costruzioni e impianti
Anno 6 - n 43 - Settembre 2012 - euro 4,50
profili
il metodo e l’ambiente la slow architecture di fdg
Ambiente costruito un’oasi per la lettura / Lab architettura inclusiva / Focus superfici radianti / Stile libero trasparenze in riva al lago le forme del benessere / Design more stone for more design
F o n t s r l - v i a S i u s i 2 0 / a 2 0 1 3 2 M i l a n o - S p e d . i n a b b . p o s t a l e 4 5 % D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( c o n v. i n . 2 7 . 0 2 . 2 0 0 4 n . 4 6 ) A r t . 1 C o m m a 1 D C B M i l a n o
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la borsa o la viTa Il dilemma dei viandanti medievali si ripresenta in forme moderne (?): preferisci morire avvelenato dai fumi dell’acciaieria o morire di fame se chiude? Il futuro dei tuoi figli si trova in una miniera di carbone? L’assurdo si veste di tragedia. La Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, creata nel 1951, è morta da dieci anni, i padroni dell’acciaio e dell’alluminio sono Indiani e il principale produttore di carbone è la Cina. In Germania nel 1957 c’erano 500mila minatori, oggi sono 33mila, ma in compenso più di 370mila persone lavorano nel settore delle rinnovabili. Cultura e design in Italia, se comprendiamo quel che ne viene al settore industriale in termini di prodotti del made in Italy, muovono il 17% del PIL. Siamo il Paese delle mille regole che però non prevengono disastri come quello dell’ILVA: allungano solo i tempi tra l’idea e la sua realizzazione, che così nasce già vecchia, e creano spazi per la corruzione. Ma che progetto abbiamo in mente per l’Italia?
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ProTosHoP laMborGHiNi
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la ForMa DEl bENEssErE
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ProGETTarE l’aCCEssibiliTÀ
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CliMaTiZZaZioNE raDiaNTE
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UN’oasi PEr la lETTUra
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MarMoMaCC
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UN soTTosUolo GrEEN
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NaTUralMENTE ProGrEssivi 47 DallE bEllE CiTTÀ
In copertina, Frigerio Design Group: tessiture di Nosate e San Giorgio a Santo Stefano Ticino, 2007-2010. (foto ©Enrico Cano)
ioarCH Costruzioni e impianti n. 43
Direttore responsabile Sonia Politi Comitato di direzione Myriam De Cesco, Carlo Ezechieli, Antonio Morlacchi Comitato Tecnico Sebastiano Abello, Michele Caterino, Eric Ezechieli, Walter Marabelli, Guido Pesaro
Classe A, Sant’Agata Bolognese
Architettura inclusiva
MABIC - Maranello Biblioteca Cultura Studio Sartogo - sede IFAD di Roma Profili: Frigerio Design Group
Contributi Francesca Emily Amato, Roberta Cassi, Mara Corradi, Alice Gramigna, Marco Penati, Nadia Rossi, Silvia Zotti Grafica e impaginazione Roberta Basaglia Fotolito e stampa Pinelli Printing, Milano
Simone Micheli - le terme di Rivisondoli
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Tecnologie invisibili
Design in pietra
TrasParENZE iN riva al laGo
Renovation di Marco Piva Mostra di Marco Petrus
Editore Font srl, via Siusi 20/a 20132 Milano tel. 02 2847274 fax 02 45474060 redazione@ioarch.it www.ioarch.it
Prezzo di copertina euro 4,50 arretrati euro 9,00. Abbonamento (10 numeri) euro 30,00; estero euro 60,00. Versamento su c.c.p. 64538911 intestato a Font Srl
abbonamenti tel. 02 2847274 - fax 02 45474060 abbonamenti@ioarch.it
Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1 DCB Milano
Reg. Tribunale di Milano n. 822 del 23/12/2004.
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ioarCH Costruzioni e impianti [ n. 43/2012]
[ n. 43/2012] ioarCH Costruzioni e impianti
news/
il MED iN iTaly Da CoMPETiZioNE Il progetto di casa mediterranea sostenibile Med in Italy è stato selezionato per rappresentare l’Italia al Solar Decathlon Europe, la competizione internazionale in corso fino al 30 settembre a Madrid che ha come obiettivo la realizzazione di prototipi abitativi innovativi che riducono al minimo gli sprechi, sostenibili e autosufficienti grazie soprattutto all’energia solare. Realizzato per la prima volta presso la sede Rubner di Bolzano, Il prototipo abitativo concentra le migliori competenze sul fronte dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica ed è frutto del lavoro di un team composto da docenti dell’Università di Roma Tre, La Sapienza di Roma, in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e l’istituto di ricerca Fraunhofer Italia. È la prima volta che un progetto italiano è ammesso al Solar Decathlon Europe. Tra i numerosi contributi all’iniziativa, Eurotherm è stata scelta come partner per la realizzazione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento radiante.
GlobalE E loCalE Insieme al vetro è il materiale della nuova architettura. Parlare di alluminio vuol dire parlare di Metra, non solo in Italia. Le tecnologie di estrusione e le successive lavorazioni specializzate fanno dell’azienda metallurgica di Rodengo Saiano (BS) un caso con pochi esempi nel mondo permettendole di siglare contratti per grandi lavori dove i requisiti di qualità e affidabilità sono inarrivabili per la maggior parte dei concorrenti. Anche se solo il 35% del suo giro d’affari (250 milioni di euro nel 2011) è ascrivibile all’architettura (Metra opera con successo tra gli altri nei settori automotive, ferroviario e navale), molti edifici nel mondo
i ProssiMi iNCoNTri FiErisTiCi La prima tappa è a Bologna con Cersaie, il salone internazionale della ceramica per l’edilizia e l’arredo bagno, in programma dal 25 al 29 settembre in concomitanza con il Bologna Water Design 2012, la manifestazione “fuori fiera” che prevede cinque giorni a porte aperte – tra edifici storici, cortili e giardini – per far conoscere, a un vasto pubblico di non soli professionisti, il design dedicato all’acqua e all’outdoor. In programma nella stessa settimana di fine mese la 47^ edizione di Marmomacc, l’appuntamento espositivo dedicato al design e alle tecnologie applicate al settore lapideo, presso la fiera di Verona da mercoledì 26 a sabato 29 settembre. A seguire, presso la fiera di Rimini dal 7 al 9 ottobre [2]
sono realizzati con profili, facciate e chiusure Metra: dal grattacielo Pirelli di Gio Ponti recentemente ristrutturato a Milano al Royal Ontario Museum di Daniel Libeskind a Toronto alle migliaia di serramenti a taglio termico (che ormai hanno raggiunto valori U di 1,1) delle costruzioni residenziali. Presenza internazionale il cui merito va anche alla competenza e alla dedizione delle maestranze locali, con cui l’azienda, fondata nel 1962, ha appena festeggiato i suoi primi cinquant’anni: un intero paese in festa, con 1.500 persone presenti e un solo rappresentante delle istituzioni: il sindaco di Rodengo Saiano. www.metrawindows.it
UN iNiZio Di aUTUNNo riCCo Di EvENTi EsPosiTivi aTTENDE i ProGETTisTi, i TECNiCi E TUTTi Gli aTTori DElla FiliEra DEllE CosTrUZioNi si tiene il Sun, salone internazionale dedicato alla progettazione, all’arredamento e agli accessori da esterno, che festeggia quest’anno il suo 30^ anniversario. Rimanendo in Emilia Romagna, ricordiamo l’appuntamento con Saie, il salone internazionale dell’edilizia, in programma presso la Fiera di Bologna dal 18 al 21 ottobre. Infine il fitto programma di convegni, incontri, eventi che scandisce i cinque giorni espositivi di Made Expo, Milano Architettura Design Edilizia, presso la Fiera Milano Rho dal 17 al 20 ottobre 2012. www.cersaie.it www.marmomacc.it www.sungiosun.it www.madeexpo.it www.saie.bolognafiere.it
www.medinitaly.eu
CasE PassivE, UNa rEalTÀ iTaliaNa bari, sEsTa EDiZioNE DEl CoNvEGNo NaZioNalE CasE PassivE, orGaNiZZaTo Dal GrUPPo PassivE HoUsE iTalia
AutonomiA energeticA, AvAnguArdiA tecnologicA
Il mondo delle case passive si sta evolvendo anche nel nostro Paese. È questo il bilancio della sesta edizione del Convegno Nazionale Case Passive, organizzato dal Gruppo Passive House Italia e tenutosi per la prima volta a Bari dopo le precedenti edizioni di Rovigo. Il convegno si è chiuso con una valutazione positiva riguardo alla crescente attenzione mediatica suscitata dai principi della casa passiva, non più prerogativa dei Paesi nordici ma realizzabile con successo anche in contesti mediterranei. L’importanza internazionale del convegno è stata sancita dalla partecipazione di relatori provenienti da tutta Italia e da Germania, Grecia, Spagna e Tunisia con presentazioni “best practice” a cui hanno assistito oltre 90 tecnici. Novità assoluta per l’Europa è stata la presentazione del nuovo WUFI®Passive, un software di prossima uscita che si preannuncia rivoluzionario per la progettazione di case passive. Il software userfriendly propone una compilazione semiautomatica del PHPP, è estremamente intuitivo e dinamico e integrabile con un modello 3D che permette di vedere in tempo reale i risultati delle modifiche apportate al modello architettonico. www.gphi.it
Nel cuore del comparto industriale Lamborghini, un edificio multipiano nato per ospitare il reparto prototipi e pre-serie della casa automobilistica è il primo in Italia certificato in Classe A. Progettata dallo studio Prospazio di Modena, la moderna struttura accoglie i reparti strategici per lo sviluppo dei prototipi e delle future linee di montaggio. L’obiettivo principale della progettazione era creare una struttura funzionale completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.
lE MarCHE bEllEZZa sosTENibilE Salvo pochi casi localizzati, il paesaggio marchigiano conserva un’integrità che abbiamo cercato di indagare interpellando i progettisti che vi lavorano, le imprese che contribuiscono allo sviluppo economico e l’amministrazione che lo regola. Sul numero di ottobre di IoArch un inserto speciale interamente dedicato alla Regione. Lo speciale sarà presentato a MADE Expo, in Fiera a Milano, in un convegno il prossimo 18 ottobre.
classe a, sant’agata Bolognese
ProTosHoP
laMborGHiNi Le esigenze tecniche del progetto sono state affrontate da un team di lavoro multidisciplinare in grado di risolvere ogni singolo aspetto, dalle necessità spaziali, tecnologiche, impiantistiche fino all’analisi energetica, architettonica e dei materiali. I tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo per adeguarsi alle esigenze produttive dello stabilimento: il fabbricato doveva essere pronto entro 18 mesi dalla comunicazione di inizio progetto (gennaio 2011), con un massimo di 10 mesi dall’inizio lavori. Per riuscire nell’obiettivo, lo studio Prospazio ha
messo a punto un apposito metodo di controllo e analisi degli elaborati di cantiere, condivisi interamente e costantemente tramite iPad con la committenza e le imprese esecutrici. Per raggiungere la classe energetica A è stato fondamentale innanzitutto effettuare un attento studio dei volumi, delle dispersioni e dei materiali: polistirene ad alta densità sotto le fondazioni, doppio strato di lana di roccia e rivestimento in alluminio in copertura, lastre ceramiche per il rivestimento delle facciate ventilate in policarbonato triplo strato,
Sopra, il “nero lamborghini” delle grandi lastre ceramiche delle pareti ventialte e i pannelli traslucidi in policarbonato caratterizzano il nuovo edifcio industriale di sant’agata Bolognese.
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[ n. 43/2012 ] IOARCH Costruzioni e Impianti
AutonomiA energeticA, AvAnguArdiA tecnologicA Nel cuore del comparto industriale Lamborghini, un edificio multipiano nato per ospitare il reparto prototipi e pre-serie della casa automobilistica è il primo in Italia certificato in Classe A. Progettata dallo studio Prospazio di Modena, la moderna struttura accoglie i reparti strategici per lo sviluppo dei prototipi e delle future linee di montaggio. L’obiettivo principale della progettazione era creare una struttura funzionale completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.
classe a, sant’agata Bolognese
PROtOsHOP
lAmbORgHInI Le esigenze tecniche del progetto sono state affrontate da un team di lavoro multidisciplinare in grado di risolvere ogni singolo aspetto, dalle necessità spaziali, tecnologiche, impiantistiche fino all’analisi energetica, architettonica e dei materiali. I tempi di realizzazione sono stati ridotti al minimo per adeguarsi alle esigenze produttive dello stabilimento: il fabbricato doveva essere pronto entro 18 mesi dalla comunicazione di inizio progetto (gennaio 2011), con un massimo di 10 mesi dall’inizio lavori. Per riuscire nell’obiettivo, lo studio Prospazio ha
messo a punto un apposito metodo di controllo e analisi degli elaborati di cantiere, condivisi interamente e costantemente tramite iPad con la committenza e le imprese esecutrici. Per raggiungere la classe energetica A è stato fondamentale innanzitutto effettuare un attento studio dei volumi, delle dispersioni e dei materiali: polistirene ad alta densità sotto le fondazioni, doppio strato di lana di roccia e rivestimento in alluminio in copertura, lastre ceramiche per il rivestimento delle facciate ventilate in policarbonato triplo strato,
Sopra, il “nero lamborghini” delle grandi lastre ceramiche delle pareti ventialte e i pannelli traslucidi in policarbonato caratterizzano il nuovo edifcio industriale di sant’agata Bolognese.
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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 43/2012]
ProtoshoP-Pre serie’s center Località sant’agata Bolognese (Bo) Committente automobili lamborghini Anno di realizzazione 2011 - 2012 Superficie costruita 5.000 mq Investimento 4.600.000 euro Progetto architettonico, strutturale e impiantistico e direzione lavori
Prospazio (Ing. luca Bernardoni, Ing. Danilo Dallari, P.I. Paolo Burani, P.I. nicola Zecchini)
Progettazione ai fini della classificazione energetica nicola Zecchini, Prospazio Progettazione e installazione impianti elettrici Belloni (P.I. Massimo greco, claudio adriano)
Design e tecnologia per nuove superfici Utilizzata per il rivestimento esterno del Protoshop lamborghini, Lea Slimtech è una lastra ultra sottile in grès laminato di soli 3mm di spessore e dai formati oversize (1m x 3m), una soluzione adatta alla costruzione di edifici a basso consumo energetico. Il grande formato e l’estrema leggerezza del materiale ne consentono l’impiego nella realizzazione di pavimenti sopraelevati, controsoffittature, arredo, facciate ventilate e rivestimenti di pareti esterne. In particolare, slimtech è impiegato nell’isolamento termico degli edifici per la realizzazione di sistemi a pareti ventilate o di sistemi a “cappotto” termico.
nodo solaio piano primo/terrazza: dettaglio
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con infissi industriali a taglio termico. Dalle fondazioni alla copertura ogni singolo nodo termico è stato analizzato e risolto con materiali specifici. L’impiantistica avanzata si basa sul solo vettore elettrico: una seconda fase dei lavori prevede infatti l’installazione in copertura di un’ampia superficie formata da 500 pannelli fotovoltaici entro la fine di quest’anno. Tutela ambientale, minori costi di gestione, soluzioni tecnologiche all’avanguardia sono stati i punti chiave del progetto, ma il fattore estetico ha avuto un peso determinante. Il nuovo edificio non doveva essere un semplice contenitore di attività industriali, ma assumere una propria identità architettonica sintetizzata da linee nette e dal bianco e nero essenziale dei materiali di rivestimento. Il Protoshop Lamborghini ha una superficie di circa 5mila mq distribuita su due piani fuori terra che raggiungono un’altezza massima di 16 metri, come previsto dal regolamento urbanistico e edilizio. Ciascuno dei due piani industriali doveva garantire l’installazione di tecnologie e macchinari
Opere edili Mario neri Prefabbricato in c.a. tesisystem. Facciata in policarbonato lazzaro srl Pareti ventilate ceramiche lea e Palagio Pavimentazioni casalgrande Padana Impianti meccanici tecnimpianti Impianti tecnologici Belloni Finestre gecal serramenti Arredi Fantoni
necessitanti di fondazioni. Al piano terra si trovano gli ampi spazi di lavoro: il laboratorio, l’attrezzeria R&D, il magazzino e il “truschino”, un ambiente più piccolo nel quale si effettua l’analisi della componentistica e dal quale si può accedere sia al laboratorio sia al magazzino. Sul fronte nord sono stati disposti ambienti di lavoro di dimensioni più contenute, come il deposito, la zona destinata al “water test” -la prova idrica sulla vettura completamente assemblata- e alcuni uffici. Al di sopra di questi spazi, la zona amministrativa, un’area soppalcata servita da un
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ballatoio, con uffici di varie metrature e due sale riunioni. Addossati alla parete orientale ed entrambi illuminati naturalmente, i due ingressi consentono rispettivamente l’accesso sul fronte Est e Nord, con scale e ascensori per i livelli superiori. Sul fronte occidentale una terrazza carrabile fa da ponte a una struttura di servizio alta 13 metri e connessa all’edificio principale, destinata a ospitare una scala di sicurezza, un locale tecnico, un piccolo deposito gomme e due montacarichi che consentono il sollevamento dei veicoli fino al primo piano. In copertura sono stati collocati tutti gli impianti necessari per il riscaldamento e il raffrescamento. Sotto il profilo strutturale si tratta di un multipiano prefabbricato formato da pilastri e travi in cemento armato precompresso e solai piani. Le azioni orizzontali sono assorbite in massima parte da tre nuclei rigidi in cemento armato che ospitano i corpi scale, gli ascensori e i montacarichi per le auto. Le fondazioni sono state realizzate in opera, su pali trivellati di grande diametro che raggiungono i 24 metri
di profondità. Al primo piano, la necessità di realizzare alcune fosse di 40 cm di profondità per l’inserimento dei ponti di sollevamento delle vetture è stata risolta adottando il sistema “a igloo” solitamente utilizzato al piano terra, che consente di incrementare lo spessore del solaio evitando di appesantire eccessivamente la struttura. Le prestazioni energetiche dell’edificio permettono di abbattere le emissioni di CO2 nell’aria di quasi 33 tonnellate e un risparmio di oltre 53mila kWh annui grazie all’involucro coibentato che avvolge ogni singola parte della struttura, dal rivestimento delle fondazioni fino ai dettagli di copertura. Un risultato incrementato dalle proprietà tecniche delle lastre ceramiche del rivestimento, in un formato oversize di 3 metri per 1 e di soli 3 mm di spessore. Fissate a un’apposita struttura e opportunamente distanziate dalla parete, le lastre ceramiche ricoprono lo strato isolante di lana di roccia (spessore 14 cm) assicurando una buona micro-ventilazione. Le grandi facciate trasparenti in policarbonato a triplo strato, montate con doppia camera e dotate
Prospazio
nato dall’interazione di alcuni studi di progettazione e con il lavoro di quasi cinquanta professionisti tra architetti, ingegneri, pianificatori, tecnici e designer, lo studio associato Prospazio cura l’intero processo di progettazione e direzione lavori in ambito architettonico, dell’engineering e della consulenza strutturale. la sua articolazione organizzativa prevede l’integrazione delle diverse specializzazioni e competenze dei singoli studi fondatori. cresciuto al centro del comparto automobilistico Modena Terra di Motori e del distretto ceramico di sassuolo, lo studio associato Prospazio lavora con realtà industriali del territorio, pubbliche amministrazioni e privati. www.prospazio.com
di filtri di abbattimento sui fronti più esposti alla rifrazione solare, permettono agli ambienti di godere dell’abbondante apporto di luce naturale. Il sistema d’illuminazione artificiale è regolato tramite gestione domotica e l’impianto di riscaldamento e raffrescamento è a pompa di calore, con condizionatore autonomo e recupero di energia sull’aria espulsa
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Sotto, voci di capitolato del nodo fondazione/infisso in policarbonato. a sinistra, prototipi al primo piano dell’edificio. nelle foto in alto due immagini del nuovo centro pre-serie.
