Vivere a tempo pieno 173 (Settembre-Ottobre 2015) by VIVA SA

ivere V

settembre/ottobre 2015 n. 173

gratis

a tempo pieno Medicina Microflora intestinale

Bellezza La pelle del collo

Alimentazione Dieta DASH

Varie

Fitness e gravidanza

SALUTE

Neonati: le coliche

EDITORIALE — I rimborsi dell'AOMS

Care lettrici, cari lettori, Dal 15 luglio 2015 l'Assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS, assicurazione di base) rimborsa gli esami del sangue non invasivi per individuare la trisomia eseguiti su donne in gravidanza. Condizione per il rimborso di questi esami è che da uno screening del primo trimestre effettuato risulti un rischio elevato di trisomia. Verranno inoltre aumentati i contributi dell'AOMS per i corsi di preparazione al parto. Finora, qualora una coppia volesse conoscere la diagnosi precisa di un feto a rischio elevato di trisomie 21, 18 o 13, la gestante doveva sottoporsi a esami invasivi quali la villocentesi o l'amniocentesi. Attualmente, nuovi esami non invasivi permettono di identificare queste trisomie nel sangue materno. Dal 15 luglio 2015 questi esami del sangue non invasivi per individuare la trisomia saranno rimborsati dall'AOMS: la condizione per il rimborso è che da uno screening del primo trimestre (analisi del sangue e misurazione della translucenza nucale mediante ecografia) risulti che il rischio di trisomie è superiore a 1:1000. Da calcoli su modelli emerge che il numero di esami invasivi eseguiti annualmente per sospetti di trisomia si ridurrebbe dagli oltre 3'000 attuali a poche centinaia, facendo pertanto diminuire anche il numero di aborti spontanei che si verificano in circa l'1% degli accertamenti invasivi. Inoltre, dall'inizio di luglio l'AOMS rimborsa 150 franchi — e non più 100 — per ogni corso di preparazione al parto. La regolamentazione della consulenza post parto è stata concretizzata e la gestione amministrativa semplificata. In particolare, la nuova prassi prevede che in futuro le madri potranno ricorrere alle visite a domicilio delle levatrici a partire dal 10° giorno dopo il parto anche senza prescrizione medica.

Valentina Tanzi

Responsabile della redazione di Vivere

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n. 173 settembre/ottobre 2015

SOMMARIO MEDICINA

6 8

Capelli

Come sta? E come stanno i suoi capelli?

Microflora intestinale

L'importanza dell'equilibrio

SALUTE 10

Coliche del neonato

Il vademecum per le mamme

BELLEZZA 14

La pelle del collo

Sottovalutata e spesso dimenticata

ALIMENTAZIONE 16

Dieta DASH

La miglior dieta del 2015

ODONTOIATRIA 18

Studio dentistico

Il team professionale

VARIE

Fitness e gravidanza

La palestra per le future mamme

PASSATEMPO 22

Gioca e vinci un pesos d’oro!

HIGHLIGHTS 23

In farmacia

La vetrina: settembre-ottobre Find us on

Facebook www.rivista-vivere.ch

a tempo pieno

SIGLA EDITORIALE

COMITATO DI REDAZIONE

REDAZIONE

SOCIETÀ VIVA SA INDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 Lugano TELEFONO +41 (0)91 922 68 66 FAX +41 (0)91 923 39 09 E-MAIL vivere@bluewin.ch

MARIO TANZI Presidente OFCT DOTT. GIORGIO ANTOGNINI già Presidente PharmaSuisse ENNIO BALMELLI Portavoce OFCT

M. SC. COM. VALENTINA TANZI Responsabile CRISTINA GEROSA Segretaria

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

TIPOGRAFIA NEWPRINT SA

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MEDICINA — Capelli

COME STA? E COME STANNO I SUOI CAPELLI? Folti, splendenti e con un bel taglio del parrucchiere: i capelli caratterizzano in larga misura la nostra immagine. Lo stato dei capelli riflette anche le condizioni generali di una persona. La redazione

ariazioni ormonali, infezioni, un'alimentazione inadeguata o lo stress cronico possono danneggiare la radice del capello. Se l'apporto di sostanze costituenti e nutritive viene interrotto o fortemente ridotto, dopo 2-3 mesi i capelli cadono. E non solo negli uomini: i medici sanno che proprio i capelli femminili reagiscono con molta sensibilità ai cambiamenti. Anche i capelli sgonfi, opachi dopo la tinta, la permanente o dopo le vacanze estive per effetto del sole, dell'acqua di mare o clorata, come pure l'ingrigimento precoce, creano problemi a molte donne. Il Dr. med. Andreas Finner di Berlino, Dermatologo ed esperto dei capelli, risponde alle 2 domande più importanti a proposito delle cause e del trattamento di questa malattia molto diffusa.

Quali influssi stagionali possono favorire la perdita dei capelli?

Molte persone perdono nettamente più capelli nella tarda estate o in primavera che negli altri periodi dell'anno. Questa "perdita stagionale dei capelli" è un fenomeno del tutto naturale. È particolarmente evidente in molte specie di mammiferi, nelle quali la densità del pelame varia nel corso dell'anno. Anche i nostri capelli hanno una durata di vita limitata, prima o poi cadono e vengono sostituiti da capelli nuovi: su questo processo influiscono manifestamente le condizioni di luce variabili con le stagioni e i cambiamenti ormonali ad esse associati. Finché non si perdono più capelli di quanti se ne formano non c'è dunque motivo di preoccuparsi.

Quali rimedi aiutano a combattere la caduta dei capelli?

un compito non facile, anche se in questo ambito si fa molta ricerca. In caso di perdita diffusa si tratta di favorire la neoformazione e la crescita sana dei capelli, per esempio assumendo le sostanze che li costituiscono come l'aminoacido cistina, vitamine del gruppo B e lievito, ricco di oligoelementi e vitamine, provvedendo così a un buon apporto di nutrienti alla radice dei capelli. Dato che la caduta dei capelli di origine ereditaria e quella diffusa possono manifestarsi contemporaneamente, in molti casi è opportuna anche l'associazione dei metodi di trattamento contro i due tipi di perdita. Inoltre, si tenga presente che i capelli che cadono oggi hanno avuto una pausa di riposo, cioè la loro crescita si è già frenata/arrestata da alcuni mesi. Per ottenere un successo visibile, con tutti i rimedi occorre quindi pazienza.

