Vivere maggio-giugno 2012 (153)

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ivere V

maggio/giugno 2012 n. 153

a tempo pieno CONCORSO SETTIMANALE

Medicina Pelle e sole Insufficienza venosa cronica

Salute

La farmacia da viaggio

ALIMENTAZIONE

Dieta anticellulite


Leggere il foglietto illustrativo

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nella donna e nell’uomo

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Più servizi nel futuro della professione — EDITORIALE

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Care lettrici, cari lettori, Il ruolo del farmacista è in piena evoluzione. La sua missione di consiglio ai pazienti si perfeziona sempre più e le sue competenze mediche evolvono di pari passo. Come sarà quindi la professione in futuro? Secondo l’Ufficio federale di statistica, le farmacie svizzere non hanno cessato di aumentare dal 1990 al 2010, passando da 1’536 a 1’733. Nel contempo, in questi ultimi anni, diverse misure di carattere politico hanno fatto abbassare il prezzo medio dei medicamenti (questa tendenza prosegue senza sosta) e di conseguenza la cifra d’affari. Il futuro della professione passa allora attraverso la proposta di nuove prestazioni. Si vogliono mettere a disposizione della popolazione le competenze dell’unico professionista della salute sempre disponibile senza appuntamento. L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza e l’efficacia delle terapie farmacologiche e aumentare la “compliance” (o “osservanza terapeutica”, cioè la corretta somministrazione dei farmaci) anche in funzione del contenimento dei costi. Si suppone in effetti che 1 paziente su 2 non rispetti il trattamento prescrittogli. Da valutazioni americane, risulta che questo problema genera costi nell’ordine di 100 miliardi di dollari all’anno solo negli Stati Uniti. Allora, come sarà la “farmacia di domani”? Evidentemente, i mezzi elettronici giocheranno un ruolo molto importante. I farmacisti potranno fornire ai clienti informazioni rapide sulle malattie più correnti, aiutare le persone anziane a gestire le loro terapie, formulare — con l’aiuto di algoritmi rigorosamente scientifici — delle diagnosi elementari, fornire consulenze sui vaccini, presentare i propri prodotti e le proprie prestazioni, spiegare il funzionamento degli apparecchi medico-tecnici e altro ancora. Proprio la vendita di taluni di questi apparecchi (per misurare la pressione, per il controllo cardiaco, materiale per le infusioni, …) potrà, in avvenire, assumere maggior importanza in farmacia. Nell’insieme, un consiglio competente potrebbe assegnare al farmacista un ruolo più marcato. In passato il suo ruolo era di semplice “esecutore” di ordini medici in ambito farmaceutico (soprattutto ricette). Per garantire il suo futuro occorre ben altro! Soprattutto avere la capacità di adattarsi alle evoluzioni.

Ennio Balmelli Portavoce OFCT

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Muove la gente.


n. 153 maggio/giugno 2012

SOMMARIO MEDICINA

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Pelle e sole

Un organo sensibile da proteggere!

Insufficienza venosa cronica

Ultimo stadio delle varici

Pubblivivere Mepha

La sindrome metabolica

Onicomicosi

La principale malattia delle unghie

SALUTE 20

20

Farmacia da viaggio

Godersi spensieratamente le vacanze

ALIMENTAZIONE 24

Dieta dell’ananas

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Intolleranze alimentari

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Progetto Gorilla e concorso settimanale

Via i chili in più e la cellulite! Una questione inconscia

Vita sana con un pizzico di freestyle

ODONTOIATRIA

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I pilastri della SSO

125 anni di esistenza, una storia in 4 dimensioni

PASSATEMPO

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Vivere

a tempo pieno

Cruciverbone

Gioca e vinci un ducato d’oro!

HIGHLIGHTS 31

In farmacia

La vetrina: maggio-giugno Find us on

Facebook www.rivista-vivere.ch

SIGLA EDITORIALE

COMITATO DI REDAZIONE

REDAZIONE

SOCIETÀ VIVA SA INDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 Lugano TELEFONO +41 (0)91 922 68 66 FAX +41 (0)91 923 39 09 E-MAIL vivere@bluewin.ch

Mario Tanzi Presidente OFCT Dott. Giorgio Antognini già Presidente PharmaSuisse Ennio Balmelli Portavoce OFCT

M. SC. COM. VALENTINA TANZI Responsabile CRISTINA GEROSA Segretaria

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

TIPOGRAFIA NEWPRINT SA


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MEDICINA — Pelle

LA PELLE E IL SOLE: un ORGANO sensibile dA proteGGERE! Non esiste un’abbronzatura sana. L’abbronzatura è sempre segno che la pelle è stata aggredita e ogni scottatura solare è sempre di troppo! La redazione

Gli effetti del sole

I caldi raggi del sole ci donano benessere ma nascondono pericoli costituiti da: • luce visibile (50%), • raggi infrarossi (44%), • raggi ultravioletti UV (6%, inclusi gli UVA e UVB). I raggi UV (gli UVB) hanno effetti benefici sull’organismo, in quanto stimolano la produzione della vitamina D che svolge un ruolo importante per il sistema osseo, i denti, i muscoli e il sistema immunitario. Questa vitamina viene assunta anche mediante l’alimentazione, che tuttavia non copre a sufficienza il fabbisogno. L’esposizione ai raggi UV non è comunque il metodo più adatto per

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a pelle è il nostro organo più esteso: negli adulti copre una superficie di circa 1,5-2 m2 e costituisce 1/6 del peso corporeo. È formata da diversi strati, il cui spessore varia a seconda della zona del corpo. La pelle regola la temperatura corporea e parte del bilancio idrico, serve da organo di contatto e di senso e protegge il corpo dagli influssi am‑ bientali quali: • le variazioni di temperatura (freddo/caldo), • le radiazioni UV, • gli agenti chimici, • i germi.


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compensare un’eventuale sua carenza: è più indicata infatti un’assunzione per via orale, per esempio con un preparato in gocce. I raggi UV sono comunque anche una delle cause principali del cancro della pelle e ne favoriscono l’invecchiamento precoce. Mettono in pericolo anche gli occhi non protetti e possono danneggiare in modo permanente cornea, cristallino e retina. In concomitanza con l’assunzione di determinati farmaci o l’uso di partico‑ lari prodotti chimici, i raggi UV possono provocare eritemi, allergie o rea‑ zioni del sistema immunitario.

L’abbronzaTURA COME difeSA

La pelle può essere esposta al sole per un certo periodo di tempo senza ar‑ rossarsi. Nelle persone di pelle chiara la durata di questo cosiddetto tempo di autodifesa è di soli 5-10 minuti; quelle più scure sopportano il sole un po’ più a lungo. Ciononostante, superato questo breve periodo, qualsiasi tipologia di pelle ha bisogno di essere protetta: dall’ombra, da indumenti adatti o da creme solari. Per effetto dei raggi UV, l’epidermide si ispessisce e le cellule pigmentarie producono melanina, un colorante scuro che dona l’abbronzatura. In questo modo la pelle cerca di proteggersi dalla radiazione UV. Per questo motivo, in primavera, la pelle non più abituata al sole dovrebbe essere esposta gra‑ dualmente alla luce solare.

La pelle “scotta” = è infiammata

La scottatura solare è un’infiammazione acuta della pelle, provocata da u‑ na dose eccessiva di raggi UVB. Quando compaiono i primi segni di arrossamento è già stata superata la dose massima tollerata: se la scottatura duole o si formano bolle si raccomanda di consultare un medico. Prima di esporsi nuovamente al sole, la scottatura deve essere guarita comple‑ tamente.

La pelle non dimentica

A partire dall’infanzia, la pelle porta i segni di ogni raggio di sole, soprattutto di ogni esposizione intensa, cioè quando ha subito un arrossamento o la formazione di bolle. In particolare, le scottature dell’infanzia aumentano il ri‑ schio di cancro della pelle. Il patrimonio genetico (DNA), contenuto in ogni cellula, conserva le informazioni necessarie al suo sviluppo e metabolismo. Ogni scottatura danneggia il DNA: ciascuno di noi possiede una specie di “capitale sole”, cioè un patrimonio di riserva su cui l’organismo può contare per riparare i danni solari nell’arco della vita. Fino ad una certa entità il corpo riesce a ripararli, tuttavia alcune cellule possono riportare lesioni irreparabili e trasformarsi in cellule tumorali, se si riproducono in maniera incrontrollata. In genere occorrono decenni finché le alterazioni cutanee si manifestano concretamente.

rimedi contro GLI eritemi solari

Se malgrado le precauzioni si dovesse avere comunque una scottatura, è necessario applicare creme, per esempio a base di idrocortisone, che è un antin‑ fiammatorio molto efficace. Se il dolore è troppo intenso, si consiglia di assumere: • calmanti,

PROTEZIONE SOLARE • L’ombra è la miglior protezione solare, soprattutto fra le 11 e le 15 — 2/3 dell’intera dose quotidiana di raggi UV colpiscono la superficie terrestre proprio in questo intervallo della giornata. • Fino all’80% dei raggi UV attraversano le nubi anche nelle giornate nuvolose — Il freddo e l’annuvolamento spesso ci fanno sottovaluta‑ re l’intensità dei raggi. • Le superfici chiare e riflettenti come metallo, calcestruzzo, sabbia, acqua, ghiaccio o neve riflettono e potenziano l’effetto dei raggi UV. • Gli abiti a trama fitta e dai colori vivaci proteggono meglio dai raggi UV rispetto alle magliette leggere di colore chiaro. • Un cappello a tesa larga o una bandana/fazzoletto proteggono la nuca. • Gli occhiali da sole sono molto più che semplici accessori di moda — Quando si acquistano, occorre assicurarsi che proteggano efficacemente contro i raggi UV (marchio CE “100% UV fino a 400 nm”) e che siano possibilmente di forma avvolgente, per riparare dai riflessi e dai raggi anche sui lati. • Le creme protettive vanno spalmate con frequenza per mantenere ef‑ ficace la protezione. • Evitare i cosmetici, i profumi e gli altri prodotti e farmaci che possono avere effetti secondari a livello della pelle (allergie) quando ci si e‑ spone al sole, come nel caso, per esempio, di alcuni antibiotici. • Consumare alimenti a base di carote — Hanno un effetto positivo e fungono da complemento alle creme solari.

PER CHI LAVORA ALL’ARIA APERTA • Cercare l’ombra durante le pause di lavoro. • Indossare un cappello, una bandana o il casco, occhiali da  sole e abiti adatti quando si lavora sotto il sole. Non stare a  torso nudo. • Spalmare ripetutamente le creme protettive con fattore di  protezione sufficientemente elevato (almeno pari a 20 FPS). • Cercare di svolgere i lavori prima delle 11 e dopo le 15, evi‑  tando le ore in cui i raggi UV hanno maggiore intensità. • Bere acqua a sufficienza nel corso della giornata.

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MEDICINA — Pelle

L’ALLERGIA SOLARE Quella che comunemente viene chiamata “allergia solare”, dal profilo medico costituisce una fotosensibilizzazione, cioè una reazione della pelle causata dai raggi UVA, e non una vera allergia, che è invece de‑ cisamente rara. Colpisce specialmente le persone dalla pelle chiara e sensibile, ma può essere scatenata anche dall’assunzione di certi medicamenti. Chi tende a sviluppare una fotosensibilizzazione dovrebbe prediligere l’utilizzo di prodotti solari con un alto fattore di protezione. • antidolorifici (paracetamolo), • antinfiammatori non steroidei (FANS) come l’aspirina o l’ibuprofene. Dal momento che le scottature rendono la pelle molto secca, è consigliabile anche applicare tutte le sere una crema idratante, per esempio a base di urea o che contenga vitamina E. In seguito a una scottatura, l’applicazione di una pomata o lozione a base di aloe vera può essere molto utile come cicatrizzante, disinfettante e soprattutto come idratante. Anche fare docce fredde per rinfrescare la pelle permette di alleviare le scottature. Infine, consultare un medico in caso di febbre o se le bolle si sono infettate.

