IoArch42 - Jul/Aug 2012

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costruzioni e impianti

Anno 6 - n 42 - Luglio/Agosto 2012 - euro 4,50

profili

etica estetica ecologica l’architettura di progetto cmr

Ambiente costruito il bosco verticale / architetture religiose / la cittadella green di Bolzano / Lab microcogenerazione / Focus ascensori / Stile libero una residenza a Sassuolo

F o n t s r l - v i a S i u s i 2 0 / a 2 0 1 3 2 M i l a n o - S p e d . i n a b b . p o s t a l e 4 5 % D . L . 3 5 3 / 2 0 0 3 ( c o n v. i n . 2 7 . 0 2 . 2 0 0 4 n . 4 6 ) A r t . 1 C o m m a 1 D C B M i l a n o


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Palestra ACF Fiorentina

Progetto architetto Stefano Mencucci e Studio Giampiero Marconi

studioconti.biz_2012

“Ogni genesi nasce da un pensiero creativo, poi l’intangibile prende forma attraverso un accurato studio ed un attento lavoro di squadra. L’idea diventa progetto e il progetto si veste di concretezza. Finalmente il pensiero si trasforma in Opera”.


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La Terra promessa Secondo la New Economics Foundation il Paese più felice del mondo è il Costa Rica, che nel 1949 ha rinunciato all’esercito, produce il 95% della sua elettricità da fonti rinnovabili (idroelettrico) e dove l’aspettativa di vita è più lunga che negli Stati Uniti. Se negli ultimi cinquant’anni, a fronte di un aumento esponenziale nel consumo delle risorse collettive, il benessere è cresciuto di poco dovremmo smettere di confondere l’efficienza con la produttività. Oggi sono il rispetto dell’ambiente, dei diritti sociali e la cultura i reali fattori di crescita e innovazione. Specie in Italia dove, come è stato illustrato nel recente seminario annuale della Fondazione Symbola, le attività culturali intese in un’ottica di filiera coinvolgono il il 18% dell’occupazione e il 15% del PIL. Un PIL che, come diceva Robert Kennedy nel 1968, di tutto misura tranne i motivi per cui vale la pena vivere: felicità, salute, amore. E bellezza.

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Mobilità verticale, Maxi Space di Kone

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IoarCH Costruzioni e Impianti n. 42

Direttore responsabile Sonia Politi Comitato di direzione Myriam De Cesco, Carlo Ezechieli, Antonio Morlacchi Comitato Tecnico Sebastiano Abello, Michele Caterino, Eric Ezechieli, Walter Marabelli, Guido Pesaro

IL BosCo verTICaLe

Boeri studio

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Architetture religiose

proGeTTare L’eFFICIenza

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La CITTaDeLLa Green DI BoLzano

Profili: Progetto CMR

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moBILITà verTICaLe

Ascensori

Contributi Francesca Emily Amato, Mara Corradi, Alice Gramigna, Marco Penati, Nadia Rossi, Silvia Zotti, Roberta Cassi Grafica e impaginazione Roberta Basaglia Fotolito e stampa Pinelli Printing, Milano

soLIDa LeGGerezza

Studio Enrico Iascone Architetti a Sassuolo

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Laboratorio di Architettura

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L’enerGIa pIù pULITa è QUeLLa rIsparmIaTa Microcogenerazione

Tra Terra e CIeLo

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perICoLosITà vULneraBILITà esposIzIone

Terremoti e prevenzione

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mosTre / reCensIonI

editore Font srl, via Siusi 20/a 20132 Milano tel. 02 2847274 fax 02 45474060 redazione@ioarch.it www.ioarch.it

Prezzo di copertina euro 4,50 arretrati euro 9,00. Abbonamento (10 numeri) euro 30,00; estero euro 60,00. Versamento su c.c.p. 64538911 intestato a Font Srl

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Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1 DCB Milano

In copertina, sede di Cisco Systems a Vimercate, Progetto CMR

Reg. Tribunale di Milano n. 822 del 23/12/2004.

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news/mostre e fiere

omaGGIo a TonIno GUerra Presso la galleria d’arte contemporanea Vero Stoppioni di Santa Sofia, Forlì-Cesena, la mostra di Paolo Gubinelli “Omaggio a Tonino Guerra” è il frutto di un sodalizio artistico intessuto nel tempo, grazie al quale le parole del poeta recentemente scomparso dialogano con il segno pittorico su carta dell’artista marchigiano. Il testo dell’incipit del catalogo è di Giulio Carlo Argan.

La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica fino al 19 agosto 2012. www.comune.santa-sofia.fc.it

KLImaHoUse UmBrIa 2012

sUn For oUTDoor Dal 7 al 9 ottobre 2012 la Fiera di Rimini ospita la 30° edizione di Sun, Salone internazionale dell’esterno. Tre giorni di esposizioni eventi speciali, laboratori, installazioni con le anteprime outdoor per la stagione 2013. Da quest’anno i visitatori avranno a disposizione i nuovi settori Garden SUN, dedicato alla progettazione del verde, e DEC’OR 365, riservato all’home decoration, flowers e Christmas.

La fiera per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia propone un programma di eventi collaterali dal 28 al 30 settembre 2012, tre giorni di congressi, tour e workshop con un focus particolare sul centro-sud Italia. Venerdì 28 e sabato 29 settembre saranno organizzati tour guidati per visitare una realizzazione alle porte di Perugia, il Residence “Le Cascine” costituito da alcune unità immobiliari, una delle quali sarà certificata secondo i criteri previsti dall’Ente di certificazione CasaClima. Bastia Umbra (PG) 28-30 settembre 2012 Per info e acquisto biglietti per i tour: www.klimahouse-umbria.it

www.sungiosun.it

marmomaCC meeTs DesIGn Un perCorso DI DesIGn sosTenIBILe aLL’InTerno DeLLa manIFesTazIone DeDICaTa aI maTerIaLI LapIDeI, In proGramma a verona DaL 26 aL 29 seTTemBre 2012 Giunto alla sua sesta edizione consecutiva, Marmomacc Meets Design prosegue nella sua indagine sulle potenzialità e la versatilità dei materiali litici nella collaborazione tra aziende del settore e designer internazionali, ricercando nuove letture di un materiale antico ma anche duttile e adatto alla contemporaneità. Il progetto di quest’anno, The colours of green: sustainable stone, declina il tema della sostenibilità e fa riferimento alle proprietà naturali del marmo e al suo patrimonio estetico, culturale e progettuale in sintonia con la riscoperta del dato ambientale e paesaggistico e, allo stesso tempo, con le nuove sensibilità del mondo della moda, del progetto di architettura e di interni. www.marmomacc.it nelle foto da sinistra: Massimiliano Caviasca per fuchs, Lorenzo Palmeri per stone italiana, Tobia Scarpa per testi Group, Luca Scacchetti per Pi.mar. Lucy Salamanca per odorizzi Porfidi, Lorenzo Damiani per Calvasina, Grafton Architects per Pibamarmi, Setsu & Shinobu Ito per Grassi Pietre, Cino Zucchi per regione Puglia e Zaha Hadid per Citco.

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IL ponTe CHe proDUCe enerGIa a LonDra, La CoperTUra DeLLa sTazIone FerrovIarIa sUL ponTe vITTorIano DI BLaCKFrIars è Un TeTTo soLare LUnGo 250 meTrI L’impianto fotovoltaico, disegnato e installato da Solarcentury con moduli Panasonic, copre un’area di 6.000mq e conta 4.400 pannelli fotovoltaici che produrranno fino al 50% del fabbisogno energetico della stazione ferroviaria. Secondo i calcoli, i pannelli saranno in grado di generare 900.000 kWh di elettricità e di risparmiare oltre 500 tonnellate di CO2 all’anno. Una sfida dal punto di vista architettonico, il progetto dimostra le possibilità di integrazione del FV in aree intensamente urbanizzate.

www.solarcentury.com

Un TeTTo In CeramICa per IL CersaIe saLone InTernazIonaLe DeLLa CeramICa per L’arCHITeTTUra e DeLL’arreDo BaGno Due piastrelle rosse che, appoggiate una all’altra, formano un tetto: è questo il simbolo dell’edizione 2012 di Cersaie che si terrà a Bologna dal 25 al 29 settembre. L’autrice del manifesto della 30° edizione è Grazia Piccininno, studentessa presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Genova, vincitrice del concorso Beautiful Ideas sviluppato sul concept ceramic evolution. Tra gli appuntamenti della manifestazione bolognese, si segnala la lectio magistralis dell’architetto portoghese Eduardo Souto De Moura, premio Pritzker 2011. Un evento del programma culturale

Costruire Abitare Pensare in programma per venerdì 28 settembre alle ore 11:00 presso il Palazzo dei Congressi di BolognaFiere. CersAie 25-29 settembre 2012 Bologna - Quartiere fieristico www.cersaie.it


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Green CitY

IL BosCo verTICaLe Con il Completamento di BosCo VertiCale di Boeri studio milano sperimenta un modello di forestazione metropolitana uniCo al mondo. È la prima Volta Che da un edifiCio traggono BenefiCi non solo i residenti ma l’intera Città

Le due torri di Bosco Verticale nei render di Boeri studio. La piantumazione, ora in via di completamento, è parte integrante del processo di costruzione del complesso residenziale che, occupando ritagli e spazi dismessi, si apre sul parco previsto dallo sviluppo di Porta nuova-isola come elemento di connessione verde di aree urbane in precedenza separate dal “taglio” dei sedimi ferroviari.

Completata la costruzione, procede ora la piantumazione di Bosco Verticale di Boeri Studio. Un esperimento di forestazione metropolitana unico al mondo e un manifesto ecologico per Milano Tra i venticinque architetti di fama internazionale che, sotto il coordinamento di Hines, hanno riprogettato circa trenta ettari di città tra le aree di Garibaldi, Repubblica, Varesine e Isola Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra hanno disegnato le due torri di Bosco Verticale curandone il progetto preliminare, quello definitivo, la supervisione esecutiva e la direzione artistica e coordinando un team multidisciplinare (vedi scheda) con competenze paesaggistiche, ingegneristiche, botaniche, di cura e allestimento del verde indispensabili per assicurare la corretta esecuzione, funzionamento e manutenzione di una costruzione che non ha (ancora) confronti nel mondo. Nata nel

2006, l’idea progettuale di Bosco Verticale è un vero e proprio manifesto urbano le cui tesi di sostenibilità ambientale vanno al di là delle istanze di efficienza energetica dell’involucro e impiantistica dell’edificio che ormai dovrebbero essere un dato acquisito in caso di nuove costruzioni e che sono naturalmente applicate nelle due torri di Bosco

Verticale, pre-certificate LEED (in particolare, dal punto di vista energetico le torri beneficiano del sistema impiantistico centralizzato e integrato dell’intero complesso Isola-Porta Nuova, in grado di recuperare e trasferire l’energia in eccesso dagli uffici verso le residenze). La verticalità (le torri Confalonieri e De Castillia rispettivamente raggiungono un altezza di 80 e di 112 metri) funziona innanzitutto come dispositivo anti-sprawl, favorendo il risparmio di suolo: le torri pos-

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sono accogliere un numero di residenti che, nel modello della villetta monofamiliare di periferia, consumerebbe circa 10 ettari di terreno. Ma è soprattutto la verticalizzazione della vegetazione che letteralmente “costruisce” un nuovo bosco, accogliendo sui terrazzi una quantità di vegetazione equivalente a 10.000 metri quadri di bosco. Boeri studio

il lavoro dello studio, con sede a milano, è orientato soprattutto alla progettazione di edifici e spazi aperti in aree urbane europee da valorizzare o recuperare. situazioni complesse, dove è necessario coordinare le diverse istituzioni di natura pubblica e gli innumerevoli operatori del mercato. Boeri studio ha sviluppato e concluso numerosi progetti di trasformazione e riuso a fini urbani e turistici di waterfront europei (Genova, napoli, trieste, Cagliari, salonicco, mitilene) e di parti di città storiche, dove ha sviluppato anche importanti interventi di architettura, tra cui il progetto Crm sul waterfront di marsiglia attualmente in costruzione e la ristrutturazione del silos Hennebique nel Porto di Genova. tra i progetti di riuso e modificazione di aree urbane italiane il grande parco urbano a Caserta, la darsena di ravenna, lo sviluppo di una grande area residenziale e terziaria all’interno del piano per le nuove centralità a roma, il masterplan di sviluppo del CerBA e la nuova sede di rCs a milano. i progetti dello studio sono stati pubblicati su numerosi riviste di architettura ed esposti in italia e all’estero. stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra sono partners in Boeri studio fino al 2007. Dal 2008 la loro attività professionale si è suddivisa in due studi: stefano Boeri Architetti e Barreca & La Varra. www.stefanoboeriarchitetti.net www.barrecaelavarra.it

Da destra: stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra

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Al variare delle stagioni le torri e il paesaggio circostante assumono colorazioni diverse

Due immagini degli interni, dove i residenti potranno beneficiare dello stretto contatto con un verde maturo (alberi fino a 6 metri di altezza). i vantaggi in termini ambientali e di comfort abitativo sono riassunti nei primi due schemi, mentre il terzo schema illustra i meccanismi di recupero e riciclo delle acque.


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Nello specifico, 480 alberi di grande e media altezza, 250 alberi di piccole dimensioni, 11.000 piante perenni e tappezzanti e 5.000 arbusti. È questo bosco urbano, che non avrebbe avuto altrimenti possibilità di crescita, il reale valore aggiunto di Bosco Verticale: per i residenti, verso i quali opera come elemento di raffrescamento e schermatura in estate favorendo comunque gli apporti solari diretti nella stagione invernale, al cader delle foglie, e come filtro delle polveri sottili e degli inquinanti atmosferici; e per la città, dove diventa un landmark mutevole a ritmo stagionale e un polmone che assorbe CO2 e produce ossigeno L’aspetto sperimentale dell’opera, reso possibile da una committenza che ne condivide la filosofia e che ha puntato a fare dell’intera area di sviluppo milanese un esempio di sostenibilità integrata, è evidente. Dagli studi botanici per la scelta delle essenze

BosCo VertiCale Data di progetto e realizzazione: 2006 - in corso Committente: Hines italia sGr spA Superficie costruita: 40.000 mq Progetto architettonico: Boeri studio (stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra

Progetto esecutivo: tekne spA Progetto esecutivo del verde: emanuela Borio, Laura Gatti

Progetto strutture: Arup italia srl Progetto Impianti: Deerns italia spA Progettazione paesaggistica: Land srl Progettazione infrastrutturale: Alpina spA Classe energetica (valori di progetto): B ePh 38,8 kwh/mq/anno (torre Confalonieri); 34,6 kwh/mq/ anno (torre De Castilia)

più adatte sotto innumerevoli profili alla pre-coltivazione in vivaio delle piante scelte, dalle prove in galleria del vento, sia su modello sia in scala 1:1, alle tecniche messe a punto per la piantumazione, dal sistema automatico di irrigazione alla stesura di un piano di manutenzione efficace e coerente (sei monitoraggi e tre interventi all’anno), con il Bosco Verticale si è creato un esempio virtuoso, dall’intensa fase progettuale alla cooperazione nella costruzione e piantumazione delle torri. Sopra, una fase della piantumazione. Le specie alte sono state allevate in serra per due anni e poi trasportate sul posto per essere collocate secondo progetto (in alto un dettaglio della distribuzione del verde tra i diversi piani). A sinistra, vista d’insieme dello sviluppo dell’area dove sorge il Bosco Verticale.

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iL BosCo VertiCALe CULTUraLmenTe sosTenIBILI La compatibilità “strutturale” e botanica delle specie scelte per gli alberi di media e grande altezza si coniuga con la loro compatibilità culturale. Si tratta di essenze tipiche dell’area lombarda.

Un proGeTTo BoTanICo La concreta realizzazione del concept su cui si fonda Bosco Verticale ha comportato un’intensa collaborazione interdisciplinare e competenze generalmente lontane dal mondo dell’edilizia

119 alberi

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di grandi dimensioni

360 alberi di media altezza

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232 alberi

di piccole dimensioni

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1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.

Il verde pensile di Bosco Verticale è il risultato di uno studio durato più di due anni. Trattandosi di un progetto senza precedenti tutte le considerazioni preliminari e le verifiche di fattibilità, sia sotto il profilo botanico sia dal punto di vista vivaistico, logistico, costruttivo e di sicurezza sono state pianificate attentamente e, alla prova del tempo, sono destinate ad assumere valore generale. La scelta delle essenze e la loro distribuzione, nel progetto dell’agronomo Laura Gatti con la collaborazione

Amelanchier Fagus Parrotia Prunus Prunus sub. ‘Autumnalis’ Acer campestre Corylus colurna Gleditschia Malus ‘Profusion’

4.300 arbusti da fiore

più di 30 specie diverse

di Emanuela Borio, coniugano gli aspetti estetico e architettonico, riguardanti gli orientamenti delle facciate e le altezze, con quelli di ordine botanico: superficie delle chiome e permeabilità all’aria, resistenza al vento e all’ambiente urbano, facilità di manutenzione, caratteristiche igieniche, scartando le piante che possono causare allergie e quelle che risultano facilmente attaccabili da parassiti. Ogni pianta, coltivata in “air pot” dall’azienda vivaistica Peverelli, raggiunte le caratteristiche di progetto viene messa a dimora sui terrazzi e messa in sicurezza tramite un ancoraggio ad una fune in acciaio per migliorare la resistenza al vento (testata fino a 190 Kmh). Il controllo e la gestione del sistema del verde sono centralizzati, con l’opportunità, per il residente che lo desideri, di occuparsi della propria porzione di bosco. La presenza di questo vestito arboreo, oltre a portare notevoli benefici ambientali, come l’isolamento acustico, il filtraggio delle polveri sottili e la produzione di ossigeno, non consumerà acqua potabile per l’irrigazione. Grazie a un sistema di pompe di calore e di sensori, verrà utilizzata l’acqua non potabile già utilizzata per gli impianti termici.

L’InGeGnerIa CHe reGGe IL BosCo Progettazione strutturale e sistemi di sicurezza dedicati per un involucro vivo, che cresce nel tempo

Per gli alberi ganci e

vincoli di sicurezza

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La peculiarità del progetto strutturale consiste nella definizione attenta di temi quali i carichi statici, gli sbalzi, le esigenze architettoniche e la messa in sicurezza degli alberi. Le sollecitazioni alle quali ogni terrazzo a sbalzo deve resistere, e su cui ha lavorato Arup Milano progettando il sistema post-teso illustrato qui sotto, sono quelle di carico verticale dato dal peso di alberi

che raggiungono un’altezza fino a 6 metri e di carichi orizzontali dati dalle sollecitazioni dinamiche del vento. L’adeguato dimensionamento delle vasche destinate ad accogliere più di 5 mc di terra, il rinforzo della rete elettrosaldata del fondo, su cui faranno presa le radici degli arbusti, prove di resistenza all’aria effettuate nella galleria del vento del Politecnico di Milano per testare la resistenza degli alberi gli altri accorgimenti messi in atto. A tutto si affianca un progetto di sicurezza che prevede tre

livelli di protezione: un dispositivo di vincolo temporaneo (ancoraggio degli alberi al fondo della vasca tramite cinghie di vincolo nella zolla), un dispositivo di vincolo di base (fissaggio degli alberi ad una fune di ritenuta ancorata al terrazzo soprastante), un dispositivo di vincolo ridondante (per alcuni alberi, una cesta d’acciaio di vincolo della zolla alla struttura in cemento armato). Nulla è lasciato al caso per rendere possibile lo sviluppo in verticale di una superficie verde di circa 10.000 mq


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ArCHitettUre reLiGiose

Tra Terra e CIeLo l’arChitettura dei luoghi di Culto ha sempre assunto una forte Connotazione simBoliCa, dalle prime Chiese rupestri ai grandi templi dell’età ellenistiCa L’architettura ha prodotto dei modelli che nelle varie civiltà si sono evoluti, raggiungendo vette di perfezione. Per rimanere nell’ambito della cristianità, il riferimento non può non considerare le grandi cattedrali romaniche, gotiche e le chiese barocche, soprattutto quelle di Bernini e Borromini, ma anche quelle situate in aree periferiche come il barocco Leccese e il barocco del Val di Noto, dove eccellenti architetti, facendo un uso estremamente moderno del materiale dell’epoca, la pietra, hanno prodotto alcuni edifici sacri che rappresentano davvero uno spazio simbolico “tra terra e cielo”. Vorrei citare l’opera di Rosario Gagliardi e i suoi capolavori del S. Giorgio di Ragusa Ibla e del S. Giorgio di Modica, imponenti chiese svettanti sul paesaggio con le loro altissime facciate torri. L’architettura moderna si è confrontata con il tema del sacro producendo molti capolavori, da

Ronchamp di Le Corbusier alla piccola chiesa di Riola di Alvar Aalto. Giovanni Michelucci ha lungamente esplorato il tema, dandogli un significato comunitario con le sue chiese assembleari di San Marino e Longarone, oltre alla grande tenda che accoglie i pellegrini della chiesa dell’autostrada del Sole a Campi Bisenzio. Le nuove chiese progettate negli ultimi anni, pur approfondendo il tema dello spazio sacro, si caratterizzano per una estrema varietà di risultati formali, come appare evidente anche dagli esempi pubblicati. Non esiste più un modello codificato e l’esito del progetto è strettamente correlato con la cultura e la sensibilità del progettista, il che riflette bene la contraddizione tra omogeneità e frammentazione del mondo contemporaneo. Gaetano Manganello

In questa pagina, Cathedral folds, un progetto di Axis mundi per una nuova cattedrale a strasburgo (a pag. 11).


CHIesa DeLLa TrasFIGUrazIone A Mussotto d’Alba, immersa nel verde e in prossimità di un corso d’acqua, la chiesa progettata dallo studio Archicura si dispiega verso l’alto come una tenda, e dalle capanne nomadi prende ispirazione anche per l’organizzazione degli spazi interni, con la liturgia della Parola al centro dell’assemblea La conformazione allungata dell’area su cui sorge il complesso della Trasfigurazione, a ridosso di un canale artificiale, spiega l’andamento orizzontale della chiesa e dell’annesso corpo secondario contenente le opere parrocchiali a piano terra, la casa canonica al primo piano e un piano interrato sottostante, con salone e locali accessori. La caratteristica principale della chiesa è la sua forma a capanna: come un telo che si svolge [8]

per azione del vento, il manto di copertura è rivestito da pannelli di lamiera in lega di zinco-titanio di colore grigio cangiante, sostenuti da una struttura nascosta in ferro. Strette fenditure vetrate in parte fisse e in parte apribili sono poste sulla sommità del tetto e sulle pareti laterali e permettono alla luce naturale di raggiungere l’interno della sala principale. Simili a squarci attraverso il tessuto, le vetrate hanno un effetto


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spettacolare soprattutto di notte, quando le luci artificiali interne filtrano attraverso l’involucro esterno. Rivolto verso il corso d’acqua, il fronte maggiore della chiesa presenta un lungo porticato che lega i tre accessi all’edificio con i locali della parrocchia. L’ingresso principale è posto a sud, sul principio dell’asse orizzontale e tangente al campanile triangolare a punta: all’opposto, sul lato nord un ulteriore passaggio collega gli uffici parrocchiali e le aule per la cultura religiosa con la zona della sacrestia e con l’edificio di culto. Un terzo accesso è collocato lungo l’asse minore perpendicolare al corpo della chiesa, in direzione di un ponte pedonale in legno posto come attraversamento del corso d’acqua. Al centro della chiesa, fulcro visivo e simbolico, la liturgia Eucaristica e la liturgia della Parola sono officiate sulla pedana di pietra rialzata del presbiterio. Su di essa son posti uno di fronte all’altro lungo l’asse centrale dell’aula l’altare a base rettangolare e l’ambone per le letture e la predica. Il tabernacolo del S.S. Sacramento è collocato nella cappella invernale, uno spazio separato dalla sala liturgica da una parete vetrata inclinata e facilmente accessibile durante la celebrazione. La cappella invernale è direttamente collegata attraverso la parete vetrata con la sacrestia, che apre il percorso del sacerdote attraverso l’assemblea dei fedeli. Sul perimetro della chiesa, lungo il lato maggiore est che presenta una progressione ritmica di pareti spezzate, sono disposti i “segni” liturgici. Partendo dall’estremità sud dell’edificio, il battistero è posto sotto la torre campanaria triangolare, con il fonte

sezIone DI pareTe perImeTraLe LaTo sUD-esT

L’ingresso principale della Chiesta è una fenditura di vetro posta tra la torre campanaria a pianta triangolare e il portico laterale che conduce ai locali della parrocchia. Sotto, sezione del prospetto visto dal lato ovest.

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Poliedra-sky 50 s, il sistema metrA a montanti e traversi in alluminio, consente la realizzazione di facciate continue verticali e inclinate di forme e dimensioni particolari con un’ampia gamma di soluzioni, sia dal punto di vista funzionale che estetico (coperture, piramidi, verande). La versatilità architettonica del sistema deriva anche dall’aspetto esterno “tutto vetro” o con bordo perimetrale, e dalle elevate prestazioni di tenuta e isolamento termico. il sistema consente l’inserimento di moduli trasparenti o ciechi, vetrati pannellati con spessori variabili da 24 mm a 32 mm. La struttura a montanti e traversi (50 mm di ingombro in prospetto) consente di occultare i cablaggi in appositi alloggiamenti ispezionabili. inoltre Poliedra-sky 50 s, come Poliedra-sky 50 CV, Poliedra-sky 50i, Poliedra-sky 60, può essere integrato con un nuovo apribile a sporgere, a taglio termico, in diverse versioni (strutturale, semistrutturale, con vetro ad infilare, con vetro piano) e portata da 180 fino a 300 kg.

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IoarCH Costruzioni e Impianti [ n. 42/2012]

battesimale visibile attraverso una parete vetrata. Sulla soletta che copre l’ingresso principale della chiesa è collocato l’organo, con le canne in legno e metallo dischiuse come steli vegetali. Seguono la schola cantorum, disposta nel settore vicino all’organo a lato del battistero, la cappella invernale e la cappella del Sacramento. Dall’altra parte, ai due estremi del fianco ovest principale sono disposte le due sale della conciliazione, chiuse da pareti verticali che si alzano fino alla struttura della copertura a tenda. Gli interni della chiesa sono dominati dalla luminosità del bianco delle pareti intonacate con rasatura a calce e delle superfici interne della copertura rivestite da lastre inclinate di cartongesso supportate da sottostrutture metalliche zincate. Alcune lastre sono forate per garantire l’assorbimento acustico, altre sono piene, lisce e riflettenti, disposte in modo da favorire la diffusione sonora ed evitare gli echi di riflesso. Un tocco di colore è dato dal pavimento rivestito in resina pigmentata blu, con una parte centrale in cemento bianco sulla quale è raffigurato un pesce, simbolo cristiano. Al di sotto della pavimentazione passano le condotte sintetiche per il riscaldamento radiante a bassa temperatura.

archicura

fondato nel 1994 dagli architetti Paolo Dellapiana (1967), francesco Bermond des Ambrois (1966) e Ugo Dellapiana (1939), lo studio Archicura rivolge una particolare attenzione al benessere fisico e psicologico trasmesso dall’architettura attraverso forme, materiali, funzionalità e rapporto con l’ambiente. sperimentando in tutti i campi della progettazione, da residenze private a edifici pubblici a grandi opere di qualificazione territoriale, lo studio ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali. Un esempio è il disegno per la nuova stazione di Porta susa di torino in collaborazione con l’architetto giapponese Kisho Kurokawa nel 2001. il motto di Archicura è di Goethe: “l’architettura è musica sospesa, è come la musica apparirebbe se la si potesse vedere”. Da sinistra, gli architetti Ugo Dellapiana, Paolo Dellapiana, francesco Bermond des Ambrois, Paola Von Arx, Alessandra Paracchi, Diego stefani, Alexandra Von Bassewitz.

A destra, le sedute per l’assemblea dei fedeli in legno laccato e acciaio sono disposte a semicerchio intorno alla pedana centrale sopraelevata che ospita l’altare. (foto ©PePe fotografia, torino)

Complesso parroCChiale della trasfigurazione Luogo mussotto d’Alba (Cuneo) Committente Diocesi di Alba Anno di realizzazione 2007-2009 Progettisti Paolo Dellapiana, Ugo Dellapiana, francesco Bermond des Ambrois Collaboratori ing. massimo Cirio, strutture in cls; ing. Paolo minuto, strutture metalliche

Impianto termico ing. francesco Gobino Impianto elettrico P.i. Alessandro olivero Impresa esecutrice Barberis Aldo s.p.a.

