IoArch 40 - Mar/Apr 2012

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costruzioni e impianti

Anno 6 - n 40 - Marzo/Aprile 2012 - euro 4,50

Font srl - via Siusi 20/a 20132 Milano Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in. 27.02.2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 DCB Milano

icone italiane

Firenze, milano, sesto san Giovanni

Ambiente costruito un progetto territoriale / architettura in opera / Lab retrofitting / Focus the stairscraper / Stile libero nuova vita con il legno / Design porta a porta


CONTROPARETE FONOASSORBENTE

PAVIMENTO VINILICO DECORATIVO www.evolutionpanel.com www.evolution-virag.com


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Si può FAre

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Il petrolio finirà anche se le conferenze sul clima non producono risultati. Del resto anche gli Stati che si parlano sono ormai un anacronismo, come le esposizioni universali e le Olimpiadi. Eredità del passato, come le macchine e gli impianti di riscaldamento che già oggi possono essere sostituiti con relativa semplicità anche negli edifici esistenti. Edifici perlopiù scadenti, al contrario delle residenze che presentiamo in questo numero. Mentre a Sappada un concorso per il nuovo palazzetto dello sport diventa una preziosa occasione di riassetto paesaggistico e urbanistico, i giovani architetti di Nabito immaginano di recuperare, verticalizzandole, le funzioni di vicinato smarrite nella nuova scala della città globale. In una ritrovata scala dell’uomo che non esclude la monumentalità quando questa trovi delle ragioni collettive, come nel Parco della Musica di Firenze.

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iOArch Costruzioni e impianti n. 40

In copertina, interno del nuovo Teatro dell’Opera di Firenze (foto ©Studio Maggi/Moreno Maggi)

Direttore responsabile Sonia Politi Comitato di direzione Myriam De Cesco, Carlo Ezechieli, Antonio Morlacchi Comitato Tecnico Michele Caterino, Eric Ezechieli, Walter Marabelli, Guido Pesaro

L’ArChiTeTTurA in OperA

ABDR, Parco della musica a Firenze

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The viLLAGe

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AbiTAre neLLA CiTTà Che CAmbiA

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STAirSCrAper

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un prOGeTTO TerriTOriALe

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TeCniCA AerAuLiCA

Vodafone Centre

Galfetti, Nunes, B+D+M per Sappada

Contributi Francesca Emily Amato, Mara Corradi, Marco Penati, Nadia Rossi, Silvia Zotti Grafica e impaginazione Roberta Basaglia Fotolito e stampa Pinelli Printing, Milano

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un CASO Di STuDiO

Retrofitting

COme Ti rinnOvO iL COnDOminiO 40 iDenTiTà TrASpArenTi 33

Campari headquarters e residenze Nabito Architects

L’OrO DeLL’ADiGe

Costruire in Classe Oro +

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La nuova sede di Midj

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pOrTA A pOrTA

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nuOvA viTA COn iL LeGnO

Effebiquattro

Studio X-Tern

editore Font srl, via Siusi 20/a 20132 Milano tel. 02 2847274 - fax 02 45474060 redazione@ioarch.it - www.ioarch.it

Prezzo di copertina euro 4,50 arretrati euro 9,00. Abbonamento annuale (10 numeri) euro 30,00; estero euro 60,00. Versamento su c.c.p. 64538911 intestato a Font Srl

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© Diritti di riproduzione riservati. La responsabilità degli articoli firmati è degli autori. Materiali inviati alla redazione salvo diversi accordi, non verranno restituiti.

Reg. Tribunale di Milano n. 822 del 23/12/2004.

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[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

news/fiere e mostre

premiO priTzker 2012 L’architetto cinese Wang Shu è stato insignito del prestigioso premio Pritzker per il 2012. La cerimonia di premiazione ufficiale si terrà a Pechino il prossimo 25 maggio 2012. Nato nel 1963, laureato presso l’Institute of Technology Nanjing in Cina, Wang Shu è il primo architetto della Repubblica Popolare Cinese a ricevere

l’alta onorificenza “per la sua architettura senza tempo, profondamente radicata nel suo contesto, eppure universale” secondo la motivazione della giuria.

i vinCiTOri Dei mipim AwArDS 2012 neLL’AmbiTO DeL mipim, merCATO inTernAziOnALe DeLLA prOprieTà immObiLiAre, TenuTOSi A CAnneS DAL 6 AL 9 mArzO 2012 SOnO STATi ASSeGnATi i premi Di ArChiTeTTurA in DiverSe CATeGOrie Alberghi e Resort Six Senses Con Dao, Ba-Ria, Vietnam Architetti: AW2 / Stéphanie Ledoux e Réda Amalou Insediamenti produttivi McLaren Production Centre, Woking, Regno Unito Architetti: Foster + Partners Uffici Main Point Karlin, Praga Architetti: DaM, spol. s r.o. Riqualificazioni “The Library”, Copenhagen Architetti: Cobe and Transform Residenziale “Residence le 19”, Parigi Architetti: Atelier Zundel & Cristea Centri commerciali Morocco Mall (nell’immagine), Casablanca Architetti: Design International

Progetti futuri Hôtel de Police, Charleroi, Belgio Architetti: Ateliers Jean Nouvel e MDW Architecture Grandi progetti futuri Terminal collegamento ferroviario West Kowloon, Hong Kong Architetti: Aedas Limited Premio del pubblico D-Cube City, Seoul Architetti: Samoo Architects & Engineers, The Jerde Partnership Premio speciale della giuria Riqualificazione “AltePost”, Amburgo Architetti: Alk Arwed Friedrichsen

kLimAhOuSe puGLiA La sensibilità e l’attenzione della Regione Puglia verso le tematiche ambientali è uno dei motivi principali che hanno indotto Fiera Bolzano a organizzare una nuova edizione itinerante di Klimahouse a Bari, il primo passo per esplorare una regione del Sud Italia particolarmente ricettiva verso il concetto del ‘costruire ecologico’ e virtuosa per quanto riguarda la produzione di energie rinnovabili. La manifestazione si propone come punto d’incontro e di formazione per architetti, ingegneri, geometri, costruttori edili e anche per l’Amministrazione Pubblica e i cittadini interessati a costruire e a vivere in una casa sostenibile. Oltre a un’area espositiva di 1.800 mq, la manifestazione offre un programma di visite guidate a CaseClima recentemente costruite in Puglia (ad Altamura, Bisceglie e Monopoli). Cuore della manifestazione, il Congresso Costruire Sostenibile organizzato dall’Agenzia CasaClima, che si

LA mOSTrA-COnveGnO per L’eFFiCienzA enerGeTiCA e LA SOSTenibiLiTà in eDiLiziA FA TAppA ALLA CiTTADeLLA DeLLA SCienzA Di bAri DAL 29 AL 31 mArzO 2012. affianca ad un vasto programma di convegni e seminari tecnici. L’ingresso alla mostra e ai convegni è gratuito. Pre-registrazione obbligatoria on-line.

www.klimahouse-puglia.it

iTALy: The GrAphiC LAnDSCApe in mOSTrA DA ApriLe 2012 A FebbrAiO 2013 La quinta edizione dell’allestimento del Triennale Design Museum di Milano, ideata da Fabio Novembre segna un percorso di promozione e valorizzazione della creatività del nostro Paese. L’esposizione, articolata per tipologie di artefatti, è un approfondimento su vecchi e nuovi prodotti e sugli strumenti della cultura visiva.

www.triennaledesignmuseum.org

COnServAre iL pATrimOniO ArTiSTiCO Le CiTTà murATe La Cittadella fortificata di Venzone, in provincia di Udine, è il luogo del primo meeting Città Murate. Storia, gestione, valorizzazione e sviluppo, in programma per il 26 maggo 2012 presso il Salone del Palazzo Municipale di Venzone. Un laboratorio di proposte e progetti per capire come valorizzare in modo concreto la ricchezza delle citta murate e farne modello per le generazioni future.

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SALOne DeLL’ArTe DeL reSTAurO e DeLLA COnServAziOne Dei beni CuLTurALi e AmbienTALi - FerrArA, 28/31 mArzO 2012 Presso il Quartiere Fieristico di Ferrara, dal 28 al 31 marzo 2012, si tiene la più importante manifestazione a livello nazionale dedicata all’arte del restauro e alla conservazione del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico. Protagonista al Salone è il MiBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, assieme ai suoi differenti Istituti, con un ricco programma di eventi, convegni e incontri tecnici. Presenti in fiera numerosi espositori (anche esteri) tra cui produttori di materiali, tecnologie, attrezzature museali, servizi e software, centri per il restauro,

enti di promozione turistica, fondazioni bancarie, Università, Accademie di Belle Arti, Enti pubblici e i Consigli Nazionali degli Architetti e degli Ingegneri.

www.ilportaledelrestauro.com


L’ArChiTeTTurA in OperA CON il NuOvO TeaTrO dell’Opera, COMpleTaTO iN TeMpi reCOrd, preNde FOrMa il parCO della MuSiCa, il NuOvO pOlO CulTurale di FireNZe. Tra MuSiCa e NaTura, Tra la CiTTà di pieTra e le CaSCiNe, aCCaNTO alla leOpOlda. prOGeTTO di aBdr.


[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

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iOArch Costruzioni e impianti [ n. 40/2012]

A Porta di Prato, lungo la linea di faglia che separa la Firenze verde da quella di pietra, Il Parco della Musica e della Cultura mette a sistema i volumi imponenti degli auditorium e dei servizi connessi con importanti volumetrie preesistenti (Stazione Leopolda) e di nuova realizzazione (il futuro nuovo Palazzo dei Congressi), proponendosi come nuova centralità urbana dedicata alle attività culturali e musicali. Inaugurato ufficialmente il giorno del solstizio d’inverno, il Teatro dell’Opera, che del Parco è l’edificio più rappresentativo, è stato realizzato in tempi record in quanto il progetto rientrava nel programma di iniziative per i 150 anni dell’unità d’Italia. Su scala urbana l’intero progetto del Parco della Musica è stato pensato come spazio pubblico che connette la città alle Cascine attraverso la realizzazione di un vasto sistema di aree pedonali, su diverse quote raccordate tra loro, che si rapportano con le nuove volumetrie dei due auditorium e della cavea all’aperto. Un vero parco artificiale, costituito dalle coperture praticabili del complesso, da gradonate e nuovi spazi

pubblici e da una serie di giardini interni che si raccorda a quello naturale delle Cascine attraverso un ponte pedonale che a sudovest supera il fosso Macinante. Un progetto architettonico pensato per offrire la massima flessibilità d’uso e quindi per accogliere, oltre agli eventi musicali che da sempre caratterizzano il Maggio Fiorentino, anche concerti di musica rock e semplici passeggiate all’aperto in quella che sarà la più grande piazza di Firenze, massimizzando la fruizione degli spazi. Su un ampio basamento, una sorta di zoccolatura inclinata, sono inserite le due grandi sale da musica e la torre delle scene: nel complesso, l’insieme dei volumi è imponente ma stemperato dalla fitta rete di percorsi interni ed esterni di rampe e terrazze dimensionate a misura d’uomo. Con la sola esclusione della torre scenica, tutte le volumetrie del progetto sono percorribili in copertura. Tutti gli spazi interni per il pubblico sono serviti dall’ampio foyer con due accessi: attraverso lo spazio sottostante la grande pensilina urbana o, provenendo dal Parco delle Cascine, attraverso la vetra

A sinistra, la facciata della torre scenica che (in alto, foto ©studio maggi/moreno maggi) funge anche da fondale per la cavea e può accogliere videoproiezioni. il modello a destra offre un quadro dell’intero intervento urbanistico.

NuOvO TeaTrO dell’Opera di FireNZe Ente appaltante: Presidenza del Consilgio dei ministri Fine lavori: 2011 (primo stralcio) Progettazione architettonica: ABDr (arch. maria Laura Arlotti, arch. michele Beccu, arch. Paolo Desideri, arch. filippo raimondo) Consulenza per l’acustica strutturale e ambientale:

müller-BBm, ing. Jürgen reinhold; particolari esecutivi Biobyte srl

Progettazione strutturale:

italingegneria srl, ing. tommaso Albanesi, ing. simone senesi

Progettazione impiantistica:

enetec srl, ing. renato tito, ing. Danilo Cavaliere

Contractor: Ati: sAC società Appalti Costruzioni spa (mandataria); iGit spa (mandante)

Importo lavori: 137 milioni di euro

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[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

ABDR architetti associati Gli architetti maria Laura Arlotti, michele Beccu, Paolo Desideri, filippo raimondo (nella foto di enrica scalfari / AGf), svolgono attività professionale associata dal 1982. L’attività progettuale dello studio, che ha sede in roma, si svolge principalmente nei settori pubblici e privati delle grandi opere infrastrutturali e dei grandi complessi immobiliari ed è andata progressivamente specializzandosi nella progettazione integrata e nel controllo dei rapporti tra architettura ed engineering. tra le opere più recenti si segnalano: teatro Classico per opera e Balletto in Astana, Kazakistan, in costruzione; restauro del museo Archeologico nazionale di reggio Calabria, in costruzione; nuova stazione Alta Velocità roma tiburtina, appena completata. nel 2003 lo studio ha vinto il premio eurosolar per l’architettura bioclimatica.

ta che si apre al di sotto del volume inclinato della sala grande. Il nuovo teatro lirico, dotato di apparati scenotecnici innovativi, e il moderno auditorium rispondono appieno alle esigenze dell’esecuzione musicale classica e contemporanea. Indipendenti tra loro e dall’involucro esterno, da cui sono strutturalmente separate, con una concezione architettonica e distributiva di “box in the box”, le due sale sono studiate per assicurare la migliore risposta acustica possibile e il direttore d’orchestra del Maggio Fiorentino, Zubin Mehta, ha partecipato alla progettazione in qualità di consulente musicale. Il teatro lirico La grande sala da 1.800 posti è inserita in un volume stereometrico inclinato ascendente largo 38 metri, lungo 43 e alto 19. La tradizionale forma “a ferro di cavallo” è rinnovata nel disegno e contenuta tra le due fasce distributive perimetrali di scale e rampe che consentono l’accesso degli spettatori e contribuiscono allo stacco dalle pareti dell’involucro per una migliore resa acustica. La complessità architettonica della sala unisce creazione formale e risposta efficace alle esigenze visive e soprattutto acustiche. L’ampia platea è direttamente accessibile dal foyer e la sala ha un solo ordine di

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galleria accessibile dal sistema di distribuzione laterale. I palchetti, serviti da piccoli spazi retrostanti creati per accogliere gli spettatori, sono collocati nelle due porzioni

Per migliorare l’isolamento acustico le sale sono strutturalmente separate dall’involucro esterno, con una logica box-in-box laterali ottenute dalla prosecuzione del piano della galleria verso il palco. Quest’ultimo, che si attiene agli standard internazionali per forma e dimensione, è progettato per ospitare al centro dello spazio scenico la rappresentazione, mentre in due tasche laterali può contenere fino a due allestimenti-scena, movimentati orizzontalmente attraverso piattaforme mobili montate su carrelli. La flessibilità dimensionale è uno degli aspetti unici del palco del nuovo Teatro Lirico di Firenze, in grado di ospitare rappresentazioni teatrali con profondità di scena doppia rispetto alle dimensioni consentite dai tradizionali teatri italiani ed europei. L’auditorium La sala piccola (da 1.100 posti) è destinata prevalentemente alla musica concertistica, ma si caratterizza per una grande flessibi-


iOArch Costruzioni e impianti [ n. 40/2012]

Qui sopra, nella foto ©studio maggi/moreno maggi, la sala grande prima del termine dei lavori e, sotto e a fianco, il giorno dell’inaugurazione. nella pagina a fronte, l’involucro è interamente rivestito in lastre di Kerlite di grandi dimensioni (50x150) e soli 3,5 mm di spessore, studiate appositamente per quest’opera (tanto che il prodotto ha preso il nome di “Kerlite Auditorium”) sono incollate al cappotto isolante (foto ©studio maggi/moreno maggi).

lità d’uso. Il palco può ospitare fino a 115 musicisti e 100 coristi ed essere facilmente adattato per rappresentazioni teatrali assumendo due configurazioni, una di tipo tradizionale rispetto alla posizione della platea oppure con posizione centrale, del tipo Teatro Globale, per le rappresentazioni sperimentali. La platea unica e i settori laterali al palco permettono attraverso veloci apparati scenotecnici di variare la capienza della sala da 1.100 a 500 spettatori. I rivestimenti interni sono realizzati in legno, apprezzato nella [7]


[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

Paesaggi visivi i materiali per le finiture superficiali sono stati sviluppati da oikos. La complessità dei volumi, l’orientamento della luce naturale, l’articolazione delle luci artificiali e delle prospettive visive hanno imposto un progetto materico superficiale dedicato, direttamente studiato in cantiere. nella semisfera della sala 1800, che fuoriesce con forza nell’atrio di ingresso, le superfici sono state trattate con strati di vernice oro (zecchino, antico e platino) sovrapposti in trasparenza uno sull’altro. sui soffitti della platea i progettisti hanno optato per un effetto perlescente, mentre nel foyer di ingresso le superfici soprastanti sono state rifinite con “travertino” effetto cemento elicotterato. in esterno, “antico ferro corten” ha prodotto il voluto effetto di metallo sottoposto alle intemperie del tempo su porzioni di facciata e vele. www.oikos-paint.com

rivestimenti materici in oro e platino conferiscono nobiltà e plasticità agli spazi del foyer.