IL cancro della pelle

I raggi UVB e UVA sono una delle principali cause di formazione di tumori cutanei, che si manifestano in diverse forme: la più pericolosa è il melanoma, perché può formare metastasi. Il melanoma insorge dalle cellule pigmentarie della pelle che, come abbiamo visto, sono responsabili dell’abbronzatura. Esse costituiscono le macchie pigmentate — nei, voglie e lentiggini —, che quasi tutti abbiamo. Alcune di queste macchie sono già presenti alla nascita, altre compaiono invece nel corso della vita: l’esposizione al sole ne incrementa la formazione. Di per sé sono innocue, però vi è il rischio, in rari casi, che subiscano una trasformazione maligna — danno del DNA — e formino tumori (melanomi) che non solo distruggono la pelle, ma possono anche invadere altri tessuti, fino ad introdursi nel circolo sanguigno e danneggiare altri organi (metastasi). Circa 1/3 di tutti i melanomi maligni si sviluppa da una macchia pigmentata preesistente: se diagnosticato tempestivamente, le probabilità di guarigio‑ ne sono del 90% e oltre.

Statistica

L’incidenza dei tumori della pelle è notevolmente cresciuta negli ultimi anni: i motivi vanno ricercati da una parte nella maggior durata della vita, dall’altra

nell’evoluzione delle abitudini nel tempo libero (ricerca dell’abbronzatura, attivi‑ tà sportive e di altro tipo all’aperto). La Svizzera è tra i Paesi con maggior incidenza di cancro della pelle al mondo: ogni anno circa 2’000 persone sono colpite da un melanoma maligno e circa 290 muoiono per le sue conseguenze, il doppio rispetto alle persone col‑ pite da AIDS e la metà nei confronti delle vittime della strada. Più frequenti ma meno pericolosi sono i cosiddetti tumori chiari della pelle, come il basalioma (carcinoma basocellulare) e lo spinalioma (carcinoma spino‑ cellulare). Si stima che 13’000 persone si ammalino ogni anno di basalioma o spinalioma. Queste tipologie di tumori sono spesso asportate dal medico alla prima seduta e non richiedono ulteriori terapie.

Le persone a rischio

Il rischio di ammalarsi di cancro della pelle o di un suo precursore non è lo stes‑ so in tutte le persone. È maggiore in chi: • ha pelle chiara — Più chiara è, minore è la protezione contro i raggi ultra‑ violetti. • Ha già una certa età — In generale il rischio di ammalarsi aumenta con l’a‑ vanzare dell’età. Tuttavia un melanoma su 3 compare prima dei 50 anni. • Si espone spesso al sole, per motivi di lavoro, sportivi o di altre attività legate al tempo libero. • Ha più di 50 macchie pigmentate. • Ha macchie pigmentate particolarmente estese (diametro > 5 mm) o appariscenti. • Ha avuto frequenti scottature, in particolare durante l’infanzia e l’adole‑ scenza. • Ha avuto melanomi in famiglia (genitori, fratelli o figli) — Queste perso‑ ne presentano un rischio lievemente maggiore. • Ha già avuto un tumore della pelle — Il rischio di riammalarsi è leggermente più elevato. • Ha soggiornato a lungo in una regione con forte insolazione. • Ha un sistema immunitario indebolito, ad esempio nel caso di un tra‑ pianto. • Ha iniziato a frequentare i solarium prima dei 35 anni.

LA PELLE DEI BAMBINI

È più sottile e sensibile di quella degli adulti, perciò più delicata e permeabi‑ le ai raggi UV, perché, nei primi anni di vita, i naturali meccanismi protettivi non sono ancora pienamente sviluppati. Di conseguenza bisogna: • preferire l’ombra al sole; • far indossare un cappello con protezione della nuca o a tesa larga, maglietta, pantaloni e occhiali da sole; • sulle parti scoperte applicare prodotti solari con fattore di protezione alto (almeno FPS 30); • riapplicare dopo il bagno anche i prodotti solari resistenti all’acqua;

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• non dimenticare di proteggere anche labbra, orecchie, naso e dorso del pie‑ de; • non esporre mai alla luce diretta del sole i bambini di meno di un anno d’età.

IL Questionario di valutazione del rischio

Che probabilità ha di sviluppare un melanoma? Quando è il caso di fissare un appuntamento dal dermatologo? Compili il questionario di valutazione del rischio della Lega svizzera contro il cancro per saperne di più! Determini il suo tipo di pelle 1) pelle molto chiara, non abbronza quasi (sempre scottature) 2) pelle chiara, abbronza molto lentamente (scottature frequenti) 3) pelle mediamente chiara, abbronza in superficie e lentamente (scottature occasionali) 4) pelle piuttosto scura, abbronza rapidamente e in profondità (scottature rare) 5) pelle scura, scottature rare 6) pelle nera, scottature molto rare La sua pelle appartiene al tipo 1 o 2? Sì — No Nell’infanzia (prima dei 18 anni) ha spesso subito gravi scottature? Non so — Sì — No È esposto/a regolarmente a intensa radiazione solare? • Durante le vacanze in regioni soleggiate? Sì — No • Sul lavoro o nel tempo libero (sport, giardinaggio)? Sì — No • Utilizza il solarium? Sì — No Nella sua famiglia (genitori, fratelli/sorelle) vi sono casi di tumori maligni della pelle (melanoma)? Non so — Sì — No È già stato/a colpito/a da un cancro della pelle? Sì — No

Il suo corpo presenta più di 50 macchie pigmentate? Non so — Sì — No Assume medicamenti immunosoppressivi? Sì — No Se non ha risposto affermativamente ad alcuna di queste domande, probabilmente presenta un rischio poco marcato di cancro della pelle. Cerchi in ogni ca‑ so di evitare l’eccessiva esposizione alla radiazione UV e le scottature solari. Se invece ha risposto affermativamente ad almeno 1 domanda, appartiene al gruppo delle persone a rischio. Si è manifestata una nuova macchia pigmentata, cresciuta rapidamente? Sì — No

I “SUNBLOCKER” I prodotti solari “a schermo totale” non offrono mai una prote‑  zione completa dai raggi UV. Perciò le espressioni “sunblocker” o “a schermo totale” non vanno mai intese alla lettera.

GLI AUTOABBRONZANTI Questi prodotti abbronzano gli strati più superficiali della pelle in maniera chimica, ma la risultante abbronzatura non protegge dai raggi UV. Ciononostante, in commercio si trovano anche dei prodotti dotati di fil‑ tri solari.

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MEDICINA — Pelle

IL SOLARIUM La radiazione del solarium rappresenta un ulteriore carico di raggi UV per il corpo: • aumenta il rischio di cancro della pelle • accelera l’invecchiamento cutaneo. L’intensità della radiazione UVB degli apparecchi è paragona‑ bile a quella del sole, come quella che si manifesta in Svizzera a 500 m s.l.m., a mezzogiorno di una giornata di piena estate  con cielo terso. I raggi UVA sono addirittura 6 volte più intensi rispetto al valore naturale. Per questo motivo è sbagliato pen‑ sare di attivare la produzione di vitamina D nella pelle con dei  raggi UV ad alto dosaggio come quelli dei solarium. È anche  errato credere che prima di partire per le vacanze sia neces‑ sario preparare la pelle ai raggi solari. I solarium utilizzano so‑ prattutto raggi UVA, che producono una pigmentazione rapi‑ da della pelle. Tuttavia, questa abbronzatura non protegge la  pelle dai raggi UV del sole, quindi non costituisce una “prepa‑  razione” all’esposizione solare. Gli studi indicano che chi comincia a frequentare il solarium prima dei 35 anni corre un rischio più elevato (+ 75%) di am‑ malarsi di melanoma. Sulla base di tali risultati, l‘Agenzia in‑  ternazionale di ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è giunta alla conclusione che la radiazione del solarium è cancerogena e ha inserito questi stabilimenti nella categoria più elevata di rischio canceroge‑ no. Per questo motivo, la Lega svizzera contro il cancro ne sconsiglia assolutamente l’utilizzo. Infine, l’OMS e l’Unione europea auspicano l’introduzione di norme e controlli più se‑ veri nell’utilizzo dei solarium e il divieto di frequentarli ai mi‑  nori di 18 anni. Una macchia pigmentata esistente è cresciuta rapidamente? Sì — No Una macchia pigmentata ha cambiato colore? Sì — No Una macchia pigmentata esistente ha cambiato forma e presenta ora bordi irregolari? Sì — No

L’autoesame della pelle

Un melanoma può comparire dappertutto, anche sotto le unghie dei piedi e delle mani o in punti non esposti al sole come la pianta del piede o la zona genitale:

1° passo Stando seduti per terra, esaminare prima le gam‑ be e poi i piedi (piante, di‑ ta, unghie, interstizi delle dita) come pure i genitali e l’ano.

2° passo Guardandosi allo specchio, controllare con cura il viso, il collo, le orecchie e il cuoio capelluto.

3° passo Stando sempre davanti allo specchio, e con l’ausilio di uno portatile, esaminare la nuca, la parte posteriore delle braccia e tutta la schiena.

Ha una macchia pigmentata che è infiammata, prude, duole o sanguina? Sì — No Se ha risposto affermativamente ad 1 o più domande di questo secondo gruppo, la Lega svizzera contro il cancro le raccomanda di recarsi al più presto da un dermatologo, per farsi esaminare la macchia pigmentata sospetta.

LA PREVENZIONE

Se la diagnosi e l’intervento terapeutico sono tempestivi, anche il pericoloso melanoma può avere una prognosi positiva. Perciò è importante saper ri‑ conoscere i primi segni: generalmente il cancro inizia a manifestarsi sotto for‑ ma di alterazione cutanea superficiale o di normale neo. Anche i tumori di tipo chiaro richiedono a volte un trattamento: solitamente vengono asportati dal medico nel corso della prima visita e non richiedono ulte‑ riori cure.

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4° passo Con l’aiuto dello specchio e alzando le braccia, voltarsi leggermente a sinistra e poi a destra. Per finire esaminare con cura le mani e gli avambracci.

© Lega svizzera contro il cancro (prospetto “Autoesame della pelle”

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Caduta dei capelli? Unghie fragili?

L’APPROFONDIMENTO Tumore della pelle nero Melanoma

Un’informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari

L’opuscolo “Tumore della pelle nero”  spiega le possibili cause, illustra i vari  procedimenti diagnostici e descrive i  metodi terapeutici. Non mancano indi‑  cazioni più specifiche su come affron‑ tare la malattia e le sue conseguenze.

L’opuscolo ha 40 pagine ed è gratuito.

La regola dell’abcd

Un controllo frequente della pelle con la regola dell’ABCD, che valuta le singole caratteristiche, consente di rilevare eventuali alterazioni sospette. Se un neo o una macchia pigmentata presenta una delle seguenti ca‑ ratteristiche occorre rivolgersi a un dermatologo.

Regola dell’ABCD Macchia pigmentata innocua

Macchia pigmentata sospetta

A = Asimmetria Forma regolare, simmetrica

Forma irregolare, non simmetrica

Una compressa di Rombellin con 5 mg di biotina al giorno migliora le condizioni di salute di unghie e capelli. • migliorare la struttura di pelle, unghie e capelli • rallentare la caduta dei capelli • irrobustire le unghie fragili

B = Bordi Bordi regolari, ben delineati

Bordi frastagliati, non ben delineati

Come agisce la biotina?

Nelle cellule delle radici dei capelli e delle unghie si forma la «cheratina», sostanza che rende unghie e capelli brillanti, solidi e forti.

C = Colore

© Lega svizzera contro il cancro (copertina opuscolo “Tumore della pelle nero” e riquadro “Schema dell’ABCD”

Colorazione omogenea

Colorazione non omogenea, a chiazze

La biotina aiuta la divisione cellulare nelle radici dei capelli e delle unghie e ciò aumenta la formazione della cheratina. I vostri capelli e le vostre unghie ritroveranno vigore e bellezza.