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MEDICINA — Intestino

MICROFLORA INTESTINALE: L'IMPORTANZA DELL'EQUILIBRIO Una microﬂora intestinale efﬁciente rappresenta uno dei più preziosi alleati per la salute e il benessere. Prof. Ivo Bianchi

’intestino è un organo fondamentale per completare la digestione degli alimenti, assorbire i nutrienti, eliminare le sostanze di scarto, ma svolge anche un ruolo fondamentale nel sistema immunitario: rappresenta infatti una prima barriera di difesa nei confronti di batteri nocivi e di elementi dannosi che provengono dall’esterno. La microflora intestinale è costituita da numerose specie batteriche che sono situate prevalentemente a livello del colon. Al momento della nascita il tratto gastrointestinale è sterile, ma sviluppa rapidamente una “popolata” microflora intestinale la cui composizione varia in base a molteplici fattori quali il tipo di parto, il tipo di allattamento e l’alimentazione nel periodo infantile. Nel bambino come nell’adulto è importante mantenere in equilibrio la microflora intestinale. Molti sono i fattori che possono influenzare l’equilibrio della flora intestinale e la funzionalità dell’intestino, come: • l’alimentazione, • l’età, • i farmaci, • lo stress, • lo stile di vita. Questi elementi possono sbilanciare la microflora intestinale, diminuendo la quantità dei batteri potenzialmente benefici, come i lattobacilli e i bifidobatteri, e aumentando i microrganismi dannosi o

Vivere settembre/ottobre 2015

patogeni (ad esempio alcuni clostridia ed enterococchi). È importante seguire una dieta variata ed equilibrata con un’adeguata assunzione di alimenti come: • cereali integrali, • legumi, • frutta e verdura che apportano fibra alimentare. Le fibre sono molto importanti per sostenere il transito intestinale, supportare la consistenza delle feci e mantenere bilanciata la flora intestinale. Per sostenere le riserve idriche è buona abitudine bere frequentemente durante la giornata, senza attendere la sensazione di sete, soprattutto quando fa molto caldo. Preferire alle bevande gasate e zuccherate, che aumentano la sensazione di sete, acqua, centrifugati e succhi di frutta e verdura. Un'attività fisica quotidiana, anche solo piccole passeggiate o semplici esercizi, contribuisce a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale, oltre ad aiutare a contrastare lo stress. Stress e ansia possono infatti influenzare negativamente la funzionalità intestinale: è quindi opportuno dedicare a se stessi anche dei piacevoli momenti di relax e concedersi le giuste ore di sonno per ricaricare l’organismo e allontanare le preoccupazioni e la tensione accumulate durante il giorno. Oltre alla dieta e a un corretto stile di vita, per mantenere uno stato di benessere dell’organismo può esserci d’aiuto l’assunzione giornaliera di probiotici

definiti anche fermenti lattici che, assunti in adeguate quantità, favoriscono l’equilibrio della flora intestinale. Tra i microrganismi probiotici rivestono grande importanza: • i lattobacilli, che producono sostanze (ad esempio l’acido lattico) che contribuiscono a mantenere l’ambiente intestinale in salute. In particolare il Lactobacillus acidophilus si trova naturalmente nella prima parte dell’intestino umano e impedisce ai batteri produttori di gas di risalire dal colon; • i bifidobatteri sono i probiotici più numerosi nell’intestino umano (circa l’8-10% della flora totale) e rivestono un ruolo fondamentale nella produzione di vitamine ed enzimi. Il Bifidobacterium lactis si differenzia dagli altri bifidobatteri perché, grazie alla sua particolare resistenza all’azione della bile e alla sua capacità di tollerare l’ossigeno, è in grado di colonizzare anche la parte superiore dell’intestino tenue. Numerosi studi dimostrano che la microflora può avere un’azione di supporto all’organismo in caso di: • stitichezza, • diarrea, • colite, • difficoltà digestive e alterato assorbimento dei nutrienti, • intolleranze alimentari e deficit del sistema immunitario. Per mantenere l’organismo in buona salute è quindi importante sostenere la funzionalità della microflora intestinale anche con l’utilizzo di probiotici.

CHI È IL PROF. IVO BIANCHI Medico Chirurgo specializzato in Medicina Interna, da sempre impegnato nella ricerca Fitoterapica e Nutrizionale. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, attualmente è Professore a Contratto presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano.

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SALUTE — Neonati

COLICHE DEL NEONATO: IL VADEMECUM PER LE MAMME Si parla di colica del lattante quando le crisi di pianto durano più di tre ore al giorno, per più di tre giorni alla settimana, per tre settimane consecutive. La redazione delle coliche infantili, escludere altre cause e rassicurare i genitori.

LA DEFINIZIONE

Le coliche del neonato sono contrazioni eccessive e dolorose della muscolatura involontaria della parete intestinale. Si accentuano sul finire della giornata, perché molto spesso sono dovute al ristagno di aria nell’intestino, che si accumula a ogni pasto. Sono comunque disturbi transitori: in genere infatti scompaiono alla fine del primo trimestre di vita.

ei primi mesi di vita, in fondo, i bambini piangono per comunicare i loro bisogni. Possono piangere per manifestare un malessere o perché sono stanchi, perché hanno fame o voglia di coccole. In altre parole, l’irritabilità e il pianto nei primi 3 mesi di vita sono manifestazioni dello sviluppo normale del bambino. In genere il pianto attribuito alle cosiddette coliche è quello del tardo pomeriggio, si protrae tra altri e bassi sino alla sera e tende a regredire dopo i 3 mesi.

QUANDO SI PARLA DI COLICHE: LA REGOLA DEL 3

Si parla di colica del lattante quando le crisi di pianto durano più di 3 ore al giorno, per più di 3 giorni alla settimana, per 3 settimane consecutive. Questa è la cosiddetta “regola del tre”, coniata nel 1954 dal dottor Wessel e più recentemente rivista da un

gruppo internazionale di gastroenterologi pediatri che ha suggerito, nei cosiddetti criteri Roma III, che per fare diagnosi di coliche del lattante è sufficiente che (escluse altre cause) le crisi di pianto si protaggano per almeno una settimana. Solitamente il neonato comincia a piangere in maniera acuta e improvvisa, di frequente dopo aver mangiato, diventando paonazzo in volto e raggomitolandosi su se stesso: inarca la schiena, stringe i pugni e solleva le gambe verso l’addome, irrigidendosi. E, generalmente, l'emissione di feci e gas produce un temporaneo sollievo. Di fronte a ripetute crisi di pianto, che di solito insorgono già nelle prime settimane di vita, bisogna dunque capire se si tratta di un pianto fisiologico (piange cioè per fame o altri bisogni), di una semplice colica infantile oppure di un pianto causato da malattie organiche. La diagnosi è essenzialmente clinica: il pediatra deve identificare i segni e i sintomi

Il dolore da colica è provocato dalla rapida distensione della parete intestinale dovuta al passaggio di bolle d’aria. Le cause non sono note, ma sono state avanzate diverse ipotesi: sebbene infatti siano stati condotti numerosi studi per capire a cosa attribuire l’insorgenza delle coliche infantili, l’eziologia non è ancora completamente chiara e si ritiene che più fattori concorrano a innescarle. Sono considerati plausibili fattori scatenanti: • intolleranza al latte (al lattosio) o allergie a cibi assunti dalla mamma (per esempio, proteine del latte vaccino); • eccessiva deglutizione d’aria, legata alla fame e alla non perfetta coordinazione della suzione; • alterato equilibrio tra i batteri che compongono la flora intestinale (il microbiota); • problemi ormonali - Per esempio maggiore produzione di motilina, che causerebbe contrazioni intestinali più intense. La motilina è tra gli ormoni che regolano l’attività motoria dell’intestino. • Fumo passivo; • ansia dei neogenitori. In altre parole, le coliche sono un sintomo riconducibile a una miriade di problemi e troppo spesso tendiamo a etichettare qualsiasi disagio del neonato come colica, ma ricordiamoci che se il bambino è sano e piange, forse, vuole essere coccolato, o ha freddo (o caldo), oppure è spaventato da qualcosa, o ha fame.

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SALUTE — Neonati

Gli studi più recenti si sono concentrati, in particolare, sul tratto gastrointestinale: si è osservato infatti che i lattanti che ne soffrono spesso presentano una microflora alterata, che influisce sulla funzione motoria intestinale provocando una maggiore produzione di gas e, di conseguenza, la comparsa dei sintomi delle coliche. In bambini particolarmente voraci, pasti eccessivamente abbondanti possono favorire le coliche perché la componente zuccherina del latte (il lattosio) non viene completamente assorbita dall'intestino e può essere trasformata in gas dalla flora intestinale. Inoltre, si tenga presente che le coliche potrebbero essere legate all'iniziale lavoro che l'intestino, ancora immaturo, è chiamato a fare quando il bambino comincia ad alimentarsi.

