N. 1
GIUGNO 2017
SPECIALE ESTATE!
RAT ATTACK
Rimedi e giochi
Fai-da-te:
estivi contro il
impariamo a
caldo
cucire un’amaca
SALUTE Parassiti: chi sono e come proteggere i nostri animali
GESTIONE Organizzare il trasportino e prepararsi per viaggiare
RATATOUILLE Come preparare piatti sfiziosi per i nostri amici
PARENTI RATTI Rattus rattus e Rattus norvegicus a confronto
The Rat Press Rivista Italiana del Ratto da Compagnia WWW.RATRESCUEITALIA.COM
The Rat Press - Rivista Italiana del Ratto da Compagnia Direzione e supervisione: Consiglio Direttivo Associazione Italiana RattiRat Rescue Italia Capo Redattori: Arianna Silvestro e Giulia Tonini Collaboratori di Redazione: lo Staff e i Soci Impaginazione e Grafica: Arianna Silvestro e Giulia Tonini Foto di copertina: Ariel, di Silvia Buscaldi
Tutto ció che é contenuto in questa rivista è di proprietá della nostra associazione, Rat Rescue Italia ed è protetto dal diritto d´autore nonché dal diritto di proprietá intellettuale. Sará quindi assolutamente vietato appropriarsi, riprodurre e ridistribuire qualsiasi contenuto presente su questa rivista senza espressa autorizzazione della redazione, perché frutto del lavoro e dell'intelletto degli autori stessi. Copyright © 2017 · Associazione Italiana Ratti - Rat Rescue Italia· all rights reserved
Editoriale ¬
AGGIORNAMENTI DELL’ASSOCIAZIONE
Periodo: gennaio - giugno di Arianna Silvestro, Presidente Rat Rescue Italia Benvenuti nel primo numero del The Rat Press, periodico nato dalla necessità di diffondere ad un pubblico sempre maggiore tutto ciò che concerne la cultura del ratto domestico in Italia, avvalendosi di esperti, appassionati, allevatori seri, Medici Veterinari e altri professionisti che arricchiranno i numeri con il loro apporto. Siamo orgogliosi di questo progetto, che vogliamo veder crescere e diventare il punto di riferimento per la corretta informazione su questo animale sempre più diffuso ma spesso sottovalutato.
I primi sei mesi del 2017 ci hanno molto impegnato come Associazione, l’anno è stato inaugurato con il recupero di 13 ratti provenienti da una situazione di animal hoarding (accumulo compulsivo), dove da una coppia di esemplari iniziale l’appartamento si era riempito dei loro discendenti, fino all’infelice scoperta da parte dei parenti della proprietaria. Purtroppo per tempistiche infauste non siamo riusciti a recuperare tutti i ratti (circa un centinaio), che erano già stati smistati ai negozi di animali della zona di Asti, con un destino che non è difficile da immaginare. Tutte le femmine erano in avanzato stato di gravidanza al momento del recupero, e siamo stati invasi dalle cucciolate per un totale di 49 piccoli.
Successivamente a Marzo ci è stato segnalato un negozio di Lecco in chiusura, e siamo riusciti a prelevare gratuitamente tutti i ratti rimasti, 38 tra cuccioli e adulti. Una corsa contro il tempo, ma ce l’abbiamo fatta e ne è valsa la pena.
Agli interventi sensazionali vanno poi aggiunti i piccoli recuperi continui, le cucciolate dalle classiche ratte è dedicato ad comprate in negozio già gravide, le Questo numero r cessioni di adulti e anziani con le con l’estate, pe articoli in tema motivazioni più disparate… Insomma, frontare in permettervi di af non c’è mai tregua.
una delle La primavera e l’estate sono poi stagioni di fiere ed eventi, occasioni per presentare i ratti, incuriosendo ed educando gli avventori, che non li conoscono affatto, oppure che sono abituati a vederli in piccoli rack, deprivati delle loro necessità di base. Necessità che se non vengono esplicate portano a ottenere animali schivi, diffidenti, stressati, mordaci, e ad incrementare quindi le possibilità di una cessione futura o, peggio, abbandono. E’ nel nostro interesse come rescue quello di impedire queste vicende sul nascere: informare, correggere, aiutare la relazione uomoratto, prevenire per intervenire solo in situazioni limite. Queste sono le attività in cui ci impegniamo, nella costruzione di un futuro in cui non saranno più così tanti gli animali comprati incautamente, incompresi e rifiutati.
e maniera agevol he per i stagioni più ostic la tti, tra la lotta al proprietari di ra l’organizzazione calura estiva e bbiamo poi delle vacanze. A mpendio pensato ad un co oli i parassiti, picc specialistico su r ne conoscere pe nemici che è be ere. poterli combatt
Con questa speranza vi auguriamo una piacevole immersione nel magico mondo dei ratti, buona lettura!
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IN FOTO: in alto troviamo Perla, del recupero di Lecco, in basso una delle figlie di Tatooine, dal recupero di Asti, e sulla sinistra Thelma e Louise, di una cucciolata toscana e reduci da abbandono vero e proprio.
La gestione del ratto ¬
IN VIAGGIO CON I RATTI
E’ tem po di o rganizz le vaca are nze; m a c ome convie ne com p o rtarsi quand o si via g g i a accom pagna t i ? Ecco alcuni sugger imenti.
La scelta del trasportino e alcune dritte per viaggiare di Greta Ratto
TIPOLOGIE DI TRASPORTINO Spulciando i siti web di vendita online o girovagando per i negozi più specializzati ci possiamo imbattere in diversi tipi di trasportino. Ma quale scegliere? Vediamo nello specifico i diversi pregi e difetti delle categorie più comuni: - piccola gabbia: una soluzione rapida per il trasporto può essere l'usare una piccola gabbietta, come quelle vendute come gabbie per criceti (in realtà completamente inadatte). Si trovano in commercio praticamente ovunque, però sono anche molto aperte ed esporre il ratto a correnti d’aria e alla vista diretta dell'ambiente circostante, può essere molto stressante! Sono anche poco pratiche non avendo di solito le maniglie, richiedendo così l'uso di un borsone supplementare. - trasportino in tessuto: si possono trovare completamente richiudibili, altri, le classiche borsette per cani, invece lasciano di solito una fessura aperta. Sono molto leggeri e pratici, non si mette dentro il classico substrato ma risultano compatibili con le traversine assorbenti per cani. Se il viaggio dura molto, c'è il rischio (tendenzialmente piccolo, ma dipende dall'individuo) che creino una via di fuga.
- trasportino per piccoli animali: possono essere leggermente più difficili da trovare nei negozi fisici incentrati su pet più canonici, mentre online si trova facilmente una discreta scelta. Sono molto comodi, garantiscono un’isolamento sufficiente, si può mettere una certa quantità di lettiera senza che trasbordi, la pulizia è rapida. Bisogna trovare il trasportino delle dimensioni migliori per le nostre esigenze.
- trasportino per gatti: si possono trovare più facilmente rispetto a quelli per mammiferi più piccoli e sono più grossi! Non è possibile mettere un substrato ma si possono usare senza remore delle traversine, Quasi tutti hanno un'apertura frontale a grata. Attenzione alla dimensione delle maglie, se c'è il rischio passino attraverso, basta munirsi dal ferramenta di una piccola porzione di rete e fil di ferro, per scongiurare ogni rischio!
- piccolo habitat trasparente: probabilmente il più facile da trovare. Tuttavia è sconsigliabile per il fatto che è trasparente, non molto confortevole per loro, tendono ad essere troppo piccoli e ad essere poco areati.
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IN VENDITA SI E TROVANO MOLT TIPOLOGIE DI TRASPORTINI. SIEME VALUTIAMO IN QUALI MODELLI RE I POSSONO ESSE IL PIU’ ADATTI PER IO E I NOSTRO VIAGG NOSTRI RATTI
IN VIAGGIO CON I RATTI ARREDARE IL TRASPORTINO
VIAGGIARE COL CALD
mesi caldi, bisogna Quando si viaggia nei zioni in più, a causa prestare un po' di atten delle temperature.
Per rendere l'esperienza il più piacevole per tutti uno dei consigli è di fornire un ambiente sicuro e confortevole, ora vediamo come!
Nel trasportino va posizionato uno strato congruo di lettiera adatta: non troppa da fuoriuscire, per non causare disagi a nessuno, ma nemmeno troppo poca da non risultare sufficientemente assorbente. Valuta quindi bene l’altezza: uno strato troppo sottile non permette di fare grip e assorbe poco; uno troppo alto potrebbe limitare i ratti nei movimenti, tenere troppo caldo o strabordare! Puoi anche decidere di optare invece per un tappetino igienico per cani. Attenzione però, meglio non vengano rosicchiati! Per evitarlo, si può mettere sopra del plaid, che lascia passare i liquidi e non rimane bagnato.
O
una ventilazione E' importante garantire iva, stare attenti ai colpi corretta ma non eccess temperatura e usare di calore, agli sbalzi di llo scegliere il particolare scrupolo ne ivamente chiuso non trasportino, uno eccess izionata di essere permette all'aria cond per esempio.
pienamente efficace, sporto, si può fare o In base al mezzo di tra ria condizionata, che meno affidamento sull'a mente alta, per via non va tenuta eccessiva i peratura una volta sces della differenza di tem ro ata direttamente cont dal veicolo e non punt gli animali. i ere il rischio di problem Altri metodi per conten a un mettere una pietra o dovute al caldo sono ore edentemente diverse mattonella tenute prec a dei panni bagnati in frigorifero, o mettere disposizione.
Aggiungi qualche tessuto e della carta da cucina (sia puliti che "vecchi" di un giorno), verranno presi, spostati, arrotolati, usati per accoccolarsi e spostati ancora per formare un groviglio o spinti via! Vanno benissimo sia striscioline di tessuto che vere e proprie copertine.
egliere le ore più Se possibile, meglio sc ovviamente!
fresche per viaggiare,
Oltre a quello si può mettere una tana, se le dimensioni lo consentono, per fornire una dose extra di sicurezza, un posto tranquillo per isolarsi. E' un po' complicato trovare casette che entrino nei trasportini... e che siano fruibili dai nostri adorati pelosi, ma non impossibile!
I ratti reggono meglio le tem perature bass ma non per q e, uesto è consi g lia bile portarli fuori allo sbara glio!
Altri oggetti di intrattenimento possono essere bastoncini da rosicchiare in legno (di solito si trovano ricavati da nocciolo o salice), palline, sonagli, corde, pupazzetti. Non va posizionato il beverino perchè i movimenti gli fanno perdere acqua, creando una zona umida; per farli bere, meglio portarsi sì dietro il beverino, ma offrirlo diverse
volte durante il viaggio.
VIAGGIARE C
OL FREDDO
Anche qui, att enzione ai ca mbi improvvis del termometr i o, passare da un ambiente con 25° all'est erno con 6°, può essere stressante e d are problemi.
Un modo sem plice che non mi ha mai da guai, nemme to no durante le u sc ite causa forze maggio ri fatte nei gio rni più freddi, banale ma uti è le. Trasportino b en imbottito d i substrato e due bottiglie pile, riempite d'ac qua calda sui fianchi, il tutto in una bella b orsa robusta! alternativa, va In benissimo un o scaldino tip SnuggleSafe o o una boule d ell'acqua cald a.
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IN VIAGGIO CON I RATTI ALCUNI MODELLI DI TRASPORTINO:
ABITUARLI AL TRASPORTINO
Aladino (Ferplast) large: 36 x 26 x 23 cm e medium: 30 x 23 x 21 cm
Nel caso il ratto o i ratti da muovere siano paurosi o se si è particolarmente premurosi e si preferisce garantire un'esperienza meno stressante, è possibile fare un piccolo percorso preventivo per evitare disagi.
Baggy (Imac) 36 x 25 x 29 cm
Prima di tutto bisogna avvicinarli al trasportino, Sono animali curiosi e solitamente non si lasciano intimorire, quindi si possono mettere direttamente all'interno senza remore! Una volta dentro, date un premietto e fategli fare un giro per casa, semplice, rapido e indolore. Si può ripetere quante volte si vuole, per far associare quello specifico luogo a qualcosa di positivo: del buon cibo. Successivamente si può uscire di casa, usando alcune premure come l'adoperare un substrato usato da almeno un giorno, per farli sentire più a loro agio, lasciare a disposizione una tana dove rilassarsi in caso siano nervosi e, ancora meglio, un compagno di traversata che sia già abituato e non si scoraggi durante le uscite.
Pico (Trixie), in due misure:
18x 12 x 13 cm
e
30 x 21x 23
Queste scampagnate di prova meglio si svolgano in un ambiente tranquillo, con pochi rumori e poche persone. L'ideale sarebbe aumentare gli stimoli potenzialmente negativi lentamente, mano a mano che il ratto si mostra sempre più a suo agio. Capri (Trixie)
44 x 33 x 32 cm e
Mini Capri
40 x 22 x 30 cm
Atlas 10
(Ferplast):
48 x 32,5 x h 29 cm
Puoi trovare degli ottimi modelli anche su siti come Ziprar o Rosicchiando, dove i soci Rat Rescue hanno diritto a sconti!
Date sempre dei premi, per distrarli e gratificarli della pazienza, aiuta a fargli prendere il tutto in maniera migliore. Non vanno però ingozzati, il movimento può causargli nausea.