D = Dinamica Non subisce cambiamenti

Cambiamenti (dimensione, colore, forma spessore)

Controllate periodicamente la vostra pelle. Se notate macchie pigmentate sospette, mostratele a un dermatologo :

MORE INFOS

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MEDICINA — Vene

Con informazioni fornite da

L’INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA: ULTIMO STADIO DELLE VARICI In estate, con l’arrivo del gran caldo, molti dei disturbi legati alla cattiva circolazione si accentuano. Le prime a farne le spese sono le gambe, bersaglio prediletto di inestetismi fastidiosi come le varici. Spesso dovute a una predisposizione genetica, possono peggiorare oltre che con le temperature elevate anche in seguito a gravidanze, aumento di peso, sfiancamenti dei vasi dovuti all’e‑ tà, fino ad arrivare all’insufficienza venosa cronica. La redazione ste lesioni, assieme all’ispessimento del tessuto connettivo sottocutaneo, costituiscono Io stadio più grave dell’insufficienza venosa cronica.

CHE COS’È?

L

e varici venivano già raffigurate in affreschi dell’antichità e sono quindi una patologia nota già da lungo tempo. La dilatazione del sistema venoso superficiale è diffusa soprattutto in Occidente, più rara in Asia e in Africa. Alle nostre latitudini circa il 20% degli uomini e il 30% delle donne sono colpiti da u‑

L’espressione insufficienza venosa cronica designa I’ultimo stadio di una varicosi grave. Il buon funzionamento delle valvole venose è un’importante garanzia del trasporto del sangue venoso verso il cuore: se non sono più intatte, per esempio danneggiate a causa di varici che determi‑ nano un’a|terazione strutturale del tessuto connettivo della valvola stessa, le vene sono sottoposte ad u‑ na pressione troppo elevata e vengono tese eccessivamente. Di conseguenza, il trasporto del sangue rallenta e l’aumento di pressione determina un ristagno di sangue nella rete caplllare, ostacolando la rimozione dei prodotti di scarto del metabolismo e soprattutto del liquido interstiziale dei tessuti. Ne conseguono dei gonflori, i cosiddetti edemi, nel‑ la zona delle caviglie. Se la pressione sanguigna venosa aumenta, con l’accumulo di liquido interstiziale può fuoriuscire nei tessuti anche dell’emoglobina e, col tempo, causare una colorazione brunastra della pelle delle cavi‑ glie. In uno stadio più avanzato la pelle diventa sottile e biancastra: delle piccole ferite possono provocare facilmente delle piaghe (ulcere varicose) dalla lenta guarigione e che lasciano cicatrici. Que‑

Diagnosi

Durante una visita accurata, iI medico chiederà al paziente quali sono i suoi disturbi: le gambe sono esaminate per vedere se ci sono gonfiori e modi‑ ficazioni della pelle (colorazioni brune). Oggigiorno, per una diagnosi più precisa, si fa ricorso all’esame con gli ultrasuoni (ecografia, sonogra‑ fia): gli apparecchi, chiamati sonografi duplex, mediante onde sonore rendono udibili e visibili la direzione e Ia velocità di scorrimento del sangue nelle vene profonde e superficiali. Si possono così osservare e rappresentare graficamente l’andamento e Io stato delle vene e la funzione delle valvole venose.

Quando È indicato un trattamento?

Non tutte le varici richiedono un trattamento. So‑ no determinanti per la scelta della terapia: • la tipologia e l’entità dei disturbi, • l’aumento delle varici, • le complicazioni, come emorragie dalla vari‑ ce o un’ulcera varicosa. Se si deve o meno trattare una varice, va discusso,

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na forma di varicosi.

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caso per caso con uno specialista che, dopo un accurato esame delle vene delle gambe, proporrà il metodo di terapia più indicato. Naturalmente si possono eliminare le varici an‑ che solamente per una questione estetica.

LE possibilitÀ di trattamento

Esistono 2 tipologie di trattamento: • terapie conservative — Trattamento compres‑ sivo e terapia medicamentosa. • Terapie con intervento — Terapia sclerosante (sclerotizzazione delle vene), obliterazione endovenosa con radiofrequenza (ORF), terapia con la‑ ser e naturalmente l’asportazione chirurgica del‑ le vene (flebectomia, stripping). Nella flebectomia ambulatoriale (ministripping) si asportano singoli rami di una vena varicosa tramite piccole incisioni praticate nella pelle. Per le varici che hanno dato luogo a complicazioni (ulcera varicosa, cambiamenti di colore della pelle, emorragie, gonfiori), la Fondazione Svizze‑ ra di Cardiologia consiglia la loro sollecita asportazione o, se ciò non fosse possibile, il porto quo‑ tidiano e sistematico delle calze a compressione fisiologica.

Le terapie conservative La compressione

La terapia compressiva si usa in caso di: • forte gonfiore della gamba, • ulcera varicosa, • dopo un trattamento delle varici con interven‑

CHE COS’È LA VARICE? Per definizione le varici sono delle vene dilatate, tortuose o ad andamento rettilineo, che non sono più efficienti nel trasporto del sangue a causa delle valvole venose che non si chiudono più completamente. Attualmente è ancora oggetto di ricerca la causa di questa disfunzione: l’alterazione della composizione di un costituente fondamentale della parete venosa — il tessuto connettivo — e la conseguente incapacità di chiudersi delle valvole, oppure un secondo motivo potrebbe es‑ sere che le stesse valvole non chiudano più correttamente con la risultante dilatazione della parete venosa. Indipendentemente dalla causa, è stata accertata un’alterazione delle fibre elasti‑ che che causa una perdita di tensione della parete venosa. Le vene superficiali delle gambe sono quelle maggiormente colpite: possono derivarne delle sporgenze e la formazione di grovigli. Le varici più frequenti sono quelle legate alla grande safena e ai suoi rami collaterali (varici collaterali), sulla parte interna della coscia e del polpaccio: sono invece più rare nella zona posteriore del polpaccio, dovute alla piccola safena. I disturbi più frequenti sono: • tendenza al gonfiore e al prurito • rare alterazioni della pelle a livello delle caviglie Le varici intradermiche, cioè quelle venette superficiali rosse e bluastre impropriamente dette “capillari”, si manifestano sulla faccia interna della coscia, nella fossa poplitea e alle caviglie. Non sono considerate una vera e propria malattia, bensì unicamente un problema estetico. La predisposizione famigliare sembra avere una notevole importanza sulle varici in generale: infatti, circa il 50% delle persone che soffrono di varici afferma di avere dei parenti che presentano questa patologia. Fra i fattori di rischio vi sono pure l’età avanzata, il sovrappeso e la gravidanza. to. La fasciatura inizia al piede e si applica con spire semplici in direzione del cuore. In questo modo e‑

sercita una pressione sulla gamba e sulla pompa dei muscoli del polpaccio, agevolando il trasporto del sangue venoso verso il cuore e determinando

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MEDICINA — Vene

LA PREVENZIONE Chi deve stare a lungo seduto o in piedi si accorge presto di avere Ie gambe pesanti e stanche. Come principio vale la regola “Stare in posi‑ zione coricata o camminare fa bene, star se‑ duti o in piedi fa male”: • fare, di tanto in tanto, un’interruzione, con qualche passo e muovendo i muscoli dei polpacci con delle oscillazioni dei piedi. • Esercizio per attivare la pompa dei muscoli del polpaccio — Mettersi in punta di piedi e in seguito abbassare lentamente i talloni. In questo modo verrà messa in moto la pompa dei muscoli del polpaccio e, di conseguenza, il flusso del sangue nelle vene. • Si favorisce la circolazione venosa nelle gambe anche tenendole spesso sollevate. • Evitare gli abiti troppo stretti, specialmente i jeans, la biancheria intima e Ie scarpe con tacchi alti. • Indossando regolarmente le calze a compressione fisiologica si stimola efficacemente la circolazione venosa nelle gambe. Purtroppo non ci sono rimedi per arrestare l’avanzata delle varicosi. Finora nessun Iavo‑ ro scientifico ha dimostrato se il caldo e l’u‑ midità favoriscono effettivamente Ia formazione delle varici: per questo motivo, se han‑ no effetti benefici sulla qualità della vita, sono permesse sia la sauna che i bagni caldi. Le persone in sovrappeso sono più propense alla formazione delle varici: si consiglia quindi di mantenere un peso normale e di svolge‑ re sufficiente attività fisica. così una miglior rimozione dei liquidi dai tessuti. I disturbi alle gambe sono alleviati, i gonfiori regrediscono e Ia pelle della zona delle caviglie resta in‑ tatta. Per Ia terapia di mantenimento si adoperano le calze compressive. Le calze mediche a compressione fisiologica — da non confondere con quelle elastiche di sostegno in vendita nel grandi magazzi‑ ni — si usano in caso di: • varici che causano disturbi, • dopo un trattamento delle varici con interven‑ to, • insufficienza venosa cronica, • gravidanza. La calza a compressione fisiologica è lavorata in modo che Ia pressione sia massima alla caviglia (circa 30 mm Hg) e diminuisca poi gradualmente in direzione del cuore. Sono disponibili in diverse classi di compressione: generalmente è prescrit‑ ta la classe Il. Se invece Ia gamba è molto gonfia, per esempio in caso di disturbi del deflusso della lin‑ fa, si possono impiegare le calze della classe lll.

Vivere maggio/giugno 2012

Terapia medicamentosa

Può coadiuvare quella compressiva e spesso è soltanto a breve scadenza. Tuttavia, non ci si può aspettare che Ie varici guariscano unicamente con I’ausilio dei medicamenti. Inoltre, gli obiettivi auspicati col trattamento, come la scomparsa del gonfiore alle caviglle, l’alleviamento del dolore, l’aumento dell’elasticità della parete venosa, si sono potuti dimostrare solo per alcuni farmaci. Si tratta di medicamenti preparati in massima parte a partire da estratti vegetali come semi d’ippocastano, ri‑ zoma di pungitopo e meliloto. L’utilità di molti farmaci non compresi fra Ie prestazioni obbligatorie delle casse malati non è dimostra‑ ta. Le sostanze usate con maggior frequenza servo‑ no a proteggere la parete venosa dalla fuoriuscita di Iiquido tessutale. Questi farmaci, che proteggono dagli edemi, diminuiscono Ia permeabilità del‑ la parete vascolare ai Iiquidi e alle proteine, riducen‑ do così il loro accumulo nei tessuti (edema). Come effetti collaterali indesiderati, occasionalmente si manifestano: • prurito, • nausea, • disturbi di stomaco.

I trattamenti con intervento La terapia sclerosante

Utilizzata soprattutto per vene di piccolo calibro (varici intradermiche e reticolari) e per le varici di rami collaterali. I medicamenti sclerosanti contengono alcool o iodio a diverse concentrazioni: il principio attivo più im‑ piegato è il polidocanolo. Il farmaco viene dosato in base al diametro della vena e in seguito iniettato. Sul punto dell’iniezione viene poi fissato un tampone. Dopo la sclerotizzazione, il medico applica una compressione con bende elastiche di estensibilità ridotta o una calza a compressione fisio‑ logica. Il medicamento sclerosante provoca un’infiammazione delle pareti della vena che occlude la varice. Transitoriamente si verificano delle piccole infiam‑ mazioni delle varici con indurimenti e colorazione più scura. Frequenti sono anche dei piccoli ematomi nel‑ la zona attorno al punto dell’iniezione, che scompa‑ iono poi spontaneamente. Le persone che soffrono di emicrania hanno mag‑ gior tendenza a presentare degli effetti collate‑ rali: perciò devono comunicarlo al medico cu‑ rante. Quali complicazioni rare possono manifestarsi rea‑ zioni allergiche a Iivello della pelle e piaghe nel punto dell’iniezione, che guariscono spontaneamente formando una piccola cicatrice. Possono pure comparire delle brutte macchie brune della pelle. Nella bibliografia sono stati pure descritti casi isolati d’ictus cerebrale o emiplegia (paralisi della metà destra/sinistra del corpo): per questo motivo Ia quanti‑ tà massima del farmaco somministrato in una volta è stata Iimitata e sono quindi necessarie frequenti sedute di terapia.

