Icity 49

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COVER

GIUSEPPE D’ABUNDO

SPECIAL G7

FIORENZA SARZANINI UNITI IN NOME DELLA SICUREZZA

MOVIE

MUCCINO DIETRO LE QUINTE

POLITICS

SILVIO BERLUSCONI A ISCHIA

FASHION

SCAGLIONE BIMBI LA MODA DI LUKA

NATURE

LO ZOO DI NAPOLI anno 13 - N°49 autunno_ 2017 ischiacity.it

euro 5,00


Corso Vittoria Colonna, 178 - Info 081 991111 -

Ottica Cinzia Pipolo














S U M M A R Y

CREDITS

i

49

L IF E S TY L E IN F L U E N C E R

editorinchiefcreativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner marketingdirector ceciliad’ambrosio artdirectorstyle riccardofioretti editors pasqualeraicaldo_movie mauroiovino_specialG7 emmasanto_cover manuelabottiglieri_food ceciliad’ambrosio_nature

COVER_ Giuseppe D’Abundo AD & PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti HAIR_ Cristian Sirabella per Picasso Parrucchieri EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo

PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 dayanachiocca stefanofiorentino

89 50

CONTRIBUTING models antoniocrisano stefanofiorentino deniseboffelli gretaboffelli francescopillitteri

60

100 39

makeupartist nancytortora ileanadiraffaele

134

hairdresser marcoaiello cristiansirabella patricksirabella

Per la pubblicità: direttore marketing Cecilia D’Ambrosio 334. 2931628 marketing@ischiacity.it

SPECIAL G7

FOOD

32 La grande alleanza che parte da Ischia 36 No G7 le ragioni del dissenso 39 Ischia è un’isola sicura 42 La macchina della sicurezza 47 Fiorenza Sarzanini

19 Uno su tutti 83 Ristorante Indaco 138 Tenuta Don Nicola

PEOPLE

100 A Napoli lo zoo è 3.0

30 Il cuore forte di Luka

NATURE MOVIE

FASHION

56 Ischia è la mia Itaca 60 Muccino dietro le quinte

POLITICS

78 Ciro Calise

24 Hipster Style 89 Scaglione Bimbi

BUSINESS ARCHITECTURE

50 Forza Italia riparte da Ischia 53 La signora in azzurro

116 Aldo Imer

COVER

WINE

67 Giuseppe D’Abundo

134 La Vigna dei Mille Anni

editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 42 80077 ischia - italy redazione@ischiacity.it

ischiacity.it

retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°49, anno 2017 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia microprint, napoli



D I R E C T O R

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sudaticci e distratti dal caldo del solleone… In quei giorni piangemmo 2 vittime, e si unì a questa comunità per l’estremo saluto ai morti il ministro dell’Interno Marco Minniti, autorevole esponente dello Stato Italiano. La sua visita fu prodromica alla decisione di celebrare il G7 della sicurezza proprio alle falde del monte Epomeo. E così fu. Chiunque mastichi di comunicazione sa bene che un evento mediatico che produce un riverbero di grande portata - come certamente è accaduto per il sisma del 21 agosto - per quanto associato ad un aspetto negativo

STUPIDI, STUPIDI, STUPIDI!

e drammatico contribuisce a far memorizzare, in milioni di utenti, il nome del luogo teatro di quell’evento. Ischia, che ancora moltissimi non conoscono o semplicemente considerano poco, finì al centro dell’attenzione

Antefatto.

di milioni di italiani e centinaia di milioni di stranieri. Occorreva quindi,

Noi di Ischiacity proviamo a fare la nostra parte. A causa del terremoto

successivamente, legare l’Isola - oramai ben presente nella memoria di

la scorsa edizione è stata dedicata interamente a Casamicciola Terme e

tanti - ad un evento positivo per poter invertire quell’associazione nega-

questa, che avete tra le mani, racconta ampiamente l’opportunità che ab-

tiva incisa nella mente di tanti. Il G7 era l’occasione ideale. E irripetibile.

biamo avuto - attraverso il G7 dedicato alla Sicurezza - di ripartire da dove

Qualsiasi amministratore accorto avrebbe colto questa opportunità, anche

fummo interrotti. Noi ad Ischiacity ci comportiamo così perché siamo una

qualsiasi imprenditore lungimirante… ma non i nostri, non gli ischitani!

redazione impegnata a sostenere il territorio, perché sentiamo che tutto

La mia teoria è che non ostante tutto le cose dalle nostre parti girano fin

ciò per noi è un dovere, perché un po’ crediamo che il nostro compito sia

troppo bene (siamo una località “matura” per dirla alla Martano) e non ci

d’essere gli ambasciatori di quest’isola nel mondo…

preoccupiamo di trasformare delle tragedie (il terremoto) in opportunità

M

di rilancio e crescita. Evidentemente non ne sentiamo il bisogno. Io non

olti anni fa parlando con l’allora assessore provinciale Giovanna

la penso così! E temo che con questa spocchia e questa ottusa arroganza

Martano, a proposito di Ischia e dei sovvenzionamenti al turi-

Ischia si stia condannando ad una lenta marginalizzazione. A parer mio

smo diretti dalla terraferma verso l’isola, mi disse: “Ischia è una

le cose vanno (ancora) bene perché siamo un bel posto, godiamo di un

stazione ritenuta “matura” dove con questo termine s’intende un punto

clima molto temperato e… soprattutto in giro c’è il terrore di frequentare

oltre il quale la crescita è marginale, se non addirittura decrescita”. Era la

località non sicure. Il G7 della Sicurezza, a maggior ragione, avrebbe rap-

motivazione con la quale la Provincia non riteneva opportuno indirizzare

presentato una grandissima vetrina! Ma nessun sindaco, nessuna associa-

ancora risorse verso questo territorio. Tale decisione la inquadrai in quella

zione di categoria, nessun imprenditore anche debolmente illuminato ha

che definisco “la sindrome di Vodafone”, eccovene il riassunto: se sei un

pensato di amplificare la portata della comunicazione in questa direzione.

vecchio cliente (fidelizzato) le grandi compagnie non ti offrono più sconti

La stampa internazionale è venuta a farci visita ma, di fatto, nessun tipo

premio. Questi ultimi sono riservati solo ai nuovi clienti, a quella fascia di

di organizzazione istituzionale è andata incontro ai giornalisti provenienti

utenti impegnati con altre compagnie che per essere attratti devono venir

da tutto il mondo per spiegare cos’è Ischia, la sua storia, la sua bellezza, le

lusingati con offerte speciali che si negano (paradossalmente!) ai clienti

sue potenzialità, e da ultimo (ma non ultimo per importanza) cos’è stato

storici e fedeli.

il terremoto. Nulla! Ed allo stesso modo nulla si pensa davvero di fare per

Ischia è un “cliente storico e fedele” della “compagnia turistica Campa-

fronteggiarla questa dannatissima emergenza connessa al vulcanesimo.

nia”, non necessita, dunque, di ulteriori investimenti. Ciò non ostante l’i-

Nessun progetto di riqualificazione, nessun piano istituzionale di rilancio

sola ha saputo procedere - anche brillantemente - attraversando a testa

territoriale, nessun programma di riconversione per le aree devastate e - il

alta anni di crisi. E si arriva al 2017. Partito bene, molto bene, fino al 21

peggio del peggio! - nessuno studio per mettere in effettiva sicurezza le

agosto. Poi il sisma ha rimischiato le carte… e da quel momento molto è

zone a rischio sismico. Tutto ciò, mi si perdoni la franchezza, è criminale e

cambiato. In peggio.

oltremodo stupido. Stupido. Stupido!!!

L’aspetto più desolante è stato il dirompente ricorso al “tafazzismo”: si è fatto di tutto, ma proprio di tutto, per bastonarci da soli (ed oltre misura) gli zebedei. Hanno iniziato i miei colleghi locali rovesciando cumuli di fango (pur di urlare notizie sconclusionate nel tentativo di crearsi maggiore audience), a questi si sono immediatamente accodati i colleghi nazionali ed internazionali inviati per l’occasione a seguire le vicende del terremoto. In quelle torride giornate di mezza estate non pareva vero alle diverse redazioni di avere un titolo a 4 colonne da sbattere in faccia ai lettori

RICCARDO SEPE VISCONTI




#coltellirosa


F O O D

i

in collaborazione con

#coltellirosa

UNO SU TUTTI

IL PIATTO CHE MI HA SEDOTTO

VIAGGIO A POZZUOLI TRA LE NUVOLE DI 10 DIEGO VITAGLIANO LA NOSTRA FOODINFLUENCER CECILIA È SEMPRE IN GIRO ALLA RICERCA DI NUOVI SAPORI, DI ABBINAMENTI INSOLITI E DI CHEF CHE CATTURINO LA SUA ATTENZIONE (E IL SUO PALATO). E QUANDO PUNTA IL COLTELLO, È PERCHÉ HA SCELTO DI AFFONDARLO NEL PIATTO GIUSTO, QUELLO CHE SU TUTTI REPUTA ECCELLENTE E… ASSOLUTAMENTE DA PROVARE! Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti Rotta su Pozzuoli: se sei un turista puoi scegliere di fermarti a Pozzuoli prima di salpare per l’isola verde, se invece abiti ad Ischia ti basta prendere la nave e dopo appena un’ora di navigazione puoi raggiungere a piedi la pizzeria 10 DIEGO VITAGLIANO, sul lungomare, conoscere il maestro Pizzaiolo e gustare (come ho fatto io) la sua interessante pizza “nuvola” detta anche “verace rivisitata”. Rispetto a quella tradizionale, infatti, è più idratata e la maggiore quantità di acqua nell’impasto innesca un processo che rende il glutine della farina più digeribile, ne guadagna quindi in leggerezza, mentre l’alveolatura del cornicione è decisamente accentuata. Tra tutte da provare assolutamente la MARGHINARA, che unisce i condimenti tipici della Margherita (San Marzano, piennolo del Vesuvio, bufala di Paestum, formaggio, basilico) e della Marinara (l’origano appunto). L’olio è quello delle cantine Barone, nel salernitano, non troppo fruttato e intenso, adatto alle pizze rosse. “Questa ha una storia, è nata tre anni fa da un errore - racconta Diego - arriva la comanda per una bufalina con filetto di pomodoro, prendendo l’oliera mi cade la scodella con l’origano che in parte finisce sulla pizza. Decido di infornarla e mandarla comunque a tavola. Dopo un po’ la signora che l’aveva mangiata è venuta a farmi un mare di complimenti”! Da quel momento è entrata nella carta ed è la più richiesta.

OBBLIGO O VERITA’? OBBLIGO: Provare le creazioni di Diego Vitagliano, che appartiene alla nuova generazione di pizzaioli, in particolare napoletani, fortemente innovatori; lui in un anno di apertura ha già piazzato il suo 10 in molte classifiche dedicate al dinamico universo della pizza. 10 Diego Vitagliano Pizzeria Corso Umberto I, 167-169 - lungomare di Pozzuoli - info. 081 1936 9716 10pizzeria.it






F A S H I O N

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ART DIRECTOR_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti, Dayana Chiocca MODELS_ Antonio Crisano, Stefano Fiorentino MAKE UP_ Aglaia Centro Estetico, Ischia HAIR_ Patrick Sirabella per Picasso la barberia, Ischia DRESS_ Canvas di Luca Renzullo JEWELRY_ Bottiglieri Gioielli, Ischia EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo, Ischia LOCATION_ Pub M9 Air Line, Ischia




30



i

P E O P L E

IL CUORE FORTE DI LUKA

L

a morte di Luca Renzullo è innaturale. Per-

ma Excelsior, guidato da Vincenzo Lettera. Come

che ha portato la morte a Luca. Ne sento dire

sonalmente l’ho definita “non coerente”

al solito lavorammo in squadra Silvia Buchner,

tante… Ma non credo a nulla. Luca era una per-

con la sua vita, o perlomeno con ciò che

Cecilia D’Ambrosio, Dayana Chiocca, Riccardo

sona generosa. Se si è ucciso consapevolmente,

della sua vita potevamo scorgere. Luca era un

Fioretti, Raffaela Mendella ed io. Il trucco lo fece

allora l’ha fatto solo per proteggere le persone

uomo solare, molto attivo, molto, ma davvero

Nancy Tortora, le barbe ed i capelli li curò Patrick

che amava. Non saprei dire da cosa o da chi, ma

molto generoso. Quando decise di mettersi in

Sirabella. Anelli, croci, orologi e tutto quanto ri-

sento che è così. Non accetto altre spiegazioni. E

proprio con una sua attività di abbigliamento

tenni di utilizzare per caricare la rappresentazione

mi piace pensare che fino all’ultimo il suo cuore,

maschile gli feci visita al negozio Canvas in via De

hipster me li diedero Marco ed Angela Bottiglieri,

la sua mente, i suoi sogni fossero rivolti a fare

Luca e gli dissi che desideravo aiutarlo a costru-

da Martino Romano e Cinzia Pipolo ho avuto in

qualcosa di buono… per gli altri.

irsi un’immagine vincente. Poiché Luca in quel

prestito gli occhiali. Le foto vennero come voi le

Ho dunque deciso, condividendo questa idea

momento aveva investito tutto nel magazzino gli

vedrete nel servizio… Insomma, vennero bene,

con la mia squadra, di pubblicare ugualmente

dissi che non era necessario pensare al denaro,

a tal punto che quando inviai l’anteprima a Luca

le foto che avevamo preparato per festeggiare

non si vive solo di quello ma anche di sfide, amici-

egli mi chiese di montare una delle immagini in

il lavoro di Luca: desidero che tutti voi possiate

zie, soddisfazioni, vittorie… sì vittorie! Avrei volu-

modo che potesse essere utilizzata per un cartel-

vedere quali risultati un giovane imprenditore ve-

to che la sua sfida diventasse tale e volevo contri-

lone pubblicitario stradale. Ero molto orgoglioso

nuto ad Ischia dalla provincia di Sarno era riusci-

buire a questo risultato. Il 29 settembre facemmo

di questo piccolo-grande lavoro concepito per

to a conquistarsi. Piccole conquiste, raccolte con

una prima selezione dei suoi abiti. Decidemmo di

aiutare una persona cara a crescere con la sua

fatica, con sacrificio, con immaginifica follia…

dare un taglio “hipster” alla presentazione della

attività commerciale. Luca lo meritava. Sì, lo me-

Conquiste che Luca ha fatto con il suo grande,

sua collezione. Chiamai i barbutissimi e belli An-

ritava. Assolutamente! E scusate se lo ripeto, ma

piccolo cuore… Un cuore così forte da morire per

tonio Crisano e Stefano Fiorentino a posare per

sono molto fiero di aver fatto questo per lui e di

proteggere…

questo contest ed allestimmo il set presso l’M9,

avergli creato le condizioni per realizzarlo. Pur-

un bel bar in stile irish che si trova vicino al cine-

troppo, poi, è successo qualcosa di molto brutto

Riccardo Sepe Visconti



S P E C I A L

G 7

i

34 LA GRANDE ALLEANZA CHE PARTE DA ISCHIA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

N

o al terrorismo islamico. Anche e soprattutto attraverso Internet.

di Microsoft, John Frank, al capo delle Politiche di controterrorismo di

Ischia, sede adeguata e pienamente titolata a ospitare eventi di

Facebook, Brian Fishman, passando per il capo delle Politiche pubbliche

assoluto richiamo internazionale, a distanza di poco meno di

e di governo di Twitter, Nick Pickles, e per il vicepresidente delle Politiche

due mesi dal terremoto, ha su di sé gli occhi del mondo durante la due

pubbliche di Google, Nicklas Lundblad?

giorni che può segnare una piccola svolta nella lotta e nel contrasto alla

Si è discusso di temi apparentemente tecnici, il che giustifica il risalto

radicalizzazione della jihad e che intanto proietta l’isola, come mai acca-

mediatico contenuto del vertice, ma anche evidentemente cruciali per

duto nella storia recente, al centro delle strategie globali dell’Occidente.

l’equilibrio e la sicurezza del mondo occidentale, oggi e domani. Perché,

Ma cosa hanno deciso e di cosa hanno dibattuto, il 19 e 20 ottobre

per dirla con le parole del ministro dell’Interno italiano Marco Minniti, «a

scorsi, i ministri dell’Interno di Canada, Francia, Germania, Giappone,

Ischia ha cominciato a fare i primi passi una grande alleanza tra governi

Italia, Regno Unito e Usa, insieme con il commissario europeo per le

e grandi provider nel nome dei principi della libertà». Si è partiti, natural-

Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, il commissario europeo per la Sicu-

mente, dal presupposto che Internet sia e resti «uno straordinario veicolo

rezza, Julian King e il segretario generale dell’Interpol, Jurgen Stock? E

di libertà che non può essere messo in discussione. Ma dobbiamo ferma-

perché, protetti da un consistente cordone di forze dell’ordine con allerta

re chi avvia campagne di conversione, radicalizzazione e addestramento

massima sull’intera isola d’Ischia, si sono seduti al loro tavolo anche i rap-

online nel nome della jihad. Possiamo vincere questa partita col malware

presentanti dei colossi del web, dal vicepresidente degli Affari europei

del terrore e dell’odio».


