Vivere a tempo pieno 175 (Gennaio-Febbraio 2016)

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ivere V

gennaio/febbraio 2016 n. 175

gratis

a tempo pieno Medicina Pandemia influenzale

Bellezza Labbra secche

Alimentazione Veleni bianchi

VARIE

Home Fitness: la Swiss Ball


EDITORIALE — Prevedere l'epidemia influenzale?

Care lettrici, cari lettori, Protection et renforcement

Il sogno della sanità pubblica, e non solo, sarebbe quello di arrivare a poter disporre di una vera e propria “previsione” per valutare cosa stia accadendo nell’invisibile mondo dei virus, per programmare la disponibilità dei posti letto del pronto soccorso. Come accade per conoscere per le previsioni meteorologiche, prossimamente potrebbe essere disponibile un sistema in grado di prevedere quando avverrà la massima •diffusione pour prévenir les maladies infectieuses les refroidissements del virus influenzale. Più o menoetcome accade con le perturbazioni, quindi, •sipour améliorer la respiration cellulaire potrebbe arrivare a veri e propri “segnali” di allerta sulla diffusione dell’influenza •epour osseux et dentaires dellefortifier sindromiles adtissus essa correlate. •Ilpour activer la guérison plaies team di epidemiologi del des Boston Children’s Hospital, guidati da John Brownstein, è • pour procurer de l’élan, du bien-être et de la vitalité riuscito a disegnare un modello informatico capace di trarre le informazioni da 4 diverse fonti e di prevedere a 2SA, settimane di distanza dei virus sulla Veuillez lire la notice d’emballageanche · Gisand Schläflistrasse 14, 3013l’impatto Berne salute dei cittadini. La ricerca, pubblicata su "PLOS Computational Biology", si basa su un algoritmo creato sulla scorta di indicatori diversi: 2 sono quelli classici dei social network, Google e Twitter, mentre gli altri provengono da una banca dati elettronica sulla salute e da un sistema di sorveglianza ad hoc statunitense. Ovviamente non poteva mancare una controprova per dimostrare la sensibilità delle indicazioni dell'efficacia del modello previsionale, facendo un controllo retrospettivo sui dati del Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) relativi alle epidemie degli ultimi 2 anni: il modello applicativo si è rivelato valido, al punto da poter consentire previsioni corrette anche a 3 settimane di distanza. Sapere in anticipo quando ci sarà il picco in una determinata area geografica è sicuramente utile. Ciononostante, la conoscenza di questi dati non può essere lo strumento base per indirizzare l’organizzazione delle strutture sanitarie, che devono comunque essere pronte ad affrontare un elevato numero di richieste al pronto soccorso, tipico • zur Abwehr von Infektions- und Erkältungskrankheiten dei periodi di massima incidenza. D’altro canto, la nuova metodologia • für eine schnellere Wundheilung un percorsoder giàKnochentracciato und negliZahnsubstanz Stati Uniti: basta pensare ad •segue zur Kräftigung esempio a Google Flu Trends, già da qualche anno, che parte • für eine bessere Zellatmung dai datiWohlbefinden raccolti dalla piattaforma di Google Trends, e •proprio für Schwung, und Lebensfrische mira a previsioni con una decina di giorni d’anticipo rispetto ai Bitte beachten Sie die Packungsbeilage · Gisand AG, Schläflistr. 14, 3013 Bern tradizionali sistemi di sorveglianza epidemiologica.

du système immunitaire

n. 175 gennaio/febbraio 2016

SOMMARIO MEDICINA

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• per difendersi dalle malattie infettive e da raffreddamento • per migliorare la respirazione cellulare • per rafforzare la sostanza ossea e dei denti • per una cicatrizzazione più rapida delle ferite • per più slancio, benessere e vigore Si prega di leggere il foglietto illustrativo · Gisand SA, Schläflistr. 14, 3013 Berna

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Cefalee

Come prevenirla?

Cosa può scatenarle?

Problemi di memoria

Uno dei frutti della vita frenetica

BELLEZZA 12

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Labbra secche e screpolate

Rimedi naturali e un sano stile di vita

Capelli

Allunga, dai volume e colore al tuo look!

Hair extension

Capelli remy e applicazione a freddo

ALIMENTAZIONE 16

Veleni bianchi

Evitali se puoi!

ODONTOIATRIA 18

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Studio dentistico

Campagne di profilassi 2015

VARIE 20

Home Fitness

Allenati con la Swiss ball

PASSATEMPO 22

Valentina Tanzi

BIORGANIC Vitamin C-1000

Infreddatura

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BIORGANIC Vitamin C-1000

Per proteggere e rafforzare il sistema immunitario

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SALUTE

Schutz und Kraft für das Immunsystem

Responsabile della redazione di Vivere

Influenza & Co.

Come potenziare il sistema immunitario?

Vivere

a tempo pieno

Cruciverbone

Gioca e vinci un pesos d’oro!

HIGHLIGHTS 23

In farmacia

La vetrina: gennaio-febbraio Find us on

Facebook u N www.rivista-vivere.ch ovo!

SIGLA EDITORIALE

COMITATO DI REDAZIONE

REDAZIONE

SOCIETÀ VIVA SA INDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 Lugano TELEFONO +41 (0)91 922 68 66 FAX +41 (0)91 923 39 09 E-MAIL vivere@bluewin.ch

MARIO TANZI Presidente OFCT DOTT. GIORGIO ANTOGNINI già Presidente PharmaSuisse ENNIO BALMELLI Portavoce OFCT

M. SC. COM. VALENTINA TANZI Responsabile CRISTINA GEROSA Segretaria

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

TIPOGRAFIA NEWPRINT SA

© Maksim Toome / Shutterstock.com (Copertina) conrado / Shutterstock.com — EmiliaUngur / Shutterstock.com Maksim Toome / Shutterstock.com

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Stati influenzali?

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MEDICINA — Immunostimolanti naturali

INFLUENZA & CO.: COME POTENZIARE IL SISTEMA IMMUNITARIO?

COME POTENZIARE IL SISTEMA IMMUNITARIO?

In alcuni periodi dell'anno può capitare che il nostro scudo naturale e fondamentale per la difesa dell'organismo sia in affanno o non funzioni correttamente, trovandosi così impreparato all'invasione da parte di microrganismi infettivi. Infatti, cambiamenti stagionali, condizioni atmosferiche sfavorevoli, inquinamento ambientale, stress, depressione, un lavoro troppo intenso, un'alimentazione squilibrata ed un sonno irregolare possono fortemente indebolirlo, rendendoci vulnerabili all'attacco di virus e batteri responsabili delle principali forme influenzali, nonché di altre patologie come herpes, mononucleosi, dermatiti, micosi, infezioni urinarie ed infezioni respiratorie. Secondo studi recenti in campo immunologico, il modo più efficace per potenziare il sistema immunitario è: • adottare uno stile di vita sano, • prendersi cura del proprio organismo, • fare proprie alcune norme comportamentali e alimentari. Numerose ricerche, anche internazionali, dimostrano che un buon ritmo sonno-veglia, una buona alimentazione naturale, ricca di cibi stagionali e di molta acqua, ed una corretta ed equilibrata attività fisica possono migliorare e potenziare le difese immunitarie, riducendo notevolmente la possibilità di contrarre infezioni. Tuttavia è anche recente la scoperta di “sostanze naturali” in grado di stimolare le difese immunitarie, potenziandone la capacità di combattere in caso di agenti virali. Queste sostanze vengono definite immunostimolanti naturali e sono capaci di accrescere l'efficienza del sistema immunitario, soprattutto nei mesi freddi quando le condizioni atmosferiche sono ideali per l'intrusione di virus e batteri nocivi. Molte di queste sostanze, definite anche “adattogene” perché capaci di aumentare le resistenze dell'organismo a stress di varia natura, si ritrovano in alcune piante medicinali dotate di effetti benefici per il sistema immunitario.

La stagione fredda mette a dura prova il nostro organismo? Scopriamo come potenziarlo e come difenderci dall'inverno utilizzando efficaci “immunostimolanti naturali”. La redazione

fitoterapiche capaci di esercitare un'azione immunomodulante sull'organismo: in altre parole, esistono numerose “piante immunostimolanti” in grado di potenziare le funzioni del sistema immunitario in modo efficace e con effetti collaterali assolutamente ridotti rispetto alle terapie farmacologiche convenzionali come i vaccini.

Echinacea (Echinacea angustifolia e purpurea)

Originaria del Nord America, ma coltivata anche in Europa ed in particolare in Italia, è una pianta erbacea perenne di cui si utilizzano essenzialmente le sommità fiorite e la radice, ricche di numerosi principi attivi tra cui: polisaccaridi, flavonoidi, derivati dell'acido caffeico, acido cicorico, polieni, alchilamidi, acidi grassi, glucoproteine e olio essenziale. Questi principi le conferiscono proprietà immunostimolanti, antibiotiche, antivirali ed antinfiammatorie. L'echinacea è capace di rinforzare il sistema immunitario specifico grazie ad un complesso meccanismo d'azione che consiste nello stimolare la produzione di leucociti, in particolare granulociti polimorfonucleati e monociti macrofagi, in modo che questi, riconosciuto l'agente estraneo, lo possano fagocitare e quindi eliminare. In particolare l'azione immunostimolante è dovuta alla presenza di flavonoidi, acido caffeico, cicorico ed olio essenziale che conferiscono alla pianta la capacità di prevenire e curare malattie da raffreddamento, infezioni respiratorie ed urinarie. Assunta regolarmente, soprattutto nei periodi di maggiore stress psicofisico, è indicata appunto nella profilassi delle malattie infiammatorie di tipo respiratorio poiché è in grado di aumentare le difese immunitarie agendo sia da immunostimolante che da immunomodulante. Inoltre, non solo riduce i sintomi della patologia in essere ma anche la sua durata, accelerando la capacità di ripresa. Generalmente viene utilizzata sotto forma di decotto, estratto secco in capsule/compresse o di tintura madre. Va usata con cautela in pazienti allergici ed in caso di terapia immunosoppressiva.

