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Qualità dell’aria nelle scuole: qualcosa si muove

INSTALLATORE PROFESSIONALE FOCUS

Allergeni

Gli allergeni possono essere pollini, muffe o escrementi degli acari della polvere domestica. Nei luoghi indoor, con la presenza di elevata umidità, possono causare asma allergica, rinocongiuntivite allergica nei bambini e giovani adulti e attacchi ricorrenti di polmonite o attacchi più leggeri che generano difficoltà respiratorie.

Amianto

L’amianto e altre fibre minerali possono essere una delle cause della maggiore incidenza di cancro ai polmoni. Un’intensa esposizione all’amianto e alle fibre di vetro può provocare anche gravi irritazioni cutanee.

Monossido di carbonio (CO)

Il monossido di carbonio proviene dalla combustione di gas naturale come quello utilizzato per le caldaie, o di carbone, petrolio e derivati. Respirare monossido di carbonio riduce la capacità del sangue di trasportare ossigeno alle cellule e ai tessuti del corpo. Poiché cellule e tessuti hanno bisogno di ossigeno per lavorare, il monossido di carbonio può rivelarsi particolarmente pericoloso in generale e ancora di più per le persone affette da problemi cardiaci o circolatori (vasi sanguigni) e per coloro che hanno un polmone o l’apparato respiratorio danneggiato. Formaldeide (HCHO)

La formaldeide è un composto chimico considerato un inquinante dell’aria. Tra gli effetti più acuti provocati citiamo l’irritazione di occhi, naso e gola. Sono stati osservati anche fenomeni quali malessere, lacrimazione, starnuti, tosse e nausea, a seconda della concentrazione.

Microrganismi infettivi

L’inalazione di microrganismi infettivi, come batteri e virus, è un meccanismo primario di contagio per le infezioni respiratorie più acute. Negli ambienti indoor caratterizzati da una ridotta ventilazione e dal maggior uso di aria ricircolata non trattata, le concentrazioni di microrganismi possono anche aumentare.

Ossidi di azoto (NOx)

Gli ossidi di azoto sono sostanze chimiche che creano smog, e sono generate dalla combustione di gas naturale, carbone, petrolio e derivati. Le automobili rappresentano la fonte principale di NO2. Gli effetti sulla salute includono danni ai polmoni e malattie degli organi respiratori.

Ozono (O3)

Questa sostanza chimica è la principale componente dello smog. Viene creata da una reazione chimica di vari inquinanti, quali VOC e NOx. Le sorgenti indoor

dell’ozono includono l’ozono esterno, le attrezzature dell’ufficio (es. stampanti, fotocopiatrici), oltre a generatori di ozono. Anche qualche purificatore d’aria ionizzatore può produrre ozono. Per quanto riguarda gli effetti sulla salute citiamo: problemi respiratori, ridotta funzione dei polmoni, asma, irritazione agli occhi, naso chiuso, ridotta resistenza a raffreddori ed altre infezioni. L’ozono può anche accelerare l’invecchiamento dei tessuti polmonari.

Polveri Sottili (PM)

Le polveri sottili hanno origine da diverse situazioni. Una di queste è la combustione, sia nei processi industriali che negli impianti termici ed anche dall’agricoltura e dai mezzi di trasporto. Anche gli incendi possono generare particolato aerodisperso, la cui sigla viene identificata con PM (Particulate Matter). Questo inquinamento particellare viene classificato per dimensioni. Le particelle più fini (PM2.5, per es. particelle di 2.5 micron e inferiori) vengono considerate più pericolose del materiale più grosso (PM10) perché sono abbastanza piccole da saltare i meccanismi di difesa respiratoria del corpo umano, depositandosi in profondità nel tessuto polmonare. Per questo motivo, queste minuscole particelle sembrano avere il maggior potenziale nocivo per la salute. Molti studi scientifici hanno associato la respirazione di PM a una serie di importanti problemi di salute, inclusi: • irritazione del naso e della gola; • aumento dei sintomi respiratori (come tosse e respirazione difficoltosa o dolorosa); • asma aggravata; • ridotta funzione dei polmoni; • danni ai polmoni; • bronchite.

Anidride solforosa (SO2)

Questa sostanza chimica viene generata dalla combustione di carbone e petrolio e da altri processi industriali. Può causare problemi respiratori e danni permanenti ai polmoni.

Fumo di tabacco

Il fumo contiene una varietà di inquinanti nocivi per la salute, incluse particelle, ossido di carbonio, protossido d’azoto, ossido di zolfo (prevalentemente dal carbone), formaldeide e molti elementi cancerogeni, quali il benzene. L’inalazione attiva e passiva del fumo può portare a una riduzione della funzione polmonare, a una maggior incidenza di sintomi e di infezioni respiratorie, oltre a una maggiore incidenza del cancro ai polmoni. È provato che l’esposizione al fumo aumenta il rischio di infezioni acute del tratto respiratorio inferiore nei bambini, in modo particolare la polmonite. In generale, le infezioni acute del tratto respiratorio inferiore rappresentano la sola, più importante causa di morte nei bambini sotto i 5 anni, facendo contare ogni anno un numero di almeno 2 milioni di morti in questa fascia di età in tutto il mondo.

