Vivere a tempo pieno 210 (Novembre-Dicembre 2021) by VIVA SA

ivere V

novembre/dicembre 2021 n. 210

ODONTOIATRIA

Denti da latte

MOVIMENTO Bodyweight training

MEDICINA

Droplets

Care lettrici, cari lettori,

n. 210 novembre/dicembre 2021

SOMMARIO

MEDICINA 4 Droplets

L'Associazione Alzheimer Svizzera stima che oltre 146'000 persone siano affette da demenza nel nostro Paese e di queste il 66% sono donne. Inoltre, annualmente si contano 31'375 nuovi casi e più di 7'500, il 5% circa del totale, si ammalano prima dei 65 anni. Purtroppo si pensa che entro il 2050 ben 315'400 persone saranno affette da demenza, dato che l'età è il maggiore fattore di rischio. Ma c'è una speranza: un semplice esame del sangue potrebbe bastare, fra qualche anno, per diagnosticare il morbo di Alzheimer o altre forme di demenza. È quanto lascia intendere uno studio del Laboratorio federale per la ricerca sui materiali (EMPA) e della clinica di neurologia dell'Ospedale cantonale di San Gallo che, insieme ad altri scienziati di tutto il mondo, stanno mettendo a punto un test per rilevare le proteine, come la beta amiloide, che sono all'origine di queste patologie. L'obbiettivo è di creare un test conveniente, affidabile, rapido ed indolore: infatti, oggigiorno, per rilevare i livelli anomali di queste proteine, è necessario un prelievo invasivo di liquido cerebrospinale a livello lombare. La particolarità dell'innovativo metodo svizzero è che, proprio come con un microscopio, si riescono a vedere e distinguere le strutture dei vari tipi di proteine che scatenano le varie forme di demenza. I test attuali invece permettono solamente di misurare in un paziente la concentrazione di una sola proteina. La strada è tuttavia molto lunga: infatti, bisognerà attendere ancora almeno 3-5 anni prima di portare sul mercato un test che permetta di diagnosticare con una sola goccia di sangue l'Alzheimer e le altre forme di demenza. Ciononostante, la ricerca diagnostica in questo campo sta facendo passi da gigante, che permetteranno anche di sviluppare efficaci terapie e nuovi farmaci.

Che cosa sono?

BELLEZZA 6 Mani secche Le igienizzi?

ODONTOIATRIA 7 Denti da latte

In ritardo?

8 Bruxismo Digrignare i denti

MOVIMENTO 12 Bodyweight training Usa solo il tuo peso!

Valentina Tanzi

Responsabile della redazione di Vivere

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La vetrina: novembre-dicembre

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a tempo pieno

SIGLA EDITORIALE

COMITATO DI REDAZIONE

REDAZIONE

SOCIETÀ VIVA SA INDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 Lugano

MARIO TANZI Presidente OFCT

M. SC. COM. VALENTINA TANZI Responsabile

FEDERICO TAMÒ Portavoce OFCT

CRISTINA GEROSA Segretaria

TELEFONO +41 (0)91 922 68 66 FAX +41 (0)91 923 39 09 E-MAIL vivere@bluewin.ch

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

TIPOGRAFIA FONTANA SA

MEDICINA — Infezione A QUALE DISTANZA POSSONO ARRIVARE?

DROPLETS: CHE COSA SONO?

Le goccioline che trasportano i microorganismi non rimangono sospese nell'aria, ma si propagano per breve distanza. Le droplets tendono a cadere al suolo a distanze variabili: • quelle grandi (<100 μm) possono raggiungere distanze di circa 1-2 metri; • quelle aerosolizzate (>5 μm) arrivano a viaggiare fino a 10 metri. Inoltre, influiscono sulla distanza raggiunta pure la velocità alla quale vengono emesse e le condizioni ambientali (flusso d'aria, temperatura e umidità relativa), le quali possono anche influenzarne la massa tramite l'evaporazione.

Vi sarete imbattuti più volte in questo termine, proprio in relazione all'epidemia di Covid-19, ma che riguarda moltissime altre patologie. Ma sapete cosa significa di preciso? La redazione

GLOSSARIO

Droplet è un termine inglese che si può tradurre letteralmente con "gocciolina" di saliva o del respiro (reso al plurale con droplets). Talvolta viene utilizzato, in modo interscambiabile come sinonimo, pure Flügge: questo termine deriva dal batteriologo tedesco Carl Flügge che, nel 1899, fu il primo a dimostrare che i microrganismi presenti nelle goccioline espulse dal tratto respiratorio sono un mezzo di trasmissione.