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tradizione concertistica per la sua capacità di vibrare, e tende speciali capaci di ottimizzare l’acustica a seconda delle differenti configurazioni e utilizzi della sala. La cavea La cavea, che può contenere più di 2.000 spettatori, è posizionata sulla copertura del teatro a integrazione e conclusione dell’esteso sistema di piazze, terrazze e belvedere del Parco. Le gradinate sono concepite come veri e propri “salotti urbani” alternati a porzioni trattate a piccolo giardino, usufruibili in qualsiasi momento e liberamente dal pubblico, e non solo in occasione degli spettacoli. La contigua presenza del complesso bar-caffetteria-ristorante ne supporta la funzione di struttura adatta alla vita all’aperto. Inoltre, la cavea è posta ai piedi del grande volume della torre delle scene: in questo modo, la superficie della grande parete sovrastante si presta come fondale per proiezioni, aumentando le potenzialità della struttura per varie tipologie di eventi. Sulla piazza dell’Auditorium sette grandi vetri colorati (3 metri per 3) fuoriescono dal suolo perfettamente allineati e distanziati tra loro. Il numero degli elementi in vetro richiama la scala musicale e l’installazione si presta a interagire ed essere percorsa dai visitatori.


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trAsformAzioni urBAne

The viLLAGe

vOdaFONe alla periFeria Sud-OveST di MilaNO


[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

O

S N

E

C1 B C

Planimetria: edificio [A], con giardino pensile fotovoltaico; edificio [B]; edificio [C]; edificio [C1]; [P] ponte tra edifici [A] e [C].

P

Al centro, la piazza soprelevata con fontana.

A

alla periFeria Sud-OveST di MilaNO uN eSeMpiO di prOGeTTaZiONe aTTeNTa all’aMBieNTe per uN iNTerveNTO di riqualiFiCaZiONe urBaNa Su larGa SCala Il quartier generale di Vodafone Italia nasce per accogliere in una sede unica tremila dipendenti ed è stato concepito con soluzioni per dimezzarne l’impatto ambientale, come il giardino fotovoltaico di 800 mq sul tetto e lo speciale cemento fotocatalitico per il rivestimento che permette di abbattere gli inquinanti organici/inorganici presenti nell’aria.

A sinistra, vista aerea del complesso. A destra, le passerelle di collegameno tra gli edifici.

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L’intervento rientra in un ampio programma di riqualificazione di edifici dismessi: il complesso nasce infatti sull’area un tempo occupata da una fabbrica (abbandonata da tempo) su via Lorenteggio. L’intera superficie è stata bonificata e recuperata, con vantaggi anche per la zona residenziale limitrofa. Il complesso, composto da tre edifici principali, rispettivamente di 10, 12 e 14 piani destinati ad accogliere gli uffici, più un quarto adibito a spazi collettivi, si snoda attorno a una piazza sopraelevata, punto di raccordo ed elemento generante dello spazio circostante. L’accesso principale al complesso da via Lorenteggio offre uno scenografico effetto prospettico grazie ad un grande scalone. La piazza sovrasta il primo di tre livelli di parcheggi, dei quali due completamente interrati, ai quali si accede da rampe predisposte nella parte ovest dell’area, collegate tra di loro da un percorso circondato da ampie aree verdi. I tre edifici hanno dimensioni diverse ma caratteristiche comuni e forme curvilinee che riprendono la circolarità del disegno complessivo in pianta. L’edificio A, posizionato nella zona nordovest dell’area, presenta un corpo centrale di distribuzione (collegamenti verticali, vani tecnici e servizi) e due ampie braccia vetrate nelle quali sono situati gli uffici open-space. L’edifico B, situato a nord-est, ha caratteristiche identiche ma presenta braccia più corte e una maggiore altezza. L’edifico C invece, situato a sud, si allunga verso via Lorenteggio e accoglie spazi comuni di servizio. Adagiato sul fronte concavo dell’edificio C, e ricoperto interamente da un giardino sul tetto, il corpo C1, un edificio ovale che accoglie le funzioni aggregative della mensa, un learning center con nove aule dalle pareti manovrabili in grado di ospitare circa 180 persone e un teatro/auditorium da 400 posti con foyer e dehor esterno (che potrà essere messo a disposizione per eventi), con ampi spazi che si incrociano a diversi livelli grazie ai ballatoi affacciati sulla spaziosa hall d’ingresso. Percorsi aerei Tra gli edifici A e C una passerella di collegamento funge da “ponte” tra una sponda e l’altra del borgo, per creare un anello di percorsi in quota completamente collegato; due

Da sinistra, l’edificio [C] (in sezione) e il prospetto dell’edificio [A]; la sezione degli edifici [B] e [A]; qui sopra, prospetto interno degli edifici [C] e [B].


iOArch Costruzioni e impianti [ n. 40/2012]

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[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

Qui a lato, vista laterale degli edifici B e C, con il rivestimento in cemento bianco fotocatalitico e vetro. Nella pagina accanto, il giardino pensile ricoperto da pannelli fotovoltaici.

Rolando Gantes nato ad Arona nel 1945, si laurea al Politecnico di milano nel 1969. La sua attività professionale si è specializzata nelle realizzazioni di spazi ad uso terziario-amministrativo, in particolare con progetti di nuova edificazione e di riqualificazione di spazi ad uso uffici. nel 1994 fonda la P.r.P., società di architettura che opera nel campo della progettazione e della Direzione Lavori, Piani della sicurezza e Projet management.

Le finestre con schermi a lamelle mobili, gestite da un software, modulano automaticamente l’ingresso della luce.

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ponti più piccoli collegano l’edificio A con il B ed il B con il C. Il volume aereo dell’edificio C, che sbalza verso la piazza circolare, è costituito da una vela vetrata che funge da contrappeso per la testa del corpo servizi che invece è completamente ricoperta con cemento bianco. Materiali e tecniche costruttive La scelta dei materiali rimanda alle altre realizzazioni dei progettisti Gantes e Morisi nel vicino Quartiere Affari Lorenteggio: un contrasto materico/cromatico tra facciate in marmo bianco e superfici vetrate che virano al verde. Nel Vodafone Village, su tutte le superfici vetrate (circa il 90% delle facciate per un totale di 27.000 mq) è stato applicato un sistema costituito da finestre a triplo vetro contenenti schermi a lamelle mobili in grado di interagire con le radiazioni solari, e gestite da un software che ne controlla il movimento. Modulando l’irraggiamento solare si riesce a ottimizzare l’ingresso di calore e luce con minimo dispendio energetico. Inoltre, il sistema di flussi d’aria creato dalle facciate continue a doppia pelle permette di abbattere di diversi gradi, sia in estate che in inverno, l’escursione termica tra interno ed esterno, con conseguente risparmio di energia per riscaldare o raffrescare gli ambienti. Sulle superfici cieche delle facciate sono stati installati pannelli prefabbricati di cemento bianco fotocatalitico TXActive (4 metri di altezza per 2.5 di larghezza) in grado di neutralizzare le sostanze inquinanti che ven-

gono dilavate dall’acqua piovana, lasciando pulita la superficie e contribuendo a migliorare la qualità dell’aria nella zona circostante. Il sistema di rivestimento modulare permette rapidità e precisione di montaggio grazie a una trama ad incastro e giunti a sormonto sfalsato appositamente progettati che, combinati alle caratteristiche del cemento bianco, rendono “pulita” la superficie delle facciate. Il sistema a pannelli permette anche di migliorare la gestione della acque piovane: l’acqua viene convogliata all’interno del rivestimento tramite apposite canaline poste alla base dei moduli. Un simile sistema di canaline è stato pensato anche per le facciate vetrate e per le parti aperte del complesso. Feritoie orizzontali (con passo 10 cm tra i pieni e i vuoti) fungono da aperture di areazione per i filtri delle scale e come elemento formale di discontinuità sulla facciata. Le aperture dei filtri presentano un’inclinazione verso l’interno per convogliare ulteriormente le acque piovane. Per la climatizzazione sono state impiegate travi fredde a basso consumo, cassette a portata variabile per le sale learning, diffusori da pavimento nell’auditorium, diversi tipi di diffusori nella sala mensa e nel foyer e bocchette lineari. I circuiti idraulici sono tutti a portata variabile e controllati con regolatori di frequenza, permettendo di diffondere solo il quantitativo d’acqua realmente necessario.


iOArch Costruzioni e impianti [ n. 40/2012]

i vAnTAGGi Di un GiArDinO FOTOvOLTAiCO

Vista della copertura dell’edificio A “finestra tra i vani tecnici degli ascensori rivolta verso il centro

fronte rivolto verso la piazza centrale del complesso

Dettaglio dei pannelli fotovoltaici “Pergolato” fotovoltaico che eroga una potenza di circa 80 l (8800 kw annui)

vOdaFONe villaGe Anno di realizzazione: 2006/2011

Superficie dell’area dell’intervento:

Progettisti: rolando Gantes (P.r.P. srl), roberto morisi

35.000 mq

Committenza: real estate Center

Superficie utile totale:

Interni: Dante o. Benini & Partners Architects Impresa edile: C.s.C. spa Impianti elettrici e affini: milani Giovanni & C srl Impianti meccanici e climatizzazione: termigas spa

67.000 mq

Volumetria: 300.000 mc

Superfici vetrate: 27.000 mq

Al decimo piano del building A del Vodafone Village, un giardino pensile è coperto da un impianto fotovoltaico di circa 65 pannelli per 800 mq, che rende autosufficienti dal punto di vista energetico le parti comuni dell’intero complesso, oltre a fungere da spazio di aggregazione per i dipendenti.

• Regolazione delle acque meteoriche: nelle normali superfici il deflusso delle acque piovane si accelera sovraccaricando spesso gli impianti fognari. Con la copertura a verde il deflusso è rallentato e una parte dell’acqua viene trattenuta (costituendo una riserva idrica naturale).

Con una struttura di supporto a “pergolato” per l’area sottostante, l’impianto fotovoltaico ombreggia la zona del giardino e forma con le alte pareti vetrate laterali (circa 350 cm) un involucro che sfrutta le condizioni ventose dell’alta quota per creare un effetto naturale di flussi d’aria.

• Effetto fonoassorbente: le superfici irregolari e le fronde delle piante attutiscono i rumori.

La presenza del giardino fotovoltaico offre altri numerosi vantaggi:

• Miglioramento della qualità dell’aria: la conformazione delle masse verdi, le funzioni chimiche esercitate sui gas e l’umidità traspirata contribuiscono a trattenere le polveri, eliminare i gas nocivi e in generale a migliorare il microclima.

• Isolamento e inerzia termica: se il tetto ha una copertura verde, lo sbalzo termico si riduce drasticamente rispetto a superfici ricoperte da guaine o altri tipi di pavimentazione, con effetti benefici per il comfort dei locali sottostanti.

• Prolungamento della vita degli edifici con incremento del valore delle costruzioni: la protezione dagli sbalzi termici e di umidità delle superfici ricoperte dal verde ne prolunga la durata, e aumenta il valore estetico e di mercato dell’edificio.

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riquALifiCAzioni

AbiTAre neLLA CiTTà Che CAmbiA Antonio Morlacchi

prOGeTTO arChiTeTTONiCO BOTTa e MarZOraTi Premiato con il merit Award for excellence in Design dell’AiA per il museo d’arte moderna di san francisco, con l’iAA Annual Prix, international Academy of Architecture di sofia per la torre Kyobo a seoul, con l’international mario botta Architecture Award del Chicago Athenaeum mario Botta nasce nel museum of Architecture 1943 a mendrisio, si and Design e con laurea in architettura l’european union Prize nel 1969 a Venezia, for Cultural Heritage con Carlo scarpa e europa nostra per la Giuseppe mazzariol. ristrutturazione della scala di milano. È Durante il periodo trascorso a Venezia ideatore e fondatore dell’accademia collabora con Le Corbusier e Louis i. di architettura di mendrisio. Kahn. “Ogni opera di architettura aspira a divenire una parte di città. L’oggetto architettonico autonomo, isolato o autoreferenziale è un non senso”. Arch. Mario Botta

uNa GraNde area verde, uN prOGeTTO raZiONale e CreaTivO, uNa COMMiTTeNZa iNTelliGeNTe, TeCNOlOGie COSTruTTive e iMpiaNTiSTiChe avaNZaTe, uN liNGuaGGiO CONTeMpOraNeO Che riSpeTTa il luOGO e la TradiZiONe. CON il COMpleSSO CaMpari è NaTa uNa NuOva parTe di SeSTO SaN GiOvaNNi.