Attenzione ai segnali di stress. Freezing (stare immobili, spaventati), respiro accelerato, feci molli, accumuli di porfirina, cercare sempre di nascondersi o di fuggire, indicano uno stato emotivo non positivo, Anche il bruxing può significare fastidio. Segnali positivi invece sono
l'essere curiosi, attivi e non
passare tutto il tempo
fermi o a pulirsi.
L
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IN VIAGGIO CON I RATTI
VIAGGIARE IN…
TRENO e AUTOBUS
roso e affollato, ma in Il treno può essere rumo o bene. genere viene sopportat tura e relativi enti, oltre alla tempera att re sta na og bis e ec hiamazzi Qui inv ggiatori. Urti, urla e sc via ri alt li ag i, tin en rep cambiamenti volte, per tutelare la e il ratto viaggiatore. A tar en av sp o on ss po tranquilli e vari, capiente, dove lasciarli ne rso bo l be un o us , enti. loro privacy e da parte degli altri ut nd ma do ali tu en ev ad sottraendomi così che se è meno sere meno gradito, an L'autobus tende ad es di direzione? per i cambi improvvisi rà Sa e. nt me lita so , so otico e rumoro reagire anche al più ca ti vis ho li lte vo se er Comunque, div nchalance. lanese con notevole no mi s bu to au to lla ffo sovra Dipende dal carattere. bblici varia in trasporto sui mezzi pu il ca cir e ion az nt me La regola o di Trenitalia: da. Ecco cosa dice il sit base alla singola azien oprio animale. ibile viaggiare con il pr "Sui nostri treni è poss ri piccoli animali cola taglia, i gatti ed alt pic di ni ca i e, lar co rti itore di In pa i nell’apposito conten dit sto (cu nia ag mp co mente domestici da sono ammessi gratuita ) 50 0x x3 70 a ri rio pe dimensioni non su ie di treni e nei sse di tutte le categor cla a nd co se lla ne e a nella prim e Standard. E’ ive, Business, Premium ut ec Ex zio rvi se di i ell liv ore" re per ciascun viaggiat ito en nt co lo so un o ammess
è decisamente grosse restrizioni, ma no so ci n no te en lm ra servizio, per Gene rmento dello specifico ola reg il are ult ns co consigliabile zione! a di arrivare a destina im pr ai gu i ne rsi va tro non
NAVE Viaggiare in nave è più complicato e costoso. I traghetti applicano generalmente le stesse regole valide per cani e gatti, quindi un limitato accesso alle aree comuni, l'obbligo di prenotare una cabina specifica per animali. Alcuni possono richiedere per l'imbarco un certificato di buona salute redatto da un veternario e un supplemento sul biglietto.
Consiglio comunque di contattare la compagnia scelta per essere sicuri al 100% della fattibilità.
AUTO Muoversi con l'auto è pratico Ma sopra e veloce! tutto, in c aso di fre è possibil d d o o caldo e rendere , più piacev E' importa ole la tratt nte non c a . reare corr troppo fo enti d'aria rti, occhio quindi a n troppo ap on tenere erti i fines tr ini. E' anc stare atte he bene nti all'esp osizione a Magari no l s ole! n ce ne si accorge p temperatu er via dell ra, dell'ari a a, o perch sono colp è a volte iti dai rag gi solari a non è affa tratti , ma tto saluta re lasciarli s diretto, so otto il sole pratutto in estate e s se si tratt opratutto a di anima li di colore chiaro. L'automo bile è com oda anch dell'aria c e per l'us ondiziona o ta , calda o lo svantag fresca, co gio di dov n er essere per non fa moderati, rgli subire s balzi di temperatu re.
AEREO Viaggiare in aere o con loro è davvero difficilissi mo. Piccoli animali co me gatti, cani di taglia contenuta o furetti, posson o viaggiare insiem e al proprietario. Tuttavia, è politic a comune non accettare roditori a bordo; il motivo è che in ca so di fuga accidentale, c'è il rischio che rosicchino qualch e componente del velivolo, met tendo in pericolo molte vite.
Alitalia non acce
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tta ratti a bordo.
IN VIAGGIO CON I RATTI
VIAGGI LUNGHI I viaggi brevi vengono retti bene dalla maggior parte dei ratti; un viaggio di diverse ore può però essere stressante, rendendo necessarie diverse accortezze in più.
I consigli e il modo migliore d'agire varia, oltre in funzione dei mezzi di trasporto utilizzati, anche in base al carattere dei singoli individui. Generalmente è buona norma cercare di rendere lo spostamento oltre che il più gradevole possibile, anche rapido. Se potete scegliere un mezzo più veloce, fatelo.
Durante la tratta, i ratti staranno tranquilli anche in una gabbia (o trasportino) più piccola del solito, questo sia per via dello spazio ridotto che per l'ambiente nuovo. Alcuni apprezzano delle pause per uscire a sgranchirsi le zampe, per altri invece è solo fonte di ulteriore stress e potrebbero essere, anziché curiosi e rilassati, intimoriti e spaventati dal quel posto nuovo pieno di odori e cose sconosciute. Sta alla nostra sensibilità e conoscenza individuale capire come è meglio gestire eventuali piccole uscite.
VIAGGIA
RE ALL'E STERO Nel caso ci fosse l' esigenza i confini it di recarsi aliani con oltre i propri ra consultare tti bisogn le specific a he norma nazionali, tive controllan do sia i re necessari quisiti per entrare che quelli dai divers per uscire i paesi. Solitamen te è nece ssario un veterinario certificato . Contatta l'Asl di pe rtinenza p informazio er avere ni specific he. Può esse re utile sta mpare tutt materiale o il che può p o tenzialme velocizzare nte l'iter e aiu tare le au competen to rità ti a fare u n lavoro c orretto. http://ec.e uropa.eu/f ood/anim movemen als/pett/ms-web sites_en
Essendo animali che bevono parecchio e non potendo sempre mettere il beverino a disposizione, bisogna offrire loro acqua numerose volte, sopratutto dopo che hanno consumato il mangime. E' meglio offrire una ciotola anziché il beverino classico, saranno più invogliati a bere. Non usare acqua fredda, può dare problemi gastrointestinali, anche se fa caldo!
Riguardo la questione cibo, raccomando di fare diversi piccoli pasti leggeri, per evitare problemi di nausea e per intrattenerli in più occasioni, oltre al dare una discreta percentuale di ortaggi per garantire un'adeguata idratazione. Tra le verdure sono ottime a questo scopo cetrioli, pomodori, zucchine (in genere però poco gradite), peperoni. Come frutta invece anguria, frutti di bosco, melone, pesca.
5 CONSIGLI UTILI:
1. Viaggiando sui mezzi pubblici e viaggiando all'estero, è possibile che non tutto il personale addetto sia ben informato sui ratti, può non essere eccessivo stampare e tenere a portata di mano le email scambiate con la compagnia e il regolamento, in caso di controversie.
2. Possono soffrire anche loro di nausea, sopratutto se sono a stomaco pieno; meglio farli muovere digiuni da diverse ore oppure dopo un pasto leggero, inteso come quantità e tipo di alimenti.
3. I ratti meno coraggiosi vanno disturbati poco, meglio limitare le aperture della gabbia e le interazioni, tuttavia alcuni paurosi possono gradire il supporto e le coccole del loro umano preferito!
4. Viaggiando sui mezzi pubblici sii attento anche agli altri viaggiatori, possono esserci persone fobiche, che vanno rispettate.
5. Con le dovute differenze tra ratto e ratto, andarsene a zonzo può anche essere piacevole per loro; alcuni ratti sono avventurieri nati: per loro è un toccasana e puoi notare che curiosano, annusano l'aria cercando di catturare gli odori ed sono attenti verso ciò che li circonda, in maniera rilassata. Sono comunque animali molto adattabili, piuttosto che lasciarli a casa senza supervisione o in balia di amici un po' riluttanti all'idea di manipolarli, può essere una buona idea andare in vacanza tutti insieme!!
Salute e benessere ¬
PARASSITI Questi piccoli nemici di Valeria Campagna (Yuri Zorua)- studente di Medicina Veterinaria
Esistono molte specie differenti di parassiti, ma tutti quanti sono Il parassitis mo accomunati dal fatto di vivere all’interno o sulla superficie corporea e un’assoc iazione del proprio ospite, ottenendo da esso nutrimento e causandogli biologica: d u e individui (il effetti negativi di varia entità. parassita e l’ o I parassiti che vivono sull’ospite, tra pelle e pelo, sono detti spite, ovve ro l’animale p a ra s ectoparassiti, mentre quelli che vivono all’interno del suo corpo sitato) vivo no a stretto con tatto tra loro vengono definiti endoparassiti. e da tale rapport In questa sede approfondiremo gli ectoparassiti, che risultano o derivano conseguen essere uno dei problemi più comuni riscontrati sui ratti domestici, ze di vario sebbene questi vivano in casa e in ambiente controllato. tipo.
ECTOPARASSITI: CHI SONO? ACARI (Phylum: Arthropoda, Classe: Arachnidis)
Tra i più comuni ectoparassiti che possono infestare il ratto, tali artropodi provocano la cosiddetta rogna, ma possono essere responsabili anche di allergie, disturbi respiratori e dermatiti. Presentano un corpo globoso e i loro arti terminano sempre con ventose e/ o uncini, che permettono loro sia di restare adesi al corpo dell’ospite, che di avanzare nella sua cute. Il loro ciclo vitale (larva, ninfa, adulto) dura circa 20-23 giorni.
Alcune specie di acari che possono infestare il ratto sono:
-Sarcoptes scabiei: agente di rogna sarcoptica, e diffuso con diverse varietà, ognuna adattata ad un ospite di specie differente. Molte di queste possono colpire il ratto,
causando prurito, croste, e irritazione cutanea.
- Radfordia ensifera: causa dermatite, prurito intenso e lesioni. E’ comune nel ratto domestico.
- Demodex spp: agente di rogna demodettica, si posiziona in prossimità di ghiandole sebacee e follicoli piliferi, e presenta pertanto una forma allungata, differente da tutte le altre specie. Non e frequente nel ratto domestico, ma si riscontra più spesso in animali selvatici.
- Notoedres muris: simile all’agente della rogna sarcoptica, sia per morfologia che per tipo di lesioni provocate all’ospite, difficilmente sopravvive nell’ambiente esterno. Non e frequente nel ratto domestico, ma si riscontra più spesso in animali selvatici.
- Ornithonyssus bacoti: e un acaro ematofago (si nutre di sangue) che e in grado di sopravvivere anche nell’ambiente esterno e provoca
forti pruriti. In casi di infestazione grave può dare anche anemia. Sebbene non sia particolarmente diffuso in Italia, merita di essere citato poiché può parassitare diverse specie, compresi uomo e altri animali domestici.
- Cheyletiella spp: acaro che vive sul pelo dell’ospite e scende sulla cute dell’animale solo per cibarsi. per tale motivo non e molto patogeno e non arreca particolare fastidio. Ne esistono diverse specie, ognuna adatta ad un animale particolare (cane, gatto, coniglio, ecc). Non esiste una specie specifica per il ratto, ma essendo questo parassita localizzato molto superficialmente sul pelo, e possibile che passi da un animale all’altro (e anche l’uomo). Quindi gli altri animali presenti in casa possono contagiare il ratto, che presenterà forfora molto evidente. Nell’uomo causa lesioni arrossate e pruriginose soprattutto su braccia e addome.
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Gli ac ari e i pidoc chi sv olgon tutto i o l loro c iclo vitale sull’os pite, a differe nza di pulci e zecc he.
PIDOCCHI (Phylum: Arthropoda, Classe: Insecta) Questi insetti esapodi presentano un corpo appiattito e artigli sui propri arti, i quali gli permettono di restare adesi alla cute dell’ospite. Abbiamo due ordini che possono infestare il ratto:
- Gli Anopluri, che sono pidocchi mungitori e succhiatori (si nutrono di sangue). Sono molto voraci e causano danni non indifferenti al proprio ospite. La specie che più comunemente infesta il ratto e Polypax spinulosa.
- - I Mallofagi che sono pidocchi masticatori. I pidocchi passano il loro intero ciclo vitale (14-21 giorni) sul ratto, mutando da uova, a ninfa e infine allo stadio adulto. Sebbene accada di rado, possono a loro volta essere vettori per altri parassiti (ad es. Gli Haemobartonella muris, che si ectoparassiti localizza nel sangue del ratto). possono a loro
volta trasmettere endoparassiti all’ospite.
ZECCHE (Phylum: Arthropoda, Classe: Arachnidis) Si dividono in due famiglie:
- Ixodidae, zecche dal corpo duro, con uno scudo chitinoso. Effettuano un unico lungo pasto par ogni stadio di vita (restano quindi stabili nella sede dove si sono ancorate all’ospite).
- Argasidae, dette anche zecche molli, effettuano più pasti di sangue e quindi si staccano dall’ospite per poi attaccarsi nuovamente in una sede differente. Tutte le zecche si nutrono del sangue dell’ospite e per fare ciò si ancorano saldamente al corpo dell’animale grazie all’utilizzo di un rostro che fuoriesce dalla testa del parassita.
Tipiche croste auricolari da rogna sarcoptica
Le pulci vivono sull’ospite, ma anche nell’ambiente, che va adeguatamente trattato in caso di infestazione.
