ivere V
luglio/agosto 2021 n. 208
MEDICINA Zanzare
ODONTOIATRIA
Incidenti ai denti
MOVIMENTO
Forest bathing
Care lettrici, cari lettori, Le dipendenze in età avanzata si sviluppano di solito in segreto. Le Nazioni Unite la chiamano "epidemia nascosta" perché è un argomento tabù. Molte delle persone colpite lottano con la vergogna e conducono una specie di doppia vita. Inoltre, la dipendenza è spesso minimizzata, poiché sovente le insidiose conseguenze del consumo di alcol non sono evidenti: infatti, molti dei sintomi di questa dipendenza, come la dimenticanza, la confusione o le cadute, sono simili a quelli della vecchiaia e, di conseguenza, l'alcol passa spesso inosservato a lungo. Come accennato, si parla poco degli anziani e delle loro dipendenze, ma il nuovo rapporto dell'ONU sulle droghe sottolinea proprio questo: "la pandemia ha creato dei danni alla salute e al benessere degli anziani. Tuttavia, c'è anche un'epidemia nascosta legata al consumo di droghe in questa fascia della popolazione", ha affermato recentemente a Vienna Cornelis de Joncheere, presidente dell'Organo Internazionale per il Controllo degli Stupefacenti (INCB). L'uso di droghe e i decessi legati agli stupefacenti tra gli anziani sono aumentati, così come il relativo numero dei trattamenti per abuso di droghe. L'INCB attribuisce l'aumento dell'uso di droghe in età avanzata, piuttosto che tra i giovani, all'invecchiamento della generazione dei baby boomer nei Paesi ricchi. Anche in Svizzera le cifre sono allarmanti: secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), un quarto degli over 65 beve alcolici ogni giorno. Un dato che supera il consumo in qualsiasi altro gruppo di età nella popolazione media. Inoltre, circa il 7% dei pensionati abusa di alcol in maniera cronica e rischiosa, consumando cioè più di quattro bicchieri al giorno. Infine, un terzo lo fa solo dopo il pensionamento. La depressione, l'insonnia, le difficoltà finanziarie, la morte di un coniuge, la solitudine o la sensazione di non essere più utile alla società sono tra le cause più frequenti. A ciò si aggiunge il fatto che agli anziani non si vuole dettare legge o negare loro un "bicchierino". Jonas Wenger della Fachverband Sucht, la piattaforma svizzera che riunisce gli specialisti delle dipendenze, conosce ovviamente il problema: "La politica di dipendenza degli ultimi decenni ci ha insegnato che i divieti sono inutili". Gli anziani possono infatti anche bere per piacere: l'obiettivo è quello di permettere di controllare il loro consumo e quindi recuperare, per quanto possibile, l'indipendenza. In altre parole si tratta di trovare un equilibrio tra il riconoscimento dell'autodeterminazione di una persona e il suo diritto alle cure. È importante che i parenti e i professionisti parlino alle persone interessate della loro dipendenza e le sostengano nelle decisioni. Infatti, gli anziani hanno accumulato molta esperienza di vita e sufficienti risorse da poter attivare per proteggersi dalle dipendenze: perché questo accada, devono essere pronti ad affrontare la loro dipendenza e a farsi aiutare.
Valentina Tanzi
Responsabile della redazione di Vivere.
n. 208 luglio/agosto 2021
SOMMARIO
MEDICINA 4 Zanzare
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Non esiste solo la tigre!
ODONTOIATRIA 6 Viva l'estate
NO agli incidenti ai denti
6 MOVIMENTO 8 Forest bathing Immergersi nei boschi
© Nick Starichenko / Shutterstock.com (Copertina) James Gathany, CDC / Wikipedia.org Suzanne Tucker — KieferPix / Shutterstock.com (Indice)
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Vivere
PASSATEMPO 10 Cruciverbone
Gioca e vinci un pesos d'oro!
