Guida alle Tecnologie per l'Ambiente 2018

Page 1


NUOVA SERIE TPm trituratore monoalbero 100% MADE IN ITALY

ECOMONDO

RIMINI - 7/10 novembre 2017 Pad. A3 - Stand 041

Molinari presenta il suo trituratore monoalbero per rifiuti e pneumatici fuori uso. IL NUOVO TRITURATORE MONOALBERO DELLA SERIE TPM È STATO PROGETTATO E COSTRUITO PER DURARE NEL TEMPO E AVERE BASSI CONSUMI. OGGI MOLINARI PUÒ DIRE CON ORGOGLIO DI OFFRIRE UNA GAMMA COMPLETA DI TRITURATORI SPECIFICI PER IL SETTORE DEL WASTE-TO-ENERGY, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AI COSTI DI GESTIONE E MANUTENZIONE. OGNI TRITURATORE È PERSONALIZZABILE NEL DESIGN E NELLA MOTORIZZAZIONE IN BASE ALLE ESIGENZE IMPIANTISTICHE DEL CLIENTE ED È CONFORME AI REQUISITI DELL’INDUSTRIA 4.0.

www.molinari-recycling.com

y e a r s

ANNIVERSARY




Presenta

AUTOSORT LASER L’unica soluzione efficace per separare vetro da RSU!

Sistema laser di riconoscimento indipendente dallo sfondo

Rilevazione simultanea del punto di analisi

Selezione del vetro rispetto a polimeri trasparenti

Configurazione del sensore estremamente flessibile

Progettazione meccanica esclusiva nel rispetto dei piĂš elevati standard di sicurezza

Per ulteriori informazioni: www.tomra-autosort-laser.com oppure contattateci allo 0521 681082


SOMMARIO 7 PRODUZIONE E TRATTAMENTO RIFIUTI IN EUROPA 9 PRODUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA RIFIUTI URBANI IN ITALIA 12 GESTIONE RIFIUTI E COSTI DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA 16 PRODUZIONE E GESTIONE RIFIUTI SPECIALI 19 I NUMERI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE IN ITALIA E L’OCCUPAZIONE AMBIENTALE 21 LA CRESCITA DELLE RINNOVABILI 22 BIOGASFATTOBENE 23 OBIETTIVI UE DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA 25 RISORSA IDRICA: LA RETE FA ACQUA 27 LE ACQUE REFLUE: IL NUOVO ORO NERO? 30 IL MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE MOVIMENTO TERRA CRESCE 32 La spugna che assorbe il petrolio 34 Recycling Factory 36 CLARITY multiway per separare fino a cinque materiali finiti puri! 38 Biometano dai fanghi di depurazione 40 Un occhio in più per la raccolta rifiuti 42 Butti: Recycling ed innovazione 44 Buzzi Unicem S.p.A. presenta la famiglia Solidur e la linea Next 46 Doppstadt Basic 518 48 L’innovativo sistema di triturazione Doppstadt 50 A Ecomondo i temi dell’economia circolare 52 Il disco solare alimentato da microturbina ad aria 54 La plastica non da imballaggio ha un futuro con il progetto Replace Belt 56 Biocombustibili di seconda generazione per le auto del futuro Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


58 La nuova pala gommata Hyundai HL975 60 La depurazione delle acque reflue con la fitodepurazione

62 Energia con Ingrid 64 La generazione 10 SK300LC-10 coniuga potenza ed ecologia

66 Rendere innocuo l’amianto 68 Molinari: robustezza e innovazione nella triturazione

70 Montagna 2000 investe sulla ricerca e le nuove tecnologie

72 Il primo autocarro elettrico a lunga percorrenza 74 RemTech Expo 2018 76 Le demolizioni nel DNA 78 SENNEBOGEN 817 E: Il caricatore compatto per l’industria dei rifiuti

80 TOMRA Sorting Recycling lancia AUTOSORT LASER

82 Trevi Benne: nessun limite alle applicazioni 84 La nuova Untha QR, triturazione efficace di materiali riciclabili!

Redazione: press@recyclind.it Pubblicità: ad@recyclind.it Edito da : Recycling Industry, Laura Veneri, Parma, Novembre 2017 P. IVA 02746090345 All Rights Reserved

Note legali Iscrizione al Roc: n. 25872

Copia gratuita Responsabilità L’editore non si assume la responsabilità di errori contenuti negli articoli pubblicati nè negli impianti pubblicitari. Grafica e impaginazione interna

86 Riciclare dà sempre buoni frutti 89 Directory delle aziende del settore Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018



NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY produzione e trattamento rifiuti in europa L’ammontare dei rifiuti urbani generati nell’Unione Europea nel 2015 è stata pari a 477 kg per persona, secondo i dati forniti da Eurostat. Un dato in calo del 9% rispetto al picco di 527 kg per persona nel 2002, ma leggermente in crescita, per la prima volta dal 2007 (inizio della crisi), dai 474 kg registrati nel 2014. La produzione dei rifiuti varia in modo significativo nei vari stati europei. Romania e Polonia producono meno di 300 kg per persona, mentre la Danimarca ne produce 789. L’Italia si mantiene sotto i 500 kg. È da notare che le differenze sono dovute anche a una diversa modalità di raccolta a seconda dello stato membro. Così come molto differenti sono le modalità di trattamento dei rifiuti. Circa il 28 - 29% viene riciclato, il 28% smaltito in discarica, il 26 - 27% incenerito e il 16 -17% avviato a compostaggio. La percentuale di rifiuti avviati a riciclo o compostati è cresciuta esponenzialmente nell’ultimo periodo dal 17% nel 1995 al 46% del 2015. Nell’ultimo triennio, anche il ricorso alla discarica si è notevolmente ridotto registrando, a livello di UE 28, tra il 2012 e il 2014 una flessione del 13,5%, mentre, tra il 2013 e il 2014, la riduzione è del 7,3%. La riduzione nell’ultimo biennio riguarda sia l’UE 15 (-8,6%) che i nuovi Stati (-4,2%).

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


8

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

477 kg of municipal waste generated per person in the EU The amount of municipal waste generated per person in the European Union (EU) in 2015 amounted to 477 kg, down by 9% compared with its peak of 527 kg per person in 2002, but slightly up, for the first time since 2007, from the 474 kg recorded in 2014. Waste generated per person was highest in Denmark, Cyprus, Germany, Luxembourg and Malta The amount of municipal waste generated varies significantly across the EU Member States. With less than 300 kg per person, Romania (based on 2014 data) and Poland had the lowest amounts of waste generated in 2015, followed by the Czech Republic and Slovakia (both just over 300 kg per person). At the opposite end of the scale, Denmark (789 kg per person) had the highest amount of waste generated in 2015, well ahead of Cyprus, Germany, Luxembourg and Malta, where the amount of waste produced per person was less but still above 600 kg. It should be noted that different coverage of municipal waste explains part of the differences between Member States. 46% of municipal waste was recycled or composted in 2015 Municipal waste was treated in different ways. Overall, 29% of it was recycled and another 28% landfilled, 26% incinerated and 17% composted. The share of municipal waste recycled or composted in the EU has steadily increased over the time period, from 17% in 1995 to 46% in 2015. Across Member States, recycling and composting together accounted for over two-thirds of waste treatment in Germany (68%), and for more than half in Austria and Slovenia (both 58%), Belgium (55%) and the Netherlands (52%). Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY produzione e raccolta differenziata Rifiuti urbani in Italia Produzione rifiuti urbani L’Italia tende a produrre sempre meno rifiuti. Nel 2015 sono stati 29,5 milioni di tonnellate i rifiuti urbani, facendo rilevare una riduzione di -0,4% rispetto al 2014 e un calo complessivo, rispetto al 2011, di quasi 1,9 milioni di tonnellate (-5,9%). A calare di più è il Centro Italia (- 0,8%), che in valori assoluti produce 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti, mentre il Nord si mantiene sulla media nazionale (-0,4%) con un quantitativo prodotto pari a 13,7 milioni di tonnellate; al Sud la produzione si contrae dello 0,2% (9,2 milioni di tonnellate). Sono 11 le regioni italiane a segnare una riduzione della produzione dei rifiuti urbani nel 2015. In particolare, una decrescita di poco inferiore al 3% si osserva per l’Umbria e cali superiori o pari al 2% per la Liguria, il Veneto e il Lazio. Il Trentino Alto Adige, la Basilicata e la Calabria mostrano riduzioni rispettivamente pari all’1,4%, 1,1% e 1%, mentre per Lombardia, Marche, Puglia e Sardegna la contrazione risulta inferiore all’1%. Al contrario, piccole percentuali di crescita al di sotto dell’1% si rilevano per Sicilia, Molise e Toscana mentre al di sopra di tale soglia si attesta la variazione percentuale dell’Emilia Romagna (+1,1%) e del Friuli Venezia Giulia (+1,6%). In base ai valori pro capite, che tengono conto della produzione di rifiuti in rapporto alla popolazione residente. l’Emilia Romagna è la regione che produce più rifiuti per abitante (642 kg pro capite nel 2015), seguita dalla Toscana con 608 kg, a fronte di una media nazionale di 487 kg. Scendendo nel dettaglio delle province, è Reggio Emilia quella con il più alto valore di produzione pro capite (750 kg per abitante per anno), seguita da Rimini (726 kg). Seguono Ravenna e Forlì-Cesena, Prato e Livorno, Olbia-Tempio Pausania, tutte con produzione pro capite superiore a 650 kg per abitante per anno.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


10

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Raccolta differenziata rifiuti urbani Nel 2015, la percentuale di raccolta differenziata raggiunge il 47,5% della produzione nazionale, facendo rilevare una crescita di + 2,3 punti rispetto al 2014 (45,2%), superando i 14 milioni di tonnellate. Nel Nord il quantitativo si attesta al di sopra di 8 milioni di tonnellate, nel Centro a quasi 2,9 milioni di tonnellate e nel Sud a 3,1 milioni di tonnellate. Tali valori si traducono in percentuali, calcolate rispetto alla produzione totale dei rifiuti urbani di ciascuna macroarea, pari al 58,6% per le regioni settentrionali, al 43,8% per quelle del Centro e al 33,6% per le regioni del Mezzogiorno. Alla regione Veneto va la palma della raccolta differenziata nel 2015 grazie al 68,8%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 67,4%. Entrambe le regioni sono già dal 2014 al di sopra dell’obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY Seguono, tra le regioni più virtuose, il Friuli Venezia Giulia (62,9%), seguita da Lombardia, Marche, Emilia Romagna, Sardegna e Piemonte, queste ultime cinque con tassi superiori al 55%. Tra 45% e 50% si collocano Abruzzo, Umbria, Campania, Valle d’Aosta e Toscana. Liguria e Lazio sono di poco al di sopra del 35%, mentre superano il 30% la Basilicata e la Puglia. La Calabria è la regione che fa segnare la maggiore crescita della percentuale di raccolta differenziata, +6 punti rispetto al 2014, anche se il 25% la colloca ancora al penultimo posto tra le regioni, seguita solo dalla Sicilia (12,8%). Sfiorano i 5 punti di crescita Valle d’Aosta e Lazio. Quanto alle province, i livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano, analogamente ai precedenti anni, per Treviso, che nel 2015 si attesta all’84,1%. Prossimo all’80% è il tasso della provincia di Mantova (79,9%) e pari al 78,4% quello di Pordenone. Al di sopra del 70% si collocano anche Belluno, Trento, Macerata, Parma e Vicenza. Le peggiori province italiane per la raccolta differenziata sono, invece, tutte in Sicilia: con valori inferiori o di poco superiori al 10%: Palermo (7,8%) Siracusa (7,9%), Messina (10,1%) e Enna (10,8%). La tipologia di rifiuto che si raccoglie di più è sicuramente quella organica (umido e verde), che da sola rappresenta il 43,3% della raccolta differenziata in Italia. L’ ‘umido’ continua nel trend di crescita degli ultimi 5 anni: nel 2015 ha superato i 6 milioni di tonnellate ed è aumentato del 6,1% rispetto al 2014. A livello nazionale ogni abitante raccoglie in media oltre 100 kg di frazione organica a testa. Seconda tipologia più raccolta in modo differenziato è la carta e il cartone (22,5% del totale), con una leggera contrazione rispetto al 2014, - 0,1%. La raccolta di questa frazione è di poco inferiore a 3,2 milioni di tonnellate. Dopo frazione umida e carta, è il vetro la terza tipologia di rifiuti più differenziata: pari a 1,7 milioni di tonnellate, segna una crescita del + 3,3% rispetto al 2014. Seguono poi plastica (1,2 milioni di tonnellate), legno (695 mila tonnellate), metallo (260 mila tonnellate) e rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE (223 mila tonnellate). Per quest’ultima frazione, dopo l’andamento in calo rilevato tra il 2010 e il 2013, si rileva una crescita del +2,1% tra il 2013 e il 2014 del +4,3% nell’ultimo anno. La normativa prevede per i Raee un obiettivo di raccolta pari a 4 kg per abitante per anno: le macroaree Nord e Centro lo superano rispettivamente con 4,7 e 4 kg, mentre il Sud, con 2,1 kg risulta ancora lontano. Buone possibilità per l’Italia di centrare l’obiettivo riciclaggio europeo, anche prima del 2020. La direttiva 2008/98/CE prevede un target del 50% da conseguire entro il 2020 per la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti urbani. Secondo la metodologia di calcolo adottata dall’Italia, la percentuale si attesta al 46%. Considerando l’aumento dei tassi di riciclaggio osservati negli ultimi anni, l’obiettivo del 50% potrebbe essere conseguito prima della scadenza del 2020. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


12

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Gestione rifiuti e costi dei servizi di igiene urbana La gestione dei rifiuti In via generale va rilevato che non tutte le regioni sono dotate delle necessarie infrastrutture di trattamento dei rifiuti, ed in maniera particolare di quelle deputate al riciclo delle frazioni merceologiche raccolte in maniera differenziata. La scarsa dotazione impiantistica fa sì che in molti contesti territoriali si assista ad un trasferimento dei rifiuti raccolti, ovvero di quelli sottoposti a trattamento meccanico biologico, in altre regioni o all’estero dove la capacità di trattamento risulta superiore rispetto ai reali fabbisogni. A livello nazionale si registrano significativi miglioramenti nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani. Quelli smaltiti in discarica, nel 2015, sono circa 7,8 milioni di tonnellate, e fanno registrare una riduzione di circa il 16% rispetto al 2014 (quasi 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti). Analizzando il dato per macroarea geografica, la riduzione maggiore si rileva al Nord (-26%), dove circa 680 mila tonnellate in meno di rifiuti sono smaltite in discarica. Al Centro (-14%) ed al Sud (-12%) si registrano riduzioni dello smaltimento più contenute, ma, comunque, significative. Sono 149 le discariche per rifiuti non pericolosi e pericolosi ad aver ricevuto rifiuti provenienti dal circuito urbano nel 2015 (23 in meno rispetto al 2014). Aumenta la percentuale di rifiuti sottoposti a trattamento prima dello smaltimento in discarica, che passa dal 70% del 2014 a circa l’86% del 2015; tuttavia, nonostante il divieto imposto dall’art. dall’art. 7 del d.lgs. n. 36/2003, nel 2015 ancora 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti sono state smaltite in discarica senza il preventivo ed idoneo trattamento. Il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento meccanico biologico raggiunge, nel suo insieme il 44% della produzione (nel 2014 era il 42%). Il 19% dei rifiuti urbani prodotti è incenerito, mentre circa il 2% viene inviato ad impianti produttivi, quali i cementifici o le centrali termoelettriche, per essere utilizzato all’interno del ciclo produttivo come fonte di energia e l’1% dei rifiuti viene esportato. Circa 5,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani sono recuperate in impianti di compostaggio e digestione anaerobica (+7% rispetto al 2014); di questi quasi 3,4 milioni di tonnellate sono avviati ad impianti di compostaggio, 1,6 milioni di tonnellate ad impianti di trattamento integrato anaerobico/aerobico, mentre poco più di 220 mila tonnellate sono trattate in impianti dedicati di digestione anaerobica. L’incenerimento interessa quasi 5,6 milioni di tonnellate con un incremento del 5% Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


14

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

rispetto al 2014. Nel 2015 sono operativi 41 impianti dislocati soprattutto al Nord (63%) in particolare in Lombardia e in Emilia Romagna. Dei 5,6 milioni di tonnellate di rifiuti avviati ad incenerimento circa la metà è costituita da rifiuti urbani tal quali, l’altra metà è rappresentata da rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani (frazione secca, CSS e, in minor misura, bioessiccato). Complessivamente vengono recuperati oltre 2,7 milioni di MWh di energia elettrica e 4,4 milioni di MWh di energia elettrica e termica. In crescita è il trattamento meccanico biologico dei rifiuti (+12, 5%) utilizzato ampiamente come forma di pretrattamento dei rifiuti da allocare in discarica. Sul territorio nazionale sono stati censiti 118 impianti di trattamento meccanico biologico operativi: 36 al Nord, 32 al Centro e 50 al Sud. I rifiuti da imballaggio sono uno dei flussi monitorati dall’Unione Europea, che ha fissato specifici obiettivi di recupero e riciclaggio, attualmente in fase di riesame. La quantità avviata a recupero, si attesta ad oltre 9,6 milioni di tonnellate, corrispondenti al 78,6% dell’immesso al consumo, e segna un incremento del 5,4% rispetto al 2014. In termini quantitativi, la carta è il materiale che mostra l’aumento più elevato di rifiuti di imballaggio avviati a recupero, seguito dalla plastica, dal legno, vetro e acciaio. Quanto costano i servizi di igiene urbana? Condotta su un campione di circa 5800 Comuni (corrispondenti a oltre 48,6 milioni di abitanti), l’indagine rileva un costo medio nazionale annuo pro capite dei servizi di igiene urbana pari a 167,97 euro/anno. Di questi, i costi di gestione dei rifiuti indifferenziati e delle raccolte differenziate ammontano rispettivamente a 58,98 ed a 46,35 euro/anno, lo spazzamento e lavaggio delle strade a 22,53 euro/anno, i costi comuni a 32,09 euro/anno e, infine, i costi di remunerazione del capitale a 8,01 euro/anno. Aumentano con il crescere della dimensione comunale i costi annui pro capite, passando dai 131,76 euro/abitante per anno per i Comuni con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti ai 191,03 euro per i Comuni con più di 50 mila abitanti. Sono stati determinati anche i costi di gestione delle raccolte differenziate delle principali tipologie di materiali. In particolare, i costi specifici in eurocentesimi/kg, calcolati come medie nazionali, risultano, nel 2015, di 15,7 per la carta e cartone, 10,7 per il vetro, 16,5 per la plastica, 21,1 per la raccolta multimateriale, 10,6 per i metalli, 9,4 per il legno, 18,6 per i tessili, 22,1 per la frazione umida, 9,2 per la frazione verde, 38,3 per gli oli commestibili esausti, 33 per gli pneumatici usati, 18,1 per i RAEE e 86,9 eurocentesimi/kg per le batterie e gli accumulatori esausti. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


The reliable brand!