PULCI (Phylum: Arthropoda, Classe: Insecta) Sono insetti appartenenti all’ordine dei Siphonaptera. Sono di piccole dimensioni, dalla forma appiattita e con tre paia di arti, di cui gli ultimi particolarmente sviluppati e che permettono loro di effettuare grandi balzi.
Vivono sull’ospite, ma anche nell’ambiente circostante, soprattutto se e umido e caldo. Possono causare gravi dermatiti ed irritazioni cutanee.
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COME AVVIENE IL CONTAGIO?
Solitamente il contagio avviene per contatto diretto tra soggetto sano e soggetto parassitato. E' bene però specificare che non sempre il soggetto parassitato presenta sintomi evidenti: i parassiti infatti possono essere presenti e restare silenti anche per molto tempo, per poi rivelarsi in momenti di particolare stress per l'animale (cambio di temperatura, spostamenti, difese immunitarie più deboli, ecc). Per tale motivo non basta vedere un animale per essere certi che non sia parassitato.
Non s empre la prese nza di paras si sintom ti causa i: potr emmo non a ccorg ercen per di e verso tempo .
Il contatto diretto, tuttavia, non è l'unico metodo di contagio. Anche lettiere, cibo e oggetti possono divenire veicolo di parassiti, se conservati male o in ambiente poco idoneo. e Infine, un'importante fonte di contagio è rappresentata dall'uomo stesso, i Mangim che transitando negli ambienti più disparati può poi rappresentare un o posson e r ie t t rischio per i propri animali domestici.
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veicolo essere zer i. Il free parassit alleato! è nostro
Per
evitare il contagio è di grande aiuto impegnarsi nella prevenzione grazie ad alcuni accorgimenti: Mantenere i ratti in buono stato di salute e pulire regolarmente gabbia ed oggetti. Nel caso fossero presenti fori sulle confezioni di alimento e lettiera o nel caso si avessero dubbi sulla loro conservazione, può
risultare utile congelare i prodotti prima di utilizzarli. Il freddo infatti uccide gli ectoparassiti. Sottoporre qualunque nuovo ratto a visita veterinaria e quarantena prima di inserirlo nella propria colonia. Se si entra in contatto con animali altrui, soprattutto se sconosciuti, lavare accuratamente le mani e cambiarsi d'abito
prima di interagire coi propri ratti. Se si portano i propri ratti in ambiente esterno, è bene evitare luoghi nei quali possano transitare anche roditori selvatici. Occorre inoltre prestare attenzione all'eventuale ingestione da parte dei ratti domestici di insetti o animaletti selvatici, che possono veicolare a loro volta diversi parassiti.
Un sistema immunitario efficiente è in grado di contrastare l’infestazione parassitaria, ma un calo delle difese dell’organismo può far sì che i piccoli nemici prendano il sopravvento.
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QUALI SONO I SINTOMI? Alcuni sintomi sono riscontrabili in tutte le infestazioni da ectoparassiti e sono: • Forte prurito, con conseguente grattamento, che può essere intermittente o persistente.
• Perdita di pelo (alopecia).
• Mantello opaco.
• Abrasioni ed escoriazioni sulla pelle, con eventuali croste, in particolare nella zona del collo e delle scapole. Queste son causate sia dal parassita stesso che dal ratto, che si gratta a causa del fastidio arrecatogli dal parassita.
• Anemia, solamente nei casi più gravi e con infestazioni massicce.
Esistono poi ulteriori sintomi, specifici in base al tipo di parassita che ha attaccato il ratto. ACARI: non sono visibili ad occhio nudo, ma danno lesioni piuttosto caratteristiche. In caso di infestazione da parte di acari scavatori è possibile osservare la presenza di croste e lesioni a livello di padiglione auricolare, ma talvolta riscontrabili anche sulla coda, sul naso e sui genitali. In presenza di specie di acari meno aggressive invece non sono presenti croste sulle zone sopra citate, ma è possibile notare la presenza di molta forfora tra il pelo: ciò è dovuto al fatto che il parassita, muovendosi tra la pelle del ratto, stacca detriti cellulari e strati superficiali di cute, di cui può anche nutrirsi. In entrambi i casi l’animale avrà un forte prurito e tenderà a grattarsi spesso ed eccessivamente. PIDOCCHI: risultano talvolta visibili ad occhio nudo e si presentano come “puntini” rossastri. Le uova, chiamate lendini, si attaccano al pelo tramite una sostanza cementante e pertanto è possibile scorgerle sul mantello dell'animale sotto forma di pallini bianchi. Per non confonderle con la forfora basta soffiare: le lendini resteranno adese mentre la forfora si sposterà. PULCI: sia le pulci che le loro feci risultano visibili ad occhio nudo. Queste ultime appaiono come piccoli granelli scuri e, se disciolte in acqua, liberano un tipico colore rosso, dovuto alla digestione del sangue da parte del parassita.
ZECCHE: hanno dimensioni, forme e colori variabili, ma sono sempre visibili ad occhio nudo. Restano adese con la testa al corpo dell'animale e bisogna staccarle con attenzione o si rischia che una parte della zecca resti ancorata, provocando successivamente un'infezione.
COME SI EFFETTUA LA DIAGNOSI? Se si notano i sintomi sopra elencati, è bene portare i propri ratti in visita da un Medico Veterinario esperto in animali non convenzionali. La diagnosi verrà effettuata molto semplicemente e senza particolare stress per il ratto: OSSERVAZIONE MACROSCOPICA Il Veterinario osserva il comportamento del ratto e controlla i punti critici e più comuni per le ferite inflitte dai parassiti o auto-inflitte dal ratto stesso in caso di infestazione. In alcuni casi (pulci, zecche, pidocchi) è possibile vedere direttamente il parassita. OSSERVAZIONE MICROSCOPICA In seguito, se lo ritiene necessario, il Veterinario preleva un campione e lo osserva al microscopio ottico. Il campione può essere raccolto in vari modi: con una piccola spazzola di plastica, che raccoglie il materiale presente tra il pelo, o con un raschiato cutaneo, mediante l'utilizzo di una lametta. Il metodo più utilizzato e meno invasivo resta, tuttavia, lo scotchtest. Per effettuarlo il Veterinario utilizzerà un pezzo di nastro adesivo, avendo l'accortezza di spostare bene il pelo e di arrivare fino alla pelle dell'animale, dove lo farà aderire. Tale nastro adesivo verrà poi trasferito su un vetrino e si procederà all'osservazione microscopica del campione.
Alcuni parassiti sono visibili solo al microscopio
Solo un Medico Veterinario esperto in Animali Esotici può emettere la diagnosi e decidere il trattamento più adeguato.
più gli esami e d o n u io può h-test è Veterinar il Lo scotc e h c i o. c e velo per il ratt o s io id semplici t s poco fa eseguire,
I puntini bianchi sul pelo sono uova di pidocchi
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Gli antiparassitari vengono dosati attentamente in base al peso del ratto Dosi inadeguate possono risultare inefficaci o, al contrario, tossiche.
I para ssiti s pesso sono specifi ci per ogni s pecie e non desta n o preoc cupaz ione p er l’uom o
E’ importante applicare lo spot-on separando bene il pelo, per far sì che venga assorbito dalla cute.
QUAL E’ IL TRATTAMENTO?
gruppo vanno quindi considerati ugualmente parassitati.
Fortunatamente esistono in commercio diversi prodotti in grado di neutralizzare in un colpo solo tutti i parassiti sopracitati. Questi verranno prescritti dal Medico Veterinario, che sceglierà il prodotto più idoneo ai ratti da trattare (in base ad età, stato di salute, ecc.), con relativo dosaggio, che va sempre calcolato in base al peso dell'animale da trattare. Nel caso di prodotti spot-on, spesso utilizzati per questo genere di trattamento, è bene assicurarsi di applicare le gocce direttamente sulla cute (e non sul pelo) e monitorare attentamente il ratto mentre il liquido si asciuga, impedendogli di leccarlo.
Dopo aver trattato tutti i ratti presenti in casa (e anche altri eventuali animali domestici, nel caso di infestazione da parte di parassiti che colpiscono diverse specie), è bene pulire accuratamente anche la gabbia e i luoghi in cui i ratti solitamente soggiornano o passano parte del proprio tempo. Se si utilizzano prodotti particolarmente forti per la pulizia, è bene sciacquare accuratamente e pulire ogni residuo prima di far tornare i ratti in contatto con ambiente e oggetti trattati. Infine, se ci sono ratti che si feriscono pesantemente grattandosi, è possibile procedere con il taglio delle unghie, per permettere alla pelle di guarire più velocemente in attesa che cessi il fastidio dato dal parassita.
Risulta di estrema importanza trattare tutti i ratti della colonia, anche quelli che non presentano sintomi, perché l'assenza di sintomatologia non assicura l'estraneità al contagio e la vicinanza così stretta tra i soggetti favorisce lo spostamento dei parassiti tra un animale e l'altro. In caso di positività, tutti i membri del
E' importante non ricorrere mai al fai da te perché in animali di piccole dimensioni come il ratto, anche solo una goccia in più o del prodotto sbagliato può avere effetti tossici irreversibili.
MA QUESTI PARASSITI SONO PERICOLOSI PER L’UOMO? E' bene specificare che la maggior parte dei parassiti che colpiscono i nostri animali domestici sono speciespecifici, ovvero si sono adattati per parassitare una sola specie animale. Quindi, per esempio, i pidocchi dei ratti non si trasmetteranno all'uomo e viceversa. Alcuni acari possono parassitare sia l’uomo che gli animali domestici, ma in tali casi è più probabile che sia l’uomo stesso fonte di BIBLIOGRAFIA contagio per il ratto e non viceversa.
I parassiti che più comunemente si adattano a tutte le specie (anche a cani e gatti, se questi sono presenti nello stesso ambiente) sono le pulci e le zecche, che tuttavia si trovano nel ratto con un'incidenza molto minore rispetto agli altri ectoparassiti sopra citati.
1. Genchi M., Genchi C., Traldi G., Manuale di Parassitologia Veterinaria. 2. Taylor MA, Coop RL, Wall RL, Parassitologia e Malattie Parassitarie degli Animali.
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Articolo del mese ¬
COMBATTERE IL CALDO Rimedi e giochi estivi anti-afa di Arianna Silvestro
L’arrivo del caldo mette sempre in crisi noi proprietari di ratti, i quali, come ben sappiamo, non tollerano le temperature estreme; vivono bene infatti ad una temperatura ambientale di 18-22°C, e le nostre estati torride possono metterli in seria difficoltà, tanto da rendere reale il rischio di colpo di calore quando il loro piccolo organismo non riesce a contrastare efficacemente il caldo e l’umidità. I ratti infatti non possono sudare come noi e fanno fatica a disperdere l’eccesso di calore. Quando la colonna di mercurio supera i 30°C iniziano a sentire davvero caldo, e 40°C potrebbero essere fatali.
E’ bene quindi adottare una serie di accorgimenti, di particolare importanza per gli individui anziani, malati (ad es. in caso di patologie respiratorie, cardiache, renali), o di particolari varietà (Hairless, Manx, ecc).
IN PRATICA Prima di tutto con l’arrivo dei primi caldi è bene pensare al luogo più fresco della casa dove poter
alloggiare la gabbia: chiamiamola la “residenza estiva”, una zona con buon ricambio d’aria, non esposta al sole nelle ore più calde.
Se disponiamo di un condizionatore è presto fatto, manterrà la temperatura e l’umidità costanti nelle giornate più afose, a patto che non crei uno sbalzo termico eccessivo se azionato solo nelle ore di punta, e purché il getto di aria non sia diretto contro i ratti o la loro gabbia. Stesso discorso per i ventilatori.
ARREDAMENTO Sostituiremo le amache di pile con
Il mantello funge da isolante termico contro il freddo, ma anche contro il caldo; gli esemplari senza pelo (True Hairless, Double Rex, ecc) sono svantaggiati, e hanno bisogno di particolare riguardo.
tessuti freschi, lino e cotone, che traspirino e che permettano ai più abitudinari di non rinunciare alle comodità, restando freschi.
Poiché è bene che i ratti si mantengano ben idratati, non dovrà mancare la bella dose giornaliera di verdure fresche, e al solito beverino è opportuno abbinare una ciotolina con acqua fresca, perché sia di maggiore comodità. Questa dovrà essere di ceramica oppure ben fissata alle sbarre, per evitare ribaltamenti.
Materiali isolanti termici sono poi il legno e il cartone, che possiamo
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usare per le tane, dato che le casette in plastica si riscaldano facilmente. Sempre riguardo le tane, altri materiali che isolano e si mantengono freschi sono la ceramica e la terracotta, ottimi quindi dei vasi di coccio da giardinaggio, sottovasi e simili. Per rendere freschi i ripiani possiamo appoggiarvi sopra delle piastrelle di ceramica, ottime per farsi delle pennichelle fuori dalla tana, e molto comode anche per la pulizia. Vanno bene anche dei mattoncini, oppure ancora dei piatti e dei vassoi, magari dopo averli tenuti una mezz’ora nel frigorifero.
IDRATARSI Per stimolare i ratti a bere, possiamo di tanto in tanto offrire anche dei succhi di frutta al naturale (meglio se fatti in casa), centrifugati di frutta e verdura, o dei gustosi smoothies.
Fate attenzione ai ratti anziani e/o con insufficienza renale, il caldo li abbatte molto ed è necessario che bevano il più possibile!