I RIMEDI

Attualmente non esiste un protocollo terapeutico per la gestione delle coliche infantili: essendo un disturbo transitorio, è importante innanzitutto rassicurare i genitori che il fastidio causato dalle coliche diminuirà dopo i primi 3 mesi di vita e che, per prima cosa, il bambino ha bisogno di conforto e consolazione. Quindi non bisogna subito ricorrere all'uso di farmaci. Solo nei casi più gravi può essere utile la somministrazione di farmaci antispastici, da soli o in associazione a cambiamenti nella dieta della mamma che allatta. Ma è assolutamente da evitare il fai da te: a poco servono i prodotti antimeteorici, come il simeticone. In alcuni casi, invece, posso-

no essere utili i probiotici, anche se è ancora da chiarire attraverso quali meccanismi e perché alcuni ceppi batterici probiotici agiscono. Alcuni studi ne evidenziano comunque l'efficacia nel ridurre l'entità e la durata delle coliche infantili, proprio perché l’alterazione dell'ambiente microbico intestinale sembra giocare un ruolo nell’insorgenza del disturbo. Per questo, un approccio che preveda la modulazione della flora intestinale potrebbe contribuire ad alleviare i sintomi: la somministrazione di probiotici (lattobacillo reuteri) nei neonati migliora i sintomi clinici dopo 2 settimane di terapia. Inoltre è stato osservato che i lattobacilli probiotici, aggiunti per via orale nel primo trimestre di vita, sono utili anche nella prevenzione. Va infine sottolineato che i bambini con coliche gravi hanno una maggiore probabilità di sviluppare disturbi di natura allergica in età pediatrica e recenti evidenze suggeriscono che i probiotici somministrati fin dalla nascita possano ridurre anche tale rischio.

I 10 CONSIGLI

Consolare un bambino che piange per le coliche e non riesce a dormire, cercare in ogni modo di fargli passare il dolore o, almeno, di farlo smettere per un po’ non è certo cosa semplice. Il sito americano WebMD.com ha quindi stilato i 10 comandamenti per il genitore alle prese con un bebè in preda al pianto da colica. Con un ultimo punto, l’undicesimo comandamento, da utilizzare solo in caso di effettiva necessità.

1) Il massaggio

Un bebè con le coliche adora i massaggi: il contatto delle vostre mani ha un potere rilassante. E secondo diversi studi, i bambini piangono meno e dormono meglio dopo un massaggio. Farlo è semplice: basta spogliare il piccolo e far scorrere le dita in modo lento ma fermo (per evitare il solletico) su gambe, braccia, schiena, petto e viso. Potete versare qualche goccia di olio di mandorla dolce sulle palme delle mani prima di iniziare il massaggio, per renderlo ancora più piacevole. I massaggi vanno invece evitati quando il piccolo ha la febbre o un eczema. Infine, il massaggio non va praticato in modo frettoloso, magari tra una telefonata e un appuntamento: per renderlo piacevole anche la mamma deve essere rilassata.

2) Il cambio di posizione

Se cullare il piccolo a pancia in su non funziona, prova a girarlo. Tenerlo a pancia in giù, con una mano sotto la pancia e la testa appoggiata al tuo avambraccio, può aiutare: la pressione sulla pancia è infatti in grado di alleviare il disagio delle coliche.

3) Il ciuccio

I neonati hanno un fortissimo istinto innato per la suzione: se il ciuccio calma le coliche del tuo piccolo, usa questo strumento. Diversi studi, tra l’altro, hanno dimostrato che il ciuccio può anche aiutare a prevenire la Sids (sindrome della morte improvvisa dei lattanti).

MEPHA: FAVORIRE I GENERICI

generici contengono gli stessi principi attivi e soddisfanno le stesse esigenze di qualità e sicurezza degli originali più cari, con costi minori pari a circa il 30%. Di solito, si può sostituire l'originale di un principio attivo con il generico meno caro senza problemi. Tuttavia solo un originale su due è sostituito con un generico, per cui in Svizzera il potenziale di risparmio non è ancora sfruttato al massimo. Impiegando i generici con coerenza, il sistema sanitario potrebbe essere sgravato di ulteriori 180 milioni di franchi all'anno. La carenza d'informazione è un motivo importante per cui gli originali trovano ancora ampio impiego, pur disponendo di un generico. Pertanto, il leader svizzero dei generici Mepha Pharma SA, in collaborazione con le farmacie di tutta la Svizzera, realizza una campagna informativa per sensibilizzare i pazienti al fatto che passando dall'originale al generico possono contribuire ad arginare i costi senza svantaggi qualitativi. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.mepha.ch

4) Il sussurrare

Il sussurro (il classico “Shhhh!”) direttamente nell’orecchio del piccolo a volte può calmarlo anche durante le coliche. Inizia piano, dolcemente, e poi a volume sempre più alto affinché il bebè riesca a sentirti al di sopra del suono del suo pianto.

5) Il movimento

Nel grembo materno, i piccoli si abituano al movimento: imitatelo, mantenendo il piccolo in movimento per farlo dormire. Può andar bene una sedia a dondolo, un’altalena… e, a mali estremi, il classico giro in auto.

6) L'utilizzo di fasce e marsupi

Lo dicono fior di studi: i neonati, dopo nove mesi nel grembo materno, hanno bisogno del contatto con il corpo della mamma. Fasce e marsupi, poi, in certe occasioni sono davvero comodi: permettono di muoversi con agilità e senza l'ingombro di passeggini e carrozzine. In molte culture, i bambini trascorrono gran parte della giornata appesi sulla schiena o sul petto delle madri tramite imbragature apposite. Fasce e marsupi per bebè possono essere utili anche quando il piccolo piange o ha le coliche: aggrappato a te, con un po’ di coccole e di fortuna, si può calmare e addormentare.

7) Il ruttino

Un bambino che piange può ingoiare un sacco di aria, che può solo peggiorare le coliche. In questo

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caso, la soluzione è metterlo nella classica posizione con la testa appoggiata alla tua spalla, e dargli qualche colpetto sulla schiena per aiutarlo a fare il ruttino.

8) Il rumore bianco

Per ricreare l’ambiente ovattato e rilassante dell’utero, può essere utile il rumore bianco. Che si ottiene, ad esempio, accendendo un ventilatore, mettendo la culla vicino alla lavastoviglie, desintonizzando la radio in modo che trasmetta solo brusìo… O utilizzando app apposite per lo smartphone, che generalmente si chiamano “White Noise” (rumore bianco) o con nomi simili.

9) Fasciarlo

Per un adulto, essere fasciato può essere irritante e fastidioso, come essere chiuso in una camicia di forza; per un bambino che piange, però, può essere confortante perché ricorda la posizione assunta nello spazio angusto del grembo materno. Quanto stretto? Semplicemente abbastanza perché non riesca a liberare braccia e gambe.