COME SI FORMANO?

Le goccioline respiratorie sotto forma di droplets sono prodotte naturalmente dall'uomo a seguito di processi fisiologici come: • respirazione, • conversazione, • canto, Vivere novembre/dicembre 2021

DIFFERENZA TRA AEROSOL E DROPLET

Sono entrambi particelle che possono essere trasmesse per via aerea, che però si differenziano per le dimensioni: le goccioline che costituiscono l'aerosol sono microscopiche (<5 μm) e dopo l'emissione rimangono più a lungo nell'aria, inglobate nel "soffio" che le ha spinte all'esterno, quindi risulta più facile inalarle se ci si trova nei pressi di una persona che starnutisce o tossisce. Infine, l'aerosol pare possa pure persistere nell'ambiente, specie se chiuso, per un tempo variabile fino addirittura ad alcune ore.

COSA CONTENGONO?

Oltre ai gas ed ai composti volatili che costituiscono la massa d'aria, come abbiamo visto, l'aria espirata è piena di migliaia di microscopiche goccioline respiratorie. A seconda del metodo di formazione, queste particelle aerodisperse possono contenere anche: • liquidi — La componente principale è l'acqua. • Vari tipi di cellule che fanno parte abitualmente del tratto respiratorio — Ad esempio le cellule epiteliali e quelle del sistema immunitario. • Elettroliti fisiologici contenuti nella mucosa e nella saliva — Come, per esempio, gli ioni di sodio (Na+), potassio (K+) e cloro (Cl−). • Metaboliti, cioè i prodotti del processo del metabolismo, non volatili. Oltre a questi corpuscoli, possono essere potenzialmente riscontrati vari microorganismi patogeni, tra i quali batteri e virus.

Stati influenzali?

L'INFEZIONE

e droplets sono particelle aerodisperse nel corso di atti fisiologici, che presentano un diametro superiore ai 5 micron (μm) e possono rappresentare un veicolo di trasmissione per via aerea di numerosi agenti infettivi (cellule batteriche o particelle virali). In particolare, sono responsabili della diffusione di microrganismi che possono causare prevalentemente infezioni respiratorie, in seguito al loro ingresso tramite naso, bocca e occhi. Oltre al Covid-19, tra le più comuni malattie infettive che si possono contrarre tramite droplets (ma non solo) rientrano: • il raffreddore, • le bronchiti, • l'influenza, • le polmoniti.

• starnuti, • tosse, • vomito. Possono pure essere generate artificialmente attraverso procedure mediche e/o diagnostiche, che producono aerosol (intubazione, broncoscopia, rianimazione cardiopolmonare ecc.). Goccioline simili possono formarsi anche attraverso lo sciacquone dei servizi igienici o la nebulizzazione di acqua dal rubinetto o dalla doccia. Normalmente le droplets sono "abbastanza grandi" − ad esempio, come è stato accennato, quelle di uno starnuto hanno un diametro superiore ai 5 μm: cadono, contaminando, se infette, quanto sta attorno e vicino alla persona che le ha emesse, prima di seccarsi velocemente. Quelle più piccole, invece, cadono lentamente e diventano così delle particelle aerosolizzate.

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Come detto, se si vengono a stabilire determinate condizioni, le droplets rappresentano una delle possibili modalità di trasmissione di un agente infettivo. In generale, il tempo di sopravvivenza nell'ambiente varia a seconda del patogeno: normalmente, a mano a mano che passano i minuti la carica infettiva diminuisce, così come la resistenza sulle superfici dipende dal tipo di materiale con cui sono realizzate. Le droplets inalate tendono ad arrestarsi nelle vie aeree superiori, cioè a livello di naso e orofaringe. I patogeni veicolati possono però penetrare nell'organismo anche in seguito al contatto con gli occhi. In linea generale, è più probabile che un agente infettivo sia trasmesso quando una persona manifesta già i sintomi della patologia. Tuttavia, a seconda dell'infezione in causa, è possibile che il contagio si verifichi anche nei giorni che precedono le prime manifestazioni, cioè durante il periodo di incubazione, il lasso di tempo che intercorre tra il momento dell'ingresso del patogeno nell'organismo e lo sviluppo dei sintomi. Anche la risposta immunitaria è molto variabile: in ogni caso, l'efficienza del sistema di difesa è fortemente influenzata da vari fattori: • le condizioni di salute generali, • l'età anagrafica, • la presenza di pregresse o concomitanti patologie, • le abitudini di vita, • la genetica, da cui, in parte, dipende la resistenza alle malattie. Oltre alla già menzionata sindrome respiratoria causata dal Covid-19, sono moltissime le malattie infettive che possono diffondersi per via aerea, come, ad esempio: influenza e sindromi parainfluenzali (raffreddore, bronchiti, polmoniti); tubercolosi; difterite, morbillo, varicella; rosolia; meningite meningococcica; pertosse; mononucleosi; legionella; lebbra. Vivere novembre/dicembre 2021

