COVER
GIUSEPPE D’ABUNDO
SPECIAL G7
FIORENZA SARZANINI UNITI IN NOME DELLA SICUREZZA
MOVIE
MUCCINO DIETRO LE QUINTE
POLITICS
SILVIO BERLUSCONI A ISCHIA
FASHION
SCAGLIONE BIMBI LA MODA DI LUKA
NATURE
LO ZOO DI NAPOLI anno 13 - N°49 autunno_ 2017 ischiacity.it
euro 5,00
Corso Vittoria Colonna, 178 - Info 081 991111 -
Ottica Cinzia Pipolo
S U M M A R Y
CREDITS
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L IF E S TY L E IN F L U E N C E R
editorinchiefcreativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner marketingdirector ceciliad’ambrosio artdirectorstyle riccardofioretti editors pasqualeraicaldo_movie mauroiovino_specialG7 emmasanto_cover manuelabottiglieri_food ceciliad’ambrosio_nature
COVER_ Giuseppe D’Abundo AD & PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti HAIR_ Cristian Sirabella per Picasso Parrucchieri EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo
PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 dayanachiocca stefanofiorentino
89 50
CONTRIBUTING models antoniocrisano stefanofiorentino deniseboffelli gretaboffelli francescopillitteri
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Per la pubblicità: direttore marketing Cecilia D’Ambrosio 334. 2931628 marketing@ischiacity.it
SPECIAL G7
FOOD
32 La grande alleanza che parte da Ischia 36 No G7 le ragioni del dissenso 39 Ischia è un’isola sicura 42 La macchina della sicurezza 47 Fiorenza Sarzanini
19 Uno su tutti 83 Ristorante Indaco 138 Tenuta Don Nicola
PEOPLE
100 A Napoli lo zoo è 3.0
30 Il cuore forte di Luka
NATURE MOVIE
FASHION
56 Ischia è la mia Itaca 60 Muccino dietro le quinte
POLITICS
78 Ciro Calise
24 Hipster Style 89 Scaglione Bimbi
BUSINESS ARCHITECTURE
50 Forza Italia riparte da Ischia 53 La signora in azzurro
116 Aldo Imer
COVER
WINE
67 Giuseppe D’Abundo
134 La Vigna dei Mille Anni
editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 42 80077 ischia - italy redazione@ischiacity.it
ischiacity.it
retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°49, anno 2017 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia microprint, napoli
D I R E C T O R
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sudaticci e distratti dal caldo del solleone… In quei giorni piangemmo 2 vittime, e si unì a questa comunità per l’estremo saluto ai morti il ministro dell’Interno Marco Minniti, autorevole esponente dello Stato Italiano. La sua visita fu prodromica alla decisione di celebrare il G7 della sicurezza proprio alle falde del monte Epomeo. E così fu. Chiunque mastichi di comunicazione sa bene che un evento mediatico che produce un riverbero di grande portata - come certamente è accaduto per il sisma del 21 agosto - per quanto associato ad un aspetto negativo
STUPIDI, STUPIDI, STUPIDI!
e drammatico contribuisce a far memorizzare, in milioni di utenti, il nome del luogo teatro di quell’evento. Ischia, che ancora moltissimi non conoscono o semplicemente considerano poco, finì al centro dell’attenzione
Antefatto.
di milioni di italiani e centinaia di milioni di stranieri. Occorreva quindi,
Noi di Ischiacity proviamo a fare la nostra parte. A causa del terremoto
successivamente, legare l’Isola - oramai ben presente nella memoria di
la scorsa edizione è stata dedicata interamente a Casamicciola Terme e
tanti - ad un evento positivo per poter invertire quell’associazione nega-
questa, che avete tra le mani, racconta ampiamente l’opportunità che ab-
tiva incisa nella mente di tanti. Il G7 era l’occasione ideale. E irripetibile.
biamo avuto - attraverso il G7 dedicato alla Sicurezza - di ripartire da dove
Qualsiasi amministratore accorto avrebbe colto questa opportunità, anche
fummo interrotti. Noi ad Ischiacity ci comportiamo così perché siamo una
qualsiasi imprenditore lungimirante… ma non i nostri, non gli ischitani!
redazione impegnata a sostenere il territorio, perché sentiamo che tutto
La mia teoria è che non ostante tutto le cose dalle nostre parti girano fin
ciò per noi è un dovere, perché un po’ crediamo che il nostro compito sia
troppo bene (siamo una località “matura” per dirla alla Martano) e non ci
d’essere gli ambasciatori di quest’isola nel mondo…
preoccupiamo di trasformare delle tragedie (il terremoto) in opportunità
M
di rilancio e crescita. Evidentemente non ne sentiamo il bisogno. Io non
olti anni fa parlando con l’allora assessore provinciale Giovanna
la penso così! E temo che con questa spocchia e questa ottusa arroganza
Martano, a proposito di Ischia e dei sovvenzionamenti al turi-
Ischia si stia condannando ad una lenta marginalizzazione. A parer mio
smo diretti dalla terraferma verso l’isola, mi disse: “Ischia è una
le cose vanno (ancora) bene perché siamo un bel posto, godiamo di un
stazione ritenuta “matura” dove con questo termine s’intende un punto
clima molto temperato e… soprattutto in giro c’è il terrore di frequentare
oltre il quale la crescita è marginale, se non addirittura decrescita”. Era la
località non sicure. Il G7 della Sicurezza, a maggior ragione, avrebbe rap-
motivazione con la quale la Provincia non riteneva opportuno indirizzare
presentato una grandissima vetrina! Ma nessun sindaco, nessuna associa-
ancora risorse verso questo territorio. Tale decisione la inquadrai in quella
zione di categoria, nessun imprenditore anche debolmente illuminato ha
che definisco “la sindrome di Vodafone”, eccovene il riassunto: se sei un
pensato di amplificare la portata della comunicazione in questa direzione.
vecchio cliente (fidelizzato) le grandi compagnie non ti offrono più sconti
La stampa internazionale è venuta a farci visita ma, di fatto, nessun tipo
premio. Questi ultimi sono riservati solo ai nuovi clienti, a quella fascia di
di organizzazione istituzionale è andata incontro ai giornalisti provenienti
utenti impegnati con altre compagnie che per essere attratti devono venir
da tutto il mondo per spiegare cos’è Ischia, la sua storia, la sua bellezza, le
lusingati con offerte speciali che si negano (paradossalmente!) ai clienti
sue potenzialità, e da ultimo (ma non ultimo per importanza) cos’è stato
storici e fedeli.
il terremoto. Nulla! Ed allo stesso modo nulla si pensa davvero di fare per
Ischia è un “cliente storico e fedele” della “compagnia turistica Campa-
fronteggiarla questa dannatissima emergenza connessa al vulcanesimo.
nia”, non necessita, dunque, di ulteriori investimenti. Ciò non ostante l’i-
Nessun progetto di riqualificazione, nessun piano istituzionale di rilancio
sola ha saputo procedere - anche brillantemente - attraversando a testa
territoriale, nessun programma di riconversione per le aree devastate e - il
alta anni di crisi. E si arriva al 2017. Partito bene, molto bene, fino al 21
peggio del peggio! - nessuno studio per mettere in effettiva sicurezza le
agosto. Poi il sisma ha rimischiato le carte… e da quel momento molto è
zone a rischio sismico. Tutto ciò, mi si perdoni la franchezza, è criminale e
cambiato. In peggio.
oltremodo stupido. Stupido. Stupido!!!
L’aspetto più desolante è stato il dirompente ricorso al “tafazzismo”: si è fatto di tutto, ma proprio di tutto, per bastonarci da soli (ed oltre misura) gli zebedei. Hanno iniziato i miei colleghi locali rovesciando cumuli di fango (pur di urlare notizie sconclusionate nel tentativo di crearsi maggiore audience), a questi si sono immediatamente accodati i colleghi nazionali ed internazionali inviati per l’occasione a seguire le vicende del terremoto. In quelle torride giornate di mezza estate non pareva vero alle diverse redazioni di avere un titolo a 4 colonne da sbattere in faccia ai lettori
RICCARDO SEPE VISCONTI
#coltellirosa
F O O D
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in collaborazione con
#coltellirosa
UNO SU TUTTI
IL PIATTO CHE MI HA SEDOTTO
VIAGGIO A POZZUOLI TRA LE NUVOLE DI 10 DIEGO VITAGLIANO LA NOSTRA FOODINFLUENCER CECILIA È SEMPRE IN GIRO ALLA RICERCA DI NUOVI SAPORI, DI ABBINAMENTI INSOLITI E DI CHEF CHE CATTURINO LA SUA ATTENZIONE (E IL SUO PALATO). E QUANDO PUNTA IL COLTELLO, È PERCHÉ HA SCELTO DI AFFONDARLO NEL PIATTO GIUSTO, QUELLO CHE SU TUTTI REPUTA ECCELLENTE E… ASSOLUTAMENTE DA PROVARE! Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti Rotta su Pozzuoli: se sei un turista puoi scegliere di fermarti a Pozzuoli prima di salpare per l’isola verde, se invece abiti ad Ischia ti basta prendere la nave e dopo appena un’ora di navigazione puoi raggiungere a piedi la pizzeria 10 DIEGO VITAGLIANO, sul lungomare, conoscere il maestro Pizzaiolo e gustare (come ho fatto io) la sua interessante pizza “nuvola” detta anche “verace rivisitata”. Rispetto a quella tradizionale, infatti, è più idratata e la maggiore quantità di acqua nell’impasto innesca un processo che rende il glutine della farina più digeribile, ne guadagna quindi in leggerezza, mentre l’alveolatura del cornicione è decisamente accentuata. Tra tutte da provare assolutamente la MARGHINARA, che unisce i condimenti tipici della Margherita (San Marzano, piennolo del Vesuvio, bufala di Paestum, formaggio, basilico) e della Marinara (l’origano appunto). L’olio è quello delle cantine Barone, nel salernitano, non troppo fruttato e intenso, adatto alle pizze rosse. “Questa ha una storia, è nata tre anni fa da un errore - racconta Diego - arriva la comanda per una bufalina con filetto di pomodoro, prendendo l’oliera mi cade la scodella con l’origano che in parte finisce sulla pizza. Decido di infornarla e mandarla comunque a tavola. Dopo un po’ la signora che l’aveva mangiata è venuta a farmi un mare di complimenti”! Da quel momento è entrata nella carta ed è la più richiesta.
OBBLIGO O VERITA’? OBBLIGO: Provare le creazioni di Diego Vitagliano, che appartiene alla nuova generazione di pizzaioli, in particolare napoletani, fortemente innovatori; lui in un anno di apertura ha già piazzato il suo 10 in molte classifiche dedicate al dinamico universo della pizza. 10 Diego Vitagliano Pizzeria Corso Umberto I, 167-169 - lungomare di Pozzuoli - info. 081 1936 9716 10pizzeria.it
F A S H I O N
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ART DIRECTOR_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti, Dayana Chiocca MODELS_ Antonio Crisano, Stefano Fiorentino MAKE UP_ Aglaia Centro Estetico, Ischia HAIR_ Patrick Sirabella per Picasso la barberia, Ischia DRESS_ Canvas di Luca Renzullo JEWELRY_ Bottiglieri Gioielli, Ischia EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo, Ischia LOCATION_ Pub M9 Air Line, Ischia
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P E O P L E
IL CUORE FORTE DI LUKA
L
a morte di Luca Renzullo è innaturale. Per-
ma Excelsior, guidato da Vincenzo Lettera. Come
che ha portato la morte a Luca. Ne sento dire
sonalmente l’ho definita “non coerente”
al solito lavorammo in squadra Silvia Buchner,
tante… Ma non credo a nulla. Luca era una per-
con la sua vita, o perlomeno con ciò che
Cecilia D’Ambrosio, Dayana Chiocca, Riccardo
sona generosa. Se si è ucciso consapevolmente,
della sua vita potevamo scorgere. Luca era un
Fioretti, Raffaela Mendella ed io. Il trucco lo fece
allora l’ha fatto solo per proteggere le persone
uomo solare, molto attivo, molto, ma davvero
Nancy Tortora, le barbe ed i capelli li curò Patrick
che amava. Non saprei dire da cosa o da chi, ma
molto generoso. Quando decise di mettersi in
Sirabella. Anelli, croci, orologi e tutto quanto ri-
sento che è così. Non accetto altre spiegazioni. E
proprio con una sua attività di abbigliamento
tenni di utilizzare per caricare la rappresentazione
mi piace pensare che fino all’ultimo il suo cuore,
maschile gli feci visita al negozio Canvas in via De
hipster me li diedero Marco ed Angela Bottiglieri,
la sua mente, i suoi sogni fossero rivolti a fare
Luca e gli dissi che desideravo aiutarlo a costru-
da Martino Romano e Cinzia Pipolo ho avuto in
qualcosa di buono… per gli altri.
irsi un’immagine vincente. Poiché Luca in quel
prestito gli occhiali. Le foto vennero come voi le
Ho dunque deciso, condividendo questa idea
momento aveva investito tutto nel magazzino gli
vedrete nel servizio… Insomma, vennero bene,
con la mia squadra, di pubblicare ugualmente
dissi che non era necessario pensare al denaro,
a tal punto che quando inviai l’anteprima a Luca
le foto che avevamo preparato per festeggiare
non si vive solo di quello ma anche di sfide, amici-
egli mi chiese di montare una delle immagini in
il lavoro di Luca: desidero che tutti voi possiate
zie, soddisfazioni, vittorie… sì vittorie! Avrei volu-
modo che potesse essere utilizzata per un cartel-
vedere quali risultati un giovane imprenditore ve-
to che la sua sfida diventasse tale e volevo contri-
lone pubblicitario stradale. Ero molto orgoglioso
nuto ad Ischia dalla provincia di Sarno era riusci-
buire a questo risultato. Il 29 settembre facemmo
di questo piccolo-grande lavoro concepito per
to a conquistarsi. Piccole conquiste, raccolte con
una prima selezione dei suoi abiti. Decidemmo di
aiutare una persona cara a crescere con la sua
fatica, con sacrificio, con immaginifica follia…
dare un taglio “hipster” alla presentazione della
attività commerciale. Luca lo meritava. Sì, lo me-
Conquiste che Luca ha fatto con il suo grande,
sua collezione. Chiamai i barbutissimi e belli An-
ritava. Assolutamente! E scusate se lo ripeto, ma
piccolo cuore… Un cuore così forte da morire per
tonio Crisano e Stefano Fiorentino a posare per
sono molto fiero di aver fatto questo per lui e di
proteggere…
questo contest ed allestimmo il set presso l’M9,
avergli creato le condizioni per realizzarlo. Pur-
un bel bar in stile irish che si trova vicino al cine-
troppo, poi, è successo qualcosa di molto brutto
Riccardo Sepe Visconti
S P E C I A L
G 7
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34 LA GRANDE ALLEANZA CHE PARTE DA ISCHIA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino
N
o al terrorismo islamico. Anche e soprattutto attraverso Internet.
di Microsoft, John Frank, al capo delle Politiche di controterrorismo di
Ischia, sede adeguata e pienamente titolata a ospitare eventi di
Facebook, Brian Fishman, passando per il capo delle Politiche pubbliche
assoluto richiamo internazionale, a distanza di poco meno di
e di governo di Twitter, Nick Pickles, e per il vicepresidente delle Politiche
due mesi dal terremoto, ha su di sé gli occhi del mondo durante la due
pubbliche di Google, Nicklas Lundblad?
giorni che può segnare una piccola svolta nella lotta e nel contrasto alla
Si è discusso di temi apparentemente tecnici, il che giustifica il risalto
radicalizzazione della jihad e che intanto proietta l’isola, come mai acca-
mediatico contenuto del vertice, ma anche evidentemente cruciali per
duto nella storia recente, al centro delle strategie globali dell’Occidente.
l’equilibrio e la sicurezza del mondo occidentale, oggi e domani. Perché,
Ma cosa hanno deciso e di cosa hanno dibattuto, il 19 e 20 ottobre
per dirla con le parole del ministro dell’Interno italiano Marco Minniti, «a
scorsi, i ministri dell’Interno di Canada, Francia, Germania, Giappone,
Ischia ha cominciato a fare i primi passi una grande alleanza tra governi
Italia, Regno Unito e Usa, insieme con il commissario europeo per le
e grandi provider nel nome dei principi della libertà». Si è partiti, natural-
Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, il commissario europeo per la Sicu-
mente, dal presupposto che Internet sia e resti «uno straordinario veicolo
rezza, Julian King e il segretario generale dell’Interpol, Jurgen Stock? E
di libertà che non può essere messo in discussione. Ma dobbiamo ferma-
perché, protetti da un consistente cordone di forze dell’ordine con allerta
re chi avvia campagne di conversione, radicalizzazione e addestramento
massima sull’intera isola d’Ischia, si sono seduti al loro tavolo anche i rap-
online nel nome della jihad. Possiamo vincere questa partita col malware
presentanti dei colossi del web, dal vicepresidente degli Affari europei
del terrore e dell’odio».
Vincere. Già, ma come?
materiale di radicalizzazione e propaganda terroristica sarà una traccia
Il primo e più consistente (e diremmo innovativo) risultato ottenuto nella
da eliminare. L’assunto di partenza, da cui ci si è mossi durante i lavori
tavola rotonda del Grand Hotel Punta Molino è senza dubbio la conver-
del vertice, è che naturalmente mai come oggi “le organizzazioni ter-
genza raggiunta tra i Paesi del G7 e i big di Internet (Microsoft, Google,
roristiche fanno un uso distorto di Internet per diffondere l’ideologia,
Facebook e Twitter, ma già si pensa di coinvolgere Telegram e Tinder)
reclutare nuovi combattenti, incitare agli attacchi, fornire guide sui me-
sulla creazione di un gigantesco database globale in cui vengano etichet-
todi di attacco e raccogliere fondi per finanziare le loro azioni”. Di qui
tati con un’impronta digitale (un hashtag) e dunque bloccati tutti i video,
l’idea, che ha trovato una prima concreta attuazione, di una “profonda
gli audio, le foto e gli slogan a sostegno del terrorismo islamico.
collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, incluse le autorità governative,
Internet resta veicolo di libertà e democrazia, ma - come si è evidenziato
il mondo dell’industria e la società civile, per contrastare efficacemente
durante i lavori sull’isola - sarebbe imperdonabile non prevenire attentati
l’abuso di Internet da parte delle organizzazioni terroristiche”.
di matrice terroristica con il cosiddetto “machine learning”, l’intelligenza
Il report ufficiale, pur nell’irrinunciabile burocratese delle istituzioni, tra-
artificiale, potenziale alleato nella lotta senza confini all’Isis. “L’hashtag
disce un certo ottimismo: “I partecipanti - si legge - hanno convenuto
- si legge in una nota diramata a margine dei lavori - è generato da un
che le società di Internet continueranno ad avere un ruolo proattivo e
algoritmo che, una volta assegnato, è univoco per ogni immagine ren-
garantiranno un’azione decisiva finalizzata a rendere le loro piattaforme
dendo più facile l’identificazione della stessa su internet”. E dunque il
più ostili al terrorismo e sosterranno azioni volte a potenziare l’empower-
ment dei partner della società civile nello sviluppo di narrative alternative
suo possesso. Un nemico che ha il volto dei 30mila foreign fighters che
online”.
si disperderanno dalla Siria dopo la riconquista della capitale dell’Isis.
Sono quattro, nel dettaglio, le aree operative verso le quali saranno indi-
«Nel momento in cui Raqqa è caduta - ha spiegato Minniti nella confe-
rizzati gli sforzi dei Paesi del G7 nella loro lotta al terrorismo: 1) l’utilizzo
renza conclusiva del vertice di Ischia - può diventare una straordinaria mi-
di tecnologie automatizzate per la rapida rilevazione e la rimozione dei
niera d’informazioni. Noi dobbiamo raccoglierle e condividerle per avere
contenuti terroristici nonché per la prevenzione della loro ulteriore diffu-
un quadro chiaro della minaccia». Solo così, ha concluso, «sarà possibile
sione; 2) la condivisione delle migliori prassi e tecnologie per migliorare
produrre le prove nei tribunali contro i foreign fighters».
la resilienza delle società più piccole; 3) il miglioramento della nostra base di conoscenza attraverso la ricerca e lo sviluppo; 4) il potenziamento dell’empowerment dei partner della società civile per sviluppare narrative alternative. Si viaggerà dunque verso un ridimensionamento della libertà di espressione? No, per nulla. Il valore condiviso di libertà è stato rimarcato da tutti i ministri ed è, naturalmente, connaturato alla piattaforma di Internet. Tuttavia, è stata sicuramente sottovalutata, finora, l’opportunità di prevenire derive terroristiche attraverso il setaccio attento di ciò che circola online. Ed è qui che si gioca, essenzialmente, la partita inaugurata proprio a Ischia. Dove i partecipanti al vertice hanno, inoltre, concordato sulla necessità di assegnare un ruolo significativo al Global Internet Forum to Counter Terrorism (Ndr. Iniziativa congiunta dei colossi del web per collaborare al contrasto dell’uso della rete da parte del terrorismo islamico) e di sostenere le società più piccole affinché sviluppino le capacità per combattere l’uso distorto per fini terroristici delle loro piattaforme. E ancora: durante i lavori del G7 è stata accolta con favore la creazione di una Rete di Ricerca Globale da parte del Global Internet Forum, con i rappresentanti delle Istituzioni Accademiche ed esperti per sviluppare congiuntamente l’analisi dell’uso di tecnologie da parte dei terroristi. Bisogna conoscere il nemico, attraverso gli stessi strumenti in
In apertura, davanti al Castello Aragonese la “foto di famiglia” dei ministri dell’Interno dei paesi del G7, allargato ai commissari dell’UE per la Sicurezza e per le Migrazioni e al capo dell’Interpol. Nelle altre foto, il ministro Marco Minniti con il francese Gérard Collomb e l’americana Elaine Duke e un momento del summit. in questa pag., il ministro americano Duke all’arrivo a Ischia Ponte, i rappresentanti di Google, Facebook e Twitter durante i lavori, Minniti con alla sua destra il ministro canadese Ralph Goodale, e a sinistra il francese Collomb e la rappresentante del Regno Unito Amber Rudd.