10) La pausa

Cercare di consolare, notte dopo notte, un bebè che piange per le coliche è terribilmente stancante. E dopo un po’ è normale sentirsi sopraffatti, frustrati. Se con il piccolo nessuna soluzione sembra funzionare, prenditi una pausa. Chiedi aiuto a tuo marito, a tua moglie, a un altro membro della famiglia, e cerca di recuperare le forze. Se non c’è altra

LE TISANE In alcuni casi si rivela utile somministrare tisane a base di camomilla, verbena, menta, liquirizia e finocchio: meglio però chiedere il parere del pediatra, evitando di acquistare mix di erbe, che possono avere dosaggi non adeguati per i neonati. È bene inoltre ricordare che qualunque tisana può interferire con l’allattamento, poiché potrebbe indurre un finto senso di sazietà che può ridurre il numero di poppate (e alterare di conseguenza la produzione del latte se il bambino è allattato al seno!). Inoltre non devono essere zuccherate. soluzione, il piccolo può anche essere lasciato per un breve periodo nella culla a piangere, mentre tu riprendi fiato.

11) Il medico

Se niente, ma proprio niente, riesce a calmare il piccolo, potrebbe essere il caso di ricorrere al medico: il tuo pediatra può darti qualche indicazione ed escludere che ci siano eventuali problemi. Ma è probabile che non sia così, e che il bebè sia semplicemente più portato di altri a piangere. Tieni comunque a mente due cose: non è colpa tua, e non sarà sempre così.

e di proseg uimento:

Riduce il rischio di allergie.

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BELLEZZA — Collo

LA PELLE DEL COLLO: SOTTOVALUTATA E SPESSO DIMENTICATA Un detto popolare afferma che il collo di una donna e le mani non possono mentire sulla sua età. Purtroppo è vero. Prima che in qualsiasi altra parte del corpo, la pelle del collo risente dei segni del tempo che passa e va incontro prematuramente a macchie e rughe, diventando rilassata e caduca. La redazione Rimedi naturali

a pelle del collo ha una trama che presenta meno tessuto adiposo e ghiandole sebacee rispetto ad esempio, a quella del viso. A causa di ciò essa è quasi sempre asciutta. Non è ben oleata. Questo porta ad un più facile invecchiamento. La pelle del collo collassa. Perde la sua tonicità e diventa caduca e rilassata. Un’altra motivazione da addurre è che i muscoli del collo non sono agganciati a delle strutture ossee che garantirebbero maggiore tenuta. A peggiorare il quadro ci si mette anche la circolazione sanguigna. Essa è piuttosto lenta rispetto al volume di liquidi diffusi e drenati sul viso. Aggiungete che tantissime donne trascurano la pelle del collo e quella della zona décolleté, se non quando diventa evidente la necessità di cure e rimedi mirati a tonificarla e renderla più elastica.

COME TONIFICARE

Per rassodare la pelle caduca e rilassata del collo ci sono parecchie cose che si possono fare. Innanzitutto ricordate di considerare sempre la pelle della zona cervicale come pelle normale o pelle secca. Non dovete mai usare delle creme per la pelle grassa sul collo. Piuttosto acquistate delle creme e delle lozioni che siano molto idratanti, oppure potreste comprare direttamente dei prodotti speciali, realizzati appositamente per prendersi cura del collo. Abbiate l’accortezza anche di usare un esfoliante di ottima qualità almeno una volta alla settimana. Insomma, riservate al collo le stesse attenzioni che

Vivere settembre/ottobre 2015

Per rassodare un collo flaccido si possono fare tante cose direttamente a casa propria: • ricordandoci sempre la routine di idratazione giornaliera e quella di esfoliazione settimanale, uno dei rimedi naturali che può compiere dei veri miracoli è quello di frizionare, ogni singola mattina, la pelle con un cubetto di ghiaccio. Questo implementerà la circolazione sanguigna e migliorerà l’aspetto del collo. È possibile preparare diverse varietà di cubetti, ad esempio metà di latte intero e metà d'acqua, ma volendo si possono preparare anche con degli infusi di camomilla o menta o tè, ecc. • Un altro trucchetto è quello di massaggiare delicatamente la pelle con un sale molto fine e leggermente umido. Questo migliorerà l’elasticità della pelle. La procedura corretta prevede che per primissima cosa sia steso uno strato sottile di olio sul collo e che poi si frizioni con il sale. Bisogna condurre le mani in movimenti circolari fino a quando non compare un leggero rossore. • Prendete una tovaglia soffice e spugnosa. Immergetela in una miscela di latte caldo e acqua tiepida al 50%. Avvolgete completamente il collo e lasciatelo fasciato per almeno 10 minuti. Diciamo fino a quando non si sarà freddato. A questo punto sciacquate la pelle con dell’acqua fredda e applicate una crema idratante di buona qualità.

COME RASSODARE

Naturalmente in commercio si possono acquistare diversi ottimi prodotti già belli e fatti per prendersi cura della propria pelle. Però volete mettere la soddisfazione di prepararsi una maschera in casa?

Maschera nutriente all’olio d’oliva

Riscaldate 2 cucchiaini di olio extra vergine di oliva attraverso un bagno di acqua calda. Quando sarà caldo (non tanto da scottarvi, però), applicatelo attraverso un batuffolo di cotone sul collo pulito. Ad operazione finita avvolgete la parte trattata con un panno soffice in cotone e lasciatelo addosso per almeno 30 minuti. Infine ripulitevi delicatamente. Questa operazione va ripetuta 3 volte alla settimana. Fatelo per un mese e noterete i risultati. Risultati che apprezzerete meglio se preparate la

maschera per il collo prima di andare a letto e la lasciate agire tutta la notte. Naturalmente prima rimuovete l’eventuale olio in eccesso.

Maschera nutriente alla patata

Fate bollire una piccola patata e poi pestatela. Quando sarà un purè, unitela a 1-2 cucchiaini di succo vegetale. Per l’occasione potete usare del succo di carota o di cetriolo o di pomodoro. Ricordate che il pomodoro è un pochino acido e potrebbe bruciarvi se avete delle lesioni o dei brufoli in vista. La maschera va applicata sul collo precedentemente pulito. Una volta che lo avrete ricoperto e levigato, premuratevi di coprire la pelle con della carta trasparente per alimenti e avvolgetela a sua volta con una tovaglia spugnosa e calda. Lasciate agire per circa 15 minuti e poi sciacquate con acqua fresca. Nota: non buttate via l’acqua nella quale avete fatto bollire la patata. Potete utilizzare il “brodo” per sciacquarvi spesso il collo. In verità si ottengono dei risultati migliori miscelando un cucchiaio di sale con 2 tazze di brodo caldo. Inzuppate un tessuto spugnoso e soffice nella miscela e avvolgete il collo. Lasciate agire per qualche minuto e poi sciacquate con acqua fresca.

Maschera nutriente al cetriolo

Affettate un cetriolo e frizionate con la sua parte polposa il collo. Lasciate che la pelle si asciughi e poi ripetete l’operazione altre 2-3 volte. Il cetriolo è forse il vegetale della bellezza per eccellenza. Contiene le vitamine B1, B2, B3, B5 e B6. È ricco anche di vitamina C, calcio, fosforo, magnesio, zinco ed altri minerali. Potete migliorarne l’effetto anche tagliando un pezzo di cetriolo e mettendolo in freezer per 10 minuti. Il freddo migliorerà la circolazione del collo cadente e lo aiuterà a ritrovare il tono perduto.

Maschera nutriente al pomodoro e cetriolo

Frullate assieme un pomodoro fresco ed un cetriolo pelato. Aggiungete mezza tazza di panna e mescolate il tutto per amalgamarlo. Applicate accuratamente la maschera sul collo aiutandovi con un batuffolo di cotone. I movimenti devono partire dal basso e terminare verso l’alto. Lasciate asciugare e poi stendete altri strati (2-3).

concedete al viso.