GIOCHI ESTIVI E d’estate che si fa, si dorme? No, si gioca! L’attrattiva estiva più amata è sicuramente la piscina, d’altronde cosa c’è di meglio per rinfrescarsi, che un bel bagno? Ovviamente si tratta di un bagno spontaneo, non pensate di lavare i vostri ratti, non lo gradirebbero affatto.
Utilizziamo una bacinella, una grossa ciotola, una box di plastica con bordo basso, una toilette per gatti o simili, e lasciamola a disposizione in gabbia, oppure se preferite fuori la gabbia da usare nelle ore di uscita. I ratti che non conoscono l’acqua possono essere un po’ restii, quindi iniziate con una bacinella larga, con giusto un dito di acqua, così che possano camminarci dentro senza bagnarsi eccessivamente e scoprire che non è niente male!
Per invogliarli, dentro la piscina si possono mettere giochi (palline, biglie colorate) e cibo, in modo che l’irrefrenabile voglia di pescarli prevalga sulla titubanza. Anche dei sassi puliti si possono mettere nella piscina, se questa è abbastanza larga, così che possano attraversarla e pescare camminando sui sassi più grandi, e divertirsi a tirare fuori quelli più piccoli.
Ci possiamo divertire anche creando dei ghiaccioli che contengano pezzi di frutta, verdure gradite, fiori commestibili, e metterli nella piscina così che i ratti facciano fatica a pescarli in un primo momento, e che scongelandosi rivelino il gustoso e colorato contenuto.
Gradualmente si può alzare il livello dell’acqua, alcuni ratti amano il diving e si producono in immersioni della testa come il migliore dei ratti di fogna!
I proprietari più sofisticati possono utilizzare una di quelle fontane automatizzate per i gatti, il movimento dell’acqua incuriosisce molto i ratti, e allo stesso tempo questa verrà pulita dal sistema filtrante. Essendo attaccata alla corrente, la fontana non va mai lasciata all’interno della gabbia o incustodita, e il cavo adeguatamente nascosto alla loro curiosità.
Sotto la piscina e intorno ricordatevi di posizionare un asciugamano o un tappetino, così che non imbrattino tutto di acqua facendo avanti-indietro.
Per i ratti che proprio non amano l’acqua, si può optare per un asciugamano inumidito da stendere in gabbia, magari sopra le piastrelle così che resti fresco più a lungo. The Rat Press- Rivista Italiana del Ratto da Compagnia
I ratti non abituati all’acqua potrebbero non gradirla subito. L’approccio deve essere graduale e non forzato. Possiamo attirarli con cibo e oggetti che li incuriosiscano.
SNACK IN PISCINA: - Piselli (freschi o congelati) - Cubetti di carote - Mirtilli (freschi o congelati) - Pasta cruda - Radicchio fresco in pezzi - Ciliegie (senza nocciolo) - Semi di girasole sbucciati
I siberin i non v anno mai las ciati ta l quali dispos a izione d ei ratti, che po trebbe facilme ro nte buc arli con i denti.
SIBERINI
Nei momenti più critici possiamo fare uso del ghiaccio, sotto forma di siberini, le “mattonelle” blu da freezer. L’importante è non metterli a portata dei loro denti (li rosicchierebbero venendo a contatto con l’interno potenzialmente tossico). Mettiamoli allora fuori dalla gabbia, sotto il fondo, oppure di lato, a contatto con la plastica. Possiamo metterli in gabbia solo se adeguatamente protetti, ad esempio in scatole di latta per biscotti (ben chiuse!), oppure in appositi contenitori creati allo scopo, in modo che i ratti possano sdraiarcisi sopra e rinfrescarsi. Alternativa casalinga ai siberini sono le bottiglie con acqua ghiacciata, ma tendono a sciogliersi prima.
w’s Habitat
Un porta-siberini di Ma
re cupa di crea no che si oc ia ig art rt a o n p u i è st at ue Maw’s Habit e ha ideato q li, a re im n ve a a i li d o c o pic ntend prodotti per mica, conse ra e c e io . in re m 12 o siberini in allu odo di circa a per un peri sc e fr se a b una
IN CASO DI COLPO DI CALORE Se troviamo un nostro ratto sdraiato, molto caldo, apatico, non reattivo agli stimoli, con respiro accelerato e affannoso, è possibile che abbia un colpo di calore.
COSA FARE
1. Bagnare con acqua fresca (non gelata) la coda, le zampe e la testolina del ratto.
2. Chiamare subito il veterinario per avvisarlo dell’emergenza.
3. Avvolgere il ratto in un asciugamano inumidito di acqua fresca e correre dal veterinario senza temporeggiare.
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La gestione del ratto ¬
ALIMENTAZIONE
Come org buon p anizzare un asto domen ica bilancia le ben to dritte d ? Segui le i Greta !
Pasto casalingo domenicale di Greta Ratto
I ratti, si sa, sono animali golosi e spesso si tende a viziarli col cibo in maniera scorretta! Dare il mangime di qualità inferiore ma più gradito, dare troppi alimenti grassi o proteici, sono tra gli errori più comuni. Per fare un parallelismo umano, a volte siamo un po' come il genitore che preferisce dare ai propri figli uno spuntino di merendine confezionate al posto di una spremuta di arance e biscotti integrali. I vizi servono al buon umore e anche, ammettiamolo, a noi! Vedere la calca appena si sfiora il sacchettino dei premi e la fretta
improvvisa di accaparrarsi il pezzo migliore quando si porge lo snack, ci scalda un po' il cuore. Tuttavia, spesso la differenza tra un vizio salutare e uno che invece non lo è, è questione di abitudine. Piuttosto che dare un biscotto ricco di dolcificanti vari, meglio optare per un paio di mirtilli oppure qualche seme di zucca! Ecco quindi una proposta, una piccola guida alla creazione di una buona abitudine settimanale, un vizio speciale e salubre, il pasto casalingo domenicale!
I CEREALI non contengono tutti gli aminoacidi essenziali che, sempre prendendo il prodotto crudo, vanno dal 5% al 16%.
La lavorazione influisce grandemente sulla presenza nutrienti, oltre alle differenze dovute alla tipologia di cultura, di stoccaggio e nelle caratteristiche del terreno di coltura.
I cereali, (inteso come cereali e pseudocereali in questo caso, per facilitare la comprensione), sono la base della loro dieta. Non si parla dei cereali per la colazione!
Composti soprattutto da carboidrati, pochi grassi (non cotti, la quantità varia dall'1% al 4% circa) e una piccola parte di proteine, meno biodisponibili rispetto ad altre fonti, e
Possiamo quindi trovare il cereale integrale, privato del tegumento esterno ma che conserva il germe e la crusca. I cereali integrali hanno un quantitativo di nutrienti più alto. Sono più ricchi di fibre, specialmente quelle insolubili, oltre a proteine, lipidi, minerali.
I cereali perlati o brillati invece subiscono una lavorazione più pesante, che lascia
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LA GESTIONE DEL RATTO: ALIMENTAZIONE
solo l’endosperma. Risultano con meno fibre e con una quantità di carboidrati maggiore, a discapito di minerali, proteine e lipidi, ma sono più digeribili.
Una via di mezzo sono i cereali decorticati, a cui viene tolta parzialmente la crusca, lasciando il germe.
In commercio alcuni sono più facili di altri da reperire, per trovare tipologie meno comuni si può cercare nei negozi ad impronta bio/salutista o etnici o ancora nei supermercati più grossi.
Come cucinarli?
Cereali divisi per utilizzo I cereali che si trovano integrali o decorticati sono: amaranto, avena, farro, frumento/grano duro, grano saraceno, mais, miglio, orzo, panico, quinoa, riso mondo/integrale/bruno, segale, sorgo. Quelli con un basso contenuto di fosforo: mais, orzo (perlato), riso (brillato), miglio. Si possono usare per i ratti anziani o con problemi renali. Con un tenore proteico più alto abbiamo: avena, farro, quinoa, amaranto, grano saraceno, grano duro. Invece, dal tenore proteico più basso: mais, riso, orzo, sorgo e miglio.
La cottura serve per rendere il pasto più appetitoso
e digeribile.
Per renderli digeribili al punto giusto, vanno cotti al dente, in acqua non salata! Come aiuto extra, si può aggiungere poco poco aceto durante la cottura, ma non è assolutamente indispensabile.
Se dai uno sguardo alle composizioni analitiche, prendiamo la quantità di proteine, considera la differenza tra l'alimento cotto o crudo. Nel riso brillato crudo, le proteine ammontano al 6.7%, nel riso brillato cotto invece sono il 2%, a parità di peso, dato che la quantità di acqua aumenta grandemente. Dando cereali cotti, bisogna tenerlo a mente.
Un trucco molto poco conosciuto, è quello di far sviluppare le mucillagini. Dopo aver preparato alcuni cereali come l'avena, l'orzo o il grano saraceno, bisogna lasciarli riposare con poca acqua di cottura, che verrà in parte assorbita e aiuterà a rilasciare questo particolare composto. Non vanno poi sciacquati, quella sostanza appiccicaticcia ha diverse proprietà utili.
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LA GESTIONE DEL RATTO: ALIMENTAZIONE LE VERDURE Le verdure sono una parte importante del pasto domenicale casalingo, ma non solo; danno un bell'apporto vitaminico e minerale, per non parlare dei numerosi fitonutrienti!
Diverse vitamine sono termosensibili, per questo è meglio dare verdure crude, tranne quelle che bisogna cuocere per diversi motivi, che vedremo più avanti.
E' importante anche lavarle sempre, offrirle a temperatura ambiente, seguire possibilmente la stagione e non farle sostare troppo nel frigorifero.
Le insalate
Ci sono diversi tipi di insalate disponibili! Si possono dividere in categorie.
Le cicorie, che comprendono le diverse tipologie di radicchi (verdi, rossi e variegati, più i vari IGP), pan di zucchero, indivia belga e catalogna.
Le indivie riccia e scarola, le lattughe, sconsigliate per l'elevata quantità di nitrati, e le erbe di campo!
Riguardo quest'ultime, ci sono in particolare due cultivar ormai "domestiche", che sono rucola e valeriana, detta anche valerianella o songino. Inoltre, passeggiando lontano da smog, strade e terreni con pesticidi, si possono raccogliere alcune erbe spontanee come trifoglio, cicoria selvatica, piantaggine maggiore e minore o l'immancabile tarassaco, che risponde anche al nome di dente di leone, di cui si può dare anche il fiore.
In questa occasione, si uscirebbe troppo dal tracciato se si andasse a parlare di ogni ortaggio, quindi vedremo insieme i punti salienti. I legumi L’affascinante famiglia di vegetali delle leguminose, comprende diversi alimenti. Spesso non vengono inseriti nell’alimentazione del ratto perchè, quelli che non si possono dare crudi, richiedono dei tempi di preparazione abbastanza lunghi. In realtà, sono una discreta fonte di proteine (non tutti) e un buon piano dieta è bene li comprenda.
Alcuni legumi, come avrete probabilmente sentito, vanno dati cotti! Corretto, Se però non sapete quali invece possono essere dati crudi, eccoli qui: fagioli adzuki, tutte le diverse lenticchie, fagiolini verdi, taccole, piselli e fagioli mung.
Le proteine contenute in questi legumi cotti, oscillano attorno al 7% e 8%: lenticchie, fagioli, fave, ceci. I piselli più del 9% se freschi e crudi, da secchi invece più del 21%, i fagiolini verdi crudi invece solo il 2%. Ricca di proteine è invece la farina di soia, che arriva a oltre il 36%. I germogli invece sono sul 6%.
Un po’ in disparte le arachidi, col 29% di proteine e 50% di grassi, come i fagiolini, hanno un ruolo alimentare diverso dagli altri legumi! La qualità delle proteine contenute nei frutti delle leguminose, oltre ad essere meno facilmente assimilabili dall’organismo, sono “incomplete”, non bastano, da sole, nel garantire un apporto corretto di aminoacidi essenziali, per fornirgliene un’adeguata quantità, bisogna abbinarle a quelle dei cereali. La preparazione, per quelli da dare cotti, consiste in un ammollo di diverse ore o, ancora meglio, tutta la notte, in acqua fredda, possibilmente cambiata più volte. Vanno poi scolati e fatti cuocere per diverse ore. Quelli sicuri da dare crudi o secchi, si possono dare tali quali oppure fatti germinare.
L
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LA GESTIONE DEL RATTO: ALIMENTAZIONE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Animali da reddito, di taglia più grossa del coniglio, come manzo o maiale, si possono anche non dare. In parte perché hanno carni più grasse, in parte perché non sono solitamente presenti nel menù dei ratti selvatici.
I ratti sono animali onnivori, parte della loro dieta naturale consiste in animali, sia vertebrati che invertebrati, come insetti, lumache, pesci, bivalvi, uccelli - ma soprattutto le loro uova - e altri roditori. Hanno anche un certo istinto predatorio, capita di vederli lanciati in appassionati inseguimenti ai danni di un’inconsapevole falena o di una sfortunata bacchetta piumata per gatti. Oltre a far parte della loro dieta ancestrale, dare proteine animali, ci permette di assicurare più facilmente una buona quota di proteine e altri micronutrienti come biotina, rame o calcio.