Vincere. Già, ma come?

materiale di radicalizzazione e propaganda terroristica sarà una traccia

Il primo e più consistente (e diremmo innovativo) risultato ottenuto nella

da eliminare. L’assunto di partenza, da cui ci si è mossi durante i lavori

tavola rotonda del Grand Hotel Punta Molino è senza dubbio la conver-

del vertice, è che naturalmente mai come oggi “le organizzazioni ter-

genza raggiunta tra i Paesi del G7 e i big di Internet (Microsoft, Google,

roristiche fanno un uso distorto di Internet per diffondere l’ideologia,

Facebook e Twitter, ma già si pensa di coinvolgere Telegram e Tinder)

reclutare nuovi combattenti, incitare agli attacchi, fornire guide sui me-

sulla creazione di un gigantesco database globale in cui vengano etichet-

todi di attacco e raccogliere fondi per finanziare le loro azioni”. Di qui

tati con un’impronta digitale (un hashtag) e dunque bloccati tutti i video,

l’idea, che ha trovato una prima concreta attuazione, di una “profonda

gli audio, le foto e gli slogan a sostegno del terrorismo islamico.

collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, incluse le autorità governative,

Internet resta veicolo di libertà e democrazia, ma - come si è evidenziato

il mondo dell’industria e la società civile, per contrastare efficacemente

durante i lavori sull’isola - sarebbe imperdonabile non prevenire attentati

l’abuso di Internet da parte delle organizzazioni terroristiche”.

di matrice terroristica con il cosiddetto “machine learning”, l’intelligenza

Il report ufficiale, pur nell’irrinunciabile burocratese delle istituzioni, tra-

artificiale, potenziale alleato nella lotta senza confini all’Isis. “L’hashtag

disce un certo ottimismo: “I partecipanti - si legge - hanno convenuto

- si legge in una nota diramata a margine dei lavori - è generato da un

che le società di Internet continueranno ad avere un ruolo proattivo e

algoritmo che, una volta assegnato, è univoco per ogni immagine ren-

garantiranno un’azione decisiva finalizzata a rendere le loro piattaforme

dendo più facile l’identificazione della stessa su internet”. E dunque il

più ostili al terrorismo e sosterranno azioni volte a potenziare l’empower-


ment dei partner della società civile nello sviluppo di narrative alternative

suo possesso. Un nemico che ha il volto dei 30mila foreign fighters che

online”.

si disperderanno dalla Siria dopo la riconquista della capitale dell’Isis.

Sono quattro, nel dettaglio, le aree operative verso le quali saranno indi-

«Nel momento in cui Raqqa è caduta - ha spiegato Minniti nella confe-

rizzati gli sforzi dei Paesi del G7 nella loro lotta al terrorismo: 1) l’utilizzo

renza conclusiva del vertice di Ischia - può diventare una straordinaria mi-

di tecnologie automatizzate per la rapida rilevazione e la rimozione dei

niera d’informazioni. Noi dobbiamo raccoglierle e condividerle per avere

contenuti terroristici nonché per la prevenzione della loro ulteriore diffu-

un quadro chiaro della minaccia». Solo così, ha concluso, «sarà possibile

sione; 2) la condivisione delle migliori prassi e tecnologie per migliorare

produrre le prove nei tribunali contro i foreign fighters».

la resilienza delle società più piccole; 3) il miglioramento della nostra base di conoscenza attraverso la ricerca e lo sviluppo; 4) il potenziamento dell’empowerment dei partner della società civile per sviluppare narrative alternative. Si viaggerà dunque verso un ridimensionamento della libertà di espressione? No, per nulla. Il valore condiviso di libertà è stato rimarcato da tutti i ministri ed è, naturalmente, connaturato alla piattaforma di Internet. Tuttavia, è stata sicuramente sottovalutata, finora, l’opportunità di prevenire derive terroristiche attraverso il setaccio attento di ciò che circola online. Ed è qui che si gioca, essenzialmente, la partita inaugurata proprio a Ischia. Dove i partecipanti al vertice hanno, inoltre, concordato sulla necessità di assegnare un ruolo significativo al Global Internet Forum to Counter Terrorism (Ndr. Iniziativa congiunta dei colossi del web per collaborare al contrasto dell’uso della rete da parte del terrorismo islamico) e di sostenere le società più piccole affinché sviluppino le capacità per combattere l’uso distorto per fini terroristici delle loro piattaforme. E ancora: durante i lavori del G7 è stata accolta con favore la creazione di una Rete di Ricerca Globale da parte del Global Internet Forum, con i rappresentanti delle Istituzioni Accademiche ed esperti per sviluppare congiuntamente l’analisi dell’uso di tecnologie da parte dei terroristi. Bisogna conoscere il nemico, attraverso gli stessi strumenti in

In apertura, davanti al Castello Aragonese la “foto di famiglia” dei ministri dell’Interno dei paesi del G7, allargato ai commissari dell’UE per la Sicurezza e per le Migrazioni e al capo dell’Interpol. Nelle altre foto, il ministro Marco Minniti con il francese Gérard Collomb e l’americana Elaine Duke e un momento del summit. in questa pag., il ministro americano Duke all’arrivo a Ischia Ponte, i rappresentanti di Google, Facebook e Twitter durante i lavori, Minniti con alla sua destra il ministro canadese Ralph Goodale, e a sinistra il francese Collomb e la rappresentante del Regno Unito Amber Rudd.



S P E C I A L

G 7

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NO G7: LE RAGIONI DEL DISSENSO Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca

Q

uattrocento metri di libertà. Per un no corale al G7 degli “assassini”. E soprattutto per un mondo più giusto. Ischia, 19 ottobre 2017. Il porto diventa, per qualche ora, ombelico del mondo: riflettori e

telecamere, megafoni e microfoni, striscioni e slogan. La “Naiade” della Caremar porta con sé centotrenta manifestanti: al porto di Napoli sono meticolosamente perquisiti, uno a uno. Prefettura e questura non trascurano nulla: tensione alta, a poche ore dall’incontro nell’isola fra i ministri dell’Interno del


G7. La vasta eco delle proteste “no global” degli ultimi anni rimbomba nel Golfo: le paure si riveleranno tuttavia sproporzionate. E filerà tutto liscio, perché le facce pulite degli antagonisti (un’etichetta nella quale non si riconoscono, e lo dicono) sono qui per manifestare un convinto dissenso alle politiche di governo del mondo occidentale. Nessun contatto con il Grand Hotel Punta Molino, men che meno con i destinatari degli slogan più crudi, a cominciare da Marco Minniti, il ministro dell’Interno italiano. Ma già allo sbarco prende forma e consistenza un corteo acceso, ancorché non nutrito numericamente. Che si muove intorno a un grande tema, il vero nervo scoperto della contemporaneità: i migranti. E i manifestanti di Ischia scelgono icone e simboli per significare il grido di dolore dell’Occidente che non vuole restare insensibile di fronte all’ecatombe nel Canale di Sicilia. Un canotto, per esempio, portato a mano all’inizio del corteo. Da italiani e migranti, insieme. Perché questa è una battaglia globale, senza distinzione di etnie e razze, nazioni e popoli: in gioco, c’è l’umanità. “Con i vostri sporchi affari insanguinate i nostri mari”, recita così uno striscione innalzato dai manifestanti, chiamati a raccolta da Insurgencia e Napoli Ribelle. Qualcuno ricorda i numeri, che fotografano un fenomeno complesso, su cui continua a giocarsi la credibilità dei governi occidentali: negli ultimi quindici anni oltre 30mila persone sono morte cercando di attraversare il Mediterraneo. Sono vittime in gran parte sconosciute: il 60% resterà senza nome e senza identità. E i manifestanti mostrano le foto di una silenziosa carneficina. Senza sconti. Cadaveri che galleggiano, non lontano da Lampedusa. 3.771 nel 2015. 5.022 nel 2016. Già 2100, secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, nei primi sei mesi del 2017, molti dei quali sulla rotta del Mediterraneo centrale tra Nord Africa e Italia. E allora sulla banchina del porto alcuni manifestanti si fanno largo, facendo arretrare - in mare - le moto d’acqua della polizia di Stato, che compongono il cordone di sicurezza. Ingente. Sedici agenti per ogni manifestante, calcolerà qualcuno. Arretrano, i poliziotti, perché i manifestanti gettano qualcosa in mare. Semplice salsa di pomodoro, si comprenderà di lì a poco. “Simboleggia il sangue dei migranti versato in mare in questi anni”, spiegano gli antagonisti. Immagine efficace, non c’è che dire. “E non inquiniamo”, sottolineano. Il mare diventa rosso, il messaggio amplificato dai quotidiani - arriverà a destinazione. Al vertice, del resto, partecipa anche il commissario europeo per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos. A lui i manifestanti vorrebbero segnalare il proprio no “alla riapertura dei centri di detenzione per migranti, la gestione criminale dell’accoglienza in Italia, l’orrore degli accordi con il governo libico. Sono solo alcuni dei provvedimenti criminali che il nostro governo, secondo le direttive europee e mondiali, sta attuando nei confronti di chi cerca di entrare nel nostro Paese”. Ma il corteo appena cominciato è già finito: appena 400 metri, il tragitto verso piazza degli Eroi è negato. Si sosta in piazza Trieste e Trento. E Andrea, che è qui per Insurgencia, non ci sta: “È vergognoso che un’isola intera venga completamente militarizzata per consentire ai potenti della terra di chiudersi in una fortezza per decidere del futuro dei confini e dei migranti dentro e fuori dall’Europa. Siamo solo all’inizio di un autunno durante il quale proveremo a sfidare con ogni mezzo necessario i dispositivi di sicurezza assolutamente anti democratici di questa Europa e di questo paese”. Nessuno, tra questi ragazzi (sono per lo più giovani, tante ragazze) aveva intenzioni violente. Si uniscono anche i componenti del circolo ischitano di Rifondazione Comunista e Gianni Vuoso, con l’immancabile bandiera del PMLI. Il professore barbuto lamenta “l’esagerato e sproporzionato schieramento di forze in assetto di guerra, l’insopportabile assedio di Ischia che ha perfino vietato il diritto al lavoro di alcune categorie, che ha costretto molti esercenti a chiudere bottega con danni economici, in cambio di una pubblicità mediatica che potrebbe essere sorretta invece, da ben altri interventi di interesse sociale, culturale e paesaggistico”. Poi rincara la dose: “Il potere neofascista ha dimostrato, ancora una volta, che in Italia la democrazia ha una misura e una durata: duecento metri di corteo per un paio di ore, quanto basta per dimostrare che il diritto al


dissenso è stato comunque concesso. Il Pmli ritiene, invece, che si tratti della

dell’austerità hanno disintegrato quel che restava del welfare e affollato il

solita squallida fregatura, programmata dal neopodestà del comune di Ischia,

gradino degli ultimi e dei penultimi nella gerarchia dell’ingiustizia sociale”. Si

in combutta con le autorità di polizia e messa in atto per dimostrare il servile

parla di “un disastro fatto di distruzione dei diritti e tagli sociali, di esproprio

rispetto delle scelte dei vari Minniti di tutto il mondo”. Tra i più attivi c’è Gigi

di democrazia e sudditanza alla furia liberista della BCE, che ha accresciuto a

Lista, che rappresenta il piccolo comitato del “No al G7” nato a Ischia nella

dismisura la forbice di ricchezza tra una minoranza di privilegiati e i tantissimi

vigilia dell’evento e che, intanto, coltiva malcelate ambizioni politiche, che lo

che stanno precipitando verso il basso”. E il bersaglio diventa

porteranno forse a una candidatura già alle prossime amministrative

Minniti, che nel pomeriggio ha poi avviato i lavori al Ca-

di Forio. Il giovane attivista srotola uno striscione che fa riferimento al

stello aragonese: “Le sue leggi - denunciano i manifestanti

terremoto (“No al G7 della sicurezza: Casamicciola tra le ma-

- hanno rappresentato l’ultimo passo di questo governo per

cerie e voi nella fortezza”) e si fa largo tra la folla. Partendo

mettere al centro del dibattito pubblico le retoriche della si-

dalla questione migranti, che resta il grande nervo scoperto:

curezza e rendere invisibili le grandi questioni sociali irrisolte

“Dal punto di vista di un meridionalista come me, non posso

dietro un regime di costante eccezionalità del diritto: dal “daspo

che sottolineare come la questione immigrati debba essere

urbano” all’arresto “differito”, dai tribunali speciali per i rifugiati alle

affrontata con il cuore e l’esperienza di chi ha vissuto in una

direttive sugli sgomberi degli spazi autogestiti e sulle occupazioni

terra che conosce il fenomeno dell’emigrazione. Il nostro corteo contesta il G7 prima di tutto come istituzione calata dall’alto a esclusiva tutela degli interessi lobbistici dei potenti della terra, con l’obiettivo osten-

dei senzatetto. Questo clima, insieme alle speculazioni sul diritto d’accoglienza, alle strumentalizzazioni elettorali e alle mistificazioni mediatiche, ha facilitato l’espandersi di pratiche e discorsi di fascistiz-

tato, in modo ipocrita, di risolvere problemi che spesso sono problemi creati

zazione sociale e un tentativo di egemonia culturale delle destre costruito sul

proprio dalle nazioni e dalle lobby che esse rappresentano. Noi - continua

rancore e sulla guerra agli ultimi”.

