Rendez-Vous de la Mode Pret-a Couture168

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exhibitionRV

Balenciaga

and haute couture

in Barcelona

“The Balenciaga and Haute Couture in Barcelona” è una retrospettiva che si terrà fino al 22 settembre 2013 al Museo Cristòbal Balenciaga di Barcellona. Obiettivo è dimostrare, con 78 modelli, tra cui alcuni del grande stilista, e 50 bozzetti, come la straordinaria couture dell’indimenticabile maestro spagnolo abbia in primis influenzato, non solo Parigi e i grandi nomi del fashion system di ieri e di oggi, ma soprattutto i designer spagnoli del suo tempo, totalmente avvinti da un talento multiforme come un’Idra. D’altronde, come prescindere dalla potenza geometrica e possente dei suoi modelli così eccitantemente nuovi nel panorama della moda? Tra il 1935 e il 1968, con Balenciaga di stanza a Barcellona, nomi come Pedro Rodríguez, Manuel Pertegaz, Asunción Bastida, El Dique Flotante e Santa Eulalia videro in lui una Stella Polare. E lo stesso vale oggi per tanti giovanissimi creatori. / “The Balenciaga and Haute Couture in Barcelona” is the exhibition that can be visited until the 22nd of September 2013 at the Museum Cristobal Balenciaga in Barcelona. The goal is to show with 78 models and 50 sketches how the extraordinary couture by the unforgettable Spanish master has influenced Paris and the big names of the fashion system and above all the Spanish designers of his time that were captivated by a multiforms talent like an Idra. How to recognize his models with their geometric and strong power in the fashion panorama? Between the 1935 and 1968 with Balenciaga in Barcelona names like Pedro Rodríguez, Manuel Pertegaz, Asunción Bastida, El Dique Flotane and Santa Eulalia saw a polar star. It is the same today for many young creators.

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on Estate

Rue Aubriot, French Vogue dalla serie White Women - Paris 1975 - Š Helmut Newton Estate

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portrait de madame Photographer

Ciro Zizzo Concept & Style

Cori Amenta Make up & Hair letizia maestri per maestrimkupstudio Fashion Assistent paolo lattuada Model Sally Jonsson @Next Milano Location Cascina la Vetriata

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Dress ELIE SAAB Shoes ALBERTA FERRETTI

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Overcoat EDWARD ACHOUR PARIS