S P E C I A L
G 7
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NO G7: LE RAGIONI DEL DISSENSO Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca
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uattrocento metri di libertà. Per un no corale al G7 degli “assassini”. E soprattutto per un mondo più giusto. Ischia, 19 ottobre 2017. Il porto diventa, per qualche ora, ombelico del mondo: riflettori e
telecamere, megafoni e microfoni, striscioni e slogan. La “Naiade” della Caremar porta con sé centotrenta manifestanti: al porto di Napoli sono meticolosamente perquisiti, uno a uno. Prefettura e questura non trascurano nulla: tensione alta, a poche ore dall’incontro nell’isola fra i ministri dell’Interno del
G7. La vasta eco delle proteste “no global” degli ultimi anni rimbomba nel Golfo: le paure si riveleranno tuttavia sproporzionate. E filerà tutto liscio, perché le facce pulite degli antagonisti (un’etichetta nella quale non si riconoscono, e lo dicono) sono qui per manifestare un convinto dissenso alle politiche di governo del mondo occidentale. Nessun contatto con il Grand Hotel Punta Molino, men che meno con i destinatari degli slogan più crudi, a cominciare da Marco Minniti, il ministro dell’Interno italiano. Ma già allo sbarco prende forma e consistenza un corteo acceso, ancorché non nutrito numericamente. Che si muove intorno a un grande tema, il vero nervo scoperto della contemporaneità: i migranti. E i manifestanti di Ischia scelgono icone e simboli per significare il grido di dolore dell’Occidente che non vuole restare insensibile di fronte all’ecatombe nel Canale di Sicilia. Un canotto, per esempio, portato a mano all’inizio del corteo. Da italiani e migranti, insieme. Perché questa è una battaglia globale, senza distinzione di etnie e razze, nazioni e popoli: in gioco, c’è l’umanità. “Con i vostri sporchi affari insanguinate i nostri mari”, recita così uno striscione innalzato dai manifestanti, chiamati a raccolta da Insurgencia e Napoli Ribelle. Qualcuno ricorda i numeri, che fotografano un fenomeno complesso, su cui continua a giocarsi la credibilità dei governi occidentali: negli ultimi quindici anni oltre 30mila persone sono morte cercando di attraversare il Mediterraneo. Sono vittime in gran parte sconosciute: il 60% resterà senza nome e senza identità. E i manifestanti mostrano le foto di una silenziosa carneficina. Senza sconti. Cadaveri che galleggiano, non lontano da Lampedusa. 3.771 nel 2015. 5.022 nel 2016. Già 2100, secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, nei primi sei mesi del 2017, molti dei quali sulla rotta del Mediterraneo centrale tra Nord Africa e Italia. E allora sulla banchina del porto alcuni manifestanti si fanno largo, facendo arretrare - in mare - le moto d’acqua della polizia di Stato, che compongono il cordone di sicurezza. Ingente. Sedici agenti per ogni manifestante, calcolerà qualcuno. Arretrano, i poliziotti, perché i manifestanti gettano qualcosa in mare. Semplice salsa di pomodoro, si comprenderà di lì a poco. “Simboleggia il sangue dei migranti versato in mare in questi anni”, spiegano gli antagonisti. Immagine efficace, non c’è che dire. “E non inquiniamo”, sottolineano. Il mare diventa rosso, il messaggio amplificato dai quotidiani - arriverà a destinazione. Al vertice, del resto, partecipa anche il commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos. A lui i manifestanti vorrebbero segnalare il proprio no “alla riapertura dei centri di detenzione per migranti, la gestione criminale dell’accoglienza in Italia, l’orrore degli accordi con il governo libico. Sono solo alcuni dei provvedimenti criminali che il nostro governo, secondo le direttive europee e mondiali, sta attuando nei confronti di chi cerca di entrare nel nostro Paese”. Ma il corteo appena cominciato è già finito: appena 400 metri, il tragitto verso piazza degli Eroi è negato. Si sosta in piazza Trieste e Trento. E Andrea, che è qui per Insurgencia, non ci sta: “È vergognoso che un’isola intera venga completamente militarizzata per consentire ai potenti della terra di chiudersi in una fortezza per decidere del futuro dei confini e dei migranti dentro e fuori dall’Europa. Siamo solo all’inizio di un autunno durante il quale proveremo a sfidare con ogni mezzo necessario i dispositivi di sicurezza assolutamente anti democratici di questa Europa e di questo paese”. Nessuno, tra questi ragazzi (sono per lo più giovani, tante ragazze) aveva intenzioni violente. Si uniscono anche i componenti del circolo ischitano di Rifondazione Comunista e Gianni Vuoso, con l’immancabile bandiera del PMLI. Il professore barbuto lamenta “l’esagerato e sproporzionato schieramento di forze in assetto di guerra, l’insopportabile assedio di Ischia che ha perfino vietato il diritto al lavoro di alcune categorie, che ha costretto molti esercenti a chiudere bottega con danni economici, in cambio di una pubblicità mediatica che potrebbe essere sorretta invece, da ben altri interventi di interesse sociale, culturale e paesaggistico”. Poi rincara la dose: “Il potere neofascista ha dimostrato, ancora una volta, che in Italia la democrazia ha una misura e una durata: duecento metri di corteo per un paio di ore, quanto basta per dimostrare che il diritto al
dissenso è stato comunque concesso. Il Pmli ritiene, invece, che si tratti della
dell’austerità hanno disintegrato quel che restava del welfare e affollato il
solita squallida fregatura, programmata dal neopodestà del comune di Ischia,
gradino degli ultimi e dei penultimi nella gerarchia dell’ingiustizia sociale”. Si
in combutta con le autorità di polizia e messa in atto per dimostrare il servile
parla di “un disastro fatto di distruzione dei diritti e tagli sociali, di esproprio
rispetto delle scelte dei vari Minniti di tutto il mondo”. Tra i più attivi c’è Gigi
di democrazia e sudditanza alla furia liberista della BCE, che ha accresciuto a
Lista, che rappresenta il piccolo comitato del “No al G7” nato a Ischia nella
dismisura la forbice di ricchezza tra una minoranza di privilegiati e i tantissimi
vigilia dell’evento e che, intanto, coltiva malcelate ambizioni politiche, che lo
che stanno precipitando verso il basso”. E il bersaglio diventa
porteranno forse a una candidatura già alle prossime amministrative
Minniti, che nel pomeriggio ha poi avviato i lavori al Ca-
di Forio. Il giovane attivista srotola uno striscione che fa riferimento al
stello aragonese: “Le sue leggi - denunciano i manifestanti
terremoto (“No al G7 della sicurezza: Casamicciola tra le ma-
- hanno rappresentato l’ultimo passo di questo governo per
cerie e voi nella fortezza”) e si fa largo tra la folla. Partendo
mettere al centro del dibattito pubblico le retoriche della si-
dalla questione migranti, che resta il grande nervo scoperto:
curezza e rendere invisibili le grandi questioni sociali irrisolte
“Dal punto di vista di un meridionalista come me, non posso
dietro un regime di costante eccezionalità del diritto: dal “daspo
che sottolineare come la questione immigrati debba essere
urbano” all’arresto “differito”, dai tribunali speciali per i rifugiati alle
affrontata con il cuore e l’esperienza di chi ha vissuto in una
direttive sugli sgomberi degli spazi autogestiti e sulle occupazioni
terra che conosce il fenomeno dell’emigrazione. Il nostro corteo contesta il G7 prima di tutto come istituzione calata dall’alto a esclusiva tutela degli interessi lobbistici dei potenti della terra, con l’obiettivo osten-
dei senzatetto. Questo clima, insieme alle speculazioni sul diritto d’accoglienza, alle strumentalizzazioni elettorali e alle mistificazioni mediatiche, ha facilitato l’espandersi di pratiche e discorsi di fascistiz-
tato, in modo ipocrita, di risolvere problemi che spesso sono problemi creati
zazione sociale e un tentativo di egemonia culturale delle destre costruito sul
proprio dalle nazioni e dalle lobby che esse rappresentano. Noi - continua
rancore e sulla guerra agli ultimi”.
Lista - sogniamo un mondo che non abbia bisogno di confini, ma soprattutto
Ischia non lascerà il segno, forse. Perché l’eco del corteo si affievolisce, poche
nel quale non si debba scappare dai propri paesi d’origine. Oggi, però, salvare
ore dopo, lasciando all’organizzazione la soddisfazione di un pericolo scam-
vite umane resta la cosa più importante”. Gli fa eco il piccolo manifesto degli
pato. Ma le tematiche, a cominciare da quelle più scottanti, restano sul tavolo.
antagonisti, che lamenta come “dieci anni di crisi economica e di governi
In larga parte irrisolte.
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S P E C I A L
G 7
ALBERTO MANNELLI: ISCHIA E’ UN’ISOLA SICURA Interview_ Riccardo Sepe Visconti
L
’isola d’Ischia si distingue per essere un’oasi felice di tranquillità. Questo risultato deve molto al costante lavoro di prevenzione e controllo della Polizia di Stato, che da oltre un anno è diretta dal vicequestore Alberto Mannelli. È anche questo uno degli aspetti valutato dal ministro dell’Interno Minniti e che gli ha fatto decidere di celebrarvi il G7 della sicurezza: un’importante vetrina internazionale per dimostrare agli
occhi del mondo la perfetta efficienza dell’apparato di sicurezza di un’isola che della tranquillità ha fatto la sua vocazione.
Molti osservatori che hanno competenza in
dell’Interno come è nata?
Costiera. Infine, il 21 agosto il terremoto che ha
materia valutano il ministro Marco Minniti
Lo dobbiamo proprio al ministro Minniti: vi fece
colpito Casamicciola Terme e Lacco Ameno: questi
come uomo preparato, che riveste un ruolo
cenno già in occasione della visita per i funerali
eventi drammatici hanno inevitabilmente cambia-
di indirizzo politico adeguato alle sue spe-
delle vittime del sisma e poi la cosa si è realizzata.
to “il verso” ad un periodo che tutti vivevamo nel
cifiche competenze. Per lei che opera nella
Il dispiegamento di forze nei giorni prece-
segno della tranquillità… Non appena avvertii le
Polizia, quanto incide sapersi diretto da un
denti e durante la presenza dei Ministri è sta-
scosse mi feci accompagnare in moto sui luoghi
politico che ha una grande preparazione sui
to imponente: ci racconti un po’ il lavoro che
colpiti, sono arrivato fra i primi sul posto, tant’è che
temi della sicurezza interna e della preven-
c’è a monte.
fui tra quelli che cercarono, purtroppo inutilmente,
zione del crimine?
Anche se la scelta dell’isola come sede del G7 è
di soccorrere la signora Balestrieri. Contempora-
Concordo con i giudizi positivi dati sul ministro
collegata all’evento terremoto, come abbiamo
neamente, giunsero dal 113 le segnalazioni di una
Minniti; anch’io ho molta ammirazione per lui, l’ho
detto, vorrei tornare un po’ più indietro, e preci-
casa crollata sotto la quale erano rimaste sepolte
incontrato quando ha presenziato ai funerali delle
samente all’11 agosto che io considero il “punto
delle persone, ma non era facile individuarla per-
due vittime del terremoto, Lina Balestrieri e Mari-
di flesso” di quella che fino a quel momento era
ché le abitazioni distrutte erano diverse. Abbiamo
lena Romanini - e il mio pensiero va doverosamen-
stata un’eccellente stagione: quel giorno morì in
proceduto a piedi fino ad arrivare a via Serrato,
te a loro. E poi ho potuto stringergli con orgoglio
un incidente in mare la diciottenne Alessia Piatti e
dove c’erano i bambini intrappolati. Ho lanciato il
la mano in occasione del G7. E’ una persona che
fu la Polizia a seguire la vicenda. Andai sul posto
primo allarme alla sala operativa di Napoli e rapi-
conosce il suo lavoro e tutti i meccanismi che re-
e sono rimasto molto colpito da questa tragedia;
damente sono partiti i soccorsi.
golano le attività della Polizia e la sicurezza dello
solo due giorni dopo alla Secca delle Formiche
Lei è stato presente sul luogo del sisma come
Stato e ciò consente a noi di operare con motivata
sono annegati la giovanissima Lara Scamardella
dirigente di Polizia, ma inevitabilmente, pur
serenità.
e il suo istruttore subacqueo Antonio Emanato.
dovendo rivestire un ruolo istituzionale, sarà
La scelta di celebrare a Ischia il G7 dei ministri
E anche lì siamo intervenuti, insieme alla Guardia
stato preso dalle emozioni che normalmente
cia molto presente, ed esige di prevedere anche l’imprevedibile. Durante i giorni del G7, si è lavorato per dare una sensazione netta che tutto fosse sotto controllo senza, tuttavia, impedire lo svolgersi di una manifestazione di protesta, che personalmente mi aveva preoccupato. Voglio partire dall’articolo 17 della Costituzione secondo cui tutti i cittadini hanno il diritto di riunirsi, a condizione che ciò sia fatto pacificamente e senza armi. Secondo lo stesso articolo, tale libertà viene limitata solo per comprovati motivi di mancanza di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità. Venendo a noi, il questore De Iesu ha dovuto porre sul piatto della bilancia i pro e i contro rispetto all’opportunità di autorizzare o meno una manifestazione contro il G7. Con il senno del poi diciamo che ha preso la decisione più giusta consentendone lo svolgimento, ma in quei giorni non toccano ogni “semplice civile” che assiste ad
collaborazione dell’Ufficio Tecnico Logistico di
sapevamo come sarebbe andata e non era sempli-
un evento di questo tipo...
Napoli che, naturalmente, si appoggiava presso il
ce stabilire cosa fare. Con questa scelta, il Questo-
In quasi 25 anni in Polizia, durante i quali ho lavo-
nostro Commissariato. Sono stati alloggiati in al-
re ha garantito il diritto a manifestare e la libertà di
rato in tutta Italia e mi è capitato di assistere anche
berghi dislocati in tutti i Comuni dell’isola.
pensiero previsti dalla Costituzione, e mi sembra
a crimini gravi come gli omicidi di camorra, non ho
Da quello che racconta, emerge in modo
un segno di grande e matura civiltà. Contempo-
mai vissuto situazioni come quelle in cui mi sono
evidente che in questi ultimi tre mesi avete
raneamente abbiamo saputo mostrare - anche a
trovato coinvolto nelle ore dopo il terremoto. Os-
dovuto sobbarcarvi gravi emergenze impre-
livello internazionale - quali erano le nostre forze,
servare persone totalmente innocenti private in un
viste insieme ad un carico di responsabilità
con uno spiegamento di notevole consistenza, a
attimo, in modo del tutto inatteso, della vita mi ha
alle quali, di solito, l’isola non è sottoposta…
mare (dove l’ordine pubblico è affidato alla Guar-
davvero impressionato. Mi hanno contattato di-
E’ vero, la normale programmazione è stata annul-
dia di Finanza), anche con pattugliamenti subac-
rettamente il ministero dell’Interno e il questore di
lata da quanto accaduto, solo adesso ho potuto
quei, in cielo, a terra, perfino con tiratori scelti sui
Napoli, il dr. Antonio De Iesu per conoscere l’entità
ricominciare a dare dei congedi ordinari, e voglio
palazzi, la cui dislocazione è stata programmata in
dei danni. Raccontavo ciò che potevo vedere, ma
ringraziare i miei uomini che si sono gestiti mol-
anticipo attraverso sopralluoghi che ho predispo-
era notte fonda; all’alba, chiesi di inviare un elicot-
to bene e che in questi duri giorni di lavoro non
sto personalmente.
tero: sorvolammo tutta l’isola filmando la situazio-
hanno mai anteposto le loro esigenze alle urgenze
I manifestanti, da parte loro, si sono compor-
ne. Solo allora abbiamo capito con certezza che
operative.
tati molto bene, dimostrando che si può ren-
le aree distrutte erano circoscritte a una parte dei
Qual era il compito delle unità di Polizia pre-
dere visibile una protesta con civiltà...
territori di Casamicciola e Lacco Ameno.
senti stabilmente a Ischia nei giorni del G7?
E’ vero, è così.
Da quel momento in poi, inizia un’emergen-
La nostra missione è appunto tutelare ordine e
Veniamo alle delegazioni straniere: gli ame-
za davvero impegnativa che ha coinvolto
sicurezza pubblica, compito più arduo in questo
ricani hanno seguito un protocollo di sicurez-
ordine pubblico, sicurezza, organizzazione
momento storico in cui il terrorismo è una minac-
za distinto da quello delle altre delegazioni,
dei soccorsi alle popolazioni rimaste senza casa, in cui la Polizia ha avuto un ruolo fondamentale. Sì, l’ordine pubblico è una prerogativa della Polizia di Stato, che viene supportata in questa attività da Carabinieri e Guardia di Finanza: in quel momento ci siamo caricati sicuramente di un onere superiore alla media, ma siamo abituati a questo tipo di impegni. Quello per il G7, invece, è stato un impegno straordinario, si trattava di un evento eccezionale di caratura internazionale, che richiedeva assoluta precisione. Infatti, il Questore è venuto a coordinare il nostro lavoro: abbiamo costituito il suo braccio operativo sull’isola e come commissariato di P.S. abbiamo fornito la base logistica, ma lui ha seguito tutto personalmente, avvalendosi di primi dirigenti come il dr. Spina del P.G. e il capo della DIGOS. Sono arrivati a Ischia moltissimi poliziotti... Sì, 1500 uomini che sono stati gestiti grazie alla
scegliendo come base di partenza il porto di
in piena notte: sono reati molto rari ad Ischia, ma
sottolineare d’essere stato particolarmente fiero di
Pozzuoli, anziché quello del Beverello come
abbiamo comunque dimostrato di essere pronti
aver avuto l’occasione, durante i giorni del G7, di
hanno fatto tutti gli altri e hanno fissato al-
ad intervenire in ogni momento.
stringere la mano ai vertici dello Stato, al Ministro,
loggiamenti diversi; inoltre il ministro Elaine
Ischia la si può vivere come luogo più sicuro
al Prefetto, al Questore ed a molti autorevoli rap-
Duke è arrivata ad Ischia Ponte, con mezzi
rispetto alla terraferma? C’è più tranquillità,
presentanti delle Istituzioni internazionali ai quali,
militari, via mare...
meno reati predatori?
insieme a tutta la squadra di Polizia, abbiamo po-
I responsabili per la sicurezza di tutte le delegazioni
Fare un paragone con Napoli non ha senso, per-
tuto presentare un’isola sicura, efficiente, ospitale
partecipanti hanno compiuto sopralluoghi insieme
ché è una grande metropoli tediata da criticità che,
e, a detta di tutti loro, bellissima.
a noi nelle settimane precedenti il G7, e ciascuno
forse, la possono far paragonare solo a Palermo.
era libero di stabilire come organizzarsi. Da parte
L’isola felice in assoluto, come ho detto, non esiste:
nostra abbiamo assecondato i loro desideri e ga-
qui si effettua circa un arresto ogni tre giorni e noi,
rantito la sicurezza presso l’hotel prescelto (Ndr.
come i Carabinieri, lavoriamo costantemente per
Hotel Mareblu, mentre le altre delegazioni allog-
accrescere la sicurezza.
giavano al Punta Molino).
Minniti cosa ha detto di Ischia? Vi ha fat-
Ci sono stati intoppi?
to i complimenti? E le delegazioni inter-
Assolutamente no, mai come questa volta è anda-
nazionali?
to tutto secondo le previsioni.
Sì, lo ha fatto al momento della partenza, e rial-
Possiamo dire, quindi, che il G7 è un fiore all’oc-
lacciandomi alla mia risposta d’apertura desidero
chiello per il Commissariato di Ischia, per il questore De Iesu, ma anche per l’isola che si è distinta per il modo in cui ha accolto l’evento? La barriera naturale posta dal mare rende l’isola adatta a eventi come il G7, anche se i luoghi totalmente sicuri per definizione non esistono, ed il nostro compito è sempre quello di porre molta attenzione ad ogni più piccolo dettaglio. Veniamo alla quotidianità dell’isola: in questo caso la vostra attività di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, a cosa si rivolge? Facciamo soprattutto un’opera di prevenzione, e per riuscirci abbiamo due autopattuglie che girano per l’isola coprendo le 24 h. E’ grazie a questo, per esempio, che di recente è stato catturato immediatamente l’autore di una rapina avvenuta
Nelle foto, momenti del lavoro della Polizia durante il G7 e l’incontro del ministro Minniti con i rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine. Qui sotto, l’arrivo presidiato dalla Polizia dell’elicottero con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Ischia dopo il terremoto del 21 agosto scorso.
S P E C I A L
G 7
i
G7: LA MACCHINA DELLA SICUREZZA Text_ Mauro Iovino Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino
I
l ministro dell’Interno Marco Minniti visitò l’i-
tenzione di Minniti, condivisa da molti - avrebbe
i commissari dell’UE per Immigrazione e Affari
sola nell’immediatezza del terremoto del 21
proiettato Ischia alla ribalta mondiale come un
Interni Dimitri Avramopoulos e per la Sicurezza
agosto e successivamente presenziò alle ese-
territorio legato all’idea di Sicurezza, oltre che,
Julian King e il segretario generale dell’Interpol
quie di Stato che furono celebrate in onore delle
naturalmente, alla innegabile bellezza dei suoi
Jurgen Stock. L’incontro è stato allargato anche
due vittime del sisma. In quella occasione deci-
luoghi. La riunione dei ministri dell’Interno degli
agli alti dirigenti dei maggiori network mondiali
se che la imminente tappa del G7 dedicata ai
Stati aderenti al G7, quindi, andava organizzata
della comunicazione, John Franck per Microsoft,
problemi della sicurezza internazionale, con una
con il massimo livello di attenzione, allo scopo
Nicklas Lundblad per Google, Brian Fishman per
specifica attenzione alla cyber security, sarebbe
di garantirne il sereno svolgimento - oltre che
Facebook, Nick Pickles per Twitter.
stata organizzata proprio ad Ischia. In tal modo
nell’interesse dei prestigiosi ospiti e, soprattut-
È molto probabile che il G7 abbia rappresenta-
si dava all’Isola la possibilità di legare la propria
to, della popolazione residente. A capo della
to per l’Isola la più spettacolare occasione, in
immagine non più ad un accadimento negativo
complessa e poderosa macchina organizzativa
assoluto, di fungere da teatro di un importan-
quale era, appunto, il sisma, ma ad un evento
ha operato la Questura di Napoli in sintonia
te evento di politica internazionale. Mai si era
di vasta portata politica mondiale che - nell’in-
con le diplomazie degli Stati chiamati a parte-
visto un così vasto e minuzioso coordinamento
cipare al summit e con gli apparati di sicurezza
affidato alle forze dell’ordine. In particolare, dal
internazionali. Attraverso l’Ordinanza 6075 del
porto di Ischia fino al Castello Aragonese nei
15 ottobre 2017, infatti, il questore Antonio De
giorni del 19 e 20 ottobre si è assistito ad un
Iesu ha impartito dettagliati ordini per la mes-
imponente spiegamento di reparti perfettamen-
sa in sicurezza della visita dei ministri. A questo
te organizzati per garantire ordine e sicurezza,
evento hanno preso parte, accanto all’italiano
e le pagine che seguono, accompagnate da un
Marco Minniti, i ministri dell’Interno di Francia,
breve stralcio dell’Ordinanza del Questore 6075,
Gerard Collomb, Germania, Thomas de Mai-
sono il racconto fotografico di quelle giornate.
zière, Regno Unito, Amber Rudd, Stati Uniti, Nella foto, il giornalista Mauro Iovino al porto di Ischia durante la manifestazione anti G7.