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY Novità 2017

AFFIDABILITÁ GARANTITA: CON GLI INNOVATIVI TRITURATORI DELLA LINEA UNTHA XR E QR • Massima flessibilità per materiali e pezzatura • Motorizzazioni a ridotto consumo energetico • Alta produttività anche in un solo passaggio

In esposizione alla fiera:

• Facile accessibilità per una manutenzione semplice

ECOMONDO

RICHIEDI LA PROVA DEL TRITURATORE UNTHA CON IL TUO MATERIALE

ECOTEC SOLUTION SRL Via Bolzano 2 · I-39011 Lana (BZ) · T+F +39 0473 562 437 Guida alle Tecnologie info@ecotecsolution.com · www.ecotecsolution.com

Pad. A3 – Stand 174

per l’Ambiente 2018


16

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

PRODUZIONE E GESTIONE RIFIUTI SPECIALI Contesto europeo La produzione totale dei rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) secondo i dati forniti da Eurostat si attesta nel 2014 nell’UE 28 a circa 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti, di cui il 96,2% non pericolosi (pari a circa 2,4 miliardi di tonnellate) e il 3,8% pericolosi (pari a circa 95 milioni di tonnellate). In UE 15 la produzione di rifiuti si attesta a quasi 1,9 miliardi di tonnellate (di cui circa 67,2 milioni di tonnellate sono rifiuti pericolosi, pari al 3,6% del totale), mentre nei nuovi Stati membri (NSM) si registra una produzione di quasi 626 milioni di tonnellate (di cui circa 27,8 milioni di tonnellate sono pericolosi, pari al 4,4% del totale). La produzione dell’UE 15 rappresenta il 75% del totale UE 28, mentre il restante 25% è prodotto nei NSM. Per quanto riguarda la gestione, il 40,7% dei rifiuti totali gestiti nei 28 Stati membri nel 2014 è smaltito in discarica, il 6,7% è avviato a trattamento in ambiente terrestre/ scarico in ambiente idrico, l’1,5% è incenerito, mentre il 4,7% e il 46,4% sono avviati, rispettivamente, a recupero energetico e ad altre forme di recupero diverse da quello energetico (recupero di materia incluso il backfilling). Contesto italiano Aumenta nel 2015 la produzione nazionale (+2,4% rispetto al 2014) di rifiuti speciali e si attesta a poco più di 132,4 milioni di tonnellate. I rifiuti speciali non pericolosi segnano un +2,3% (pari a oltre 2,8 milioni di tonnellate) mentre i rifiuti speciali pericolosi crescono del 3,4%, pari a 300 mila tonnellate. A incidere maggiormente sull’aumento della produzione, sono i rifiuti speciali non pericolosi del settore delle costruzioni e demolizioni (43,9%) mentre il contributo più significativo alla produzione di rifiuti speciali pericolosi è determinato dal settore manifatturiero (39,2% del totale), corrispondente a quasi 3,6 milioni di tonnellate. I dati sono contenuti nella sedicesima edizione del Rapporto Rifiuti Speciali dell’Ispra. Dal report emerge che, nel 2015, i rifiuti speciali gestiti in Italia sono stati pari a 136 milioni di tonnellate, di cui 127,7 milioni (93,8%) non pericolosi e i restanti 8,4 milioni di tonnellate (6,2%) pericolosi. Rispetto al totale gestito, il recupero di materia, con il 65,1%, è la forma di gestione prevalente (88,6 milioni di tonnellate), seguita da altre operazioni di smaltimento come il trattamento chimico-fisico e biologico, raggruppamento preliminare e ricondizionamento preliminare (18,6 milioni di tonnellate). Appare significativo il dato relativo al recupero di materia, che rispetto al 2014, fa registrare un aumento di oltre 5 milioni tonnellate. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY TECNOLOGIA PER L‘AMBIENTE

SEPARAZIONE PRECISA:

CON I VAGLI A TAMBURO MOBILI DELLA LINEA PRONAR MPB • • • • •

Massima flessibilità per materiali e pezzature Motori CAT, Deutz oppure elettrici Cambio tamburo facile e veloce 7 modelli diversi con ampia scelta di optional Versione rimorchiabile o cingolato

RICHIEDI LA PROVA DEL VAGLIO PRONAR CON IL TUO MATERIALE

ECOTEC SOLUTION SRL Via Bolzano 2 · I-39011 Lana (BZ) · T+F +39 0473 562 437 Guida alle Tecnologie info@ecotecsolution.com · www.ecotecsolution.com

In esposizione alla fiera:

ECOMONDO Pad. A3 – Stand 174

per l’Ambiente 2018


18

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Rispetto all’anno precedente, nel 2015 le discariche destinate allo smaltimento dei rifiuti speciali sono diminuite di 28 unità. A livello nazionale, i rifiuti speciali smaltiti in discarica sono 11,2 milioni di tonnellate: 9,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (88,5%) e 1,3 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi (11,5%). In generale, una diminuzione del totale smaltito in discarica, a livello nazionale, pari a 200 mila tonnellate (-1,8%). Nel 2015 è in diminuzione del 2,9%, rispetto al 2014, la quantità totale di rifiuti speciali esportata all’estero (in tutto 3,1 milioni di tonnellate, di cui 2,2 milioni di tonnellate sono non pericolosi, 955 mila tonnellate sono pericolosi); in particolare, tali rifiuti, provengono da impianti di trattamento dei rifiuti e sono inviati principalmente in Germania. I rifiuti speciali importati da altri Paesi sono invece diminuiti del 6,6% e provengono soprattutto da Germania e Ungheria.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY i numeri dell’economia circolare in italia e l’occupazione ambientale Carta, vetro, metalli, plastica, la stessa frazione umida, se correttamente raccolti e selezionati, permettono oggi un risparmio di 6 miliardi e mezzo sulle importazioni di materie prime dall’estero. Non solo: utilizzando quelle che i tecnici definiscono MPS – Materie prime seconde, il sistema Italia risparmia già oggi 2 miliardi di euro di energia, pari a circa il 10% dei consumi elettrici. A raccontare quanto vale l’economia circolare per il nostro Paese sono i numeri riportati dal WAS Annual Report 2016, elaborato da un think tank di importanti operatori del sistema dei rifiuti e coordinato dalla società di consulenza ambientale Althesys. L’economia circolare non è solo un metodo per sottrarre alla discarica ingenti quantità di risorse, evitando inquinamento e occupazione del suolo. I materiali che finiscono nel nostro bidone sono una vera e propria miniera. A fare la parte del leone nel recupero delle materie prime seconde è oggi soprattutto l’industria cartaria, dove il risparmio di materie prime vergini è intorno ai 2 miliardi di euro medi annui. Nel settore delle materie plastiche l’impiego dei materiali di recupero porta invece risparmi per circa 500 milioni di euro annui. Nonostante nel nostro Paese si debbano ancora superare alcuni ostacoli normativi e industriali all’economia circolare, il settore della selezione, valorizzazione e recupero dei materiali sta crescendo e si sta consolidando. Dall’indagine di Althesys emerge che lo sviluppo dell’industria del riciclo ha fatto crescere i mercati delle materie prime seconde: “Oggi – si legge nel report ‐ le MPS hanno assunto un ruolo strategico per l’industria italiana”. Solo nel comparto della carta, negli ultimi 15 anni, la carta recuperata è quasi raddoppiata passando dal 26% del totale nel 2000 al 47,7% nel 2015. Ciò ha permesso all’Italia di diventare esportatrice netta di maceri, ribaltando la posizione storica di dipendenza dall’estero. Complessivamente l’industria del waste management cresce in maniera stabile negli ultimi anni, toccando – solo per i primi 75 top player ‐ un fatturato da 9,7 miliardi di euro, quasi tre volte quello del calcio italiano (3,6 miliardi). Ma le imprese più dinamiche – secondo il rapporto WAS ‐ si stanno sviluppando soprattutto nel settore della selezione e della valorizzazione dei materiali raccolti. Lo sviluppo delle fasi a valle della raccolta, essenziale per la partenza di un vero comparto della circular economy, è diventato un imperativo nelle politiche di gestione dei rifiuti, per questo gli operatori stanno lentamente spostando su questa parte della filiera il loro focus strategico: oggi questo segmento vale già 2 miliardi di euro. Il 73% degli operatori di questa fase della filiera tratta almeno due materiali recuperati, in particolare carta e plastica, con il 66% delle imprese attive su entrambi. Il 60% dei player si dedica ai metalli, mentre sono il 45% quelli attivi nel vetro e altrettanti nel legno. Infine il 46% opera solo nel Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


20

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

business degli urbani, il 33% esclusivamente degli speciali. Il 21% è impegnato su entrambi i flussi. Da questi dati si desume che il segmento della selezione‐valorizzazione si sta avviando verso una progressiva seppur lenta trasformazione con l’inizio di quei processi di consolidamento e industrializzazione che caratterizzano già da alcuni anni le fasi della raccolta a monte e dello smaltimento a valle. Green Jobs Il passaggio verso un’economia circolare sta diventando realtà. Lo dicono anche i numeri relativi agli occupati nei differenti settori economici. Nel 2014 circa 4.2 milioni di persone lavoravano a tempo pieno nel settore dell’ambiente in Europa, quasi 1,4 milioni più di quindici anni fa. Il 60% di questi lavori riguarda attività legate alla protezione ambientale, vale a dire prevenire, ridurre ed eliminare l’inquinamento e qualsiasi altro degrado dell’ambiente. Il restante 40% riguarda attività di gestione delle risorse, come la conservazione e il mantenimento dello stock delle risorse naturali e la salvaguardia contro l’esaurimento. Tra il 2000 e il 2014, l’occupazione nell’economia ambientale è cresciuta notevolmente più velocemente (+ 49%) rispetto all’occupazione nell’economia globale (+ 6%). L’aumento del numero di posti di lavoro nell’ambito dell’economia ambientale è dovuto principalmente alla crescita della gestione delle risorse energetiche. Ciò è particolarmente vero per la produzione di energia da fonti rinnovabili (come il vento e l’energia solare) e la produzione di attrezzature e impianti per il risparmio di calore e di energia. Le attività ambientali sono state concentrate principalmente in “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e climatizzazione, approvvigionamento idrico, fognature, gestione dei rifiuti e attività di bonifica” (34% dell’occupazione totale nell’economia ambientale, 1,4 milioni di occupati a tempo pieno), “Costruzione” (14%, 0,6 milioni di occupati a tempo pieno) e “Agricoltura” (8%, 0,3 milioni di occupati a tempo pieno). Employment in the environmental economy Nearly 4.2 million people (full-time equivalent) in the European Union (EU) were working in the environmental economy in 2014, almost 1.4 million more than fifteen years ago. 60% of these jobs concerned activities related to environmental protection, i.e. preventing, reducing and eliminating pollution and any other degradation of the environment. The remaining 40% were resource management activities, such as preserving and maintaining the stock of natural resources and safeguarding them against depletion. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY La crescita delle Rinnovabili In Italia più di un terzo dell’energia elettrica prodotta è “verde” per un totale di 106 TWh. Nel 2016 in Italia le fonti rinnovabili hanno coperto circa un terzo dei consumi elettrici totali. Per ogni 10 kWh consumati quindi, più di 3 sono stati prodotti dalle fonti rinnovabili, per un totale di quasi 106 TWh, che corrispondono ai consumi elettrici di cinque regioni come il Lazio. Il Gestore dei Servizi Energetici ha erogato 15,9 miliardi di euro di incentivi, recuperando 1,5 miliardi di euro dalla vendita di energia ritirata, per un netto di incentivi in bolletta di 14,4 miliardi di euro. Grazie al sostegno agli oltre 700 mila impianti a fonti rinnovabili l’Italia ha raggiunto e superato il target europeo al 2020, coprendo il 17,6% dei consumi finali lordi – elettrici, termici, nei trasporti – con le fonti rinnovabili. Si stima che nel solo settore elettrico le rinnovabili corrispondano, nell’anno 2016, a oltre 35mila occupati permanenti. Nel settore dell’efficienza energetica nel 2016 il GSE, a fronte di 12.524 richieste, ha riconosciuto 5,5 milioni di Certificati Bianchi, dei quali il 56% in ambito industriale e il 40% in ambito civile, consentendo così un risparmio di quasi 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati con il Conto termico, il GSE ha ricevuto 14.955 richieste, ai quali corrispondono circa 70 milioni di euro di incentivi, quasi tutti per l’installazione di generatori a biomasse e pannelli solari termici. Sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici inoltre il GSE, in qualità di responsabile del collocamento delle quote di CO2 italiane, ha messo all’asta sulla piattaforma comune europea oltre 77 milioni di quote di emissione, con un ricavo totale destinato al bilancio dello Stato di 412 milioni di euro. Growth in renewables Since 2005, renewable energy has grown quickly, taking many market actors by surprise. This growth can be attributed to renewable energy support policies at national and EU levels, along with significant cost reductions in renewable energy technologies in recent years, in particular wind power and solar photovoltaics. The effects of these efforts are already visible. Many European households can now buy electricity generated from renewable sources such as wind, solar and biomass. On the production side, in 2015, renewable energy accounted for 77 % of new generating capacity in the EU. According to the latest Eurostat data, in terms of gross final energy consumption, the proportion of energy from renewable sources rose to almost 17 % in 2015, from 9 % in 2005. This is one of the headline indicators of the Europe 2020 strategy, which sets the target of 20% of gross final consumption from renewable sources by that date. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


22

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

biogasfattobene Se l’Italia è da tempo uno dei principali produttori di biogas in agricoltura, quarta al mondo dopo Germania, Cina e Stati Uniti, con una potenza elettrica installata di oltre 1000 megawatt (equivalenti a 2,4 miliardi di metri cubi di gas naturale), da un punto di vista prettamente qualitativo, il modello e disciplinare di produzione promosso dal Consorzio Italiano Biogas, denominato ‘Biogasdoneright®’ (Biogasfattobene), sembra avere pochi eguali al mondo. Tale modello, basato sull’uso prevalente di sottoprodotti e sui doppi raccolti, in modo da non essere in competizione con le produzioni alimentari e foraggere, consente di produrre di più in modo sostenibile, contribuendo al contempo alla crescita delle energie rinnovabili. Il biogas e il biometano prodotti secondo i principi del Biogasdoneright® sono oltretutto carbon negative, come emerge da un’analisi di ciclo di vita (LCA) condotta dal CIB con il supporto del CRPA su un campione di quattro impianti di digestione anaerobica. Dallo studio emerge che l’elettricità prodotta dagli impianti sotto esame genera emissioni clima alteranti prevalentemente negative, in un range da -335 a 25 g CO2eq per kWh. L’elettricità prodotta oggi nell’Unione Europea (UE) ha emissioni pari a 752 g CO2eq per kWh distribuito all’utilizzatore. Il biometano, invece, ha emissioni che stanno in un range da 10 a -36 g di CO2eq per MegaJoule (MJ), mentre quello prodotto da un impianto convenzionale (non da Biogasfattobene) è di 34g CO2eq per MJ. Il gas naturale in UE produce 72 g CO2eq per MJ, mentre il combustibile fossile di riferimento in UE genera 115 g CO2eq per MJ. Le potenzialità del biometano Il biometano è il risultato di un processo di upgrading del biogas che a sua volta si ottiene dalla digestione anaerobica di biomasse agro-industriali, quali sottoprodotti agricoli, reflui zootecnici, colture di integrazione, dalla frazione organica dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata. In Italia sono operativi più di 1500 impianti di biogas, dei quali circa 1200 in ambito agricolo, con una potenza elettrica installata di circa 1.200 MW, equivalente a una produzione di biometano pari a 2,4 miliardi di metri cubi l’anno. Potenzialmente il nostro Paese potrebbe produrre entro il 2030 fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale. La filiera del biogas-biometano risulta inoltre il settore a maggiore intensità occupazionale tra le rinnovabili con 6,7 addetti per MW installato e ha già favorito la creazione di oltre 12 mila posti di lavoro stabili e specializzati.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY Obiettivi UE di riduzione delle emissioni di gas serra L’UE ha stabilito diversi obiettivi per la riduzione degli effetti ambientali del settore dei trasporti europeo, incluse le sue emissioni di gas serra. Gli obiettivi relativi al settore dei trasporti concorrono all’obiettivo complessivo di ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050. L’inquinamento atmosferico ha effetti significativi sulla salute dei cittadini europei, in particolare nelle aree urbane. Malgrado un lento miglioramento della qualità dell’aria, l’inquinamento atmosferico rimane, in Europa, il principale pericolo di origine ambientale per la salute, provocando malattie che incidono negativamente sulla qualità della vita e causando, secondo le stime, 467.000 decessi prematuri ogni anno. In Italia non poche criticità riguardano le prospettive di decarbonizzazione nel medio-lungo termine. Nel 2016 le emissioni di CO2 sono tornate a diminuire (-0,8%) e gli obiettivi al 2020 sembrano a portata di mano; tuttavia, un’analisi più approfondita rivela che i target al 2030 potrebbero porre difficoltà soprattutto nel settore dei trasporti e del riscaldamento degli edifici. Per l’ENEA, a differenza di altri Paesi, in Italia la forte diminuzione di consumi di energia ed emissioni di CO2 degli ultimi anni è stata legata non tanto a cambiamenti strutturali, ma alla diminuzione dell’attività economica.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY risorsa idrica: la rete fa acqua L’acqua è un bene prezioso che va tutelato anche alla luce di un repentino cambiamento climatico che sta interessando la nostra area geografica. Per questo motivo è importante non sprecarla. L’Istat, in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua, ha fornito dati sulle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile che sono allarmanti. Nel 2015 ogni cittadino residente in un comune capoluogo di provincia ha consumato in media 89,3 m3 d’acqua per uso potabile, ovvero 245 litri al giorno (268 litri nel 2012). I gestori delle reti comunali di distribuzione hanno autorizzato l’erogazione complessiva di 1,63 miliardi di m3 di acqua per uso potabile nei 116 comuni presi in esame dove risiedono 18,2 milioni di persone, il 30% circa della popolazione totale italiana. Le differenze tra i 116 comuni capoluogo in termini di volumi pro capite erogati sono significative: si va dai 50 m3 annui di Crotone (138 litri giornalieri per abitante residente) ai 140 m3 di Milano (384 litri). Le variazioni dei consumi idrici su scala municipale dipendono da un lato da aspetti socioeconomici, dall’altro dalle differenti performance della rete di distribuzione. Per garantire l’attuale livello di consumo, il volume immesso in rete è molto più elevato di quanto effettivamente consumato e pari a 2,64 miliardi di m3 di acqua per uso potabile. Per ogni cittadino, è stato pertanto immesso in rete un volume annuo di 145 m3, corrispondenti a Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