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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 43/2012]
news/prodotti e soluzioni
ObblIgHI e DIsCIplInA!
unA CAsA eCOlOgICA COn bIOteRRA
In vigore dal 15 agosto, la riforma delle professioni (DPR 7 agosto 2012, n. 137) che abroga le tariffe e conferma di competenza del Consiglio Nazionale la gestione dell’albo prevede anche l’obbligo, dall’agosto 2013, di copertura assicurativa: il professionista dovrà rendere noti al cliente gli estremi della polizza e i suoi massimali. Sempre nel 2013 dovrebbe entrare in vigore anche l’obbligo formativo, mentre sono alle viste i nuovi Consigli di Disciplina. In compenso mancano ancora le norme attuative che, come da tempo promesso, dovrebbero consentire la formazione di società tra professionisti (STP).
lA sOluzIOne IDeAle In CAsO DI RIstRuttuRAzIOne Il sistema Porotherm dryfix di Wienerberger, grazie all’azione combinata dell’adesivo Porotherm Dryfix extra associato ai laterizi rettificati Porotherm Bio Plan, è ideale nella realizzazione di murature di tamponamento e particolarmente adatto alle opere di ristrutturazione in quanto accelera le operazioni di posa, elimina i ponti termici e garantisce una maggiore pulizia in cantiere rispetto all’uso tradizionale della malta. Il fissaggio a presa rapida con adesivo pronto all’uso permette di ridurre significativamente
i tempi di costruzione, con un risparmio di oltre il 50% su tempi di posa rispetto alle murature tradizionali anche a basse temperature (fino a -5°). www.wienerberger.it
DAllA CARtA stAmpAtA Al legnO D’ARReDO
Specializzata in soluzioni per l’edilizia di derivazione esclusivamente naturale, Bioterra Italia ha ideato TerraCruda, il sistema di pannelli di argilla per il rivestimento interno della casa, facile da installare con posa a secco e dall’elevata resa termo-acustica. Adatti a tutti gli ambienti domestici -bagni compresi - grazie all’intrinseca capacità dell’argilla di assorbire l’umidità in eccesso per poi rilasciarla lentamente, i pannelli
contribuiscono a creare un sistema naturale di regolazione del microclima interno che evita la formazione di muffe. Realizzati in due diversi spessori: da 14 mm, per il rivestimento di pareti in mattoni o cemento, e 22 mm per la costruzione di pareti divisorie al posto del cartongesso, i pannelli TerraCruda possono inoltre integrare sistemi di riscaldamento a bassa energia mediante l’inserimento di serpentine in alluminio o fibra di carbonio. Si evita così l’ingombro dei sistemi di climatizzazione tradizionale, permettendo di riscaldare e mantenere omogenea la temperatura delle stanze anche con impianti preesistenti, pompe di calore o collettori solari. www.bioterraitalia.com
lA CIttà CHe CAmbIA Continua fino all’11 dicembre 2012 la serie di incontri organizzati presso lo showroom Valcucine di Milano Brera per indagare e discutere le tematiche relative allo sviluppo della realtà urbana e al ruolo dell’architettura nella definizione dei futuri scenari cittadini. Il progetto, nato in collaborazione con gli architetti e designer Barbara Parini e Stefano Maffei e con la curatrice Susanna Legrenzi, affronta un tema attuale di interesse per la città di Milano senza perdere di vista la realtà internazionale. Aperte a un pubblico di non soli professionisti, le conversazioni interdiscipilinari mirano a focalizzare l’attenzione sull’uomo e sui rapporti umani in relazione all’ambiente circostante e sono arricchite dalle esperienze e dai racconti degli ospiti coinvolti, quali Aldo Cibic, Joseph Grima, Sergio Colantuoni. Valcucine Milano Brera, Corso Garibaldi 99, Milano www.valcucine.it
DAl 1930, CHARlestOn CReAtO DAl DesIgneR mIeke meIjeR e svIluppAtO In COllAbORAzIOne COn Il mARCHIO OlAnDese vIj5, newspApeRwOOD è un mAteRIAle InnOvAtIvO CHe tRAsfORmA lA CARtA stAmpAtA DestInAtA Al mACeRO RIpORtAnDOlA Al suO stAtO ORIgInARIO, OvveRO Il legnO
Utilizzando come materiale di base le copie invendute di un quotidiano locale di Eindhoven, gli strati di carta incollati fra loro che compongono le assi di NewspaperWood riproducono fedelmente l’estetica del vero legno e appaiono simili alle venature e agli anelli di un tronco di albero. Un’innovazione tecnologica nata dall’attenzione ai temi dell’ambiente e impiegata in combinazione con feltro di lana e carbonio negli interni futuristici della nuova concept car Onyx di Peugeot che sarà presentata al prossimo Salone dell’auto di Parigi. www.vij5.com
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Design essenziale e flessibilità d’impiego rendono il radiatore Charleston di Zehnder un classico del riscaldamento domestico. Lanciato sul mercato nel 1930 come primo radiatore multicolonna in acciaio, il bestseller del marchio svizzero si adatta a ogni ambiente grazie alle dimensioni variabili in altezza e lunghezza, alle diverse possibilità di allacciamento e alle forme speciali disponibili su richiesta. Efficiente alle basse temperature e quindi idoneo al funzionamento con caldaie a condensazione di ultima generazione, Charleston è disponibile sia in versione cromata che in tutti i colori della scala RAL applicati mediante un processo di anaforesi che assicura resistenza alla corrosione e durata nel tempo.
www.zehnder.it
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arCHITeTTura InCLuSIva
pROgettARe
l’ACCessIbIlItà Accessibilità come principio di inclusione. possibilità di Accesso Alle infrAstrutture, Agli edifici, Ai servizi e Alle informAzioni. il progetto di ArchitetturA per unA pArtecipAzione AttivA delle persone con disAbilità
43,5
anni
l’età media della popolazione in Italia
nel 2011
49,8
anni
l’età media
nel 2059
In base alle stime di un’indagine sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2004-2005, in Italia le persone con disabilità sono 2,6 milioni, pari al 4,8% della popolazione di 6 anni e più che vive in famiglia. Considerando anche le 190mila persone residenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad una stima complessiva di poco meno di 2.800.000 persone con disabilità. Tali riferimenti numerici però non sono sufficienti. Ognuno di noi nel corso della propria vita può trovarsi in un contesto ambientale precario tale da causare disabilità, anche per un arco di tempo limitato. Questo nuovo concetto di disabilità preso in considerazione dall’OMS vuole evidenziare non i deficit e gli handicap che rendono precarie le condizioni di vita delle persone, ma il contesto fisico e sociale, che se non adeguato può essere fonte di disabilità.
Disabilità in Italia
1142
individuale confinamento
1240
ie difficoltà motor
1670 funzioni difficoltà nelle in: 577difficoltà ro la udito, vista, pa
Il futuro demografico del Paese
La piramide demografica in Italia oggi e nello scenario mediano prefigurato per il 2065. Dati in migliaia. Fonte: Istat, report Il futuro demografico del Paese, dicembre 2011
Dati in migliaia, anni 2004/5, fonti: Istat e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
A queste brevi considerazioni vanno aggiunte quelle relative all’invecchiamento della popolazione: al riguardo, nel suo report sul futuro demografico del Paese pubblicato nel dicembre 2011, l’Istat prevede che da un’età media di 43,5 anni nel 2011, la popolazione italiana passerà nel 2059 (scenario mediano) a una di 49,8 anni, con 20 milioni di over-65, un terzo di tutti i residenti in Italia. La progettazione è una delle azioni basilari dell’uomo, che nel suo rapportarsi con l’ambiente naturale o artificiale mette in atto strategie tali da consentirgli di migliorare le sue condizioni di vita. Il progettista nasce appunto come figura professionale capace di farsi interprete e mediatore delle necessità e dei bisogni impliciti ed espliciti degli individui. Il suo compito non può risolversi nel far prevalere attenzioni estetiche o economiche rischiando di venire meno ad un impegno sociale nei confronti degli utenti, realizzando progetti che risultano essere in contrasto con le necessità e con i bisogni reali e contingenti delle persone. Il progettista come figura mediatrice ha quindi il dovere di rivolgersi non più a un’utenza standard, come negli anni ’50, ma alla cosiddetta utenza ampliata, cercando così di interpretare esigenze e bisogni impliciti ed espliciti espressi dal maggior numero possibile di soggetti, prendendo atto delle problematiche ad essi correlate e considerando il rapporto uomo/ambiente in funzione della complessità dell’utenza “reale”, espressione delle molteplici e diversificate caratteristiche che l’essere umano può assumere o acquisire nel corso → della sua esistenza.
10 spunti
per un’accessibilità reale Larghezza dei passaggi Passaggi, ingressi, porte e varchi tra le transenne di larghezza utile per passare in modo comodo e sicuro Pendenza delle rampe Per essere comodamente superabili, le rampe devono avere una pendenza limitata (come prevede anche il DM LL.PP. 14 giugno 1989, n. 236) Individuazione degli accessi Per facilitare l’individuazione degli accessi è utile fare uso del colore, dei contrasti, di superfici e materiali differenti, degli elementi di discontinuità della facciata Pavimentazione Compatta e liscia, antisdrucciolevole, priva di risalti, dislivelli, avvallamenti e di fughe larghe o profonde tra gli elementi che la compongono Superamento dei dislivelli Prevedere adeguati mezzi meccanici di sollevamento. Le scale devono avere andamento regolare e rettilineo, un numero contenuto di gradini, parapetto e corrimano ad altezza adeguata Uso di colore e contrasti È importante segnalare in modo visivo e/o tattile l’inizio e la fine delle rampe e garantire un buon contrasto visivo tra l’alzata e la pedata dei gradini Distribuzione dei percorsi Percorsi regolari, senza soluzione di continuità, con cambio della direzione in piano. La loro distribuzione deve essere semplice e chiara, intersezioni e ostacoli evidenziati con opportune segnalazioni tattili e/o cromatiche a pavimento Visibilità di indicazioni e comandi Le indicazioni e i sistemi di comando devono essere collocati sempre in posizione visibile. I comandi devono essere facilmente raggiungibili e azionabili. Leggibilità delle superfici Per favorire la riconoscibilità delle superfici è necessario usare in modo adeguato e consapevole materiali e texture, colori e contrasti, differenti livelli di illuminamento. Segnaletica Per una libera fruizione degli spazi evitando situazioni di disorientamento è necessario adottare informazioni semplici e chiare e fare uso di scritte con caratteri ben leggibili e di grandi dimensioni. Tratto da “Come ti vorrei” ed. 2004, a cura dell’arch. Giovanni Del Zanna per HBGroup
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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 43/2012]
arCHITeTTura InCLuSIva
RIpensARe lO spAzIO uRbAnO Una tesi di laurea prevede di integrare nel progetto Campus Sostenibile messo a punto da Politecnico di Milano e Università Statale di Milano per la zona di Città Studi una serie di proposte mirate alle persone con disabilità Accessability. Ripensare lo spazio urbano di Città Studi per un’utenza ampliata, tesi di laurea magistrale discussa alla facoltà di Architettura al Politecnico di Milano. Un’accurata analisi sullo stato di fatto, un censimento sulle difficoltà che una persona con disabilità può incontrare muovendosi nello spazio urbano. La zona in esame è quella di Milano Città Studi, oggetto dell’ampio progetto Campus Sostenibile promosso da Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano con lo scopo di trasformare il quartiere universitario in una parte di città esemplare per qualità della vita e sostenibilità ambientale. La tesi si propone come integrazione a questo più ampio piano di riqualificazione, ponendo particolare attenzione alla mobilità, all’accessibilità e all’orientamento delle persone in situazione di disabilità, nell’area urbana dove insistono le strutture universitarie. In quest’ottica, dopo un’analisi focalizzata sull’accessibilità di tale area, si propongono alcuni esempi di come si possano conciliare soluzioni progettuali che soddisfino le esigenze di persone con disabilità motoria e visiva, potenziando il comfort e la fruibili-
nel disegno a destra, vista prospettica di un InfoPoint integrato nel percorso, dal quale gli utenti possono accedere alle informazioni riguardanti sia l’università sia lo spazio urbano attorno ad essa.
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AccessAbilitY Tesi di laurea magistrale in Architettura A.A. 2010-2011
Tesi roberta Cassi e Sonia Tosetti Relatore Prof. eugenio Morello Correlatrici Proff. Barbara Piga e Silvia Sbattella
tà degli ambienti, mediante interventi sullo spazio fisico, supportati da ausili che si avvalgono delle moderne tecnologie. L’intenzione non è quella di creare ambienti accessibili, fruibili e confortevoli per tutti, che risulterebbe un’astrazione, al pari della progettazione per un’utenza standard composta di persone ideali, sane, adulte, di altezza e corporatura media. Obiettivo della tesi è invece quello di evidenziare la necessità di una progettazione che tenga conto sin da subito di un’utenza ampliata, considerando la diversità come un valore ed ammettendo la complessità delle caratteristiche, dei bisogni e delle relazioni degli individui. L’approccio con una visione ampia ed unitaria porta ad interventi più efficaci in merito all’accessibilità degli ambienti pubblici, rispetto a soluzioni puntuali, sia nello spazio che nel tempo, che inevitabilmente generano disomogeneità.
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nella foto, Simon Peter roesti, Daniel Meier e Simon Moser, dell’università di Scienze applicate di Berna vincitori del primo premio dell’edizione 2010 dello Schindler award con il progetto di risistemazione del sito dei giochi olimpici di Berlino del 1936 “link-it”.
Think mobility. Rethink architecture viste prospettiche dell’area di Città Studi: da sinistra via Ponzio, con l’InfoPoint integrato nel percorso e segnalato mediante cambio di pavimentazione; via Bonardi e l’ipotesi di un attraversamento pedonale tra piazza Leonardo e via ampere; via Celoria, con l’inserimento della pista ciclabile (in rosso) a fianco della fascia di protezione (in giallo)
Il tema centrale dello Schindler Award è quello sempre attuale dell’accessibilità per tutti. Per l’edizione 2012 è stata scelta Berna. Promosso dall’omonima azienda specializzata in sistemi di elevazione e mobilità: ascensori, scale e tappeti mobili, Schindler award nacque con la prima edizione del 2003/2004, contribuendo di molto ad aumentare la consapevolezza sul tema dell’accessibilità. Inizialmente riferito a piccoli interventi rivolti alla disabilità, si è successivamente ampliato, dichiarando come l’accessibilità sia un obiettivo comune all’intera città. L’idea del concorso nasce dall’esigenza di creare soluzioni architettoniche intelligenti e sostenibili; soluzioni che possano permettere a persone di tutte le età e capacità di beneficiare di spazi senza barriere all’interno della realtà urbana. Obiettivo del Premio è quello di stimolare nel lavoro progettuale dei partecipanti una speciale attenzione verso le varie tipologie di disabilità (anche temporanee o legate all’avanzare dell’età), cosicché, crescendo, i giovani architetti non perdano la sensibilità nei confronti delle diverse esigenze di mobilità delle persone. I partecipanti all’edizione 2012 dello Schindler award avranno il compito di proporre un utilizzo migliore dell’area pubblica che si trova sulla sponda sinistra del fiume aare, al centro di Berna. In questa zona dove sono presenti alcune delle maggiori attrazioni della capitale svizzera, tra cui il Museo delle Belle arti, l’atmosfera e la conservazione degli edifici del quartiere sono in forte contrasto con l’affascinante centro storico e i suoi palazzi medievali in perfetto ordine. La sfida consiste nella proposta di un nuovo piano urbanistico che incrementi l’utilizzo e la densità del perimetro, senza escludere nessuna delle istituzioni già esistenti e migliorando in generale la qualità e l’accessibilità dell’area pubblica per tutti i cittadini, a prescindere dall’età, dallo stato sociale o dalle capacità fisiche. Tra i progetti premiati nelle precedenti edizioni si può notare l’attenzione ai particolari come le pavimentazioni, i dislivelli, l’utilizzo di diverse cromie e gli elementi di stimolo sensoriale. www.schindleraward.com
VALUTAZIONE DEI PERCORSI E RILIEVO DELLE SITUAZIONI DI CRITICITA’ Percorso nè sicuro nè accessibile Percorso solo sicruo o solo accessibile Percorso sicuro e accessibile per tutti Percorso sicuro, accessibile, confortevole e dotato di servizi non solo relativi all’università Situazione favorevole per persone con disabilità motoria Situazione probabilmente sfavorevole per persone con disabilità motoria Situazione molto sfavorevole per persone con disabilità motoria Situazione favorevole per persone con disabilità visiva Situazione probabilmente sfavorevole per persone con disabilità visiva Situazione molto sfavorevole per persone con disabilità visiva
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CAsA ROOM ROOM Disegnata per una famiglia con disabilità uditive, la casa del giovane architetto giapponese Hosaka Takeshi dimostra che la poesia dell’architettura si svela nell’attenzione alle esigenze delle persone
Sopra il titolo la residenza del servizio sorge in un quartiere molto affollato di Tokio. Le piccole aperture dichiarano già in facciata il principio ispiratore del progetto (tutte le foto courtesy Hosaka Takeshi architects)
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Casa Room Room sorge in un quartiere molto affollato di Tokyo e appare come un unico volume di forma cubica e di colore bianco. L’esigenza della committenza, con problemi di udito, era quella di poter comunicare con i propri figli tramite il linguaggio dei gesti e con quello visivo, sia all’interno della casa sia dall’interno verso l’esterno e viceversa. L’abitazione all’interno consiste in due piccole stanze al piano terra, una grande stanza al secondo piano e la copertura: due piani all’interno di una costruzione-scatola, forata da tante piccole aperture di soli 200 mm quadrati installate in maniera casuale sulle pareti, sul pavimento e in copertura. Le aperture sul pavimento vengono utilizzate come pratici varchi per la comunicazione tra il primo e il secondo piano. Comunicazione verbale tra i due figli e comunicazione tramite il linguaggio dei segni tra i genitori o tra figli e genitori. In particolare le aperture del pavimento vengono utilizzate dai bambini, ad esempio, facendo cadere delle macchinine da un piano all’altro richiamando così l’attenzione dei genitori. Le
Sezione e pianta nella sua semplicità, casa room room è estremamente accolgiente e funzionale per la famiglia che la abita e per il verde che può espandersi da un piano all’altro.