Fonte battesimale il battistero è collocato sotto la torre campanaria triangolare all’estremità sud della chiesa, protetto da una parete vetrata che lo rende visibile sia dall’esterno dell’edificio che dall’interno dell’aula liturgica. La grande vasca del fonte battesimale permette sia la normale abluzione per bambini che l’immersione completa nel caso di battezzandi adulti.

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Planimetria generale della chiesa


GoTICo 2.0 Come tutti I visionari anche John Beckmann, titolare dello studio di New York Axis Mundi, fatica a riscuotere l’apprezzamento dei colleghi, specialmente se si permette di immaginare una nuova cattedrale per Strasburgo e i suoi render collocano l’idea in una piazza di Varsavia, come perfidamente i blog non hanno mancato di documentare Ma indipendentemente dal luogo dove potrebbe sorgere, purchè sia in Europa, il concept di questa architettura è geniale, e maestoso come solo il gotico giunse ad essere. Una serie di archi ogivali in cemento creano volumi di pura luce e nascondono all’esterno la tradizionale pianta a croce latina in cui si articolano gli spazi interni, a una navata e transetto, dove il puro minimalismo dello spazio si riflette nelle colonne esagonali in bronzo del pulpito, ispirate alle colonne basaltiche della Giant Causeway nell’Irlanda del Nord. A questa immaginaria cattedrale si accede da un livello posto sotto la facciata principale, sulla quale le forme del gotico tradizionale riemergono, digitalizzate in pixel di pietra collocati a sporgenze sfalsate, come un enorme bassorilievo a riprodurre la facciata di una autentica cattedrale gotica (nei render Axis Mundi ha preso ad esempio il Duomo di Milano) leggibile diversamente secondo le ore del giorno e l’ombra che i “pixel” in pietra di volta in volta proiettano sulla liscia superficie in cemento. Ci vollero più di quattrocento anni per completare la cattedrale di Notre Dame di

Strasburgo, la seconda chiesa più visitata di Francia (le difficoltà finanziarie non mancavano nemmeno nel Medioevo). Icone del loro tempo, la costruzione delle cattedrali gotiche impose la ricerca di nuove soluzioni costruttive e fu motore di innovazione. Oggi le grandi architetture celebrano gli Stati, la potenza già stanca del petrolio e i capitali globali, mentre la consolazione delle masse viene affidata a teatri e auditorium, ma siamo sicuri che la torre di DeutscheBank sia più contemporanea di una nuova cattedrale?

il portale disegnato sulla facciata con blocchi di pietra è invalicabile: l’accesso è sotterraneo ed emerge in una bussola a quota zero, come si nota nel modello a destra. Qui a fianco, le colonne del’altare raccolgono e distribuiscono la luce. il concept del progetto ne spiega bene il nome di Cathedral folds.

PRoPoSTA PER unA nuovA CATTEDRALE A STRASbuRgo Data 2010/2011 - Slp 2.300 mq Design Team John Beckmann, masaru ogasawara e Viviane Liao

Renderings e diagrammi Viviane Liao e masaru

ogasawara

(© 2010-2011 Axis mundi)

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IoarCH Costruzioni e Impianti [ n. 42/2012]

paDIGLIone DI meDITazIone A

Acqua, luce, terra e aria animano una piccola oasi dedicata al raccoglimento spirituale e priva di qualsiasi riferimento religioso diretto Il padiglione è parte integrante del Centro di Cardiochirurgia “Salam” realizzato in Sudan per conto dell’organizzazione umanitaria Emergency, unico complesso in un’area di dieci milioni di chilometri quadrati e trecento milioni di abitanti che fornisce assistenza gratuita ai pazienti. Il progetto ha rappresentato una sfida per lo studio italiano TAMassociati, specializzato in operazioni di carattere sociale: realizzare per un luogo di cura uno spazio di preghiera che racchiudesse la complessità spirituale di un Paese con una popolazione composta per il 70% da cittadini di fede musulmana e per il 30% da cristiani e appartenenti ad altre fedi religiose e flagellato nel corso

PADIgLIonE DI MEDITAzIonE E PREghIERA Anno di realizzazione 2007 Luogo Karthum, repubblica federale del sudan Progetto tamAssociati

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degli ultimi vent’anni da sanguinose guerre inter-etniche ma soprattutto inter-religiose. Di conseguenza, i progettisti hanno evitato di dare priorità a qualsiasi forma di culto per creare invece uno spazio neutrale, in grado di ospitare i momenti di preghiera e di meditazione di fedi diverse. Il padiglione è formato da due cubi bianchi sfalsati e comunicanti, con una copertura semi-trasparente realizzata con foglie di palma, che fornisce riparo e ventilazione naturale creando trame di luce e ombra negli interni. Bianchi, essenziali, gli ambienti sono caratterizzati dalla presenza di due alberi, elementi naturali all’interno di uno spazio artificiale e unici riferimenti diretti alla sacralità universale della natura assieme all’acqua della grande vasca posta all’esterno del padiglione. Prelevata dal vicino fiume Nilo e poi reimpiegata per l’irrigazione delle aree verdi dell’ospedale, il prezioso elemento naturale abbraccia il microcosmo spirituale e lo distacca dal mondo esterno e profano. Inoltre, rimanda alle purificazioni previste dalla religione musulmana, professata dalla maggioranza dei Sudanesi. Ma, sempre per evitare riferimenti espliciti, il luogo delle abluzioni diventa un semplice spruzzo d’acqua più alto posto prima dell’ingresso, percepito come elemento della vasca d’acqua e privato di ogni connotazione religiosa.

A destra; pianta e sezioni Sotto, gli interni essenziali, privi di qualsiasi decorazione o immagine simbolica, sono animati unicamente dalle ombre della copertura a trama semitrasparente di foglie di palma. (foto ©raul Pantaleo)

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CHIesa DeL CrIsTo rIsorTo Nella campagna bresciana, un edificio di culto circolare rimanda a una visione simbolica d’insieme che si rivela in ogni dettaglio, dai materiali impiegati all’organizzazione dello spazio Progettata dall’architetto Fabrizio Viola ispirandosi all’architettura del primo romanico, la chiesa si sviluppa seguendo un percorso teologico-simbolico che inizia dalla soglia, un portone in bronzo opera dello scultore bresciano Federico Severino decorato da sculture raffiguranti i quattro evangelisti. Sulla sinistra dell’ingresso, il campanile con pianta triangolare dall’ipotenusa curva segue l’andamento delle pareti esterne. Varcando la soglia d’ingresso si accede al vestibolo, con il battistero collocato sulla sinistra che ospita il fonte battesimale in travertino giallo, opera di Flavio Senoner. L’ambiente circolare destinato all’assemblea dei fedeli è strutturato con una pianta a spicchi di circa 1.000 mq. Sul presbiterio rialzato rivestito in marmo di Botticino e in posizione sfalsata rispetto all’aula, l’altare è il punto focale del progetto: da qui parte una spirale ideale che genera due linee, una esterna e l’altra più piccola interna. Posto sul lato nord, l’abside si apre su una grande

vetrata istoriata che fa da sfondo alla statua di Cristo Risorto posta sopra l’altare, opera di Albano Poli. Alla sinistra del presbiterio sono collocati il coro e l’organo. La volta del soffitto è formata da due ampi ventagli di travi in legno lamellare che, in corrispondenza della trave principale, generano due aperture vetrate, la più grande delle quali si trova in prossimità della cuspide d’ingresso. Sulle pareti perimetrali, le stazioni della via crucis intagliate in legno sono opera di Giuseppe Rivadossi, così come gli arredi e i banchi lignei. Per la chiesa sono stati utilizzati materiali attinti prevalentemente dal territorio locale, quale il rivestimento esterno e interno in pietra di Credaro e il marmo di Botticino per il presbiterio. Le pareti in pietra, in combinazione con la volta del tetto in legno e il pavimento in cotto grezzo, favoriscono l’ottima acustica della sala, utilizzata anche per concerti, in quanto abbattono le eventuali rifrazioni del suono grazie alla loro naturale fonoassorbenza.

il disegno mette in evidenza la conformazione in pianta della chiesa; sulla facciata principale spicca la croce fiammeggiante posta a 30 metri d’altezza. i banchi e gli arredi interni in legno soni stati realizzati dall’atelier Giuseppe rivadossi, autore delle tavole intagliate della Via Crucis. (foto ©matteo rodella, marco rosini, moretti)

La grande copertura in legno

ChIESA DI CRISTo RISoRTo Anno di realizzazione 2007 Luogo Padergnone di rodengo saiano (Bs) Progetto arch. fabrizio Viola

realizzata da moretti interholz, consiste in una doppia orditura di travi inflesse impostate su di una struttura in elevazione in c.a. realizzata in opera. Le 42 travi secondarie a sezione variabile (con una luce max di 17 metri) sono disposte a raggiera e convergono nel punto medio della trave principale di spina (luce di 26 m) costituita da due elementi accostati e incollati meccanicamente. L’orditura secondaria è collegata alla trave principale per mezzo di una grande piastra metallica a cavallotto. Le travi secondarie sono state impostate ad asse rettilineo e curvilineo a quote differenti sul muro perimetrale. L’orditura strutturale è chiusa da un pacchetto di copertura composto da un primo assito a vista strutturale da 42 mm sopra il quale, oltre alla barriera al vapore, è stato posato un pannello isolante interposto tra listoni. il manto di copertura consiste in lastre di rame fissate direttamente all’assito di chiusura.

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Chiesa Beata Vergine immaColata Anno di realizzazione 2003 Committente Parrocchia Beata Vergine immacolata Progettista capogruppo Gregotti Associati international (Augusto Cagnardi, Vittorio Gregotti, michele reginaldi) gruppo di progettazione Gregotti Associati international con Giovanni Porta ing. michele ronzoni (strutture) ing. Danilo Campagna (strutture) energy Project (impianti) Pollice illuminazione (illuminazione)

Direzione Lavori studio tecnico Associato

Una CHIesa meTropoLITana La chiesa realizzata a Baruccana di Seveso, facente parte del progetto per cinquanta nuove chiese della Diocesi di Milano è senz‘altro un esempio molto particolare di realizzazione in legno lamellare Un’opera caratterizzata da una solida essenzialità. Il complesso parrocchiale progettato da Vittorio Gregotti, Augusto Cagnardi e Michele Reginaldi prende forma nel 2003 a Nord-Est della provincia di Milano, a Seveso. Si compone attorno ad un asse principale, segnato sul sagrato tramite l’uso della pietra grigia chiara, che idealmente congiunge la Chiesa con il piccolo paese di Baruccana. Attorno a questo asse viene a costituirsi un piccolo borgo, composto da cinque edifici: la Chiesa parrocchiale, la sala polifunzionale, la palestra, l’oratorio e la residenza del parroco. Apparentemente un unico blocco di serizzo ghiandone che nasconde uno scheletro in cemento armato e legno lamellare, la Chiesa, elemento principale, è caratterizzata da un’altezza costante di 8 metri, sulla quale [ 14 ]

svetta una “lama” che la attraversa per tutta la sua lunghezza, terminando nella torre campanaria. La “lama”, alta 22 metri e visitabile tramite passerelle fino al piano a quota 17, con la sua altezza assume il compito di segnalare, anche da lontano, la presenza della Chiesa. Assieme, anche la torre campanaria, divisa dalla “lama” da una breve cesura di soli 2,5 metri, annuncia ai fedeli la funzione Sopra, l’ingresso e il sagrato; la pietra locale domina il paesaggio e segna il percorso che dalla comunità conduce al luogo di culto; a destra il fonte battesimale. A fianco, prospetto della facciata sud.


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liturgica attraverso il concerto di cinque campane di bronzo, libere da qualsiasi cellula protettiva. Una sezione a T capovolta sulla cui sommità le ampie vetrate che mostrano la struttura in legno lamellare catturano la luce che riflettendosi sul legno sbiancato delle travi illumina l’aula interna. Luce dal cielo e luce dalla terra: oltre alle vetrate in copertura, due tagli a livello del pavimento sospendono da terra le due pareti laterali per più di 20 metri in lunghezza, illuminando parte dell’aula, ma soprattutto i percorsi laterali ai banchi. Osservandolo dall’esterno, l’essenzialità dell’edificio viene tradita sul lato destro della parete principale, dove viene resa leggibile la forma cilindrica del fonte battesimale. L’accesso frontale e quelli laterali vengono creati attraverso nette bucature che generano dei piccoli atri, spazi di raccolta prima di introdursi nell’unica grande aula, progettata per accogliere 500 fedeli, non suddivisa in navate come richiesto dalle regole liturgiche contemporanee. Attorno alla sala assembleare, presso l’accesso principale, il fonte battesimale costituito da una mezza sfera di marmo bianco di Carrara, i confessionali e la scala di accesso al matroneo al livello superiore. Sullo sfondo dell’aula, seguendo le linee prospettiche, è presente invece la sacrestia, i servizi e la cappella feriale, illuminata con luce zenitale proveniente da aperture praticate nella cuspide sopra l’altare, punto focale dello spazio architettonico. L’utilizzo dei diversi materiali, pietra, legno, marmo e vetro, crea l’alternarsi di leggerezza e gravità, opacità e trasparenza, negando la rigidezza delle dimensioni squadrate e inserendo l’aspetto di varietà. Sopra, un’mmagine delle travi in legno lamellare utilizzate per la torre campanaria e un disegno del complesso parrocchiale. sotto, prospetto ovest della chiesa (immagini ©Gregotti Associati)

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La CappeLLa DeLLa meTamorFosI Un edificio a geometria variabile costruito con materiali naturali e mimetizzato nella foresta colombiana La semplice geometria rettangolare della cappella di La Calera, nei pressi di Bogotà, è stata concepita dall’architetto Daniel Bonilla per interferire nel minor modo possibile con il territorio circostante e per inserirsi armonicamente nel paesaggio naturale. Con una struttura rigida in pietra e pareti mobili in acciaio, vetro e legno con una superficie a trama intrecciata, la cappella è progettata per modificare le proprie dimensioni e per aprirsi verso l’esterno. Le pareti rivolte a est e a ovest infatti

possono scorrere lungo dei binari verso il grande patio meridionale, consentendo ai fedeli di riunirsi in piccoli gruppi privati di circa trenta persone o in grandi funzioni pubbliche, una metamorfosi concreta e allo stesso tempo simbolica in un paese che vive forti contrasti sociali. L’apertura delle pareti laterali trasforma anche lo spazio interno della cappella: la zona dell’altare diventa il coro e la navata principale diventa navata laterale aumentando la propria capacità, una trasforma-

CHIesa DI sanT’anTonIo Essenziale e rigorosa, la casa di Dio è realmente costruita sulla pietra Un’architettura che mostri l’essenziale nel più intenso dei modi possibili. È questa la filosofia che ha guidato l’architetto portoghese João Luís Carrilho da Graça nella progettazio[ 16 ]

ne della Chiesa di Sant’Antonio a Portalegre. Dall’esterno l’edificio appare come un volume elementare definito da grandi pareti immacolate che rimandano alle abitazioni a patio della tradizione iberica. I visitatori sono condotti attraverso le imponenti mura di cinta verso gli ambienti interni principali, definiti da una

zione che schiude la dimensione spirituale all’esterno e rappresenta il passaggio tra due mondi, il sacro e il profano. I colori naturali utilizzati per le finiture contribuiscono alla mimetizzazione nella vegetazione e una lunga vasca d’acqua fiancheggia uno dei lati della costruzione.

immersa nella foresta, la cappella è stata progettata con pareti laterali mobili che ne modificano la capienza. (foto ©Alberto fonseca, natalia Borda)

sezione trasversale del prospetto con pareti laterali chiuse o aperte.

continuità spaziale di spazi chiusi e aperti. Seguendo l’impianto a U, un lungo cortilesagrato interno rivestito da nuda roccia di quarzo è fiancheggiato da due rampe laterali che portano ai locali destinati alla comunità, alla scuola materna e agli alloggi della parrocchia. In fondo al cortile, la chiesa si rivela un ambiente estremamente semplice, con pianta e altare di forma pressoché quadrata, pareti vetrate e un arredo essenziale. Sulla parete nordest della chiesa, visibile dietro l’altare attraverso una lunga sezione vetrata, appare l’ultimo dei cortili, nel quale il fianco roccioso della collina a ridosso della quale è stato costruito il complesso è stato lasciato visibile allo stato naturale. Una quinta geologica spettacolare che invita alla contemplazione e contribuisce, assieme alla smaterializzazione degli spazi e alla povertà assoluta di decorazioni, a definire uno spazio totalmente dedicato all’esperienza mistica individuale e collettiva.

Dalla strada, lungo colossali pareti bianche si giunge al profondo cortile interno e, in fondo ad esso, alla chiesa.

Sotto, sezione prospetto e sezione trasversale.

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CAPPELLA PoRCIúnCuLA DE LA MILAgRoSA Anno di realizzazione 2003-2004 Luogo La Calera, Bogotá (Colombia) Progetto Daniel Bonilla Arquitectos

A destra, la roccia della collina è visibile dalla parete vetrata posta dietro l’altare

Pianta della cappella 1. percorso di accesso 2. atrio 3. patio 4. ingresso 5. navata principale 6. altare 7. tabernacolo 8. vasca 9. percorso di accesso 10. laghetto 11. campanile 12. “giardino” di grano 13. passaggio

ChIESA DI S. AnTonIo Anno di realizzazione 2008 Luogo Portalegre (Portogallo)

Una CHIesa eCUmenICa In FInLanDIa Luogo sacro, galleria d’arte, scultura di paesaggio. Tre anime distinte convivono in un unico edificio dall’alto valore simbolico

Progetto João Luís Carrilho da Graça

(foto ©fG+sG fotografia de Arquitectura)

Progettata dallo studio Sanaksenaho Architects, la St. Henry’s Ecumenical Art Chapel si staglia su una delle colline che emergono dal paesaggio pianeggiante dell’isola di Hirvensalo, in Finlandia. Raggiungibile grazie a un percorso che risale sulla cima della collina e allineata sull’asse est-ovest del rilievo, la cappella diventa punto di riferimento nel paesaggio naturale. Il legame con il territorio è stato un criterio fondamentale per la progettazione, evidenziato

dal rivestimento in rame che, diventando verde nel tempo, inserisce armonicamente l’edificio nella vegetazione. La forma lineare della cappella rimanda alla simbologia del pesce, allegoria della prima cristianità e riferimento al carattere ecumenico di un luogo destinato a tutti i cristiani, indifferentemente dalla propria congregazione. Attraverso un piccolo atrio si accede al grande “ventre” della sala a navata unica, → con l’altare posto al termine dell’asse [ 17 ]


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spaziale. Piccolo edificio e allo stesso tempo grande scultura paesaggistica, la cappella è anche una galleria d’arte: i visitatori infatti possono ammirare le opere esposte nella parte posteriore della navata mentre nella zona anteriore sono in corso le cerimonie religiose. Gli interni sono realizzati interamente in legno di pino e l’articolazione dello spazio è enfatizzata dai contrasti di luci e ombre, con faretti che illuminano le grandi nervature della volta e un’intensa luce indiretta che filtra da entrambe le

estremità della cappella e soprattutto dalla finestra dell’altare, opera dell’artista Hannu Konola. Sopra, il rivestimento esterno in pannelli di rame. A sinistra, la zona dell’altare inondata di luce posta alla fine dell’asse della cappella. Gli interni sono stati realizzati interamente in legno di pino. in basso a sinistra, particolare della volta. (tutte le foto ©Jussi tiainen)

Disegni 1. pianta della chiesa 2. sezione 3. prospetto 4. sezione longitudinale

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ST. hEnRy’S ECuMEnICAL ART ChAPEL Anno di realizzazione 2004-2005 Luogo turku (finlandia) Progetto sanaksenaho Architects

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Una FaCCIaTa sUL CIeLo “l’architettura religiosa è un fatto di religione prima che di architettura” (Gio Ponti) 1964. Quando Mons. Guglielmo Motolese, da due anni arcivescovo di Taranto, chiede a Gio Ponti di disegnare una nuova cattedrale siamo in pieno Concilio Vaticano II. Giovanni XXIII è morto l’anno precedente e la Chiesa si sta aprendo alla contemporaneità. Il grande architetto ha già 74 anni e questa potrebbe essere uno delle sue ultime occasioni per partecipare al “moto intimo di penetrare l’espressione religiosa sino a comprenderla e a manifestarla nella sua essenzialità e purezza”, rendendo l’opera architettonica “un atto di coscienza della religione” (Ponti 1960, p. 43). Da sempre città portuale e da settant’anni sede dell’arsenale militare marittimo, Taranto sta per compiere il balzo verso l’industrializzazione (il grande stabilimento Italsider sarà inaugurato nel 1965, quando prende il via anche il progetto esecutivo della Gran Madre di Dio). Per i lavoratori che affluiscono in città – in dieci anni la popolazione è cresciuta del 20% - sorge una nuova urbanizzazione, specie a sud-est del Borgo Antico. È qui che prende forma la concattedrale, in un contesto ancora rurale e in un intreccio tra progetto ecclesiale e progetto urbano destinato però, come nella maggior parte degli sviluppi urbani del dopoguerra in Italia, a rimanere irrisolto. Sia dal punto di vista delle strutture della Chiesa, che ambiziosamente immaginava la costruzione di un’intera cittadella della fede, sia, il che è ben più grave, dal punto di vista urbano. Così le grandi vasche antistanti l’ingresso, contributo fondamentale alla poeticità dell’intervento con la grande vela riflessa nell’acqua e elemento di connessione tra il sacro e la città, sono desolatamente vuote, e l’ignavia verso il bene collettivo ha impedito, come era invece nelle intenzioni di Ponti, che la chiesa diventasse un “giardino dell’Eden”, malgrado la commovente risposta spontanea della popolazione all’invito di Ponti il giorno dell’inaugurazione: “la gente

di Taranto venne alla cattedrale portando con sé vasi e piante da piantare, perché l’architetto sognava che il verde rampicante coprisse le pareti bianche della sua costruzione” (Da Gio Ponti, l’opera di Lisa Licitra Ponti, 1990, Leonardo). La chiesa ha due facciate, quella convenzionale dalla quale si accede all’aula dell’assemblea, e la grande vela che si staglia contro il cielo a 53 metri d’altezza. Bianca, non comunicante con l’interno dell’edificio, composta di due pareti parallele in cemento armato distanti un metro tra loro e rese solidali dalle torri campanarie ai lati, i suoi trafori cantano nel vento e dialogano con la luce. In altre parole è questa l’autentica facciata le cui porte si aprono verso il cielo e il suo mistero. All’interno Ponti propone una forma chiusa e compatta per l’assemblea, con le altre funzioni ospitate in corpi separati. L’impianto liturgico trova forza non già nella pianta ma nel complesso spaziale. Il presbiterio è il punto focale della bassa navata, ma può essere al tempo stesso circondato dall’assemblea: se nell’aula trovano posto quasi ottocento fedeli seduti, più di duecento si trovano nello spazio oltre l’altare. Altare che, realizzato in calcestruzzo rivestito sul fronte da una lamina in rame, è collocato nella zona più luminosa della chiesa e su cui affacciano anche il coro e quattro logge laterali. Verso l’assemblea si protendono l’ambone (a destra) e un leggio per l’animazione liturgica a sinistra. Ai lati

nel disegno originale (1966/67), la sezione longitudinale con la vela innalzata sopra il tiburio (courtesy Curia Arcivescovile di taranto).

L’altare, i seggi canonicali e scorcio della cappella mariana (foto A. Longhi, ©Conferenza episcopale italiana, sneC)

in alto, inaugurata da poco, la concattedrale come appariva su Domus nel 1971, con la vela e la facciata riflesse nell’acqua delle vasche antistanti, oggi vuote.


IoarCH Costruzioni e Impianti [ n. 42/2012]

della cattedra quattro seggi, e sul lato opposto gli stalli per i canonici. A stretto contatto con il presbiterio, quasi a formare un transetto, due cappelle devozionali, mentre lo spazio per il battesimo è nella cappella laterale destra, a fianco dell’ingresso laterale e in relazione con l’assemblea. Specularmente, a sinistra, la cappella alla memoria dei marinai caduti nella II guerra mondiale. I confessionali, integrati nell’architettura, sono allestiti nelle navate laterali, nella parte più prossima all’ingresso, a sua volta protetto da una bussola vetrata su cui è disposta una tribuna per il coro e l’accesso a una loggia in facciata. Una cripta, sotto l’abside della chiesa, è collegata alle navate laterali ma è dotata anche di accessi esterni autonomi, assolvendo la funzione sia di cappella feriale, sia di vera e propria chiesa parrocchiale.

Qui a fianco, i telai della vela dopo il ripristino funzionale completato nel 2005 (foto mancini, ©Conferenza episcopale italiana, sneC)

e, a sinistra, il contesto attuale della concattedrale, vista dal retro (foto A. Longhi, ©Conferenza episcopale italiana, sneC).

Per tale ragione sono duplicati alcuni luoghi liturgici, come i confessionali, integrati nell’architettura, e il battistero. Le decisioni di ordine iconografico non furono semplici. Secondo Ponti, per il fascino intrinseco della sua architettura la chiesa avrebbe potuto fare a meno di opere d’arte. Alla fine, per l’urgenza dell’imminente inaugurazione, sarà l’architetto stesso a dipingere la Vergine Annunziata e l’angelo sulla parete absidale, sotto i quali è posta la croce. Il tema mariano è ripreso da una scultura bronzea del 1944 di Ettore Calvelli su disegno di Ponti, donata alla chiesa da Ponti stesso

gran madre di dio Luogo taranto Superficie lotto (escluse le vasche) 6.000 mq Progetto preliminare 1964

Collaboratore francesco Panettieri (uff. tecnico curia)

Le informazioni per questo servizio sono tratte dalla rubrica “una chiesa al mese” del sito del servizio nazionale per l’edilizia di Culto della Cei, dove si trovano ulteriori approfondimenti e una bibliografia completa:

Direzione lavori salvatore Picciarelli

www.edculto.it

Progetto esecutivo 1965/66 Costruzione 1967/70 Dedicazione 6 dicembre 1970 Progetto Gio Ponti, studio Ponti-fornaroli-rosselli Strutture Gaetano Angilella

La DomoTICa sempLIFICa La GesTIone DeLLa LUCe Per edifici destinati all’eternità il tema della riqualificazione, al netto di questioni di rappresentazione (che peraltro hanno sempre avuto importanza decisiva, basti pensare ai cambiamenti voluti dal Concilio Vaticano ii) è sempre stato all’ordine del giorno ed è sorprendente osservare come, nella maggior parte dei casi, gli ammodernamenti almeno all’apparenza mutino di poco l’impronta originaria dei luoghi. Per operare interventi poco invasivi oggi arriva in soccorso la domotica, ormai alla portata di ogni buon installatore: sistemi di controllo e cavi di ridotte dimensioni ad esempio semplificano la gestione di un buon sistema di illuminazione, rendendo superflua la maggior parte degli switch e facilitando l’illuminazione puntuale. immaginiamo dunque di dover sostituire le lampade della navata e del transetto di una chiesa, parzializzando quattro distinte zone da illuminare. oggi i comandi sono tutti in sacrestia o distribuiti nelle quattro aree del nostro intervento. ricordando che indipendentemente dalla tecnologia adottata è sempre buona norma dimensionare il carico totale della linea al numero di lampade che dovrà servire, procederemo individuando per ogni singola zona la migliore linea presente (per sezione del cavo e anno di posa) ed eliminando, dopo averle utilizzate come traino per il nuovo cavo Bus da posare, quelle eccedenti. Con la tecnologia Bus possiamo collocare n moduli

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linea elettrica + Bus campata A linea elettrica + Bus campata B linea elettrica + Bus campata C

da 4, 8 o 16 uscite a 230V AC sulle volte dell’edificio a cui collegheremo, con brevi linee elettriche volanti, invisibili dal basso, le nuove lampade. Questo è tutto: in poco tempo, senza più le linee di ritorno, indispensabili in un impianto tradizionale, evitando qualsiasi traccia avremo garantito al committente la possibilità di gestire, da un unico comando, qualsiasi tipo di accensione e, se le lampade lo consentono, regolandone l’intensità; le accensioni potranno addirittura essere programmate.

Knx, il protocollo che preferisco adottare nei miei interventi, è lo standard europeo e offre per questo la massima compatibilità, ma un’altra tecnologia molto diffusa e compatibile con Knx è Dali. Prodotti in grado di operare con entrambi i sistemi sono distribuiti da ABB, Gewiss, siemens, Jung. Sebastiano Abello EGA Sistemi www.egasistemi.it

modulo Bus da 4 uscite a 230V in AC.


