IoArch 28 - Oct 2009

Page 1

8

12

Un residence a Bologna

Le ville urbane di M2P

16

17

22

Progetto CMR per Cisco

Premio Barbara Cappochin

Il Neues Museum di Berlino

www.ioarch.it

28

Anno 4 - n°28 - ottobre 2009 - euro 2,50 - Pubblicità: Font srl via Siusi 20/a 20132 Milano - tel. 02 2847274 fax 02 45474060 - pubblicita@fontcom.it - Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano

Dopo la febbre

dell'oro

L

a maggior parte degli studiosi ed esperti sono concordi nell’affermare che la produzione di petrolio raggiungerà il suo vertice tra il 2010 e il 2015, dopodiché inizierà un inesorabile e sempre più rapido cammino verso l’esaurimento. Lo scenario più probabile sembra pertanto una conclusione, non molto remota, della cosiddetta “età del petrolio”. Non è durata molto, poco più di un secolo: una frazione insignificante nella storia dell’umanità, ma è stata una pazza, sfrenata festa deve tutti, o quasi tutti, si sono divertiti. Alcuni si stanno ancora divertendo e, mentre qualche ingenuo ritardatario sta ancora cercando di entrare, i primi che avevano iniziato i festeggiamenti incominciano a dare qualche segno di stanchezza. Con il petrolio abbiamo avuto a disposizione una fonte di energia molto potente e concentrata e una serie di possibilità mai conosciute in precedenza. Ma, bruciando di qua e bruciando di la, abbiamo finito per dare origine a una dipendenza totale, troppo carica di tossine per avere un futuro. Niente può più funzionare senza petrolio, combustibili fossili o loro derivati. Paesaggi coltivati di notevole ricchezza formale e biologica sono stati sostituiti da monocolture e da terreni estesi quanto continenti e ormai pressoché sterilizzati. Città intere sono state costruite nel deserto con edifici progettati ignorando principi che in passato, per secoli, erano alla base di architetture splendide e geniali. Altre città, disperse su scala regionale, sono state costruite all’insegna del consumo di territorio e della produzione di spazi di risulta. In conclusione, durante questo colossale party, gli architetti sembrano aver perso la propria intelligenza ambientale, ovvero la capacità di apprendimento e di adattamento creativo al contesto. Quale sarà l’architettura dopo la nuova febbre dell’oro? È una domanda che precorre i tempi, ma sulla quale vale la pena di iniziare a riflettere.

CARLO EZECHIELI A COLLOQUIO CON WILLIAM MCDONOUGH

The Milan Principles

Expo2015: un’occasione per pensare a una nuova architettura economica, imparziale, ecologica ed elegante

Carlo Ezechieli

W

illiam McDonough, già autore, in occasione dell’Expo di Hannover, di principi guida universalmente noti come “Hannover Principles”, è stato recentemente incaricato quale membro della consulta degli architetti per Expo2015 di Milano. Riconosciuto a livello internazionale come uno dei più autorevoli esponenti nel campo della progettazione ecologicamente orientata, McDonough può anche essere considerato uno dei massimi teorici dell’architettura di questi ultimi anni. La visione proposta nel suo libro Cradle to cradle (con Michael Braungart) offre una concezione dell’architettura sintetica, chiara e fondamentalmente nuova.

SOCIAL HOUSING /

ARCHIGLOBAL

Vivere su un

transatlantico

14 agosto 2009: l’Unité d’habitation di Marsiglia nel suo cinquantasettesimo compleanno e i suoi abitanti

A

Una prospettiva tanto orientata verso il futuro da rappresentare un significativo scostamento dal sempre più limitante aggettivo “sostenibile” con il quale vengono etichettate alcune significative opere attuali. Se per l’architettura Moderna del XX Secolo le macchine erano un riferimento imprescindibile, quali saranno i riferimenti per l’architettura del XXI Secolo? Il pensiero di McDonough apre in tal senso un percorso inedito e particolarmente significativo. Per il suo lavoro, il suo pensiero e tutti gli argomenti che emergono da questa intervista, McDonough rappresenta una figura chiave per l’inquadramento e lo sviluppo metodologico e concettuale del tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. >>>

quasi sessant’anni dal suo completamento, dopo gli entusiasmi, dopo le critiche, dopo che nei successivi sessant’anni gli architetti hanno sviluppato tonnellate di progetti o perché, o malgrado, l’ha fatto Le Corbusier; in questo grande edificio, ormai monumento nazionale, tanto glorificato quanto vituperato, si sono consolidate dinamiche imprevedibili e si è raggiunta una maturità sufficiente per poter vedere e scoprire chi ci abita e come ci abita. Il vice presidente dell’associazione degli abitanti dell’Unité d’Habitation di Marsiglia, Georges Moreau, è un affabile signore intorno alla sessantina, >>>

In un SMS

la strada maestra per il sociale Strutture leggere e flessibilità tipologica per una nuova sostenibilità economica e sociale

S

fruttare le nuove tecnologie per abbattere i costi e massimizzare la qualità, permettendo di dare una casa ha chi ha un reddito identificato ma non sufficiente ad acquistarla, come studenti fuori sede, giovani coppie, lavoratori precari. Da queste premesse nasce il progetto SMS - Social Main Street, la strada maestra per il sociale. In applicazione della Legge Regionale 14/2007 la superficie, nell’ex area industriale di viale Sarca a Milano, a pag 5 >>>


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.