Dai primi schizzi concettuali alla realizzazione: una vista aerea dell’area Campari a sesto san Giovanni. foto©focchi

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Le città cambiano. Da sempre. Malgrado la resistenza al cambiamento. Alcune lentamente, altre più velocemente. Sesto San Giovanni è tra queste. Sgombriamo il campo dai luoghi comuni: qui la delocalizzazione non c’entra, gli stabilimenti Campari si sono trasferiti a Novi Ligure, mica in Cina. E c’entra poco anche la rendita fondiaria,

che pur di recuperare al costruito pregiate aree edificabili preferisce dismettere le attività produttive. Qui si lavora oggi come si lavorava nel secolo scorso. Senza le sirene della fabbrica, che hanno scandito la vita dei Sestesi per tre generazioni, ma si lavora. Lo testimoniano i volumi dell’headquarter Campari, ormai pienamente operativo:

di riconversione di grandi aree industriali e da un intenso sviluppo del terziario avanzato. in questa realtà ha progettato grandi complessi per uffici, che sono oggi sedi di importanti Giancarlo marzorati società quali impregilo, oracle, novell, ABB, Alitalia, L’architetto Giancarlo marzorati inail, Campari. La sua poliedricità e opera dal 1974 nel territorio milanese e versatilità lo portano ad affrontare temi dell’hinterland e in differenti quali particolare a sesto centri commerciali, san Giovanni, una complessi residenziali, città caratterizzata da un forte processo cinema e auditorium. “Fra gli obiettivi delle scelte urbanistiche c’è la creazione di un equilibrio fra antico e moderno. Gli edifici sono all’avanguardia anche nelle scelte finalizzate alla cultura dell’eco-sostenibilità”. Arch. Giancarlo Marzorati


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10.000 mq che letteralmente sovrastano, grazie a una trave in acciaio lunga 50 metri e alta 8 che dona al progetto un’inedita leggerezza, i 925 mq della palazzina Campari del 1904. La quale rimane, intatta, a designare il luogo di cui, con la sua nuova funzione espositiva, racchiude la memoria. Piuttosto, il masterplan dell’area Campari, oggi completato, è una concreta rappresentazione della città post-fordista: un mix di funzioni d’uso, di spazi privati e pubblici, di verde e costruito, di qualità e bellezza, perché ormai si lavora anche dalla camera da letto, e chissà che la rete wi-fi aziendale non arrivi fino in casa. Le quattro torri residenziali multipiano semi-cilindriche, accostate due a due, fron-

teggiano il corpo a L degli uffici, inaugurati nel 2009, con cui condividono il verde di 6.000 mq di parco. Verso la città, la torre più alta offre il fianco a via Gramsci e le quattro facciate nord, le dritte sezioni verticali di questi solidi, ricostruiscono in chiave contemporanea il fronte strada di via Campari restituendogli la scala pedonale. Le parti curve si affacciano sul parco e sulla copertura verde della grande piazza coperta degli uffici, una lobby aperta anche ad eventi pubblici sorretta dalle grandi luci degli archi rampanti in legno lamellare che curvano fino a raggiungere il terreno, o al contrario che innalzano verso l’alto la superficie verde, “raccordando” gli uffici al parco. Le scelte progettuali e formali definiscono

CaMpari headquarTerS e reSideNZe Luogo: sesto san Giovanni (mi) Progetto architettonico:

arch. mario Botta, arch. Giancarlo marzorati

General contractor e progetto esecutivo: moretti Contract srl

Progetto facciate: focchi spa Serramenti: metra Superficie dell’area: 22.000 mq S.l.p. uffici e lobby: 13.000 mq S.l.p. residenze: 14.276 mq Le residenze Campari (in alto, foto ©enricocano) sono intitolate a quattro artisti che hanno contribuito alle fortune del Bitter famoso in tutto il mondo, come Leonetto Cappiello, autore del manifesto con la buccia d’arancia.

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N

E O S

masterplan del complesso Campari a sesto san Giovanni.

prOGeTTO FACCiATA

Se l’impiego del cotto facciavista caratterizza l’estetica dell’intervento, risulta particolarmente interessante la tecnologia adottata per le facciate a doppio involucro del corpo uffici, che comprende una pelle esterna, costruita con un sistema a cellule prefabbricate, e una interna, vetrata, realizzata con sistema a montanti e traversi a taglio termico, con montaggio/smontaggio dei vetri camera dall’interno dell’edificio. Ogni cellula cellula della pelle esterna (mm 1.500 x 4.100, peso 700 Kg) è costituita da un reticolo in profilati di acciaio nel quale sono inseriti con fissaggi meccanici i listelli in cotto. Tra le due pelli, all’altezza della fascia marcapiano, corre un grigliato pedonabile di manutenzione. il corpo a L degli uffici è rivestito con la speciale parete a doppia pelle. foto ©Pier mario ruggeri

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l’unicità e la qualità dell’intervento, più chiara ora che i corpi curvi delle residenze e le loro inattese geometrie si confrontano con i volumi squadrati degli uffici. Elementi stilistici di raccordo tra le due soluzioni non mancano, a partire dall’uso del laterizio, che, seppur qui di natura imprunetina, si ricollega al luogo: terreni argillosi e domanda vivace, anche prima dell’industrializzazione, favorirono la nascita a Sesto di numerose fornaci (la Falck ne aveva una che lavorava esclusivamente per gli stabilimenti Falck). Si tratta però di un cotto altamente “tecnico”. Per gli uffici sono state progettate e costruite ad hoc facciate ventilate, prefabbricate e installate da Focchi, la cui pelle esterna è composta da elementi e lamelle in cotto, i primi a segnare il marcapiano, provvisto di mensole e griglie di camminamento interne, e le seconde, anche con funzione frangisole, montate su cellule (altezza 4,1 metri). Per le residenze 9.000 mq di cotto, a lastre alternate lisce e grecate specificamente disegnate per seguirne la curvatura, formano le facciate ventilate e proteggono i pannelli isolanti che rivestono il cemento delle pareti. Secondo elemento comune i serramenti


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molti terrazzi delle torri residenziali si affacciano sul parco interno e sulla copertura verde della piazza coperta. Verso ovest il parco prosegue fino alla storica Villa Campari, che fa parte del lotto. foto©enricocano

(Metra), tutti verniciati in colore nero, che insieme ai profondi terrazzi e alle singolari aperture circolari “disegnano”, interrompendola, la continuità geometrica degli edifici residenziali e tracciano “nastri” orizzontali sui volumi degli uffici. Le residenze, 100 appartamenti, dai bilocali di 50 mq ai quattro attici di più di 200 mq con giardino pensile e vista a 360 gradi, offrono una qualità abitativa che parte dall’organizzazione degli spazi, con ampie terrazze che, grazie alla geometria degli edifici, favoriscono l’uso esterno proteggendo al contempo l’intimità. La qualità ambientale, grazie alle strategie di isolamento e all’adozione della geotermia per la climatizzazione, è certificata dalla classe A. Il comfort deriva dalle scelte di insonorizzazione anche interne, dalla luminosità, dalla predisposizione ai sistemi domotici per il controllo remoto del clima e degli elettrodomestici. Un centro fitness indoor e il sistema di videosorveglianza completano l’offerta di servizi data dalla posizione centrale, dall’annesso parco di Villa Alta e dalle attività commerciali previste a piano terra di ogni torre. Appena 18 minuti di metropolitana separano le Torri dal centro di Milano.

impiAnTi Il sistema di climatizzazione del complesso sfrutta l’acqua di falda (la stessa sorgente che si usava per la produzione del Campari) per il preraffreddamento dell’aria primaria immessa in ambiente e per dissipare il calore prodotto dai gruppi termo-frigoriferi. Sfruttando il delta di temperatura tra il sottosuolo e la superficie, con una differenza contenuta tra fase di prelievo e di emissione, si evita l’utilizzo di torri evaporative e quindi si abbatte la produzione di CO2. L’installazione di uno scambiatore di calore per entrambi i gruppi frigoriferi polivalenti consente di recuperare tutto il calore di condensazione e, durante le medie stagioni, permette il funzionamento dell’impianto con costi di produzione di energia termica vicini allo zero. Chiaramente riconoscibile in questo concept il tratto di mario Botta.

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reSiDenze CAmpAri ArreDO e inTerni

Pianta-tipo e interni di un appartamento delle residenze Campari.

Trasparenza e isolamento fra i sistemi tecnologi adottati i serramenti metrA hanno un ruolo di primo piano: per gli appartamenti i sistemi scorrevoli nC-s 150 stH rodos e a battente nC 72.1 stH e nC 65 stH, e per le vetrine degli spazi commerciali al piano terra il sistema Poliedra-sky 50, tutti verniciati in colore nero rAL 9005 30 Gloss. il sistema nC-s 150 stH rodos è dotato di vetri camera tripli (doppio canalino argon 90% ug = 0,7 w/mqK) per ottenere un valore medio di trasmittanza termica uw = 1,8 w/mqK con trattamento di bassa emissività in faccia 5, mentre il valore di abbattimento acustico è rb = 40dB. i sistemi a battente invece, con vetri camera (ug = 1 w/mqK), presentano un valore medio di trasmittanza termica uw =1,8w/mqK e trattamento di

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bassa emissività in faccia 3. il valore di abbattimento acustico dei serramenti è rb = 40dB www.metra.it

METRA

Via stacca, 1 25050 rodengo saiano (Bs)


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nABito ArCHiteCts

STAirSCrAper Vincitore di Total Housing Competition, manifestazione organizzata da StoreFront Architecture e Architizer, il progetto Stairscraper di Nabito Architects (Arch. Roberto Ferlito e Arch. Alessandra Faticanti, Barcellona) è un caso notevole in termini di reinvenzione della tipologia a torre.

Concept Dallo sprawl alla densità, riportando in verticale anche gli spazi di verde che caratterizzano lo schema urbano della residenza individuale.

Emblemi della globalizzazione e icone delle archistar, non sempre i grattacieli propongono estetica e sostenibilità pari alla loro altezza e all’arroganza con cui si inseriscono nel paesaggio. Il tema della densità, l’esigen-

za di una nuova pianificazione urbanistica che superi l’organizzazione spazio-temporale di stampo fordista (x tempo e mq per l’abitare, y per il lavoro e z per il tempo libero) e la conseguente ricerca di nuovi modelli

dell’abitare sono tuttavia temi ineludibili, insieme all’esigenza di individuare, a partire dal cantiere, soluzioni costruttive in grado di risparmiare risorse e contribuire a migliorare l’ambiente. Rifuggendo dalla bigness e dalla mera sovrapposizione seriale dei piani, Stairscraper propone una nuova visione di borgo medievale, verticale e tecnologico: un sistema a maglia in cui nell’arco delle 24 ore si intrecciano, distribuite su diversi livelli, attività residenziali, lavorative, educative, ricreative, mescolando ambiti diversi per favorire le relazioni sociali e lo scambio culturale come forma aggregativa. Un “cottage sociale” che riesce anche a preservare gli spazi individuali senza dare luogo allo sprawl dei tradizionali sobborghi residenziali. Stairscraper affronta il progetto del grattacielo con una soluzione originale e una forma che Le Corbusier avrebbe definito à réaction poétique, cioè capace di emozionare il → pubblico e gli architetti. [ 21 ]


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iL prOCeSSO COSTruTTivO: DA bruCO A FArFALLA La “reazione poetica” al progetto di nabito mi ha indotto ad applicarvi la mia idea per un sistema costruttivo di grattacielo (IoArchitetto 35, ottobre 2010, Premio nardi 2010), che ho sviluppato a partire da alcuni studi sulle cupole realizzate dalla Binishells-Binisystems mediante membrane gonfiabili, approfondito presso il Centro di calcolo del Department of mechanical engineering dell’università di rochester, new York, dove ho svolto attività di ricerca, e sperimentato in laboratorio a roma nel 2009 con un prototipo in scala. Così lo scorso anno ho visitato lo studio nabito per condividerla con loro. La mia idea prevede di costruire interamente a terra tutti i piani del grattacielo, che poi si auto-posizionano nelle loro coordinate spaziali di progetto attraverso un processo di cantiere totalmente automatizzato senza l’ausilio di gru o ponteggi. La struttura infatti sale progressivamente dal basso con un sistema pneumatico e gli elementi si alzano uno sull’altro: di volta in volta il più alto, temporaneamente agganciato al nucleo centrale in cemento armato (realizzato in precedenza con casseforme rampanti), fa salire il sottostante mediante un ciclo di pressione e depressione del sistema fluidodinamico. La struttura sale in alto come un bruco su un albero, espandendo e ritirando i suoi metameri meccanici. Come le zampe del bruco, i pattini, ora serrati ora aperti, permettono il solo spostamento verticale. Predisposto al piede della torre, ogni modulo è già provvisto della sua pneumo-forma, fissata sotto il modulo stesso. ogni pneumo-forma solleva alternativamente il carico di uno o due moduli, fino alla sommità del grattacielo, con un grande risparmio in termini di tempi, costi e organizzazione e grande vantaggio per la sicurezza. quando ogni modulo raggiunge l’altezza di progetto, la relativa pneumo-

forma viene richiusa all’interno della base di ciascun modulo, che ora è libero di ruotare: il bruco si sta trasformando in farfalla. Per questo movimento i pattini vengono fissati sui binari orizzontali, che consentono solo la rotazione del modulo intorno al nucleo centrale, fino a raggiungere le coordinate polari di progetto e dunque la conformazione architettonica finale.

iL mACrO Air LiFT up SySTem Allestito a terra, il primo modulo abitativo viene agganciato ai binari verticali solidali al nucleo centrale con un sistema di pattini; questo sistema consente solo lo spostamento verticale durante la fase di sollevamento (figura 1); Il modulo viene poi sollevato mediante una pneumoforma, cioè una grande membrana gonfiabile, posizionata sotto il modulo stesso e alimentata da una stazione di pompaggio remota. Una volta sollevato il primo modulo da quota 0.00 A quota +4.00, I pattini vengono serrati temporaneamente sui binari verticali, il peso dell’elemento può gravare sul nucleo centrale e la pneumo-forma viene sgonfiata (figura 2); La costruzione procede agganciando il secondo modulo al nucleo centrale; i pattini del primo modulo vengono sganciati e il suo peso grava sul secondo modulo; Sulla membrana del primo modulo viene ora reimmessa aria a pressione per il sollevamento da quota +4.00 a quota +8.00; I pattini, già liberati per il sollevamento, vengono nuovamente fissati al nucleo centrale che scarica il peso a terra (figura 3); Il volume d’aria della membrana sotto il primo modulo è stato spostato nella membrana sotto il secondo

modulo: portando in depressione il primo sistema e in pressione il secondo avviene il sollevamento del modulo 2; i suoi pattini vengono agganciati al nucleo centrale. Sul terreno viene predisposto il terzo modulo; La pneumo-forma sotto il secondo modulo è stata sgonfiata per inserire il terzo modulo. I pattini del primo modulo saranno stati aperti e immessa aria nel sistema pneumatico; il primo modulo è salito da quota +8.00 A quota +12.00. La costruzione prosegue allo stesso modo piano per piano (figura 4) e, una volta completata, i pattini dei diversi piani vengono fissati su binari orizzontali, consentendone la rotazione intorno al modulo centrale (figura 5). Arch. Filippo M. Martines, studio Martines_AdEP

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4 Il sistema costruttivo proposto a nabito dall’arch. filippo martines, che lo ha sviluppato nel corso della sua permanenza di studio negli stati uniti, prevede la prefabbricazione a terra di ogni piano, in seguito agganciato al core centrale e elevato per mezzo di membrane gonfiabili.


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news/DesiGn

CALOre AvvOLGenTe Il radiatore Eternity, dalla particolare forma ovale, grazie alla sua struttura continua si rivela una soluzione funzionale per l’ambiente bagno, diventando pratica base di appoggio per le salviette. Disegnato da Alessandro Canepa, Eternity è proposto nella versione nero o bianco goffrato e si adatta facilmente a qualsiasi ambiente.

FerrArA premiA iL DeSiGn GiOvAne

www.caleido.it

LO STiLe DeL bAGnO

in mOSTrA A pALAzzO TASSOni i prOGeTTi Dei pArTeCipAnTi AL SeCOnDO COrSO Di prOGeTTAziOne Di prODOTTO DeLLA FACOLTà Di DiSeGnO inDuSTriALe Di FerrArA. Il corso prevedeva la realizzazione di nuovi modelli di rubinetti ispirati dall’incontro dei giovani progettisti con CEA-Centro Energie Alternative, azienda focalizzata principalmente sulla rubinettera, che seleziona e sviluppa idee per prodotti ecosostenibili.

Frutto di lavoro artigianale e sperimentazione di nuovi materiali, la serie MINI 9.0 viene proposta in sei tonalità di colore di forte impatto estetico che rispondono a esigenze di originalità e unicità, trasformando il sanitario in elemento di arredo. Le finiture oro e platino sono una soluzione originale per ambienti di impronta contemporanea.

Il progetto vincente di Valentina Rossi e Andrea Verzola è Lastra, che si è distinto per la particolare soluzione del prodotto in versione orizzontale: un rubinetto-mensola leggero e sottile.

www.ceramicastile.it

www.ceadesign.it

Temi come il risparmio idrico, l’utilizzo di materiali totalmente riciclabili, l’ottimizzazione energetica, hanno trovato pieno riscontro in tutti i progetti. Una commissione ha selezionato il progetto meritevole di prototipo che sarà esibito alla prossima edizione del Cersaie di Bologna.