26

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

396 litri giornalieri. Anche in questo caso è forte la variabilità tra i comuni: dai 66 m3 annualmente immessi in rete per ogni residente di Lanusei ai 280 di Frosinone. Va precisato che non vi è processo di distribuzione di acqua realizzato senza alcuna perdita lungo il percorso che dai serbatoi giunge agli utenti finali. Il volume d’acqua non utilizzato non è determinato da una misurazione diretta, ma è ottenibile calcolando la differenza tra i volumi immessi in rete e i volumi complessivamente erogati. Nel complesso il volume di perdite idriche totali nelle reti dei comuni capoluogo di provincia, ottenuto sottraendo i volumi erogati autorizzati ai volumi immessi in rete, ammonta nel 2015 a 1,01 miliardi di m3, corrispondenti a una dispersione giornaliera di 2,8 milioni di m3 di acqua per uso potabile. Una parte delle perdite idriche totali è attribuibile alle perdite idriche apparenti, dovute a volumi sottratti senza autorizzazione (allacciamenti abusivi) e a volumi consegnati, ma non misurati, a causa dell’imprecisione o del malfunzionamento dei contatori, che per il 2015 e sul complesso delle reti dei comuni capoluogo di provincia sono stimate pari a circa 83 milioni di m3 (corrispondente a circa il 3% del volume complessivamente immesso in rete). Ogni 100 m3 persi apparentemente si stima che 77 siano dovuti a errori di misura. Le perdite idriche reali di acqua potabile dalle reti dei comuni capoluogo di provincia, ottenute come differenza tra le perdite totali e quelle apparenti, sono stimate pari a 924,4 milioni di m3 nel 2015 e rappresentano la componente fisica delle perdite dovute a corrosione o deterioramento delle tubazioni, rotture nelle tubazioni o giunzioni difettose. Tali perdite misurano, pertanto, il volume di acqua che fuoriesce dal sistema distributivo disperdendosi nel sottosuolo: per ogni abitante residente nei comuni capoluogo di provincia sono pari a 50,7 m3 annui, corrispondenti a 139 litri al giorno per abitante. Si tratta di un volume cospicuo che, stimando un consumo medio di 89 m3 annui per abitante, pari a quello dei comuni capoluogo di provincia, soddisferebbe le esigenze idriche di un anno di ben 10,4 milioni persone. L’indicatore più frequentemente utilizzato per la misura delle perdite di una rete di distribuzione è il rapporto percentuale tra il volume totale disperso e il volume complessivamente immesso nella rete. Nel complesso delle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei comuni capoluogo di provincia esso è pari al 38,2% nel 2015 (35,6% nel 2012), a conferma dello stato di disagio in cui versa l’infrastruttura idrica. In più di quattro comuni su cinque le perdite totali superano il 20% dei volumi immessi in rete. Nel 2015 ogni giorno sono andati persi complessivamente circa 50 m3 di acqua per uso potabile per ogni chilometro delle reti di distribuzione dei comuni capoluogo di provincia (perdite totali lineari). L’indicatore relativo alle perdite reali lineari, che tiene conto anche della stima dei volumi persi apparentemente, è pari a circa 46 m3 giornalieri per chilometro di rete. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY Le acque reflue: il nuovo oro nero? Cosa accadrebbe se le enormi quantità di acque reflue provenienti dall’utilizzo domestico, agricolo e industriale scaricate quotidianamente nell’ambiente fossero considerate una risorsa preziosa piuttosto che un pesante onere? È questa la svolta auspicata dal Rapporto delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche mondiali dal titolo Acque reflue: la risorsa inesplorata. Il rapporto sostiene che le acque reflue, una volta trattate, potrebbero dimostrarsi una risorsa di enorme valore, in grado di soddisfare la crescente domanda di acqua dolce e di altre materie prime. Una preoccupazione sanitaria e ambientale Una percentuale consistente delle acque reflue viene tuttora immessa nell’ambiente senza nessun progetto di raccolta o di trattamento. Ciò accade in misura ancora maggiore nei paesi a basso reddito, che in media trattano appena l’8% dei reflui domestici e industriali, rispetto al 70% dei paesi ad alto reddito. Di conseguenza in molte aree del mondo l’acqua contaminata da batteri, nitrati, fosfati e solventi viene scaricata nei fiumi e nei laghi, raggiungendo quindi gli oceani, con conseguenze negative per l’ambiente e per la salute pubblica. Il volume di acque reflue da trattare crescerà considerevolmente negli anni a venire, in particolare nelle città dei paesi in via di sviluppo con una popolazione in rapida crescita. “La generazione di acque reflue costituisce una delle principali sfide correlate con la crescita degli insediamenti abusivi (le baraccopoli) nei paesi in via di sviluppo”, sostengono gli autori del rapporto. Una città come Lagos (Nigeria) genera ogni giorno 1,5 milioni di metri cubi di acque reflue, per la maggior parte scaricate senza nessun trattamento nella Laguna di Lagos. In mancanza di un intervento immediato, questa situazione si aggraverà ulteriormente a seguito dell’aumento della popolazione della città, che secondo le stime supererà i 23 milioni entro il 2020. L’inquinamento causato da agenti patogeni presenti nelle escrezioni umane e animali interessa circa un terzo dei fiumi in America Latina, Asia e Africa, mettendo in pericolo la sopravvivenza di milioni di persone. Nel 2012 sono stati 842.000 i decessi registrati nei paesi a reddito medio e basso collegati all’acqua contaminata e a servizi igienico-sanitari inadeguati. La mancanza di processi di trattamento delle acque reflue contribuisce inoltre alla diffusione di alcune patologie tropicali, come la febbre dengue e il colera. Oltre allo scarico di sostanze nutritive (azoto, fosforo e potassio) provenienti dall’agricoltura intensiva, solventi e idrocarburi prodotti dalle attività industriali e minerarie accelerano l’eutrofizzazione delle acque dolci e degli ecosistemi marini costieri. Secondo le stime circa 245.000 chilometri quadrati di ecosistemi marini - una superficie all’incirca pari a quella del Regno Unito - sono attualmente interessati da questo fenomeno. Lo scarico di acque reflue non trattate Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


28

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

promuove anche la proliferazione di alghe tossiche e contribuisce al declino della biodiversità. L’inquinamento limita la disponibilità di fonti di acqua dolce, già ridotta tra l’altro a causa dei cambiamenti climatici. Tuttavia le autorità politiche e pubbliche si occupano principalmente delle sfide dell’approvvigionamento idrico, in particolare laddove questo è limitato, trascurando la necessità di gestire l’acqua dopo il suo utilizzo. Eppure si tratta di due questioni strettamente correlate. La raccolta, il trattamento e l’utilizzo sicuro dei reflui costituiscono la base stessa di un’economia circolare, che permette di equilibrare sviluppo economico e utilizzo sostenibile delle risorse. Le acque depurate costituiscono una risorsa in larga misura sotto sfruttata e che può essere riutilizzata più volte. Dalla fognatura al rubinetto Le acque reflue vengono principalmente utilizzate per l’irrigazione in agricoltura. Ciò accade in almeno 50 paesi al mondo, che rappresentano all’incirca il 10% di tutti i terreni irrigui. Tuttavia i dati sono ancora incompleti per numerose aree del mondo, e principalmente per l’Africa. Questa pratica solleva comunque preoccupazioni di carattere sanitario in quei casi in cui l’acqua contiene agenti patogeni che possono contaminare le colture. La sfida consiste quindi nel passare da un’irrigazione non controllata ad un utilizzo pianificato e sicuro, come accade ad esempio già dal 1977 in Giordania, paese in cui il 90% delle acque reflue trattate viene utilizzato per scopi irrigui. In Israele i reflui trattati costituiscono all’incirca la metà dell’acqua utilizzata per l’irrigazione. Nel settore industriale è possibile riutilizzare grandi quantitativi di acqua, ad esempio per il riscaldamento e il raffreddamento, piuttosto che scaricarli nell’ambiente. Entro il 2020 il mercato del trattamento dei reflui industriali dovrebbe crescere del 50%. Le acque reflue trattate possono inoltre essere impiegate per sostenere l’approvvigionamento di acqua potabile, sebbene questo utilizzo sia ancora marginale. Si tratta di una pratica seguita già dal 1969 a Windhoek, capitale della Namibia. Per contrastare le carenze ricorrenti di acqua dolce il comune ha installato infrastrutture che permettono di trattare fino al 35% delle acque reflue, utilizzate quindi per approvvigionare le riserve di acqua potabile. Anche a Singapore e a San Diego (USA) i cittadini bevono acqua riciclata in tutta sicurezza. Si tratta di interventi che talvolta si scontrano con la resistenza dell’opinione pubblica, che non accetta di buon grado l’idea di bere o comunque di utilizzare acque che erano “sporche” prima del trattamento. La mancanza del sostegno dell’opinione pubblica è stata causa dell’insuccesso di un progetto lanciato in Egitto negli anni ’90 per il riutilizzo dell’acqua per scopi irrigui e per la piscicoltura. Le campagne per Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY una maggiore consapevolezza possono promuovere una maggiore accettazione da parte dell’opinione pubblica nei confronti di interventi di questo genere, in particolare citando esempi positivi, come quello degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale che riutilizzano la stessa acqua riciclata da oltre 16 anni. Acque reflue e fanghi: fonti di materie prime Oltre a costituire una fonte alternativa sicura di acqua dolce, le acque reflue possono anche essere considerate una potenziale fonte di materie prime. Grazie agli sviluppi delle tecnologie di trattamento, alcuni elementi nutritivi, come ad esempio fosforo e nitrati, possono ora essere recuperati dai reflui fognari e dai fanghi e quindi trasformati in fertilizzanti. Secondo le stime, il 22% della domanda globale di fosforo, un minerale a disponibilità limitata ed eccessivamente sfruttato, potrebbe essere soddisfatto attraverso il trattamento degli escrementi e dell’urina umana. Alcuni paesi, come ad esempio la Svizzera, hanno già approvato norme di legge che sanciscono l’obbligatorietà del recupero di determinati elementi nutritivi, quali appunto il fosforo. Le sostanze organiche contenute nelle acque reflue potrebbero essere utilizzate per la produzione di biogas, che potrebbe quindi rifornire di energia gli impianti di trattamento dei reflui, agevolando così la loro trasformazione da impianti ad alto consumo di energia a impianti a consumo zero o addirittura produttori netti di energia. In Giappone il governo si è prefissato l’obiettivo di recuperare il 30% dell’energia da biomassa ricavabile dalle acque reflue entro il 2020. Ogni anno la città di Osaka produce 6500 tonnellate di biosolidi ricavati da 43.000 tonnellate di fanghi di depurazione. Si tratta di tecnologie che non dovrebbero essere fuori dalla portata dei paesi in via di sviluppo, dato che soluzioni per il trattamento a basso costo permettono già da ora l’estrazione di energia e di elementi nutritivi. Queste tecnologie forse non permettono ancora il recupero diretto di acqua potabile, ma possono permettere di ricavare acqua utilizzabile e sicura per altri impieghi, come ad esempio l’irrigazione. Inoltre la vendita di materie prime ricavate dalle acque reflue può fornire un reddito aggiuntivo a copertura degli investimenti e dei costi di esercizio degli impianti di trattamento delle acque reflue. Resta quindi ancora molto da fare e un passo essenziale a questo proposito sarà compiuto quando verrà finalmente riconosciuto il valore di un utilizzo sicuro delle acque reflue trattate e dei prodotti derivati come alternative all’acqua dolce.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


30

NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Il mercato italiano delle macchine movimento terra cresce L’Osservatorio vendite macchine e impianti per le costruzioni del CRESME, promosso da Cantiermacchine-Ascomac, registra nel 2° trimestre 2017 un ulteriore incremento del mercato interno di macchine movimento terra e lavori stradali: le 3.029 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio superano il dato delle vendite realizzate nel 2° trimestre 2016 del +6,2%. La totalizzazione dei dati trimestrali pari a 5.164 macchine, conferma un mercato in netta ripresa e che ha recuperato, ormai, gran parte del mercato perso in questi anni di pesante crisi; la variazione rispetto al 1° semestre 2016 è pari al +6,6% e il numero di macchine registrate è del tutto in linea con i dati registrati nel 2011, anno in cui nel 1° semestre le vendite/noleggi erano state pari a 5.280 macchine. Già nel 2016, con 11.103 macchine vendute/destinate alle flotte noleggio, al terzo anno di crescita consecutiva, si era tornati ai livelli delle vendite del 2011 anno in cui erano state vendute/noleggiate 10.741 macchine. Conferme del momento positivo che attraversa il mercato delle macchine movimento terra arrivano dai dati sul commercio estero dell’ISTAT; le importazioni di macchine per le costruzioni in crescita per tutto il 2016 (+18,9% rispetto al 2015) sono, in termini di valore, aumentate nei primi 3 mesi dell’anno del +5,7% rispetto al 1° trimestre 2016. Mentre il valore delle esportazioni ancora in calo a fine 2016 del -7,8%, ha subito nei primi mesi del 2017 un andamento piuttosto oscillante: a gennaio +19,0%, a febbraio -18,8% e a marzo +2,1% chiudendo di fatto il 1° trimestre con il -1,7% rispetto al 1° trimestre 2016. Il primo segnale della ripresa si registra nel 1° trimestre 2014 periodo in cui le macchine vendute/ destinate alle flotte noleggio superano il dato del corrispondente periodo del 2013 del +23,7% e tutti in crescita i trimestri successivi tanto che il 2014 si chiude con un incremento del +11,3% rispetto al 2013. I dati raccolti nel corso del 2015 hanno registrato un mercato in ulteriore e forte espansione: nel 1° trimestre la crescita su base annua è stata pari al +15,3%, nel 2° trimestre pari al +40,2%, nel 3° trimestre del +42,8% e nel 4° trimestre del +37,5%; il 2015 si è chiuso con il +34,7% rispetto al 2014. E il buon andamento delle vendite/noleggi continua ad un ritmo ancora più serrato anche nel 2016: nel 1° trimestre 2016 il mercato ha registrato un incremento pari al +24,3% rispetto al 1° trimestre 2015, nel 2° trimestre il +17,5%, nel 3° trimestre il +15,0% e nell’ultimo trimestre il +27,5%. La tendenza espansiva, prosegue nel 2017: nel 1° trimestre la variazione è stata pari al +7,2% e in questo 2° trimestre pari al +6,2%. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Nuova energia al territorio NUMERI, DATI, SVILUPPI NEI MERCATI DELLA GREEN ECONOMY

Montagna 2000 è la società in house che gestisce il servizio idrico integrato di un ampio territorio che comprende le valli del Taro e del Ceno in provincia di Parma. Il positivo impatto delle proprie attività sul territorio è testimoniato da scelte imprenditoriali, quali l’utilizzo di energia verde, l’installazione di impianti fotovoltaici e progetti di riqualificazione energetica e ambientale.

www.montagna2000.it Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018 Albareto · Bardi · Bedonia · Bore · Borgo Val di Taro · Compiano · Fornovo di Taro · Pellegrino Parmense · Solignano · Terenzo · Tornolo · Valmozzola · Varano Melegari · Varsi


32

La spugna che assorbe il petrolio

Oleo Sponge è un tessuto che assorbe oli e idrocarburi dispersi nell’acqua. Il Laboratorio di Argonne ha inventato un tessuto assorbente che come una spugna è in grado di assorbire petrolio e idrocarburi fuoriusciti in acqua (corsi d’acqua, fiumi, mari e oceani). Il tessuto non solo assorbe facilmente gli inquinanti, ma è riutilizzabile. Come una spugna, una volta che è impregnato dei liquidi inquinanti, può essere strizzato e riutilizzato. Inoltre, è in grado di assorbire

inquinanti non solo in superficie ma anche sott’acqua. “La Spugna Oleo offre una serie di possibilità che, per quanto sappiamo, sono senza precedenti”, ha detto il coinventore Seth Darling, uno scienziato del Centro Materiali di Argonne e membro dell’Istituto di Ingegneria Molecolare dell’Università di Chicago. Durante i test effettuati in un gigantesco serbatoio di acqua marina chiamato Ohmsett, National Oil Spill Response Research & Renewable Energy Test Facility, la Spugna Oleo raccolse con successo il gasolio e il greggio sia sotto che sopra la superficie dell’acqua. “Il materiale è estremamente robusto. Abbiamo eseguito decine di centinaia di prove, riutilizzando il materiale che non si è mai rotto “, ha detto Darling.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Gli sviluppi del prodotto sono vari e non riguardano solo le emergenze dovute a disastri ambientali. “Oleo Sponge potrebbe anche essere utilizzato in modo ordinario per pulire le acque dei porti, dove il diesel e il petrolio tendono ad accumularsi dal traffico navale”, ha dichiarato John Harvey, dirigente per lo sviluppo commerciale con la divisione Technology Development and Commercialization di Argonne. Gli studiosi stanno finendo di mettere a punto questo prodigioso materiale che potrebbe rivoluzionare la bonifica e la pulizia di acque contaminate da idrocarburi o altri inquinanti.

Argonne National Laboratory partners@anl.gov www.anl.gov

Argonne National Laboratory has invented a new foam, called Oleo Sponge. The material not only easily absorbs oil from water, but is also reusable and can pull dispersed oil from the entire water column—not just the surface. “The Oleo Sponge offers a set of possibilities that, as far as we know, are unprecedented,” said co-inventor Seth Darling, a scientist with Argonne’s Center for Nanoscale Materials and a fellow of the University of Chicago’s Institute for Molecular Engineering. The scientists started out with common polyurethane foam, used in everything from furniture cushions to home insulation. Previously, Darling and fellow Argonne chemist Jeff Elam had developed a technique called sequential infiltration synthesis, or SIS, which can be used to infuse hard metal oxide atoms within complicated nanostructures. After some trial and error, they found a way to adapt the technique to grow an extremely thin layer of metal oxide “primer” near the foam’s interior surfaces. This serves as the perfect glue for attaching the oil-loving molecules, which are deposited in a second step; they hold onto the metal oxide layer with one end and reach out to grab oil molecules with the other. The result is Oleo Sponge, a block of foam that easily adsorbs oil from the water. The material, which looks a bit like an outdoor seat cushion, can be wrung out to be reused—and the oil itself recovered. Oleo Sponge successfully collected diesel and crude oil from both below and on the water surface.


34

Recycling Factory

Recycling Factory è un insediamento ad alta tecnologia, in grado di massimizzare l’avvio a riciclo delle raccolte differenziate di carta/cartone, plastica, cartoni per bevande, metalli, legno e dei rifiuti speciali secchi non pericolosi, offrendo così a Comuni ed Imprese un impianto industriale moderno ed affidabile che garantisca i migliori standard qualitativi per trasformare davvero il rifiuto in una risorsa per loro e per l’ambiente. É autorizzato per trattare fino a 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno e insiste su di un sito industriale di 14.000 metri quadri di cui 6.500 coperti, che si af-

fianca a quello attiguo di 26.000 metri quadri già in uso da parte di Benfante SpA e specializzato prevalentemente nel recupero di carta e cartone, venendo così a costituire un polo di complessivi 40.000 metri quadri interamente dedicato al recupero delle frazioni secche riciclabili. Grazie all’innovativa linea di selezione, l’impianto raggiunge una capacità operativa di lavorazione superiore a 5.000 kg/ora di multimateriale leggero/plastica e di oltre 15.000 Kg/ora di rifiuti cellulosici. Il ciclo di lavorazione, interamente controllato da un moderno sistema di gestione software che consente un costante monitoraggio dell’intero impianto, è estremamente lineare pur in presenza

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


di una tecnologia sofisticata, e si compendia di fasi ben distinte e rigidamente proceduralizzate, grazie alla presenza di importanti supporti tecnologici che permettono di ridurre al minimo l’apporto umano nella fase di selezione, concentrandolo invece in quella del controllo di qualità dei prodotti selezionati: vaglio rotante, magnete, apparecchiatura a correnti indotte, lettori ottici con tecnologia NIR (vicino infrarosso) e VIS (a luce visibile). Tutto ciò avviene in una cornice di assoluta sicurezza e sostenibilità ambientale, con impatti pressoché nulli: le lavorazioni riguardano esclusivamente rifiuti “secchi”, senza organico, e idonei sistemi di captazione delle polveri derivanti da tutte le fasi di lavorazione consentono il ricambio d’aria nei locali di lavorazione dove sono presenti operatori (cabine di cernita), a garanzia del rispetto delle norme relative agli ambienti di lavoro, e il successivo abbattimento delle polveri prima dell’emissione in atmosfera. Benfante Spa Tel: +39 010 964 2459 info@benfante.it www. benfante.it


36

CLARITY multiway per separare fino a cinque materiali finiti puri! CLARITY multiway di Binder+Co è un sistema rivoluzionario di separazione ottica e offre all‘industria del riciclaggio una soluzione efficiente per trattare rifiuti urbani. Il sistema unico e brevettato è in grado di produrre fino a sei diverse frazioni selezionate e questo in maniera completamente automatica e con un‘unica macchina. Come funziona? Il materiale viene convogliato nel macchinario su un nastro trasportatore separatore perforato. La sensoristica adattata allo specifico utilizzo della macchina individua il flusso isolato dei materiali nei diversi settori della linea di selezione. Sotto il tratto superiore del nastro trasportatore si trovano i getti, che nel punto e nel momento esatto soffiano i materiali da separare nella rispettiva camera di espulsione indirizzando un getto preciso di aria compressa su tali materiali. Grazie a un sistema di elaborazione dati altamente efficiente, in pratica vengono riconosciuti tutti i tipi di materiale plastico o composito, come ad esempio gli imballaggi per bevande. CLARITY multiway è caratterizzato dalla massima flessibilità nella gestione e nella selezione delle ricette di trattamento. A seconda delle specifiche esigenze del cliente, la tipologia costruttiva del sistema può variare conformemente al nu-

mero delle frazioni da separare. In questo modo in un’unica fase di processo si possono realizzare fino a sei prodotti finiti. Dotazioni extra come il sistema di aspirazione e di captazione delle polveri possono essere predisposte in base alle richieste del cliente. Larghezze di lavoro comprese di 1000, 1400, 2000 e 2800 mm sono disponibili per un processo di trattamento tarato in maniera ottimale sulla capacità produttiva. Grazie a un sistema di montaggio flessibile, CLARITY può essere installato in qualunque situazione e si adatta perfettamente alle più diverse esigenze di spazio con riferimento alla direzione di scarico delle singole frazioni. I parametri di separazione e le valutazioni vengono immessi ed elaborati tramite un PC con touch screen. Attraverso il touch screen è possibile attivare le più diverse ricette preimpostate per le combinazioni dei parametri di separazione. Mediante un quadro di controllo possono essere gestite più unità CLARITY. Via modem e linea dati si possono realizzare interventi di telemanutenzione che tengono conto delle esigenze di risparmio di tempo del gestore dell’impianto. Il know-how di Binder+Co nella separazione ottica si manifesta nella selezione intelligente di materiali e nella straordinaria maturità della concezione tecnica di CLARITY. CLARITY è strutturato in un sistema mo-

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


dulare di provata efficacia cosicché l’integrazione negli impianti di trattamento già esistenti non presenta nessun tipo di problema. Il concept di design, moderno e innovativo, è orientato verso la massima facilità di impiego per l’utente. Vantaggi principali: • Una sola unita sensoristica fino a 6 frazioni • Minimo impiego di nastri • Macchinario compatto • Elevata precisione di separazione • Portata fino a 3t/h • Per materiali 2D e 3D • Separazione di PET, PE, PP, HDPE, metalli, lattine, cartone, carta, etc. La gamma delle macchine è disponibile con larghezze di lavoro comprese tra 1000, 1400, 2000 e 2800 mm, per un processo di trattamento tarato in maniera ottimale sulla capacità produttiva. Ecotec Solution Srl è distributore esclusivo in Italia di Binder+Co. Ecotec Solution Srl Tel +39 0473 562437 info@ecotecsolution.com www.ecotecsolution.com

CLARITY is a revolutionary recycling sorting system that produces up to six different pure fractions. The machine is extremely flexible with respect to controlling and choosing sorting recipes. The way the system is installed can be varied according to the number of fractions to be separated, depending on customer requirements. In this way, up to six final products can be recovered in one processing step. Additional equipment, such as suction and dust removal systems, can be arranged according to requirement. Working widths of 1400 and 2000 mm are available for an optimum recovery process co-ordinated with throughput capacities.


