Quotidiano di Sicilia - 30 anni (2° parte)

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Quotidiano di Sicilia Venerdì 11 Dicembre 2009

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Trent’anni Tre decenni di scelte nel “Quotidiano di Sicilia”, con le inchieste sempre in primo piano

Un giornale che può rilanciare la fiducia tra stampa e lettori Assolutamente indispensabile informarsi per essere un buon cittadino C’è una sotterranea guerra in atto, contentare i propri figli e garantire in Italia. E questa guerra si combatte loro un futuro migliore. Per raggiunsulla maniera di considerare gli ita- gere questi obiettivi, visto il tempo liliani. Se siano cioè “popolazione”, mitato, rinunciano a informarsi, se grande massa informe da governare non genericamente, sullo stato come una mandria di pecore, come d’animo dei loro ragazzi, sugli studi, vengono intesi da certa politica e sulle amicizie. Poi scoprono che qualdalla burocrazia, oppure un insieme cuno dei loro figli è caduto nella trapdi cittadini, con diritti e doveri come pola della droga o è stato coinvolto in fatti criminali e da sempre ogni cominciano a buon giornale chiedersi come considera i propri sia stato possiSi preferisce far lettori. E i cittadini hanno tre dofinta di informarsi bile. La risposta è veri fondamentali: se certi genipagare le tasse, rileggendo solo titoli che tori non si fanno spettare le leggi, e mai troppe doinformarsi per di sport e gossip mande è spesso poter esprimere per il timore di un voto libero e scoprire qualcosa che li costringa a consapevole. “Informarsi? - protesterà qualcuno intervenire. Alla stessa maniera, chi - Ma se io ho già le mie idee, non non compie il proprio dovere di cittabasta lavorare onestamente? Non dino informandosi, è perché teme di basta pagare le tasse e rispettare le dover poi agire di conseguenza, magari mutando delle idee cui è affezioleggi?”. No, non basta. E per spiegare che è nato. Così si preferisce far finta di inforcosì mi servirò di un esempio. Immaginate un padre e una madre oberati marsi: di un giornale si leggono solo di lavoro, che fanno di tutto per ac- i titoli delle pagine sportive o le noti-

zie, che prendono sempre più piede dell’omino con il taccuino e la penna anche in tv, del cosiddetto gossip. Op- che si reca in un luogo e pone dopure si legge un solo giornale, quello mande anche scomode, sempre lecite, che ti dice ciò che ti aspetti di sentirti pretendendo risposte e spiegazioni, perché deve riferirle al suo unico padire. Per contro ci sono giornalisti che - drone, il cittadino-lettore. Uno di questi giornali compie quesfiduciati, sotto la pressione della politica o di certi editori, oberati di la- st’anno trent’anni: è il “Quotidiano di voro o, semplicemente, schierati - Sicilia”, che si occupa di politica ecorinunciano a far bene il proprio me- nomica senza paura di affondare la lama dell’inchiestiere. E realizsta in una realtà zano articoli e complessa e in titoli accomoGli scoop del QdS continua evoludanti, interviste in come quella ginocchio, artisono spesso ripresi zione della società sicicoli di fondo apodalle grandi liana. logetici. Ricordiamoci In una simile testate nazionali dei suoi servizi situazione è speciali, “scoop” ovvio che la fiducia tra stampa e lettori - quella che, spesso ripresi dalle grandi testate nasecondo l’articolo 2 della legge isti- zionali e sempre più numerosi negli tutiva dell’Ordine dei giornalisti do- ultimi anni. Ricordiamocene quando vrebbe essere promossa non soltanto si tratterà di fare il nostro dovere cerdagli operatori dell’informazione, ma cando fonti d’informazione corrette, anche dagli editori - si indebolisce complete e affidabili. Per non essere retrocessi da cittadini a “popolasempre di più. Ci sono però giornalisti e testate zione”. che questa fiducia la fanno crescere. Giuseppe Lazzaro Danzuso Perché insistono sul vecchio mestiere

Accade negli Usa

ProPublica il giornalismo con mecenate Con la maggioranza degli editori che paga sempre meno, se non per notizie di gossip, il giornalismo d’inchiesta diventa marginale. Non solo in Italia, per carità: pensate che negli Usa due miliardari filantropi, Herbert e Marion Sandler, investono dieci milioni di dollari all’anno per mantenere una redazione di 27 persone specializzate in giornalismo d’inchiesta che assolva alla funzione di “cane da guardia della democrazia” e che pubblica i propri servizi sul sito web ProPublica (www.propublica.org.). “Il giornalismo d’inchiesta è in pericolo - si spiega nel sito - perché molti fornitori di notizie lo considerano un lusso”. Negli ultimi anni, infatti, negli Usa gli editori hanno tagliato in numerose redazioni dal 20 al 50 per cento del personale e in America aumenta la preoccupazione che i media non siano più in grado di adempiere al loro ruolo pubblico di “cani da guardia della democrazia. ProPublica non può sostituire né tantomeno garantire la qualità dell’operato delle redazioni sofferenti per i continui licenziamenti di personale e per la conseguente perdita della cosidetta “memoria istituzionale”. Però ha preso a “produrre un tipo di giornalismo che rivela quando i deboli vengono sfruttati dai potenti e quando questi non giustificano la fiducia riposta in loro”. Sempre meglio che niente. (gld)

COMUNICAZIONE AZIENDALE

Il ponte sullo Stretto di Messina: al via i lavori l 2010 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto di Messina. In Sicilia partiranno i lavori a terra, di prossimo avvio in Calabria nel dicembre 2009, in vista dell’apertura del cantiere principale previsto nel 2011, con l’obiettivo di aprire l’opera al traffico il primo gennaio 2017. Sette anni di grande impegno per l’Anas, che sarà tra i grandi protagonisti dell’imponente costruzione. Azionista di maggioranza della società Stretto di Messina, concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione del Ponte, l’Anas possiede una quota dell’81,8% nell’ambito di una compagine che vede RFI con il 13%, le regioni Calabria e Sicilia ciascuna con una partecipazione del 2,6%. Dopo la riconferma di pubblica utilità del Ponte da parte del Cipe, nella seduta del 30 settembre 2008, la società Stretto di Messina ha proceduto con l’aggiornamento della convenzione con il ministero delle Infrastrutture e del relativo piano finanziario. Il 25 settembre di quest’anno ha firmato gli aggiornamenti contrattuali con il contraente generale e con il project management consultant. L’accordo con il contraente generale Eurolink (società di progetto costituita da un’associazione di imprese guidata da Impregilo) è finalizzato al riavvio delle attività; l’intesa con il project management consultant, la statunitense Parsons Transportation Group, è volta a concordare il controllo e la verifica del programma dei lavori. L’attività di monitoraggio ambientale è stata affidata ad un gruppo d’imprese guidato da Fenice Spa. Alla società Marsh Spa è stato aggiudicato il servizio di consulenza e brokeraggio per le coperture assicurative. Il progetto del ponte e dei circa 40 chilometri di raccordi è stato approvato dal Cipe nell’agosto 2003. L’opera è stata messa a gara con una base d’asta di 4,4 miliardi di euro al netto dei costi per il project management ed il monitoraggio ambientale aggiudicati per complessivi 150 milioni - ed è stata contrattualizzata nel 2006 a 3,9 miliardi. L’onere complessivo a finire dell’investimento è stimato in circa 6,3 miliardi di euro.