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takeshi Hosaka
Takeshi Hosaka (1975) si laurea in architettura all’università nazionale di Yokohama nel 2001 e fonda lo studio che porta il suo nome nel 2004. Tra i lavori recenti dello studio le residenze Daylight House a Yokohama (2° premio all’ar House award 2011) e Outside In, a Fijiyoshida, il ristorante Hoto Fudo, a Fujikawaguchiko, in prossimità del monte Fuji. attualmente assistente all’università di Yokohama, Takeshi Hosaka ha svolto attività di insegnamento e ricerca anche presso le università di Kokushikan e Hosei. www.hosakatakeshi.com
aperture sulle pareti sono invece utili oltre che per arieggiare e illuminare dall’esterno, anche come mezzo di comunicazione tra il piccolo giardino esterno e l’interno dell’abitazione. Non solo: le aperture poste sul pavimento dei piani superiori possono anche servire da passaggio per i rami delle piante che crescono dal livello sottostante, creando un effetto visivo decisamente insolito. La multifunzionalità di questi piccoli varchi, crocevia di persone, piante, vento, luce e comunicazione svolge il compito di ampliare la fruizione della casa. Roberta Cassi
Sopra e al centro, alcune immagini degli interni: il grande locale al secondo piano; la scala di collegamento tra i due livelli e la scala a pioli che conduce al lucernario da cui si accede al terrazzo. Oltre che sulle pareti e tra un piano e l’altro, le aperture, sempre di 200 mm quadrati, lasciano filtrare anche luce dall’alto.
cAsA room room Progetto room room Architetto Takeshi Hosaka, Takeshi Hosaka architects Committenza una famiglia con disabilità uditiva con due figli maschi
Luogo di progetto Itabishi-Ku, Tokyo, Giappone Superficie lotto 58,43 mq Superficie costruita 36 mq Superficie totale pavimento 72 mq Altezza 5,45 m Numero di piani 2 Periodo di progetto Maggio-Settembre 2010 Periodo di costruzione Settembre-Dicembre 2010
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lA VIllA ACCessIbIle DI WRIgHt Nel 1948 Frank Lloyd Wright disegnò la casa di Rockford, in Illinois, per l’amico Kenneth Laurent, reso invalido dalla guerra
alcune immagini di Laurent House, dove Wright sperimentò per la prima volta la pianta ellittica, che offriva maggiore libertà di movimento. La villa è stata venduta all’asta nel dicembre 2011 per 578.000 dollari (photo
L’accessibilità dovrebbe essere il requisito fondamentale di ogni architettura, che altrimenti si ridurrebbe a mero oggetto di contemplazione, così come il progetto dovrebbe tenere in conto fin dall’inizio le interazioni e la necessità di armonia tra uomo e ambiente, ricercando un equilibrio tra ambiente costruito, ambiente naturale e fruitore degli spazi. Tra i progetti del maestro dell’Architettura Organica, Frank Lloyd Wright, è possibile individuare questa attenzione agli spazi, agli accessi, agli arredi e all’utilizzo del colore al fine comunicativo. Un particolare esempio è la casa commissionata all’architetto dal generale Kenneth Laurent nel 1948, il quale, veterano
della seconda guerra mondiale costretto su una sedia a ruote, necessitava di una casa priva di dislivelli e con ampi spazi aperti e liberi da ostacoli. Wright sperimentò, in questa occasione per la prima volta, la pianta ellittica, forma che utilizzò in molti dei suoi successivi progetti degli anni ‘50, che gli permise di ottenere linee morbide per i muri perimetrali e ampi spazi interni. Gli arredi, progettati su misura, e le finiture richiamano i colori degli elementi naturali che circondano la casa. Ampie vetrate mettono in piena comunicazione l’interno con l’esterno e l’assenza di dislivelli agevola il passaggio da uno all’altro.
AuTomAzioNe e CoNTRoLLo
possono essere affrontate con numerose soluzioni che naturalmente devono affiancarsi al progetto nel suo complesso. Tra queste, la recente rivoluzione mobile, con i nuovi sistemi operativi (iOS e Android) che permette di trasferire la control room su un’unica applicazione all’interno del nostro smartphone o tablet. Ho personalmente realizzato un impianto con tecnologia Knx che ha integrato al suo interno la gestione di allarme, luci con dimmer ed RGB, tapparelle, gestione dell’aria condizionata, del riscaldamento e della videosorveglianza. Il tutto è stato poi integrato senza l’ausilio di server aggiuntivi ad un iPhone permettendo, da remoto come a casa, di controllare tutte le funzioni. Un aspetto interessante è stato poi la possibilità di “clonare” le stesse funzioni realizzate sullo smartphone dell’utilizzatore anche su quello di un parente stretto, permettendogli di monitorare anche da remoto lo stato dell’appartamento e del suo proprietario senza dover necessariamente essere presente.
courtesy of Wright)
Autonomia e sicurezza. La domotica e le nuove applicazioni mobili possono contribuire a migliorare l’autostima di un individuo disabile Le radici della domotica, che studia e applica l’automazione negli edifici, sono le stesse dell’automazione industriale, introdotta per standardizzare i processi aumentando la produttività, migliorando la qualità dei prodotti e diminuendo i costi. Il controllo che è possibile esercitare su ogni singola parte della macchina-edificio, insieme alla crescente domanda di efficienza energetica, rende la domotica indispensabile negli edifici commerciali e pubblici, dove le dimensioni e i risparmi conseguibili permettono di ammortizzare i costi di installazione. Certamente costi aggiuntivi per una singola abitazione unifamiliare, il che contribuisce al fatto che molti continuino a pensare alla domotica come un “lusso” ingiustificato (così trascurando quantomeno le utilissime
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funzioni di safety –allarmi gas, incendi e allagamenti- e security –anti intrusione- che può svolgere). Ma nel caso delle residenze per disabili, sia che si tratti di case assistite, residenze sanitarie o comunità, la domotica è l’elemento che fa la differenza tra fruibilità e confinamento forzato e può cambiare la vita delle persone. Azioni tanto normali da passare inosservate per la maggioranza delle persone, come rispondere al citofono, aprire la porta, accendere la luce, andare in bagno, chiudere il gas andando a letto, diventano altrettanti ostacoli da superare con fatica per persone afflitte da disabilità, permanenti o anche solo temporanee (vi è mai capitato di rompervi una gamba?). Tutte queste piccole funzioni quotidiane
Il CentRO sIM-pAtIA Il colore è protagonista nel progetto di ampliamento di un centro per disabili Il progetto degli architetti Alberto Bertolini, Cristina Carozzi e Alessandra Galli per l’ampliamento del Centro per disabili motori “SimPatia” di Valmorea riguarda il lotto degli spazi comuni, comprendente l’ingresso-reception, la mensa, la cucina, la palestra, gli spogliatoi e la piscina terapeutica. Terminata nel novembre del 2006 e caratterizzata da un aspetto moderno, la nuova struttura si affianca al fabbricato preesistente in pietra. L’intero complesso risulta in piena armonia con l’ambiente naturale circostante e l’intenso verde del bosco di robinie. L’elemento di ampliamento, parallelepipedo di circa 73x15 metri, è costituito da un basamento in cemento armato a vista creato sfruttando il declivio del terreno, dove sono situati, oltre alle cantine e i depositi, gli impianti e gli spazi tecnici per il funzionamento della piscina. Sopra il basamento un’ossatura a vista, pilastri cilindrici che sorreggono coperture piane e lasciano intuire una chiara composizione degli spazi, con diaframmi vetrati e trasparenti alternati a parti cieche campite di colore arancio. Quasi tutti gli ambienti al piano terreno del nuovo edificio sono infatti caratterizzati dalla presenza di facciate vetrate continue e sono concepiti come spazi aperti e luminosi. Il gioco di colori si crea quando il verde del bosco abbraccia il grigio neutro del basamento che sostiene l’alternanza tra l’arancione delle murature esterne e interne, il giallo delle porte e il nero opaco dei profili dei serramenti. In questa struttura la completa accessibilità viene garantita da un accesso in quota dall’ingresso al piano terra verso tutti gli ambienti
della cooperativa, progettati con un carattere flessibile e con la possibilità quindi di poter trasformare, all’occorrenza, per esempio la mensa in sala per conferenze e feste. Tutti gli ambienti si affacciano sull’ampio corridoio vetrato, che offre un’ampia possibilità di movimento e una sensazione di libertà per chi si muove su sedia a ruote. Per l’accessibilità della piscina è stato previsto uno scivolo che partendo dal bordo vasca crea una lieve pendenza per permettere agli utenti di entrare in acqua anche in carrozzina o utilizzando il sostegno di un corrimano. Le dotazioni impiantistiche all’interno della struttura soddisfano i requisiti della classe energetica più elevata, milgioranbdo il comfort e il risparmio energetico (fino al 50% per il controllo dell’illuminazione e del riscaldamento. In questa struttura inoltre, come ci spiegano la direttrice Irma Missaglia e l’Ing. Nicola Liboni, attraverso l’integrazione tecnologica viene implementata, oltre a quella fisica,
l’accessibilità al lavoro e alla comunicazione attraverso un’infrastruttura di rete che permette lo scambio di informazioni in formato digitale. é possibile infatti la comunicazione da qualsiasi punto della struttura tramite Wi-Fi grazie ad antenne presenti sia nella parte vecchia che in quella nuova dell’edificio. Questo permette, oltre a un ridotto consumo di carta, soprattutto la possibilità di comunicazione e coinvolgimento anche a chi è impossibilitato al movimento
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Roberta Cassi
Colore e luce sono alla base del progetto di ampliamento del centro per disabil idi valmorea. Dal punto di vista tecnico-funzionale, la residenza assistita fa largo impiego della domotica.
Una soluzione che ha generato sicurezza e tranquillità da un lato e autostima derivante da una maggiore autonomia dall’altro. Ho studiato personalmente un prototipo di home automation che, legato a fasce orarie liberamente programmabili, esegua giornalmente classiche azioni come quelle sopra descritte (allarme tapparelle e setpoint variabili durante la giornata). Ho aggiunto poi l’accensione e lo spegnimento delle luci in modo automatico ad ogni singolo locale sfruttando la rilevazione del movimento prelevata dalla centrale d’allarme, legando poi il consenso all’accensione ad un lettore di luminosità interno e il consenso allo spegnimento a diversi timer liberamente programmabili stanza per stanza, rendendo possibile per ultimo, mediante trasmettitori a raggi infrarossi, l’accensione e la gestione di apparati quali Tv e Hi-Fi direttamente dallo smartphone. Sebastiano Abello EGA Sistemi www.egasistemi.it
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MABIC - MArAnello BIBlIoteCA CulturA
un’oasi per la le arata isozaki
arata isozaki & associates
(oita, Giappone, 1931). laureato in architettura all’università di tokyo nel 1954, è stato allievo di Kenzo tange. nel 1963 fonda l’Arata Isozaki Atelier, oggi Arata Isozaki & Associates. Membro della giuria del Pritzker Prize tra il 1979 e il 1984, Isozaki ha ricevuto importanti riconoscimenti per le sue opere realizzate in tutto il mondo, tra le quali si segnalano il Gunma Museum of Modern Art (1978), il Museum of Contemporary Art di los Angeles (1986), il Soho Guggenheim Museum a new York (1992), la Kyoto Concert Hall (1995) e il Palasport olimpico a torino.
andrea Maffei
andrea Maffei architects
(Modena, 1968). Dopo la laurea in architettura a Firenze si trasferisce a tokyo nel 1997, diventando collaboratore e responsabile dei progetti italiani di Isozaki. Con la società Andrea Maffei Architects Srl è attualmente impegnato come co-progettista e firmatario dei progetti della nuova Stazione di Bologna Centrale e di Citylife a Milano per la realizzazione di un grande complesso direzionale e residenziale nell’area dell’ex Fiera. Ha svolto il ruolo di project architect per il Palahockey di torino, realizzato in occasione delle olimpiadi invernali 2006, e per la piscina olimpionica e il parco di Piazza d’Armi di torino, completati nello stesso anno.
A lato, pianta del piano di copertura, rivestito da uno strato di ghiaietto bianco per ridurre l’effetto isola di calore. la ghiaia è presente anche sul fondo dello specchio d’acqua esterno che corre lungo il bordo vetrato della sala lettura, visibile in alto. (foto ©A.Chemollo)
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Presentata al concorso “Progettare la cultura” bandito dal Comune di Maranello nel 2007 e realizzata in tempi relativamente brevi - lavori iniziati nel 2009, inaugurazione nel novembre 2011 - la nuova biblioteca si inserisce in un ricco programma per l’architettura promosso dall’amministrazione
Dimenticate la Definizione Di “topo Da biblioteca”. nella nuova struttura pubblica Disegnata Da arata isozaki e anDrea maffei, la lettura è un’esperienza aperta ai sensi e alla contemplazione, in uno spazio Dalla forma organica trasparente circonData Dall’acqua e Dal verDe, isolata e allo stesso tempo integrata con il contesto urbano circostante
ettura
pubblica attraverso un’attenta programmazione del territorio e degli spazi cittadini. Il progetto di Isozaki e Maffei è stato improntato alla riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale, per creare uno spazio collettivo bello da vedere e da vivere. La biblioteca sorge all’interno di un quartiere residenziale, nel perimetro di una vecchia costruzione preesistente della quale sono state conservate le tracce delle facciate nord, est e sud riconvertite in muri di cinta ricoperti di edera. Incastonato in queste parete verdi, l’edificio presenta una forma organica definita da una parete continua di vetrate trasparenti. Questa “membrana” sinuosa protegge e allo stesso tempo svela l’ambiente dedicato alla cultura riflettendosi su una superficie d’acqua posta attorno al perimetro. Uno strato di ghiaietto bianco presente sul fondo della vasca esterna e sulla copertura dell’edificio contribuisce a ridurre l’effetto isola di calore. La presenza dell’acqua e della vegetazione sui muri perimetrali migliora il microclima e l’aria della zona, attenua i rumori e apporta benefici effetti psicologici agli utenti. L’accesso alla biblioteca è situato sul lato ovest, coperto da una pensilina a sezione triangolare che completa la forma organica
un dettaglio della pensilina che aggetta verso gli spazi pubblici e rende riconoscibile la biblioteca dalla strada.
Libere trasparenze nòva, società di engineering nel settore del vetro curvo, ha realizzato le speciali vetrate del luminoso involucro della biblioteca di Maranello su specifico progetto e in stretta collaborazione con gli architetti Arata Isozaki e Andrea Maffei. naturale continuazione della Curvet Manufacturing, che da oltre 40 anni opera nella curvatura del vetro raggiungendo elevati livelli di qualità e competenza, nòva è una tra le realtà più interessanti a livello italiano e internazionale.
nòva srl Via Ancona 21 - 61010 tavullia (Pu) info@novitates.it www.novitates.it
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ioarCH Costruzioni e impianti [ n. 43/2012]
biblioteca Di maranello località Maranello, Italia anno di realizzazione 2009-2011 Cliente Maranello Patrimonio Srl Progetto
lighting design
Koichi tanaka, M+K Design, Milano
appaltatore generale costruzione
AtI - Cooperativa Muratori reggiolo e Manutenzioni Generali reggiane
Arata Isozaki e Andrea Maffei
vetrate nòva, Pesaro
Design team arch. Alessandra De
superficie del lotto
Stefani, arch. Carlotta Maranesi
architetti associati
arch. Stefano tozzi / M+t & Partners
Coordinamento della sicurezza arch. enrico Bianchini
strutture Studio Sbrozzi, Modena Impianti Studio Petranelli, Firenze verde studio Gatti, Milano
850 mq.
superficie lorda edificata 1.175 mq.
altezza massima fuori terra 5.3 m strutture cemento armato e acciaio Facciate vetrocamera curvo Impianti impianti geotermici per il risparmio energetico
Sopra, gli interni della biblioteca sono caratterizzati dai toni bianchi dell’arredamento essenziale e della pavimentazione. (foto ©A.Chemollo) Sotto, sezioni e, a destra, i prospetti lato nord.