Lista - sogniamo un mondo che non abbia bisogno di confini, ma soprattutto

Ischia non lascerà il segno, forse. Perché l’eco del corteo si affievolisce, poche

nel quale non si debba scappare dai propri paesi d’origine. Oggi, però, salvare

ore dopo, lasciando all’organizzazione la soddisfazione di un pericolo scam-

vite umane resta la cosa più importante”. Gli fa eco il piccolo manifesto degli

pato. Ma le tematiche, a cominciare da quelle più scottanti, restano sul tavolo.

antagonisti, che lamenta come “dieci anni di crisi economica e di governi

In larga parte irrisolte.


i

S P E C I A L

G 7

ALBERTO MANNELLI: ISCHIA E’ UN’ISOLA SICURA Interview_ Riccardo Sepe Visconti

L

’isola d’Ischia si distingue per essere un’oasi felice di tranquillità. Questo risultato deve molto al costante lavoro di prevenzione e controllo della Polizia di Stato, che da oltre un anno è diretta dal vicequestore Alberto Mannelli. È anche questo uno degli aspetti valutato dal ministro dell’Interno Minniti e che gli ha fatto decidere di celebrarvi il G7 della sicurezza: un’importante vetrina internazionale per dimostrare agli

occhi del mondo la perfetta efficienza dell’apparato di sicurezza di un’isola che della tranquillità ha fatto la sua vocazione.

Molti osservatori che hanno competenza in

dell’Interno come è nata?

Costiera. Infine, il 21 agosto il terremoto che ha

materia valutano il ministro Marco Minniti

Lo dobbiamo proprio al ministro Minniti: vi fece

colpito Casamicciola Terme e Lacco Ameno: questi

come uomo preparato, che riveste un ruolo

cenno già in occasione della visita per i funerali

eventi drammatici hanno inevitabilmente cambia-

di indirizzo politico adeguato alle sue spe-

delle vittime del sisma e poi la cosa si è realizzata.

to “il verso” ad un periodo che tutti vivevamo nel

cifiche competenze. Per lei che opera nella

Il dispiegamento di forze nei giorni prece-

segno della tranquillità… Non appena avvertii le

Polizia, quanto incide sapersi diretto da un

denti e durante la presenza dei Ministri è sta-

scosse mi feci accompagnare in moto sui luoghi

politico che ha una grande preparazione sui

to imponente: ci racconti un po’ il lavoro che

colpiti, sono arrivato fra i primi sul posto, tant’è che

temi della sicurezza interna e della preven-

c’è a monte.

fui tra quelli che cercarono, purtroppo inutilmente,

zione del crimine?

Anche se la scelta dell’isola come sede del G7 è

di soccorrere la signora Balestrieri. Contempora-

Concordo con i giudizi positivi dati sul ministro

collegata all’evento terremoto, come abbiamo

neamente, giunsero dal 113 le segnalazioni di una

Minniti; anch’io ho molta ammirazione per lui, l’ho

detto, vorrei tornare un po’ più indietro, e preci-

casa crollata sotto la quale erano rimaste sepolte

incontrato quando ha presenziato ai funerali delle

samente all’11 agosto che io considero il “punto

delle persone, ma non era facile individuarla per-

due vittime del terremoto, Lina Balestrieri e Mari-

di flesso” di quella che fino a quel momento era

ché le abitazioni distrutte erano diverse. Abbiamo

lena Romanini - e il mio pensiero va doverosamen-

stata un’eccellente stagione: quel giorno morì in

proceduto a piedi fino ad arrivare a via Serrato,

te a loro. E poi ho potuto stringergli con orgoglio

un incidente in mare la diciottenne Alessia Piatti e

dove c’erano i bambini intrappolati. Ho lanciato il

la mano in occasione del G7. E’ una persona che

fu la Polizia a seguire la vicenda. Andai sul posto

primo allarme alla sala operativa di Napoli e rapi-

conosce il suo lavoro e tutti i meccanismi che re-

e sono rimasto molto colpito da questa tragedia;

damente sono partiti i soccorsi.

golano le attività della Polizia e la sicurezza dello

solo due giorni dopo alla Secca delle Formiche

Lei è stato presente sul luogo del sisma come

Stato e ciò consente a noi di operare con motivata

sono annegati la giovanissima Lara Scamardella

dirigente di Polizia, ma inevitabilmente, pur

serenità.

e il suo istruttore subacqueo Antonio Emanato.

dovendo rivestire un ruolo istituzionale, sarà

La scelta di celebrare a Ischia il G7 dei ministri

E anche lì siamo intervenuti, insieme alla Guardia

stato preso dalle emozioni che normalmente


cia molto presente, ed esige di prevedere anche l’imprevedibile. Durante i giorni del G7, si è lavorato per dare una sensazione netta che tutto fosse sotto controllo senza, tuttavia, impedire lo svolgersi di una manifestazione di protesta, che personalmente mi aveva preoccupato. Voglio partire dall’articolo 17 della Costituzione secondo cui tutti i cittadini hanno il diritto di riunirsi, a condizione che ciò sia fatto pacificamente e senza armi. Secondo lo stesso articolo, tale libertà viene limitata solo per comprovati motivi di mancanza di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità. Venendo a noi, il questore De Iesu ha dovuto porre sul piatto della bilancia i pro e i contro rispetto all’opportunità di autorizzare o meno una manifestazione contro il G7. Con il senno del poi diciamo che ha preso la decisione più giusta consentendone lo svolgimento, ma in quei giorni non toccano ogni “semplice civile” che assiste ad

collaborazione dell’Ufficio Tecnico Logistico di

sapevamo come sarebbe andata e non era sempli-

un evento di questo tipo...

Napoli che, naturalmente, si appoggiava presso il

ce stabilire cosa fare. Con questa scelta, il Questo-

In quasi 25 anni in Polizia, durante i quali ho lavo-

nostro Commissariato. Sono stati alloggiati in al-

re ha garantito il diritto a manifestare e la libertà di

rato in tutta Italia e mi è capitato di assistere anche

berghi dislocati in tutti i Comuni dell’isola.

pensiero previsti dalla Costituzione, e mi sembra

a crimini gravi come gli omicidi di camorra, non ho

Da quello che racconta, emerge in modo

un segno di grande e matura civiltà. Contempo-

mai vissuto situazioni come quelle in cui mi sono

evidente che in questi ultimi tre mesi avete

raneamente abbiamo saputo mostrare - anche a

trovato coinvolto nelle ore dopo il terremoto. Os-

dovuto sobbarcarvi gravi emergenze impre-

livello internazionale - quali erano le nostre forze,

servare persone totalmente innocenti private in un

viste insieme ad un carico di responsabilità

con uno spiegamento di notevole consistenza, a

attimo, in modo del tutto inatteso, della vita mi ha

alle quali, di solito, l’isola non è sottoposta…

mare (dove l’ordine pubblico è affidato alla Guar-

davvero impressionato. Mi hanno contattato di-

E’ vero, la normale programmazione è stata annul-

dia di Finanza), anche con pattugliamenti subac-

rettamente il ministero dell’Interno e il questore di

lata da quanto accaduto, solo adesso ho potuto

quei, in cielo, a terra, perfino con tiratori scelti sui

Napoli, il dr. Antonio De Iesu per conoscere l’entità

ricominciare a dare dei congedi ordinari, e voglio

palazzi, la cui dislocazione è stata programmata in

dei danni. Raccontavo ciò che potevo vedere, ma

ringraziare i miei uomini che si sono gestiti mol-

anticipo attraverso sopralluoghi che ho predispo-

era notte fonda; all’alba, chiesi di inviare un elicot-

to bene e che in questi duri giorni di lavoro non

sto personalmente.

tero: sorvolammo tutta l’isola filmando la situazio-

hanno mai anteposto le loro esigenze alle urgenze

I manifestanti, da parte loro, si sono compor-

ne. Solo allora abbiamo capito con certezza che

operative.

tati molto bene, dimostrando che si può ren-

le aree distrutte erano circoscritte a una parte dei

Qual era il compito delle unità di Polizia pre-

dere visibile una protesta con civiltà...

territori di Casamicciola e Lacco Ameno.

senti stabilmente a Ischia nei giorni del G7?

E’ vero, è così.

Da quel momento in poi, inizia un’emergen-

La nostra missione è appunto tutelare ordine e

Veniamo alle delegazioni straniere: gli ame-

za davvero impegnativa che ha coinvolto

sicurezza pubblica, compito più arduo in questo

ricani hanno seguito un protocollo di sicurez-

ordine pubblico, sicurezza, organizzazione

momento storico in cui il terrorismo è una minac-

za distinto da quello delle altre delegazioni,

dei soccorsi alle popolazioni rimaste senza casa, in cui la Polizia ha avuto un ruolo fondamentale. Sì, l’ordine pubblico è una prerogativa della Polizia di Stato, che viene supportata in questa attività da Carabinieri e Guardia di Finanza: in quel momento ci siamo caricati sicuramente di un onere superiore alla media, ma siamo abituati a questo tipo di impegni. Quello per il G7, invece, è stato un impegno straordinario, si trattava di un evento eccezionale di caratura internazionale, che richiedeva assoluta precisione. Infatti, il Questore è venuto a coordinare il nostro lavoro: abbiamo costituito il suo braccio operativo sull’isola e come commissariato di P.S. abbiamo fornito la base logistica, ma lui ha seguito tutto personalmente, avvalendosi di primi dirigenti come il dr. Spina del P.G. e il capo della DIGOS. Sono arrivati a Ischia moltissimi poliziotti... Sì, 1500 uomini che sono stati gestiti grazie alla


scegliendo come base di partenza il porto di

in piena notte: sono reati molto rari ad Ischia, ma

sottolineare d’essere stato particolarmente fiero di

Pozzuoli, anziché quello del Beverello come

abbiamo comunque dimostrato di essere pronti

aver avuto l’occasione, durante i giorni del G7, di

hanno fatto tutti gli altri e hanno fissato al-

ad intervenire in ogni momento.

stringere la mano ai vertici dello Stato, al Ministro,

loggiamenti diversi; inoltre il ministro Elaine

Ischia la si può vivere come luogo più sicuro

al Prefetto, al Questore ed a molti autorevoli rap-

Duke è arrivata ad Ischia Ponte, con mezzi

rispetto alla terraferma? C’è più tranquillità,

presentanti delle Istituzioni internazionali ai quali,

militari, via mare...

meno reati predatori?

insieme a tutta la squadra di Polizia, abbiamo po-

I responsabili per la sicurezza di tutte le delegazioni

Fare un paragone con Napoli non ha senso, per-

tuto presentare un’isola sicura, efficiente, ospitale

partecipanti hanno compiuto sopralluoghi insieme

ché è una grande metropoli tediata da criticità che,

e, a detta di tutti loro, bellissima.

a noi nelle settimane precedenti il G7, e ciascuno

forse, la possono far paragonare solo a Palermo.

era libero di stabilire come organizzarsi. Da parte

L’isola felice in assoluto, come ho detto, non esiste:

nostra abbiamo assecondato i loro desideri e ga-

qui si effettua circa un arresto ogni tre giorni e noi,

rantito la sicurezza presso l’hotel prescelto (Ndr.

come i Carabinieri, lavoriamo costantemente per

Hotel Mareblu, mentre le altre delegazioni allog-

accrescere la sicurezza.

giavano al Punta Molino).

Minniti cosa ha detto di Ischia? Vi ha fat-

Ci sono stati intoppi?

to i complimenti? E le delegazioni inter-

Assolutamente no, mai come questa volta è anda-

nazionali?

to tutto secondo le previsioni.

Sì, lo ha fatto al momento della partenza, e rial-

Possiamo dire, quindi, che il G7 è un fiore all’oc-

lacciandomi alla mia risposta d’apertura desidero

chiello per il Commissariato di Ischia, per il questore De Iesu, ma anche per l’isola che si è distinta per il modo in cui ha accolto l’evento? La barriera naturale posta dal mare rende l’isola adatta a eventi come il G7, anche se i luoghi totalmente sicuri per definizione non esistono, ed il nostro compito è sempre quello di porre molta attenzione ad ogni più piccolo dettaglio. Veniamo alla quotidianità dell’isola: in questo caso la vostra attività di tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, a cosa si rivolge? Facciamo soprattutto un’opera di prevenzione, e per riuscirci abbiamo due autopattuglie che girano per l’isola coprendo le 24 h. E’ grazie a questo, per esempio, che di recente è stato catturato immediatamente l’autore di una rapina avvenuta

Nelle foto, momenti del lavoro della Polizia durante il G7 e l’incontro del ministro Minniti con i rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine. Qui sotto, l’arrivo presidiato dalla Polizia dell’elicottero con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Ischia dopo il terremoto del 21 agosto scorso.


S P E C I A L

G 7

i

G7: LA MACCHINA DELLA SICUREZZA Text_ Mauro Iovino Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

I

l ministro dell’Interno Marco Minniti visitò l’i-

tenzione di Minniti, condivisa da molti - avrebbe

i commissari dell’UE per Immigrazione e Affari

sola nell’immediatezza del terremoto del 21

proiettato Ischia alla ribalta mondiale come un

Interni Dimitri Avramopoulos e per la Sicurezza

agosto e successivamente presenziò alle ese-

territorio legato all’idea di Sicurezza, oltre che,

Julian King e il segretario generale dell’Interpol

quie di Stato che furono celebrate in onore delle

naturalmente, alla innegabile bellezza dei suoi

Jurgen Stock. L’incontro è stato allargato anche

due vittime del sisma. In quella occasione deci-

luoghi. La riunione dei ministri dell’Interno degli

agli alti dirigenti dei maggiori network mondiali

se che la imminente tappa del G7 dedicata ai

Stati aderenti al G7, quindi, andava organizzata

della comunicazione, John Franck per Microsoft,

problemi della sicurezza internazionale, con una

con il massimo livello di attenzione, allo scopo

Nicklas Lundblad per Google, Brian Fishman per

specifica attenzione alla cyber security, sarebbe

di garantirne il sereno svolgimento - oltre che

Facebook, Nick Pickles per Twitter.

stata organizzata proprio ad Ischia. In tal modo

nell’interesse dei prestigiosi ospiti e, soprattut-

È molto probabile che il G7 abbia rappresenta-

si dava all’Isola la possibilità di legare la propria

to, della popolazione residente. A capo della

to per l’Isola la più spettacolare occasione, in

immagine non più ad un accadimento negativo

complessa e poderosa macchina organizzativa

assoluto, di fungere da teatro di un importan-

quale era, appunto, il sisma, ma ad un evento

ha operato la Questura di Napoli in sintonia

te evento di politica internazionale. Mai si era

di vasta portata politica mondiale che - nell’in-

con le diplomazie degli Stati chiamati a parte-

visto un così vasto e minuzioso coordinamento

cipare al summit e con gli apparati di sicurezza

affidato alle forze dell’ordine. In particolare, dal

internazionali. Attraverso l’Ordinanza 6075 del

porto di Ischia fino al Castello Aragonese nei

15 ottobre 2017, infatti, il questore Antonio De

giorni del 19 e 20 ottobre si è assistito ad un

Iesu ha impartito dettagliati ordini per la mes-

imponente spiegamento di reparti perfettamen-

sa in sicurezza della visita dei ministri. A questo

te organizzati per garantire ordine e sicurezza,

evento hanno preso parte, accanto all’italiano

e le pagine che seguono, accompagnate da un

Marco Minniti, i ministri dell’Interno di Francia,

breve stralcio dell’Ordinanza del Questore 6075,

Gerard Collomb, Germania, Thomas de Mai-

sono il racconto fotografico di quelle giornate.

zière, Regno Unito, Amber Rudd, Stati Uniti, Nella foto, il giornalista Mauro Iovino al porto di Ischia durante la manifestazione anti G7.