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I PRINCIPALI NUMERI DELL’OPERA Progettisti:oltre 100 professionisti di fama internazionale; 12 istituiti scientifici e universitari nazionali ed esteri; 39 società ed associazioni nazionali ed estere. Progetto tecnico: 3.300 mt lunghezza della campata centrale; 3.666 mt lunghezza complessiva con campate laterali; 60,4 mt larghezza dell’impalcato; 382,60 mt altezza delle torri; 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione; 5.300 mt lunghezza complessiva dei cavi; 1,24 mt diametro dei cavi di sospensione; 44.352 fili di acciaio per cavo; 65 mt di altezza per 600 di larghezza di canale navigabile centrale; 50 mt di altezza per 1.000 di larghezza per ciascuno dei canali navigabili laterali. Portata stradale e ferroviaria: 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (veloce, normale, emergenza); 2 corsie stradali di servizio; 2 binari; 6.000 veicoli/ora; 200 treni/giorno Collegamenti: 20,3 km di raccordi stradali complessivi: 10,5 km lato Sicilia (di cui il 67% circa in galleria) per gli allacci alle autostrade A18 Messina-Catania e A20 Messina-Palermo; 9,8 km lato Calabria (di cui il 64% circa in galleria) per gli allacci al nuovo tracciato della autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria; 19,8 km di raccordi ferroviari complessivi: 15,2 km lato Sicilia (di cui il 91% circa in galleria) per gli allacci alla nuova stazione ferroviaria di Messina; 4,6 km lato Calabria (di cui il 96% circa in galleria) per gli allacci alla prevista linea di Alta Capacità ferroviaria Napoli-Reggio Calabria Ambiente: 25% di minore impatto ambientale e paesaggistico, rispetto al progetto del 1992; 21 km di gallerie ferroviarie eliminate; 2.000 metri di viadotti eliminati sul totale dei tracciati; 12.750.000 tonnellate di legna risparmiate in 30 anni; attività di monitoraggio ambientale. Sicurezza: 7,1 magnitudo della scala Richter resistenza al sisma; 216 km/orari resistenza al vento; aperto 365 giorni l’anno 24 ore al giorno. Risparmio medio di tempo con il ponte: 2 ore per i treni; 1 ora per il traffico su gomma.


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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Energia in Sicilia con trasparenza e legalità iù controlli da parte della Regione Siciliana nel settore delle fonti rinnovabili con particolare attenzione alle infiltrazioni della criminalità organizzata. L’assessorato all’Industria ha deciso di mettere in campo una serie di contromisure per limitare al massimo questo rischio, l’ultima delle quali è l’appello lanciato dall’assessore Marco Venturi alle prefetture dell’isola, affinché rilascino una informativa antimafia su tutte le imprese che presentano progetti per realizzare nuovi impianti, in particolare quelli eolici. La Regione non vuole far passare l’equazione che in Sicilia eolico è uguale a mafia. Ma è pur vero - secondo i fatti di cronaca giudiziaria - che il rischio di infiltrazione mafiosa in questo settore, ma non solo in questo, sia molto elevato. “La pubblica amministrazione – afferma Venturi – deve garantire un percorso di legalità importante ed è per questo che ci siamo rivolti alle prefetture per firmare dei protocolli di legalità con l’assessorato ed il mondo imprenditoriale per le richieste di informativa antimafia. Intendiamo alzare il livello di guardia, la Regione deve essere certa di autorizzare imprese pulite, che non siano solo formalmente a posto. Deve far questo per garantire le aziende oneste perché, viceversa, tutte sono ad alto rischio di infiltrazione mafiosa”. Ad oggi in Sicilia sono stati realizzati 1.100 megawatt di eolico, pari a un quinto di quanto realizzato in Italia e 100 megawatt nel fotovoltaico su richiesta per le 7.800 da installare. L’assessorato all’Industria sta inoltre predisponendo un testo modificato che prevede la richiesta dell’informativa antimafia per tutti i soggetti privati che orbitano nel settore delle cave, in particolare in quelle legate al ciclo edilizio. “Finalmente – dice l’assessore Marco Venturi - dopo 29 anni siamo quasi alla definizione del piano delle cave e ritengo che nei primi mesi dell’anno prossimo potrà essere autorizzato. Chiederemo l’informativa antimafia al momento della richiesta di autorizzazione”. L’assessorato intende introdurre il sistema di contrasto alle infiltrazioni criminali e alla mafia anche nelle nuove direttive attuative del Pears, il piano energetico ambientale della Regione Siciliana. “Non possiamo bloccare un settore nevralgico per l’economia dell’Isola - spiega Nicola Vernuccio, dirigente generale del dipartimento Industria - ma l’amministrazione deve cautelarsi in ogni modo per bloccare le infiltrazioni della criminalità organizzata e per affermare il principio della legalità”. Gli uffici stanno avviando anche un monitoraggio su tutte le autorizzazioni concesse, con eventuale revoca della stessa in caso in informativa antimafia negativa. Per gli imprenditori che invece ancora sono in attesa di concessioni, si dovrebbero ridurre i tempi di risposta dopo che le conferenze di servizio hanno triplicato il numero di incontri rispetto agli anni passati. “L’obiettivo – aggiunge il direttore Vernuccio - è quello di chiudere le istruttorie in tempi brevi e di dare risposte certe alle imprese”.

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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Giuseppe Alfano, sindaco di Comiso

Giancarlo Cugnata, Assessore all’Ambiente del comune di Comiso e vicepresidente del Coordinamento Agende 21 Locali Sicilia

Il Comune di Comiso “protagonista” alla Conferenza di Copenhagen L’impegno profuso dal sindaco Alfano e dalla sua giunta attraverso l’azione amministrativa tesa alla salvaguardia dell’ambiente, ha permesso alla città di Comiso di essere parte attiva della Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici. L'Amministrazione comisana, unitamente alla sottoscrizione della Carta delle città e dei territori d’Italia per il clima, redatta dall’Agenda 21 Italia in collaborazione con ANCI e UPI, ha deliberato unanimemente in Consiglio comunale, l’adesione al Patto dei sindaci, assumendosi un chiaro impegno per la riduzione dei gas climalteranti. Il Patto dei sindaci è un’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea nell'ambito della seconda edizione della Settimana europea dell'energia sostenibile che mira a coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. A tutt'oggi, Monterosso Almo e Comiso si annoverano come gli unici 2 comuni siciliani, sui 130 comuni italiani aderenti al Patto, ad inserire nella propria agenda politica l’importante obiettivo della tutela del clima. Con l’adesione al Patto dei sindaci, il governo della città di Comiso si è impegnato ad adottare un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile che consenta di valutare lo status quo dell'efficienza energetica della cittadina e di individuare politiche e misure, materiali ed immateriali, per ridurre le emissioni di CO2 nel territorio comunale di almeno il 20%, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Unione Europea (c.d. Pacchetto 20-20-20) e di quelli che verranno presi con il nuovo accordo globale sul clima che sostituirà il Protocollo di Kyoto. L'Amministrazione casmenea si è inoltre impegnata a partecipare e contribuire attivamente alla Conferenza annuale dei Sindaci per un’Europa sostenibile. Il sindaco Giuseppe Alfano ha dichiarato: In considerazione del ruolo fondamentale delle città in quanto responsabili di gran parte delle emissioni inquinanti totali e del 40% dei consumi energetici nazionali, senza trascurare il fatto che proprio nei centri urbani si manifestano in modo eclatante e pericoloso i fenomeni climatici estremi, come l’afa e il caldo torrido o le piogge torrenziali, si rende necessario migliorare l’efficienza energetica, razionalizzare l’uso dell’energia ed au-