HIGHLIGHTS 11 In farmacia
La vetrina: luglio-agosto
rivista-vivere.ch
a tempo pieno
SIGLA EDITORIALE
COMITATO DI REDAZIONE
REDAZIONE
SOCIETÀ VIVA SA INDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 Lugano
MARIO TANZI Presidente OFCT
M. SC. COM. VALENTINA TANZI Responsabile
FEDERICO TAMÒ Portavoce OFCT
CRISTINA GEROSA Segretaria
TELEFONO +41 (0)91 922 68 66 FAX +41 (0)91 923 39 09 E-MAIL vivere@bluewin.ch
Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.
TIPOGRAFIA FONTANA SA
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MEDICINA — Zanzare
ZANZARE: NON ESISTE SOLO LA TIGRE!
Una grigliata serale estiva con la famiglia e gli amici: tutto sarebbe perfetto, se solo non ci fossero le zanzare! La redazione degli arbovirus come dengue, chikungunya, febbre gialla e Zika), cioè che si replicano nel corpo degli insetti e superano le barriere degli stessi per poi essere trasmessi tramite puntura. Il Covid-19 non è considerato un arbovirus.
LE SPECIE
In tutto il mondo si contano circa 3'500 specie, solo 100 se ne trovano in Europa e una quarantina circa in Svizzera. Di queste, cinque sono rilevanti per gli esseri umani, in quanto insetti succhiatori pungenti: le loro punture causano dei ponfi che scompaiono dopo alcuni giorni ed il loro ruolo come vettori di patologie è assai ridotto.
La zanzara comune
COVID-19
Come evidenziato dall'OMS, il Covid-19 non può essere trasmesso dalle zanzare: infatti, hanno la capacità di trasmettere dei virus, ma non possono diffonderne tutti i tipi. Quelli trasmessi dalle zanzare appartengono alla categoria
Zanzara alluvionale
Presenta un'alta densità di popolazione e generalmente utilizza per riprodursi le zone interessate da inondazioni ed alluvioni, come acquitrini e golene. A questa specie appartiene anche la "Aedes vexans", che in area tedesca viene chiamata anche "tipula del Reno". Di color bruno o bruno-dorato, può raggiunge i sei mm: non trasmette patologie pericolose per gli esseri umani, ma può trasformarsi in una piaga e, per questo motivo, la sua presenza viene talvolta fortemente contrastata, attraverso l'uso di prodotti antiparassitari.
Culiseta annulata
Può raggiunge i 10-13 mm, ovvero è decisamente più grande delle altre specie comuni. Il corpo è a strisce nere e grigio chiaro e per ciò può essere facilmente confusa
© Michael Pettigrew / Shutterstock.com
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e punture senza sosta seguite dal prurito possono velocemente rovinare l'atmosfera di una bella cena, tanto più che le succhiasangue non si fermano neanche davanti a neonati e bambini. Che si tratti del virus Zika, della febbre dengue o di quella West Nile, le zanzare sono in grado di trasmettere molte malattie pericolose. Fortunatamente, le specie in questione non sono atoctone in Svizzera: infatti, sempre più zanzare, come la tigre, arrivano dai Paesi tropicali. Questi insetti si possono grossolanamente suddividere in "zanzare di campagna" e "zanzare di città": sono queste ultime che normalmente ci pungono a casa o in giardino, perché provengono da piccole raccolte d'acqua (tombini, sottovasi o bidoni) che circondano le nostre abitazioni. Quelle "di campagna", invece, depongono solitamente le uova in acque permanenti, come stagni o aree palustri, dove generalmente, sia nell'acqua che nell'aria, vi sono i loro predatori.
È assai diffusa ed è la più conosciuta: misura tra i cinque e i sette mm e predilige gli abitati, svernando negli edifici. L'addome è a bande brune e bianche ed è attiva al crepuscolo e di notte. Finora si sono registrati singoli casi di zanzare comuni infettate con agenti patogeni, come il virus Sindbis, che causa un'innocua febbre e delle infiammazioni articolari, ma nel nostro Paese la trasmissione di questo virus negli esseri umani non è però mai stata rilevata.