Profili

proGeTTare

L’eFFICIenza less ego more eCo: quello Che semBra uno slogan per progetto Cmr È la prassi quotidiana della professione Traducendo in architettura le istanze del committente, ricercando fin nel dettaglio ogni occasione di miglioramento, sia delle performance sia nella fruibilità dell’edificio, la società di Massimo Roj ha dimostrato concretamente la convenienza della sostenibilità, conquistando incarichi internazionali su tutte le scale e raggiungendo dimensioni che la collocano, unica tra le società di progettazione architettonica italiane, tra i primi 100 studi del mondo.

sede Gruppo Industriale maccaferri, foto ©oscar Ferrari


Profili

i partner di Progetto Cmr: da sinistra Antonella mantica, marco ferrario, massimo roj.

S

pecializzata nella pianificazione e nella progettazione integrata, Progetto CMR è una società di consulenza che riunisce professionisti internazionali della progettazione architettonica e impiantistica, del disegno di interni e del disegno industriale, della sicurezza sui cantieri e negli ambienti di lavoro. Fondata nel 1994 con l’obiettivo di realizzare un’architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile, Progetto CMR conta come partner principali Massimo Roj, Amministratore Delegato, laureato in architettura al Politecnico di Milano, in passato collaboratore degli studi Spinelli e Morisi, Visiting Professor presso l’Università di Tianjin; Marco Ferrario, Presidente, responsabile dei settori Ingegneria e Cantierizzazione; l’architetto Antonella Mantica, co-fondatrice e consulente per la Pianificazione degli spazi di lavoro, disegno degli interni e architettura. La società ha sede a Milano con uffici a Roma, Atene, Barcellona, Chennai, Dubai, Istanbul, Praga, Pechino e Tianjin ed è partner di EAN (European Architects Network), network europeo che si avvale della collaborazione di oltre 800 professionisti. Progetto CMR è un’organizzazione unica nel suo genere che offre competenze globali e presenza locale in vari ambiti di realizzazione: edifici culturali e commerciali, ospedali, alberghi, grandi opere pubbliche e restauro di edifici di valore storico culturale. La società di progettazione è strutturata in cinque aree operative: Architettura, con progetti nel campo dello space planning, interior design, building design e urban planning; Ingegneria, rivolta nello specifico alla progettazione elettrica, fluidomeccanica, fonia dati impianti speciali ed energetica; Tecnica-normativa, per tutte le questioni legate alla sicurezza e salute dei lavoratori negli ambienti di lavoro permanenti e nei cantieri temporanei e alla prevenzione incendi; Industrial design, per il disegno e lo sviluppo di oggetti; Process management (cantierizzazione), per la gestione fiduciaria delle attività di controllo sui tempi-costi-percorsi critici del progetto (Direzione lavori e Project Management) e le attività di gestione dello spazio e della funzionalità dell’edificio nel tempo (Space e Building Management).

Alcuni recenti lavori di Progetto CMR. Dall’alto: sede Pall italia - Buccinasco, 2008 (foto ©Angelo Gilardelli) nuova sede Cisco italia - Vimercate, centro direzionale torri Bianche, 2009 (foto ©Beppe raso) masterplan Long wan - Hu Lu Dao, 2010, in progress sede Lexmark - milano, 2010 (foto ©Beppe raso) Hedo, tianjin Planning exhibition Hall, tianjin, 2010 (foto ©Progetto Cmr) Centro commerciale ‘eco mall’ - sedriano, 2011 (foto ©Progetto Cmr)

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[ n. 42/2012 ] IoarCH Costruzioni e Impianti

TIanjIn UnIversITy Il 1895 Building School of Architectural Design ha un carattere contemporaneo che combina elementi tradizionali e soluzioni tecniche d’avanguardia Il 1895 Building School of Architectural Design, il cui nome richiama l’anno di fondazione dell’ateneo, è il quarto edificio realizzato ad oggi da Progetto CMR per l’università cinese di Tianjin e ospita i nuovi spazi tecnici di progettazione del dipartimento di architettura e gli uffici di importanti società di ricerca. Si tratta di un centro che mira a diventare polo attrattivo per le aziende del contesto locale e dell’intera regione NordEst della Cina attraverso lo sviluppo di nuovi progetti architettonici e ingegneristici. Alla base della progettazione della nuova sede della Building School la volontà di conferire un carattere contemporaneo all’intera costruzione, accostando elementi tradizionali come la pietra a materiali e soluzioni innovative, come la griglia di elementi di terracotta combinati alle superfici vetrate della facciata principale. Con i lavori iniziati al principio del 2011 e conclusi in soli sei mesi, l’intervento ha riguardato una superficie di 46.000 mq ed è stato realizzato da un team di lavoro che ha visto la collaborazione di esperti italiani e cinesi, una dimostrazione della forte relazione che unisce Progetto CMR alla Tianjin University. L’edificio ha una struttura che si sviluppa su undici piani, di cui dieci fuori terra e un livello interrato.

L’accostamento di materiali tradizionali e colori tenui con elementi dal design innovativo caratterizza gli spazi creando un ambiente moderno e ben integrato con il valore storico che l’Università di tianjin rappresenta. (foto ©Progetto Cmr)

Gli ambienti funzionali dal design rigoroso sono completati da ristoranti, banche, 337 parcheggi e numerosi servizi generali, che configurano l’edificio quale punto di riferimento dell’intero campus universitario. Una grande attenzione ai dettagli dell’illuminazione ha determinato le particolari atmosfere dei diversi piani dell’edificio. Il risultato ottenuto è un architettura pensata in chiave attuale ma capace di integrarsi con il valore storico dell’istituzione universitaria che rappresenta.

tianjin uniVersity Anno di realizzazione 2011 Località tianjin Area totale 46.000 mq Piani fuori terra 10 Piani Interrati 1 Destinazione d’uso

dipartimento universitario e laboratori di ricerca

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Profili IoarCH Costruzioni e Impianti

[ n. 42/2012]

Un resTyLInG rIConFIGUraBILe A Milano, la sede dell’Associazione Bancaria Italiana si rinnova con forme minimali e mirati interventi di colore Riconfigurabilità e colore sono le parole chiave del restyling dal gusto minimale, realizzato da Progetto CMR per la nuova sede dell’Associazione Bancaria Italiana, in via Olona a Milano. L’intervento ha interessato tre piani dello storico edificio milanese, che presenta una corte interna con l’ingresso al piano terra, la reception e parte delle postazioni operative e dirigenziali. Una seconda reception si trova al primo piano interrato, con gli uffici di supporto per i dirigenti fuori sede e una sala consiglio che affaccia sulla

sede aBi Data progettazione e costruzione 2010 Località milano Superficie 4.200 mq Postazioni di lavoro

70 fisse e 390 dedicate alle aree formazione

Aree di supporto 16

corte interna con una grande parete vetrata dotata di tende oscuranti per la privacy. Il secondo interrato ospita le aule per la formazione, una sala ovale centrale realizzata in legno zebrato (per 30 posti) e una sala convegni da 270 posti con arredamenti modulari riconfigurabili, che può essere suddivisa in tre sale minori attraverso pannelli manovrabili. Sempre al secondo seminterrato si trova una sala catering arredata con un gusto minimale nei toni dell’arancio, destinata sia ai corsisti sia a eventi particolari. I colori e i materiali utilizzati sono stati selezionati in base a criteri di sostenibilità e ricerca creativa, combinando il bianco e i colori istituzionali dell’Associazione e caratterizzando ogni piano in maniera differente. Il primo interrato e dominato dal blu, mentre per il piano della formazione sono state scelte le tonalità dell’arancio e del moka. I pavimenti sono tutti in pvc, legno zebrato e

arCHeomaLL, sosTa aL mUseo Fino a ieri i ritrovamenti archeologici ostacolavano l’avanzata dei cantieri. Qui sono diventati occasione per valorizzare un’area di servizio

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tatami. L’illuminazione è gestita da un sistema con controllo di accensione ad aree che ottimizza i risparmi energetici. I corridoi sono dotati di LED lineari a basso consumo, mentre gli uffici sono illuminati da lampade a soffitto. Un sistema a travi fredde regola il riscaldamento e condizionamento contenendo i costi energetici. Tutte le sale consiliari sono dotate di sistemi informatizzati e le pareti assicurano massima fonoassorbenza.

Situata ad Aquino, nel tratto della A1 vicino a Napoli, l’area di servizio Casilina Est, ribattezzata Archeo Mall, sorge sul sito archeologico dell’antica città romana di Aquinum, le cui vestigia sono emerse nel corso della costruzione. Una coincidenza fortunata che ha determinato la creazione di un museo accanto ai normali servizi dell’area di sosta, frutto di un delicato lavoro in equilibrio con i vincoli archeologici che tutelano il sito. Al piano terra sono collocati gli ambienti della ristorazione, le aree commerciali, il museo, i servizi e, con accesso indipendente, le casse e lo shop del gestore carburante. Al livello superiore sono sistemati il mezzanino con tavoli per la consumazione e una terrazza panoramica affacciata direttamente sugli scavi, con una sezione espositiva che ricostruisce la storia del sito archeologico. Il fronte longitudinale rivolto verso

Presupposto della ricerca creativa e sostenibile del progetto sono colori e materiali selezionati secondo criteri greenfriendly. (foto ©Beppe raso)

Geometrie semplici e trasparenze a basso costo grazie all’uso del policarbonato contribuiscono alla leggerezza dell’insieme, che appare come un involucro a protezione del sito archeologico. (foto © Andrea Getuli)


[ n. 42/2012 ] IoarCH Costruzioni e Impianti

Le CorTI nUove DI Como Scelte architettoniche, di involucro e impiantistiche attuali per rinnovare la tradizione lombarda dell’edificio a corte Il progetto prevedeva il recupero di un’area residenziale urbana con la costruzione di un edificio di quattro piani fuori terra, un piano interrato e alloggi con doppio affaccio, sull’esterno e sulla grande corte verde interna secondo la tipologia tradizionale degli insediamenti locali. L’orientamento, la forma, l’ombreggiamento e l’isolamento termico delle nuove abitazioni sono stati studiati attentamente per ridurre i consumi energetici. L’involucro è costituito da una muratura ad alte prestazioni, con blocchi in poroton, isolamento a cappotto e intonaco plastico. Le

facciate, concepite come uno scudo termico, presentano aperture a loggia e bow windows alternate, in un gioco di pieni e vuoti che caratterizza fortemente l’estetica dell’edificio. I serramenti scorrevoli con vetrocamera low-energy assicurano un elevato isolamento termico e acustico. Un impianto di climatizzazione a pompa di calore con acqua di falda (geotermia) permette di raggiungere la certificazione energetica in classe B. L’edificio è completato sulle coperture piane da un telaio in acciaio che può supportare pannelli fotovoltaici e solari.

l’autostrada si caratterizza per una doppia pelle in lastre di policarbonato alveolare. Per valorizzare le caratteristiche del luogo la struttura architettonica è stata disegnata con una geometria molto semplice che

comunica un effetto di smaterializzazione, grazie ai pannelli traslucidi che accostati tra loro determinano un involucro trasparente. La ricerca di efficienza complessiva è stata estesa all’illuminazione degli ambienti dando vita a un’originale soluzione estetica, con i lucernari per l’illuminazione zenitale naturale degli ambienti che si trasformano in colorati elementi decorativi, mentre l’impianto di retroilluminazione della facciata definisce la costruzione come un prisma luminoso. Un impianto geotermico è alimentato da acqua di pozzo, che viene sfruttata anche per i cicli di refrigerazione alimentare e, a fine processo, per gli scarichi dei bagni. L’edificio è stato inoltre predisposto per l’inserimento di pannelli fotovoltaici con duplice funzione di schermo solare e produzione di energia elettrica, mentre un’isola ecologica facilita la raccolta differenziata dei rifiuti.

Corti nuoVe Gli edifici del complesso residenziale a corte di Como sono caratterizzati da loggiati, bow window e schermature scorrevoli (foto ©Progetto Cmr).

Località Como Committenza Addamiano Area d’intervento 16.000 mq Costruito 11.000 mq

autogrill arCheo mall Anno di realizzazione 2008

Superficie 2.000 mq

Cliente Autogrill

Terrazza 600 mq

Località A1 - frosinone

Destinazione d’uso: retail e cultura

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profili

[ n. 42/2012] ioarCH Costruzioni e impianti

torre b: i dati della sostenibilità • Classe energetica: B • Emissioni CO2: nessuna emissione locale • Campo fotovoltaico: 402 mq, 264 pannelli, potenza nominale installata 49 kW • Superficie collettori solari: 80 mq • Potenza termica installata: 900 kW • Potenza frigorifera installata 1.650 kW • Potenza elettrica installata 1.000 kW • Consumi elettrici per climatizzazione estiva e invernale: 1.250.000 kWh • Consumo elettrico per illuminazione e forza motrice: 880.000 kWh • Trasmittanza facciata a cellule interattive: UW=1,51 W/mq°K • Cellule interattive: n. 1260 • Costo annuo di gestione: 30 €/mq Prospetto sud-ovest con facciata fotovoltaica.

configurandosi come tassello di connessione tra l’area di Porta Nuova e il quartiere Isola. Oggi il nuovo complesso si impone sullo skyline della città con i giochi di luce delle facciate vetrate delle sue torri. L’intera riqualificazione, organizzata in diverse fasi, coinvolge tre differenti corpi di fabbrica, partendo dalla Torre B, ad oggi completata, proseguendo con la Torre A, in esecuzione, e concludendo con il corpo C di nuova costruzione. L’intervento ha conservato la volumetria degli edifici esistenti re-inventandone l’impatto estetico e ambientale rispetto al contesto, permettendo ad una struttura edilizia imponente di qualificarsi anche per elevata efficienza energetica e design. Il complesso si caratterizza ora all’esterno per le superfici vetrate delle facciate delle due torri, con un effetto di progressiva smaterializzazione ottenuto installando lastre di vetro serigrafato che si diradano verso gli ultimi piani. Sul fronte nord, un aggetto a sbalzo caratterizza la copertura orizzontale.

l’aniMa Verde di Milano Alto grado di innovazione nel risanamento conservativo che ha trasformato due edifici alti in un Centro Direzionale green in posizione strategica nella nuova downtown milanese Erano la rappresentazione plastica della Milano da bere degli anni Ottanta: brutta copia dell’AT&T Tower di Philip Johnson, per di più in doppio, probabilmente inutili, sicuramente inutilizzate per la scadente qualità della costruzione. Sono diventate la prima testimonianza concreta di un percorso di progettazione integrata che muovendo dall’interno dell’edificio verso l’esterno, assume la forza di un modello [ 26 ]

per l’architettura ecosostenibile. Avviato nel 2007 da Beni Stabili su progetto di Massimo Roj, il recupero conservativo ha rappresentato il primo passo verso una rilettura dell’intera area milanese di Garibaldi-Repubblica, che anche grazie alla posizione strategica rispetto alla rete dei trasporti pubblici urbani e regionali, rappresenta una spinta reale verso la rivitalizzazione dell’intera area di Milano,

La completa riqualificazione delle torri Garibaldi ne ha mutato l’aspetto e l’impatto sul paesaggio urbano. (foto ©Progetto CMR)

Una facciata a doppia pelle Particolare attenzione è stata riservata allo studio delle facciate, trattate in funzione dell’esposizione per ottimizzarne il comportamento energetico. I fronti est e ovest della torre B, già completata, sono caratterizzati dal sistema Interactive Wall ® Permasteelisa a cellule indipendenti rettangolari costituito da vetro esterno stratificato, intercapedine ventilata e anta interna con vetro isolante apribile a volata per l’ispezione. Le cellule hanno una struttura portante in profilati di alluminio a taglio termico che sostiene il telaio esterno di spessore variabile in grado di supportare le “sfaccettature” trasparenti. L’intercapedine ad aerazione forzata presenta in corrispondenza della zona interpiano un pannello isolante spandrel composto da lastre esterne in acciaio, coibentazione con lana minerale isolante e un lato interno in lamiera

Il sistema di facciata permette di utilizzare gli apporti solari per riscaldare gli ambienti quando necessario ed evitare i surriscaldamenti attraverso la ventilazione.

Dettaglio delle cellule rettangolari della facciata a doppia pelle Interactive Wall®

di acciaio zincato. Il telaio interno della facciata presenta specchiature ad anta apribile (per l’ispezione e la manutenzione) con un vetro esterno isolante e vetro interno stratificato di sicurezza. Le parti cieche della facciata ventilata sono costituite da elementi modulari rivestiti in pietra naturale chiara sabbiata su una sottostruttura d’acciaio, accoppiata a un supporto di alluminio alveolare che serve ad alleggerire il pannello. La facciata sud invece è realizzata con vetrocamera selettivo nel quale sono inserite serre bioclimatiche e sistemi di schermatura esterni. Soluzioni eco-compatibili Tutte le scelte progettuali puntano ad una risposta bioclimatica evitando l’impiego di combustibile fossile per l’impianto di climatizzazione, e l’esito finale è la costruzione, nel cuore della città, di un green building in grado di evitare l’emissione di anidride carbonica e polveri sottili. Questo è stato possibile grazie a soluzioni

tecniche, quali il massimo sfruttamento della luce naturale, l’impianto geotermico, la predisposizione di un impianto di produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici, i camini a ventilazione naturale e le serre bioclimatiche, capaci di garantire alte prestazioni dal punto di vista tecnologico, modulando opportunamente le condizioni climatiche esterne e riducendo il carico termico per gli impianti. L’attenzione verso gli aspetti green ha riguardato anche la produzione di ACS, con collettori solari installati sulle coperture piane per soddisfare più del 50% del fabbisogno, e il consumo di acqua potabile con vasche di raccolta delle acque meteoriche che alimentano gli impianti di scarico. Space Planning Il complesso è destinato ad ospitare gli uffici di Maire Tecnimont, società di engineering presente in oltre 30 Paesi, con cui Progetto CMR ha lavorato a stretto contatto per conoscere nel dettaglio le esigenze del gruppo e trasformarle in spazi di lavoro accoglienti, funzionali e flessibili. Tutti i dettagli della progettazione interna sono pensati in funzione del benessere delle persone che quotidianamente il popolano e la vita degli uffici vibra attraverso linee pulite, pareti mobili vetrate e pannellature lignee orizzontali, pavimenti in legno nei piani direzionali e in linoleum in quelli operativi, arredi efficienti e funzionali, corpi illuminanti tecnici ed efficaci che conferiscono un forte carattere a tutti gli spazi.

CENTRO DIREZIONALE GARIBALDI Località Milano Committente Beni Stabili Inizio progettazione 2007 Consegna edifici

Torre B: dicembre 2010, Torre A: agosto 2012 Corpo C dicembre 2012

Destinazione d’uso Uffici per Maire Tecnimont Superficie lorda totale (GBA) 69.000 mq Superficie lorda di pavimento (SLP) 35.000 mq

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profili

[ n. 42/2012] ioarCH Costruzioni e impianti

torre b: i dati della sostenibilità • Classe energetica: B • Emissioni CO2: nessuna emissione locale • Campo fotovoltaico: 402 mq, 264 pannelli, potenza nominale installata 49 kW • Superficie collettori solari: 80 mq • Potenza termica installata: 900 kW • Potenza frigorifera installata 1.650 kW • Potenza elettrica installata 1.000 kW • Consumi elettrici per climatizzazione estiva e invernale: 1.250.000 kWh • Consumo elettrico per illuminazione e forza motrice: 880.000 kWh • Trasmittanza facciata a cellule interattive: UW=1,51 W/mq°K • Cellule interattive: n. 1260 • Costo annuo di gestione: 30 €/mq Prospetto sud-ovest con facciata fotovoltaica.

configurandosi come tassello di connessione tra l’area di Porta Nuova e il quartiere Isola. Oggi il nuovo complesso si impone sullo skyline della città con i giochi di luce delle facciate vetrate delle sue torri. L’intera riqualificazione, organizzata in diverse fasi, coinvolge tre differenti corpi di fabbrica, partendo dalla Torre B, ad oggi completata, proseguendo con la Torre A, in esecuzione, e concludendo con il corpo C di nuova costruzione. L’intervento ha conservato la volumetria degli edifici esistenti re-inventandone l’impatto estetico e ambientale rispetto al contesto, permettendo ad una struttura edilizia imponente di qualificarsi anche per elevata efficienza energetica e design. Il complesso si caratterizza ora all’esterno per le superfici vetrate delle facciate delle due torri, con un effetto di progressiva smaterializzazione ottenuto installando lastre di vetro serigrafato che si diradano verso gli ultimi piani. Sul fronte nord, un aggetto a sbalzo caratterizza la copertura orizzontale.

l’aniMa Verde di Milano Alto grado di innovazione nel risanamento conservativo che ha trasformato due edifici alti in un Centro Direzionale green in posizione strategica nella nuova downtown milanese Erano la rappresentazione plastica della Milano da bere degli anni Ottanta: brutta copia dell’AT&T Tower di Philip Johnson, per di più in doppio, probabilmente inutili, sicuramente inutilizzate per la scadente qualità della costruzione. Sono diventate la prima testimonianza concreta di un percorso di progettazione integrata che muovendo dall’interno dell’edificio verso l’esterno, assume la forza di un modello [ 26 ]

per l’architettura ecosostenibile. Avviato nel 2007 da Beni Stabili su progetto di Massimo Roj, il recupero conservativo ha rappresentato il primo passo verso una rilettura dell’intera area milanese di Garibaldi-Repubblica, che anche grazie alla posizione strategica rispetto alla rete dei trasporti pubblici urbani e regionali, rappresenta una spinta reale verso la rivitalizzazione dell’intera area di Milano,

La completa riqualificazione delle torri Garibaldi ne ha mutato l’aspetto e l’impatto sul paesaggio urbano. (foto ©Progetto CMR)

Una facciata a doppia pelle Particolare attenzione è stata riservata allo studio delle facciate, trattate in funzione dell’esposizione per ottimizzarne il comportamento energetico. I fronti est e ovest della torre B, già completata, sono caratterizzati dal sistema Interactive Wall ® Permasteelisa a cellule indipendenti rettangolari costituito da vetro esterno stratificato, intercapedine ventilata e anta interna con vetro isolante apribile a volata per l’ispezione. Le cellule hanno una struttura portante in profilati di alluminio a taglio termico che sostiene il telaio esterno di spessore variabile in grado di supportare le “sfaccettature” trasparenti. L’intercapedine ad aerazione forzata presenta in corrispondenza della zona interpiano un pannello isolante spandrel composto da lastre esterne in acciaio, coibentazione con lana minerale isolante e un lato interno in lamiera

Il sistema di facciata permette di utilizzare gli apporti solari per riscaldare gli ambienti quando necessario ed evitare i surriscaldamenti attraverso la ventilazione.

Dettaglio delle cellule rettangolari della facciata a doppia pelle Interactive Wall®

di acciaio zincato. Il telaio interno della facciata presenta specchiature ad anta apribile (per l’ispezione e la manutenzione) con un vetro esterno isolante e vetro interno stratificato di sicurezza. Le parti cieche della facciata ventilata sono costituite da elementi modulari rivestiti in pietra naturale chiara sabbiata su una sottostruttura d’acciaio, accoppiata a un supporto di alluminio alveolare che serve ad alleggerire il pannello. La facciata sud invece è realizzata con vetrocamera selettivo nel quale sono inserite serre bioclimatiche e sistemi di schermatura esterni. Soluzioni eco-compatibili Tutte le scelte progettuali puntano ad una risposta bioclimatica evitando l’impiego di combustibile fossile per l’impianto di climatizzazione, e l’esito finale è la costruzione, nel cuore della città, di un green building in grado di evitare l’emissione di anidride carbonica e polveri sottili. Questo è stato possibile grazie a soluzioni

tecniche, quali il massimo sfruttamento della luce naturale, l’impianto geotermico, la predisposizione di un impianto di produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici, i camini a ventilazione naturale e le serre bioclimatiche, capaci di garantire alte prestazioni dal punto di vista tecnologico, modulando opportunamente le condizioni climatiche esterne e riducendo il carico termico per gli impianti. L’attenzione verso gli aspetti green ha riguardato anche la produzione di ACS, con collettori solari installati sulle coperture piane per soddisfare più del 50% del fabbisogno, e il consumo di acqua potabile con vasche di raccolta delle acque meteoriche che alimentano gli impianti di scarico. Space Planning Il complesso è destinato ad ospitare gli uffici di Maire Tecnimont, società di engineering presente in oltre 30 Paesi, con cui Progetto CMR ha lavorato a stretto contatto per conoscere nel dettaglio le esigenze del gruppo e trasformarle in spazi di lavoro accoglienti, funzionali e flessibili. Tutti i dettagli della progettazione interna sono pensati in funzione del benessere delle persone che quotidianamente il popolano e la vita degli uffici vibra attraverso linee pulite, pareti mobili vetrate e pannellature lignee orizzontali, pavimenti in legno nei piani direzionali e in linoleum in quelli operativi, arredi efficienti e funzionali, corpi illuminanti tecnici ed efficaci che conferiscono un forte carattere a tutti gli spazi.

CENTRO DIREZIONALE GARIBALDI Località Milano Committente Beni Stabili Inizio progettazione 2007 Consegna edifici

Torre B: dicembre 2010, Torre A: agosto 2012 Corpo C dicembre 2012

Destinazione d’uso Uffici per Maire Tecnimont Superficie lorda totale (GBA) 69.000 mq Superficie lorda di pavimento (SLP) 35.000 mq

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profili ioarCH Costruzioni e impianti

[ n. 42/2012] ioarCH Costruzioni e impianti

[ n. 42/2012]

Silestone di Cosentino

un nuoVo look resistente ai graffi

IL RISTORANTE TuSET A BARCELLONA è mOLTO pARTICOLARE: LA CuCINA è pOSTA AL CENTRO DEL LOCALE, TRA I TAvOLI, ED è REALIZZATA CON RIpIANI IN SILESTONE DI quARZO, uN mATERIALE ESTREmAmENTE RESISTENTE E DALLE ELEvATE pROpRIETà ANTIGRAffIO E ANTIBATTERIChE Il vetro utilizzato per le facciate è High Performance, con un sistema di isolamento ed elementi retrosmaltati che creano un effetto multicolore. (foto ©Oscar Ferrari)

L’intervento di ristrutturazione dell’antico ristorante Reno, uno dei più celebri di Barcellona, da parte del gruppo Olivé, proprietario di altri locali della città catalana, ha portato alla realizzazione di un nuovo concept dell’accoglienza: un ristorante con la cucina collocata nel mezzo, circondata dai tavoli e completamente aperta alla vista dei clienti. Una sfida vinta grazie alla collaborazione di Jean Pierre Marty, progettista e presidente del gruppo Adisa, specializzato nella realizzazione di cucine professionali. Nella cucina del ristorante Tuset la trasparenza è assoluta e tutto è in vista: cuochi, forni, alimenti.

Con Silestone abbiamo raggiunto i livelli desiderati in termini di estetica e di igiene. Jean Pierre Marty, project manager

In questo nuovo concetto di cucina, il cliente ‘partecipa’ all’elaborazione dei piatti e può concretamente comprendere la qualità della ristorazione. La distribuzione dello spazio è stata pensata in modo tale che ciascun elemento giochi un ruolo chiave. Le superfici in quarzo Si-

MaCCaFerri, nuoVi uFFiCi Un richiamo allo stile Bauhaus in un elegante connubio tra moduli in vetro e cemento armato per i nuovi uffici Maccaferri in provincia di Bologna Il complesso si compone di un edificio centrale predisposto per gli uffici, tre manufatti industriali e un capannone destinato alle attività produttive. Alla base della progettazione, come richiesto dalla committenza, vi era l’esigenza di creare un dialogo equilibrato tra le singole parti autonome e allo stesso tempo di stabilità generale. I materiali e le soluzioni tecniche ed estetiche sono stati studiati per rispondere alle esigenze degli utenti ma anche per inserirsi coerentemente nel contesto agricolo e industriale circostante. L’intera griglia di pianificazione interna segue il modulo quadrato di 135x135 cm,

come si evince dall’esterno dell’edificio centrale destinato agli uffici, una scansione di moduli quadrati di vetri selettivi trasparenti e pannelli opachi ventilati in grado di isolare termicamente il fabbricato, e che simbolicamente richiama la trasparenza etica del lavoro. Questo scudo termico è integrato da un sistema BACS per la supervisione della climatizzazione che ottimizza i consumi energetici. Sulle coperture dei capannoni è stato installato un impianto fotovoltaico, mentre una pompa provvede al raffrescamento e riscaldamento degli uffici, per un fabbisogno corrispondente alla classe B

Uno scorcio della sala e, sotto, la grande cucina a vista del Tuset di Barcellona.

rivestimento inspessito e bordo arrotondato. Completano la cucina quattro scaffali pensili, tutti realizzati in Silestone Rosso Eros. L’elemento centrale della zona cottura è realizzato in Silestone Tebe Nero. Un’altra area di supporto alle cucine, utilizzata per l’elaborazione dei piatti, presenta piani da cucina e da bar in Rosso Eros. Il materiale è stato utilizzato negli stessi colori anche per i ripiani, rivestimenti e pavimenti dei bagni.

