutto, diventerà uno dei tratti distintivi più importanti del vostro esserci. Dall’insegna ai menù, dai sottobicchieri alle magliette, dalle foto a tutti i vostri profili social, il logo dovrà sempre rappresentarvi ed essere presente. Qualsiasi cosa che parli di voi e che volete rendere riconoscibile e identificabile lo farà attraverso il vostro logo. Brandizzare i sottobicchieri e le tovagliette, per esempio, permetterà al logo di essere sempre sotto l’occhio del cliente. Lo stesso discorso potrebbe essere portato avanti con i bicchieri. E cosa dire delle magliette? Quanto sarebbe bello vedere gente con la maglietta del vostro locale in giro per festival birrari di tutto il mondo! Sono meccanismi semplici che, oltre ad affermare il brand, tendono a rafforzare la reputation della vostra attività. Questi sono solo alcuni degli esempi più noti e forse più incisivi, ma si potrebbe andare avanti all’infinito continuando con adesivi, box pizza, box per sixpack, apribottiglie e via dicendo. Non state partendo adesso con la vostra attività e vi siete resi conto che il logo non vi rappresenta più al meglio o vi sembra leggermente obsoleto? Ricordatevi che c’è sempre tempo per un restyling più o meno invasivo, che vi farà godere di nuova luce. È importante affidarsi sempre a professionisti, perché l’immagine non è assolutamente un aspetto secondario! Tutte le azioni da compiere per comunicare con i clienti, con i clienti potenziali o, ancora meglio, per intercettarne di nuovi, vanno generate con un unico scopo finale: ottenere un risultato. Che si tratti di vendere, fidelizzare il cliente, farvi conoscere, ogni vostra azione online o offline deve essere chiara (prima di tutto a voi stessi!) e soprattutto mai fine a sé stessa: si parla di strategia!
alla territorialità dell’attività e si rivela certamente vincente per suscitare curiosità e per la sua musicalità. L’Italia è piena di esempi del genere: Abbazia di Sherwood, Arrogant, Drunken Duck, Ranzani 13, Goblin, TNT pub, Ottavonano, Bluebeat; solo per nominarne qualcuno da Nord a Sud. Tutti locali che si sono imposti come punti di riferimento birrario nelle loro zone ma che nel nome non fanno alcun riferimento all’aspetto birra. Insomma, se proprio volete usare un riferimento birrario nel nome e non risultare già sentiti fatelo in maniera originale e costruttiva. Come il Bere Buona Birra di Milano, che nel nome dice… praticamente tutto quello che offre in termini di esperienza!
La presenza online è fondamentale
Ma partiamo da una domanda: essere presenti online, sui social, mandare email, avere un sito internet, serve o no? Fino a pochi anni fa i social erano visti come un mondo nuovo e soprattutto di puro svago. Poche aziende medio piccole ne avevano capito l’importanza comunicativa, che già i grossi brand stavano cavalcando. Oggi essere presenti online non è solo importante, è quasi fondamentale! Sull’importanza del marketing legato alla ristorazione oggi esiste una letteratura abbastanza florida, ma il mondo della birra artigianale ha avuto da subito un suo pubblico vasto e attento alle nuove tendenze e novità. Insomma, esiste già un target ben definito. Quali strumenti social utilizzare e quali sono più performanti per il nostro mondo? Prima di rispondere a questa domanda, partiamo dall’analisi della nostra attività e dei nostri obiettivi. Ovviamente, anche in questi casi, ci si può affidare a dei professionisti, che possono rendere estremamente semplice e incisiva ogni nostra azione; ma possiamo anche iniziare a prendere confidenza noi con questo mondo e mettere a budget successivamente un piccolo o medio investimento sulla comunicazione online. Per quanto riguarda i social, ogni piattaforma ha le sue caratteristiche e il suo linguaggio; hanno però in comune una dinamicità quasi galoppante che ci porta a dover esser sempre sull’attenti per godere a pieno di tutte le potenzialità. Tra le prime piattaforme a essere utilizzate, Facebook rimane oggi un ottimo mezzo di comunicazione online. Create una pagina del vostro locale, non un profilo che invece è strettamente personale, e iniziate a costruire la vostra community.
Le guide Le guide Le guide
I COLORI DELL’IDROMELE
di Marco Parrini
L’idromele è la bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione del miele ed è considerato il più antico fermentato al mondo. Questo volume vuole fornire alla sempre più ampia platea degli appassionati una guida pratica e completa per realizzare un ottimo idromele fatto in casa. Il libro ripercorre la storia dell’idromele, dalle origini fino al rinnovato interesse degli ultimi anni, ne descrive le varie tipologie e mostra come prepararlo con chiare indicazioni passo passo, corredate da trucchi, segreti e approfondimenti per ottenere sempre un prodotto di qualità. Completano il libro numerose ricette tratte dall’esperienza pluriennale dell’autore.
