novembre/dicembre 2008
tecnologie
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archistudio
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Le nuove vie dei percorsi verticali
I nove di Cliostraat
progetto del mese
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Architettura sostenibile a Bergamo
archipremi
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BSI Architectural award
ANNO 3 numero 21 euro 2,50
www.ioarch.it Pubblicità Font srl via Siusi 20/a 20132 Milano tel. 02 2847274 fax 02 45474060 pubblicita@fontcom.it Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Quell’urgenza
chiamata residenza
N
egli ultimi tempi la residenza, il “bene reale” e “solido” per eccellenza, è stata oggetto di un grande interesse a livello commerciale e speculativo. Un’attenzione che si è tradotta, malgrado i continui proclami di “progettazione sostenibile”, in un immenso mare di devastazione e spreco. Altrettanto formidabili sono stati gli investimenti ma, nonostante le innegabili urgenze in termini abitativi, inurbativi e migratori, il contributo richiesto finora all’architettura si è indirizzato non tanto alla residenza “comune”, che rappresenta la fascia dove più urge un contributo migliorativo, ma semmai al segmento “di lusso”, di iniziativa rigorosamente privata. Sono state proposte perfino self contained cities, anche se la loro progettazione, vuotata di ogni ardimento in termini di ricerca, consiste per lo più nella riproposizione di tipologie non solo note e consolidate, ma soprattutto ben visibili e commerciabili, come torri e grattacieli. In breve, una grande attenzione nei confronti della residenza, che però salvo rare eccezioni (tra queste val la pena di citare la casa da 100mila euro pubblicata in questo numero), non sembra aver avuto molte ricadute sull’architettura. Tutto questo anche se, proprio nella progettazione della residenza, risiede un notevole stimolo potenziale per l’evoluzione dei concetti di “forma libera”, così facilmente applicabili negli edifici-container ma che, nel caso della residenza, così funzionale, così concreta, e così tipologicamente “ordinaria”, perdono totalmente di efficacia. Carlo Ezechieli
ECOLOGICA, FLESSIBILE E A BASSO COSTO
Andavamo a 100K
MARIO CUCINELLA
Laureato presso la facoltà di Architettura di Genova nel 1987, ha fondato MC A a Parigi e a Bologna. Il suo lavoro è da sempre caratterizzato da uno specifico interesse per i temi legati alla progettazione ambientale e alla sostenibilità in architettura. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti sviluppando progetti su scale diverse: da edifici a ricerche tipologiche e tecnologiche, da studi sulle strategie ambientali per il controllo climatico a grandi progetti urbani. Si dedica inoltre alla ricerca di nuovi prodotti di design industriale. È Visiting Professor all’università di Nottingham.
Un’abitazione di 100 mq a 100mila euro in grado di risparmiare e produrre energia. È la proposta-provocazione dell’architetto Mario Cucinella
C
osto accessibile, profilo adattabile alle diverse esigenze e impatto ambientale ridotto sono i tre presupposti che danno vita al progetto della Casa 100K (100 mq, 100mila euro) di Mario Cucinella presentata alla Biennale di Venezia. Un progetto che nasce con l’intento di dare una risposta a domande di economicità, riduzione di emissioni inquinanti e comfort abitativo con una casa viva, colorata, che lascia spazio alle differenti identità e modalità di vivere. Il programma Casa 100K parte da un presupposto economico ed è insieme un manifesto e una sfida. Di fronte ad una promessa tanto attraente viene spontaneo chiedersi come verrà realizzata una casa capace anche di
produrre energia: armata di pannelli fotovoltaici, di sonde geotermiche, generatori eolici a pale elicoidali e attrattive tecnologiche minori al costo di 1.000 euro al mq. Quali sono o saranno i processi e le metodologie di costruzione, per ora espressi nella documentazione pubblicata sotto forma di opzioni e alternative? In quali contesti sarà possibile impiegarli? Il sistema support/infill proposto, ovvero una griglia strutturale primaria all’interno della quale introdurre tutti i “riempimenti” e le personalizzazioni necessarie, rivelatosi valido in passato, sembra una scelta senza dubbio interessante. Ma quali sono le economie di scala? Fino a che punto sarà possibile realizzare case in
grado di produrre energia? Probabilmente, dato il clima a basso tasso di HGT del Belpaese, nella maggior parte del territorio nazionale. Ma cosa succede in aree particolarmente fredde o torride? Si isola di più, d’accordo, ma sarà possibile farlo restando nel budget? Standard futuro Nonostante le questioni precedenti, che verranno inevitabilmente poste da pessimisti conservatori, la casa da 100mila euro é un progetto di portata notevolissima e che, nella certezza che un “investment wall” a prima vista imponente venga agilmente scavalcato, merita un supporto incondizionato. continua a pag. 2 >>>
HOUSING SOCIALE
Politiche della casa
in Europa
Modelli diversi per affrontare il mutato quadro sociale e le difficoltà della congiuntura economica
L’
aumento della popolazione anziana, dovuto alla crescita della speranza di vita, continua in tutta Europa, dove si registra una media di persone oltre i 65 anni pari al 17% (i picchi: 19,9 in Italia, 11,1 in Irlanda). A questa tendenza corrisponde l’aumento dei nuclei familiari e la diminuzione dei loro componenti
(oggi inferiore a 2,4 e in continua decrescita). Fenomeno simmetrico al primo è quello relativo alla crescita in molti Paesi (Spagna e Italia in testa) di giovani tra i 19 e i 30 anni che vivono con i genitori perché non sono in grado di realizzare una propria autonomia abitativa. Parallelamente si pone il fenomeno dell’immigrazione. Questi fenomeni
hanno messo in crisi sia le politiche nazionali dell’alloggio sia il mercato libero: il rapporto alloggi/nuclei familiari si è ridotto e la fragilità delle famiglie è aumentata. Ciò pone l’esigenza di nuove politiche di incremento del patrimonio di edilizia sociale (oggi il 15% dello stock abitativo). continua a pag. 3 >>>
L’INTERVISTA: RICHARD PLUNZ
Residenza
sviluppi e tendenze Dagli Usa all’Europa, le nuove vie di accesso alla residenza alla fine di un’era fondata sulla fiducia nella proprietà e nel mercato
P
rofessore presso la Facoltà di Architettura della Columbia University, Richard Plunz è uno dei massimi studiosi di questioni legate alla residenza. Un tema esplorato in molte pubblicazioni in cui ha mirabilmente analizzato le principali questioni riferite all’alloggio sociale negli Stati Uniti. Profondo conoscitore di realtà internazionali, ha condotto progetti di ricerca e laboratori di progettazione urbana in contesti anche molto diversi tra loro, dallo studio sul Gowanus Canal a Brooklyn, New York, al progetto di reintegrazione e recupero entro una periferia urbana in costante espansione del complesso residenziale del Corviale a Roma: una delle poche self contained cities moderniste che abbia effettivacontinua a pag. 2 >>>