SileSTone Di CoSenTino

Silestone è una superficie in quarzo dalle alte prestazioni creata per arredare cucine e bagni moderni, disponibile in oltre 60 colori, tre finiture e vari formati. È il primo e unico materiale in grado di garantire una protezione antibatterica attiva per la massima igiene delle superfici. Si tratta di un materiale estremamente versatile in quanto può essere utilizzato anche in grandi formati senza necessità di giunzioni permettendo così di realizzare superfici per piani cucina, bagni, pavimenti e rivestimenti per pareti.

Planimetria generale. Sopra al titolo, prospetto ovest e sezione. La zona mensa. Il palazzo uffici è composto da un nucleo centrale che, oltre all’ingresso, ospita funzioni di supporto condivise e i due volumi rettangolari per le attività operative.

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lestone sono state appositamente scelte per conferire qualità ed eleganza al design degli ambienti, dopo aver vagliato varie opzioni, come il marmo, elegante ma difficile da utilizzare in lastre sottili, estremamente pesante e poco duttile, e il tradizionale acciaio inossidabile. Silestone si è distinto nella selezione perchè offre tutte le caratteristiche necessarie per una cucina professionale: resistenza, facile pulizia, bassa porosità e, suo grande plus, la protezione antibatterica. Inoltre, il progettista Jean Pierre Marty ha collaborato con i professionisti di Cosentino nella realizzazione della cucina, per raggiungere gli standard igienico-sanitari indispensabili in un locale pubblico. Estrella Salietti, l’interior designer responsabile della realizzazione del ristorante, ha scelto Silestone nelle finiture Red Eros e Black Tebe. Nella cucina sono stati collocati due piani di lavoro con rivestimento piegato a 45° e rivestimento a parete, e il passaggio fra l’elemento top e la parete è stato realizzato con la curva igienica. Gli elementi top sono utilizzati come ripiani d’appoggio, e un ripiano svolge la funzione di tavolo-isola di passaggio con

uffICI mACCAfERRI Anno di realizzazione 2008-2010 Località Zola Predosa, Bologna Committente Gruppo Industriale Maccaferri Superficie fondiaria 11.500 mq Superficie coperta

uffici 1.620 mq, produttivo 4.450 mq

Superficie Lorda di Pavimento

uffici 4.000 mq, produttivo 4.300 mq

Area totale lotto 11.200 mq

Composto al 94% da quarzo naturale, materiale dall’elevata durezza e resistenza nella scala di Mohs Il quarzo ha una durezza 7, il diamante 10 - Silestone possiede un’altissima resistenza alle macchie e ai graffi e un ridotto assorbimento dei liquidi. Il materiale in quarzo Silestone è stato impiegato in alcuni degli edifici più esclusivi del mondo, come il Burj Al Arab Hotel di Dubai, lo stadio di Wembley a Londra, il Carrousel del Louvre di Parigi, la Torre Agbar di Barcellona, il flagship store di Telefónica a Madrid. Silestone è un marchio del gruppo spagnolo Cosentino. www.silestone.com/it

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[ n. 42/2012 ] IoARCH Costruzioni e Impianti

Silestone di Cosentino

un nuovo look resistente ai graffi

Il rIStorante tuSet a BarCellona è molto partIColare: la CuCIna è poSta al Centro del loCale, tra I tavolI, ed è realIzzata Con rIpIanI In SIleStone dI quarzo, un materIale eStremamente reSIStente e dalle elevate proprIetà antIgraffIo e antIBatterIChe L’intervento di ristrutturazione dell’antico ristorante Reno, uno dei più celebri di Barcellona, da parte del gruppo Olivé, proprietario di altri locali della città catalana, ha portato alla realizzazione di un nuovo concept dell’accoglienza: un ristorante con la cucina collocata nel mezzo, circondata dai tavoli e completamente aperta alla vista dei clienti. Una sfida vinta grazie alla collaborazione di Jean Pierre Marty, progettista e presidente del gruppo Adisa, specializzato nella realizzazione di cucine professionali. Nella cucina del ristorante Tuset la trasparenza è assoluta e tutto è in vista: cuochi, forni, alimenti.

Con Silestone abbiamo raggiunto i livelli desiderati in termini di estetica e di igiene. Jean Pierre Marty, project manager

In questo nuovo concetto di cucina, il cliente ‘partecipa’ all’elaborazione dei piatti e può concretamente comprendere la qualità della ristorazione. La distribuzione dello spazio è stata pensata in modo tale che ciascun elemento giochi un ruolo chiave. Le superfici in quarzo Si-

lestone sono state appositamente scelte per conferire qualità ed eleganza al design degli ambienti, dopo aver vagliato varie opzioni, come il marmo, elegante ma difficile da utilizzare in lastre sottili, estremamente pesante e poco duttile, e il tradizionale acciaio inossidabile. Silestone si è distinto nella selezione perchè offre tutte le caratteristiche necessarie per una cucina professionale: resistenza, facile pulizia, bassa porosità e, suo grande plus, la protezione antibatterica. Inoltre, il progettista Jean Pierre Marty ha collaborato con i professionisti di Cosentino nella realizzazione della cucina, per raggiungere gli standard igienico-sanitari indispensabili in un locale pubblico. Estrella Salietti, l’interior designer responsabile della realizzazione del ristorante, ha scelto Silestone nelle finiture Red Eros e Black Tebe. Nella cucina sono stati collocati due piani di lavoro con rivestimento piegato a 45° e rivestimento a parete, e il passaggio fra l’elemento top e la parete è stato realizzato con la curva igienica. Gli elementi top sono utilizzati come ripiani d’appoggio, e un ripiano svolge la funzione di tavolo-isola di passaggio con

Uno scorcio della sala e, sotto, la grande cucina a vista del Tuset di Barcellona.

rivestimento inspessito e bordo arrotondato. Completano la cucina quattro scaffali pensili, tutti realizzati in Silestone Rosso Eros. L’elemento centrale della zona cottura è realizzato in Silestone Tebe Nero. Un’altra area di supporto alle cucine, utilizzata per l’elaborazione dei piatti, presenta piani da cucina e da bar in Rosso Eros. Il materiale è stato utilizzato negli stessi colori anche per i ripiani, rivestimenti e pavimenti dei bagni.

SileStone di CoSentino

Silestone è una superficie in quarzo dalle alte prestazioni creata per arredare cucine e bagni moderni, disponibile in oltre 60 colori, tre finiture e vari formati. È il primo e unico materiale in grado di garantire una protezione antibatterica attiva per la massima igiene delle superfici. Si tratta di un materiale estremamente versatile in quanto può essere utilizzato anche in grandi formati senza necessità di giunzioni permettendo così di realizzare superfici per piani cucina, bagni, pavimenti e rivestimenti per pareti. Composto al 94% da quarzo naturale, materiale dall’elevata durezza e resistenza nella scala di Mohs Il quarzo ha una durezza 7, il diamante 10 - Silestone possiede un’altissima resistenza alle macchie e ai graffi e un ridotto assorbimento dei liquidi. Il materiale in quarzo Silestone è stato impiegato in alcuni degli edifici più esclusivi del mondo, come il Burj Al Arab Hotel di Dubai, lo stadio di Wembley a Londra, il Carrousel del Louvre di Parigi, la Torre Agbar di Barcellona, il flagship store di Telefónica a Madrid. Silestone è un marchio del gruppo spagnolo Cosentino. www.silestone.com/it

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ioarcH costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] ioarcH costruzioni e impianti

Bioedilizia ad alta densità

La cittadeLLa green di boLzano Un complesso sperimentale di residenze sociali definisce un nuovo modello insediativo eco-compatibile e di alta qualità. Progettato dallo studio Laboratorio di Architettura di Reggio Emilia, l’isolato EA8 sorge all’interno del quartiere residenziale Casanova in un’area a sud di Bolzano in prossimità del fiume Isarco

Sopra, gli edifici si affiacciano su una corte interna, nella quale le coperture delle autorimesse interrate sono rivestite da tetto verde intensivo con prato. A lato, il quartiere Casanova con l’isolato ea8 visibile all’estrema destra dell’immagine.

[ 30 ]

La morfologia stessa della città, che non permette ulteriori estensioni del tessuto urbano, ha portato alla progettazione di un nuovo modello residenziale rispettoso dell’ambiente, del territorio circostante e della qualità di vita degli abitanti. Solitamente infatti al concetto di densità urbana è associata un’immagine totalmente negativa di aree metropolitane inquinate, alienanti, congestionate e che disconnettono gli abitanti dal territorio sul quale crescono a dismisura, senza controllo né rispetto per le persone e per l’ambiente.

L’esperimento di Social Housing di Bolzano nasce invece con l’obiettivo primario di realizzare una densificazione di qualità, che incrementi gli spazi verdi e le relazioni sociali degli abitanti di edifici ad alta efficienza energetica. L’isolato EA8 è composto da ottantacinque unità residenziali convenzionate classificate come “Casa Clima A” parametrata e distribuite su tre edifici disposti attorno a una corte verde secondo uno schema a ferro di cavallo. Il complesso trova il suo riferimento formale e concettuale nel pas-

gia su di un basamento e conta otto piani fuori terra per il corpo principale, cinque piani fuori terra per i due edifici laterali e due piani interrati adibiti ad autorimessa. Il fronte esterno comunica l’idea di una grande massa impenetrabile, solcata da feritoie-aperture sottili a doppio ordine e logge-torrette poste agli angoli. In contrasto, le facciate rivolte verso l’interno dell’isolato si contraddistinguono per un senso generale di leggerezza e apertura, grazie ai loggiati rivestiti da pannelli in legno di larice e definiscono la corte domestica interna destinata alla vita di relazione degli abitanti. I rivestimenti in legno delle logge creano una sorta di membrana tra gli ambienti interni e l’esterno, filtrano la luce e si prestano all’integrazione con rampicanti e piante. Dalla corte, cui si accede tramite delle porte, un sistema di percorsi conduce agli alloggi. Efficienza energetica nei dettagli costruttivi La struttura degli edifici è costituita da un telaio in cemento armato con solai a solette piene anch’esse in c.a. dello spessore di 25 cm che incrementano l’accumulo termico e aumentano l’isolamento acustico. Per le strutture interrate è stata impiegata la tecnica di impermeabilizzazione meccanica Zementol, che utilizza elementi di autotenuta evitando materiali espandibili o prodotti chimici. Le pareti esterne sono costituite da muro di lateri-

zio porizzato rettificato e da un cappotto isolante di pannelli in lana di roccia a densità differenziata per uno spessore complessivo di 46 cm. Lo strato isolante si restringe solo in corrispondenza dei solai e dei pilastri. Le coperture degli edifici sono a tetto verde estensivo inclinato, coibentate con 20 cm di strato isolante in fibra di legno a media densità. I tetti verdi

“recuperano” parte delle superfici permeabili ricoperte dalle costruzioni, contribuiscono all’isolamento termico e acustico, al miglioramento della qualità dell’aria, a controllare l’evaporazione e il def lusso delle acque meteoriche in eccesso, convogliate in apposite vasche di raccolta poste al primo piano interrato e da qui restituite alle falde da due pozzi perdenti ricavati

Da sinistra, le facciate rivolte verso la corte interna presentano loggiati rivestiti da pannelli in legno di larice, mentre il fronte esterno è solcato da sottili aperture a doppio ordine, simili a feritoie.

dettagLio facciata frangisole in legno di larice serramenti in legno-alluminio

persiana scorrevole

frangisole in legno di larice serramenti in legno-alluminio intonaco (strato di finitura minerale colorata in pasta lavorata a cazzuola) Pavimento flottante in legno composito sp. 3,8 cm strato di scorrimento e/o separazione Membrana bituminosa sp. 4 mm Guaina accoppiata al pannello Pannello isolante in polistirene espanso estruso per pendenza sp. 5/8 cm Barriera vapore: membrana in polietilene a bassa densità 180 g/mq solaio in calcestruzzo sp. 25 cm Cappotto con pannelli in lana di roccia sp. 5 cm Rasante a rete d’armatura strato di finitura minerale colorata in pasta

sato e nella tradizione locale del castello quale piccola comunità aggregata. Un modello aggiornato nel quale architettura, uomo e natura trovano nuove relazioni in armonia con l’ambiente circostante, grazie a una progettazione attenta fin dai dettagli all’efficienza energetica degli edifici e alla qualità abitativa. Il complesso pog[ 31 ]


ioarcH costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] ioarcH costruzioni e impianti

Bioedilizia ad alta densità

La cittadeLLa green di boLzano Un complesso sperimentale di residenze sociali definisce un nuovo modello insediativo eco-compatibile e di alta qualità. Progettato dallo studio Laboratorio di Architettura di Reggio Emilia, l’isolato EA8 sorge all’interno del quartiere residenziale Casanova in un’area a sud di Bolzano in prossimità del fiume Isarco

Sopra, gli edifici si affiacciano su una corte interna, nella quale le coperture delle autorimesse interrate sono rivestite da tetto verde intensivo con prato. A lato, il quartiere Casanova con l’isolato ea8 visibile all’estrema destra dell’immagine.

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La morfologia stessa della città, che non permette ulteriori estensioni del tessuto urbano, ha portato alla progettazione di un nuovo modello residenziale rispettoso dell’ambiente, del territorio circostante e della qualità di vita degli abitanti. Solitamente infatti al concetto di densità urbana è associata un’immagine totalmente negativa di aree metropolitane inquinate, alienanti, congestionate e che disconnettono gli abitanti dal territorio sul quale crescono a dismisura, senza controllo né rispetto per le persone e per l’ambiente.

L’esperimento di Social Housing di Bolzano nasce invece con l’obiettivo primario di realizzare una densificazione di qualità, che incrementi gli spazi verdi e le relazioni sociali degli abitanti di edifici ad alta efficienza energetica. L’isolato EA8 è composto da ottantacinque unità residenziali convenzionate classificate come “Casa Clima A” parametrata e distribuite su tre edifici disposti attorno a una corte verde secondo uno schema a ferro di cavallo. Il complesso trova il suo riferimento formale e concettuale nel pas-

gia su di un basamento e conta otto piani fuori terra per il corpo principale, cinque piani fuori terra per i due edifici laterali e due piani interrati adibiti ad autorimessa. Il fronte esterno comunica l’idea di una grande massa impenetrabile, solcata da feritoie-aperture sottili a doppio ordine e logge-torrette poste agli angoli. In contrasto, le facciate rivolte verso l’interno dell’isolato si contraddistinguono per un senso generale di leggerezza e apertura, grazie ai loggiati rivestiti da pannelli in legno di larice e definiscono la corte domestica interna destinata alla vita di relazione degli abitanti. I rivestimenti in legno delle logge creano una sorta di membrana tra gli ambienti interni e l’esterno, filtrano la luce e si prestano all’integrazione con rampicanti e piante. Dalla corte, cui si accede tramite delle porte, un sistema di percorsi conduce agli alloggi. Efficienza energetica nei dettagli costruttivi La struttura degli edifici è costituita da un telaio in cemento armato con solai a solette piene anch’esse in c.a. dello spessore di 25 cm che incrementano l’accumulo termico e aumentano l’isolamento acustico. Per le strutture interrate è stata impiegata la tecnica di impermeabilizzazione meccanica Zementol, che utilizza elementi di autotenuta evitando materiali espandibili o prodotti chimici. Le pareti esterne sono costituite da muro di lateri-

zio porizzato rettificato e da un cappotto isolante di pannelli in lana di roccia a densità differenziata per uno spessore complessivo di 46 cm. Lo strato isolante si restringe solo in corrispondenza dei solai e dei pilastri. Le coperture degli edifici sono a tetto verde estensivo inclinato, coibentate con 20 cm di strato isolante in fibra di legno a media densità. I tetti verdi

“recuperano” parte delle superfici permeabili ricoperte dalle costruzioni, contribuiscono all’isolamento termico e acustico, al miglioramento della qualità dell’aria, a controllare l’evaporazione e il def lusso delle acque meteoriche in eccesso, convogliate in apposite vasche di raccolta poste al primo piano interrato e da qui restituite alle falde da due pozzi perdenti ricavati

Da sinistra, le facciate rivolte verso la corte interna presentano loggiati rivestiti da pannelli in legno di larice, mentre il fronte esterno è solcato da sottili aperture a doppio ordine, simili a feritoie.

dettagLio facciata frangisole in legno di larice serramenti in legno-alluminio

persiana scorrevole

frangisole in legno di larice serramenti in legno-alluminio intonaco (strato di finitura minerale colorata in pasta lavorata a cazzuola) Pavimento flottante in legno composito sp. 3,8 cm strato di scorrimento e/o separazione Membrana bituminosa sp. 4 mm Guaina accoppiata al pannello Pannello isolante in polistirene espanso estruso per pendenza sp. 5/8 cm Barriera vapore: membrana in polietilene a bassa densità 180 g/mq solaio in calcestruzzo sp. 25 cm Cappotto con pannelli in lana di roccia sp. 5 cm Rasante a rete d’armatura strato di finitura minerale colorata in pasta

sato e nella tradizione locale del castello quale piccola comunità aggregata. Un modello aggiornato nel quale architettura, uomo e natura trovano nuove relazioni in armonia con l’ambiente circostante, grazie a una progettazione attenta fin dai dettagli all’efficienza energetica degli edifici e alla qualità abitativa. Il complesso pog[ 31 ]


ioarcH costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

dettagLio costruttivo di una Loggia

P

O

Laboratorio di architettura architetti associati

lo studio, con sede a Reggio emilia, si occupa di progettazione e ricerca architettonica e di studi sul rapporto tra progetto e costruzione oltre che sul rapporto tra progettazione architettonica, sostenibilità ed energia. i soci sono l’arch. andrea Rinaldi (1964), ricercatore in Composizione architettonica e Urbana e direttore del Centro Ricerche architetturaenergia presso la Facoltà di architettura di Ferrara, l’arch. Roberta Casarini (1964), che si occupa di ricerca e progetti in ambito architettonico e urbano, l’arch. Pietromaria davoli (1964), professore ordinario in tecnologia dell’architettura presso la Facoltà di architettura di Ferrara.

Q R L F G H N

Legenda

M

B

C

E

D A

I

nella foto da sinistra, andrea Rinaldi, Pietro Maria davoli e Roberta Casarini.

CASANOVA EA8 Anno di progettazione: 2006-2008 Anno di realizzazione: 2009-2011 Progetto: laboratorio di architettura, andrea Rinaldi, Roberta Casarini Coll. Roberta Paglioli, stefano Veroni, silvia Macchionii Progetto strutturale: Büro Plattner Progetto impianti: emaservice, andrea Marola Committente: iPes-istituto per l’edilizia sociale della Provincia autonoma di Bolzano

Superficie impianto fotovoltaico: 130 mq Superficie impianto solare termico: 85,96 mq

Sotto, il profilo dei tre corpi di fabbrica è inclinato verso sud, per limitare le ombre proprie sui fabbricati retrostanti massimizzando l’utilizzo dell’energia solare in modo passivo.

all’interno del cavedio centrale, che fornisce aerazione e illuminazione alle autorimesse interrate. Le coperture dei due piani sotterranei presentano tetti verdi di tipo intensivo con prato e piccoli arbusti e diventano giardini pensili e spazi sociali a disposizione degli abitanti. Le aperture vetrate della facciata esterna si sviluppano in un doppio ordine a tutt’altezza (da solaio a solaio) di infissi in legno-alluminio a elevato isolamento termico e acustico grazie al triplo vetro con gas argon ed elementi oscuranti in legno pieghevoli a libro all’interno dello spessore del muro. Le logge sul fronte esterno e sugli angoli,

A. solaio in calcestruzzo B. Muratura: blocchi semipieni in laterizio C. strato di finitura minerale colorata D. Cappotto in lana di roccia E. Rasante a rete d’armatura F. Membrana bituminosa G. adesivo a freddo H. Guaina accoppiata al pannello

realizzate con solette in cemento armato e coibentate per evitare ponti termici, sono protette da pannelli di legno di larice preingrigito disposti come elementi fissi verticali, mentre per le logge rivolte sulla corte interna i pannelli di legno schermanti sono disposti orizzontalmente. Le finiture si caratterizzano per la loro anima green: la pavimentazione delle logge è realizzata con materiale ecologico di fibra di legno mista a polietilene, dall’elevata resistenza all’umidità e ai raggi solari. L’impianto di riscaldamento ha previsto pannelli radianti a pavimento a bassa temperatura collegati alla rete del

tetti verdi estensivi le coperture inclinate sono coibentate con uno strato isolante in fibra di legno di 18 cm.

[ 32 ]

I. Barriera vapore: membrana in polietilene a bassa densità 180 g/mq L. strato di scorrimento e/o separazione: membrana in polietilene a bassa densità M. Pannello in polistirene espanso

N. Pannello in polistirene espanso con pendenza O. Frangisole in doghe di legno di larice P. Montante in legno di larice Q. Pavimento flottante in legno composito sp. 38 mm R. sottostruttura

Le logge sul fronte esterno e sugli angoli sono realizzate con solette in cemento armato e coibentate per evitare ponti termici.

teleriscaldamento. La parametrizzazione dei due fabbricati laterali minori e le ampie dimensioni dell’edificio principale consentono di raggiungere i consumi massimi stabiliti senza l’utilizzo di un impianto a ventilazione

Classificati come CasaClima A parametrata, gli edifici del complesso EA8 sono studiati per garantire il più alto livello di efficienza energetica controllata con recuperatore di calore. In copertura, pannelli solari soddisfano il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria e pannelli fotovoltaici coprono tutti i consumi elettrici comuni

Dettaglio del tetto verde 1. terriccio di sedum 2. biorete antierosione in fibre di juta 3. terriccio speciale per giardini pensili 4. elemento di drenaggio e accumulo idrico in polietilene 5. feltro in poliestere immarcescibile 320 gr/mq 6. membrana bituminosa sp. 5 mm 7. primer bituminoso 8. pannello in fibra fine di legno, densità 240 kg/m3, sp. 2 cm 9. pannello in fibra fine di legno resistente a compressione, d=240 kg/mc, sp.18cm 10. barriera vapore 11. solaio in calcestruzzo sp. 25 cm 12. intonaco interno sp. 1,5 cm

Se conviene all‘ambiente conviene a tutti Impresa esecutrice e fornitore delle coperture a verde di tipo estensivo, intensivo, spiovente, garage e carrabile del progetto EA8

Climagrün srl | Via della Vigna 43 | 39100 Bolzano (BZ) [ 33 ] Tel 0471 91 38 32 | Fax 0471 05 07 22

info@climagruen.it | www.climagruen.it


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dettagLio costruttivo di una Loggia

P

O

Laboratorio di architettura architetti associati

lo studio, con sede a Reggio emilia, si occupa di progettazione e ricerca architettonica e di studi sul rapporto tra progetto e costruzione oltre che sul rapporto tra progettazione architettonica, sostenibilità ed energia. i soci sono l’arch. andrea Rinaldi (1964), ricercatore in Composizione architettonica e Urbana e direttore del Centro Ricerche architetturaenergia presso la Facoltà di architettura di Ferrara, l’arch. Roberta Casarini (1964), che si occupa di ricerca e progetti in ambito architettonico e urbano, l’arch. Pietromaria davoli (1964), professore ordinario in tecnologia dell’architettura presso la Facoltà di architettura di Ferrara.

Q R L F G H N

Legenda

M

B

C

E

D A

I

nella foto da sinistra, andrea Rinaldi, Pietro Maria davoli e Roberta Casarini.

CASANOVA EA8 Anno di progettazione: 2006-2008 Anno di realizzazione: 2009-2011 Progetto: laboratorio di architettura, andrea Rinaldi, Roberta Casarini Coll. Roberta Paglioli, stefano Veroni, silvia Macchionii Progetto strutturale: Büro Plattner Progetto impianti: emaservice, andrea Marola Committente: iPes-istituto per l’edilizia sociale della Provincia autonoma di Bolzano

Superficie impianto fotovoltaico: 130 mq Superficie impianto solare termico: 85,96 mq

Sotto, il profilo dei tre corpi di fabbrica è inclinato verso sud, per limitare le ombre proprie sui fabbricati retrostanti massimizzando l’utilizzo dell’energia solare in modo passivo.

all’interno del cavedio centrale, che fornisce aerazione e illuminazione alle autorimesse interrate. Le coperture dei due piani sotterranei presentano tetti verdi di tipo intensivo con prato e piccoli arbusti e diventano giardini pensili e spazi sociali a disposizione degli abitanti. Le aperture vetrate della facciata esterna si sviluppano in un doppio ordine a tutt’altezza (da solaio a solaio) di infissi in legno-alluminio a elevato isolamento termico e acustico grazie al triplo vetro con gas argon ed elementi oscuranti in legno pieghevoli a libro all’interno dello spessore del muro. Le logge sul fronte esterno e sugli angoli,

A. solaio in calcestruzzo B. Muratura: blocchi semipieni in laterizio C. strato di finitura minerale colorata D. Cappotto in lana di roccia E. Rasante a rete d’armatura F. Membrana bituminosa G. adesivo a freddo H. Guaina accoppiata al pannello

realizzate con solette in cemento armato e coibentate per evitare ponti termici, sono protette da pannelli di legno di larice preingrigito disposti come elementi fissi verticali, mentre per le logge rivolte sulla corte interna i pannelli di legno schermanti sono disposti orizzontalmente. Le finiture si caratterizzano per la loro anima green: la pavimentazione delle logge è realizzata con materiale ecologico di fibra di legno mista a polietilene, dall’elevata resistenza all’umidità e ai raggi solari. L’impianto di riscaldamento ha previsto pannelli radianti a pavimento a bassa temperatura collegati alla rete del

tetti verdi estensivi le coperture inclinate sono coibentate con uno strato isolante in fibra di legno di 18 cm.

[ 32 ]

I. Barriera vapore: membrana in polietilene a bassa densità 180 g/mq L. strato di scorrimento e/o separazione: membrana in polietilene a bassa densità M. Pannello in polistirene espanso

N. Pannello in polistirene espanso con pendenza O. Frangisole in doghe di legno di larice P. Montante in legno di larice Q. Pavimento flottante in legno composito sp. 38 mm R. sottostruttura

Le logge sul fronte esterno e sugli angoli sono realizzate con solette in cemento armato e coibentate per evitare ponti termici.

teleriscaldamento. La parametrizzazione dei due fabbricati laterali minori e le ampie dimensioni dell’edificio principale consentono di raggiungere i consumi massimi stabiliti senza l’utilizzo di un impianto a ventilazione

Classificati come CasaClima A parametrata, gli edifici del complesso EA8 sono studiati per garantire il più alto livello di efficienza energetica controllata con recuperatore di calore. In copertura, pannelli solari soddisfano il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria e pannelli fotovoltaici coprono tutti i consumi elettrici comuni

Dettaglio del tetto verde 1. terriccio di sedum 2. biorete antierosione in fibre di juta 3. terriccio speciale per giardini pensili 4. elemento di drenaggio e accumulo idrico in polietilene 5. feltro in poliestere immarcescibile 320 gr/mq 6. membrana bituminosa sp. 5 mm 7. primer bituminoso 8. pannello in fibra fine di legno, densità 240 kg/m3, sp. 2 cm 9. pannello in fibra fine di legno resistente a compressione, d=240 kg/mc, sp.18cm 10. barriera vapore 11. solaio in calcestruzzo sp. 25 cm 12. intonaco interno sp. 1,5 cm

Se conviene all‘ambiente conviene a tutti Impresa esecutrice e fornitore delle coperture a verde di tipo estensivo, intensivo, spiovente, garage e carrabile del progetto EA8

Climagrün srl | Via della Vigna 43 | 39100 Bolzano (BZ) [ 33 ] Tel 0471 91 38 32 | Fax 0471 05 07 22

info@climagruen.it | www.climagruen.it


[ n. 42/2012] ioarcH costruzioni e impianti

ASCENSorI

È disponibile anche nella versione a cabina sovrapposta del tipo double-deck, che consente di servire contemporaneamente due piani. Il successo di Schindler 7000 è confermato dalle numerose installazioni realizzate in alcuni degli edifici più importanti in Italia e nel mondo, come la Torre Piacentini di Genova, la Torre Regione Emilia Romagna a Bologna, la Heron Tower a Londra, la Hearst Tower e la Bank of America Tower di New York, International Commerce Center di Hong Kong, World Trade Center III a Pechino, la Federation Tower a Mosca.

mobilità verticale Le città si sviLuppano sempre più verso L’aLto. un processo inarrestabiLe accompagnato daLL’evoLuzione degLi impianti per iL coLLegamento verticaLe. non più sempLici accessori ma soLuzioni fondamentaLi per La fruibiLità deLL’edificio. sempre più sicuri, fLessibiLi ed efficienti in termini di prestazioni e impatto ambientaLe

Nella valutazione della soluzione ascensore ottimale, adatta a rispondere a determinate esigenze, è importante tener conto di alcuni parametri: innanzitutto le caratteristiche strutturali dell’edificio, quali numero di piani, destinazione d’uso, dimensioni del vano in cui sarà installato l’ascensore, spazi di interpiano; poi i flussi di traffico, variabili a seconda della tipologia d’uso e riguardanti la distribuzione degli utenti per piano, le fasce orarie di maggiore o minore utilizzo, eventuali esigenze particolari di accessibilità. Infine la configurazione tecnica degli ascensori, con le diverse caratteristiche di portata, numero di cabine, tipo di azionamento e porte.