LA SCOPERTA DELLE “PIANTE IMMUNOSTIMOLANTI” Uncaria (Uncaria tomentosa) Come detto, in immunologia è recente l'impiego di piante medicinali e di erbe

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Vivere gennaio/febbraio 2016

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l sistema immunitario è un elemento essenziale per la protezione del nostro organismo da microrganismi invasori: è un complesso meccanismo di difesa in grado di riconoscere agenti patogeni come virus, batteri e funghi e successivamente di distruggerli, in modo che questi non siano responsabili di patologie. Nello specifico, il sistema immunitario è costituito da organi linfoidi centrali e periferici, nonché da una fitta rete di mediatori chimici e cellule specifiche, che gli conferiscono la capacità di distinguere le strutture che non costituiscono un pericolo per l'organismo (self), e che quindi vanno protette e preservate, da quelle che invece risultano nocive (non-self) e che pertanto devono essere eliminate. La distinzione tra self e non-self è anche garantita da mediatori cellulari (tra cui recettori e anticorpi), strutture specifiche del sistema immunitario e capaci allo stesso tempo di proteggerlo dall'attacco di agenti lesivi chiamati “antigeni”. Ora, il riconoscimento di questi ultimi può avvenire in 2 modi differenti grazie a 2 strutture fondamentali che costituiscono il sistema immunitario: • l'immunità aspecifica o innata (prima risposta difensiva) - È rappresentata da barriere esterne naturali come cute e muco, che si oppongono all'ingresso dell'agente patogeno. Qualora questo riesca ad oltrepassarle, si innesca una rapida risposta immunitaria e l'attivazione di numerose strutture cellulari come macrofagi, linfociti e fagociti che sono capaci di riconoscere l'agente estraneo e di fagocitarlo distruggendolo. • L'immunità specifica o adattabile (seconda risposta difensiva, più potente e mirata) - Entra in gioco quando l'agente invasore riesce a superare la prima linea di difesa. In questa fase interviene un complesso sistema costituito da mediatori chimici e cellulari (come i linfociti T e B) capace di riconoscere l'antigene e di eliminarlo attraverso meccanismi specifici.

Conosciuta come “unghia di gatto” nella foresta Amazzonica da cui proviene, è

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MEDICINA — Immunostimolanti naturali

un arbusto rampicante di cui si utilizzano essenzialmente la corteccia e la radice, ricche di steroli, polifenoli, glicosidi triterpenici, alcaloidi ossindolici tetra e pentaciclici, fitosteroli, procianidine, mucillagini, sali minerali e vitamine che gli conferiscono proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie ed antivirali. Viene utilizzata soprattutto nella cura e prevenzione di patologie infiammatorie degenerative, infettive croniche, infezioni virali ed anche in caso di deficienze immunitarie. Se la si assume regolarmente, potenzia e rinforza il sistema immunitario in quanto incentiva la produzione di anticorpi: grazie alla sua attività immunomodulante, induce il rilascio di un fattore che attiva la proliferazione di linfociti B e T. Possiede anche un effetto simile a quello degli “interferoni umani”, rendendosi così capace di potenziare l'attività dei linfociti T citotossici e delle cellule natural killer. In particolare, secondo alcuni studi condotti su pazienti affetti da immunodeficienza, questa pianta è indicata come coadiuvante nelle malattie autoimmuni, nelle infezioni virali e nelle patologie allergiche. L'uncaria viene utilizzata sotto forma di estratto secco, decotto od infuso, nel caso si utilizzino le foglie. È controindicata in caso di terapie immunosoppressive nonché in gravidanza e durante l'allattamento.

Astragalo (Astragalus membranaceus)

Di questa pianta erbacea perenne, tipica della Cina e dell'Estremo Oriente, si utilizza la radice ricca di saponine triterpeniche, flavonoidi, polisaccaridi, ammine e isoflavoni: questi principi attivi le conferiscono proprietà immunostimolanti, immunomodulanti, antinfiammatorie ed antivirali. In particolare i polisaccaridi presenti potenziano il sistema immunitario stimolando l'attività delle cellule natural killer qualora questa sia ridotta, incrementando il numero e l'attività fagocitaria dei macrofagi e contrastando l'atrofia degli organi linfoidi fondamentali per il corretto funzionamento del sistema. Per questo motivo è indicato nella cura e prevenzione di malattie infettive, soprattutto virali, come il raffreddore e le sindromi influenzali, nonché come coadiuvante nelle terapie complementari, in caso di patologie neoplastiche, proprio per la sua efficace azione immunostimolante. Inoltre possiede anche proprietà adattogene e funziona come tonico ed energetico, riducendo il consumo di ossigeno mitocondriale e consentendo così all'organismo di tollerare meglio lo stress e contrastare periodi di stanchezza, astenia ed affaticamento fisico e psichico. Viene utilizzato sotto forma di tintura madre, estratto secco e fluido, decotto e di polvere in capsule o compresse.

Eleuterococco (Eleuterococcus senticosus)

Originario della Russia nord-orientale ed in particolare della Siberia e della Mongolia, è una pianta perenne di cui si utilizza essenzialmente la radice perché ricca di polisaccaridi, steroli, glucosidi, cumarine, saponine, flavonoidi, triterpeni ed acidi fenolici che le conferiscono proprietà immunostimolanti, toniche e rivitalizzanti. Conosciuto anche come “ginseng siberiano”, è considerato un arbusto ad azione “adattogena”, in quanto è capace di fornire all'organismo una maggiore resistenza nei confronti di numerosi stimoli stressanti: per questo motivo è indicato negli stati di astenia, affaticamento fisico e psichico, nelle convalescenze e come coadiuvante nel corso di malattie infettive. In particolare i polisaccaridi gli donano anche proprietà immunomodulanti: infatti, assunto regolarmente, fa aumentare il numero dei linfociti T e stimola i processi di fagocitosi da parte dei globuli bianchi, fondamentali

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Raffreddore — MEDICINA

soprattutto in caso di patologie infettive e forme influenzali. Per questo motivo è un ottimo rimedio fitoterapico, capace di aumentare le difese immunitarie e di rinforzarle, avendo così effetti positivi sul benessere generale. Lo si trova in commercio sotto forma di tintura madre, estratto secco in capsule e compresse o come estratto fluido. Va usato con cautela in pazienti con grave ipertensione.

Aloe vera (Aloe barbadensis)

L'aloe è una pianta perenne, tipica del bacino del Mediterraneo ma anche dell'India orientale, dell'Africa nord-orientale e del Medio Oriente. Sono le foglie, da cui si estrae un succo molto concentrato della consistenza di un gel, ad essere la parte più utilizzata: ricche di mucopolisaccari, fitosteroli, polisaccaridi, steroli, saponine, vitamine e minerali, che la caratterizzano come pianta dalle proprietà immunostimolanti, immunomodulanti, antinfiammatorie e antivirali. In particolare negli ultimi 50 anni, numerose ricerche hanno puntato l'attenzione su queste proprietà farmacologiche ed hanno notato come la sua potente azione immunostimolante sia dovuta alla presenza di mucopolisaccaridi, capaci di attivare i macrofagi. Invece, tra i polisaccaridi, pare che sia l'acemannano responsabile dell'attività antivirale, immunomodulante ed antinfiammatoria: questo zucchero è un potente stimolante del sistema immunitario ed è in grado di regolare le risposte in caso di agenti infettivi o malattie autoimmuni. Inoltre, è capace di incrementare l'attività dei macrofagi e la produzione di citochine, in modo da proteggere l'organismo da infezioni virali o recidive e da sindromi influenzali. Nello specifico, l'acemannano è anche responsabile del potenziamento dei linfociti T, nonché dell'aumento della produzione di interferone, elementi fondamentali per l'accrescimento delle difese immunitarie. Normalmente l'aloe viene utilizzata sotto forma di gel depurato o di estratto secco da utilizzare per brevi periodi.

Acerola (Malpighia punicifolia)

Originaria dell'America centrale e delle isole caraibiche,di questa pianta arborea si utilizzano i frutti, simili alle ciliegie, che sono ricchi di acido ascorbico (vitamina C), bioflavonoidi, antocianidine, acidi organici, vitamine A e B e sali minerali. Il frutto dell'acerola si contraddistingue per le sue proprietà immunostimolanti e antiossidanti contro i radicali liberi. In particolare, la sua azione immunostimolante pare sia legata all'elevato contenuto di vitamina C, grazie alla quale è capace di potenziare le difese immunitarie, soprattutto in caso di infezioni virali e batteriche, ma anche di contrastare un elevato stress psicofisico. È ottima come coadiuvante durante la convalescenza di sindromi influenzali e può essere utilizzata anche durante la gravidanza e l'allattamento, in quanto per nulla tossica. Viene utilizzata essenzialmente sotto forma di estratto secco.

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INFREDDATURA: COME PREVENIRLA? La stagione fredda è ormai inoltrata e i virus delle infreddature molestano causando nasi che gocciolano, tosse e mal di gola. La redazione

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seconda dell'età e dello stress, gli adulti si prendono da 2 a 4 infreddature all'anno. Quali cause si conoscono più di 200 differenti virus appartenenti a diverse famiglie. Spesso si trasmettono da una persona all'altra come infezione da contatto (per esempio delle mani) o tramite goccioline (per esempio starnutendo). Se i virus dell'infreddatura colpiscono le mucose delle vie respiratorie vi si riproducono e sovente provocano delle infiammazioni locali. In generale un'infezione delle vie respiratorie si manifesta dopo 1-2 giorni con i primi sintomi, quali per esempio raschio in gola, naso che gocciola, spossatezza o brividi. Chi ne è colpito deve agire rapidamente e sostenere attivamente l'organismo nella lotta contro gli agenti patogeni. Medicamenti fitoterapeutici come per esempio quelli ottenuti dall'Echinacea purpurea possono a-

vere un influsso positivo sul processo di guarigione contribuendo a rafforzare il sistema immunitario ed a realizzare una protezione efficace dall'infreddatura.