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dell’edificio e crea una piccola piazza che connette la struttura con il tessuto urbano. Gli ambienti interni sono distribuiti su due piani e suddivisi secondo le diverse destinazioni funzionali: emeroteca, ludoteca, fonoteca/videoteca, sala studio, archivio storico comunale, spazio per esposizioni e allestimenti temporanei, sala lettura con novanta posti a sedere differenziati per utenti adulti, adolescenti e bambini. Al piano terra, un ampio volume trasparente ospita la biblioteca vera e propria, con gli ambienti di consultazione che presentano scaffali con libri a vista e la sala lettura, la caffetteria e gli spazi espositivi dell’associazione “Maranello terra del mito”. Posto sul lato sud, il volume bianco opaco contiene i servizi e le scale di accesso al piano interrato, un parallelepipedo pensato come ambiente libero che si articola attorno alla sala polivalente e allo spazio espo-
Una membrana trasparente protegge e allo stesso tempo svela l’ambiente dedicato alla lettura, riflettendosi sulla superficie d’acqua presente attorno al perimetro “molecolare” della biblioteca sitivo. Negli ambienti interni dominano i toni neutri del pavimento in resina e degli arredi bianchi, mentre le uniche note di colore sono costituite dai libri. La grande parete trasparente garantisce un’efficace illuminazione naturale della sala lettura: un’illuminazione integrata nelle aree più interne da lucernari rotondi collocati in copertura. L’illuminazione artificiale è assicurata da faretti fluorescenti a risparmio energetico disposti casualmente sul controsoffitto e da lampade Led collocate sui tavoli
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libere riflessioni dal 1976, la tecnologia del vetro curvato per l’architettura
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involucri • coperture e facciate • space planning • interior design • arredo urbano
Via Ancona 21 | 61010 Tavullia PU Tel. 0721.491786 | Fax 0721.908497 info@novitates.it | www.novitates.it
ioarcH costruzioni e impianti [ n. 43/2012]
CENTRO CONFERENZE IFAD
un’anima verde nel cuore di roma Negli spazi ipogei di servizio di un edificio anni Cinquanta della capitale, lo studio Sartogo Architetti Associati ha progettato un nuovo centro conferenze e sale riunioni per la sede direzionale dell’Ifad, International Fund for Agricultural Development
Sopra, negli spazi ipogei tre grandi cilindri di vetro portano luce zenitale e aria naturale al livello interrato. La presenza al loro interno di piante di varie specie genera nei visitatori la sensazione di trovarsi all’aperto. (foto© Archivio Pirelli)
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La progettazione ha dovuto tener conto di alcune esigenze specifiche. Un primo punto fondamentale consisteva nel dotare la sede dell’Ifad di un centro conferenze adeguato alla portata internazionale dell’associazione, rafforzandone la presenza nel contesto urbano romano con la creazione di adeguate aree di rappresentanza delle delegazioni mondiali. Contestualmente, si doveva raggiungere un giusto equilibrio nel coniugare il nuovo con il preesistente, progettando spazi dallo stile contemporaneo in un edificio risalente agli anni Cinquanta. I nuovi ambienti avrebbero occupato gli spazi ipogei dell’edificio di sette piani, comportando quindi scelte mirate per rendere le nuove sale luminose e funzionali e ricorrendo a soluzioni tecnologiche avanzate soprattutto per quanto riguarda la climatizzazione. Nel progettare gli interni è stato fondamentale rendere evidente attraverso le scelte dei materiali, dei colori e degli arredi, il legame stilistico con le altre sedi istituzionali vicine. I nuovi ambienti sono caratterizzati da forme curvilinee che legano in maniera fluida e funzionale le diverse aree dell’accoglienza, di documentazione, di ristorazione e di in-
contro, articolate intorno alla grande sala di assemblea plenaria che ha una capienza di 350 posti. L’area accoglienza è situata al piano terra dell’edificio e presenta un pavimento in travertino bianco romano. Tramite una grande scala circolare a doppia spirale di rampe, che richiama nell’accesa tonalità di verde una
forma organica vegetale, si accede al piano inferiore, con pavimento sempre in travertino bianco che accentua la luminosità degli ambienti e segna una continuità stilistica tra i due livelli. Lo spazio ampio è definito da pareti curve e dalla sequenza lineare del banco informazioni, delle pubblicazioni, del guardaroba e
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A sinistra, gli uffici: la scelta delle finiture crea un senso di continuità con le altre parti dell’edificio. Il soffitto forma una superficie continua e luminosa, facilmente perforabile per l’installazione di impianti di condizionamento e di sicurezza. (foto© Archivio Pirelli) A destra, la sala conferenze: una grande onda di luce interseca le strutture in cemento preesistenti introducendo un senso di leggerezza nella configurazione spaziale. Particolare attenzione è stata rivolta alle performance acustiche, prediligendo l’uso del legno. (foto ©Andrea Jemolo)
del bar. Per “aprire” gli spazi sotterranei e contra-stare la sensazione di chiusura sono stati ideati tre grandi cilindri di vetro stratificato curvato concepiti per come spazi verdi o “serre”. Queste aree delimitate da superfici trasparenti svolgono una duplice funzione: portano al livello interrato l’aria e la luce naturale e creano uno spazio ideale per ospitare piante di varie specie, richiamandosi ai programmi istituzionali dell’Ifad. La presenza delle serre contribuisce a minimizzare, inoltre, l’impatto dei condotti dell’aria condizionata e un sistema fotovoltaico si attiva automaticamente al calare del sole. Nel grande ambiente della hall, pareti dalle superfici curve rimandano alle forme di un monumento classico e sono rivestite da mattoni ispirati ai laterizi delle vestigia romane, ma con un’anima tecnologica in quanto realizzati con uno speciale legno fonoassorbente. Una particolare attenzione è stata riservata alla progettazione della sala di Assemblea Plenaria per garantirne la funzionalità e il comfort visivo e acustico. Ai segmenti lineari delle strutture preesistenti in cemento è stata giustapposta la nuova superficie ondulata del soffitto che introduce una nota di leggerezza. L’uso intensivo del legno ha contribuito alle ottimali performance acustiche e l’area adibita alla traduzione simultanea è stata progettata “in controluce” con rivestimenti acustici neri
Sartogo architetti associati
Lo studio, fondato da Piero Sartogo e Nathalie Grenon con sede a Roma e New York, ha sperimentato nel corso degli anni diversi ambiti progettuali, dalla grande pianificazione urbanistica al design industriale, distinguendosi per una meticolosa scelta dei materiali integrati ad avanzate tecnologie. Lo studio ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui si segnalano l’ Award of Excellence for Extraordinary Achievement in Architecture dell’American Institute of Architects per la Nuova Ambasciata d’Italia a Washington, D.C, il premio “Il Principe e l’architetto” per il masterplan del nuovo quartiere Bertalia Lazzaretto a Bologna e il Premio Artour per la Chiesa del Santo Volto di Gesù a Roma.
CENTRO CONFERENZE IFAD Località Roma Anno di realizzazione 2005 - 2008 Committente
IFAD - International Fund for Agricultural Development
Progetto
Piero Sartogo, Nathalie Grenon
Collaboratori
Maurizio Pappalardo, Paola Vaglio, Daniele Pettenò
Impresa Pirelli Re Pareti curve Fantoni Illuminazione Zumtobel
i materiali La scelta delle finiture è stata molto importante per assicurare una certa continuità estetica con le altre zone dell’edificio. Oltre al travertino romano utilizzato per la pavimentazione, si alternano principalmente altri cinque materiali: i mattoncini in legno fonoassorbenti, stucchi ad encausto, vetro smerigliato per le pareti curvilinee, vetro stratificato curvato per le superfici vetrate dei tre cilindri-serra e marmo di Carrara. Gli spazi di accoglienza sono caratterizzati da luminose tonalità del bianco e la luce riveste un ruolo di fondamentale importanza nella percezione degli spazi. Il sistema di illuminazione degli ambienti è a intensità variabile, con effetti di toni e colori adattabili alle diverse occasioni, e contribuisce a “dilatare” la percezione degli spazi. Il soffitto acustico teso costituisce inoltre una superficie continua facilmente perforabile per l’installazione degli impianti di sicurezza e di condizionamento dell’aria. Lo studio Sartogo si è occupato anche della progettazione di alcuni elementi di arredo, appositamente studiati per le esigenze dei diversi spazi. La sede dell’Ifad occupa il primo edificio in Italia certificato in classe Gold Leed EbO&M v3/2009, il rating Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) di sostenibilità ambientale per gli edifici esistenti.
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La doppia scala ellittica in legno nero e intonaco cristallino verde. La composizione dissimmetrica accentua il dinamismo delle due rampe convergenti (foto ©Andrea Jemolo, render ©Archivio Sartogo)
A destra, render dell’organigramma funzionale (render ©Archivio Sartogo)
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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 43/2012]
NEwS/LETTURE
CAuse And effeCt
CReAtIVItà e beLLeZZA peR IL futuRO deLL’ItALIA
Visualizing Sustainability
a cura di R. Klanten S. Ehmann S. Bohle editore Gestalten 240 pp euro 39,90
IL mAnIfestO deL pResIdente dI VALCuCIne peR un nuOVO RInAsCImentO ItALIAnO Per dirlo ha comprato tre pagine di Repubblica e del Corriere della Sera. Gabriele Centazzo, 63 anni, presidente di Valcucine, non ne può più di Confindustria, un costoso quanto inutile carrozzone; delle relazioni sindacali ferme al XIX secolo; dell’ormai insostenibile prelievo fiscale; delle formazioni politiche prive di creatività. Creatività che, insieme alla bellezza, secondo il manifesto pubblicato sui due maggiori quotidiani nazionali sono la sola rotta verso il futuro che la nave-Italia, oggi priva di timoniere, può percorrere. Una creatività da eleggere a sistema, a partire dal mondo della scuola e dell’università per arrivare agli interventi che il governo dovrebbe fare a favore dell’internazionalizzazione delle PMI, vera ossatura del sistema Paese, e per difendere i brevetti, il design e le tipicità italiane. Quanto alla bellezza, che è l’armonia della diversità, questa andrebbe insegnata e coltivata fin dalla più tenera età e protetta, come prevede l’art. 9 della Costituzione, a costo di obbligare tutti i candidati sindaco a frequentare corsi accelerati presso la più vicina facoltà di architettura. Ma creatività e bellezza possono fondarsi solo sull’etica dell’essere (pensa con la tua testa), del fare (il lavoro nobilita), dell’avere (la giusta ricompensa) e del condividere, sia gli elementi materiali sia la cultura. Chi possiede questa cultura e questo gusto per il bello dovrebbe -unendosi a Centazzo- denunciare il degrado, l’arroganza e la volgarità di una classe dirigente che ha portato alla rovina il Paese. Ma finora molti sono stati zitti. Lo stesso silenzio calato immediatamente sulle parole del presidente di Valcucine. Non un commento, da destra, da sinistra, dal centro o dai montanti populismi. Il costoso manifesto è una denuncia ma non un programma politico, dal momento che non pone la questione centrale, ovvero la crisi della rappresentanza. Vi è solo un accenno a figure carismatiche di cui non si sente alcun bisogno. Monti e gli uomini e le donne del suo governo non sono né giovani né carismatici. Sono persone serie e responsabili. Le uniche di cui l’Italia abbia bisogno, da qui al 2050 e oltre. Antonio Morlacchi
Il testo completo su: www.rinascimento-italiano.it
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Spiegare, convincere, emozionare. Il percorso verso comportamenti responsabili, la consapevolezza di vivere in un ambiente dalla risorse finite, la necessità di ridurre e gestire i rifiuti impongono un cambiamento culturale di massa. Ma insieme al cambiamento climatico è in corso un cambiamento epocale nei mezzi e nelle forme dell’informazione. Dunque, come si rende visibile, come si comunica la sostenibilità? Nel volume di Gestalten troviamo centinaia di esempi, presi da tutto il mondo, di grafica e comunicazione per visualizzare la sostenibilità, educare a comportamenti virtuosi, sensibilizzare le persone sul tema.
Molto marketing e green washing naturalmente, perché il modello economico dominante si basa ancora sul consumo e sullo spreco, ma anche buoni esempi di comunicazione e una grande capacità di innovazione nell’uso dei mezzi, nell’infografica e nella rappresentazione visuale e immediata di concetti fondamentali. Tra i curatori del volume, Stephan Bohle è membro del comitato consultivo della Deutsche Umweltstiftung, fondazione tedesca per l’ambiente, nonché consulente e docente sui temi della gestione della sostenibilità, design e marketing. Una grande fonte di ispirazione: la pubblicità del XXI secolo parte da qui.
LA VentILAZIOne nAtuRALe Il moto naturale dell’aria per il controllo delle condizioni ambientali La ventilazione naturale consiste nell’utilizzo delle forze naturali che generano il moto dell’aria per il raggiungimento del benessere termo igrometrico e per il controllo della qualità dell’aria. Gli autori del testo presentano i metodi di calcolo utilizzabili nella progettazione e nella verifica delle strategie di ventilazione naturale, descrivendo gli strumenti empirici, quelli basati sulle esperienze in galleria del vento e le normative tecniche nelle fasi di pre-dimensionamento della progettazione. Le singole strategie di ventilazione naturale sono illustrate attraverso esempi e case history, in gran parte nell’ambito dei beni culturali. Infine viene affrontato il moto dell’aria su scala globale fino all’analisi dell’ambiente urbano e extraurbano.
autori Livio de Santoli, Matteo Mariotti editore Dario Flaccovio Editore 288 pp euro 42,00
LuCI e LAmpAde
a cura di Lorenzo Grazzani Francesco E. Guida editore Aiap Edizioni 112 pp euro 14,00
IL seGnO COntInuO Simonetta Ferrante. Grafica tra arte, calligrafia e design Il segno continuo è un resoconto del lavoro di Simonetta Ferrante (Milano 1930), socia onoraria di Aiap dal 1986 e tra le prime progettiste di comunicazione visiva in Italia. La sua carriera, come suggerito dal titolo, si è distinta per una straordinaria continuità in tutta la seconda metà del Novecento fino a tutto il primo decennio dei 2000, passando dalla professione di progettista grafico alla pittura, dalla calligrafia alla sperimentazione artistica attraverso una ricchissima produzione di artefatti d natura varia. Dal monotipo al marchio, dal manifesto al libro d’artista, al packaging, alla pittura, alla calligrafia, il volume analizza e contestualizza questa vasta produzione in rapporto alla fervida stagione della grafica italiana e milanese in particolare degli anni Sessanta.
Negli ultimi anni, una nuova scuola di progettisti e produttori di lampade ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di una nuova concezione dell’illuminazione domestica, anche in vista della sostituzione graduale delle lampadine tradizionali a incandescenza a favore di una maggiore efficienza energetica. Le nuove tecnologie Led e Oled ispirano progettisti e produttori nello sviluppo di nuove forme, strutture e funzionalità. Lux descrive e documenta questa evoluzione in corso nel settore dell’illuminazione e del design della luce. Soluzioni che riflettono l’avanguardia del design del mobile contemporaneo, dell’interior design e dell’architettura in generale, combinate con una gamma di materiali sempre più ampia. Nel volume sono illustrati anche esempi di impianti luminosi sperimentali e i criteri con cui l’illuminazione viene impiegata per migliorare e modificare un ambiente o addirittura dare vita a forme e oggetti.
Senza ombra di dubbio, la luce riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’arredare gli spazi interni a cura di R. Klanten K. Bolhöfer S. Ehmann editore Gestalten 320 pp euro 29,90
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FRIGERIO DESIGN GROUP
NATURALMENTE
PROGRESSIVI
Frigerio Design group è un gruppo Di lavoro interDisciplinare guiDato Da enrico Frigerio, che Fa Della qualità e Del rapporto con l’ambiente il proprio obiettivo primario. la sua slow architecture è un’architettura progressiva che vive nel tempo e trae Dal contesto le risorse per la sua DeFinizione. ha come obiettivo la qualità totale; come mezzi il giusto rapporto con la natura, l’attenzione alla storia Dei luoghi, la ricerca sui materiali e una ritrovata sapienza Del costruire. un valore aggiunto, espressione Di una società colta e sensibile all’ambiente
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Enrico Frigerio al centro del gruppo di FDG. Da sinistra: Fabio Valido, Bruna Zunino, Emanuela Masala, Monica Russotto, Orietta Costa, Carola Ginocchio, Daniele Bona, Daniela Galletti, Federico Biassoni. (foto ©Frigerio Design Group)
F
rigerio Design Group viene fondato da Enrico Frigerio (Torino, 1956), laureato in architettura a Genova nel 1980 ed entrato in seguito a far parte del Workshop di Renzo Piano al cui fianco imparerà il mestiere. La filosofia architettonica di FDG considera il progetto quale punto d’incontro tra vari temi: il rapporto con la natura e la storia del luogo, la tecnica costruttiva e le esigenze del committente. Tale incontro genera la slow architecture, architettura progressiva che vive nel tempo e trae dal contesto le risorse per la propria definizione e che si configura in maniera opposta ai fenomeni della globalizzazione. FDG intende il progetto come servizio integrato in grado di trasformare il lavoro di ricerca in realizzazioni concrete, architetture da vivere nella qualità totale, efficienti energeticamente e ragionevoli socialmente ed economicamente. Storia, profilo sociale ed economico oltre che caratteristiche ambientali e bioclimatiche confluiscono nel progetto definendolo nella propria unicità. Tra i lavori più significativi dello studio, alcuni dei quali presentati nelle pagine seguenti, la tribuna ecologica dell’autodromo di Imola (19911992), il palazzo-uffici per il gruppo RAS a Milano (1996-1998), la sede di Sambonet in provincia di Novara (2000-2004) e le centrali elettriche del gruppo svizzero EGL (2002-2008). Tra i concorsi, il progetto vincitore per la nuova Stazione Elettrica di Capri (2011), il progetto premiato per l’OIC, Organization Islamic Conference di Jeddah (2008) e il concorso internazionale “I tralicci del futuro” indetto da Terna (2009, secondo classificato). Nel 2005 Skira pubblica la monografia-manifesto di FDG Slow Architecture for Living alla quale seguirà nel 2009 Slow Architecture istruzioni per l’uso, edito da Libria, un piccolo saggio che raccoglie il Frigerio-pensiero sul tema del costruire “slow”. Nel novembre 2010 esce, edito da 24Ore Cultura, il libro Architettura dell’energia e nel gennaio 2011 Hachette pubblica nella collana I Maestri dell’Architettura il volume monografico Frigerio Design Group. Nel 2006 prende il via la mostra itinerante Frigerio Design Group - A Journey in Slow Architecture, inaugurata a Firenze, che ha fatto diverse tappe in Italia e all’estero. Il progetto dello stabilimento Sambonet in provincia di Novara e le Tessiture di Nosate e San Giorgio a Santo Stefano Ticino sono stati selezionati da Luca Zevi per Le Quattro Stagioni: Architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy al Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia attualmente in corso.
Alcuni lavori recenti di Frigerio Design Group. Dall’alto: Palestra ecosostenibile, Giussano, MI, 1997-2003 (foto ©Enrico Cano) Complesso residenziale e commerciale, Erba (CO), 1999-2004 (foto ©Enrico Cano) Centrale elettrica a ciclo combinato da 2x384 Mwe, Sparanise (CE), 2002-2007 (foto ©Enrico Cano) Centro di formazione e auditorium Cariparma - Crédit Agricole, Piacenza, 2008-2012 (foto ©Enrico Cano) Outlet Rosenthal, Selb, Germania, 2009-2010 (foto ©Geiger Stephan) Concorso internazionale per la sala concerti dell’Orchestra Sinfonica di Varsavia, Varsavia, 2010
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[ n. 43/2012 ] IOARCH Costruzioni e Impianti
GEOMETRIE INTEGRATE Gradoni calcarei e vegetazione mediterranea sono lo spunto per un progetto architettonico integrato con grande sensibilità nello straordinario contesto naturale e paesaggistico dell’isola di Capri
La natura del territorio e la sua orografia sono alla base del concept del progetto, nel render sopra il titolo. A destra in basso, planimetria del sito (© Frigerio Design Group).
