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Digitalizzazione e transizione ecologica le sfide del futuro

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BOSCH REXROTH

DIGITALIZZAZIONE E TRANSIZIONE ECOLOGICA, LE SFIDE DEL FUTURO

BOSCH REXROTH HA FATTO PROPRIA QUESTA SFIDA E HA DECLINATO I CONCETTI DI DIGITALIZZAZIONE IN TUTTA LA SUA ORGANIZZAZIONE

GGreen e sostenibilità non sono argomenti nuovi per Bosch Rexroth, azienda leader mondiale nell’automazione industriale. “Nonostante la difficile situazione del 2020 che stiamo tutt’ora attraversando, Bosch Italia è stata in grado di intraprendere una serie di azioni concrete per il miglioramento dell’efficienza energetica dei propri siti produttivi, per la sicurezza delle persone e per l’implementazione di soluzioni tecnologiche che rendono efficiente la produzione e il risparmio di risorse”, ha dichiarato Fabio Giuliani, General Manager del Gruppo Bosch in Italia alla Conferenza annuale di presentazione dei dati di bilancio 2021. Nell’ultimo anno la prevenzione sanitaria e l’efficienza energetica sono stati due temi fondamentali per l’azienda. Altri esempi si riferiscono all’efficienza delle linee produttive e ottimizzazione dei consumi in ottica green, quali il riconoscimento d’immagini per la riduzione scarti, il monitoraggio in real-time e da remoto dello stato e delle performance delle macchine e l’implementazione di sistemi digitali a supporto dei processi di logistica fisica verso una produzione a “zero difetti”. Come prossimi passi, Bosch mira a ridurre le emissioni di CO₂ lungo l’intera catena del valore, dai fornitori ai clienti, del 15% entro il 2030 rispetto al livello del 2018, generando così una riduzione di 67 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica. Nel 2021, Bosch Rexroth ha commissionato una ricerca sulla “Sostenibilità nel settore manifatturiero” per indagare il contesto italiano sul tema della sostenibilità, sulla base di un campione composto da 84 aziende, e per analizzare le leve strategiche utilizzate

delle aziende del settore. Il manifatturiero, soprattutto in questo periodo storico, è infatti cruciale per la ripartenza del Paese. Ma per supportare al meglio il comparto nel percorso di crescita servono politiche industriali adeguate e un supporto per investimenti in termini di innovazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile.

Digitalizzazione e transizione ecologica, le sfide del futuro

“Nel prossimo futuro, due sono le sfide che si affacciano all’orizzonte per le aziende”, ha dichiarato Massimo Giudici Business Unit Manager Industrial Hydraulics di Bosch Rexroth, in chiusura dell’evento di presentazione dei dati della ricerca “Sostenibilità nel settore manifatturiero”. “A fianco della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, in cui le tecnologie industriali sono sempre più preponderanti, le aziende devono affrontare quella che viene definita “Transizione ecologica”. Sappiamo tutti che il consumatore e il mercato in generale stanno richiedendo prodotti sempre più green. Questi prodotti dovranno essere realizzati in aziende green. Dunque, come affrontare queste due sfide? L’elemento più importante riguarda le competenze e la formazione. Siamo preparati oggi per queste sfide in termini di skills? Forse non completamente e il focus delle aziende dovrà essere sempre più indirizzato a preparare personale e collaboratori che sappiano leggere i dati e decodificarli per poter avere le informazioni necessarie per prendere le decisioni strategiche più corrette per affrontare queste due sfide”, ha spiegato Giudici. “In ambito di sostenibilità, il Gruppo Bosch, che comprende 400 sedi in tutto il mondo, sta portando avanti i propri obiettivi di azione per il clima come pianificato e nella primavera del 2020 ha raggiunto la neutralità climatica. Questo risultato, certificato da test indipendenti, fa di Bosch la prima azienda industriale globale ad essere carbon-neutral nelle sue sedi, incluse quelle italiane”, ha aggiunto. Bosch Rexroth ha fatto propria questa sfida e ha declinato i concetti di digitalizzazione in tutta la sua organizzazione, nei processi, nei prodotti e nelle applicazioni. Nello specifico, nell’oleodinamica industriale ha prodotto sistemi, in particolare centrali oleodinamiche, che raggiungono un risparmio energetico fino all’80%. “Questo contributo – ha affermato Giudici - è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi nella riduzione delle emissioni di CO2. In particolare, l’idraulica sta vivendo un momento di forte innovazione: con la digital transformation la tecnologia idraulica classica lascia il passo alla tecnologia elettro-idraulica, che, sia in fase di definizione che di progettazione, contempla delle intelligenze a bordo in grado di garantire il concetto dell’energy on demand. Oggi si guarda a soluzioni sempre più prestanti, in nome di una progettazione e produzione di impianti industriali compatta ed efficiente. Grazie a sistemi plug and play integrati, compatti, in cui è prevista anche la presenza di una sensoristica, è possibile realizzare il concetto della manutenzione