5 con la tigre. Predilige gli ambienti edificati e sverna nelle cantine o nelle stalle. Le femmine, durante la primavera, solitamente sono diurne, mentre, ad anno inoltrato, tendono ad attivarsi al crepuscolo.
Ceratopogonidi
Dette anche "sarapiche", sono più piccole (1-4 mm) e attive sia di notte che di giorno: le loro punture possono causare dolori e ponfi di grandi dimensioni.
Mosche nere
Come dice il nome, somigliano in realtà più a delle mosche: grandi tra i due e i sei mm, possono essere rossastre, giallastre o nerastre. Questi parassiti sono diurni e le punture possono portare a reazioni allergiche che causano gonfiori pruriginosi ed infiammazioni, ma in Svizzera non trasmettono alcuna malattia pericolosa.
aiuta rapidamente in caso di punture d’insetti
calma dolore e prurito disinfetta la zona della puntura rinfresca e calma la pelle
Zanzare tropicali ed invasive
L'attenzione si sta rivolgendo sempre più verso le specie che dai Paesi del Sud si vanno diffondendo verso l'Europa centro-settentrionale: infatti, le zanzare sono in grado di percorrere grandi distanze, grazie all'aiuto di navi ed aerei e al commercio di copertoni usati. Inoltre, a causa di inverni sempre più miti ed estati più torride, alcune specie cominciano a sentirsi sempre di più a proprio agio alle nostre latitudini. In Svizzera sono presenti tre specie di zanzare invasive esotiche: • Zanzara tigre — Facilmente riconoscibile dalle strisce bianche e nere. Originaria delle zone tropicali asiatiche, misura tra i 2 e i 10 millimetri. È una delle specie invasive più temute, dato che ha colonizzato in pochi decenni il mondo, sia grazie alle attività umane che alla sua spiccata adattabilità ecologica. È diurna, solitamente aggressiva ed in grado di pungere anche attraverso alcuni vestiti. Per trasmettere una malattia, questa deve essere presente sul territorio e specifica per essere trasmessa da una determinata specie di zanzara. La tigre, oltre che la dirofilaria, può trasmettere numerosi arbovirus (dengue, chikungunya e Zika). Gli uffici sanitari sorvegliano l'entrata di queste malattie ed intervengono qualora fosse necessario. Sebbene sia impossibile contenere la sua espansione, si può invece limitare la sua densità con un lavoro coordinato tra autorità cantonali e cittadini. • Zanzara dei cespugli — Endemica in Giappone e Corea, è confusa con la tigre per le evidenti striature color argento e marrone, anche se di dimensioni leggermente maggiori. Predilige temperature più fredde rispetto alla tigre e punge prevalentemente in prossimità di aree boschive. Ad oggi non si conoscono casi in Svizzera di malattie trasmesse da questa specie, ma negli Stati Uniti è considerata un vettore del virus West Nile e in laboratorio per dengue e chikungunya. • Zanzara coreana — Pure confusa con la tigre per le striature bianche-nere sulle zampe e sul corpo, le dimensioni e la predilizione per le aree urbane. Tuttavia, non presenta l'evidente riga bianca sul torace e, come quella dei cespugli, privilegia temperature più fredde. Finora non è considerata un vettore di malattie per l'uomo. Vivere luglio/agosto 2021
Prodotto . in Svizzera In farmacie e drogherie. È un medicamento omologato. Leggere il foglietto illustrativo. Biomed AG, 8600 Dübendorf. © Biomed AG, 02 / 2019. All rights reserved.