Composti organici volatili (VOC)

I VOC vengono rilasciati dalla combustione di carburanti (benzina, petrolio, carbone, gas naturale, etc.), da solventi, vernici, colle e altri prodotti usati nell’ambiente di lavoro o domestico. Anche le emissioni delle automobili sono un’importante fonte di VOC. Tra i VOC troviamo sostanze chimiche quali benzene, toluene, cloruro di metilene e cloroformio di metile. Gli effetti sulla salute dei VOC vanno dall’irritazione sensoriale a effetti comportamentali, neurotossici, epatotossici e genotossici. L’esposizione a lungo termine si presume possa causare danni al fegato e ad altre parti del corpo. L’esposizione a miscele di VOC può essere una causa importante nello sviluppo della Sick Building Sindrome (Sindrome dell’Edificio Malato).

La sfida dell’Indoor Air Quality

Le soluzioni per gestire l’inquinamento dell’aria indoor sono differenti e sono concentrate nel filtrare e depurare l’aria, anche attraverso gli impianti, per garantire alle persone una respirazione priva di sostanze pericolose o comunque sotto una certa soglia pericolosa. L’ambito dell’Indoor Air Quality (IAQ) è in continua evoluzione e le nazioni sensibilizzano questo tema per incentivare la ricerca di soluzioni, sempre più efficaci. Il mercato richiede e richiederà sempre di più la presenza di figure professionali competenti e specializzate per installare e gestire, anche a livello igienico, gli impianti di climatizzazione e aerazione, oltre alle tecnologie depurative e di disinfezione. L’aria è il primo elemento connesso alla qualità indoor e la sfida è trovare soluzioni, sempre più efficaci e smart, che garantiscano luoghi di vita e di lavoro realmente sani e sicuri. 

INSTALLATORE PROFESSIONALE

Intervista

A cura di Marusca Scotuzzi

Installazione pilota di una macchina di ventilazione con massima portata di 800 m3/h con recuperatore di calore, filtrazione dell’aria esterna, silenziatore e raffrescamento notturno

La consapevolezza dell’importanza del ricambio d’aria negli ambienti scolastici è sempre più diffusa, anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Con l’ing. Clara Peretti parliamo delle ultime novità

Ing. Clara Peretti

Qual è la condizione oggi del patrimonio scolastico italiano e la qualità dell’aria al suo interno? E quali le novità più recenti in ambito legislativo che riguardano il tema della ventilazione nelle scuole? La pandemia ha contribuito a sensibilizzare in tal senso? Alcuni esempi virtuosi? Sono alcune delle domande che abbiamo rivolto a Clara Peretti, ingegnere e consulente per la Provincia di Bolzano per attività di ricerca, informazione, divulgazione e di monitoraggio.

Quali sono le caratteristiche del patrimonio scolastico italiano? È datato e inefficiente? Perché?

In Italia ci sono circa 56.000 edifici ad uso esclusivo o prevalente scolastico. La maggioranza di questi è stata costruita prima del 1976 e, quindi, in gran parte in classe energetica G, la peggiore se escludiamo quelli che già sono stati oggetto di risanamento. Tuttavia, osservando recenti studi eseguiti su edifici nuovi è stato evidenziato che in molti casi sono presenti problematiche simili o addirittura più evidenti rispetto agli edifici datati. Le motivazioni sono diverse, come l’elevata ermeticità dell’involucro, il ridotto ricambio dell’aria e le emissioni di sostanze legate ai materiali costruttivi e agli arredi. A tali aspetti si aggiunge, inoltre, il disappunto per gli elevati costi energetici e di gestione da parte delle amministrazioni pubbliche. Vi sono, quindi, edifici energivori, con bassa IAQ (qualità dell’aria interna) ed elevati costi di gestione. Alla luce dei recenti aumenti dei costi dell’energia è necessario agire sugli edifici scolastici, che in molti casi hanno impianti di riscaldamento fuori controllo (che scaldano i locali anche durante il fine settimana o durante la notte). Per questo motivo recentemente i dirigenti scolastici hanno annunciato che sono pronti a varare un piano contro il caro-bollette: spegnere luci e riscaldamento nelle classi quando non servono, ammodernare gli impianti e sfruttare quanto più possibile la luce naturale.

La qualità dell’aria negli edifici scolastici è da sempre oggetto di grande attenzione. Quali sono le novità più recenti?

Due documenti pubblicati ad agosto affrontano specificamente il tema degli edifici scolastici. Altri due sono, invece, più generali ma si possono comunque applicare anche alle scuole. I due riferimenti prettamente scolastici sono: – il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 luglio 2022. Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e in quelli confinati degli stessi edifici [di seguito “Linee Guida”, ndr].

– Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2022 -2023).

Versione 5 agosto 2022, realizzato da ISS, con i ministeri della Salute e dell’Istruzione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

I due riferimenti adatti a molte destinazioni d’uso sono invece: – Il Decreto 23 giugno 2022. Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi. Pubblicato in Gazzetta il 6 agosto 2022, entra in vigore 120 giorni dopo la pubblicazione. – Nota tecnica ad interim. Monitoraggio della CO2 per prevenzione e gestione negli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARSCoV-2 (ISS).

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