Elaine Duke, Canada, Ralph Goodale, Giappo-

ESTRATTO DALL’ORDINANZA 6075

ne, Hachiro Okonogi, ai quali si sono aggiunti

Il dispositivo di sicurezza predisposto in occasio-


45

ne del Vertice dei Ministri dell’Interno dei Paesi

stesso riveste. La politica internazionale promos-

ste in essere iniziative di forte contestazione e

del G7 si articola in un complesso sistema di mi-

sa dai Paesi più industrializzati è oggetto di for-

di vibrante protesta degenerate in turbative

sure organizzative e di servizi di vigilanza, sicu-

ti critiche da parte, soprattutto, dei movimenti

dell’ordine pubblico, come accaduto durante

rezza e ordine pubblico il cui scopo è quello di

della sinistra antagonista che le attribuiscono

le recenti riunioni ministeriali G7 svoltesi in Pie-

garantire la impermeabilità, a qualsivoglia tipo

la responsabilità della recente crisi economica

monte presso la “Venaria Reale” lo scorso mese

di minaccia, delle aree interessate.

mondiale e degli effetti negativi sulle popolazio-

di settembre. Inoltre, la presenza in questa pro-

L’evento in questione ha carattere di straordina-

ni derivanti dai processi di globalizzazione.

vincia del Ministro dell’Interno Minniti potrebbe

ria importanza per l’alto livello delle personalità

Infatti, in occasione dei periodici vertici dei

fornire l’opportunità per gli aderenti ai predetti

partecipanti e per il rilievo internazionale che lo

rappresentanti dei Paesi del G7, sono state po-

movimenti politici delle sinistra radicale di ma-


nifestare in maniera anche eclatante la propria

mobilitazione si è concretizzata in una serie di

panti alle ore 09.00 in Piazza Municipio a Napoli

contrarietà alle recenti iniziative governative in

attività facenti parte di un vero e proprio “per-

e successiva partenza alla volta di Ischia per dare

materia di immigrazione ed in tema di sicurezza

corso di avvicinamento” alle giornate del 19 e

luogo ad un corteo diretto verso le località del

urbana, dagli stessi più volte contestate.

20 ottobre, consistenti in marce e pubbliche as-

vertice. Il complesso e variegato quadro di grup-

Al riguardo, negli ultimi giorni, si è registrata

semblee sui temi del sociale, con iniziative che

pi potenzialmente interessati alla contestazione

una forte mobilitazione delle numerose realtà

proseguiranno anche nei giorni successivi all’e-

e la loro volontà di manifestare comunque il

antagoniste di questo capoluogo che hanno

vento. In particolare, per la giornata del 19 otto-

proprio dissenso potrebbe indurre gli stessi ad

promosso, anche attraverso i social network,

bre è stato presentato un preavviso di pubblica

attuare azioni di protesta che potrebbero inte-

l’adesione ad iniziative di protesta da porre in

manifestazione avente per tema “STOP G7 TUT-

ressare oltre che le località direttamente coin-

essere in occasione del predetto vertice. Tale

TI A ISCHIA”, con concentramento dei parteci-

volte dal programma dei Ministri dell’Interno dei


Paesi del G7, anche altri luoghi che assumono

che i Paesi partecipanti al vertice sono la chiara

assicurare tutte le misure di sicurezza idonee

valore simbolico per la circostanza.

espressione) nonché delle accentuate tensioni

ad impedirne la realizzazione, potenziando al

Per quanto detto, la manifestazione va ad inse-

che agitano lo scenario politico internazionale,

massimo l’attività di prevenzione. In tal senso

rirsi in una cornice di forti tensioni sociali che

con particolare riferimento all’estremismo di

andranno attentamente e scrupolosamente

connotano la realtà del capoluogo partenopeo

matrice islamica. Pertanto, attesa la rilevanza

controllati gli appartenenti ad ambienti estre-

e che quotidianamente sfociano in turbative

internazionale della manifestazione e la presen-

misti ritenuti capaci di commettere azioni delit-

all’ordine pubblico. Inoltre, l’evento in questione

za di personalità di rilievo, non si può esclude-

tuose o, comunque, di approfittare di situazioni

si colloca in un momento storico particolarmen-

re l’eventualità di azioni terroristiche compiute

contingenti al fine di strumentalizzarle per scopi

te delicato sotto il profilo del rischio terroristico

da parte di singoli o di gruppi eversivi italiani e

eversivi. Al fine di assicurare una gestione otti-

(di cui i gravi attentati che hanno interessato an-

stranieri che richiede, pertanto, la necessità di

male delle risorse da impiegare nei servizi di vi-


gilanza, ordine e sicurezza pubblica, è stato pre-

Andrea Gentile), nonché con l’ausilio dei reparti

curezza in occasione degli spostamenti. I servizi

visto un modulo operativo continuativo nell’arco

inquadrati assegnati per far fronte alle esigenze

pertanto, dovranno tendere a:

delle 24 ore, incentrato sulle aree direttamente

di Ordine Pubblico, un articolato dispositivo di

- tutelare l’incolumità dei Ministri, delle rispetti-

interessate dall’evento e dalla presenza delle de-

vigilanza continuativa presso le aree dell’isola di

ve Delegazioni e delle personalità di rilievo dei

legazioni estere, integrato da un ulteriore dispo-

Ischia interessate ed in particolare presso l’ho-

paesi/organismi internazionali partecipanti;

sitivo di sicurezza a più ampio raggio, finalizzato

tel Punta Molino, il Castello Aragonese, L’hotel

- garantire il regolare svolgimento dei lavori del

a proteggere le zone interessate da eventuali

Mare Blu, gli eliporti, i porti, gli specchi acquei

Vertice e delle iniziative correlate;

gruppi di manifestanti intenzionati a turbare il

immediatamente prossimi a dette aree e in tutte

- garantire la massima sicurezza pubblica, con-

regolare svolgimento dell’evento e dell’iniziati-

le località del capoluogo e della provincia sensi-

tenendo ogni forma di disturbo e di contesta-

va ad esso collegata. Pertanto verrà assicurato,

bili per la circostanza. E’ stato inoltre previsto un

zione;

con l’impiego di personale dei reparti territoriali

complesso di servizi al fine di garantire la piena

- assicurare l’ordinato afflusso e deflusso dei

della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e

tutela delle delegazioni dei Paesi esteri e delle

partecipanti e dei giornalisti;

della Guardia di Finanza (Ndr. Coordinati rispet-

personalità politiche di maggior rilievo che giun-

- curare che i servizi siano sempre efficienti, spe-

tivamente dal vicequestore Alberto Mannelli,

geranno in questa provincia, le quali saranno

cie al momento dell’arrivo e della partenza delle

dal capitano Andrea Centrella e dal comandante

fatte oggetto di servizi di scorta, viabilità e si-

personalità partecipanti.


S P E C I A L

G 7

49

i

IL G7 VISTO DA UN’INVIATA MOLTO SPECIALE Interview_ Mauro Iovino Photo_ Dayana Chiocca Archivio Ischiacity

CREDIBILITÀ DEL GOVERNO ITALIANO NELLO SCACCHIERE INTERNAZIONALE, RUOLO DELL’ITALIA SULLA QUESTIONE MIGRANTI, “IUS SOLI”, PROBLEMATICHE DELLA SICUREZZA NELLA RETE, CONCETTO DI “NAZIONE”, QUESTI ALCUNI DEI TEMI TRATTATI NELL’INTERVISTA A FIORENZA SARZANINI, GIORNALISTA DI PUNTA DEL CORRIERE DELLA SERA.


I

l 19 e 20 ottobre scorso, il vertice internazionale dei ministri dell’Interno dei 7 Paesi più industrializzati al mondo, racchiuso nell’acronimo G7 - di cui, nonostante la terribile crisi economica vissuta dal 2009, l’Italia ha continuato a farne parte - ha portato a Ischia anche gli inviati di quasi tutti i Telegiornali italiani e quelli dei maggiori quotidiani nazionali: La Stampa, Il Messaggero, Il Mattino e il Corriere della Sera con una giornalista di punta:

Fiorenza Sarzanini. E’ stata una decisione naturale quella di intervistare una giornalista importante e qualificata come la Sarzanini, definita nel 2010 da Carlo Riva la “Pasionaria della cronaca”, alla quale nel 2014 è andato il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo “Giornalista dell’anno per la carta stampata”. Nata a Roma 52 anni fa, con mamma napoletana e “casa a Ischia”, sottolinea con una punta di orgoglio e malcelata ironia, Fiorenza Sarzanini è partita dalla gavetta, primo impiego al “Tempo”, subito dopo va al “Messaggero” dove si imporrà con capacità e competenza diventando ‘caposervizio’, per poi essere protagonista del grande salto al “Corriere della Sera”, dove viene assunta come ‘redattore ordinario’ e quindi inviato, qualifica che l’ha portata al G7 a Ischia. Della Sarzanini negli ambienti giornalistici si dice che “quando parli con lei è come se parlassi con i servizi segreti” e non potevamo non iniziare quest’intervista, ad ampio raggio, se non partendo da una valutazione sulla credibilità del nostro Governo in ambito internazionale.

Come giudichi la credibilità sul piano mondiale del Governo Genti-

deve gestire l’emergenza migranti si ‘allarghi’ un pochino sui temi che

loni? L’Italia appare affidabile e solida?

sono propri della Farnesina, però in questo caso specifico il problema è

Sicuramente in questo momento appare più credibile di prima, sarà per

talmente grande, talmente complicato da affrontare, che Minniti non può

il fatto che siamo riusciti ad ottenere delle cose dall’Unione Europea, di-

sottrarsi rispetto alle relazioni internazionali.

mostrando di saper gestire i flussi migratori. Questo per quanto riguarda

Nei rapporti tra Europa e Nord Africa (Egitto, Libia, Tunisia, Maroc-

la sicurezza e il terrorismo; sul resto, soprattutto sul piano economico,

co) quale Paese Europeo detta la linea in tema di sbarchi?

secondo me c’è ancora molto da fare.

La Germania continua a dettare la linea, l’Italia è riuscita a creare questo

La personalità (L’Espresso un mese fa ha dedicato una copertina al

asse che sicuramente è favorevole, ma da qui a dire che siamo stati noi a

“partito di Minniti”) dell’attuale ministro dell’Interno (molto voli-

decidere ci vuole ancora tempo…

tiva e assertiva) è percepita come un vantaggio o un ostacolo sul

La nostra politica sull’immigrazione (italiana, ma anche dell’UE) è

piano internazionale?

criminale o ragionevole?

Al momento è un vantaggio, perché sicuramente è un ministro dell’Inter-

Non è né criminale né ragionevole, certamente non può continuare così

no che decide e che si è dimostrato interventista, rafforzando in questo

per sempre. Noi stiamo facendo una politica che è comunque di respin-

modo l’immagine esterna del Paese; alla lunga potrebbe, se non gestito

gimento, quindi sul breve e medio periodo va bene; ma non potrà esse-

in maniera attenta, diventare uno svantaggio - mi riferisco soprattutto alle

re una politica di lungo termine, per il semplice fatto che non possiamo

pressioni interne e non al piano internazionale.

pensare di fermare i flussi migratori sempre in Libia, sempre in quel paese,

Minniti copre anche (di fatto) il ruolo di Alfano agli Esteri?

perché queste persone, non so se per la maggior parte ma comunque in

Io non lo credo; sinceramente è naturale che il ministro dell’Interno che

grande parte, sono profughi. In una seconda fase, dobbiamo riuscire a A sin. Fiorenza Sarzanini con alcuni colleghi durante il G7 a Ischia. Sotto, la conferenza stampa finale del vertice. Pag. accanto, il ministro Minniti con il suo predecessore all’Interno Angelino Alfano, adesso ministro degli Esteri. Nell’altra foto, il premier Paolo Gentiloni con Angela Merkel, Emmanuel Macron e Donald Trump al vertice G7 di Taormina.


governarli perché nessuna battaglia si vince imponendo semplicemente il

noi non rinuncia a qualche piccolo pezzo di libertà non riusciremo a essere

principio di chi è il più forte, dobbiamo riuscire a far capire (e lo Ius Soli era

liberi rispetto al terrorismo.

uno di questi strumenti) e a far passare l’idea che l’Italia è un Paese che

Vorrei parlare con te anche di alcuni temi di politica estera parti-

accoglie, non un Paese che respinge.

colarmente rilevanti in queste settimane e uno è sicuramente la

Vergognosamente (a parer mio) il Parlamento ha stralciato dal di-

Catalogna. Con la sua voglia di indipendenza dalla Spagna, rap-

battito la legge sullo Ius Soli… Che paese siamo diventati o stiamo

presenta una pericolosa frattura in seno alla UE?

diventando?

Mah, secondo me si è rivelata molto meno pericolosa di quello che sem-

Vergognosamente è la parola giusta. Lo Ius Soli è un diritto sacrosanto di

brava, perché neanche gli abitanti stessi della Catalogna erano così con-

persone che sono nate e cresciute in Italia, stiamo diventando un paese

vinti di voler diventare autonomi; secondo me invece, proprio il loro fal-

egoista, e questo secondo me è pericoloso.

limento può servire anche da noi a chi pensa che ognuno può rendersi

I singoli territori (leggi Nazioni) appartengono al popolo che li vive

autonomo. Una Nazione è una Nazione! Ed è bene che tutti convivano,

da secoli (ius sanguinis) o anche alle genti che vi si trasferiscono

ognuno con le proprie differenze.

(ius soli)?

Macron, con il “discorso programmatico della Sorbona” ha ridi-

Secondo me appartengono a tutti, non c’è una differenza, io vivo in Italia

segnato una (possibile) Nuova Europa sostenuta da tre pilastri:

perché ci sono nata e perché sono italiana e voglio che ci stiano persone

Economia federale; Esercito federale; Polizia federale (con relativo

che ci vivono perché hanno deciso di trasferirsi da noi e vogliono integrar-

controllo federale dell’immigrazione). Pensi che i temi della sicu-

si. L’unico vero discrimine che ci deve essere è: mi voglio integrare/non mi

rezza possano essere affrontati efficacemente se prima la UE non

voglio integrare; tutto il resto sono chiacchiere, una società che si chiude,

decide (ammesso che sia sufficientemente matura per farlo) di ac-

secondo me, non è una società matura e democratica.

cogliere il programma di Macron?

Veniamo ai temi del G7 della Sicurezza: siamo pronti per contra-

Macron ha dimostrato di parlare in un modo e agire in un altro, mentre

stare seriamente le minacce che provengono dalla rete?

infatti dice ‘facciamo tutto insieme’ poi è andato a trattare da solo (Ndr.