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di Francesco Rapazzini E basta! Non chiamiamolo più l’enfant terrible della moda francese. Enfant, bambino: ha 61 anni suonati e compiuti da poco, Jean Paul Gaultier, visto che è nato il 24 aprile 1952. Che sia terribile, controcorrente, simpatico e pure diabolico lo si concede senza alcuna difficoltà, ma smettiamola una volta per tutte di chiamarlo enfant. Certo, corre sempre per tutta la lunghezza della pedana alla fine delle sue presentazioni – che siano di prêt-à-porter, haute couture (iniziata nel 1997) o moda maschile – sorride con quei suoi occhi birichini e dallo sguardo canzonatorio e profondamente intelligente da allegro compagno di bisbocce. Dice di essere timido, e sarà pure vero, dice anche che non ha mai avuto il culto di diventare celebre. Anche questo sarà ben vero, visto che è lui a sostenerlo. Comunque sia è un signore, un professionista che conosce a meraviglia, anzi a menadito, il mondo del taglio e del cucito. Sa a perfezione come si confeziona una gonna, un bustier, un pantalone, una giacca. Se a volte tra i modelli dei suoi colleghi – e non solo coloro che si affacciano in questo mondo – si scoprono, ahimé, difetti e imperizie, Jean Paul Gaultier non sbaglia mai un colpo. Che sia di matita o di forbice. La sua zampata è visibile e riconoscibile anche da lontano: un suo abito è griffato prima ancora di ritrovarsi l’etichetta cucita da qualche parte. Si capisce subito se è Jean Paul Gaultier che ha creato il modello. Sempre aggressivo senza essere violento, deciso senza dimenticare tutti i princìpi della gamma femminile, spigoloso ma al contempo anche morbido e sexy, ogni lavoro su ogni suo capo lo fa diventare un capolavoro. La strada e il suo mondo notturno e un po’ borderline lo affascinano da sempre e da sempre lui ne traspone i loro codici nei suoi abiti. Veste la pelliccia per la rabbia degli animalisti che lui ama e considera amici; ama il cuoio al limite del fetish senza che però faccia perversione; le trini e i vecchi merletti nelle sue mani e con il suo amore diventano tessuti d’avanguardia. Reinventa il trench, il corsetto, la gonna per l’uomo, convinto com’è che ci sia ancora un mucchio di cose da creare, da escogitare e da concepire: basta respirare l’aria che ci circonda ed essere i primi a capirla. Un genio, Jean Paul Gaultier? «No – risponde lui – sono solo qualcuno che cerca di fare, anzi fa il suo lavoro con estrema onestà». Figlio unico di una mamma segretaria e di un padre contabile, Jean Paul era nato nella banlieue parigina, a Bagneux. La leggenda – ma poi sono sempre così bugiarde le leggende? – racconta che Jean Paul iniziò a confezionare i primi abiti-bustier per vestire i suoi orsacchiotti di peluche già a 6 anni, grazie agli insegnamenti di una nonna sarta appassionata. Gli inizi di Jean Paul Gaultier – e come poteva essere diversamente, visto che siamo in pieno nel regno delle favole – furono un vero e proprio disastro con la sua griffe appena nata, nel 1976, e già fischiata, derisa e sull’orlo del fallimento e di quel baratro nel quale precipitano tanti sogni. Fu sull’orlo del baratro ma non ci cadde e restando sospeso in quell’incerto equilibrio per lui arrivarono i favolosi anni 80 che a fionda lo lanciarono in alto e che tuttora non gli hanno fatto toccare il suolo. Sono oltre trent’anni di successi continui ma non incredibili quelli che lui sta vivendo in una corsa inarrestabile. Senza mai prendere il fiato. Stagione dopo stagione, vestirà Madonna con i celebri seni conici a punta, poi arriverà la volta di Kyle Minogue, poi disegnerà la linea Hermès, firmerà profumi, farà della televisione in Inghilterra, sarà giurato al Festival del cinema di Cannes, intervisterà per un documentario Lady Gaga e realizzerà l’abito di nozze della sua amica Beth Ditto che sposerà la sua compagna Kristin alle Hawaii. Terribile, Jean Paul. Sì, ma attenzione, non più enfant. D’accordo?

Stop calling him the enfant terrible of the French fashion. Enfant, child: Jean Paul Gaultier was born the 24th April 1952 therefore he is 61 years old, no more a child. He could be terrible, rebel, funny and diabolic but stop calling him enfant. He always runs at the end of his fashion shows, could it be haute couture (star ted in 1997), prêt-à-por ter or menswear collection. He laughs with his mischievous eyes and his sight is jeering and deeply intelligent. He says to be shy, it could be true and he says also that he never had the cult to become a celebrity. It could be true being him to affirm it. Whatever it is, he is a Sir, a professional that knows really well the cut and the sewing world. He knows perfectly how to realize a skir t, a bustier, a pair of trousers, a blazer. Jean Paul Gaultier never gets it wrong compared to his colleagues that sometimes make some mistakes or imperfections. His design is easily recognizable. His creation is popular before applying an etiquette on it. You can understand straightaway if Jean Paul Gaultier was the one creating the model. Aggressive without being violent, determined without forgetting the principles of the feminine world, tough but at the same time soft and sexy, each creation becomes a masterpiece. The street and his night life is a bit borderline, he loves them and he transfers them in their creations. He wears fur coat for the anger of the animalists that he loves and consider them as friends ; he loves leather to the fetish limit without being perversion ; the laces and the old crochets in his hands become avantgarde fabrics. He reinvented the trench, the bustier, the man’s skir t, he is convinced that there is still a lot to create, to conceive and study : it only takes to breath the air that surrounds us and to be the first ones to understand it. Jean Paul Gaultier, a genius ? «No- he replies- I am only someone who tries to make actually who makes his job with extreme honesty». Jean Paul Gaultier was born in the Parisian suburbs in Bagneux, he was the only child of a segretary mum and an accountant dad. The legend tells that Jean Paul Gaultier star ted at the age of 6. He created his first bustierdress to dress his teddy bears thanks to his tailor grandma’s teachings. Are the legends always true ? At the beginning Jean Paul Gaultier was a disaster, in 1976 his griffe was nearly a failure. He was on the edge of the depths but he didn’t fall, he remained suspended in an uncer tainty balance. With the arrival of the 80s he was launched so high that he hasn’t yet touched the floor. More than 30 years of steady success, he is living in an unstoppable run withouth loosing the breath, season after season. He dressed Madonna with its famous pointed brest, then Kyle Minogue, he designed the Hermes line, he realized perfumes, he did television in England, he was judge at the Cinema Festival in Cannes, he did an interview with Lady Gaga and he realized the wedding dress for his friend Beth Ditto to marry her par tner Kristin in the Hawaii. Terrible, Jean Paul Gaultier. Yes but no more enfant? Ok?