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Dentizione

MANI SECCHE: LE IGIENIZZI?

La redazione

a dentatura decidua o da latte ha la funzione di modellare le ossa del volto (mascellare e mandibolare) del bambino e consentirne lo sviluppo fino alla dentizione permanente.

PERCHÉ NON COMPAIONO?

Talvolta può accadere che il bambino abbia una dentizione ritardata rispetto alla normalità: nella maggior parte dei casi è causata da fattori genetici. Ciò significa che se è avvenuta in ritardo in uno o in entrambi i genitori, con molta probabilità anche il bambino tenderà a svilupparli più tardi del previsto. Più raramente, invece, alla base potrebbe esserci un problema di agenesia.

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Primi denti senza lacrime

In genere il primo dentino compare intorno al sesto mese di vita.

La redazione

ai come in questo periodo ci laviamo frequentemente le mani e per farlo, oltre all'acqua ed al sapone, ci viene in aiuto una pletora di disinfettanti. La pelle però, a suon di alcol, ne risente, eccome. Secondo gli esperti, uno degli effetti collaterali del Coronavirus, oltre all'acne da mascherina, è stato appunto l'aumento delle dermatiti alle mani: secche, rosse, screpolate e con pelle rovinata e tagliata anche sui palmi, oltre ad unghie sfaldate. Quanto e come lavarsi le mani? Ecco alcuni consigli: • Non abusare dei gel idroalcolici — Ogniqualvolta sia possibile, usare acqua e sapone. La detersione delle mani è fondamentale ma non deve essere esagerata e ai gel disinfettanti senza risciacquo, formulati con ingredienti anche aggressivi, va preferita l'acqua corrente, da usare tiepida, insieme al classico sapone da strofinare su tutte le aree delle mani per un minuto. • Evitare di lavarsi le mani con acqua troppo calda — Potrebbe danneggiare il film idrolipidico della pelle. • Evitare di mangiarsi le unghie e le pellicine — Potrebbero crearsi delle micro-ferite che possono costituire la porta di accesso a virus e batteri. • Usare creme idratanti — Aiutano la cute a ritrovare il suo naturale equilibrio, soprattutto se si avverte una particolare secchezza. Se le mani sono molto arrossate si possono eseguire dei bagni in infusi al concentrato di camomilla o malva, ad azione decongestionante ed ammorbidente. • Prestare attenzione alle precauzioni citate — Se si è affetti da patologie dermatologiche, quali la dermatite atopica, che espongono già al maggior rischio di contrarre infezioni.

DENTI DA LATTE: IN RITARDO?

Può capitare di avere le mani secche a causa dell'uso di gel igienizzante.

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— ODONTOIATRIA

Per la crescita, i denti hanno necessità di avere una pressione al livello gengivale. Non a caso i bambini iniziano a portare alla bocca i pugni o a mordere vigorosamente le manine già alcuni mesi prima che spuntino i primi denti. Per fare ciò è possibile aiutare il proprio bambino, con degli appositi "massaggia gengive", oppure con gli anelli per la dentizione, che possono essere conservati in frigorifero e che, oltre a donare sollievo dal fastidio, soddisfano anche la necessità di mordere, che funge da stimolo per lo sviluppo osseo e l'eruzione dentaria. Una falsa credenza è che un bambino senza denti non possa masticare e/o che non gli possano offrire cibi diversi dalle pappe. Anche prima di avere i denti, il bambino è comunque già in grado di masticare i cibi morbidi, ma non collosi, utilizzando le gengive e i movimenti della lingua contro il palato. Proprio l'acquisizione della masticazione è una capacità da fargli consolidare perché propedeutica per