Fate agire per circa 15 minuti e poi sciacquate con acqua tiepida ed un panno asciutto. Il tessuto non va strisciato sulla pelle, ma picchiettato. Nota: altri frutti ricchi di antiossidanti, vitamine e minerali sono la banana, gli agrumi e l’avocado.

schera omogenea. Applicatela sulla pelle del collo grazie ad un batuffolo di cotone. Lasciate agire per 45 minuti abbondanti e poi sciacquatevi con acqua tiepida.

Maschera nutriente allo yogurt, miele e limone + tanta vitamina E

Per tonificare la pelle del collo non bastano solo le creme idratanti e le maschere naturali che abbiamo descritto. È necessario anche eseguire degli esercizi mirati che vadano a sollecitare i muscoli del collo così da garantire alla pelle un migliore attacco e di conseguenza un tono più giovanile. Inoltre ne beneficerete se soffrite usualmente di dolori al collo. La vostra postura migliorerà grazie al lavoro che andremo a fare sui muscoli ed i tendini.

Questa maschera è idonea anche per curare la bellezza di tutto il corpo. Acquistate della vitamina E in capsule. Prendetene 3 e rompetele. Raccoglietene il contenuto in una scodella e miscelatelo con 2 cucchiaini da tè di yogurt, mezzo di miele e mezzo di succo di limone. Aggiungete anche un pizzico di sale (perché la pelle possa essere anche esfoliata ed i principi attivi possano penetrare più in profondità). Cospargete la maschera sul collo e lasciatela agire per circa 15 minuti. Poi sciacquate con acqua fresca ed un panno delicato (sempre picchiettando e mai strisciandolo sulla pelle). Si ottengono dei risultati migliori se alla fine, sul collo asciutto, viene applicata una crema idratante.

Maschera idratante all’uovo, olio d’oliva e succo di limone

Nel caso in cui il collo sia particolarmente rugoso e flaccido, prendete un uovo e separate il bianco dal rosso. Unite il bianco d’uovo ad un cucchiaio di olio d’oliva e un cucchiaino e mezzo di succo di limone. Aggiungete un pizzico di sale per esaltarne la frizione. Mescolate il tutto fino ad ottenere una ma-

ESERCIZI PER RASSODARE

Esercizio “da davanti a dietro”

Reclinate lentamente la testa all'indietro. Assicuratevi di essere arrivati a fine corsa. Con gli occhi dovreste essere in grado di vedere il soffitto o il cielo, se state facendo gli esercizi all’aperto. Mantenete la posizione per qualche istante e poi lentamente, molto lentamente, ritornate alla posizione iniziale. Non interrompete il movimento e portate la testa in avanti sino a toccare con il mento il vostro petto. Ancora una volta mantenete la posizione per qualche istante e poi ritornate al punto di inizio. Ripetete l’esercizio una decina di volte (10 volte dal punto di partenza indietro - e ritorno - e 10 volte dal punto di partenza in avanti - e ritorno). Poi fate una piccola pausa e riprendete altre 2 volte il ciclo da 10, tutti i giorni.

Esercizio “da parte a parte”

La posizione iniziale è la classica. Quella fisiologica con la testa normalmente erta sulle spalle. Con movimenti lenti e controllati piegatela cercando di avvicinare sempre di più il vostro orecchio alla spalla destra (non spingete così forte fino a farli toccare). Mentre compiete l’esercizio, assicuratevi che il vostro sguardo sia rivolto sempre in avanti. Non dovete girare la testa ma piegare il collo. Una volta che sarete arrivati a fine corsa (dovreste sentire una certa tensione muscolare messa in gioco, mai dolore), mantenete la posizione per qualche istante e poi lentamente tornate al punto di partenza. Poi sarà la volta di ripetere il movimento sul lato sinistro del corpo. Ripetete i movimenti verso destra e sinistra una decina di volte per 3 serie consecutive intervallate da brevi pause (30 secondi, massimo un minuto). Questo esercizio allenta la tensione muscolare accumulata sul collo e ne aumenta la forza. Fatelo ogni giorno.

Esercizio “tensione frontale”

Poggiate il palmo della mano sulla fronte. Con forza graduale spingete in avanti moderando la resistenza della mano di conseguenza. Nella realtà dei fatti la testa non si muoverà, ma il collo entrerà in tensione. Mantenete i muscoli in tensione per circa 5 secondi e poi rilassatevi per qualche secondo; ripetete l’esercizio una decina di volte. A fine ciclo fate una pausa più lunga e poi fatene altri 10-pausa-altri 10 (tutti i giorni).

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ALIMENTAZIONE — Dieta

DIETA DASH: LA MIGLIOR DIETA DEL 2015 Sviluppata per combattere la pressione alta, si trova al primo posto delle classifiche delle diete del 2015, dato che gli esperti le hanno dato un punteggio elevato per completezza nutrizionale, sicurezza, capacità di prevenire o controllare il diabete e ruolo nel sostenere la salute del cuore. La redazione

COME FUNZIONA QUESTO SISTEMA DIETETICO CONTRO L’IPERTENSIONE?

Rispondere a questa domanda non è così semplice come sembra: nell’ambito di questo piano dietetico non esistono, infatti, delle regole fisse valide per tutti; sia l’apporto calorico che la lista degli alimenti concessi variano in base alle condizioni fisiologiche di chi intraprende questa nuova abitudine alimentare. La dieta è in genere ipolidipica, cioè a ridotto contenuto di grassi; in particolare, i grassi saturi, cioè

quelli animali, devono essere quasi del tutto eliminati mentre sono concessi (o addirittura consigliati) i grassi polinsaturi, preziosi per la nostra salute, che si possono trovare nella frutta secca e nel pesce.

CALORIE

Non esiste un piano calorico giornaliero prefissato: quando l’obiettivo principale della dieta è la riduzione della pressione arteriosa si può attuare un piano che prevede all’incirca 1800-2000 kcal, mentre quando è necessaria o desiderabile anche la perdita di peso corporeo si può stabilire un piano ipocalorico da 1400 o 1600 kcal. La scelta dipende esclusivamente dalle condizioni fisiologiche e dalle necessità personali: quello che conta è assicurarsi una corretta distribuzione dei nutrienti per non andare incontro a carenze nutrizionali.

La ripartizione dei nutrienti (1800-2000 kcal al giorno)

• Carboidrati: 55% • Proteine: 18% • Grassi: 27 % (saturi 6%) • Potassio: 4'700 mg • Magnesio: 500 mg • Calcio: 1'250 mg Ricordarsi che è preferibile assumere i sali minerali indicati esclusivamente attraverso la dieta, in quanto gli integratori non dimostrano la stessa efficacia nel tenere sotto controllo i livelli di pressione. Infine, è necessario evitare di assumere alcolici che tendono a far aumentare la pressione arteriosa, o al massimo ridurne l’apporto ad un bicchiere di vino rosso al giorno.