Credo che siamo abbastanza pronti ad affrontare la minaccia, non a vin-

La scorsa estate ha incontrato in Francia i due contendenti alla leadership

cerla, non a sconfiggerla definitivamente, e la rete sicuramente è uno dei

in Libia, tenendo l’Italia fuori dalla trattativa volta a cercare una via di pa-

punti più deboli.

cificazione nel paese Nordafricano, attraverso cui passa la maggior parte

E cosa stiamo facendo per rinforzare questo punto debole?

del traffico di migranti) e ha cercato di scalzare l’Italia anche quando era in

Adesso ci proviamo con l’accordo stipulato a Ischia; sicuramente dobbia-

difficoltà rispetto ai migranti, quindi credo che anche il suo sia un atteggia-

mo considerare che la rete viene percepita come un luogo dove ognuno

mento egoistico, l’Europa non funzionerà fino a che tutti non penseranno

può fare quello che vuole, quindi governarla non è semplice.

che bisogna davvero marciare insieme.

La rete doveva essere libera, anarchica ed egalitaria (uno vale uno)

Il nuovo corso isolazionista di Washington con la presidenza Trump

invece è diventata il regno degli oligarchi, dominio assoluto di chi

quanto può danneggiare l’equilibrio mondiale della sicurezza?

gestisce (e possiede) i Big Data, terreno di spionaggio e proseliti-

Molto, se gli altri Paesi non faranno battaglie insieme per sconfiggere que-

smo terroristico e paraterroristico. Quali strumenti abbiamo per

sto atteggiamento.

combattere la cyber-insecurity?

Ultima domanda: i media nazionali hanno dato (tutto sommato)

Per quanto riguarda questo aspetto gli strumenti li abbiamo, ma mentre

poco spazio a questo incontro che si è tenuto a Ischia: una congiu-

noi ci adeguiamo, loro sono avanti, è una rincorsa continua che alla fine

ra per punire Minniti?!... Sii sincera!!!

ci costringe a fare cose che possono essere percepite come troppo lega-

No! Anzi… Penso che ci sia stata la copertura adeguata, ci sono vertici

litarie: il problema secondo me è che purtroppo di fronte alla minaccia

internazionali di cui nessuno parla.

terroristica a qualche nostra libertà dobbiamo rinunciare. Rinunciare a spazi di libertà (individuale ma anche collettiva) per aumentare i margini (ed i protocolli) di sicurezza: è questa quindi la strada? Sì, secondo me sì, perché tutti i Paesi lo hanno fatto, perché se ciascuno di


P O L I T I C S

i

FORZA ITALIA RIPARTE DA ISCHIA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca Alessandra De Cristofaro per App - Agency Press Photo

L’

no, scortato dall’amico Domenico De Siano e

mier arriva in tarda mattinata in yacht (con

alimentando l’attesa. Che diven-

dal sindaco Giacomo Pascale. E si lascia de-

tanto di avaria) da Ravello, dove ha fatto da

ta spasmodica. Perché è inutile

siderare, mentre quell’orecchiabile motivetto

testimone al matrimonio di Marianna Pasca-

negarlo: qui tutti aspettano lui.

va avanti a ripetizione, preghiera laica di un

le, una delle sorelle della “sua” Francesca, e

Centro congressi dell’Albergo della Regina

popolo che dipende dal suo semidio, Silvio

mentre Al Bano cantava l’Ave Maria era pro-

Isabella, una Lacco Ameno blindata e ba-

Berlusconi.

prio De Siano a celebrare il rito. Come a dire:

ciata dal sole: l’invasione allegra dei forzisti

Bandiere e slogan, barzellette immancabili e

l’asse è forte, fortissimo.

in divisa d’ordinanza (uomini in abito scuro

un trampolino di lancio verso l’assalto al go-

Questa convention, che va in scena il 14 e

e occhiali da sole, donne eleganti e talvolta

verno. Ischia torna strategica, il senatore De

il 15 ottobre richiamando gli Stati Generali

maliziose nei loro decolleté) fa da preambolo

Siano chiede e ottiene che nel post-terremo-

del partito e che ha nel titolo un’ottimisti-

all’arrivo del leader che non tramonta, e che

to il partito significhi una vicinanza non solo

ca “mission” (“Pronti a governare”), è per

stavolta si attarda a pranzo al San Monta-

simbolica all’isola e a Lacco Ameno. L’ex pre-

Ischia una prova di forza del centrodestra,

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inno di Forza Italia va in loop,


to nulla allora significa che siamo un popolo

una nuova boccata d’ossigeno per alberghi

che non merita nulla ma penso che gli italiani

e ristoranti di Lacco Ameno. Il report ufficia-

avranno buon senso”. Taglia corto sui grillini

le (e forse un po’ gonfiato) parlerà di oltre

(“Sono ribellisti incapaci e a quanto mi han-

3500 presenze, 1190 camere prenotate negli

no detto Di Maio è solo un frontman, Grillo

alberghi isolani, 177 giornalisti accreditati, 19

ha già incontrato tre volte Davigo: io se di-

aliscafi “a disposizione”, 16 navette e 10 ta-

venta premier il giorno dopo lascio l’Italia, è

voli tematici con 48 relatori particolarmente

un concentrato di odio e invidia”) e promette

qualificati. Ma resteranno soprattutto le pa-

agli ischitani che vigilerà sulla ricostruzione

role di Berlusconi, anticipato dal presidente

post terremoto, che dovrà cominciare “entro

del Parlamento europeo Antonio Tajani, che

la primavera”. In tarda mattinata, Berlusco-

mette subito le cose in chiaro: “Noi abbiamo

ni era stato in zona rossa con Domenico De

un solo candidato premier ed è Silvio Berlu-

Siano, la consigliera regionale di Forza Italia

sconi, non esistono alternative. Il centrode-

Maria Grazia Di Scala e, naturalmente, i due

stra ha un solo leader vincente, non ci posso-

sindaci, Castagna e Pascale, entrambi forzi-

no essere leader vincenti dentro e fuori Forza

sti. Ad accoglierlo uno striscione-appello che

Italia al di là di Silvio Berlusconi”. Applausi

gli attribuisce, neanche a dirlo, poteri da de-

scroscianti. Lui, Silvio, gonfia il petto e si la-

miurgo (“Un appello al presidente Silvio Ber-

scia andare a qualche barzelletta delle sue,

lusconi: ricostruire subito come a L’Aquila”,

chiedendo conforto al pubblico in visibilio

ma qualcuno borbotta: “E mica è al gover-

(parla di bidet e preliminari, quelli insegnati

no!”). Berlusconi stringe mani e promette

ai maghrebini, e giù grasse risate). Poi spie-

aiuti: lo fa al comitato “Risorgeremo nuova-

ga: “Se non ho la maggioranza io mi ritiro,

mente”, ma anche ad Alessandro Toscano,

perché è colpa degli italiani. Se non sanno

il papà dei bimbi estratti vivi dalle macerie.

giudicare chi è capace e chi non ha mai fat-

E’ l’antipasto al bagno di folla del pomerig-

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qui tradizionalmente fortissimo, ma anche


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gio, alla convention. In molti non riescono

trampolino di lancio per le nuove politiche:

giare a Berlusconi. Tanto affetto e qualche

ad entrare nella sala gremitissima. Vengono

dopo aver accarezzato, seppur fugacemente,

selfie, prima che partisse - perentorio - l’inno

annunciati due “maxi schermi” all’esterno:

l’idea di una candidatura a sindaco di Ischia,

di Forza Italia.

in realtà sono piccoli televisori, ma va bene

il senatore - che nel civico consesso del Co-

ugualmente. Si forma la calca anche lì. Ischia

mune ischitano siede tra i banchi della mino-

c’è, con i berlusconiani della prima ora: Da-

ranza - medita dunque la corsa verso la con-

vide Conte e l’intera famiglia di Giuseppe Di

ferma al Senato e si compiace per la fedeltà

Meglio. L’avvocato Gino Di Meglio, la con-

del suo feudo lacchese: al porto, all’arrivo

sigliera ischitana Giustina Mattera, figlia del

dell’ex premier, erano in centinaia ad inneg-

medico Luigi e profilo interessante della nuova generazione di centrodestra ischitana. Domenico De Siano è soddisfatto, glielo si legge sul volto: “Numeri eccezionali a Ischia, la Campania è al fianco di Silvio: siamo davvero pronti a governare”, dirà ai giornali nazionali. Da consigliere regionale campano di Forza Italia, il bagno di folla è un piccolo successo personale che gli vale qualche punto in più. Lui sottolinea “lo sforzo organizzativo enorme e la profondità di dibattito e proposta, premiata da un successo indiscutibile”. E naturalmente ringrazia l’amico Silvio, “che

54

Nelle foto, momenti degli Stati Generali di Forza Italia a Ischia: erano presenti, fra gli altri, Renato Brunetta, Mara Carfagna, Nunzia De Girolamo, Maurizio Gasparri, Paolo Romani, Antonio Tajani, Alessandro Sallusti.

con la sua Presenza (scrive in una nota, la ‘p’ è rigorosamente maiuscola, n.d.r.) ha dato un segnale assolutamente incoraggiante al nostro partito e al Paese”. Ringrazia anche “i tantissimi europarlamentari e parlamentari nazionali presenti, i nostri consiglieri regionali e locali e i tantissimi dirigenti e militanti e soprattutto i 120 volontari che hanno reso questi due giorni indimenticabili”. E dice anlancio del partito, ulteriore felice intuizione del nostro Presidente Berlusconi, è vincente e saprà restituire al Sud e all’intero Paese quella dignità, anche sul piano internazionale, che i governi abusivi delle sinistre hanno solo mortificato”. Per lui, questo successo organizzativo e di presenze potrebbe tradursi nel

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che che “il nostro progetto di apertura e ri-


55

P O L I T I C S

i

LA SIGNORA IN AZZURRO Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Alessandra De Cristofaro per App - Agency Press Photo Dayana Chiocca

N

ipote della preside Baldino che ad Ischia ha fatto la storia e per tanti è ancora un’icona, nata in una colta e solida famiglia dell’alta borghesia isolana, sorella della attivissima Anna, che in un recente passato ha ricoperto ruoli impegnativi in diverse Amministrazioni locali, forgiata fra i banchi dei tribunali alla dura scuola del notissimo avvocato Giuseppino Di Meglio ed allieva prediletta di colui che molti temono come

autentico “pitbull del foro”, Gino Di Meglio, Maria Grazia Di Scala è una donna abituata a vincere. Non per fortuna, sia chiaro, ma per caparbietà. Combattiva, idealista, decisa, severa con se stessa: sono questi i suoi tratti di forza che - riuniti nella corazza della sua femminilità - devono aver persuaso Domenico De Siano, senatore e coordinatore campano di Forza Italia, il grande regista della politica di Silvio Berlusconi nel Sud, a sceglierla per sbaragliare i tanti aspiranti al seggio in Consiglio Regionale, spianando la strada a Maria verso un’irresistibile ascesa a posizioni politiche di comando. Abbiamo voluto incontrarla per avere la sua lettura dell’imprevisto ritorno sulla ribalta nazionale, in vista delle elezioni politiche della prossima primavera, del partito di Berlusconi che, oggi più che mai, è in cerca di donne e uomini nuovi che sostituiscano i tanti che il presidente di Forza Italia ha

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deciso - lui sì - di rottamare. Ritorno sancito proprio dalla convention organizzata ad Ischia lo scorso ottobre.

Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo: Alessandra De Cristofaro per App - Agency Press Photo

Svolgere gli Stati Generali di Forza Italia a

spot per il voto, mirato su di lui e non sul

dotato di grande intuito, di un’intelligenza so-

Ischia vuol dire portarli a casa del senato-

candidato sindaco nella cui coalizione si

praffina, conosce profondamente tutta la Re-

re Domenico De Siano. Che interpretazio-

trovava il Senatore. La stampa parla poco

gione, non si muove foglia senza che lui non

ne dai di questa scelta?

di Domenico De Siano, ma poi gli riesco-

lo sappia.

A De Siano va dato atto di aver candidato

no puntate importanti come questa degli

Qual è il tuo bilancio degli Stati Generali

Ischia per questo evento importante, all’indo-

Stati Generali. Il suo è un lavoro silenzio-

di F.I. a Ischia?

mani del terremoto. Durante un incontro in

so, che fa - come dire - stando nella buca

Se posso fare una critica (e l’ho detto anche

cui si doveva scegliere le sedi per presentare

del regista, e resiste accanto a Berlusconi

a De Siano), c’è stata poca comunicazione a

ufficialmente il rientro di Berlusconi nell’agone

nel tempo con un ruolo importante e soli-

livello locale e di conseguenza gli ischitani pre-

politico, si sono stabilite alcune tappe e quella

do, anche se poco evidente...

senti erano pochi, i sostenitori sono venuti so-

per la provincia di Napoli De Siano ha forte-

Penso che potesse riuscirci solo lui per il rap-

prattutto da fuori.

mente voluto che si tenesse qui; certo significa

porto che ha con Berlusconi e per la carica che

Forza Italia e la Destra in assoluto sono

pure un riconoscimento del suo ruolo, anche

ricopre: il coordinatore regionale del partito è

in gran spolvero e tutto ci fa pensare che

agli occhi di Berlusconi.

un ruolo di rilievo, di cui gli addetti ai lavori

quest’ultima tornerà a governare (anche se

La scorsa primavera, De Siano si è presen-

capiscono la portata. Evidentemente lo svol-

è chiaro che con la nuova legge elettorale,

tato alle Amministrative per il comune di

ge bene, e questo spiega anche il promo de-

il Rosatellum, nessuno potrà farlo da solo):

Ischia come semplice consigliere, e il presi-

dicatogli da Berlusconi quando si è candidato

ciò significa - venendo a noi - che De Siano

dente Berlusconi ha realizzato un irrituale

a Ischia. De Siano è un vero animale politico,

avrà un ruolo più importante e di conse-


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guenza le persone a lui vicine, come te? La Sinistra e Renzi hanno deluso, e la Sinistra è anche spaccata. Sentivo da proiezioni che si stanno facendo che con questa nuova legge Forza Italia sarà penalizzata al sud. Ciò non significa, però, sminuire il ruolo dei parlamentari meridionali, ci sono nomi blindati e quello di

peggio di sé, all’esterno hanno parlato male di noi ma, a nostra volta, abbiamo molto favorito questo atteggiamento. Imputo questo pessimo lavoro mediatico al panico da cui i sindaci sono stati colti; se però ci fosse stato un ufficio unico di comunicazione le cose sarebbero andate meglio, tanto più in quanto anche i Comuni non colpiti di-

didato. Se è vero che non ci sarà una maggio-

rettamente hanno finito per essere coinvolti. App - Agency Press Photo

De Siano certo è uno di questi e verrà ricanranza assoluta e che si dovranno stabilire delle alleanze, è vero anche che De Siano e le persone a lui vicine avranno un ruolo importante. Ci sono figure che stanno riconfluendo in Forza Italia, accanto a tanti che non hanno mai lasciato il partito. Chi raccoglie il testimone da Berlusconi,

Si è letto e sentito nei telegiornali, allo stesso tempo, che l’isola era tutta distrutta e che a Ischia si facevano i bagni, come se non fosse accaduto nulla, mentre Casamicciola Terme e Lacco Ameno erano sotto le macerie: tutto ciò dice una volta di più che è necessaria un’agenzia di comunicazione unitaria che

dato che quest’ultimo non può candidarsi?

veicoli le notizie sia intorno agli accadimenti

Questo lo deciderà lui. Se ne sta ancora par-

il Governo centrale pone dei paletti e noi ab-

positivi che ai negativi.

lando, si fanno diversi nomi... ma ancora non

biamo addosso questa etichetta appioppataci

Non siamo stati in grado di tutelare

posso dire nulla.

soprattutto dai media di “isola dell’abusivi-

Ischia a livello d’immagine dopo il terre-

Gli Stati Generali di Forza Italia ad Ischia

smo”, per cui con i riflettori sempre puntati

moto, e anche quando abbiamo ospitato

volevano essere un forte segnale di pre-

addosso, in prospettiva la vedo una situazio-

il G7, un evento irripetibile, si è spreca-

senza sul territorio e Berlusconi si è espo-

ne difficile. Ritengo che una norma ad hoc

ta un’occasione: i giornalisti arrivati da

sto parlando di ricostruzione delle zone

per la ricostruzione a Ischia sia necessaria: se

tutto il mondo avrebbero dovuto trovare

dell’isola colpite dal terremoto da realiz-

lo Stato non ce la dà, è inutile erogare i fon-

delle cartelle stampa che raccontassero

zare in tempi molto brevi. Come giudichi

di perché ricostruire in quel sito con i vincoli

l’isola e i suoi punti di forza. In tal modo,

la gestione che si è fatta della grave crisi

esistenti e la nomea negativa che ci portiamo

avremmo diffuso a livello internazionale

conseguente al terremoto, sia a livello

sarà impossibile. Rispetto a questo, siamo in

e con poca fatica un’ottima immagine del

istituzionale nazionale che locale?

una fase delicata e non mi pare, almeno al

nostro territorio.