Elaine Duke, Canada, Ralph Goodale, Giappo-
ESTRATTO DALL’ORDINANZA 6075
ne, Hachiro Okonogi, ai quali si sono aggiunti
Il dispositivo di sicurezza predisposto in occasio-
45
ne del Vertice dei Ministri dell’Interno dei Paesi
stesso riveste. La politica internazionale promos-
ste in essere iniziative di forte contestazione e
del G7 si articola in un complesso sistema di mi-
sa dai Paesi più industrializzati è oggetto di for-
di vibrante protesta degenerate in turbative
sure organizzative e di servizi di vigilanza, sicu-
ti critiche da parte, soprattutto, dei movimenti
dell’ordine pubblico, come accaduto durante
rezza e ordine pubblico il cui scopo è quello di
della sinistra antagonista che le attribuiscono
le recenti riunioni ministeriali G7 svoltesi in Pie-
garantire la impermeabilità, a qualsivoglia tipo
la responsabilità della recente crisi economica
monte presso la “Venaria Reale” lo scorso mese
di minaccia, delle aree interessate.
mondiale e degli effetti negativi sulle popolazio-
di settembre. Inoltre, la presenza in questa pro-
L’evento in questione ha carattere di straordina-
ni derivanti dai processi di globalizzazione.
vincia del Ministro dell’Interno Minniti potrebbe
ria importanza per l’alto livello delle personalità
Infatti, in occasione dei periodici vertici dei
fornire l’opportunità per gli aderenti ai predetti
partecipanti e per il rilievo internazionale che lo
rappresentanti dei Paesi del G7, sono state po-
movimenti politici delle sinistra radicale di ma-
nifestare in maniera anche eclatante la propria
mobilitazione si è concretizzata in una serie di
panti alle ore 09.00 in Piazza Municipio a Napoli
contrarietà alle recenti iniziative governative in
attività facenti parte di un vero e proprio “per-
e successiva partenza alla volta di Ischia per dare
materia di immigrazione ed in tema di sicurezza
corso di avvicinamento” alle giornate del 19 e
luogo ad un corteo diretto verso le località del
urbana, dagli stessi più volte contestate.
20 ottobre, consistenti in marce e pubbliche as-
vertice. Il complesso e variegato quadro di grup-
Al riguardo, negli ultimi giorni, si è registrata
semblee sui temi del sociale, con iniziative che
pi potenzialmente interessati alla contestazione
una forte mobilitazione delle numerose realtà
proseguiranno anche nei giorni successivi all’e-
e la loro volontà di manifestare comunque il
antagoniste di questo capoluogo che hanno
vento. In particolare, per la giornata del 19 otto-
proprio dissenso potrebbe indurre gli stessi ad
promosso, anche attraverso i social network,
bre è stato presentato un preavviso di pubblica
attuare azioni di protesta che potrebbero inte-
l’adesione ad iniziative di protesta da porre in
manifestazione avente per tema “STOP G7 TUT-
ressare oltre che le località direttamente coin-
essere in occasione del predetto vertice. Tale
TI A ISCHIA”, con concentramento dei parteci-
volte dal programma dei Ministri dell’Interno dei
Paesi del G7, anche altri luoghi che assumono
che i Paesi partecipanti al vertice sono la chiara
assicurare tutte le misure di sicurezza idonee
valore simbolico per la circostanza.
espressione) nonché delle accentuate tensioni
ad impedirne la realizzazione, potenziando al
Per quanto detto, la manifestazione va ad inse-
che agitano lo scenario politico internazionale,
massimo l’attività di prevenzione. In tal senso
rirsi in una cornice di forti tensioni sociali che
con particolare riferimento all’estremismo di
andranno attentamente e scrupolosamente
connotano la realtà del capoluogo partenopeo
matrice islamica. Pertanto, attesa la rilevanza
controllati gli appartenenti ad ambienti estre-
e che quotidianamente sfociano in turbative
internazionale della manifestazione e la presen-
misti ritenuti capaci di commettere azioni delit-
all’ordine pubblico. Inoltre, l’evento in questione
za di personalità di rilievo, non si può esclude-
tuose o, comunque, di approfittare di situazioni
si colloca in un momento storico particolarmen-
re l’eventualità di azioni terroristiche compiute
contingenti al fine di strumentalizzarle per scopi
te delicato sotto il profilo del rischio terroristico
da parte di singoli o di gruppi eversivi italiani e
eversivi. Al fine di assicurare una gestione otti-
(di cui i gravi attentati che hanno interessato an-
stranieri che richiede, pertanto, la necessità di
male delle risorse da impiegare nei servizi di vi-
gilanza, ordine e sicurezza pubblica, è stato pre-
Andrea Gentile), nonché con l’ausilio dei reparti
curezza in occasione degli spostamenti. I servizi
visto un modulo operativo continuativo nell’arco
inquadrati assegnati per far fronte alle esigenze
pertanto, dovranno tendere a:
delle 24 ore, incentrato sulle aree direttamente
di Ordine Pubblico, un articolato dispositivo di
- tutelare l’incolumità dei Ministri, delle rispetti-
interessate dall’evento e dalla presenza delle de-
vigilanza continuativa presso le aree dell’isola di
ve Delegazioni e delle personalità di rilievo dei
legazioni estere, integrato da un ulteriore dispo-
Ischia interessate ed in particolare presso l’ho-
paesi/organismi internazionali partecipanti;
sitivo di sicurezza a più ampio raggio, finalizzato
tel Punta Molino, il Castello Aragonese, L’hotel
- garantire il regolare svolgimento dei lavori del
a proteggere le zone interessate da eventuali
Mare Blu, gli eliporti, i porti, gli specchi acquei
Vertice e delle iniziative correlate;
gruppi di manifestanti intenzionati a turbare il
immediatamente prossimi a dette aree e in tutte
- garantire la massima sicurezza pubblica, con-
regolare svolgimento dell’evento e dell’iniziati-
le località del capoluogo e della provincia sensi-
tenendo ogni forma di disturbo e di contesta-
va ad esso collegata. Pertanto verrà assicurato,
bili per la circostanza. E’ stato inoltre previsto un
zione;
con l’impiego di personale dei reparti territoriali
complesso di servizi al fine di garantire la piena
- assicurare l’ordinato afflusso e deflusso dei
della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e
tutela delle delegazioni dei Paesi esteri e delle
partecipanti e dei giornalisti;
della Guardia di Finanza (Ndr. Coordinati rispet-
personalità politiche di maggior rilievo che giun-
- curare che i servizi siano sempre efficienti, spe-
tivamente dal vicequestore Alberto Mannelli,
geranno in questa provincia, le quali saranno
cie al momento dell’arrivo e della partenza delle
dal capitano Andrea Centrella e dal comandante
fatte oggetto di servizi di scorta, viabilità e si-
personalità partecipanti.
S P E C I A L
G 7
49
i
IL G7 VISTO DA UN’INVIATA MOLTO SPECIALE Interview_ Mauro Iovino Photo_ Dayana Chiocca Archivio Ischiacity
CREDIBILITÀ DEL GOVERNO ITALIANO NELLO SCACCHIERE INTERNAZIONALE, RUOLO DELL’ITALIA SULLA QUESTIONE MIGRANTI, “IUS SOLI”, PROBLEMATICHE DELLA SICUREZZA NELLA RETE, CONCETTO DI “NAZIONE”, QUESTI ALCUNI DEI TEMI TRATTATI NELL’INTERVISTA A FIORENZA SARZANINI, GIORNALISTA DI PUNTA DEL CORRIERE DELLA SERA.
I
l 19 e 20 ottobre scorso, il vertice internazionale dei ministri dell’Interno dei 7 Paesi più industrializzati al mondo, racchiuso nell’acronimo G7 - di cui, nonostante la terribile crisi economica vissuta dal 2009, l’Italia ha continuato a farne parte - ha portato a Ischia anche gli inviati di quasi tutti i Telegiornali italiani e quelli dei maggiori quotidiani nazionali: La Stampa, Il Messaggero, Il Mattino e il Corriere della Sera con una giornalista di punta:
Fiorenza Sarzanini. E’ stata una decisione naturale quella di intervistare una giornalista importante e qualificata come la Sarzanini, definita nel 2010 da Carlo Riva la “Pasionaria della cronaca”, alla quale nel 2014 è andato il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo “Giornalista dell’anno per la carta stampata”. Nata a Roma 52 anni fa, con mamma napoletana e “casa a Ischia”, sottolinea con una punta di orgoglio e malcelata ironia, Fiorenza Sarzanini è partita dalla gavetta, primo impiego al “Tempo”, subito dopo va al “Messaggero” dove si imporrà con capacità e competenza diventando ‘caposervizio’, per poi essere protagonista del grande salto al “Corriere della Sera”, dove viene assunta come ‘redattore ordinario’ e quindi inviato, qualifica che l’ha portata al G7 a Ischia. Della Sarzanini negli ambienti giornalistici si dice che “quando parli con lei è come se parlassi con i servizi segreti” e non potevamo non iniziare quest’intervista, ad ampio raggio, se non partendo da una valutazione sulla credibilità del nostro Governo in ambito internazionale.
Come giudichi la credibilità sul piano mondiale del Governo Genti-
deve gestire l’emergenza migranti si ‘allarghi’ un pochino sui temi che
loni? L’Italia appare affidabile e solida?
sono propri della Farnesina, però in questo caso specifico il problema è
Sicuramente in questo momento appare più credibile di prima, sarà per
talmente grande, talmente complicato da affrontare, che Minniti non può
il fatto che siamo riusciti ad ottenere delle cose dall’Unione Europea, di-
sottrarsi rispetto alle relazioni internazionali.
mostrando di saper gestire i flussi migratori. Questo per quanto riguarda
Nei rapporti tra Europa e Nord Africa (Egitto, Libia, Tunisia, Maroc-
la sicurezza e il terrorismo; sul resto, soprattutto sul piano economico,
co) quale Paese Europeo detta la linea in tema di sbarchi?
secondo me c’è ancora molto da fare.
La Germania continua a dettare la linea, l’Italia è riuscita a creare questo
La personalità (L’Espresso un mese fa ha dedicato una copertina al
asse che sicuramente è favorevole, ma da qui a dire che siamo stati noi a
“partito di Minniti”) dell’attuale ministro dell’Interno (molto voli-
decidere ci vuole ancora tempo…
tiva e assertiva) è percepita come un vantaggio o un ostacolo sul
La nostra politica sull’immigrazione (italiana, ma anche dell’UE) è
piano internazionale?
criminale o ragionevole?
Al momento è un vantaggio, perché sicuramente è un ministro dell’Inter-
Non è né criminale né ragionevole, certamente non può continuare così
no che decide e che si è dimostrato interventista, rafforzando in questo
per sempre. Noi stiamo facendo una politica che è comunque di respin-
modo l’immagine esterna del Paese; alla lunga potrebbe, se non gestito
gimento, quindi sul breve e medio periodo va bene; ma non potrà esse-
in maniera attenta, diventare uno svantaggio - mi riferisco soprattutto alle
re una politica di lungo termine, per il semplice fatto che non possiamo
pressioni interne e non al piano internazionale.
pensare di fermare i flussi migratori sempre in Libia, sempre in quel paese,
Minniti copre anche (di fatto) il ruolo di Alfano agli Esteri?
perché queste persone, non so se per la maggior parte ma comunque in
Io non lo credo; sinceramente è naturale che il ministro dell’Interno che
grande parte, sono profughi. In una seconda fase, dobbiamo riuscire a A sin. Fiorenza Sarzanini con alcuni colleghi durante il G7 a Ischia. Sotto, la conferenza stampa finale del vertice. Pag. accanto, il ministro Minniti con il suo predecessore all’Interno Angelino Alfano, adesso ministro degli Esteri. Nell’altra foto, il premier Paolo Gentiloni con Angela Merkel, Emmanuel Macron e Donald Trump al vertice G7 di Taormina.
governarli perché nessuna battaglia si vince imponendo semplicemente il
noi non rinuncia a qualche piccolo pezzo di libertà non riusciremo a essere
principio di chi è il più forte, dobbiamo riuscire a far capire (e lo Ius Soli era
liberi rispetto al terrorismo.
uno di questi strumenti) e a far passare l’idea che l’Italia è un Paese che
Vorrei parlare con te anche di alcuni temi di politica estera parti-
accoglie, non un Paese che respinge.
colarmente rilevanti in queste settimane e uno è sicuramente la
Vergognosamente (a parer mio) il Parlamento ha stralciato dal di-
Catalogna. Con la sua voglia di indipendenza dalla Spagna, rap-
battito la legge sullo Ius Soli… Che paese siamo diventati o stiamo
presenta una pericolosa frattura in seno alla UE?
diventando?
Mah, secondo me si è rivelata molto meno pericolosa di quello che sem-
Vergognosamente è la parola giusta. Lo Ius Soli è un diritto sacrosanto di
brava, perché neanche gli abitanti stessi della Catalogna erano così con-
persone che sono nate e cresciute in Italia, stiamo diventando un paese
vinti di voler diventare autonomi; secondo me invece, proprio il loro fal-
egoista, e questo secondo me è pericoloso.
limento può servire anche da noi a chi pensa che ognuno può rendersi
I singoli territori (leggi Nazioni) appartengono al popolo che li vive
autonomo. Una Nazione è una Nazione! Ed è bene che tutti convivano,
da secoli (ius sanguinis) o anche alle genti che vi si trasferiscono
ognuno con le proprie differenze.
(ius soli)?
Macron, con il “discorso programmatico della Sorbona” ha ridi-
Secondo me appartengono a tutti, non c’è una differenza, io vivo in Italia
segnato una (possibile) Nuova Europa sostenuta da tre pilastri:
perché ci sono nata e perché sono italiana e voglio che ci stiano persone
Economia federale; Esercito federale; Polizia federale (con relativo
che ci vivono perché hanno deciso di trasferirsi da noi e vogliono integrar-
controllo federale dell’immigrazione). Pensi che i temi della sicu-
si. L’unico vero discrimine che ci deve essere è: mi voglio integrare/non mi
rezza possano essere affrontati efficacemente se prima la UE non
voglio integrare; tutto il resto sono chiacchiere, una società che si chiude,
decide (ammesso che sia sufficientemente matura per farlo) di ac-
secondo me, non è una società matura e democratica.
cogliere il programma di Macron?
Veniamo ai temi del G7 della Sicurezza: siamo pronti per contra-
Macron ha dimostrato di parlare in un modo e agire in un altro, mentre
stare seriamente le minacce che provengono dalla rete?
infatti dice ‘facciamo tutto insieme’ poi è andato a trattare da solo (Ndr.
Credo che siamo abbastanza pronti ad affrontare la minaccia, non a vin-
La scorsa estate ha incontrato in Francia i due contendenti alla leadership
cerla, non a sconfiggerla definitivamente, e la rete sicuramente è uno dei
in Libia, tenendo l’Italia fuori dalla trattativa volta a cercare una via di pa-
punti più deboli.
cificazione nel paese Nordafricano, attraverso cui passa la maggior parte
E cosa stiamo facendo per rinforzare questo punto debole?
del traffico di migranti) e ha cercato di scalzare l’Italia anche quando era in
Adesso ci proviamo con l’accordo stipulato a Ischia; sicuramente dobbia-
difficoltà rispetto ai migranti, quindi credo che anche il suo sia un atteggia-
mo considerare che la rete viene percepita come un luogo dove ognuno
mento egoistico, l’Europa non funzionerà fino a che tutti non penseranno
può fare quello che vuole, quindi governarla non è semplice.
che bisogna davvero marciare insieme.
La rete doveva essere libera, anarchica ed egalitaria (uno vale uno)
Il nuovo corso isolazionista di Washington con la presidenza Trump
invece è diventata il regno degli oligarchi, dominio assoluto di chi
quanto può danneggiare l’equilibrio mondiale della sicurezza?
gestisce (e possiede) i Big Data, terreno di spionaggio e proseliti-
Molto, se gli altri Paesi non faranno battaglie insieme per sconfiggere que-
smo terroristico e paraterroristico. Quali strumenti abbiamo per
sto atteggiamento.
combattere la cyber-insecurity?
Ultima domanda: i media nazionali hanno dato (tutto sommato)
Per quanto riguarda questo aspetto gli strumenti li abbiamo, ma mentre
poco spazio a questo incontro che si è tenuto a Ischia: una congiu-
noi ci adeguiamo, loro sono avanti, è una rincorsa continua che alla fine
ra per punire Minniti?!... Sii sincera!!!
ci costringe a fare cose che possono essere percepite come troppo lega-
No! Anzi… Penso che ci sia stata la copertura adeguata, ci sono vertici
litarie: il problema secondo me è che purtroppo di fronte alla minaccia
internazionali di cui nessuno parla.
terroristica a qualche nostra libertà dobbiamo rinunciare. Rinunciare a spazi di libertà (individuale ma anche collettiva) per aumentare i margini (ed i protocolli) di sicurezza: è questa quindi la strada? Sì, secondo me sì, perché tutti i Paesi lo hanno fatto, perché se ciascuno di
P O L I T I C S
i
FORZA ITALIA RIPARTE DA ISCHIA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca Alessandra De Cristofaro per App - Agency Press Photo
L’
no, scortato dall’amico Domenico De Siano e
mier arriva in tarda mattinata in yacht (con
alimentando l’attesa. Che diven-
dal sindaco Giacomo Pascale. E si lascia de-
tanto di avaria) da Ravello, dove ha fatto da
ta spasmodica. Perché è inutile
siderare, mentre quell’orecchiabile motivetto
testimone al matrimonio di Marianna Pasca-
negarlo: qui tutti aspettano lui.
va avanti a ripetizione, preghiera laica di un
le, una delle sorelle della “sua” Francesca, e
Centro congressi dell’Albergo della Regina
popolo che dipende dal suo semidio, Silvio
mentre Al Bano cantava l’Ave Maria era pro-
Isabella, una Lacco Ameno blindata e ba-
Berlusconi.
prio De Siano a celebrare il rito. Come a dire:
ciata dal sole: l’invasione allegra dei forzisti
Bandiere e slogan, barzellette immancabili e
l’asse è forte, fortissimo.
in divisa d’ordinanza (uomini in abito scuro
un trampolino di lancio verso l’assalto al go-
Questa convention, che va in scena il 14 e
e occhiali da sole, donne eleganti e talvolta
verno. Ischia torna strategica, il senatore De
il 15 ottobre richiamando gli Stati Generali
maliziose nei loro decolleté) fa da preambolo
Siano chiede e ottiene che nel post-terremo-
del partito e che ha nel titolo un’ottimisti-
all’arrivo del leader che non tramonta, e che
to il partito significhi una vicinanza non solo
ca “mission” (“Pronti a governare”), è per
stavolta si attarda a pranzo al San Monta-
simbolica all’isola e a Lacco Ameno. L’ex pre-
Ischia una prova di forza del centrodestra,
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inno di Forza Italia va in loop,
to nulla allora significa che siamo un popolo
una nuova boccata d’ossigeno per alberghi
che non merita nulla ma penso che gli italiani
e ristoranti di Lacco Ameno. Il report ufficia-
avranno buon senso”. Taglia corto sui grillini
le (e forse un po’ gonfiato) parlerà di oltre
(“Sono ribellisti incapaci e a quanto mi han-
3500 presenze, 1190 camere prenotate negli
no detto Di Maio è solo un frontman, Grillo
alberghi isolani, 177 giornalisti accreditati, 19
ha già incontrato tre volte Davigo: io se di-
aliscafi “a disposizione”, 16 navette e 10 ta-
venta premier il giorno dopo lascio l’Italia, è
voli tematici con 48 relatori particolarmente
un concentrato di odio e invidia”) e promette
qualificati. Ma resteranno soprattutto le pa-
agli ischitani che vigilerà sulla ricostruzione
role di Berlusconi, anticipato dal presidente
post terremoto, che dovrà cominciare “entro
del Parlamento europeo Antonio Tajani, che
la primavera”. In tarda mattinata, Berlusco-
mette subito le cose in chiaro: “Noi abbiamo
ni era stato in zona rossa con Domenico De
un solo candidato premier ed è Silvio Berlu-
Siano, la consigliera regionale di Forza Italia
sconi, non esistono alternative. Il centrode-
Maria Grazia Di Scala e, naturalmente, i due
stra ha un solo leader vincente, non ci posso-
sindaci, Castagna e Pascale, entrambi forzi-
no essere leader vincenti dentro e fuori Forza
sti. Ad accoglierlo uno striscione-appello che
Italia al di là di Silvio Berlusconi”. Applausi
gli attribuisce, neanche a dirlo, poteri da de-
scroscianti. Lui, Silvio, gonfia il petto e si la-
miurgo (“Un appello al presidente Silvio Ber-
scia andare a qualche barzelletta delle sue,
lusconi: ricostruire subito come a L’Aquila”,
chiedendo conforto al pubblico in visibilio
ma qualcuno borbotta: “E mica è al gover-
(parla di bidet e preliminari, quelli insegnati
no!”). Berlusconi stringe mani e promette
ai maghrebini, e giù grasse risate). Poi spie-
aiuti: lo fa al comitato “Risorgeremo nuova-
ga: “Se non ho la maggioranza io mi ritiro,
mente”, ma anche ad Alessandro Toscano,
perché è colpa degli italiani. Se non sanno
il papà dei bimbi estratti vivi dalle macerie.
giudicare chi è capace e chi non ha mai fat-
E’ l’antipasto al bagno di folla del pomerig-
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qui tradizionalmente fortissimo, ma anche
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gio, alla convention. In molti non riescono
trampolino di lancio per le nuove politiche:
giare a Berlusconi. Tanto affetto e qualche
ad entrare nella sala gremitissima. Vengono
dopo aver accarezzato, seppur fugacemente,
selfie, prima che partisse - perentorio - l’inno
annunciati due “maxi schermi” all’esterno:
l’idea di una candidatura a sindaco di Ischia,
di Forza Italia.
in realtà sono piccoli televisori, ma va bene
il senatore - che nel civico consesso del Co-
ugualmente. Si forma la calca anche lì. Ischia
mune ischitano siede tra i banchi della mino-
c’è, con i berlusconiani della prima ora: Da-
ranza - medita dunque la corsa verso la con-
vide Conte e l’intera famiglia di Giuseppe Di
ferma al Senato e si compiace per la fedeltà
Meglio. L’avvocato Gino Di Meglio, la con-
del suo feudo lacchese: al porto, all’arrivo
sigliera ischitana Giustina Mattera, figlia del
dell’ex premier, erano in centinaia ad inneg-
medico Luigi e profilo interessante della nuova generazione di centrodestra ischitana. Domenico De Siano è soddisfatto, glielo si legge sul volto: “Numeri eccezionali a Ischia, la Campania è al fianco di Silvio: siamo davvero pronti a governare”, dirà ai giornali nazionali. Da consigliere regionale campano di Forza Italia, il bagno di folla è un piccolo successo personale che gli vale qualche punto in più. Lui sottolinea “lo sforzo organizzativo enorme e la profondità di dibattito e proposta, premiata da un successo indiscutibile”. E naturalmente ringrazia l’amico Silvio, “che
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Nelle foto, momenti degli Stati Generali di Forza Italia a Ischia: erano presenti, fra gli altri, Renato Brunetta, Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Maurizio Gasparri, Paolo Romani, Antonio Tajani, Alessandro Sallusti.
con la sua Presenza (scrive in una nota, la ‘p’ è rigorosamente maiuscola, n.d.r.) ha dato un segnale assolutamente incoraggiante al nostro partito e al Paese”. Ringrazia anche “i tantissimi europarlamentari e parlamentari nazionali presenti, i nostri consiglieri regionali e locali e i tantissimi dirigenti e militanti e soprattutto i 120 volontari che hanno reso questi due giorni indimenticabili”. E dice anlancio del partito, ulteriore felice intuizione del nostro Presidente Berlusconi, è vincente e saprà restituire al Sud e all’intero Paese quella dignità, anche sul piano internazionale, che i governi abusivi delle sinistre hanno solo mortificato”. Per lui, questo successo organizzativo e di presenze potrebbe tradursi nel
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che che “il nostro progetto di apertura e ri-
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P O L I T I C S
i
LA SIGNORA IN AZZURRO Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Alessandra De Cristofaro per App - Agency Press Photo Dayana Chiocca
N
ipote della preside Baldino che ad Ischia ha fatto la storia e per tanti è ancora un’icona, nata in una colta e solida famiglia dell’alta borghesia isolana, sorella della attivissima Anna, che in un recente passato ha ricoperto ruoli impegnativi in diverse Amministrazioni locali, forgiata fra i banchi dei tribunali alla dura scuola del notissimo avvocato Giuseppino Di Meglio ed allieva prediletta di colui che molti temono come
autentico “pitbull del foro”, Gino Di Meglio, Maria Grazia Di Scala è una donna abituata a vincere. Non per fortuna, sia chiaro, ma per caparbietà. Combattiva, idealista, decisa, severa con se stessa: sono questi i suoi tratti di forza che - riuniti nella corazza della sua femminilità - devono aver persuaso Domenico De Siano, senatore e coordinatore campano di Forza Italia, il grande regista della politica di Silvio Berlusconi nel Sud, a sceglierla per sbaragliare i tanti aspiranti al seggio in Consiglio Regionale, spianando la strada a Maria verso un’irresistibile ascesa a posizioni politiche di comando. Abbiamo voluto incontrarla per avere la sua lettura dell’imprevisto ritorno sulla ribalta nazionale, in vista delle elezioni politiche della prossima primavera, del partito di Berlusconi che, oggi più che mai, è in cerca di donne e uomini nuovi che sostituiscano i tanti che il presidente di Forza Italia ha
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deciso - lui sì - di rottamare. Ritorno sancito proprio dalla convention organizzata ad Ischia lo scorso ottobre.
Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo: Alessandra De Cristofaro per App - Agency Press Photo
Svolgere gli Stati Generali di Forza Italia a
spot per il voto, mirato su di lui e non sul
dotato di grande intuito, di un’intelligenza so-
Ischia vuol dire portarli a casa del senato-
candidato sindaco nella cui coalizione si
praffina, conosce profondamente tutta la Re-
re Domenico De Siano. Che interpretazio-
trovava il Senatore. La stampa parla poco
gione, non si muove foglia senza che lui non
ne dai di questa scelta?
di Domenico De Siano, ma poi gli riesco-
lo sappia.
A De Siano va dato atto di aver candidato
no puntate importanti come questa degli
Qual è il tuo bilancio degli Stati Generali
Ischia per questo evento importante, all’indo-
Stati Generali. Il suo è un lavoro silenzio-
di F.I. a Ischia?
mani del terremoto. Durante un incontro in
so, che fa - come dire - stando nella buca
Se posso fare una critica (e l’ho detto anche
cui si doveva scegliere le sedi per presentare
del regista, e resiste accanto a Berlusconi
a De Siano), c’è stata poca comunicazione a
ufficialmente il rientro di Berlusconi nell’agone
nel tempo con un ruolo importante e soli-
livello locale e di conseguenza gli ischitani pre-
politico, si sono stabilite alcune tappe e quella
do, anche se poco evidente...
senti erano pochi, i sostenitori sono venuti so-
per la provincia di Napoli De Siano ha forte-
Penso che potesse riuscirci solo lui per il rap-
prattutto da fuori.
mente voluto che si tenesse qui; certo significa
porto che ha con Berlusconi e per la carica che
Forza Italia e la Destra in assoluto sono
pure un riconoscimento del suo ruolo, anche
ricopre: il coordinatore regionale del partito è
in gran spolvero e tutto ci fa pensare che
agli occhi di Berlusconi.
un ruolo di rilievo, di cui gli addetti ai lavori
quest’ultima tornerà a governare (anche se
La scorsa primavera, De Siano si è presen-
capiscono la portata. Evidentemente lo svol-
è chiaro che con la nuova legge elettorale,
tato alle Amministrative per il comune di
ge bene, e questo spiega anche il promo de-
il Rosatellum, nessuno potrà farlo da solo):
Ischia come semplice consigliere, e il presi-
dicatogli da Berlusconi quando si è candidato
ciò significa - venendo a noi - che De Siano
dente Berlusconi ha realizzato un irrituale
a Ischia. De Siano è un vero animale politico,
avrà un ruolo più importante e di conse-
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guenza le persone a lui vicine, come te? La Sinistra e Renzi hanno deluso, e la Sinistra è anche spaccata. Sentivo da proiezioni che si stanno facendo che con questa nuova legge Forza Italia sarà penalizzata al sud. Ciò non significa, però, sminuire il ruolo dei parlamentari meridionali, ci sono nomi blindati e quello di
peggio di sé, all’esterno hanno parlato male di noi ma, a nostra volta, abbiamo molto favorito questo atteggiamento. Imputo questo pessimo lavoro mediatico al panico da cui i sindaci sono stati colti; se però ci fosse stato un ufficio unico di comunicazione le cose sarebbero andate meglio, tanto più in quanto anche i Comuni non colpiti di-
didato. Se è vero che non ci sarà una maggio-
rettamente hanno finito per essere coinvolti. App - Agency Press Photo
De Siano certo è uno di questi e verrà ricanranza assoluta e che si dovranno stabilire delle alleanze, è vero anche che De Siano e le persone a lui vicine avranno un ruolo importante. Ci sono figure che stanno riconfluendo in Forza Italia, accanto a tanti che non hanno mai lasciato il partito. Chi raccoglie il testimone da Berlusconi,
Si è letto e sentito nei telegiornali, allo stesso tempo, che l’isola era tutta distrutta e che a Ischia si facevano i bagni, come se non fosse accaduto nulla, mentre Casamicciola Terme e Lacco Ameno erano sotto le macerie: tutto ciò dice una volta di più che è necessaria un’agenzia di comunicazione unitaria che
dato che quest’ultimo non può candidarsi?
veicoli le notizie sia intorno agli accadimenti
Questo lo deciderà lui. Se ne sta ancora par-
il Governo centrale pone dei paletti e noi ab-
positivi che ai negativi.
lando, si fanno diversi nomi... ma ancora non
biamo addosso questa etichetta appioppataci
Non siamo stati in grado di tutelare
posso dire nulla.
soprattutto dai media di “isola dell’abusivi-
Ischia a livello d’immagine dopo il terre-
Gli Stati Generali di Forza Italia ad Ischia
smo”, per cui con i riflettori sempre puntati
moto, e anche quando abbiamo ospitato
volevano essere un forte segnale di pre-
addosso, in prospettiva la vedo una situazio-
il G7, un evento irripetibile, si è spreca-
senza sul territorio e Berlusconi si è espo-
ne difficile. Ritengo che una norma ad hoc
ta un’occasione: i giornalisti arrivati da
sto parlando di ricostruzione delle zone
per la ricostruzione a Ischia sia necessaria: se
tutto il mondo avrebbero dovuto trovare
dell’isola colpite dal terremoto da realiz-
lo Stato non ce la dà, è inutile erogare i fon-
delle cartelle stampa che raccontassero
zare in tempi molto brevi. Come giudichi
di perché ricostruire in quel sito con i vincoli
l’isola e i suoi punti di forza. In tal modo,
la gestione che si è fatta della grave crisi
esistenti e la nomea negativa che ci portiamo
avremmo diffuso a livello internazionale
conseguente al terremoto, sia a livello
sarà impossibile. Rispetto a questo, siamo in
e con poca fatica un’ottima immagine del
istituzionale nazionale che locale?
una fase delicata e non mi pare, almeno al
nostro territorio.
Lo Stato centrale si è dimostrato molto ef-
momento, che venga ben gestita. Penso che
Se il G7 lo avesse ospitato Capri, avrebbero
ficiente nella gestione dell’emergenza, con
si dovrebbero far abbattere d’ufficio le case
raccontato nei telegiornali la bellezza dell’i-
l’invio dei soccorsi e dei vigili del fuoco. An-
che non si possono recuperare, creare l’area
sola e sullo sfondo ci sarebbero state le im-
che la successiva fase della messa in sicurezza
per la ricostruzione e rendere obbligatoria la
magini dell’incontro istituzionale; qui invece
che è ancora in corso, mi sembra ben orga-
normativa antisismica che in quelle zone deve
si è fatto il contrario. Si è visto solo il Castello
nizzata. Il problema è stabilire “Adesso che
essere vincolante.
Aragonese nella foto ufficiale e la cosa è fini-
facciamo?”. Il Commissario ha poteri limitati,
Durante il terremoto Ischia ha dato il
ta lì, non si è spiegato come e perché Ischia è stata in grado di accogliere degnamente un appuntamento di tale portata. Quali sono i tuoi rapporti con il presidente della Regione Vincenzo De Luca? E’ naturale che l’opposizione contesti quanto fa chi governa, ma vorrei sapere qual è la tua opinione sulla sua persona al di là dei vostri ruoli istituzionali. Contesto sicuramente a De Luca il fatto di avere eccessive attenzioni per Salerno, mentre naturalmente tutta la Regione ha bisogno di considerazione. Devo dire, però, che mi è simpatico, mi piace il suo modo di essere così diretto, talora burbero; sono d’accordo con lui quando in Consiglio Regionale attacca i rappresentanti dei Cinque Stelle che sono sempre polemici in maniera eccessiva. Aggiungo che una sola volta mi sono trovata ad avere un confronto diretto con lui, si trattava di una questione molto tecnica relativa a una posta di bilancio e devo dire che, dopo le necessarie verifiche, mi ha dato ragione, ritirando la proposta della maggioranza.
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M O V I E
i
ISCHIA E’ LA MIA ITACA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca Ufficio Stampa del film
IL REGISTA GABRIELE MUCCINO, DOPO I FILM DIRETTI NEGLI USA, FRA CUI “LA RICERCA DELLA FELICITA’” CON WILL SMITH, TORNA A GIRARE IN ITALIA, E LO FA A ISCHIA, DOVE SI E’ TRASFERITO CON UN GRANDE CAST PER CIRCA DUE MESI. NELLE SALE SI VEDRA’ A FEBBRAIO.
A
casa tutti bene. A Ischia anche. Perché il
strozza i pensieri - costringerà tutti a fare i conti
Con la collaborazione di Michelangelo Messina
nuovo film di Gabriele Muccino ne esalta
con se stessi. E non solo.
dell’Ischia Film Commission, le location sono pic-
la bellezza individuando alcuni angoli ine-
E Ischia? Ischia c’è e si vede. Ancorché non no-
coli tasselli di isola: il Castello aragonese ha con-
diti e suggestivi (“Molti dei quali poco conosciuti
minata (“Avevo bisogno di un’isola più piccola e
quistato tutti, neanche a dirlo, ed è proprio dalla
anche agli ischitani”, annota il regista) e raccon-
meno abitata per la mia storia - spiega Muccino -
piccola e graziosa chiesa di Santa Maria delle Gra-
tando all’Italia - a pochi mesi dal terremoto (l’uscita
ma Ischia era logisticamente perfetta, benché non
zie, che affaccia su Vivara e Procida, che si dipana
della pellicola nelle sale è prevista il prossimo 18
sarà esplicitata”), essa offre scorci riconoscibili.
l’articolata trama del film. E ancora: il porto di Ca-
febbraio) - un’isola incantata che è la migliore delle
A cominciare dal porto di Sant’Angelo, che sarà
samicciola (che però diventa terraferma: finzione
prigioni possibili per una famiglia estesa costret-
il porto dell’isola: l’identità marinara del borgo è
cinematografica e, forse, elementi urbanistici sui
ta a rimanervi, suo malgrado, per una bufera di
un vero e proprio marchio di fabbrica, apprezzato
quali riflettere) e una motonave della Medmar pre-
vento e il mare agitato, dopo la celebrazione delle
in tutto il mondo. Ne sono estimatori convinti la
sa a noleggio. E soprattutto la bellezza custodita
nozze d’oro di due dei protagonisti. Una prigione
cancelliera tedesca Angela Merkel e il regista Ste-
all’interno e all’esterno di Villa Gancia, nel cuore
che tuttavia costringerà i personaggi a guardare in
ven Spielberg e non si faticherà a riconoscere la
del promontorio di Zaro, attraversata da vivacissi-
faccia i fantasmi di un passato che ritorna: il tempo
piccola frazione di Serrara Fontana nella pellicola
me bouganville su muretti a secco, l’essenza della
si annulla, il ritardato ritorno alla quotidianità - che
di Muccino.
mediterraneità con vista (privilegiata) sulla spiaggia
di San Francesco. Ischia c’è, dunque. E sulla scia dei grandi film che l’hanno celebrata (un sottile filo rosso lega “Il corsaro dell’isola verde” a “Il talento di Mr Ripley”, passando per “Il paradiso all’improvviso” e l’indimenticato kolossal “Cleopatra”), anche “A casa tutti bene” produrrà effetti benefici sull’incoming: il cineturismo è, del resto, un veicolo sempre più efficace nell’era dell’immagine imperante. E in queste settimane, i social network lo hanno già anticipato: dai componenti del cast stellare (tra gli altri, Stefano Accorsi, Stefania Sandrelli, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Sandra Milo, Valeria Solarino, Carolina Crescentini, Giulia Michelini, Massimo Ghini, il “ricercatissimo” Giampaolo Morelli) arrivano post a profusione con selfie e cartoline ischitane. Il ritweet fa bella l’isola, il popolo dei fan apprezza: quanti cuoricini si tradurranno in intenzioni di viaggio, lo dirà il tempo. “Certo non possiamo che ringraziare la produzione e il regista per aver scelto Ischia, e ancor di più per aver confermato la scelta dopo il terremoto del 21 agosto”, osserva il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. Arrivano giornalisti da tutta Italia, pendendo dalle labbra di Gabriele Muccino. Lui, dal canto suo, insiste per un selfie di gruppo e poi si lascia andare, quasi senza soste: “Inizialmente il titolo doveva essere ‘L’isola che non c’è’. Bello ma fuorviante, troppo legato a Peter Pan e Bennato. Ha deciso il marketing, il nuovo titolo - ‘A casa tutti bene’ - si sposa con la storia di questa famiglia, che si cela dietro una grande maschera salvo poi scoprire la vita. I protagonisti, giunti nell’isola per festeggiare le nozze d’oro dei due genitori, sono costretti a non poter rientrare a casa dopo qualche ora. La convivenza forzata si protrae per tre giorni: sono tre giorni in cui il tempo, in pratica, scompare. E questa dimensione finisce con lo scatenare inquietudini e infelicità più o meno sopite, la voglia di riscatto, i tradimenti, la gelosia, la condizione tragica di chi non ha avuto dalla vita quello che invece altri hanno ottenuto. Insomma - spiega Muccino - tutti sono costretti a confrontarsi con il passato, con i demoni e con ciò che sono realmente, senza poter fuggire - come avviene di solito dopo una festa di matrimonio, dopo quattro, cinque ore”. Per Muccino è, questa, la storia definitiva. Dopo l’esperienza negli Usa, l’attesa in Italia è tanta. “Questo film sarà la sintesi delle cose che ho sin qui fatto”, racconta. Aggiungendo: “Ci ho messo un po’ a trovare la storia. Avevo in mente uno dei personaggi ma non trovavo la quadra. Sono partito dall’idea di un albergo isolato in inverno, come in ‘Shining’, con la neve e gli occupanti obbligati a una convivenza forzata. Il passo successivo è stato immaginare l’isola. Un luogo aperto, lavorando sul contrasto tra il sole, la bellezza, la natura ma anche una tempesta di vento che coesiste con il sole. La grande metafora di una famiglia che ha il sole dei sorrisi e la voglia di ritrovarsi, ma che deve al
contempo fare i conti con l’incapacità di farlo”. Del
nel cinema europeo. Ecco, il mio è quasi un ritor-
cast si mostra particolarmente orgoglioso: “Sono
no a Itaca”. Lo dice, e afferra l’aria con le mani.
stato bravo e fortunato nel cucire i personaggi ad-
Tutt’intorno, giornalisti che appuntano frenetici su
dosso ad attori di prim’ordine, che portano con sé una storia pregressa professionale che diventa a sua volta parte della storia. Una trama piena di pathos, emotività e uno spasmo febbrile verso la possibilità di essere più felici. Il film è un crocevia di vite che s’incontrano, una gran-
taccuini e tablet, analogico e
Stefano Accorsi e Stefania Sandrelli, Claudia Gerini e Pierfrancesco Favino, Sandra Milo, Carolina Crescentini, Massimo Ghini, Giampaolo Morelli sono fra i protagonisti scelti per quella che il regista de “L’ultimo bacio” considera “la storia definitiva”.
de commedia umana ispira-
digitale ancora s’intrecciano nel mondo dell’informazione. “Sì, Itaca. Tutti noi abbiamo bisogno di tornare dopo aver viaggiato, e magari anche eventualmente compreso che non è quello il luogo fisico ed emotivo dove si voleva attraccare. Bene, io come Ulisse torno
ta un po’ a ‘La famiglia’ di Scola. Dopo l’avventura
da un viaggio come esplorazione in tutti i sensi,
americana, nella quale ho dovuto seguire le regole
in cui ho davvero conosciuto me stesso”. Si guar-
dell’industria, qui può nuovamente emergere la
da intorno. Il verde di Zaro è pura bellezza. Itaca,
personalità del regista, come accade abitualmente
Ischia, isole. Che ci sono, altroché.
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i
M O V I E
IL DIETRO LE QUINTE DI “A CASA TUTTI BENE”… VISTO DA VICINO Interview_ Emma Santo Photo_ Raffaele Imbò Ufficio Stampa del film
L
ocation manager, prima ancora che ideatore e direttore artistico dell’Ischia Film Festival, Michelangelo Messina è il punto di riferimento per chi sceglie di ambientare un’opera cinematografica sul suolo ischitano. Un lavoro per nulla semplice, perché bisogna contare sulla collaborazione di tutti, cittadini inclusi. Scopriamo, allora, come sono andate queste otto settimane di convivenza tra la troupe di Muccino e i residenti, facendocelo
raccontare da chi ha reso possibile il ritorno del grande cinema sull’isola che... c’è.
All’indomani del terremoto, sembrava che
ghi, così da verificare insieme che non ci fosse
anni, però, sei cresciuto, in conoscenza del
il progetto di realizzare il film “A casa tutti
alcun pericolo. Prima del sisma, avevamo scelto
territorio e in visibilità grazie alla fama che
bene” ad Ischia dovesse saltare. Come sie-
Casamicciola come base, ma una volta tranquil-
si è guadagnato il tuo festival...
te riusciti a rassicurare gli attori e la pro-
lizzato il cast sulla sicurezza delle nostre strut-
L’Ischia Film Festival ha l’obiettivo di far cono-
duzione?
ture abbiamo deciso di far alloggiare la troupe
scere al grande pubblico quelle opere cinemato-
Con lo scenografo Tonino Zera e il regista Ga-
e gli attori a Ischia Porto, negli hotel Excelsior
grafiche che raccontano e valorizzano luoghi e
briele Muccino avevamo fatto i primi sopral-
e Continental Terme, fatta eccezione per chi,
territori, ma prima di essere un direttore artistico
luoghi tra fine maggio e inizio di giugno, per
come Pierfrancesco Favino e Stefano Accorsi, ha
nasco come location manager e organizzatore.
riuscire a trovare una villa adatta alle riprese. In
preferito soggiornare in residenze private.
Dopo il film di Anthony Minghella, ho portato
un primo momento volevano girare nelle isole
Ancora una volta la troupe di un regista im-
sull’isola tante altre pellicole, come la pellicola
Pontine, ma lì non erano riusciti ad individuare
portante con attori molto famosi decide di
francese “Villa Amalia” di Benoît Jacquot con
l’ambientazione giusta. Dopo il terremoto, mi
girare un film (che si spera sarà anche un
Isabelle Huppert, “Il paradiso all’improvviso” di
hanno chiamato per sapere come fosse la situa-
successo) ad Ischia. Tutto ciò ha un gran-
Pieraccioni, “Un’estate al mare” di Carlo Vanzi-
zione, rivelandomi che la maggior parte degli
de valore per la promozione dell’imma-
na, nonché diverse fiction, tra cui “I delitti del
attori non se la sentiva più di venire a Ischia e
gine dell’isola e, esattamente come per il
cuoco” con il compianto Bud Spencer. La diffe-
che stavano pensando di spostarsi altrove. Allo-
“Talento di Mr. Ripley”, fai da tramite fra
renza tra il film di Muccino e gli altri finora girati
ra li ho convinti a ritornare e a rifare i sopralluo-
la produzione e la comunità. In tutti questi
ad Ischia sta nel grande contributo che il regista
e gli attori hanno dato nel sopperire all’immagi-
tante che non trovino un territorio ostile. Non
festival e “A casa tutti bene”? Verranno a
ne negativa emersa all’indomani del terremoto,
c’è un ente a Ischia che sia in grado di raggiun-
presentarlo qui?
divulgando sui social la bellezza dell’isola. Per-
gere un pubblico altrettanto vasto, il cinema re-
Il film passerà senz’altro per l’Ischia Film Festival
ché non importa che venga menzionata o meno
sta uno dei più grandi strumenti promozionali al
perché rientra tra le opere che noi selezionia-
nel film: gli spettatori andranno a cercare quei
mondo, senza dimenticare che in due mesi ha
mo e che, per l’appunto, raccontano il territorio.
posti che hanno fatto da sfondo alla narrazione.
offerto agli ischitani diverse occasioni di lavoro
Muccino ha già dato la conferma che presenzie-
Considerando che uscirà nelle sale il 14 febbra-
e di profitto. Basti pensare che, durante la per-
rà alla presentazione del film e mi auguro che
io, ossia poco prima dell’inizio della prossima
manenza del cast e degli operatori, sono stati
verranno anche gli attori, compatibilmente con
stagione turistica, non potrà che farci un’ottima
utilizzati circa 4900 soggiorni, consumati 11.760
i loro impegni; mi hanno confessato di essere ri-
pubblicità.
pasti, a cui si aggiungono i viaggi su traghetti e
masti molto colpiti dalla bellezza di questi luoghi
Con quale spirito ed obiettivi hai svolto
aliscafi, più altre spese in locali e parchi termali.
e dalla spontaneità degli ischitani.
il tuo lavoro dieci anni dopo Mr. Ripley?