PlanEt mrl Alto rendimento

Negli edifici residenziali, solitamente aventi altezze non particolarmente elevate e ridotti flussi di traffico si privilegiano dimensioni ridotte e capacità di adattamento, soprattutto in caso di ristrutturazione. Negli hotel si privilegiano comfort di trasporto e cura del design, mentre negli edifici che ospitano uffici o servizi è importante la gestione di intensi flussi di traffico ed elevati numeri di spostamenti, condizioni per le quali si fa ricorso sempre più spesso ad ascensori di tipo high-rise, che offrono elevate prestazioni e una maggiore flessibilità di esercizio. Ecco allora qualche spunto offerto dalle aziende.

Dati per la voce di capitolato Macchina con motore a magneti permanenti gearless, con inverter rigenerativo per il recupero di energia pulita verso rete. Sistema di controllo Kappa-System digitale. Piccolo diametro delle funi di sospensione con pulegge di diametro inferiore al 50% rispetto ai sistemi tradìzionali.

Portata massima per il residenziale di 630 kg con capienza per 8 persone. Velocità 1m/s. Azionamento Elettrico VVVF closed loop. Gruppo Millepiani

www.gruppomillepiani.it

[ 34 ]

Unità di controllo a microprocessore digitale seriale Kappa System con possibilità, opzionale, del telecontrollo Mon Itech.

schindlEr 7000

Grande velocità per grandi altezze L’ascensore elettrico Schindler 7000 è la soluzione ideale per edifici di altezza elevata e struttura complessa. Dotato di motori gearless ad alte prestazioni e basso consumo energetico, può raggiungere velocità fino a 10 m/s. L’accelerazione e la decelerazione sono regolate da un variatore di frequenza che assicura il comfort di marcia. La cabina carenata, dalla particolare forma aerodinamica, evita turbolenze alle più alte velocità e garantisce un’eccezionale silenziosità.

Gen2 è studiato per ridurre al minimo le emissioni di CO2 e garantire il risparmio energetico, grazie all’illuminazione Led e all’unità ReGen Drive, che permette di riutilizzare l’energia dissipata in alcune fasi di funzionamento. Massima sicurezza con il sistema Pulse, che effettua il monitoraggio automatico dell’integrità delle cinghie.

Nato per adattarsi alle diverse condizioni architettoniche., Planet è il frutto di una continua ricerca di materiali e tecnologie per ridurre gli assorbimenti energetici e limitare l’impatto ambientale. Realizzato con materiali riciclabili al 98%, è azionato da un motore gearless ad alto rendimento. La totale assenza di organi meccanici e lubrificanti riduce la frequenza di manutenzione. Motore silenzioso con freno a disco e inverter di controllo della velocità, per un eccellente comfort di viaggio.

Caratteristiche tecniche

Dati per la voce di capitolato Ascensore a trazione elettrica con motore gearless, cabina aerodinamica, porte movimentate da operatore ACVF, cabina sovrapposta (double-deck) opzionale. Il quadro di manovra in versione tradizionale può coordinare fino a 8 impianti in gruppo. Il sistema di gestione del traffico passeggeri Schindler ID con terminali Port consente di coordinare gruppi di ascensori superiori a 8 impianti.

Caratteristiche tecniche La cabina standard può ospitare da 12 a 53 passeggeri con una portata complessiva da 900 a 4mila Kg. Può effettuare fino a 128 fermate, per una corsa massima di 500 m, con una velocità variabile da 2,5 m/s a 10 m/s. È conforme al D.P.r. 162/1999 (Direttiva Ascensori 95/16/CE) e alla norma EN 81-1. Schindler

www.schindler.it

EasylifE

Flessibilità compatta

Dati per la voce di capitolato

Dati per la voce di capitolato

Motore sincrono radiale a magneti permanenti ad azionamento elettrico gearless. Ascensore senza locale macchina con cinghie piatte in acciaio rivestite in poliuretano e sistema di controllo Pulse, certificato in classe A secondo la normativa VDI 4707:2009.

Ascensore idraulico con alimentazione sia trifase che monofase e struttura portante sia per interno edificio che per esterno. In versioni automatiche o semiautomatiche, con locale macchina in armadio.

Caratteristiche tecniche Trazione oleodinamica in taglia 2:1.

Caratteristiche tecniche

GEn2

Amico dell’ambiente Grazie alle cinghie flessibili brevettate, il sistema ha una puleggia che consente di avere una macchina del 70% più piccola e del 50% più efficiente, senza lubrificazione aggiuntiva.

Ascensore idraulico compatto, ideale per edifici esistenti e residenziali, Easylife è disponibile anche con fossa e testata ridotte per vincoli tecnici o amministrativi (falde acquifere, belle arti, fondamenta). Disponibile anche con struttura portante opzionale per interno o esterno edificio. Versioni sia con porte automatiche che semiautomatiche, con locale macchina in armadio.

Portata da 180 a 480 kg con un numero massimo di 6 passeggeri. Installazione con fissaggio a muro in vano proprio o struttura portante opzionale per interno o esterno.

Controllo della trazione a variazione di frequenza con tecnologia a controllo vettoriale. Sospensione della cabina tramite cinghie piatte costituite da trefoli d’acciaio rivestiti in poliuretano. Sistema Pulse per il monitoraggio continuo delle cinghie. Configurazioni estetiche di cabina optima, Selecta e Lumina.

Manovra universale o prenotazione discesa fino a 6 fermate nelle configurazioni standard. Testata minima da 2600 mm a 3345 mm (EN81.2) e fossa o rampa minima da 200 mm a 1050 mm (EN 81.2) secondo prescrizioni della Direttiva Ascensori 95/16/CE.

OTIS Servizi S.r.l.

Daldoss

www.otis.com

www.daldoss.com

Potenza motore da 1,5 kW a 7,7 kW in funzione del modello, della velocità e dell’alimentazione.

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[ n. 42/2012] ioarcH costruzioni e impianti

ASCENSorI

È disponibile anche nella versione a cabina sovrapposta del tipo double-deck, che consente di servire contemporaneamente due piani. Il successo di Schindler 7000 è confermato dalle numerose installazioni realizzate in alcuni degli edifici più importanti in Italia e nel mondo, come la Torre Piacentini di Genova, la Torre Regione Emilia Romagna a Bologna, la Heron Tower a Londra, la Hearst Tower e la Bank of America Tower di New York, International Commerce Center di Hong Kong, World Trade Center III a Pechino, la Federation Tower a Mosca.

mobilità verticale Le città si sviLuppano sempre più verso L’aLto. un processo inarrestabiLe accompagnato daLL’evoLuzione degLi impianti per iL coLLegamento verticaLe. non più sempLici accessori ma soLuzioni fondamentaLi per La fruibiLità deLL’edificio. sempre più sicuri, fLessibiLi ed efficienti in termini di prestazioni e impatto ambientaLe

Nella valutazione della soluzione ascensore ottimale, adatta a rispondere a determinate esigenze, è importante tener conto di alcuni parametri: innanzitutto le caratteristiche strutturali dell’edificio, quali numero di piani, destinazione d’uso, dimensioni del vano in cui sarà installato l’ascensore, spazi di interpiano; poi i flussi di traffico, variabili a seconda della tipologia d’uso e riguardanti la distribuzione degli utenti per piano, le fasce orarie di maggiore o minore utilizzo, eventuali esigenze particolari di accessibilità. Infine la configurazione tecnica degli ascensori, con le diverse caratteristiche di portata, numero di cabine, tipo di azionamento e porte.

PlanEt mrl Alto rendimento

Negli edifici residenziali, solitamente aventi altezze non particolarmente elevate e ridotti flussi di traffico si privilegiano dimensioni ridotte e capacità di adattamento, soprattutto in caso di ristrutturazione. Negli hotel si privilegiano comfort di trasporto e cura del design, mentre negli edifici che ospitano uffici o servizi è importante la gestione di intensi flussi di traffico ed elevati numeri di spostamenti, condizioni per le quali si fa ricorso sempre più spesso ad ascensori di tipo high-rise, che offrono elevate prestazioni e una maggiore flessibilità di esercizio. Ecco allora qualche spunto offerto dalle aziende.

Dati per la voce di capitolato Macchina con motore a magneti permanenti gearless, con inverter rigenerativo per il recupero di energia pulita verso rete. Sistema di controllo Kappa-System digitale. Piccolo diametro delle funi di sospensione con pulegge di diametro inferiore al 50% rispetto ai sistemi tradìzionali.

Portata massima per il residenziale di 630 kg con capienza per 8 persone. Velocità 1m/s. Azionamento Elettrico VVVF closed loop. Gruppo Millepiani

www.gruppomillepiani.it

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Unità di controllo a microprocessore digitale seriale Kappa System con possibilità, opzionale, del telecontrollo Mon Itech.

schindlEr 7000

Grande velocità per grandi altezze L’ascensore elettrico Schindler 7000 è la soluzione ideale per edifici di altezza elevata e struttura complessa. Dotato di motori gearless ad alte prestazioni e basso consumo energetico, può raggiungere velocità fino a 10 m/s. L’accelerazione e la decelerazione sono regolate da un variatore di frequenza che assicura il comfort di marcia. La cabina carenata, dalla particolare forma aerodinamica, evita turbolenze alle più alte velocità e garantisce un’eccezionale silenziosità.

Gen2 è studiato per ridurre al minimo le emissioni di CO2 e garantire il risparmio energetico, grazie all’illuminazione Led e all’unità ReGen Drive, che permette di riutilizzare l’energia dissipata in alcune fasi di funzionamento. Massima sicurezza con il sistema Pulse, che effettua il monitoraggio automatico dell’integrità delle cinghie.

Nato per adattarsi alle diverse condizioni architettoniche., Planet è il frutto di una continua ricerca di materiali e tecnologie per ridurre gli assorbimenti energetici e limitare l’impatto ambientale. Realizzato con materiali riciclabili al 98%, è azionato da un motore gearless ad alto rendimento. La totale assenza di organi meccanici e lubrificanti riduce la frequenza di manutenzione. Motore silenzioso con freno a disco e inverter di controllo della velocità, per un eccellente comfort di viaggio.

Caratteristiche tecniche

Dati per la voce di capitolato Ascensore a trazione elettrica con motore gearless, cabina aerodinamica, porte movimentate da operatore ACVF, cabina sovrapposta (double-deck) opzionale. Il quadro di manovra in versione tradizionale può coordinare fino a 8 impianti in gruppo. Il sistema di gestione del traffico passeggeri Schindler ID con terminali Port consente di coordinare gruppi di ascensori superiori a 8 impianti.

Caratteristiche tecniche La cabina standard può ospitare da 12 a 53 passeggeri con una portata complessiva da 900 a 4mila Kg. Può effettuare fino a 128 fermate, per una corsa massima di 500 m, con una velocità variabile da 2,5 m/s a 10 m/s. È conforme al D.P.r. 162/1999 (Direttiva Ascensori 95/16/CE) e alla norma EN 81-1. Schindler

www.schindler.it

EasylifE

Flessibilità compatta

Dati per la voce di capitolato

Dati per la voce di capitolato

Motore sincrono radiale a magneti permanenti ad azionamento elettrico gearless. Ascensore senza locale macchina con cinghie piatte in acciaio rivestite in poliuretano e sistema di controllo Pulse, certificato in classe A secondo la normativa VDI 4707:2009.

Ascensore idraulico con alimentazione sia trifase che monofase e struttura portante sia per interno edificio che per esterno. In versioni automatiche o semiautomatiche, con locale macchina in armadio.

Caratteristiche tecniche Trazione oleodinamica in taglia 2:1.

Caratteristiche tecniche

GEn2

Amico dell’ambiente Grazie alle cinghie flessibili brevettate, il sistema ha una puleggia che consente di avere una macchina del 70% più piccola e del 50% più efficiente, senza lubrificazione aggiuntiva.

Ascensore idraulico compatto, ideale per edifici esistenti e residenziali, Easylife è disponibile anche con fossa e testata ridotte per vincoli tecnici o amministrativi (falde acquifere, belle arti, fondamenta). Disponibile anche con struttura portante opzionale per interno o esterno edificio. Versioni sia con porte automatiche che semiautomatiche, con locale macchina in armadio.

Portata da 180 a 480 kg con un numero massimo di 6 passeggeri. Installazione con fissaggio a muro in vano proprio o struttura portante opzionale per interno o esterno.

Controllo della trazione a variazione di frequenza con tecnologia a controllo vettoriale. Sospensione della cabina tramite cinghie piatte costituite da trefoli d’acciaio rivestiti in poliuretano. Sistema Pulse per il monitoraggio continuo delle cinghie. Configurazioni estetiche di cabina optima, Selecta e Lumina.

Manovra universale o prenotazione discesa fino a 6 fermate nelle configurazioni standard. Testata minima da 2600 mm a 3345 mm (EN81.2) e fossa o rampa minima da 200 mm a 1050 mm (EN 81.2) secondo prescrizioni della Direttiva Ascensori 95/16/CE.

OTIS Servizi S.r.l.

Daldoss

www.otis.com

www.daldoss.com

Potenza motore da 1,5 kW a 7,7 kW in funzione del modello, della velocità e dell’alimentazione.

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ioarcH costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] ioarcH costruzioni e impianti

ASCENSorI

soccorso sono inseriti nel pannello di controllo, installato all’ultimo o al penultimo piano, che può essere integrato nella porta di piano o montato a parete. Kone MonoSpace è un ascensore attento all’ambiente, che consuma il 50% di energia in meno rispetto a un ascensore tradizionale e il 70% in meno rispetto a un ascensore idraulico. Inoltre, il sistema EcoDisc non prevede l’utilizzo di olio ed elimina quindi il rischio di incendi, di inquinamento del suolo e delle falde.

EVolUtion® BlUE

l’ascensore dai mille volti Proposti in oltre 7mila combinazioni di colori e materiali personalizzabili, con elementi a parete facilmente intercambiabili, ante in vetro ed effetti di luce dinamici, gli ascensori Evolution Blue di ThyssenKrupp si caratterizzano per la qualità delle finiture e della lavorazione, l’eleganza e la flessibilità di installazione. I materiali di cabina sono quasi totalmente riciclabili, la tecnologia riduce il consumo di energia dell’86% in modalità stand-by, consentendo una piena sintonia con l’ambiente. Gli optional multimediali come il Liftscreen, uno schermo per la proiezione di informazioni audiovisive e il Dsc, un terminale per la selezione del piano posto all’esterno degli ascensori, permettono di incrementare la velocità di smaltimento del traffico e ridurre i tempi di attesa del 25/30%.

Dati per la voce di capitolato Ascensore flessibile e di dimensioni ridotte adatto ad edifici ad elevato traffico. Retroilluminazione RGB Led con effetti di luce dinamici posizionabile nel cielino, nello zoccolo o nella bottoniera di cabina. Sistema di controllo che riduce i consumi di energia.

Caratteristiche tecniche Assenza di locale macchina Certificato di conformità CE - EN 81-1+A3 Velocità massima: fino a 3 m/s Corsa massima: 100 metri Capacità da 320 a 4000 kg Elevata precisione di arresto: ±1mm Dimensioni di cabina: personalizzabili al mm Sistema di controllo integrato E.Cor® Classe di Efficienza Energetica: A rigenerazione dell’energia DSC - Destination Selection Control.

ThyssenKrupp Elevator

www.thyssenkrupp-elevator-italia.com

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madeexpo

idee e risorse per costrUire e ricostrUire il fUtUro a miLano daL 17 aL 20 ottobre, ecosostenibiLità e nuove tecnoLogie sono protagoniste a made, La manifestazione internazionaLe di architettura, ediLizia, design

Dati per la voce di capitolato

MonosPacE®

l’ascensore salva spazio Kone ha brevettato per prima, negli anni ‘90, un nuovo concetto di ascensore senza locale macchina: il sistema MonoSpace elimina infatti lo spazio destinato agli organi di trazione e controllo inserendoli all’interno del vano di corsa, ed è il risultato di 2.300 brevetti con oltre 300mila impianti nel mondo, di cui più di 33mila in Italia. Il funzionamento di questi elevatori è garantito dalla presenza di Kone EcoDisc, un innovativo sistema di trazione basato su un motore sincrono assiale a magneti permanenti e su una tecnologia gearless (senza riduttore) non soggetta a perdite di efficienza, che rende l’ascensore più efficiente, affidabile, silenzioso e ne allunga la durata nel tempo. I dispositivi per le operazioni di manutenzione e

Ascensore elettrico senza locale macchina con sistema di trazione EcoDisc basato su un motore sincrono assiale a magneti permanenti e tecnologia gearless con azionamento a frequenza e tensione variabili. Il quadro di manovra si trova all’interno del vano e il pannello di accesso (MAP) è integrato nel portale standard all’ultimo o penultimo piano (door MAP) o installato a muro all’ultimo o penultimo piano a lato della porta (wall MAP).

Caratteristiche tecniche Portata da 320 a 1000 kg. Velocità di 1,0-1,6 metri al secondo. Corsa massima 55 metri con un massimo di 16 fermate. Interpiano massimo di 11 metri. Gruppi impianti duplex, triplex o quadruplex. Manovra universale, collettiva in discesa o collettiva completa. Porte laterali o centrali con ingressi singoli o opposti. Kone

www.kone.com

saVE

Programma sicurezza La linea di ascensori Mrl di Igv Group riduce spazio, tempi di installazione e costi grazie all’eliminazione del locale macchina. Nella nuova versione a trazione elettrica, i modelli hanno motori a magneti permanenti gearless con inverter, posizionati in testata e controllati con VVVF, oppure geared (con riduttore) posizionati all’interno del vano e controllabili con VVVF. Grazie al motore gearless e al controllo in frequenza variabile della velocità assicurano comfort di marcia, silenziosità esterna e in cabina, miglior rendimento, riduzione della potenza installata e della corrente assorbita con conseguente risparmio energetico, riduzione delle sollecitazioni meccaniche e della temperatura del motore elettrico. Gli ascensori del programma Save, personalizzabili con molteplici configurazioni e finiture, sono conformi alle norme armonizzate Uni En811:2010, alla Direttiva Ascensori 95/16/CE e sono sviluppati nel rispetto del sistema di qualità aziendale conforme alla norma Iso 9000:2000. Ogni modello del programma Save è certificato da attestazione di Esame CE rilasciato da organismo notificato.

Dati per la voce di capitolato Ascensori Mrl senza locale macchina con azionamento elettrico. Motori elettrici gearless con inverter o geared, controllati con VVVF.

Caratteristiche tecniche MrL Elettrico gearless o geared. Azionamento controllato con VVVF. Portata massima di 1600 kg. IGV Group

www.igvlift.com

Nuove modalità di costruire e nuovi processi produttivi per edifici e ambienti urbani sicuri, eco-sostenibili ed efficienti sono le tematiche al centro di MADE expo, la manifestazione fieristica dedicata al settore edile, dal progetto alle costruzioni. Dal 17 al 20 ottobre a Fiera Milano Rho, l’offerta più qualificata e completa di prodotti e soluzioni per fronteggiare le sfide edili del futuro è solo a MADE expo, appuntamento irrinunciabile per le aziende operanti nella filiera delle costruzioni. Giunta alla sua quinta edizione, MADE expo ha deciso di puntare in particolare sul costruire sostenibile e la riqualificazione dell’esistente, con interventi in chiave energetica e antisismica, intesi come trampolino di rilancio per l’intero settore. Le nuove esigenze abitative e le urgenze di messa in sicurezza del territorio richiedono tecnologie costruttive, materiali e tecnologie ancora più innovativi e performanti. Grande impulso, quindi, a una politica di recupero e di rinforzo strutturale del prezioso patrimonio artistico e culturale grazie all’utilizzo di tecniche e materiali all’avanguardia studiati per costruire nuovi edifici e abitazioni in grado di rispondere ai criteri di sicurezza ed ecosostenibilità. MADE expo si conferma una vetrina ampia e qualificata per i professionisti delle costruzioni, in grado di offrire visibilità alle nuove prospettive e opportunità che si aprono sui mercati. MADE expo rappresenta un importante luogo di incontro tra le aziende e la business community internazionale, costituendo allo stesso tempo un’occasione per il mercato interno, attualmente penalizzato da uno scenario economico difficile che impone una ristrutturazione completa del settore. MADE expo fornisce agli addetti al settore l’opportunità di orientarsi in questa fase di cambiamento, grazie alla più ampia offerta di prodotti e sistemi innovativi delle costruzioni. Tante le novità per l’edizione 2012 di MADE expo, tra cui Smart Village, oltre 1.000 metri quadrati dedicati al costruire sostenibile in cui verranno ospitati convegni, seminari, spazi tematici, mostre, eventi 6D dove i protagonisti saranno progettisti e aziende che sviluppano tecnologie e materiali strategici per la rigenerazione immobiliare. Tra le novità anche MADE in Concrete, un’iniziativa interamente dedicata al comparto del calcestruzzo e del calcestruzzo armato organizzata grazie alla partnership e alla collaborazione con ATECAP Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato. Dalla collaborazione

con Assobeton, Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi, invece, nasce il progetto Precast Area che evidenzia la vastità e la complessità delle tipologie produttive e dei sistemi offerti dalla prefabbricazione in calcestruzzo. Per rispondere, poi, alle esigenze di comunicazione digitale e multimediale finalizzata a personalizzare l’offerta promozionale

8 aree specializzate, 1.950 espositori, 96.580 mq di esposizione netta, 253.533 visitatori professionali, 70 associazioni di categoria, 240 convegni e ridurre al contempo l’impatto ambientale del consumo di carta, ci sarà MADE iProduct Info: in un’area dedicata sul sito di MADE expo, ogni espositore potrà caricare il materiale informativo in formato digitale relativo a ogni prodotto esposto a MADE e generare un QR code identificativo da stampare ed esporre accanto al prodotto in fiera. In tal modo ogni visitatore interessato potrà acquisire tutte le informazioni digitali su quel prodotto semplicemente inquadrando con smartphone o tablet il relativo codice. È giunto alla terza edizione, invece, il Forum della Tecnica delle Costruzioni, una delle iniziative portanti di MADE expo, un momento di confronto privilegiato tra associazioni di settore, università, professionisti e aziende di produzione che lavorano per la divulgazione dell’innovazione e per un’edilizia di qualità. MADE expo allarga il suo orizzonte e sollecita l’incontro anche tra pubblica committenza e aziende che offrono prodotti e servizi per la progettazione, la costruzione e la gestione di spazi e infrastrutture destinati alla fruizione collettiva attraverso Costruire Pubblico, che si articola in un’area espositiva e un ricco panel di convegni, organizzati grazie alla collaborazione con UNITEL – Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali. [ 37 ]


[ n. 42/2012 ] ioArCH Costruzioni e impianti

MADEexpo

idee e risorse per CosTrUire e riCosTrUire il fUTUro A MilAno DAl 17 Al 20 ottobrE, EcosostEnibilità E nuovE tEcnologiE sono protAgonistE A MADE, lA MAnifEstAzionE intErnAzionAlE Di ArchitEtturA, EDiliziA, DEsign Nuove modalità di costruire e nuovi processi produttivi per edifici e ambienti urbani sicuri, eco-sostenibili ed efficienti sono le tematiche al centro di MADE expo, la manifestazione fieristica dedicata al settore edile, dal progetto alle costruzioni. Dal 17 al 20 ottobre a Fiera Milano Rho, l’offerta più qualificata e completa di prodotti e soluzioni per fronteggiare le sfide edili del futuro è solo a MADE expo, appuntamento irrinunciabile per le aziende operanti nella filiera delle costruzioni. Giunta alla sua quinta edizione, MADE expo ha deciso di puntare in particolare sul costruire sostenibile e la riqualificazione dell’esistente, con interventi in chiave energetica e antisismica, intesi come trampolino di rilancio per l’intero settore. Le nuove esigenze abitative e le urgenze di messa in sicurezza del territorio richiedono tecnologie costruttive, materiali e tecnologie ancora più innovativi e performanti. Grande impulso, quindi, a una politica di recupero e di rinforzo strutturale del prezioso patrimonio artistico e culturale grazie all’utilizzo di tecniche e materiali all’avanguardia studiati per costruire nuovi edifici e abitazioni in grado di rispondere ai criteri di sicurezza ed ecosostenibilità. MADE expo si conferma una vetrina ampia e qualificata per i professionisti delle costruzioni, in grado di offrire visibilità alle nuove prospettive e opportunità che si aprono sui mercati. MADE expo rappresenta un importante luogo di incontro tra le aziende e la business community internazionale, costituendo allo stesso tempo un’occasione per il mercato interno, attualmente penalizzato da uno scenario economico difficile che impone una ristrutturazione completa del settore. MADE expo fornisce agli addetti al settore l’opportunità di orientarsi in questa fase di cambiamento, grazie alla più ampia offerta di prodotti e sistemi innovativi delle costruzioni. Tante le novità per l’edizione 2012 di MADE expo, tra cui Smart Village, oltre 1.000 metri quadrati dedicati al costruire sostenibile in cui verranno ospitati convegni, seminari, spazi tematici, mostre, eventi 6D dove i protagonisti saranno progettisti e aziende che sviluppano tecnologie e materiali strategici per la rigenerazione immobiliare. Tra le novità anche MADE in Concrete, un’iniziativa interamente dedicata al comparto del calcestruzzo e del calcestruzzo armato organizzata grazie alla partnership e alla collaborazione con ATECAP Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato. Dalla collaborazione

con Assobeton, Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi, invece, nasce il progetto Precast Area che evidenzia la vastità e la complessità delle tipologie produttive e dei sistemi offerti dalla prefabbricazione in calcestruzzo. Per rispondere, poi, alle esigenze di comunicazione digitale e multimediale finalizzata a personalizzare l’offerta promozionale

8 aree specializzate, 1.950 espositori, 96.580 mq di esposizione netta, 253.533 visitatori professionali, 70 associazioni di categoria, 240 convegni e ridurre al contempo l’impatto ambientale del consumo di carta, ci sarà MADE iProduct Info: in un’area dedicata sul sito di MADE expo, ogni espositore potrà caricare il materiale informativo in formato digitale relativo a ogni prodotto esposto a MADE e generare un QR code identificativo da stampare ed esporre accanto al prodotto in fiera. In tal modo ogni visitatore interessato potrà acquisire tutte le informazioni digitali su quel prodotto semplicemente inquadrando con smartphone o tablet il relativo codice. È giunto alla terza edizione, invece, il Forum della Tecnica delle Costruzioni, una delle iniziative portanti di MADE expo, un momento di confronto privilegiato tra associazioni di settore, università, professionisti e aziende di produzione che lavorano per la divulgazione dell’innovazione e per un’edilizia di qualità. MADE expo allarga il suo orizzonte e sollecita l’incontro anche tra pubblica committenza e aziende che offrono prodotti e servizi per la progettazione, la costruzione e la gestione di spazi e infrastrutture destinati alla fruizione collettiva attraverso Costruire Pubblico, che si articola in un’area espositiva e un ricco panel di convegni, organizzati grazie alla collaborazione con UNITEL – Unione Nazionale Italiana dei Tecnici degli Enti Locali. [ 37 ]


iOarCH Costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] iOarCH Costruzioni e impianti

LA MICROCOGENERAZIONE PER IL RESIDENZIALE E IL TERZIARIO

L’energia più puLita è queLLa risparmiata anche nei prossimi anni le fonti fossili saranno una componente decisiva del mix energetico, con i relativi problemi sul piano della sicurezza nazionale e della bolletta energetica del paese. i sistemi di cogenerazione ad alta efficienza riducono i consumi di gas del 30/40% e la loro adozione diffusa può contribuire in modo significativo alla riduzione di gas serra e al raggiungimento dell’obiettivo 20-20-20 Dr. Gianni Pilati * La cogenerazione è la tecnologia che permette di produrre contemporaneamente energia elettrica e termica tramite un unico sistema in cascata, risparmiando così preziosa energia primaria a parità di servizio. Tralasciando i grandi complessi industriali e i maxi sistemi di teleriscaldamento, che utilizzano varie tecnologie e sono gestiti da imprese ad hoc, la microcogenerazione adotta in genere motori endotermici (come quelli delle auto-

Ridurre del 20% i consumi di gas naturale in Italia significa risparmiare ogni anno 5 miliardi di euro, 4 milioni di Tep e 12 milioni di ton. di CO2 mobili) ad alta affidabilità. Di fatto, nell’auto ogni motore è anche un cogeneratore: parte della potenza meccanica disponibile all’albero motore viene rinviata, con opportune cinghie di trasmissione, a un alterna-

30/40% il risparmio di energia con la

41,86 GJ di energia [ 38 ]

In Italia il consumo globale di gas metano è di circa 60 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) all’anno e più di un terzo (21 milioni di Tep/anno) è destinato al riscaldamento civile e del terziario. è evidente che intervenire sull’efficienza energetica in ambito residenziale può portare a risultati lusinghieri. Se anche soltanto si riducessero i consumi del 20%, a parità di servizi globali resi, il Paese risparmierebbe 4 milioni di Tep all’anno. In più, poiché a ogni tonnellata di petrolio risparmiata corrisponde una quantità media di 2,91 tonnellate di CO2 si raggiungerebbe anche l’obiettivo di risparmiare emissioni in atmosfera per circa 12 milioni di tonnellate all’anno.