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a dieta DASH è un piano alimentare elaborato da un gruppo di studiosi statunitensi dell'Università di Harvard in seguito a numerose ricerche sulla stretta correlazione esistente tra l’alimentazione e l’insorgenza di patologie molto diffuse come l’ipertensione, condizione spesso priva di sintomi ma che può aggravarsi e provocare gravi danni all’organismo. Dash è un acronimo che tradotto letteralmente si2x65_shgnifica 17.5.2005 12:54 Pagina “Approcci Dietetici per Fermare l’Iperten- 1 sione” (Dietary Approaches to Stop Hypertension), ossia piani alimentari appositi che permettono un graduale abbassamento della pressione arteriosa, con conseguente diminuzione del rischio di sviluppare ipertensione e altre patologie cardiovascolari. L’obiettivo può essere facilmente raggiunto con la

giusta alimentazione riducendo il consumo di sale, che spesso è eccessivo a causa della gran quantità di cibi precotti e conservati di cui facciamo uso, insieme ad una riduzione dell’apporto lipidico ed un aumento di frutta, verdura, cereali e legumi. In particolare, secondo gli ideatori, l’apporto giornaliero di sale non dovrebbe superare i 2'300 mg se ci riferiamo a soggetti sani, che vogliono mantenere costanti i livelli di pressione; per persone che già soffrono di ipertensione, il consumo deve essere ancora ridotto fino a 1500 mg per poter apprezzare risultati soddisfacenti. Ricerche su numerosi volontari hanno dimostrato che con tale apporto è possibile abbassare i livelli pressori medi fino a 8 mmHg in sole 2 settimane di dieta! Come per tutte le diete, anche in questo caso la corretta alimentazione non può prescindere da uno stile di vita sano che prevede l’attività fisica moderata per il mantenimento dello stato di salute: una camminata di 30 minuti al giorno o una lezione in piscina di un’ora un paio di volte alla settimana ci permette di mantenere un’ottima salute psicofisica.

COME DIMINUIRE IL SALE

ESEMPIO DI MENÙ

Non basta eliminare il sale aggiunto agli alimen- NORMOCALORICO ti durante la normale preparazione delle pietanze: (2000 KCAL) • acquistare sempre frutta, verdura e legu- Colazione: mi freschi. Sono alimenti naturalmente a bas• 150 ml di latte parzialmente scremato. so contenuto di sodio, mentre quelli prepara• 50 g di pane di segale con marmellata o miele. ti o precotti contengono elevate quantità di sa• Caffè o tè con poco zucchero. le. • Evitare tutti i tipi di salumi. Sono sempre Spuntino ricchi di sale e spezie. • 1 tazza di fragole. • Prestare attenzione alle etichette dei cereali per la prima colazione. Anche se sono Pranzo normalmente poveri di sale, dare la preferenza • 90 g di pasta integrale con salsa di pomodoai prodotti a basso contenuto in sodio. ro (poco sale) e 45 g di formaggio grattugiato. • Preferire il pane e la pasta integrali. • 100 g di lattuga condita con un cucchiaio di olio • Evitare di assumere condimenti e salse extravergine di oliva. come panna, maionese, salsa di soia, mo• 1 fetta di pane integrale (30 g). starda e simili. • Risciacquare abbondantemente i cibi con- Spuntino servati in scatola, così da togliere il sale • 2-3 noci o altra frutta secca. in eccesso. • Eliminare i cibi conservati in salamoia, Cena così come la carne in scatola o affumi• 100 g di filetto di tonno (rigorosamente fresco) cata. con contorno di melanzane (150 g) alla piastra • Ridurre al minimo l’aggiunta di sale ducondite con olio extravergine di oliva a crudo. rante la preparazione e la cottura. Condire • 50 g di pane integrale. con limone o spezie, che danno molto sapore senza appesantire le pietanze. È sempre importante assumere un’adeguata quanQuindi attenzione al sale, soprattutto a quello “na- tità di acqua, bere dunque almeno 1,5/2 litri al giorscosto” negli alimenti, che è più difficile da indivi- no. Inoltre è possibile concedersi qualche dolcetto duare e per questo da evitare, ma con un picco- nell’arco della settimana (per esempio 1 cubetto di sforzo iAdV_VIVERE risultati saranno più che soddisfacenti! CRSlo002-15 A5_Layout 1 31.08.15 14:55cioccolato Pagina 1fondente 2 volte alla settimana).

I PRO E I CONTRO

Il beneficio principale è l’abbassamento della pressione arteriosa, indispensabile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Inoltre la dieta DASH: • favorisce il transito intestinale e protegge dall’insorgenza di altre patologie intestinali con le fibre contenute nei cereali integrali. • Previene l’osteoporosi. Grazie ai minerali, molto presenti negli alimenti consigliati. • Combatte l’azione dei radicali liberi. Sono i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare e dell’insorgenza di alcuni tipi di tumore, contro cui agiscono gli antiossidanti, di cui frutta e verdura sono ricchi. • Protegge dal diabete. Soprattutto da quello di tipo 2, riducendo la quantità di zuccheri assunti. Non esistono evidenti controindicazioni, in quanto la dieta risulta molto equilibrata dal punto di vista dei nutrienti; in ogni caso è sempre consigliabile consultare il proprio medico o nutrizionista per assicurarsi di non avere problematiche di salute incompatibili, che in alcuni casi particolari possono diventare rischiose. Per esempio, le persone che soffrono di pressione bassa potrebbero accusare fastidi o aggravamento della patologia se seguono la variante più restrittiva con soli 1500 mg di sodio. Inoltre, è utile ricordare che i soggetti in cura con i farmaci contro l’ipertensione non devono assolutamente sospendere la terapia se intraprendono la dieta DASH, in quanto è un ottimo coadiuvante ma da sola non può curare gli stati patologici.

CORSI AUTUNNO 2015 Entra nel mondo dei valori e del benessere 31 ottobre NOVITÀ Conferenza gratuita aperta a tutti PRESENTAZIONE CEROTTO TAPE-NEUROMUSCOLARE: UTILIZZO E BENEFICI 23, 30 settembre e 7 ottobre RICONOSCERE E AFFRONTARE L’ANSIA Per tutti gli interessati alla tematica, direttamente o indirettamente 22 e 29 ottobre PRONTO SOCCORSO NATURALE Per tutti 26 ottobre PREVENIRE E GESTIRE L’INCONTINENZA Per donne over 55 anni 11, 18, 25 novembre RICONOSCERE E AFFRONTARE LA DEPRESSIONE Per tutti gli interessati alla tematica, direttamente o indirettamente 14 novembre NON CAPIRSI PIÙ Per parenti di persone che soffrono di malorientamento 5 dicembre EDUCAZIONE POSTURALE PER SEDENTARI Per tutti

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: Croce Rossa Ticino Settore Corsi Corso San Gottardo 70 6830 Chiasso Tel. 091 682 31 31 091 682 77 63 LU-GI 8.30-15.00 info@crs-corsiti.ch www.crs-corsiti.ch

ODONTOIATRIA — Studio dentistico

IL TEAM

DELLO STUDIO DENTISTICO Uno studio medico dentistico non conta solo il dentista. Le altre professioni che vi si possono esercitare sono altrettanto appassionanti e interessanti. Med. dent. Danilo Avolio, membro SSO Ticino — STMD Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI)

MEDICO DENTISTA

Per ottenere il diploma di medico dentista bisogna passare dapprima da un Bachelor in medicina dentaria, dove il futuro medico dentista impara le conoscenze teoriche di anatomia e fisiologia relative a tutto l’organismo umano, e la manualità con corsi pratici su fantocci. In seguito, durante il Master, l’accento non è più posto sulla teoria, ma sulla pratica. Le capacità manuali vengono ampliate alle discipline ricostruttive, alla pedodonzia, all’odontoiatria geriatrica e alla chirurgia orale. Nei corsi tenuti nel laboratorio odontotecnico, gli studenti apprendono le nozioni fondamentali di tecnica dentaria e acquisiscono le capacità manuali necessarie per esercitare l’attività professionale e comunicare con l’odontotecnico. Nello studio privato, il medico dentista è come un direttore d'orchestra; deve assicurarsi, oltre al proprio lavoro, che tutto il team parli e comunichi con la "stessa lingua", per questo durante gli studi deve avere una visione globale di ciò che poi dovrà coordinare.