[ n. 40/2012] iOArch Costruzioni e impianti

nAturA e CuLturA

un prOGeTTO TerriTOriALe Antonio Morlacchi

Vincitore del concorso di idee indetto dal Comune di Sappada per un nuovo centro sportivo polifunzionale, il progetto degli studi italiani di Aurelio Galfetti e João Ferreira Nunes insieme a B+D+M stabilisce un dialogo necessario tra natura, architettura e sviluppo urbano della località turistica delle Dolomiti bellunesi

render del progetto vincitore del concorso di idee per il nuovo centro sportivo di sappada. interrotto dal corso del torrente Kratter, il nastro dei nuovi edifici mette un confine all’edificato a monte e contribuisce a riqualificare il paesaggio alpino. La sezione (sotto il titolo) mette in evidenza l’integrazione nel sito. Da monte le costruzioni, anche grazie alle coperture verdi, risultano pressochè invisibili.

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Il progetto, che prende spunto dal crollo, il 21 gennaio del 2009, del locale Palazzetto dello Sport sotto il peso della neve, oltre alla costruzione di una nuova struttura per 300 spettatori prevede la realizzazione di un centro benessere e piscina, un nuovo albergo con 200 posti letto, parcheggi e strutture a servizio degli impianti sportivi (risalita e stadio, esistenti) e la riorganizzazione viabilistica dell’area. Il sito, in borgata Soravia,

è un piano attraversato dal torrente Kratter che scende verso il Piave. È proprio la geografia del luogo, insieme alle esigenze architettoniche, a determinare il concept del progetto: edifici dai lunghi fronti con coperture piane a verde molto sporgenti disegnano una linea dritta, attraversata dalla sinuosa linea curva del torrente che, adeguatamente irreggimentato, taglia il sito prima di gettarsi nel Piave. Lungi dal venire


iOArch Costruzioni e impianti [ n. 40/2012]

dissimulata, l’artificialità dell’architettura stabilisce così, lasciandosi scorrere attraverso, un dialogo con la natura. Il paesaggio come lo conosciamo nasce sempre dal dialogo tra la forza della natura e la volontà dell’uomo di riordinarne il caos primigenio, e la sua qualità vien meno quando una delle due voci, in genere quella dell’uomo, è esageratamente alta, spesso per ragioni di mera speculazione. Qui entra in gioco la terza componente del progetto, quella urbanistica: la linea dritta degli edifici esprime visivamente, come una diga, il limite dettato dalla geografia del luogo, qualificando il paesaggio a valle e costringendo a densificare la zona residenziale a monte, con costruzioni che pur con caratteri architettonici diversi dovranno necessariamente seguire le linee di forza derivanti dall’incontro del piano inclinato del cono di deiezione (già parzialmente edificato) con il piano orizzontale del nuovo intervento. Il nastro degli edifici pubblici, tutti raggiungibili lungo percorsi pedonali separati dalla viabilità motorizzata, è caratterizzato da grandi vetrate aperte a sud verso la valle del Piave e protette da brise-soleil in legno, mentre il ridisegno della viabilità definisce a nord una piazza da cui è possibile accedere ai parcheggi interrati e su cui si aprono gli ingressi del centro benessere e dell’hotel. Il letto del torrente, attraversato da molte piccole dighe che fungono da attraversamenti pedonali e da sbarramenti per l’acqua nei periodi di piena, diventa lo spazio di orientamento per tutta la viabilità. I bordi arginati vengono ridisegnati come un corso d’acqua forestale, mantenendo una vegetazione dal carattere libero, naturale, che passando attraverso il limite costituito dagli edifici ne rompe il bastione edificato. Nuovi parcheggi scoperti organizzati su

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Pianta livello +1223,80: (1) struttura polisportiva, (2) centro benessere, (3) albergo.

Coperture verdi e calpestabili aumentano la superifcie naturale fruibile dal pubblico

terrazze all’estremità ovest dell’area riprendono l’orientamento dato dagli edifici ad uso pubblico. Una lunga rampa pedonale li collega all’ingresso del palazzetto dello sport, posto direttamente alla quota degli spalti, mentre gli atleti entrano dalla quota di ingresso al parcheggio interrato. Un nuovo posteggio temporaneo posto di fronte all’hotel amplia l’offerta limitatamente al periodo di apertura dei vicini impianti di risalita, collegati con una corsia riservata anche al parcheggio pubblico interrato, ridisegnato a livello della copertura per mitigarne l’impatto.

il GruppO di prOGeTTaZiONe LVL Architettura Lo studio associato LVL Architettura di Padova

nasce dalla collaborazione tra l’architetto Aurelio Galfetti (Lugano, 1936) e l’ingegnere Luciano schiavon (Piove di sacco, 1962) in occasione della progettazione del net Center di Padova, la torre rossa giudicata nel 2011 tra i quattro migliori grattacieli d’europa dal Council on tall Buildings and urban Habitat di Chicago. A questo sodalizio è riconducibile la realizzazione dell’Adria Center, i progetti per il quartiere san Lazzaro di Padova e numerosi altri progetti di edilizia pubblica e residenziale nel nord est. Laureato al Politecnico di zurigo, professore invitato al Politecnico di Losanna e all’uP8 di Parigi, fondatore insieme a mario Botta dell’Accademia di mendrisio di cui è stato per 10 anni direttore, con studi a Lugano e Ginevra, Aurelio Galfetti ha realizzato più di 80 progetti, tra cui numerosi interventi di restauro monumentale. nel 2003 ha vinto il premio Grand Publique de l’Architecture del ministero francese della Cultura per la scuola nazionale di musica di Chambery. www.lvlarchitettura.com

PROAP Italia João ferreira nunes (Lisbona, 1960) si laurea in

architettura del paesaggio nel 1985 presso l’istituto superiore di Agraria dell’università di Lisbona, dove esercita tuttora la docenza, e nel 1996 consegue un master in architettura del paesaggio presso la scuola superiore di Architettura dell’università Politecnica di Catalogna a Barcellona. fondatore dello studio ProAP di Lisbona, con cui esercita la sua attività professionale, tiene seminari e conferenze presso numerose università nel mondo, tra cui lo iuAV e il Politecnico di milano. Proap italia nasce nel 2008 in collaborazione con la società di urban management d-recta (De zan, Dal mas, Donadello, menegotto, Pagani) di san fior. Proap italia ha già partecipato con successo a concorsi nazionali e internazionali di riqualificazione ambientale, urbana e paesaggistica. www.proapitalia.it

B+D+M architetti associati Lo studio B+D+m architetti di

Padova, fondato da Alex Braggion (1972), GianPaolo di Benedetto (1972) e Paolo meneghetti (1972), tutti laureati in Architettura allo iuAV, si occupa di progettazione architettonica e pianificazione urbanistica. tra i concorsi vinti, quelli per la realizzazione di una struttura sportiva polifunzionale a Correzzola (Pd) nel 2005, la riqualificazione del centro storico di Jesolo (Ve) nel 2010 e la nuova Cittadella della salute a montebelluna (tv) nel 2011.

www.bdm-architetti.it

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[ n. 40/2012] IOArch Costruzioni e Impianti

LUXURY VINYL FLOORS, il pvc al passo con i tempi COME IL LEGNO, LA PIETRA, LA LAVA. MA SONO PAVIMENTI VINILICI: RAPIdI dA INSTALLARE, FACILI E MOLTO RESISTENTI

Pavimento Evolution Trend effetto lava, ramato.

La linea di pavimenti in pvc stratificato decorativo Evolution di Virag, di facile manutenzione e rapida installazione, è la risposta ideale per le aree a medio e intenso traffico come negozi, show room, locali pubblici, aeroporti e store. Il materiale è formato da quattro fogli in pvc puro pressati. Lo strato decorativo riproduce fedelmente il legno, la pietra, il cemento, le tonalità del ferro, del rame e della lava. I nuovi formati doga, maxidoga e piastra, permettono ora nuovi e diversi impieghi: dal residenziale al commerciale, dal contract fino alla nautica e all’industria. La linea Evolution VINYL Floorings di ultima generazione è composta da 6 collezioni: Habitat, ad uso residenziale; Trend e Forte, a uso commerciale/contract e per teatri, cinema, scuole, ospedali, uffici; Marina, a uso navale; Velox, l’autoposante su pavimenti sopraelevati per i quali non è possibile l’incollaggio permanente, destinato a superfici ad alto traffico; Evolution Traffic, la collezione auto adagiante ad incastro per uso industriale carrellabile. In particolare Evolution Trend è un pavimento dai colori di tendenza, in un’ampia gamma di decorazioni lisce o strutturate con inclusioni metalliche, sempre in formato doga, maxidoga o piastra. Di forte impatto gli effetti di Lava, in grigio, azzurro e ramato, e Tendency con i decori rigatino argento o nero, lamiera, cemento grigio, beige e scuro.

38° EXPOCOMFORT

Evolution Trend, pavimento vinilico effetto legno rustico, teak metallizzato.

www.evolution-virag.com www.virag.com

IL VETRO SI ILLUMINA

dAL 27 AL 30 MARzO 2012 IN FIERA MILANO Importante manifestazione dell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili, Mostra Convegno Expocomfort ha come obiettivo la valorizzazione energetica nel senso più ampio di innovazione e ricerca. Zero Energy 2020: verso l’Integrazione è il tema conduttore della manifestazione, dal punto di vista espositivo e congressuale. Numerose le iniziative previste in calendario, tra cui la seconda edizione di FCE - Forum Nazionale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, in collaborazione con CTI (Comitato Termotecnico Italiano), per un aggiornamento sullo stato normativo e attuativo della certificazione nel nostro Paese. A seguire, Impianti e sostenibilità ambientale nelle grandi architetture internazionali, una panoramica sui più importanti esempi di architettura integrata a livello mondiale. Per finire, un focus su fotovoltaico e solare termico: [ 26 ]

parte di un sistema energetico integrato, argomento sinergico al panorama espositivo di MCE 2012. Percorso Efficienza & Innovazione 2012 e Verso la Classe A 2012 sono le due iniziative volte a far emergere i prodotti e le soluzioni d’eccellenza delle aziende espositrici. Continua inoltre la collaborazione con ANIMA, ANGAISA e ASSISTAL per contribuire a fare cultura di settore. Saranno anche presentati i dati dell’Osservatorio del Mercato Idrotermosanitario.

MCE 2012 è patrocinata dal Ministero dello sviluppo econoMico, regione loMbardia, provincia di Milano, coMune di Milano. www.MCEXPOCOMFORT.IT

Concept Glass di AGC è un vetro stratificato in cui sono incorporati LED (Light Emitting Diodes) monocolore o RGB alimentati per mezzo di un rivestimento invisibile ad elevata conducibilità elettrica. Concept Glass offre ampie possibilità di applicazione e integrazione con prodotti industriali, rivestimenti a parete, ambientazioni architettoniche e d’interior design. Un vetro poliedrico che presenta ampie possibilità di utilizzo grazie alle sue proprietà: resistenza alle vibrazioni, che lo rendono adatto alle applicazioni soggette a sollecitazioni; integrazione fra vetro e sistema luminoso che rende invisibili cavo e dispositivo di alimentazione; ridotta dispersione termica rispetto ad altre fonti luminose e facilità d’installazione e manutenzione. www.agc-glass.eu


IOArch Costruzioni e Impianti [ n. 40/2012]

impianti

TECNICA AERAULICA Recuperando fino al 90% del calore presente in ambiente, la moderna ventilazione meccanica controllata coniuga benessere e risparmio energetico

D

all’1 giugno di quest’anno in tutti gli edifici di nuova costruzione almeno il 20% dell’energia impiegata per la climatizzazione e la produzione di ACS dovrà provenire da fonti rinnovabili. Se le strategie impiantistiche (finalmente, verrebbe da dire) dovranno tenere conto di questo vincolo, è evidente che il tema del risparmio energetico acquista maggiore importanza. Conservare il giusto grado di temperatura all’interno degli ambienti con il minimo impegno di energia comporta la progettazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata, per assicurare il corretto ricambio d’aria in ambienti sempre più isolati. Detto semplicemente, se apri le finestre per cambiare l’aria disperdi calore e i consumi aumentano. Una delle aziende specializzate in sistemi VMC è Aldes, con numerosi interventi realizzati, tra cui quello curato dalla società di ingegneria Studio TI di Rimini nel complesso residenziale Milanofiori Nord che ha richiamato la nostra attenzione.

il nuovo complesso residenziale di milanofiori nord, alle porte di milano: 107 appartamenti distribuiti su 5 piani, dotati di serre bioclimatiche e di impianto di ventilazione meccanica controllata. parte della copertura del complesso è attrezzata con pannelli fotovoltaici che producono parte del fabbiosgno energetico dell’edificio.

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[ n. 40/2012] IOArch Costruzioni e Impianti

impianti

CONTRO MUFFE E CONdENSE

L’installazione del kit di ventilazione Dee Fly e delle canalizzazioni a milanofiori nord.

Provvisto di un impianto fotovoltaico in copertura, il complesso comprende 107 unità immobiliari distribuite su 5 piani fuori terra per una slp (incluse rimesse e locali di servizio) di 15.000 mq. Un’altra peculiarità della costruzione sono gli spazi intermedi tra il dentro e il fuori degli appartamenti, serre bioclimatiche che contribuiscono al benessere degli ambienti interni. Nel complesso sono state installate 87 centrali a doppio f lusso Dee Fly ® con recupero di calore ad alta efficienza, di cui Claudio Buttà, marketing product manager di Aldes Italia, illustra il funzionamento: “l’aria viziata viene estratta tramite apposite canalizzazioni e filtrata, prima della sua espulsione, in un recuperatore di calore che trattiene fino al 90% dell’energia. Questo calore viene in seguito utilizzato per riscaldare l’aria nuova prima della sua immissione in ambiente. Inoltre, l’aria viene conseguentemente deumidificata con batterie ad acqua che si interfacciano al sistema di climatizzazione estiva radiante a soffitto. Attualmente Aldes Italia sta promuovendo sul mercato un nuovo sistema di VMC con tecnologia igroregolabile, che grazie alla variazione automatica della portata d’aria riduce i tempi di funzionamento dei ventilatori, che entrano in funzione solo al di sopra di un determinato grado di umidità dell’aria, risparmiando ulteriore energia (12W contro i 45/60 di un ventilatore normale).

CLIMA MITE E TEMPERATO Dobbiamo imparare un nuovo termine. Già in uso in Francia, la Temperazione designa l’integrazione tra sistemi VMC a doppio flusso con recupero di calore per il raffrescamento, il riscaldamento e anche la produzione di acqua calda sanitaria. Molto più efficienti dal punto di vista energetico di un impianto di aria condizionata, i sistemi di temperazione possono abbassare la temperatura interna percepita fino a 10° C.

Un tipico schema di installazione e funzionamento di impianto VmC in un edificio unifamiliare.

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Il risparmio energetico negli edifici non è il risultato di una somma di interventi ma il frutto di una progettazione globale che, se non affrontata correttamente, può dare luogo a risultati controproducenti. Non a caso, la diffusione di sistemi VMC inizia negli anni ‘90, con l’introduzione dei nuovi sistemi di infissi a tenuta. Soprattutto nel caso di interventi su edifici esistenti, soluzioni di coibentazione devono procedere di pari passo con calcoli attenti e interventi relativi ai ricambi d’aria. Non solo per rendere effettivo il risparmio certificato dai valori U dei diversi componenti installati ma anche per evitare la formazione di muffe e condense e la diffusione di cattivi odori nell’ambiente.


IOArch Costruzioni e Impianti [ n. 40/2012]

L’ORO dELL’AdIGE Antonio Morlacchi

L’obiettivo era La cLasse a, iL risuLtato La cLasse oro Più. Merito di una Progettazione inteLLigente e di sceLte iMPiantistiche orMai aLLa Portata di tutti. basta voLerLo.