Nel 2011 Terna SpA ha indetto un concorso per la progettazione della nuova stazione elettrica a tecnologia innovativa compatta da realizzare sull’isola di Capri per consentirne il collegamento diretto alla rete elettrica nazionale tramite cavo sottomarino. Il progetto vincitore, di Frigerio Design Group, si lega alla natura circostante ottimizzandone l’impatto ambientale senza rinunciare alla propria identità di edificio industriale, instaurando una relazione per contrappunto con il paesaggio, modificando l’immagine impiantistica e tecnologica del complesso a favore di una nuova dignità estetica. Pur conservando un carattere industriale, lo studio ha operato sulla qualità dei dettagli, realizzati con materiali ordinari arricchiti con particolari di finitura e di montaggio. La planimetria della nuova stazione elettrica risulta disegnata dall’orografia del terreno, con i gradoni calcarei che salgono da Marina Grande diventando muri di contenimento, mentre la vegetazione occupa in maniera spontanea gli spazi vuoti tra i volumi costruiti, minimizzandone l’impatto visivo. La roccia calcarea con i suoi piani e le forme irregolari disegna le superfici con linee e fasce spezzate dalla colorazione mista di giglio, amaranto e bruno che tendono a verticalizzare l’insieme e dove i raggi del sole si riflettono con luci e ombre creando vibrazioni di luce particolarmente suggestive. Un’elaborazione geometrica ha condotto a un’astrazione formale trapezoidale di base che disegna i pannelli prefabbricati in calcestruzzo di tasmponamento dei muri di contenimento e i prospetti degli edifici. La stessa forma viene utilizzata per forare le lamiere che creano degli schermi per i parapetti, i cancelli e le recinzioni definendo la personalità del com-
plesso. Forme e colori sono ripresi dal luogo e reinterpretati nei materiali e nei dettagli, per conservare la stessa ricchezza e vibrazione di luce. La soluzione plani-volumetrica è stata sviluppata con due proposte per le finiture e alcune alternative nei materiali. Per la costruzione si farà ricorso all’uso della prefabbricazione sia pesante che leggera allo scopo di semplificare il cantiere e ridurre tempi e costi di costruzione. Inoltre, nelle intenzioni della pianificazione, l’architettura di una futura vicina isola ecologica dovrebbe essere “contaminata” dal progetto della stazione elettrica, per evitare divergenze nei colori e nei materiali tra i due interventi adiacenti.
nuova stazione elettrica Luogo Capri, Italia Data concorso 2011 - consegna 2014 Committente Terna SpA Superfici lotto 2.500 mq; edificio 540 mq Ruolo Architetto Mandatario Incarico Concorso a procedura ristretta - Incarico Definitivo / Esecutivo Premio progetto vincitore Gruppo di progettazione
Frigerio Design Group - E. Frigerio con E. Masala (capo progetto), F. Valido, D. Bona
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UNO STAbILIMENTO TRA NATURA E dESIGN Dal paesaggio agricolo a una moderna funzionalità architettonica. Nella pianura piemontese delle risaie e dei corsi d’acqua, un complesso industriale è definito da semplici volumi geometrici percorsi da sottili giochi di trasparenze Quando Frigerio Design Group è stato contattato da Sambonet, l’azienda, sotto la spinta dei nuovi proprietari, aveva intrapreso un importante programma di ristrutturazione e di rilancio del marchio famoso per la produzione di posate e vasellame. Per i committenti era necessario esprimere attraverso l’architettura l’immagine e la filosofia aziendale basata sulla qualità totale, ma lavorando su un budget molto severo, riducendo i tempi di cantiere a dodici mesi per contenere gli oneri finanziari e consentire il trasloco delle linee di produzione nel mese di agosto, evitando il fermo della produzione. Si dovevano inoltre contenere al minimo i futuri costi per la manutenzione e la gestione dell’immobile. Vi erano altresì vincoli dovuti alla dimensione dei macchinari da installare e ad alcuni percorsi da rispettare all’interno della fabbrica. Ma il vincolo maggiore era rappresentato dall’area che sarebbe stata occupata dallo stabilimento: un paesaggio di campagna coltivato a risaie, senza alcuna costruzione. Superfici piane regolari con piccoli dislivelli, definite da canali e quinte verdi con filari di alberi, elementi naturali che hanno ispirato il progetto. L’impianto planimetrico si sviluppa secondo uno schema cartesiano: i volumi sono compatti e lineari con tetti piani articolati su differen[ 24 ]
ti livelli e le superfici dei prospetti ritmate da geometrie orizzontali che vibrano sotto i raggi del sole. I volumi degradano e si riducono per concludersi verso il fronte strada con una grande vetrata lunga 100 metri e alta 8 protetta da “palpebre” in lamiera forata. Lo schermo trasparente diventa elemento di sintesi dell’azienda e del progetto. Per ridurre l’impatto delle grandi superfici verticali, i pannelli di tamponamento sono modanati con doghe alle quali si sovrappongono i vari pezzi funzionali degli impianti, scale di sicurezza, tubazioni, a loro volta schermati da pannelli in lamiera forata.
Il progetto si articola secondo un modulo geometrico: tutti i “pezzi” dell’insediamento sono riconducibili a un modulo base, per ottenere un’armonia finale da contrapporre all’armonia naturale esistente. La fabbrica si sviluppa su un unico piano per facilitare la circolazione interna, mentre gli showroom e gli uffici sono su due livelli. In particolare, gli uffici tecnici sono disposti subito sopra lo stabilimento per essere a contatto diretto con le linee di produzione. Le due ali di uffici sono collegate al primo piano da un ponte sospeso vetrato con un percorso aereo di accesso per i visitatori. L’ingresso agli uffici è
Sopra il titolo, palazzina uffici e magazzino (foto ©Enrico Cano)
Sotto, da sinistra: trasparenze verso l’esterno, ingresso, mega-pixel del magazzino (foto ©Enrico Cano, ©Matteo Piazza)
[ n. 43/2012 ] IOARCH Costruzioni e Impianti
Dettaglio costruttivo della pensilina frangisole del prospetto est; sotto, planimetria dell’intervento.
stabilimento sambonet Luogo Vercelli, Italia Data incarico 2001 - consegna ultima fase 2012 (uffici e stabilimento 1999-01; magazzino 2003-04; ampliamento uffici 2011-2012)
Committente Sambonet SpA Superfici lotto 120.000 mq; stabilimento 19.400 mq; magazzino 13.000 mq; uffici 4.900 mq Incarico definitivo / esecutivo / direzione artistica Gruppo di progettazione Frigerio Design Group con ing. R. Casalegno. Uffici e stabilimento: E. Frigerio e R Casalegno con F. Biassoni (capo progetto), K. Scott, M. Reale, L. Bigi, D. Reimondo, C. Castelli; magazzino: E. Frigerio e R. Casalegno con A. Capurro (capo progetto), G. Rossi Staff/Consulenti Coordinamento, engineering e
direzione lavori: IRCI srl (ing. R. Casalegno, arch. G. Bivona)
Impianti meccanici ing. C. Mosca Impianti elettrici ing. G. Del Bo Project manager e linee di produzione ing. F. Coppo
posto nel centro della facciata est sotto una pensilina sospesa che comprime lo spazio per dilatarsi all’interno con un volume a doppia altezza, nel quale si percepisce immediatamente la disposizione degli spazi e dei percorsi. I capannoni con le linee di produzione sono tamponati da pannelli prefabbricati arricchiti da una serie di particolari: i giunti spariscono e la consistenza delle superfici diventa quasi metallica grazie a una finitura in graniglia di marmo a base di nero ebano e serizzo che il quarzo rende brillante. Sono stati progettati casseri a disegno con una superficie a doghe orizzontali la cui inclinazione favorisce giochi di luci e ombre. Per il prospetto est, il prefabbricato della struttura portante è stato progettato in modo da ridurre al minimo il contatto tra solai e facciate e ottenere la massima superficie vetrata. Con piani inclinati di raccordo, il pacchetto composto di controsoffitto, struttura e pavimento sopraelevato si riduce ai 5 cm di spessore del traverso del serramento. Inoltre, tutte le pareti perpendicolari alla facciata si raccordano per mezzo di una fascia verticale vetrata. In questa parte terminale l’edificio degli uffici si smaterializza e termina con un grande frangisole, appeso con tiranti in acciaio inox sui quali sono montati pezzi in fusione di supporto alle pale curvate in lamiera forata di alluminio anodizzato, a protezione della facciata. Il progetto del verde riconduce agli elementi vegetali tipici della zona: prati che ricordano le risaie e filari di pioppi cipressini, quinte naturali che definiscono confini e percorsi. [ 25 ]
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iL verde aL cenTro Un grande parco è il fulcro intorno a cui si sviluppa il progetto di ampliamento del centro servizi Cavagnari di Parma, espressione di una nuova coscienza imprenditoriale e ambientale I nuovi volumi del centro direzionale Cariparma, generati dalle geometrie dell’insediamento originario, sono distribuiti sul perimetro dell’area d’intervento in una disposizione tale da lasciare libero al centro uno spazio verde protetto. Un grande parco con essenze autoctone e un micro-clima naturale, dove passeggiare e rilassarsi nelle pause lavorative e dove continueranno a correre lepri e fagiani. Il nucleo storico rimane cristallizzato mentre i nuovi volumi contemporanei diventano espressione di una nuova realtà operativa e di una rinnovata sensibilità all’ambiente e alle sue risorse. I materiali da costruzione sono gli stessi del nucleo originale: mattone, marmo, rame e vetro reinterpretati in chiave contempo-
ranea. Le scelte costruttive sono pensate in relazione alle condizioni climatiche locali, per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre le manutenzioni con particolari e materiali durevoli e riciclabili. Gli ambienti di lavoro sono pensati per offrire un elevato comfort a basso consumo energetico. Completano il progetto un’arena polivalente e un centro benessere, attività per il tempo libero aperte alla città e ai dipendenti dell’istituto di credito. Queste funzioni sono collocate sotto due colline verdi in modo da ridurre l’impatto ambientale e minimizzare i consumo energetici. I parcheggi sono previsti in piani interrati per lasciare libera la massima superficie da destinare a parco.
AmpliAmento sede CAripArmA Luogo Parma, Italia Data incarico 2008 - consegna 2014 Committente
Cariparma Friuladria SpA - Gruppo Crédit Agricole
Superfici lotto 153.900 mq; edifici 15.500 mq; parcheggio 8.500 mq
Ruolo Architetto Mandatario Incarico procedura urbanistica / definitivo / esecutivo / direzione artistica
Gruppo di progettazione
Frigerio Design Group - E. Frigerio con D. Bona (capo progetto) A. Capurro, A. Cutrupi, F. De Costanzo, I. Raineri, M. Piovini, F. Calcagno, M. Origoni, F. Valido, G. Pisani
Staff/Consulenti
Urbanistica e autorizzazioni edilizie: Borrini Ingegneri Associati
Modello DB Model Nei render alcune immagini dell’ampliamento della sede di Cariparma. Nello sviluppo del progetto grande attenzione è stata posta alla compatibilità ambientale e all’efficienza del complesso in termini energetici, con sistemi di ventilazione naturale e regolazione degli apporti solari, recupero delle acque e spazi verdi. Parcheggi interrati preservano la naturalità dell’ambiente.
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Trama e ordiTo co Una facciata-tessuto simbolica e allo stesso tempo funzionale grazie a un sottile gioco di geometrie ortogonali e strati sovrapposti per la nuova sede delle Tessiture di Nosate e San Giorgio a Santo Stefano Ticino Il progetto si riferisce alla palazzina uffici per la nuova sede delle Tessiture di Nosate e San Giorgio, azienda specializzata nella produzione di tessuti per l’abbigliamento e l’arredo. La posizione dell’edificio all’interno del lotto industriale era obbligata, con la facciata principale esposta a sud e rivolta verso un panorama agreste, il retro chiuso dai capannoni e uno sviluppo su due piani per una superficie complessiva di 2.000 mq. Il progetto si articola in tre momenti significativi: la facciata-tessuto, il tamburo-lanterna e un giardino pensile. La facciata-tessuto è l’elemento più comunicativo, strumento per la schermatura solare, immagine e funzione in un unico elemento. L’ordito della struttura verticale portante e la trama costituita da tamponamenti in cotto, alluminio e vetro danno vita a un risultato estetico di grande leggerezza e trasparenza combinato a una funzione schermante dai raggi solari. Vuoti e pieni si alternano creando atmosfere opposte tra il giorno e la notte, luci e ombre che creano profondità e vibrazione. Come in un tessuto, gli elementi che compongono la facciata si intrecciano tra loro, attraverso la relazione tra superfici trasparenti e opache che proiettano gli spazi interni verso l’esterno e viceversa. Da ogni ufficio si percepisce infatti la trasparenza sul verde esterno, sia del giardino pensile che della campagna circostante. Tutti gli spazi interni ruotano e si distribuiscono intorno al tamburo della scala principale che sfonda il primo piano e si completa con una grande lanterna in copertura, che contribuisce all’illuminazione e alla ventila-
Schema del sistema frangisole realizzato con profili di alluminio verniciato.
[ n. 43/2012 ] ioarcH costruzioni e impianti
ome un TessuTo prezioso zione naturale. Controsoffitti, pavimenti sopraelevati, pareti mobili, impianti e tutti gli elementi degli spazi interni sono pensati con geometrie coordinate tra loro e in relazione con la facciata, per garantire la massima flessibilità dei layout degli uffici. In particolare, nello schermare alcune pareti vetrate interne è stato adottato il disegno del subbio, una parte del telaio per la tessitura, chiaro riferi-
mento alla natura dello stabilimento. La struttura dell’edificio è prefabbricata in calcestruzzo e su di essa sono state sovrapposte le facciate montate a secco. La facciata tessuto lunga 64 x 10 m è stata realizzata con montanti in alluminio sui quali sono applicati dei moduli da 2,40 x 0,90 m trasparenti in vetro o opachi in cotto. Su questo reticolo è sospeso lo schermo frangisole realizzato con profili di alluminio verniciato. Nelle mezze stagioni il lucernario-lanterna permette una ventilazione naturale che sfruttando il movimento dell’aria raffresca i locali. Nello sviluppo dei vari dettagli si è operato tenendo conto anche degli aspetti manutentivi e di gestione, in una prospettiva globale che tiene conto dell’intera vita dell’edificio oltre che della resa estetica finale. Una ricerca per la qualità totale, obiettivo da perseguire per migliorare l’equilibrio energetico utilizzando al meglio le risorse a disposizione.
Sopra il titolo tessuto della facciata, notturno (foto ©Enrico Cano)
nuovA sede tessiture di nosAte e sAn GiorGio Luogo Santo Stefano Ticino (MI) Data incarico 2007 - consegna 2010 Committente Tessiture Di Nosate e San Giorgio S.p.A. Superfici lotto 43.000 mq, edificio 2.000 mq Ruolo architetto mandatario Incarico definitivo / esecutivo/ direzione artistica Gruppo di progettazione Frigerio Design Group E. Frigerio e M. Torrigiani con D. Bona (capo progetto), F. Biassoni, D. Piperno, F. De Costanzo Staff/Consulenti
Coordinamento, strutture, impianti: Studio di Ingegneria Croci Candiani (ing. M. Candiani, ing. M. Quaglia). Project manager e pianificazione finanziaria: dott. A. Fossati
Direzione lavori Studio di Ingegneria Croci Candiani
In alto a destra, giardino pensile. Sotto, entrata principale (foto ©Enrico Cano)
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La Tribuna ecoLogica di imoLa Un esempio di integrazione tra ambiente costruito e natura che permette la fruizione del luogo mettendolo in sicurezza contro possibili dissesti geologici
Sopra il titolo, le tribune di fronte al rettilineo dell’autodromo di Imola possono accogliere 9.000 persone. In precedenza il declivio, occupato in modo spontaneo, aveva subito un degrado che in caso di pioggia poteva dare luogo a smottamenti del terreno (foto courtesy Sagis SpA).
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Il progetto prevedeva la sistemazione di un declivio che sorge a monte del rettilineo del circuito di Imola in uscita dalla curva della Tosa, punto panoramico dal quale è possibile osservare un lungo tratto dell’autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari. La presenza degli spettatori aveva di fatto provocato instabilità e degrado del versante collinare e dunque si rendeva necessario consolidare la struttura geologica della collina per poi procedere alla costruzione di una nuova tribuna. Prima di tutto il terreno è stato reso stabile in più punti: in profondità con la creazione di una rete di drenaggio per eliminare l’acqua in eccesso, una delle cause del dissesto geologico; in superficie con la tecnologia delle opere stradali. Il versante è stato reso
a gradoni con una particolare struttura di legno che ha avuto l’effetto di consolidare lo strato superficiale del terreno consentendo allo stesso tempo la crescita del prato e degli arbusti attraverso gli interstizi. In questo modo è stato possibile realizzare una tribuna perfettamente integrata nel paesaggio con 9.000 posti a sedere. I gradoni sono stati dimensionati ottimizzando le caratteristiche del pendio, nel rispetto della prescritta curva di visibilità. All’altezza fissa dei gradoni corrisponde una profondità variabile per garantire ogni volta una visione ottimale ed è stato previsto, per ciascun posto a sedere, il comfort di scocche in PVC. I percorsi pedonali e le parti orizzontali dei gradoni sono pavimentati con green blocks che drenano il
terreno e permettono la crescita del prato. Nello sviluppo del progetto si è posta particolare attenzione ai dettagli costruttivi e ai materiali, nell’intento di semplificare la costruzione, ridurre i tempi di montaggio e realizzare un manufatto durevole con costi inferiori rispetto agli standard delle normali tribune. I pezzi tipologici in legno sono tutti prefabbricati, modulari e tagliati in dimensioni tali da ottimizzare le grandezze di mercato. Il legname è stato sottoposto a un ciclo di impregnazione in autoclave utilizzando un prodotto ecologico che ha un effetto protettivo contro i funghi, le muffe e gli insetti, destinati altrimenti a innescare processi distruttivi per putrefazione. In questa parte dell’opera sono stati usati pezzi standard di ferro zincato a caldo
[ n. 43/2012 ] ioarcH costruzioni e impianti
parco sporTivo FerdegHini Recentemente Frigerio Design Group è stato incaricato dallo Spezia Calcio del progetto di ristrutturazione del vecchio centro sportivo
capaci di assumere misure diverse tramite incastri e bulloni. I sistemi di fissaggio non in vista proteggono il manufatto da eventuali episodi vandalici. Natura viva che incontra l’alta tecnologia dell’universo della Formula Uno, la gradinata è utilizzabile all’occasione anche per la fruizione di spettacoli all’aperto.
In alto, a lavori in corso è possibile leggere la qualità dell’intervento e i materiali utilizzati: legno, green blocks e sedute in PVC. Ad ogni spalto è stato dato un diverso orientamento e profondità per ottimizzare la visione delle gare (foto ©Frigerio Design Group).