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ODONTOIATRIA — Infortuni
VIVA L'ESTATE NO AGLI INCIDENTI AI DENTI
Nonostante l'odiato Covid è arrivata l'estate con la sua voglia di aria aperta e movimento: tutti a praticare gli sport preferiti. Le rinfrescanti piscine sono i peggiori killer dei vostri denti con le loro piastrelle scivolose, i trampolini instabili e gli scivoli lucidi. Non voglio gufare, ma attenti perché gli incidenti ai denti sono dietro l'angolo e arrivano quando meno te lo aspetti! Med. dent. Giancarlo Bernasconi, SSO/SSO-Ticino Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI)
Vivere luglio/agosto 2021
pera in farmacia un contenitore per la conservazione in ambiente ideale dei denti o di parte di essi persi o rovinati da incidenti. Una speciale soluzione rosa dal ph fisiologico permette di conservare intatte le proprietà della radice per 24 ore, a condizione che il dente vi venga immerso entro 30 minuti dall'avulsione, assolutamente senza toccare o pulire la radice. La soluzione si colora di giallo se il ph scende sotto il 6, processo che dà grandi informazioni al medico dentista SSO curante. Non mettere la confezione in nessun caso in frigorifero. Il prodotto intatto si conserva per tre anni a temperatura ambiente. Bellissima idea, ma in un caso di emergenza, se sprovvisti di contenitore, ricorrere al buon vecchio metodo illustrato nel volantino è sempre meglio di niente e serve ad evitare il peggio.
In primo luogo però prevenite gli incidenti usando un po' di testa e tanta prudenza e mettete il paradenti ogni volta che sospettate che possa succedere qualcosa di traumatico (fanno scuola esibendo con orgoglio paradenti di vari colori gli sportivi di élite di discipline che parrebbero non sospette come il nuoto in piscina, il ciclismo, skateboard e bmx oltre ai classici sport di contatto come calcio, hockey, pallacanestro, boxe, eccetera).
Il mio consiglio di vecchio e saggio medico dentista SSO per i furbi: lasciate in pace il contenitore per la conservazione nello zaino e fate di tutto per preservare intatti i vostri denti che purtroppo non ricresceranno più!
© Emily frost / Wikipedia.org
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ono trascorsi 20 anni da quando lanciavamo la prima campagna di prevenzione degli incidenti ai denti con il supporto dei simpatici disegni di Giorgio Guglielmetti, grafico di Sorengo. Tempora mutant et nos mutamus in illis. Orrore a proporre oggi di tenere in bocca, nel latte o in un fazzoletto, magari già usato, il dente perso in un incidente per portarlo dal medico dentista SSO: pratiche da evitare assolutamente perché portano alla degenerazione delle cellule superficiali della radice compromettendo il successo di una terapia di reimpianto. Cose da suscitare ire e fulmini della OMS! E allora cosa deve fare lo sportivo previdente moderno e a maggior ragione il monitore o la società che organizzano attività di gruppo? Si com-
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MOVIMENTO — Forest bathing
FOREST BATHING: IMMERGERSI NEI BOSCHI
L'essere umano sa da secoli quanto faccia sentire bene stare immersi nella natura: i suoni della foresta, il profumo degli alberi, l'aria fresca e pulita… queste cose ci danno un senso di conforto. La redazione
LA CONNESSIONE CON LA NATURA
Fin dalla sua comparsa, la specie umana ha trascorso il 99,5% del tempo evolutivo in ambienti naturali. Oggi, per paradosso, vivere nella natura è diventata la nostra condizione meno naturale. Da qui, il bisogno di far tesoro delle poche scampagnate che riusciamo a concederci fra una routine e l'altra della vita quotidiana. Tanto che il contatto con la natura ha assunto un valore terapeutico ben codificato dal punto di vista scientifico, e un termine molto rappresentativo è stato ap-
positamente coniato: forest therapy, o forest medicine: una visione terapeutica emergente tra psicologi, biologi, medici e operatori sanitari.