Lo Stato centrale si è dimostrato molto ef-

momento, che venga ben gestita. Penso che

Se il G7 lo avesse ospitato Capri, avrebbero

ficiente nella gestione dell’emergenza, con

si dovrebbero far abbattere d’ufficio le case

raccontato nei telegiornali la bellezza dell’i-

l’invio dei soccorsi e dei vigili del fuoco. An-

che non si possono recuperare, creare l’area

sola e sullo sfondo ci sarebbero state le im-

che la successiva fase della messa in sicurezza

per la ricostruzione e rendere obbligatoria la

magini dell’incontro istituzionale; qui invece

che è ancora in corso, mi sembra ben orga-

normativa antisismica che in quelle zone deve

si è fatto il contrario. Si è visto solo il Castello

nizzata. Il problema è stabilire “Adesso che

essere vincolante.

Aragonese nella foto ufficiale e la cosa è fini-

facciamo?”. Il Commissario ha poteri limitati,

Durante il terremoto Ischia ha dato il

ta lì, non si è spiegato come e perché Ischia è stata in grado di accogliere degnamente un appuntamento di tale portata. Quali sono i tuoi rapporti con il presidente della Regione Vincenzo De Luca? E’ naturale che l’opposizione contesti quanto fa chi governa, ma vorrei sapere qual è la tua opinione sulla sua persona al di là dei vostri ruoli istituzionali. Contesto sicuramente a De Luca il fatto di avere eccessive attenzioni per Salerno, mentre naturalmente tutta la Regione ha bisogno di considerazione. Devo dire, però, che mi è simpatico, mi piace il suo modo di essere così diretto, talora burbero; sono d’accordo con lui quando in Consiglio Regionale attacca i rappresentanti dei Cinque Stelle che sono sempre polemici in maniera eccessiva. Aggiungo che una sola volta mi sono trovata ad avere un confronto diretto con lui, si trattava di una questione molto tecnica relativa a una posta di bilancio e devo dire che, dopo le necessarie verifiche, mi ha dato ragione, ritirando la proposta della maggioranza.



58

M O V I E

i

ISCHIA E’ LA MIA ITACA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca Ufficio Stampa del film

IL REGISTA GABRIELE MUCCINO, DOPO I FILM DIRETTI NEGLI USA, FRA CUI “LA RICERCA DELLA FELICITA’” CON WILL SMITH, TORNA A GIRARE IN ITALIA, E LO FA A ISCHIA, DOVE SI E’ TRASFERITO CON UN GRANDE CAST PER CIRCA DUE MESI. NELLE SALE SI VEDRA’ A FEBBRAIO.

A

casa tutti bene. A Ischia anche. Perché il

strozza i pensieri - costringerà tutti a fare i conti

Con la collaborazione di Michelangelo Messina

nuovo film di Gabriele Muccino ne esalta

con se stessi. E non solo.

dell’Ischia Film Commission, le location sono pic-

la bellezza individuando alcuni angoli ine-

E Ischia? Ischia c’è e si vede. Ancorché non no-

coli tasselli di isola: il Castello aragonese ha con-

diti e suggestivi (“Molti dei quali poco conosciuti

minata (“Avevo bisogno di un’isola più piccola e

quistato tutti, neanche a dirlo, ed è proprio dalla

anche agli ischitani”, annota il regista) e raccon-

meno abitata per la mia storia - spiega Muccino -

piccola e graziosa chiesa di Santa Maria delle Gra-

tando all’Italia - a pochi mesi dal terremoto (l’uscita

ma Ischia era logisticamente perfetta, benché non

zie, che affaccia su Vivara e Procida, che si dipana

della pellicola nelle sale è prevista il prossimo 18

sarà esplicitata”), essa offre scorci riconoscibili.

l’articolata trama del film. E ancora: il porto di Ca-

febbraio) - un’isola incantata che è la migliore delle

A cominciare dal porto di Sant’Angelo, che sarà

samicciola (che però diventa terraferma: finzione

prigioni possibili per una famiglia estesa costret-

il porto dell’isola: l’identità marinara del borgo è

cinematografica e, forse, elementi urbanistici sui

ta a rimanervi, suo malgrado, per una bufera di

un vero e proprio marchio di fabbrica, apprezzato

quali riflettere) e una motonave della Medmar pre-

vento e il mare agitato, dopo la celebrazione delle

in tutto il mondo. Ne sono estimatori convinti la

sa a noleggio. E soprattutto la bellezza custodita

nozze d’oro di due dei protagonisti. Una prigione

cancelliera tedesca Angela Merkel e il regista Ste-

all’interno e all’esterno di Villa Gancia, nel cuore

che tuttavia costringerà i personaggi a guardare in

ven Spielberg e non si faticherà a riconoscere la

del promontorio di Zaro, attraversata da vivacissi-

faccia i fantasmi di un passato che ritorna: il tempo

piccola frazione di Serrara Fontana nella pellicola

me bouganville su muretti a secco, l’essenza della

si annulla, il ritardato ritorno alla quotidianità - che

di Muccino.

mediterraneità con vista (privilegiata) sulla spiaggia



di San Francesco. Ischia c’è, dunque. E sulla scia dei grandi film che l’hanno celebrata (un sottile filo rosso lega “Il corsaro dell’isola verde” a “Il talento di Mr Ripley”, passando per “Il paradiso all’improvviso” e l’indimenticato kolossal “Cleopatra”), anche “A casa tutti bene” produrrà effetti benefici sull’incoming: il cineturismo è, del resto, un veicolo sempre più efficace nell’era dell’immagine imperante. E in queste settimane, i social network lo hanno già anticipato: dai componenti del cast stellare (tra gli altri, Stefano Accorsi, Stefania Sandrelli, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Sandra Milo, Valeria Solarino, Carolina Crescentini, Giulia Michelini, Massimo Ghini, il “ricercatissimo” Giampaolo Morelli) arrivano post a profusione con selfie e cartoline ischitane. Il ritweet fa bella l’isola, il popolo dei fan apprezza: quanti cuoricini si tradurranno in intenzioni di viaggio, lo dirà il tempo. “Certo non possiamo che ringraziare la produzione e il regista per aver scelto Ischia, e ancor di più per aver confermato la scelta dopo il terremoto del 21 agosto”, osserva il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. Arrivano giornalisti da tutta Italia, pendendo dalle labbra di Gabriele Muccino. Lui, dal canto suo, insiste per un selfie di gruppo e poi si lascia andare, quasi senza soste: “Inizialmente il titolo doveva essere ‘L’isola che non c’è’. Bello ma fuorviante, troppo legato a Peter Pan e Bennato. Ha deciso il marketing, il nuovo titolo - ‘A casa tutti bene’ - si sposa con la storia di questa famiglia, che si cela dietro una grande maschera salvo poi scoprire la vita. I protagonisti, giunti nell’isola per festeggiare le nozze d’oro dei due genitori, sono costretti a non poter rientrare a casa dopo qualche ora. La convivenza forzata si protrae per tre giorni: sono tre giorni in cui il tempo, in pratica, scompare. E questa dimensione finisce con lo scatenare inquietudini e infelicità più o meno sopite, la voglia di riscatto, i tradimenti, la gelosia, la condizione tragica di chi non ha avuto dalla vita quello che invece altri hanno ottenuto. Insomma - spiega Muccino - tutti sono costretti a confrontarsi con il passato, con i demoni e con ciò che sono realmente, senza poter fuggire - come avviene di solito dopo una festa di matrimonio, dopo quattro, cinque ore”. Per Muccino è, questa, la storia definitiva. Dopo l’esperienza negli Usa, l’attesa in Italia è tanta. “Questo film sarà la sintesi delle cose che ho sin qui fatto”, racconta. Aggiungendo: “Ci ho messo un po’ a trovare la storia. Avevo in mente uno dei personaggi ma non trovavo la quadra. Sono partito dall’idea di un albergo isolato in inverno, come in ‘Shining’, con la neve e gli occupanti obbligati a una convivenza forzata. Il passo successivo è stato immaginare l’isola. Un luogo aperto, lavorando sul contrasto tra il sole, la bellezza, la natura ma anche una tempesta di vento che coesiste con il sole. La grande metafora di una famiglia che ha il sole dei sorrisi e la voglia di ritrovarsi, ma che deve al


contempo fare i conti con l’incapacità di farlo”. Del

nel cinema europeo. Ecco, il mio è quasi un ritor-

cast si mostra particolarmente orgoglioso: “Sono

no a Itaca”. Lo dice, e afferra l’aria con le mani.

stato bravo e fortunato nel cucire i personaggi ad-

Tutt’intorno, giornalisti che appuntano frenetici su

dosso ad attori di prim’ordine, che portano con sé una storia pregressa professionale che diventa a sua volta parte della storia. Una trama piena di pathos, emotività e uno spasmo febbrile verso la possibilità di essere più felici. Il film è un crocevia di vite che s’incontrano, una gran-

taccuini e tablet, analogico e

Stefano Accorsi e Stefania Sandrelli, Claudia Gerini e Pierfrancesco Favino, Sandra Milo, Carolina Crescentini, Massimo Ghini, Giampaolo Morelli sono fra i protagonisti scelti per quella che il regista de “L’ultimo bacio” considera “la storia definitiva”.

de commedia umana ispira-

digitale ancora s’intrecciano nel mondo dell’informazione. “Sì, Itaca. Tutti noi abbiamo bisogno di tornare dopo aver viaggiato, e magari anche eventualmente compreso che non è quello il luogo fisico ed emotivo dove si voleva attraccare. Bene, io come Ulisse torno

ta un po’ a ‘La famiglia’ di Scola. Dopo l’avventura

da un viaggio come esplorazione in tutti i sensi,

americana, nella quale ho dovuto seguire le regole

in cui ho davvero conosciuto me stesso”. Si guar-

dell’industria, qui può nuovamente emergere la

da intorno. Il verde di Zaro è pura bellezza. Itaca,

personalità del regista, come accade abitualmente

Ischia, isole. Che ci sono, altroché.


62

i

M O V I E

IL DIETRO LE QUINTE DI “A CASA TUTTI BENE”… VISTO DA VICINO Interview_ Emma Santo Photo_ Raffaele Imbò Ufficio Stampa del film

L

ocation manager, prima ancora che ideatore e direttore artistico dell’Ischia Film Festival, Michelangelo Messina è il punto di riferimento per chi sceglie di ambientare un’opera cinematografica sul suolo ischitano. Un lavoro per nulla semplice, perché bisogna contare sulla collaborazione di tutti, cittadini inclusi. Scopriamo, allora, come sono andate queste otto settimane di convivenza tra la troupe di Muccino e i residenti, facendocelo

raccontare da chi ha reso possibile il ritorno del grande cinema sull’isola che... c’è.

All’indomani del terremoto, sembrava che

ghi, così da verificare insieme che non ci fosse

anni, però, sei cresciuto, in conoscenza del

il progetto di realizzare il film “A casa tutti

alcun pericolo. Prima del sisma, avevamo scelto

territorio e in visibilità grazie alla fama che

bene” ad Ischia dovesse saltare. Come sie-

Casamicciola come base, ma una volta tranquil-

si è guadagnato il tuo festival...

te riusciti a rassicurare gli attori e la pro-

lizzato il cast sulla sicurezza delle nostre strut-

L’Ischia Film Festival ha l’obiettivo di far cono-

duzione?

ture abbiamo deciso di far alloggiare la troupe

scere al grande pubblico quelle opere cinemato-

Con lo scenografo Tonino Zera e il regista Ga-

e gli attori a Ischia Porto, negli hotel Excelsior

grafiche che raccontano e valorizzano luoghi e

briele Muccino avevamo fatto i primi sopral-

e Continental Terme, fatta eccezione per chi,

territori, ma prima di essere un direttore artistico

luoghi tra fine maggio e inizio di giugno, per

come Pierfrancesco Favino e Stefano Accorsi, ha

nasco come location manager e organizzatore.

riuscire a trovare una villa adatta alle riprese. In

preferito soggiornare in residenze private.

Dopo il film di Anthony Minghella, ho portato

un primo momento volevano girare nelle isole

Ancora una volta la troupe di un regista im-

sull’isola tante altre pellicole, come la pellicola

Pontine, ma lì non erano riusciti ad individuare

portante con attori molto famosi decide di

francese “Villa Amalia” di Benoît Jacquot con

l’ambientazione giusta. Dopo il terremoto, mi

girare un film (che si spera sarà anche un

Isabelle Huppert, “Il paradiso all’improvviso” di

hanno chiamato per sapere come fosse la situa-

successo) ad Ischia. Tutto ciò ha un gran-

Pieraccioni, “Un’estate al mare” di Carlo Vanzi-

zione, rivelandomi che la maggior parte degli

de valore per la promozione dell’imma-

na, nonché diverse fiction, tra cui “I delitti del

attori non se la sentiva più di venire a Ischia e

gine dell’isola e, esattamente come per il

cuoco” con il compianto Bud Spencer. La diffe-

che stavano pensando di spostarsi altrove. Allo-

“Talento di Mr. Ripley”, fai da tramite fra

renza tra il film di Muccino e gli altri finora girati

ra li ho convinti a ritornare e a rifare i sopralluo-

la produzione e la comunità. In tutti questi

ad Ischia sta nel grande contributo che il regista


e gli attori hanno dato nel sopperire all’immagi-

tante che non trovino un territorio ostile. Non

festival e “A casa tutti bene”? Verranno a

ne negativa emersa all’indomani del terremoto,

c’è un ente a Ischia che sia in grado di raggiun-

presentarlo qui?

divulgando sui social la bellezza dell’isola. Per-

gere un pubblico altrettanto vasto, il cinema re-

Il film passerà senz’altro per l’Ischia Film Festival

ché non importa che venga menzionata o meno

sta uno dei più grandi strumenti promozionali al

perché rientra tra le opere che noi selezionia-

nel film: gli spettatori andranno a cercare quei

mondo, senza dimenticare che in due mesi ha

mo e che, per l’appunto, raccontano il territorio.

posti che hanno fatto da sfondo alla narrazione.

offerto agli ischitani diverse occasioni di lavoro

Muccino ha già dato la conferma che presenzie-

Considerando che uscirà nelle sale il 14 febbra-

e di profitto. Basti pensare che, durante la per-

rà alla presentazione del film e mi auguro che

io, ossia poco prima dell’inizio della prossima

manenza del cast e degli operatori, sono stati

verranno anche gli attori, compatibilmente con

stagione turistica, non potrà che farci un’ottima

utilizzati circa 4900 soggiorni, consumati 11.760

i loro impegni; mi hanno confessato di essere ri-

pubblicità.

pasti, a cui si aggiungono i viaggi su traghetti e

masti molto colpiti dalla bellezza di questi luoghi

Con quale spirito ed obiettivi hai svolto

aliscafi, più altre spese in locali e parchi termali.

e dalla spontaneità degli ischitani.

il tuo lavoro dieci anni dopo Mr. Ripley?