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THE GENIUS OF

JEAN PAUL

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Gaia Repossi, Ana Girardot

Milla Jovovich

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Olga Sorokina

ANNA DELLO RUSSO

Marion Cotillard, Sidney Toledano

Alice Dellal

Marie JosĂŠe Croze, Jessica Chastain and Leigh Lezark

Natalia Vodianova, Antoine Arnault


Caroline de Hanovre

Paris

Jessica Chastain

Anna Wintour

Fashion Week focus on BALMAIN

GIAMBATTISTA VALLI chanel dior elie saab Hermès John Galliano Jean Paul Gaultier LANVIN LOUIS VUITTON Léonard Miu Miu Mugler nina ricci Roland Mouret SAINT LAURENT valentino Viktor & Rolf Vivienne Westwood

Photo credit ©Getty Images Entertainment

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DiOR

Surrealismo e pop art per un trionfo assoluto del bianco e nero, optical e potente con fantasie in pied de poule e arabeschi moreschi che avvolgono sinuose silhouette. Omaggio al New look con cappotti di chiara ispirazione couture e Bar jacket semplicemente sublimi. / Surrealism and pop art for an absolute triumph of the black and white, optical and powerful with pied de poule patterns and arabesque Moorish that wrap sinuous silhouette. It is an homage to the New look with a clear couture inspiration coats and Bar jackets that are simply sublime.

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PARIS FW/2013-14

MASCULINE FABRICS Una tendenza sofisticata che flirta con l’androginia di donne forti e decise, ma sempre femminili e romantiche. I tessuti cult del guardaroba maschile avvolgono con grazia silhouette di rara eleganza in un gioco di rimandi tra universo maschile e femminile: il classico gessato, proposto in più nuance e modelli, si alterna con grazia all’intramontabile principe di galles, assoluto protagonista del prossimo inverno e tessuto dai nobili natali, esendo stato inventato da Edoardo VII, Re d’Inghilterra nel 1800 e nonno di quel grande dandy che fu Edoardo VIII, marito di Wallis Simpson. / A sophisticated trend that flirts with the androgyny of strong and determined women but always feminine and romantic. The cult fabrics of the masculine wardrobe wrap gracefully silhouette of rare elegance in a game between masculine and feminine universe: the classical pinstriped is proposed in different nuances and models, it is interchanged gracefully with the timeless prince of Wales absolutely protagonist of the following winter. This fabric has a royal past as it was created by Edoardo VII king of England in 1800 and grandfather of that famous dandy Edoardo VIII, husband of Wallis Simpson.

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Dévastée

Maison Martin Margiela

Stella McCartney

Vivienne Westwood


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coat McQ by ALEXANDER McQUEEN socks WOLFORD

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l’ange noir photographer Federico Garibaldi assistant Antony Fesce stylist Simona Sanfedele hair & make up Katja Wilhelmus @ w-mmanagement model Heni @ Monster

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Dress Dina JSR Hood Maison Martin Margiela

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LA SPINTA CREATIVA, COMUNQUE SI ESPRIMA, EQUIVALE ALLA RICERCA DEL NUOVO ED è PER CIò UN INDICE DELLA GIOVENTù MENTALE