l'eruzione dentaria e protettiva nei confronti del rischio di inalazione e il conseguente soffocamento. L'igiene orale è un aspetto essenziale per la salute del bambino e, contrariamente a quanto creduto in passato, deve iniziare ancora prima che il primo dente sia comparso, prendendosi cura delle gengive, utilizzando guantini o appositi spazzolini. Con l'arrivo dei primi dentini, spazzolarli dopo i pasti con uno spazzolino specifico a setole morbide e una piccola quantità di dentifricio al fluoro – in quantità pari a un chicco di riso: aiutare il bambino ad acquisire progressivamente autonomia e divertimento nel farlo sarà fondamentale. I dentini richiedono massima cura ed attenzione, perché la superficie esterna dello smalto è molto più sottile rispetto a quella dei permanenti, caratteristica che li rende particolarmente vulnerabili alla carie. Talvolta, un lieve ritardo dell'eruzione dentaria, può affiancarsi ad una o più delle seguenti situazioni: • tardiva perdita dei denti da latte — Normalmente avviene intorno ai 6-7 anni. • I denti permanenti hanno una cattiva posizione — La radice dei denti da latte può ostacolarne la crescita. • Doppia fila di denti — Può accadere che i permanenti inizino a crescere senza che quelli decidui siano caduti. Generalmente questa condizione è transitoria e può durare un paio di giorni o alcune settimane. Se ciò dovesse durare di più, è opportuno rivolgersi al proprio dentista. • Pericoronite — È l'infiammazione purulenta dei tessuti che si trovano intorno al dente in fase di eruzione. • Carie — Anche quelli da latte possono averla e nel tempo possono a loro volta causarla a quelli attigui. Vivere novembre/dicembre 2021

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ODONTOIATRIA — Bruxismo

BRUXISMO: DIGRIGNARE I DENTI

Leggiamo nelle enciclopedie: "Il bruxismo (dal greco brùko = digrignare) consiste nel digrignamento dei denti dovuto alla contrazione della muscolatura masticatoria, soprattutto durante il sonno. Generalmente viene considerato come una parafunzione, ovvero un movimento non finalizzato ad uno scopo. Le cause scatenanti più comuni sono lo stress e la tensione emotiva". Med. dent. Giancarlo Bernasconi, SSO/SSO-Ticino Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI) preoccupazione di tirar notte: la terapia ideale per il bruxismo! Poi le vaccinazioni ci hanno ributtato nel grande mondo con tutti i compiti sociali ed organizzativi aumentati da regole e regolamenti: preoccupazioni a iosa e terreno fertile per una recrudescenza dello stress e del bruxismo.

SINTOMI

Il bruxismo si manifesta soprattutto durante il sonno e riguarda il 9% della popolazione, senza distinguo del sesso, con preferenza per gli abitanti delle zone urbane. Il Covid con le sue mille sfaccettature ha contribuito a sensibili variazioni nell'incidenza del bruxismo. Durante il lockdown ce ne stavamo tappati in casa, oziosi e rilassati, come marmottine in letargo con l'unica

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Per la cura ottimale dei denti e del cavo orale con l’olio dell’albero da tè © Mik81 / Wikipedia.org

n male legato alla frenesia dei tempi moderni, mi farete giustamente rimarcare, ma il Vangelo di Matteo narra del commensale buttato fuori dal banchetto del re perché scoperto come scroccone: "Legatelo e gettatelo fuori nelle tenebre. Là sarà il pianto e lo stridor di denti". Stress e bruxismo da sempre a braccetto!

Si possono distinguere in tre forme: • digrignamento, rumoroso — Porta ad un'usura della dentatura. • Serramento, silenzioso — Produce crepe e fratture nello smalto dei denti (si raggiungono i 100 kg di pressione sulle articolazioni mandibolari). • Misto, con proporzioni variabili. Le manifestazioni hanno cicli di 9-10 secondi, ripetuti più volte ad intervalli irregolari. Le origini fisiologiche sono da ricercare nella muscolatura masticatoria e nelle articolazioni temporo-mandibolari (ATM). Il soggetto non si accorge di digrignare e, se svegliato, è inconsapevole delle sue attività muscolari: un'autodiagnosi è impossibile ed è indispensabile la collaborazione di terzi.