Per i provini sono state selezionate inoltre 150

Che atmosfera si respirava sul set?

Come pensi di portare beneficio all’isola,

comparse, 4 autisti, 15 operai, un coordinatore,

Erano tutti molto affiatati tra loro, sembrava

di patrimonializzare questa grandissima

un assistente alla regia, un operatore di ripresa,

davvero una grande famiglia in vacanza. Non ho

occasione?

due ditte di trasporto e tre stagisti.

mai lavorato con un cast così corposo, per me è

Il lavoro che faccio è sempre un veicolo di pro-

Qual è stato di preciso il tuo ruolo nei due

stato incredibile vedere questa sinergia. Molti si

mozione e tutti alla fine ne traggono beneficio,

mesi di girato a Ischia?

conoscevano già da tempo, Gabriele ha avuto

sia durante le riprese che dopo. In questi dieci

Oltre a cercare e ad individuare le location che

l’abilità di raggruppare intorno a sé degli inter-

anni sono riuscito a far capire alle amministra-

più si adattavano alla narrazione del film, mi

preti che erano anche amici, vedi Pierfrancesco

zioni e alle attività locali che aprire le porte di

sono occupato di tutti gli aspetti logistici che

Favino e Stefano Accorsi, ma regnava un’armo-

casa nostra al cinema è un investimento note-

vanno dall’ottenere i permessi pubblici o priva-

nia generale. Come se quelle otto settimane

vole per il futuro dell’intera isola e proprio per

ti (tra cui l’assistenza della polizia municipale e

fossero state una sorta di ritiro spirituale.

questo sono sempre pronti a mettersi a dispo-

i permessi di sbarco e circolazione) al risolvere

Tutto il film è stato girato qui?

sizione delle troupe, a scendere a compromessi

ogni genere di problema relativo alle riprese,

Sì, ad eccezione di un’unica scena filmata a Ba-

per trovare il giusto equilibrio tra richieste ed

al fornire indicazioni, ad esempio, su dove si

coli. Villa Gancia a Forio è stata il set principale,

offerte. Ricordiamo che c’è anche un interesse

trovassero le farmacie più vicine o le salumerie

Casamicciola nella finzione scenica è diventata

economico forte, perché la produzione sceglie

dove far preparare le colazioni a sacco.

terraferma, mentre Sant’Angelo si è trasformato

soprattutto in base al budget, per cui è impor-

Prevedi una qualche interazione tra il tuo

nel porto di questa piccola isola di cui non verrà


mai fatto il nome. Le scene in esterna sono state girate, invece, al Castello Aragonese, che è tornato ad essere borgo proprio come un tempo. Cosa accadeva dietro le quinte, com’era il rapporto con l’isola? Ricordi episodi particolari, problemi che hanno dovuto affrontare? Fuori dal set, gli attori erano sempre pronti a farsi selfie con i fan, nonostante la stanchezza di 10/12 ore di lavoro al giorno sulle spalle, a ballare e a cantare ogniqualvolta se ne presentasse l’occasione. Si spostavano anche autonomamente, avendo vissuto qui per due mesi hanno potuto legare con le persone del posto, andavano a fare shopping, si concedevano passeggiate e bagni termali. Ma soprattutto, si sentivano a proprio agio: alcuni, come Favino e Giampaolo Morelli, hanno fatto amicizia con gli ischitani e sono andati a ballare al Valentino. Sono stati fortunati perché abbiamo avuto un tempo bellissimo, tant’è vero che l’unica difficoltà è stata quella della scena della mareggiata, fondamentale per giustificare la prigionia dei tre giorni sull’isola che costringerà i protagonisti di “A casa tutti bene” ad una convivenza forzata. Ma quello che li ha entusiasmati di più è stata la collaborazione e la disponibilità anche dei cittadini. L’episodio più incredibile che ricordo è quando, durante uno dei giorni di riprese a Casamicciola, abbiamo occupato l’arteria principa-


le. Gabriele aveva bisogno del massimo silenzio,

re i motori, c’è stata una quiete quasi surreale,

perché si registrava in presa diretta e quindi si

non volava una mosca, persino la produzione è

dovevano sentire solo le voci dei due attori in

rimasta sbalordita, mi hanno detto: “Se fossimo

macchina. In quel momento si era formata una

stati a Roma, una cosa del genere non sarebbe

colonna di auto e scooter, eppure nessuno ha

mai successa!”.

protestato quando gli hanno chiesto di spegne-





C O V E R

69

i

GIUSEPPE D’ABUNDO Text_ Emma Santo

LA CUCINA DELLO CHEF DEL MEZZATORRE È IL RACCONTO DI UNA RICERCA INTERIORE COSTANTE, L’ESPRESSIONE DI UN VISSUTO LEGATO AI SAPORI GENUINI ESPLORATI E RIVISITATI IN UN’OTTICA LUNGIMIRANTE E AUDACE, SENZA MAI TRADIRE LA MATERIA PRIMA.



E

leganza, equilibrio, essenzialità e semplicità. Ogni piatto dello chef Giuseppe D’Abundo è un piccolo capolavoro che rallegra occhi e palato, un mosaico perfetto di sapori e colori. Dietro

c’è una passione esplosa proprio nella cucina del cinque stelle Mezzatorre Resort & Spa, di cui è al timone da ben dieci anni. Un percorso professionale singolare, se si pensa che si è svolto quasi esclusivamente nell’atmosfera onirica dell’antica torre di avvistamento che ospita il rifugio di charme, abbarbicato su un piccolo promontorio tra Forio e Lacco Ameno, con una posizione privilegiata tra cielo e mare, e natura tutt’intorno. Suggestioni che lo chef executive dei due ristoranti del resort - l’elegante Chandelier aperto solo di sera (anche al pubblico esterno), dedicato ai buongustai più esigenti e raffinati, e lo Sciuè Sciuè che serve a bordo piscina le specialità della tradizione gastronomica partenopea - condensa nel suo menù, dove il Mediterraneo è il fil rouge di ogni creazione, concepita come un’opera d’arte e studiata nei minimi dettagli. Le basi sono quelle della cucina classica, rilette in chiave moderna e a tratti visionaria, senza mai strafare, valorizzando sempre la materia prima. Chi affonda i sensi nelle specialità di Giuseppe D’Abundo, riconosce distintamente i profumi e i sapori che convivono nell’armonia policromatica della composizione che ha davanti, ma soprattutto l’identità forte espressa in ogni accostamento, unico nel suo genere, che appaga anche la vista. Quarant’anni e un sorriso che schiude ricordi, emozioni ed esperienze tradotti in ricette esclusive, Giuseppe ha mosso i primi passi nel mondo della ristorazione a poco più di vent’anni, dopo aver cominciato come commis di sala nei mesi estivi, quando era ancora uno studente dell’alberghiero. A fargli comprendere quale fosse il suo posto nel mondo è stato l’incontro con lo chef del Mezzatorre che lo ha preceduto al comando della brigata di cucina, Alfonso Mingione, “l’ultimo dei monzù”, spiega D’Abundo (un titolo di cui si fregiavano i capocuochi delle case patrizie napoletane), un vero e proprio maestro di vita che gli ha trasmesso la passione per i sapori di una volta, da esplorare, reinterpretare e fare suoi. E nel frattempo montava inarrestabile la voglia di crescere e di apprendere quanto più possibile, di migliorare piatto dopo piatto, di lasciare la propria impronta in ogni portata. Ben presto, l’impegno e il talento di quel giovane aspirante chef sono stati premiati dalla proprietaria del resort, Alessandra De Lorenzo, e dal direttore Giovanni Sirabella, che ne hanno intuito le potenzialità, offrendogli la possibilità di seguire stage formativi per fare propri quegli strumenti indispensabili ad eccellere nel panorama culinario locale. L’ispirazione di manicaretti che puntano ad essere impeccabili sotto ogni aspetto, però, arriva soprattutto dagli ospiti che siedono ai tavoli dei ristoranti di cui Giuseppe D’Abundo è oggi alla guida. “Sono i clienti i primi maestri, perché ti spingono a lavorare sempre meglio per andare incontro al loro gusto”, spiega. L’ingrediente principe della sua cucina è il pomodoro,


in tutte le varietà, e il motivo arriva da ricordi lontani nel tempo, ma

generosamente offerte dalla baia privata dell’albergo, come il mirto

sempre vivi e palpabili, di quando il padre Ciro, nel suo giorno di festa,

marino, l’alloro, l’erba cipollina, la rucola selvatica, il timo, la maggio-

cucinava per tutta la famiglia, schiacciando uno ad uno con il cuc-

rana. L’estro innato di D’Abundo si serve di tecniche e metodi di cottu-

chiaio di legno i pomodori appena colti dal loro orticello, “così il sugo

ra innovativi che ritroviamo in ogni assaggio, dal semplice scialatiello

veniva più cremoso”, racconta Giuseppe. Il profumo di quelle giornate

ai quattro pomodori con burrata alle tagliatelle all’uovo affumicate,

d’infanzia è diventato il leitmotiv di ogni piatto, ma sul podio ci sono

fatte a mano dallo chef e dalla sua fidata brigata, con tartufi di mare

anche il pescato locale e le verdure; e poi i limoni, le arance e le erbe

e polpa di ricci a crudo su un guazzetto di pomodorini gialli, con una



ART DIRECTOR_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO­_ Riccardo Sepe Visconti, Dayana Chiocca MAKE UP_ Ileana Di Raffaele per Aglaia, Ischia HAIR_ Cristian Sirabella per Picasso Parrucchieri, Ischia DRESS_ Canvas di Luca Renzullo EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo, Ischia LOCATION_ Corte degli Aragonesi Relais, Ischia


spolverata di limone grattugiato e tarallo sbriciolato. Gli amanti dei

ad assaggiare i miei piatti vuole riscoprire i sapori dell’isola e sentirsi

sapori del mare hanno l’imbarazzo della scelta, tra la sofisticata tar-

a casa”, sottolinea D’Abundo. La cucina diventa una ricerca interiore

tare di pezzogna all’acqua pazza fredda, affumicata al momento, con

costante, uno sprone a dare il massimo in ogni occasione, a stare sem-

zenzero, lime ed erbette, servita in una cloche per racchiuderne fumi,

pre un passo avanti. Nel bagaglio che lo chef del Mezzatorre si porta

profumi e aromi e la variazione di pesce azzurro, cotto con tecniche

dietro c’è lo scenario incantevole che fa da sfondo ad ogni giornata

diverse - affumicatura, tempura, bassa temperatura - servita su cotto

lavorativa - un paradiso in terra generoso di spunti creativi, e il plauso

e crudo di verdure, sempre nel rispetto della stagionalità; e ancora il

di una clientela internazionale e locale che apprezza sempre di più la

piatto dedicato agli agrumi dell’isola, che accompagnano in diverse

dedizione e la cura riversate in ogni portata; ma c’è anche un inverno

forme il pesce lavorato con cotture differenti o crudo - vellutata con

dedicato alla famiglia - “mia moglie Daniela e mia figlia Sara sono la

riduzione di arancia e spruzzatina di limone, arance pelate a vivo,

mia forza”, confessa - ai corsi di aggiornamento, speso a prendere

zeste candite, chips, marmellate o polvere di mandarino. Il menù ri-

appunti per migliorare i piatti già presenti in menù o per crearne di

cercato ed eclettico dello chef del Mezzatorre non lascia scontenti

nuovi, come il pomodoro con un cuore di spaghetti al pomodoro, uno

nemmeno gli amanti della carne e dei dolci della tradizione napoleta-

scoop che Giuseppe D’Abundo ci regala in anteprima e che potrebbe

na, riletti sempre con gusto, meticolosità e tocco d’artista. “Chi viene

essere la squisita new-entry del 2018.

Ristorante Chandelier Mezzatorre Resort & Spa via Mezzatorre, 23 - Forio Info. 081. 986111 - mezzatorre.it

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B U S I N E S S

i

CIRO CALISE: I SEGRETI DI UN’ORGANIZZAZIONE PERFETTA Text_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca ue sono le doti che si coniugano per-

D

Ecco perché quando il Miramare e Castello acco-

composto dal sous chef e dai suoi più stretti col-

fettamente nella storia professionale

glie un evento prestigioso e soprattutto di gran-

laboratori in cucina e in sala, sono presenti quindi

di Ciro Calise. L’essere uno chef molto

de visibilità mediatica come solo il Global Film &

anche il pastry chef, il maitre ed il capo barman.

molto bravo e creativo (sua la paternità - dicia-

Music Fest sa essere, è Ciro Calise in primissima

Ciascuno dovrà sorvegliare il proprio reparto, as-

molo in modo definitivo! - delle famosissime

persona - in tandem con la moglie Anna Olmo

sicurandosi che le richieste dei prestigiosi ospiti

cozze alla griglia) e, in tempi più recenti, l’essere

con cui condivide ogni aspetto della gestione del-

siano esaudite. La preparazione dell’evento inizia,

diventato imprenditore nel mondo dell’ospita-

la struttura - che organizza tutto minuziosamen-

quindi, con la raccolta delle informazioni sui loro

lità. Guida, infatti, l’hotel Miramare e Castello,

te, curando il cerimoniale dell’accoglienza e ogni

gusti per essere certi di accontentarli uno ad uno:

uno dei cinque stelle più seducenti dell’isola,

particolare delle pietanze preparate e del modo in

i divi di Hollywood sono spesso capricciosi (ed il

proprio sul mare, di fronte al Castello Arago-

cui verranno servite. Perché una cena di altissima

loro staff si preoccupa di inviare anticipatamente

nese, cui successivamente si è aggiunto l’hotel

classe risulti impeccabile, infatti, occorre pensare

la lista dei desiderata irrinunciabili)! Poi illustra le

Mare Blu, che ha portato in breve tempo a di-

anche ai dettagli: ecco perché si parte dal “brie-

esigenze logistiche, in modo che la serata abbia

ventare anch’esso un cinque stelle.

fing perfetto”. Ciro Calise riunisce il suo staff,

uno scorrimento comodo, piacevole e insieme


Hotel Miramare e Castello via Pontano, 5 - Ischia Ponte Info. 081. 991333 miramarecastello.alysandyischia.com

dinamico e per farlo crea personalmente anche degli schizzi (è appassionato, infatti, di studi di architettura) per spiegare come vanno distribuiti i gazebo, gli spazi dedicati ai buffet, i posti a sedere sulla bellissima terrazza esterna. Ciro Calise, infatti, il suo Miramare e Castello e tutto ciò che vi realizza lo ha pensato così: vuole che sia un continuo piacere per gli occhi (e il cuore) degli ospiti - che siano in vacanza, o una coppia che festeggia le nozze, o appunto famosi divi di Hollywood. Perché tutti possano portare con sé ricordi indelebili, e tornare per vivere ancora quelle sensazioni.