mentare il ricorso alle fonti di energia rinnovabili. Tali obiettivi sono perseguibili attraverso azioni che interessano l’edilizia, le infrastrutture urbane, la pianificazione del territorio, i trasporti e la mobilità urbana, la partecipazione dei cittadini alla res pubblica, la promozione di modelli di comportamento energetico virtuosi. Per attivare una politica coerente di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale locale - ha riferito l’assessore all’ambiente Giancarlo Cugnata – occorre superare la tradizionale logica di intervento frammentaria ed integrare le capacità e competenze della pubblica amministrazione in un processo unitario orientato allo sviluppo sostenibile. La partecipazione della società civile alla definizione di obiettivi e target adeguati alla situazione locale, nonché la comunicazione dei risultati raggiunti, sono altresì le condizioni necessarie per sviluppare una cultura energetica “diffusa”. Nel riconoscere alle autonomie locali il ruolo di protagonisti nell'attuazione di iniziative e interventi sistematici contro il cambiamento climatico, in una logica di sviluppo delle politiche “dal basso”, l’assessore Cugnata, nella sua funzione di vicepresidente il Coordinamento Agende 21 Locali Sicilia, facendosi promotore della sfida energetica, ha sensibilizzato i suoi omologhi dei comuni ragusani, cogliendo piena e condivisa adesione allo strumento nazionale del Patto dei sindaci. Comiso, in qualità di comune partner del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, ha altresì ricevuto l’accreditamento per la partecipazione alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 15) che si sta svolgendo a Copenhagen. In particolare, l'assessore Cugnata, in rappresentanza dei comuni soci dell'Associazione Agende 21 Locali Siciliane, ha contribuito ai lavori per l’implementazione della Carta delle città che verrà presentata al vertice internazionale, quale contributo italiano nella roadmap dei governi locali di tutto il mondo per il clima.


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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

AUGURI PER IL NUOVO ANNO: CHE IL 2010 SIA UN ANNO GENEROSO CON TUTTI I SICILIANI. IL PRESIDENTE DELL’ARS

Francesco Cascio


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Attraverso Suez giungeranno da Asia, Americhe, Cina e India, nel Mediterraneo grandi navi-merci

Come il Ponte sullo Stretto di Messina interagisce con la nuova Via della Seta I danni della filosofia che vuole a tutti i costi mantenere al Nord il primato della produzione Ho smesso da tempo di spiegare le ragioni pro Ponte perché sono convinto che la strada da percorrere non sia quella che finora abbiamo battuto in 30 anni di confronti. Il Ponte non è un contentino da dare ai siciliani come molti dei nostri connazionali credono e da solo non basta al decollo dell’economia isolana. È piuttosto il risvolto di una centenaria questione politica, umbertina prima ed economica poi, sempre ben presente nel comportamento e nel pensiero di quell’Italia che conta e che va cambiata. Una politica miope, oltre che becera, che si batte per il mantenimento dello status quo quale polizza assicuratrice per mantenere al Nord il primato della produzione. Nel riprendere questo argomento quindi lo farò, dal mio punto di vista, non certo parlando del giudizio positivo che eminenti personalità danno del progetto Ponte di Messina e della sua tecnica miracolistica, né degli uccelli che con la sua presenza perderebbero l’orientamento, né del cono

Siamo la porta dell’Europa e possiamo far rifiorire l’economia

d’ombra sullo Stretto che da fastidio ai pesci. Parlerò invece dei motivi veri che bloccano quest’opera tuttora in pericolo a sentire la dichiarazioni di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria e, udite, udite, della senatrice Anna Finocchiaro. La querelle Ponte, infatti, è una questione squisitamente politica dalla quale l’infrastruttura in sè, il suo impatto sul territorio, non ha nulla a che vedere. Sono da riprendere invece e da analizzare con estremo rigore alcuni comportamenti dei governi che si sono succeduti e, cosa molto più grave, alcuni atteggiamenti di una società, non soltanto padana, che non riesce a mascherare il proprio pensiero. Ma procediamo con ordine cominciando col ricordare che nel mondo si è delineata una nuova Via della Seta. Un percorso che, attraverso il Canale di Suez, porterà nel Mediterraneo grandi navi che trasferiranno solo merci prima e poi anche uomini dopo tra l’Europa, l’Asia, le Americhe e ora Cina e India in un interscambio di dimensioni ancora impensabili. E lo stesso percorso sarà seguito da grandi aerei. Materie prime e prodotti finiti, semi-lavorati o da assemblare ci passeranno sotto il naso e avranno bisogno di porti e di aeroporti adeguati per accoglierli e dare loro modo di completarne le lavorazioni prima di farle

proseguire per le destinazioni finali (vedi box). In Italia viene sempre privilegiata Genova malgrado sia satura. Si insiste con pervicacia su Malpensa malgrado l’esperienza la sua localizzazione sbagliata e i danni costati all’Alitalia. Questa è la politica di quella parte d’Italia che non vuole un cambiamento nel Sud, il cui affrancamento altererebbe notevolmente gli equilibri esistenti. E quando le pressioni si fanno più forti nonostante icontentini (vedi Ponte) è pronta ad arrivare fino ad atteggiamenti razzisti. Allora c’è qualcosa da cambiare nell’amministrazione italiana a vantaggio dell’intero Paese e non solo di una parte di esso, questo è il vero nodo da sciogliere che spetta a noi perché nessuno sarà disposto a cedere i vantaggi che ha conquistato. Siamo la porta d’Europa; la mèta di tutti i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, la mèta per imparare per formarsi e per vivere bene. Abbiamo l’occasione di migliorare la vita dei nostri figli, vogliamo continuare a vegetare? Sicilia alzati, per ripetere le parole di papa Giovanni Paolo II, alzati e rimboccati le maniche. Bruno Distefano

Una rivoluzione economico-geografica

Quando Augusta e Gioia Tauro batteranno Genova e Livorno Con il delinearsi del nuovo percorso da Suez, la Sicilia, per la sua posizione nel Mediterraneo, potrà dare ricchezza all’intero Paese. Porti e aeroporti non saranno suggeriti dalle organizzazioni para-governative ma dagli attori stessi del mercato in base alla posizione geografica più conveniente. Ai fuori rotta Genova, Trieste o Livorno saranno preferiti, se attrezzati adeguatamente, i porti di Augusta o di Gioia Tauro. Per non parlare del grande aeroporto previsto al centro della Sicilia. In futuro, infatti, dovremo attenderci un incremento notevole del trasporto merci per

E dopo il 2030 l’hub aeroportuale sarà quello costruito in Sicilia

via aerea a causa della carenza di autostrade nelle grandi aree continentali. Dopo il 2030 non potranno essere più hub né Malpensa né Fiumicino ma sarà lo scalo costruito in Sicilia, il più grande del Mediterraneo posto al centro di smistamento. Insomma, il Sud è già centrale. E possiede anche gli spazi - che non esistono più al nord - per convertire tutto in prodotto finito. Faccio un esempio: se la destinazione di una partita di semi-lavorati è Brema, finirli ad Augusta o a Crotone piuttosto che a Torino significa risparmiare tempo e denaro oltre che a utilizzare una mano d’opera a più basso costo. Allora più che di industrie, si tratterà per noi di costituire piccole aziende che, insediate negli spazi dei retro porti, darebbero occupazione e benessere. (bd)


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Mentre si parla di far pagare le news on line, il Qds mette in rete il giornale alle 18

