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L’architettura di Studio Marc
La nuova sede Schüco a Padova
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La ri-scoperta di Dura Europos
Cave e paesaggio a Verona
Experience Finland a Firenze
www.ioarch.it
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Anno 5 - n°33 - giugno 2010 - euro 2,50 - Pubblicità: Font srl via Siusi 20/a 20132 Milano - tel. 02 2847274 fax 02 45474060 - pubblicita@fontcom.it - Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Puraenergia
CARLO EZECHIELI INTERVISTA PETER ZUMTHOR
S
econdo alcuni autori "future oriented" - come Raymond Kurzweil, ispiratore della Singularity University (finanziata, tra gli altri, da Sergey Brin di Google), "serial sellers" come Jeremy Rifkin, o il convincente Jeremy Leggett, ex-leader di Greenpeace - il futuro, o forse il concreto presente, della produzione e utenza di energia è quello delle reti di micro-energia. Non più oligarchica produzione centralizzata, statale prima e poi privatizzata, ma anarchica e reticolare produzione in loco e distribuzione secondo logiche di funzionamento simili a quelle di internet. Poca energia, ma buona, dappertutto e in rete, basata su due criteri fondamentali: massima efficienza, corto raggio di distribuzione, e pertanto minori dispersioni, e altissima capacità di interconnessione attraverso le cosiddette smart-grids. E i centri di produzione? Come nella campagna pre-industriale tornano ad essere gli stessi centri di consumo. “Nodi” che spesso coincidono con edifici la cui anima architettonica però, trovandosi contesa tra quella di “casa” e quella di “centrale elettrica”, rischia di diventare la vittima preferita di una sorta di schizofrenia. Gli interventi si limitano principalmente all’applicazione, spesso a sproposito, di dispositivi. Come alla fine del XIX secolo le fabbriche erano un tema nuovo ed ignoto che - prima dell'epocale ammutinamento contro lo storicismo eclettico di architetti come Albert Kahn o di Sir Gilbert Scott - stentavano a trovare forma, così i nuovi edifici-centrali elettriche, nodi nel nuovo panorama delle smart-grids, stentano, anche se potrebbero, a trovare un linguaggio. La ricerca di una nuova forma di espressione rispetto a questi temi è una sfida aperta la cui soluzione potrebbe avere importanti ricadute nei prossimi anni, non solo per l’architettura. Carlo Ezechieli
La concretezza dei sogni Mendrisio: lectio magistralis di Peter Zumthor, premio Pritzker 2009 È l’occasione per incontrarlo e parlare della sua idea di Architettura
A
nni fa, qualche anno dopo la pubblicazione di progetti come la Cappella di Sumvtig e i padiglioni degli scavi romani a Coira, tra i primi lavori di Peter Zumthor acclamati a livello internazionale, ebbi la fortuna di assistere a una sua conferenza. Il contesto, notevole, era una chiesa sconsacrata di una cittadina nelle Alpi lombarde, e la presentazione, oltre alle bellissime architetture, era un’incredibile combinazione tra innovazione e tradizione, tra ordine e libertà, arricchita da numerosi riferimenti all'esperienza personale e al lato “artigianale” dell’architettura. Ora, dopo quasi vent’anni e numerosi premi, tra questi il Pritzker, il più prestigioso, Peter Zumthor non è cambiato, né
ARCHIGLOBAL / TANO LISCIANDRA
Better City,Better Life Tra propaganda interna e marketing internazionale, a Shanghai ci si interroga su un tema fondamentale: trasformate in megalopoli, le città sopravviveranno a se stesse?
L’
Expo occupa un’area di più di 5 milioni di metri quadrati disposta su entrambe le sponde del fiume Huangpu che divide tutta Shanghai in due zone: il Pudong, la zona est, che accoglie l’espansione più recente della città, e il Puxi, dove si trovano le concessioni internazionali e la città storica. Un ponte autostradale, battelli fluviali in continuo movimento e una linea di metropolitana dedicata, che per ora consta di due sole stazioni, collegano le due parti. Ciò non impedisce che si creino lunghe code agli imbarcaderi e alla stazione di accesso della metropolitana. D’altra parte sono non meno di 350/400 mila i visitatori, per lo più provenienti dalle provincie della Cina, che ogni mattina si presentano alle porte di ingresso dell’Expo e poi affollano il sito e i suoi padiglioni.
nell’approccio né nello spirito, anche se ancora più grande è la sua capacità di uscire dagli schemi e di tradurre sogni in opere concrete. Nella conferenza che si è tenuta lo scorso aprile presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio, dopo l’ottima introduzione di Valentin Bearth, Zumthor ha sviluppato un lungo e coinvolgente racconto. Tre sole opere, tutte in corso di progettazione, minuziosamente descritte nel loro processo di composizione, che lasciano emergere un approccio inedito, dove studi e schemi concettuali, rappresentati con tecniche tipicamente artistiche, diventano uno strumento fondamentale di esplorazione e conoscenza. a pagina 3 >>>
INTERVISTA A MARIO CUCINELLA
Il virus del
cambiamento Mario Cucinella ci racconta gli aspetti fondamentali legati all’evoluzione tecnologica degli edifici
©foto Gaetano Lisciandra
Per l’Expo il governo di Shanghai e quello centrale hanno investito somme enormi: 5 miliardi di euro per la realizzazione di infrastrutture e altre opere complementari nell’area espositiva; 19 miliardi di euro in infrastrutture di trasporto e collegamento a Shanghai e nell’area metropolitana. In tre anni sono state realizzate nove linee metropolitane che hanno portato l’estensione complessiva della rete ad oltre 400 chilometri. Sei anni fa Shanghai aveva tre linee di metropolitana; oggi ne conta 12. a pagina 5 >>>
M
ario Cucinella è senza dubbio uno dei protagonisti dell’architettura italiana e internazionale di questi anni. Il suo approccio alla progettazione è innovativo, scientificamente ed ecologicamente fondato, ricco dal punto di vista tecnologico, ma allo stesso tempo capace di una grande e consapevole libertà formale. Ha contribuito in modo sostanziale all’espressione di nuove soluzioni tecnologiche in forme architettoniche significative. a pagina 2 >>>