Consigli e suggerimenti

• Abbia cura di un'alimentazione favorevole al sistema immunitario. uno stile di vita sano,, con almeno 5 porzioni al giorno di verdura e frutta. • Vitamine: badi ai colori - Spaziando nella variopinta tavolozza di frutta e verdura invernali, si lasci ispirare dai peperoni rossi, dai broccoli, dalle mele e dalle arance. • Bagni di sole anche d'inverno - Approfitti il più spesso possibile delle ore e delle giornate soleggiate per un breve bagno di sole (10 min.). • Beva a sufficienza - Almeno 2 litri di acqua/ tè al giorno.

Raffreddore?

Infine, anche se con un'azione più blanda, la curcuma, la rosa canina e il ribes nero sono tutti dotati di azione immunostimolante, immunomodulante ed antiossidante e pertanto particolarmente efficaci per potenziare e rafforzare il sistema immunitario e garantire uno stato di benessere generale all'organismo.

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MEDICINA — Cefalee

CEFALEE: COSA PUÒ SCATENARLE?

precisamente, l'arteria cerebrale anteriore - vaso sanguigno che irrora la corteccia orbito-frontale - reagisce al freddo attivando una repentina dilatazione (per aumentare l'afflusso di sangue caldo ed equilibrare la temperatura nella regione), a cui segue una costrizione. Ciò si traduce in una breve sensazione di fastidio alla testa, che in alcune occasioni può sfociare in veri e propri mal di testa: infatti, si ricorda che un brusco afflusso sanguigno nella scatola cranica rientra tra i meccanismi alla base degli attacchi di emicrania. La fitta dolorosa può localizzarsi al centro della fronte oppure su un solo lato del capo, nella regione temporale, frontale e retro-orbitaria. Per alleviare il dolore, può risultare utile bere un liquido a temperatura ambiente o premere la lingua contro il palato per riscaldare l'area. Alcune persone riferiscono sollievo massaggiando delicatamente l'attaccatura del naso oppure inclinando la testa indietro per circa 20 secondi. Il modo più semplice ed efficace per prevenire il disturbo consiste nel consumare lentamente il gelato o la bevanda ghiacciata.

Non sono ancora del tutto chiari i fattori iniziali scatenanti i segnali dolorosi che generano le cefalee, le quali non sono quasi mai provocate da un'unica causa: nella maggior parte dei casi, rappresentano il risultato dell'interazione tra predisposizione genetica, cause endogene e appunto questi fattori che innescano le alterazioni. La redazione IL COMPUTER CAUSA MAL DI TESTA?

MAL DI TESTA E SBALZI CLIMATICI

Alcune persone presentano una spiccata sensibilità alle variazioni atmosferiche, soprattutto quando si verificano in modo repentino e brusco: l'eccessiva esposizione al sole, il forte vento, l'umidità, un temporale, un calo o un rialzo della temperatura, l'altitudine e l'inquinamento rientrano tra i fattori ambientali che possono favorire la comparsa del mal di testa.

La sindrome da Scirocco

Un esempio di come le condizioni atmosferiche possano influenzare negativamente l'organismo è fornito dalla cosiddetta "sindrome da Scirocco": il vento proveniente dal Nord Africa, con direttrice da sud-est, è noto ai meteoropatici. Con lo Scirocco, infatti, si spostano masse di aria calda cariche di ioni positivi, in grado di provocare nei soggetti più sensibili spossatezza, mal di testa, irritabilità e disturbi del sonno.

Vivere gennaio/febbraio 2016

ODORI E RUMORI

Nelle persone predisposte possono contribuire alla comparsa della cefalea oppure aggravano un attacco già in corso: un profumo troppo intenso, un rumore assordante e un suono acuto o improvviso possono agire da fattori scatenanti, perché sono in grado di innescare una serie di processi che hanno come risultato finale il mal di testa. Lo stesso effetto può essere provocato da una luce troppo intensa, soprattutto se l'esposizione è prolungata. Limitando l'esposizione ai fattori scatenanti si diminuisce il rischio di un attacco, pertanto quando si è suscettibili agli odori andrebbero evitare locali in cui sono molto intensi o pungenti (ristoranti etnici, profumerie, fiorerie ecc.). Possono rivelarsi particolarmente fastidiosi anche: • i profumi dolci femminili, • gli aromi di cibo (cipolla, aglio, spezie ecc.), • il caffè, • i disinfettanti, • i detersivi, • le vernici, i solventi e la benzina, • il fumo di sigaro e sigaretta. Inoltre, è consigliabile non soggiornare a lungo in ambienti troppo illuminati e rumorosi.

MAL DI TESTA DA AEREO

Si manifesta con un breve, ma intenso attacco di dolore che insorge in modo improvviso, soprattutto durante la fase di atterraggio. Si tratta di un dolore improvviso, trafittivo (o pulsante) e di forte intensità. Il mal di testa è unilaterale e, di solito, si localizza a livello della regione fronto-orbitale e parietale. In quasi tutti i casi, gli attacchi sono piuttosto brevi e non superano i 30 minuti, quindi migliorano spon-

CAFFÈ E MAL DI TESTA La caffeina contenuta nel caffè può alleviare certi tipi di mal di testa nella sua forma acuta e, a scopo farmacologico, viene spesso utilizzata in associazione ad un analgesico come l'ibuprofene. Tuttavia, l'uso cronico e la sua drastica sospensione possono esser anch'essi una causa primaria, come se il consumo massiccio desse assuefazione. Inoltre, è stata provata la correlazione tra la sospensione della caffeina e il mal di testa anche nei soggetti che bevono il caffè con più moderazione. Tra l'altro, certi studi hanno suggerito che coloro che bevono almeno 4 tazze di caffè al giorno (americano, non l'espresso) risultano più soggetti all'insorgenza. Questo effetto collaterale, spesso associato a malumore ed alterazione del flusso ematico cerebrale, sarebbe una sfaccettatura della dipendenza fisica che la caffeina esercita sull'organismo.

Aiuto contro il mal di testa, mal di denti e dolori dorsali

CONSUMO DI ALCOLICI

L'alcol è uno dei fattori in grado di indurre il mal di testa: nelle persone predisposte, ne basta veramente un quantitativo minimo. Superalcolici, vino e birre ad elevata gradazione agiscono aumentando il calibro dei vasi sanguigni; la vasodilazione rientra, infatti, tra i fenomeni implicati nella comparsa della cefalea. L'alcol, inoltre, incrementa la produzione di istamina, sostanza che contribuisce a provocare un attacco. Per questi motivi, le persone predisposte dovrebbero limitare (o meglio ancora, evitarne) il consumo.

MAL DI TESTA DA GELATO

A volte, mangiando un gelato o bevendo una bevanda ghiacciata troppo in fretta capita di sentire un dolore intenso alla testa, che generalmente dura pochi secondi, anche se raramente può protrarsi per un tempo superiore o evolvere in un attacco di emicrania. La causa di tale reazione è da attribuire ad un meccanismo di difesa del cervello, sensibile agli abbassamenti di temperatura rapidi. Più

© Maridav / Shutterstock.com

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e varie forme di cefalea erano già note nell’antichità: le prime descrizioni risalgono infatti a più di 3'000 anni fa e sono documentate in alcuni papiri, che descrivono le crisi di mal di testa del faraone Amenophis IV, lo sposo di Nefertiti.

Trascorrere troppe ore davanti agli schermi di pc, tablet e smartphone può predisporre all'insorgenza di un attacco di cefalea, ma non costituisce un fattore determinante. Le cefalee primarie non sono quasi mai indotte da un'unica causa. Il mal di testa, infatti, è il risultato della combinazione di elementi diversi: predisposizione genetica, alterazioni organiche (interne all'organismo) e fattori scatenanti (esterni all'organismo). Per evitare che l'uso del pc contribuisca alla cefalea basta prendere alcune precauzioni: • fare alcune pause nelle ore di utilizzo, indicativamente 10 minuti ogni 2 ore. • Per non costringere schiena, collo e capo in posizioni innaturali è bene assicurarsi che tutta la colonna vertebrale aderisca perfettamente allo schienale della sedia. • Lo schermo del pc dovrebbe essere posizionato di fronte alla persona, a 50-70 centimetri di distanza e leggermente più in basso rispetto alla linea dei suoi occhi - In questo modo, la vista non si stanca ed il collo rimane in una posizione più naturale, evitando tensioni continue e dannose a carico dei suoi muscoli.

taneamente ad atterraggio avvenuto. Solo in alcuni casi, può persistere per diverse ore un mal di testa residuo di lieve intensità. Di recente segnalazione, ancora non è ben chiaro cosa possa scatenarla, ma probabilmente, come per altre forme di cefalea, l'eziologia è multifattoriale. L'ipotesi più accreditata è che il disturbo sia correlato ad una mancata compensazione fra la pressione dell'aria contenuta nelle cavità dei seni paranasali e quella ambientale durante il rapido cambiamento di quota. Alla base, quindi, vi sarebbe lo stesso meccanismo responsabile di un dolore simile in chi è affetto da sinusite, sindrome da raffreddamento o altre affezioni delle vie aeree superiori antecedenti il volo. ll mal di testa da aereo è un disturbo che si manifesta esclusivamente durante il volo: l'atterraggio costituisce il momento più a rischio per la comparsa dell'attacco, ma non è escluso che possa presentarsi anche durante le fasi di decollo o di crociera. Alla cefalea non sono associati nausea e altri sintomi vegetativi tipici dell'attacco emicranico, come vomito, ipersensibilità alla luce o al rumore. In alcuni casi, invece, si presentano manifestazioni locali (lacrimazione, arrossamento degli occhi e congestione nasale) che ricordano quelli della cefalea a grappolo. Il mal di testa da aereo può presentarsi in maniera sporadica o cronica. L'assunzione di un analgesico prima della partenza o poco prima dell'atterraggio potrebbe ridurre l'intensità del dolore o, addirittura, evitarne la comparsa.