Per i provini sono state selezionate inoltre 150
Che atmosfera si respirava sul set?
Come pensi di portare beneficio all’isola,
comparse, 4 autisti, 15 operai, un coordinatore,
Erano tutti molto affiatati tra loro, sembrava
di patrimonializzare questa grandissima
un assistente alla regia, un operatore di ripresa,
davvero una grande famiglia in vacanza. Non ho
occasione?
due ditte di trasporto e tre stagisti.
mai lavorato con un cast così corposo, per me è
Il lavoro che faccio è sempre un veicolo di pro-
Qual è stato di preciso il tuo ruolo nei due
stato incredibile vedere questa sinergia. Molti si
mozione e tutti alla fine ne traggono beneficio,
mesi di girato a Ischia?
conoscevano già da tempo, Gabriele ha avuto
sia durante le riprese che dopo. In questi dieci
Oltre a cercare e ad individuare le location che
l’abilità di raggruppare intorno a sé degli inter-
anni sono riuscito a far capire alle amministra-
più si adattavano alla narrazione del film, mi
preti che erano anche amici, vedi Pierfrancesco
zioni e alle attività locali che aprire le porte di
sono occupato di tutti gli aspetti logistici che
Favino e Stefano Accorsi, ma regnava un’armo-
casa nostra al cinema è un investimento note-
vanno dall’ottenere i permessi pubblici o priva-
nia generale. Come se quelle otto settimane
vole per il futuro dell’intera isola e proprio per
ti (tra cui l’assistenza della polizia municipale e
fossero state una sorta di ritiro spirituale.
questo sono sempre pronti a mettersi a dispo-
i permessi di sbarco e circolazione) al risolvere
Tutto il film è stato girato qui?
sizione delle troupe, a scendere a compromessi
ogni genere di problema relativo alle riprese,
Sì, ad eccezione di un’unica scena filmata a Ba-
per trovare il giusto equilibrio tra richieste ed
al fornire indicazioni, ad esempio, su dove si
coli. Villa Gancia a Forio è stata il set principale,
offerte. Ricordiamo che c’è anche un interesse
trovassero le farmacie più vicine o le salumerie
Casamicciola nella finzione scenica è diventata
economico forte, perché la produzione sceglie
dove far preparare le colazioni a sacco.
terraferma, mentre Sant’Angelo si è trasformato
soprattutto in base al budget, per cui è impor-
Prevedi una qualche interazione tra il tuo
nel porto di questa piccola isola di cui non verrà
mai fatto il nome. Le scene in esterna sono state girate, invece, al Castello Aragonese, che è tornato ad essere borgo proprio come un tempo. Cosa accadeva dietro le quinte, com’era il rapporto con l’isola? Ricordi episodi particolari, problemi che hanno dovuto affrontare? Fuori dal set, gli attori erano sempre pronti a farsi selfie con i fan, nonostante la stanchezza di 10/12 ore di lavoro al giorno sulle spalle, a ballare e a cantare ogniqualvolta se ne presentasse l’occasione. Si spostavano anche autonomamente, avendo vissuto qui per due mesi hanno potuto legare con le persone del posto, andavano a fare shopping, si concedevano passeggiate e bagni termali. Ma soprattutto, si sentivano a proprio agio: alcuni, come Favino e Giampaolo Morelli, hanno fatto amicizia con gli ischitani e sono andati a ballare al Valentino. Sono stati fortunati perché abbiamo avuto un tempo bellissimo, tant’è vero che l’unica difficoltà è stata quella della scena della mareggiata, fondamentale per giustificare la prigionia dei tre giorni sull’isola che costringerà i protagonisti di “A casa tutti bene” ad una convivenza forzata. Ma quello che li ha entusiasmati di più è stata la collaborazione e la disponibilità anche dei cittadini. L’episodio più incredibile che ricordo è quando, durante uno dei giorni di riprese a Casamicciola, abbiamo occupato l’arteria principa-
le. Gabriele aveva bisogno del massimo silenzio,
re i motori, c’è stata una quiete quasi surreale,
perché si registrava in presa diretta e quindi si
non volava una mosca, persino la produzione è
dovevano sentire solo le voci dei due attori in
rimasta sbalordita, mi hanno detto: “Se fossimo
macchina. In quel momento si era formata una
stati a Roma, una cosa del genere non sarebbe
colonna di auto e scooter, eppure nessuno ha
mai successa!”.
protestato quando gli hanno chiesto di spegne-
C O V E R
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GIUSEPPE D’ABUNDO Text_ Emma Santo
LA CUCINA DELLO CHEF DEL MEZZATORRE È IL RACCONTO DI UNA RICERCA INTERIORE COSTANTE, L’ESPRESSIONE DI UN VISSUTO LEGATO AI SAPORI GENUINI ESPLORATI E RIVISITATI IN UN’OTTICA LUNGIMIRANTE E AUDACE, SENZA MAI TRADIRE LA MATERIA PRIMA.
E
leganza, equilibrio, essenzialità e semplicità. Ogni piatto dello chef Giuseppe D’Abundo è un piccolo capolavoro che rallegra occhi e palato, un mosaico perfetto di sapori e colori. Dietro
c’è una passione esplosa proprio nella cucina del cinque stelle Mezzatorre Resort & Spa, di cui è al timone da ben dieci anni. Un percorso professionale singolare, se si pensa che si è svolto quasi esclusivamente nell’atmosfera onirica dell’antica torre di avvistamento che ospita il rifugio di charme, abbarbicato su un piccolo promontorio tra Forio e Lacco Ameno, con una posizione privilegiata tra cielo e mare, e natura tutt’intorno. Suggestioni che lo chef executive dei due ristoranti del resort - l’elegante Chandelier aperto solo di sera (anche al pubblico esterno), dedicato ai buongustai più esigenti e raffinati, e lo Sciuè Sciuè che serve a bordo piscina le specialità della tradizione gastronomica partenopea - condensa nel suo menù, dove il Mediterraneo è il fil rouge di ogni creazione, concepita come un’opera d’arte e studiata nei minimi dettagli. Le basi sono quelle della cucina classica, rilette in chiave moderna e a tratti visionaria, senza mai strafare, valorizzando sempre la materia prima. Chi affonda i sensi nelle specialità di Giuseppe D’Abundo, riconosce distintamente i profumi e i sapori che convivono nell’armonia policromatica della composizione che ha davanti, ma soprattutto l’identità forte espressa in ogni accostamento, unico nel suo genere, che appaga anche la vista. Quarant’anni e un sorriso che schiude ricordi, emozioni ed esperienze tradotti in ricette esclusive, Giuseppe ha mosso i primi passi nel mondo della ristorazione a poco più di vent’anni, dopo aver cominciato come commis di sala nei mesi estivi, quando era ancora uno studente dell’alberghiero. A fargli comprendere quale fosse il suo posto nel mondo è stato l’incontro con lo chef del Mezzatorre che lo ha preceduto al comando della brigata di cucina, Alfonso Mingione, “l’ultimo dei monzù”, spiega D’Abundo (un titolo di cui si fregiavano i capocuochi delle case patrizie napoletane), un vero e proprio maestro di vita che gli ha trasmesso la passione per i sapori di una volta, da esplorare, reinterpretare e fare suoi. E nel frattempo montava inarrestabile la voglia di crescere e di apprendere quanto più possibile, di migliorare piatto dopo piatto, di lasciare la propria impronta in ogni portata. Ben presto, l’impegno e il talento di quel giovane aspirante chef sono stati premiati dalla proprietaria del resort, Alessandra De Lorenzo, e dal direttore Giovanni Sirabella, che ne hanno intuito le potenzialità, offrendogli la possibilità di seguire stage formativi per fare propri quegli strumenti indispensabili ad eccellere nel panorama culinario locale. L’ispirazione di manicaretti che puntano ad essere impeccabili sotto ogni aspetto, però, arriva soprattutto dagli ospiti che siedono ai tavoli dei ristoranti di cui Giuseppe D’Abundo è oggi alla guida. “Sono i clienti i primi maestri, perché ti spingono a lavorare sempre meglio per andare incontro al loro gusto”, spiega. L’ingrediente principe della sua cucina è il pomodoro,
in tutte le varietà, e il motivo arriva da ricordi lontani nel tempo, ma
generosamente offerte dalla baia privata dell’albergo, come il mirto
sempre vivi e palpabili, di quando il padre Ciro, nel suo giorno di festa,
marino, l’alloro, l’erba cipollina, la rucola selvatica, il timo, la maggio-
cucinava per tutta la famiglia, schiacciando uno ad uno con il cuc-
rana. L’estro innato di D’Abundo si serve di tecniche e metodi di cottu-
chiaio di legno i pomodori appena colti dal loro orticello, “così il sugo
ra innovativi che ritroviamo in ogni assaggio, dal semplice scialatiello
veniva più cremoso”, racconta Giuseppe. Il profumo di quelle giornate
ai quattro pomodori con burrata alle tagliatelle all’uovo affumicate,
d’infanzia è diventato il leitmotiv di ogni piatto, ma sul podio ci sono
fatte a mano dallo chef e dalla sua fidata brigata, con tartufi di mare
anche il pescato locale e le verdure; e poi i limoni, le arance e le erbe
e polpa di ricci a crudo su un guazzetto di pomodorini gialli, con una
ART DIRECTOR_ Riccardo Sepe Visconti PHOTOÂ_ Riccardo Sepe Visconti, Dayana Chiocca MAKE UP_ Ileana Di Raffaele per Aglaia, Ischia HAIR_ Cristian Sirabella per Picasso Parrucchieri, Ischia DRESS_ Canvas di Luca Renzullo EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo, Ischia LOCATION_ Corte degli Aragonesi Relais, Ischia
spolverata di limone grattugiato e tarallo sbriciolato. Gli amanti dei
ad assaggiare i miei piatti vuole riscoprire i sapori dell’isola e sentirsi
sapori del mare hanno l’imbarazzo della scelta, tra la sofisticata tar-
a casa”, sottolinea D’Abundo. La cucina diventa una ricerca interiore
tare di pezzogna all’acqua pazza fredda, affumicata al momento, con
costante, uno sprone a dare il massimo in ogni occasione, a stare sem-
zenzero, lime ed erbette, servita in una cloche per racchiuderne fumi,
pre un passo avanti. Nel bagaglio che lo chef del Mezzatorre si porta
profumi e aromi e la variazione di pesce azzurro, cotto con tecniche
dietro c’è lo scenario incantevole che fa da sfondo ad ogni giornata
diverse - affumicatura, tempura, bassa temperatura - servita su cotto
lavorativa - un paradiso in terra generoso di spunti creativi, e il plauso
e crudo di verdure, sempre nel rispetto della stagionalità; e ancora il
di una clientela internazionale e locale che apprezza sempre di più la
piatto dedicato agli agrumi dell’isola, che accompagnano in diverse
dedizione e la cura riversate in ogni portata; ma c’è anche un inverno
forme il pesce lavorato con cotture differenti o crudo - vellutata con
dedicato alla famiglia - “mia moglie Daniela e mia figlia Sara sono la
riduzione di arancia e spruzzatina di limone, arance pelate a vivo,
mia forza”, confessa - ai corsi di aggiornamento, speso a prendere
zeste candite, chips, marmellate o polvere di mandarino. Il menù ri-
appunti per migliorare i piatti già presenti in menù o per crearne di
cercato ed eclettico dello chef del Mezzatorre non lascia scontenti
nuovi, come il pomodoro con un cuore di spaghetti al pomodoro, uno
nemmeno gli amanti della carne e dei dolci della tradizione napoleta-
scoop che Giuseppe D’Abundo ci regala in anteprima e che potrebbe
na, riletti sempre con gusto, meticolosità e tocco d’artista. “Chi viene
essere la squisita new-entry del 2018.
Ristorante Chandelier Mezzatorre Resort & Spa via Mezzatorre, 23 - Forio Info. 081. 986111 - mezzatorre.it
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B U S I N E S S
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CIRO CALISE: I SEGRETI DI UN’ORGANIZZAZIONE PERFETTA Text_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca ue sono le doti che si coniugano per-
D
Ecco perché quando il Miramare e Castello acco-
composto dal sous chef e dai suoi più stretti col-
fettamente nella storia professionale
glie un evento prestigioso e soprattutto di gran-
laboratori in cucina e in sala, sono presenti quindi
di Ciro Calise. L’essere uno chef molto
de visibilità mediatica come solo il Global Film &
anche il pastry chef, il maitre ed il capo barman.
molto bravo e creativo (sua la paternità - dicia-
Music Fest sa essere, è Ciro Calise in primissima
Ciascuno dovrà sorvegliare il proprio reparto, as-
molo in modo definitivo! - delle famosissime
persona - in tandem con la moglie Anna Olmo
sicurandosi che le richieste dei prestigiosi ospiti
cozze alla griglia) e, in tempi più recenti, l’essere
con cui condivide ogni aspetto della gestione del-
siano esaudite. La preparazione dell’evento inizia,
diventato imprenditore nel mondo dell’ospita-
la struttura - che organizza tutto minuziosamen-
quindi, con la raccolta delle informazioni sui loro
lità. Guida, infatti, l’hotel Miramare e Castello,
te, curando il cerimoniale dell’accoglienza e ogni
gusti per essere certi di accontentarli uno ad uno:
uno dei cinque stelle più seducenti dell’isola,
particolare delle pietanze preparate e del modo in
i divi di Hollywood sono spesso capricciosi (ed il
proprio sul mare, di fronte al Castello Arago-
cui verranno servite. Perché una cena di altissima
loro staff si preoccupa di inviare anticipatamente
nese, cui successivamente si è aggiunto l’hotel
classe risulti impeccabile, infatti, occorre pensare
la lista dei desiderata irrinunciabili)! Poi illustra le
Mare Blu, che ha portato in breve tempo a di-
anche ai dettagli: ecco perché si parte dal “brie-
esigenze logistiche, in modo che la serata abbia
ventare anch’esso un cinque stelle.
fing perfetto”. Ciro Calise riunisce il suo staff,
uno scorrimento comodo, piacevole e insieme
Hotel Miramare e Castello via Pontano, 5 - Ischia Ponte Info. 081. 991333 miramarecastello.alysandyischia.com
dinamico e per farlo crea personalmente anche degli schizzi (è appassionato, infatti, di studi di architettura) per spiegare come vanno distribuiti i gazebo, gli spazi dedicati ai buffet, i posti a sedere sulla bellissima terrazza esterna. Ciro Calise, infatti, il suo Miramare e Castello e tutto ciò che vi realizza lo ha pensato così: vuole che sia un continuo piacere per gli occhi (e il cuore) degli ospiti - che siano in vacanza, o una coppia che festeggia le nozze, o appunto famosi divi di Hollywood. Perché tutti possano portare con sé ricordi indelebili, e tornare per vivere ancora quelle sensazioni.
F O O D
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INDACO RISTORANTE Text_ Manuela Bottiglieri Photo_ Emanuele Minerva
ALL’INDACO LO CHEF STELLATO PASQUALE PALAMARO RACCONTA LA STRAORDINARIA RICCHEZZA DELLA CUCINA CAMPANA CON CREAZIONI ELEGANTI ED EQUILIBRATE.
C
os’è il viaggio per ciascuno di noi? Non
pre viaggiato molto nei mesi invernali, allonta-
ca di atmosfere, offre quindi una sofisticata let-
esiste una risposta giusta o sbagliata,
nandomi dall’isola per capire cosa il mondo del
tura della cucina mediterranea: la preparazione
esso ha avuto innumerevoli significa-
cibo avesse da esprimere e da comunicare oltre
di ciascun piatto richiede attenzione scrupolosa
ti nella storia dell’umanità, e anche oggi viene
i nostri confini. Viaggiare è fonte di ispirazione,
ad ogni minimo dettaglio, e impegno costante
vissuto e interpretato dalle persone in modi del
arricchisce la cultura personale di un individuo,
rivolto all’esaltazione delle materie prime per ri-
tutto differenti. Viaggiare è movimento, scoper-
lo spirito, lo stile di vita, il modo di vedere le
uscire a trasformarle in vere apoteosi di gusto
ta, assaporare la vita e la realtà di posti nuo-
cose - anche a tavola. “E la cucina di Palamaro
per il palato e sono possibili percorsi degusta-
vi, la gente, le abitudini, i cibi. Ecco, uno degli
è creativa, volta a suscitare un vero e proprio
zione al “buio”, dove è lo chef Palamaro, tra ge-
aspetti più interessanti di visitare località diverse
tumulto delle papille gustative, proponendo
nio e ‘follia’, a proporre agli ospiti una selezione
è sicuramente il cibo. Mangiare piatti tipici, as-
nelle sue creazioni elementi delle culture incon-
di portate, Questo è ciò che avviene nella cuci-
saggiare i sapori particolari dei luoghi è come
trate nelle sue peregrinazioni (come il lime disi-
na dell’Indaco, dove l’arte si riversa in tavola per
“dare un morso ad un pezzettino di mondo”.
dratato di Dubai o la fava pichurim scoperta in
dare sfogo ad estro e ricerca del gusto.
Concetto che conosce molto bene lo chef ischi-
Brasile, ma anche prodotti nostrani come l’alga
L’ultima creazione dello chef, Cappelunghe gre-
tano Pasquale Palamaro, stella Michelin all’Inda-
spirulina, prodotta al parco termale Castiglione
en island, è un omaggio alla sua amata Ischia
co, ristorante gourmet dell’Albergo della Regina
con la tecnica dell’acquacoltura), rimanendo
ed alla tradizionale filosofia dell’accoglienza:
Isabella, che un po’ per lavoro e un po’ per pia-
però comunque legato alla tradizione ischitana
“Quando arriva un ospite bisogna raccontargli il
cere si ritrova spesso a spostarsi in paesi diversi,
e campana, che quindi viene in un certo senso
territorio. Fare da Cicerone, anche con la cucina.
sempre alla ricerca di prodotti originali e nuove
contaminata da sapori nuovi. L’incantevole ri-
Così, al pari di un tassista che conduce i turisti
idee da rielaborare nelle sue pietanze. “Ho sem-
storante Indaco, dalla location suggestiva e cari-
nei luoghi più suggestivi dell’isola, ho tradotto
in un piatto la sua cartina. La forma dell’isola diviene familiare attraverso il piatto e chi lo prova comprende, al contempo, il mio concept di cucina, che parte dall’identità del territorio e le rimane assolutamente fedele, pur reinterpretandola”. Questa pietanza dall’aspetto invitante infatti è la figurazione del perimetro inconfondibile dell’isola di Ischia, fatto di crema di scarola, cappelunghe (i popolari cannolicchi) mousse di olive nere, salsa di alghe di mare, polvere di patata viola e Katsuobushi, un tipo di tonno giapponese essiccato. Nel menù anche il carpaccio di gambero, sontuoso con le sue zampe fritte, e la
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julienne di zucchine accompagnata da una stra-
uno un gusto differente. Altro particolarissimo
e penetrante, con cui vengono realizzate creme
ordinaria mousse di ricotta di bufala. Un inno al
dolce della stagione 2017 unisce il pregiato Ca-
o maionesi; altri viaggi in programma in Brasile,
tripudio di colori che si incontra in ogni angolo
viale Malossol con mascarpone, ananas e ma-
in Slovacchia ed in una “misteriosa” capitale,
dell’isola, il rombo ai mille colori: il pesce viene
raschino, un accostamento così particolare che
dove accrescerà la sua tecnica e stringerà nuove
accostato a una crema inglese salata ricoperta
non si può non provarlo!
collaborazioni culinarie, portando alto il nome
da polveri vegetali, ottenute per disidratazione
Dando uno sguardo al futuro, sono molte le
dell’isola d’Ischia.
da erbe, verdure e tuberi.
attività che terranno lo chef impegnato nei
L’idea di proporre una cucina esclusivamente di
prossimi mesi: continuerà la collaborazione con
mare è entrata anche nella pasticceria, nasce
l’Anton Dohrn, stazione zoologica marina di
così il dessert Dolce risacca, la risacca è il moto
Ischia, per effettuare ricerche su elementi marini
di ritorno di un’onda, quella che fa muovere i
da tramutare in pietanze prelibate, come il già
sassolini sulla riva per intenderci, e questo dolce
sperimentato fitoplancton (da cibo per pesci a
è costituito proprio da tanti sassolini aventi ogni
prezioso ingrediente per ricette gourmet) denso
Indaco Ristorante Albergo Della Regina Isabella piazza S. Restituta, 1 - Lacco Ameno Info. 081. 994322 - reginaisabella.com
F A S H I O N
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In apertura, per Greta abito con piume Billieblush; per Denise abito e cappottino Relish Girl; per Francesco camicia e pantaloni Neill Katter, cappotto Frank Ferry. Qui: Francesco indossa t-shirt, jeans e cardigan tutto Hugo Boss; per Greta jeans Billieblush e felpa in ciniglia con borchie Gaelle Paris; per Denise miniabito felpa Gaelle Paris.
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ART DIRECTOR_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO_ Dayana Chiocca, Stefano Fiorentino MODELS_ Denise Boffelli, Greta Boffelli, Francesco Pillitteri MAKE UP_ Ileana Di Raffaele
per Aglaia, Ischia HAIR_ Marco Aiello per Marilyn Hair & Beauty Care, Lacco Ameno DRESS_ Scaglione Bimbi, Ischia Ponte ASSISTANT_ Raffaela Mendella
LOCATION_ Music Store School of Rock, Panza (Forio) SPECIAL THANKS_ Matteo, Nicola e Tony Di Meglio
Scaglione Bimbi via Luigi Mazzella, 73 - Ischia Ponte Info. 081. 3331162 scaglionebimbi.com Scaglione Bimbi
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Per Francesco felpa e pantaloni Boy London; per Denise felpa con borchie e gonnellina argento, tutto Gaelle Paris; per Greta gonna in tulle Boy London, t-shirt Gaelle Paris, pelliccia in lapin Tavus.