38

Biometano dai fanghi di depurazione Presso il depuratore di Roncocesi (RE), condotto da IRETI, è stato installato un impianto in grado di trasformare il biogas prodotto nella linea di trattamento del fango di depurazione in un vettore energetico rinnovabile impiegabile come biocarburante. Il progetto BioMethER intende dimostrare la fattibilità tecnica e la sostenibilità della produzione di biometano per promuovere la filiera bioenergetica mediante la realizzazione di due impianti dimostrativi in Emilia Romagna. I due impianti dimostrativi di upgrading sono collocati presso la discarica di Herambiente a Ravenna e presso l’impianto di depurazione di IRETI a Roncocesi (Reggio Emilia). A Ravenna, il biometano sarà prodotto dal biogas proveniente dalla digestione anaerobica in alcuni comparti delle

discariche Herambiente. A Roncocesi, nell’impianto di IRETI, il biometano sarà prodotto dalla digestione anaerobica dei fanghi di depurazione. L’obiettivo è quello di produrre biometano conforme alle caratteristiche necessarie per l’immissione nella rete del gas naturale. Lo scopo del progetto BioMethER da parte di Iren è quello di condurre uno studio approfondito sull’upgrading del biogas da depurazione e sull’uso del biometano prodotto per autotrazione. Come funziona l’impianto per la produzione di biometano? Il biogas in eccedenza prelevato dal gasometro viene in primo luogo deumidificato attraverso un apposito impianto di separazione delle condense per raffreddamento; il biogas essiccato è successivamente avviato ad una sezione di filtrazione a carboni attivi per rimuovere le impurità in esso presenti (prevalentemente acidi e composti del silicio). Il biogas pretrattato è successivamente compresso a circa 8-10 bar ed avviato alle membrane che costituiscono il cuore del processo di raffinazione del biogas a biometano: le membrane sono costituite da piccoli tubicini (simili a “spaghetti fini” cavi

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


al loro interno) aventi una parete permeabile alle molecole del metano e non permeabile alle molecole dell’anidride carbonica; pertanto quando il biogas compresso attraversa il tubicino, la quota parte di metano esce dalla parete del tubo concentrandosi in un gas simile al gas naturale (che chiameremo “permeato”), mentre il fluido che permane nel tubicino è convogliato esternamente e costituisce il “gas di scarto” del processo di upgrading. Ricircolando più volte il permeato nelle mebrane si ottiene un gas con una percentuale di metano equivalente a quella del gas naturale impiegato nelle case. È opportuno sottolineare che il biometano, per poter essere impiegato in autotrazione o come gas domestico, deve rispettare specifiche normative tecniche e pertanto prima di essere immesso in rete è sottoposto ad analisi chimico-fisiche in un’apposita “cabina di consegna”, che blocca l’immissione in rete automaticamente qualora si verifichino dei superamenti nei limiti imposti. Biomether www.biomether.it

Producing biomethane from the anaerobic digestion of wastewater treatment sludge: this is the goal at the BioMethER demonstration plant in Roncocesi, Reggio Emilia, managed by IRETI. After site preparation works, the upgrading unit of the demonstrative plant of IRETI in Roncocesi has been installed and positioned on site in early march. The upgrading untiIt consists of a membrane upgrading plant will remove CO2 and other undesired components from the biogas flow produced by the waste water treatment plant. Currently, part of the biogas flow is used to cover the heat demand of the anaerobic digestion plant itself, but the exceedence is flared. IREN’s president Paolo Peveraro, is proud of this achievement which is “a step forward towards a circular approach in each of the processes in which IREN is involved”. After installation, the upgrading plant at Roncocesi waste water treatment plant is now undergoing a commissioning phase. Once operational, it will produce grid-standard biomethane.


40

Un occhio in più per la raccolta rifiuti SEAB adotta le soluzioni più innovative per svolgere i propri compiti in piena efficienza e sicurezza, senza dimenticare l’aspetto green. Come riconoscimento degli elevati standard ambientali e di sicurezza sul posto di lavoro, SEAB ha, infatti, ha ottenuto le certificazioni volontarie ISO 14001 e OHSAS 18001. Diversi gli accorgimenti in chiave ecologica: dall’installazione dei pannelli solari sui tetti delle sedi, all’utilizzo della sola carta riciclata, da un sistema di illuminazione all’avanguardia, alla sostituzione dei mezzi per la raccolta rifiuti datati con altri di ultima generazione per ridurre l’impatto ambientale.

Per i compattatori di grandi dimensioni, SEAB ha imposto a capitolato Backeye®360 Select di Brigade Elettronica, un sofisticato sistema di telecamere che fornisce all’autista una panoramica completa del veicolo, per manovrare senza alcuna difficoltà, anche in vie strette e zone affollate. Backeye®360 Select si compone di quattro telecamere ad angolo molto ampio con lenti a 187° che azzerano gli angoli ciechi, riproducendo una vista a 360° dall’alto intorno al mezzo in una sola immagine. Un software intelligente, appositamente studiato da Brigade, appiattisce le immagini grandangolari, elimina istantaneamente le distorsioni fisheye e, in contemporanea, bilancia le differenti luminosità delle varie inquadrature, riunendole in un’unica ripresa mostrata in tempo reale sul monitor in cabina. Bac k e ye ® 3 6 0 Select è un alleato prezioso sia per

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


gli spostamenti, sia per le operazioni di raccolta rifiuti, in particolare per verificare che nei dintorni non vi siano pedoni o ciclisti, spesso fuori visuale e quindi più esposti. Il sistema è stato testato su 5 mezzi, tra cui un mono-operatore da 26 m3 completamente automatico (l’autista avvia e sovraintende allo svuotamento del cassonetto senza dover uscire dalla cabina), ed ha riscosso il pieno consenso degli operatori, che svolgono il proprio lavoro con maggior tranquillità e sentendosi tutelati. Brigade Elettronica Srl Tel: +39 011 014 2105 info-italia@brigade-electronics.com www.brigade-elettronica.it

Backeye®360 provides the driver with a real-time, 360° ‘bird’s-eye’ view of the vehicle within a single image. Brigade offers a choice of 360° technologies, both of which work with four ultra wide-angle cameras that each covers one full side of the vehicle with a viewing angle of over 180°. High-mounted on the front, rear and sides, the calibrated cameras capture all of the surrounding area including the blind spots of the vehicle or machine. The four live images are simultaneously sent to an electronic control unit (ECU) where they are instantly processed, combined, blended and stitched. The distortion from the wide-angle camera lens is also corrected before delivering a clear, smooth, real-time image onto the driver’s monitor. The Backeye®360 systems allow for personalised calibration and each installation is unique. The blending and stitching of the camera views can be configured to meet the requirements of the user and the settings saved to upload to identical vehicles in a fleet. Backeye®360 will work on virtually any rigid vehicle or machine, large or small. The distance of the viewing area can be set to suit the application.


42

Butti: Recycling ed innovazione La Butti s.r.l. è una solida realtà aziendale che da oltre 35 anni progetta e produce strumenti e attrezzature di qualità per le industrie con un occhio di riguardo al settore Recycling. Investendo in innovazione, ricerca e sviluppo, offre ai suoi clienti prodotti e servizi in grado di risolvere in modo ottimale le loro esigenze professionali. Grazie all’alta qualità dei materiali utilizzati, all’affidabilità e alla competenza che contraddistinguono i suoi prodotti, la Butti si è affermata negli anni come azienda leader sul mercato italiano ed estero. Un esempio concreto di tale successo sono le “Scope Industrial” dal design accattivante, progettate graficamente per mezzo di render 3D da uno staff di tecnici specializzati. Il prodotto risulta particolarmente resistente grazie alla doppia struttura di rinforzo e alle spazzole in acciaio armonico C53, permettendo così di ripulire in maniera ottimale magazzini e piazzali da scarti metallici, rifiuti industriali, plastica, carta, vetro e

legno. La semplicità di utilizzo tramite inforcamento con carrello elevatore o pala gommata le rendono un prodotto di facile manovrabilità. In un’ottica di continuo sviluppo, la Butti ha realizzato un innovativo “Sistema Antipolvere”: alla tradizionale scopa viene fissato un sistema di irrigazione, composto da cisterna d’acqua e tubo d’irrigazione, che consente di bagnare lo sporco prima del passaggio della spazzola, evitando così il sollevarsi di polveri potenzialmente dannose per la salute del lavoratore. Le “Scope Industrial” con o senza “Sistema” sono disponibili in quattro modelli standard (Compact, Classic, Large ed Extralarge) sempre disponibili a magazzino con lunghezza variabile dai 2 ai 3 metri. E, per una scopa sempre nuova, sono disponibili anche Kit di ricambio composti da spazzole (costituite da oltre 30.000 fili) e porta spazzole in acciaio di facile sostituzione e montaggio. La gamma Recycling della Butti si estende poi agli indispensabili contenitori ribaltabili “Pertutto”, ideali per raccogliere sfridi di rottami e/o scarti e rifiuti di carta e plastica in modo facile e sicuro in prossimità delle zone di lavoro. Sempre disponibili in varie versioni e capacità, possono essere richiesti con e senza ruote. L’inforcamento e l’utilizzo con carrello elevatore o carrello elevatore elettrico timonato sono semplici e rapidi. Una robusta mezzaluna in acciaio consente la chiusura del contenitore salvaguardandone le ruote.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Dalla continua ricerca per la sicurezza negli ambienti di lavoro la Butti ha creato il nuovo “SECURE SYSTEM”: cilindro idraulico, applicabile su richiesta ai contenitori, che garantisce una maggiore sicurezza d’utilizzo e diminuisce l’usura dei montanti del carrello elevatore ed del contenitore stesso.

Butti Srl Tel +39 035 787300 butti@butti.it www.butti.it

Butti Srl is a firm company which produces for more than 35 years industry equipments by following everyday the needs of the Recycling field. By investing in innovation, research and development Butti Srl offers to customers products and services to solve in the best way every need they could have. Thanks to the high quality of the raw materials, to the reliability and the knowledge of its products, Butti Srl become during the years a leader on the italian and foreign market. An example of this success are the “Industrial Brooms”, designed by our technical department through render 3D, with their attractive design. They are very sturdy thanks to a double reinforced structure and to their brushes in armonic steel C53 and suitable to clean warehouses and service areas from metal scraps, industrial waste, plastic, paper, glass and wood. They are very easy to use and move thanks to the double pitchforking system. To improve brooms quality Butti Srl has also study the innovative Dust Reduction System that is an irrigation system that can be add to the traditional broom. This kit is made up of a watertank and irrigation pipes which allow to get wet the soil under the broom to avoid the spreading of dust that could be dangerous for worker’s health. Finally another Butti’s product studied for Recycling field are Pertutto Tipping Skips, perfect to collect metals scraps and paper or plastic waste near working areas. They are easy and quick to be pitchforked and moved and they are available in different sizes and capacities, with or without wheels.


44

Buzzi Unicem S.p.A. presenta la famiglia Solidur e la linea Next spone di 32 cementerie, di una capacità produttiva pari a circa 38 milioni di tonnellate di cemento e di una produzione di 14 milioni di metri cubi di calcestruzzo.

Buzzi Unicem è un gruppo internazionale multi-regionale, focalizzato sulla produzione e commercializzazione di cemento, calcestruzzo preconfezionato e aggregati naturali. Si caratterizza per la forte tradizione nel settore e la visione a lungo termine dell’impresa, con un azionista di maggioranza dedicato a sua volta appoggiato da un gruppo dirigente professionale, alla continua ricerca dell’eccellenza. Il gruppo ha come obiettivo una duratura creazione di valore grazie al know-how industriale, all’efficienza operativa e all’attenta gestione dei costi. Buzzi Unicem è presente in 12 paesi, di-

Tra i prodotti di punta dell’azienda, spiccano il Solidur®, un premiscelato pronto per l’impiego, e il Next, prodotto che appartiene ad una categoria innovativa di leganti idraulici. Il Solidur®, composto da leganti minerali cementizi e componenti argillosi e bentonitici oltre ad aggiunte speciali, è fornito in polvere e il confezionamento della miscela plastica in cantiere avviene mescolandolo velocemente con acqua senza aggiunta di alcun additivo. Utilizzando mescolatori ad alta turbolenza dotati di dosatori automatici, bastano pochi minuti per ottenere una miscela stabile autoindurente pronta per l’impiego, adatta per interventi di impermeabilizzazione in ingegneria idraulica ma soprattutto per la messa in sicurezza di siti contaminati in quanto particolarmente resistente alle aggressioni chimiche. La linea Next costituisce una categoria innovativa di leganti idraulici caratterizzata da un risparmio energetico e di CO2 emessa dal ciclo produttivo pari a circa il 30% rispetto ai tradizionali cementi Portland, garantendo così una maggior tutela dell’ambiente. Infatti il loro indurimento è dovuto principalmente alla reazione di idratazione del solfoalluminato

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


di calcio (CSA), diversamente da quanto avviene nei cementi Portland e nei cementi alluminosi in cui l’indurimento si sviluppa a seguito di idratazione dei silicati di calcio e degli alluminati di calcio. I leganti Next sono indicati nei settori della premiscelazione e della prefabbricazione ove siano richieste presa rapida, veloce sviluppo delle resistenze, impiego alle basse temperature, basso ritiro, resistenza ai solfati. Buzzi Unicem Spa Tel +39 0142 416111 info@buzziunicem.it www.buzziunicem.it

Buzzi Unicem is an international multi-regional group focused on cement, ready-mix concrete and aggregates. The company is distinguished for its long history in the industry and long-term view of the business, with a majority shareholder backed by a professional management team who are dedicated to the continued pursuit of excellence. The goal of the group is to create long-lasting value through industrial know-how, operational efficiency and careful cost management. Buzzi Unicem operates in 12 countries, with 32 cement plants, a production capacity of approximately 38m tons of cement and 14m m3 of concrete. Two of the company’s top products are Solidur®, a ready-to-use premix, and Next, an innovative category of hydraulic binders. Solidur® consists of cementitious mineral binders and clay and bentonite components as well as special additives. Supplied as a powder, the plastic form is prepared at the worksite by mixing it quickly with water without any extra additives. Using high-speed mixers with automatic dispensers, it takes just a few minutes to obtain a stable, self-hardening, ready-to-use mix suitable for waterproofing applications in the hydraulic engineering sector, and for securing contaminated sites in particular because it is very resistant to chemical attack. The Next line is an innovative category of hydraulic binders whose production cycle generates approximately 30% savings in energy usage and CO2 emissions compared to traditional Portland cements, thus offering greater environmental protection. The hardening process of these products is actually due mainly to the hydration reaction of calcium sulfoaluminate (CSA), unlike Portland and aluminum cements which harden after the hydration of the calcium silicates and calcium aluminates. Next binders are used in the premix and precast sectors, where rapid setting, rapid strength development, low temperature usage, low shrinkage and resistance to sulfates properties are needed.


46

Doppstadt Basic 518 Novità in casa Doppstadt, la casa costruttrice tedesca commercializzata in Italia dalla Cesaro Mac Import Srl. Dalla primavera 2018 sarà in vendita il nuovo vaglio separatore Basic 518, una soluzione economica e intelligente per il settore del riciclaggio. È una macchina semplice dotata degli accessori e dei settaggi della serie 518. È la soluzione ideale per ogni tipo di mercato in quanto le caratteristiche di semplicità e il fatto di essere poco costosa, permettono al cliente un investimento sicuro. Il Vaglio Basic 518 è progettato solo per

uso in ambienti esterni e deve essere utilizzato esclusivamente per lo screening di materiali leggeri di densità di massa <1,5 t/m³ come: compost, rifiuti verdi, cortecce, legno di scarto. È inoltre possibile selezionare materiali di densità > 1,5 t/m³ come sabbia/ghiaia, terre di scavo/terreno contaminato, rifiuti quando la tramoggia di alimentazione non è utilizzata per la piena capacità e la velocità della macchina è limitata. La macchina non può essere rimorchiata per la circolazione stradale ma il trasporto può essere effettuato solo utilizzando un Contenitore High-Cube o autocarro

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Product characteristics:

con pianale. Sono previsti quattro punti di sospensione per il caricamento con la gru. Il Basic 518 è dotato di un asse rigido con freno di fissaggio in modo da spostare la macchina in posizione di trasporto e manutenzione su un piano a terra. La macchina consente tre posizioni di set-up: posizione di trasporto; posizione di lavoro; posizione di manutenzione. Le dimensioni del serbatoio di alimentazione (4 m3) sono paragonabili a quello del SM 518. La macchina è disponibile con motore IIIA / Tier 3. Doppstadt è commercializzato in Italia da Cesaro Mac Import Srl. Cesaro Mac Import Srl Tel +39 0421 231101 cesaro@cesaromacimport.com www.cesaromacimport.com

Trommel screens from basic 518 applicable; Trommel, trommel bearing and trommel drive also identical with SM 518; Machine is not street legal; Simple frame construction as 1-axle yard chassis; Equipment includes rigid axle, fixing brake, tow ball holder; Feed hopper dimensions (4 m3) comparable to small hopper of SM 518; Diesel-hydraulic drive system, electro-hydraulic variant in planning stage; Only IIIA / Tier 3 engine available (for the time being); Engine-power class < 37 kW; Optimal temperatures for machine application: -15°C to 40°C; Without load control system. Filling degree of trommel screen has to be manually adjusted based on infeed conveyor speed [Rotational speed adjustable for conveyor base and trommel screen (0-21 rpm)]; Limited electrical equipment, no PLC, mechanical protection system; Trommel has to be exchanged sidewards, but you can fold out one trommel door; Second trommel door cannot be opened, rubber covered row of holes; Mechanically adjustable cleaning brush (diameter = 500 mm); The discharge conveyor for coarse material can be applied on either the rightor left side; Machine transport is possible using a standard 40-feet High-Cube container; Machine includes suspension point for crane loading; A stone grate is available as an additional piece of equipment. It can only be operated by remote control, triggering the radio receiver for the standard hydraulicscontrol block.