Virando verso l’ambiente acquatico, do regolarmente piccoli pesci come sardine e acquadelle, conosciute anche come latterini. Evito pesci più grossi come salmone o tonno, un animale carnivoro e dalla vita più lunga, risulta con dei livelli di inquinanti maggiori. Non scordiamoci degli insetti, ricchi sia di proteine che di grassi, ben più dei “colleghi” più convenzionali. Tra i più adatti abbiamo le varie specie di grillo, le camole della farina e infine le blatte. L’ideale sarebbe fornirli vivi, dopo averli alimentati per qualche giorno.
Per ultimi, i prodotti caseari. Non ne sono una grande fan, sono composti da una bella quota di lipidi (attorno al 30%, contro il 4% del loro fabbisogno), per non parlare dello zucchero negli yogurt o il sale nei formaggi a pasta dura. Ok qualche ditata di un buono yogurt, magari magro, come vizio settimanale, ma i tocchi di grana per la “quota proteica”, no. Ogni tanto servo una piccola quantità di kefir, ma questa è un’altra storia....
Quali? Tra le fonti più comuni, troviamo il pollame, che si presta bene per il contenuto di lipidi relativamente basso. Tra il pollame, i meno grassi sono: pollo, quaglie, tacchino, piccione, faraona, Vanno dati senza pelle, privandoli del grasso visibile e scegliendo tagli magri come il petto. Si possono tranquillamente lasciare le ossa a disposizione, anche quelle ben cotte, prediligendo quelle meno grosse, per via del midollo. Dopo qualche ora, vanno rimosse per evitare che assumano troppo calcio! Il petto contiene di media il 30% di proteine e l’1.6% di grassi. Gli altri tagli, facendo sempre una media, di proteine del 29% e il 6% di lipidi.
Le uova sono un ottimo alimento, quelle di gallina si possono dare, previa bollitura, intere! Non tutti capiscono subito come fare per accedere al prezioso contenuto, in tal caso, basta praticare un piccolo foro per facilitargli il lavoro. Quelle di quaglia sono nutrizionalmente migliori e si possono dare crude. Proteine: 12-13%, grassi 9-11%
Cottura Come scritto sopra, qualcosa si può dare senza passare per i fornelli (uova di quaglia, insetti), il resto, meglio cuocerlo. Sicuramente vanno dati ben cotti a tutto spessore i pesci, in particolar modo se non sono stati congelati per diversi giorni. Pollame e coniglio, possono esser fatti bollire anche solo per qualche minuto, così come le uova di gallina, che possono essere date col tuorlo ancora morbido.
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LA GESTIONE DEL RATTO: ALIMENTAZIONE INTEGRAZIONI Alcuni particolari alimenti possono essere aggiunti al pasto casalingo domenicale, ognuno con la sua ragione e il suo corretto dosaggio.
Oli non è da L’olio è grasso puro, ma i grassi essenziali, demonizzare. Gli acid omega 3, sono, con in vetta il famoso sso, essenziali! Non come dice il nome ste o di crearceli sono (e siamo) in grad tro, quindi vanno partendo da qualcos’al ti con la dieta. assolutamente integra in casa, è Dando un pasto creato c’è bisogno di fondamentale capire se , cercare di aggiungerli e, nel caso che più difficilmente aggiungere omega 3, grassi presente fanno parte del pool di più ricchi di questo nella loro dieta. Gli oli ati da lino e componente sono ricav ssanti sono l’evo, canapa. Altri oli intere o preferiti quelli cocco, soia, mais. Vann che prestata estratti a freddo e va an vazione corretta!
attenzione alla conser
Aglio Si sa che l’aglio vanta numerosi benefici. Però spesso viene indicato come uno degli aliment i più pericolosi per gli animali! In realtà, se usato corre ttamente, non si corrono rischi, esclude ndo quello di veder rifiutata l’intera ciotola da un ratto non abituato al suo partico lare odore. Tra i vantaggi principa li riscontrati nei ratti: antimicrobico, reg olatore del colesterolo, antiossida nte, prevenzione di alcuni problemi cardiov ascolari, aiuta la flora batterica “buona ” intestinale, sostiene il sistema im munitario e si potrebbe continuare an cora. Il modo migliore per da rlo è crudo. Per i ratti non abituati, bisog na fare un po’ di prove, aggiungendone una quantità minuscola inizialmente, ben tritata, e aumentare gradualmen te, nel corso del tempo. Come quantità , si può dare una punta di coltello una vo lta a settimana, in eccesso può portare a disordini gastrointestinali e all’an emia.
Frutta Ho deciso di inserirla tra le integra zioni perchè, oltre a mantenere tutt o meno ordinato e meno prolisso, in realtà non è stre ttamente necessaria. Ma siccome ci piace viziarli e sap piamo che è importante
variare gli alimenti e fargli fare anc he esperienza
culinaria, la frutta la diamo, in pic cole dosi.
Mela, pera, kiwi, uva rossa, frutti di bosco e sì,
anche la frutta secca, hanno delle qualità molto
interessanti e salutari, ma non son o i soli!
Attenzione con la frutta secca, è calorica.
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Ratatouille ANGOLO RICETTE
Assemblare un pasto
Eccoci arrivati al momento clou! Ora che le carte sono in tavola, vediamo come, in pratica, usare queste informazioni e completare il quadro.
Pasto vegetariano Un bel pranzetto domenicale, può tranquillamente essere appagante e conciliare l’etica dell’umano, oppure occasione per variare dagli alimenti già dati durante il resto della settimana o contenuti nel mangime. -
Pasto proteico
Avena con olio, ceci, rucola, finocchio, pomodoro. - Farro, contorno composto da uova, broccolo, cetriolo e mela. - Quinoa con olio, mista a fagioli, piselli, su un letto di radicchio e zucchine.
Per chi in settimana ha poco tempo per spignattare, per chi ha un cucciolotto in crescita o semplicemente perché, che vuoi farci, oggi tocca alla razione proteica! -
Orzo, fegato di coniglio, peperone rosso, fagiolini verdi e valeriana. - Riso bruno, alette di pollo, broccolo, carote e un pezzetto di mela come dessert. - Patate accompagnate da sardine intere, cavolo, pomodoro e kiwi.
Pasto per un adulto Qualche spunto per un normale ratto adulto, con un po’ di gusto e varietà. Le zucchine se non gradite possono venir frullate insieme a qualcosa di appetitoso, come i fagioli. -
Cosa cuocere Da dare tassativamente cotti: pesce, carne, uova (tranne quaglia), i legumi non elencati nel paragrafo dedicato, carciofi, tofu fatto in casa, patate dolci, cavolo rosso, cavolini di Bruxelles.
Grano saraceno su foglie di indivia riccia, con fagioli borlotti, zucchine e olio. - Miglio con bocconcini di soia, sedano, radicchio e qualche seme di girasole.. - Mais fresco servito con petto di pollo, broccoli, tarassaco e olio.
L
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LA GESTIONE DEL RATTO: ALIMENTAZIONE Quanti pasti e quando?
Ogni quanto si può dare un pasto casalingo?
Il pasto domenicale si può dividere in due tranches oppure dare in un unico momento. La prima scelta si può adattare bene ai ratti anziani, o molto giovani, o che non sono abituati a ricevere una sola ciotola al giorno, oppure quelli malati. Riguardo al quando, dipende dalla vostra routine; essendo animali crepuscolari, è sicuramente più facile che siano abituati a rimpinzarsi verso l’ora di cena. Quindi, l’unico consiglio utile può essere quello di dividere le verdure dal resto, dandole quando hanno più fame, qualora non siano molto abituati ad apprezzarle.
Meglio limitarsi alla domenica! Formulare correttamente ogni pasto in modo che sia equilibrato non è per niente facile, qui ho parlato a grandi linee dei principali macronutrienti in maniera molto blanda, e già così può non essere immediato capire come evitare di dare per esempio proteine o carboidrati nelle quantità corrette. Bilanciare anche le complesse interazioni dei minerali, o conoscere in maniera approfondita il fabbisogno dei ratti, è decisamente complicato. Le carenze possono essere letali, un pasto non perfettamente in linea coi fabbisogni non fa danni, ma una dieta casalinga estesa sì.
Finito! Spero che questo piccolo vizio entri a far parte anche delle vostre abitudini come nuova routine domenicale, che abbia solleticato qualche curiosità, e che abbia dato una spinta a informarsi e approfondire gli argomenti trattati, scoprendo cose nuove e utili anche per la nostra alimentazione.
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Parenti ratti: roditori dal mondo ¬
RATTUS RATTUS VS RATTUS NORVEGICUS Di Anastasia Tverdo
Negli ultimi anni ci siamo resi conto che aleggia una certa confusione a proposito dei cugini selvatici dei nostri rattoni di casa, anche tra i rattari più rodati. Così, abbiamo deciso di scrivere un breve articolo per i più curiosi e, perché no, per fare un po’ di chiarezza. Cominciamo subito dicendo che in Europa per quel che riguarda la biodiversità siamo un po’ carenti: sul nostro continente abbiamo solo DUE specie di ratto (mentre nel sudest asiatico se ne contano una sessantina!), ed entrambe importate. Nessuna infatti è originaria di queste zone, anche se la convivenza ormai vanta numerosi secoli.
La maggior parte di voi ha sicuramente già sentito nominare le due specie in questione: si tratta del Rattus rattus e del Rattus norvegicus.
Attenzione! Il R. Norvegicus è esattamente la stessa specie a cui appartengono anche i ratti domestici. Certo, nel corso degli anni la selezione umana ha favorito una varietà di colori impensabile in natura e ha selezionato creature dal carattere più fiducioso, meno schivo, più propenso alla vita domestica.
Ma si tratta esattamente dello stesso animale: quindi, signori e signore, i nostri panzoni non sono altro che delle amabili pantegane addomesticate!
Conos ci le differen ze tra Rattus rattus e Rattus norveg icus?
Se hai ancora qualche dubbio su come riconoscere le due specie continua a leggere questo articolo!
Non solo pantegana... ratto delle chiaviche, ratto grigio, ratto delle fogne, surmolotto: nel corso del tempo si è guadagnato numerosi nomi, accompagnati da altrettante dicerie e leggende metropolitane.
E il R. rattus allora? Di chi stiamo parlando? Anch’esso non si tira indietro in quanto a varietà di soprannomi: ratto nero, ratto dei tetti, ratto delle navi. Ma a differenza del cugino norvegicus, il R. rattus NON esiste in forma domestica, solo selvatica - anche se occasionalmente qualcuno ha la fortuna di conviverci e di averlo come “pet”: è questo anche il mio caso.
Remus, il mio adorabile R. rattus, è stato trovato in mezzo ad un parco con ancora gli occhi chiusi: è probabile che la mamma lo stesse spostando da un nido all’altro, ma spaventata per qualche motivo, fu costretta ad abbandonarlo. Sono solo supposizioni, ovviamente. Remus fu portato in un CRAS (centro recupero animali selvatici), lì svezzato a mano e, successivamente, gli è stata cercata casa.
Qui è d’obbligo una precisazione: come ho detto prima, si tratta di un animale selvatico, non fatto per la vita domestica. In questo caso specifico non era possibile reinserirlo in natura: cresciuto da solo, imprintato sull’uomo, Remus non ha mai imparato ad interagire con i propri simili e si è dimostrato irreversibilmente timoroso verso gli altri ratti.
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RATTUS RATTUS VS RATTUS NORVEGICUS Vivere con lui è un’avventura e gli sono grata per l’opportunità, ma qualora possibile, non rinunciamo mai a restituirli al loro luogo di origine!
E dunque, torniamo a noi: rattus vs norvegicus: cosa cambia?
Distinguere le due specie non è sempre semplice, soprattutto per un occhio non allenato… ma le differenze esistono, tanto che tra di loro questi roditori non si possono incrociare, se non in casi estremamente rari ed artificiosi: con conseguente morte embrionale o immediatamente successiva al parto - i cuccioli, anche se nascono, non possono sopravvivere.
Differenza tra Rattus rattus, Rattus norvegicus e Mus musculus
Il R. rattus è innanzitutto più piccolo del norvegicus. Un maschio adulto raramente supera i 300 gr, rimanendo più nell’ordine dei 180-250 gr. Ha un cranio più stretto e allungato, con orbite oculari maggiori (sì, ha gli occhioni più grandi!) e anche le orecchie sono più ampie, sottili e mobili: dei piccoli radar che seguono costantemente gli impulsi sonori, e possono appiattirsi sul capo se preoccupati.
Il corpo in se è lievemente più corto e più leggero, mancano del bel sedere a pera dei norvegicus. Mentre la coda al contrario è più lunga e sottile, e piuttosto prensile.
In un certo senso, nei movimenti, per mobilità e conformazione possono richiamare alla mente degli scoiattoli e ciò non deve stupire: si tratta infatti di animali prevalentemente arboricoli! Non per nulla vengono chiamati ratti dei tetti. Ed è questo forse il loro tratto distintivo maggiore, la loro incredibile agilità. Ho visto personalmente Remus arrampicarsi lungo lo stipite di una porta, completamente in verticale! In realtà non penso esista un luogo in casa dove non riuscirebbe ad arrivare, se solo volesse. La sua gioia più grande fu quando montammo l’albero di Natale: vederlo correre tra i rami era esattamente come guardare un pesce guizzare nell’acqua.
Per contrapposizione, e ciò va detto, non sono in grado di compiere i prodigiosi e potenti salti dei ratti grigi. Un po’ per uno.