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SALUTE — Ricordi

PROBLEMI DI MEMORIA: UNO DEI FRUTTI DELLA VITA FRENETICA

UN ALGORITMO PER RIPARARE LA MEMORIA?

I ricordi dell’infanzia sono nitidi, come se quei fatti lontani nel tempo fossero accaduti ieri. Ma la memoria di ciò che è successo poche ore fa è già svanita. Questo fenomeno può verificarsi per colpa di una malattia neurodegenerativa come l’Alzheimer o per un danno cerebrale di tipo traumatico. L’archivio della memoria a breve termine non viene più ricodificato per il lungo termine. È un po’ come se chi viene colpito avesse una collezione di filmati VHS che si va deteriorando rapidamente e non potesse visionarli con un moderno lettore DVD. Per rimediare ci vorrebbe un convertitore automatico, capace di tradurre la lingua precaria delle memorie fugaci in quella durevole delle memorie permanenti, bypassando la parte cerebrale danneggiata. Un gruppo di ricerca americano noto per i suoi esperimenti di frontiera ci lavora da anni e alla Conferenza internazionale di ingegneria biomedica che si è tenuta a Milano ha annunciato progressi, arrivando sulle pagine del Financial Times. "È come se potessimo tradurre lo spagnolo in francese senza capire nessuno dei due", ha spiegato il leader del progetto Ted Berger, dell’Università della California del sud. Il trucco è un algoritmo che mima la trasformazione dei treni di impulsi elettrici che avviene normalmente nell’ippocampo, quando i ricordi vengono riprocessati per essere immagazzinati in forma duratura nella neocorteccia. Magari si tratta di ricordare dove abbiamo poggiato le chiavi. Oppure che un amico ci ha portato un bel mazzo di

Lo stress può essere una delle principali cause che impediscono alla memoria di funzionare correttamente ed al massimo delle proprie capacità: non sono poche, infatti, le persone che, coinvolte in una vita frenetica, accusano vuoti di memoria e si accorgono di non riuscire più a memorizzare e ricordare determinati particolari come un tempo. La redazione

MANTENERE IL PROPRIO PESO FORMA

Essere in sovrappeso ed ingrassare causa danni alla memoria: secondo alcuni studi, infatti, il grasso ostruisce le arterie del cervello e riduce quindi l’attività cerebrale. Attenzione, inoltre, alla pressione: questa tende, infatti, a restringere le arterie, causando una diminuzione del flusso sanguigno al cervello e questo tende ad aumentare il problema.

TENERSI IN ALLENAMENTO

Proprio come la performance dell’atleta dipende da una buona dieta e da un buon allenamento, nello stesso modo nutrire il cervello con una buona dieta e abitudini sane può migliorare la memoria. Quando si fa esercizio con il corpo, si sta esercitando anche il cervello perché l’esercizio fisico vi aumenta il flusso di ossigeno e ne riduce i disturbi. Gli esercizi fisici aiutano a stimolare alcune sostanze chimiche nel cervello che aiutano ad aumentarne l'efficienza.

RIDERE È LA MIGLIORE MEDICINA

Secondo uno studio statunitense, ridere permette di aumentare il flusso sanguigno al cervello e di ap-

Vivere gennaio/febbraio 2016

e spirito.

GLI ESSERI UMANI SONO ANIMALI SOCIALI

Ci si dovrebbe mescolare alla gente in modo da stimolare il cervello discutendo su vari argomenti. L’interazione con le persone è il miglior esercizio mentale in assoluto: ci sono molti studi che hanno dimostrato che le relazioni significative e forti sono un sistema di supporto per una buona salute emotiva e anche per migliorare la salute del cervello.

CHIUDERE GLI OCCHI PER QUALCHE SECONDO

Chiudere gli occhi per qualche secondo può essere di aiuto per ricordare determinati dettagli e fissare i ricordi nella mente; a scoprirlo sono stati dei ricercatori dell’Università del Surrey. Questo processo permette al cervello di evitare distrazioni, ricordando con più precisione.

FACEBOOK PUÒ AIUTARE? Un aiuto per la memoria degli anziani? È ciò che è stato messo in rilievo dall’Associazione italiana di psicogeriatria, che ha preso in considerazione più di uno studio rivolto in questa direzione, sull’indagine del legame che si instaura fra capacità mnemoniche e allenamento mentale garantito dal popolare social network per chi ha superato i 65 anni. Un’indagine condotta sia a Cremona che a Brescia ha dimostrato che collegarsi ogni giorno a Facebook è importante per migliorare l’umore e per stimolare la memoria, mantenendola attiva. Attenzione, percezione, capacità cognitive ricevono importanti benefici dall’uso della rete sociale. La condivisione virtuale si è dimostrata un ottimo antidoto per contrastare ansia, depressione e stress: maggiore autonomia e messa al bando dell’isolamento sociale sono gli effetti della comunicazione attraverso Facebook.

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DORMIRE SUFFICIENTEMENTE

Tra gli accorgimenti da mettere in pratica per gli smemorati vi è quello di andare a letto presto o, comunque, dormire sufficientemente: dormire poco, infatti, ha degli effetti negativi sull’ippocampo, la parte del cervello che si occupa di archiviare i ricordi. Chi dorme di meno interrompe il processo di “catalogazione” e ciò favorisce la perdita di informazioni. Secondo alcuni studi, inoltre, dormire almeno 8 ore potrebbe prevenire la comparsa dell’Alzheimer. Anche la creatività, la capacità di “problem solving” e la capacità di pensiero vengono compromesse dalla mancanza di adeguato riposo.

per il corpo e lo spirito

MANGIARE MELE

Mangiare almeno una mela al giorno non solo aiuta a togliere il medico di torno, ma permette anche di avere una migliore memoria: questo prezioso frutto riduce, infatti, la formazione di placche senili. I benefici delle mele sono noti da tempo.

CAMBIARE ABITUDINI

Infine, cambiare le proprie abitudini – azioni anche banali – può aiutare a preservare la memoria: ripetere, infatti, le stesse azioni quotidianamente può addormentare le cellule del cervello. Il consiglio è, quindi, quello di modificare alcuni comportamenti o azioni che svolgiamo ogni giorno per “sorprenderle” e mantenerle attive.

© Halfpoint / Shutterstock.com

G

li esperti sottolineano come lo stile di vita abbia un peso fondamentale nell’influire sulla capacità di invecchiare bene e di preservare, senza particolari pericoli, le facoltà connesse con la memoria. Nello specifico dovremmo fare attenzione a certe abitudini della vita quotidiana. Vediamo insieme quali sono.

portarvi, dunque, una maggior quantità di ossigeno, con grossi benefici per la memoria. Divertirsi permette di immagazzinare e ricordare meglio le informazioni e che ridere faccia bene è risaputo da tempo. Provare per credere! Ridere è certamente una delle caratteristiche che meglio distingue gli esseri umani dalle altre specie animali. I meccanismi psicologici che provocano una risata sono ancora poco compresi, anche se gli esperti ritengono che facciano riferimento all’intelligenza simbolica tipica dell’uomo. Tuttavia, anche se non si sa ancora bene cosa provochi una risata, i numerosi studi prodotti negli ultimi tempi sicuramente sono riusciti a valutarne gli effetti benefici sulla nostra salute. L’ultima ricerca prodotta dai ricercatori della Loma Linda University della California ha rivelato che quando ridiamo il nostro cervello passa in una condizione simile al vero stato meditativo, migliorando la memoria e riducendo gli effetti negativi causati dagli ormoni dello stress. Secondo i ricercatori, le risate dovrebbero essere somministrate come una forma di terapia. Lo studio ha preso in esame 20 adulti sani tra i 60 e i 70 anni, volendo misurare i loro livelli di stress e la condizione della memoria a breve termine. Ad un gruppo è stato chiesto di sedersi in silenzio, di non parlare, non leggere e non utilizzare telefoni cellulari. All’altro gruppo, invece, sono stati mostrati una serie di video divertenti. Dopo 20 minuti, i partecipanti hanno fornito campioni di saliva e fatto un test sulla memoria a breve termine. Il “gruppo humor” ha mostrato una prontezza significativa rispetto all’altro gruppo quando si trattava di richiamare informazioni in memoria, attestandosi su una capacità di richiamo pari al 43,6%, rispetto al 20,3% del gruppo “non-humor”. Inoltre, il gruppo humor ha mostrato livelli notevolmente più bassi di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, mentre i livelli del gruppo non-humor sono rimasti pressoché invariati. Cortisolo più basso? Stress diminuito? Memoria migliorata? Sembrano già ottimi risultati, ma i ricercatori dicono che i benefici non finiscono qui. Bisogna trovare ciò che ci fa ridere e includerlo nella nostra routine quotidiana. Nell’età adulta avanzata ci si trova a dover fronteggiare i deficit di memoria, ma l’umorismo e la risata possono essere integrate in un piano di benessere che può tradursi in un significativo miglioramento della qualità della vita: corpo, mente