C’è una frase in “Extremely Loud and Incredibly Close”, film premio Oscar tratto dal bel romanzo di Jonathan Safran Foer in cui il protagonista, un bambino di 9 anni, perde il padre nel crollo delle Torri di New York. Una frase che sento in qualche modo si adatti all’indicibile dolore e smarrimento che deve aver provato Donatella Versace alla morte dell’amato fratello Gianni, fondatore della maison della Medusa. Dice così: “Se il sole esplodesse, non ce ne accorgeremmo per otto minuti, il tempo che impiega la luce ad arrivare fino a noi. Per otto minuti il mondo sarebbe ancora illuminato e sentiremmo ancora caldo. Era passato un anno dalla morte di mio padre e sentivo che i miei otto minuti con lui stavano per scadere”. Quanto sono durati quegli otto minuti per Donatella Versace? Quando si è resa conto che quegli ultimi otto minuti con Gianni erano finiti? È in quegli attimi decisivi, di freddo improvviso e sole oscurato, che la valchiria bionda si è trasformata nella Donatella Versace che tutti conosciamo e ammiriamo. Fino ad “otto minuti prima” era stata l’amata musa e la stylist delle indimenticabili collezioni di un autentico genio della moda. Poi quell’improvviso buio e nemmeno il tempo di elaborare un dolore così immenso che l’azienda, con i suoi ritmi e le sue necessità pratiche ed economiche, già la richiamava all’ordine e la investiva di un ruolo, quello di direttore creativo, che mai avrebbe pensato di dover ricoprire in vita sua. Dalle prime collezioni in cui pensava sempre a cosa avrebbe fatto Gianni, sentendo di dover proseguire sull’onda creativa tracciata dal fratello perché la cifra stilistica della maison non andasse perduta, è riuscita, infine, proprio rielaborando tutto quel dolore ed accettando il nuovo ruolo non come un’usurpazione, ma come l’unico atto di amore possibile da compiere in nome dell’adorato fratello, a uscire piano piano da questo cono d’ombra e trovare la forza di essere non più “la sorella di”, ma finalmente Donatella. D’altronde era destino. Il geniale fratello si fidava unicamente di lei, del suo gusto innato per la moda e dei suoi giudizi sinceri e tranchant che spesso lo lasciavano interdetto, tanto che nei backstage non erano rari gli scontri artistici tra i due sull’outfit da far uscire in passerella. Ma, alla fine, non solo la spuntava solitamente Donatella, ma Gianni era anche costretto a rendersi conto di quanto la sorella avesse ragione. Ora che è una fashion icon mondiale dal look inconfondibile, al punto che solo Karl Lagerfeld nel fashion system è riconoscibile quanto lei a colpo d’occhio, ha saputo cucirsi su misura un abito dirigenziale che dapprima le andava stretto, quasi soffocandola, e adesso le calza a pennello. Celebrity, socialite, jet setter, ma soprattutto mamma e donna, con tutte le fragilità che tutti noi ci portiamo dentro: il Sole è tornato a splendere sulla Medusa e quel Sole si chiama Donatella Versace. 190

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@ Getty Images Entertainment

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There is a sentence in ‘’Extremely Loud and Incredibly Close’’, a movie Oscar rewarded passage by the novel of Jonathan Safran Foer where the protagonist a 9-year-old child loses his father in the collapse of the Twin Towers in New York. I feel this sentence adaptable to the unspeakable pain and sense of lost that Donatella Versace went through when loosing her brother Gianni, founder of the Medusa Maison. The sentence states as follow: ‘’ If the sun exploded, we wouldn’t notice it for eight minutes, this is the time that the light takes to arrive to us. For eight minutes the world would be still brightened and we would be warm. One year went by from the death of my father and I felt that my eight minutes with him were about to finish’’. How long did the eight minutes last for Donatella Versace? When did she realize that those last eight minutes with Gianni came to an end? It is in those crucial instants of sudden cold and shaded sun that the blond Valkyrie got transformed in the Donatella Versace that everyone knows and admires. Until ‘’eight minutes before’’ she was the loved muse and the stylist of the unforgettable collections by an authentic fashion genius. After that, the sudden dark and not even the time to elaborate a pain so immense that the company, with its rhythms and its practical and economic needs, called her to the head of the maison and

gave her the role as a creative director. She would have never thought to have that in her life. From the first collections she thought always what Gianni would have done, feeling to follow the trend of the brother in order to keep the stylistic code of the maison. She managed to go out slowly from this dark and find the strength to be Donatella and not the ‘’sister of’’. She managed that by elaborating the pain and accepting the role as the only love act possible to make in the name of the loved brother. The genius brother trusted only her with her innate taste for fashion and with her genuine feedback that left often Gianni speechless. In fact it was not rare to assist to artistic arguments between the two on some outfit to use on the catwalk. Donatella had usually the better but Gianni was forced to realize that Donatella was right. She is now a worldwide fashion icon with an unmistakable look. Only Karl Lagerfel in the fashion world is recognizable at first sight like her. Donatella was wearing a ‘’responsibility dress’’ that it was tight at first but it is now a perfect fit. Celebrity, socialite, jet setter but above all woman and mother with all the weaknesses that everyone has: the Sun is back to brighten the Medusa and that Sun name is Donatella Versace.