48

L’innovativo sistema di triturazione Doppstadt

I nuovi rotori e sistema pettine disponibili per la Serie F II nuovo sistema di triturazione disponibile nella nuova serie F è stato pensato per offrire il massimo con ogni tipo di

materiale e per ogni applicazione possibile. Cinque diversi rotori con quattro possibili misure di denti (S, M, L ed XL). Nuovo sistema di sostituzione rapida del rotore Quickchange. Nuovo sistema pettine Doppstadt Variomat. Nuovo sistema di ri-triturazione “Limiter”, in sostituzione delle vecchie balestre. Sistema pettine VARIOMAT L’elemento “Limiter” del DW3060 serie F sostituisce le balestre del modello precedente.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Questo sistema innovativo combina i vantaggi delle balestre e della griglia di regolazione della pezzatura. Il singolo elemento è fissato su una sospensione e può evitare il passaggio di materiale fuori misura in ogni direzione. In caso di danneggiamento, il singolo pezzo può essere sostituito in pochi minuti. Doppstadt è commercializzato in Italia da Cesaro Mac Import Srl. Cesaro Mac Import Srl Tel +39 0421 231101 cesaro@cesaromacimport.com www.cesaromacimport.com

The new rotors and comb system available for the new F series The new shredding system available only with the new Doppstadt DW shredders F series has been designed to offer the best performance on both any kind of material and applications available. Five different rotors with 4 different teeth sizes: S, M, L and XL. New rapid replacement system of the rotor (Quickchange). Newcomb system Doppstadt Variomat. New reshredding system “Limiter” instead of the old system with the comb lengthenings. VARIOMAT comb system The new “Limiter” of DW3060 F-series replaces the old system with the comb lengthenings. This new system offers the same advantages previously guaranteed by the combination of the comb lengthenings with the grid. Each single and indipendent element of the new limiter system is mounted on a suspension avoiding the oversize material passing through in every direction. In case of damages, each single element can be quickly replaced.


50

A Ecomondo i temi dell’economia circolare Duecento convegni, oltre mille relatori: anche quest’anno Ecomondo alla Fiera di Rimini, sotto le insegne di IEG (Italian Exhibition Group), insieme a Key Energy - offre un ampio programma di conferenze e workshop, volti a presentare le maggiori innovazioni legate all’adozione dell’economia circolare. Il corposo calendario di appuntamenti è proposto dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, presieduto dal professor Fabio Fava in collaborazione con associazioni, università, istituti di ricerca, istituzioni italiane ed europee, e toccherà temi legati all’intera galassia dell’economia green (rifiuti, materie prime alternative, trattamento acque reflue, bonifiche, bioeconomia). Nella prima giornata, martedì 7 novembre, si parlerà dell’intreccio tra ambiente e salute, in un seminario organizzato in collaborazione con l’Università di Brescia (CeTAmb Lab) e Unesco, nel corso del quale ci si soffermerà sulle tecnologie appropriate per la gestione delle acque

e dei rifiuti nei Paesi a risorse limitate. Dopo il successo della prima edizione, la sezione Global Water Expo intercetterà anche quest’anno i contenuti più innovativi riguardo i saperi e le applicazioni dell´industria idrica. L’evento faro, in programma nella mattinata di mercoledì 8 novembre, sarà dedicato agli ´Strumenti digitali nel settore dell’acqua´, ovvero alle soluzioni digitali, comprese quelle dell´industria 4.0 (Internet of things), per ottimizzare il settore idrico. L’incontro, coordinato dal professor Francesco Fatone, è a cura del Comitato Scientifico di Ecomondo, in collaborazione con Utilitalia e trae spunto dall’azione di innovazione europea Intchach, che nell’ambito del progetto Horizon 2020 mira a rivoluzionare le modalità di monitoraggio e gestione della risorsa idrica. Case study in Italia per le soluzioni innovative di Intcatch è il bacino del Lago di Garda. Quest’anno Ecomondo ospiterà anche un nuovo spazio dedicato al dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


rischi climatici. Non mancheranno dunque, nel calendario convegnistico, gli approfondimenti sul tema, come l’appuntamento dal titolo “Da alluvioni e frane nuove opportunità per il Sistema Italia” (martedì 7 novembre) che si aprirà con una panoramica sulla diffusione del rischio in Italia, a cura di ISPRA. Di rilievo sarà il convegno organizzato insieme al Ministero dello Sviluppo Economico e Cluster Spring che approfondirà il tema della strategia dell´Italia sulla bioeconomia (“The bioeconomy in Italy: the nes strategy and cases of excellence”, mercoledì 8 novembre). A cura di ISPRA, CIC e European Compost Network la XIX Edizione della Conferenza Nazionale sul Compostaggio e Digestione Anaerobica del rifiuto organico (giovedì 9 novembre) con una panoramica sui dati di settore. Prosegue anche il confronto con le esperienze maturate nelle principali capitali e medie località europee nella gestione dei rifiuti urbani, Municipal waste management in urban areas: comparing international experiences in the perspective of circular economy, organizzato da Utilitalia, in programma mercoledì 8 novembre. All’applicazione dei concetti di economia circolare in ambito urbano sarà dedicato l’approfondimento dal titolo Circular & Smart Cities (9 novembre). E tanto altro ancora! Ecomondo www.ecomondo.com

Two hundred conferences, over a thousand speakers: once again this year Ecomondo - from 7th to 10th November 2017 at Rimini Expo Centre, under the banner of IEG (Italian Exhibition Group), along with Key Energy offers a wide program of conferences and workshops, aimed at presenting the main innovation connected with the adoption of the circular economy. The busy calendar of events is proposed by the Ecomondo Technical Scientific Committee, chaired by Professor Fabio Fava, in collaboration with associations, universities, research institutes, Italian and European institutions, and will cover issues connected with the entire green economy universe (waste, alternative raw materials, wastewater treatment, remediation, bioeconomy). On the first day, Tuesday 7th November, talk will be on the close connection between the environment and health, at a seminar organized in collaboration with the University of Brescia (CeTAmb Lab) and UNESCO, during which the focus will be on appropriate technologies for the management of wastewater and waste in the countries with limited resources. Following the success of the first edition, once again this year the Global Water Expo section will highlight the most innovative contents regarding the knowledge and applications of the water industry. The flagship event, scheduled for the morning of Wednesday 8th November, will be dedicated to ´Digital instruments in the water sector´, i.e. digital solutions, including those of industry 4.0 (the Internet of things), for optimizing the water sector solutions is the Lake Garda basin.


52

Il disco solare alimentato da microturbina ad aria ENEA presenta il primo disco solare al mondo in grado di produrre energia elettrica grazie all’integrazione con un’innovativa microturbina ad aria; la tecnologia è concepita per poter “catturare” 70 kW di potenza solare e convertirli virtualmente fino a 15 kW di potenza elettrica, sufficienti ad alimentare un condominio di 5 appartamenti. I principali componenti del sistema sono il concentratore solare, il ricevitore e la microturbina ad aria. Il concentratore solare è di tipo circolare, con superficie pa-

rabolica riflettente sul cui fuoco è posizionato il ricevitore a cavità composto di due “bicchieri” concentrici inseriti l’uno dentro l’altro, al cui interno circola aria. Il concentratore riflette la radiazione solare sulla finestra del ricevitore che l’assorbe al suo interno, mentre l’aria circolante si scalda fino ad una temperatura di circa 800/900°C. Un compressore preleva l’aria esterna, la comprime a circa 3 atmosfere e la invia al ricevitore. Qui grazie al calore solare il flusso d’aria si riscalda per poi passare

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


alla microturbina, dove si espande, mentre il calore residuo viene ceduto a un recuperatore prima che l’aria venga rilasciata nell’ambiente. L’espansione dell’aria nella turbina permetterà al generatore ad alta frequenza di raggiungere la velocità di rotazione di circa 150mila giri/ minuto, assicurando in questo modo una potenza elettrica in uscita compresa tra 3 e 15 kW. La novità di questo sistema composto dal disco solare e dalla microturbina è la facilità di gestione operativa e la modularità che ne consente l’utilizzo anche per piccoli centri commerciali e imprese, supermercati e scuole, sia connessi che distaccati dalla rete elettrica. Ha un diametro di 12 metri e una superficie di 88 metri quadri interamente ricoperta di specchi solari che concentra in una piccola area focale fino a 2mila volte la radiazione solare; rispetto al fotovoltaico “tradizionale” avrà il vantaggio di stoccare l’energia assorbita e trasformarla in elettricità on demand, anche di notte o in assenza di irraggiamento solare. “L’impianto progettato, assemblato e avviato dall’ENEA è il primo al mondo che abbina i più recenti progressi nella ricerca sulle tecnologie del solare a concentrazione alla innovativa microturbina ad aria, di derivazione automobilistica, più compatta e leggera rispetto

ai motori comunemente utilizzati in questo tipo di applicazioni”, sottolinea la ricercatrice ENEA Michela Lanchi del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili. Enea www.enea.it


54

La plastica non da imballaggio ha un futuro con il progetto Replace Belt Può la plastica diventare una risorsa proprio quando è alla fine del suo ciclo di vita? La risposta concreta giunge da un gruppo di aziende specializzate nel settore delle materie plastiche, che grazie al progetto RePlaCe – co-finanziato dal programma europeo LIFE+ - hanno realizzato un nastro trasportatore industriale le cui componenti strutturali sono in plastica riciclata anziché in metallo. Utilizzare plastica da riciclo per la produzione di nuovi articoli significa sfruttare al meglio gli impianti di riciclaggio dei rifiuti e soprattutto ridurre la massa di rifiuti destinati allo smaltimento. 800 mila tonnellate di materiali in pla-

stica dura finiscono ogni anno in Italia in discarica: non esiste la possibilità di riutilizzarli e quindi non sono state pensate raccolte ad hoc. E così bacinelle, giocattoli per i bimbi, arredi da giardino e moltissimi oggetti di uso quotidiano contribuiscono ad aumentare la quantità di rifiuto non riciclabile. Che questi materiali possano invece essere riutilizzati, con processi ambientalmente ed economicamente sostenibili lo ha dimostrato il programma europeo “RePlaCe BELT”, un progetto pilota che si propone proprio di individuare i possibili percorsi di riutilizzo e valorizzazione della plastica urbana o assimilata. Al programma hanno aderito in Italia tre aziende specializzate nella lavorazione delle materie plastiche e Etra, azienda multi utility gestore della raccolta di rifiuti. “Abbiamo avviato iniziative specifiche di raccolta di questi materiali – commenta il Presidente di Etra Andrea Levorato – coinvolgendo 13 Comuni, per oltre 130.000 abitanti. Gli utenti, in occasione della consegna dei nuovi contenitori per la raccolta differenziata, erano stati invitati a portare gli oggetti di plastica rigida rotti o inutilizzati, per contribuire al loro recupero. Più di 2.700 persone hanno conferito quasi 500 metri cubi di plastica dura, circa 18 tonnellate. Quindi, insieme agli altri partner, con il materiale plastico raccolto è stato realizzato un nastro trasportatore e alcune componenti strutturali, che solitamente vengono realizzati

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


in alluminio e materiali plastici vergini. Il manufatto, testato nel nostro impianto di Camposampiero, è risultato idoneo all’utilizzo in ogni settore, dall’industria tecnica a quella alimentare, grazie alle diverse possibili capacità di carico e alla sua efficienza alle sollecitazioni statiche e dinamiche. È la prova concreta che è possibile avviare una filiera di recupero e di riutilizzo sostenibile della plastica dura. Un tema di particolare rilievo nello scenario dove l’economia circolare rappresenta il contesto di riferimento”. Etra Spa info@etraspa.it www. etraspa.it

The project proposes to replace the entire conveyor belt, usually made of PVC, synthetic rubber or virgin plastic (light due conveyor belts) with a new modular conveyor belt entirely made of recycled plastics, thus demonstrating a tight tolerance application for recycled plastics. The innovation brought by the project it’s the complete substitution of virgin elements with recycled one. The project RePlaCe (LIFE 08 ENV/IT/000393) was co-financed in the 2008 Call for proposal of LIFE 2007-2013 European Programme. The partnership that cooperate in the project will be one again involve in the ongoing project Life Replace Belt. RePlaCe was intended to demonstrate that recycled plastic is an immediately available alternative to metals and other materials in many structural applications, characterized by a much-reduced environmental impact and substantial savings in economic terms. This use of recycled plastics is an important innovation that may lead to a substantial increase in the use of solid plastic waste, a decrease of their treatment in other forms (eg, storage, incineration, recycling for other applications) and a reduction of raw material used. Hard plastic collection represent currently only the 0,25% of the solid urban fraction collected in the catchment area of ETRA, with 50 tons being collected every year. Recent calculations reveal that 2’000 tons are disposed of in landfill, whit obvious environmental consequences and loss of precious recyclable material. The major fraction of polymers in bulky, hard plastics (toys, garden furniture, household components…) is represented by PP and PE.


56

Biocombustibili di seconda generazione per le auto del futuro La riduzione delle emissioni di CO2 dal settore dei trasporti è un obiettivo chiave delle politiche di sviluppo dell’Unione Europea. Una sempre maggiore diffusione di combustibili di origine biologica è una delle vie più promettenti per raggiungere questo obiettivo, soprattutto nel breve-medio termine grazie ad alcuni vantaggi rispetto a sistemi alternativi (quali ad esempio la mobilità elettrica o ad idrogeno). Infatti, l’utilizzo di biocombustibili consente di sfruttare l’infrastruttura esistente per il trasporto e lo stoccaggio del combustibile e non richiede modifiche, se non minime, alle autovetture già presenti sul mercato. Il progetto Horizon 2020 FLEDGED (FLExible Dimethyl ether production from biomass Gasification with sorption enhancED processes), coordinato dal Politecnico di Milano, intende sviluppare un nuovo processo per la produzione di dimetiletere (DME) da biomassa di seconda generazione (cioè biomassa legnosa, residui agricoli o rifiuti, quindi biomassa non in competizione con il mercato alimentare). Il DME, che ha pro-

prietà fisiche simili al GPL, è un combustibile molto promettente per il settore dei trasporti ed è oggetto di importanti sperimentazioni da parte di importanti co-

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


struttori nell’utilizzo finale su automobili e veicoli pesanti. Il DME può essere utilizzato nei motori diesel esistenti con minime modifiche, in modo efficiente e senza emissioni di particolato. Il progetto FLEDGED, iniziato a novembre 2016, riunisce un gruppo di lavoro internazionale a cui partecipano 3 università, 3 centri di ricerca e 4 aziende di 7 nazioni europee (Italia, Olanda, Spagna, Germania, Finlandia, Francia e Svizzera) coordinati dal Politecnico di Milano. “L’obiettivo di FLEDGED”, spiega il Coordinatore Matteo Romano, “è quello di dimostrare in laboratorio le due tecnologie chiave di questo innovativo processo di conversione della biomassa in DME, in modo da porre le basi per la successiva dimostrazione in un impianto pilota completo. Le tecnologie innovative oggetto della ricerca sono il processo di gassificazione (cioè la conversione della biomassa solida in un gas) e il processo di sintesi del DME dal gas prodotto. Entrambi consentono di ottenere un processo globalmente più semplice e compatto, più economico rispetto a quelli tradizionali, adatto sia ad impianti di grande taglia, sia ad impianti di media-piccola taglia”. Fledged info@fledged.eu www.fledged.eu

Flexible Dimethyl Ether (DME) production from biomass gasification with sorption-enhanced processes. Project goals and of the process from biomass to DME to the final use in transports. FLEDGED project addresses a gasification concept based on indirect gasification in a dual fluidized bed system using a CaO-rich bed material. Pre-treated biomass is gasified by steam and heat is supplied by hot solids from an air-blown combustor. The advantages of this technology are: • production of a N2-free syngas with no need of pure oxygen, which would require a high cost and energy consuming equipment. • in-situ CO2 removal by conversion of CaO bed material into CaCO3 to obtain tailored syngas composition. • Low-tar syngas production thanks to the catalytic properties of CaO towards tar cracking. • Flexibility in gasifying different types of biomass. • Flexibility in adjusting syngas H2/CO/CO2 content when hydrogen from renewable energy sources is available, supporting a Power-to-Liquid conversion. • Possibility of integrating Carbon Capture and Storage (bioCCS), by feeding the combustor with high purity oxygen. • A reduced syngas purification and conditioning section is then required.


58

La nuova pala gommata Hyundai HL975 Il potente modello HL975 è stato progettato in base agli elevatissimi standard Hyundai, tenendo inoltre conto del feedback degli operatori in tutto il mondo in termini di aspettative per le pale gommate di nuova generazione. Il risultato è una nuova macchina, molto robusta, estremamente potente e in grado di fornire prestazioni straordinarie. La nuova pala gommata HL975 ha un peso operativo di 26.500 kg e vanta un motore Stage IV Cummins QSG12 di nuova generazione con una potenza lorda massima di 250 kW a 2.100 giri al minuto (potenza netta di 247 kW). Il trattamento dell’aria ad alta efficienza e la combustione avanzata permettono al QSG12 garantire la semplicità di un turbocompressore wastegate senza dover ricorrere a un sistema di ricircolo dei gas

di scarico raffreddato. I livelli di emissione rispettano lo standard Stage IV, grazie all’uso congiunto di un filtro antiparticolato. Il vero valore del modello HL975 è la sua potenza, particolarmente evidente in ambienti di lavoro difficili. Grazie a una struttura con design estremamente resistente e a un sistema durevole, comprovati da rigorosi test in vari siti di lavoro, le pale gommate Hyundai sono in grado di garantire una produttività elevata anche in lavori particolarmente gravosi. La durata dei telai e dei collegamenti è 1,5 volte migliore rispetto alla precedente generazione della serie 9. Caratteristiche ambientali Oltre alla migliore efficienza del carburante, la nuova serie HL (che include i modelli HL955, HL960 e HL980) presenta

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


numerose altre caratteristiche ecocompatibili. L’arresto automatico del motore previene emissioni e consumo di carburante non necessari. La serie HL prevede lo spegnimento del motore al regime minimo. Gli operatori possono selezionare la modalità operativa e il tempo di inattività a seconda dell’ambiente di lavoro, per migliorare ulteriormente l’efficienza. La trasmissione opzionale a 5 velocità con frizione di blocco su questa macchina inoltre influisce sul consumo di carburante a seconda delle condizioni di lavoro. L’indicatore ECO permette di ridurre i costi di funzionamento mediante numerosi controlli dello stato operativo della macchina. Il livello dell’indicatore ECO cambia colore con il livello della coppia del motore e dell’efficienza del carburante. Inoltre, permette di tenere sotto controllo il consumo di carburante (sul monitor sono visualizzati tra l’altro il consumo medio e la quantità totale di carburante consumato). Quando l’operatore preme il pedale dell’acceleratore, il pedale ECO (dotazione standard) è in grado di distinguere tra funzionamento economico e potenziato e riconoscere il funzionamento economico che riduce il consumo di carburante. Hyundai Heavy Industries Europe www.hyundai.eu

The robust HL975 has been engineered to Hyundai’s high standards and designed following thorough research amongst operators world-wide asking what they expected of the next generation of wheel loaders. The result is a tough new machine with outstanding power and performance. The new HL975 has an operating weight of 26,500kg (58,420 Ib) and at the heart of the new machine is the very latest Stage IV Cummins QSG12 engine with a maximum gross power of 250kW at 2100rpm (net power 247kW). Higher efficiency air handling and advanced combustion enable the QSG12 to return to the simplicity of a wastegate turbocharger without the need for a cooled EGR. Combined with a DPF, Stage IV emission levels are reached. In addition to being more fuel-efficient – the new HL Series (which includes the HL955, the HL960 and the HL980) has many other environmentally friendly features. Automatic shutdown of engine prevents unnecessary fuel consumption and emissions. The HL Series turns off the engine when it enters into an ‘idling’ state. Operators can select operating mode and ‘idling’ time depending on work environments which improves its efficiency even further. The optional five Speed transmission with Lock-up Clutch on this machine also aids fuel consumption depending on the working conditions. The ECO Gauge feature enables consistent economic operation through frequent checks of the machine’s operating state. The ECO gauge level changes colour with the engine torque and fuel efficiency level.


