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Aga Khan Award 2022
AGA KHAN AWARD 2022 L’ALTRA ARCHITETTURA
PROGETTI A BASSO IMPATTO AMBIENTALE COSTRUITI CON SCARSE RISORSE LOCALI PER AFFRONTARE LE NECESSITÀ MATERIALI DELLE COMUNITÀ CUI SONO DESTINATI E CONTRIBUIRE ALLA LORO CRESCITA CULTURALE
I progetti scelti dalla giuria dell’edizione 2022 dell’Aga Khan Award for Architecture si trovano in Bangladesh, Indonesia, Iran, Libano, Senegal. Paesi difficili, a basso reddito e alto tasso di crescita demografica, spesso teatro di scontri politico-religiosi cui si aggiungono problemi economici generati dalle sfide geopolitiche internazionali. Luoghi nei quali l’architettura può fare molto, trasformando i limiti in opportunità e producendo innovazione con risorse limitate, quasi sempre materiali e manodopera locali. Progetti talvolta realizzati pro bono e costruiti dall’intera comunità che li vive come propri a cominciare dal cantiere: segni di speranza in un futuro migliore, dove i campi dei rifugiati possano assumere la conformazione di città ordinate, le scuole offrano la formazione indispensabile per l’emancipazione individuale, la cultura e l’arte possano vivere libere dall’egemonia culturale altrui. Il Premio, rivolto alle comunità dove la presenza e la cultura islamica sono particolarmente significative e giunto quest’anno al quindicesimo ciclo triennale, conta su una dotazione complessiva per ciascuna edizione di un milione di dollari. All’edizione 2022 hanno partecipato complessivamente 463 progetti confluiti in una shortlist di 20 opere, tutte visitate sul posto dalla giuria formata dall’architetto Nada Al Hassan,
Bangladesh Spazi pubblici urbani lungo il Nabaganga, Jhenaidah
La rapida urbanizzazione del Bangladesh ha comportato anche nella città di Jhenaidah la realizzazione di strade e edifici abbandonando le tradizionali vie d’acqua, spesso ridotte a discariche. Gli architetti Khondaker Hasibul Kabir e Suhailey Farzana, che avevano già sviluppato attività di co-progettazione e autocostruzione coinvolgendo fasce di popolazione marginali, hanno progettato e promosso questo spazio pubblico che con scalinate e rampe dà accesso alle acque del Nabaganga invertendo il processo di degrado ambientale in corso. Al momento l’opera comprende due piattaforme, tre metri sopra il livello del fiume, e percorsi che lo riconnettono alla città anche attraverso un bosco centenario che offre ombra e protezione per la popolazione, di maggioranza Hindu, che qui si ritrova, anche giungendo da località vicine, per conversare, fare sport e accedere all’acqua secondo le proprie tradizioni culturali. esperto di conservazione del patrimonio architettonico e urbano, da Amale Andraos, docente alla Columbia gsa, dall’artista Kader Attia, dal direttore dell’Istituto Bengalese di architettura, paesaggio e insediamenti Kazi Khaleed Ashraf, dal visiting professor del dipartimento di architettura dell’Università di Boston Sibel Bozdoğan, dall’architetto franco-libanese Lina Ghotmeh, dal Premio Pritzker Francis Kéré, già vincitore dell’akaa nel 2004 per la scuola elementare di Gando, da Anne Lacaton, fondatrice dello studio Lacaton & Vassal e dal fondatore di nadaaa Nader Tehrani.
Urban River Spaces, Jhenaidah, Bangladesh. ©Aga Khan Trust for Culture, ph. Asif Salman.
CREDITI
Architettura Co.Creation.Architects (Suhailey Farzana e Khondaker Hasibul Kabir) Superficie costruita 1.632 mq Area 4.267 mq Cronologia 2018-2019 Costo 164.280 dollari
Spazi comunitari all’interno del campo profughi Cox’s Bazaar. ©Aga Khan Trust for Culture, ph. Asif Salman.
CREDITI
Architetti Rizvi Hassan, Khwaja Fatmi, Saad Ben Mostafa Committenti Ong Brac e ActionAid con il supporto di Unhcr, Unicef e Fao Superficie costruita totale 1.505 mq Area 2.571 mq Costo 158.413 dollari
Bangladesh Centri pubblici comunitari del campo rifugiati Rohingya
Dall’agosto del 2017 più di 700mila musulmani Rohingya sono fuggiti in Bangladesh dando vita al campo Cox’s Bazaar, che accoglie un numero di rifugiati maggiore di quello della popolazione locale. Più del 74 per cento sono donne e bambini, più vulnerabili di fronte a violenze e abusi. Per migliorare le condzioni di vita nel campo ActionAid e Unhcr hanno promosso la costruzione – a cui hanno partecipato sia i rifugiati sia la popolazione locale – di sei luoghi che svolgono funzioni comunitarie. Vari i materiali utilizzati, da quelli della tradizione costruttiva locale – bamboo, mattoni, legno di noce di Betel, paglia – al cemento e la lamiera. Ogni centro è caratterizzato da elementi che lo legano al contesto e alla funzione: dipinti e graffiti, iscrizioni in lingua Burma, stuoie alle finestre o bucature triangolari nelle pareti e, per quello dedicato alla produzione e alla vendita di oggetti artigianali, un ingresso come le tradizionali abitazioni Rohingya.