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ODONTOIATRIA — Bruxismo una valutazione ortopedica di uno specialista — Serve a diagnosticare eventuali asimmetrie muscolari della zona collo-schiena o della colonna vertebrale che portano a difetti di postura e tensioni.

Partecipate anche voi !

BRUXISMO INFANTILE

• Malocclusione — Rimuovere le eventuali interferenze di solito non migliora la situazione. Il bruxismo non è inducibile artificialmente creando delle discrepanze occlusali. • Disturbi del sonno — Russamento e respirazione orale legati solitamente al sovrappeso corporeo. • Ansietà e/o depressione — Tutta la vasta fenomenologia che deriva dallo stress esistenziale. Accresciuta aggressività. • Farmaci stimolanti; • ipertensione e disturbi del ritmo cardiaco; • mal posizioni abituali — Cattiva seduta o testa troppo in avanti sul posto di lavoro (computer) o distribuzione ineguale dei pesi sulle gambe (macchinari con pedali di comando, catene di montaggio).

LE CONSEGUENZE

• Danni ai denti — Abrasioni, usura con perdita della dimensione verticale, esposizione dentinale con ipersensibilità termica, fratture dello smalto, danneggiamento dei lavori odontoiatrici. • Danni a gengive ed osso — Retrazioni, aumento della mobilità e perdita del dente. • Muscoli masticatori — Spasmi, crampi, affaticamento e dolori spontanei. • Articolazioni temporo-mandibolari — Schiocchi in apertura o chiuVivere novembre/dicembre 2021

sura, blocchi totali, dolori locali, fischi nelle orecchie, senso di vertigini. • Cefalee ed emicranie.

LA TERAPIA

Viste la molteplicità e la varietà delle cause scatenanti non esiste purtroppo una terapia precisa che porti ad una sicura e rapida soluzione. Una collaborazione interdisciplinare tra medici dentisti ed altri specialisti è talora indispensabile. • Il medico dentista SSO identifica ed elimina le interferenze occlusali — Esegue una ferula occlusale (bite, paradenti) in resina da applicare nelle ore notturne. • Massaggi della muscolatura masticante — Esterni ed interni alla bocca stringendo la guancia tra le dita. Massaggi rotatori con la punta delle dita sul collo e sulle tempie. • Stretching della muscolatura orale — Eseguire lentamente l'apertura massima della bocca, aiutandosi eventualmente con una leggera pressione delle dita, in cicli di 6-10 secondi. A bocca chiusa mettere la punta della lingua sul palato, il più possibile verso la gola, aprire lentamente la bocca tenendo la lingua in posizione. Si ottiene il rilassamento massimo dei muscoli masticatori di chiusura. • Farmaci antidolorifici o miorilassanti — Sono da utilizzare solo in fase acuta e assolutamente solo su ricetta medica. • L'approccio interdisciplinare con

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CONCLUSIONE

Via lo stress, via il bruxismo! Facile, direte voi a ragione, lo sappiamo tutti: i problemi quotidiani del lavoro in crisi, i figli in crescita e la stramba società moderna sono una compagnia che non possiamo evitare facilmente. Cerchiamo almeno di lasciarla fuori dal letto con piccoli espedienti serali come: • una cena nutriente ma non grassa e pesante — Mai seguita da ammazzacaffè o cicchetti. • due passi al fresco con o senza la scusa del cane; • esercizi respiratori nell'ottica di un training autogeno semplice; • una camera da letto non troppo calda e ben arieggiata; • non rovinare il primo sonno con russate in poltrona davanti alla soporifera tivù. Perché no, una buona vecchia camomilla calda e allora – forse – il bruxismo avrà vita dura!

I FATTORI DI RISCHIO

È un automatismo motorio tipico dei bambini tra un anno ed i 3-4 anni ed è un fenomeno assolutamente normale, fisiologico e non necessita di interventi terapeutici. Il bambino, a differenza degli adulti, non è in grado di elaborare mentalmente l'ansia e scarica la tensione emotiva interna attraverso il digrignamento dei denti come pure con dei borbottii, delle vocalizzazioni o succhiando il pollice, le dita o qualsivoglia oggetto (la coperta di Linus). Valido aiuto alla riduzione del fenomeno è abbassare lo stress ambientale creando un clima di serenità familiare caratterizzato da contatti vocali, fisici e coccole serali. Se l'attività notturna si prolunga oltre il quarto anno d'età o si rilevano importanti disturbi del sonno, con conseguenti stanchezze ed inefficienze durante il giorno, è opportuno discuterne con il proprio pediatra.