Restyling e rafforzamento web il Qds sfonda anche su Internet Notizie, denunce, blog. E in pochi mesi balza a ben 39.000 contatti In occasione del trentennale della sua nascita, il “Quotidiano di Sicilia” ha scelto di rinnovare e rafforzare il proprio sito web che, grazie al restyling e le nuove forze immesse, ha fatto in pochi mesi un notevole passo in avanti balzando a ben 39.000 contatti. Ma non solo: il Qds è approdato anche sui social network, diventando protagonista con le sue inchieste anche di Facebook e di Twitter. Insomma, seguendo il consiglio di Franco Nicastro, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, che in un forum del 28 luglio 2007, aveva affermato “La salvezza dell’editoria passa per la multimedialità: la componente internet insieme alla carta stampata”, il nostro giornale ha provveduto, a rafforzare la sua componente web con un immediato successo. D’altra parte oggi non c’è quotidiano, settimanale o periodico che accanto al prodotto cartaceo non abbia messo a disposizione dei lettori uno spazio sul web, dove fornire un tipo diverso d’informazione, sempre più interattivo. Ma mentre Rupert Murdoch parla di far pagare le notizie sul web, il “Qds” mette on line gratuitamente a disposizione dei lettori sul proprio sito (www.qds.it) l’edizione del

giorno a partire dalle 18. Un “omaggio” che non ha intaccato le vendite del giornale, che, anzi, continuano a salire. La spiegazione è che i lettori del Qds hanno bisogno del loro quotidiano “fresco di giornata” già nelle prime ore del mattino: come sa ogni buon imprenditore sapere per primo una notizia è avere già, in parte, l’affare in tasca. D’altra parte il fatto di mettere sul web il giornale ha dato la possibilità a chi non lo conosceva di apprezzarlo. E, in particolare sulle discussioni su Facebook e Twitter in cui si definiva “ingessata” l’informazione in Sicilia

, sempre più persone hanno segnalato come il Qds, con le sue inchieste, sia stato la principale fonte d’ispirazione per autorevoli testate nazionali, a cominciare da Report. Il sito del “Quotidiano di Sicilia” non è però soltanto l’edizione web del giornale, anzi. Oltre ai temi dibattuti dal Qds, la redazione offre notizie in tempo reale e soprattutto approfondimenti e discussioni negli otto blog che si occupano, a parte quello del direttore, Carlo Alberto Tregua, di argomenti specifici. Così Lucia Russo si occupa delle “Voci dai Palazzi”, Antonio Casa della “E-cologia”,

Dario Raffaele di lavoro e formazione (“Worknow”), Agostino Laudani della “East-Coast”, Carmelo Lazzaro Danzuso della “West-Coast”, Margherita Montalto di bioetica (“Bios kai ethos”) e Benedetto Motisi di informatica siciliana (“Isola telematica”). Ma ci sono anche importanti e seguitissime rubriche, come “Il lavoro che c’è”, con i siti delle aziende che offrono occupazione o che, attraverso il franchising, ti insegnano a diventare imprenditore, e poi i sondaggi e soprattutto “Denunce”, una tribuna che consente ai cittadini di segnalare episodi di cattiva amministrazione, malcostume, violazione delle leggi, che, valutati dalla redazione, potranno essere oggetto di articoli, servizi o inchieste sul sito web e anche sul Qds. Il sito - molti imprenditori siciliani utilizzano ormai l’home page come pagina predefinita del proprio browser - offre poi una serie di servizi: meteo, treni, la borsa del Sole 24 ore, gli elenchi telefonici di tutt’Italia e persino la programmazione cinematografica e l’oroscopo. E non da ultimo la “Newsletter”, cui iscriversi per avere sempre notizie fresche. Maria Francesca Fisichella

30 anni di news

Si chiama Sint l’archivio digitalizzato Tra i servizi che hanno arricchito, nel tempo, il sito del giornale è da ricordare il Sint, ovvero l’archivio storico del Qds dal 1979 a oggi, completamente digitalizzato. Al passo con i tempi e le innovazioni richieste dal mercato, dalle esigenze dei lettori, ormai sempre più aperti alla tecnologia, il sistema offre una ennesima opportunità di informazione. Essenziale elemento del sistema è la facile consultazione: inserendo anche solo qualche parola chiave, saranno estrapolati tutti gli articoli, che negli anni sono stati realizzati, su un determinato argomento o su un personaggio. Il sistema si presta non soltanto a una semplice consultazione ma, anche, a una rapida ricerca e all’occorrenza, essendo tutti gli articoli in formato pdf, essi possono essere letti direttamente sul video oppure stampati. Ciò rende tale archivio, non soltanto un contenitore continuamente aggiornato sulle innumerevoli battaglie e le denunce del QdS, ma anche un’utile fonte di consultazione per studiosi, giornalisti o semplicemente per i lettori del che scelgono il Sint come alternativa alla carta stampata, per consultare il quotidiano davanti al pc, anche al bar grazie alla sempre più diffusa tecnologia wireless. (mff)

COMUNICAZIONE AZIENDALE

Da più di 50 anni, protagonista del processo di industrializzazione dell’economia siciliana al fianco delle imprese artigiane ostituita nel 1954 al fine di facilitare l’accesso al credito agevolato alle imprese artigiane, la CRIAS da oltre cinquant’anni è tra i protagonisti del processo di industrializzazione dell'economia siciliana.

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Operando a fianco delle imprese artigiane la CRIAS, negli anni, ha assicurato un fondamentale supporto alla crescita e alla competitività del tessuto produttivo regionale e, mediante una intensa attività di assistenza per l'accesso al credito agevolato, ha soddisfatto le esigenze di sviluppo delle piccole e medie imprese artigiane.L'artigianato, infatti, rappresenta la struttura portante del sistema produttivo nazionale, un volano fondamentale per il mantenimento dei livelli occupazionali e la creazione di nuove occasioni di lavoro. Sostenere e promuovere il comparto artigiano ed agricolo, puntare sulla qualificazione delle produzioni e sul miglioramento qualitativo, promuovere la sicurezza dei processi di lavorazione, sono strategie che si configurano come i mezzi più idonei per sostenere e concorrere ad un più ampio e durevole processo di crescita economica generale. Negli ultimi anni, la Cassa Regionale per il Credito ha portato avanti una politica volta a garantire una capillare presenza dell’Istituto in tutte le province siciliane ed oggi è presente con uffici operativi anche nelle province di Agrigento, Messina, Palermo e Ragusa ed online per garantire nuovi servizi di utilità per il credito all'artigianato. Tutti i finanziamenti erogati dalla Crias, nel rispetto della regola “de minimis”, sono concessi ad un tasso di interesse che ad oggi è pari al 40% del tasso di riferimento che si riduce ulteriormente al 30% del tasso per le c.d. “giovani imprese”, per le società cooperative. Le principali linee di credito: Credito di esercizio: L'importo concesso viene determinato in base al volume d'affari evincibile dall'ultima dichiarazione IVA dell'impresa; l'importo concedibile va da un minimo di € 5.000,00 ad un massimo di € 51.000,00. Credito a medio termine: È il prestito concesso sia per l’acquisto, la ristrutturazione, la costruzione di un immobile da destinare a laboratorio artigiano, che per l’acquisto di beni strumentali. L ’importo massimo concedibile, pari al 75% del programma di spesa presentato, è di € 387.342,00. Credito per la formazione di scorte: Questa forma di credito finanzia l’acquisto di scorte, utilizzabili direttamente nel processo produttivo . L'importo massimo concedibile è pari al 25% del volume di affari e comunque non superiore ad € 103.291,00. Credito a favore delle imprese agricole per la formazione di scorte: Il prestito è finalizzato all’acquisto dei mezzi tecnici a fecondità semplice, la cui utilità, cioè, si esaurisce nel corso dell’esercizio produttivo, con un tempo di restituzione che va al di là dell’annata agraria. L’importo del finanziamento concedibile è differenziato in relazione al settore produttivo: da un minimo di €. 5.000,00 ad un massimo di €. 500.000,00. Per maggiori informazioni accedere al sito www.crias.it


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Vigilerà perché i servizi, pubblici o privati che siano, abbiano elevati standard di qualità ed efficienza

Veroconsumo per la difesa delle famiglie è pronta a tutto, class action compresa Saranno azioni di denuncia, ma anche di difesa degli interessi in sede giudiziaria Nella società di oggi i consumatori, soggetti fondamentali per l’economia di un Paese, sono esposti al continuo mutare economico, tecnologico e finanziario. Dall’esigenza di rispondere alle loro necessità concrete, reali, quotidiane, troppe volte disattese, un gruppo di persone ha voluto intervenire fondando Veroconsumo, un’associazione indipendente di consumatori e famiglie, fondata a Catania, dal direttore del Qds Carlo Alberto Tregua, dal rappresentante per la Sicilia nell’Unesco Bruno Di Stefano, e da Giuseppa Mammana, dottore commercialista. Un’associazione “diversa”, perché non legata ad alcun partito politico, né ad alcun sindacato e perché non persegue alcun fine religioso. E quindi può offrire come ulteriore garanzia l’indipendenza, voluta e perseguita a tal punto da prevedere nello stesso statuto il divieto di accettare qualsiasi tipo di liberalità che possa pregiudicarne l’autonomia.