Indonesia Aeroporto internazionale Banyuwangi, Blimbingsari, East Java
Due strutture con coperture a falde come le abitazioni della locale tribu Osing, una per le partenze e l’altra per gli arrivi, emergono dalla copertura verde delle strutture costruite, a loro volta immerse in un paesaggio di risaie dove per un raggio di 10 chilometri sono vietate le costruzioni. Molto aperto per favorire aerazione e ventilazione naturale, protetto termicamente dalla massa isolante della copertura verde e con un sistema di recupero e riciclo delle acque sia internamente sia all’esterno, l’edificio è un esempio di architettura passiva che all’efficienza unisce la bellezza. Moderno ed efficiente ma del tutto diverso dai generici edifici aeroportuali, sigillati e staccati dal contesto, il progetto può contribuire a definire un nuovo standard per un turismo ecologicamente sensibile, anche in considerazione del fatto che l’Indonesia prevede di costruire nei prossimi anni circa 300 nuovi aeroporti locali.
Il terminal dell’aeroporto emerge con tetti verdi tra le risaie. ©Aga Khan Trust for Culture, ph. Mario Wibowo
Gli spazi del museo sono ricavati in una ex-fabbrica di birra. Ph. ©Aga Khan Trust for Culture, ph. Deed Studio
CREDITI
Architettura Andramartin, Jakarta Superficie 9.385 mq Sito 160 ettari Cronologia 2013-2017 Traffico annuale 300.000 pax Costo 7.242.050 dollari
Iran Museo d’arte contemporanea Argo, Teheran
Decenni di abbandono avevano fatto crollare anche il tetto dell’ex-birreria Argo nel centro di Teheran che Hamidreza Pejman ha scelto di trasformare nel primo museo indipendente di arte contemporanea e sede della Pejman Foundation che promuove gli artisti iraniani sulla scena globale del mercato dell’arte. Il progetto di recupero e riuso conserva la ruvida bellezza dell’edificio industriale di un tempo aggiungendovi all’interno una nuova struttura autoportante, sorretta da colonne di acciaio inserite nella muratura in mattoni ripristinata, mentre la nuova scala in cemento bianco, l’ascensore in metallo e il bar pubblico in ottone, con le loro forme curve si pongono in chiaro contrasto con i materiali e le tecniche costruttive degli spazi esistenti. Nella corte di ingresso tre lastre di vetro permettono di osservare gli ambienti di fermentazione, trasformati in archivi e spazi di servizio. Uno stretto edificio sul retro ospita il bar e la cucina e, al di sopra, alcune residenze per artisti. CREDITI
Architettura Ahmadreza Schricker Architecture North, Teheran e New York Superficie 1.890 mq Sito 750 mq Cronologia 2017-2019 Costo (al netto del terreno) 900.000 dollari
Senegal Scuola secondaria Kamanal, Thionck Essyl
La forma a volta dei blocchi di edifi ci – uno per ogni anno di formazione – nei quali si articola questa scuola non è solo una citazione vernacolare ma il frutto della scelta dello studio Dawoffi ce, per motivi economici e di regolazione climatica, di costruire con mattoni di argilla cruda che strutturalmente lavorano per compressione. L’argilla è stata estratta dal sito e l’area di scavo è diventata il campo sportivo, circondato da sedute a spalti a colmare la depressione. Locali e di recupero anche gli altri materiali impiegati in questo progetto pro bono costruito da manodopera del posto, come il legno delle travi che sorreggono le ampie coperture di lamiera e pavimenti a terrazzo realizzati con pezzi di ceramiche rotte. La pendenza del sito viene sfruttata per incanalare verso una cisterna l’acqua piovana, poi riutilizzata per i bagni e per l’irrigazione del giardino, che comprende alberi di limoni, da vendere al mercato per incrementare la dotazione economica della scuola.
I padiglioni della scuola sono organizzati intorno al cortile dello spazio sportivo. ©Aga Khan Trust for Culture, ph. Amir Anoushfar.
La ristrutturazione ha comportato il rifacimento della copertura in lastre di cemento alleggerito. ©Aga Khan Trust for Culture, ph. Cemal Emden.
CREDITI
Architettura Dawoffi ce, Barcellona Superfi cie 1.920 mq Sito 16.750 mq Cronologia 2014-2020 Costo 600.000 dollari
Libano Ristrutturazione della Niemeyer Guest House, Tripoli
Progettata da Oscar Niemeyer tra il 1964 e 1975 e mai completata a causa della guerra civile, la Fiera di Tripoli è uno dei migliori esempi del Moderno in Medio Oriente. In assenza di materiali d’archivio, l’incarico di ristrutturare la guest house prossima all’ingresso per adibirla a centro espositivo per la locale industria della falegnameria è stato affrontato da East Architecture Studio studiando altre opere di Niemeyer per dare un senso all’intervento, condotto in maniera non invasiva e quasi del tutto reversibile, in particolare per le partizioni vetrate e nel rifacimento della copertura in lastre di cemento alleggerito. L’edifi cio a un solo piano, cieco all’esterno e che riceve luce naturale da un pozzo di luce nell’atrio e da due corti interne, conserva le qualità strutturali, materiche e spaziali del progetto originario ■ CREDITI
Architettura East Architecture Studio, Beirut Superfi cie 1.917 mq Sito 3.200 mq Cronologia 2018 Costo 800.000 dollari