Flebectomia ambulatoriale

Consiste nell’asportazione, in piccola chirurgia, di varici di qualsiasi calibro, ad eccezione di quelle

L’ATTIVITÀ FISICA Ogni attività fisica praticata regolar‑ mente è opportuna per chi soffre di  malattie delle vene. Sono particolar‑ mente indicati: • camminare di buon passo (walking), • andare in bicicletta in pianura, • nuotare. Anche Ia ginnastica, Io sci di fondo, il ballo, il jogging e il golf sono sport utili  in presenza di questa patologia. intradermiche o tronculari con insufficienza del‑ le valvole situate all’ostio safeno-femorale/po‑ pliteo. Dopo anestesia locale si praticano diverse incisioni di 2-3 mm lungo la varice: sono così piccole che alla fine dell’intervento non necessitano di punti di sutura. Attraverso esse si afferra la vena con un piccolo uncino e la si estrae. Viene poi applicata una fasciatura compressiva per 1-2 giorni, che è successivamente sostituita con una calza a compressione fisiologica. Come complicazioni dell’intervento sono stati con‑ statati ematomi, irritazioni della pelle e colorazioni brune. Invece, gli effetti collaterali rari possono es‑ sere delle palpitazioni o reazioni allergiche.

Trattamenti endovenosi

1) Obliterazione con radiofrequenza e terapia con laser (varici ad andamento rettilineo poco tor‑ tuose) I procedimenti endovenosi offrono delle nuove possibilità molto promettenti. Nella vena da trattare si introduce un catetere e, attorno ad essa e al catetere stesso, si inietta un anestetico locale con una soluzione di cIoruro di sodio. Mentre si emette energia o calore si ritrae il catetere, occludendo così Ia vena. ll tessuto cir‑ costante risulta protetto dal calore, grazie al liquido applicato in precedenza.

L’OPUSCOLO L’opuscolo “Va‑  rici — Varicosi” della Fondazione Svizzera di Car‑  diologia lo si può ordinare gratuita‑  mente: • per telefono (031 388 80 80) • via internet (www.swissheart.ch/pubblicazioni).


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Questa tecnica è stata descritta per Ia prima volta nel 2000 e si chiama obliterazione con radiofrequen‑ za (ORF). Il procedimento utilizza corrente ad alta frequenza (300 KHz-2 MHz). Il metodo con laser nasce invece nel 2001: si basa su un principio simile, ma in questo caso l’energia è appunto prodotta da un raggio laser (abbreviazione di Light Amplification by Stimulated Emis‑ sion of Radiation, cioè amplificazione della luce attraverso l’emissione stimoIata di radiazione). Delle onde luminose sono fatte passare attraverso una camera riempita di un gas, dando così origine al raggio laser. Con questo procedimento le pareti ve‑ nose vengono danneggiate dal calore e di conseguenza la vena si occlude. Questi nuovi procedimenti sono ancora abbastanza recenti, ma i risultati a breve termine sono già molto promettenti: in particolare, nei primi giorni dopo l’in‑ tervento sembrano manifestarsi nettamente meno dolori che con i metodi operatori tradizionali. Come complicazioni possono verificarsi delle trombosi delle vene profonde della gamba: all’inizio, è quindi molto importante un controllo accurato e rigoroso con la sonografia duplex delle vene profonde della gamba. In casi isolati sono state riferite delle infezioni nei segmenti di vena trattati col catetere. 2) La crossectomia e lo stripping (varici molto tortuose) Per crossectomia si intende la Iegatura delle vene tronculari (grande e piccola safena) nel punto in cui sfociano nel sistema venoso profondo.

GAMBE DOLORANTI = VARICOSI? I dolori alle gambe non sono sintomi tipici di una varicosi. Invece, la tendenza a gonfiori e il prurito sono più frequenti nei pazienti che soffrono di varici che nelle persone sane. Come altre cause del male alle gambe possono entrare in considerazione: • un’artrosi con dolori quando si comincia a muoversi; • una malattia obliterante delle arterie delle gambe (claudicazione intermittente o “malattia delle vetrine”); • un’ernia discale con dolori di origine nervosa; • una trombosi profonda delle vene delle gambe. Nemmeno i crampi ai polpacci possono far pensare a una malattia delle vene: infatti, colpiscono in egual misura i soggetti con le vene sane che quelli che soffrono di varicosi. I crampi si manife‑ stano con maggior frequenza in relazione a: • disturbi del sistema nervoso, • malattie del metabolismo (diabete, carenza di ferro), • sollecitazione inadeguata della muscolatura dei polpacci, ad esempio durante un’attività fisica. Stripping significa che la vena viene asportata con una sonda a cavo. Il tipo di anestesia dipende dall’estensione dell’intervento e dal desiderio del paziente. Alla fine dell’o‑ perazione si applica una fasciatura compressiva. Dopo 1-3 giorni si passa ad una calza a compressione fisiologica. Tra le possibili complicazioni vanno menzionate lesioni dei nervi cutanei con conseguenti disturbi del‑ la sensibilità, ematomi e problemi con le cicatrici. Di

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solito però questi disturbi scompaiono col tempo. I procedimenti terapeutici con intervento possono anche essere combinati.

Conclusioni

Tutti i procedimenti comportano il pericolo della ri‑ comparsa delle varici: nel 40-60% dei casi, a seconda dell’intervallo considerato per il controllo (611 anni). Per i nuovi procedimenti non sono ancora disponibili dati di controllo a Iunga scadenza.


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MEDICINA — Pubblivivere: Guida gratuita sulla sindrome metabolica

LA SINDROME METABOLICA: Mepha pensa a tutto Con “sindrome metabolica” si intende un disturbo metabolico complesso che si sviluppa nel corso di vari anni e che a lungo andare, se non riconosciuto e curato in tempo, può avere conseguenze gravi sulla salute. La prima misura terapeutica da attuare è un cambiamento dello stile di vita per‑ sonale con un’attività fisica regolare e un’alimentazione consapevole.

E

cco i quattro fattori che insorgono: obesità addominale, valori patologicamente alterati dei lipidi del sangue, insulino-resistenza in continuo aumento e ipertensione sono i segni caratteristici di questa patologia, malgrado non tutti e quattro i fattori debbano essere presenti contemporaneamente. Per i pa‑ zienti interessati, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e/o diabete di tipo 2 è quindi elevato.

Muoversi regolarmente è importante!

La sindrome metabolica è vista come un quadro clinico tipico del mondo occidentale: i fattori scatenanti responsabili sono, oltre alla predisposizione genetica, l’a‑ limentazione non equilibrata ed esagerata e la mancanza di movimento causata dallo stile di vita sedentario. Il primo scopo di un qualsiasi intervento terapeutico dovrebbe quindi essere quello di ridurre il sovrappeso e di invogliare i pazienti a fare dell’attività fisica regolare.

Invogliare a muoversi per mezzo del nuovo opuscolo Mepha

Con il nuovo opuscolo “Meglio informati sull’attività fisica nella sindrome metabolica”, Mepha vuole motivare i pazienti a praticare un’attività regolare. L’opu‑ scolo contiene diversi esercizi mirati per aumentare la muscolatura, completati da illustrazioni facili da capire. Un programma di allenamento di dieci giorni sviluppato dall’Istituto di medicina sportiva di Basilea aiuta a riavere passo dopo passo la resistenza fisica. Coloro che fanno fatica a combattere la propria pigrizia, troveranno consigli pratici davvero efficaci per aumentare la motivazione per andare avanti. E ne vale la pena: già soltanto il cambiamento da uno stile sedentario ad uno fisicamente attivo riduce il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 del 30-50%. Anche la pressione sanguigna ed il rischio di episodi cardiovascolari sono in‑ fluenzati in maniera positiva.

Mepha offre medicamenti di alta qualità contro tutti i fattori di rischio

Per la terapia farmacologica dei diversi fattori di rischio della sindrome metabolica, Mepha ha a disposizione un’ampia gamma di medicamenti comprovati: dai medicamenti antiabetici orali per la riduzione individuale del glucosio nel sangue agli ipolipemizzanti per ridurre i livelli patologicamente elevati dei lipidi nel sangue, fino ad arrivare agli A-II-antagonisti, che sono particolarmente adatti a diminuire la pressione sanguigna nella sindrome metabolica. L’ampia offerta è poi com‑ pletata da opuscoli informativi per i pazienti gratuiti sulla sindrome metabolica ed i suoi fattori di rischio.

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Si metta diritto in piedi, i piedi distanziati come la larghezza del bacino Pieghi leggermente le ginocchia Con la schiena diritta, si pieghi un po’ in avanti Pieghi le braccia, con i gomiti all’altezza delle spalle Porti le braccia davanti al viso Stringa le scapole e tiri le braccia lentamente in dietro Ripeta questo esercizio 10 volte, 3 passaggi

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MEDICINA — Micosi

L’ONICOMICOSI: LA PRINCIPALE MALATTIA DELLE UNGHIE Quando non bisogna sottovalutare una macchia biancastra o giallastra sotto la punta delle unghie delle mani o dei piedi. La redazione

CONSIGLI UTILI • Curare bene le unghie — Un’unghia danneggiata ha maggiori possibilità di sviluppare la malattia, perché ha “una porta spa‑ lancata” verso il mondo esterno. • Tenere pulite e asciutte le unghie — Ta‑ gliarle regolarmente. • Asciugare bene gli spazi tra le dita dei pie‑ di, utilizzando per esempio dell’ovatta. • Curare l’igiene e la qualità della pelle dei piedi — Utilizzare prodotti specifici o sotto‑ porsi ad una pedicure. • Non condividere strumenti di manicure/pe‑ dicure e/o lo smalto per unghie.

CAUSE

Di solito è un gruppo di funghi, i dermatofiti (Tri‑ chophyton rubrum), ad essere responsabile dell’o‑ nomicosi. Tuttavia, come è stato brevemente accennato in precedenza, tali infezioni possono anche essere causate da lieviti e muffe. In circa il 90% dei casi di micosi delle unghie dei piedi, il responsabile è un dermatofita. Per quanto riguarda invece l’o‑ nimicosi delle unghie delle mani, si tratta in preva‑ lenza di un lievito (Candida). Il modo in cui questa patologia si sviluppa è spesso inizialmente legato ad un’infezione micotica della pelle che si estende poi alle unghie: di qui l’impor‑ tanza di avere delle unghie molto curate per evitare il contagio. Gli agenti patogeni penetrano attraverso microscopiche fessure dell’unghia e continuano ad infettarla dall’interno. Il danno all’a‑ spetto dell’unghia è provocato dagli enzimi se‑ creti dal fungo, che distruggono la cheratina pre‑

Vivere maggio/giugno 2012

sente. Le infezioni si manifestano molto spesso alle dita dei piedi piuttosto che alle mani in quanto le scarpe offrono l’ambiente buio, caldo e umido perfetto per la proliferazione dei funghi. L’onicomicosi può essere trasmessa da persona a persona. Ulteriori cause in grado di aumentare il rischio di sviluppare l’onicomicosi: • indossare calze e scarpe che blocchino la traspirazione — Di conseguenza si forma un ambiente umido a causa dell’elevata sudorazio‑ ne. • Camminare a piedi nudi in luoghi pubblici dal pavimento bagnato (piscine, palestre, docce, …). • Circolazione sanguigna ridotta (scarpe stret‑ te, dita sovrapposte). • Unghie con crescita lenta. • Frequenti casi di micosi in famiglia (propen‑ sione genetica). • Precedenti lesioni o infezioni della cute o del‑ le unghie — Anche i traumi legati alla pratica sportiva (calcio, tennis, ecc.) possono rendere l’unghia più fragile, favorendo lo sviluppo della patologia. • Sistema immunitario compromesso. • Problemi di circolazione. • Diabete. • AIDS.

• Evitare l'uso di unghie artificiali. • Fare attenzione a calli e vesciche — Pos‑ sono favorire lo sviluppo della patologia. • Lavarsi le mani regolarmente, in particolare dopo avere toccato unghie infette. • Evitare di camminare scalzi negli ambienti pubblici (docce, piscine, saune, …) — In‑ dossare sempre delle ciabatte o dei sanda‑ li. • Indossare abiti e calzature che lascino respirare il piede — L’eccessiva sudorazione favorisce l’onicomicosi. Si può anche utiliz‑ zare uno spray fungicida per calzature. • Indossare calze traspiranti e scarpe della giusta misura. • Evitare calze e calzini e/o scarpe sintetici. • Lavare gli abiti che sono entrati in contatto con la patologia — La temperatura dell’acqua deve essere di almeno 60°C. Eventual‑ mente far ricorso ad un prodotto fungicida. • Indossare i guanti quando si puliscono luo‑ ghi umidi.