L'aspetto scientifico
In molti Paesi anglosassoni, in Estremo Oriente e anche in Scandinavia, sono stati effettuati studi sulla correlazione tra la vicinanza agli spazi verdi e la salute, per capire quanto e come la natura faccia bene. Nel 2010, un gruppo di ricercatori danesi ha pubblicato sullo "Scandinavian Journal of Public Health" uno studio condotto su un campione di 11'238 danesi, con lo scopo di stabilire eventuali connessioni tra la fruizione di spazi verdi, la qualità della vita e lo stress. Chi abitava a più di un chilometro da un parco, una foresta, un lago o una spiaggia a bassa antropizzazione, aveva in media il 42% di probabilità in più di sentirsi stressato, rispetto a chi viveva a meno di 300 metri. Inoltre, le persone meno stressate tendevano a ritornare più frequentemente nel verde. In altre parole: la vicinanza con la natura riduce lo stress e, a sua volta, la stessa riduzione dello stress fa venir voglia di tornarci. Un meccanismo virtuoso e circolare. L'azione benefica della natura non è
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all'individuazione del contatto con la natura come elemento terapeutico è nata la pratica giapponese del Shinrin-yoku (forest bathing o bagno nella foresta), cioè la ricerca degli alberi che interagiscano con noi a livello energetico. Questa terapia migliora il benessere, allevia lo stress e le preoccupazioni, aiuta a rilassarsi e a pensare più chiaramente: infatti, stare nella natura può ripristinare l'umore, ridare energia e vitalità, rinfrescare e ringiovanire. Lo Shinrin-yoku è nato ufficialmente
negli anni '80, quando è stato inserito nel programma sanitario nazionale giapponese per ridurre il livello di stress dei lavoratori, sebbene pratiche simili siano popolari in molte culture e tradizioni da molto più tempo. Solo in Giappone si contano una sessantina di centri che offrono forest therapy e alcuni trekking certificati. Ha guadagnato popolarità anche in Occidente ed è considerata da alcuni come una potente aggiunta alla pratica dello yoga: infatti, la parola "bagno" si riferisce all'idea di assorbire l'esperienza usando tutti i sensi, mirando a portare la guarigione attraverso la connessione con la natura e gli alberi.
9 affatto di tipo psicologico, o almeno non soltanto. Non si tratta di autosuggestione. Il condizionamento psicologico chiaramente esiste, ma il modo in cui le piante ci fanno bene (il come, appunto) non si esaurisce lì. Un contributo sostanziale a questo tipo di ricerca è arrivato dagli studi sui monoterpeni emessi dalle piante. I monoterpeni sono molecole organiche inserite nella più ampia famiglia dei terpeni, o terpenoidi, costruite su 10 atomi di carbonio. Sono molto volatili – cioè passano facilmente allo stato aeriforme o gassoso –, diffusi in natura e prodotti da numerose piante, oltre che da funghi, batteri ed alcuni insetti, seppure in quantità inferiori. Perché costituiscano la base tipica di resine e olii essenziali, è quindi intuibile. I monoterpeni sono pure i principali responsabili dell'odore delle foglie e dei fiori. Il loro assorbimento attraverso la pelle e le mucose è semplice, con ricadute positive sulle funzioni immunitarie, sugli effetti espettoranti e decongestionanti, digestivi, azione antisettica, antispastica ed analgesica.
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I CINQUE STEP DEL FOREST BATHING Step 1
Iniziare con un breve esercizio per il respiro. Quando si entra nel "bosco" – che si tratti di un parco o degli alberi nel proprio cortile – fermarsi un momento per respirare profondamente: chiudere gli occhi, girare i palmi in avanti e sentire la natura intorno a sè. Va benissimo se la mente vaga: basta fare uno sforzo per notare, per esempio, l'odore dell'aria, il calore della luce che scorre attraverso gli alberi, o la brezza fresca contro i polpastrelli.