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RATTUS RATTUS VS RATTUS NORVEGICUS L’alimentazione è un argomento piuttosto dibattuto, e non del tutto chiaro. Principalmente granivori come le cugine pantegane, sembrano tuttavia nutrire un’attrazione maggiore verso la frutta, sia secca che fresca, le bacche, i fiori e in generale le verdure. Non ho mai visto Remus prediligere dei cereali, se a disposizione c’era anche qualcosa di fresco: e ciò non dovrebbe stupire, vista l’origine arborea del roditore.
Sembra anche che nutrano una certa avversione, o perlomeno un interesse di gran lunga inferiore rispetto ai norvegicus, verso i cibi più proteici. Non sono così rari i R. rattus che spontaneamente rifiutano alimenti come carne, pesce, uova o latticini… Tornando di nuovo alla mia esperienza personale, Remus fino all’età di 9 mesi si è sempre rifiutato anche solo di assaggiare i biscotti, se dentro c’era l’uovo. Dai 10 mesi in poi invece, senza una motivazione precisa, i suoi gusti sono cambiati e anche se tuttora prova ribrezzo per la carne, se sente odore di mozzarella o yogurt non esita più a gettarsi addosso a noi con l’appetito di un morto di fame.
E in natura? Sembra che una piccola componente proteica di derivazione animale faccia comunque regolarmente parte della loro dieta. Si sono osservati più volte infatti R. rattus cacciare e mangiare insetti, in alcuni casi anche uova.
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RATTUS RATTUS VS RATTUS NORVEGICUS Ma il nostro amico è ben più di questo: diamo uno sguardo alla storia.
Esso vanta una convivenza con l’uomo in Europa molto più antica del norvegicus, che fu introdotto sul territorio solo nel XVIII secolo. Il R. rattus viene nominato già all’epoca degli antichi romani, seppur non riconosciuto come tale: viene citato unicamente come “mus major”, in contrapposizione al “mus minor”, ovvero il topo.
Nel levante, e in particolare nei siti archeologici di Israele, la presenza del R. rattus è stata accertata addirittura in scavi risalenti all’età neolitica.
E tuttavia la letteratura classica dell’Europa Occidentale pone in rilievo il ratto solo a partire dal Medioevo, in corrispondenza (non casuale) delle prime manifestazioni di peste bubbonica. Come mai?
Sembra che la risposta vada ricercata nella minore resistenza al freddo di questo roditore rispetto al cugino norvegicus: in zone in cui la temperatura media annuale è inferiore agli 11°C esso è costretto ad una
stretta vita commensale con l’essere umano, al riparo d’inverno in luoghi chiusi e caldi. Di conseguenza anche la sua diffusione è legata alla penetrazione delle vie commerciali prima, e all’espansione urbana dopo (XI e XIII secolo d.C.).
Secondo alcune teorie, lo stesso motivo potrebbe essere alla base anche del suo declino: è noto che fu successivamente soppiantato dal neo-arrivato norvegicus, più competitivo, ma soprattutto più resistente ai climi rigidi. Dopo il 1300 infatti vediamo la fine del periodo caldo medievale e il graduale abbassamento delle temperature medie, tanto da meritarsi il nome di piccola era glaciale, fino a trovare il proprio culmine intorno alla metà dell’800.
Beh, almeno una cosa è certa: Remus il freddo non lo deve temere. Al riparo dalle mura domestiche, conduce una bizzarra vita al nostro fianco, non solo come commensale, ma anche come compagno e amico. Un insolito amico dalla coda nuda e le orecchie a sventola.
Diffusione Rattus rattus
Diffusione Rattus norvegicus
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Un lu ogo di unito a l l ’ a r i s t o ro tmosf racc era apric c iante sare bb … manca e r o p o t u re i n ostri a t i ratti? mici
Ratti internazionali ¬
RAT CAFE’ Un caffè a misura di ratto Di Martina Carrai
Chi non ha mai sognato di fermarsi in un elegante caffè, sedersi ad un tavolo ed ordinare uno schiumoso rattuccino accompagnato magari da una fetta di carrat cake? Anche se personalmente preferisco ratte e biscotti per colazione…
numerosi: in Giappone ce ne sono per tutti i gusti (3), dai ricci ai gufi, dai pinguini ai serpenti, ma sicuramente i più numerosi sono i cat cafè. Persino in Italia se ne può trovare qualcuno, come il Neko Cafè (4) a Torino, o il Crazy Cat Cafè (5) a Milano.
Non è invece comune che gli ospiti siano dei ratti, anche se questa iniziativa (che durerà solo due giorni, 1 e 8 luglio 2017) non è la prima del suo genere: nel 2014 era già stata realizzata dal London Dungeons (6), omologo di quello di San Francisco, utilizzando come ospiti speciali i 18 ratti che già “lavoravano” Il posto è un’attrazione turistica nelle varie ambientazioni del che ricrea al suo interno eventi dungeon.
della storia di San Francisco, attraverso attori, scenografie ed Gli avventori dotati di coda che animeranno il Rat Cafè di San effetti speciali, e i ratti ben si adattano a dare quell’atmosfera Francisco provengono invece da Rattie Ratz (7), creepy che è il marchio di un’associazione americana che fabbrica del Dungeon.
si occupa di recuperarli, L’idea è stata accolta con molti assisterli e trovar loro una casa. L’iniziativa infatti è stata sguardi stupiti e qualche fatta anche per pubblicizzare perplessità (2), sia di chi è l’idea del ratto come animale scettico sul connubio ratti e da compagnia e favorire le ristoranti per questioni di adozioni: d’altronde si sa, igiene, sia di chi teme che gli amati roditori si troverebbero in prendere un caffè insieme è un buon primo passo per ogni una situazione dannosa per relazione stabile! loro e per chi gli sta intorno.
Qualunque sia la vostra idea di un bar accogliente, quello che i visitatori del San Francisco Dungeon (1) sperimenteranno questo luglio sarà sicuramente inconsueto: il suo Rat Cafè offrirà, insieme a dolci e bevande, dei ratti che saranno liberi di muoversi per il locale e interagire con i clienti.
In realtà locali che uniscono la ristorazione con gli animali da compagnia sono abbastanza
O
UN FINE BENEFIC
Rattie Ratz è nonun’associazione 98 che profit nata nel 19 Area opera nella Bay occupa (California), e si trovare di recuperare e a 250-350 nuove famiglie ratti ogni anno. LINK: 1. https://sanfrancisco.thedungeons.com/en/ san-francisco/Explore/the-scenes/rat-cafe/ 2. https://www.buzzfeed.com/stephaniemcneal/ rat-latte?utm_term=.iiQv8J5Wwm#.jejPnGxd6O 3. http://animalcafes.com/index.html 4. http://www.nekocafe.it/ 5. http://www.crazycatcafe.it/ 6. http://www.dailymail.co.uk/travel/ article-2676715/Rat-Cafe-customers-drinkRatuccinos-launches-London.html
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Rat Attack L’ANGOLO DEL FAI-DA-TE
Foto-tutorial: come creare un’amaca semplice Di Demodéx, Sara Astra Querci
Materiali necessari: • 1 pezzo di tessuto in cotone 30x30cm minimo
• 1 pezzo di tessuto in pile 30x30cm minimo
• 4 pezzi di nastro di 10 cm l'uno
• filo di cotone
• spilli e ago
• forbici
• Macchina da cucire (opzionale)
STEP 1.
Unire i due pezzi di stoffa, mettendo il dritto della stoffa all’interno.
Prendere un pezzo di nastrino, piegarlo, ed inserirlo tra i due pezzi di stoffa, lasciando all'esterno i lembi e fermarlo con uno spillo. Ripetere per tutti e quattro gli angoli. STEP 2.
Cucire lungo tutto il bordo del quadrato, lasciando un'apertura di 10/15 cm, che servirà per poter risvoltare la stoffa.
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STEP 3.
Tagliare la stoffa in eccesso sugli angoli.
STEP 4.
Rivoltare l’amaca, che finalmente sta prendendo forma! STEP 5.
Il passo successivo è chiudere il buco lasciato aperto.
Per prima cosa bisogna piegare i lembi
della stoffa verso
l’interno.
Lo si può chiudere cucendo a mano con un punto nascosto (su youtube si possono trovare tutorial esplicativi), ed la vostra amaca sarà pronta! Altrimenti per chi ha una macchina da cucire si consiglia di seguire il passo successivo, per darle un aspetto più preciso e pulito.
STEP 6.
Per prima cosa bisogna fermare la stoffa del buco con degli spilli (o imbastire a mano), poi cucire tutto il bordo con un punto dritto.
Ed ecco la vostra amaca pronta! Per appenderla basteranno dei ganci da doccia, facilmente reperibili in qualsiasi supermercato The Rat Press - Rivista Italiana del Ratto da Compagnia
PapaRATzi ¬
LE VOSTRE FOTOGRAFIE
Ciao a tutti noi siamo Gonzalo e Bosco direttamente dal Segreto . Siamo nati il 30 agosto 2016 e siamo fratelli! la nostra mammina si chiama Alessia e ci adora ... ma siamo molto fortunati perché abbiamo anche una zia che si occupa di noi quando mamma non c'è ... la zia è bravissima ci ha curati quando ci hanno sterilizzato e poi ci vizia assai!!!
Alessia
“Per la prima volta tre code in una scatola: Costanza e Speranza rintanate insieme al nuovo arrivato Teodorico. Speriamo sia il segno di una buona convivenza futura”
Martina
Loro sono Rage e Querelle.. Non ho mai trovato un'altra ratta altrettanto dolce quanto Rage (russian blue self dumbo)
Sara
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Se des ideri ve de la foto dei tuo r pubblicata i ratti o u pensie ro n loro ma che hai dedic ato a ndaci u n ratresc ueitalia a mai a @gmail .com
PapaRATzi LE VOSTRE FOTOGRAFIE
“Grazie per i pisolini vicine vicine sul divano, per avermi svegliata solleticandomi coi baffetti.. Per avermi lasciato accarezzare a lungo la tua coda nei momenti in cui avevo bisogno di ritrovare tranquillità...Per avermi spronato a fare una frittata che fosse all'altezza delle tue golose aspettative ... Grazie per avermi regalato dentini ruminanti di fiducia....
Ti saluto così piccoletta mia, con un sorriso caparbio tra le tante lacrime, perchè te lo meriti tutto.. ciao Muffin"
Morena
Posh e Pepper qualche giorno fa hanno fatto un anno. Auguri nanette!!
Marta
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Caos e Ikimey, di riposo!
Alessandra Roberto
Rat Re scue It alia sta attualm ente se guendo molti ra ttini, sia cuccio che ad li ulti, ch e attendo no di tr ovare una ca sa.
Adozioni ¬
RATTI IN CERCA DI CASA
Se sei interessato ad adottare i nostri ratti manda una mail a
ratrescueitalia@gmail.com
Ti spiegheremo come si svolge l’iter di adozione! Thelma & Louise Thelma, English Blue Capped e Lou ise, Black Variegated, entrambe con headsp ot, sono due bellissime ratte di 6 mesi, nate in casa di un privato da un accoppiamento indesiderato, cedute a terzi (prima del nostro intervento in cui abbiam o recuperato 5 loro fratelli) e successivamente abband onate dentro una scatola.
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Kira, Zen e Jess
mpiuti), mesi (appena co 5 di e zz lle be e . Tr Variegated dumbo e lu B h lis ng /E an Russi ostabili mo, ma sono sp Si trovano a Tera
verso nord o sud. rte dove potersi Kira: ama le cope mpre ccoli snack, è se pi i a or ad , re na rinta le si il musetto quando pronta a mostrare ù pi la da rosicchiare. E' porge qualcosa .
massiccia delle tre è la e indica il nome, Zen: proprio com ,e sa rio occolona, cu più equilibrata. C e da lle comodità (com molto amante de lli i capelli e dei pise foto)! amante de al ie az gr onoscibile secchi, è la più ric so rio e al musetto cu colore più chiaro e si muove.
verso tutto ciò ch a ile e minuta, ha un Jessie: la più ag nte ta bianca sulla fro piccola macchie to un et tip da Kira. E' un che la distingue po' sulle sue.
Dopo questo bel giro sono arrivat e a noi, traumatizzate per tutte le esperie nze subite, ma in buono stato di salute. Sono in sta llo da un po', si sono calmate ma restano sensibili ai rum ori improvvisi; Thelma ha un carattere forte e sicu ro con i suoi simili, mentre Louise è più timida e rem issiva. Sono entrambe molto attive, curiose, esp loratrici, ma Louise resta sulle sue se non si sente sicu ra; dalle persone sono incuriosite, prendono i premi dalla mano, ma assolutamente non amano essere afferrate, per loro è una fobia (causata probabilmente dai precedenti trattamenti)
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Adozioni: ratti in cerca di casa Ace e Camus Sono due fratelloni pr aticamente identici, salvo per il pa nciotto un po più bianco di Camus rispe tto a Ace.
Sono nati ad agosto 20 16 e Ace è il classico coccoloso me ntre Camus è un po più timido e introve rso. Si trovano a Lecco e cercano una nuova casa a causa del trasferimen to per lavoro della loro ex-proprietaria.
Cuccioli Piccoli agoutini, tutti hooded, nat i circa il 20 aprile. Sono curiosi e estroversi, adattissimi a neofiti.
Si trovano in provincia d Brescia e cercano casa in tutto il centro-nord Italia
Adam, Fester e Gomez
Maschi blue (english e russian) var iegated e varicapped dumbo del recupero di Asti. Hanno vissuto tutta la loro vita fino al nostro arrivo liberi in una stanza senza mai interagire con l’uomo.