© Cisco93 / Wikipedia.org

L

a micosi dell’unghia o onicomicosi — dal termine greco “onico”, che significa “unghia” — è generalmente dovuta ad un’infezione fungina delle unghie dei piedi o, meno frequentemente, delle mani. Non si tratta di una malattia potenzialmente letale, ma di un problema caratterizzato da un aspetto sgradevole che può anche essere fastidioso e do‑ loroso.

• Verificare che il proprio salone di manicure/pedicure utilizzi strumenti correttamente puliti e sterilizzati.


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STATISTICHE

DIAGNOSI

L’onicomicosi è la malattia più comune delle unghie, dato che ne costituisce circa il 50%. Ne soffre circa il 6-8% della popolazione adulta: questa percentuale sale al 15-20% nelle persone tra i 40 e i 60 anni. Nei bambini, invece, quest’infezione ri‑ mane molto rara. Come si vede dai dati, la suscettibilità alle infezioni delle unghie aumenta con l’età, perché diventano meno elastiche e si formano così, più spesso e facilmente, delle microscopiche fessu‑ re. Infine, la diffusione è maggiore tra gli uomini rispetto alle donne.

In genere è difficile da fare, ma risulta fondamentale per individuare la terapia adatta, anche in funzione della tipologia di fungo. È importante individuare e trattare l’onicomicosi allo stadio iniziale: in funzione del suo stato di avanzamento, il medico sceglierà il trattamento più adeguato. È consigliabile consultare un medico, soprattutto se si sono già provati dei trattamenti e non hanno funzionato, perché, in casi molto rari, può sfuggire la diagnosi di un melanoma maligno subungueale (sot‑ to l’unghia), per il quale risulta necessario un picco‑ lo intervento chirurgico.

SINTOMI

TERAPIA

Questa patologia provoca un danno all’aspetto del‑ le unghie e può riguardare qualsiasi parte dell’unghia. I sintomi possono variare notevolmente: • variazione del colore — Per esempio, parzialmente opaca o bianca, ma può anche assumere altri colori (giallo, marrone, verde, …). • Scolorimento dell’unghia sotto la punta. • Leggero distaccamento dalla sua sede (oni‑ colisi). • Variazione dello spessore (ispessimento, fra‑ gilità). • Variazione della consistenza (aspetto friabile, squamato, …). • Formazione di detriti sotto l’unghia. • Distorsione della forma. Si osservano, inoltre, diversi stadi, da una piccola macchia a un’unghia completamente danneggiata.

Le micosi delle unghie sono spesso difficili da curare e per ottenere dei risultati soddisfacenti sono necessari mesi: soprattutto quella dei piedi ri‑ chiede spesso molto tempo (12 -18 mesi), ossia, il più delle volte, il tempo necessario affinché l’unghia ricresca per intero e, di conseguenza, il trattamento risulti efficace al 100%. Come è stato indicato in precedenza, il trattamento dipende da: • tipo di fungo, • stadio raggiunto dalla malattia. Per curare l’onicomicosi si utilizzano farmaci: • topici — Smalto per le unghie con antimicotico. Esistono anche delle penne che però sono efficaci solo contro un tipo di micosi. Parlatene con il vostro medico o farmacista di fiducia per ve‑

L´ onicomicosi

dere se sono adatte al vostro caso. • Orali — Compresse a base, per esempio, di terbinafina o di itraconazolo, in vendita dietro pre‑ scrizione medica. Questo tipo di trattamento è particolarmente raccomandato nei casi avanzati di micosi (matrice colpita, micosi su una grande superficie dell’un‑ ghia, …). Inoltre, questa terapia può avere effetti indesiderati sul fegato. Rivolgetevi al vostro medico per maggiori informazioni in merito alle controindicazioni e ai rischi. Per aumentare l’efficacia della cura può essere uti‑ le associare le due tipologie di farmaci.

Altri trattamenti

L’olio essenziale dell’albero del tè è in grado di ottenere buoni risultati, se utilizzato come comple‑ mento ai trattamenti tradizionali, applicando 1-2 gocce al giorno sotto l’unghia colpita dalla micosi. In alcuni casi si ricorre alla chirurgia, a tecniche di levigazione o all’uso di cheratolitici (acido sali‑ cilico, urea, …). Esiste anche una cura a base di luce che consi‑ ste nell’esposizione della micosi dell’unghia a onde luminose. Vengono inoltre proposti la terapia fotodinamica e l’uso di medicinali fotosensibili: quest’ultimo, tuttavia, risulta spesso caro e ancora in fase di sviluppo e pertanto è proposto unicamente nei casi gravi o quando si riscontra una resistenza ai trattamenti classici.

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SALUTE — Vacanze

Farmacia da viaggio: Godersi spensieratamente le vacanZE In vacanza o durante i viaggi di lavoro è importante avere l’essenziale a portata di mano. Questo è appunto lo scopo di una farmacia da viaggio ben rifornita e “riordinata” regolarmente. Con l’estate alle porte è ora di fare un controllo, per completarla secondo necessità ed eventualmente integra‑ re le proprie scorte di farmaci. La redazione

CONSIGLI UTILI • Portare con sé unicamente i farmaci che si sopportano bene, evitando così dei potenziali effetti collaterali sgradevoli. • Controllare il contenuto e la data di scadenza dei medicinali. • Nel limite del possibile è preferibile portare medicamenti sotto forma di compresse — meglio se non effervescenti — piuttosto che gocce o sciroppi, dato che i contenitori potrebbero rompersi. Infatti, una supposta analgesica o antipiretica sciolta, in caso di necessità, non serve a nulla. Sono anche da preferire le pomate alle creme, dato che la loro base è più resistente agli influssi climatici. • I medicamenti devono essere protetti da calore, luce e umidità. Ciò vale anche per l’insulina. Soprattutto nei Paesi più caldi si raccoman‑ da la conservazione in contenitori termoisolanti.

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• I farmaci che vanno assunti regolarmente devono assolutamente essere portati nel bagaglio a mano, ricordandosi delle regole di sicurezza che limitano la quantità di sostanze liquide ammessa nella cabina degli aerei. Portare con sé la ricetta/prescrizione medica e il foglietto illustrativo facilita l’acquisto di medicamenti sostitutivi all’estero.

essuno si augura di ammalarsi o farsi male in vacanza. Però, la volta che capita, si è più tranquilli se si possono alleviare i piccoli disturbi da soli, con i rimedi farmaceutici che ci si è portati appresso. Special‑ mente se in vacanza ci sono anche dei bambini, bisogna esser pronti agli imprevisti: nello slancio del gioco possono inciampare in una radice e farsi male a ginocchia e mani, oppure hanno improvvisamente la febbre alta, la diar‑ rea, il mal di gola o la nausea. Una farmacia da viaggio può risparmiare molti inconvenienti: • spesso in un Paese straniero, specialmente in quelli del Terzo mondo, le farmacie non si trovano facilmente; • i farmaci che si conoscono possono avere nomi diversi, ammesso che siano in vendita, oppure contengono principi attivi differenti o aggiunti‑ vi rispetto a quello desiderato; • non sempre è agevole, a volte addirittura impossibile ricorrere con tempestività al consiglio di un medico.

LA COMPOSIZIONE

La cassettina/trousse deve essere leggera, resistente ed impermeabile: ottime sono quelle in plastica con chiusura del coperchio a pressione ulteriormente tenuta da gancetti. Non esitate ad interpellare il vostro farmacista di fidu‑ cia per il suo contenuto per le prossime vacanze: con pochi e mirati sugge‑ rimenti vi metterà al riparo dalla maggior parte dei possibili malanni.

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• Qualora un farmaco debba essere assunto ad orari precisi, come per esempio gli anticoncezionali e l’insulina, si deve tener conto dell’e‑ ventuale spostamento d’orario durante i viaggi a lunga distanza.

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LE VACCINAZIONI

Abbiate fiducia nella forza della natura.

Sono importanti quanto la farmacia da viaggio: nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia a più riprese invitato i tour operators a fornire a chi viaggia una corretta ed esauriente informazione sui rischi sanitari, spesso essi tendono a minimizzare, anche per non intimorire i potenziali  clienti. Non di rado sui dépliants turistici ci si limita a riporta‑ re le formalità richieste per legge per poter accedere ad uno Stato, giocando magari sul fatto che in molti Paesi queste formalità, per i viaggiatori, non sussistono. Di conseguenza,  è sempre meglio essere cauti: quindi, prima di ogni viaggio in luoghi lontani, è opportuno informarsi sui rischi medici della propria destinazione e farsi eventualmente consigliare  personalmente da un medico esperto in malattie tropicali. È bene provvedere per tempo alla verifica circa un’adeguata protezione contro malattie diffuse in molti Paesi del mondo come epatiti, tifo, colera, febbre gialla, tubercolosi, tetano e  difterite. Ciò anche perché, qualora risultasse necessario provvedere a qualche vaccinazione, richiamo o profilassi, sarebbe meglio evitare che queste si accavallassero tra loro. Vi sono alcune vaccinazioni che sono obbligatorie per legge e senza le quali non è consentito l’accesso al Paese di de‑  stinazione. Altre invece, pur non essendo obbligatorie, sono raccomandate per la maggior parte dei Paesi tropicali; altre ancora sono consigliabili secondo la destinazione del viag‑ gio o per l’esistenza di particolari situazioni. Generalmente viene consigliato di fare un richiamo per epatite, difterite e  tetano. Per la maggior parte delle destinazioni sono già suf‑ ficienti. A seconda della meta, può essere necessaria anche  una profilassi contro la malaria. Tenere un comportamento corretto nel corso del viaggio è certamente il metodo migliore, ancor prima di vaccini, profi‑  lassi e farmaci vari, per prevenire semplici malesseri o ma‑ lattie infettive o parassitarie ben più serie. Le dimensioni e la composizione dipendono da: • destinazione, • durata e tipo di viaggio, • numero e tipologia dei partecipanti. Per i viaggi verso Nord servono medicine diverse rispetto a quelle necessarie se si va a Sud; e un soggiorno tutto compreso in un albergo a 4 stelle è meno rischioso di un trekking-tour in tenda. Inoltre, per i viaggi turistici nei Paesi limitrofi è possibile limitarsi allo stretto necessario: se invece ci si prepara a un viaggio esotico… I prodotti devono essere selezionati anche tenendo conto di fattori quali l’età e il proprio stato di salute. Se si viaggia con dei bambini bisognerebbe, in ogni caso, farsi consigliare appositamente: hanno infatti bisogno di farmaci in dosi e somministrazioni diverse rispetto agli adulti. Le diarree durante i viaggi capeggiano (35%) la classifica delle malattie più frequenti, seguite da: • stitichezza, • disturbi del sonno, • malattie da raffreddamento. Le altre patologie, invece, non superano l’1%. Effettivamente, quali articoli devono far parte di una farmacia da viaggio? Ge‑ neralmente vale il detto “quanto indispensabile e il minimo possibile”: il contenuto, che deve quindi rispecchiare le reali esigenze senza cadere in inutili eccessi, può comprendere in tutto o in parte il materiale evidenziato nella li‑ sta che segue.