fiori. Per l’algoritmo non fa differenza, non c’è bisogno di conoscere il contenuto delle rappresentazioni mnemoniche. Inizialmente i ricercatori hanno lavorato con modelli animali come ratti e scimmie. Poi hanno studiato il processamento dei segnali nel cervello di nove pazienti epilettici, che avevano degli elettrodi inseriti nell’ippocampo per ragioni di ordine medico. Hanno letto gli input e gli output elettrici in questa area cerebrale durante l’esecuzione di semplici test, come memorizzare la forma e la posizione di alcuni oggetti su un monitor. Pare che l’algoritmo così perfezionato riesca a prevedere con un 90% di accuratezza come saranno tradotti i segnali durante il consolidamento mnemonico. La prova definitiva consisterà nel metterlo alla prova nel cervello di persone con l’ippocampo danneggiato. Se funzionasse sarebbe come aver "craccato" il codice della memoria. Questi sviluppi hanno risvegliato l’interesse nonsoltanto della biomedicina più visionaria ma anche dei militari. Berger lavora con fondi del Darpa, l’agenzia che promuove ricerche avanzate per conto del Dipartimento americano della difesa e sta investendo una parte del suo budget nelle neuroscienze. L’obiettivo dichiarato è quello di aiutare il recupero dei soldati feriti in battaglia, ma c’è chi crede che in futuro si potrà fare un uso bellico di tecnologie come la manipolazione dei ricordi e il controllo del pensiero. Questa idea sembra una fantasia distopica, soprattutto ora che a tenere banco sono i rituali antichi e macabri dell’Isis, ma la Foreign Policy la prende sul serio da dedicare alle "neuroguerre" una copertina.

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BELLEZZA — Viso

LABBRA SECCHE E SCREPOLATE: RIMEDI NATURALI E UN SANO STILE DI VITA

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La sciarpa o un foulard ti aiuteranno a proteggere le labbra sia dal sole che dal freddo intenso. Anche se non è molto attraente, le tue labbra guariranno e ti ringrazieranno.

Quasi tutti, prima o poi, hanno le labbra screpolate per molti motivi, da condizioni meteorologiche estreme alla mancanza di certe vitamine.

Mantenersi idratati

Assicurati di bere abbastanza acqua e liquidi in generale tutti i giorni: infatti, uno dei motivi per cui le labbra si seccano è perché si è disidratati. Prova a bere 8-10 bicchieri d'acqua – almeno 2 la mattina e 1 prima di coricarsi.

La redazione

Gli oli per idratare

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abbra screpolate e secche, potrete facilmente risolvere il problema grazie ai rimedi naturali e ad alcuni ingredienti che forse avete già a portata di mano nella dispensa o nel vostro beauty-case.

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Applicare degli oli naturali sulle labbra è un'ottima soluzione per idratarle e per curare le screpolature. Quando applichi l'olio, mettine 1-2 gocce su un dito e passalo sulle labbra: usalo 4-5 volte al giorno, ma il momento migliore, anche in questo caso, è prima di andare a dormire, poiché l'olio può essere grasso e potrebbe essere difficile evitare di toccare la labbra durante il giorno. Gli oli che puoi usare sono di: • oliva, • cocco, • mandorla, • jojoba.

Il miracoloso miele

È un idratante naturale e combatte i batteri. Mettine 1-2 gocce su un dito e passalo sulle labbra. Evita poi di leccartele, anche se sarà dura, ma ne varrà

la pena. Per essere meno tentata, applicalo prima di andare a dormire e risciacqua le labbra al mattino. Puoi anche mischiarlo con della glicerina, un sottoprodotto del sapone che ammorbidisce le labbra.

Rimuovere la pelle morta

Prima di applicare un balsamo o degli oli, bisogna rimuovere la pelle morta e le pellicine. Anche se può essere poco piacevole, avere delle labbra fresche aiuterà a farle guarire più velocemente. Due sono i metodi principali: • mistura di zucchero: - Mescolare 2 cucchiaini di zucchero con 1 di miele. Applica la mistura e massaggia delicatamente, in modo che i granelli di zucchero rimuovano le cellule morte. Risciacqua il tutto con acqua tiepida. • Spazzolino da denti - Bagna uno spazzolino nuovo e pulito e massaggia le labbra. Fai piccoli movimenti circolari e non esercitare troppa pressione. Dopo qualche minuto, risciacqua sempre con acqua tiepida.

L'aloe vera per ammorbidire

Come il miele, ha molti benefici – idratante, cura le screpolature ed uccide i batteri. Mettine 1-2 gocce e massaggia con un dito. Lascia agire il tutto per 10-15 minuti, poi risciacqua con acqua tiepida. Puoi ripetere l'applicazione 3-4 volte al giorno, a seconda di quanto screpolate sono le tue labbra. L'aloe vera irrita la pelle di alcune persone: se applichi l'aloe e iniziano a bruciare, lavale immediatamente.

Il cetriolo come idratante

I cetrioli non sono ottimi solo nell'insalata, ma possono appunto anche idratare le labbra: sono infatti ricchi di vitamina C, elettroliti e liquidi. Taglia un cetriolo a fettine e passale lentamente sulle labbra. Assicurati che il succo vada in ogni angolo della bocca: lascialo agire per 10-15 minuti per poi risciacquarlo con acqua tiepida.

Un mazzo di rose

I petali di rose sono eccezionali per combattere labbra secche e screpolate. Metti alcune gocce di glicerina su dei petali e applicali sulle labbra prima di andare a letto. Aiutano a farle rimanere morbide e ne aumente-

Prendi un panno pulito e immergilo in acqua calda. Strizzalo e mettilo tra le labbra fino a che non si sarà raffreddato. Ripeti il processo 3-4 volte, dopodiché bagna il panno in acqua fredda e tienilo tra le labbra. Il passaggio dall'acqua tiepida a quella fredda aiuterà a migliorare la circolazione sanguigna e le renderà morbide e lisce. Puoi anche usare il panno per esfoliare la pelle morta: massaggia delicatamente e termina risciacquando con acqua tiepida.

Prendi degli integratori

Se hai provato tutti questi metodi ma niente sembra funzionare, forse è perché la tua dieta non è bilanciata: infatti la mancanza di ferro o di vitamina B può causare labbra screpolate. Per avere più ferro, prendi degli integratori o mangia degli alimenti che ne sono ricchi, come frutta secca, broccoli, grano integrale e carne rossa. Per aumentare i livelli di vitamina B, invece, oltre all'assunzione degli integratori puoi mangiare, ad esempio, pollo, salmone, peperoni, spinaci, semi di girasole e pane integrale.

Assumi più vitamina E

La vitamina E protegge la pelle: è infatti un antiossidante che si può assumere come integratore. La si trova anche nei balsami e oli per labbra. Questi ultimi sono molto unti e se ne consiglia l'applicazione solo prima di andare a letto.

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Chiedi consiglio al medico

Se nulla pare funzionare, chiedi consiglio al tuo farmacista o al dottore: potresti soffrire di cheilite, un disturbo comune che fa appunto screpolare gli angoli delle labbra.

LA GINNASTICA Dedica qualche minuto al giorno a questi esercizi per avere labbra da baciare: • passa la lingua all'interno sia sotto il labbro superiore sia sotto quello inferiore. Parti da destra verso sinistra e viceversa. • Allunga le labbra in avanti come se fossero la proboscide dell'elefante. • Rinforza i muscoli allargando le labbra come se dovessi fingere una risata.

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Come detto, le labbra screpolate potrebbero essere causate dall'ambiente in cui vivi. Prova ad usare un umidificatore a casa: mantiene l'aria umida, il che aiuta anche la pelle a rimanere idratata. Accendi l'umidificatore di notte, per evitare di dormire in una stanza con aria troppo secca.

Pregiati principi attivi altamente concentrati curano, proteggono e idratano la pelle. I preparati Remederm sono ipoallergenici, ottimamente tollerati e ideali anche per i bebè e i bambini. Essi sono disponibili con una leggera profumazione o senza profumo, presso farmacie e drogherie.

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Applicalo non appena senti che le labbra si stanno seccando per evitare che peggiorino: inizia dagli angoli della bocca e prosegui verso il centro, in modo da non dimenticarti la parte che si secca di più. Usalo 4-6 volte al giorno: prima di andare a dormire, soprattutto se hai il raffreddore o se dormi con la bocca aperta. Cerca un burrocacao o un balsamo che contenga burro di karité, burro di cacao o oli come quello di mandorla o jojoba, che sono molto idratanti. Se programmi di passere la giornata fuori al sole, usa un balsamo con protezione solare SPF 15.

Mettere un panno tiepido


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BELLEZZA — Capelli

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Se sei stanca di aspettare che i tuoi capelli crescano da soli, ti piacerebbe averne di più e la mancanza di volume e vitalità non ti permette di realizzare delle acconciature differenti, hai semplicemente voglia di cambiare oppure hai una serata importante e vuoi un look diverso, una delle possibili soluzioni sono sicuramente le extension e il risultato apparirà del tutto naturale.

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on pensate che i capelli delle star di Hollywood crescano miracolosamente e più velocemente dei vostri. E non pensate che tutte, ma proprio tutte quelle chiome piene, lunghe e voluminose delle modelle in passerella siano vere. Il trucco c'è e ha un nome... extension. C'è chi le ama, c'è chi non ne può fare a meno e c'è chi non le hai mai neppure considerate. Forse perché non ci hanno mai pensato o forse per paura che danneggino il capello. Inoltre, chiunque abbia i capelli sottili o con un principio di calvizie sa quanto sia difficile realizzare una bella acconciatura: i capelli sono fragili e privi di vitalità e sono voluminosi solo in apparenza, mentre vengono asciugati con il phon. Ogni capello perso sembra poi rendere la situazione ancora più disperata. Grazie alle extension, si possono aggiungere ciocche ai capelli naturali per creare volume ed elasticità. Se le extension hanno la stessa lunghezza, colore e struttura dei vostri capelli, potete ottenere una folta chioma, sfoggiando così capelli meravigliosi e un look naturale.