The creative motivation equals the pursuit of the new however that may express. It is therefore a sign of the mental youth.

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means FASHION

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Bianca Balti, David Gandy

Andrea Osvart

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Suzy Menkes

ALESSANDRA SAFOUE - BENEDETTA BARZINI

Marta Marzotto

Andrea Camerana, Rosanna Armani

Federica Fontana

Filippa Lagerback

Gala Gonzalez

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Rossella Brescia

Margareth Madè


Maria Luisa Trussardi, Corrado Clini and Mario Boselli FRANCA SOZZANI

MILAN Fashion Week focus on

Janet Jackson

Princess Charlene of Monaco

ALBERTA FERRETTI AQUILANO.RIMONDI ANGELO MARANI ANTONIO MARRAS CRISTIANO BURANI Dsquared2 DOLCE & GABBANA EMPORIO ARMANI Ermanno Scervino GIORGIO ARMANI GUCCI ETRO Frankie Morello FENDI

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John Richmond LORENZO RIVA LUISA BECCARIA Mila Schön PRADA ROBERTO CAVALLI Ports 1961 Sergei Grinko VERSACE

Photo credit ©Getty Images Entertainment

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MILAN FW/2013-14

GUCCi Colori rubati al sottobosco per una moda che è un inno alla sensualità dell’autunno, con nuance da sexy fairy tale che avvolgono le silhouette, illuminandole di una luce crepuscolare, potente e seduttiva. Inediti cromatismi si accendono come scintille per tailleur con dettagli in pelle e lussuose pellicce, mentre accessori deluxe e grandi classici, come eleganti jumpsuit con inserti in pizzo nero e abiti con stampe pied de poule, si trasformano alla luce di un magnetismo che è la vera chiave di volta di questa collezione. / The colours are stolen from the forest for a fashion that it is an hymn to the sensuality of the fall with sexy fairy tale nuances that wrap the silhouette brigthen them with a twilight light. It is so powerful and seductive. Unusual chromaticisms light up like sparks for tailleur with leather details and luxurious fur coats whereas deluxe accessories and big classics like elegant jumpsuit with black lace inlays and dresses with pied de poule prints are transformed by the light of a magnetism. This is the true key point of this collection.

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Givenchy

bracelets GATT’ORO GIOIELLI SHOES GIUSEPPE ZANOTTI DESIGN

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THE

FACTORY photographer by SUSI BELIANSKA HAIR & MAKE-UP CLAUDIO FERRI USING LANCOME ASSISTANTS Stefano Broli Gabriella Codastefano DIEGO ALBERTO FALDETTA MODEL Hannah Richter @ fashionmodel.it

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iNTiMATE

ViSiONS photographer Federico Garibaldi assistants alessio Perrotta - antony Fesce stylist noey Park make up Giovanni iovine @ w-mmanagement hair stylist bartek borowiec @ w-mmanagement models virGinia @ ice Models - nathalie @ ice Models Alena @ Major Models - alizee coucke @ eliteModels

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Suit Mila Schön

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Dress Albino

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Total look Mila Schรถn Shoes Giuliano Fujiwara

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Peaches Geldof

Olivia Palermo, Yasmin Le Bon

Melanie Laurent

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Manolo Blahnik

Nancy Dell’Olio

Sophie Ellis-Bextor

Kate Beckinsale

Jessica Biel, Justin Timberlake

Christopher Bailey

Pixie Geldof

Caroline Issa

Stephen Jones


Helena Christensen

Michelle Dockery

LONDON Fashion Week focus on ANTONIO BERARDI Bora Aksu

Rosie Huntington

Burberry Prorsum Christopher Kane David Koma FYODOR GOLAN Julien Macdonald L’WREN SCOTT Moschino Cheap & Chic Osman PETER PILOTTO Temperley London TOM FORD