I più importanti

• Malattie preesistenti — I farmaci che si prendono regolarmente, a casa, a causa di patologie croniche in atto (antidiabetici, antiipertensivi, medi‑

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SALUTE — Vacanze

UN COMPORTAMENTO COSCIENZIOSO Numerose sono le infezioni, come tifo, colera ed epatite A, che si possono contrarre attraverso il consumo di cibi o bevande infette. Senza dimenticare altre malattie serie quali la brucellosi e le elmintiasi. Ma quella più frequente, ma fortunatamente di lieve entità, è la diarrea del viaggiatore. Si tratta di un disturbo che insorge solitamente durante i primi giorni di permanenza all’estero e che normalmente si esaurisce nell’arco di 3-4 giorni. Questa particolare diarrea si manifesta con numerose e frequenti scariche, dolori addominali e talvolta febbre. In caso di persistenza è necessario provvedere a reintegrare i liquidi ed i sali minerali persi, bevendo molto — acqua in bottiglia perfettamente sigillata — e facendo uso di reintegratori salini. Se non vi fosse disponibilità di tali prodotti, si può ovviare preparando una soluzione composta da 1 litro d’acqua — ovviamente sempre accertandosi della sua purezza — a cui aggiungere ½ cucchiaino di sale da cucina, 8 di zucchero e 1 tazza di succo di frutta. Andrà poi ripristinata anche la flora batterica mediante assunzione di fermenti lattici e somministrato un antibiotico che disinfetti l’intestino. I farmaci antiperistaltici, che bloccano momentaneamente le scariche, vanno utilizzati solo se è assolutamente necessario, comunque mai in presenza di sangue nelle feci, così come non devono essere somministrati alle donne in stato interessante ed ai bambini: per questi ultimi, bisogna ricordare che sono più sensibili al‑ la disidratazione, per cui è necessario provvedere ad una rapida reidratazione, facendoli bere in abbondanza. cinali per malattie cardiache, epatiche, …). Per gli allergici, ricordarsi gli antistaminici e i farmaci contro l’asma, ecc. I‑ noltre, coloro che soffrono di un’allergia ai pollini dovrebbero informarsi se nella regione di destinazione è appunto in corso la stagione dei pollini. Questi medicinali vanno ripartiti sia nella valigia che nel bagaglio a mano. • Malattie correlate al viaggio — I medicamenti prescritti dal medico per questo determinato viaggio/destinazione, per esempio gli antimalarici, i farmaci preventivi e quelli per il trattamento del mal d’altitudine acuto, contro le infezioni o i repellenti contro le zanzare. In casi particolari, munirsi di un insetticida per i tessuti e la camera. • Reazioni allergiche, per esempio da punture di insetti o colpi di sole — Differenti pomate a base di antistaminici e dei disinfettanti. Portare sempre con sé i medicamenti per le emergenze prescritti dal medico. • Primo soccorso – Materiale di medicazione per curare le ferite — garze sterili, bende di gar‑

za, bende elastiche, cerotti, nastri adesivi, gancetti per bendaggi, ovatta e‑ mostatica, spille di sicurezza e un disinfettante. – Guanti monouso — Per cambiare le medicazioni, soprattutto se di altre persone, evitando quindi il contatto col sangue. – Strumenti vari — Termometro in un contenitore infrangibile, piccole for‑ bici, pinzetta per estrarre i corpi estranei. – Differenti pomate, creme, soluzioni o spray a base di disinfettanti (alcol al 70%, povidone-iodio, clorexidina,…) e cicatrizzanti (vitamina A e dexpan‑ tenolo). • Analgesici, antinfiammatori e antipiretici (febbre) — Compresse a base di paracetamolo, acido acetilsalicilico o ibuprofene. Le pastiglie da mastica‑ re possono essere ingerite anche senz’acqua. • Protezione della pelle – Prodotti solari — Indice di protezione (IP) elevato (>20), appropriato al tipo di pelle, all’intensità dei raggi, alla durata d’esposizione e all’attività previ‑

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sta. – Protezione contro gli insetti — Repellenti da frizionare o spruzzare. Per quanto riguarda invece le punture, portare i medicamenti contro il pruri‑ to, da frizionare o ingerire. • Diarrea – Soluzione reidratante probiotica — Sulla base di microorganismi, come per esempio i lattobacilli, per ricostituire la flora intestinale. – Diarrea acquosa senza febbre (diarrea del viaggiatore) — Medicamento antidiarroico, per esempio a base di Ioperamide. – Sale minerale in polvere — Per la sostituzione di liquido, per i bambini e le persone anziane. Per gli adulti, è sufficiente un apporto di liquido e di sale. • Stitichezza – Bere a sufficienza e mangiare alimenti ricchi di fibre. – Lassativo blando — Può essere utile per un breve tempo. • Nausea, vomito, chinetosi (mal di viaggio) – Se sappiamo di soffrire la nausea da mal di viaggio — Prima di partire si può assumere, per esempio, un medicamento a base di domperidone. – Nausea improvvisa — Possono essere utili alcuni farmaci sotto forma di gomma da masticare. Attenzione: molte di queste sostanze causano sonnolenza. • Mal di pancia — Gocce o capsule, spesso a base di estratti di piante. • Bruciore di stomaco — Gel o compresse da succhiare. • Raffreddore — Gocce o spray nasali decongestionanti, per esempio a base di xilometazolina, prima del volo, sono importanti per evitare dolori alle o‑ recchie. Infatti, con un raffreddore non sarà possibile compensare la pressu‑ rizzazione. • Tosse — Un antitussivo sotto forma di sciroppo, gocce, compresse efferve‑ scenti o pastiglie. – Secca — Per esempio farmaci a base di destrometorfano o codeina. – Grassa, a base di carbocisteina, N-acetilcisteina o guaifenesina. Pub SunStore 2011 fr-de-it_Mise en page 1 01.11.11 10:56 Page3 • Mal di gola — Medicamenti dall’effetto disinfettante o analgesico, sotto

forma di compresse da succhiare (per esempio a base di tirotricina, un anti‑ biotico ad azione locale, o di cloruro di cetilpiridinio, un antisettico), di gar‑ garismo (esetidina) o di collutorio spray. • Irritazione congiuntivale — Polvere, vento e luce causano spesso delle congiuntiviti. – Collirio/gel antinfiammatorio dall’effetto lenitivo o un sostituto lacrimale artificiale. – Irritazione allergica — Sarà utile un collirio antiallergico. – Occhiali da sole. • Contusioni e distorsioni, colpi – Provvedimenti di primo soccorso. – Medicamenti antinfiammatori da spalmare o ingerire, per esempio cre‑ me/pomate, gel a base di diclofenac. • Protezione contro i rumori

I complementari

• Disinfezione dell’acqua potabile — Pastiglie per la disinfezione, filtro ce‑ ramico, eventualmente un bollitore ad immersione. • Problemi legati al sonno o insonnia – Fuso orario (Jet Lag) — Vale la pena di anticipare/posticipare il riposo notturno già qualche giorno prima della partenza. In caso di necessità, durante la giornata si possono fare brevi dormite di 1-3 ore. Esistono anche dei rimedi fitoterapici (tisane, capsule, compresse o gocce), per esempio a base di valeriana, melissa o ancora di luppolo. – Maschera per dormire — Per esempio in aereo o in luoghi poco oscurati. • Parassiti della cute (pidocchi, piattole, acari) — Shampoo speciale. • Malattie sessualmente trasmissibili come AIDS ed herpes genitale — Preservativi.

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ALIMENTAZIONE — Dieta

DIETA DELL’ANANAS: VIA I CHILI IN PIÙ E LA CELLULITE! Se la cellulite e la ritenzione idrica sono un problema, oltre a qualche chilo in più, la dieta deve essere molto ricca di liquidi. L’ananas è un frutto ricco di acqua, potassio e vitamine ed aiuta a ridur‑ re l’eccessiva permeabilità dei capillari e la vasodilatazione. La redazione

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eneralmente, quando si pensa ad un regime dimagrante, vengono in mente unicamente deprimenti piattini di riso in bianco, porzioni puniti‑ ve di zucchine scondite e orrende fettine di carne senza sale né charme. Questo è soltanto un luogo comune: si può perdere una taglia in 2 settimane e sconfiggere, grazie alle armi segrete dell’ananas, la cellulite, mangiando comunque con gusto. Contro la pelle a buccia d’arancia bisogna bere almeno 2 litri d’acqua al giorno e mangiare cibi che ne siano ricchi come l’ananas, appunto, che ne contiene l’86,4%. Questo frutto contiene anche molto potassio (250 mg ogni 100 g), prezioso per ristabilire l’equilibrio tra i sali minerali ed eliminare i liquidi in eccesso. E non aggiunge tante calorie: solo 40 in 100 grammi.

Il protagonista: l’ananas

Per cominciare bisogna rifornire il frigorifero di ananas fresco, tenuto a testa in giù: in altre parole, appoggiare il frutto sulle sue foglie e lasciarlo così riposare per mezza giornata, prima di mangiarlo. In questo modo gli zuccheri verranno ri‑ distribuiti in tutto il frutto. Acquistare sempre ananas maturi, perché la maturazione di questi frutti si ferma appena vengono colti. Infine, una volta tagliato, va consumato nel giro di pochi giorni, o perderà il contenuto di vitamina C.

Eliminare i formaggi stagionati e i salumi

Grana, parmigiano, sbrinz e pecorino sono molto ricchi di sodio, che viene assorbito a livello renale, favorendo la ritenzione dei liquidi. Durante le 2 settimane di dieta bisogna quindi rinunciare a queste leccornie: in seguito, inserire nel regime alimentare un’unica porzione di formaggi stagionati alla settimana, non di più. Lo stesso discorso vale per i salumi: quando si riprende a consumarli, con moderazione, preferire, ad esempio, il prosciutto cotto rispetto al crudo, che è molto più salato.

numerose tisane 2x65_shBere 17.5.2005 12:54drenanti Pagina 1

Le erbe sono delle preziose alleate contro la cellulite: bere quindi ogni giorno 2 tazze di tisana drenante. Lasciare in infusione per 5 minuti, in una tazza di acqua bollente, 1 cucchiaino di scorze di arancia amara e 1 di foglie di equiseto. Se il gusto della tisana risulta essere troppo amaro, aggiungere qualche goccia di miele. Come alternativa, preparare l’infusione con gambo d’ananas, pilosella e semi di finocchio: lasciar riposare per 10 minuti.

Non dimenticarsi di fare esercizio fisico

Per dimagrire e riattivare la circolazione periferica è essenziale anche fare movimento. Scegliere l’attività fisica che si preferisce e cercare di praticarla il più possibile. Per eliminare la ritenzione idrica si può anche ricorrere a questo esercizio: • in posizione seduta sollevare i talloni; • premere le punte dei piedi contro il pavimento, contraendo così il polpaccio. In questo modo si stimola il ritorno venoso.

IL MENÙ DELLA DIETA Giorno 1

• Colazione ––1 yogurt parz. scremato (125 ml) con 1 kiwi (80 g) a pezzetti [89 cal] • Spuntino ––2 rondelle di arancia e 2 di ananas fresco [38 cal] • Pranzo ––2 uova sode ––Verdure al vapore a base di cavolfiore (150 g), broccoli (150 g), carote (100 g) e zucchine (100 g), condite con aceto balsamico e 1 cucchiaio (Cc) d’olio ––Pane integrale (80 g) [totale pasto: 548 cal] • Spuntino ––1 banana affettata (200 g) con menta fresca [130 cal] • Cena ––Un passato di verdure (150 g) con 1 cucchiaino (cc) d’olio ––Pesce spada (200 g) al forno con pomodorini ciliegia (80 g), il succo di 1 arancia ––Riso bollito (40 g) e condito con 1 cc d’olio [totale pasto: 480 cal]

Giorno 2

• Colazione ––2 fette grandi di pane integrale tostato (60 g) con 2 Cc di marmellata di arance [178 cal] • Spuntino ––Macedonia di frutta con 1 pera, ½ mela e 1 kiwi [115 cal]

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• Pranzo ––Roast beef (200 g) al timo ––Insalata verde mista (200 g), aceto balsamico e 1 Cc d’olio ––1 panino integrale (80 g) [totale pasto: 513 cal] • Spuntino ––2 rondelle di ananas fresco (60 g) [24 cal] • Cena ––5 gamberoni al vapore ––Verdure al vapore costituite da 1 carota, 1 porro e 1 patata piccola, condi‑ te con 1 bicchierino di salsa di soia ––Riso bollito (40 g) ––1 mela cotta con chiodi di garofano [totale pasto: 460 cal]