Attività professionale

L'attività del medico dentista può essere svolta in diversi settori, che possono essere indipendenti tra loro o interdisciplinari. Per questo motivo risulta difficile ordinare in maniera sistematica i vari campi di attività, che suddividiamo nel seguente modo: • condizioni di applicabilità per la profilassi e la terapia, anamnesi, esame clinico, diagnosi, prognosi;

Vivere settembre/ottobre 2015

• trattamento preventivo, profilassi, terapia conservativa (Recall); • parodontologia; • cariologia; • endodontologia; • pedodonzia/traumatologia; • ortodonzia; • protetica fissa e amovibile; • odontoiatria estetica; • gerodontologia; • chirurgia dentale/orale, implantologia e patologia della bocca; • attività al di fuori dello studio/servizi sociali (narcosi).

IGIENISTA DENTALE

La professione di igienista dentale rientra nella categoria delle professioni medico-terapeutiche. L'igienista dentale è una collaboratrice competente del team attivo nello studio medico dentistico e lavora soprattutto negli studi privati, ma anche nelle case per anziani, nelle scuole, nelle cliniche dentarie, nelle scuole per igieniste dentali, ecc.

Attività professionale

Nell'ambito della sua attività professionale, l'igienista dentale è a contatto con persone di tutte le età. L'obiettivo della sua variegata attività è creare e mantenere un'igiene orale ottimale nei pazienti: • istruisce i pazienti sull'importanza e sulle cause delle malattie dei denti e delle parodontiti;

• istruisce i pazienti sui sistemi e mezzi ausiliari da utilizzare per combattere le malattie presenti o incombenti; • fornisce consulenza su alimentazione e salute; • effettua esami clinici e radiologici mirati soprattutto ad evidenziare la placca e il tartaro, le alterazioni della mucosa e della sostanza dura dei denti, la carie, il grado d'infiammazione delle gengive, le tasche ossee; • allestisce il piano di cura in collaborazione con il medico dentista e il paziente; • rimuove con gli appositi strumenti i depositi che si formano tra la gengiva e il dente; • lucida le otturazioni e rimuove i margini debordanti delle stesse.

ASSISTENTE DENTALE

L'assistente dentale è la collaboratrice più stretta e fidata del medico dentista che, assumendosi responsabilità non indifferenti, svolge compiti importanti nell'ambito delle cure dentarie. In linea di massima si tratta delle seguenti mansioni: • accogliere i pazienti quando arrivano nello studio dentistico. Ogni dettaglio è importante: l'allestimento della sala d'aspetto, il modo in cui il paziente viene chiamato e accompagnato nello studio, l'assistenza durante la cura e il modo in cui il paziente viene congedato. • Assistere i pazienti e il medico dentista alla poltrona. Preparare il materiale per le ottu-

• razioni e per le impronte, preparare gli strumenti per il medico dentista, eseguire autonomamente radiografie seguendo le istruzioni del medico dentista e archiviarle correttamente. • Cura degli strumenti e delle apparecchiature. Pulire, disinfettare e sterilizzare, in poche parole l'assistente dentale è responsabile dell'igiene all'interno dello studio dentistico. • Lavori amministrativi. Redigere le note d'onorario, registrare i pagamenti in entrata, gestire gli appuntamenti, compilare le cartoline di ordinazione, convocare i pazienti per i controlli periodici ("recall"), rispondere al telefono, curare la corrispondenza, gestire lo stock del materiale in uso nello studio dentistico ecc.

ASSISTENTE DI PROFILASSI

La formazione di assistente di profilassi rappresenta una possibilità di perfezionamento o di specializzazione al termine del tirocinio di tre anni come assistente dentale o di quello di due anni come infermiera odontoiatrica.

ca e tartaro sopragengivali, esclusivamente sotto la guida, la responsabilità e in presenza del medico dentista. Lavora prevalentemente negli studi privati, ma anche nelle case per anziani, negli ospedali, nelle scuole e nelle cliniche dentarie popolari. L'assistente di profilassi ha la possibilità di lavorare sia come assistente dentale sia come assistente di profilassi.

SEGRETARIA ODONTOIATRICA

La segretaria odontoiatrica è l'anima amministrativa dello studio e si occupa di quasi tutti i lavori non prettamente dentari: • conosce alla perfezione i sistemi informatici dello studio ed evade tutta la corrispondenza; • applica correttamente il tariffario dei medici dentisti; • gestisce la fatturazione e il controllo dei debitori; • gestisce il personale e le assicurazioni; • forma gli apprendisti; • gestisce le scorte di materiali e di medicamenti. In molti studi questa figura è presa a carico da una o più assistenti dentali.

re i p s in l l i Attività professionale w you! La scienza è riuscita a dimostrare che è possibile evitare gran parte dei danni provocati alla sostanza dura dei denti e al parodonto. Di conseguenza, la medicina dentaria ha il compito di trasmettere queste conoscenze ai pazienti. L'assistente di profilassi ha un compito importante all'interno del team attivo nello studio medico dentistico e svolge la sua attività, la rimozione di plac-

ODONTOTECNICO

Malgrado in molti casi non lavori direttamente nello studio dentistico, l’odontotecnico è un partner regolare ed indispensabile per il medico dentista. Egli esegue lavori di tecnica dentaria su richiesta

del medico dentista e sulla base delle impronte fornite da quest’ultimo, inoltre è responsabile della scelta dei materiali appropriati e della loro manipolazione corretta. In questo modo si garantisce la biocompatibilità e la stabilità tecnica delle protesi inserite nella cavità orale. Tra i compiti di un odontotecnico figura pure la gestione dei materiali, in particolare dei metalli preziosi. La buona armonia tra medico dentista e odontotecnico permette la confezione di manufatti impeccabili. Oggigiorno gli studi medico dentistici che impiegano un proprio odontotecnico sono diventati rari; di fatto, i lavori di tecnica dentaria vengono generalmente affidati a laboratori esterni altamente specializzati.

OPERATRICE DI PREVENZIONE DENTALE

Manca ancora un tassello per permettere non solo le cure adeguate e la profilassi ai nostri pazienti. Per questo motivo è stata creata la figura dell’Operatrice di prevenzione dentaria (OPD), che in Ticino esiste ormai da più di 25 anni! L’operatrice di prevenzione dentale è una persona, senza una formazione specifica in campo odontoiatrico, scelta e formata in funzione del gruppo che deve seguire, nella scuola dell’infanzia, elementare o media. Essa istruisce ed educa gli allievi dei vari cicli scolastici sulla prevenzione e la profilassi dentale, permettendo ai futuri adulti di essere coscienti dei "pericoli" che pesano sulla cavità orale, ma anche dei metodi per contrastarli.

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VARIE — Palestra e gravidanza

FITNESS E GRAVIDANZA: LA PALESTRA PER LE FUTURE MAMME Gravidanza non significa necessariamente abolire ogni tipo di esercizio fisico. Al contrario, se la futura mamma non ha particolari problemi un'adeguata attività fisica durante i 9 mesi può aiutare sia lei che il bambino. La redazione se tutte quelle attività che richiedono un grado di coordinazione ed equilibrio elevato, come la bicicletta o il motociclismo.