Non sono socializzati e necessitan o di una persona esperta che comprenda il loro trascorso e non li sforzi a contatt i che disdegnano.
Si trovano a Teramo.
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L’angolo dei racconti NIURA
Questa è la sto ria di una ba mbina e della ratta ch e cha s aputo aprire il suo cu ore al loro mo ndo
Storia di una ratta di San Pietroburgo di Anastasia Tverdo
Questa piccola storia è ambientata a San Pietroburgo e ha come protagoniste una bambina e una ratta. La bambina sono io, all’età di dieci anni. E la ratta… beh, lei è Niura. Ed è il motivo per cui i ratti hanno un posto così importante nel mio cuore. Ogni mattina andavo a scuola insieme a due mie compagne di classe, abitando di fianco, facevamo la strada a piedi insieme. Dasha era alta, tranquilla, un po’ ingenua e timida. Veronica era un diavoletto dai capelli a caschetto, piccolina, sveglia e quasi sadica… ahimé, non penso che qualcuno le abbia mai insegnato a rispettare gli animali… Il suo pastore tedesco non usciva mai di casa senza la museruola e veniva regolarmente picchiato con il cortissimo guinzaglio di cuoio con cui veniva portato a passeggio per motivi così seri e sacri come, orrore!, una pipì troppo lunga. Anche Niura era di Veronica. Ma una mattina la bambina decise di essersi stufata dei ratti e di volere un coniglio. E così mi ritrovai a correre a casa portando tra le mani un ammasso di pelo bianco e grigio, con la supplica verso mia madre di poterla tenere. Le raccontai di chi fosse e di come venisse regolarmente trattata. Le raccontai di come avesse paura delle altezze, perché Veronica, in un giorno di noia, aveva deciso di legarla ad un cuscino e buttarla fuori dalla finestra. - Se solo non fosse per quella coda… commentò mamma sospirando. Ma dopo
averle dato una carezza, dopo aver visto il suo sguardo, non seppe dire di no. Niura era buona, e mite, come solo creature così pazienti sanno essere. Aveva sempre sopportato tutto in silenzio e si legò tantissimo a noi. Il suo arrivo fu improvviso, per cui improvvisammo anche la sua casa: le mettemmo sul tavolo della cameretta un enorme barattolo e tanto scottex e pezzi di giornale: lei ci tappezzò le pareti di vetro e si fece lì la sua tana. Non ci mise molto ad imparare a scendere e regolarmente di notte attraversava tutto il corridoio per andare a trovare mia madre, accoccolandosi sul suo cuscino. Mamma la adorava. Dopo qualche tempo ci trasferimmo in Ucraina e Niura, senza nemmeno porci il dubbio, venne con noi: passò tutto il viaggio in treno dentro la mia felpa, insieme al nostro pesce rosso che, poverello, ebbe più sfortuna e fu sballottato dentro un secchio d’acqua. Ci portammo dietro anche il pesce rosso, sì, avete capito bene: era anche lui un membro della famiglia! Ma quella è un’altra storia. Niura prese bene il trasloco e si adattò, come sempre. La portavo con me al mercato a prendere il latte e ai giardinetti con mia sorella: del resto bastava chiederle “Niura, vuoi uscire?” e si arrampicava su per i pantaloni, si infilava sotto il giubbino e si posizionava nella mia manica, il suo posto preferito: con solo il nasino in fuori.
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L’angolo dei racconti Non sapevamo niente di ratti... Visse sempre sola, non pensavamo che avesse bisogno di un compagno, ed è il mio rimpianto maggiore... Mangiava quello che mangiavamo noi, e viveva in tutto e per tutto con noi: quindi spero che almeno un po’, almeno un pochino, sia stata felice. Io le devo tantissimo. Ma questa piccola storia non ha un lieto fine, come non può essere mai lieta la partenza di un amico. Perché questo fanno i ratti: entrano nella tua vita, ti fanno credere che sarete insieme per sempre, perché non c’è nulla di più bello e naturale di ciò, e dopo poco ti salutano. Niura, piano piano, divenne anziana e si ammalò. La portammo da un veterinario, ma non ci seppe aiutare: non so nemmeno se ci provò, o se non seppe farlo. La diagnosi fu solo “carenza di iodio, irreversibile”. Ma una bambina, una famiglia alle prime armi cosa fa? Si fida. Lentamente si lasciava andare sempre di più, come se si addormentasse poco per volta, quieta, buona, mite, come solo un ratto con tanta pazienza sa fare. Cosa c’è? Sembrava dire. Abbiamo passato così tanto tempo insieme. Sono successe così tante cose. Per te, Niura. Per me è stato un soffio. Una mattina mia madre si svegliò e non la trovò più in gabbia. Chiese ai nonni dov’era, dove l’avevano messa, e dopo poco nonno ammise di averla portata giù in cortile. “Sta morendo”, disse, “non voglio che le ragazze la vedano”. La mia Niura stava male e il nonno l’aveva abbandonata! Mamma corse giù con il cuore martellante fino in gola, e cominciò a cercarla e a chiamarla senza sosta... Era freddo, il quartiere era pieno di gatti, l’idea di lasciarla morire da sola era insopportabile, era il tradimento più grosso... così imperdonabile, che potessimo farle. Ed eccola: piano, pianissimo, alla voce di mamma strisciò fuori da sotto un cespuglio, cercando di capire se era davvero lei. E poi, con immenso sollievo, le si buttò tra le mani, il corpicino tremante… Mamma scoppiò a piangere... una colpa infinita nel petto e come unico desiderio quello di riportarla a casa. Si spense quella sera stessa. Con noi.
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Associazioni Amiche ¬
LA COLLINA DEI CONIGLI ONLUS
Intervista a Federico Gallo di Roberto Maria Meola
Mi trovo a Roma, lui è a Torino. Ci unisce da qualche tempo, un paio d’anni ormai, la comune passione per gli animali ed in particolare per i ratti, così quando gli amici di Rat Rescue hanno proposto di intervistare Federico Gallo de La Collina dei Conigli, la ONLUS fondata da Stefano Martinelli e che si occupa di salvare questi roditori e non solo, mi sono volontariamente e volentieri candidato ad essere io a rompergli le scatole. Con lui abbiamo forse anche inventato una nuova forma di giornalismo: R: Ciao Federico, la tua passione per i ratti è famosa tra noi che li amiamo, ma è giunto il momento, come spesso dici tu, di diffondere la conoscenza di questo mondo. Sappiamo che insieme agli altri ragazzi della Collina dei Conigli ti occupi soprattutto della riabilitazione dei ratti che provengono dagli stabulari. Certamente recuperare anche solo uno di loro richiede tempo e passione, puoi dirci da dove nasce la tua? F: Io non la chiamerei passione, semplicemente è amore per loro e la volontà di regalargli la serenità che meritano, e quello sì richiede davvero tanto tempo... Come e quando è nato tutto questo esattamente non lo saprei dire, fatto sta che nell'istante esatto in cui un essere umano realizza che una vita è una vita, sempre, allora cambia la prospettiva con cui si vede ogni cosa. Io infatti "combatto" per far in modo che ogni essere vivente sia libero di vivere, vivere, semplicemente quello, secondo la sua natura, per questo a parte gli animali da laboratorio mi occupo anche di far in modo che ogni vita recuperi la sua dignità e libertà, partendo dalla sperimentazione, passando dagli allevamenti di animali da carne o pelliccia, arrivando a quelli che comunque sono imprigionati in circhi ed acquari, e non fermandomi li, percorrendo ogni strada che possa far capire a tutti che è giusto che nessun essere vivente sia imprigionati o ucciso, partendo anche dalle cose più semplici che ognuno di noi può fare senza alcuno sforzo, come l'alimentazione, basta non mettersi nel piatto qualcuno che un tempo aveva occhi e respiro per fare qualcosa di immenso. Quindi sì, mi occupo principalmente di animali da laboratorio, ratti e topi specialmente -che sono circa il 98% di quelli utilizzati nella ricerca-, ho scelto di occuparmi principalmente di loro perché è un campo molto difficile e ritengo di sapere come muovermi… quasi sempre. Ma tutti gli altri esseri viventi non li dimentico, umani compresi, alla domanda classica che si sente fare chi lotta per far cessare la sperimentazione: "preferiresti salvare un topo o un bambino?" Io rispondo la cosa più semplice e naturale… entrambi.
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R: Esattamente puoi spiegarci cosa significa risocializzare un ratto da laboratorio ? F: A me non piace usare la parola risocializzare, significa "socializzare di nuovo" e loro non devono appartenere alla nostra di società, a meno che non sia una libera scelta... Quando magari persone che vedono un ratto che si arrampica addosso e ci lecca o si appisola sulle nostre braccia dicono "che bello vedere che sono stati risocializzati e tornati come dovrebbero essere...", a me -dico la veritàviene molta tristezza, perchè io vedo in tutto ciò semplicemente il fatto che li abbiamo snaturati del tutto: in natura mai e poi mai un ratto si sognerebbe di leccare un umano e cercare il suo contatto, ma bisogna anche dire che questi sono animali che in natura non sopravvivrebbero 10 minuti, nemmeno esisterebbero, quindi va bene anche questo. Ma per me risocializzare un animale significa riabituarlo al contatto e a vivere con i suoi simili, non con noi umani. Se poi il contatto con noi è qualcosa che viene naturale all'animale allora viene assecondato, è quello che vuole, seppure contro natura. Ci sono poi ratti che in tutta la loro vita non avranno mai il contatto con l'uomo, vivranno liberi nel nostro stanzone in compagnia dei loro simili, una piccola illusione di libertà… che però visto il contesto rappresenta molto, è comunque la loro serenità ed un qualcosa che gli consente di scegliere come vivere, almeno in parte.
R: Quanto tempo e quali particolari attenzioni richiede ? F: Tempo molto, moltissimo, bisogna osservarli e capire i diversi caratteri, le diverse paure e le differenti voglie, bisogna dedicare molto tempo ad osservarli, oltre che pulire e cibarli, per comprendere la cosa più importante… come rispettarli.
R: Quando si può considerare conclusa ai fini di un’adozione utile la risocializzazione? F: La risocializzazione intesa in senso buono si può ritenere conclusa quando abbiamo capito per ogni singolo animale come vuole vivere, se ama il contatto coi suoi simili (e questo è scontato… sempre), se ama e cerca anche il contatto con l'essere umano, se ha ancora paure che porterà con sé per sempre... Il percorso riabilitativo si ritiene concluso semplicemente quando abbiamo fatto di tutto per dargli serenità, e l'animale ci mostra esattamente chi è, il suo mondo, il suo carattere, e allora possiamo essere certi di chi abbiamo davanti e trovare la famiglia in parte umana più adatta a lui; oppure, come accade a volte, sapere che mai la vorrà e quindi resterà fino alla fine nella sua comunità animale e basta dentro lo stanzone, dove sono tutti liberi (non appena sterilizzati ovvio). Nessuna gabbia, perché quello rappresenta la sua felicità.
R: Come si approcciano questi ratti all’uomo prima, durante e dopo il percorso riabilitativo?
F: Ognuno ha il suo carattere, il suo modo di approcciarsi, alcuni immediatamente sono attratti dal contatto umano, sono curiosi, altri hanno paura e mai la vinceranno, altri ancora le hanno ma osservano chi non le vive e si lasciano andare capendo che lì nessuno gli farà del male. In minima parte a volte "forziamo" il contatto iniziale, solo perché spesso a loro basta capire che nulla di male può accadere, per cambiare atteggiamento; ma una forzatura minima, si capisce subito come vogliono vivere, quindi vengono lasciati tranquilli e liberi di scegliere, sono sempre loro a capire e decidere cosa vogliono, ed osservano, sono molto intelligenti, capiscono quello che li circonda e decidono o meno se è qualcosa che gli piace o che non desiderano… E noi ci adeguiamo nel massimo rispetto del singolo individuo.
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R: Qual è il comportamento più frequente che hai individuato nei ratti da laboratorio al loro arrivo? F: Sono tantissimi gli atteggiamenti a seconda del carattere e della loro vita precedente... Alcuni sono sereni, si avvicinano e chiedono un contatto, adorano essere grattati, coccolati. Altri si paralizzano dalla paura, gridano, si sentono persi, con loro bisogna avere molta attenzione, alcuni cambiano per loro scelta quando capiscono, senza alcuna imposizione, altri non cambieranno mai, e quello che possiamo fare, visto che quella paura la porteranno sempre con loro, e non fargliela provare mai. In rari casi la paura li porta a mordere, a reagire, sono i caratteri più forti… Anche in questo caso molti cambiano, sempre perché osservano e capiscono che chi hanno davanti non è un pericolo.
R: Quanto tempo dedichi di ogni giorno della tua vita a loro? F: Domanda difficile… Tolte le 8 ore di lavoro "puramente umano" in ufficio, ne tengo 4 o 6 per dormire e mangiare ed il resto è per loro. Cerco di ritagliarmi alcuni momenti per me, ma spesso davvero mi rendo conto che sono pochi, nessuno di noi percepisce un compenso per quello che fa, nemmeno un centesimo, e spesso le emergenze o le attenzioni che riguardano loro portano via davvero gran parte della vita. Ma non è un sacrificio, anzi, una scelta, a volte nemmeno riusciamo a goderci momenti nostri se la testa è lontana e rivolta a risolvere qualcuno degli eterni casini in cui ci troviamo… Non amiamo parlare di noi, parliamo di loro.