Sono tutte quelle applicazioni in cui con-

teleriscaldamento e microcogenerazione

tonnellata equivalente di petrolio =

I consumI dI gas naturale In ItalIa

mIcrocogenerazIone

cogenerazione

Tep =

tore che produce energia elettrica e ricarica la batteria, mentre in inverno il calore prodotto viene utilizzato per il riscaldamento dell’abitacolo. La cogenerazione di energia elettrica e termica adotta lo stesso principio: alle ruote motrici dell’auto si sostituisce un vero e proprio generatore elettrico, mentre il calore prodotto dal motore viene quasi integralmente recuperato attraverso un sistema di scambiatori. Il rendimento risultante può anche essere superiore al 90%.

La grande differenza tra il teleriscaldamento e la cogenerazione a livello locale consiste nel diverso modo di utilizzo delle energie prodotte dai due sistemi. Nel teleriscaldamento viene prodotta una gran quantità di energia elettrica da immettere direttamente nella rete di distribuzione e il calore viene trasportato a grande distanza, verso un’utenza privilegiata, spesso civile. Nella cogenerazione diffusa invece, il calore viene prodotto e utilizzato direttamente presso l’utenza, che in genere consuma anche tutta l’energia elettrica autoprodotta.

vergano importanti utilizzi di acqua calda ed elettricità. Si tratta in genere di utenze in bassa tensione, senza cabina di trasformazione, che spesso vedono crescere le esigenze di utenza elettrica e possono autoprodurre energia, evitando il passaggio a una fornitura elettrica in media tensione, molto onerosa in termini d’investimento. In una piscina di medie dimensioni ad esempio (vasca di 350 mc) il risparmio economico che deriva dal risparmio di combustibile consente di recuperare il capitale investito in meno di un anno e mezzo, senza ricorrere a incentivi o contributi da parte dello Stato. I risparmi sono essenzialmente dovuti alla riduzione dei costi della bolletta elettrica e al fatto che il combustibile impiegato nella cogenerazione gode di specifiche agevolazioni fiscali, particolarmente vantaggiose nelle applicazioni del terziario. La microcogenerazione

Più di un terzo del consumo di gas in Italia è destinato al riscaldamento e al terziario permette, a parità di servizi resi in calore ed energia elettrica, di contenere del 30/40% i consumi di energia primaria, con elevati ritorni di tipo economico. la normatIva

Per snellire la normativa esistente in Italia, unico vero ostacolo alla promozione e diffusione della tecnologia, in seno al Comitato Termotecnico Italiano è attivo un gruppo di lavoro con l’obiettivo di ottenere una normativa semplificata e specifica per gli impianti di microcogenerazione, eliminando una marea di regole che oggi la equiparano agli impianti

di grande taglia. L’energia elettrica autoprodotta, che viene erogata in parallelo alla rete utilizzando la linea già esistente, viene generalmente consumata per gli usi propri della stessa utenza. è tuttavia possibile cedere alla rete, monetizzandoli, eventuali surplus di produzione, particolarmente ambiti dalle società che trattano anche i Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) negoziabili sul mercato della Borsa Elettrica. Le regole di allacciamento sono oggi assolutamente trasparenti e disponibili in Internet e la modulistica è la stessa impiegata per la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili (solare, eolico, biomassa). L’opzione di “scambio sul posto”, prevista per la microcogenerazione ad alto rendimento e per potenze fino a 200 kW connesse in parallelo alla rete, permette inoltre di gestire in modo puntuale la potenza delle macchine e di favorire rapidi ritorni economici senza dover installare sofisticate apparecchiature di controllo, altrimenti necessarie per la modulazione della potenza. Di fatto, lo stesso gestore della rete elettrica installa un misuratore bidirezionale, per permettere la contabilizzazione e il conguaglio tra energia ceduta in rete e successivamente ripresa. Il “Regolamento di Esercizio” costituisce il testo di riferimento per le procedure tecniche, mentre l’Agenzia delle Entrate definisce la procedura per la gestione delle relative imposte.

microcogenerazione: schema generale

gli interventi di manutenzione. Il numero di operatori coinvolti è degno di riguardo: tra tecnici, consulenti, progettisti e manutentori si può stimare che ogni 50 unità di microcogenerazione installate si generi nuova occupazione indotta per 4/5 unità lavorative. verIfIca a prIorI

Uno studio di fattibilità è utile alla verifica

macchine di cogenerazione sulla richiesta termica di base è una condizione ottimale per ottenere un elevato fattore di utilizzo (5.000–6.000 ore/anno), delegando all’impianto tradizionale già esistente il compito di erogare il necessario calore integrativo all’avviamento della stagione invernale. Generalmente la tendenza è di sottodimensionare la taglia dell’impianto, in modo da otte-

Applicazioni diversificate

Sono numerose le utenze del terziario che, con fabbisogni importanti sia di acqua calda sia di energia elettrica, possono trovare convenienza nell’installazione di un sistema di microcogenerazione. Ad esempio scuole e collegi, piscine, centri sportivi, palestre, centri wellness, alberghi, centri di agriturismo, ospedali, case di cura e residenze assistite. case di riposo.

5.125 kWh

i consumi elettrici annui per abitante in Italia

e con la trIgenerazIone anche Il freddo

vantaggI economIcI e dI servIzIo

L’applicazione della microcogenerazione è molto più conveniente, ai fini fiscali, nelle installazioni civili e del terziario. è inoltre possibile configurare l’impianto in modo da garantire il servizio di fornitura elettrica in caso di black-out sulla rete, evento che in estate si è fatto sempre più probabile. vantaggI nel socIale

La microcogenerazione può inoltre contribuire a creare nuove figure professionali

così In europa sul sito del progetto cogen challenge (www.cogen-challenge.org), finanziato dall’unione europea, sono consultabili oltre 1.000 impianti di microcogenerazione in europa.

qualificate. Le competenze non riguardano solo la progettazione e la direzione lavori, ma coinvolgono anche l’avvio e la cura degli iter burocratici, la facilità operativa, il monitoraggio degli impianti e le attività di manutenzione. Occorrerà formare tecnici che siano insieme idraulici, elettricisti, motoristi e che in più conoscano i limiti normativi ne-

In alcuni casi l’utente, pur necessitando di energia elettrica in surplus, in estate non avrebbe la necessità di consumare tutta l’acqua calda autoprodotta. Mentre, sempre in estate, aumenta la necessità di climatizzare gli ambienti, il che avviene proprio facendo ricorso all’elettricità. è il caso ad esempio di alberghi o ristoranti, in aree ad elevato afflusso e spesso con possibilità limitate di incremento dell’impegno di potenza da parte della società che distribuisce l’energia elettrica.

della convenienza economica e rappresenta l’occasione per l’utente di conoscere i propri consumi energetici e trasformarsi nell’energy manager di casa sua. In pratica si tratta di effettuare un audit energetico mirato che valuti economicamente il vantaggio economico della quota di energia sostituita con la microcogenerazione. Dimensionare le

Ecco che allora l’impiego di gruppi frigoriferi ad assorbimento alimentati dall’acqua calda prodotta dalla cogenerazione può risultare una valida alternativa per ottenere contemporaneamente potenza elettrica supplementare ed energia frigorifera per le unità di trattamento aria della climatizzazione estiva. Si sgraverebbero notevolmente i picchi di carico delle apparecchiature dedicate al condizionamento estivo, con benefici effetti anche sulla riduzione delle criticità del sistema elettrico nazionale.

nere un elevato periodo di utilizzo annuale, massimizzando così il profitto economico. I tempi di ritorno dei piccoli investimenti necessari risultano molto interessanti, dell’ordine di pochissimi anni. l’Importanza del servIzIo postvendIta

Per la diffusione della tecnologia occorre → [ 39 ]


iOarCH Costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] iOarCH Costruzioni e impianti

LA MICROCOGENERAZIONE PER IL RESIDENZIALE E IL TERZIARIO

L’energia più puLita è queLLa risparmiata anche nei prossimi anni le fonti fossili saranno una componente decisiva del mix energetico, con i relativi problemi sul piano della sicurezza nazionale e della bolletta energetica del paese. i sistemi di cogenerazione ad alta efficienza riducono i consumi di gas del 30/40% e la loro adozione diffusa può contribuire in modo significativo alla riduzione di gas serra e al raggiungimento dell’obiettivo 20-20-20 Dr. Gianni Pilati * La cogenerazione è la tecnologia che permette di produrre contemporaneamente energia elettrica e termica tramite un unico sistema in cascata, risparmiando così preziosa energia primaria a parità di servizio. Tralasciando i grandi complessi industriali e i maxi sistemi di teleriscaldamento, che utilizzano varie tecnologie e sono gestiti da imprese ad hoc, la microcogenerazione adotta in genere motori endotermici (come quelli delle auto-

Ridurre del 20% i consumi di gas naturale in Italia significa risparmiare ogni anno 5 miliardi di euro, 4 milioni di Tep e 12 milioni di ton. di CO2 mobili) ad alta affidabilità. Di fatto, nell’auto ogni motore è anche un cogeneratore: parte della potenza meccanica disponibile all’albero motore viene rinviata, con opportune cinghie di trasmissione, a un alterna-

30/40% il risparmio di energia con la

41,86 GJ di energia [ 38 ]

In Italia il consumo globale di gas metano è di circa 60 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) all’anno e più di un terzo (21 milioni di Tep/anno) è destinato al riscaldamento civile e del terziario. è evidente che intervenire sull’efficienza energetica in ambito residenziale può portare a risultati lusinghieri. Se anche soltanto si riducessero i consumi del 20%, a parità di servizi globali resi, il Paese risparmierebbe 4 milioni di Tep all’anno. In più, poiché a ogni tonnellata di petrolio risparmiata corrisponde una quantità media di 2,91 tonnellate di CO2 si raggiungerebbe anche l’obiettivo di risparmiare emissioni in atmosfera per circa 12 milioni di tonnellate all’anno.

Sono tutte quelle applicazioni in cui con-

teleriscaldamento e microcogenerazione

tonnellata equivalente di petrolio =

I consumI dI gas naturale In ItalIa

mIcrocogenerazIone

cogenerazione

Tep =

tore che produce energia elettrica e ricarica la batteria, mentre in inverno il calore prodotto viene utilizzato per il riscaldamento dell’abitacolo. La cogenerazione di energia elettrica e termica adotta lo stesso principio: alle ruote motrici dell’auto si sostituisce un vero e proprio generatore elettrico, mentre il calore prodotto dal motore viene quasi integralmente recuperato attraverso un sistema di scambiatori. Il rendimento risultante può anche essere superiore al 90%.

La grande differenza tra il teleriscaldamento e la cogenerazione a livello locale consiste nel diverso modo di utilizzo delle energie prodotte dai due sistemi. Nel teleriscaldamento viene prodotta una gran quantità di energia elettrica da immettere direttamente nella rete di distribuzione e il calore viene trasportato a grande distanza, verso un’utenza privilegiata, spesso civile. Nella cogenerazione diffusa invece, il calore viene prodotto e utilizzato direttamente presso l’utenza, che in genere consuma anche tutta l’energia elettrica autoprodotta.

vergano importanti utilizzi di acqua calda ed elettricità. Si tratta in genere di utenze in bassa tensione, senza cabina di trasformazione, che spesso vedono crescere le esigenze di utenza elettrica e possono autoprodurre energia, evitando il passaggio a una fornitura elettrica in media tensione, molto onerosa in termini d’investimento. In una piscina di medie dimensioni ad esempio (vasca di 350 mc) il risparmio economico che deriva dal risparmio di combustibile consente di recuperare il capitale investito in meno di un anno e mezzo, senza ricorrere a incentivi o contributi da parte dello Stato. I risparmi sono essenzialmente dovuti alla riduzione dei costi della bolletta elettrica e al fatto che il combustibile impiegato nella cogenerazione gode di specifiche agevolazioni fiscali, particolarmente vantaggiose nelle applicazioni del terziario. La microcogenerazione

Più di un terzo del consumo di gas in Italia è destinato al riscaldamento e al terziario permette, a parità di servizi resi in calore ed energia elettrica, di contenere del 30/40% i consumi di energia primaria, con elevati ritorni di tipo economico. la normatIva

Per snellire la normativa esistente in Italia, unico vero ostacolo alla promozione e diffusione della tecnologia, in seno al Comitato Termotecnico Italiano è attivo un gruppo di lavoro con l’obiettivo di ottenere una normativa semplificata e specifica per gli impianti di microcogenerazione, eliminando una marea di regole che oggi la equiparano agli impianti

di grande taglia. L’energia elettrica autoprodotta, che viene erogata in parallelo alla rete utilizzando la linea già esistente, viene generalmente consumata per gli usi propri della stessa utenza. è tuttavia possibile cedere alla rete, monetizzandoli, eventuali surplus di produzione, particolarmente ambiti dalle società che trattano anche i Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) negoziabili sul mercato della Borsa Elettrica. Le regole di allacciamento sono oggi assolutamente trasparenti e disponibili in Internet e la modulistica è la stessa impiegata per la produzione di energia elettrica con fonti rinnovabili (solare, eolico, biomassa). L’opzione di “scambio sul posto”, prevista per la microcogenerazione ad alto rendimento e per potenze fino a 200 kW connesse in parallelo alla rete, permette inoltre di gestire in modo puntuale la potenza delle macchine e di favorire rapidi ritorni economici senza dover installare sofisticate apparecchiature di controllo, altrimenti necessarie per la modulazione della potenza. Di fatto, lo stesso gestore della rete elettrica installa un misuratore bidirezionale, per permettere la contabilizzazione e il conguaglio tra energia ceduta in rete e successivamente ripresa. Il “Regolamento di Esercizio” costituisce il testo di riferimento per le procedure tecniche, mentre l’Agenzia delle Entrate definisce la procedura per la gestione delle relative imposte.

microcogenerazione: schema generale

gli interventi di manutenzione. Il numero di operatori coinvolti è degno di riguardo: tra tecnici, consulenti, progettisti e manutentori si può stimare che ogni 50 unità di microcogenerazione installate si generi nuova occupazione indotta per 4/5 unità lavorative. verIfIca a prIorI

Uno studio di fattibilità è utile alla verifica

macchine di cogenerazione sulla richiesta termica di base è una condizione ottimale per ottenere un elevato fattore di utilizzo (5.000–6.000 ore/anno), delegando all’impianto tradizionale già esistente il compito di erogare il necessario calore integrativo all’avviamento della stagione invernale. Generalmente la tendenza è di sottodimensionare la taglia dell’impianto, in modo da otte-

Applicazioni diversificate

Sono numerose le utenze del terziario che, con fabbisogni importanti sia di acqua calda sia di energia elettrica, possono trovare convenienza nell’installazione di un sistema di microcogenerazione. Ad esempio scuole e collegi, piscine, centri sportivi, palestre, centri wellness, alberghi, centri di agriturismo, ospedali, case di cura e residenze assistite. case di riposo.

5.125 kWh

i consumi elettrici annui per abitante in Italia

e con la trIgenerazIone anche Il freddo

vantaggI economIcI e dI servIzIo

L’applicazione della microcogenerazione è molto più conveniente, ai fini fiscali, nelle installazioni civili e del terziario. è inoltre possibile configurare l’impianto in modo da garantire il servizio di fornitura elettrica in caso di black-out sulla rete, evento che in estate si è fatto sempre più probabile. vantaggI nel socIale

La microcogenerazione può inoltre contribuire a creare nuove figure professionali

così In europa sul sito del progetto cogen challenge (www.cogen-challenge.org), finanziato dall’unione europea, sono consultabili oltre 1.000 impianti di microcogenerazione in europa.

qualificate. Le competenze non riguardano solo la progettazione e la direzione lavori, ma coinvolgono anche l’avvio e la cura degli iter burocratici, la facilità operativa, il monitoraggio degli impianti e le attività di manutenzione. Occorrerà formare tecnici che siano insieme idraulici, elettricisti, motoristi e che in più conoscano i limiti normativi ne-

In alcuni casi l’utente, pur necessitando di energia elettrica in surplus, in estate non avrebbe la necessità di consumare tutta l’acqua calda autoprodotta. Mentre, sempre in estate, aumenta la necessità di climatizzare gli ambienti, il che avviene proprio facendo ricorso all’elettricità. è il caso ad esempio di alberghi o ristoranti, in aree ad elevato afflusso e spesso con possibilità limitate di incremento dell’impegno di potenza da parte della società che distribuisce l’energia elettrica.

della convenienza economica e rappresenta l’occasione per l’utente di conoscere i propri consumi energetici e trasformarsi nell’energy manager di casa sua. In pratica si tratta di effettuare un audit energetico mirato che valuti economicamente il vantaggio economico della quota di energia sostituita con la microcogenerazione. Dimensionare le

Ecco che allora l’impiego di gruppi frigoriferi ad assorbimento alimentati dall’acqua calda prodotta dalla cogenerazione può risultare una valida alternativa per ottenere contemporaneamente potenza elettrica supplementare ed energia frigorifera per le unità di trattamento aria della climatizzazione estiva. Si sgraverebbero notevolmente i picchi di carico delle apparecchiature dedicate al condizionamento estivo, con benefici effetti anche sulla riduzione delle criticità del sistema elettrico nazionale.

nere un elevato periodo di utilizzo annuale, massimizzando così il profitto economico. I tempi di ritorno dei piccoli investimenti necessari risultano molto interessanti, dell’ordine di pochissimi anni. l’Importanza del servIzIo postvendIta

Per la diffusione della tecnologia occorre → [ 39 ]


iOarCH Costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] iOarCH Costruzioni e impianti

una rete di professionisti e un service disponibile sul territorio e a basso costo, che eviti macchine troppo sofisticate, una gestione ricambi onerosa e lunghi tempi di consegna. L’obiettivo è realizzare impianti user-friendly, che possono anche essere monitorati a distanza da società di gestione calore/energia.

to agli operatori un valore base di circa 100 Euro/Tep risparmiata. L’ulteriore ripartizione di tale incentivo, previsto per dieci anni, sull’intera vita utile dell’impianto permetterà di valorizzare al meglio i risultati ottenuti in termini di efficienza energetica. In una particolare configurazione di impianto, come il teleriscaldamento, ma in taglia ridotta, e purchè siano rispettate alcune condizioni tecniche (Norma UNI 8887) e di esercizio (Legge 10/91), l’impianto civile potrà godere dell’accisa di tipo industriale sul gas metano, non solo per il microcogeneratore ma anche per le caldaie di integrazione (D.Lvo 504 del 1995). Di qui l’importanza di rispettare i piani di produzione, per rendere congruente la quantità di energia elettrica prodotta rispetto a quella termica allo scopo di ottenere tale agevolazione. Il parametro di riferimento è la condizione di produrre in cogenerazione una quantità di energia elettrica superiore del 10% rispetto all’energia termica fornita per il riscaldamento invernale. Ma anche l’IVA gioca il suo ruolo: superato il consumo di 480 mc/anno, l’IVA sul gas metano diventa del 20%, mentre viene riservata l’aliquota del 10% al gas metano utilizzato per produrre energia elettrica. Nella cogenerazione, in genere, il rendimento termico netto corrisponde al rendimento medio stagionale di una buona caldaia. è come applicare l’IVA del 10% per la produzione di calore, avendo in più gratis energia elettrica. I benefici economici che ne risultano per le ESCo in molti casi conducono a vantaggiosi risultati di esercizio, anche per il solo utilizzo delle macchine di microcogenerazione nel periodo invernale

Il ruolo delle esco

controllare le emIssIonI

Le ESCo (Energy Services Companies) possono sostenere direttamente gli oneri finanziari necessari alla realizzazione degli impianti, mantenendo la gestione degli stessi per un periodo congruo al ritorno dell’investimento. L’utente ha in questo caso una garanzia in più: gli impianti dovranno necessariamente essere non solo funzionanti, in quanto la ESCo emetterà le bollette sull’energia fornita, ma anche efficienti, poiché è proprio l’efficienza energetica il fattore di remunerazione della ESCo. Alla ESCo, cui è riconosciuta la possibilità di emettere titoli di efficienza energetica (Certificati Bianchi), così come alle società distributrici di energia elettrica e di gas metano, andranno ulteriori vantaggi che concorrono ad abbattere i costi di gestione. Per il 2011 i certificati bianchi hanno riconosciu-

Una preoccupazione ricorrente, quando si parla di generazione distribuita, è il possibile aumento locale d’inquinanti nelle aree metropolitane, causato dal maggiore utilizzo di combustibile rispetto alle caldaie che sostituiscono. è perciò fondamentale – e la tecnologia oggi lo permette – che la microcogenerazione punti su motori caratterizzati da emissioni specifiche minori rispetto alle caldaie che sostituiscono.

gli sgravi fiscali • Lo sgravio fiscale sui combustibili è pari alla abolizione delle imposte (accise) su una quantità stabilita da apposito provvedimento nazionale, commisurata ai consumi specifici per la produzione di energia elettrica. • L’ultimo parametro preso in considerazione per la valutazione dello sgravio fiscale è di 0,22 mc/kWh. • Le accise globali sul gas, comprensive di imposta erariale e addizionale, variano leggermente secondo la Regione e per il residenziale e il terziario sono di circa 0,21 €/mc • Ad esempio, per 100.000 kWh di elettricità autoprodotta, lo sgravio fiscale varrebbe per (100.000 x 0,22) = 22.000 mc, che nel caso di applicazioni civili significa uno sconto di 4.600 euro sulle accise, su cui poi non graverà l’ulteriore IVA.

la gestione energetica del condominio Affidare ad una ESCo la gestione energetica del condominio presenta vantaggi innegabili. Una volta che il condominio abbia affidato la gestione energetica ad una compagnia di fiducia sarà la compagnia stessa, anche nel proprio interesse (certificati bianchi) a scegliere le soluzioni tecniche da adottare per il contenimento dei consumi a parità di servizio. Razionalizzare i consumi energetici attraverso le società di servizi è inoltre un’attività pianificabile in termini di consumi e risultati attesi. Un censimento degli impianti permetterà quindi, nei tempi dovuti, di comunicare all’Unione Europea (Div. XVII–Energia), così come imposto dalla Direttiva sulla microcogenerazione, l’evoluzione del mercato e gli obiettivi raggiungibili in potenza installata ed energia prodotta, anno per anno.

applicazione distribuita sul territorio, gestita in modo intelligente da sistemi di supervisione dedicati, rappresenta un’efficace alternativa alla dispendiosa costruzione di nuove centrali, con lunghi tempi di realizzazione, limitando da subito ulteriori fattori deleteri per l’ambiente. Una “flotta” di 5.000 microcogeneratori che funzionasse a una potenza continua di 20 kW elettrici per almeno 4.500 ore/anno potrebbe produrre 450 milioni di kWh presso l’utenza, risparmiando 236.250 tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione in atmosfera di circa 700mila tonnellate di anidride carbonica. Una prova in più degli effetti benefici dell’efficienza energetica sull’ambiente

Le innovazioni possono venire da lontano. Come la zeolite, le cui proprietà, scoperte nel Settecento, oggi vengono sfruttate da Viessmann in una nuova caldaia ad “adsorbimento”

* Direttore Marketing Refcomp Cogeneration

332,3 TWh

Il fabbisogno elettrico in Italia nel 2011

43p,o3rtTWh im

rmia

te 5,3 TWh geo re la so 9,0 TWh o 9,6 TWh eolic

Vitosorp 200-F: dall’alto, pompa, scambiatore, evaporatore.

Almeno per i prossimi vent’anni continueremo a fare largo uso di fonti fossili, in particolare di gas metano, già oggi la prima fonte energetica e universalmente diffuso nel residenziale. La tecnologia è economica, conosciuta e può contare su una rete capillare. Il metano inoltre non genera polveri sottili. Si tratta dunque di renderne più efficiente l’uso, ottenendo un maggiore rendimento a parità di consumo. Interessante da questo punto di vista l’innovazione presentata da Viessmann al recente MCE e di cui è prevista la commercializzazione dal 2013. Si tratta di una pompa di calore alimentata a metano anziché a energia elettrica, che invece di comprimere un composto gassoso da vita a un’interazione a due fasi, di “desorbimento” e successivo “adsorbimento”, tra acqua e zeolite. Il funzionamento sfrutta una proprietà particolare della zeolite, così chiamata (in greco “la pietra che bolle”) perché a contatto con l’acqua produce calore.

tatto, rivestito di cristalli di zeolite saturi di molecole d’acqua. Nella fase di desorbimento l’acqua, riscaldata da una fonte a metano tradizionale, evapora, cedendo il calore al fluido termovettore contenuto nello scambiatore. Così raffreddate, le molecole ritornano allo stato liquido cadendo nell’evaporatore, un modulo di raccolta sottovuoto collocato nella parte inferiore della macchina. Completamente liberi dall’acqua, i cristalli di zeolite sono ora pronti a ricevere nuove molecole nella fase di adsorbimento: la condensa raccolta nel modulo viene fatta evaporare a bassa temperatura raggiungendo i cristalli, che “adsorbendola” si riscaldano. Trattandosi di acqua distillata in contenitore sottovuoto, per la trasformazione in vapore è sufficiente limitata energia termica, che potrebbe anche derivare da fonti rinnovabili di geotermia o solare termico a temperature non utilizzabili direttamente per il comune riscaldamento domestico.

I prIncIpI dI funzIonamento

un bIlancIo posItIvo

La pmpa di calore a gas Vitosorp 200-F contiene uno scambiatore di calore in alluminio, alettato per aumentarne la superficie di con-

Nella fase di desorbimento, a fronte di 1 kWh di energia termica fornita dal gas si riesce a cedere all’impianto utilizzatore circa 0,4 kWh,

FASE DI DESoRbIMENTo

FASE DI ADSoRbIMENTo

mentre nella fase di adsorbimento si può cedere circa 1 kWh all’utenza grazie alla peculiarità della zeolite. In sintesi, si può affermare che fornendo 1kWh di energia primaria da gas metano si possono utilizzare 1,4 kWh termici all’impianto costituiti da 1 kWh per la proprietà esotermica della zeolite e 0,4 kWh prelevabili da fonte rinnovabile gratuita, con un’efficienza che può sfiorare il 140% al netto delle perdite. Si ottiene così un notevole abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera, mentre i consumi di gas a parità di energia fornita sono quantificabili indicativamente intorno al 20%.