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Decidere di applicare le extension è semplice: la parte difficile consiste nel trovare il metodo più adatto. Esistono svariati tipi di extension: ogni metodo si differenzia in termini di tempo, costi e durata. Dal punto di vista pratico, occorre invece decidere quanto volete che siano lunghe, se desiderate una certa flessibilità nello styling o se pensate di mantenere a lungo il nuovo look.

Le clip

Gli ultrasuoni

L'APPLICAZIONE

ook prescelto.

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EXTENSIONS

QUALI CAPELLI SCEGLIERE?

Le extension dovrebbero rispettare il più possibile

Le ciocche di capelli vengono fissate su pettinini o fermagli e possono essere applicate a clip sui capelli e rimosse in qualunque momento. Le extension a clip aggiungono volume ai capelli in modo semplice e veloce.

La pellicola biadesiva

Le strisce orizzontali di capelli - generalmente lunghi 15 cm e da tagliare in base alle singole esigenze - rappresentano un'ottima soluzione non impegnativa ed accessibile per tutte quelle donne che vogliono avvicinarsi alle extension: infatti, vengono applicate senza alcun macchinario, in modo semplice, veloce, invisibile e soprattutto sono riutilizzabili per altre 2 volte.

La cheratina (applicazione a caldo)

Si tratta del metodo di gran lunga più utilizzato. Le extension con cheratina sono tanto apprezzate perché garantiscano la maggior durata, qualsiasi

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La depigmentazione e la ripigmentazione

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UN'APPLICAZIONE NATURALE

Le ciocche di capelli sono fissate su piccole gocce di cheratina. Vengono rapidamente riscaldate prima di essere legate ai capelli naturali, formando un legame fisso e stabile. L’utilizzo di ultrasuoni per legare queste ciocche singole ai capelli naturali non richiede l’uso di calore o sostanze chimiche. Si tratta, perciò, di un metodo particolarmente delicato. Tuttavia, la procedura è piuttosto laboriosa e quindi costosa.

La ricerca Great Lengths ha permesso di individuare e brevettare uno speciale polimero che imita alla perfezione la struttura molecolare del capello, agendo da ponte tra le ciocche ed i capelli veri: • unione del tutto naturale, senza spessori e fastidiose presenze artificiali. • Niente nodi, cuciture, cere o colle. S O T R EN D Y • Il polimero attivato consente un'applicazione naturale e resistente ai più diversi stress come shampoo, balsami, permanenti o colorazioni - A differenza di altri collanti, vive l'identica condizione dei capelli, si gonfia con l'acqua e si restringe quando asciuga. In questo modo viene assicurata la tenuta perfetta dell'applicazione per 4-6 mesi. In salone utilizzo la tecnologia multi-ciocca ad ultrasuoni Great Lenghts Multisonic: si tratta di un macchinario a fusione a freddo, che utilizza piccolissime vibrazioni capaci di fondere la cheratina e producendo fissaggi piatti delle extension - fino a 5 ciocche contemporaneamente - ai capelli della cliente: l'applicazione risulta perfetta, veloce, delicata ed impercettibile alla vista ed al tatto. Questa innovativa tecnica è estremamente efficace su capelli fini e sottili e permette un'applicazione ad alta precisione di ciocche nei punti più difficili.

Il nuovo linguaggio del biondo

QUALE COLORE SCEGLIERE?

Le extension, possono anche essere preziose alleate del colore, che, per essere trendy, richiede giochi e accostamenti cromatici in continua evoluzione: “Sono stata bionda da piccola dalla stessa nuance naturale dellafinvostra base,ma, si sa, con il agli effetti "sunkissed", che rinnovano e illuminatempo i capelli perdono luminosità e diventano no le tonalità mediterranee, alle tonalità shocking (questo è uno per dei crucci di chi e pastello, a testasempre intera opiù confinitocchi parziali, spingersi fino ai toni metallici del grigio, grande è chiara naturale). Addio look di tendenza! protagonista delle ultime stagioni. Ed ecco che Allora uno ho pensato chedi solo le extensions le extension diventano strumento bellezza multitasking, che ogni donna deve abituarsi a potevano aiutarmi su più fronti: maggiore sentire accessibile e quasi indispensabile, proprio lunghezza, un volume soft come fanno le star. Ad ogni modo, qualsiasi siama la healty, un vostra scelta, parlatene con un hair stylist speciacolore personalizzato, solo mio”. lizzato, perché col il fai da te rischiereste solo di fare dei disastri. È nata così la nuova Giovanna. Particolarmente attuali le ciocche castane che attraversano i vari toni di biondo. La frangia? Perfetta per mascherare una

PROMOZIONIGENNAIO-FEBBRAIO COIFFURE

Tradotto nel linguaggio delle extension, significa utilizzare unicamente capelli remy: in altre parole, le ciocche Great Lenghts che utilizzo nel mio salone sono formate da capelli nei templi indiani, dove le donne sono solite tagliarli in omaggio alla divinità. La raccolta avviene al momento del taglio, dopo essere stati legati, perché solo così facendo i capelli avranno tutti lo stesso verso, cosa importantissima affinché le cuticole non si strofinino fra loro depauperandosi. Infatti, altri fornitori di extension utilizzano, per i loro prodotti, i capelli raccolti da terra - dove sono caduti a casaccio - o da contenitori in cui sono stati riposti senza troppi riguardi. Inferiore la qualità dei capelli, inferiore la qualità delle extension. Great Lengths non utilizza la decolorazione ma si serve esclusivamente della depigmentazione: questo trattamento, che dura 15-20 giorni, assicura una maggiore delicatezza sulla cuticola e sulla fibra capillare. Le molecole del colore naturale non vengono rotte con prodotti chimici, ma rimosse senza alcuno stress per il capello. Il metodo della ripigmentazione, unico nel settore e brevettato da Great Lenghts, permette alle molecole del colore di assestarsi solidamente all'interno del capello, impedendone lo sbiadimento con i lavaggi e mantenendolo brillante nel tempo. Con la classica tintura, invece, il colore resta in superficie e finisce nel lavandino già al primo shampoo.

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sia l’acconciatura per capelli adottata o il tipo di taglio che intendete farci sopra. Le ciocche vengono attaccate utilizzando la cheratina, riscaldata con un ferro appositamente creato. Se questa tecnica viene messa in atto da un professionista, il risultato sarà naturale e la colla praticamente invisibile. Molte donne scelgono di utilizzare le extension con cheratina perché possono durare anche per 5 mesi. Alcune ciocche poi risulteranno più resistenti di altre, ed ecco che, se volete continuare a usare le ciocche finte, basterà sostituire man mano quelle che vengono via con altre nuove. Periodicamente è consigliato lasciar “respirare” i capelli, togliendole completamente per qualche mese. La cheratina viene sciolta con uno speciale acido. Tuttavia è bene far attenzione, perché non a tutte le donne questo metodo è consigliato. Indebolisce molto i capelli, e chi ha già problemi di fragilità capillare dovrebbe optare per la tecnica degli ultrasuoni.

I MUST PER LE EXTENSION: CAPELLI REMY E APPLICAZIONE A FREDDO Se l’obiettivo è essere fashion, perché - quando è possibile - non raggiungerlo con strumenti naturali che valorizzino la bellezza in modo sorprendente?

La redazione la propria tipologia di capello. Per i soggetti caucasici, quelli europei o indiani sono i più adatti, questi ultimi capelli sono particolarmente idonei a questo scopo, in quanto sono stati sottoposti a pochissimi trattamenti chimici o addirittura a nessuno. Si sconsiglia l'uso di capelli cinesi perché sono più grossi di quelli europei e spesso vengono trattati con acido per privarli dello strato più esterno, la cuticola, e renderli più sottili. Purtroppo, questo trattamento rende i capelli più fragili riducendone la tenuta, oltre a toglierne la lucentezza.

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“Sono stata bionda fin da piccola ma, si sa, con il tempo i capelli perdono luminosità e diventano sempre più fini (questo è uno dei crucci di chi è chiara naturale). Addio look di tendenza! Allora ho pensato che solo le extension potevano aiutarmi su più fronti: maggiore lunghezza, un volume soft ma healty, un colore personalizzato, solo mio”. È nata così la nuova Giovanna. Attualissime le ciocche castane che attraversano i vari toni di biondo.La frangia? Perfetta per mascherare una fronte decisamente alta.

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ALIMENTAZIONE — Veleni

VELENI BIANCHI: EVITALI SE PUOI! Ci sono degli alimenti che definiti "i 4 cavalieri dell’Apocalisse dell’alimentazione" perché stanno letteralmente distruggendo la tua salute. Sono considerati dei veri e propri veleni: ci rovinano in silenzio. Il bello è che li assumiamo tutti i giorni. Il caso vuole che questi distruttori siano bianchi: il colore della purezza. La redazione Quando si assume più sale del dovuto il corpo deve compensare trattenendo i liquidi per mantenere il sale in soluzione e questo comporta: • gonfiori, • sensazione di pesantezza, • la famosa ritenzione idrica causa di tanti inestetismi (affaticamento dei reni). L’assunzione eccessiva di sale nella propria alimentazione determina nel lungo periodo tantissime conseguenze negative come: • ipertensione arteriosa, • cattiva digestione, • insonnia, • tic nervosi, • stanchezza cronica, • perdita di calcio nelle ossa.

IN CHE SENSO VELENI?