N A T U R E
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A NAPOLI LO ZOO E’ 3.0 Interview_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino
U
na vicenda lunga quella dello zoo di Napoli (esiste da quasi 70 anni) che ha attraversato momenti bui, e tuttavia di recente è tornata a raccontarsi con molta positività. Aperto in maniera stabile nell’immediato dopoguerra (ma su un progetto d’epoca fascista che voleva creare un’esposizione di fauna africana proveniente dalle colonie italiane), sorge a Fuorigrotta nell’area che ospita anche la Fiera d’Oltremare e il parco dei divertimenti
di Edenlandia (attualmente chiuso). Agli inizi del 2000 la crisi nella gestione dello zoo diventa gravissima e la struttura viene avviata al fallimento, ma il patrimonio di quest’azienda assolutamente particolare era costituito da esseri viventi e non da macchinari. E poi c’erano i dipendenti rimasti senza lavoro. Diversi animali morirono e tanti (fra cui gli scimpanzè) furono trasferiti per evitare loro la medesima fine. Basta una rapida ricerca in rete negli archivi dei giornali napoletani per avere il quadro della drammatica situazione. Un destino ormai segnato, insomma, che prende una svolta inaspettata, positiva, bella da vivere e da far conoscere, quando nel 2013 l’ingegnere Francesco Floro Flores - brillante imprenditore partenopeo nel settore dell’informatica ed ingegneria aerospaziale, con circa 400 dipendenti e aziende anche in Germania e Francia, dove recentemente il presidente della Repubblica Macron lo ha insignito della prestigiosa Legion d’Onore - incontra lo zoo di Napoli. Come è andata lo facciamo raccontare a lui, anticipando soltanto che oggi è tornato ad essere uno spazio accogliente, in primo luogo per i suoi abitanti, dove ogni giorno il personale, dai giovani keeper che li accudiscono ai veterinari, alla proprietà lavorano per risalire dall’abisso in cui lo zoo della terza città d’Italia era finito. E la gente comune, chi allo zoo porta i bambini che, immancabilmente, restano incantati per quel rapporto speciale che sempre i piccoli hanno con le creature non umane, glielo riconosce pienamente. Il lavoro realizzato finora e i progetti futuri raccontati nell’intervista dicono che è “necessario ci siano sempre più persone che abbiano voglia di rischiare per questa città e che sentano e vivano Napoli come un’opportunità”, come ha detto lo stesso Floro Flores.
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Lei è un imprenditore di successo nel settore delle alte tecnologie: come mai ha deciso di prendere in gestione lo zoo, una realtà, almeno in apparenza, lontana dal suo lavoro? Ero a casa, guardavo la televisione e Striscia la notizia mandò in onda uno dei servizi più terrificanti dei tanti realizzati sullo zoo di Napoli, dal quale emergeva molto bene lo stato pessimo in cui si trovava. Mi colpì a tal punto che decisi di volerlo cambiare, in un certo senso “salvare”. Così andai al Comune e chiesi se ci fosse un interesse, un sostegno per chi volesse investire; ovviamente mi risposero che non avevano nessuna possibilità di supporto. Tutto questo accadeva quattro anni fa: in un primo momento, mi dissero anche che c’era già un investitore svizzero, lo incontrai per chiedergli se volesse una collaborazione e capii subito che in realtà, lungi dall’avere capitali da mettere nello zoo, era venuto a Napoli in cerca di finanziamenti e si mostrò felicissimo della mia disponibilità. In seguito la cosa sfumò e, tuttavia, l’assessore Enrico Panini mi chiese se volessi provarci da solo, prendendo in gestione anche Edenlandia. Risposi che Edenlandia non mi interessava, sapevo che lo zoo sarebbe stato un investimento più difficile ma lo preferivo. Perché ad Edenlandia non era interessato? All’epoca per due motivi: in primo luogo, perché era necessario un investimento maggiore che per lo zoo, una decina di milioni di euro; la seconda ragione è legata al fatto che una struttura come Edenlandia produce forte liquidità e ciò mi preoccupava, perché poteva attrarre interessi “molto particolari”. Per lo zoo è diverso, dietro c’è una gran fatica, tanto lavoro ma anche parecchie soddisfazioni. Da dove ha cominciato ad operare per risanare la pessima situazione in cui lo zoo si trovava? Ci siamo mossi “a macchia di leopardo”, partendo da situazioni relativamente impegnative nella realizzazione, che riuscissero però a dare l’impressione immediata ai napoletani che c’era la volontà seria di fare. Quindi le aree gioco per i bambini, la fattoria, il rettilario… Con questa progressione, abbiamo generato ogni 15 giorni/un mese nuovi settori aperti, dedicandoci contemporaneamente alla cura del verde. Qui i giardini sono belli ma era necessario rinnovare gli impianti per avere una buona manutenzione; altre strutture invece, come ad esempio quella per ospitare le tigri, che si è ampliata fino a 3600 mtq, hanno richiesto sforzi molto più impegnativi ed investimenti più onerosi. La verità è che abbiamo messo subito a disposizione tanti soldi, abbiamo investito 2 milioni e mezzo spendendoli velocemente. Che tipo di personale lavora allo zoo? Al momento dell’acquisizione dello zoo abbiamo dovuto assumere i dipendenti c’erano
che in
precedenza, persone molto qualificate che hanno capito e apprezzato l’impronta che la nuova gestione ha voluto dare. In una prima fase mi sono avvalso dei migliori collaboratori e consulenti, provenienti per esempio dallo zoo di
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Roma e da Bari. Li abbiamo conosciuti ed abbiamo imparato da loro
mancavano figure del genere, persone che si prendessero realmente
sostituendoli poi piano piano con i giovani napoletani istruiti sul loro
cura degli ospiti dello zoo, non limitandosi a nutrirli. Abbiamo una
modello e oggi abbiamo il botanico, l’animalista, la figura che opera
quarantina di dipendenti più o meno fissi che percepiscono stipendi
nel controllo di gestione. Aggiungo che non è stato difficile trovare a
netti di 1000/1200 euro. All’interno della struttura operano anche
Napoli personale qualificato, abbiamo assunto tanti laureati che rico-
ditte specializzate, per esempio abbiamo affidato la cura delle piante
prono diverse mansioni, dalla parte scientifica a quella ingegneristica
ad una società esterna. Per la parte delle infrastrutture, ci sono tre
alla gestione e cura degli animali, all’attività di feeding time (Ndr.
aziende che ci seguono, hanno compreso il livello qualitativo che de-
Le operazioni di nutrimento delle diverse specie, ciascuno secondo
sideriamo e sono sempre le stesse, tutte campane.
le sue esigenze, cui nel fine settimana il pubblico può assistere) ed
Parliamo dei progetti di sviluppo a medio termine.
è bello vedere il sabato e la domenica come interagiscono con gli
Il prossimo passaggio fondamentale è caratterizzare lo zoo di Napoli
animali e come questi li ascoltano e lì ricambiano a modo loro. Prima
rispetto ad altri zoo, dobbiamo diventare attrattivi anche per il visi-
tatore che ha visto quelli di Monaco o diBerlino, per citare due dei
per cui l’interazione che si crea è incredibile! Però essendo anche
più belli d’Europa. Noi abbiamo un vantaggio importante, siamo al
molto forte è assai pericoloso da gestire, più di una tigre. Quindi il
centro della città e possediamo un patrimonio botanico eterogeneo.
costo dell’infrastruttura è abbastanza significativo, ci sono solo alcu-
In genere, infatti, gli zoo europei hanno tutti lo stesso tipo di vege-
ne aziende tedesche che attrezzano gli spazi per accogliere questo
tazione, che risulta bella ma monotona. Da noi invece ci sono varietà
tipo di animali. Agli scimpanzé dovrebbero aggiungersi altre specie
incredibili, flora mediterranea e africana insieme. Poi, ovviamente, ab-
particolari di primati. L’idea è di creare una sorta di “pianeta del-
biamo inserito tutti gli animali che classicamente sono negli zoo: con
le scimmie”, una nuova attrazione, che dovrebbe essere pronta per
questo passaggio abbiamo concluso la fase che io ho chiamato 1.0.
l’anno prossimo. E che dovrebbe costituire il famoso salto di qualità
Adesso si deve lavorare per differenziarci: fa parte di questa missione
dello zoo di Napoli in termini di caratterizzazione, poiché avremmo
il progetto “Nuova area scimpanzé”, importante e molto costoso. Lo
esemplari che non sono presenti in nessun altro zoo d’Europa. E poi
scimpanzé è un animale affascinante, il più intelligente dopo l’uomo,
bisogna impegnarsi sugli aspetti che oggi vengono considerati fonda-
mentali per un’istituzione del genere, vale a dire conservazione delle specie e ricerca scientifica. Cosa si intende per “conservazione delle specie”? Bisogna sapere che anche i leoni da qui ai prossimi 10 anni saranno in via di estinzione; si prevede che intorno al 2050 quasi tutte le specie animali si potranno vedere solo negli zoo o nei parchi protetti, quindi sarebbe fondamentale riuscire a far procreare esemplari che già abbiamo, per esempio il siamango, un tipo di scimmia o la tigre di Sumatra (ne esistono solo 400 in tutto il mondo), o altre specie in pericolo. La ricerca scientifica invece la vorremmo orientare all’etologia, lavorare, cioè, per mettere gli animali nelle condizioni ideali per non rimanere nella monotonia della gabbia. A questo proposito, i nostri collaboratori si impegnano a attuare una serie di diversificazioni che cambiano ovviamente da specie a specie ma anche da giorno a giorno, creando un vero e proprio programma che li mantenga impegnati. C’è un modello al quale vi ispirate nel progettare la rinascita dello zoo di Napoli o seguite un percorso tutto vostro? Guardiamo sicuramente ai grandi zoo europei e in Italia è una realtà interessante quello di Bussolengo, in provincia di Verona, di circa 400mila mq, quindi quasi 5 volte il nostro, è gestito molto bene e la ricerca scientifica è assai curata. Il nostro obiettivo è cercare di allineare gli standard qualitativi a quelli degli altri zoo. Dove il nostro personale segue anche corsi di formazione: siamo stati ad esempio a Copenhagen per apprendere tecniche di gestione degli animali che poi introduciamo qui. L’ambito in cui, invece, pensiamo di essere innovativi, nonostante siamo i più giovani ed i meno preparati, sono i social, abbiamo creato un sito internet e una comunicazione su FB molto avanzata, grazie all’esperienza informatica che fa parte del bagaglio delle aziende che dirigo. Abbiamo un’app tridimensionale, tra poco installeremo la telecamera che segue alcuni animali, il leone, per esempio: i bambini possono abbonarsi a questa applicazione per vedere da casa gli spostamenti e la sua quotidianità. Queste innovazioni tecnologiche secondo me sono fondamentali per il futuro dei nuovi zoo. Che tipo di rapporto c’è fra lo zoo di Napoli e le istituzioni di studio e ricerca come l’Università e la stazione zoologica e acquario Anton Dohrn? Laureandi dell’Università Federico II hanno preparato tesi in collaborazione con noi, e a breve presenteremo nostri progetti di ricerca per i quali l’Università metterà a disposizione dei tirocinanti; in questo momento per esempio il rettilario sta collaborando per cercare di far riprodurre la lucertola azzurra, che vive solo in un particolare habitat di Capri e che è in pericolo di estinzione. Devo dire che spesso la burocrazia limita e rende difficile questo tipo di attività. Fino ad ora non c’è stata nessuna collaborazione con la stazione Zoologica Dohrn, ma abbiamo in progetto di lavorare insieme sulle tartarughe marine, dato che loro monitorano da tempo le aree del litorale su cui le caretta caretta depongono le uova, e l’idea è di realizzare un percorso per la tutela dei nidi. Avevamo pensato anche di organizzare un percorso che unisca l’acquario, l’orto botanico e lo zoo, tutti luoghi vicini e caratterizzati da un patrimonio naturale che vale la pena di conoscere, creando un marchio unico e realizzando un circuito che li metta insieme. Ma, ripeto, non è facile! Riuscite ad avere sponsor che vi sostengono? Per il momento è tutto autofinanziato. E’ ancora prematuro cercare degli sponsor, perché il lavoro di rinnovamento non è completo e non voglio bruciarmi questa possibilità finché non siamo pronti. Abbiamo però già iniziato ad avere richieste da parte di aziende, per esempio la Coca-Cola ci ha contattato, ed abbiamo cominciato ad instaurare
un rapporto con la giusta distanza. Anche perché gli sponsor hanno
avevano immense difficoltà a seguire la struttura e la Soprintendenza
delle esigenze che devono però essere compatibili con quelle della
si fa vanto del nostro progetto di riqualificazione in tutta Italia...
struttura.
Non pensa che nel racconto di una Napoli nuova, dal volto
Qual è il più grande problema che ha avuto o che sta avendo
positivo, questa sua attività di imprenditore che decide di in-
da quando è iniziata la sua avventura qui?
vestire con successo in un settore che fa parte della storia
Devo dire la verità, grandi problemi non ne abbiamo avuti, sono una
recente della città quale lo zoo e che era stato del tutto ab-
persona schietta, e abbiamo definito con chiarezza il nostro ruolo
bandonato, possa farle acquisire un rilievo di tipo politico?
di gestori dello zoo, mentre le istituzioni che devono controllare il
Quando abbiamo iniziato non ero assolutamente consapevole di
nostro operato vengono con tranquillità a verificare che lavoriamo
questa possibile ricaduta, ma in effetti è come dice lei e me lo han-
secondo le regole. Il Ministero ci ha apprezzato moltissimo, perché
no fatto capire gli altri. E’ chiaro che un’iniziativa così vasta, che ha
un notevole impatto sulla città, viene vista con grande favore da tutti i napoletani: raccogliamo consensi in modo trasversale e sui social la pagina FB dello zoo fa numeri altissimi, c’è molto interesse e questo ci lusinga. Il fatto è che tutti hanno capito che siamo concreti, lavoriamo sul serio, ripristinando una struttura che è pubblica, appartiene alla città. A quattro anni dall’inizio di questo percorso, qual è la filosofia con la quale lo zoo si vuole proporre alla gente? Bisogna saper suscitare emozioni e lo zoo ti regala una triplice emozione: quando sei bambino ci vai con i genitori, e resta il ricordo di
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quelle giornate piacevoli e divertenti; poi ci torni da genitore per accompagnare i tuoi figli, ed è bello dare loro le stesse impressioni provate da bambino; poi ci vieni da nonno... Quale luogo ti può regalare questa emozione che attraversa tre momenti della vita?! Ero convinto che sarebbe stato un luogo di successo. Mi piace vedere le mamme che entrano tenendo i bambini stretti per mano e una volta dentro li lasciano liberi di muoversi da soli, mi piace che i piccoli non vogliano più andare via quando vengono qui: è questa sensazione di tranquillità e sicurezza che voglio far arrivare alla gente.
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A R C H I T E C T U R E
i
ALDO IMER: L’ISOLA LA VEDO COSI’... Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Ischiacity
A
rchitetto e vicepresidente dell’Ordine per Napoli e provincia, grande conoscitore di Ischia, per diversi anni Aldo Imer è stato direttore e coordinatore per l’isola d’Ischia della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - prima per i comuni di Forio e Lacco Ameno e negli ultimi 3 anni per l’intera isola. Alla vigilia del suo addio al ruolo ufficiale che lo ha visto in prima linea nel confronto spesso non
facile fra le esigenze espresse dalla crescita dell’isola e la salvaguardia della sua bellezza - data da un patrimonio naturalistico e monumentale che costituisce peraltro la ricchezza su cui si trova a dover far leva per promuoversi come meta turistica - ruolo che ha interpretato scegliendo un atteg-
giamento di mediazione e dialogo fra l’isola stessa e l’istituzione responsabile della tutela, Imer ne passa in rassegna i punti di forza e di debolezza letti con l’occhio dell’esperto ma anche dell’appassionato. Ed è in nome di questo dichiarato amore per Ischia che Aldo Imer ha dato vita a Torri in festa, Torri in luce: un appuntamento annuale imperniato su momenti di incontro con esperti di architettura e paesaggio e momenti di spettacolo per portare l’interesse, la riflessione e l’attività di valorizzazione sulle torri e i sistemi difensivi dell’isola, una parte del suo patrimonio che richiede tutela e cura. Lo scopo ultimo però è di più ampio respiro, vale a dire porre in forte sinergia le risorse culturali, monumentali e storiche presenti sul territorio con la sua immagine turistica, che per Ischia è sinonimo - ricordiamolo sempre - di sviluppo economico e sociale. Mi dà una sua definizione dell’isola d’Ischia?
vatorio di direttore e coordinatore per
altri Comuni siano riusciti a darsi un certo
Una volta, durante un incontro, giocando
l’isola d’Ischia della Soprintendenza Ar-
tono, Casamicciola ha messo ordine sul suo
sul concetto di insularità ho detto che Ischia
cheologia, Belle Arti e Paesaggio?
lungomare. Nei centri storici sono necessari
è un’isola “galleggiante” intendendo che,
Rispetto a tanti anni fa, quando ci venivo
lavori di restyling, con il ridimensionamento
nonostante le sue molte criticità, riesce a
per le vacanze, nel complesso trovo che
e l’armonizzazione delle insegne, delle ten-
rimanere comunque a galla.
sia migliorata. Se, per esempio, Forio re-
de, del modo in cui viene occupato il suolo
Che impressione si era fatto di Ischia
sta ancora per taluni aspetti un luogo cre-
pubblico da parte degli esercizi commerciali,
quando ha conosciuto l’isola e come ne
sciuto in modo disordinato e anche Ischia
che hanno la tendenza a nascondere spazi e
giudica i cambiamenti visti dall’osser-
ha bisogno di alcuni interventi, penso che
architetture con strutture troppo diverse fra
loro e troppo invadenti.
mentre il promontorio stesso non è illumi-
dato permessi per un’iniziativa del genere.
Quindi il suo è un bilancio positivo?
nato per nulla. Le due spiaggette hanno
La scelta del posto in cui allocare i camion
Per molti versi sì, anche se più che mai si
ampi margini di crescita sempre puntando
e altro per effettuare il servizio di nettezza
deve essere molto attenti a lavorare per
alla qualità, mentre la piazzetta ha già una
urbana è competenza e quindi responsa-
sottrazione, nell’isola c’è già troppo, quin-
sua identità, intorno ad essa ruota tutto, ma
bilità del sindaco, come Soprintendenza ci
di bisogna intervenire ripulendo i paesaggi,
ci sono anche altri spazi
liberandoli, in linea di massima si deve qua-
vicini che hanno bisogno
lificare quello che c’è, non eseguire nuove
di maggiore attenzione.
realizzazioni. Il concetto di riprogrammazio-
Parlando più in generale,
ne mi piace, si deve resettare e impostare in
sono dell’opinione che
maniera diversa, vivo la riprogrammazione
tutte le visuali vadano
come punto di partenza proprio con S. An-
recuperate,
gelo che ha già una connotazione precisa,
eliminare certi fenome-
una sua caratterizzazione ben chiara, che
ni che qui hanno preso
però va migliorata, ed essendo una realtà di
piede e che sono molto
dimensioni limitate è più facile da gestire in
negativi per il territorio,
quest’ottica. Si devono collegare certi spazi
uno per tutti l’area per i camion e il perso-
to, in modo che le barelle con i pazienti che
e percorsi, manca una giusta cartellonisti-
nale addetto alla nettezza urbana collocata
devono imbarcarsi sull’eliambulanza passino
ca, gli attrattori non sono raccontati, non
sul lungomare a un passo da Citara, a Fo-
attraverso uno spazio coperto e riparato.
c’è informazione, l’itinerario che conduce al
rio, è inaccettabile. E sicuramente, io come
L’attuale situazione lì è da terzo mondo: ho
promontorio non è ben definito dalla luce,
funzionario della Soprintendenza non ho
dato anche delle indicazioni su come agire,
si
devono
possiamo muovere solo
Nell’isola c’è già troppo, più che mai si deve essere attenti a lavorare per sottrazione, ripulendo i paesaggi, liberandoli. In linea di massima si deve qualificare quello che c’è, non eseguire nuove realizzazioni.
in base a progetti che ci vengono sottoposti per l’approvazione. Considero importante anche la stimolazione del senso civico, sociale della popolazione, per esempio ho chiesto al comune di Casamicciola di realizzare un terminal all’elipor-
il progetto è stato approvato, poi se procederanno con i lavori non so dirlo... Quali fra i suoi interventi come responsabile della Soprintendenza sul territorio isolano considera di maggior rilievo? Quando mi sono insediato ho sentito l’urgenza di contribuire a smuovere la situazione di totale paralisi in cui si trovava Ischia sul fronte delle domande di condono per gli abusi edilizi. Paralisi causata dal fatto che alcuni Comuni, come Ischia e Barano, avevano un accordo di programma con la Soprintendenza, e quindi gli strumenti per far procedere l’esame delle domande, mentre gli altri mancando di questo strumento erano in difficoltà. Quindi, ho promosso un incontro fra i Sindaci dei centri senza Piano di dettaglio e il Soprintendente, e in quell’occasione lui ha comunicato che le pratiche di condono in virtù di una circolare
persone e dare visibilità ad un luogo bello
mare di Stabia, ho fatto realizzare tavolati e
ministeriale potevano essere portate avanti
ma seminascosto. Da architetto le dico che
punti di attracco. La legge vuole che siano
anche basandosi sul solo piano paesistico e,
ci sono ancora margini di valorizzazione,
sottoposti a una concessione stagionale, e
di conseguenza, i consigli comunali hanno
per esempio illuminerei la cortina muraria
devo dire che non sono d’accordo, perché
poi approvato delle delibere per consentire
dei palazzi antichi che affaccia sulla strada
se costituiscono un elemento di disturbo al
l’operatività. Contemporaneamente, li esor-
in modo da esaltarne le linee ulteriormente;
paesaggio allora non andrebbero consentiti
tai, però, a redigere il piano di dettaglio in
interessante in particolare è la torre campa-
per nulla, non si capisce perché sono im-
collaborazione con la Soprintendenza, ma
naria della Cattedrale, e gli edifici che la cir-
pattanti negativamente per sei mesi all’an-
purtroppo questa mia osservazion,e se pure
condano. Vorrei dedicarle un focus nell’am-
no e per gli altri sei no. Doverli smontare è
fu al momento presa in considerazione da
bito di Torri in festa, Torri in luce del 2018,
antieconomico e distruttivo, perché si deve
alcuni dei Sindaci, non ha portato a nulla
mettendola in connessione con il Castello.
rimontare nello stesso luogo, forando i mas-
di concreto: da parte mia continuo a consi-
Proprio lungo lo Stradone è stato rea-
si delle scogliere su cui di solito vengono
gliare ai Comuni che ne sono privi di dotarsi
lizzato anche il primo
prima possibile di questo importante stru-
tavolato per la bal-
mento urbanistico.
neazione della zona:
Vorrei fare insieme a lei un ideale giro
cosa pensa di queste
dell’isola per avere una valutazione su
strutture? E’ favorevo-
alcune zone che sono di particolare inte-
le alla loro installazio-
resse e su certi interventi che sono stati
ne? Sono sempre stato
fatti o che sono in progetto. Comincia-
convinto che oltre alla
mo da Ischia Ponte, dove l’estate appe-
loro utilità come spa-
na trascorsa ha visto la realizzazione di
zi per fruire del mare
un appuntamento fisso di spettacolo
di giorno, soprattutto
organizzato da Lucio D’Orta insieme
adesso che le spiag-
agli altri commercianti del Borgo, per
ge
animarne strade e angoli suggestivi: il
sempre più, i tavola-
risultato è stato positivo, confermando
ti
che le persone, siano esse turisti o resi-
ottima
denti, sono alla ricerca di un intratteni-
happy hour preserali
mento ben fatto.
che sono un intratteni-
si
depauperano
costituiscano location
una per
allocati più e più volte,
La legge vuole che le pedane per la balneazione siano sottoposte a concessione stagionale, e non sono d’accordo. Se costituiscono un elemento di disturbo al paesaggio allora non andrebbero consentite per nulla, non si capisce perché sono impattanti negativamente per sei mesi all’anno e per gli altri sei no, mentre doverle smontare è antieconomico e distruttivo.