ISBN 9788868959203 Pagine 208 | A colori Prezzo 16,90 euro
Cercate di capire quali contenuti sono più apprezzati dalla vostra clientela, non scordando di pubblicare foto di qualità e che facciano percepire quale tipo di esperienza si vive all’interno del locale. Insomma, foto di birre mosse o scure o, peggio ancora, foto con birre spillate male (cosa che non deve comunque accadere) o poco accattivanti dal punto di vista estetico sono deleterie. L’occhio vuole la sua parte! Se scattate foto degli interni, cercate gli spazi più caratteristici del locale, per esempio il vostro comodo bancone, il banco spina con qualcuno che beve appagato, lo spazioso dehors. Cercate di evitare foto dove viene mostrata l’intera sala con solo un paio di clienti o amici che bevono solitari. Voi sapete che la foto è stata scattata all’orario di apertura, per comodità, ma la percezione del cliente sarà di un posto poco frequentato.
Il calendario editoriale
A questo punto, il primo passaggio che mi sento di consigliare è creare un vero e proprio calendario editoriale. Avrete bisogno in primis di due doti che questa azione richiede: costanza e perseveranza. Lunedì, per esempio potreste dedicare i contenuti alla cultura birraria. Quindi, pubblicate articoli o foto dedicati a questo aspetto. I filoni da seguire sono tanti e tutti ricchi di fascino. Potrete partire dalle materie prime passando per gli stili, fino a consigli sul servizio e la conservazione delle birre. Argomenti tutti ricchi di contenuti e che dovrete essere bravi a rendere affascinanti anche agli occhi del neofita e mai noiosi. Quindi poche righe, parole semplici e che stimolino la curiosità. Se fate video (i video sono altamente performanti!) non andate oltre i 3 minuti e, anche se usate il telefonino, cercate angoli luminosi del locale e orari in cui ci sia abbastanza silenzio. Non dimenticate mai, alla fine dei vostri post, la cosiddetta call to action. La CTA è l’azione che finalizza il vostro intervento: è dove volete portare chi vi legge. Se parlate dello stile pils, per esempio, alla fine del post potreste nominare l’ultima pils arrivata nei vostri frigoriferi consigliandone un abbinamento con un vostro piatto o linkare la possibilità di acquisto se siete dotati di un e-commerce. Al martedì potreste produrre post dai contenuti più leggeri, per esempio aneddoti e curiosità riguardanti il mondo della birra e soprattutto la sua storia. Dai babilonesi agli egizi, dai galli fino ai giorni nostri: avete a disposizione secoli di storia birraria a cui attingere! Negli altri giorni della settimana potreste creare interazione con i clienti mediante sondaggi: parlare di abbinamento tra le birre e i vostri piatti (anche in questo caso i video sono consigliati!), scrivere brevi recensioni sulle ultime birre arrivate (corredate sempre da foto o video!). Un giorno potreste dedicarlo anche allo storytelling parlando del vostro percorso birrario, di come siete passati da una parte all’altra del bancone, da semplici appassionati a publican, dei vostri viaggi birrari, di cosa bevete quando non state lavorando e, perché no, dei luoghi birrari che amate di più e che consigliate di visitare anche ai vostri clienti. Potrete anche parlare del vostro team, che siano ragazzi che lavorano dietro le spine oppure in sala o in cucina. Non mancate mai di elencare la vostra tap list di birre alla spina sempre aggiornata alle ultime entrate, se siete un locale con una grande vocazione alla bevuta al bancone e con un numero di vie importante.
Creare una community
Facebook offre inoltre la possibilità di creare o far parte dei cosiddetti gruppi, vere e proprie community dove si può interagire con gli iscritti mediante la condivisione di contenuti. Nel mondo birrario ci sono alcuni gruppi molto attivi che hanno progressivamente sostituito il ruolo dei forum, di moda alcuni anni fa. Perché non creare un gruppo con gli appassionati o gli homebrewer della vostra zona per creare interazione e fare rete? Per quanto riguarda Instagram, un po’ snobbato inizialmente dalla comunità birraria, si sta rivelando un ottimo strumento di marketing, grazie soprattutto alla sua crescita esponenziale in termini di popolarità. In ambito birrario viene usato dando grande risalto all’aspetto fotografico ed estetico e un po’ meno ai contenuti, ma se usato in interazione con Facebook diventa un’altra freccia importante del nostro arco. Nelle community di Facebook e Instagram possiamo pensare di coinvolgere nuovi curiosi o appassionati investendo nella sponsorizzazione di qualche post creato ad hoc, targetizzando interessi, luoghi ed età del nostro pubblico potenziale. Anche l’e-mail marketing si conferma un buono strumento per restare in costante contatto con la nostra clientela. Potrete creare un form cartaceo dove invitate gli avventori del vostro locale a lasciare l’email per restare informati o inserire il form direttamente sul vostro sito o e-commerce se ne siete dotati. Con un’e-mail a settimana potrete informare la vostra clientela sulle ultime novità in arrivo, sulle iniziative, su serate o eventi con birrai ecc. Qualunque sia il canale preferito per interagire con il cliente, questi può inserirsi in una posizione diversa del nostro funnel comunicativo, ovvero avrete la possibilità di rivolgervi al neofita o all’esperto più attento ed esigente. Mantenete sempre un linguaggio semplice, diretto ed esplicativo e il gioco sarà fatto. Non dimenticate che il marketing è una materia in continua evoluzione e che fornisce ottimi risultati solo se è studiato e applicato bene! ★