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TOM FORD

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Colui che, come Re Mida, trasforma in oro tutto ciò che tocca, esordisce con successo nella sua avventura in solitaria, così attesa dalle sue affezionate clienti come anche dagli addetti ai lavori che hanno trovato un Tom Ford molto cambiato e maturato rispetto a quello di un tempo. Il designer texano si diverte a mixare in un caos caleidoscopico mood e ispirazioni diverse per una moda global senza tempo. Motivi etnici e tribali convivono con bomber stile anni Ottanta, mentre le stampe sembrano essere state prese direttamente da un albo dei fumetti. Tra frange di pelle, geometrie e trasparenze in pizzo nero, c’è posto persino per delicati ricami a fiori dal gusto orientale. / Tom Ford is changed compared to the one he was long time ago. Like King Mida who transforms in gold everything he touches, Tom Ford debuts successfully in his collection that it was so awaited by his beloved clients. The Texan designer mixes in a kaleidoscopic chaos mood and different inspirations for a timeless global fashion. Ethnic and tribal motifs goes together with 80s bomber jackets whereas the prints seem to be taken directly from a cartoon. Amongst leather fringes, geometries and black lace transparencies there is room for delicate floral embroideries with an oriental taste as well.

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Quella inaugurata da Giorgio Armani ad Hong Kong è la seconda, fantasmagorica, boutique aperta nell’ex colonia britannica. Un autentico trionfo di lusso e stile Made in Italy che ha sede a Canton Road, una delle vie più lussuose della metropoli orientale. La boutique si estende su 950 metri quadrati suddivisi su due piani con in vendita il top delle collezioni prêt-à-porter e accessori sia maschili che femminili. In occasione dell’opening, la boutique ha ospitato al suo interno la mostra “Eccentrico” con oltre 300 accessori e 51 abiti delle collezioni Giorgio Armani e Armani Privé, creati dal 1985 ad oggi. Un percorso quasi fiabesco, pieno di colori e suggestioni, oltre a una selezione di cosmetici e profumi limited edition e una collezione di orologi in edizione limitata dedicata al 2012, l’anno del Dragone. / The boutique opened by Giorgio Armani in Hong Kong is the second one in the ex British colony. An authentic luxury and style triumph of the Made in Italy based in Canton Road one of the most luxurious street of the eastern metropolis. The boutique is 950 m2 divided in two floors with the top collection prêt-à-porter and accessories both masculine and feminine. For the opening event the boutique hosted the exhibition “Eccentric” with more than 300 accessories and 51 dresses by Giorgio Armani and Armani Privé collections created from the 1985 until now. A fairy tale path full of colours and suggestions besides a selection of cosmetics and limited edition perfumes and a limited edition watch collection dedicated to the year 2012, the year of the dragon.

ECCENTRICO

UNA MOSTRA DI ABITI, ACCESSORI E GIOIELLI DELLE SUE COLLEZIONI

GIORGIO ARMANI

CELEBRA L’APERTURA

DELLA SUA NUOVA BOUTIQUE IN CANTON ROAD, A HONG KONG

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Beauty Extra Luxury

photographer

Massimo Zanusso @mks-milano

Beauty Editor & HAIR CONCEPT

Dress Misuraka ring and watch BUCCELLATI

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Giovanni Iovine W-MManagement Agency Stylist Luca Termine @mks-milano Nail Technique Carlotta Saettone W-Mmanagement Agency MODEL Gita Jungeviciute MP Management Agency

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DIAMONDS FOR SKIN

La polvere di diamante conferisce alla pelle del viso una straordinaria luminosità e compattezza. Le particelle di diamante riflettono la luce illuminando istantaneamente il viso e agiscono anche come micro scrub, favorendo il rinnovamento cellulare, con un’azione antiage. / Diamond’s dust gives to the face skin an extraordinary brightness and firmness. The diamond’s particles reflect the light brighting instantly the face. A mini scrub effect is obtained promoting the cellurar skin renewal with an antiage action. CARITA PARIS Diamant de Beautè Concentrè