Il progetto per la ristrutturazione del centro sportivo “Ferdeghini” è un importante tassello del programma di sviluppo della società Spezia Calcio promosso dal presidente onorario Gabriele Volpi. I lavori, che interesseranno il vecchio sito sportivo in località Melara del capoluogo ligure, porteranno alla costruzione di una nuova “casa” del settore giovanile, il cuore e il futuro della società. Il progetto nasce in una nuova visione dello sport e dell’ambiente, per coniugare l’educazione e la crescita dei giovani con le esigenze sportive della società calcistica nel rispetto del contesto e delle risorse naturali. Il primo lotto di lavori prevede la demolizione del vecchio edificio con la tribuna e la zona degli spogliatoi per predisporre l’intera area alla costruzione del nuovo complesso. L’intervento comprende anche il rifacimento del campo di gioco con un nuovo manto erboso sintetico di terza generazione. Il calcestruzzo della demolizione della vecchia tribuna verrà ricuperato, macinato e riciclato per realizzare il sottofondo del campo a undici: un primo importante segnale di una filosofia progettuale attenta a ridurre gli sprechi
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Complesso sportivo speziA CAlCio Luogo La Spezia (SP) Data incarico 2011 - consegna 2012 Committente Spezia Calcio srl Superfici lotto 38.000 mq; edificio 3.000 mq; campi sportivi 9.000 mq Ruolo architetto mandatario Incarico definitivo / esecutivo / direzione lavori Gruppo di progettazione
Frigerio Design Group - E. Frigerio con D. Bona, D.Galletti
Staff/Consulenti
Gruppo Strutture: IQuadro Ingegneria - Impianti: Politecnica
Dall’alto, prospetto frontale del nuovo complesso sportivo; fronte tribuna diurno; studio dell’irraggiamento solare; render del centro sportivo in notturna.
tribunA eColoGiCA Tribuna per l’Autodromo
Enzo e Dino Ferrari
Luogo Imola (BO) Data incarico 1991 - consegna 1992 Committente Sagis SpA Superfici lotto 16.000 mq, posti 9.000 Ruolo architetto mandatario Incarico definitivo / esecutivo / direzione lavori Gruppo di progettazione
Frigerio Design Group - E. Frigerio con S. Degli Innocenti, F. Salvagno, L. Merani
Staff/Consulenti
strutture: ing. R. Iascone geologo: ing E. Volta Beccarelli Grimaldi
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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 43/2012]
le terme di rivisondoli
LA fORmA deL benesseRe Nella natura selvaggia delle montagne abruzzesi, uno stabilimento termale accoglie i visitatori in ambienti animati da luci d’atmosfera, forme surreali e arredi firmati da Simone Micheli A 1300 metri sul livello del mare, tra Roccaraso e Pescocostanzo, le Terme Alte di Rivisondoli si configurano come una nuova meta turistica in grado di qualificare l’intera area dell’altopiano, insieme con gli impianti sciistici delle montagne limitrofe, i vicini campi da golf , il circolo ippico e le piste ciclabili e da trekking che si snodano tra i boschi. Un territorio ricco di attrattive nel quale si inserisce il nuovo impianto termale i cui interni, progettati dall’architetto Simone Micheli, si caratterizzano per effetti di luce, colori vivaci e geometrie ardite. Gli spazi della spa ruotano intorno a un grande doppio volume principale che raccorda il lounge bar e lo spazio di accoglienza, di intrattenimento e di distribuzione dei vari ambienti. In posizione laterale rispetto all’ingresso, la boutique espone i prodotti termali in vetrine immerse in un alone di luce blu, che conducono con le loro forme morbide verso l’area centrale con sedute sferiche che [ 30 ]
sembrano poter scivolare liberamente tra i tronchi sagomati dei tavolini del lounge bar. Mensole, vetrine e oblò di colore giallo lucido e forme geometriche essenziali punteggiano le pareti rivestite con intonaco grezzo. Gli ambienti si caratterizzano per forti contrasti materici e cromatici: i materiali naturali del pavimento irregolare in pietra, posata in listelli di dimensioni variabili, delle due grandi pareti e del bancone bar rivestiti con tavole di legno, sono accostati agli arredi geometrici laccati e ai controsoffitti azzurri, che sembrano sorretti da pilastri-alberi gialli con grandi spine appuntite. Dall’alto, una grande vetrata si affaccia sullo spazio a doppio volume del bar. La vera anima del complesso, la zona della spa, si sviluppa per tutto il secondo piano dell’edificio, raggiungibile attraverso un percorso delimitato da vetri acidati con una trama trasparente di spine e di rami intrecciati, che porta dal piano terra alla sauna al primo
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(foto ©maurizio marcato)
sopra, la zona degli spogliatoi presenta specchi retroilluminati con led azzurri e arredi in mdf laccato blu e gialli (design by simone micheli). A destra, nell’area wellness la vasca circolare (design by simone micheli) di Axia Bath Collection diventa elemento centrale e fulcro della distribuzione della spa. A sinistra, la sala relax è in una posizione strategica che permette di godere, attraverso le sue ampie vetrate, di una vista panoramica sull’altopiano antistante. sul pavimento in pietra piasentina di Porcelanosa Grupo sono adagiati i pouf rivestiti in skay color lavanda (design by simone micheli) di domodinamica. sotto, il percorso dei corridoi è illuminato da faretti a pavimento e a soffitto di iGuzzini illuminazione. in basso, le docce dell’area wellness sono della collezione “Fluide”(design by simone micheli) di st rubinetterie. di fianco alla parete divisoria, un soffione è nascosto all’interno del sasso in vetroresina blu (design by simone micheli) di Porcelanosa Grupo. (foto ©Jürgen eheim)
piano. Le scale, i percorsi della spa e le cabine trattamento presentano pareti illuminate dal basso da luci radenti e dalle strisce Led blu poste dietro agli specchi. Il fulcro della spa è la vasca rotonda di acqua termale, attorno alla quale si articolano gli ambienti del bagno turco, della sauna, delle docce emozionali e della sala relax. Se il bagno turco, definito da geometrie rigorose e con sedute in solid surface, si rivela attraverso un grande oblò aperto direttamente sull’ingresso della spa, la sauna è un ambiente discreto, raggiungibile al termine di un percorso di docce simile a un sentiero di montagna con cascate d’acqua. Collocata in una posizione strategica, la sala relax si illumina grazie a delle ampie vetrate con spettacolare vista panoramica sull’altopiano
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simone micheli Architectural Hero
simone micheli (1964), laureato alla Facoltà di Architettura di Firenze, incontra nel periodo universitario Giovanni Klaus Koenig, suo relatore di tesi, Giovanni michelucci e Bruno Zevi, con cui collabora. nel 1990 fonda l’omonimo studio d’Architettura e nel 2003 la società di progettazione simone micheli Architectural Hero, con sede a Firenze e milano. dal 2003 al 2009 è docente presso la Facoltà di Architettura del capoluogo toscano, e sempre dal 2003 è anche docente presso Polidesign e la sPd di milano. la sua attività professionale si articola in diverse direzioni, dalla progettazione all’architettura degli interni, dal design al visual design passando per la comunicazione con numerose realizzazioni attente all’ambiente connotate da una forte identità, per pubbliche amministrazioni e per committenze private. www.simonemicheli.com
Terme AlTe di rivisondoli Località rivisondoli (AQ) Anno di realizzazione 2011 Cliente ex Arce salus Progetto di architettura d’interni e visual design arch. simone micheli
Progetto illuminotecnico arch. simone micheli
General Contractor synior Superficie 1.000 mq
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TeCnologIe InvISIBIlI
ClImAtIzzAzIOne RAdIAnte I sistemi di riscaldamento e raffrescamento radiante si affermano tra le soluzioni più valide in termini di comfort termico, resa estetica e efficienza energetica sia per edifici di nuova realizzazione che in caso di ristrutturazione
Industry Clip System di ITS-ABI per sistemi radianti a pavimento è un sistema molto flessibile grazie all’assenza di vincoli sul modulo di posa, ed è particolarmente indicato per grandi superfici. In alto, il sistema bugnato Ultrafloor System di ITSABI, per impianti radianti a pavimento, offre buone prestazioni di isolamento termico, resistenza del guscio preformato e facilità di posa. www.its-abi.it
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Una crescente attenzione verso i temi del risparmio energetico, non solo per i continui aumenti dei prezzi di greggio e gas, ma soprattutto per una accresciuta sensibilità nei confronti dell’ambiente sta indirizzando la scelta dell’utenza verso sistemi di riscaldamento e raffrescamento radiante, sia per edifici di nuova costruzione che per le ristrutturazioni. Per introdurre l’argomento è necessario fare un breve riferimento ai meccanismi di scambio di calore per irraggiamento del corpo umano, che necessariamente deve mantenere la propria temperatura interna, regolata, da un sistema automatico di termoregolazione, su un valore intorno a 37°C. Questo delicato equilibrio fisiologico è da considerarsi in relazione agli ambienti in cui si vive. Sbagliando, siamo abituati a considerare la temperatura misurata da termostati ambiente, che non forniscono un quadro reale in quanto misurano solo la temperatura dell’aria. Invece, la temperatura realmente percepita dal corpo umano è la temperatura operante, un valore che dipende sia della temperatura dell’aria che della temperatura media radiante delle
superfici che definiscono l’ambiente e tutti gli oggetti che circondano il nostro corpo, aventi una temperatura differente da esso. I sistemi radianti impiegano l’acqua che circola in una rete di tubi annegati nello spessore del pavimento, del soffitto o delle pareti. La diffusione del calore nell’ambiente avviene prevalentemente per irraggiamento e consente di ottenere una ripartizione uniforme della temperatura vicina ai valori ideali per le esigenze del corpo umano. Comfort, ambiente, risparmio energetico Andrea Suri, responsabile ufficio tecnico di Oventrop Italia, illustra i benefici dei sistemi radianti in termini di risparmio economico, attenzione all’ambiente e comfort climatico. “Sia nel caso del riscaldamento che del raffrescamento, questo sistema garantisce il comfort climatico e consente un notevole risparmio energetico: la superficie destinata a riscaldare e raffrescare è infatti maggiore rispetto all’installazione classica con radiatori ed inoltre la temperatura dell’acqua di mandata è notevolmente più bassa e molto vicina alla temperatura ambiente - la temperatura di mandata per riscaldare è di circa 35°C anziché 70°C, mentre per il raffrescamento non scende sotto i 16°C. Il sistema permette di installare generatori di calore a basso consumo energetico, sia per il riscaldamen-
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Kit distribuzione aria RDZ Ripresa aria all’esterno Ripresa aria da locali umidi (bagno, cucina) Ripresa aria all’esterno
to che per il raffrescamento, quali caldaie a bassa temperatura, caldaie a combustione solida, pompe di calore e acqua raffreddata da pozzo”. Vantaggi economici e ambientali confermati da Simone Fracassetti, dell’area tecnica ITS-ABI: “mantenendo l’acqua dell’impianto a temperatura molto bassa (tra i 25°C e i 40°C) si ottengono valori di comfort ottimali (20°C ambiente), con risparmi economici e di impatto ambientale rispetto ad un impianto tradizionale statisticamente nell’ordine del 20%-30% per gli edifici civili, con punte fino al 50% in quelli industriali, in palestre, chiese o in generale in edifici con notevoli altezze”. I benefici per la persona non si limitano al confort climatico, in quanto i sistemi radianti migliorano anche la salubrità degli ambienti, come ci spiega l’Ing. Suri: “a differenza di altri sistemi di riscaldamento, il sistema a pannelli radianti garantisce un profilo di temperatura tra il pavimento e il soffitto pressoché lineare. In questo modo si assicura un maggior comfort e si limitano i moti convettivi dell’aria e il conseguente movimento di polvere e altri elementi volatili. Inoltre il sistema radiante di riscaldamento mantiene più secco il pavimento, riducendo così la formazione di germi, acari e funghi, principali responsabili delle allergie”. Un’altra caratteristica riguarda le scelte progettuali
Espulsione aria verso l’esterno (viziata) Ripresa e rinnovo aria da ambiente (locali nobili) Unit Comfort UC 300 MHE
dell’arredamento: con un sistema radiante a pavimento si hanno minori vincoli sull’arredamento in quanto non è necessario prevedere elementi scaldanti sulle pareti come nel caso dei sistemi tradizionali con radiatori. Abbiamo riscontrato però pareri discordi per quanto riguarda i costi di installazione e di realizzazione. Ilos Gatto, product manager Viega, afferma che “per quanto riguarda i costi d’installazione, i moderni impianti di riscaldamento a superfici radianti non si distinguono da quelli con termosifoni dal design ricercato, tanto che la maggior parte delle nuove costruzioni viene oggi dotata di un impianto a superfici radianti. Fattori di risparmio nei sistemi radianti si riscontrano inoltre in fase di esercizio. Infatti, i sistemi radianti non richiedono interventi di manutenzione e consumano meno energia rispetto a soluzioni tradizionali”. Di diversa opinione l’ing. Suri, per il quale “i costi di realizzazione di un impianto a pannelli radianti sono di norma più elevati di quelli da sostenere per la realizzazione di un impianto tradizionale a radiatori (anche se nell’ultimo periodo le differenze si sono ridotte notevol-
esempio di casa riscaldata e raffrescata con un impianto radiante RDZ. Abbinando al deumidificatore un recuperatore di calore opportunamente costruito e dimensionato e un sistema di ventilazione aggiuntivo, si realizza qualcosa di molto simile alle UTA (Unità di Trattamento Aria), con ulteriori funzioni di rinnovo, di free-cooling, di termoventilazione, di integrazione di potenza termica sensibile a comando, ideale complemento all’impianto radiante. www.rdz.it
lo schema evidenzia come la distribuzione del calore negli ambienti di un sistema a pannelli radianti risulti più omogenea rispetto a un sistema di riscaldamento tradizionale.
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Ideali nella ristrutturazione di mansarde, i sistemi di riscaldamento e raffrescamento a soffitto con costruzione a secco di Rehau annullano la dispersione termica verso l’alto grazie all’isolamento applicato sulla parte superiore. Proposti in quattro misure per realizzare un rivestimento con superfici di raffrescamento attive anche in ambienti che presentano rientranze, richiedono un’altezza di montaggio di 30 mm in aggiunta alla sottostruttura e sono particolarmente resistenti agli urti e alla flessione grazie al rinforzo in fibra dei pannelli in gesso. www.rehau.com
mente), ma vengono velocemente ammortizzati da quanto risparmiato in termini di fornitura di combustibile”. Una visione confermata dal Dott. Agostinetto, direttore tecnico RDZ: “l’alta efficienza dell’impianto radiante consente di rientrare velocemente con i sovra-costi. Oggi le tecnologie proposte hanno certamente un prezzo di mercato che, malgrado la mancanza di incentivi importanti, è in continua discesa. Questo permetterà tra non molto, grazie anche all’agguerrita concorrenza nel settore, un’elevata efficienza dei sistemi radianti e un loro costo inferiore, che li renderà appetibili anche rispetto a prodotti attualmente più economici”. Una visione specifica dei costi ce la fornisce Alessio Nutricato, direttore commerciale Uponor Italia: “per quanto riguarda la tipologia dei materiali, seppur definirli “costi” sia inappropriato, si attestano intorno ai 33 euro per metro quadrato, con una variabile che oscilla tra il 10% e il 25% dovuta alla tipologia degli isolanti termici o termo-acustici ed alla quantità di tubazione. Tale costo è comprensivo di regolazione degli ambienti. I costi di installazione hanno, invece, una variabile legata alle caratteristiche e alla complessità delle opere, nonché alla specificità locale del costo del lavoro. In ogni caso la “forbice” è tra i 10 e i 20 €/mq. L’alto grado di efficienza energetica e il rispetto dell’ambiente sono dunque un trend di sempre maggiore interesse che sta cambiando il modo di progettare la climatizzazione, grazie anche ai nuovi sistemi a bassa
temperatura che sfruttano le caldaie a condensazione e le possibilità di integrazione con il solare termico. Un passo in avanti rispetto a non molto tempo fa, come confermato da Alessio Nutricato: “se per mercato intendiamo il consumatore finale, abbiamo vissuto fino agli anni ’90 il discredito dal punto di vista dell’immagine dei sistemi radianti dovuto all’utilizzo - fino agli anni ’60 - di alte temperature in mandata che causavano alti costi energetici e scarso comfort”. Anche Simone Fracassetti conferma l’inversione di tendenza: “fino a qualche anno fa l’utilizzo del radiante era limitato alle costruzioni di pregio, ora è possibile affermare con una certa sicurezza che più del 90% degli impianti di riscaldamento vengono utilizzati con il sistema radiante. Questa soluzione dà valore aggiunto alla costruzione e permette di ottenere una buona classificazione energetica. In taluni casi la presenza o meno di questa sistema diventa discriminante in fase di vendita dell’immobile. Le stesse percentuali non possono però essere considerate per il raffrescamento radiante che al momento rimane un prodotto di nicchia. Non solo per pavimento Il principio della climatizzazione con pannelli radianti, ovvero la posa di circuiti su grandi superfici, è applicabile, oltre che ai pavimenti, anche alle pareti e ai soffitti. “Sono soprattutto questi ultimi a marcare una significativa presenza e un interessante trend
In CASO dI RIStRUttURAzIOne Situata di fronte al parco della Villa Reale di Monza, una villa in stile art déco è stata totalmente ristrutturata per essere riscaldata in maniera confortevole ed ecologicamente vantaggiosa utilizzando il sistema radiante Fonterra di Viega.
Collettore del sistema radiante di riscaldamento e raffrescamento Cofloor di oventrop. www.oventrop.com
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l’intervento di restauro della villa, su progetto degli architetti gamondi, gariboldi, guenzi, Pitonzo, ha previsto l’ampiamento degli spazi interrati dell’edificio per un totale di 1.500 mq, spazi in cui sono collocati un parco macchine, l’area wellness con piscina e sale per i trattamenti del corpo, e un’area home cinema di circa 800 mq il cui impianto di riscaldamento è realizzato con i pannelli radianti Fonterra Base 12/15 30-2 e un isolamento aggiuntivo con lastre di polistirolo e polietilene. I pannelli radianti Fonterra Base di viega sono la soluzione per un impianto discreto a livello estetico e di ingombri, abbinato ai pannelli a bugne Fonterra Base 12/15 nD11 per la posa in diagonale senza materiale aggiuntivo. Il sistema infatti occupa uno spessore molto ridotto, ideale per gli interventi di ristrutturazione, con risultati di comfort ideali sia in termini estetici che micro-climatici. Per
l’intera villa sono stati stesi 14 km di tubo di polibutilene suddiviso su 14 collettori di acciaio inox completi di misuratori di portata, detentori, valvole a sfera di intercettazione, valvole di sfiato aria e valvole di carico. In fase di progettazione è stata considerata una temperatura di mandata di 40°C e una variazione Δt pari a 9°C. oltre a viega Fonterra, l’ingegnere Corti dell’azienda installatrice Air Calor di Mariano Comense ha scelto altri sistemi viega per il progetto di restauro della villa, quali
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di crescita, grazie alle notevoli caratteristiche che li rendono convenientemente applicabili nei moderni edifici anche laddove il sistema a pavimento presenta delle difficoltà: in particolare la superficie del soffitto è quasi sempre interamente disponibile, il sistema presenta una bassa inerzia termica e ottime prestazioni in funzionamento estivo”, ci spiega il dott. Agostinetto. La scelta della tipologia di installazione deriva da esigenze progettuali o di scelta della committenza e le differenze sono principalmente di performance dell’impianto in termini di resa termica. Infatti, come indicato dall’ing. Suri, “il sistema radiante a pavimento è perfetto per il riscaldamento degli ambienti ma al contrario, per problemi legati alla stratificazione dell’aria alle diverse temperature, non è completamente adatto al raffrescamento estivo. È sicuramente il sistema migliore in termini estetici (è annegato nel pavimento, quindi invisibile) e manutentivi. Il sistema radiante a soffitto è, per motivi opposti, indicato per il raffrescamento estivo.