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BODYWEIGHT TRAINING: USA SOLO IL TUO PESO!

suona familiare, ma si riferisce a quella disciplina che comprende esercizi che sfruttano il peso del corpo, talvolta chiamata callistenia. L'essenza di questo allenamento è proprio questa: eseguire una sequenza di esercizi in cui il corpo contrasti la forza di gravità. Insomma, il nostro stesso peso è l'attrezzo che va a rafforzare i muscoli, senza macchine speciali o pesi. Il corpo − e magari un paio di barre − sono sufficienti a far lavorare tutti i gruppi muscolari e ad aumentare forza e tonicità.

CHE COS'È?

I BENEFICI

Forse l'espressione inglese non vi

Non sono solo garantiti dai suoi se-

Maggiore resistenza

La combinazione di esercizi cardiovascolari e di forza è ideale per chi sta cercando di perdere peso: l'allenamento a corpo libero è quindi un'ottima soluzione, poiché comprende entrambi gli esercizi. Inoltre, aumentando e rafforzando la massa muscolare, si stimola il metabolismo e cresce pure il dispendio energetico.

prio corpo è un modo efficace per costruire i muscoli, forse anche più velocemente, oltre che per aumentare la forza e la stabilità muscolare. Gran parte di questo allenamento consiste nell'eseguire i cosiddetti esercizi a catena cinetica chiusa (CKC), caratterizzati da movimenti composti, in cui uno dei due arti (mano o piede) resta appoggiato a una superficie senza muoversi. Verranno pertanto atti-

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Rafforza ed aumenta Promuove la massa muscolare il benessere Sfruttando unicamente il peso del pro- in generale © Gorodenkoff / Shutterstock.com

stilare la classifica delle 10 tendenze più in voga del 2021 è arrivato il Report annuale dell'American College of Sports Medicine, una delle massime autorità in ambito fitness, che ai primi posti mette il bodyweight training, l'allenamento a corpo libero. Al contrario di ciò che si pensa, non è indispensabile utilizzare degli attrezzi per sviluppare resistenza muscolare e rafforzare il corpo: infatti, mantenendo unicamente alcune posture, è possibile snellire e restare in forma senza uscire di casa.

vati più gruppi muscolari ed articolari allo stesso tempo, cosa che permette di rafforzarli.

È uno dei maggiori benefici, poiché comprende un'ampia varietà di movimenti e il corpo è costretto a lavorare su più gruppi muscolari contemporaneamente. Inoltre, di solito combina esercizi cardio e di forza, consentendo di mantenere un peso sano e buone condizioni fisiche.

Sapevate che è possibile rimettersi in forma sfruttando soltanto il peso del proprio corpo e senza bisogno di attrezzi? La redazione

guaci, ma anche confermati da numerosi studi nel campo della medicina sportiva, che ne confermano i benefici sia per la salute che per l'estetica.

Come qualunque tipo di attività fisica, contribuisce ad un buono stato di salute complessivo: praticato regolarmente, riduce il rischio di sviluppare malattie croniche, come quelle associate alla sindrome metabolica (diabete, obesità e patologie cardiache). Migliora anche l'autostima, gli stati ansiosi, lo stress, così come altri disturbi psicologici, oltre a ridurre i problemi legati al sonno e la stanchezza.

Minori lesioni

Numerosi sport di solito prevedono anche esercizi a corpo libero: infatti, aumentano la stabilità del core, grazie al lavoro addominale e lombare, oltre ad essere anche ideali per migliorare la flessibilità e la coordinazione, elementi che riducono il rischio di lesioni.

Si pratica ovunque

Ovviamente, non richiedendo l'utilizzo di attrezzature o l'abbonamento ad una palestra, può essere praticato a casa, al parco o dove si preferisce.

È adatto a tutti

Esistono diverse varianti, quindi è ideale sia per i principianti che per gli sportivi. Come regola generale, i sedentari dovrebbero iniziare con routine delicate e a basso impatto. Migliorando in modo graduale la forma fisica, potranno aumentare via via l'intensità e la complessità. L'importante è applicare una tecnica ben fatta ad ogni esercizio, per ottenere dei risultati e prevenire gli infortuni. In caso di dubbio, si consiglia di consultare un trainer.

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