60

La depurazione delle acque reflue con la fitodepurazione Idrobussetti è uno studio geologico ambientale il cui core business principale è il trattamento e la depurazione delle acque reflue. La specializzazione dell’azienda è la fitodepurazione. La fitodepurazione è uno scavo dimensionato in base agli abitanti equivalenti, impermeabilizzato con un telo armato in geomembrana, riempito di inerti e poi piantumato con delle piante di tipo acquatico, che assorbono gli inquinanti: le specie più adatte a questo tipo di trattamento sono quelle palustri. Gli impianti di fitodepurazione per funzionare necessitano di un adeguato pretrattamento che trattenga i solidi, i grassi ed i detergenti ed abbassi la funzione dei tensioattivi. Il degrassatore ha la funzione di trattenere i grassi della cucina ed i fosfati provenienti dai detergenti, le cosiddette acque grigie. La fossa Imhoff sedimenta e digerisce la parte

solida delle acque nere. Fossa Imhoff e Degrassatore costituiscono il trattamento primario, mentre la fitodepurazione rappresenta il secondario. Qual è il compito principale del trattamento secondario? Abbattere l’azoto tramite un processo di nitrificazione e denitrificazione. La missione di Idrobussetti è quella di consigliare il cliente nel trovare la migliore soluzione depurativa possibile unendo qualità ed economicità. Altri sistemi sono i filtri percolatori che si dividono in anaerobici ed aerobici. Il filtro percolatore anaerobico, un manufatto riempito di palline in polipropilene, lavora in condizioni di anaerobiosi e non necessita di corrente elettrica per farlo funzionare, sopporta la discontinuità di carico e non necessita di molto spazio. Il filtro percolatore aerobico, invece, lavora sfruttando un flusso verticale, sempre attraverso le palline in polipropilene, con la componente aerobica: risulta idoneo nelle situazioni collinari e montagnose. Gli impianti a fanghi attivi ed ossidazione totale lavorano con l’aiuto di una pompa soffiante che insuffla ossigeno

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


tramite un timer, per permettere una completa nitrificazione e denitrificazione: sono impianti che depurano in modo ottimale, ma necessitano sempre di un carico organico costante e di corrente elettrica con una gestione più complessa rispetto ad altre soluzioni. Lo studio progetta e dimensiona impianti per il trattamento delle acque di prima pioggia. Un’altra tecnologia che sta a cuore a Idrobussetti è il recupero delle acque piovane, che rappresenta un modo semplice ed ecologico per utilizzare le acque piovane ad uso irriguo e dei wc. In Italia si utilizza acqua potabile per gli sciacquoni dei bagni e per irrigare e, questo, rappresenta un inutile spreco, proprio perché l’acqua è un bene primario molto importante. La geologia è la passione dello studio, che è in grado di fare studi per la costruzione e la ristrutturazione delle abitazioni, in accordo con le norme tecniche costruttive, sia per la regimazione delle acque piovane in situazioni di criticità idrogeologiche (frane e dissesti). Lo studio collabora anche per gli aggiornamenti dei piani di protezione civile e dei PSC comunali. Lo studio non offre prodotti ma soluzioni adatte alle situazioni personali ed individuali dei clienti. Idrobussetti fabio.bussetti@idrobussetti.it www.idrobussetti.it

Idrobussetti is a geological environment company whose main core business is the treatment and purification of waste water. It specializes in phytoremediation: a technology that comes from ancient Egypt, from the Romans to the present day. It is an excavation dimensioned according to the inhabitants equivalents, waterproofed with a cloth reinforced geomembrane, filled with inert and then planted with aquatic plant type, which absorb the pollutants: the species most suitable for this type of treatment are those marsh. The ancient Romans were addressing the waters of the sewers to the marshes of Ostia just to purify. The mission of Idrobussetti is to advise the customer in finding the best possible solution purifying combining quality and affordability. Other systems are trickling filters that are divided into aerobic and anaerobic. The study does not offer products but solutions tailored to personal and individual customer.


62

Energia con Ingrid L’accumulo di energia sta diventando una questione cruciale per bilanciare e integrare grandi quote di energia rinnovabile intermittente e migliorare l’efficienza e l’affidabilità della rete elettrica. Lo stoccaggio di idrogeno rappresenta una strada percorribile per aumentare l’offerta di energia a emissioni zero grazie alla sua elevata densità e reversibilità. Il progetto europeo di ricerca INGRID ha l’obiettivo di dimostrare come e in quale misura le più recenti tecnologie ICT per il monitoraggio in tempo reale delle reti di distribuzione intelligenti, unitamente alle potenzialità connesse allo stoccaggio di idrogeno allo stato puro, consentiranno l’integrazione delle rinnovabili nel bilanciamento della domanda e dell’offerta di energia. A tal proposito è stato costruito a Troia (FG) un impianto pilota da 39MWh di IN-

GRID costituito da un elettrolizzatore da 1.2MW, un sistema di accumulo dell’idrogeno solido, una cella a combustibile e sistemi ICT di monitoraggio e controllo in tempo reale. Sfruttando l’energia solare ed eolica, l’idrogeno prodotto dall’elettrolizzatore in forma gassosa viene assorbito da dischi di magnesio, che formano composti stabili con l’idrogeno chiamati idruri di magnesio e consentono di conservarlo in forma solida. In questo modo, l’idrogeno può essere trasportato in maniera sicura e messo a disposizione di utilizzatori industriali, oppure può essere estratto dai dischi di magnesio e utilizzato come combustibile a zero emissioni per la mobilità elettrica. Inoltre, grazie alla cella a combustibile, l’idrogeno accumulato può essere nuovamente convertito in energia elettrica e re-immesso nella rete quando le condizioni di carico lo consentono. Le energie rinnovabili in Puglia, in Italia e nel mondo Nel 2014, le rinnovabili hanno coperto in Puglia circa la metà dei consumi elettrici regionali. Dieci anni prima erano quasi inesistenti, essendo la Puglia l’unica regione

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


italiana senza una produzione idroelettrica. Dal 2000 al 2014, infatti, a fronte del raddoppio italiano la produzione di rinnovabili in Puglia è aumentata di 29 volte. La Puglia è la prima regione per esportazioni di energia elettrica in Italia: circa la metà della propria produzione di energia è esportata (a fronte di una produzione di energia elettrica lorda pari a 38.102 GWh per il 2014, i consumi si attestano solo a 17.050 GWh). In altre parole: la Puglia è diventata una regione leader in Italia per produzione di energia elettrica da fotovoltaico ed eolico. Questa situazione costituisce un unicum a livello nazionale e ha un effetto importante sulle reti elettriche regionali. Nel 2015, a livello mondiale, la capacità installata da FER (fonti di energia rinnovabile) ha superato i 600 GW, 6 volte il valore previsto dalla IEA (International Energy Agency) nel 2000. Nel 2016, in Italia, il fotovoltaico copriva circa l’8% della domanda energetica nazionale. In Puglia, la capacità installata da fotovoltaico ha raggiunto 2.490 MW, 16 volte l’obiettivo previsto dal Piano Energetico Regionale (150 MW per il 2016). INGRID www.ingridproject.eu

Energy storage is becoming a crucial issue to balance and integrate larger shares of renewable energy and improve the grid reliability and efficiency. Hydrogen storage represents a viable option to increase the carbon-neutral energy supply due to its high energy density and reversibility. The INGRID R&D European project aims at demonstrateing how and to what exent the most advanced ITCs for real time monitoring of smart distribution networks and the storage of solid hydrogen solutions,will enable the integration of renewable sources in the balance of energy supply and demand. The project is developed by a consortium composed by eight partners from four countries (Italy, France, Belgium and Spain). Within the INGRID project, 39MWh demonstrator pilot plant of solid hydrogen storage has been built in Troia, near Foggia. The demonstrator consists of a 1.2MW water electrolyzer, a solid hydrogen storage system, a fuel cell and ICT systems for real time monitoring and control. Using solar and wind energy, hydrogen produced by electrolysis in gas form is absorbed by magnesium discs, which form stable compounds with hydrogen called magnesium hydride and enable it to be kept in solid form. Therefore, the hydrogen can be transported safely and made available to industrial users or be extracted from the magnesium discs and used as zero emission fuel to support electric mobility. Moreover, through the fuel cell, the hydrogen stored in magnesium discs can be also re-converted into electricity and re-directed into the grid when needed.


64

La generazione 10 SK300LC-10 coniuga potenza ed ecologia Il modello SK300LC-10 è progettato per garantire un livello di emissioni incredibilmente basse e maggiori prestazioni lavorative allo scopo di mantenere un’efficienza lavorativa senza precedenti. È il più recente escavatore convenzionale Kobelco conforme alle normative per le emissioni di gas di scarico Stage 4.

tonnellate, pertanto la potenza fornita di 186 kW assicura l’eccellenza del modello SK300LC-10 nella sua categoria. L’aspetto prestazionale è rafforzato dall’eccezionale forza di scavo della benna di 209 kN oltre che dai valori della forza di trazione alla barra e della coppia di rotazione fra i maggiori della sua categoria.

Robustezza e potenza sono sempre state in primo piano per l’innovazione di Kobelco e il nuovo SK300LC-10 ne è la testimonianza. La potenza espressa dalla macchina è fornita da un motore Hino turbocompresso da 7,68 litri. Questo motore è lo stesso che viene installato sull’escavatore di classe superiore da 35

L’efficienza nei consumi di carburante grazie alle migliorie è un aspetto importante in tutti i progetti Kobelco per risparmiare sui costi operativi. Le migliorie apportate ai sistemi di potenza hanno garantito un risparmio sui consumi di carburante in modalità Eco/S e consentito di ottimizzare l’efficienza dei consumi in modalità H. Al tempo stesso, le prestazioni del potente motore consentono al modello SK300LC-10 di fornire un volume di lavoro leader nella sua categoria. Come per tutti i motori della “Generation 10”, il modello SK300LC-10 vanta le ultime novità in termini di “tecnologia pulita” ed è caratterizzato da un tema: il globo, che utilizza lo schema dei colori aziendali, come segno distintivo della consapevolezza globale. I sistemi avanzati in dotazione sono: Il DOC (Diesel Oxidisation Catalyst) e la combinazione di SCR (Selective

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Catalyst Reduction) e DPF (Diesel Particulate Filter), che riducono il consumo di fluido DEF/AdBlue e rispettano le rigide normative sulle emissioni Tier IV L’elevata durabilità dei macchinari da costruzione Kobelco è amplificata dalle macchine Generation 10 e il nuovo SK300LC-10 non fa eccezione. Caratterizzato dalle più recenti innovazioni nel design del braccio di sollevamento e del braccio di scavo, con sezioni strutturali, punti di rinforzo e mozzi interamente riprogettati, supportato dai sistemi di filtrazione del carburante e dall’impianto idraulico più all’avanguardia di Kobelco, il modello SK300LC-10 rispetta facilmente le esigenze giornaliere e la durata in servizio richieste agli escavatori Kobelco a prescindere dall’ambiente di lavoro e dalle condizioni operative. Per ampliare l’area di lavoro del modello SK300LC-10 in modo da coprire anche i terreni particolarmente rocciosi sono disponibili, oltre ai pattini standard da 600 mm. a tripla costolatura, i pattini da 600 mm. a doppia costolatura. Kobelco Construction Machinery Europe B.V. www.kobelco-europe.com

Kobelco Construction Machinery Europe B.V. (KCME) announce the arrival of its latest “Generation 10” specialist earthmoving and construction excavator available from the growing European Kobelco dealer network. The SK300LC-10 is designed to provide exceptional low emissions and increased working performance to maintain unparalleled working efficiency, and is the latest Kobelco conventional excavator to comply with Stage 4 exhaust emissions regulations. Strength and power has always been at the forefront of Kobelco innovation and the new SK300LC-10 is testament to this. Providing the driving force behind the machine is a Hino turbo-charged 7.68-litre engine. This engine is the same unit that powers Kobelco machinery from the higher 35-ton operating class and, therefore, its powerful 186 kW output makes the SK300LC-10 a top performer in its class. Reinforcing the performance aspect is the superb bucket digging force of 209 kN as well as drawbar pull and swing torque figures that are among the highest in class. Fuel efficiency through refinement is an important aspect in all Kobelco designs in order to save operating costs. The refinement of trusted power-plants has led to a decrease in fuel consumption in Eco-mode/S-mode and maximising fuel efficiency in H-mode. At the same time, the powerful engine performance ensures the SK300LC-10 delivers class-leading work volume.


66

Rendere innocuo l’amianto

Una startup innovativa ha sviluppato un impianto mobile per rendere sicuri i rifiuti contenenti amianto. Microwaste è una startup a vocazione

sociale fondata nel Dicembre 2016 che sviluppa, produce e commercializza macchinari innovativi per il trattamento dei rifiuti. Nella sua prima fase di sviluppo, la società si co n ce nt ra per risolvere, su scala nazionale

e internazionale, il problema dei rifiuti contenenti amianto in modo ecologico. La startup converte i rifiuti contenenti amianto in un materiale sicuro mediante impianti mobili, basati su tecnologia a microonde. Il processo di inertizzazione consiste nel riscaldamento ad alte temperature dell’amianto (1000-1500 0C), che ne modifica completamente la sua struttura chimica e lo rende innocuo per l’uomo e l’ambiente. Tale trattamento permette di eliminare completamente la cancerogenicità dell’amianto stesso e si trasforma in un nuovo materiale, l’Atonit, che, aggiunto al cemento, crea un materiale da costruzione con proprietà simili al cemento pozzolanico. Tale tecnologia è strategica. Da un lato, il Parlamento europeo ha auspicato l’impiego di metodi alternativi alla discarica per la gestione dell’amianto; dall’altro, all’att u a l e r i t m o di rimozione, si prevedono almeno altri 80 anni

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


per ottenere la completa rimozione di questo pericoloso rifiuto dai luoghi di vita e di lavoro. Nella filiera attuale, l’amianto è smaltito in discarica dopo che dal cantiere viene portato ad uno dei 500 centri di stoccaggio amianto presenti in Italia. Con l’impianto mobile per l’inertizzazione dell’amianto, invece, l’amianto viene trattato direttamente nel Centro di stoccaggio. Fabio Desilvestri, CEO di Microwaste, ha dichiarato che “l’uso massiccio del dispositivo risolverà il problema dei rifiuti contenenti amianto su larga scala con minime minacce per l’ambiente - in confronto al metodo dello stoccaggio”. Microwaste Srl info@microwaste.eu www.microwaste.eu

From asbestos to an inert material. It’s an “Innovative Startup with a Social Vocation” established in 2016 and hosted at the Innovative Enterprise Incubator of the Polytechnic University of Turin. The technology for definitive asbestos treatment was developed under the Seventh Framework Programme (FP7) of the European Commission, with excellent results. Microwaste reactors convert asbestos into inert material by means of a movable treatment system; such treatment completely eliminates the carcinogenicity of asbestos itself, generating a secondary raw material. Inertisation process consists in heating asbestos at high temperatures (> 1000 ° C); asbestos fiber completely changes its chemical structure and is transformed into a new material, which has been proven to be not harmful to human health and the environment.


68

Molinari: robustezza e innovazione nella triturazione

Giovanni Gervasoni Molinari festeggia quest’anno il suo trentesimo anniversario. Fondata nel 1987 da Luigino Molinari e Faustino Fratus, comincia l’attività come officina meccanica per lavorazioni conto terzi, per poi dedicarsi alla progettazione e costruzione di macchine per il settore del recycling. Negli ultimi 5 anni tutti gli utili sono stati investiti nella ricerca e sviluppo di nuovi trituratori per completare la propria offerta. Dai granulatori e raffinatori tradizionali Molinari degli anni novanta, oggi sono disponibili anche trituratori primari e secondari per il trattamento dei rifiuti e degli pneumatici fuori uso. Uno dei punti di forza che da sempre contraddistingue il marchio Molinari è quello di fare granulatori e trituratori molto robusti, rispetto agli

standard presenti sul mercato. Una scelta forse azzardata, se pensiamo che la tendenza del momento è quella di contenere i costi di produzione, ma che si è rivelata essere una carta vincente per farsi notare tra tanti produttori già referenziati. L’altra peculiarità è la flessibilità nell’apportare modifiche alle macchine per meglio adattarsi alle richieste progettuali dei clienti, in quanto ogni impianto e soprattutto ogni materiale da triturare è diverso dagli altri. L’ultima novità di Molinari è il trituratore monoalbero con spintore della serie TPm. Tutti i trituratori primari TP sono dotati di lame trapezoidali di grosso spessore, velocità variabile e griglia di vagliatura installata direttamente sul trituratore. La motorizzazione può essere sia idraulica che elettrica. La distanza tra lame fisse e lame rotanti può essere regolata in funzione delle esigenze produttive. Grazie a questa ultima

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


caratteristica, questi trituratori stanno avendo successo per la triturazione degli pneumatici fuori uso in quanto riescono a garantire un ottimo rapporto tra la qualità del triturato, i costi di produzione e la capacità produttiva. A completare la gamma delle macchine per il riciclo degli pneumatici, nel 2014 è stato introdotto il granulatore Helyos. Grazie ai suoi dischi con piani di taglio contrapposti, riesce a separare l’acciaio dalla gomma senza generare troppo calore. Questo significa che l’energia viene usata per tagliare e non per fare attrito con conseguente surriscaldamento del materiale da trattare. L’Azienda si trova in Valle Brembana, in provincia di Bergamo, a pochi chilometri da San Pellegrino Terme. L’ufficio tecnico, la produzione, il montaggio e i collaudi vengono effettuati internamente in un’area coperta di circa 10.000 metri quadrati. È disponibile una Sala Test dove effettuare delle prove di macinazione e granulazione con il materiale dei clienti. Molinari Srl Tel +39 0345 317801 info@molinari-recycling.com www.molinari-recycling.com

Molinari manufactures shredders for waste, end-life tyres, plastic, rubber, wood, copper. The entire production process of the Molinari machines is done internally in the factory of Lenna, in the province of Bergamo. The company in-house Technical Office plans and designs complete shredding systems. Its mechanical workshop is equipped with a large fleet of CNC machine tools to offer completely Made in Italy processes. Every step that leads to the installation of a machine Molinari, from design to setting, is followed directly for the achievement of high quality standards and for the satisfaction of shredding requirements – even special – expressed by the customer. The first Molinari Granulator Mill was manufactured in 1995. The machine was new in the grinding field and led to major achievements in the plastic, RDF, wood and tyres grinding sector. In 2012 two new machines are designed and manufactured: a shredder for tyres (Helyos) and a crushing mill for biomass (Tynos), both designed to strive for environmental sustainability and energy saving. In 2015 the TP series of the primary shredders completes the offer for the recycling industry. Their trapezoidal blades and the speed of rotation guarantee an optimal performance in terms of energy consumption, production and maintenance. The structure of the machine is made by very thick plates, in order to guarantee long lasting, robustness and reliability. A presser guarantees the grinding of material with big dimensions, avoiding the clogging phenomenon. The motorization varies in function of the types of materials that have to be ground. A screen is installed under the rotor. Differently from the other shredders on the market, thanks to this screen you can get a final homogenous ground product according to the dimensions of the screen chosen.


70

Montagna 2000 investe sulla ricerca e le nuove tecnologie Investire insieme su ricerca e sviluppo per creare competenze di alto livello nella gestione del Sistema Idrico Integrato: il Patto per l’Acqua Pubblica Parma (PAPP), firmato a inizio estate da EmiliAmbiente e Montagna 2000, si riempie di contenuti. Le società unite dal contratto di rete di impresa – entrambe partecipate al 100% da enti pubblici – hanno infatti avviato una collaborazione con due differenti realtà che rappresentano altrettante eccellenze del mondo della ricerca universitaria e dell’innovazione: si tratta del BEELab, il Laboratorio sulle Bio-energie del dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e DNAPhone, start-up creata da tre ricercatori dell’Università di Parma e attiva dal 2014 nel campo della biosensoristica. Nel dettaglio, il contratto di ricerca firmato da EmiliAmbiente e Montagna 2000 con BEELab – nato nel 2013 dalle competenze del gruppo di Fisica Tecnica nel settore delle energie rinnovabili e delle misure termo-fluidodinamiche – riguarda il riutilizzo energetico dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione attraverso la tecnica della crescita algale: l’obiettivo finale è ridurre al massimo l’impatto ambientale e i costi di gestione dei fanghi, e/o valutare l’eventuale produzione di alghe ricche per la produ-

zione di olio utilizzando come substrato proprio i fanghi di depurazione. Dopo un primo step di indagine condotto su fanghi dei depuratori di Montagna 2000 Spa, che ha avuto risultati incoraggianti sia in termini energetici ma anche e soprattutto sul tema della crescita algale, si è deciso di condividere il secondo step nel quale il BEELab procederà alla progettazione e alla realizzazione di un prototipo di foto-bio reattore del volume di 100 litri, funzionante in continuo e alimentato da fanghi di depurazione. Sulle alghe prodotte da questo impianto – di cui si valuterà la possibile industrializzazione - verrà testata la possibilità di produrre olio vegetale da sfruttare a fini energetici e sostanza solida utilizzabile per la produzione di biogas. Lo sviluppo congiunto di questo secondo step consentirà di sfruttare le reciproche competenze aziendali e di valutare sotto una prospettiva più ampia gli eventuali investimenti che si andranno ad ipotizzare. Il secondo progetto risponde invece all’esigenza di ottimizzare le procedure di autocontrollo che i gestori devono per legge compiere sistematicamente sulla qualità dell’acqua immessa rete. La collaborazione del PAPP con DNAphone riguarda l’utilizzo a questo scopo di un dispositivo ottico prodotto dalla start-up, integrato con lo smartphone o tablet,

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


che consente di effettuare analisi chimiche su campioni liquidi in modo semplice, rapido ed economico, acquisendo e rendendo disponibili i dati in tempo reale. L’utilizzo sul campo di uno strumento semplice concettualmente ma tecnologicamente avanzato permetterebbe di standardizzare la procedura di analisi con ripetibilità del risultato garantita, geo referenziare il dato acquisito ed associarla a riferimenti temporali certi nonchÊ inserire una diagnostica manutentiva semplice ma efficace. Il sistema trasmetterà poi i dati al sistema di tele controllo per garantire un registro elettronico delle analisi ed un rapido feedback nel caso di deviazioni dallo standard.