La tutela passa da un deciso intervento sul tessuto sociale ed economico siciliano

Veroconsumo, nasce infatti con lo scopo di tutelare i cittadini consumatori operando con tutti gli strumenti attribuiti alle associazioni dal codice del consumo, a cominciare dalla class action, e vigilerà, in particolare, perché siano erogati servizi pubblici o privati, secondo standard di qualità ed efficienza. La tutela che si prefigge di attuare, passa da un deciso intervento sul tessuto sociale ed economico siciliano, in primis, mediante il dialogo con i propri soci e con le istituzioni, ed anche tramite azioni di denuncia, ma anche di difesa degli interessi in sede giudiziaria ordinaria e amministrativa. L’associazione vuole, infatti, contribuire a migliorare gli standard di comunicazione, produzione e distribuzione di beni e servizi, mediante la promozione d’iniziative di cooperazione con enti, istituzioni e imprese locali e nazionali. Si prefigge di rappresentare gli interessi di consumatori e famiglie alle Istituzioni e agli organi di potere competenti. Veroconsumo difenderà gli interessi dei propri soci, e in generale del cittadino/consumatore, anche in sede giurisdizionale, mettendo in atto le azioni di difesa che la legge attribuisce alle associazioni dei consumatori, quali azione inibitoria, revocatoria, collettiva risarcitoria. L’associazione promuoverà inoltre

iniziative legislative che diano coerenti soluzioni alle problematiche dei singoli consumatori e delle famiglie, agendo, ove necessario, sia a livello regionale, nazionale che europeo. Veroconsumo non ha fine di lucro e quindi indirizzerà le proprie entrate verso azioni a vantaggio dei propri soci. Mediante convegni, conferenze e tavole rotonde, infatti, promuoverà un consumo critico e consapevole, volto a sostenere i cittadini fin dal momento della scelta dell’acquisto, educandoli, ove necessario, a valutare un prodotto non solo in base alla qualità e al prezzo, ma anche alla provenienza e al comportamento dell’impresa produttrice. Veroconsumo al suo interno è regolata da principi democratici: possono associarsi le persone fisiche maggiorenni, che lo richiedano sia tramite i canali informatici, che rivolgendosi direttamente alla sede di Via Principe Nicola 22 a Catania. Ciascun socio ha diritto di voto e, nella misura delle sue possibilità, è chiamato a partecipare direttamente alla vita dell’Associazione e a utilizzare i servizi e le prestazioni fornite agli associati. Eloisa Bucolo

Sarà applicata dal primo gennaio 2010

Azione collettiva risarcitoria Il funzionamento e i tempi La Legge Finanziaria 2008 ha introdotto in Italia l’azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori, modificando l’art. 140-bis del Codice del Consumo, in conformità ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria. La class action consente di rappresentare in un unico giudizio, una molteplicità di situazioni giuridiche soggettive omogenee ma distinte tra loro. Garantisce al singolo consumatore il rimborso del danno e svolge a vantaggio della collettività una funzione preventiva poiché, il timore di una possibile condanna, scoraggia le imprese ad adottare pratiche illegali e le induce a un maggior rispetto delle regole di correttezza. L’instaurazione di un unico procedimento, al posto dei ricorsi individuali, riduce inoltre notevolmente sia i tempi, sia i costi processuali, sia il rischio di giudi-

cati contrastanti. La sentenza, infatti, avrà efficacia erga omnes , ossia nei confronti di tutti, e potrà essere fatta valere dai soggetti che in futuro si troveranno nell’identica situazione. Il Governo ha messo fine ai numerosi rinvii fissando la data di applicazione della class action al primo gennaio 2010, per gli illeciti avvenuti a partire dal 16 agosto 2009. È al vaglio delle commissioni parlamentari lo schema del decreto legislativo che introdurrà l’azione collettiva anche nei confronti della pubblica amministrazione. Lo schema non prevede il risarcimento economico del danno, sebbene, accertata la violazione, il dipendente pubblico inadempiente potrà essere assoggettato alle sanzioni disciplinari, previste dal decreto legislativo 150/2009, già in vigore. (eb)

F ONDAZIONE EUROMEDITERRANEA LUIGI UMBERTO TREGUA–ONLUS CATANIA

La Fondazione Euromediterranea si pone quale istituzione permanente ed aperta al pubblico, snodo di alta divulgazione ove espressioni e manifestazioni culturali, di arte, di costume, di scienza e tecnica, di multimedialità e comunicazione vengono approfondite, illustrate, promosse e valorizzate.

“VEROCONSUMO” è un’associazione che agisce in difesa degli interessi di Consumatori e Famiglie, fondata da Carlo Alberto Tregua, direttore responsabile del QdS, Bruno Di Stefano, rappresentante per la Sicilia nell’Unesco e Giuseppa Mammana, dottore commercialista. Indipendente e senza fini di lucro, destina le entrate verso azioni a vantaggio dei propri soci.

SCOPI • Istruzione. • Formazione civica, sociale, culturale e professionale in campo economico e scientifico. • Ricerca scientifica e di interesse sociale (smaltimento di rifiuti e riduzione consumi energetici) mediante convenzioni con le Università. •Convegni divulgativi degli scopi e dei risultati. • Pubblicazione e diffusione di volumi e riviste inerenti l’attività della Fondazione. • Borse di studio.

Veroconsumo vuole far sì che si passi dalle parole ai fatti, dalle promesse agli atti e per fare ciò indirizza la propria attività a:

FINALITÀ • Esclusive di utilità sociale. LIBERALITÀ • A favore della Fondazione possono essere erogate liberalità da parte di persone fisiche o enti soggetti all’imposta sul reddito delle società, fiscalmente deducibili nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro annui (art.14, comma 1, D.L. 14.03.05 n.35 convertito in legge n. 80/05).

BENEFICIARI • Soggetti meritevoli svantaggiati per fattori economici, familiari e/o sociali. LIBERALITÀ 5 PER MILLE DELL’ IRPEF • È possibile destinare la Fondazione Eeuromediterranea Luigi Umberto Tregua Onlus il 5 per mille dell’irpef senza alcun onere a carico del contribuente. Per farlo è sufficiente nella dichiarazione dei redditi apporre la propria firma nel riquadro indicando il codice fiscale 93139030873 ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE DI LUIGI UMBERTO TREGUA E SUCCESSORI • 1922, inizio dell’attività commerciale. • 1933, iscrizione alla Camera di Commercio di Catania. • 1969, costituzione Galaxi elettronic, fabbrica di radiotelevisori in Milano. • 1973, costituzione di Imeservice, fabbrica di televisori in Catania. • 1979, costituzione di Ediservice società editoriale del QUOTIDIANO DI SICILIA.