Nel 1957 il Dr. William Coda Martin tentò di rispondere alla seguente domanda: "quand'è che un alimento è tale e quando invece è un veleno?" La sua definizione di veleno era, dal punto di vista fisico, "qualsiasi sostanza che inibisce l'attività di un

Vivere gennaio/febbraio 2016

catalizzatore che sia una sostanza secondaria, chimica o un enzima che attiva la reazione". Da studi scientifici, anche se ammessi nella nostra alimentazione, sale, zucchero, farina bianca e latte vaccino sono la causa dell’obesità mondiale.

IL SALE

Il sale che troviamo ovunque in vendita ha subito un trattamento di "bellezza" molto vario ed è composto di cloruro di sodio al 98-99%: viene lavato e conseguentemente addizionato con sostanze essiccanti ed infine, per sopperire alla deficienza di iodio che con il succitato lavaggio è stato asportato, viene addizionato anche con ioduro di potassio assieme a destrosio che in pratica è una forma di zucchero impiegato per stabilizzare lo iodio. Tutto il sale di cui abbiamo bisogno è già contenuto negli alimenti allo stato naturale. Un adulto medio, nella sua alimentazione, ha bisogno al massimo di 1 kg di sale all’anno, mentre oggi purtroppo la media nei Paesi civilizzati è di circa 10 kg! Questo accade perché non solo viene usato in grandi quantità nei condimenti ma è anche sovrabbondante in diversi alimenti come snack, patatine, fritti, salumi, formaggi stagionati, cibi precotti, surgelati e scatolame.

LA FARINA BIANCA

IL LATTE

Siamo l’unica specie al mondo che si nutre del latte di un’altra e per di più dopo lo svezzamento."Fino a 2 anni i bambini dovrebbero essere alimentati con

latte materno. Dopo i 2 anni, dimenticate ogni tipo di latte!". Questa vera e propria bomba è stata fatta esplodere agli inizi degli anni Novanta dal celeberrimo dottor Benjiamin Spock, padre della moderna pediatria. Intorno ai 2 anni circa si ha infatti una progressiva riduzione dell’attività della “lattasi”, che è l’enzima adibito all’assimilazione del latte, fino ad arrivare all’età adulta in cui la sua azione è praticamente inesistente (riduzione di circa il 90-95%) e quindi il lattosio si trasforma in acido lattico, un sottoprodotto tossico e soprattutto acidificante. Questo ovviamente porta ad un'intolleranza più o meno grave che può sfociare in diversi effetti collaterali quali: • gonfiori, • irritazione del tratto intestinale e coliche, • allergie, ecc. Il latte vaccino contiene molta caseina (quasi 3 volte il latte umano), una proteina che, a contatto con i succhi gastrici, “caglia”, formando un grumo compatto, alquanto indigesto, che provoca inoltre l’aumento dei processi putrefattivi intestinali ed il malassorbimento del calcio. Prima di tutto il latte di una madre sana è sempre fresco e batteriologicamente puro, mentre quelli animali devono subire un processo di “cottura” ad alte temperature che ne distrugga gli organismi nocivi. In più, viene continuamente contaminato da antibiotici, ormoni della crescita, erbicidi e pesticidi e nonostante la sterilizzazione i germi sopravvivono sono tollerate circa 750'000 cellule somatiche, cioè pus, per cm3.

Dimagrire con gusto

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utrirsi non significa semplicemente introdurre qualcosa in bocca, masticarlo e digerirlo. Vuol dire fornire al proprio corpo, grazie ad una corretta alimentazione, tutti gli elementi necessari per il suo sostentamento e per le varie funzioni di base evitando il più possibile tutti gli alimenti che sono pericolosi per la propria salute. Al giorno d’oggi è diventato davvero difficile trovare delle informazioni precise al riguardo perché la mole di dati è esorbitante: in più ci sono troppi interessi economici legati sia al mondo della salute che a quello dell’alimentazione. Eliminando “i 4 cavalieri dell’Apocalisse” dalla propria alimentazione si otterranno da subito più energia, più vigore e leggerezza, aumentando considerevolmente la probabilità di risolvere i vari problemi di stitichezza, intolleranze, gonfiori, cattiva digestione, insonnia, ecc.

Talvolta per rendere la farina più bianca e “pulita” viene utilizzata l’allossana, un prodotto chimico del quale è stato dimostrato che distrugge le cellule beta del pancreas, strettamente correlate alla comparsa del diabete. Barry Sears, nel libro “La Zona”, spiega che l'organismo non è bravissimo a scomporre prodotti a base di farina bianca e questo perché non si è ancora adattato a questa invenzione moderna (anni '50) rispetto alle migliaia di anni di evoluzione. Quando si introduce nella propria alimentazione uno di questi alimenti si fornisce una massa glutinosa che si muove lentamente attraverso il sistema digerente, causando sonnolenza e stitichezza. Basterebbe assumere prodotti integrali che non solo soddisfano l'appetito, ma contengono grandi quantità di vitamine, minerali e proteine nobili, dando un senso di soddisfazione ed appagamento senza quella fastidiosa pesantezza a fine pasto. Infatti l’eccessiva macinazione della farina bianca per ottenere una consistenza fine elimina la maggior parte dei nutrienti, rendendo il cibo praticamente morto. La raffinazione della farina, ed in generale l’utilizzo di carboidrati semplici, induce anche una elevata risposta insulinica da parte del pancreas per eliminare il glucosio in eccesso. Da qui il concetto di montagne russe glicemiche e di trappola insulinica.

Il terzo veleno è rappresentato da tutti quegli alimenti che contengono farina bianca come pane, panini, pasta, impasti di ogni tipo, grissini e brioche.

LO ZUCCHERO RAFFINATO (da barbabietola o canna da zucchero)

Quando si è bambini, nella maggior parte dei casi, gli adulti fanno associare la felicità a qualcosa di dolce e zuccherato come una caramella, un gelato o un dolce. Da adulti si continua con questa potente associazione, concedendosi spesso il piacere delle gratificazioni con qualche dolce o bevande altamente ricche di zuccheri. Basti pensare che la famosa bevanda scura con l’etichetta rossa e bianca per il 10% è composta di zucchero puro: questo significa che per ogni litro (3 lattine) ci sono circa 100 g di zucchero puro! Nessun adulto ha bisogno di assumere zucchero extra per la propria alimentazione: basterebbe abituarsi ad assumere alimenti ricchi di carboidrati complessi come frutta, verdura e cereali integrali, che contengono grandi quantità di vitamine e minerali che vengono rilasciati e messi a disposizione dell’organismo. Mentre i carboidrati complessi sono alimenti ricchissimi di energia e di sostanze nutritive per il nostro corpo, i carboidrati semplici, derivanti dai prodotti con zucchero, non richiedono tempi di digestione, entrano subito in circolazione e forniscono soltanto quelle che i nutrizionisti chiamano calorie vuote o nude. Lo zucchero raffinato è privo dei minerali naturali presenti nella barbabietola e nella canna e, per di più, è peggiore di qualsiasi altra cosa in quanto a prosciugare e dissolvere dal corpo preziose vitamine e minerali. Ecco perché basta anche una semplice caramella perché la glicemia vada alle stelle, innalzando co-

sì la quantità di glucosio nel sangue. Questo comporta uno stato di emergenza nell'organismo che è costretto a secernere insulina per eliminare lo zucchero in eccesso. Se si continua ad assumere alimenti ricchi di zucchero, si innesca continuamente questo processo di produzione dell’insulina, affaticando moltissimo l'organismo, ciò che si traduce con: • senso di affaticamento, • ridotta capacità di concentrazione, • poca lucidità e perdita di memoria, • stanchezza e sonnolenza cronica, • picchi e cali repentini di energia durante la giornata, • maggior acidità del sangue - Causa di tumori secondo la visione orientale. • Impoverimento del corpo in sali minerali Soprattutto calcio dai denti e dalle ossa (osteoporosi). • Impegno e intossicazione del fegato. • Produzione acidi grassi. • Nel lungo periodo possibilità di diabete. Se non ci si vuol credere basta dare un’occhiata alle statistiche: oggi 1 persona su 20 soffre di diabete mentre agli inizi del Novecento, quando lo zucchero era praticamente inesistente e c’era un altro tipo di alimentazione, era una persona su 50'000!

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ODONTOIATRIA — Profilassi 2015

CAMPAGNE

DI PROFILASSI SSO 2015 I medici dentisti della Società Svizzera Odontoiatri (SSO), tramite la loro Commissione di informazione (CISI), lo scorso autunno hanno lanciato e sostenuto finanziariamente due campagne di profilassi dentale: una rivolta a tutti i bambini iscritti ai preasili e l’altra a tutti gli allievi di prima media. Med. dent. Marco Ponti, SSO/SSO-Ticino Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI)

“A 3 ANNI SMETTERE DI SUCCHIARE DITO E CIUCCIO!”

Grazie alla collaborazione delle direzioni dei preasili e soprattutto del corpo docenti ogni allievo ha ricevuto un volantino, semplice e simpaticamente illustrato, in cui si evidenziavano le conseguenze di una prolungata suzione del dito o del ciuccio. “A tre anni smettere di succhiare dito e ciuccio!”, titolo della campagna di prevenzione dentale, vuole essere più di un buon consiglio: le malformazioni scheletriche che insorgono col passare del tempo diventano sempre più evidenti ed irreversibili ed in seguito richiederanno cure ortodontiche onerose.

InciDenti

Avere un incidente ai denti praticando uno sport capita molto più spesso di quanto si pensi: dalla frattura di un angolino dello smalto alla perdita totale di alcuni denti e dell’osso circostante. La distribuzione agli allievi di prima media del volantino “InciDenti” sensibilizza al problema e suggerisce con simpatici disegni il giusto modo per limitare i danni: cercare il dente perso, non toccare la radice, metterlo nel latte o nell’acqua o in boc-

Vivere gennaio/febbraio 2016

ca e telefonare al più presto al proprio medico dentista SSO per esser ricevuti subito. Ideale sarebbe ridurre i danni sin dall’inizio adot-

tando sempre un paradenti confezionato su misura. I volantini, in formato pdf, sono scaricabili dal sito www.stmd.ch/info-pazienti.