Montagna 2000 Spa www.montagna2000.com

Montagna 2000 is the company that manages the integrated water service to a large area that includes the valleys of the Taro and Ceno in the Province of Parma. The area is rich in water resources, energy and agro forestry employable for the development of electrical and heat energy.


72

Il primo autocarro elettrico a lunga percorrenza L’elettrificazione si sta sviluppando meglio del previsto. Entro il 2021, Nikola Motor Company lancerà sul mercato il Nikola One e Two, una gamma di autocarri con motore elettrico/idrogeno classe 8 in grado di garantire più di 1.000 CV e 2.712 Nm di coppia, circa il doppio della potenza di qualsiasi semirimorchio in circolazione, il tutto a “zero emissioni locali”. Il fiore all’occhiello della gamma di autocarri Nikola è un nuovo sistema di propulsione per veicoli commerciali realizzato grazie alla partnership fra Nikola e Bosch. Le due società hanno riprogettato radicalmente il sistema di propulsione. Grazie all’eAxle Bosch, Nikola è riuscita a procedere su un percorso ben definito per il lancio sul mercato del proprio autocarro elettrico. “Bosch è un incubatore di soluzioni per elettromobilità, sia che si tratti di OEM

affermati o di start-up, Bosch sta imprimendo una forte accelerazione allo sviluppo permettendo di ridurre i tempi di introduzione sul mercato” ha dichiarato Markus Heyn, membro del Board of Management di Bosch GmbH responsabile della Commercial Vehicle Organization. “Stiamo perseguendo con grande determinazione il nostro obiettivo di introdurre nel mercato il semirimorchio più innovativo mai costruito prima”, ha dichiarato Trevor Milton fondatore e CEO di Nikola. “Il sistema di propulsione richiede un partner innovativo e flessibile in grado di adattarsi rapidamente al ritmo del nostro team. Bosch ci ha messi in condizione di presentarci sul mercato in tempi rapidi con soluzioni hardware e software innovative”. Il sistema eAxle sviluppato da Bosch è una piattaforma modulare e scalabile con motore, elettronica di potenza e cambio riuniti in un’unità compatta. Questo lo rende adatto a tutti i tipi di veicolo, dalle auto compatte agli autocarri leggeri. Nikola e Bosch utilizzeranno l’eAxle per commercializzare il pri-

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


mo autocarro a lunga percorrenza elettrico. eAxle si avvale della comprovata competenza tecnologica di Bosch nella progettazione e realizzazione dei componenti per elettrificare i veicoli. Grazie alla visione innovativa di Nikola e all’esperienza nell’integrazione di Bosch, questi nuovi veicoli sono destinati a raggiungere obiettivi senza precedenti per quanto riguarda il tema dell’elettromobilità. Il sistema di trazione eAxle sarà abbinato ad un sistema a fuel cell personalizzato, anche questo frutto della collaborazione fra i due partner tecnologici. Anche i comandi del veicolo saranno sviluppati congiuntamente in base alle migliori soluzioni software e hardware. Il sistema di propulsione a zero emissioni locali di Nikola è ideato per realizzare prestazioni eccellenti con un costo di gestione concorrenziale rispetto ai sistemi di propulsione tradizionali. “Una tecnologia rivoluzionaria per la mobilità presuppone obiettivi visionari, rapidità di immissione sul mercato e un’organizzazione strutturata per garantire un successo a lungo termine,” ha dichiarato Heyn. “Insieme a Nikola ci stiamo impegnando al massimo per raggiungere nuovi livelli di sviluppo tecnologico e penetrazione nel mercato.” Nikola Motor www.nikolamotor.com

Electrification is becoming bigger than you imagined. By 2021, Nikola Motor Company will bring to market the Nikola One and Two, a class 8 hydrogen-electric truck lineup that will deliver more than 1,000 horsepower and 2,000 ft. lbs. of torque – nearly double the horsepower of any semitruck on the road – all with “zero local emissions,” as previously announced by Nikola. At the heart of the Nikola truck lineup is a new commercial vehicle powertrain achieved thanks to a development partnership between Nikola and Bosch. The organizations re-imagined the powertrain from the ground up. Bosch’s eAxle expertise has enabled Nikola to move quickly on an aggressive path to bring its electric truck to market. The eAxle developed by Bosch is a scalable, modular platform with the motor, power electronics, and transmission in one compact unit. This makes it suitable for vehicles of all kinds, from small passenger cars to light trucks. Nikola and Bosch will use this know-how to commercialize the world’s first true dual-motor commercial-vehicle eAxle for a long-haul truck. The eAxle will use proven commercial vehicle electric machine technology and SMG (separate motor generator) motors from Bosch. The technology vision of Nikola and integration expertise from Bosch will enable the Nikola trucks to realize unprecedented targets for e-machine efficiency. The eAxles will be paired with a custom-designed fuel cell system – also being developed jointly between Nikola and Bosch – designed to deliver benchmark vehicle range. The overall vehicle controls will also be jointly developed based upon Bosch’s vehicle control software and hardware.


74

RemTech Expo 2018 6.000 visitatori qualificati dai 5 continenti (Europa, America, Asia, Africa, Australia); 300 espositori specializzati da Italia, Europa e Mondo; delegazioni Turche, Romene, Brasiliane, Cinesi e Indiane; Amministrazioni pubbliche, General contractor e Stazioni appaltanti, in rappresentanza della quasi totalità delle nazioni Europee; 400 tra i massimi esperti mondiali di tutela del territorio; oltre 100 sessioni congressuali di alto profilo, tecnico, tecnologico e scientifico, sono questi i numeri dell’edizione 2017 di RemTech Expo. “Il bilancio di questa undicesima edizione di RemTech Expo – sottolineano con soddisfazione Silvia Paparella, pm di RemTech Expo, e Filippo Parisini, Presidente di Ferrara Fiere Congressi, “è il migliore di sempre e consolida la centralità di Ferrara nel palinsesto internazionale sui segmenti ambientali. Manifestazione di grande eleganza e profonda crescita che ha registrato un +30% rispetto all’edizione precedente”. RemTech Expo è l’unico evento internazionale permanente specializzato sulle bonifiche dei siti contaminati, rischi

ambientali e naturali, manutenzione e riqualificazione del territorio. Si compone di otto segmenti: RemTech e RemTech Europe sulle bonifiche dei siti inquinati, Coast per la tutela della costa, porti e sedimenti, Esonda in materia di dissesto idrogeologico e frane, con Focus sui temi del Climate e Climate Change, Sismo sulla mitigazione del rischio sismico, Inertia per la sostenibilità delle opere e il riutilizzo dei materiali, RigeneraCity in tema di rigenerazione urbana e il social housing, ChemTech, sulla riconversione e chimica circolare e Focus su rischio e decommissioning nucleare. Tra i Partner istituzionali, la Commissione Europea, il JRC-EC, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Camera dei Deputati, il Ministero dell’Ambiente e la Regione EmiliaRomagna. Si rivolge a una Community qualificata e ampia, composta da società private, enti pubblici, università, centri di ricerca, associazioni, professionisti. Si caratterizza per un’area espositiva specializzata, sessioni congressuali tecnico-tecnologicoscientifiche di elevato livello, tavoli di confronto, corsi di formazione per operatori, autorità e decision maker. Il Programma verte ogni anno su: evoluzione normativa, caratterizzazione, analisi dei rischi, tecnologie, ricerca, innovazione, monitoraggio, controlli, territorio, industria, sostenibilità. Prevede, inoltre, gli Stati Generali delle Bonifiche, la Conferenza Nazionale dell’Industria e dell’Ambiente, la RemTech Europe International Conference, la Conferen-

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


za Nazionale dei Porti, la Conferenza Nazionale e Internazionale sul Rischio idrogeologico e sui Fiumi, il Green Public Procurement National Meeting, il Congresso Nazionale sulla conoscenza e il rischio sismico. Delegazioni straniere, composte da buyer e interlocutori chiave, partecipano proattivamente mediante incontri bilaterali, workshop, tavole rotonde, allo scopo di avviare rapporti di business con le imprese di RemTech Expo. Tra i Paesi target extra Europei, Cina (piattaforma tecnologica 3iPET), India (TECO project), Sudafrica, Brasile. Appuntamento a RemTech Expo 2018 dal 19-21 Settembre 2018. Ferrara Fiere Congressi Tel.+39 0532 909495 www.remtechexpo.com

RemTech Expo (September 19-21, 2018) is the only permanent international event dedicated to reclamation of contaminated sites, environmental and natural hazards, maintenance and upgrading of the territory. Segments: RemTech and RemTech Europe on the reclamation of polluted sites, Coast for Coast Guard, Ports and Sediments, Esonda on hydrogeological and landslides, Sismo on mitigation of seismic risk, Inertia for the sustainability of works and re-use of materials, RigeneraCity on urban regeneration and social housing, ChemTech on reconversion and circular chemistry. Institutional Partners: European Commission, JRC-EC, Presidency of the Council of Ministers, House of Representatives, Ministry of the Environment, Emilia-Romagna Region. Appointments: regulatory evolution, characterization, risk analysis, technology, research, innovation, monitoring, control, territory, industry, sustainability. It also envisions the General States of Reclamations, the National Conference on Industry and Environment, the RemTech Europe International Conference, the National Port Conference, the National and International Conference on Hydrogeological Risk and Rivers, the Green Public Procurement National Meeting, the National Congress on Knowledge and Seismic Risk. Foreign Delegations: China (3iPET Technology Platform), India (TECO project), South Africa, Brazil.


76

Le demolizioni nel DNA Rino Sani fondò nel 1954 in provincia di Parma un’azienda dedicata agli scavi e al movimento terra. Poco alla volta allargò la propia attività con l’acquisto di nuovi macchinari sempre più specifici per l’edilizia. Oggi l’azienda Sani Rino si occupa della produzione di calcestruzzo, scavi, demolizioni e recupero di rifiuti edili. L’azienda Sani Rino dispone di un parco mezzi all’avanguardia, che permette di far fronte alle esigenze dei clienti in modo efficiente. Nel 1976 inizia la produzione di calcestruzzo preconfezionato e l’azienda

allarga i propri orizzonti occupandosi di opere stradali e di urbanizzazione. Dal 1994 compie anche demolizioni industriali e civili con attrezzature e mezzi all’avanguardia. Oggi l’azienda è guidata dai figli Alfredo, Franca ed Enrico che la portano avanti con lo stesso impegno e passione che fu del padre Rino. Negli ultimi anni, l’azienda si è distinta sul territorio per gli importanti cantieri di demolizione svolti che hanno contribuito al rinnovamento urbanistico di aree dismesse o degradate. Le attività di demolizione sono svolte secondo le mo-

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


derne tecniche di demolizione selettiva che permettono di recuperare tutti i materiali presenti nel cantiere avviandoli a nuova vita. Contribuire a ridurre la quantità dei rifiuti indifferenziati è una costante di questa azienda storica della Provincia di Parma. Sani Rino inoltre concorre allo sviluppo di una economia circolare nel territorio, permettendo il recupero di tutti i rifiuti da costruzione e demolizione prodotti nei cantieri di competenza. L’azienda, inoltre, è in possesso di un centro di riciclaggio inerti di proprietà e di un impianto per la produzione del calcestruzzo. L’azienda ha celebrato oltre sessanta anni di attività: anni colmi di ricordi, di cambiamenti, di passione per il proprio lavoro e di competenza. Sani Rino Srl Tel +39 0521 831189 info@sanirino.it www.sanirino.it

The company Sani Rino was created in 1954 in Felino, in the province of Parma, by Mr Rino Sani. Earthmoving was the initial activity to which, little by little, he joined by others through the purchase of new machinery more and more specific construction. In 1976 the production of ready-mixed concrete and the company broadens its horizons dealing with road works and urbanization. Since 1994 also makes industrial demolitions and civilian equipment with cutting-edge media. Today the company is led by the children Alfredo, Franca and Enrico who carry on the family business with the same commitment and passion that was his father Rino. The company has celebrated over fifty years of activity: year full of memories, of changes, of passion for their work and expertise. In recent years, the company has distinguished itself for major scrap yards that contributed to the redevelopment of brownfield sites or degraded. The demolition activities are carried out in accordance with modern techniques that allow selective demolition to recover all the materials at this site starting them to new life.


78

SENNEBOGEN 817 E: Il caricatore compatto per l’industria dei rifiuti

Specificatamente creato per le esigenze del settore del riciclaggio e dei rifiuti, SENNEBOGEN presenta il suo caricatore più piccolo e compatto: la serie 817 E. Specifico per la movimentazione dei rifiuti, ha un design particolarmente compatto ed agile che lo rende ideale per l’utilizzo in ambienti interni. Il nuovo SENNEBOGEN 817 è un caricatore di materiali che riempie, ordina, sposta. La sua semplicità di utilizzo e l’estrema compattezza lo rendono ideale per l’utilizzo nel riciclaggio dei rifiuti. Le dimensioni ridotte lo rendono agile e preciso nei movimenti mantenendo la robustezza in uso continuo. Dispone di un insieme di funzionalità e di apparecchiature disponibili standard,

come i ventilatori a temperatura controllata, l’eccellente isolamento acustico inoltre l’affidabile sistema idraulico del nuovo 817 consente di lavorare estremamente bene anche in condizioni difficili come la presenza di polvere, di alte temperature e di carico continuo. Con un peso di esercizio di circa 17 tonnellate, la nuova classe di macchine è stata appositamente creata come la più piccola tra le macchine di movimentazione materiali di SENNEBOGEN esistenti. Con una altezza di 8 m o 9 m, le varianti di attrezzatura sono adattate alle esigenze dell’industria dei rifiuti. Durante lo sviluppo della nuova macchina, gli ingegneri si sono concentrati in modo particolare sul fatto che l’attrezzatura possa essere spostata in modo rapido e preciso. L’817 E consentirà all’operatore di ordinare più facilmente e rapidamente materie prime secondarie, separare materiali riutilizzabili e lavorare in modo efficiente ed economico nelle attività di manutenzione delle piante. A tale scopo la macchina può essere dotata di una pinza di riaggancio o di un multishell. Questo caricatore compatto è an-

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


che ideale per applicazioni quali il carico di camion e il funzionamento in ambienti con soffitti non molto alti. Dimensioni compatte e nuovo Multicab regolabile in altezza: la macchina è larga solo 2,54 m, lunghezza totale 4,61 m e altezza di 3,20 m. La cabina come standard è regolabile in altezza e può portare l’operatore ad una visuale di 4,50 m, garantendo una visibilità ideale dell’area di lavoro in ogni momento. Con il suo parabrezza tutto in vetro di sicurezza e la grande finestra sul tetto, il nuovo Multicab garantisce il massimo comfort dell’operatore e le migliori condizioni di visibilità. Il sedile comfort è montato in modo flessibile e il sistema di condizionamento può essere regolato individualmente per creare un piacevole ambiente di lavoro. Il nuovo SENNEBOGEN 817 della serie E è alimentato da un motore diesel da 92 kW conforme alle norme di emissione di Tier 3a o 4. Grazie al sistema di controllo SEN-

CON intuitivo e ai joystick ridisegnati, la macchina può essere utilizzata in modo preciso e adattata perfettamente alle esigenze dell’operatore e della situazione lavorativa. Sennebogen è commercializzata in Italia da Cesaro Mac Import Srl. SENNEBOGEN 817 E sarà esposto in anteprima in Italia alla fiera Ecomondo di Rimini presso lo stand Cesaro Mac Import. Cesaro Mac Import Srl Tel +39 0421 231101 cesaro@cesaromacimport.com www.cesaromacimport.com


80

TOMRA Sorting Recycling lancia AUTOSORT LASER TOMRA Sorting Recycling ha annunciato il lancio di una selezionatrice a sensori basata sulla tecnologia laser. AUTOSORT LASER consente la separazione di vetro, pietre, metalli e plastica dai rifiuti urbani e industriali. Le sue funzionalità permettono di recuperare il materiale per frazionarlo ulteriormente, riducendo il peso totale dei rifiuti conferiti in discarica e i relativi costi. Non è tutto: AUTOSORT LASER contribuisce anche a creare nuovi flussi di ricavi recuperando altri prodotti rivendibili. La tecnologia di selezione laser è basata sulla serie più venduta di TOMRA, la versatile AUTOSORT a vicino infrarosso (NIR), uno dei prodotti di maggior successo nel settore, con oltre 4.000 unità installate nel mondo. AUTOSORT LASER di TOMRA offre una potente combinazione di sensori capaci di individuare simultaneamente diverse caratteristiche dei materiali in un solo punto, per selezionare frazioni in modo più efficiente. A differenza dei concorrenti, AUTOSORT LASER eccelle nella separazione di vetro sottile, spesso

o opaco dagli RSU (Rifiuti Solidi Urbani). REMONDIS GmbH, in Renania (Germania), è il primo impianto ad avere installato l’unità AUTOSORT LASER. Harry Amann, Responsabile di stabilimento, ha così commentato: ”Siamo orgogliosi di essere stati i primi ad avere installato AUTOSORT LASER nel nostro centro di Erftstadt. Il lavoro ne è risultato molto semplificato, i risparmi sono considerevoli e il prodotto in uscita è di qualità molto elevata. Naturalmente, ci aspettiamo di recuperare l’investimento effettuato in tempi molto rapidi.” AUTOSORT LASER ha un sistema di fondo indipendente che assicura stabilità di selezione e rende possibile separare il vetro sottile, spesso o opaco dai polimeri trasparenti che vengono utilizzati sempre di più in oggetti come siringhe, accendini, biberon e contenitori cosmetici. AUTOSORT dispone, di serie, delle tecnologie brevettate F LY I N G BEAM e FOURLINE per una velocità elevata e una grande precisione. Grazie a una semplice

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


interfaccia utente, gli operatori possono facilmente selezionare da una varietà di programmi di classificazione sullo schermo touch, mentre la funzionalità di calibrazione continua consente di monitorare e ottimizzare i risultati dei processi in tempo reale. Inoltre, AUTOSORT LASER può essere facilmente integrata negli impianti grazie al suo design compatto e ingombro ridotto. La nuova selezionatrice di TOMRA ha una progettazione meccanica esclusiva, che rispetta i più elevati standard di sicurezza e semplifica la manutenzione. Il gruppo TOMRA utilizza la tecnologia laser nella sua gamma di sistemi per la selezione alimentare dal 1997. Questa tecnologia di classificazione di TOMRA, metodo di identificazione universalmente riconosciuto, è stata ora adattata e ulteriormente sviluppata in base alle necessità specifiche del settore del riciclaggio. Peter Mentenich, Senior Product Manager di TOMRA Sorting Recycling ha così commentato: “Sono lieto di vedere il successo delle prime installazioni e il nuovo AUTOSORT LASER nel nostro portafoglio prodotti. Assicura maggiore redditività ai nostri clienti e contribuisce a ridurre notevolmente il materiale che finisce nelle discariche. Un altro buon esempio del fatto che sostenibilità e attività commerciali non si escludono reciprocamente. Entrambe possono coesistere grazie alle innovazioni nella gestione dei rifiuti e nella tecnologia di riciclaggio.” TOMRA Sorting Recycling Tel +39 0521 681082 www.tomra.com/recycling

TOMRA Sorting Recycling is proud to announce the launch of a sensor-based sorting machine based on laser technology. AUTOSORT LASER enables the separation of glass, ceramics, stones, metals and plastics from household and commercial waste. Its capabilities allow material recovery facilities (MRFs) to further fractionalize waste and reduce overall weight for landfill, thereby significantly reducing landfill costs. Moreover, AUTOSORT LASER helps create additional revenue streams through the recovery of salable products. The laser sorting technology is based on TOMRA’s bestselling near-infrared (NIR) and ultra-flexible AUTOSORT series, which has been an industry favorite with more than 4,000 installed units. TOMRA’s AUTOSORT LASER offers a powerful sensor combination capable of detecting more material properties at the same point simultaneously, and therefore sorts material fractions more efficiently. Unlike competing technology, AUTOSORT LASER excels at separating thin, thick or opaque glass from Municipal Solid Waste (MSW). AUTOSORT LASER has an independent background system ensuring sorting stability and makes it possible to separate thin, thick or opaque glass from transparent polymers, which are everincreasingly used today in items such as injections, lighters, baby or cosmetic bottles. As a series standard, the AUTOSORT series it features a patented FLYING BEAM and FOURLINE technology for high speed and precision. With TOMRA’s common user interface, operators can easily select from a variety of sorting programs on its touchscreen display, while its continuous calibration feature allows monitoring and optimization in real-time.