• 95126 Catania - via Principe Nicola, 22 - tel. 095/371386 - fax 095/7110500 email fondazione_lut@quotidianodisicilia.it • CF 93139030873 - Iscritta il 2/11/06 all’Anagrafe Unica delle ONLUS - Agenzia delle entrate Regione Sicilia. • Costituita con atto in notaio Giorgio Licciardello di Catania, in data 10 luglio 2006 - Riconosciuta come persona giuridica privata con D.D.G. n. 9609 del 13/09/06 dell’Assessorato regionale dei BCC. • Iscritta al Registro delle persone giuridiche private presso la Presidenza della Regione siciliana al N 66 del 20/09/06 - GURS del 2 ottobre 2006.

RAPPRESENTARE i cittadini/consumatori, presso le istituzioni e gli organi di potere competenti e vigilare, in particolare, perché siano erogati servizi pubblici o privati, secondo standard di qualità ed efficienza; ASSISTERE LEGALMENTE gli interessi collettivi e diffusi dei propri soci (non quelli individuali), mettendo in atto tutte le azioni di difesa che la legge sul consumo attribuisce alle associazioni dei consumatori. Difenderli dunque in sede giurisdizionale, mediante 1’ azione inibitoria utile al fine di ottenere, dal giudice competente, un provvedimento giudiziale che contenga l’imposizione di un “facere” o di un “non facere”, a seconda che la condotta illecita sia di carattere commissivo o omissivo; e mediante la Class Action, in vigore dal 1 gennaio 2010, che consentirà di rappresentare in un unico giudizio, una molteplicità di situazioni giuridiche soggettive omogenee,ma diverse tra loro; INFORMARE mediante convegni, conferenze e tavole rotonde, i cittadini/ consumatori, promuovendo in Sicilia un consumo critico e consapevole, affinchè l’educazione all’uso del denaro possa prevenire il fenomeno del sovra indebitamento e dell’usura; PROMUOVERE iniziative legislative che diano coerenti soluzioni alle problematiche dei singoli consumatori e delle famiglie, agendo, ove necessario, sia a livello regionale, nazionale che europeo. Possono associarsi le persone fisiche maggiorenni, che lo richiedano, sia tramite i canali informatici, collegandosi al sito www.veroconsumo.it. che rivolgendosi direttamente alla sede di Via P. Nicola 22 a Catania. Ciascun socio ha diritto di voto e, nella misura delle sue possibilità, è chiamato a partecipare direttamente alla vita dell’Associazione anche per via telematica. Nel sito, infatti, tramite il blog pubblicheremo, come in una sorta di diario online, notizie inerenti l’attività dell’associazione assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video. VEROCONSUMO Associazione Regionale di Consumatori e Famiglie - Via P. Nicola n.22- 95126 Catania C.F. 93160180878 e-mail segreteria@veroconsumo.it, Tel. 095 372217, Fax095 374907


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Quotidiano di Sicilia Venerdì 11 Dicembre 2009

Speciale Trent’anni

Irap e Irpef erano state aumentate per coprire un deficit provocato da una spesa fuori controllo

Russo e la sua “battaglia della Sanità” portata avanti per risanare l’economia Presto un taglio delle tasse grazie alla rivoluzione avviata dal governo Lombardo La riprova che la riforma della Sanità rappresenta una pietra angolare per il cambiamento in senso virtuoso dell’intera economia siciliana si è avuta pochi giorni fa, quando il presidente della Regione Raffaele Lombardo e l’assessore Massimo Russo - il magistrato che il governatore ha voluto nella sua squadra - hanno annunciato che la Sicilia ridurrà le tasse (Irap e Irpef) finora imposte ai siciliani per coprire un deficit di quasi un miliardo di euro provocato da una spesa sanitaria fuori controllo. Quella della Sanità siciliana, d’altronde, è stata finora la più grande battaglia del governo Lombardo, che ha prodotto persino crisi politiche a causa delle fortissime resistenze a qualunque tipo di mutamento da parte di quei soggetti che finora da un sistema sanitario costosissimo e pieno di falle avevano ottenuto notevolissimi privilegi economici. Ma se la strada di questa autentica

Dal 2010 68 mln per comprare strumenti tecnologicamente avanzati

rivoluzione sembra ormai segnata “Abbiamo superato la metà del guado - ha detto Russo - e credo sarà difficile tornare indietro” - per portarla a termine occorreranno ancora due anni. Russo spiega che i maggiori ostacoli, dal punto di vista delle regole che disciplinano l’organizzazione della Sanità, sono stati superati con il varo, il 5 marzo scorso, della legge di riforma, “uno strumento normativo fondamentale per cambiare un sistema vetusto, decrepito, che costava tanto e offriva molto poco ai siciliani: ora si tratta di strutturare ancor meglio il percorso di cambiamento, i cui effetti positivi si potranno vedere non prima di cinque o sei mesi, quando le nuove aziende, ristrutturate, potranno esplicare al meglio le loro funzioni, ed essere a punto entro due anni”. E, tra l’altro, dopo i tagli, adesso è il momento degli investimenti che smentiscono il tentativo di far passare Russo come capace solo di tagliare senza badare ai servizi. L’assessore spiega che saranno spesi 68 milioni di euro, di cui 47 già l’anno prossimo, per l’innovazione tecnologica, puntando su strumenti che contribuiranno a farci superare il gap con le altre regioni. Si partirà da due settori fondamentali come la cardiologia e l’oncologia, quelli in cui si

registra il maggior numero di malattie mortali e tutte le strutture ospedaliere delle città con più di 30.000 abitanti saranno dotate di innovative strumentazioni tecnologiche per prevenire, diagnosticare e curare. Ma gli investimenti non sono finiti: tra breve riguarderanno infatti non soltanto le macchine ma anche le strutture e verrà curata in particolare la salubrità degli ambienti sanitari. E tutto questo servirà a… risparmiare. Un vero e proprio miracolo se pensiamo che la Sanità fino a qualche anno addietro assorbiva gran parte del bilancio della Regione. E poiché il Patto nazionale per la Salute ha ribadito il principio secondo cui le Regioni che non riusciranno ad avere i conti in ordine saranno costrette ad aumentare le tasse ai propri concittadini per ripianare il disavanzo, la Sicilia, se non avesse risanato la propria Sanità, avrebbe dovuto pagare addizionali Irap e Irpef più alte. “Dimostreremo - ha sottolineato Russo - come già molte regioni del nord, che si può riqualificare l'offerta sanitaria, aumentando i servizi per i cittadini e la qualità delle prestazioni, senza sprecare le risorse economiche”. Antonella Guglielmino

L’Assessore: “Guardare al bene comune”

Quanti hanno remato contro l’azione di “moralità politica” L’assessore Russo ha sottolineato soddisfatto come i risultati ottenuti in questi diciotto mesi confermino che la Sicilia sia sulla strada giusta, “un percorso virtuoso dal quale non è più possibile tornare indietro e che ha permesso alla nostra regione di conquistare in tutta Italia una grande credibilità politica e amministrativa”. Obiettivi conseguiti nonostante siano stati in tantissimi a remare contro il risanamento della Sanità. E secondo l’assessore a trarre benefici da un sistema sanitario così farraginoso e costoso com’era quello isolano erano e sono personaggi “legati al proprio microinteresse, più o meno legale, e con una visione di parte”. “Noi, invece - ha spiegato Russo - guardiamo all’interesse generale, al bene comune. Perché in questo,

come ha detto il presidente Napolitano, risiede la moralità della politica. Ecco perché sogno un sistema sanitario in cui un paziente non viene semplicemente curato, ma viene preso in carico, assistito al meglio. Una sanità in cui il sentimento umano diventa la dimensione che si apprezza già nell’accoglienza. Una sanità fatta di pulizia, educazione del personale, bellezza estetiuca dei plessi, gentilezza degli operatori, oltre che di grandissima professionalità di medici e paramedici”. “Non dico che sia facile - ha concluso Russo -, dico che abbiamo fatto dei passi in avanti e dobbiamo ancora lavorare, esaltando le professionalità che ci sono, facendo ritornare quelle che sono andate via, in una parola rendendo moderna la Sicilia”. (ag)