L’Adige nel suo alto corso, fitti meleti, montagne: gli elementi che contraddistinguono gran parte del territorio che unisce fisicamente Merano a Bolzano, caratterizzato da ampi spazi e un’ottima disposizione geografica. Ci troviamo lungo la riva destra del fiume, a quota 635 m slm, in un’area circondata da splendidi alberi da frutta. La villa in oggetto è stata concepita considerando il desiderio della committenza di disporre di un edificio a basso consumo energetico e l’esigenza di inserire la nuova struttura nel paesaggio esistente. Il progetto nasce dalla volontà di realizzare un corpo di fabbrica molto compatto con l’intento di orientare il volume secondo i criteri CasaClima. Per questo il concept ha previsto un volume aperto sul versante sud

e di conseguenza protetto sul fronte nord, che corrisponde alla strada consortile di accesso al lotto. Sin dal principio si è pensato di ottenere la classificazione minima di “CasaClima A”; obiettivo raggiunto grazie a determinati accorgimenti tecnico-costruttivi. L’efficienza energetica dell’involucro riferito all’ubicazione è di 11,16 kWh/mqa. L’efficienza impiantistica ha poi permesso di elevare la classificazione alla categoria Oro, con un impatto ambientale in termini di emissioni di soli 460 kg di CO2 all’anno. La muratura perimetrale, costituita da mattoni tipo Poroton T8 da 49 cm (λ=0,08 W/mK), è stata rivestita da un ulteriore strato isolante costituito da pannelli in lana di roccia (λ=0,034 W/mK) e un telo protettivo antivento. Lo strato di finitura

Massimo Valduga Si laurea nel 1996 allo iUaV, dopo un semestre di studi trascorso alla facoltà di architettura dell’università di Helsinki. nel 1998 apre lo studio a Gargazzone (BZ), dove sviluppa numerosi progetti specialmente in ambito locale. Dal 2002 al 2007 collabora alla direzione lavori delle terme di merano, dove nel 2009 progetta le nuove piscine per bambini. numerosi gli interventi di riqualificazione di edifici storici. www.massimovalduga.it

esterno, scelto anche in funzione del luogo, è costituito da una listellatura in legno di larice che, grazie alla doppia sottostruttura, risulta di fatto una facciata ventilata. Per mantenere le temperature costanti all’interno dell’edificio durante l’intero arco dell’anno ed evitare lo smaltimento delle acque meteoriche, si è optato per un tetto verde praticabile. Le finestre e le vetrate esterne posate in opera sono serramenti a doppia vetrocamera basso emissivi e telaio a taglio termico. L’uso del legno, materiale ecocompatibile dall’aspetto naturale che ben si abbina al concetto complessivo di eco-sostenibilità, e la scelta del tetto verde favoriscono la migliore integrazione dell’edificio nel paesaggio circostante. →

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[ n. 40/2012] IOArch Costruzioni e Impianti

Nella pagina precedente e in alto, l’esterno e l’interno del fronte sud della villa disegnata dall’architetto Valduga. i pannelli fotovoltaici in estate proteggono l’ampia vetrata a doppia altezza dai raggi del sole che invece possono penetrare all’interno durante la stagione fredda, quando raggiungono la terra con una inclinazione maggiore. Qui sopra, i prospetti ovest e sud, la sezione ovest e la pianta del primo piano.

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IOArch Costruzioni e Impianti [ n. 40/2012]

IMPIANTI PER LA CLASSE ORO Con l’ingegnere Fabio Furlan, della divisione riscaldamento di Daikin Italia, abbiamo approfondito le scelte impiantistiche della costruzione, basate su un sistema integrato in pompa di calore aria/acqua a marchio Rotex da 8 kW termici che fornisce acqua calda a bassa temperatura al sistema radiante di distribuzione del calore a pavimento. Al sistema sono stati integrati tre pannelli solari il cui scopo primario è di fornire acqua calda sanitaria che, per ovviare all’intermittenza della fonte energetica solare, confluisce in un serbatoio di accumulo con capacità di 500 litri. Si tratta però di un serbatoio “tecnico” per la produzione istantanea di ACS caratterizzato dall’elevato grado di coibentazione (isolamento delle pareti di 12 cm) che permette di mantenere per due settimane le elevate temperature dell’acqua. Inoltre, al suo interno passa, attraverso una serpentina metallica, l’acqua riscaldata dalla pompa di calore. La particolare tecnologia del sistema assicura una climatizzazione ottimale con un minore assorbimento di energia elettrica, migliorando il proprio indice di rendimento (più kW termici a parità di kW elettrici assorbiti). Il secondo aspetto rilevante è la “scalabilità delle fonti energetiche” del sistema. Se oggi l’energia elettrica necessaria al funzionamento della pompa proviene dalla rete, nulla vieta domani di utilizzare energia autoprodotta mediante un impianto fotovoltaico. L’ingegner Furlan prevede anzi che “questa sarà con ogni probabilità la tendenza nei prossimi anni, dal momento che l’immissione in rete di energia elettrica da rinnovabili prodotta in proprio ed eccedente i fabbisogni risulterà penalizzata dal regime di incentivi (IV conto energia e successivi attesi)”. L’aspetto più importante che emer-

Schema esemplificativo di un sistema Rotex in pompa di calore

ge dalla conversazione tuttavia – e che è facile rilevare osservando lo schema in alto – è che una buona impiantistica va progettata insieme all’edificio. “Finiti i tempi dell’energia a basso costo e dell’assenza di attenzione verso l’ambiente - prosegue Furlan - l’efficienza dipende dall’integrazione. Anche l’accumulo tecnico svolge un ruolo importante, è uno spazio in più - nella villa di Merano misura cm 79 x 79 x 159 - da prevedere in sede di progetto, al pari della distribuzione radiante, fondamentale non solo dal punto di vista del comfort ma perché si tratta della soluzione ottimale per sfruttare le “basse” (40-50° C) temperature operative delle pompe di calore”.

La pompa col turbo Per ristrutturare un’abitazione conservando il tradizionale impianto a radiatori, Daikin ha messo a punto una soluzione a marchio Rotex in pompa di calore a doppio stadio di compressione (modelli HT). Il principio è semplice: un primo compressore porta la temperatura da 0° a 30° C (anziché a 50°); è così più facile per il secondo compressore innalzare ancora la temperatura fino a 80° C. Il rendimento complessivo è sempre interessante per l’ambiente e per l’utente, che può portare il costo per il riscaldamento di una casa unifamiliare di 200 mq da 4.000 euro di gasolio a 1.500 euro di elettricità.

SChEdA TECNICA Dati climatici Zona climatica F; giorni di riscaldamento Ht: 212; temperatura esterna di progetto: -14°C; temperatura interna media: 20°C Dati dell’edificio Volume lordo riscaldato: 973,62 mc; superficie netta dei piani: 209,3 mq Involucro edilizio Superficie disperdente dell’involucro: 640,78 mq Rapporto tra superficie lorda disperdente e volume lordo riscaldato: 0,66 l/m Coefficiente medio di trasmittanza dell’involucro dell’edificio: 0,25 W/(mqK) Guadagni e perdite energetiche perdita di calore per trasmissione durante il periodo di riscaldamento: 11.757 kWh t/a perdita di calore per ventilazione durante il periodo di riscaldamento: 2.047 kWh t/a

Guadagni per carichi interni durante il periodo di riscaldamento: 3.727 kWh t/a apporti termici solari attraverso superfici vetrate durante il periodo di riscaldamento: 8.932 kWh t/a Fabbisogno energetico e potenza termica Fabbisogno di calore per riscaldamento nel periodo di riscaldamento: 2.335 kWh t/a potenza di riscaldamento richiesta dall’edificio: 6,43 kW t potenza specifica di riscaldamento riferita alla superficie netta: 30,72 W t/mq Efficienza dell’involucro edilizio 11,16 kWh t/mqa Fabbisogno di energia primaria (con 3 pannelli solari termici Rotex) Riscaldamento: 834 kWh t/a acqua calda: 225 kWh t/a

Raffrescamento: 0 kWh t/a illuminazione: 104 kWh t/a Guadagno di energia primaria da produzione elettrica propria (fotovoltaico): -6.903 kWh t/a Energia primaria ausiliaria per pompe di circolazione (riscaldamento, ACS e raffrescamento): 5.697 kWh t/a Fabbisogno di energia primaria globale - 43 kWh t/a Energia rinnovabile e emissioni di CO 2 Quota di energia alternativa: 51,51% Emissioni CO 2: 0,46 t/a indice CO 2 (emissioni CO 2/superficie netta edificio): 2 kg/(mqa)

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REtROFittinG

UN CASO dI STUdIO L’adozione di un sisteMa a PoMPa di caLore in edifici esistenti, oLtre a MigLiorare L’efficienza energetica e ridurre i costi, contribuisce aL MigLioraMento deLLa quaLità deLL’aria in città

Lo stato di fatto Ci troviamo in un condominio sito in una città del Nord Italia, in zona climatica E, risalente al dopoguerra e privo di ogni tipo di isolamento perimetrale e in copertura. Autonomamente, alcuni abitanti hanno provveduto nel corso del tempo alla sostituzione degli infissi. Il condominio possiede 22 unità abitative su 2 scale, per un totale di circa 2.500 mq, con riscaldamento centralizzato a termosifoni alimentato da 2 caldaie a gasolio di circa 330 kW ciascuna. Temperatura dell’acqua di riscaldamento 70° circa. L’ACS viene prodotta autonomamente in ciascun appartamento con caldaie a gas metano. In altre parole, un tipico edificio di classe energetica G, la peggiore. In un anno-tipo, la caldaie bruciano 27.000 litri di gasolio (per un costo ai prezzi attuali di oltre 30mila euro) che, presumendo un rendimento realistico del 60%, producono 162.000 kWh di energia termica generando al contempo 71,3 ton di CO2 immesse direttamente nell’aria cittadina.

COP il COp indica il fattore di rendimento di una macchina termica, ovvero i kW termici che la macchina è in grado di generare a fronte dei kW di potenza assorbiti per svolgere il lavoro. ad esempio, se per produrre 10.000 kW termici una pompa di calore impiega 2.500 kW elettrici il suo fattore di rendimento è pari a 4 (10.000/2.500).

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Prima ipotesi La prima ipotesi di intervento prevede la sostituzione con caldaie a gas metano a condensazione, con un rendimento medio stimato del 100%. In questo caso il fabbisogno di energia primaria per generare gli stessi kWh termici si ridurrebbe a 16.800 mc di gas, con un costo di 13.500 euro (il 45% della spesa attuale). Le tonnellate di CO2 immesse

L’impianto a pompa di calore ipotizzato per il caso specifico comporta un investimento intorno a 100.000 euro. I soli risparmi, escludendo qualsiasi forma di beneficio fiscale peraltro tuttora in vigore, ne consentirebbero l’ammortamento entro 5 anni. Inoltre, l’intero edificio potrebbe migliorare la propria classificazione energetica con evidenti vantaggi in caso di compravendita. Fattibilità Fino a poco tempo fa la tecnologia delle pompe di calore era in grado di funzionare solo a basse temperature (40°) impedendone l’utilizzo in impianti obsoleti a termosifoni. I sistemi a doppio stadio di compressione,

Il progetto CasaClima R Dei 1.222 edifici certificati da CasaClima nel 2011 in provincia di Bolzano (classi Gold, a, B, C) il 55% erano edifici risanati. in parte dovuto agli effetti di una delibera provinciale (15 giugno 2009 n. 1609) il fenomeno segnala l’importanza del tema della riqualificazione delle performance edilizie nel nostro paese. a questo proposito, lo scorso febbraio l’agenzia fondata da norbert Lantschner ha lanciato la fase beta del nuovo progetto CasaClima R, per sviluppare protocolli specifici di qualificazione in grado di tenere conto delle caratteristiche dello stock esistente, che sotto il profilo tecnico, normativo e storico presenta vincoli e problematiche a volte impossibili da superare, o superabili solo al prezzo di un rapporto costi/benefici insostenibile. Gli indicatori alla base del progetto, sono le prestazioni energetiche dei singoli elementi costruttivi; la verifica della condensazione superficiale; la verifica della condensazione interstiziale; le prestazioni di tenuta all’aria; il potenziale di miglioramento degli impianti; la verifica della qualità di esecuzione in cantiere. Chi fosse interessato a partecipare alla fase pilota con propri progetti di risanamento può scaricare il modulo di richiesta dall’area download di www.agenziacasaclima.it e inviarlo compilato a casaclimar@agenziacasaclima.it

in atmosfera diventano 51,3 (meno 28% di emissioni di sola anidride carbonica, senza considerare gli altri inquinanti da gasolio) Tutto elettrico La seconda ipotesi prende invece in considerazione l’adozione di pompe di calore aria-acqua a doppio stadio di compressione. I kWh elettrici necessari per generare i 162.000 kWh termici richiesti sarebbero in questo caso circa 54.000, con un COP (il coefficiente di prestazione tra energia immessa per alimentare un sistema e energia termica prodotta) pari a 3, e il costo, calcolato al prezzo di 0,17 euro per kWh) scenderebbe a 9.180 euro, il 70% in meno della spesa attuale, e zero emissioni in città. Naturalmente, finché sarà prodotta da centrali convenzionali, l’energia elettrica utilizzata darà comunque luogo ad emissioni di CO2, sia pure ridotte per il diminuito fabbisogno, ma quel che importa segnalare qui è il miglioramento della qualità dell’aria in città, dove le persone vivono in maggior numero.

brevettati circa due anni fa da alcune aziende, la migliore qualità dei fluidi refrigeranti e il miglioramento della tecnologia inverter permettono oggi di lavorare con temperature esterne fino a -20° e di produrre acqua calda a 80°.

71,33 51,3 Tonnellate

Il patrimonio edilizio italiano consiste di 13,7 milioni di edifici, 12,1 dei quali adibiti a uso residenziale. Si tratta di uno stock largamente inefficiente: quasi 10 milioni di edifici (il 70% del totale) sono stati costruiti prima del 1976, anno in cui venne introdotta la prima norma (L. 373/1976) sull’efficienza energetica in edilizia; le norme più efficaci, emanate successivamente a livello comunitario, sono state recepite con forte ritardo nel nostro Paese, favorendo una cattiva edilizia anche negli anni a noi vicini; un quarto degli edifici non è mai stato sottoposto ad alcun processo di riqualificazione energetica. Limitandoci alle scelte impiantistiche, presentiamo qui l’analisi di una situazione concreta, sviluppata recentemente dall’Ingegner Fabio Furlan di Rotex/Daikin.

Quanto costa

23,6

Gasolio

Metano

Pompa di calore


RiSpaRmiO EnERGEtiCO

COME TI RINNOVO IL CONdOMINIO Francesca Emily Amato

Pompe di calore, caldaie a condensazione e fonti energetiche miste, ma sempre più orientate al rinnovabile. Alcuni esponenti di aziende qualificate del settore delineano il quadro delle attuali possibilità in termini di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Sappiamo bene che gli edifici di nuova costruzione vengono realizzati con una crescente attenzione per l’efficienza energetica a partire dal progetto, e attraverso le tecnologie e i materiali impiegati. Per essere in linea con le normative comunitarie, certo, ma anche per offrire agli inquilini del futuro un prodotto di qualità, oltre all’attrattiva di un’abitazione che costi meno in termini di consumi. Ma, sul versante degli edifici esistenti, il discorso è più complesso. Da una parte, si va facendo strada il bisogno di ammodernarli

anche le valvole termostatiche (nella foto, di Emmeti) applicate ai tradizionali radiatori, regolando la temperatura nei diversi ambienti, contribuiscono al risparmio energetico.

e limitare gli enormi sprechi di abitazioni – nonché edifici pubblici – con sistemi energetici (riscaldamento, raffrescamento, ma anche isolamento e serramenti) superati o scarsamente efficienti. Dall’altra, la riqualificazione energetica di un edificio esistente non è impresa semplice, per diverse ragioni. Le normative che dovebbero fare da guida, per esempio, tendono a variare in maniera non sempre chiara ed organica, ed è necessario seguirle attentamente per evitare di incappare in errori, e soprattutto per cogliere i benefici economici di volta in volta disponibili. Incentivi che possono

Caldaia a condenzazione in cascata Logamax plus di Buderus, versione a basamento.