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VARIE — Home Fitness

HOME FITNESS: ALLENATI CON LA SWISS BALL

possono essere coinvoltie in diversi modi. Per iniziare è meglio prendere confidenza con l’attrezzo in palestra e studiare dei movimenti personalizzati, che tengano conto anche del livello di allenamento e degli obiettivi da raggiungere. • Benefici alla colonna vertebrale. • Aiuta a perfezionare il baricentro. • Potenziamento del "core". • Prevenire disturbi articolari. • Bruciare i grassi.

Il pallone Fitball si presenta non solo come un attrezzo per il fitness ma come un nuovo concetto di movimento. Migliora l’equilibrio e la postura, rinforza la muscolatura, rende elastiche le articolazioni. E lo puoi perfino usare per sederti.

I benefici per gli sportivi...

La redazione

CHE COS'È?

Si tratta di una palla in PVC di diverse dimensioni, gonfiata con l’aria, su cui basare un vero e proprio programma di allenamento completo: ci si può sedere, sdraiarsi, rotolarsi, insomma prendere contatto con tutte le parti del corpo e farla diventare parte di noi. Non è una nuova scoperta, anche se, come sempre, arriva dagli Stati Uniti come l'ultima novità del settore, ma una nuova proposta d'allenamento con la palla, che già da qualche era utilizzato solo NEWPRINT PUBB 4 COL tempo 190x45 23-08-2005 nei reparti d'ortopedia e riabilitazione della Svizzera

CHI LA USA

La Swiss ball è soprattutto indicata per impiegati, managers, segretarie, cassiere, camionisti, obesi: appartengono tutti alla categoria di persone che stanno sedute più di 6-8 ore al giorno. Immobili su una sedia rigida, questi soggetti sono preda di tensioni nella zona lombare della colonna vertebrale e successive infiammazioni, tra cui il famoso "colpo 8:28 Pagina 1 della strega" o la terribile "sciatica".

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Sono le donne ad utilizzare maggiormente la Swiss ball per rassodare (o mantenere sodi) i glutei, tonificando però contemporaneamente tutto il resto del corpo, a partire dai muscoli che devono assicurare stabilità ed equilibrio durante gli esercizi. Ovviamente su Instagram tutte le showgirl o donne del mondo dello spettacolo non potevano farsi (e farci) mancare un selfie allo specchio con la loro palla. Prima, durante o dopo un esercizio.

I BENEFICI

Il "programma" è costruito proprio per prevenire e risolvere i problemi legati alla vita sedentaria moderna, ridonare l'elasticità e la mobilità alle articolazioni "arrugginite" (artriti e ipotonie muscolari) e bruciare il grasso superfluo muovendosi sul pallone. I benefici che si possono ottenere allenandosi con la Swiss ball sono diversi: • miglior postura ed equilibrio - Innanzitutto può essere anche sfruttata come una vera e propria sedia, per migliorare la postura e perdere l’abitudine di sedersi in modo scorretto. È ideale quindi per chi passa molte ore alla scrivania. All’inizio sarà difficile, perché per evitare di cadere si tenderà a muoversi molto, ma basterà un po’ di esercizio. Meglio iniziare con pochi minuti al giorno, alternandola con una sedia normale. I benefici posturali derivano dal fatto che ad essere più coinvolti sono i muscoli estensori, che sostengono la colonna vertebrale, e gli stabilizzatori, gli addominali profondi, sollecitati dal movimento che si fa per mantenere l’equilibrio. • Prevenire e alleviare infiammazioni, tensioni, contratture della colonna vertebrale. • Alleviare l’infiammazione del nervo sciatico. •  Alleviare il mal di schiena e il "colpo della strega". • Tonificare e ridare elasticità a tutti i muscoli del corpo, anche a quelli dei punti critici, anche con l’aiuto di manubri o elastici - Addominali, cosce e gambe, ma anche le braccia,

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a Kylie Minogue ad Anna Tatangelo, fino a Nicole Minetti: tutte pazze per la fitball! Ricordate la palla di gomma che divertiva i bambini tra gli anni '60 e '70? Allora andava di moda salirci su e farla rimbalzare. Poi un medico svizzero ha pensato di usarla per la riabilitazione - da qui il nome Swiss ball o "palla svizzera" - e in seguito è entrata anche in palestra come attrezzo per il fitness, la ginnastica posturale e il pilates.

tedesca: infatti, gran parte dei soggetti operati d'ernie discali o con problemi articolari alla colonna vertebrale (ipercifosi, iperlordosi e scoliosi) sono stati riabilitati alla funzionalità muscolare con esercizi di mobilizzazione e tonificazione con la fitball da più di 20 anni. La Swiss ball è quindi un attrezzo sferico instabile nato in ambito chinesiologico e riabilitativo; tuttavia le sue numerose applicazioni ne fanno uno strumento ideale anche per la preparazione fisica come variante dei "classici" esercizi di potenziamento muscolare. I diametri della palla sono variabili. La scelta va effettuata in base all'altezza di chi la utilizza: <165 cm - 45 cm 65 -175 cm - 55 cm 175-185 cm - 65 cm >185 cm - 75 cm tenendo sempre presente che il diametro più corretto è quello che permette di sedere sulla palla formando un angolo retto tra cosce e gambe. Il pallone deve essere ben gonfio e la superficie sulla quale si posa la palla non deve essere scivolosa. Sia i pregi che i difetti di questo mezzo di allenamento ruotano attorno alla sua naturale instabilità: infatti richiede continui aggiustamenti posturali, necessari per mantenere l'equilibrio, che vengono eseguiti principalmente da muscoli accessori che spesso non vengono coinvolti nei normali esercizi di potenziamento muscolare. L'instabilità della palla, oltre che essere un pregio, può però costituire un pericolo se il soggetto non ha pratica nell'uso dell'attrezzo.

Gli esercizi con la palla svizzera risultano particolarmente utili per atleti praticanti sport dove l'equilibrio gioca un ruolo importante. La base di appoggio dovrebbe essere sempre presa in considerazione in queste discipline sportive. Esiste infatti una relazione inversa fra la base di appoggio e l'attivazione dei muscoli stabilizzatori. Una maggiore forza di questi muscoli si traduce in una maggiore stabilità delle articolazioni, che a sua volta implica un maggiore reclutamento dei muscoli principalmente coinvolti nell'esercizio a causa della minore inibizione da parte delle strutture che proteggono l'articolazione (propriocettori). L'utilizzo della Swiss ball può essere adattato anche ad allenamenti di resistenza o cardiovascolari. Risulta particolarmente utile nell'allenamento contemporaneo di tutti i muscoli del tronco addominale, oltre a permettere una maggiore estensione di movimento.

...e per fare fisioterapia

La mobilità articolare può essere recuperata senza traumi, perché le articolazioni non vengono sottoposte a carichi eccessivi.

COME SI USA

Come detto, la Swiss ball si presenta non solo come un attrezzo per il fitness, ma come un nuovo concetto di movimento. La facilità d'uso di quest'attrezzo fa sì che sedendocisi sopra il peso dell'individuo non solo è "scaricato" come in assenza di gravità, ma restituito dinamicamente dal pallone come energia; questa sarà impiegata per muovere tutte le masse muscolari con estrema leggerezza. La superficie si modella a contatto con ogni parte del corpo e l'azione dinamica, dovuta alla pressione del peso corporeo, fa sì che i recettori neuromuscolari siano costantemente stimolati alla ricerca dell'equilibrio e, quindi, mettano in contrazione continua la nostra muscolatura. Questo provoca un allenamento di contrazione muscolare tale da produrre il famoso e tanto ricercato "tono muscolare" che ci permette d'essere sani ed in forma con il nostro corpo. La Swiss ball è utilizzata con i bambini sotto forma di gioco, con le persone sedentarie afflitte da stress, rigidità articolare ed in sovrappeso, nella terza età per una sana prevenzione e soprattutto nell'allenamento all'equilibrio, alle posizioni di rotolamento e di pre-acrobatica che sono ricercate in molteplici sport (ginnastica artistica, ritmica, danza, sci,

canottaggio, canoa, surf, freeclimbing, pattinaggio artistico, ecc.). Per concludere, il "Fitball" è una nuova forma di affrontare l'attività motoria a 360° in modo facile e piacevole, ma soprattutto in modo "corretto" per raggiungere il benessere fisico.

Il movimento base: il Bounce

Il bounce (rimbalzo sulla palla) è il movimento base che si produce in modo naturale stando in appoggio. La posizione corretta prevede che i soggetti siano seduti sull'apice della palla: gambe unite o divaricate, tronco perpendicolare alla base di seduta e angolo interno tra la gamba e la coscia superiore a 90°. Dalla posizione base s'imprime una spinta del corpo sulla palla - rimbalzo - e seguendo il ritmo di rimbalzo s'iniziano i movimenti, prima a carico solo degli arti inferiori e poi insieme con gli arti superiori, facendo attenzione a non sollevare il bacino dalla palla mentre si rimbalza. Dal Bounce hanno origine molteplici movimenti: • Twist (scodinzolo) - Sollevare i talloni da terra e dondolare il bacino a destra e sinistra. • Sollevamenti (leg lifts) - Sollevare alternativamente gli arti inferiori flessi al ginocchio. • Apri e chiudi (jumping Jack) - Variare l'appoggio delle gambe da unite a divaricate alternandole su ogni rimbalzo. • Allungamenti della gamba in avanti/fuori/ dietro (front/side/back touch) - Distendere un arto inferiore in avanti, in fuori o indietro.


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