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Speciale Trent’anni

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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Distretti turistici e fondi Fesr a sostegno del territorio e delle imprese L’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO E AI TRASPORTI HA FIRMATO I DECRETI E FISSATO I REQUISITI PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI La Sicilia punta su nuovi modelli territoriali di sviluppo per attrarre visitatori e, contemporaneamente, dà il via all’utilizzo dei fondi comunitari Fesr 2007-2013 per le iniziative a supporto dell’offerta turistico alberghiera, della portualità e del greenways, la cosiddetta mobilità dolce e non motorizzata. Tutte azioni che si stanno concretizzando dopo la firma dei decreti da parte dell’assessore regionale al Turismo e ai Trasporti, Nino Strano e della determinazione dei parametri fissati per il riconoscimento dei distretti turistici previsti dall’art. 7 della legge L’assessore Nino Strano regionale n. 10 del 15 settembre 2005. I distretti turistici sono contesti omogenei o integrati che comprendono ambiti territoriali appartenenti anche a più province della regione e caratterizzati da offerte qualificate di attrazioni turistiche, beni culturali e ambientali, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale. Costituiscono il distretto il territorio, l'organizzazione a sistema degli operatori turistici pubblici e privati e i progetti di sviluppo che saranno identificati nel programma dell'assessorato regionale per il Turismo, Comunicazione e Trasporti per il coordinamento della programmazione regionale. Tra le finalità dei distretti stabilite dall’art. 6, comma 3 della legge 10/2005, sono comprese l’aggregazione e la riqualificazione delle imprese, lo sviluppo di marchi di qualità, la creazione di punti di accoglienza con criteri omogenei su tutto il territorio. Possono essere riconosciuti come distretti turistici, ai sensi dell’art. 74, l.r. 14/2009, anche i territori oggetto di investimenti nel comparto turistico ricettivo finanziati da patti territoriali e piani integrati territoriali. L’assessore Strano, dopo aver determinato i criteri per il riconoscimento dei distretti, fisserà con un decreto la misura e le modalità di finanziamento. Ai distretti potranno essere destinati i cofinanziamenti delle linee d'intervento Po Fesr 2007/2013.

RICETTIVITÀ ALBERGHIERA

PROGETTI GREENWAYS

Investimenti per 125 milioni di euro per le imprese turistico alberghiere già esistenti, fino a un importo massimo per singola iniziativa di otto milioni di euro, relativo al 50 per cento delle spese ammissibili. Un supporto al tessuto imprenditoriale arrivato con la firma del decreto, da parte dell’assessore al Turismo e ai Trasporti Nino Strano, riguardante la direttiva per la definizione dei bandi per l’attuazione della linea d’intervento “offerta turistico-alberghiera ” del Fesr. “Si tratta di uno strumento a sostegno dello sviluppo - ha spiegato Strano - in settori strategici dell'economia turistica, come è quello della ricettività alberghiera. Queste direttive contengono già tutte le specifiche che dovranno contenere i bandi, e quindi appena si completerà l'iter in commissione, nei prossimi giorni saranno pubblicati. Le imprese alberghiere potranno migliorare i loro standard qualitativi e rispondere con una offerta qualificata alle esigenze della clientela".

Sono stati pubblicati i bandi per la selezione dei progetti relativi ai finanziamenti previsti dalla linea di intervento 3.3.2.4 del Po Fesr 2007-2013 “Attivazione di un piano strategico regionale per la mobilità dolce e non motorizzata (sedime ferroviario greenways)”. La selezione avverrà con procedura valutativa a graduatoria. Sono disponibili 16 milioni e 500 mila euro. "Con la realizzazione di piste ciclabili e pedonali lungo linee ferroviarie non più utilizzate, ma che scorrono lungo percorsi naturalisticoambientali di grande fascino - ha affermato l'assessore Strano - vogliamo costituire una serie di itinerari turistico-ricreativi alternativi e attrezzati, che possano offrire al visitatore punti di ristoro, assistenza e pernottamento". L’intervento riguarda la realizzazione di "greenways" lungo le seguenti sei linee ferroviarie dismesse: Caltagirone-Piazza Armerina-Dittaino; Siracusa-Ragusa-Vizzini Val d'Anapo; Noto-Pachino (Vendicari); Palermo-Corleone-San Carlo; Castelvetrano-San Carlo-Burgio; Castelvetrano-Porto Empedocle-Agrigento. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito: ww.regione.sicilia.it/turismo/trasporti

NAUTICA DA DIPORTO Il decreto sulla "direttiva per la definizione dei bandi per l’attuazione della linea d’intervento della portualità turistica del Po Fesr 2007-2013” individua i siti che presentano le potenzialità per divenire infrastrutture armonizzate nel sistema. Sono complessivamente 42 i porti individuati che coprono tutte le coste siciliane, e i porti “hub”, quelli di Marsala, Sant'Agata di Militello e Marina di Ragusa. Sono compresi anche interventi nelle isole e arcipelaghi di Sicilia. Sono previsti oltre 58 milioni di euro. "La nautica di diporto - ha detto Strano - avrà le risorse per il completamento e la realizzazione di infrastrutture portuali. Le scelte relative agli investimenti da realizzare dovranno considerare il porto turistico non come un semplice punto di arrivo del diportista nautico, bensì come una delle porte di accesso all'intero sistema turistico siciliano, punto di partenza di possibili itinerari per la fruizione e integrazione con gli altri segmenti dell’offerta turistica anche retrostante la costa”.


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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

REGIONE SICILIANA

Assessorato Agricoltura e Foreste Salvaguardia e valorizzazione del territorio con il piano forestale regionale. Opportunità anche per l’occupazione

L’ a s s e s s o r e M i c h e l e C i m i n o mette in campo il piano anticrisi tra le Regioni” ha detto Cosimo Gioia, dirigente gei è messa in moto la nerale del Dipartimento Interventi Infrastrutturali -, rimacchina anticrisi guidata cordando che “sono state approvate anche altre didall’assessore all’agrisposizioni: sulla “gestione dei pagamenti diretti” e coltura Michele Cimino. Un piano sull”attuazione della riforma della Pac (politica articolato di interventi e misure agricola comune) nel settore del grano duro” e sui straordinarie che serviranno a dare “criteri per le buone pratiche della gestione forestale” nuova linfa alle aziende agricole siche faranno arrivare in Sicilia altri contributi per miciliane e agli oltre 700 mila addetti gliorare la gestione del territorio”. E per difendere il del settore. patrimonio agroalimentare c’è accordo anche sulle “Aiutare le imprese su tutti i procedure di riconoscimento delle produzioni certifronti, questo è l’obiettivo del ficate. “Adesso – ha precisato Cimino - si attende governo” ha detto Cimino, che solo che il Consiglio dei Ministri definisca la dolavora con i quattro Dipartimenti tazione finanziaria”. Un altro traguardo da ragdell’assessorato per impegnare giungere al più presto sarà la restituzione delle tutte le risorse stanziate dal Piano di sviluppo rurale (Psr), e in sede L’assessore Michele Cimino accise che l’Unione Europea chiede ai serricoltori per gli anni 2000, 2003 e 2004, il ripianamento dei debiti di Conferenza Stato Regioni, per rateizzando le passività, la rimodulazione dei conottenere tutte le risorse necessarie tenziosi con l’Inps, il potenziamento dei Confidi agricoli e la per superare la crisi. “Tra i risultati ottenuti – dichiara Cimino - siamo riusciti a copertura finanziaria del piano assicurativo. Parlando di Psr, si è lavorato a pieno ritmo per evitare il portare a casa la quota maggioritaria degli aiuti per le imprese vitivinicole danneggiate dalla peronospora, circa 6 disimpegno dei fondi per il 2007-2008. “Quattordici sono i milioni e 300 mila euro”. Sempre per il vitivinicolo in sede di bandi attivati e circa 663 milioni di euro sono le risorse imripartizione ministeriale sono stati assegnati alla Sicilia, per pegnate - spiega Cimino - di cui è stata certificata una la campagna 2009-2010, oltre 45 milioni di euro delle spesa pubblica di 176 milioni, effettuando pagamenti per risorse del Piano nazionale di sostegno (Pns) che ser- 212 milioni di euro”. Per risollevare il settore, inoltre, l’asviranno per la ristrutturazione, la riconversione, la distil- sessore regionale è fortemente impegnato affinché siano lazione, l’arricchimento dei vini con il mosto e la ven- destinati all’agricoltura gli 850 milioni di fondi Fas per demmia verde. Tra le principali intese raggiunte l’aiuto al avviare interventi non finanziabili con il Psr. “Utilizzare settore cerealicolo: “ci saranno 8 milioni di euro da ripartire questi fondi – ha affermato Cimino - significherebbe mettere