Giorno 3

• Colazione ––1 yogurt parz. scremato (125 ml) con 2 rondelle di ananas fresco a toc‑ chetti (60 g) e 1 Cc di müsli [114 cal] • Spuntino ––1 mela rossa (150 g) con qualche fogliolina di menta fresca [57 cal] • Pranzo ––Petto di pollo ai ferri (200 g) ––Spinaci lessati (200 g) conditi con aceto balsamico e 1 cc d’olio ––2 gallette di riso [totale pasto: 473 cal] • Spuntino ––Macedonia con 1 arancia e 1 rondella di ananas a tocchetti [63 cal] • Cena ––Spaghetti di riso (60 g) con verdure miste a dadini (150 g) ––2 spiedini di pesce ––Insalata verde (200 g) con 1 Cc di germogli di soia e condita con 1 cc d’o‑ lio [totale pasto: 595 cal]

Giorno 4

• Colazione ––2 fette grandi di pane integrale tostato con 2 Cc di marmellata di albicoc‑ che [178 cal] • Spuntino ––1 bicchiere di spremuta di arancia (150 ml) e ½ rondella di ananas [56 cal] • Pranzo ––Prosciutto crudo sgrassato (40 g) con julienne di verdure di carota, sedano e finocchio (300 g) ––Insalata belga (150 g) condita con 1 cc d’olio e aceto balsamico ––1 panino integrale (80 g) [totale pasto: 376 cal] • Spuntino ––1 pera (150 g) con 6 gherigli di noce [226 cal] • Cena ––Cuscus (60 g) con rosmarino, petto di tacchino (120 g), gamberi (70 g) e ½ rondella di ananas ––Insalata indivia al vapore (150 g) condita con 1 cc d’olio [totale pasto: 460 cal]

Giorno 5

• Colazione ––1 yogurt parz. scremato al caffè (125 ml) con 4 biscotti ipocalorici, non zuccherati e poco grassi [133 cal] • Spuntino ––Macedonia con 1 kiwi (80 g) e 1 rondella di ananas a tocchetti [47 cal] • Pranzo ––Insalata mista con lattuga (200 g), 2 piccole patate lesse (240 g), tonno al naturale (150 g) e pomodori (200 g), condita con aceto balsamico e 1 cc d’olio ––2 gallette di riso [totale pasto: 625 cal] • Spuntino ––1 pera (150 g) con 6 gherigli di noce [226 cal] • Cena ––Zuppa di verdure (150 g) ––Pollo a striscioline (150 g) saltato con radicchio rosso (150 g) ––Fagiolini al vapore (150 g) conditi con 1 cc d’olio [totale pasto: 328 cal]

Vivere maggio/giugno 2012

Giorno 6

• Colazione ––1 fetta di pane integrale con poca marmellata ––1 spremuta d’arancia (150 ml) [totale pasto: 239 cal] • Spuntino ––2 rondelle di ananas candito (60 g) [170 cal] • Pranzo ––Riso pilaf al curry con petto di tacchino e ananas fresco [446 cal] • Spuntino ––1 banana affettata (200 g) con menta fresca [130 cal] • Cena ––Crema di verdure con carote (150 g), sedano (150 g) e cipolla (50 g), insaporita al coriandolo ––Scaloppine di vitello (180 g) al limone su un letto di funghi champignon (150 g) con aceto balsamico ––1 galletta di riso [totale pasto: 407 cal]

Giorno 7

• Colazione ––1 kiwi (80 g) e 1 fetta di ananas con 1 yogurt parz. scremato e 1 Cc di müsli [137 cal] • Spuntino ––1 mela affettata (150 g) con 4 prugne essiccate (40 g) [147 cal] • Pranzo ––Involtini di sogliola e riso bollito (40 g) ––Insalata verde mista (150 g) condita con aceto balsamico ––1 panino integrale [totale pasto: 561 cal] • Spuntino ––1 yogurt parz. scremato con ½ rondella di ananas fresco a tocchetti [60 cal] • Cena ––Straccetti di manzo (200 g) al rosmarino ––Melanzane al forno (200 g) e 1 patata piccola bollita [totale pasto: 392 cal]

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ALIMENTAZIONE — Intolleranze

INTOLLERANZE ALIMENTARI: UNA QUESTIONE INCONSCIA Si continua a parlare di intolleranze alimentari e ci si intestardisce a voler vedere l’intolleranza co‑ me un danno “fisico”.

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a mia esperienza, ormai pluriennale, dimostra che le intolleranze alimentari, alme‑ no quelle importanti, nascono nel nostro inconscio, in quella parte cioè del nostro “cervello” che non può sottostare al condizionamento della volontà. Ho trovato questa definizione di inconscio: “Ciò che non affiora allo stato di coscienza e pertanto non è soggetto al controllo della ragione e della volon‑ tà”. Proprio recentemente, in occasione di un semi‑ nario, ho potuto parlare di questa sconosciuta realtà. Quando noi iniziamo un pasto o semplicemente “sentiamo”, anche col pensiero, il profumo piacevole di un alimento, non pensiamo assolutamente al fatto che in noi c’è una componente chiamata inconscio che può interagire subdolamente col nostro pasto o pensiero di pasto. Il processo digestivo inizia concretamente quando introduciamo un alimento in bocca. Dopo averlo masticato, l’alimento viene deglutito, dovrebbe raggiungere lo stomaco e attraverso l’intestino dovreb‑ be essere “digerito”. Questa fase importante della nostra giornata, volenti

o nolenti, ci collega al nostro invisibile ma potentissi‑ mo inconscio che, dotato di formidabile memoria, analizza l’alimento, ne può analizzare i componenti e, molto silenziosamente, riesce, se necessario, a col‑ legare l’alimento (o uno dei componenti) con even‑ tuali situazioni del passato, anche molto lontane nel tempo. Se trova un collegamento, il nostro inconscio rimane perfettamente tranquillo e attende. Cosa attende? Attende di analizzare se in futuro quell’alimento verrà nuovamente introdotto. Se quell’alimento “incriminato o non gradito” verrà introdotto ancora o addirittura con regolarità, il nostro inconscio, poco alla volta, senza fretta, reagirà e stimolerà l’organismo a produrre dei disturbi che potranno avere degli addentellati con lo stress del passato, cioè dei disturbi somaticamente “simili”, oppure reagirà a livello dei nostri organi più deboli (in latino: locus minoris resistentiae). L’interessante di questo processo è che, il più delle volte, l’alimento “non gradito” dall’inconscio è graditissimo dal proprietario. Altre volte l’alimento al qua‑ le siamo intolleranti viene catalogato: “Non mi piace; non riesco a mangiarlo; è tantissimo tempo che non ne mangio”. In poche parole, grazie a questo meccanismo, dopo che l’inconscio è riuscito a mettere in atto un certo tipo di patologia, ogni volta che noi assumiamo quell’alimento (che potrebbe far parte non dichiara‑ ta dell’arte culinaria dei ristoratori), il nostro inconscio lo trova e ci punisce intensificando il disturbo. Cosa significa praticamente tutto questo? Significa che, se siamo intolleranti a un determinato ali‑ mento che mangiamo spesso e volentieri, il nostro inconscio ci punirà facendoci ammalare, il più delle volte in modo cronico. Un disturbo del ritmo cardiaco, una cefalea o un’artrite possono avere come causa o concausa proprio quell’alimento che gustiamo con particolare piacere. È necessario aggiungere che la Medicina Accade‑ mica ancora non è arrivata a considerare che, al‑ le volte, per star meglio è sufficiente eliminare

non un alimento, ma quell’alimento. Quell’alimen‑ to dato che per ognuno di noi può essere differente. Non si deve infatti generalizzare. Ognuno di noi ha u‑ na personalità differente e un “vissuto” diverso. Il discorso sulle intolleranze non sarebbe completo senza prendere in considerazione le Intolleranze al lattosio e al glutine della Medicina Accademica. L’intolleranza al lattosio è l’incapacità presente in alcuni individui di digerire lo zucchero del latte, il lattosio appunto, con conseguenti sintomi gastrointe‑ stinali quali flatulenza, meteorismo, crampi e diarrea. È provocato da una carenza dell’enzima deputato alla sua idrolisi, la lattasi, che scompone il latto‑ sio nei 2 composti più semplici, glucosio e galattosio. Un’alta percentuale della popolazione mondiale perde l’attività enzimatica della lattasi dopo lo svezzamento. Il riconoscimento di questo fenomeno ha causato un importante cambiamento della terminologia. Coloro che non riuscivano a digerire il latte e‑ rano infatti chiamati “intolleranti al lattosio” o “lattasi-deficienti”. Oggi questi individui sono considerati normali, mentre quegli adulti che mantengono un’attività enzimatica tale da permettere loro di di‑ gerire il latte sono chiamati “lattasi-persistenti”. L’intolleranza al glutine o celiachia o morbo celiaco è una condizione genetica. Essere celiaci significa essere “intolleranti” al glutine, gruppo di pro‑ teine che si trovano nel frumento, nell’orzo e nella segale. Con l’introduzione del glutine, i celiaci producono anticorpi che creano uno stato di infiammazione della mucosa che distrugge progressivamente i villi intestinali; gli alimenti non vengono più assorbiti, ed è così che si manifesta una serie di complicazioni, qua‑ li: diarrea, anemia, magrezza, decalcificazione, depressione e irritabilità.

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Vivere maggio/giugno 2012

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Progetto Gorilla — ALIMENTAZIONE

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PROGETTO GORILLA: vita sanA CON UN PIZZICO DI FREESTYLE L’alimentazione e il movimento sono elementi vitali che mantengono il corpo in forma. I genitori e i nonni hanno un compito supplementare, vale a dire essere un modello per i propri figli e nipoti. Laura Vaccarino Dietista dipl. SUP — Project Manager Svizzera italiana L’accesso a GORILLA è gratuito e aperto a tutti: i premi però sono riservati esclusivamente ai ragazzi tra i 10 e i 18 anni e hanno naturalmente come o‑ biettivo di promuovere uno stile di vita sano. Il progetto GORILLA coinvolge i ragazzi tramite la tecnologia e il divertimento, rendendoli così responsabili e coscienti dell’importanza di uno stile di vita sano. Oltre a tutto ciò, la piattaforma GORILLA propone anche dei video culinari per la preparazione di ricette squisite ed equilibrate e delle guide video per imparare a praticare degli sport freestyle come la breakdance o il footbag. Infine, grazie all’ App gratuita GORILLA po‑ trete ovunque mettere in pratica qualche mossa freestyle o cimentarvi ai fornelli, pre‑ parando un pasto veloce, gustoso e sano.

Ricette

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ate scoprire ai vostri ragazzi i vari alimenti e, soprattutto, in quale misura vanno con‑ sumati. Insegnategli a mangiare regolarmente: un’alimentazione completa si compone di 3 pasti principali — colazione, pranzo e cena — e di 2 o 3 spuntini — mattino, pomeriggio e sera. Il pranzo e la cena devono sempre offrire delle verdure e/o insalata, accompagnate da 1 porzione di farinacei (pasta o pane o riso o patate …) e 1 di proteine (latticini o pesce o carne o uova). Gli spuntini devono restare tali e non devono trasformarsi in pasti: offrite quindi ai vostri ragazzi degli alimenti nutrienti leggeri come, ad esempio, della frutta o un latticino. Nella giungla ricca d’informazioni e di stress, il progetto nazionale GORILLA è al fianco di genitori, nonni e insegnanti, per aiutarli a trasmettere ai ragazzi le informazioni in maniera giovanile e ludica.

Che cos’È GORILLA?

Il cuore del progetto è una piattaforma informatica (www.gorilla.ch) che tramite un eLearning — il GORILLA Space — trasmette in maniera interattiva e accattivante il know-how sull’alimentazione sana e il movimento. In seguito all’apprendimento di nuove nozioni si possono eseguire dei test, grazie ai quali si accumulano punti, che servono per parteci‑ pare alle estrazioni di premi mensili.

CONCORSO SETTIMANALE Partecipare è facile! Basta rispondere alla domanda della settimana e inviare la risposta a 'VIVERE a tempo pieno', C.P. 5539, 6901 Lugano, o a vivere@bluewin.ch. In palio ci sono ogni settimana 3 ricettari GORILLA. Domanda 1 (termine di partecipazione 11.05.2012) Quanta frutta e verdura bisognerebbe mangiare giornalmente?