R: Cosa ti hanno insegnato i nostri piccoli amici roditori? F: La cosa più importante che mi hanno insegnato è che la vita è preziosa e bisogna sempre viverla senza sputarci sopra o vedendola come una agonia: vediamo spesso animali con tumori, patologie davvero dolorose e terribili, eppure lottano, si aggrappano alla vita, rispettano le altre e cercano di combattere coi loro mali e problemi con un orgoglio negli occhi e nei gesti che non ha eguali. E poi guardo noi umani, me compreso, e mi rendo conto che tante volte quelli che vediamo come problemi o cose che ci fanno soffrire sono davvero nulla… Nulla.
R: Ci racconti di una qualche particolare esperienza con uno o più di loro che ti ha colpito particolarmente? F: La storia vera di Elio ed Endira, tra le tante... Lui un ratto scontroso, pieno di rabbia, anche verso i suoi simili, non rabbia cattiva, solo voglia di stare solo. Lei, Endira, una ratta piena di paure, tante, anche dei suoi simili, ha vissuto in laboratorio sempre sola. Si sono conosciuti nello stanzone insieme ad altri centinaia, è scattato qualcosa, nessuno sa come e dove è nato: lui la accarezzava letteralmente, lei lo puliva, sono stati da quell'istante sempre insieme, sempre, per un anno ogni minuto di ogni giorno, lontani da tutti, umani e simili... Endira poi si è ammalata di un male incurabile, in meno di un mese si è prosciugata; Elio la assisteva in ogni momento, mai la lasciava sola, mangiavano insieme e restavano uniti, come sempre. Endira è andata via una sera… ha smesso di respirare. Elio la muoveva, cercava di svegliarla, la mordeva, la leccava, non ho potuto portare via il corpo per molte ore, lui mi mordeva come impazzito… Poi col cuore in gola ho dovuto farlo per ovvie ragioni. Elio si è chiuso in se stesso, non reagiva, non mangiava, non beveva, si faceva addirittura toccare e prendere senza mordere, immobile, come un peluche... Ho cercato di alimentarlo a forza per farlo reagire, per dirgli "coraggio Elio…". Nulla, ho capito che nulla c'era da fare, si rifiutava, non aveva più motivo di vivere. Dopo la morte di Endira si è lasciato andare, in 2 giorni è andato via, immobile, con gli occhi chiusi, senza dolore se non quello di aver perso lei... Se qualcuno mi chiedesse cosa è l’amore, risponderei... Loro.
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R: Raccontaci di questa associazione. F: Sarebbe davvero lunga… Posso dire che la Collina si è insinuata in un vuoto che esisteva nella sfera animalista, abbiamo colto la possibilità di far uscire migliaia di animali a seguito di trattative spesso delicate coi laboratori, un'idea diventata realtà del nostro presidente Stefano Martinelli, per fare ciò è stato necessario creare strutture, formare i volontari, iniziare ad avere i contatti con gli Istituti di Ricerca. E' qualcosa di molto complicato spiegare quello che porta a vedere animali sereni che vivono una nuova vita, e tutto questo lo facciamo spesso in silenzio, senza entrare nel merito della sperimentazione, ovvio vorremmo vederla scomparire, ma la lotta a questa pratica la facciamo fare a chi ha le competenze scientifiche, noi ci occupiamo del dopo, non entriamo mai nel merito della ricerca, non ne abbiamo le competenze. Siamo animalisti, non scienziati, però chi vuole venire a vedere quali sono i risultati di quello che siamo, basta venga a visitare i nostri centri di recupero di Monza e Torino, basta quello per far capire chi siamo… più delle parole.
R: Quale rapporto si instaura tra i volontari dell’associazione e le famiglie adottanti dopo l’adozione? F: Le famiglie adottanti vengono seguite prima e dopo l'adozione, in ogni istante in cui hanno bisogno. Seguiamo famiglie e persone anche che hanno adottato animali da altre associazioni, o addirittura, purtroppo, comprati in negozio: ed in quel caso spieghiamo che cosa terribile hanno fatto acquistando un essere vivente, ma senza attaccare chi spesso davvero non sa che esistono associazioni a cui rivolgersi per non incrementare il commercio di esseri viventi. Solo così sconfiggeremo la piaga della vendita di creature che poi spesso vengono abbandonate, perché nessun negoziante dice prima, ovviamente, quali sono i costi e le problematiche di gestione, men che mai come garantirgli una vita dignitosa, in spazi giusti ed insieme ai loro simili... Discorso lungo questo, posso dirvi, per rispondere alla domanda, che a noi non interessa la provenienza di un animale, chiunque può contattarci ed avrà tutto l'aiuto possibile per dare serenità a qualsiasi creatura.
R: E’ difficile mantenere e portare avanti questo progetto ? La Collina prevede di di aprire nuove sedi in giro per l’Italia come quella recente di Torino? F: E’ molto difficile mantenere e portare avanti questo progetto… Servono molti soldi, le persone nemmeno immaginano quanti, serve sacrificio, volontà… A volte viviamo momenti davvero difficili, per tante ragioni. Servono volontari, persone capaci di approcciarsi a loro nel modo giusto, di svolgere un tipo di volontariato molto particolare. Per fortuna abbiamo molti sostenitori che donano denaro e tempo, ed in qualsiasi momento possono verificare dove vanno a finire gli sforzi di tutti.
R: Aprire nuove sedi?
F: Sarebbe bello, ma non è così semplice, servono le persone in grado di gestirle ed i soldi per mantenerle, in 12 anni siamo riusciti a non pronunciare mai una frase che ci farebbe morire: "non abbiamo posto e soldi per accogliere altri animali”. Abbiamo davvero sempre fatto in modo che uscissero tutti ma davvero tutti gli animali possibili, con sacrifici immensi, anche personali e non solo economici, almeno guardando le trattative in piedi che sono molte, di certo continueremo in questa politica, non lasceremo indietro nessuno che abbia la possibilità di lasciare il laboratorio... Come faremo? Non so rispondere… Ma lo faremo.
R: Grazie per averci dedicato il tuo tempo e per quanto mi concerne personalmente, grazie dei preziosi consigli che nel tempo mi hai dato e tuttora continui a darmi.
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Shop ¬
INTERVISTA A GIANNI GIANVITTORIO
Abbi amo fatto c h ia c c una h ie r a t a con G Gianvit ia n n i torio, titolare store R dello osicch iando, ha rac c he ci contato quali s suoi pu ono i nti di fo rza
di Giulia Tonini
Rat Rescue Italia è un’associazione molto selettiva nella scelta dei propri partner. L’idea che sta alla base di questa scelta è relativa al fatto che intendiamo consigliare ai nostri associati solo store con cui abbiamo esperienza diretta e dei quali ci fidiamo. Nell’ultimo periodo abbiamo stretto una collaborazione con Rosicchiando, uno store che rispecchia perfettamente le caratteristiche da noi ricercate. In questo numero abbiamo scelto di presentarvi Gianni, il titolare dell’attività, che ci spiega com’è nato Rosicchiando e quali sono i suoi punti di forza.
Ciao Gianni, ci puoi raccontare com’è nato Rosicchiando? Rosicchiando è nato verso la fine del 2013. Ho pensato che potesse essere un’idea carina far scegliere il nome della mia attività proprio ai miei clienti: ho quindi creato un sondaggio e sono stati proprio loro a suggerirmi di chiamare lo store Rosicchiando. Ho lavorato per qualche mese tramite la pagina Facebook, ma l’aumento dell’attività ha richiesto ben presto l’attivazione di un sito internet che potesse garantire a un numero maggiore di persone l’accessibilità ai miei prodotti.
cortesia e professionalità che mi aspettavo. Per me - che sono un perfezionista e lavoro nel settore delle vendite da oltre 20 anni - era veramente deludente rilevare tutte queste problematiche negli ordini. Ho quindi pensato di aprire uno store che offrisse ai clienti l’eccellenza, sia dal punto di vista della qualità dei prodotti che della gestione degli ordini. E così è nato Rosicchiando.
C’è una storia dietro alla scelta di offrire alla clientela prevalentemente prodotti per conigli e roditori? Si, in effetti una storia alla base di tutto c’è! A quell’epoca avevo 3 cincilla che convivevano con me da un paio di anni circa (e vivono con me tuttora!) e fin dall’inizio della nostra convivenza mi sono reso conto di quanto fosse articolato reperire prodotti per la loro gestione che fossero di buona qualità. Mi sono talvolta ritrovato ad acquistare prodotti on-line senza trovare la The Rat Press - Rivista Italiana del Ratto da Compagnia
SHOP: INTERVISTA A ROSICCHIANDO Proprio parlando dell’eccellenza nella gestione dei tuoi clienti, abbiamo notato che hai oltre 250 recensioni a 5 stelle. I tuoi clienti parlano davvero molto bene di te. Ci racconti com’è la tua gestionetipo di un ordine? Come dicevo prima sono un perfezionista, quindi pur avendo dei collaboratori che mi aiutano, tengo particolarmente a occuparmi in prima persona di tutto il processo dell’ordine, dall’acquisizione alla spedizione. Predispongo io i prodotti da spedire e li impacchetto con una cura maniacale, con nastro adesivo più largo di quelli usati normalmente per assicurare che non si aprano, proprio perché so quanto è fastidioso ricevere pacchi rovinati. Inoltre contatto personalmente i clienti telefonicamente per accordi sulle consegne programmate per fasce orarie e al piano. Una volta che l’ordine è arrivato a destinazione contatto i clienti per sapere se il pacco ricevuto è in ordine e per assicurarmi sia tutto ok. Rimango inoltre reperibile anche nei week end e in fasce orarie serali per le loro necessità. Dedico veramente molto tempo nelle mie giornate ai miei clienti; lo facevo all’inizio della mia attività e continuo a farlo tuttora anche se la mole di ordini ormai è ingente. Ma credo che un professionista debba essere serio e comprendere il valore del cliente, cosa che richiede una totale dedizione. La fatica è tanta ma i feedback che ricevo mi danno molta soddisfazione e mi spronano a continuare a lavorare così.
Oltre a un impeccabile servizio clienti garantisci inoltre un’ottima qualità di prodotti venduti. Quali sono le ragioni dietro a questa scelta? Come raccontavo prima volevo fare la differenza. In un panorama di store che offrono sia prodotti di qualità che prodotti molto scadenti, coprendo un’ampia fascia di prezzo e riuscendo così ad andare incontro alle esigenze di un numero maggiore di clienti, io ho scelto un’altra strada. Credo fermamente che se una persona si prende la responsabilità di un animale debba prendersi anche la responsabilità di gestirlo garantendogli la massima cura possibile, soprattutto perché in prima persona ho potuto constatare quanto effettivamente la qualità dei prodotti faccia la differenza a livello di salute degli animali. Sicuramente è una strada più tortuosa, ma sono contento di avere tra i miei clienti persone che amano la qualità e vogliono garantirla ai propri animali.
Questi sono proprio i motivi per cui anche noi abbiamo scelto di convenzionarci con Rosicchiando e per cui consigliamo questo store ai nostri associati e agli aspiranti adottanti. Grazie per il tempo che ci hai dedicato!
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L’angolo degli artisti ¬
VIGNETTA DI CLAUDIA NÙKE RAZZOLI Vi presentiamo i protagonisti delle storie di Claudia, che ci accompagnerà con le sue creazioni in ogni numero della nostra rivista! MOJITO Ratto hooded di 4 mesi, viveva in un negozio dove se la passava mediamente bene per gli standard. Si fida dell'uomo, amme sso che si comporti bene. Cerca di placare gli animi e tenere un tenore di vita decente all'interno della gabbia.
SMITH Ratto Ru ssian Blu e di 1 anno e m ezzo che si crede un vetera no del vie tnam (in realtà è sta da un ne to recuperato gozio di animali chiuso, d ove veniv a tenuto non pr oprio b en Diffidente anche ve e ) . rso la propria ombra vede cospirazio ni ovunqu e. ROASTBEEF
in una un mese, nato i d o b m u d olto bene, Ratto siamese ima tenuta m ss si ro e m u n a. Ha un colonia nzia felicissim fa 'in n u to vu o, cosa quindi ha a sa solo al cib n e p e ia c n u sciente allo difetto di pron genuo e inco in re e ss e fa cerca di che lo mente Smith ia vv O . o p m di "questi stesso te (e si lamenta za n e d iffi d la più insegnargli ojito a essere M e ) i!! p m te i e na giovani!! ai m zzarsi come u o g in n o n a o ttutt furbo e sopra nutria!
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HANNO COLLABORATO CON NOI IN QUESTO NUMERO
demodex.it
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NEL PROSSIMO NUMERO…
S E T T E M B R E
SALUTE E BENESSERE Approfondiamo il comportamento del ratto insieme alla dott.ssa Marzia Possenti, Medico Veterinario Comportamentalista.
GIOCHI ANTI-NOIA Scopriamo insieme: L’attivazione mentale Il foraging I princìpi del Clicker Fare una digging box
NOI E LORO RUBRICHE Genetica e Varietà Ratatouille: Angolo Ricette Roditori dal mondo Internazionale: i ratti all’estero
Racconti di vita PapaRATzi Domande dei Lettori
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