S

Dalle foreste un aiuto contro il dissesto idrogeologico

Il disastro che ha colpito la provincia di Messina poteva essere evitato con una politica diversa di tutela dell’ambiente. Il dissesto idrogeologico che ha interessato quelle zone è il risultato di anni di incuria da parte dell’uomo che ha proceduto ad un disboscamento selvaggio, vuoi per gli incendi, che sono per buona parte di origine dolosa, vuoi per l’abbandono delle aree rurali. Gli alberi, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dei dissesti geologici, causa di morte e di sciagure. L’Assessorato Agricoltura e Foreste a tal riguardo, ha messo in campo strategie per la salvaguardia ambientale del territorio. “La rinaturalizzazione della Sicilia - ha spiegato l’assessore Michele Cimino - è un passaggio indispensabile per la tutela del territorio e per la sicurezza dei cittadini. E’ importante sottolineare quanto sia fondamentale la sinergia tra i dipartimenti regionali impegnati nell’opera di prevenzione e gestione delle emergenze come

lo spegnimento degli incendi”. Il PSR Sicilia 2007-2013, ha previsto delle misure specifiche per le zone a rischio idrogeologico e per le aree agricole dismesse. In particolare, la misura 221, per cui sono stati stanziati 187 milioni di euro, si occupa del primo imboschimento di terreni agricoli; la 223, con una dotazione di 36 milioni di euro, di terreni non agricoli. A queste due misure va ad aggiungersi la 226, per cui sono disponibili 30 milioni di euro. Anche questa misura si propone di proteggere il territorio dai dissesti idrogeologici e anche di contrastare gli incendi boschivi. In questa prima fase, le risorse economiche della 226 saranno utilizzate soltanto per la messa in sicurezza dei demani. “Saranno realizzati interventi, ha spiegato Pietro Tolomeo, dirigente generale del Dipartimento foreste, nei boschi che ricadono in zone di alto valore naturalistico per recuperare formazioni boschive e ripristinare o costruire ex novo sentieri”.

www.regione.sicilia.it/agricolturaeforeste Viale Regione Siciliana, n. 2771- 90145 Palermo

a punto non solo interventi di assoluta emergenza ma anche programmi per lo sviluppo a medio e lungo termine delle filiere agricole”. Tra i risultati raggiunti in questi mesi c’è sicuramente l’approvazione del Ddl sul credito d’imposta che con 600 milioni messi in campo, potrà finalmente promuovere progetti di investimento sottoforma di agevolazioni fiscali. Le aziende potranno ricevere prestiti agevolati dalla Crias grazie a un fondo di 15 milioni di euro stanziato dall’assessorato.

Valorizzare il patrimonio ambientale: gestire le riserve in modo innovativo Valorizzare il patrimonio ambientale della Regione attraverso un programma di fruizione culturale e ricreativa del territorio. È’ questo l’obiettivo del Piano d’interpretazione ambientale (PIA), di cui si è dotata la Regione siciliana, finalizzato alla gestione e alla fruizione delle 32 riserve dell’Azienda Foreste Demaniali dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste. Si tratta di uno strumento che punta alla promozione del territorio dal punto di vista turistico e didattico. In altre parole: una gestione alternativa delle riserve. Il progetto dispone di una quota parte dei 552 milioni di euro dei fondi Fas, destinata alla forestazione produttiva e infrastrutture di rimboschimento. “L’offerta delle 32 riserve – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino - sarà orientata verso modelli sostenibili. Le proposte di educazione ambientale e le attività messe in campo terranno conto dei bisogni dei visitatori, delle imprese, dei residenti e dell’impatto sia ambientale, che sociale ed economico che il turismo genera”. Fulvio Bellomo, dirigente generale dell’Azienda Foreste, ha definito il Piano “uno strumento audace che innova con nuove strategie e prospettive il ruolo del dipartimento”, e ha spiegato che “le linee guida sono state elaborate integrando gli aspetti tecnici (centri, sentieri attrezzati) con gli aspetti sociali, economici e culturali. Realizzeremo il difficile compito di trasformare un bene naturale protetto e vincolato a risorsa fruibile, stabilendo i criteri di qualità e fornendo i servizi necessari. Una simile gestione delle riserve costituisce senz’altro un volano di sviluppo per l’economia e per l’occupazione dei territori interessati” conclude Bellomo.

Vino: La Doc Sicilia un percorso obbligato per tutelare le eccellenze regionali La Regione siciliana punta alla valorizzazione del settore vitivinicolo con la creazione del marchio Doc Sicilia, un brand da destinare a tutte le produzioni qualità per tutelare l’eccellenza del vino siciliano, affinché l’identificazione della territorialità e dell’imbottigliamento si trasformi in valore aggiunto nella competizione delle aziende sui mercati esteri. “La Doc Sicilia è una strada obbligata – afferma l’assessore all’Agricoltura, Michele Cimino - rappresenta uno degli strumenti per riposizionare il nostro vino e qualificare in modo più solido il legame con il territorio della nostra produzione più eccellente. Avere una Doc regionale significa anche trainare le altre 22 doc siciliane esistenti perché non c’è dubbio che la valorizzazione delle nostre produzioni oggi passa attraverso la parola Sicilia, quale sinonimo di qualità”. La Regione lavora da tempo alla creazione di un brand Sicilia per il vino. Il progetto è stato condiviso da tutti gli attori dell’intero sistema vitivinicolo regionale come produttori, cantine sociali, associazioni di impresa. Dopo gli stati generali che si sono tenuti a marzo a Palermo, la proposta è stata inoltrata al ministero delle Risorse agricole. “L’iter di riconoscimento è già a buon punto – dice l’assessore - Abbiamo incontrato i rappresentati del Comitato nazionale per la tutela vini a Roma e, in sede di audizione, abbiamo ribadito il nostro parere positivo e la volontà di procedere nel percorso di riconoscimento. Attendiamo una nota del ministero per l’integrazione dei documenti”. Una volta ottenuta la certificazione, per il settore vitivinicolo si aprirebbero anche altre opportunità, tra queste la creazione di un Consorzio regionale di tutela dei vini di Sicilia che interverrebbe nell’organizzazione della produzione, concentrazione dell’offerta e attività di comunicazione e marketing e, dall’altro, faciliterebbe l’accesso ai finanziamenti dei fondi Ocm vino e del Psr 2007-2013 destinati alla promozione.


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