Eccovi un assaggio delle ricette deliziose ed equili‑ brate proposte dal progetto GORILLA.

Domanda 2 (termine: 18.05.2012) In Svizzera il sale viene arricchito con 2 sostanze, quali?

La merenda per ricaricare le batterie: “Fiocchi di latte (Hüttenkäse) con pe‑ re su pane svedese”

Domanda 3 (termine: 25.05.2012) Quanto movimento giornaliero dovrebbe pra‑ ticare un bambino/ragazzo? Domanda 4 (termine: 01.06.2012) Quale importante minerale contengono i lat‑ ticini? Domanda 5 (termine: 08.06.2012) Qual è l’unica bevanda indispensabile al cor‑ po?

Una deliziosa combinazione veloce da preparare e che contiene tutto il necessario per uno spuntino e‑ quilibrato. • Ingredienti per 1 persona — 4 panini svedesi, 100 g di fiocchi di latte, 1 pera matura, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di pepe • Preparazione ––Tagliare la pera a dadini e mescolarla con i fiocchi di latte. ––Condire con un po’ di sale e pepe. ––Spalmare su un panino svedese, appena prima di servirli, altrimenti i panini diventano da‑ nesi, ovvero molli.

Domanda 6 (termine: 15.06.2012) Quale fra queste affermazioni è corretta: I dolci vanno: • eliminati; • consumati al massimo 1 volta al giorno in piccole quantità; • consumati al massimo 1 volta alla settima‑ na in piccole quantità. Domanda 7 (termine: 22.06.2012) In che ordine maturano in Svizzera mele, ci‑ liegie e fragole?

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Vivere maggio/giugno 2012


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ODONTOIATRIA — I pilastri della SS0

I nostri dentisti. Da 125 anni.

SSO: 125 anni di esistenza,

una storia in QUATTRO dimensioni Ecco l’articolo di chiusura del mandato di ricerca storica affidato dalla SSO (Società Svizzera Odontoiatri) all’Istituto di storia della medicina di Losanna, che propone un bilancio totale. Sono esaminate quelle attivi‑ tà della SSO rivolte alla collettività che possono esser considerate i quattro pilastri portanti e determinanti di tutta la sua storia: la trasmissione del sapere scientifico, la promozione della formazione accademica, la legittimazione sociale e politica delle conquiste professionali e la difesa degli interessi degli imprenditori sanitari. Med. dent. Giancarlo Bernasconi, membro SSO Ticino* Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI) LA SSO: UN’ASSOCIAZIONE CHE TRASMETTE DELLE CONOSCENZE

Anche noi dentisti abbiamo fatto dei progressi in questi ultimi 125 anni.

Il veicolo principale per attestare e trasmettere le più recenti ed accreditate teorie scientifiche è senz’altro la “Rivista mensile svizzera di odontostomatologia”. Già nel 1877 appariva a Ginevra la “Revue & archives suisses d’odontologie”, che si evolveva nel tempo sino a diventare nel 1923 l’organo informativo della SSO. Il dentista assumeva via via dignità propria, distinguendosi per conoscenze e professionalità, principi scientifici e norme di igiene dai ciarlatani da fiera e dai cavadenti. La SSO ha sempre collaborato col suo parere professionale a tutti i progetti di riforma del sistema sanitario, sia cantonale sia federale. La profilassi è sin dall’i‑ nizio il pallino della SSO; nel periodo tra le due guerre dobbiamo vedere in questa ottica le varie cliniche dentarie scolastiche volute e gestite da medici dentisti privati per fronteggiare situazioni sociali di bisogno. Negli anni ’60-’70 la profi‑ lassi assume corpo autonomo nella salute pubblica.

La macchina a motore n. 1 di Carl Benz del 1886

LA SSO: UN’ASSOCIAZIONE CHE PROMUOVE LA FORMAZIONE DEI MEDICI DENTISTI

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L

I nostri dentisti. Da 125 anni.

e 4 dimensioni sono analizzate nel quadro della profilassi che, negli ultimi 125 anni, è stata il motore che ha spinto la maggior integrazione della medicina dentaria in seno23-08-2005 alle facoltà di medicina, sviluppo 1 del‑ NEWPRINT PUBB 4 COL 190x45 8:28 loPagina le professioni ausiliarie e la responsabilizzazione dei pazienti. Plakat_A3_RZ_DFI_14.4.11.indd 3

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Nel lontano 1877 la Legge federale per l’esercizio delle professioni mediche considerava i “dentisti” come degli operatori subalterni con formazione basata su un apprendistato pratico. Bisogna attendere il 1935, non con le mani in mano ma beninteso dopo aspre lotte con una classe politica poco permeabile ai problemi della salute, per veder riconosciuti i titoli di “medico dentista”, “méde‑ cin dentiste”, “Zahnarzt”, ottenuti con una formazione professionale universitaria conclusa da una laurea. È solo nel 1969 che, dopo lunghe lotte politiche, il rapporto sulla medicina dentale sancisce che la formazione universitaria dei medici dentisti di 5 anni — di cui 2 propedeutici di medicina generale — è la base irrinunciabile per un miglioramento continuo delle prestazioni offerte. Nel 1969 si contavano in Svizzera ancora 220 operatori senza diploma universitario autorizzati a praticare cure in bocca al paziente: più della metà di questi protesisti operavano in Appenzello. Queste patenti cantonali non vengono più rilasciate e le vecchie sono praticamente scomparse. La formazione degli odontotecnici, detti comunemente meccanici dentisti, è regolamentata da una legge del 1963 e definita come pratica senza contatto di‑ retto con il paziente e al servizio di un medico dentista riconosciuto. Pure nel 1963 le singole sezioni formavano con un apprendistato in scuole pri‑

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vate il personale ausiliario, le assistenti dentali: dal 1970 la formazione della durata di un anno era uniformata per tutte le sezioni e a partire dal 1990 l’apprendistato era portato a 3 anni; dal 2003 tutto l’iter scolastico è regolato dalla Leg‑ ge federale sulla formazione professionale. L’assistente di profilassi è un’assistente dentale con formazione specifica per istruire i pazienti sulle principali o‑ perazioni di profilassi dentaria e controllare la loro esatta esecuzione. L’igienista dentale segue la sua formazione della durata di 4 anni in una delle 4 scuole parauniversitarie: è abilitata all’istruzione dei pazienti, alla pulizia mecca‑ nica dei denti, al detartraggio, all’esecuzione di radiografie su indicazione del medico dentista ed ad altri interventi non invasivi.

LA SSO: UN’ASSOCIAZIONE CHE LEGITTIMA IL SAPERE PROFESSIONALE

Con l’inserimento delle cure dentarie come branca specifica della medicina la SSO si è attivata imponendosi quale struttura per il riconoscimento di titoli specialistici post laurea. Le specializzazioni sono un mezzo indispensabile per un miglioramento netto e serio della qualità generale delle cure. Dal 2001 la SSO è garante sul piano nazionale per la valutazione qualitativa delle formazioni specialistiche in ortodonzia, chirurgia orale, paradontologia e medicina dentaria ri‑ costruttiva. Inoltre è la SSO che accredita le tesi di dottorato sostenute davanti alle facoltà di medicina.

LA SSO, UN’ASSOCIAZIONE CHE DIFENDE GLI INTERESSI PROFESSIONALI DELLA CATEGORIA

Predicato assoluto è la difesa di una posizione di liberalismo economico nei confronti delle assicurazioni sociali. Nel 1973, nel corso dei dibattimenti parlamentari, la SSO diventa una istanza di lobbying riconosciuta ed ascoltata in seno alle commissioni parlamentari. È del 1979 la stipulazione di una convenzio‑ ne fra la SSO e il Concordato delle casse malati che prevede il rimborso di de‑ terminate cure non imputabili ai pazienti, specificate singolarmente. Attual‑ mente la SSO lavora attivamente nei programmi dell’Ufficio federale della sa‑ nità pubblica.

© Mihai Simonia / shutterstock

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Dalla serie di articoli pubblicati in occasione del 125° della SSO appare chiaro che la Società è l’attrice principale nella storia della medicina dentale in Svizze‑ ra sostenendo l’evoluzione scientifica e il giusto riconoscimento nella politica sociale dei suoi membri. Predire cosa succederà in futuro non è nostro compito, siamo storici non profeti, ma certamente continuerà la femmilizzazione della professione, già in atto da tempo. Sicuramente possiamo garantire che la SSO affronterà le sfide con le

Vivere maggio/giugno 2012

quali sarà confrontata con la competenza propria di un’istanza professionale forte della sua esperienza e della sua storia.

* Libera riduzione dal testo di Thierry Delessert e Vincent Barras Istituto universitario di storia della medicina e della salute orale (CHUV-FBM Losanna) Testo integrale: www.sso.ch (rivista mensile 12/2011)


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PASSATEMPO — Cruciverbone

Sponsored by Banca Raiffeisen Lugano società cooperativa

CRUCIVERBONE:

TOPO DA LO TEME LABORATORIO IL VAMPIRO

NÉ MIA, NÉ TUA

IL NOME DI TOSCANINI

§

§

10 IL PRIMO ALIMENTO

§

DIVERTI‑ MENTO

PURULENZA

8 PREP. ARTICOLATA

§

§

§

TIPI D’ANGOLO

§

CIFRA IMPRECISATA

IL DEI TALI

8 §

§

DIVERBI

MESTO

§

3 SOLCATI

8

2 IL RE DEL POLLAIO

RIARSI

CAMPICELLI COLTIVATI

§

§

11

§

MANIFESTO

CENTRO URBANO

§

1

5

§

DISTESA ERBOSA

§

FRA 2 FATTORI

CASTIGARE

INTELLIGENTI

§

8

PALADINI

8

8

QUINQUENNIO

8

IL SUOLO NATIO

8

NON DEL TUTTO

8

8

TIMORE

8

AFA

8

GIOCA E VINCI UN DUCATO D’ORO!

CONOSCI‑ TRICE

8

§

8

DEI NORDICI

PARTITA A TENNIS

8

8

SIMILI AI DIN IL NOTO TEOCOLI

8

§

8

§

TAPPATA

“ANDATI”, IN POESIA

ALLEGRO

(A numero uguale corrisponde lettera uguale)

RICCO SENZA LIMITI

7 UN “TONY” DELLA CANZONE

§

§

§ 4

§

DIVE

9

8

FRASE CHIAVE

17

§

§

CANTONE SVIZZERO

§

§

GROSSO CAMION

DIVA

LA BELLA DANZATRICE

6

7

§

§

INFERIOR‑ MENTE

LISCA CENTRALE

§

DISPARI IN “STUFA”

UMBERTO, POETA

§

§

PONTE SUL CONFINE

TAGLIANO E CUCIONO

§

VENDITA ALL’INCANTO

LA NOTA PAUSINI

§

§

PRIGIONE

DEVOTA

PASSEGGIATA

8

8

UN LANTANIDE

UN COMBU‑ STIBILE

8

SUPERFICIE

8

§

CORRIDOIO OSPEDALIERO

§

8

§

DESCHI SACRI

ORIENTE

§

DATO ANAGRAFICO

AFFONDÒ NEL 1912

SFIDA

§

1

2

3

1

9

5

4

8 10 11

CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE

§

RICCIOLO

4

5 2

6

3

4

5

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1

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4

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6

2 10

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7

4

8

7

SOLUZIONE N. 152 Vincent Van Gogh

a) Cartolina postale da spedire a: 'VIVERE a tempo pieno', C.P. 5539, 6901 Lugano. b) E-mail da inviare a: vivere@bluewin.ch. Se non specificato, si autorizza VIVA SA ad utilizzare l’indirizzo e-mail per le proprie attività di marketing. Fra tutti coloro che avranno indovinato la soluzione, verrà sorteggiato il fortunato lettore. Sono esclusi dall’estrazione tutti i collaboratori di VIVA SA. Non verrà tenuta alcuna corrispondenza. Nessun pagamento in contanti. Si escludono le vie legali. Il vincitore sarà avvisato personalmente. Il termine di spedizione è il 20 GIUGNO 2012.

Vivere maggio/giugno 2012


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