e tutto questo non mi sembra un errore. Limitazioni alle pedane devono essere poste in siti di particolare bellezza, per esempio mi hanno chiesto di collocarle ai piedi del Castello Aragonese, ma in quel caso sono
assolutamente
contrario. Del resto, anche a Forio, per esempio in località Fortino, ho posto delle regole per le pedane, perché la linea di costa in certi punti va preservata da ostacoli
Sono pienamente d’accordo. In particolare
mento molto apprezzato, in primo luo-
che ne interrompano la naturale conforma-
la manifestazione Borgo in Festa ha messo
go dai giovani - come hanno dimostrato
zione. Ho dato prescrizioni sulle strutture e
in luce, accanto alle aree già ben recupera-
i sia pur timidi ed episodici eventi or-
gli arredi da usare (per esempio adoperando
te come le cosiddette Chiazze e il piazzale
ganizzati sulle terrazze esistenti e che
un colore unico), con l’obiettivo di ottenere
delle Alghe, zone come lo Stradone, cioè
hanno riscosso molto successo.
una visuale armoniosa della zona anche per
la via che corre lungo il mare partendo dal
In linea di principio sì, sono favorevole alle
chi arriva da mare.
piazzale Aragonese, che era ancora in un
pedane di balneazione, portano un indotto
Durante gli anni del suo incarico come
cono d’ombra. Lì proprio la presenza degli
occupazionale che non possiamo trascurare,
funzionario della Soprintendenza, lei
allestimenti esterni dei locali, dei tavolini, ha
a Forio ne ho approvate 7 su 14 domande
ha creato Torri in festa, Torri in luce, di
consentito di attirare un bel movimento di
e anche altrove, per esempio a Castellam-
cui oggi è direttore artistico. La manife-
stazione è dedicata alla riflessione sugli aspetti architettonici e naturalistici dell’isola d’Ischia, e alla loro valorizzazione e promozione, a partire da quei particolari edifici che sono le antiche torri. Torri in festa Torri in luce, benché giovane - nel 2018 si terrà l’ottava edizione - ogni anno si arricchisce di nuovi tasselli per raccontare la complessità affascinante del territorio isolano, rivolgendosi alla pittura, alla musica ma anche a forme d’arte nuove come la lighting painting, e insieme organizzando una sezione di approfondimento tematico che vede protagonisti personalità del mondo dell’architettura. Vorrei che un po’ tutti capissero, a partire dai Sindaci, che iniziative come Torri in festa, torri in luce non sono “di Aldo Imer” ma dell’isola. La kermesse è stata fin dal primo
dedicata agli eventi ed è necessario riuscire
sarà su paesaggio e architettura, con una
momento pensata per essere costituita da
ad avere un budget per pagare gli artisti non
particolar attenzione per il Castello Arago-
due parti, come dice il suo nome, una quo-
ho sostegno da parte di nessuno o quasi.
nese e il borgo di Ponte; e poi stringeremo
ta di ‘festa’, intesa come un momento più
Ma nonostante le difficoltà, l’associazione
una sorta di gemellaggio con il Giappone,
popolare, di racconto aperto a tutti, e un
che promuove la kermesse, Isola delle Torri,
un paese vulcanico (e soggetto ai terremoti)
momento di lavoro anche tecnico su questo
presieduta dall’avvocato Benedetto Migliac-
proprio come il nostro.
patrimonio plurisecolare che ha delle criti-
cio, per il 2018 ha avuto accesso al bando
Il sisma del 21 agosto scorso ha danneg-
cità. Ebbene, ho trovato più facile riempire
per i Grandi eventi della regione Campania,
giato fortemente i comuni di Casamic-
di contenuti questo aspetto, perché docen-
con il comune di Lacco Ameno come capo-
ciola Terme e Lacco Ameno nelle locali-
ti, esperti, professionisti che ho portato a
fila: la considero una tappa importantissima
tà piazza Majo, La Rita, via Borbonica,
Ischia sono venuti tutti gratuitamente; men-
per la crescita di una manifestazione nata
Fango e zone limitrofe, portando con
tre quando dobbiamo realizzare la sezione
dal nulla. E per il prossimo anno, il focus
sé la vita di due persone e lasciando-
ne circa 2000 senza un’abitazione, per
si debba fare? E’ possibile ricostruire in
le tecniche e le conoscenze per difenderci.
non parlare dei danni subiti da attivi-
quelle località?
Bisogna saper costruire con metodi nuovi,
tà alberghiere e turistiche. Anche l’iso-
L’ordine degli Architetti a cui appartengo
all’avanguardia, che esistono, anche nel
la d’Ischia si ritrova, quindi, a confrontarsi con il complesso tema della
ricostruzione,
reso ancor più spinoso dalle peculiarità isolane, in primo luogo il
Vorrei che un po’ tutti capissero, a partire dai Sindaci, che iniziative come Torri in festa, torri in luce non sono “di Aldo Imer” ma dell’isola.
fatto che il terremoto
ha già messo a disposi-
nostro Paese, ma non si può farlo in fretta.
zione le professionalità
Edificare in maniera antisismica è costoso,
che ha al suo interno per
comporta studi e indagini preliminari con
l’indispensabile
attività
apparecchiature sofisticate e persone esper-
che deve precedere la
te, ma a questo punto diventa necessario su
ricostruzione.
un territorio a rischio come è quello dell’i-
Riferen-
dosi ad Amatrice, Renzo
sola.
Piano, architetto italiano
si sia ripresentato in un’area già stori-
famoso in tutto il mondo, ha fatto afferma-
camente nota per altri, spesso rovinosi,
zioni che condivido in pieno, dicendo che il
terremoti. Come architetto cosa pensa
terremoto è sì un mostro, ma possediamo
RENDIAMO SICURO IL PATRIMONIO INSICURO COSTITUITO DALLE NOSTRE CASE “Il terremoto è un mostro, ma possediamo le tecniche e le conoscenze per proteggerci. Deve entrare in modo permanente nelle nostre coscienze ancora prima che nelle leggi, parlo del dovere di rendere antisismici gli edifici in cui viviamo, così come è obbligatorio per un’automobile avere i freni che funzionano. Nessuno si metterebbe in viaggio con una macchina che non frena, invece tantissime famiglie vivono incoscientemente in zone sismiche, in case insicure. (…) Cosa fare? Rendiamo sicuro un patrimonio insicuro che sono le nostre case. Credo si debba guardare lontano. Penso ad un progetto di lungo respiro, a un piano generazionale che duri cinquant’anni. Bisogna intervenire con sgravi ed incentivi nei passaggi generazionali, quando passa in eredità la casa dei nonni e la nuova generazione è più interessata a ristrutturarla. E in quel momento bisogna pensare alla sicurezza dell’edificio”. Renzo Piano, da un articolo per Il Sole 24 ore del 2 ottobre 2016.
i
F A S H I O N
LA DONNA DI PIERO CAMELLO Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino
L
o stilista ischitano Piero Camello con i suoi abiti dalle linee estremamente femminili, è stato uno dei protagonisti della prima edizione di Ischia Fashion Week, organizzata lo scorso ottobre dalla Fashion Direc-
tor Antonella Ferrari, nell’ambito della 34esima edizione di The Look of the Year, la competizione internazionale che dal 1983 ha lanciato alcune delle più famose top model del mondo e che per il 2017 ha scelto l’isola come location per la sua settimana conclusiva. Durante la serata di gala presentata dalla nota showgirl Jo Squillo, che ha visto l’assegnazione dei titoli mondiali fra i 60 finalisti delle categorie uomo e donna, il nostro couturier ha sfilato con la sua collezione di 12 abiti firmati Chic Events Camello Creations espressamente disegnata per l’occasione e dedicata alle grandi attrici e dive che sono passate da Ischia. Mina e Sofia Loren, Liz Taylor e Jackie Kennedy e alcune celebri pellicole girate nell’isola d’Ischia come Cleopatra (protagonista la Taylor appunto), e Il Corsaro dell’isola Verde hanno ispirato lo stilista, fedele al suo inconfondibile mood, fatto di punto vita segnato, scollature a cuore, per abiti sia scivolati che aderenti sui fianchi; a chiudere come è d’obbligo, uno dei suoi abiti da sposa che riscuotono sempre grande successo. Per un racconto fatto di bellezza, con un pizzico di sensualità.
CHIC EVENTS CAMELLO CREATIONS Showroom via Leonardo Mazzella, 88 - Ischia Info. 340. 8238960 Chic Events Camello Creations
W E L L N E S S
TERME MANZI HOTEL & SPA: IL RITO DELL’ACQUA Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti Archivio Terme Manzi & SPA
i
I
l rito dell’acqua è piacere, relax, rigenerazio-
termali dell’isola d’Ischia, le molteplici poten-
solfati alcalini (antinfiammatori), sodio e fosfati
ne, in una visione della persona che abbrac-
zialità dell’acqua vengono declinate attraverso
di calcio (rimineralizzanti), grazie al lungo per-
cia tutti i sensi, il corpo e l’interiorità. Ogni
percorsi che privilegiano la personalizzazione. A
corso sotterraneo che le acque stesse compiono
spazio del Terme Manzi Hotel & Spa, a Casa-
partire da quello che caratterizza e rende unici i
nelle profondità della terra, attraversando le roc-
micciola, e ogni momento del soggiorno sono
trattamenti eseguiti con le acque di Ischia, cioè
ce vulcaniche, captando da esse le preziose so-
dedicati al benessere, inteso come recupero di
le applicazioni di fango. Quest’ultimo matura sei
stanze e riscaldandosi. Durante l’applicazione su
energia, equilibrio, armonia. Dalla piscina sco-
mesi nell’acqua termale che, in questo modo, ha
tutto il corpo o su parti di esso (è consigliato un
perta del roof, dove il piacere viene amplificato
il tempo di cedere le sostanze di cui è carica.
ciclo di 6 fanghi due volte l’anno, quando non fa
dal magnifico panorama sul monte Epomeo,
In particolare quella del Gurgitello, che sgorga
eccessivamente caldo) cede all’organismo le sue
alla Spa costruita direttamente sulla fonte del
alla temperatura di 55°, è ricca di minerali in cui
proprietà che attraversano la pelle e raggiungo-
Gurgitello, uno dei più famosi fra i diversi bacini
spiccano i bicarbonati (dall’azione antiacida), i
no la colonna vertebrale e i centri nervosi che vi
130
sono collocati, compiendo un reset del corpo ed
Terme Manzi Hotel & Spa sono tante. Sulle orme
irrorando tutto il corpo con l’effetto di un vero
esercitando così un profondo stimolo rigenerati-
degli antichi romani, inventori del connubio be-
massaggio, che si può completare con una serie
vo delle funzioni interne dell’organismo, in par-
nessere-acque termali, un trattamento che lavo-
di trattamenti.
ticolare di stomaco, intestino, vie respiratorie. E’
ra sulla circolazione, grazie agli stimoli dati dalle
Nella sontuosa piscina coperta, invece, l’atmo-
limitativo, infatti, associare questo trattamento
differenti temperature dell’acqua: in uno spazio
sfera da hammam turco, la vetrata che guarda
a problemi di artrosi: l’azione rilassante del calo-
di particolare fascino rivestito in travertino, che
sul giardino, il vapore sprigionato dall’acqua in-
re del fango, quella antinfiammatoria naturale,
rievoca le terme antiche, con una luce morbida
ducono il rilassamento, le originali decorazioni
il positivo stress termico che stimola il metaboli-
che scende dal grande soffitto a lucernario, è
del vasto ambiente che mescolano riferimenti
smo, regalano un benessere che coinvolge tutta
possibile provare il percorso romano. Si passa
classici e mediterranei lo rendono speciale: il
la persona e si prolunga nei mesi successivi con
dalla sauna secca e bagno turco al canonico ca-
bagno è consigliabile farlo al massimo per 20
i suoi effetti analgesici, detossinanti e rafforzan-
lidarium, una vasca con acqua termale tiepida,
minuti, anche più volte al giorno, e in acqua è
ti del sistema immunitario. All’applicazione del
per completare con due docce fredde, scozzese
possibile eseguire trattamenti di mobilizzazione
fango segue la doccia e l’idromassaggio sempre
ed emozionale, per un effetto depurante e toni-
con operatori esperti. E la piscina coperta, il per-
con acqua termale e, infine, il massaggio circo-
ficante insieme. La doccia Evian, o circolatoria,
corso romano, l’area relax, la palestra luminosa
latorio che ne esalta i benefici. Ma le opzioni fra
invece, regala un trattamento soft: i getti filifor-
e attrezzata, dove è possibile farsi seguire da un
cui scegliere il proprio cammino di benessere al
mi di acqua termale cadono dall’alto velocissimi,
personal trainer e frequentare lezioni di Pilates, Functional, Yoga, Cross Training, Power Yoga, Tango Argentino, Zumba, Spinning, rimangono aperti tutto l’anno, anche agli ospiti esterni (e sono possibili comode formule di abbonamento): per trascorrere una parentesi di piacere e benessere, perché no quotidiana, immersi nel calore delle acque termali anche d’inverno.
Terme Manzi Hotel & Spa piazza Bagni, 4 Casamicciola Terme Tel. 081 994722 - Fax 081 900311 Terme Manzi Hotel & SPA termemanzihotel.com
B E A U T Y
i
MARILYN HAIR & BEAUTY CARE Text_ Manuela Bottiglieri Photo_ Dayana Chiocca
N
on sempre ne siamo del tutto coscienti, ma quando andiamo dal
nato proprio seguendo questa filosofia e offre una numerosa serie di tratta-
parrucchiere, dall’estetista, dal massaggiatore possiamo sperimenta-
menti che ne fanno il posto ideale per chi ha i “minuti contati” e magari vuole
re un senso di benessere che è anche psicologico, è un modo per
far coincidere una seduta dal parrucchiere con la manicure e altri servizi alla
“staccare la spina”, per così dire, dalla pressione di tutti i giorni, un momen-
bellezza. La scelta di Marco Aiello, grande appassionato del suo lavoro e di
to che le donne dedicano esclusivamente a se stesse per rilassarsi e lasciarsi
tutto quanto può valorizzare e rendere contenta di sé una donna, è stata di
“coccolare”.
selezionare, che si tratti di capelli, pelle o unghie, sempre prodotti innovativi,
Oggigiorno però il tempo a disposizione per la cura della propria persona è
attenti all’ambiente e alla salute di chi li sceglie, per un binomio vincente fra
sempre meno, gli impegni delle donne che lavorano e delle mamme sempre
tecnica ed esperienza dei professionisti che animano Marilyn e grande qualità
in aumento, e perciò trovare un luogo dove entrare sapendo di potersi rita-
di quanto viene adoperato. Così in questo salone luminoso, che ti accoglie con
gliare un momento di Total Wellness è fondamentale. Marilyn Hair and Beauty
un arredamento estremamente curato, si adopera Alterna, brand di prodotti
Care, il salone creato dall’hair stylist Marco Aiello al centro di Lacco Ameno, è
professionali per capelli nato con lo scopo di diffondere un elevato grado di
133
qualità dell’haircare facendo leva sui benefici di rari ingredienti esclusivamente
con oli essenziali o con cera calda, massaggi anticellulite o Ayurveda per un
naturali. La filosofia di quest’azienda la spinge, infatti, alla ricerca delle tecno-
momento di puro relax che aiuta a distendere corpo e mente, linfodrenaggio
logie più moderne ed efficaci, bandendo l’uso di solfati, parabeni, paraffina,
e massaggi circolatori effettuati da un personale esperto e con la possibilità
petrolatum, TEA, PABA, DEA, Olio minerale e glutine. Per arricchire, invece, i
a fine trattamento di fare una doccia e tornare subito alle attività quotidiane.
suoi shampoo, balsami, maschere con caviale (linea Caviar), canapa, bamboo
Assolutamente da provare è il trattamento Body Shape Lifting che garanti-
e olio di Kendi (Linea Bamboo) per un vero lusso, ricercato ed usato dai miglio-
sce una silhouette rimodellata, aumentando l’elasticità e la densità cutanea.
ri esperti dell’hair beauty in tutto il mondo. Inoltre, si possono trovare tutti gli
Per quanto riguarda l’epilazione, il salone propone differenti tecniche, dal filo
essenziali alleati della chioma firmati ghd, numero uno per piastre e accessori
arabo alla epilazione brasiliana con i prodotti della nota azienda Skin’s, non
dalle prestazioni eccellenti oltre che per i suoi prodotti pre e post piega che
traumatici e che garantiscono una maggiore durata della pelle effetto seta.
preservano e valorizzano i capelli nella loro forma e vitalità. Per far sì che i raf-
E per personalizzare il più possibile il tempo dedicato a se stesse, il salone ha
finati colori e tagli eseguiti da Marco Aiello abbiano nei prodotti adoperati gli
ampi orari di apertura e tutti i trattamenti come i servizi di hair stylist sono
strumenti perfetti per esaltare il suo lavoro. E se si desidera - appunto - essere
anche su appuntamento.
perfette dalla testa ai piedi, per manicure e pedicure ci si può sbizzarrire scegliendo uno dei tanti colori sempre in linea con le nuove tendenze, proposti per semipermanente, manicure classico, copertura gel o ricostruzione unghie dalle linee di O. P. I.; i piedi, poi, sono una parte del corpo assolutamente da non trascurare, e non c’è niente di meglio di un pedicure, curativo o semplicemente estetico, seduti su di un favoloso trono automassaggiante! Da Marilyn si possono prenotare anche massaggi decontratturanti o rilassanti
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LA VIGNA DEI MILLE ANNI Text_ Silvia Buchner Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino
D
al vigneto si ha l’illusione che basti
rono a qualche chilometro di distanza da qui
rinato vigneto della Jesca, oggi battezzato La
stendere una mano per toccare il pro-
per fondare nell’odierna Lacco Ameno la più
Vigna dei Mille Anni. Da secoli è della sua fami-
montorio di Sant’Angelo: su di uno
antica colonia greca in Occidente, Pithecusa. E
glia, grazie a uno di quegli intrecci di parentele
sperone che si allunga verso il mare, a 400 me-
da allora la storia di Ischia è legata a doppio
e matrimoni che in passato consentivano di ac-
tri di altezza proprio sopra il borgo e la spiaggia
filo al vino, e la storia di questa tenuta è storia
crescere ricchezze e proprietà. Un documento
dei Maronti, strisce sinuose disegnate su ter-
di vino. Come racconta con passione e giusto
ne fa risalire l’esistenza già all’anno 1036 (da
razzamenti senza le tipiche ‘parracine’, ospita-
orgoglio Benedetto Migliaccio, proprietario del
qui il nome scelto); nel 1870 ricevette la me-
no file di viti disposte con precisione; ai lati due gole scavate nella tenerissima pietra locale che precipitano fino a mare, a Cavascura. Ci troviamo a Serrara Fontana, alla Jesca, luogo particolarissimo, a mezza costa lungo il sentiero che dal mare si arrampica verso Serrara appunto e poi al monte Epomeo, scelto da migliaia di anni per coltivarvi la vite. Con successo. In linea d’aria a breve distanza sorgeva l’antico villaggio greco di Punta Chiarito, abitato fra il VII e il VI sec. a.C., dove grazie al lavoro accurato di archeologi e paleobotanici sono stati identificati fra i reperti anche semi di uva. La vite, infatti, si trovava sulle navi che approda-
daglia d’onore ad un concorso enologico na-
drea D’Ambra, enologo, erede della più famosa
della doc nazionale, che si trattava di un’area
zionale per la qualità del vino prodotto. Poi un
famiglia di vignaioli ischitani e proprietario con
con forte vocazione alla viticoltura. Messa
lunghissimo abbandono, quando i Migliaccio si
le figlie Sara e Marina di Casa D’Ambra, che
quindi da parte l’idea di piantare biancolella, il
trasferiscono nella penisola Sorrentina. Ma Be-
del vino (ad Ischia e in Italia) ha letteralmen-
vitigno coltivato per tradizione in questa zona
nedetto, avvocato con una passione sconfinata
te scritto un pezzo di storia. “Due fuori dagli
(come del resto nella stragrande maggioranza
per la sua terra d’origine, non tarda a decidere
schemi come noi non potevano che raccogliere
delle vigne ischitane), decidemmo per il rosso”.
che quel posto magnifico non può rimanere il
una sfida. Andrea si attivò, scoprendo in primo
Sono state eseguite accurate analisi del terreno
regno di rovi e macchia mediterranea. Il passo
luogo, grazie agli appunti del padre Salvatore,
e poi la piantumazione: otto ettari di vigna (per
successivo, determinante, è l’incontro con An-
grande enologo ed estensore del disciplinare
una superficie utile della metà, perché molto
spazio viene preso dai terrazzamenti mentre la
coli frutti rossi, more, prugna e lampone che
re l’onda dei grandi rossi, bordeaux, brunello,
produzione è di circa 8000 bottiglie) in cui per
sfumano in accenni balsamici e floreali, spezie
barolo, barbaresco, che vengono invecchiati
‘e palummo, cabernet sauvignon e aglianico
dolci e pepe. Elegante complessità che al naso
60 mesi. E da quest’anno Andrea D’Ambra ha
tornano a catturare il sole del versante meridio-
aggiunge note minerali e affumicate. Un rosso
deciso di creare appunto la riserva e quindi le
nale dell’isola e la brezza marina, affondando
vivo e importante anche al sorso, con tannini
annate più interessanti, a partire probabilmen-
le radici in un terreno derivato dal disfacimento
asciutti che promettono finezza e longevità e
te da quelle del 2015 e 2017, saranno commer-
di depositi detritici formati da tufo verde alte-
continui ritorni fruttati e minerali. Corpo ed
cializzate rispettivamente a partire dal 2021 e
rato ed argillificato, influenzato dalla risalita del
eleganza lo rendono perfetto nell’abbinamen-
2023.
calore idrotermale. Il progetto della Vigna dei
to a selvaggina e cacciagione, formaggi stagio-
Tutto questo - lavoro, passione, professionalità,
Mille anni, infatti, ha fra i suoi obiettivi quel-
nati e carni alla brace ma anche su filetti di ton-
grandi traguardi - sta dietro la rinascita di un
lo di affiancare alla coltura del vino la cultura
no rosso e condimenti grassi e ricchi”. La prima
luogo che cattura con la sua bellezza, in cui
del vino, per comprendere ed approfondire
vendemmia è del 2012 (pronta nel 2014 dato
uomo e natura camminano insieme, che rac-
le ragioni per cui il vino ben si collega sia alle
che il vino invecchia un anno e mezzo in botte)
conta Ischia, la sua terra, ma lo fa guardando
caratteristiche geomorfologiche che a quelle
e adesso è arrivato l’imprimatur di Robert Par-
oltre, con un prodotto che vuole rivolgersi a chi
storico-culturali del territorio.
ker il più grande guru dell’enologia mondiale.
ricerca grandi vini.