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BEAUTY HAS A PRICE

CAVIAR EFFECT

La più moderna tecnologia Anti Aging per capelli. Una linea completa di prodotti che neutralizzano il processo di invecchiamento agendo a livello cellulare, infondendo nei capelli Estratto di Caviale, insieme alle più moderne tecnologie. / The most modern Anti Aging technology for the hair. A complete products line that neutralizes the aging process working on a cellular level. Along with the most modern technologies a caviar extract is infused in the hair. Linea Caviar by Alterna

LA BELLEZZA HA UN PREZZO

PRECIOUS NAILS

Azature, una prestigiosa catena di gioiellerie americane, ha ideato uno smalto impreziosito di diamanti neri, adorato dalle star più ricche di Los Angeles in lista d’attesa per una manicure a sei cifre nel prestigioso salone “Fred Segal” di Los Angeles. / Azature is a prestigious American jewellery chain and it has created a nailpolish enriched with black diamonds. It is loved by the richest stars of Los Angeles who are in a waiting list for a 6-digits-price-manicure in the prestigious ‘’Fred Segal’’ Saloon in Los Angeles. Azature, Black Diamond Collection of Nail Polish

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SHOE OBSES ION 2

Al FIT Museum di New York è andata in scena lo scorso mese di aprile una mostra davvero straordinaria che, per la gioia di tutte le shoes-addicted, ha raccolto ben 150 creazioni dei designer più famosi e celebrati del 21esimo secolo, come Salvatore Ferragamo e Christian Louboutin, per raccontare le trasformazioni sociali e culturali che ha subito negli anni il mondo della calzatura. Il pezzo cult della mostra, oltre alle famose Manolo Blahnik indossate dalla mitica Sarah Jessica Parker in “Sex and the City”, anche le scarpe più stravaganti del mondo, tra cui le “Lady Pointe”del giapponese Noritaka Tatehana, alte 45 cm e adorate da Lady Gaga per la loro straordinaria allure fetish.

Andreia Chaves Invisible shoes, 2011 Photograph courtesy Andreia Chaves

Chanel, 2009 From the collection of Lynn Ban Photograph © The Museum at FIT

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Christian Louboutin Pigalle pumps, fall 2012 Photograph courtesy Christian Louboutin Aperlaï (Alessandra Lanvin) Fall 2011 Photograph courtesy Aperlaï

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5 1. ALEXANDER MCQUEEN, spring 2010 From the collection of Daphne Guinness Photograph © The Museum at FIT 2. NICHOLAS KIRKWOOD x Keith Haring, fall 2012 From the collection of Lynn Ban 3. PIERRE HARDY, fall 2010 Photograph courtesy Pierre Hardy 4. AZZEDINE ALAIA, 2011 From the collection of Lynn Ban Photograph © The Museum at FIT 5. CHRISTIAN LOUBOUTIN Fetish Ballerine, 2007 CourtesyChristian Louboutin Photograph © The Museum at FIT 6. NORITAKA TATEHANA Lady Pointe shoes (designed for Lady Gaga), 2012 Photograph courtesy Noritaka Tatehana 7. MASAYA KUSHINO Lung-ta [The Wind Horse] shoes, 2008 White leather, human hair, Leavers lace, lacquered Japanese cypress wood Courtesy Masaya Kushino 8. IRIS VAN HERPEN X United Nude, 2010 The Museum at FIT, PA2012.28.1 Photograph © The Museum at FIT

The last April at the FIT Museum in New York an extraordinary exhibition was inaugurated for the happiness of the all shoes-addicted. It involves 150 creations of the most famous and celebrated designers of the XXI century like Salvatore Ferragamo and Christian Louboutin to tell about the social and cultural transformations that the shoe world went through the years. Besides the famous Manolo Blahnik’s shoes worn by Sarah Jessica Parker in “Sex and the City”. There are the most extravagant shoes of the world like the ‘’Lady Pointe’’ by the Japanise Noritaka Tatehana high 45 cm and much loved by Lady Gaga for their extraordinary fetish allure.

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fashion details

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ALBERTA FERRETTI FW 2013/14

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01. scollo tondo 02. linea svasata 03. applicazione preziosa 04. panno invernale

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W 2013/14

BLUGIRL FW 2013/14

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01. colletto da collegiale 02. effetto see through 03. nervature a pieghe 04. balze asimmetriche

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