Step 2
Studiare i ritmi naturali della foresta, osservando ciò che si muove intorno a noi. C'è una brezza che fa frusciare le foglie sopra la nostra testa? Uno scoiattolo sgambetta sul sentiero? Un uccellino saltella lungo un tronco morto? Ad un certo punto, potremmo anche renderci conto che la foresta è perfettamente immobile e che l'unica cosa che si muove siamo noi.
Step 3
Ascoltare con le "orecchie di cervo", amplificando cioè i suoni usando le mani per tappare delicatamente le orecchie in avanti. Concentrarsi poi su di essi: lo scorrere dell'acqua di un ruscello, il toc-toc di un picchio… Ogni volta che ci si ferma, potremmo scoprire come qualsiasi periodo prolungato di silenzio può sembrare assordante.
Step 4
Non essere timidi: annusare un ciuffo di erba umida, prendere una manciata di aghi di pino o mettere il naso sulla corteccia ed inspirare. Cosa ci ricordano certi odori? Quali ci sorprendono? Passare poi le mani su diverse cortecce, strofinare il muschio su un ramo, immergere la punta delle dita nell'acqua. Ci sono differenze nelle texture? Quali ci piacciono di più?
Step 5
Trovare un posto dove sedersi, una panchina o semplicemente per terra. Portarsi un thermos d'acqua calda, un infuso ed una tazza: godersi una bella tisana calda rilassante e depurativa.
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Il paese dei moschettieri
Capitale greca
La nota Papas
§
Segue sigma
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Illuminato
§ Medico statunitense
Capo etiope
§ Calotta centrale
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§ Il noto Welles
8 Dazio
Li collezionava Casanova
Osservare
§ Canto patriottico
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Un albero
Gatto
§
2
L'Irlanda con Dublino
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§
Isola greca
§ Pesce prelibato
§
§
§
Imperava in Russia
Dei Un nordici pianeta
8
§
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§
In coppia con Gian
Dea dell'aurora
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Sostanze tossiche Fracassato
§
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Risonanze
8
8
Radiografia
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Lavorazione della pelle
8
8
8
Un condimento
Smarrito
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Stormo d'api
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CRUCIVERBONE: VINCI UN PESOS D'ORO!
Partita a tennis
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Sigla radiologica Né mio, né suo
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Prep. semplice
§
8 §
Privi di fede
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FRASE CHIAVE
§
Profondi
Stella del cinema Uncini da pesca
§
Frutto autunnale
§
1
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Il campeador
Placare il dolore
§
§
§
§
La candida spia!
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Serpeg- nel cuore gia quello Porto panico algerino 14.04.21 11:29
Vezzo nervoso
In nessun tempo
Fu il primo eresiarca
§
Nome d'uomo
§ Sono risparmiatori
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6
CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE
§
5
§ Satira, sarcasmo
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Radice commestibile
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Delle linee
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Malattia polmonare
Verbo ausiliare
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Scavo centrale
Ricco...
Badile
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Saluto fra amici
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Simili alle foche
Lo sport della GutBehrami
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Il primo dispari
Poppatoio
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vi augura una bella estate!
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6 SOLUZIONE N. 207 Neuchâtel
a) Cartolina postale da spedire a: 'VIVERE a tempo pieno', C.P. 5539, 6901 Lugano. b) E-mail da inviare a: vivere@bluewin.ch. Se non specificato, si autorizza VIVA SA ad utilizzare l’indirizzo e-mail per le proprie attività di marketing. Fra tutti coloro che avranno indovinato la soluzione verrà sorteggiato il fortunato lettore. Sono esclusi dalla partecipazione tutti i collaboratori di VIVA SA. Non verrà tenuta alcuna corrispondenza. Nessun pagamento in contanti. Si escludono le vie legali. Il vincitore sarà avvisato personalmente. Il termine di spedizione è il 8 SETTEMBRE 2021.
Vivere luglio/agosto 2021
In farmacia
— HIGHLIGHTS
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LA VETRINA: LUGLIO E AGOSTO
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