Questo tipo di impianto può essere appropriato in ambienti dove è necessario installare una controsoffittatura e per evitare problemi di sovrapposizioni è buona norma coordinare la progettazione di questo impianto a quella della distribuzione dell’illuminazione artificiale. Infine, è consigliabile realizzare un sistema radiante a parete in ambienti privi di mobilio di grandi dimensioni oppure nel caso in cui non sia assolutamente possibile realizzarlo a pavimento o a soffitto. È necessario progettare questi impianti conoscendo a priori la posizione di tutti i mobili in appoggio a parete e la disposizione delle prese di corrente e degli interruttori di accensione dell’illuminazione artificiale”.
Profipress, sistema di installazioni con raccordi a pressare di rame e di bronzo, Raxofix e Sanfix Fosta, entrambi sistemi di installazione per impianti di acqua destinata al consumo umano o di riscaldamento, dotati di valvole easytop. la versione Base di Fonterra applicata nella villa prevede pannelli a bugne studiati per poter alloggiare diverse tipologie e dimensioni di tubi sul medesimo pannello. I sistemi per superfici radianti con pannelli a bugne costituiscono la soluzione d’installazione più
veloce e sicura sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni. In fase di montaggio, eseguibile anche da una singola persona, il tubo viene inserito direttamente nelle sedi predefinite e risulta ben protetto anche prima della stesura del massetto. l’ancoraggio alle bugne garantisce un fissaggio sicuro del tubo senza l’ausilio di graffe e la struttura dei pannelli assicura che il tubo venga ben avvolto dal massetto stesso durante la colata.I pannelli Fonterra sono disponibili sia con isolamento sia in versione
Gli impianti radianti a pavimento Klett di Uponor, con funzionamento invernale a bassa temperatura e raffrescamento estivo, sono realizzati con circuiti senza giunzioni posti sotto la pavimentazione. www.uponor.it
Climatizzazione radiante per tutte le stagioni La climatizzazione radiante, con duplice funzione di riscaldamento e raffreddamento, offre performance direttamente col-
smart per superfici già isolate termicamente in cantiere. I pannelli Fonterra Base sono caratterizzati anche da estrema flessibilità di montaggio e l’installazione è velocizzata e semplificata dal nuovo tubo di polibutilene viega Fonterra, che offre vantaggi in caso di spazi ridotti o di messa in opera in cantieri dove si riscontrano basse temperature. Il modulo di elasticità è, infatti, indipendente dalla temperatura al momento della posa, fino a -5°C.
www.viega.it [ 35 ]
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ovenTRoP
SiSteMa a Secco PeR SPeSSoRi Ridotti Quando nelle ristrutturazioni si hanno problemi di spazio per la realizzazione del pavimento finito, Oventrop propone il sistema a secco che non prevede il getto del massetto. In tal modo si può realizzare un impianto dallo spessore ridotto (fino a soli 3,5 cm compreso il rivestimento). L’elemento base del sistema Cofloor a secco per riscaldamento e raffrescamento, in polistirolo espanso, ha uno spessore di 25 mm. Il materiale svolge una funzione di isolamento termico e contemporaneamente funge da supporto per le singole lamelle diffusorie portatubo in acciaio. La disposizione delle scanalature nel pannello permette una posa a chiocciola o serpentina del tubo multistrato
Oventrop Copipe HK 14 x 2 mm. Sono possibili anche altre varianti di posa e il sistema a secco è utilizzabile anche come sistema a parete al posto dei binari in plastica. Per installare un impianto a pannelli radianti in una singola stanza di un edificio (ad esempio quando si ristruttura un bagno o si realizza un nuovo ambiente) è possibile utilizzare, a seconda dell’applicazione, i set da incasso Unibox ET e Unibox T che permettono una regolazione della temperatura delle singole zone con valvole termostatiche. Sono adatti per impianti di riscaldamento con zone fino a 20 mq di superficie e sono concepiti per il collegamento di un circuito.
www.oventrop.it
Con i sistemi radianti
Aumenta
Diminuisce
Comfort abitativo Libertà di progettazione
Costo di riscaldamento Presenza di allergeni negli ambienti
Ambientazione 3D di uffici climatizzati con impianto radiante a soffitto.
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legate alle caratteristiche architettoniche della struttura oggetto dell’impianto: orientamento e caratteristiche climatiche, esposizione solare, utilizzo degli ambienti, precisa definizione dei carichi energetici. Come ci spiega l’ing. Suri, “il fabbisogno termico dell’ambiente è il prodotto tra la portata del fluido immesso nel sistema e la sua differenza di temperatura tra l’ingresso e l’uscita dall’ambiente stesso. Quando l’impianto è utilizzato anche per il raffrescamento estivo, a parità di fabbisogno, lavorando con differenze di temperature inferiori (10-15 °C nel periodo invernale, 5-7 °C nel periodo estivo) è necessario fornire ai circuiti portate di fluido maggiori. Ne consegue che, per non applicare all’impianto perdite di carico troppo elevate, spesso è necessario diminuire il passo di posa delle tubazioni e aumentare il numero dei circuiti. In questo modo si hanno costi aggiuntivi derivati dalla maggior quantità di tubo da installare e dal maggior numero di derivazioni da prevedere sul collettore di distribuzione. Inoltre, per evitare che l’umidità presente nell’aria raggiunga una percentuale tale da innescare il punto di rugiada e la conseguente formazione di condensa superficiale sul pavimento, è necessario installare un sistema di deumidificazione a soffitto o a parete. Anche la regolazione elettronica delle temperature del fluido nel caso del raffrescamento è più articolata e quindi più dispendiosa”. Una constatazione condivisa dal dott. Fracassetti di ITS-ABI: “questo insieme di fattori rende l’impianto un po’ “invasivo” in un’abitazione mentre può essere più facilmente gestito in ambienti open space o ad uso commerciale/sportivo/industriale. Attualmente viene installato in edifici/costruzioni civili di pregio o in realtà pubbliche
(musei, palestre, centri commerciali, uffici). Vista la complessità dell’impianto, va previsto un notevole aumento dei costi di realizzazione”. In caso di ristrutturazione La maggior difficoltà in caso di ristrutturazione è costituita dallo spessore disponibile in cui collocare l’impianto radiante, ma l’evoluzione dei materiali e degli accorgimenti tecnici permette attualmente di realizzare impianti in spessori veramente minimi. Una soluzione è offerta dai sistemi di riscaldamento a pavimento “a secco”, che trovano ampio spazio grazie alla loro scarsa invasività in quanto si può posare il rivestimento di finitura direttamente sulle piastre radianti. Il sistema “a secco” risulta pratico e veloce nella posa in opera e può essere utile anche su soppalchi in legno e su supporti che non possono essere eccessivamente sovraccaricati con il peso di un massetto tradizionale, offrendo una minor inerzia termica in fase di riscaldamento. Diverse le soluzioni
Il microclima generato dai sistemi radianti garantisce ambienti confortevoli e salubri con un notevole risparmio energetico messe a disposizione dalle aziende: una di esse è il sistema a secco Dry di Rdz, studiato per applicazioni nelle quali sono richiesti ingombri e carichi limitati, ristrutturazioni, realizzazioni in soppalchi o su pavimenti già esistenti soprattutto nel residenziale. Come ci illustra il dott. Agostinetto, “con tale soluzione è possibile realizzare un impianto con spessori ridotti rispetto a quelli tradizionalmente richiesti nei sistemi a pavimento (30 mm escluso il rivestimento). Al posto del massetto viene posato un doppio strato di lastre in acciaio zincato incollate tra loro e sfalsate, che garantiscono la ripartizione uniforme dei carichi. Il sistema è immediatamente calpestabile e operativo senza che siano necessari tempi di attesa per l’asciugatura del massetto. Sempre nel caso delle ristrutturazioni il sistema a soffitto radiante può rappresentare un’ottima opportunità per ridurre eventuali cubature eccessive (ad esempio abbassamento dei soffitti con controsoffitti radianti), fonti di maggiori consumi. La soluzione proposta da RDZ in questo caso è il sistema bklimax per soffitti radianti con rivestimento in cartongesso. I pannelli radianti, di semplice e rapida installazione, sono costituiti da una lastra in cartongesso sulla quale sono fissati tramite un diffusore metallico in alluminio 4 circuiti idraulici realizzati con tubazioni in PB Ø 6 mm dotate di barriera contro la diffusione dell’ossigeno secondo la DIN 4726. Uno strato di isolamento, che può essere in polistirene stampato con spessore o in lana di roccia, dotato di apposito alloggiamento per le tubazioni, garantisce l’isolamento termico dell’insieme”
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ioArCH Costruzioni e impianti [ n. 43/2012]
ANTEPRIMA MARMoMACC 2012
more stone for more design A VeronA dAl 26 Al 29 settembre lA 47A edizione di mArmomAcc, l’AppuntAmento fieristico dedicAto Al compArto lApideo, un’AmpiA pAnorAmicA sulle soluzioni progettuAli di design, le tecnologie e i mAcchinAri per lA lAVorAzione di mArmi, grAniti e pietre nAturAli
In alto, Premio Tesi di laurea 2010, menzione speciale: Progetto del Museo della Cultura lapidea a Busachi. Architettura di pietra tra tradizione e innovazione di Barbara Pau Università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Ingegneria. Sotto, Premio Tesi di laurea 2010, menzione speciale: Collegamento tra il Parco della Caffarella e il Circo di Massenzio di Vincenza Maria Provenzano, Università Roma Tre, Facoltà di Architettura.
Una vetrina internazionale che promuove l’eccellenza e la tradizione italiana del marmo nel mondo, tra business e cultura, ricerca e formazione. Attraverso focus, mostre e convegni la manifestazione veronese si qualifica come il più rilevante laboratorio culturale delle tendenze nel mondo dell’architettura e del design lapideo - non a caso, dal 2011 Marmomacc è coinvolta nella collezione del premio Compasso d’Oro ADI. All’offerta delle più importanti aziende del settore si affiancano le numerose iniziative culturali come il Best Communicator Award, il premio per le aziende espositrici che comunicano al meglio le potenzialità del marmo e della pietra nell’allestimento dei propri stand e Marmomacc Meets Design, un percorso espositivo che intende mostrare le potenzialità e la versatilità dei materiali litici attraverso le creazioni nate dalla
KSToNe
Il marmo nella cucina contemporanea La nuova collezione di piani KStone di Stone Italiana unisce le prestazioni del materiale di quarzo - resistenza, durevolezza, igienicità - alle proprietà estetiche declinate in sei tonalità, ciascuna disponibile nelle due finiture gloss e grain: KSoul in bianco, KWork in grigio chiaro, KSpace in antracite, KArt in nero/marrone, KLove in color mattone e KLife in beige. Resistenti a graffi e impatti, batteriostatici, refrattari all’assorbimento di umidità e macchie, i piani KStone possono essere realizzati in vari formati e dimensioni. La totale sicurezza per l’uso domestico è garantita dalle certificazioni rilasciate dalla Foods and Drugs Administration Usa, che ne garantisce l’atossicità, la Greenguard Indoor Air Quality e la Greenguard Children and School, che ne assicurano l’assenza di rilascio di sostanze volatili nocive.
Stone Italiana
www.stoneitaliana.com
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collaborazione di designer internazionali con le principali aziende del settore. Con l’edizione The colours of green: Sustainable Stone, quest’anno Marmomacc Meets Design declina il tema della riscoperta del colore. Materiale naturale dalla ricca tradizione culturale ed estetica, il marmo si trova in sintonia con le nuove sensibilità del mondo creativo della moda, dell’architettura e del design. Idee, opere e prospettive del progetto litico al padiglione 7B con Inside Marmomacc: la mostra di frammenti architettonici a grande scala 100% Gravity, Confini spontanei naturalmente reversibili di Gumdesign, i lavori premiati nella seconda edizione del premio Tesi di laurea Paesaggio architettura e design litici e la mostra della prima edizione di Marmomacc Architecture and design competition 2012 lanciato da Veronafiere.
Kreoo
Sospensioni Vis à Vis
Disegnata da Enzo Berti per Kreoo by Decormarmi, Vis à Vis è la chaise longue che poggia su due staffe agganciate a un elemento centrale in marmo massello con finitura opaca. La struttura della chaise longue è realizzata in acciaio rivestito in midollino intrecciato interamente a mano ed è disponibile in versione singola o doppia, che consente l’orientamento da cui prende il nome. Il corpo centrale, che funge anche da contrappeso, è proposto in diversi
[ n. 43/2012 ] ioArCH Costruzioni e impianti
gREEN lithos
transition colore news
design
tecnology
innovazione
ArchitetturA graSSi pieTre Armonie naturali
Per Grassi Pietre, gli architetti e designer giapponesi Setsu e Shinobu Ito, milanesi di adozione, hanno ideato uno spazio in cui il colore naturale della pietra di Vicenza, Bianco Avorio, Giallo Dorato, Grigio Alpi, viene esaltato dalla dinamicità del taglio. Le pareti sono realizzate con rifilature di lastre, materiale di risulta della lavorazione, trattate con un taglio casuale “a correre”; incollate per colore, le lastre lasciano a vista lo spacco naturale dei blocchi di cava. Il pavimento è composto da filagne - elementi semilavorati di forma rettangolare ottenuti dal blocco - di vari materiali e colori, affiancate casualmente.
Grassi Pietre
www.grassipietre.it
liNea Foliage
Suggestioni vegetali
Disegnata da Flavio Albanese per Margraf, la linea Foliage per l’arredobagno è composta da elementi a forma di foglia ricavati da blocchi unici di materiale lapideo, che suggeriscono l’idea della materia modellata dall’azione della natura. La grande vasca ellittica in marmo Bianco Venezia ha una sagoma concava la cui superficie esterna è percorsa da linee ruvide in rilevo. Completano la collezione i lavelli realizzati in marmo Bianco Laser e Nero Belgio.
colori e varietà del materiale lapideo. Vis à Vis fa parte del progetto bagno di Kreoo by Decormarmi ed è pensata per il mondo delle SPA & Wellness ma anche per ambienti domestici. La versione in PVC la rende particolarmente adatta per arredare esterni e ambienti umidi. Decormarmi
Margraf
www.kreoo.com
www.margraf.it
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ANTEPRIMA MARMoMACC 2012
lithos gREEN
transition news
colore
tecnology
design
innovazione
ArchitetturA graFToN CoN pibamarmi Paesaggi in pietra
SToNe gaTe
La chiusura del cerchio
L’allestimento realizzato dallo studio irlandese Grafton Architects per il padiglione Pibamarmi è una composizione di monoliti rettificati simili a una grande scogliera naturale che accoglie acqua, vegetazione ed elementi di design. La scalea espositiva è concepita come una porzione di paesaggio che emerge dalla quota pavimentale e sorprende il visitatore con cavità percorribili.
Il progetto Stone Gate ideato dal designer Raffaello Galiotto e da Lithos Design sfida la forza di gravità. Un cerchio di pietra attraversabile e calpestabile (h 3,80 m, profondità 1,20 m) composto da un sistema di 20 conci base lapidei modulari posati a secco che, grazie a un sofisticato calcolo di composizione sulle aderenze dei piani di appoggio, creano una forma autoportante assicurata da cavi in acciaio affogati nella struttura. La superficie esterna dell’opera è interamente rivestita da una texture decorativa tridimensionale. L’azienda toscana Staminal Stone ha fornito il materiale per la realizzazione dell’opera, il Bardiglio nuvolato, litotipo compatto grigio scuro con sottili venature bianco-grigio. Stone Gate sarà presentato al pubblico nella mostra 100% Gravity di Marmomacc.
Citco presenta a Marmomacc una serie limitata di grandi pannelli realizzati su disegno dello studio Zaha Hadid Architects. Animate da effetti tridimensionali e chiaroscurali, le superfici di marmo e pietra saranno realizzate in sole tre copie per ognuno dei sei progetti diversi presentati.
Lithos Design
Citco
www.lithosdesign.com
www.citco.it
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Serie limiTaTa CiTCo La magia dell’intarsio
Pibamarmi
www.pibamarmi.it
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il pavimento con le ventose veloce, removibile, riposizionabile Tack Dry è una pavimentazione vinilica eterogenea composta da sei strati accoppiati a caldo tramite pressatura. Adatta ad ambienti residenziali e commerciali, è removibile e riposizionabile più volte, la soluzione ideale per sopraelevati e pedane in ambienti espositivi. Come suggerito dal nome, le doghe del pavimento della linea Evolution di virag non devono essere incollate ma restano bloccate al sottofondo grazie ad un nuovo ed ecologico sistema di micro-ventose. La posa è rapida e può essere effettuata su tutte le superfici lisce, compatte e prive di polvere quali cemento primerizzato o elicotterato, pavimenti
in resina, marmo, ceramica con fughe ridotte, legni e Pvc. Inoltre, grazie all’elevata capacità di resistenza e alle microventose, la pavimentazione può essere riposizionata per nuovi impieghi anche dopo diversi anni di utilizzo. In particolari zone sottoposte a intenso calpestio, le singole doghe eventualmente deteriorate possono essere facilmente rimosse e sostituite. Dopo la posa il pavimento è immediatamente pedonabile e non richiede ceratura in quanto già trattato con superficie in poliuretano puro Pur. Tack Dry è compatibile inoltre con il riscaldamento a pannelli radianti.
come un geco... L’innovativa pavimentazione di virag grazie ad un sistema di micro-ventose può essere instaLLata faciLmente senza utiLizzo di coLLe
Dall’alto le finiture: Effetto pietra, color ardesia Effetto lava color grigio-azzurro Tendency effetto cemento Nella foto, pavimento in fibra di vetro color ardesia, superficie rifinita con poliuretano
Dall’alto le finiture effetto legno: Rovere Black Rovere Francese Noce Americano Rovere Grigio Acero Grigio Nella foto, pavimento a doghe riposizionabili effetto Rovere grigio
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renovation
trasparenze in riva al lago Rinnovata su progetto dello studio Marco Piva, una villa unifamiliare elegante e funzionale si inserisce armonicamente nella cornice del lago di Como grazie ad ampie aperture vetrate e ad un attento studio della luce
Sopra il titolo, la “scatola di vetro” dello studio in luogo del precedente portico di ingresso aperto caratterizza la villa di Mezzegra e segnala la nuova relazione che l’intervento instaura con il paesaggio (foto ©andrea Martiradonna)
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Articolato su tre livelli, il fabbricato residenziale è stato realizzato a metà degli anni ‘80 all’interno di un ampio parco con accesso carraio e pedonale. Il concept del progetto di ristrutturazione ha avuto come elemento cardine lo sviluppo di una continuità formale tra struttura e contesto ambientale, che presenta caratteri di particolare pregio: il lago da una parte, le montagne alle spalle, la presenza di ulivi, tipiche essenze che caratterizzano la zona. L’utilizzo di materiali e di colori della tradizione edilizia locale, quali pietra, legno, laterizio, rame, rappresenta il tentativo più coerente per meglio armonizzare la villa nel contesto paesaggistico. Gran-
di aperture vetrate permettono alla residenza di dialogare con la natura circostante, fornendo luce naturale agli ambienti interni. Il progetto ha previsto la ristrutturazione interna ed esterna del lotto residenziale e la ridefinizione dell’interior design di una piccola dependance e dell’abitazione distribuita su piano interrato, pianterreno, primo piano. L’intervento più interessante in merito al rapporto fra esterno e interno riguarda lo studio: il nudo portico, elemento di primo approccio alla residenza configurato in precedenza come spazio aperto, è stato trasformato in una scatola di vetro che ridefinisce la facciata d’ingresso e va-
il lotto dell’intervento. La villa sorge sul confine nord-ovest di un ampio giardino. nei pressi dell’entrata il corpo della dependance.
