IoArch 37 - Apr 2011

Page 1

Anno 5 - n.37 - Marzo/Aprile 2011 - euro 3,20 - Font srl - Via Siusi 20/a 20132 Milano - Tel. 02 2847274 - www.ioarch.it Sped. in abb. postale 45% D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n.46) Art.1, Comma1, DCB Milano

Isolamento termico

37 L’orizzonte dei cambiamenti Incurante dei nostri legami con il passato, un vento impetuoso continua a sospingerci verso il futuro. Tutto è in divenire, anche il mondo dell’architettura e del costruire, e i regolamenti finalizzati al risparmio energetico impongono accorgimenti tecnico-costruttivi e progettuali accurati ed inediti. Il ruolo della componente impiantistica in ogni costruzione, grande o piccola che sia, ha assunto un rilievo crescente. Sempre più diffuso è l’utilizzo di strumenti di progettazione, come i software parametrici, che permettono il controllo accurato di sistemi e strutture complesse. I cantieri sono caratterizzati dalla presenza di operatori e da metodi di gestione che raggiungono una precisione e un controllo prima impossibile. Infine, lo scenario culturale e scientifico è in grande fermento. Conoscenze e soluzioni ora in stato embrionale - come la biomimesi, le biotecnologie, l’intelligenza artificiale - non tarderanno ad avere ricadute pratiche in tutti i campi. In cinque anni di pubblicazioni, IoArchitetto ha potuto esplorare, capire, avere una percezione chiara di questo mondo in cambiamento. È stato appassionante raccogliere e diffondere i contributi di architetti, i loro progetti, inquadrare temi, fornire le basi per un dibattito, e in questo lavoro la nostra riconoscenza va al folto gruppo di coloro che ci hanno seguito e sostenuto. Abbiamo perciò deciso di insistere su queste basi, prendendo di mira tematiche molto attuali e relativamente inesplorate e di cui ora vogliamo mettere a disposizione dei lettori una giusta e completa descrizione. Con questo primo numero di “IoA Costruzioni e Impianti” si chiude il ciclo di “IoArchitetto” e se ne apre un altro: un nuovo corso dove a voi starà il compito di inventare il futuro, a noi quello di documentarlo.

Carlo Ezechieli intervista Michele Arnaboldi

La forma della luce

Con i piedi ben radicati nella tradizione Moderna e in quella particolare corrente del “regionalismo critico” emersa in Canton Ticino a partire dagli anni Sessanta, l’opera di Michele Arnaboldi si è affermata con caratteri eccezionali di raffinatezza e originalità.

ecologica - che, nell’opera di Michele Arnaboldi, viene rivelata e celebrata attraverso l’architettura in modo consapevole, pertinente, ben misurato. L’attenzione di Arnaboldi per le componenti ambientali, fisiche e non fisiche, prende nella sua architettura una forma inedita: una ricerca in cui risiede un potenziale incredibile di evoluzione in senso ambientale dell’architettura.

La ricerca “dell’anima del luogo”, motivo conduttore del suo lavoro, tende a trascendere la topografia, la geografia e il puro contesto fisico per rivolgersi direttamente a componenti naturali attive e dinamiche. È la luce solare la variabile “astronomica” - e si potrebbe aggiungere,

Un misurato controllo della luce solare é sicuramente uno degli aspetti che contraddistingue maggiormente il suo lavoro. Da cosa deriva questo interesse? Per prima cosa ho progettato e realizzato molte case unifamiliari. Ultimamente, nelle case

archilocal /

private, ricorre una certa tendenza “modaiola”, basata sulla ricerca di effetti di luce sempre più particolari. Non credo tuttavia sia possibile, o ragionevole, proporre in una casa una luce con la stessa connotazione “drammatica” che caratterizza opere aperte alla frequentazione del pubblico, come ad esempio un museo o una chiesa. Per di più con l’abitazione unifamiliare il programma é sempre lo stesso: soggiorno, pranzo/cucina e le solite tre camere da letto. È sempre presente il rischio della ripetizione e, di conseguenza, della noia. Forse é proprio da qui che ha inizio la mia ricerca sulla luce domestica. a pagina 2

archiglobal / mara corradi

Trasparenze che valorizzano gli spazi

Mixed use

Organizzate su due livelli, le aree funzionali di questo nuovo centro culturale appaiono come volumi indipendenti di diverse altezze. Un progetto firmato dai milanesi Dap Studio e Paola Giaconia.

Prende forma a Gressoney il progetto del 1954 (pag.12)

Si avvale di una struttura dinamica e di un team multidisciplinare composto da collaboratori interni e da consulenti esterni, che gli conferisce estrema flessibilità e la capacità di rispondere a tematiche differenziate: la città, la residenza, il terziario, la progettazione ambientale. Dap Studio si trova in uno dei poli nascenti dell’architettura e del design milanese, il

Con questo numero prende il via una serie di articoli dedicati alla razionalizzazione energetica dell’involucro edilizio, che abbiamo affrontato e affronteremo con gli esperti di alcune tra le principali aziende del settore. (pag. 10)

Il cantiere Unifimm a Bologna (pag.8)

Mollino oggi

Grand Theater a Chongqing Un’imponente struttura in vetro si protende verso la confluenza tra i fiumi Jialing e Yangtze. Lo studio gmp, che ha progettato il teatro, voleva che fosse non solo un punto di riferimento urbano, ma anche una simbolica piazza.

Post-industriale Un cotonificio diventa incubatore d’impresa (pag.18)

Catellani&Smith Il design con ironia e intelligenza (pag.20) a pagina 4

a pagina 6


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.