Cytrobox: le centraline idrauliche compatte, silenziose e connesse

Anche l’industria idraulica dovrà valutare l’importanza di componenti intelligenti all’interno degli impianti ottenendo vantaggi immediati che riducano l’impiego dell’energia elettrica, la disponibilità di Kilowattora e generino in modo indiretto una minore emissione di CO2. Nuove soluzioni idrauliche che mirino semplicemente a consumare meno energia a parità di unità funzionanti, che riformulano nuove basi per una strategia di crescita industriale innovativa meno impattante perché basata sul monitoraggio costante dei dati. Con la soluzione Connected Hydraulics CytroBox, Bosch Rexroth è stata in grado di innovare totalmente le centrali idrauliche, ottenendo un risparmio energetico fino all’80% rispetto alle soluzioni industriali standard. Una centralina che riduce anche lo spazio fisico occupato, silenziosa e dal peso molto ridotto. I settori industriali che potrebbero beneficiare di CytroBox sono molteplici: possedere una centrale idraulica compatta significa soddisfare i requisiti di produzione con un blocco di distribuzione ridotto, le installazioni saranno più rapide, e i costi contenuti. Le aziende oleodinamiche che decideranno di impiegare Cytrobox godranno di un monitoraggio dei dati macchina impeccabile e in real time. Concepire un’impiantistica idraulica green e sostenibile come Cytrobox significa ridurre i consumi energetici (e i costi aziendali) essere conforme alla Direttiva 2009/125 CE e aderire agli Accordi di Parigi del 2015 che impongono, entro il 2030, una riduzione del 55% delle emissioni di CO2. predittiva e conseguire una riduzione dei fermi macchina e l’efficientamento dei nostri impianti. Tutti concetti che vanno nell’ottica della riduzione delle emissioni”.

L’importanza della formazione

Il settore dell’oleodinamica sta vivendo uno dei momenti più interessanti dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica e le competenze legate al software e alla digitalizzazione diventano sempre più importanti. Nel processo di digitalizzazione dell’oleodinamica industriale l’ammodernamento dovrà contemplare anche la presenza di personale qualificato in grado di interagire con sistemi differenti dall’applicazione analogica di un tempo. “Questo riporta al concetto di formazione, all’importanza di avere persone con skills adeguate alla richiesta del mercato”, ha spiegato Giudici. Come formare le persone nel modo corretto per far fronte a questo cambiamento? “Bosch Rexroth, ad esempio, ha creato ad Ulm un centro di competenza dove 250 tecnici stanno lavorando su soluzioni e prodotti all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e soprattutto sostenibile. Questo concetto è stato declinato anche a livello locale. In Italia, ad esempio, abbiamo creato una Academy locale, nella quale abbiamo coinvolto giovani ingegneri e talenti che stanno perseguendo un percorso cross-divisionale e cross-tecnologico all’interno della nostra azienda per essere successivamente impiegati allo sviluppo di applicazioni particolari, sempre orientate nell’ottica della sostenibilità e nella produzione di prodotti e soluzioni che permettano un risparmio energetico per i nostri clienti”, ha dichiarato Giudici. In due secoli di attività Bosch è sempre stata protagonista delle grandi rivoluzioni industriali e lo è ancora oggi in questa fase di transizione digitale ed ecologica. Porto come esempio un modello di collaborazione tra aziende, centri di ricerca e università orientata allo sviluppo di una tecnologia di cui sentiamo parlare tanto ogni giorno: quella della filiera dell’idrogeno, dalla produzione alla distribuzione. Noi vi prendiamo parte in modo collaborativo e trasversale tra i vari Enti e abbiamo deciso di investire anche in formazione per avere quelle competenze necessarie per portare il nostro valore aggiunto all’interno del sistema industriale italiano. Rifacendomi alla missione di Bosch “Tecnologia per la vita”, il nostro target è quello di creare prodotti che entusiasmino le persone, che migliorino la qualità della vita e tutelino l’ambiente in cui viviamo. Per raggiungere questi target consideriamo fondamentale la collaborazione tra i vari attori della filiera, per la quale è importante che le aziende lavorino con le università e i centri di ricerca e che utilizzino, come stiamo facendo noi all’interno della nostra organizzazione, system integrator e collaborazioni esterne per dare vita ad un gruppo di ricerca unico, orientato al raggiungimento del target di efficientamento energetico, finalizzato ad un obiettivo comune in modo tale da utilizzare in modo sinergico tutte le competenze presenti all’interno del mondo industriale”. 

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