47o,e7leTtWtrhico idr

h 21f7o,n4ti TfW ossili

da

conclusIonI

La microcogenerazione diffusa può, in tempi brevi, rendere disponibile sulla rete a bassa tensione, e in particolare nelle ore di punta, una quota significativa di energia elettrica, limitando altresì i rischi di interruzioni sul sistema elettrico nazionale. Non solo: la sua

Problemi di termiti?

la microcogenerazione secondo la legge La direttiva EU 2004/8 relativa alla microcogenerazione è stata recepita dal Governo Italiano con il D. Lgs 20 dell’8/02/2008, che identifica come “impianto di microcogenerazione” un impianto composto da moduli di taglia non superiore ai 50 kW elettrici di potenza. Viene anche precisato che le macchine impiegate devono essere ad “alto rendimento”, con rendimenti globali prossimi a 1 (merita ricordare che l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, con Delibera 42 del 19/03/2002, fissa ad esempio in 0,46 il rendimento del sistema nazionale di produzione dell’energia elettrica in centrali a gas tra 25 e 50 MW di potenza). La stessa Autorità ha finalmente fatto chiarezza su quale debba essere il contributo da riconoscere alla cogenerazione di piccola taglia: secondo la Delibera EEN 3/08 viene riconosciuto un risparmio netto in Tep pari a 18,7 tonnellate per ogni 100mila kWh elettrici prodotti.

[ 40 ]

una pOmpa di CaLOre a gas

Contattaci e ti faremo scoprire la soluzione efficace e duratura.

Fonte: Terna

1 TW = 1 miliardo di MW

sentritech@copyr.it

copyr@copyr.it l www.copyr.it


iOarCH Costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] iOarCH Costruzioni e impianti

una rete di professionisti e un service disponibile sul territorio e a basso costo, che eviti macchine troppo sofisticate, una gestione ricambi onerosa e lunghi tempi di consegna. L’obiettivo è realizzare impianti user-friendly, che possono anche essere monitorati a distanza da società di gestione calore/energia.

to agli operatori un valore base di circa 100 Euro/Tep risparmiata. L’ulteriore ripartizione di tale incentivo, previsto per dieci anni, sull’intera vita utile dell’impianto permetterà di valorizzare al meglio i risultati ottenuti in termini di efficienza energetica. In una particolare configurazione di impianto, come il teleriscaldamento, ma in taglia ridotta, e purchè siano rispettate alcune condizioni tecniche (Norma UNI 8887) e di esercizio (Legge 10/91), l’impianto civile potrà godere dell’accisa di tipo industriale sul gas metano, non solo per il microcogeneratore ma anche per le caldaie di integrazione (D.Lvo 504 del 1995). Di qui l’importanza di rispettare i piani di produzione, per rendere congruente la quantità di energia elettrica prodotta rispetto a quella termica allo scopo di ottenere tale agevolazione. Il parametro di riferimento è la condizione di produrre in cogenerazione una quantità di energia elettrica superiore del 10% rispetto all’energia termica fornita per il riscaldamento invernale. Ma anche l’IVA gioca il suo ruolo: superato il consumo di 480 mc/anno, l’IVA sul gas metano diventa del 20%, mentre viene riservata l’aliquota del 10% al gas metano utilizzato per produrre energia elettrica. Nella cogenerazione, in genere, il rendimento termico netto corrisponde al rendimento medio stagionale di una buona caldaia. è come applicare l’IVA del 10% per la produzione di calore, avendo in più gratis energia elettrica. I benefici economici che ne risultano per le ESCo in molti casi conducono a vantaggiosi risultati di esercizio, anche per il solo utilizzo delle macchine di microcogenerazione nel periodo invernale

Il ruolo delle esco

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Le ESCo (Energy Services Companies) possono sostenere direttamente gli oneri finanziari necessari alla realizzazione degli impianti, mantenendo la gestione degli stessi per un periodo congruo al ritorno dell’investimento. L’utente ha in questo caso una garanzia in più: gli impianti dovranno necessariamente essere non solo funzionanti, in quanto la ESCo emetterà le bollette sull’energia fornita, ma anche efficienti, poiché è proprio l’efficienza energetica il fattore di remunerazione della ESCo. Alla ESCo, cui è riconosciuta la possibilità di emettere titoli di efficienza energetica (Certificati Bianchi), così come alle società distributrici di energia elettrica e di gas metano, andranno ulteriori vantaggi che concorrono ad abbattere i costi di gestione. Per il 2011 i certificati bianchi hanno riconosciu-

Una preoccupazione ricorrente, quando si parla di generazione distribuita, è il possibile aumento locale d’inquinanti nelle aree metropolitane, causato dal maggiore utilizzo di combustibile rispetto alle caldaie che sostituiscono. è perciò fondamentale – e la tecnologia oggi lo permette – che la microcogenerazione punti su motori caratterizzati da emissioni specifiche minori rispetto alle caldaie che sostituiscono.

gli sgravi fiscali • Lo sgravio fiscale sui combustibili è pari alla abolizione delle imposte (accise) su una quantità stabilita da apposito provvedimento nazionale, commisurata ai consumi specifici per la produzione di energia elettrica. • L’ultimo parametro preso in considerazione per la valutazione dello sgravio fiscale è di 0,22 mc/kWh. • Le accise globali sul gas, comprensive di imposta erariale e addizionale, variano leggermente secondo la Regione e per il residenziale e il terziario sono di circa 0,21 €/mc • Ad esempio, per 100.000 kWh di elettricità autoprodotta, lo sgravio fiscale varrebbe per (100.000 x 0,22) = 22.000 mc, che nel caso di applicazioni civili significa uno sconto di 4.600 euro sulle accise, su cui poi non graverà l’ulteriore IVA.

la gestione energetica del condominio Affidare ad una ESCo la gestione energetica del condominio presenta vantaggi innegabili. Una volta che il condominio abbia affidato la gestione energetica ad una compagnia di fiducia sarà la compagnia stessa, anche nel proprio interesse (certificati bianchi) a scegliere le soluzioni tecniche da adottare per il contenimento dei consumi a parità di servizio. Razionalizzare i consumi energetici attraverso le società di servizi è inoltre un’attività pianificabile in termini di consumi e risultati attesi. Un censimento degli impianti permetterà quindi, nei tempi dovuti, di comunicare all’Unione Europea (Div. XVII–Energia), così come imposto dalla Direttiva sulla microcogenerazione, l’evoluzione del mercato e gli obiettivi raggiungibili in potenza installata ed energia prodotta, anno per anno.

applicazione distribuita sul territorio, gestita in modo intelligente da sistemi di supervisione dedicati, rappresenta un’efficace alternativa alla dispendiosa costruzione di nuove centrali, con lunghi tempi di realizzazione, limitando da subito ulteriori fattori deleteri per l’ambiente. Una “flotta” di 5.000 microcogeneratori che funzionasse a una potenza continua di 20 kW elettrici per almeno 4.500 ore/anno potrebbe produrre 450 milioni di kWh presso l’utenza, risparmiando 236.250 tonnellate equivalenti di petrolio e l’emissione in atmosfera di circa 700mila tonnellate di anidride carbonica. Una prova in più degli effetti benefici dell’efficienza energetica sull’ambiente

Le innovazioni possono venire da lontano. Come la zeolite, le cui proprietà, scoperte nel Settecento, oggi vengono sfruttate da Viessmann in una nuova caldaia ad “adsorbimento”

* Direttore Marketing Refcomp Cogeneration

332,3 TWh

Il fabbisogno elettrico in Italia nel 2011

43p,o3rtTWh im

rmia

te 5,3 TWh geo re la so 9,0 TWh o 9,6 TWh eolic

Vitosorp 200-F: dall’alto, pompa, scambiatore, evaporatore.

Almeno per i prossimi vent’anni continueremo a fare largo uso di fonti fossili, in particolare di gas metano, già oggi la prima fonte energetica e universalmente diffuso nel residenziale. La tecnologia è economica, conosciuta e può contare su una rete capillare. Il metano inoltre non genera polveri sottili. Si tratta dunque di renderne più efficiente l’uso, ottenendo un maggiore rendimento a parità di consumo. Interessante da questo punto di vista l’innovazione presentata da Viessmann al recente MCE e di cui è prevista la commercializzazione dal 2013. Si tratta di una pompa di calore alimentata a metano anziché a energia elettrica, che invece di comprimere un composto gassoso da vita a un’interazione a due fasi, di “desorbimento” e successivo “adsorbimento”, tra acqua e zeolite. Il funzionamento sfrutta una proprietà particolare della zeolite, così chiamata (in greco “la pietra che bolle”) perché a contatto con l’acqua produce calore.

tatto, rivestito di cristalli di zeolite saturi di molecole d’acqua. Nella fase di desorbimento l’acqua, riscaldata da una fonte a metano tradizionale, evapora, cedendo il calore al fluido termovettore contenuto nello scambiatore. Così raffreddate, le molecole ritornano allo stato liquido cadendo nell’evaporatore, un modulo di raccolta sottovuoto collocato nella parte inferiore della macchina. Completamente liberi dall’acqua, i cristalli di zeolite sono ora pronti a ricevere nuove molecole nella fase di adsorbimento: la condensa raccolta nel modulo viene fatta evaporare a bassa temperatura raggiungendo i cristalli, che “adsorbendola” si riscaldano. Trattandosi di acqua distillata in contenitore sottovuoto, per la trasformazione in vapore è sufficiente limitata energia termica, che potrebbe anche derivare da fonti rinnovabili di geotermia o solare termico a temperature non utilizzabili direttamente per il comune riscaldamento domestico.

I prIncIpI dI funzIonamento

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La pmpa di calore a gas Vitosorp 200-F contiene uno scambiatore di calore in alluminio, alettato per aumentarne la superficie di con-

Nella fase di desorbimento, a fronte di 1 kWh di energia termica fornita dal gas si riesce a cedere all’impianto utilizzatore circa 0,4 kWh,

FASE DI DESoRbIMENTo

FASE DI ADSoRbIMENTo

mentre nella fase di adsorbimento si può cedere circa 1 kWh all’utenza grazie alla peculiarità della zeolite. In sintesi, si può affermare che fornendo 1kWh di energia primaria da gas metano si possono utilizzare 1,4 kWh termici all’impianto costituiti da 1 kWh per la proprietà esotermica della zeolite e 0,4 kWh prelevabili da fonte rinnovabile gratuita, con un’efficienza che può sfiorare il 140% al netto delle perdite. Si ottiene così un notevole abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera, mentre i consumi di gas a parità di energia fornita sono quantificabili indicativamente intorno al 20%.

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conclusIonI

La microcogenerazione diffusa può, in tempi brevi, rendere disponibile sulla rete a bassa tensione, e in particolare nelle ore di punta, una quota significativa di energia elettrica, limitando altresì i rischi di interruzioni sul sistema elettrico nazionale. Non solo: la sua

Problemi di termiti?

la microcogenerazione secondo la legge La direttiva EU 2004/8 relativa alla microcogenerazione è stata recepita dal Governo Italiano con il D. Lgs 20 dell’8/02/2008, che identifica come “impianto di microcogenerazione” un impianto composto da moduli di taglia non superiore ai 50 kW elettrici di potenza. Viene anche precisato che le macchine impiegate devono essere ad “alto rendimento”, con rendimenti globali prossimi a 1 (merita ricordare che l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, con Delibera 42 del 19/03/2002, fissa ad esempio in 0,46 il rendimento del sistema nazionale di produzione dell’energia elettrica in centrali a gas tra 25 e 50 MW di potenza). La stessa Autorità ha finalmente fatto chiarezza su quale debba essere il contributo da riconoscere alla cogenerazione di piccola taglia: secondo la Delibera EEN 3/08 viene riconosciuto un risparmio netto in Tep pari a 18,7 tonnellate per ogni 100mila kWh elettrici prodotti.

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una pOmpa di CaLOre a gas

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Fonte: Terna

1 TW = 1 miliardo di MW

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ioarCh Costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

Lettura/Cultura Architettura delle SPA. Linee guida, principi e filosofie per la progettazione, realizzazione e gestione. autore: Alberto Apostoli editore: editrice il campo 160 pp - euro 26,00 La realtà del centro benessere secondo il particolare punto di vista dell’architetto che ne analizza le complessità della progettazione, dall’ambito creativo alle tecnologie e gli impianti, esaminandone marketing e comunicazione, considerazioni gestionali, economiche, finanziarie ma anche di carattere etico e filosofico che sono alla base di queste oasi per il benessere psicofisico sempre più diffuse. Green building economy Primo rapporto su edilizia, efficienza e rinnovabili in Italia a cura di: Giuliano Dall’Ò editore: Edizioni Ambiente 336 pp - euro 28,00 L’innovazione tecnologica per l’efficienza e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili nel settore edilizio è ormai una necessità imposta dalle attuali condizioni ambientali, energetiche, economiche, regolata da direttive comunitarie. Il testo presenta un quadro della Green Building Economy considerandola come comparto strategico in crescita, offrendo spunti per innovare le politiche nel nostro Paese e per investire in una trasformazione vincente. L’Aquila S(c)isma dell’immagine autore: Renato Rizzi editore: Mimesis 114 pp - euro 13,00

Di fronte al dramma di una catastrofe naturale come risponde l’Architettura? Siamo davvero certi che il nostro sapere sia il giusto rimedio e non piuttosto una potenza distruttrice superiore alle stesse forze devastanti della natura? Domande e risposte implicano allora una riflessione profonda. Il terremoto dell’Aquila, al pari di altri tragici eventi, richiama il nostro pensiero a questa responsabilità, costringendoci ad un duplice sforzo theorico. Infrangere il blocco mentale della contemporaneità, oltrepassare il paradigma dominante dell’Occidente. A queste domande inattuali si rivolge il progetto per la ricostruzione di Bagno Grande, uno dei molti borghi aquilani colpiti duramente dal sisma.

La libreria dell’architetto Progetti di collane editoriali 1945-1980 autore: Fiorella Vanini editore: Franco Angeli 170 pp - euro 22,00

iL prefiNito pre-isolato A sinistra, il laminato Quick Step serie Eligna spessore 8 mm, realizzato con una speciale tecnologia di protezione antigraffio.

VIRAG dIstRIbuIsce In esclusIVA peR l’ItAlIA I pAVImentI QuIcK step In lAmInAto e pRefInItI In leGno con posA A secco GRAzIe Al RIVoluzIonARIo sIstemA unIclIc che consente un IncAstRo peRfetto tRA le doGhe

Sotto; il prefinito Castello, realizzato con tre strati di legno, spessore 14 mm e finitura di protezione.

Si tratta di pavimenti dalle notevoli qualità estetiche e tecniche, come la stabilità dimensionale. I laminati sono realizzati con una speciale tecnologia di protezione antigraffio, e sono adatti per il riscaldamento a pavimento; grazie alla resistenza dello strato superiore, sono protetti al meglio contro la caduta di oggetti, tacchi a spillo, sporcizia in generale; il pannello di base in combinazione con un sottofondo Quick Step produce un piacevole suono di legno autentico. Ogni pavimento Quick Step viene sottoposto ad un esclusivo trattamento antistatico permanente.

www.virag.com

I pavimenti in legno Quick Step sono prodotti con legno certificato Pefc e realizzati con tre strati di autentico legno più una finitura di protezione (sette strati di vernice UV) che rendono le doghe stabili, dure e resistenti. Lo strato superiore è di 3 mm di solido legno. Il cuore è in legno composito di Hevea, legno riciclato dell’albero della gomma: da questa scelta, unica al mondo, derivano le speciali qualità di stabilità dimensionale e perfetta reazione a sollecitazioni e pesi.

Noir d’arChitettura Nel romanzo Dentro il labirinto, Camilleri indaga sulla morte di Edoardo Persico, direttore di Casabella, e offre lo spunto per una rilettura della Profezia dell’Architettura, raccolta di saggi del grande critico scomparso in circostanze misteriose Edoardo Persico fu uno dei massimi critici dell’architettura razionalista. Nato a Napoli nel 1900, si trasferì giovanissimo a Torino e poi a Milano, dove divenne condirettore della rivista di architettura Casabella e punto di riferimento nella vita artistica e intellettuale italiana. L’11 gennaio 1936 fu trovato morto nel bagno della sua abitazione. Le cause della sua prematura scomparsa non furono mai chiarite. Infarto o omicidio? Delitto passionale o assassinio politico? Camilleri conduce l’indagine in prima persona, attraverso un intricato labirinto, verso una soluzione sorprendente che riporta in primo piano una figura controversa della storia culturale italiana. Definito da alcuni “fantasioso racconta-palle in servizio permanente effettivo” Persico fu in ogni modo artista, storico dell’architettura moderna e critico d’eccezione, enfant prodige e guida intellettuale che seppe suscitare accesi dibattiti e indicare nuovi percorsi nel panorama culturale italiano. Profezia dell’architettura raccoglie alcuni suoi scritti fondamentali: L’Architettura mondiale (1933), Gli architetti italiani (1933), Punto e a capo per l’architettura (1934), Profezia dell’architettura (1935). Saggi ormai praticamente introvabili che ne rivelano il pensiero ancora straordinariamente attuale.

uNa Nuova miLaNo Resoconto di una fervida stagione dell’architettura milanese e dei suoi protagonisti, alle soglie della grande sfida di Expo 2015 Dopo i precedenti Milano Nuova architettura del 2005 e Milano Verso l’Expo La nuova architettura del 2009, Maria Vittoria Capitanucci, docente di storia dell’architettura contemporanea, fornisce in questo terzo volume una interessante rassegna delle nuove realizzazioni architettoniche di Milano. Una città profondamente cambiata grazie al contributo di architetti italiani e stranieri che ne hanno fatto un vero e proprio laboratorio di progettazione metropolitana e territoriale in continua evoluzione attraverso interventi di varia natura: dagli spazi pubblici ai centri commerciali, dalle residenze agli edifici religiosi, dai musei al terziario avanzato ai laboratori. Una panoramica ricca di immagini, strutturata per singole schede e corredata da una mappa delle trasformazioni di una grande città che sta cambiando pelle, interrogandosi attivamente sul proprio futuro.

Dentro il labirinto Un saggio sulle iniziative editoriali dedicate all’architettura nel periodo trascorso dal dopoguerra agli anni Ottanta. Dalla collana “Polis” della casa editrice Marsilio diretta da Aldo Rossi a “Architettura e città” di Dedalo diretta da Guido Cannella, alla “Collana di architettura” di Franco Angeli diretta da Massimo Scolari, alcuni esempi analizzati nella loro dimensione culturale, editoriale e grafica.

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autore Andrea Camilleri editore Skira 176 pp - euro 15,00

Profezia dell’architettura

autore Edoardo Persico editore Skira 96 pp - euro 9,00

Milano. Le nuove architetture autore Maria Vittoria Capitanucci editore Skira 224 pp - euro 32,00


[ n. 42/2012 ] IOARCH Costruzioni e Impianti

news/

mOnOLITH SI fA In TRE

LA fIACCOLA DI LOnDRA

Progettati da Daniel Irànyi e Tom Staubli dello studio Tribecraft, i moduli Geberit permettono di installare lavabo, vaso o bidet davanti a pareti preesistenti anche in cartongesso, senza opere di muratura. Monolith è un sottile parallelepipedo che sostiene il lavabo e funge da mensola con pratici contenitori laterali a scomparsa. Disponibile anche nella versione per bidet e vaso (101x48,5x10,6 cm). Monolith per wc racchiude la cassetta di risciacquo con doppio pulsante laterale.

Strand East Tower è una torre in legno alta 40 metri divenuta simbolo della rigenerazione dell’area industriale di Stratford, a Londra. Situata a nord dei Docklands, l’area di Strand East è stata scelta infatti per ospitare il nuovo Parco Olimpico, esteso su una superficie di circa 2 kmq.

Ogni modulo è rivestito in vetro temperato nelle versioni nero, bianco e marrone terra d’ombra.

Realizzata da Wood Beton e progettata dallo studio di architettura ARC-ML e dagli ingegneri di eHRW, con la progettazione esecutiva di Giovanni Spatti (Wood Beton), la torre ha una forma slanciata costituita da un reticolo di travetti di legno intrecciati e 16 anelli orizzontali in acciaio zincato.

www.geberit.it

www.woodbeton.it

I VInCITORI DI KLImAHOUSE TREnD

PAESAGGIO, ARCHITETTURA E DESIGn LITICI

SI è SVOLTA IL 25 GIUGnO, In OCCASIOnE DEL 5° fORUm DI ARCHITETTURA, LA PREmIAzIOnE DEI VInCITORI DEL KLImAHOUSE TREnD 2012 Il riconoscimento premia le aziende che in occasione di Klimahouse a Bolzano hanno presentato le proposte più innovative ed efficienti per materiali o sistemi di costruzione che rispondano a obiettivi di eco-sostenibilità. Per ogni categoria un comitato scientifico ha segnalato, a pari merito, sei aziende. Sistemi per la trasparenza e la protezione solare: Estfeller, Finstral, Maico, Siegenia Aubi, Südtirol Fenster, Tip Top Fenster.

Sistemi per l’architettura e il comfort interno: Matteo Brioni, Fermacell, Hydro Building Systems-Wycona, Mafi Italia, Saint Gobain PPC Italia, Wolf System. Sistemi tecnologici: Daikin Air Conditioning Italy, Drexel und Weiss Energieeffiziente Haustechniksystem, Giacomini, G.T.E Elettrica, Hoval srl, Solarfocus. Sistemi costruttivi: Casa Salute, C&P Costruzioni, Saint Gobain PPC Italia, Stratex, Wood Beton, Ton-Gruppe. Sistemi di copertura: Elenca, Euroagrar, Isolconfort, Riwega, Roto Frank Italia Srl, Sika Italia. Sistemi isolanti: Alpac, De Faveri, Edilteco, Eurotherm, Naturalia Bau, Sto Italia. www.fierabolzano.it

I PERCORSI DELL’ACQUA In programma dal 25 al 29 settembre 2012, il Bologna Water Design segna un percorso tra palazzi e giardini del capoluogo emiliano per far conoscere il design dedicato all’acqua attraverso progetti e installazioni, dall’arredo bagno all’outdoor, dalla cultura del progetto alla sostenibilità. Saranno coinvolti nella manifestazione tra gli altri Mario Bellini, Philippe Daverio, Michele De Lucchi e Lorenzo Palmeri, Mario Cucinella, Massimo Iosa Ghini, Diego Grandi, Kengo Kuma, Piero Lissoni, Ludovica e Roberto Palomba, Luca Scacchetti, Mario Trimarchi. Partner del Bologna Water De-

LA 2^ EDIzIOnE DEL PREmIO TESI DI LAUREA, IDEATA E ORGAnIzzATA DA VEROnAfIERE è EVEnTO DI PARTICOLARE RILIEVO nEL PROGRAmmA DI mARmOmACC Il concorso a cadenza biennale è indirizzato al settore formativo, corsi universitari e master post laurea di progettazione in pietra attivati in numerosi atenei italiani, per favorire l’approccio ai materiali litici dei futuri professionisti, architetti, ingegneri e designer. Nato come estensione dell’International Award Architecture in Stone, riconoscimento anch’esso biennale di Marmomacc alle migliori opere in pietra realizzate a livello internazionale, il premio Tesi di Laurea è suddiviso in due sezioni: Paesaggio e architettura: ricerca, progetto e costruzione di edifici pubblici e privati, spazi urbani, ricomposizione del paesaggio e recupero architettonico-ambientale delle cave, recupero e restauro delle preesistenti storiche;

Design: oggetti d’uso, arredi per interni ed esterni, innovazioni di prodotto dalla trasformazione dei materiali litici. Per ciascuna sezione saranno assegnati un Primo Premio (3mila euro) al miglior classificato e due Menzioni Speciali (500 euro ciascuno). Possono partecipare al concorso i neolaureati delle facoltà di Architettura, Ingegneria, Design o Istituti di formazione equivalenti, con lauree triennale o quinquennale. La giuria è composta da Luisa Bocchietto, presidente Adi; João Nunes del Proap di Lisbona; Vincenzo Pavan, curatore eventi architettura di Marmomacc; Arnaldo Toffali, presidente Ordine Architetti di Verona; Francesco Venezia, architetto e professore IUAV. www.architectureanddesign. marmomacc.com

sign sono il Comune e la Provincia di Bologna, Fondazione Cineteca e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, ADI Associazione per il Disegno Industriale - delegazione dell’Emilia Romagna, Ordine degli Architetti di Bologna. Il progetto è ideato e coordinato da Mosca & Partners, con la direzione artistica di Philippe Daverio e Valerio Castelli. [ 43 ]


IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] IOARCH Costruzioni e Impianti

Il patio interno su cui si apre la zona giorno di una delle residenze; da notare le protezioni in vetro dei terrazzi del primo piano. (foto ©Daniele Domenicali)

VILLA PRIVATA A sAssuOLO

SOLIDA LEGGEREZZA Vista dai lati nord (dove l’unica apertura è il portone del garage) e est. (foto ©Daniele Domenicali)

Nel disegno si può osservare l’impronta a doppia L della pianta, i “tagli” al piano primo, dove sono stati ricavati i terrazzi, e il rivestimento ceramico in copertura, su cui sono state posate celle FV a film sottile.

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COME UN METEORITE PIOVUTO DAL CIELO, QUESTO PROGETTO DELLO STUDIO ENRICO IASCONE ARCHITETTI RIDEFINISCE IL CLASSICO PAESAGGIO RESIDENZIALE SUBURBANO. CON UN ATTENTO STUDIO DISTRIBUTIVO DEGLI SPAZI PRIVATI IN- E OUTDOOR, SPERIMENTANDO PER LA PRIMA VOLTA IL LAMINAM SU UN INVOLUCRO VENTILATO Un grande volume dalle linee essenziali per due unità abitative connesse e distinte; scelte costruttive e di materiali che danno forma all’innovazione; nessun consumo di suolo; soluzioni tecniche da Classe A: l’edificio residenziale di Sassuolo progettato da Studio Enrico Iascone Architetti è un caso esemplare di riqualificazione che passa attraverso la demolizione. La costruzione sorge su un lotto di terreno occupato in precedenza da un edificio monofamiliare, situato in una zona residenziale di Sassuolo che ha subito una notevole espansione durante gli anni Sessanta. Il programma prevedeva la costruzione di due distinte residenze. Rifuggendo dalla tipica tipologia della bifamiliare, i progettisti hanno immaginato un unico volume compatto

opportunamente “tagliato” per creare due unità immobiliari separate dai tratti quasi speculari, ciascuna con un proprio giardino e senza introspezione. La pianta generale si basa su due L contrapposte, in modo da determinare per ogni residenza ambiti riservati all’aperto. Gli ambienti si sviluppano intorno a un patio centrale interno, un luogo di privacy e tranquillità che permette alla luce di penetrare nel blocco della costruzione. Un piano interrato ospita un’area wellness con piscine per ogni unità abitativa. Al piano terreno sono dislocati gli ambienti pranzo e soggiorno, con la pavimentazione realizzata in listelli di legno di varie dimensioni e ampie vetrate scorrevoli. Al piano superiore gli ambienti delle zone notte, con parapetti in vetro che scorrono lungo un lato affacciato sul cortile interno di una residenza, e sul profilo di un lato esterno per l’altra abitazione. Gli ambienti interni si connotano qualitativamente per le loro relazioni spaziali, la

Enrico Iascone e Carlotta Menarini Studio Enrico Iascone Architetti

ricerca di luminosità, l’orientamento ottimale. Il risultato è un equilibrato rapporto fra riservatezza, esposizione e accenti di luce, con una contrapposizione tra pareti in prevalenza opache e ampie aperture vetrate. I piani fuori terra dell’edificio, in pannelli portanti in legno X-Lam, poggiano su un interrato in calcestruzzo armato all’interno del quale sono stati ricavati gli spazi per gli impianti, le attrezzature e le piscine della zona benessere.

Fondato nel 2001 da Enrico Iascone e Carlotta Menarini, partner anche nella vita ed entrambi laureati in architettura a Firenze, lo studio ha sede a Bologna e opera nel campo della progettazione architettonica con particolare attenzione all’inserimento paesaggistico e all’utilizzo di tecnologie sostenibili per l’ambiente. Enrico Iascone (Bologna, 1965) ha collaborato con Italo Rota per il Municipio di Anzola e con Mario Cucinella nella progettazione e direzione lavori di altri interventi sul territorio nazionale. Con Cucinella è stato anche responsabile del Laboratorio di Tecnologia dell’Architettura II a Ferrara (1999-2006). Carlotta Menarini ha al suo attivo esperienze presso lo studio dell’architetto Leone Pancaldi e il centro studi Oikos Ricerche, dove si è occupata di urbanistica. Ha lavorato nel Dipartimento di progettazione del settore di edilizia e urbanistica dei Lavori Pubblici del Comune di Bologna (1997-2000) occupandosi di recupero e riutilizzo di edifici storici.