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lorizza l’architettura nel suo complesso. La struttura vetrata è composta da elementi fissi ed elementi scorrevoli in alluminio colore antracite con vetri basso emissivi. Lo stato dello stabile si presentava particolarmente degradato. Innanzitutto, è stato necessario ripristinare tutte le coperture, operazione che ha previsto la rimozione dove necessario e il rifacimento del tetto esistente e la realizzazione di una guaina di impermeabilizzazione. Si è proceduto in seguito alla rimozione di tutta la pavimen-
Da sinistra in alto, uno scorcio della sala da pranzo, con le Panton chair di vitra attorno al tavolo raj Light di Gallotti e radice, e due immagini delle terrazze (sedie Maia di Kettal, applique Box di Castaldi) da cui, oltre il giardino, si gode la vista del lago. a destra lo studio (le mensole con illuminazione integrata sul fondo sono eos di rimadesio). tutte le foto ©andrea Martiradonna.
Synua di Oikos, design e sicurezza in una blindata Per la porta principale di ingresso della villa di Mezzegra Marco Piva ha scelto Synua di oikos, una blindata a bilico verticale, senza cerniere, nella finitura in legno colore grigio e acciaio satinato (le stesse finiture della porta dello studio, il modello teckno sempre di oikos). Concepita per le grandi dimensioni e perfettamente complanare, Synua è certificata in classe antieffrazione 3, nella nuova versione con valori di isolamento termico U 1.6 e 1.3, isolamento acustico innalzabile a 39 db (praticamente il silenzio totale), tenuta d’aria in classe 4, d’acqua in classe 5a e vento in C5. i costanti investimenti in tecnologia e ricerca stilistica dell’azienda veneziana sono riusciti a trasformare le porte blindate, fino a pochi anni fa con severi limiti estetici imposti dalla sicurezza, in elementi di design capaci di caratterizzare fin dall’ingresso residenze di alta qualità stilistica.
OikOs Venezia srl via della tecnica, 6 30020 Gruaro (ve) www.oikos.it
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studio Marco piva
L’attività dello studio, fondato nel 1990 da Marco Piva, spazia dal masterplanning all’architettura, dall’interior all’industrial design: progetti per piani di area, complessi residenziali e uffici, alberghi, villaggi turistici, centri congressi, sale meeting, gallerie espositive, mostre tematiche e scenografie urbane. Lo Studio ha la sua sede principale in Milano, con filiali a Dubai, San Paolo, San Pietroburgo e Mosca, Mumbai, Pechino e Doha in Qatar. Marco Piva, laureato al Politecnico di Milano, è stato membro fondatore, nel 1977, di Studiodada associati, uno degli studi di più noti del radical Design. Dal 1987 al 1990 è stato membro del Board di Presidenza dell’aDi, associazione per il Disegno industriale. Fin dal 1999 associa all’attività dello studio l’insegnamento in università italiane e straniere tra cui il Politecnico di Milano, la Scuola Politecnica di Design e l’istituto europeo di Design di Milano.
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Sopra, uno scorcio del fronte sud-est della villa da cui si può notare l’ampia terrazza coperta al primo piano (foto ©andrea Martiradonna) Sotto, l’edificio in sezione e la pianta del piano terra.
tazione interna, dei balconi e dei terrazzi, realizzando parapetti esterni con bacchette orizzontali in acciaio inox e installando nuovi serramenti e persiane color antracite. Sono state apportate modifiche anche alla pensilina dell’ingresso pedonale sul fronte nord, realizzata in vetro temperato e struttura in acciaio inox, e alla tinteggiatura delle facciate, abbandonando la precedente colorazione rosa per un bianco puro. L’intervento di ristrutturazione ha previsto la necessaria conformazione di adeguati sottofondi per pavimentazioni interne e la rasatura interna ed esterna di tutte le pareti, con demolizione di tutti i tavolati interni per costruire muri di adeguato spessore. Per quanto riguarda la coibentazione, in seguito alla rimozione del pavimento esistente e
Synua No limits project.
design Adriani&Rossi
www.oikos.it
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A sinistra, la music room (poltrone Derby di Zanotta, tavolini Derby di Molteni,storage Pass di Molteni, sospensione Globo di luce di Fontanaarte) si apre sulla terrazza coperta. Sopra, il bagno padronale (sanitari toscoquattro). (foto ©andrea Martiradonna)
A sinistra, la lampada a sospensione della zona pranzo è aura di axo Light; accanto, un’altra immagine dello studio, con la scrivania Quadra (Gallotti e radice) e la sedia normand D (Fasam). La grande vetrata può essere schermata con tende a rullo Silent Gliss. (foto ©andrea Martiradonna)
Spillray sospesa e a parete La sospensione e la lampada da parete Spillray di axo Light animano e decorano l’ambiente cucina. affascinante gioco di calici di vetro, a volte rovesciati, che si sovrappongono creando delicati movimenti fluidi di luce e colore e caratterizzata da una montatura in metallo cromato, la collezione Spillray, oltre che in arancio, è disponibile nei colori cristallo, rosso e grigio e declinata nelle versioni a sospensione (in diverse conffigurazioni di luci), a grappolo, a lampadario circolare o rettangolare, applique, plafoniera da incasso e lampada da tavolo. Sorgente luminosa: alogena da 12v e potenza max di 20W. Spillray è stata disegnata da Manuel vivian (venezia, 1971), diplomato all’istituto d’arte di venezia, che collabora con axo Light fin dalla fondazione dell’azienda nel 1996.
prima della realizzazione di qualsiasi impianto è stata effettuata la posa di un tappetino in gomma antirumore sui solai piani e, nel caso di alcune nuove pareti interne, di un pannello di lana di roccia di adeguato spessore e densità interposto ai tavolati doppi di chiusura. Gli impianti idrico-sanitario ed elettrico sono stati completamente rifatti ed è stato sostituito anche il preesistente impianto di riscaldamento. Per la dependance il progetto ha previsto un serramento a lamelle fisse in alluminio colore antracite con ventilazione permanente a chiusura del precedente accesso al locale tecnico, la sostituzione dei serramenti esistenti in legno naturale con nuovi in alluminio colore antracite e la modifica di porzioni della facciata sud dal precedente tamponamento in legno naturale ad una muratura tinteggiata di bianco. Seguendo le richieste della committenza, il progetto di interior design è stato sviluppato secondo uno stile contemporaneo che esalta gli ambienti ricchi di luce con pezzi iconici di design. Anche il verde è considerato quale elemento architettonico e trova ampio spazio su scale, balconi e davanzali
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villa SUl laGO Di cOmO Località Mezzegra (Co) anno dell’intervento 2011 Progetto architettura, interior, lighting, landscape Studio Marco Piva
Direzione lavori K Sar architettura impresa edile, facciate e lavori idraulici Pivetta impianti elettrici Ca.Wi. di Carmello William
axO Light srl via Moglianese 44, 30037 Scorzé (ve) www.axolight.it
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Parapetti interni/esterni edilco, Pirovano arredare area
532,90 mq interni coperti inclusa dependance; 227,20 mq aree esterne coperte
moStre
Petrus, DALLe beLLe città Si tiene preSSo la FirSt Gallery di roma dal 12 ottobre al 17 novembre 2012 la moStra Dalle Belle Città dedicata alle viSioni metropolitane nel lavoro pittorico di marco petruS I mille volti della metropoli, con le sue trasformazioni strutturali e di significato vanno di pari passo con i cambiamenti nella sua raffigurazione e narrazione. Attraverso il cinema, la letteratura, le arti visive, la cultura contemporanea ha indagato il rapporto tra l’uomo e lo spazio urbano, da James G. Ballard a George Orwell, da Metropolis a Blade Runner, delineando la dimensione dell’uomo
“Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario d’oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili” Italo Calvino moderno, affascinato e allo stesso tempo turbato dallo spazio che lo circonda. È lo stesso tipo di fascino suscitato dalle opere pittoriche di Marco Petrus, indagine sul rapporto tra pittura e paesaggio metropolitano. La sua è una “pittura della visione”, il cui risultato coincide con il proprio modo di vedere la realtà in una rappresentazione di forme che rivelano la materia, impressioni lungo percorsi
reali che definiscono allo stesso tempo il proprio percorso artistico. È un lavoro che opera per riduzione, comprime la complessità del mondo in un unico soggetto - lo scorcio urbano. La conseguenza di tale operazione è forse in grado di instaurare un nuovo rapporto con la realtà, stimolando riflessioni sulla valenza simbolica del lavoro pittorico. “Le sue opere sono realistiche e, a un tempo, fantastiche, avventure di sguardi in cui prendono vita visioni e sperimentazioni. Petrus la pittura la ama e la conosce, Mondrian e Hopper e De Chirico e tutta la storia di una rarefazione rigorosa e al contempo poetica”, scrive la curatrice del catalogo Francesca Alfano Miglietti. Nello spazio del quadro Petrus “impone” una presenza forte, l’edificio, per mezzo della quale l’esperienza della pittura si può dipanare attraverso particolari, angoli, scorci inusuali. Le grandi capitali, New York, Roma, Londra, Milano, Mosca appaiono attraverso frammenti, un elenco di luoghi noti che allo stesso tempo definiscono un’utopia. E allora è quasi rassicurante riconoscere lo scorcio di una piazza o di un edificio già visto, leggere il
titolo e aver conferma della propria intuizione, antidoto alla paura tutta contemporanea della smaterializzazione, della perdita della memoria comune e dell’identità. Qui sopra, Dalle Belle Città 2012 olio su tela cm 160x120 Sopra il titolo, Palazzina San Maurizio 2010 olio su tela cm 50x60 e Shell Haus (Berlin) 2012 olio su tela cm 50x60, in basso da sinistra, Parete Romana n°4 2010 (particolare) olio su tela cm 50x40, Mosca 2008 olio su tela cm 80x90 e New Yorker 2012 olio su tela cm 80x100
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RESTAURO CONSERvATIvO E TUTElA AMbIENTAlE Il tema del recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico è affrontato nelle sue valenze concettuali e pratiche in un’opera, rivolta agli studenti universitari delle discipline tecniche e umanistiche e a tutti gli interessati alla conservazione dell’esistente, che risponde alle esigenze di aggiornamento sui temi complessi di restauro, riuso e conservazione. Maria Carmela Frate e Flavia Trivella presentano un repertorio di progetti di restauro che raramente hanno suscitato l’attenzione dei media e che pure si sono dimostrati eccellenti per metodo procedurale e rigorosità professionale. Il filo che li unisce è l’amore per il patrimonio esistente inteso non solo come monumento ma come testimonianza della storia dell’uomo, un patrimonio al quale i progettisti applicano la loro creatività con una funzione soprattutto conservativa, curando i dettagli nel tentativo di salvaguardare e non alterarne la natura.
Antonio Citterio Patricia Viel and Partners
UNA MODERNITÀ DISCRETA In mostra a mIlano una selezIone deI progettI fIrmatI da antonIo CItterIo e patrICIa VIel, esempI dI rIgorosa eleganza Che defInIsCono nuoVI spazI del laVoro e del VIVere quotIdIano
Dal 21 settembre al 19 ottobre, lo SpazioFMG per l’architettura di Milano ospita una mostra dedicata a quattro progetti recenti dello studio milanese Antonio Citterio Patricia Viel and Partners. Quattro esempi diversi uniti dal gusto per la funzionalità che contraddistingue la progettazione dello studio milanese, fondato nel 1999 dall’architetto Patricia Viel e dalla firma storica del design italiano Antonio Citterio, Compasso d’Oro nel 1987 e 1995, ideatore di opere presenti nella collezione permanente del Moma di New York. Come spiega Luca Molinari, curatore della mostra, “la capacità che hanno avuto Citterio e Viel di riutilizzare spazi preesistenti (Palazzo Aporti), creare un edificio nel rispetto della precedente architettura (Zegna) o di dare forma a un nuovo, grande impianto produttivo (Technogym) mostra la grande sensibilità e attenzione a non sprecare territorio, rendendo invece ogni occasione unica e ricca di visioni consapevoli per il futuro”.
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a cura di Maria Carmela Frate, Flavia Trivella editore Dario Flaccovio 440 pp - euro 45,00
ARChITECTURE IN INDIA SINCE 1990 Viaggio attraverso la varietà e la complessità dell’architettura contemporanea in India
autore Rahul Mehrotra editore Hatje Cantz 312 pp - euro 49,80
Specchio del tessuto socioeconomico e politico di uno degli Stati nazionali più grandi e popolosi del mondo. L’autore Rahul Mehrotra (Nuova Delhi, 1959) architetto, educatore, figura in prima linea della scena architettonica indiana negli ultimi due decenni, presenta quattro generi diversi di espressione architettonica, introducendo i sostenitori di ciascuna con un testo incisivo supportato da eccezionali esempi di progetti che mettono in risalto la disparità e la coesistenza di approcci multipli. Con il lavoro di più di sessanta architetti contemporanei e illustrato da oltre 500 fotografie, il volume è rivolto a un vasto pubblico di studiosi, progettisti e studenti e, più in generale, a ogni lettore interessato all’India contemporanea.
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1. pAlAzzo AporTI, MIlAno
L’intervento di riqualificazione ha ampliato la vocazione monumentale di un elemento storico del paesaggio urbano di Milano attraverso accessibilità e funzioni aperte al pubblico. Oltre a valorizzare gli spazi interni ed esterni, il progetto ha immaginato un nuovo profilo per l’intero complesso: l’articolazione volumetrica dell’edificio storico con la sua decisa configurazione spaziale è stata lo spunto per un progetto semplice e autonomo in grado di evidenziare le linee e i principi architettonici
preesistenti. Attraverso la geometria delle sagome aggiunte e la rete in acciaio che le riveste, la nuova volumetria è un elemento sospeso sulla gronda storica dell’edificio. Il cortile interno, ripulito da aggiunte apportate nel tempo e attrezzato a giardino, è portato in quota con il piano rialzato corrispondente allo spazio su piazza Luigi di Savoia, da cui è visibile e accessibile. Sul perimetro, un percorso pedonale coperto da tettoia riserva uno spazio protetto per le connessioni tra i blocchi. La
progettazione delle sistemazioni esterne ha seguito le diverse esigenze funzionali, estetiche e di fruizione degli spazi del complesso. Il cortile, assimilabile alle tipiche corti milanesi, è un luogo di calma e ombra e al contempo di passaggio, scandito da pochi alberi sul suolo in pietra e legno e da un esile porticato.
2. TeChnogyM VIllAge, CeSenA
Committenza Business Port srl Anno di realizzazione 2006-2010 Superficie 22.564 mq
Il primo esempio di wellness campus al mondo comprende un laboratorio di innovazione e ricerca, un centro di produzione e un’area benessere. Lo stabilimento è orientato a nord per sfruttare il naturale scambio termico e ridurre le emissioni, i materiali costruttivi assicurano un alto grado d’isolamento termico, mentre il sistema di apertura delle grandi vetrate sfrutta il ricircolo naturale dell’aria per rinfrescare gli ambienti. L’edificio per uffici si sviluppa su quattro piani: attraverso il parco si accede all’ingresso principale e all’area rappresentativa con i locali della presidenza e dell’auditorium. La struttura di elementi prefabbricati in c.a. e acciaio è arricchita da una grande copertura curva in legno lamellare e dalla facciata continua in legno e vetro. L’insediamento si completa con il Wellness Center, edificio a pianta ellittica immerso nel parco e collegato agli uffici in prossimità dell’ingresso principale.
3. CoMpleSSo reSIdenzIAle e per uFFICI A hAFenCITy, AMburgo
4. Sede CorporATe del gruppo erMenegIldo zegnA, MIlAno
Nel quartiere di Amburgo dove è in atto la più grande trasformazione di un porto storico in Europa, l‘edificio Brooktorkai 22 combina funzioni residenziali, commerciali e terziarie in un’unica costruzione articolata in due volumetrie che condividono il piano terra vetrato con un ristorante, un bar e le lobby d’ingresso. Le residenze occupano l’edificio a torre e affacciano sul futuro spazio aperto del Lohsepark. All’ultimo livello, due attici con terrazzo godono di vista panoramica. Le due porzioni si presentano con facciate autonome unite dal nastro vetrato del piano terra e dall’accostamento cromatico. Il corpo residenziale, rivestito con lastre in pietra arenaria e la facciata orizzontale degli uffici in klinker scuro rossastro, sono accomunati dai profili bronzei delle vetrate. L’ultimo piano degli uffici è alleggerito da una vetrata continua che richiama l’allineamento delle finestrature e del piano terra vetrato.
La riconversione della Ex Riva Calzoni ha re-interpretato spazi industriali di valore attraverso la creazione di un nuovo complesso. L’intervento sostituisce un capannone, del quale era impossibile conservare la maglia strutturale, con un volume totalmente nuovo che, partendo da due livelli interrati, ne riproduce il tipico profilo della copertura a shed. Incluso in un sistema di corti, l’edificio trova affaccio su via Savona grazie a una lunga manica di vetro con atrio a imbuto e un passaggio pedonale tra lo show-room e il corpo uffici. Nel basamento, lo spazio di presentazione è concepito come un vero e proprio teatro, la cui copertura corrisponde ad un cortile-terrazzo su cui affacciano le varie attività interne. La facciata, parzialmente vetrata e con superfici riflettenti su piani inclinati, contribuisce all’effetto generale di astrazione del nuovo volume.
Committenza Technogym SpA Anno di realizzazione 2006-2012 Superficie 54.000 mq
Committenza: Quantum Immobilien AG Anno di realizzazione 2005-2010 Superficie 16.000 mq
Committenza Agnona SpA Anno di realizzazione 2004-2008 Superficie 16.000 mq
CONTROPARETE FONOASSORBENTE
PAVIMENTO VINILICO DECORATIVO www.evolutionpanel.com www.evolution-virag.com