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il ventilradiatore inverter con pannello radiante Bi2 di Olimpia Splendid nell’installazione a pavimento. Di forma elegante e compatta (12,9 cm di spessore), disponibile in bianco e argento, è dotato di ventola governata da un motore inverter DC, silenzioso e con consumi fino al 60% inferiori rispetto ai motori a corrente alternata. Una volta raggiunta la temperatura ambiente il ventilatore si spegne e la temperatura viene mantenuta dal pannello radiante interno. Una batteria ad alta efficienza aumenta del 5% l’efficienza di scambio termico.

accanto, schema del riscaldamento radiante plasterboard (Emmeti).

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essere un valido aiuto anche nell’ammortamento delle importanti spese cui si va incontro in fase di ristrutturazione energetica, altro nodo centrale della questione. Per delineare un quadro della situazione attuale abbiamo rivolto qualche domanda a esponenti di aziende qualificate del settore, che a diverso titolo si occupano di efficienza energetica. Davide Costadone, trade marketing manager del gruppo Bosch-Buderus, mette subito in chiaro una difficoltà: “Per quanto riguarda le fonti rinnovabili e le tecnologie che le sfruttano, non sempre (in una ristrutturazione) è possibile ottenere gli stessi benefici che si hanno dall’applicazione in nuove costruzioni, in cui la progettazione dell’edificio tiene già in considerazione le esigenze impiantistiche”. Ciò che il marchio Buderus propone, in quest’ottica, sono le caldaie a condensazione in cascata, sia murali – Logamax Plus GB162 –, sia a basamento – Logano Plus GB312 e GB402. “Queste permettono - continua Costadone - di soddisfare qualsiasi esigenza impiantistica per la riqualificazione energetica di

un condominio esistente. In particolare, la nuova Logano Plus SB745 è stata sviluppata tenendo in considerazione le esigenze di riqualificazione nelle grandi città: e sue dimensioni estremamente contenute permettono di ridurre gli investimenti in opere murarie, contenendo così la spesa per lo stabile e facilitando la riqualificazione”. Anche per il marchio Emmeti, il punto di forza sono le caldaie a condensazione. Come spiega il promoter tecnico Cristiano Montagner “molti dei nostri prodotti

Caldaia murale a condensazione nina180C di Emmeti.

possono concorrere alla riqualificazione energetica di un condominio esistente. Per esempio, le caldaie a condensazione Nina e Talita hanno un’elevata efficienza di combustione, e permettono risparmi fino al 30% sul combustibile utilizzato. Poi, la gamma di contabilizzazione Energybox permette il conteggio dell’energia effettivamente impiegata da ogni singolo utente, mentre le valvole termostatiche Poker e Tris consentono una migliore regolazione dell’impianto, per utilizzare in ogni stanza solo l’energia effettivamente necessaria”. Ancora sul fronte della gestione dei consumi, Pantherm ha studiato e realizzato Contapiù EVO, unità di contabilizzazione e distribuzione – da 2 fino a 6 appartamenti per piano dell’edificio – installata a incasso muro (nel vano scala, cavedio o nella centrale termica), al cui interno si concentrano i regolatori e i contatori per ogni singola unità abitativa. Esistono poi soluzioni specifiche per la gestione di un aspetto – certamente non secondario – come quello della fornitura di acqua calda sanitaria. Come SolarFresh di Wagner: sistema per le utenze condominiali efficiente e versatile. “Si tratta di impianti dimensionati su misura in base alle esigenze di ogni singolo condominio, in grado di produrre acqua calda sanitaria in istantaneo, eliminando quindi il problema ‘legionellosi’. La centralina multifunzione gestisce l’impianto solare, la produzione di acqua sanitaria con elevatissimo comfort, nonché il ricircolo (con disinfezione termica), per un elevato risparmio energetico”,


IOArch Costruzioni e Impianti [ n. 40/2012]

spiega Marco Mastroianni, direttore tecnico di Wagner. Altro elemento rilevante di questo quadro è l’impiego delle pompe di calore, che rappresentano “una tecnologia consolidata, in cui i costruttori italiani sono indiscussi leader mondiali”, come spiega Andrea Belletti, direttore vendite Italia del gruppo Irsap. Ma se è vero che “le pompe di calore sono in grado di sfruttare energia rinnovabile per oltre il 70% del calore prodotto - e quindi da sole basterebbero per soddisfare gli obiettivi europei del 20/20/20 - tuttavia per funzionare hanno bisogno principalmente di energia elettrica, che in questo momento la rete nazionale non sarebbe in grado di supportare, nell’ipotesi di una sostituzione totale delle caldaie”, prosegue Belletti. La proposta di Irsap da questo punto di vista è interessante e solo apparentemente in controtendenza. Infatti, il gruppo punta oggi proprio sul ruolo del classico radiatore, per rilanciarlo, in abbinamento ai nuovi sistemi energetici. Spiega Belletti: “i nuovi radiatori sono molto adatti a funzionare con i generatori ad alta efficienza, come le pompe di calore. Irsap sta investendo molto in un laboratorio di prova, che simula una casa di

Quella delle pompe di calore è una tecnologia ormai consolidata, nella quale i costruttori italiani sono leader mondiali indiscussi

nella foto, a soffitto o a parete, b!klimax di RDZ per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti sfrutta la capacità delle grandi superfici di scambiare calore per irraggiamento.

Contapiù EVO di pantherm, incassato nel vano scala, consente di distribuire e contabilizzare i consumi di un condominio, da 2 fino a 6 appartamenti per piano.

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[ n. 40/2012] IOArch Costruzioni e Impianti

Radiatori tesi di irsap. Un dimensionamento adeguato degli elementi ne permette il funzionamento anche a basse temperature

Ma quanto MI costI? Sviluppato in collaborazione con il Politecnico di Winterthur e promosso da Hoval, Rockwool e Alpi Fenster, Rivalue è un software gratuito che consente di stimare il fabbisogno energetico di un edificio e pianificare gli interventi di risanamento più adatti. Indicata la posizione geografica e le caratteristiche dell’edificio, è possibile scegliere tra diverse soluzioni di isolamento per l’involucro opaco e trasparente e sistemi di impiantistica efficienti. Rivalue calcola in tempo reale il peso di ogni scelta e restituisce una stima dei costi di intervento. In alternativa, l’utente può stabilire un budget finale lasciando al software il compito di ottimizzare gli interventi tra le opzioni possibili. Conclusi i calcoli è possibile stampare i documenti da utilizzare come base di partenza per il progetto di riqualificazione. www.rivalue.it

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100 mq, per testare la funzionalità del radiatore tradizionale come terminale ideale per aumentare l’efficienza delle caldaie a condensazione e delle pompe di calore”. Ma, sul fronte delle pompe di calore, interessante anche la posizione di Marco Saccone, marketing & communication manager in Olimpia Splendid: “La pompa di calore, in sostituzione di un sistema tradizionale alimentato a combustibile fossile, permette di elevare la classe energetica dell’edificio principalmente per due ragioni: utilizza una percentuale di energia da fonti rinnovabili molto elevata, e permette all’impianto di funzionare con temperature molto basse. In particolar modo, l’integrazione di pompe di calore inverter con terminali di impianto inverter e controlli intelligenti permette un’efficienza che di-

venta significativa in termini di riqualificazione energetica”. In particolare, Olimpia Splendid propone due nuovi sistemi: HIS e HGS, l’uno in grado di sfruttare l’energia dell’aria, l’altro quella termica del terreno. Quest’ultimo è più adatto ai climi rigidi, poiché sfrutta una fonte più stabile, garantendo così fino all’80% di energia termica rinnovabile e pulita. La conversione sarebbe dunque molto conveniente dal punto di vista energetico – e ammortizzabile in tempi che vanno dai 5 agli 8 anni, secondo uno studio interno dell’azienda. Però, aggiunge Saccone, “la conversione di un impianto tradizionale non è semplice, né sempre fattibile a causa della non compatibilità tra le caratteristiche tecniche dell’impianto precedente e i vincoli del nuovo”. Anche il marchio Robur si distingue nella produzione di pompe di calore. Spiega l’architetto Ferruccio De Paoli: “nelle pompe di calore ad assorbimento GAHP il gas è utilizzato come motore per importare negli edifici energia rinnovabile (gratuita e pulita), con grandissima efficienza anche a temperature dell’aria esterna estremamente rigide. I costi relativi alla trasformazione degli impianti variano ovviamente in base all’edificio, ma i risparmi di gas conseguiti


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(fino al 40%) consentono mediamente il rientro dell’investimento entro i primi due/ quattro anni, senza considerare eventuali agevolazioni”. Per migliorare l’efficienza energetica di un edificio, oltre all’impianto di produzione del calore, si può pensare di intervenire anche sulla sua distribuzione, nel tentativo di eliminare gli sprechi. Per esempio, il sistema a soffitto radiante b!klimax di Rdz offre l’opportunità di ridurre eventuali eccessive cubature, attraverso l’inserimento di controsoffitti radianti, incidendo così sui consumi. Secondo l’ing. Samir Tabban, responsabile R&D di RDZ, “l’alta efficienza (di questi sistemi) consente di rientrare dai sovra-costi d’impianto nel giro di qualche anno” seppure i tempi siano dettati anche dalle politiche energetiche nazionali. Anche nella gamma Emmeti sono presenti sistemi radianti “appositamente studiati per interventi di ristrutturazione, come il sistema a pavimento a secco Emmeti Dry Floor o il sistema a soffitto Emmeti Plasterboard”. Secondo Montagner “è possibile convertire

SolarFresh, il sistema per la produzione di aCS di Wagner adatto per condomini, campeggi o impianti sportivi: una o più stazioni di solare termico connesse in cascata provvedono alla preparazione dell’acqua calda sanitaria secondo il principio dello scaldacqua istantaneo. Un accurato dimensionamento dell’accumulo tampone e una sufficiente potenza del riscaldamento garantiscono elevati prelievi anche per lunghi periodi di tempo.

I nuovi radiatori, pensati per lavorare con basse temperature, sono adatti a funzionare con generatori ad alta efficienza come le pompe di calore gli impianti attuali verso fonti energetiche rinnovabili, partendo dal miglioramento delle prestazioni dell’edificio per ridurre il fabbisogno energetico: cappotti e serramenti più efficienti e un abbassamento delle temperature di lavoro degli impianti. Gli investimenti sono a prima vista notevoli, ma grazie agli incentivi fiscali e alla sensibile riduzione di costi e consumi, possono essere ammortizzati in tempi brevi (5-6 anni)”. Infine, dalle testimonianze che abbiamo raccolto, emerge chiaramente come tema importante per il futuro quello della formazione degli installatori, anche per l’importanza crescente dell’elettrico in un settore che tradizionalmente rientra nel dominio degli installatori idraulici. Secondo De Paoli di Robur “le attuali normative, sempre più severe e attente al contenimento degli sprechi energetici e all’uso di fonti rinnovabili, stanno in effetti imponendo a progettisti e installatori un cambio nel modo di operare e un approccio più consapevole verso le nuove tecnologie, con un diverso modo di pensare gli immobili e gli impianti. Anche se ‘forzata’, ritengo che tale nuova impostazione possa dare grossi ed interessanti risultati”. Rincara la dose Mastroianni (Wagner Solar): “sarà dura la sopravvivenza per chi snobba la formazione e l’aggiornamento”.

E3 a, sistema per riscaldamento con pompa di calore ad assorbimento a condensazione modulante alimentata a gas metano ed energia rinnovabile aerotermica (Robur).

Ray | magic è il sistema di connessione privo di ingombri esterni brevettato da messana per realizzare superfici radianti con la stessa semplicità e velocità di installazione di un normale controsoffitto in cartongesso.

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gestione autonoma dell’impianto centralizzato

aria pulita recuperando calore

Con ConBOX di Controlli ogni utente può spegnere, ridurre o aumentare la temperatura del proprio appartamento, ufficio o negozio dalla caldaia unica condominiale. il modulo, una cassetta da incasso con sportello, rende visibile il consumo sui contatori e lo memorizza nella centralina elettronica del contabilizzatore: in questo modo, tramite l’interfaccia elettronica, i dati visibili possono essere comunicati tramite lo standard m-Bus (me-ter-Bus) a un concentratore dati.

il recuperatore di calore di Vortice permette di estrarre l’aria viziata dagli ambienti di servizio (cucine, bagni, lavanderia, etc) e immettere aria pulita trasferendo il calore da un flusso all’altro e risparmiando sui consumi per il riscaldamento e il raffrescamento. Vort prometeo HR 400 è un sistema centralizzato, installabile in posizione orizzontale o verticale, che può funzionare sia in modalità manuale che automatica, grazie al set completo di sensori di temperatura, umidità relativa e CO2 controllati elettronicamente.

www.controlli.eu

www.vortice.com

design e ambiente energia combinata Selezionata da next Energy per il percorso Efficienza & innovazione di mCE, ELFOSystem Gaia maxi è un sistema completo per riscaldamento, raffrescamento, produzione di aCS, rinnovo e purificazione dell’aria per abitazioni di grandi dimensioni e ristrutturazioni in zone climatiche E e F, il sistema è adatto anche in caso di vincoli architettonici o logistici sull’involucro. il sistema a energia combinata Gaia maxi comprende solare termico, pompa di calore e caldaia a condensazione per la climatizzazione a ciclo annuale e la produzione di acqua calda sanitaria, privilegiando l’impiego di fonti rinnovabili. [ 38 ]

www.clivet.com

Il camino al bioetanolo Square si caratterizza per le sue forme essenziali. Una cornice in vetro, disponibile in diversi colori per rispondere alle varie esigenze d’arredo, inquadra la fiamma sprigionata dal bruciatore in acciaio. Square si applica facilmente alla parete senza dover installare canne fumarie o altri interventi strutturali. Poiché il bioetanolo non produce odori e fumi, l’utilizzo di questo tipo di caminetti è possibile anche in ambienti di ridotte dimensioni. www.brandoni.com

Flessibilità e tecnologia idronica i sistemi integrati per riscaldamento, climatizzazione e trattamento dell’aria iSERiES di argo permettono di utilizzare contemporaneamente tecnologie ad espansione diretta e idroniche. Le unità esterne possono essere mono o multi, non cambiano in base all’applicazione (aria/ aria, aria/acqua o mista) e possono essere combinate con unità interne di diverso tipo. abbinabile a sistemi solari termici e fotovoltaici, iSERiES è in grado di riscaldare e raffrescare in condizioni climatiche difficili. L’elettronica multiprocessore governa il motore inverter DC SVpWm180 che modula l’energia termica secondo il reale fabbisogno.

www.argoclima.com


energia dagli scarici domestici BEE di Innova è il recuperatore di calore da acqua calda sanitaria per docce, lavelli e ogni altro scarico degli impianti domestici. BEE recupera il calore delle acque di scarico, preriscaldando l’acqua di rete che arriva ai miscelatori e al bollitore/scaldabagno: in questo modo si recupera fino al 70% dell`energia altrimenti persa negli scarichi. Inserito sotto il piatto doccia o annegato nel massetto, Bee è progettato come un prolungamento del tubo di scarico, evita qualsiasi forma d’intasamento ed è dotato di un tappo di ispezione per la manutenzione. Ammesso al Percorso Efficienza & Innovazione di MCE.

in due colori unici (white e gold) HGD è la nuova gamma di condizionatori monosplit a parete airwell dal design compatto (profondità inferiore a 16 cm) e facile installazione. Silenziosi (22 dBa), adottano la tecnologia inverter DC, che adegua la capacità della macchina al reale fabbisogno termico del locale da climatizzare e consente all’unità di funzionare in maniera costante, modulando la potenza del compressore secondo le temperature impostate. Gli split HGD sono dotati di prefiltro antibatterico fotocatalitico, di un sistema purificante, della funzione “i feel” e di sistema di autodiagnosi. Disponibili in due differenti taglie, da 2,6 e 3,5 kW, con una doppia classe a e motore a 7 velocità.

www.innovaenergie.com

www.airwell.it

silenzio, si climatizza

eFFicienza Versatile Concepiti per applicazioni nel terziario, i nuovi split inverter Light Commercial Digital e Super Digital di toshiba permettono di ridurre i consumi fino al 50% grazie alla modulazione della potenza del compressore ai carichi parziali che consente allo split inverter il controllo della temperatura ambiente evitando sprechi di energia. i sistemi possono essere installati utilizzando le tubazioni refrigeranti esistenti: la fitta retinatura dei filtri presenti nelle nuove unità, unitamente ai fluidi lubrificanti stabili, proteggono la nuova apparecchiatura dai residui dei refrigeranti pre-esistenti. Con controlli user friendly, unità esterne leggere e silenziose e unità interne compatte. www.toshibaclima.it

Ventilazione climatica integrata Un sistema integrato costituito dall’unità di recupero di calore a doppio flusso Zehnder Comfoair 200 abbinata al deumidificatore DEW e a una capillare rete di distribuzione, che consente di realizzare una ventilazione climatica attraverso un rinnovo costante dell’aria in ambiente e un controllo continuo dei valori di temperatura e umidità. Grazie all’integrazione, il sistema fornisce aria climatizzata e deumidificata riducendo l’energia primaria utilizzata: si integra al meglio con impianti radianti, permettendone la massima ottimizzazione. www.zehnder.it


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amBiEnti COntEmpORanEi

Studio Bradaschia

maurizio Bradaschia (trieste, 1962) si è laureato in architettura presso l’iUaV nel 1987. È professore associato a trieste, dove insegna progettazione architettonica e architettura tecnica presso le facoltà di architettura e di ingegneria. Fondatore e direttore della rivista “il progetto” e autore di pubblicazioni scientifiche. tra le principali opere, il progetto relativo al lotto 4 del progetto tergeste Urban piC italia, l’ampliamento del municipio di Sgonico, il centro civico di via pagano per il Comune di Roma, la piazza Falloni a monteiasi (ta), il centro visite dei monti picentini a Eboli (Sa).