Lasciamo la parola alla giornalista esperta di
Americano, nel suo The Wine Advocate ha as-
enologia Malinda Sassu che lo racconta effi-
segnato alla Vigna dei Mille anni un punteggio
cacemente: “è maturato per 18 mesi in botti
di 91, decisamente alto. E non si trattava anco-
di rovere di Allier, carico di profumi fruttati e
ra di una riserva... Secondo tutti gli esperti che
intensi, colorato dalle note importanti di pic-
lo hanno provato, infatti, è destinato a segui-
F O O D
i
TENUTA DON NICOLA: IL GUSTO DI REGALARE COSE BUONE Text_ Emma Santo Photo_ Dayana Chiocca
AI MARONTI, QUESTA MAGNIFICA AZIENDA AGRICOLA PRODUCE TUTTO L’ANNO VERDURE FRESCHE, E POI CONFETTURE, CREME DI PEPERONCINI, COMPOSTE, MARMELLATE, MIELE, CIOCCOLATO CHE A NATALE POSSONO DIVENTARE UN ORIGINALE, SAPORITO REGALO. ASSOLUTAMENTE LOCAL.
L
a vostra migliore amica è una fan del
che gestisce la splendida azienda agricola,
gano”. La semina viene, quindi, scaglionata
km 0? In famiglia amate portare in ta-
hanno attivato anche un e-commerce (tenu-
in tre cicli temporali, ci sono ortaggi di pri-
vola i sapori della nostra terra, verdure
tadonnicola.com) che rende le vendite anco-
ma produzione, di seconda e terza. I finocchi
che non abbiano passato neanche un minu-
ra più pratiche e veloci; ma naturalmente è
raccolti in autunno, ad esempio, sono stati
to in una cella frigorifera, raccolte alla giusta
possibile anche telefonare o recarsi diretta-
piantati ad agosto; mentre il sole inonda di
maturazione? Allora c’è un’opportunità che
mente sul posto. Per chi ancora non cono-
luce l’immensa tenuta, in una calda giorna-
questo Natale non potete assolutamente
scesse quest’oasi agroalimentare, parliamo
ta di fine ottobre, si scorgono i pomodori di
lasciarvi sfuggire. La Tenuta Don Nicola ha
di tre ettari e mezzo di terreno che si affac-
terza produzione, le insalate e le scarole, i
ideato una promozione speciale che consen-
ciano sulla spiaggia dei Maronti, sospesi tra
cavolfiori, i broccoli e le cime di rapa, quel-
tirà agli estimatori del vero bio di regalare (o
mare, cielo e montagna (ma assai facile da
li già pronti, quelli che lo saranno dopo un
regalarsi) un buono per l’acquisto di uno o
raggiungere dal piazzale dei Maronti). Esiste
mese e gli ultimi, per cui ci vorranno altri
più box di prodotti vegetali freschi (e - se lo
dal 2015, quando Roberto decide di crearvi
60 giorni circa. Qui non si usano diserbanti
si desidera - uova), oppure di optare per le
un’azienda agricola insieme ad Erika - figlia di
chimici, c’è rispetto e amore incondizionato
ceste di trasformati (quindi confetture, cre-
allevatori abruzzesi. “Adottiamo tecniche di
per i frutti di madre natura e per gli animali
me, composte e marmellate realizzate con
coltura che ci consentono di avere tante tipo-
della fattoria che circolano in libertà: capre,
frutta e ortaggi di produzione propria, e
logie di verdura e la disponibilità dura molti
anatre, maiali, tacchini, un cavallo e persino
anche miele e cioccolato aromatizzato), da
mesi all’anno - spiegano. Bisogna calcola-
le vacche che d’estate vengono mandate in
comporre a seconda dei gusti. L’iter è faci-
re con precisione quando e come piantare,
Abruzzo in transumanza, onde evitare che
lissimo, tanto più che Roberto Iacono ed
stare attenti anche a dove farlo, per evitare
patiscano il caldo. Il loro letame è prezioso
Erika Ricci, la giovanissima coppia under 30
che le colture in maturazione si sovrappon-
per concimare l’orto, e poi ci sono le galline
che producono uova fresche destinate ai pri-
piperna, gli originali fiori a campanella de-
riferimento per i consumatori locali e non è il
vati, ad alcuni ristoranti e punti vendita e ai
gli alkekengi e ibridi profumatissimi come la
poter contare sulla tracciabilità di filiera, che
supermercati della catena Dok. Il sistema per
menta-bergamotto o il basilico-cannella, i
ricostruisce la storia del cibo, dalla raccolta ai
far sì che siano naturalmente pulite, prima
cui fiori vengono utilizzati per un cioccola-
trasformatori, garantendo trasparenza e sicu-
di essere imballate in confezioni da sei - con
to bianco con un aroma unico, mentre il pe-
rezza. Uno stile di vita verde, pulito e fresco
regolare etichettatura che riporta le informa-
peroncino habanero è l’ingrediente speciale
come lo sguardo dei nostri due contadini e
zioni essenziali per il consumatore, come la
di un favoloso cioccolato fondente. I cavalli
allevatori Millennials.
data di raccolta e il luogo di provenienza -
di battaglia della Tenuta Don Nicola, infat-
è davvero ingegnoso: gli animali hanno dei
ti, sono proprio i trasformati, ottenuti dalla
nidi con una griglia posizionata leggermente
lavorazione di vegetali e frutta, come le con-
in pendenza, per raccogliere la sporcizia che
fetture di mele annurche, annurche e cannel-
proviene dalle zampe in modo che l’uovo,
la, albicocche, prugne, la marmellata di man-
cadendo, vada a finire in un cassetto e non
darini o di arance amare, e ancora il miele
si sporchi. Dietro al pollaio si producono le
di melata e di millefiori - dalle cinque arnie
patate (in estate si aggiungono melanzane,
che ospitano le loro api; e poi, composte di
zucchine e peperoni) e ci si imbatte in una di-
cipolle e di peperoni, le creme di peperoncini
stesa di erbe aromatiche, come il timo, di cui
piccanti e di tabasco giallo. Immaginateli, per
viene usato anche il bellissimo fiore viola che
esempio, accostati a un’attenta selezione di
decora molti dei piatti del ristorante stellato
formaggi… Roberto ed Erika inviano le mate-
Indaco dell’albergo Regina Isabella (insieme
rie prime nei migliori laboratori di trasforma-
ad una varietà di pomodori detti spoon - i più
zione di Perugia, seguendo personalmente
piccoli del mondo, prodotti esclusivamente
ogni passaggio che porterà al prodotto fini-
per lo chef Pasquale Palamaro); e poi il timo-
to. Oltre alla freschezza e alla qualità, quello
limone, la lavanda, l’erba aglina, l’origano, la
che fa della Tenuta Don Nicola un punto di
Azienda Agricola Tenuta Don Nicola via Maronti, loc. Pantano (50 mt dal piazzale dei Maronti) - Barano d’Ischia Tenuta don Nicola Azienda Agricola Vendita a domicilio su prenotazione Per prenotare il box di verdure assortite e uova fresche telefonare o inviare whatsapp al 331.3351739 tenutadonnicola.com
E V E N T
i
L’INVASIONE DELLE VESPE... D’EPOCA Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo: Stefano Fiorentino
I
schia festeggia i 71 anni della Vespa con il 30esimo maxiraduno internazionale del Registro Storico Vespa, grazie all’organizzazione del Vespa Club isola d’Ischia, guidato da Francesco Guarino (per info. 333. 7591567). Per una due giorni settembrina in onore di un simbolo del boom anni ‘50 sono sbarcati infatti 230 esemplari da Italia, Germania, Belgio, Croazia, Svizzera e Stati Uniti, con modelli d’epoca, talora rari, spesso divertenti, alcuni inedito frutto della creatività dei loro proprietari, che - divertendosi molto - hanno sfilato indossando abiti in tema con la loro amata due ruote.
partenopeo Franco Manna, cui nel tempo si sono aggiunti Rossosapore, Anema e Cozze e Ham Holy Burger, con 3000 dipendenti e oltre 8 milioni circa di pasti serviti nell’anno. Ingredienti scelti seguendo una precisa impoText_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca
O
stazione, menù dinamici che raccontano la tradizione gastronomica della Regione, ambienti ricchi di personalità i loro segni distintivi. Esperienza,
ltre 250, tra management, direttori dei punti vendita, partner
Formazione, Accoglienza sono i cardini della filosofia del gruppo, al centro
commerciali, fornitori e giornalisti, i partecipanti dall’Italia e dall’e-
anche del gioco di ruolo L’isola del tesoro messo a punto dalla squadra
stero che si sono incontrati a Ischia nel Rossopomodoro aperto
marketing della Factory napoletana, capitanata da Clelia Martino e Simone
lo scorso anno per la convention 2017 del gruppo Sebeto, che riunisce
Natali. Padroni di casa con Franco Manna i soci Roberto Imperatrice e Pippo
una realtà di grande successo della ristorazione made in Naples, e cioè gli
Montella, e per Ischia Pietro Lauro. In cucina per la cena di gala la Brigata di
oltre 130 ristoranti che fanno capo a Rossopomodoro, marchio ideato dal
Sebeto guidata dagli chef Antonio Sorrentino ed Enzo De Angelis.
foto a cura di Dayana Chiocca Testi a cura di Cecilia D’Ambrosio
01
PICCOLA DISCUSSIONE INTORNO ALLA PERSONALITÀ DEI NAPOLETANI
Text_ Riccardo Sepe Visconti Sono al pubblico tavolino di un bar, impegnato in una fitta conversazione con due amici e si avvicina un venditore ambulante con zainetto carico di accendini, calzini, etc. interrompendo la conversazione con la frase di rito: “Dottò, so’ disoccupato, ho tre figli... per voi è una sciocchezza, una piccola cosa... a me m’facite fa’ na’ bella jurnata... se v’accattate nu pacco ‘e cazettini...”. Gli rispondo di non essere interessato, lui insiste; controbatto fermo sulla mia posizione, lui pure nella sua richiesta, arrivando, infine, alla conclusione che gli basta anche solo un euro... Così, non per tenerezza (o convincimento) ma solo per la disperata necessità di continuare la mia conversazione mi frugo nelle tasche e... non trovo una moneta che sia una! Solo un foglietto da euro 5. Rifletto velocemente che non diventerò povero se mi privo di 5 euro e glieli do. ED ECCOCI AL PUNTO: lui avrebbe potuto prenderli, salutarmi ed andar via. Invece no, mi dice: “Grazie dottò, ma adesso i cazettini ve li devo dare per forza. Non fa niente se non vi servono ma... pigliatavell’ non se po’ maje sapè”!... E mi mette in mano un’intera confezione da tre paia colorati, insieme ad un accendino. La domanda è questa: PERCHE’ LO HA FATTO?!... Secondo voi perché non ha approfittato del denaro che gli ho dato ed ha voluto consegnarmi a tutti costi la merce che aveva?... (io un’idea - convintissima - ce l’ho...).
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IL VALORE DEL MERITO SECONDO ROGER ABRAVANEL
Settima edizione del premio “Francesco Ferrandino”, promosso dalla fondazione Opera Pia Iacono Avellino Conte, presieduta da Celestino Vuoso. Come di consueto, durante la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti delle scuole medie e superiori, appuntamento con importanti esperti dei problemi della società contemporanea: lo scorso 4 novembre, l’ospite è stato Roger Abravanel, specialista in formazione che ha collaborato con vari Ministri dell’Istruzione, ed ha patrocinato l’introduzione delle prove Invalsi. Abravanel nella sua conferenza si è soffermato sulle cause profonde della disoccupazione giovanile e sulla necessità di recuperare l’idea di dare ai ragazzi una preparazione specialistica e valorizzare il merito.
03
IL MINISTRO MINNITI INCONTRA I CITTADINI TERREMOTATI
Durante il G7 dedicato ai temi della sicurezza, tenutosi nei giorni 19 e 20 ottobre, il ministro dell’Interno Marco Minniti, che lo ha presieduto, sensibile ai molti problemi patiti dall’isola a causa del sisma, ha voluto incontrare una delegazione di cittadini colpiti dal grave evento, che gli hanno donato la maglietta simbolo del comitato Risorgeremo Nuovamente.
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SUSHI...TIAMO GOLOSITA’ A L’ALTRA MEZZANOTTE Serata a tema dedicata al sushi da L’Altra Mezzanotte, dinamico ristorante della Riva Destra, a Ischia, guidato da tre giovani davvero bravi, Valentina e Mariano Amitrano con lo chef Nunzio Calise che rielaborano la tradizione con creatività e tanta attenzione alle materie prime. Nella serata del 4 novembre Valentina, coadiuvata da Vincenzo Boccanfuso, ha personalmente preparato il sushi abbinan-
do il riso condito con un mix fresco a base di aceto di mele, a pesce e verdure. Bocconcini gustosi - e molto belli da vedere - con tonno, salmone, ricciola, polpo associati a cetriolo, mango, avocado, carote. Lo chef Calise, invece, ha curato la tempura, leggerissima frittura tipicamente giapponese di verdure e gambero rosso, accompagnata da una maionese al wasabi e un ketchup alle mele.
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PERCHE’ GAETANO CONTINUA A FARCI DIVERTIRE...
Nella bella villa di Forio in cui Gaetano Altieri, imprenditore e grande appassionato di musica ha ospitato tante volte i suoi amici artisti, da Peppino di Capri a Renzo Arbore, da Carla Fracci a Stefano Bollani (e sono solo alcuni), anche in questo primo anno senza di lui, la moglie Adriana e i figli Giuliano, Diego, Gianluca e Maria Elena hanno voluto festeggiare la musica, l’arte, il calore dello stare insieme in una serata dedicata a Gaetano. Con la sua famiglia, intorno al mitico pianoforte bianco, c’erano fra gli invitati Gino Paoli, Danilo Rea, Gino Rivieccio, Carlo Pagnotta, Sandro Petti, Giancarlo e Sandra Carriero, Brunello Canessa, Donatella Rizzo, Gigi Napolitano, Marco Ielasi, Teresa e Massimo Bottiglieri, Luciano e Carmelita Cimmino, Andrea e Virginia Amatucci, Vanna e Sonia Tomasos e la nostra Cecilia D’Ambrosio.
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ANTHEA FESTEGGIA MOSCHINO La boutique Anthea a Lacco Ameno ha festeggiato, in collaborazione con la profumeria Scotti, il compleanno di Olivia by Moschino, fragranza storica firmata da uno degli stilisti più creativi degli anni ‘80. Rita Murasco ha animato il suo piacevole negozio lungo il corso Angelo Rizzoli, quasi a piazza S. Restituta, con la musica di The Groove Street Mania di Matteo Di Meglio e Peppe Taliercio, Francesca Impagliazzo ha indossato gli abiti di Anthea ed è stato possibile provare il profumo di Moschino nella sua versione originale, esposta anche al Museo Moma di New York, ma pure nella rielaborazione attuale per il packaging della fragranza So Real Cheap and Chic. Tra gli ospiti l’onorevole Mara Carfagna.
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“ISCHIA CON LA MUSICA NEL CUORE”, IL PROGETTO DISCOGRAFICO PER AIUTARE I TERREMOTATI Ventitré canzoni, tra le più belle del panorama classico napoletano, reinterpretate da altrettanti artisti ischitani e non, per il progetto discografico nato per raccogliere fondi da destinare a chi ha subito danni nel sisma della scorsa estate. Niccolò Ielasi, Fabrizio e Aurelio Fierro, Romolo Bianco, Maurizio Filisdeo, Salvatore Ferraiuolo, Barbara Dimini sono solo alcuni degli artisti isolani, cui si sono unite le special guest Sal Da Vinci, Monica Sarnelli, Andrea Sannino che, con la direzione artistica di Pietro di Meglio, hanno realizzato il cd solidale. “Volutamente ho scelto come protagonisti artisti locali e napoletani che sono profondamente legati a Ischia - ha raccontato Pietro Di Meglio. L’opera è dedicata a quanti hanno visto frantumarsi in pochi attimi i sacrifici di una vita”. Il disco non ha un prezzo, verrà donato a tutti coloro che ne faranno richiesta in cambio di una piccolissima donazione, pari al costo di un cd. Al momento è possibile trovarlo presso Exess a Ischia Ponte, il negozio La Cava e la Farmacia Sant’Anna. Gli altri punti di distribuzione saranno indicati da locandine. Cerca i negozi che espongono questa locandina
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LA POETICA... DELLE POLPETTE! Text_ Cecilia D’Ambrosio La polpetta napoletana, di pane “spugnato”, pecorino, un pizzico d’aglio, e carne macinata, poi fritta nella “tiella r’oglio bollente” è uno dei più grandi piatti della radice, semplice e verace, partenopea. Luciana Iorio presiede personalmente alla cottura delle polpette. Lo fa rigirando di continuo le palle nell’olio bollente, affinché risultino perfettamente dorate e mai troppo cotte. Il Segreto è nel formare una cuticola compatta e avvolgente, che crocchia, e che separerà, al palato, la parte croccante esterna da quella morbidissima interna, preservando il calore nel cuore della polpetta. Se poi proprio lo meritiamo... allora Luciana raccoglie queste palle fritte, le immerge in una pentola a “pippiare” in una densa salsa di pomodoro e, dopo il giusto tempo di (ulteriore) cottura, verranno servite in un coccio con aggiunta di fresco basilico... Queste piccole ma preziose emozioni del gusto le ritroverete alla trattoria “Le Figlie di Iorio” in via Conte Olivares 73, a pochi passi da piazza della Borsa, a Napoli.
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ISCHIA “DREAM COUNTRY” PER ARTURO TOSCANINI
Uno dei più celebri fra i numerosi ospiti illustri che hanno scelto Ischia per soggiornarvi, fu sicuramente il Maestro Arturo Toscanini, il famosissimo direttore d’orchestra , infatti, nel 1953 trascorse nell’isola alcuni giorni (si fece curare alle Terme de La Rita), e colpito dalla sua bellezza scrisse ad un’amica: “Cara Maria, in questo Paese pare che sole, fiori e stelle siano più luminosi che da noi!”. In occasione dei 150 anni dalla nascita di Toscanini, Franco Iacono, con la Fondazione Terra da lui presieduta, ne ha ricordato la figura con una mattinata di incontri presso la Fondazione Walton ai Giardini La Mortella di Forio. Hanno raccontato con i loro interventi alcuni aspetti della personalità di Toscanini Alessandra Vinciguerra, direttrice della Fondazione, Francesco Canessa, che è stato sovrintendente del teatro San Carlo, la musicista Lina Tufano e Paola Severini che presiede il Comitato Viva Toscanini.
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MASTERCLASS DI BOLLICINE TRENTO DOC A CURA DELL’AIS ISCHIA
Nell’ambito della kermesse Ischia Safari 2017, lo scorso settembre, il sommelier Marco Starace, membro del Consiglio Nazionale dell’AIS, ha organizzato presso L’Albergo della Regina Isabella una masterclass che ha riunito due eccellenze del mondo del vino italiano: i millesimati, cioè spumanti realizzati con il vino di specifiche annate particolarmente riuscite, del consorzio Trentodoc, che riunisce le migliori case vinicole produttrici di spumante del Trentino e Maurizio Filippi, primo sommelier d’Italia in carica e ambasciatore del Consorzio Trentodoc, che ha condotto la degustazione, coadiuvato da Marco Starace appunto. Otto le etichette presenti di uno spumante che è stato il primo a ottenere la DOC come metodo classico in Italia, nel 1993: Trentodoc Bellaveder Brut Nature Riserva 2012, Trentodoc Moser Brut Nature 2011, Trentodoc Letrari Dosaggio Zero Riserva 2010, Trentodoc Revì Paladino Riserva 2011, Trentodoc Abate Nero Domini 2010, Trentodoc Altemasi Riserva Graal 2009, Trentodoc Rotari Flavio 2008 e, infine, il Trentodoc Ferrari Riserva Lunelli 2008.
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LA REPUBBLICA VA ALLA CONQUISTA DI NUOVI LETTORI Text_ Pasquale Raicaldo Un nuovo abito. Perché forma è soprattutto sostanza. Quando ci hanno annunciato che La Repubblica avrebbe cambiato veste grafica, interpretando il nuovo rapporto (in continuo divenire) tra carta e digitale, nella redazione napoletana di Riviera di Chiaia ci siamo guardati un po’ spaesati. Perché un giornale è anche abitudine: sai di aspettarti delle cose, presentate in un certo modo. E allora ci siamo esercitati, prima del fatidico 22 novembre, interrogandoci su cosa davvero significasse l’imminente cambiamento. In cosa La Repubblica doveva cambiare? Nell’era dell’immagine che racconta, dare più spazio alle fotografie era senz’altro una scelta intelligente. Così come orientare il lettore attraverso una ragionata scelta di occhielli e catenacci e persino di quel paragrafo (“Di che cosa stiamo parlando”) che gli tende una mano, proiettandolo all’interno di argomenti di cui, potenzialmente, è meno informato. Il font, poi: “Eugenio” (creato ad hoc per questo progetto di rinnovamento del giornale e dedicato al suo fondatore, Eugenio Scalfari) è un carattere più leggibile, il direttore Mario Calabresi, cui si è affiancato da pochi giorni come condirettore Tommaso Cerno, proveniente dalla direzione de L’Espresso, ha sottolineato come molti tra i lettori si lamentassero delle dimensioni ridotte del font. Eccoli accontentati. Ma la nuova Repubblica segna soprattutto una piccola, auspicata svolta nel rapporto tra il giornale di carta e la sua versione digitale: non più prodotti che si assomigliano intrecciandosi (né avrebbe senso), ma l’uno privilegiato strumento di riflessione e analisi (si darà spazio a due temi del giorno, due fatti fondamentali che meritano “di essere approfonditi e compresi”, e alla Quarta Pagina, per “le campagne giornalistiche che devono definire La Repubblica”) e l’altro, il web, deputato a cogliere l’immediatezza dei fatti. Perché, per dirla con il direttore Calabresi, “la Rete ci bombarda di notizie ma non ha il tempo e le risorse per rispondere in modo approfondito al perché accadono le cose”, e il nostro smartphone ha già vinto la battaglia dell’attenzione. Il giornale di carta resiste se cambia. Intercettando una funzione ancora necessaria e per certi versi nuova. Selezionando. Interpretando. Nella redazione napoletana abbiamo colto la nuova opportunità, cambiandoci a nostra volta d’abito. Con il capo, Ottavio Ragone, e il suo vice, Giovanni Marino, abbiamo interpretato la necessità di differenziare ancor di più i due canali, il web e la carta, offrendo ai lettori - nelle pagine di impatto regionale - quel che il giornale “sceglie” di raccontare. Meno articoli, forse. Ancora più personalità, però. Nella selezione e nel racconto. Si legge di meno. E si leggono testi più brevi. Il che se da un lato ci allontana dal modello del reportage e del racconto, che certo dà più soddisfazioni al giornalista, dall’altro impone la necessità inderogabile di efficacia e linearità, chiarezza e sintesi. Le parole hanno un peso. La loro forma anche. La Repubblica l’ha capito, forse prima di altri.
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