82

Trevi Benne: nessun limite alle applicazioni Trevi Benne, che ha da poco celebrato l’anniversario dei suoi 25 anni di fondazione, è senza dubbio un’azienda leader nella produzione di attrezzature da demolizione, riciclaggio, movimento terra e industria forestale. Opera in oltre 45 paesi con una rete di concessionari professionale realizzando prodotti su misura con prestazioni di indiscusso valore e durata nel tempo. La filosofia dell’azienda abbraccia quattro principi fondamentali, validi per ogni reparto produttivo, commerciale e amministrativo e per ogni situazione lavorativa quotidiana: Ricerca, Sviluppo, Qualità e Servizio. Sensibile alle tematiche della salvaguardia e della valorizzazione ambientale Trevi Benne offre al proprio cliente benne e pinze per la selezione, il carico e lo smi-

stamento di materiali di differente natura riutilizzabili successivamente in differenti applicazioni. Vediamo nello specifico due prodotti dell’azienda vicentina: La pinza selezionatrice Serie PMG ideale per la demolizione di strutture e fabbricati di media consistenza, per la selezione mirata e il carico dei materiali di risulta in cantiere e in discarica. È indicata per una specifica separazione e movimentazione dell’inerte nei centri di riciclaggio, nella riqualificazione ambientale e nello spostamento e posa di massi di grosse dimensioni. La Benna Vagliatrice Serie BVR è un’attrezzatura estremamente versatile e compatta, concepita per operazioni di selezione e vagliatura. Trova impiego Pinza demolitrice/selezionatrice Serie PMG Demolition and sorting grapple PMG Series

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Benna Vagliatrice Serie BVR - Screening Bucket BVR Series

nel settore del riciclaggio, nel recupero in ristrutturazioni edilizie, nella bonifica di aree industriali e nella riqualificazione ambientale. La possibilità di sostituire il kit perimetrale permette la separazione del materiale trattato nella pezzatura e nelle dimensioni richieste. Molteplici sono i campi di applicazione: - selezione dei ciottoli e costruzione di gabbie di contenimento lungo i corsi d’acqua - selezione dei materiali di risulta dopo una demolizione - bonifica di terreni sassosi - asportazione dei sassi lungo le spiagge - separazione di rifiuti organici in discarica - copertura delle tubature in opere di canalizzazione. Trevi Benne Spa Tel +39 0444 760773 info@trevibenne.it www.trevibenne.it

Trevi Benne, who just celebrated the anniversary of his 25th Anniversary, is certainly a leading m a n u f a c t u re r company of demolition, recycling, earthmoving and forestry industry equipment. It operates in 45 countries with a network of professional dealers who provide customized products with performance of undisputed value and durability. Sensitive to issues of environmental protection and valorization, Trevi Benne offers to its customers buckets and grapples for selection, loading and sorting of different types of materials reusable in different future applications. The selector grapple PMG Series is ideal for the demolition of structures and buildings of medium consistency, for the targeted selection and loading of resulting materials in the yard and in the landfill. It is also indicated for a specific separation and handling of aggregate at recycling centers, in the environmental regeneration and in the moving and pose of stones of large dimensions. The Screening Bucket BVR Series is an extremely versatile and compact attachment, designed for sorting and screening. It is used in the recycling industry, the recovery of material in building renovations, the reclamation of industrial areas and environmental regeneration. The possibility of replacing the perimeter kit allows the separation of the treated material in the required particle size and dimensions.


84

La nuova Untha QR, triturazione efficace di materiali riciclabili! La serie QR rappresenta una nuova generazione di trituratori mono rotore, molto affidabili ed estremamente versatili. L’obiettivo è la semplice triturazione di materiali riciclabili. La serie QR dà la sicurezza di non dover mai affrontare tempi imprevisti di inattività e che la macchina svolga effettivamente ciò per cui è stata costruita: triturare in modo affidabile. La macchina è stata sviluppata e realizzata in collaborazione con partner dell’industria e del lavoro, nell’ambito di un progetto durato due anni. Tutto questo ha portato alla costruzione di una nuova classe di trituratori mono rotore che esaudiscono qualsiasi esigenza di lavorazione. Oltre al solido sistema di taglio universale, al telaio indistruttibile e allo spintore che non richiede alcuna manutenzione, rientrano tra i punti tecnici salienti di questo prodotto anche il sistema di propulsione resistente a carichi molto pesanti e l’accoppiamento di sicurezza. A differenza delle macchine tradizionali, la serie QR non presenta alcuna sporgenza in quanto l’ingranaggio planetario è integrato nel rotore. Tutto questo riduce sensibilmente il rischio di riparazioni pesanti. Un’ulteriore particolarità tecnica è rappresentata dallo sportello multifunzione. Esso consente l’accesso semplice e rapido al gruppo di taglio e garantisce uno svuotamento efficiente della tramoggia, oltre alla possibilità di rimuovere velocemente materiale intriturabile.

Inoltre la pulizia dello spintore può essere effettuata da una posizione sicura ed ergonomica. Il semplice utilizzo tramite un display touchscreen ad alta risoluzione, un controllo intelligente dello spintore, intervalli molto lunghi tra una manutenzione e l’altra nonché un accesso rapido e sicuro a tutti i componenti della macchina, riducono al minimo i costi di uso e manutenzione. Bonus affidabilità UNTHA sottolinea l’affidabilità della classe QR e estende su tutte le macchine un raggiungimento di garanzia a 2 anni o 4.000 ore di lavoro (dalla data di consegna), secondo quale valore viene raggiunto prima. Campi d’applicazione La serie QR è adatta alla lavorazione di tutti i tipi di materiale, indipendentemente dalla forma, dallo stato e dalle proprietà del materiale: Pellicole, Blocchi, Profili, Fibre, Nastri, Tubi, Rifiuti urbani e scarti di produzione, Materiali compositi, Atti e dati, Carta e cartone, Legname di scarto, Pallet, ecc. Vantaggi principali: • Straordinaria Affidabilità • Massima Disponibilità • Alta Produttività • Versatilità d’impiego • Manutenzione molto semplice • Granulato di alto valore

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


La gamma dei trituratori QR spazia da potenza installata da 22 a 180 kW e larghezza camera di taglio da 800, 1000, 1200, 1400, 1700 e 2100 mm. Untha QR 1000 sarĂ in esposizione a Ecomondo presso lo stand Ecotec Solution: Padiglione A3, Stand 174. I trituratori Untha sono commercializzati in Italia da Ecotec Solution Srl. Ecotec Solution Srl Tel +39 0473 562437 info@ecotecsolution.com www.ecotecsolution.com

The QR-class is a new generation of extremely reliable and versatile highperformance single-shaft shredders. These products are all about the trouble-free shredding of recyclable materials. With the QR-class, operators can be sure of avoiding unscheduled downtime as these machines do what they were built for - the reliable shredding of material. The QR-class was developed and realised over a two-year period, in cooperation with users from industry and commerce. This cooperation has resulted in a new series of single-shaft shredders that leave nothing to be desired.


86

Riciclare dà sempre buoni frutti VTN Europe consolida la sua posizione di riferimento nel settore demolizione e riciclaggio e si presenta alla fiera Ecomondo Rimini con due grandi novità: l’ampliamento della gamma delle pinze per demolizione primaria (la serie HP) e un nuovo gioiello, la serie di cesoie CI-R. Alla vigilia del 45° anniversario dalla fondazione, che vedrà l’azienda fondata da Nerio Vaccaro e la moglie Doris Lunardi attuale presidente e ora guidata dai figli Antonio, Matteo ed Elisa celebrare nel migliore dei modi, Ecomondo è quindi l’occasione per introdurre sul mercato ben 12 nuovi modelli. Serie HP - le nuove pinze per demolizione primaria In questo caso si tratta di un vero e proprio ampliamento di gamma per le pinze

demolitrici della serie HP, attualmente tra i bestseller di VTN. Sono 7 i nuovi modelli che verranno presentati a Rimini, con l’introduzione della HP01, la più compatta della serie, e dei modelli HP12, HP16 e HP21 in affiancamento ai già presenti HP02, HP04 e HP07 dotate di Power Booster. Il nuovo movimento a cilindro singolo, unitamente al nuovo design, consentono una curva di potenza ottimale e un incremento delle forze emesse, oltre che permettere una riduzione del numero di componenti. L’affidabilità è sempre stata una delle key-word fondanti dell’azienda e questa scelta va di pari passo con la ricerca di performance ottimali. La ralla di grande diametro, da sempre caratteristica degli accessori di VTN Europe, consente un’elevata resistenza ai carichi, unitamente alle nuove chele a corpo unico che, grazie alla riduzione delle superfici saldate, conferiscono solidità e mantenimento delle caratteristiche della materia prima, Hardox e HITUF. Massima affidabilità, quindi, anche in situazioni di stress continuo e prolungato.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Serie CI-R, una Rivoluzione nelle cesoie di VTN Ecomondo sarà anche l’occasione per dare il via ad una piccola rivoluzione nella gamma delle cesoie dell’azienda vicentina, con la presentazione della nuova gamma CI-R, dove la R sta proprio per Revolution. 4 modelli già in produzione (CI3200R, CI4000R, CI5000R e CI6500R), e altri 4 in arrivo (CI8000R fino alla CI20000R pensati per escavatori sopra i 100 ton), ripensati nell’architettura e nell’utilizzo di acciai speciali, i nuovi telai sono in grado di assorbire tutte le combinazioni di carico. Un altro punto di forza è il cilindro montato in posizione rovesciata, ben protetto dagli urti e dai danneggiamenti mentre il puntale di penetrazione prevede uno speciale sistema di fissaggio che ne aumenta la resistenza. “VTN Europe è una grande tradizione consolidata nel tempo, con l’obiettivo specifico di rispondere alle esigenze del mercato attraverso un continuo aggiornamento non solo delle tecnologie e dei processi produttivi, ma anche delle metodologie di ricerca e servizio postvendita”. VTN Europe sarà presente alla fiera Ecomodo di Rimini presso Pad C3 Stand 059. VTN Europe Spa Tel +39 0444 864211 vtn@vtngroup.com www.vtneurope.com

Since 1973 the work-quality improvement and the research for innovative solutions are the guidelines of VTN Europe, manufacturing its products. Today VTN Europe can be considered a leader company as well as a benchmark in the European and world market. Create excellent products, based on quality and innovation, using the best technology and a forty-year experience. VTN Europe relies on a solid high-level know-how, starting from the concept to the final quality testing.During the design and the production phases every idea is enriched with functional details that make the product useful and unique, according to the Italian style that distinguishes this great tradition. That’s why, the passion and the philosophy that are the soul of VTN Europe can be recap in few simple words: “WITH US, MAKE MORE.”


Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


DIRECTORY DELLE AZIENDE DEL SETTORE Benfante Spa Via G. Alessi 8A/8 - 16128 Genova Tel +39 010 964 2459 e-mail: info@benfante.it - Sito web: www. benfante.it Prodotti: Servizio di raccolta e riciclo rifiuti, gestione efficace dei materiali nel rispetto rigoroso della normativa ambientale. Binder+Co Sito web: www.binder-co.it Prodotti: Sistemi singoli e impianti di trattamento completi per l’industria del riciclaggio. Distribuito in Italia da Ecotec Solution Biomether Sito web: www.biomether.it Prodotti: Produzione di biometano per immissione diretta in rete e per autotrazione. Brigade Elettronica Srl Corso Trapani, 16 - 10139 Torino - Tel: +39 011 014 2105 e-mail: info-italia@brigade-electronics.com Sito web: www.brigade-elettronica.it Prodotti: Sistemi di sicurezza per veicoli, in grado di offrire soluzioni idonee per tutti i veicoli commerciali e le macchine operatrici. Butti srl Via Simone Mayer, 13 (Bisone) - 24034 Cisano Bergamasco (BG) Tel +39 035 787300 e-mail: butti@butti.it - Sito web: www.butti.it Prodotti: Attrezzature e prodotti per la pulizia e l’igiene ambientale, la movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti, spazzatrici. BUZZI UNICEM SPA Via Luigi Buzzi, 6 - 15033 Casale Monferrato (AL) Tel +39 0142 416111 e-mail: info@buzziunicem.it - Sito web: www.buzziunicem.it Prodotti: Premiscelati pronti all’uso per miscele plastiche autoindurenti per diaframmi plastici e messe in sicurezza a tempo di record.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018

89


Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Cesaro mac import srl Via delle Industrie 28 e 29 - 30020 Eraclea (VE) Tel +39 0421 231101 e-mail: cesaro@cesaromacimport.com Sito web: www.cesaromacimport.com Prodotti: Attrezzature e impianti per il TMB, biotrituratori, compostaggio, digestione anaerobica dei rifiuti, mescolatori miscelatori, trattamento meccanico e selezione, trituratori e frantumatori, vagli. Doppstadt Sito web: www.doppstadt.de Prodotti: Impianti e macchine per rifiuti urbani e speciali, produzione di cdr, legno, frazione organica da rifiuto, verde da potatura, biomassa, macerie e rifiuti da cantiere, ghiaia, sabbia, terra contaminata, fanghi. Distribuito in Italia da Cesaro Mac Import ECOmondo Via Emilia, 155, 47921 Rimini (RN) Tel +39 0541 744111 Sito web: www.ecomondo.it Prodotti: Piattaforma tecnologica per la Green e Circular Economy nell’area Euro-Mediterranea. ECOTEC SOLUTION SRL Via Bolzano 2 -39011 Lana (BZ) Tel +39 0473 562437 e-mail: info@ecotecsolution.com - Sito web: www.ecotecsolution.com Prodotti: Macchine per la raccolta, il trattamento ed il recycling dei rifiuti. Vagli, trituratori, raffinatori, separatori, frantumatori, imballatrici, dosatori, contenitori, compattatori, selettori. Enea Lungotevere Thaon di Revel, 76 - 00196 Roma Tel +39 06 36271 Sito web: www.enea.it Prodotti: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Etra spa e-mail: info@etraspa.it Sito web: www.etraspa.it Prodotti: Multiutility a totale proprietà pubblica per la gestione del servizio idrico integrato e dei rifiuti nei Comuni del Bacino del Brenta.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Hyundai Heavy Industries Europe Sito web: www.hyundai.eu Prodotti: Costruttore di macchine movimento terra su scala globale.

hera Sito web: www.gruppohera.it Prodotti: Multiutility nei settori dell’energia (distribuzione e vendita di gas naturale, elettricità e teleriscaldamento), acque e servizi ambientali.

IDROBUSSETTI Via Giovanni Guareschi 8 - 43123 Parma Tel +39 338 2411837 - e-mail: fabio.bussetti@idrobussetti.it Sito web: www.idrobussetti.it Prodotti: Fitodepurazione, trattamento acque e depurazione, dissesto idrogeologico, relazioni geologiche e prove geognostiche. ireti Sito web: www.ireti.it Prodotti: Società del Gruppo IREN per la gestione delle reti di energia elettrica, gas e acqua e impianti di trattamento delle acque reflue.

Kobelco Construction Machinery Europe B.V Sito web: www.kobelco-europe.com Prodotti: Costruttore di macchine movimento terra su scala globale.

Microwaste Srl Sito web: www.microwaste.eu Prodotti: Reattori mobili, basati su tecnologia a microonde, per convertire i rifiuti contenenti amianto in un materiale sicuro.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Molinari Srl Via dell’Industria, 4 - 24100 Lenna (Bergamo) Tel +39 0345 317801 - e-mail: info@molinari-recycling.com Sito web: www.molinari-recycling.com Prodotti: Macchinari di utilità industriale a basso impatto ambientale. Granulatori, trituratori, impianti di macinazione completi per tutte le tipologie di rifiuti. Montagna 2000 spa Via F. Corridoni , 6 43043 Borgo Val di Taro (PR) Tel +39 0525 922211 Sito web: www.montagna2000.it Prodotti: Multiutility a totale proprietà pubblica per la gestione del servizio idrico integrato e dei rifiuti nei Comuni del Taro e del Ceno. pronar Sito web: www.pronar.pl Prodotti: Vagli a tamburo mobili e cingolati per effettuare la separazione dimensionale di materiali. Hanno compatte dimensioni di trasporto e sono progettati come rimorchio dotato di omologazione europea. Distribuito in Italia da Ecotec Solution recycling industry Versione italiana: www.recyclind.it English language: www.recyclind.com e-mail: press@recyclind.it Prodotti: giornale online di informazione su rifiuti e riciclaggio industriale, recupero materia ed energia, green economy, dissesto idrogeologico. In sinergia con le riviste: Guida alle Tecnologie per l’Ambiente e Guida alle Tecnologie contro il Dissesto Idrogeologico. remtech expo Via della Fiera, 11 - 44124 Ferrara Tel +39 0532 909495 - e-mail: info@remtechexpo.com Sito web: www.remtechexpo.com Prodotti: Evento specializzato sulle bonifiche dei siti contaminati, la protezione, il dissesto idrogeologico e la riqualificazione del territorio. Sani Rino Via Aldo Moro, 13/B - 43035 Felino (PR) Tel +39 0521 831189 e-mail: info@sanirino.it - Sito web: www.sanirino.it Prodotti: produzione di calcestruzzo, scavi, demolizioni e recupero di rifiuti edili.

Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


SENNEBOGEN Sito web: www.sennebogen.com Prodotti: Macchine per la movimentazione e il sollevamento di materiali. Movimentatori telescopici, caricatori gommati, cingolati o fissi. Distribuito in Italia da Cesaro Mac Import

steinert Sito web: www.steinertglobal.com Prodotti: Separatori per il settore recycling. Separatori magnetici, separatori ad induzione, separatori NIR, separatori balistici, separatori, a raggi X, ecc. Distribuito in Italia da Cesaro Mac Import trevi benne spa Via Bergoncino, 18 - 36025 Noventa Vicentina (VI) Tel +39 0444 760773 e-mail: info@trevibenne.it - Sito web: www.trevibenne.it Prodotti: Sviluppo, produzione e commercializzazione di tecnologie ed attrezzature per macchine movimento terra per i settori demolizione, movimentazione e riciclaggio, scavo e carico, forestale. TOMRA Sorting Recycling Tel +39 0521 681082 Sito web: www.tomra.com/recycling Prodotti: Progettazione e realizzazione di tecnologie per la selezione basate su sensori per il settore del riciclaggio e della gestione dei rifiuti. UNTHA Shredding TechnolOgy Sito web: www.untha.com Prodotti: Sviluppo e produzione di trituratori monoalbero, bialbero e quadrialbero per rifiuti e riciclaggio. Distribuito in Italia da Ecotec Solution VTN Europe SpA Via dell’Artigianato, 41/43 - 36026 Cagnano di Poiana Maggiore (VI) Tel +39 0444 864211 e-mail: vtn@vtngroup.com - Sito web: www.vtneurope.com Prodotti: Sviluppo, produzione e commercializzazione di tecnologie e attrezzature per la demolizione, la frantumazione, il riciclaggio e il movimento terra. Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Guida alle Tecnologie per l’Ambiente 2018


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.