Studio Oxsimoro

Gli interni sono stati ideati dallo studio Oxsimoro di Udine, formato da nicola nanut (Udine, 1965), laureato in architettura nel 1995 presso lo i.U.a.V. di Venezia, di cui è stato collaboratore alla didattica in progettazione), e Silvia pedron (Oderzo, 1969), laureata in architettura nel 2006 presso lo i.U.a.V di Venezia.

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IdENTITà TRASPARENTI Silvia Zotti

Nel cuore del distretto del mobile di Pordenone, il progetto per la nuova sede di Midj con l’ampliamento di un edificio industriale preesistente. Una soluzione che permette la coesistenza di un magazzino di ampie dimensioni con uffici e showroom, spazi aperti e pieni di luce caratterizzati dal minimalismo di un design essenziale. La sagoma dell’edificio, un parallelepipedo a due piani con altezze interne predefinite, è stata rivestita con pannelli in calcestruzzo prefabbricati montati su telaio. Sono state realizzate ampie vetrate per consentire l’esposizione dei prodotti sul fronte della strada antistante. Le finestrature, la cui ampiezza era predeterminata dalle altezze interpiano, sono state disegnate in posizioni strategiche del fabbricato, su due dei quattro lati, con finestre a nastro di raccordo che chiudono la composizione. L’elemento contenente il vano ascensore e le scale viene adottato come segno verticale in facciata che accoglie l’insegna aziendale, che si staglia sulla superficie grigio scuro dell’edificio. La torre rossa delle scale nasconde il portone d’ingresso realizzato in teak come la doppia passerella a pelo d’ac-

qua sulla grande vasca che la circonda. Per gli spazi degli uffici e per lo showroom, l’idea base era di creare uno spazio “liquido”, un ambiente trasparente privo di ostacoli, all’interno del quale la “fluidità” ne è l’essenza stessa: i 1600 mq a disposizione sono stati affrontati dunque come un unico ambiente pur nel rispetto di esigenze diverse. L’elemento che funge da cardine tra la zona chiara di uffici, ingresso, cucina e quella scura della sala mostre è l’impluvium, uno spazio “a cielo aperto” che garantisce un flusso di luce naturale nel centro del volume. È una sorta di giardino sospeso, luogo di relax e di pausa, con sedute immerse nel verde. Gli uffici, completamente bianchi, presentano grandi aree di lavoro collettive in open-space che occupano le intercapedini di risulta dalle pareti di vetro, che proteg-

gono e conservano l’intimità della conversazione. La luce artificiale è studiata in modo da sembrare naturale e nella zona espositiva l’illuminazione è enfatizzata e volutamente teatrale, tale da permettere l’identificazione immediata delle aree di prodotto. Lo showroom color antracite è un unico spazio di circa 1000 mq dove il sistema espositivo può cambiare grazie a grandi piani cilindrici mobili. Una parete rossa trasparente separa la zona in cui sono esposte le sedie storiche dell’azienda. I punti d’incontro e di sosta si susseguono lungo il percorso: la reception di accoglienza, l’area di attesa degli uffici, la cucina con tavolone in teak e fuochi a vista e l’area degli oblò per i bimbi. Gli oblò ritornano anche nel ponte rosso sospeso che immette al piano, inquadrando dall’alto gli esterni.


IOArch Costruzioni e Impianti [ n. 40/2012]

A sinistra, le piante del piano terra e del primo piano adibito a uffici e showroom; in questa colonna i prospetti. Dall’alto: nord, sud, est, ovest.

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Lettura/Cultura The Berlage Survey of the Culture, Education, and Practice of Architecture and Urbanism a cura di: Salomon Frausto editore: NAi Publishers 528 pp - euro 35,45 Raccolta di saggi e conversazioni di architetti, educatori, studiosi e teorici, e portfolio di ricerche progettuali. il volume documenta la storia del Berlage institute in occasione del ventesimo anniversario, considerando le sue attività tra il 1990 e il 2010 sia per quanto riguarda l’architettura e cultura urbana nei paesi Bassi che il discorso architettonico globale.

Progettare con la luce autore: Donatella Ravizza editore: Franco Angeli 256 pp - euro 30,00

nuova edizione aggiornata del manuale diventato un punto di riferimento sul tema: un testo di facile consultazione, ricco di informazioni e indicazioni concrete sulle metodologie e sulle consuetudini del progetto illuminotecnico, per studenti e operatori impegnati in questo settore ai vari livelli (architetti, designer).

MILANO CAPITALE dELL’ARREdO È IN PROGRAMMA dAL 17 AL 22 APRILE PRESSO FIERA MILANO A RhO LA 51A EdIzIONE dEI SALONI, MANIFESTAzIONE ChE CONFERMA MILANO CAPITALE INTERNAzIONALE dELL’ARREdO. Dai mobili ai complementi d’arredo, dalle cucine ai bagni ai prototipi degli under 35: tante le proposte dei circa 2.500 espositori caratterizzate da qualità e innovazione. Sono previsti oltre 300.000 visitatori per il Salone Internazionale del Mobile, EuroCucina / Salone Internazionale dei Mobili per Cucina (che si apre al complemento e accessorio per la cucina), il Salone Internazionale del Bagno, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite. Quest’ultimo, intitolato Design>–<Technology, festeggia la 15a edizione continuando la sua tradizione di talent scout alla ricerca dei più promettenti designer internazionali per offrire loro visibilità e possibilità di contatti con le aziende espositrici. Un concorso premierà i 3 prodotti migliori attinenti alle merceologie della Cucina e del Bagno per ciascuno dei 2 settori rappresentati. In città eventi culturali sono dedicati al prodotto di qualità e alla cultura dell’abitare. Al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano andrà in scena “Design Dance” - un progetto di Michela Marelli e Francesca Molteni, mentre presso la Biblioteca Pinacoteca Accademia Ambrosiana, l’installazione “librocielo” ideata da Attilio Stocchi sarà un omaggio multimediale al cuore romano della città e una riflessione sul vivere e sull’abitare lo spazio attraverso le voci di libri antichi.

Officina Iuav, 1925-1980 Saggi sulla scuola di architettura di Venezia

da questa edizione i saloni aprono al pubblico anche il sabato. www.COSMIT.IT

a cura di: Guido Zucconi, Martina Carraro editore: Marsilio 270 pp - euro 28,00

accento acuto

Una raccolta di saggi che mette in luce alcuni momenti fondamentali della storia dell’istituto Universitario di architettura di Venezia, definito, a partire dal secondo dopoguerra, «scuola dissidente» ovvero luogo di opposizione culturale e politica ai modelli consolidati di accademia. La vicenda si distende lungo un arco temporale di quasi settant’anni, spingendosi oltre la presunta “età d’oro” - tra gli anni Cinquanta e Sessanta - su cui finora si è maggiormente concentrato l’interesse degli studiosi.

Seoul Steel Life Case a catalogo e stanze a noleggio a cura di: Alberto Bologna, Michele Bonino, Marco Bruno Collana: Città e paesaggio editore: Quodlibet studio 155 pp - euro 32,00 Un libro che gioca con le parole e le immagini per parlare di una cosa serissima: l’architettura dello spazio pubblico. promosso da Fondazione promozione acciaio, questo volume testimonia in maniera ironica e accattivante due anni di Unità di progetto del politecnico di torino con la Konkuk University di Seoul, una partnership accademica che ha coinvolto docenti e studenti allo scopo di individuare, grazie alla flessibilità dell’acciaio, soluzioni architettoniche maggiormente relazionabili agli apart e i bang sud-coreani.

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LA CITTà IN ‘TERzA’ stiaMo invecchiando, Ma Le cittÁ sono seMPre Meno a Misura d’anziano: quartieri desertificati, vie con tre banche e due studi iMMobiLiari Ma senza un fruttivendoLo, non ci sono Panchine a voLte neMMeno aLLe ferMate dei Mezzi PubbLici. Ciò che preoccupa è la percezione negativa che gli anziani hanno della città. La terza età vive la metropoli come ostile, esprime una paura, una domanda di aiuto rivolta a chi governa la città. Domanda che viene certamente considerata, anche se i traguardi da raggiungere, in particolare per quanto riguarda il contributo dell’architettura e dell’urbanistica, sono ancora lontani. Eppure le scelte di programmazione dei centri urbani, la destinazione delle risorse e la diversificazione degli interventi dovrebbero tener conto di chi ha più di 65 anni. L’italia è il secondo paese più vecchio d’Europa, dopo la Germania, con il 20,2% della popolazione oltre i 65 anni (dati istat 2009). Secondo una ricerca americana, che distingue tra fear of crime, cioè la paura personale della criminalità, e il concern about crime, ossia la preoccupazione sociale per la criminalità o preoccupazione per l’ordine, in entrambi gli ambiti a esprimere maggiore apprensione sono gli anziani. E ciò a prescindere dal rischio effettivo d’essere vittime di un reato. Così, come risposta, due sono sostanzialmente i tipi d’intervento messi in campo: sul fronte sociale o su quello della sicurezza. i Comuni organizzano Centri diurni per anziani, per favorire la loro

aggregazione sociale, oppure sorgono Consulte, Consigli dei seniores, ma anche si attivano iniziative come quelle dei “nonni vigili”, che presidiano l’uscita delle scuole. molto attivo il fronte della comunicazione: infatti nascono agenzie, blog e siti web dedicati. Circa il capitolo sicurezza, la polizia ha approntato un decalogo diffuso in tutte le questure per proteggere gli over 65 dalle truffe. anche l’architettura può far molto. non a caso esistono e sono molto attive associazioni professionali specializzate. Come esistono concorsi, nazionali e internazionali, di architettura per la terza età. Sul fronte pubblico e privato, le residenze per anziani stanno acquisendo connotati propri sempre più riconoscibili. L’obiettivo è quello di abbinare alla massima funzionalità, ottenuta anche con il ricorso alle nuove tecnologie, una serie di soluzioni più “formali”, a partire dalla scelta dei colori. in particolare la domotica sta facendo progressi notevoli e ha negli ultrasessantacinquenni uno dei suoi interessi primari. tuttavia l’obiettivo maggiore è l’urbanistica partecipata, la realizzazione di un’alleanza tra istituzioni e cittadini, quindi anche anziani, perché la città sia davvero alla loro portata, coinvolgendoli nella progettazione della città stessa.

Ernesto Vergani


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portA A portA design

L’industriaLizzazione “a regoLa d’arte” di effebiquattro: quando La Produzione seriaLe MigLiora La quaLità

Quando Mario Barzaghi nel 1975 fonda la Effebiquattro, le porte le costruivano i falegnami, insieme alle finestre, ai cassonetti delle tapparelle, alle imposte esterne. Raramente in legno a vista. Troppo costose. Il più delle volte venivano poi verniciate a pennello. Con la qualità che sappiamo. Non esisteva una azienda specializzata che fornisse un buon prodotto industriale ad un costo accessibile e una buona qualità. La porta era un po’ la cenerentola dell’edilizia. Certo, negli appartamenti di pregio le porte erano progettate con la finalità di essere conseguenti all’impostazione dell’architettura, e il progettista si incaricava di inventarsi un disegno di suo gusto o rispondente al gusto del committente. Nell’edilizia standard non c’era un catalogo che offrisse modelli di porte. O erano in pannello pieno, oppure avevano un vetro. Punto. Non parliamo poi dell’adattamento. Dovevano essere adattate e piallate sul posto dal serramentista. Lo spessore del muro era (ed è tuttora) una variabile incognita, e venivano in aiuto i misericordiosi “coprifili” che risolvevano e nascondevano le magagne, come

la polvere spazzata sotto il tappeto. I coprifili si tagliavano a 45 gradi sulla cimasa e si applicavano con chiodini in ferro senza testa, con la recondita speranza che non si notassero. Salvo che ogni tanto qualcuno entrava storto, qualche martellatina finiva ad ammaccare il profilo, se non la porta; e alla fine ci si trovava ( se andava bene) con uno stipite ricco di puntini stuccati simili ad una teoria di buchi di tarli. Mario Barzaghi decide di fare porte, solo porte, con i relativi stipiti e coprifili, ma ben fatte. Come si diceva una volta “a regola d’arte”. Legno di buona qualità, ben stagionato. Impiallacciature di prima scelta. Trattamenti di verniciature fatte in azienda con impianti continui e controllati. Ferramenta scelte. Imballaggi accurati e studiati apposta. Poi, gli capitava di andare in cantiere e… si metteva le mani nei capelli. Le sue belle porte, curate e prodotte con tanta attenzione, spesso maltrattate e rifinite a chiodi! Tutto questo lavoro per produrre un oggetto eccellente, vanificato da una messa in opera che, per ragioni di costo, era per forza di cose affrettata e di conseguenza mal fatta?

