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Cobot e AMR più mobilità alla tua applicazione
COBOT E AMR PIÙ
MOBILITÀ ALLA TUA APPLICAZIONE
L’INTEGRAZIONE DI COBOT UNIVERSAL ROBOTS E AMR GARANTISCE AUTOMAZIONI FLESSIBILI, SEMPLICI DA PROGRAMMARE E AD ALTA PRODUTTIVITÀ
LLa robotica collaborativa ha cambiato le regole del gioco in molteplici ambiti produttivi, non ultimo quello dell’intralogistica. I cobot applicati nel fine linea sono oggi un valido alleato degli operatori nelle aree di pallettizzazione o packaging, sollevandoli da operazioni a scarso valore aggiunto, routinarie, faticose e al limite delle possibilità ergonomiche. Tutto ciò garantendo al contempo produttività, tempi ciclo ridotti e una migliore qualità complessiva del processo. I cobot hanno sempre avuto nella flessibilità la loro migliore qualità. Sia da un punto di vista applicativo (sono versatili e possono svolgere decine di attività diverse) sia da un punto di vista prettamente operativo: sono soluzioni di automazione dal peso e dalle dimensioni ridotte e possono pertanto venir spostate in ambienti produttivi diversi a seconda delle necessità. Queste caratteristiche, già nativamente presenti, non possono che venir accentuate dall’abbinamento con soluzioni di automazione mobile come gli AMR, Autonomous Mobile Robot, che stanno riscrivendo i processi delle linee logistiche delle aziende.
Le sfide dell’integrazione cobot e AMR
Gli AMR sono robot pensati per navigare in autonomia e sicurezza ambienti anche molto diversi fra loro, sia che si tratti di layout produttivi manifatturieri, sia che si tratti di ambiti sanitari e ospedalieri. Questo è possibile grazie a una dotazione di sensoristica (laser scanner o sistemi di visione) che li rende in grado interagire con l’ambiente circostante, così come all’upload di mappe dettagliate del layout in cui operano. A seconda dell’ambito di applicazione, la diversa dotazione di MRE (mobile robotics equipment) può ovviamente variare, spaziando da organi di presa e forche, fino a erogatori di disinfettante o lampade UV per la sterilizzazione delle superfici. Possono trasportare pesi anche molto ingenti, oltre i 1000 kg. L’integrazione di un cobot a bordo di un AMR accentua le possibilità applicative fornendo un surplus di mobilità all’automazione.
Nell’integrazione di un cobot a bordo di un veicolo robot mobile si pongono almeno due sfide tecnologiche che è necessario affrontare per sfruttare al meglio la flessibilità offerta dalla soluzione.
La prima riguarda l’integrazione hardware del braccio robotico a bordo dell’AMR. I cobot Universal Robots hanno tutti un peso estremamente contenuto (dagli 11 kg del modello UR3e ai 33
del modello più grande e pesante, l’UR10e) e un ingombro alla base che non supera i 19 cm nella taglia cobot maggiore. Questo rende estremamente agevole fissare il cobot sulla base dell’AMR. La base dei cobot UR dispone di pratici fori che ne favoriscono il fissaggio. Inoltre, sono disponibili anche nella versione in alimentazione DC a 48V che permette di alimentare il cobot direttamente dalla batteria dell’AMR. Il consumo energetico è molto contenuto (fra i 150 W di media fino al massimo di 300 W). Un dettaglio non trascurabile poiché un basso consumo garantisce una più lunga durata della batteria dell’AMR e minori cicli di ricarica (a tutto vantaggio dell’applicazione e della durata delle missioni logistiche che è possibile impostare). Le possibilità di comunicazione che il cobot offre sono molteplici, da segnali digitali a fieldbus.
La seconda sfida riguarda la necessità del cobot di localizzarsi rispetto all’ambiente circostante. Gli AMR possono essere controllati da scheduler centrale e possono essere dotati di mappe dell’ambiente operativo che li orientano sul floor. La dotazione di laser scanner (per intercettare la presenza di operatori o eventuali ostacoli) così come di sistemi di visione, permette loro di muoversi senza collidere con oggetti e persone. La ripetibilità di posizionamento che offrono può però spesso essere inferiore rispetto a quella del cobot, che quindi necessita di un’ulteriore funzione per orientare il suo movimento e afferrare l’oggetto previsto dalla missione logistica. Questo può essere fatto attraverso il sensore forza coppia integrato nativamente nella flangia al polso del cobot (che dispone così di un evoluto senso del tatto) oppure attraverso sistemi di visione che ne orientano il movimento nello spazio.
Cobot + AMR, più mobilità per la tua applicazione
La combinazione delle due tecnologie di robotica collaborativa più evolute attualmente presenti sul mercato, rappresenta oggi una soluzione logistica estremamente efficiente e valida. Le applicazioni che più comunemente vengono automatizzate attraverso l’integrazione di cobot e robot mobili sono quelle del kitting, del machine tending e del testing. Nel primo caso il cobot viene portato dall’AMR nell’area di buffer dove preleva i componenti che vanno a formare il kit. Nel secondo l’AMR sposta il cobot fra diverse celle di lavoro. Il kit composto in precedenza fornisce al cobot la “scorta” di componenti da inserire nel ciclo di lavorazione a macchina. Nel terzo, infine, il cobot preleva campioni dalle aree di lavoro e li sposta nell’area di test per il controllo qualità.
I benefici che questo tipo di integrazione tecnologica offre sono molteplici, come abbiamo visto. Da un lato si tratta di soluzioni di automazione che possono operare 24/7 anche a luci spente, garantendo continuità alla produzione (anche in regimi di restrizioni sanitarie) e facendo sì che gli operatori del primo turno possano trovare semilavorati o prodotti completati gestiti dall’automazione durante il turno a luci spente.
Il ridotto consumo elettrico di entrambe le soluzioni garantisce una congrua durata delle missioni logistiche fra un ciclo di ricarica e l’altro. Si tratta infine di una soluzione estremamente flessibile che non richiede modifiche al layout produttivo e che può essere implementata e programmata con semplicità (molti AMR, come i MiR, dispongono di missioni logistiche precaricate). I cobot UR, dal canto loro, offrono la possibilità di sviluppare programmi specifici attraverso template preimpostati (come quelli disponibili nell’Application Builder).