SPORT CONSENTITI

Camminare, nuotare, svolgere esercizio in acqua, fare esercizio in palestra, ballare in maniera moderata è sicuramente possibile con qualche piccolo accorgimento. Praticare inoltre stretching in maniera costante insieme ad un po’ di Yoga o Pilates può addirittura aiutare durante la fase di travaglio.

PRIMA DI INIZIARE

tipo. La gravidanza non è di certo una malattia ma è sicuramente uno stato psico-fisico particolare, durante il quale gli sconvolgimenti a livello ormonale modificano sia la struttura fisica che l’umore della donna. È fondamentale quindi un approccio adeguato sia sotto il profilo fisico che sotto quello psicologico. Chiarire quali sport praticare e quali evitare è prioritario.

SPORT DA EVITARE

Sci da discesa, tennis, calcio, arti marziali, equitazione non dovrebbero rientrare tra le attività sportive di una donna in stato interessante. In generale bisogna evitare tutti quegli sport di impatto o estremi potrebbero compromettere l’integrità 8:28 che Pagina 1 del feto. Sono inoltre da scartare dopo il terzo me-

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INDICAZIONI

• Le gestanti hanno una capacità respiratoria ridotta a causa dell’innalzamento del diaframma, causato dal maggior volume dell’utero — Durante gli esercizi bisogna respirare sempre in modo fluido senza rimanere mai in apnea, in caso evitare i movimenti che inducono questa condizione: potrebbe interrompere il trasporto di ossigeno al feto.

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uoghi comuni come “in gravidanza bisogna mangiare per due” oppure “in gravidanza bisogna evitare qualsiasi movimento perché potrebbe compromettere la salute del nascituro” sono ormai superati. I recenti studi hanno dimostrato che una moderata attività fisica non agonistica, oltre a non fare male, aiuta il decorso della gestante sia sotto il profilo fisico che psichico. Inoltre, permette un recupero post parto più veloce ed efficace. Naturalmente, visto che ogni gravidanza è diversa dall’altra, prima di intraprendere un qualsiasi esercizio fisico è fondamentale consultare il medico curante, che dovrà rilasciare un certificato medico da presentare al centro sportivo. In secondo luogo è essenziale PUBB affidarsi4 ad istruttori specializzati che NEWPRINT COL 190x45 23-08-2005 sappiano come comportarsi in situazioni di questo

Prima di iniziare l’esercizio fisico è utile tenere presenti alcune linee guida fondamentali: È preferibile svolgere un'attività fisica più leggera che non affatichi troppo ma nel contempo consenta di tenere sotto controllo il peso della futura mamma. Sono da preferire esercizi aerobici moderati a movimenti anaerobici pesanti. L’utilizzo dei pesi deve essere mirato e consentire l’esecuzione di un numero medio alto di ripetizioni (tra 15 e 20). Meglio le macchine che i pesi liberi perché consentono un maggior controllo dei movimenti. Per quanto riguarda lo sforzo aerobico, è sempre meglio che la frequenza cardiaca non superi il 60/65% della FC Max. Esempio di donna di 33 anni: FC Max = 220 - 33 = 187 bpm 65% di 187 = 120/130 bpm In mancanza di un cardio-frequenzimetro, considerare che durante la camminata si deve essere in grado di parlare senza eccessivo fiatone.

• Il ritmo degli esercizi deve sempre essere lento e controllato senza stressare troppo l’apparato muscolo-scheletrico, particolarmente provato durante i 9 mesi — La gravidanza è di per sé un allenamento: immaginare di dover passare l’intera giornata con una coppia di manubri da 5 kg in mano! • Gli allenamenti dovrebbero durare circa 30/45 minuti — Un tempo superiore potrebbe essere eccessivo. Le gestanti si stancano prima, meglio delle brevi pause tra un esercizio e l’altro o comunque dopo non più di 15/20 minuti di attività. • In caso di attività fisica considerare un po’ di sonno extra nelle ore pomeridiane. • Prevedere sempre qualche minuto di stretching a fine seduta per mantenere un buon grado di elasticità generale. • La ginnastica pre parto può tranquillamente integrare la normale attività fisica. • Lavorare sempre in un ambiente fresco e ventilato — Evitare eccessive temperature corporee specialmente durante i primi mesi: potrebbero creare problemi al feto. Se si decide di fare delle passeggiate all’aperto evitare i periodi troppo freddi, troppo caldi e i luoghi pieni di smog, meglio lavorare in un ambiente chiuso. • L’alimentazione deve essere adeguata specialmente se si pratica un po’ di sano esercizio — Prediligere i cibi sani e nutrienti aggiungendo una quota sostanziale di proteine. La formazione del feto è una fase plastica, cioè

di costruzione, durante la quale è richiesto un apporto proteico maggiore. Frutta e verdura dovrebbero essere consumate ad ogni pasto per fornire il giusto apporto di vitamine. Bere spesso acqua è importante in una condizione normale ma diventa fondamentale in gravidanza. • Evitare l’esercizio nelle ore più critiche della giornata — Ad esempio quando le nausee sono più forti. • Nella scelta del programma di lavoro, tener conto della condizione atletica di partenza della gestante — Da un punto di vista fisiologico è meglio praticare già un'attività fisica nel momento in cui si decide di rimanere incinta, in caso contrario si può sempre iniziare dopo ma con più cautela. • Evitare tutte le attività ad alto impatto — Potrebbero interrompere il flusso sanguigno verso la placenta e quindi verso il feto. • Dal 3° al 7° mese si può eseguire un'attività fisica moderata — Le prime 12 settimane di gestazione sono le più delicate per la formazione del feto. È bene evitare grossi sforzi. • Dall’8° mese concentrarsi maggiormente sugli esercizi di respirazione e relax; lo Yoga ed il Pilates sono molto indicati seppure con le dovute cautele — Evitare la posizione supina, mentre si possono adottare posizioni in quadrupedia, seduta e laterali. • Dopo il 4° mese evitare tutti gli esercizi in posizione supina — Potrebbero provocare la compressione della vena cava inferiore da

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parte dell’utero, interrompendo il ritorno di sangue al cuore. • Considerare che una donna incinta consuma più velocemente le riserve di glicogeno nel sangue — Per evitare possibili cali di zuccheri, consumare una piccola merenda con una quota di carboidrati 90/120 minuti prima di fare attività fisica. • A tutte le donne che decidono di rimanere incinte si consiglia un'adeguata attività fisica prima, concentrando l’attenzione sui muscoli addominali e quelli della schiena — In questo modo si riuscirà a ridurre il mal di schiena nei mesi finali della gestazione. • Ricordarsi di includere sempre esercizi specifici per la postura — Il maggior peso del seno potrebbe provocare ipercifosi dorsale, mentre il pancione potrebbe facilitare l’iperlordosi lombare. È essenziale includere qualche esercizio per la cuffia dei rotatori (per l’extrarotazione della spalla) e gli erettori spinali della colonna vertebrale. Un ottimo movimento in questi casi è la trazione alla Lat Machine in tutte le varianti (presa prona, supina, parallela) senza utilizzare un carico eccessivo. • Il riscaldamento è fondamentale — In gravidanza si riduce la produzione di liquido sinoviale (il lubrificante delle articolazioni). • Nella scelta degli esercizi tener presente la diminuita capacità di equilibrio e stabilità — Indossare scarpe da palestra comode. La distorsione alla caviglia è molto frequente.

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