Il problema doveva essere risolto alla radice, doveva farsene carico la fabbrica. Una sera si mette tranquillo nel suo studio a trafficare su di un foglietto di carta da imballo (foglietto ancora gelosamente custodito) e nasce l’idea che rivoluzionerà il metodo di montaggio delle porte in tutto il mondo. Gli stipiti vanno da terra alla cimasa, intersecandosi ad angolo retto, così non si dovrà aggiustare in larghezza più di tanto e le testate saranno sempre perfette, avendo da sistemare solo sotto il coprifilo. Ma poi la cosa fondamentale: i coprifili partono già applicati allo stipite e con un sistema telescopico si adattano a qualsiasi spessore di muro. Senza chiodi! Certo, il manufatto costa un poco di più. Ma, al di là dell’effetto estetico di un prodotto inalterato, resta il fatto di un notevole risparmio sul cantiere. Che è un elemento fondamentale. “Grande è la forza dell’abitudine”, dice Cicerone. E questa innovazione non fu compresa appieno subito. Ma da questo momento in poi l’azienda non ha fatto altro che svilupparsi e ampliarsi nella sede di Seregno. Fino a occupare 50.000 mq coperti per un totale di 80 addetti. Ed altri e innovativi prodotti e processi produttivi sono intervenuti a incrementare fatturato e qualità. Mario Barzaghi viene nel frattempo insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro e assume la presidenza del gruppo Legno Arredo e la vicepresidenza di Confindustria Monza e Brianza. Non abbandona però l’azienda, anche se si affiancano a lui le due figlie Giovanna e Simona. Lo incontriamo per qualche minuto, che ci dedica poco prima di una riunione confindustriale nel suo splendido ufficio affacciato a un giardino pensile coperto di neve, nel quale spicca un melograno centenario; e fatalmente il discorso si avvia sull’attuale crisi che investe il settore edile. L’azienda, dopo un parziale periodo di difficoltà, ha superato il momento trovando nuovi sbocchi di mercato. All’estero, in paesi come Russia, Israele, Ghana; con la divisione Contract, che vanta la fornitura prestigiosa delle porte storiche e nuove del restaurato Teatro alla Scala di Milano. Ma anche con l’apertura alla grande distribuzione. Arrivando ai gruppi più importanti europei con porte di qualità e al tempo stesso con un prezzo interessante. La comunicazione, in effetti, insiste sulla caratteristica peculiare e storicamente connaturata al DNA aziendale. Effebiquattro Open. Aperti: all’innovazione, alle esigenze del cliente, alle relazioni, insomma: alle sfide di un momento che mette alla prova la vera natura di una azienda.

il cavalier mario Barzaghi

Sotto il titolo, le porte che l’azienda ha realizzato per la ristrutturazione del teatro alla Scala di milano; sotto, due modelli della produzione Effebiquattro: arreda modello K (tanganika chiaro) e, a fondo pagina, Evoluce 2, frassino grigio e vetro.

Marco Penati

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RiCOStRUZiOni

NUOVA VITA CON IL LEGNO

Ad Arcugnano, sui Colli Berici, un vecchio edificio rinasce grazie al legno: un esempio di costruzione attenta all’ambiente e al benessere abitativo, nel rispetto delle forme preesistenti, con vista panoramica sulla città di Vicenza.

si vede, rivestito con un cappotto naturale finito con intonaci che si adattano alla tradizione costruttiva del luogo e al paesaggio.

del committente estendendo con modernità ma nello stesso tempo con discrezione la struttura esistente; in secondo luogo per la scelta dei materiali, con il legno che gioca un ruolo di rilievo sia nella costruzione sia nel comfort abitativo; infine perché il legno non

Siamo ad Arcugnano, lungo la dorsale dei Colli Berici, un’area boschiva che ha conservato la bellezza paesaggistica ampiamente diffusa prima che il Veneto diventasse il “miracolo del Nord-Est”. L’intervento non è facile: un semplice manufatto a due piani stretto tra altre costruzioni, cui sono

ll risanamento, con demolizione e ampliamento, di un vecchio edificio sui Colli Berici, ad opera dell’architetto Marco De Fonzo dello studio X-Tern di Merano, è esemplare sotto diversi punti di vista. In primo luogo per l’architettura, che risponde alle richieste

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Sezione di prospetto del corpo principale con la scala che porta alla zona pranzo.


scheda Progetto anno di completamento: 2012 committente: Riccardo de Fonzo progetto: arch. marco de Fonzo-Studio X-tERn (merano) località: arcugnano (Vi) superficie lotto: 1.729,19 mq opere in legno: ditta EggerBau Srl (Bolzano) progetto impianto elettrico: p.i. Elio Galanda progetto impianto termosanitario: p.i. thomas Dissertori impresa: piva Snc (Vicenza) serramenti interni: Falegnameria amegg (Bolzano) opere in ferro e acciaio: metal Sistem (Bassano del Grappa, Vi) arredamenti: Zuffellato arredamenti (Vicenza)

Marco de Fonzo Studio X-TERN

nato a merano nel 1969, studia architettura a Firenze. inizia contemporaneamente a collaborare con studi professionali, lavorando per pardatscher & Valtingojer (tra i vari progetti, quello del Giardino botanico) a merano e per Danilo Silvestrin a monaco. Si trasferisce poi a Rotterdam, dove collabora con atelier Kingma & van mameren e Kwau, Wim Kloosterboer. Ha svolto attività di docenza presso l’aDB, accademia di Design Bolzano. nel 2001 fonda lo studio associato X-tERn architects+urban planners, con Salvo Di Silvestro e Giorgio Gottardi. Obiettivo dello studio è la ricerca nel campo dell’architettura, della pianificazione urbana, del graphic design, del web design e della comunicazione visiva.

Grande attenzione è stata riservata alla distribuzione della luce naturale, prevedendo un doppio affaccio nord/est e sud/ovest, con altrettanta cura per la ventilazione

appoggiati annessi per usi diversi, eretti nel corso del tempo e in parte pericolanti. L’intervento ne ha previsto la demolizione per far posto ad un nuovo corpo, portato da una maglia di pilastri in acciaio e dunque rialzato rispetto al pendio sottostante, dando origine ad un solaio ventilato. Questo corpo, dalle linee geometriche pure e con tetto piano trattato a giardino, contiene l’ingresso principale al piano nobile dell’abitazione, il bagno padronale, una camera e a nord il soggiorno, con una grande vetrata sulla valle sottostante e sulla città di Vicenza in lontananza. È da qui che si può scendere verso la cucina e il fogher, il grande focolare conviviale della civiltà contadina, che è stato conservato nella posizione originaria nel corpo centrale principale e soprattutto, proprio per la sua caratteristica di “anima” della casa, dotato di doppia altezza (fino all’intradosso della copertura di falda, a 7,30 metri), che lo rende visibile già dall’ingresso. Anche le aperture dell’edificio principale sono state riproposte come da originale lungo il fronte sud-ovest; allo stesso modo, è stato ripreso il profilo del tetto a falde e riutilizzato il manto di copertura esistente. La struttura portante dell’edificio è a pareti e solai in legno pieno, coadiuvati, nella parte a sbalzo, da pilastrini e travetti in acciaio. La facciata interna delle pareti in legno è rivestita in fibra di gesso traspirante. Le fondazioni sono in calcestruzzo armato (a platea sotto la cucina e a nastro alla base dei pilastri in acciaio che “sollevano” il nuovo corpo ortogonale). Le connessioni delle

Render dell’edificio visto dall’alto; in primo piano il corpo principale ricoperto da tetto a falde.

prospetto est.


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In alto, vista del soggiorno con grandi aperture vetrate sul giardino.

Sopra, pianta del primo piano A lato, vista dall’alto della zona pranzo-cucina. in basso, l’ingresso su passerella.

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pareti in legno, rigorosamente non trattato, sono anch’esse in legno, senza uso di colle o giunzioni metalliche. Un cappotto termico in fibra di legno, intonacato in colore bianco, per eliminare il “salto” cromatico della vecchia abitazione, completa l’opera. Illuminazione e ventilazione naturale Grande attenzione è stata riservata alla distribuzione della luce naturale, prevedendo un doppio affaccio nord/est e sud/ovest, con altrettanta cura per la ventilazione naturale, sia in orizzontale (tra ingresso e accesso al giardino verso la terrazza) sia in verticale (doppia altezza tra cucina e soggiorno). Gli infissi installati sono a taglio termico con vetrocamera. L’impianto termico è a gas con riscaldamento radiante a pavimento. Un legno “lunare” Le generazioni che ci hanno preceduto lo sapevano: il legno da costruzione va tagliato all’ultima luna piena dell’anno, intorno al 21 dicembre. L’albero in quel momento è al minimo della propria vita, quindi il movimento linfatico è notevolmente ridotto. Tagliato in quel momento, il legno non si muoverà né in fase di realizzazione né successivamente, migliorando le sue prestazioni statiche.

COSTRUIRE SENzA ChIOdI E COLLE nelle intenzioni dei progettisti, concordate con la committenza, c’era la volontà di progettare un edificio “intelligente” in grado di: • reagire in maniera efficace alle sollecitazioni atmosferiche grazie ad accorgimenti tecnici e progettuali • favorire il risparmio energetico e ridurre l’impatto sull’ambiente • conservare la memoria storica dell’edificio. inoltre, la volontà di ottenere la certificazione CasaClima ha portato ad una scelta dei materiali da costruzione ad alta prestazione e compatibilità ambientale e impianti che utilizzino energie rinnovabili, con recupero delle acque piovane. aumenta dunque la sensibilità verso un’architettura rispettosa dell’ambiente ma soprattutto che offra il massimo benessere climatico-abitativo: in quest’opera, ad esempio, non sono state utilizzate colle ma solo chiodi in legno, per tutelare la salute degli abitanti ed evitare emissioni chimiche nocive. A lato, sezione delle pareti in legno non trattato. Sotto, vista del cantiere.

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Lettura/Cultura Incertezze e simulazioni Architettura tra moderno e contemporaneo autore: Vittorio Gregotti editore: Skira 88 pp - euro 14,00 L’architetto e saggista si interroga sul ruolo dell’architettura nella società globalizzata e sulla sua capacità di modificare il mondo. ne emerge una posizione critica (ma non del tutto pessimista) nei confronti del presente, della pratica artistica dell’architettura e dei processi di produzione. Un testo che si propone come analisi critica dei processi di costituzione del progetto architettonico nei nostri anni, per discuterne ragioni e obiettivi di senso.

Adi Design Index autori: AA.VV. editore: Corraini Edizioni 320 pp - euro 32,00

aDi Design index è la pubblicazione annuale di aDi associazione per il Disegno industriale che raccoglie il migliore design italiano messo in produzione, selezionato dall’Osservatorio permanente del Design aDi. La selezione comprende prodotti o sistemi di prodotto di ogni merceologia, ricerche teoricocritiche, ricerche di processo o d’impresa applicate al design. Quest’anno il volume si presenta in una veste rinnovata dal punto di vista dei contenuti e della grafica.

Frigerio Design Group autore: Enrica Giacobino editore: Hachette 72 pp - euro 9,99

Una monografia sul gruppo guidato dall’architetto Enrico Frigerio, sostenitore di un’architettura che ritrova nel rapporto con l’ambiente e nel lavoro di squadra i suoi cardini: la slow architecture, architettura progressiva che vive nel tempo e trae dal contesto le risorse per la sua definizione. La monografia fa parte della collana ‘i maestri dell’architettura’.

Edifici a struttura di legno. Progettazione e realizzazione a cura di: Studiodeda editore: Edizioni Lampi di stampa - Collana Conlegno 363 pp - euro 17,00 Lo sviluppo del settore delle costruzioni in legno offre un’interessante opportunità di crescita e miglioramento di tutto il comparto dell’edilizia in italia. La nuova pubblicazione di assolegno offre gli spunti per poter operare con ulteriore qualità. il volume è suddiviso in sei capitoli per seguire passo dopo passo la costruzione di un edificio in legno: Gestione forestale e sostenibilità; Legno strutturale e materiali a base legno; Comportamento strutturale, criteri di progettazione, riferimenti normativi; Efficienza energetica e comfort degli edifici in legno; Sistemi integrati e sostenibilità negli edifici in legno; aspetti legati al montaggio e alla sicurezza; Edifici smontabili.

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MA COME FANNO GLI ARChITETTI nuMeri e tendenze daL terzo osservatorio annuaLe suL Mercato deLLa Progettazione architettonica Con 1.900 interviste, l’indagine che il CnappC ha affidato al Cresme di Lorenzo Bellicini offre quest’anno un quadro particolarmente completo e articolato dello stato della professione in italia. paese che conta ben 144.824 iscritti, un numero che è raddoppiato negli ultimi 12 anni. Sebbene non rappresentino la categoria professionale più numerosa (in italia ci sono 397mila medici, 213mila ingegneri e 198mila avvocati) si tratta pur sempre di 2,4 architetti ogni mille abitanti, il doppio che in Germania e sei volte più che in Francia, dove il rapporto è di 0,47/1.000 abitanti. Considerando il campione di indagine come rappresentativo dell’intera professione possiamo affermare che l’età media degli architetti è di 43 anni e 4 su 10 sono donne. il loro reddito medio annuo nel 2011 è stato di 22.000 euro, proseguendo un trend negativo che dal 2006 segna un calo intorno al 25%. Le causa principale è sicuramente la crisi del mercato delle costruzioni, che tra 2006 e 2011 è stata caratterizzata solo da segni meno: -45,7% nelle nuove costruzioni residenziali; -31% di nuove costruzioni non residenziali; -30,3% nelle opere pubbliche. Con un crollo della domanda di progettazione che per il 19% degli intervistati risulta addi63,7 rittura superiore al 50%. in questo quadro si allungano 55,5 anche i tempi di pagamento, che con la pubblica amministrazione arrivano a una media di 141 giorni, e crescono gli insoluti, che per il 27% degli intervistati sono addirittura superiori a un quinto del fatturato dello studio. Di fronte a questa situazione, se gli architetti continuano a investire lo fanno soprattutto e 100 nella propria qualificazione, t r a 5 0 u ro dedicando più ore alla formila e mazione e meno tempo alla progettazione. ma è per i giovani laureati che la situazione si fa più pesante: a un anno dalla laurea solo due architetti su tre risultano occupati, e di questi solo un terzo dispone di un impiego stabile, con un reddito medio mensile netto di 865 euro. Un altro segnale delle difficoltà dei giovani è il fatto che a un anno dalla laurea solo il 24% di loro ha aperto un proprio studio professionale: tra gli architetti che oggi hanno più di 50 anni invece quasi uno su due aveva aperto il proprio studio subito dopo la laurea. Studi comunque di ridotte dimensioni: nella stragrande maggioranza dei casi individuali - solo 14 su 100 sono studi associati - contano in media 5,3 addetti,

in una scala da 1 a 5

Le criticità deLLa professione

tariffe al ribasso

un terzo dei quali collaboratori esterni con partita iVa. Sono quasi sempre giovani architetti e in due casi su tre lavorano per un solo committente, riproducendo quelle forme di lavoro atipico che, frenando le possibilità dei giovani di esprimere le proprie potenzialità, rappresentano uno dei principali ostacoli alla crescita di questo paese. L’immobilità del sistema paese si riproduce anche negli studi di architettura, come risulta evidente dalle differenze del volume d’affari rispetto alla media per classi di età: al contrario del resto d’Europa, un professionista con più di 60 anni sviluppa un volume d’affari dell’87,6% superiore alla media. Che fare i due terzi degli studi di architettura operano solo in ambito comunale o provinciale e solo 7 studi su 100 hanno già avviato un processo di internazionalizzazione, mentre un terzo degli intervistati dichiara di volerlo fare in futuro. per quanto riguarda la domanda interna gli intervistati mostrano unanimità di vedute riguardo ai settori strategici sui quali puntare: risparmio energetico,

cLassi di fatturato degLi studi di architettura Dati in percentuale

2008 2011

23,7 ,2 20,9 20 0 0 e 20 tra 10euro a mil

16,1

00 oltre 2uro mila e Fonte: CRESME, osservatorio professione architetto 2011

energie rinnovabili, nuove tecnologie costruttive, informatizzazione della progettazione con l’introduzione del Bim (building information modeling) e riqualificazione del patrimonio esistente. L’ambito di attività diventerà più ampio: calerà la progettazione architettonica e di opere pubbliche e cresceranno le attività specialistiche. nel frattempo, con una crescente concorrenza da parte di geometri, geometri laureati, ingegneri ma anche agronomi e periti, aumenterà il numero di architetti che si dedicheranno al design, alla grafica, al paesaggio, all’insegnamento privato.

A.M.

4,39

Burocrazia

4,18

Concorrenza eccessiva

3,93

Domanda pubblica

3,88

Scarsa considerazione

3,88

tutela del territorio

3,87

Ritardi nei pagamenti

3,86

Domanda privata

3,84

Scarsa sensibilità delle amministrazioni locali

3,74

Difficile accesso al credito

3,65

Costo attrezzature tecniche

3,08

Formazione e aggiornamento

2,53

Carenze organizzative

2,52

Fonte: CRESME, osservatorio professione architetto 2011




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