“l’idea era quella di poggiare sul lotto un cubo di marmo per poi scavarlo, ricavando al centro la zona living di un’unità, e sul lato est l’altra” La prefabbricazione in legno, la coibentazione in fibra di legno e le pareti ventilate (le lastre quadrate di rivestimento, di soli 6 mm di spessore e 1 metro di lato, sono aggraffate a un telaio in alluminio che crea una camera d’aria di 5 cm) assicurano ottime prestazioni in termini di

A destra, le sezioni mostrano la distribuzione degli spazi interni; nel basamento in cemento armato trovano posto le aree wellness con piscine (nella foto a sinistra, ©Daniele Domenicali), cui uno scavo realizzato sul lato sud ha permesso di creare un’accesso piano e diretto.

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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] IOARCH Costruzioni e Impianti

Il patio interno su cui si apre la zona giorno di una delle residenze; da notare le protezioni in vetro dei terrazzi del primo piano. (foto ©Daniele Domenicali)

VILLA PRIVATA A sAssuOLO

SOLIDA LEGGEREZZA Vista dai lati nord (dove l’unica apertura è il portone del garage) e est. (foto ©Daniele Domenicali)

Nel disegno si può osservare l’impronta a doppia L della pianta, i “tagli” al piano primo, dove sono stati ricavati i terrazzi, e il rivestimento ceramico in copertura, su cui sono state posate celle FV a film sottile.

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COME UN METEORITE PIOVUTO DAL CIELO, QUESTO PROGETTO DELLO STUDIO ENRICO IASCONE ARCHITETTI RIDEFINISCE IL CLASSICO PAESAGGIO RESIDENZIALE SUBURBANO. CON UN ATTENTO STUDIO DISTRIBUTIVO DEGLI SPAZI PRIVATI IN- E OUTDOOR, SPERIMENTANDO PER LA PRIMA VOLTA IL LAMINAM SU UN INVOLUCRO VENTILATO Un grande volume dalle linee essenziali per due unità abitative connesse e distinte; scelte costruttive e di materiali che danno forma all’innovazione; nessun consumo di suolo; soluzioni tecniche da Classe A: l’edificio residenziale di Sassuolo progettato da Studio Enrico Iascone Architetti è un caso esemplare di riqualificazione che passa attraverso la demolizione. La costruzione sorge su un lotto di terreno occupato in precedenza da un edificio monofamiliare, situato in una zona residenziale di Sassuolo che ha subito una notevole espansione durante gli anni Sessanta. Il programma prevedeva la costruzione di due distinte residenze. Rifuggendo dalla tipica tipologia della bifamiliare, i progettisti hanno immaginato un unico volume compatto

opportunamente “tagliato” per creare due unità immobiliari separate dai tratti quasi speculari, ciascuna con un proprio giardino e senza introspezione. La pianta generale si basa su due L contrapposte, in modo da determinare per ogni residenza ambiti riservati all’aperto. Gli ambienti si sviluppano intorno a un patio centrale interno, un luogo di privacy e tranquillità che permette alla luce di penetrare nel blocco della costruzione. Un piano interrato ospita un’area wellness con piscine per ogni unità abitativa. Al piano terreno sono dislocati gli ambienti pranzo e soggiorno, con la pavimentazione realizzata in listelli di legno di varie dimensioni e ampie vetrate scorrevoli. Al piano superiore gli ambienti delle zone notte, con parapetti in vetro che scorrono lungo un lato affacciato sul cortile interno di una residenza, e sul profilo di un lato esterno per l’altra abitazione. Gli ambienti interni si connotano qualitativamente per le loro relazioni spaziali, la

Enrico Iascone e Carlotta Menarini Studio Enrico Iascone Architetti

ricerca di luminosità, l’orientamento ottimale. Il risultato è un equilibrato rapporto fra riservatezza, esposizione e accenti di luce, con una contrapposizione tra pareti in prevalenza opache e ampie aperture vetrate. I piani fuori terra dell’edificio, in pannelli portanti in legno X-Lam, poggiano su un interrato in calcestruzzo armato all’interno del quale sono stati ricavati gli spazi per gli impianti, le attrezzature e le piscine della zona benessere.

Fondato nel 2001 da Enrico Iascone e Carlotta Menarini, partner anche nella vita ed entrambi laureati in architettura a Firenze, lo studio ha sede a Bologna e opera nel campo della progettazione architettonica con particolare attenzione all’inserimento paesaggistico e all’utilizzo di tecnologie sostenibili per l’ambiente. Enrico Iascone (Bologna, 1965) ha collaborato con Italo Rota per il Municipio di Anzola e con Mario Cucinella nella progettazione e direzione lavori di altri interventi sul territorio nazionale. Con Cucinella è stato anche responsabile del Laboratorio di Tecnologia dell’Architettura II a Ferrara (1999-2006). Carlotta Menarini ha al suo attivo esperienze presso lo studio dell’architetto Leone Pancaldi e il centro studi Oikos Ricerche, dove si è occupata di urbanistica. Ha lavorato nel Dipartimento di progettazione del settore di edilizia e urbanistica dei Lavori Pubblici del Comune di Bologna (1997-2000) occupandosi di recupero e riutilizzo di edifici storici.

“l’idea era quella di poggiare sul lotto un cubo di marmo per poi scavarlo, ricavando al centro la zona living di un’unità, e sul lato est l’altra” La prefabbricazione in legno, la coibentazione in fibra di legno e le pareti ventilate (le lastre quadrate di rivestimento, di soli 6 mm di spessore e 1 metro di lato, sono aggraffate a un telaio in alluminio che crea una camera d’aria di 5 cm) assicurano ottime prestazioni in termini di

A destra, le sezioni mostrano la distribuzione degli spazi interni; nel basamento in cemento armato trovano posto le aree wellness con piscine (nella foto a sinistra, ©Daniele Domenicali), cui uno scavo realizzato sul lato sud ha permesso di creare un’accesso piano e diretto.

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IOARCH Costruzioni e Impianti [ n. 42/2012]

[ n. 42/2012] IOARCH Costruzioni e Impianti

PERICOLOSITà, vuLnERAbILITà, ESPOSIZIOnE Accade per tutti ciò che riguarda il nostro Paese: lanciare temi fuorvianti per discutere del nulla. Nel caso dei terremoti, sollevare il tema della loro prevedibilità ci mette al riparo dal dovere di agire preventivamente. Forse con l’Emilia abbiamo imparato qualcosa Può sembrare cinico ma quando un evento sismico colpisce una zona altamente produttiva il danno ha effetti sul futuro: si arrestano intere filiere, compresa l’agro-industria che ha bisogno di acqua e celle frigorifere, si spostano produzioni, si perdono quote di mercato e posizioni nella competizione globale. La lezione dovrebbe essere il reale significato di rischio: il prodotto della probabilità di un evento sismico (qui ci aiuta la mappa, dinamica perché non può che evolversi) per la vulnerabilità del territorio per il valore esposto, ovvero le potenziali perdite. Il provvedimento più ovvio dovrebbe essere la prevenzione, tanto sul nuovo quanto sul costruito, ma non si fa mai. Come sempre, e vale anche per il dissesto idrogeologico, quel che conta è massimizzare il profitto immediato, risparmiando sulle soluzioni. solo che stiamo imparando anche che fino a ieri gli interventi dell’emergenza aiutavano comunque il PIL a salire, oggi un po’ meno: chi ci dovrebbe pensare dopo (i contribuenti) ha finito i soldi. Ben venga allora l’idea di un’assicurazione

La mappa della pericolosità sismica in Italia (dati 2003) della Protezione Civile e, qui a sinistra, l’epicentro del sisma del 20 maggio in una mappa dell’u.s. Geological society.

proporzionale al rischio (DL 59/2012). Darà certezza di copertura e svolgerà un ruolo altamente educativo: se l’unico movente è il denaro, è giusto che anche costruire male oggi abbia un costo domani.

Murature portanti in laterizio Abbandonata a favore del telaio in cemento armato, la muratura portante in laterizio sta tornando di attualità per la realizzazione di edifici ad uso residenziale, proseguendo la tradizione italiana della costruzione in mattoni, che nel frattempo si sono evoluti in blocchi portanti ad elevato contenuto tecnologico, prima di tutto per soddisfare i requisiti di isolamento termico

Pianta del lotto e del piano terra, immagine notturna del lato ovest e due viste degli interni. Alla distribuzione verticale provvedono anche due ascensori. (foto ©Daniele Domenicali)

isolamento termico e controllo dell’umidità contribuendo, insieme a un attento studio dell’orientamento, al conseguimento della classe CasaClima A. L’involucro è interamente rivestito in lastre ceramiche Laminam grigio “canna di fucile” di soli 6 mm di spessore, compresa la copertura, dove alle lastre sono applicate celle fotovoltaiche a film sottile del medesimo colore, coniugando perfettamente produzione di energia da fonti rinnovabili e bellezza architettonica. Si tratta della prima applicazione Lami-

nam a una parete ventilata, che assegna al progetto anche un valore sperimentale: le lastre quadrate di un metro di lato sono aggraffate a un’intelaiatura in alluminio fissata a sua volta a listelli di legno annegati nei due strati di coibentazione esterna delle pareti portanti. Il test del recente sisma, superiore per intensità alla classe di pericolosità che la mappa nazionale assegna alla zona, è stato superato con successo, anche grazie alla leggerezza strutturale celata sotto la forma massiva dell’asteroide padano

VILLA PRIVATA A SASSUOLO Anno di realizzazione 2009-2011 Superficie coperta 1.500 mq Progettazione Enrico Iascone Architetti (Enrico Iascone, Carlotta Menarini, Camilla Belletti, Alberto Vitali) Strutture e direzione lavori Tecne Engineering Impianti meccanici PoolProgetti Impianti elettrici Proel Strutture in legno Lignotec Rivestimento ceramico Laminam

su misura in legno

LIGNOTEC è un’azienda specializzata in bioedilizia, esperta in materiali e tecnologie biocompatibili, che opera nel rispetto delle rigorose normative e si attiene scrupolosamente agli standard previsti dal regolamento in vigore. Per la realizzazione di ogni progetto selezioniamo accuratamente il materiale da costruzione la cui qualità è decisiva per il benessere e il comfort abitativo, all’insegna della salute delle persone e della loro sicurezza. I nostri sistemi di lavorazione tecnologicamente avanzati e un team di professionisti responsabili dI progetto, che operano in completa sinergia e trasparenza con la clientela, sono alla base dell’alta qualità LIGNOTEC.

Migliore resistenza sismica e isolamento termico con i blocchi rettificati Porotherm che riducono al minimo l’impiego di malta.

In particolare: • la malta di allettamento deve avere resistenza a compressione media non inferiore a 5 MPa • non è ammessa la realizzazione dei giunti orizzontali interrotti di malta

• i giunti verticali devono essere sempre riempiti con malta • In caso di laterizi portanti con incastri verticali va garantito un giunto in malta per un’estensione trasversale di almeno il 40% dello spessore del muro. Tra le innovazioni tecnologiche che meglio si prestano alla costruzione secondo le NTC i blocchi Porotherm Plan di Wienerberger: elementi di grande formato con facce di appoggio superiori e inferiori rettificate. La planarità e il parallelismo tra i blocchi permettono di eseguire murature con giunti di malta di un solo millimetro. Oltre alla resistenza in caso di sisma (+30%) e alla pressoché totale eliminazione dei ponti termici ne traggono beneficio l’isolamento termico (+20%) e i tempi di costruzione.

Edifici industriali sicuri Esiste un nesso tra il terremoto in Emilia, il tema della sicurezza sul lavoro e più in generale l’attenzione che viene generalmente dedicata al valore delle attività produttive, anche da parte degli imprenditori che dovrebbero esserne i primi custodi

Paesaggio MarsigliLab

Lignotec realizza case prefabbricate

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un’evoluzione recepita anche dalle Norme Tecniche 2008, che estendendo alle costruzioni in muratura portante il criterio di progettazione agli stati limite, in pratica ne “sdogana” l’adozione, specie in zona sismica. Oggi le prescrizioni per una corretta progettazione e messa in opera ci sono tutte: da quelle geometriche e meccaniche relative ai blocchi (vuoti non superiori al 45% in volume, spessore minimo di 24 cm e indici di resistenza fbk) alla realizzazione della muratura portante.

LIGNOTEC Srl REdaGNO zona artigianale Nuova Redagno, 12 39040 aldino (BZ) Tel. 0471 887502 Fax 0471 887649 www.lignotec.it

È vero che la forza del sisma era maggiore di quanto le carte prevedevano; è vero che molte costruzioni erano antecedenti la mappa di pericolosità sismica del 2003 (che peraltro l’Emilia recepì immediatamente); ha certamente ragione Assobeton quando afferma che i prefabbricatori italiani sono tra i migliori progettisti e costruttori di strutture antisismiche, ma insomma, se dopo aver montato una Billy l’Ikea raccomanda di fissarla al muro perché dei capannoni industriali possono essere costruiti limitandosi ad appoggiare elementi verticali e orizzontali, come si faceva con i menhir? Per quanto ben realizzati, dovrebbe essere facile immaginare che gli elementi prefabbricati si possano muovere, pregiudicando vite umane, beni strumentali e della produzione e la stessa prosecuzione

delle attività. Certo, più una struttura è rigida e solidale e maggiori sono le possibilità che collassi, non adattandosi e assecondando le spinte che partono dalle fondamenta, ma ad esempio il Gruppo Moretti già dal 2004 produce e utilizza giunti sismici che migliorano la sicurezza nelle grandi edificazioni, non solo industriali (per esempio nel parcheggio dell’ospedale di Bergamo o nel centro commerciale Nave de Vero di Marghera). Progettato in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell’università di Bergamo, questo particolare costruttivo rafforza lo schema strutturale permettendogli di incassare le deformazioni che si determinano nel tempo o a seguito di eventi sismici. un accorgimento che in un Paese a elevata pericolosità sismica come l’Italia dovrebbe diventare obbligatorio.

www.morettispa.it/it/moretti-prefabbricati

Tamponamenti infrangibili In caso di terremoto talvolta a cedere non sono le strutture ma i tamponamenti. Le reti Aegis, prodotte a Prato dal Gruppo Lenzi e presentate ufficialmente il mese scorso associano alla resistenza un’elevata elasticità (fino al 26% di estensibilità), contenendo le parti fratturate e impedendone il crollo. sottoposto a numerosi test con il metodo IsO 10319 questo tessuto, in poliestere HT e acciaio intrecciati a maglia chiusa o aperta, si è dimostrato da 5 a 20 volte più resistente di analoghi rinforzi in fibra di vetro e polipropilene, che migliorano la resistenza strutturale ma ne aumentano la fragilità quando il punto di rottura viene superato. È sufficiente applicare il tessuto Aegis su una sola facciata perché il tamponamento o il solaio resistano a una violenta azione sismica (fino a 11.000 Kg per metro lineare Zeus, fino a 9.000 Kg la maglia aperta Athena) proveniente da qualsiasi direzione, fratturandosi ma senza cedimenti. Aegis si applica sulle pareti in maniera analoga alle reti da intonaco e si collega alle strutture portanti risvoltando il tessuto sulla cornice per almeno 20 cm. Di facile applicazione anche su intonaci esistenti e su un solo lato di pareti o solai, la sua elevata traspirabilità rende Aegis adatto anche in caso di restauri conservativi e messa in sicurezza delle volte.

www.lenzie.it

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[ n. 42/2012 ] ioarcH costruzioni e impianti

PEricolosiTà, vulnErabiliTà, EsPosizionE Accade per tutti ciò che riguarda il nostro Paese: lanciare temi fuorvianti per discutere del nulla. Nel caso dei terremoti, sollevare il tema della loro prevedibilità ci mette al riparo dal dovere di agire preventivamente. Forse con l’Emilia abbiamo imparato qualcosa Può sembrare cinico ma quando un evento sismico colpisce una zona altamente produttiva il danno ha effetti sul futuro: si arrestano intere filiere, compresa l’agro-industria che ha bisogno di acqua e celle frigorifere, si spostano produzioni, si perdono quote di mercato e posizioni nella competizione globale. La lezione dovrebbe essere il reale significato di rischio: il prodotto della probabilità di un evento sismico (qui ci aiuta la mappa, dinamica perché non può che evolversi) per la vulnerabilità del territorio per il valore esposto, ovvero le potenziali perdite. Il provvedimento più ovvio dovrebbe essere la prevenzione, tanto sul nuovo quanto sul costruito, ma non si fa mai. Come sempre, e vale anche per il dissesto idrogeologico, quel che conta è massimizzare il profitto immediato, risparmiando sulle soluzioni. Solo che stiamo imparando anche che fino a ieri gli interventi dell’emergenza aiutavano comunque il PIL a salire, oggi un po’ meno: chi ci dovrebbe pensare dopo (i contribuenti) ha finito i soldi. Ben venga allora l’idea di un’assicurazione

La mappa della pericolosità sismica in Italia (dati 2003) della Protezione Civile e, qui a sinistra, l’epicentro del sisma del 20 maggio in una mappa dell’U.S. Geological Society.

proporzionale al rischio (DL 59/2012). Darà certezza di copertura e svolgerà un ruolo altamente educativo: se l’unico movente è il denaro, è giusto che anche costruire male oggi abbia un costo domani.

Murature portanti in laterizio Abbandonata a favore del telaio in cemento armato, la muratura portante in laterizio sta tornando di attualità per la realizzazione di edifici ad uso residenziale, proseguendo la tradizione italiana della costruzione in mattoni, che nel frattempo si sono evoluti in blocchi portanti ad elevato contenuto tecnologico, prima di tutto per soddisfare i requisiti di isolamento termico Un’evoluzione recepita anche dalle Norme Tecniche 2008, che estendendo alle costruzioni in muratura portante il criterio di progettazione agli stati limite, in pratica ne “sdogana” l’adozione, specie in zona sismica. Oggi le prescrizioni per una corretta progettazione e messa in opera ci sono tutte: da quelle geometriche e meccaniche relative ai blocchi (vuoti non superiori al 45% in volume, spessore minimo di 24 cm e indici di resistenza fbk) alla realizzazione della muratura portante. Migliore resistenza sismica e isolamento termico con i blocchi rettificati Porotherm che riducono al minimo l’impiego di malta.

In particolare: • la malta di allettamento deve avere resistenza a compressione media non inferiore a 5 MPa • non è ammessa la realizzazione dei giunti orizzontali interrotti di malta

• i giunti verticali devono essere sempre riempiti con malta • In caso di laterizi portanti con incastri verticali va garantito un giunto in malta per un’estensione trasversale di almeno il 40% dello spessore del muro. Tra le innovazioni tecnologiche che meglio si prestano alla costruzione secondo le NTC i blocchi Porotherm Plan di Wienerberger: elementi di grande formato con facce di appoggio superiori e inferiori rettificate. La planarità e il parallelismo tra i blocchi permettono di eseguire murature con giunti di malta di un solo millimetro. Oltre alla resistenza in caso di sisma (+30%) e alla pressoché totale eliminazione dei ponti termici ne traggono beneficio l’isolamento termico (+20%) e i tempi di costruzione.

Edifici industriali sicuri Esiste un nesso tra il terremoto in Emilia, il tema della sicurezza sul lavoro e più in generale l’attenzione che viene generalmente dedicata al valore delle attività produttive, anche da parte degli imprenditori che dovrebbero esserne i primi custodi È vero che la forza del sisma era maggiore di quanto le carte prevedevano; è vero che molte costruzioni erano antecedenti la mappa di pericolosità sismica del 2003 (che peraltro l’Emilia recepì immediatamente); ha certamente ragione Assobeton quando afferma che i prefabbricatori italiani sono tra i migliori progettisti e costruttori di strutture antisismiche, ma insomma, se dopo aver montato una Billy l’Ikea raccomanda di fissarla al muro perché dei capannoni industriali possono essere costruiti limitandosi ad appoggiare elementi verticali e orizzontali, come si faceva con i menhir? Per quanto ben realizzati, dovrebbe essere facile immaginare che gli elementi prefabbricati si possano muovere, pregiudicando vite umane, beni strumentali e della produzione e la stessa prosecuzione

delle attività. Certo, più una struttura è rigida e solidale e maggiori sono le possibilità che collassi, non adattandosi e assecondando le spinte che partono dalle fondamenta, ma ad esempio il Gruppo Moretti già dal 2004 produce e utilizza giunti sismici che migliorano la sicurezza nelle grandi edificazioni, non solo industriali (per esempio nel parcheggio dell’ospedale di Bergamo o nel centro commerciale Nave de Vero di Marghera). Progettato in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell’università di Bergamo, questo particolare costruttivo rafforza lo schema strutturale permettendogli di incassare le deformazioni che si determinano nel tempo o a seguito di eventi sismici. Un accorgimento che in un Paese a elevata pericolosità sismica come l’Italia dovrebbe diventare obbligatorio.

www.morettispa.it/it/moretti-prefabbricati

Tamponamenti infrangibili In caso di terremoto talvolta a cedere non sono le strutture ma i tamponamenti. Le reti Aegis, prodotte a Prato dal Gruppo Lenzi e presentate ufficialmente il mese scorso associano alla resistenza un’elevata elasticità (fino al 26% di estensibilità), contenendo le parti fratturate e impedendone il crollo. Sottoposto a numerosi test con il metodo ISO 10319 questo tessuto, in poliestere HT e acciaio intrecciati a maglia chiusa o aperta, si è dimostrato da 5 a 20 volte più resistente di analoghi rinforzi in fibra di vetro e polipropilene, che migliorano la resistenza strutturale ma ne aumentano la fragilità quando il punto di rottura viene superato. È sufficiente applicare il tessuto Aegis su una sola facciata perché il tamponamento o il solaio resistano a una violenta azione sismica (fino a 11.000 Kg per metro lineare Zeus, fino a 9.000 Kg la maglia aperta Athena) proveniente da qualsiasi direzione, fratturandosi ma senza cedimenti. Aegis si applica sulle pareti in maniera analoga alle reti da intonaco e si collega alle strutture portanti risvoltando il tessuto sulla cornice per almeno 20 cm. Di facile applicazione anche su intonaci esistenti e su un solo lato di pareti o solai, la sua elevata traspirabilità rende Aegis adatto anche in caso di restauri conservativi e messa in sicurezza delle volte.

www.lenzie.it

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ioarch costruzioni e impianti [ n. 42/2012]

lettura/cultura Imperativo energetico. 100% rinnovabile ora! Come realizzare la completa riconversione del nostro sistema energetico autore: Hermann Scheer editore: Edizioni Ambiente 272 pp - euro 25,00 L’impegno di Hermann Scheer per le energie verdi è ancorato a un’esigenza di giustizia sociale e di democrazia, oltre che alla preoccupazione per la salvezza del pianeta. Decentralizzazione, autonomia locale e partecipazione. Sono numerosi i progetti e le soluzioni più promettenti che in pochi anni potrebbero dare a tutto il mondo energia inesauribile, economica e sostenibile. Se non ora, quando?

Patrizia Pozzi. Contemporary landscape a cura di: Luca Molinari editore: Skira 320 pp - euro 25,00

Monografia dedicata a Patrizia Pozzi e al suo lavoro di progettazione del paesaggio, illustrato e concepito come processo di trasformazione dell’ambiente che ci circonda. Il testo presenta i suoi ultimi progetti suddivisi nelle quattro sezioni Energy landscape (ecosostenibilità e biocompatibilità), Abitare la natura (paesaggio come fonte di ispirazione e integrazione), Nuove tendenze (nuove dinamiche di approccio allo spazio pubblico e alla vita quotidiana), Nursery (sostenibilità e integrazione tra architettura e spazi aperti).

Scritti per l’architettura della città autore: Valeria Pezza editore: Franco Angeli 336 pp - euro 29,50

Il testo, che completa la pubblicazione di due anni precedente Progetti per l’architettura della città, raccoglie una serie di scritti elaborati dall’autrice in più di trent’anni di attività. Una lunga indagine sul senso del fare architettura, le sue condizioni, il legame con la storia e le linee di ricerca contemporanee, verificandone l’adeguatezza rispetto alla vita reale.

Stell Tales. Marzorati Ronchetti 90 anni per il design a cura di: Matteo Vercelloni editore: Electa 304 pp - euro 45,00 Corredato da illustrazioni grafiche di Christoph Radl, il volume racconta una storia imprenditoriale di successo: un modello italiano di “palestra creativa” in grado di valorizzare sapienza artigianale e innovazione, attraverso la collaborazione con architetti, designer, artisti e committenti per giungere a risultati non seriali di ogni genere. Dal pezzo di design all’’opera d’arte alla struttura architettonica, i progetti sono proposti secondo una classificazione che ne sottolinea il valore “su misura” - Small, Medium, Large, XL, XXL - e presentati in ordine cronologico con schede di testi critico-descrittivi, disegni, schizzi e un ricco apparato iconografico.

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Barreca & La Varra

QUeStioni di Facciata, Una Frontiera architettonica da una RasseGna dI pRoGettI dI BaRReca e la vaRRa Idee e RIflessIonI sulle molteplIcI funzIonI della faccIata: conGeGno edIlIzIo, volto dell’edIfIcIo e InsIeme paRte dello spazIo uRBano Cosa si nasconde dietro un’architettura? La facciata rappresenta di sicuro un primo indizio per comprendere la natura di un edificio, una barriera di protezione e allo stesso tempo di comunicazione tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori, in una condizione ambivale te che la rende parte della struttura architettonica e, contemporaneamente, del territorio circostante. È attraverso la facciata che si rappresentano importanti questioni tecniche, simboliche, estetiche alla base della progettazione dell’intero edificio. Questioni di facciata è una raccolta di pensieri, spunti, considerazioni intorno ad alcuni progetti ideati e realizzati dagli architetti Barreca e La Varra negli ultimi anni, dal 1999 al 2007 con Stefano Boeri e dal 2008 come Studio Barreca & La Varra. Seguendo un’organizzazione non cronologica e molto particolare dei progetti, gli architetti adottano un argomento specifico per ogni capitolo e, partendo da esso, provano a guardare con occhio critico al lavoro svolto, in un gioco di rimandi e nuovi spunti. I progetti e le realizzazioni sono ordinati secondo alcuni punti di vista: la facciata è osservata in rapporto alla natura e all’eventuale presenza di elementi vegetali, come nel progetto per il ‘Bosco Verticale’ (ne parliamo in questo numero, n.d.r.); in relazione e in contrasto rispetto alla città e al contesto, vista

dall’esterno e dall’alto; la facciata dall’interno quale luogo di frontiera; e infine, attraverso il concetto della ‘quinta facciata’ quale possibile nuova piatta-forma mediatica. Edito da Skira, curato e introdotto da Moreno Gentili, il volume è scandito da saggi di Ugo Volli, Stefano Bucci, Giovanna Borasi, Joseph Grima. In conclusione una conversazioneintervista degli architetti con Vittorio Gregotti. Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra

www.barrecaelavarra.it

barreca & Lavarra Questioni di facciata/ A matter of Façade editore Skira 224 pp - euro 25,00 2012, edizione bilingue (italiano-inglese)

terragni, architetto del tempo Il RazIonalIsmo In aRchItettuRa è un pRodotto della cIvIltà attuale come Il RInascImento fu un pRodotto della cultuRa umanIstIca (Giuseppe Terragni)

Inaugura ad ottobre presso il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno una mostra dedicata a Giuseppe Terragni (1904-1943), a cura di Attilio Terragni e Italo Tomassoni con un singolare allestimento che rimanda alla Divina Commedia. All’ingresso il visitatore si ritrova nella “selva oscura”, metafora dell’Italia degli anni Venti, con il progetto della Sala O alla mostra della rivoluzione fascista a Roma e un autoritratto del 1929, nel quale Terragni esprime il proprio sgomento per la guerra. Nell’area del Purgatorio saranno proiettate immagini delle opere costruite, originali dell’archivio dell’architetto e raffigurazioni a colori realizzate da Paolo Rosselli. Il Paradiso è un luogo trasparente definito da lastre di vetro con citazioni tratte dai testi di Terragni. In una sala laterale è documentato il progetto del Danteum a Roma, con riproduzioni dei disegni originali e materiale di studio da tutto il mondo. Nel corso della mostra si terranno giornate di studio e workshop organizzati in collaborazione con la Facoltà di Architettura e ingegneria di Perugia. 6 ottobre - 9 dicembre 2012 ClAC Centro Italiano Arte Contemporanea Via del Campanile 13 - Foligno - Ingresso gratuito info@centroitalianoartecontemporanea.it www.centroitalianoartecontemporanea.com

Sopra, Villa Bianca a Seveso, 1936-1937 Strada statale, Como. Sotto, Edificio ad appartamenti “Novocomum”, 1927-1929 Via Sinigalia, Como. (foto ©GT04 Paolo Rosselli)


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