F O O D

i

INDACO RISTORANTE Text_ Manuela Bottiglieri Photo_ Emanuele Minerva

ALL’INDACO LO CHEF STELLATO PASQUALE PALAMARO RACCONTA LA STRAORDINARIA RICCHEZZA DELLA CUCINA CAMPANA CON CREAZIONI ELEGANTI ED EQUILIBRATE.

C

os’è il viaggio per ciascuno di noi? Non

pre viaggiato molto nei mesi invernali, allonta-

ca di atmosfere, offre quindi una sofisticata let-

esiste una risposta giusta o sbagliata,

nandomi dall’isola per capire cosa il mondo del

tura della cucina mediterranea: la preparazione

esso ha avuto innumerevoli significa-

cibo avesse da esprimere e da comunicare oltre

di ciascun piatto richiede attenzione scrupolosa

ti nella storia dell’umanità, e anche oggi viene

i nostri confini. Viaggiare è fonte di ispirazione,

ad ogni minimo dettaglio, e impegno costante

vissuto e interpretato dalle persone in modi del

arricchisce la cultura personale di un individuo,

rivolto all’esaltazione delle materie prime per ri-

tutto differenti. Viaggiare è movimento, scoper-

lo spirito, lo stile di vita, il modo di vedere le

uscire a trasformarle in vere apoteosi di gusto

ta, assaporare la vita e la realtà di posti nuo-

cose - anche a tavola. “E la cucina di Palamaro

per il palato e sono possibili percorsi degusta-

vi, la gente, le abitudini, i cibi. Ecco, uno degli

è creativa, volta a suscitare un vero e proprio

zione al “buio”, dove è lo chef Palamaro, tra ge-

aspetti più interessanti di visitare località diverse

tumulto delle papille gustative, proponendo

nio e ‘follia’, a proporre agli ospiti una selezione

è sicuramente il cibo. Mangiare piatti tipici, as-

nelle sue creazioni elementi delle culture incon-

di portate, Questo è ciò che avviene nella cuci-

saggiare i sapori particolari dei luoghi è come

trate nelle sue peregrinazioni (come il lime disi-

na dell’Indaco, dove l’arte si riversa in tavola per

“dare un morso ad un pezzettino di mondo”.

dratato di Dubai o la fava pichurim scoperta in

dare sfogo ad estro e ricerca del gusto.

Concetto che conosce molto bene lo chef ischi-

Brasile, ma anche prodotti nostrani come l’alga

L’ultima creazione dello chef, Cappelunghe gre-

tano Pasquale Palamaro, stella Michelin all’Inda-

spirulina, prodotta al parco termale Castiglione

en island, è un omaggio alla sua amata Ischia

co, ristorante gourmet dell’Albergo della Regina

con la tecnica dell’acquacoltura), rimanendo

ed alla tradizionale filosofia dell’accoglienza:

Isabella, che un po’ per lavoro e un po’ per pia-

però comunque legato alla tradizione ischitana

“Quando arriva un ospite bisogna raccontargli il

cere si ritrova spesso a spostarsi in paesi diversi,

e campana, che quindi viene in un certo senso

territorio. Fare da Cicerone, anche con la cucina.

sempre alla ricerca di prodotti originali e nuove

contaminata da sapori nuovi. L’incantevole ri-

Così, al pari di un tassista che conduce i turisti

idee da rielaborare nelle sue pietanze. “Ho sem-

storante Indaco, dalla location suggestiva e cari-

nei luoghi più suggestivi dell’isola, ho tradotto


in un piatto la sua cartina. La forma dell’isola diviene familiare attraverso il piatto e chi lo prova comprende, al contempo, il mio concept di cucina, che parte dall’identità del territorio e le rimane assolutamente fedele, pur reinterpretandola”. Questa pietanza dall’aspetto invitante infatti è la figurazione del perimetro inconfondibile dell’isola di Ischia, fatto di crema di scarola, cappelunghe (i popolari cannolicchi) mousse di olive nere, salsa di alghe di mare, polvere di patata viola e Katsuobushi, un tipo di tonno giapponese essiccato. Nel menù anche il carpaccio di gambero, sontuoso con le sue zampe fritte, e la

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julienne di zucchine accompagnata da una stra-

uno un gusto differente. Altro particolarissimo

e penetrante, con cui vengono realizzate creme

ordinaria mousse di ricotta di bufala. Un inno al

dolce della stagione 2017 unisce il pregiato Ca-

o maionesi; altri viaggi in programma in Brasile,

tripudio di colori che si incontra in ogni angolo

viale Malossol con mascarpone, ananas e ma-

in Slovacchia ed in una “misteriosa” capitale,

dell’isola, il rombo ai mille colori: il pesce viene

raschino, un accostamento così particolare che

dove accrescerà la sua tecnica e stringerà nuove

accostato a una crema inglese salata ricoperta

non si può non provarlo!

collaborazioni culinarie, portando alto il nome

da polveri vegetali, ottenute per disidratazione

Dando uno sguardo al futuro, sono molte le

dell’isola d’Ischia.

da erbe, verdure e tuberi.

attività che terranno lo chef impegnato nei

L’idea di proporre una cucina esclusivamente di

prossimi mesi: continuerà la collaborazione con

mare è entrata anche nella pasticceria, nasce

l’Anton Dohrn, stazione zoologica marina di

così il dessert Dolce risacca, la risacca è il moto

Ischia, per effettuare ricerche su elementi marini

di ritorno di un’onda, quella che fa muovere i

da tramutare in pietanze prelibate, come il già

sassolini sulla riva per intenderci, e questo dolce

sperimentato fitoplancton (da cibo per pesci a

è costituito proprio da tanti sassolini aventi ogni

prezioso ingrediente per ricette gourmet) denso

Indaco Ristorante Albergo Della Regina Isabella piazza S. Restituta, 1 - Lacco Ameno Info. 081. 994322 - reginaisabella.com





F A S H I O N

i


In apertura, per Greta abito con piume Billieblush; per Denise abito e cappottino Relish Girl; per Francesco camicia e pantaloni Neill Katter, cappotto Frank Ferry. Qui: Francesco indossa t-shirt, jeans e cardigan tutto Hugo Boss; per Greta jeans Billieblush e felpa in ciniglia con borchie Gaelle Paris; per Denise miniabito felpa Gaelle Paris.




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ART DIRECTOR_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO_ Dayana Chiocca, Stefano Fiorentino MODELS_ Denise Boffelli, Greta Boffelli, Francesco Pillitteri MAKE UP_ Ileana Di Raffaele


per Aglaia, Ischia HAIR_ Marco Aiello per Marilyn Hair & Beauty Care, Lacco Ameno DRESS_ Scaglione Bimbi, Ischia Ponte ASSISTANT_ Raffaela Mendella

LOCATION_ Music Store School of Rock, Panza (Forio) SPECIAL THANKS_ Matteo, Nicola e Tony Di Meglio


Scaglione Bimbi via Luigi Mazzella, 73 - Ischia Ponte Info. 081. 3331162 scaglionebimbi.com Scaglione Bimbi


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Per Francesco felpa e pantaloni Boy London; per Denise felpa con borchie e gonnellina argento, tutto Gaelle Paris; per Greta gonna in tulle Boy London, t-shirt Gaelle Paris, pelliccia in lapin Tavus.



N A T U R E

i

A NAPOLI LO ZOO E’ 3.0 Interview_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

U

na vicenda lunga quella dello zoo di Napoli (esiste da quasi 70 anni) che ha attraversato momenti bui, e tuttavia di recente è tornata a raccontarsi con molta positività. Aperto in maniera stabile nell’immediato dopoguerra (ma su un progetto d’epoca fascista che voleva creare un’esposizione di fauna africana proveniente dalle colonie italiane), sorge a Fuorigrotta nell’area che ospita anche la Fiera d’Oltremare e il parco dei divertimenti

di Edenlandia (attualmente chiuso). Agli inizi del 2000 la crisi nella gestione dello zoo diventa gravissima e la struttura viene avviata al fallimento, ma il patrimonio di quest’azienda assolutamente particolare era costituito da esseri viventi e non da macchinari. E poi c’erano i dipendenti rimasti senza lavoro. Diversi animali morirono e tanti (fra cui gli scimpanzè) furono trasferiti per evitare loro la medesima fine. Basta una rapida ricerca in rete negli archivi dei giornali napoletani per avere il quadro della drammatica situazione. Un destino ormai segnato, insomma, che prende una svolta inaspettata, positiva, bella da vivere e da far conoscere, quando nel 2013 l’ingegnere Francesco Floro Flores - brillante imprenditore partenopeo nel settore dell’informatica ed ingegneria aerospaziale, con circa 400 dipendenti e aziende anche in Germania e Francia, dove recentemente il presidente della Repubblica Macron lo ha insignito della prestigiosa Legion d’Onore - incontra lo zoo di Napoli. Come è andata lo facciamo raccontare a lui, anticipando soltanto che oggi è tornato ad essere uno spazio accogliente, in primo luogo per i suoi abitanti, dove ogni giorno il personale, dai giovani keeper che li accudiscono ai veterinari, alla proprietà lavorano per risalire dall’abisso in cui lo zoo della terza città d’Italia era finito. E la gente comune, chi allo zoo porta i bambini che, immancabilmente, restano incantati per quel rapporto speciale che sempre i piccoli hanno con le creature non umane, glielo riconosce pienamente. Il lavoro realizzato finora e i progetti futuri raccontati nell’intervista dicono che è “necessario ci siano sempre più persone che abbiano voglia di rischiare per questa città e che sentano e vivano Napoli come un’opportunità”, come ha detto lo stesso Floro Flores.


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Lei è un imprenditore di successo nel settore delle alte tecnologie: come mai ha deciso di prendere in gestione lo zoo, una realtà, almeno in apparenza, lontana dal suo lavoro? Ero a casa, guardavo la televisione e Striscia la notizia mandò in onda uno dei servizi più terrificanti dei tanti realizzati sullo zoo di Napoli, dal quale emergeva molto bene lo stato pessimo in cui si trovava. Mi colpì a tal punto che decisi di volerlo cambiare, in un certo senso “salvare”. Così andai al Comune e chiesi se ci fosse un interesse, un sostegno per chi volesse investire; ovviamente mi risposero che non avevano nessuna possibilità di supporto. Tutto questo accadeva quattro anni fa: in un primo momento, mi dissero anche che c’era già un investitore svizzero, lo incontrai per chiedergli se volesse una collaborazione e capii subito che in realtà, lungi dall’avere capitali da mettere nello zoo, era venuto a Napoli in cerca di finanziamenti e si mostrò felicissimo della mia disponibilità. In seguito la cosa sfumò e, tuttavia, l’assessore Enrico Panini mi chiese se volessi provarci da solo, prendendo in gestione anche Edenlandia. Risposi che Edenlandia non mi interessava, sapevo che lo zoo sarebbe stato un investimento più difficile ma lo preferivo. Perché ad Edenlandia non era interessato? All’epoca per due motivi: in primo luogo, perché era necessario un investimento maggiore che per lo zoo, una decina di milioni di euro; la seconda ragione è legata al fatto che una struttura come Edenlandia produce forte liquidità e ciò mi preoccupava, perché poteva attrarre interessi “molto particolari”. Per lo zoo è diverso, dietro c’è una gran fatica, tanto lavoro ma anche parecchie soddisfazioni. Da dove ha cominciato ad operare per risanare la pessima situazione in cui lo zoo si trovava? Ci siamo mossi “a macchia di leopardo”, partendo da situazioni relativamente impegnative nella realizzazione, che riuscissero però a dare l’impressione immediata ai napoletani che c’era la volontà seria di fare. Quindi le aree gioco per i bambini, la fattoria, il rettilario… Con questa progressione, abbiamo generato ogni 15 giorni/un mese nuovi settori aperti, dedicandoci contemporaneamente alla cura del verde. Qui i giardini sono belli ma era necessario rinnovare gli impianti per avere una buona manutenzione; altre strutture invece, come ad esempio quella per ospitare le tigri, che si è ampliata fino a 3600 mtq, hanno richiesto sforzi molto più impegnativi ed investimenti più onerosi. La verità è che abbiamo messo subito a disposizione tanti soldi, abbiamo investito 2 milioni e mezzo spendendoli velocemente. Che tipo di personale lavora allo zoo? Al momento dell’acquisizione dello zoo abbiamo dovuto assumere i dipendenti c’erano

che in

precedenza, persone molto qualificate che hanno capito e apprezzato l’impronta che la nuova gestione ha voluto dare. In una prima fase mi sono avvalso dei migliori collaboratori e consulenti, provenienti per esempio dallo zoo di



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Roma e da Bari. Li abbiamo conosciuti ed abbiamo imparato da loro

mancavano figure del genere, persone che si prendessero realmente

sostituendoli poi piano piano con i giovani napoletani istruiti sul loro

cura degli ospiti dello zoo, non limitandosi a nutrirli. Abbiamo una

modello e oggi abbiamo il botanico, l’animalista, la figura che opera

quarantina di dipendenti più o meno fissi che percepiscono stipendi

nel controllo di gestione. Aggiungo che non è stato difficile trovare a

netti di 1000/1200 euro. All’interno della struttura operano anche

Napoli personale qualificato, abbiamo assunto tanti laureati che rico-

ditte specializzate, per esempio abbiamo affidato la cura delle piante

prono diverse mansioni, dalla parte scientifica a quella ingegneristica

ad una società esterna. Per la parte delle infrastrutture, ci sono tre

alla gestione e cura degli animali, all’attività di feeding time (Ndr.

aziende che ci seguono, hanno compreso il livello qualitativo che de-

Le operazioni di nutrimento delle diverse specie, ciascuno secondo

sideriamo e sono sempre le stesse, tutte campane.

le sue esigenze, cui nel fine settimana il pubblico può assistere) ed

Parliamo dei progetti di sviluppo a medio termine.

è bello vedere il sabato e la domenica come interagiscono con gli

Il prossimo passaggio fondamentale è caratterizzare lo zoo di Napoli

animali e come questi li ascoltano e lì ricambiano a modo loro. Prima

rispetto ad altri zoo, dobbiamo diventare attrattivi anche per il visi-


tatore che ha visto quelli di Monaco o diBerlino, per citare due dei

per cui l’interazione che si crea è incredibile! Però essendo anche

più belli d’Europa. Noi abbiamo un vantaggio importante, siamo al

molto forte è assai pericoloso da gestire, più di una tigre. Quindi il

centro della città e possediamo un patrimonio botanico eterogeneo.

costo dell’infrastruttura è abbastanza significativo, ci sono solo alcu-

In genere, infatti, gli zoo europei hanno tutti lo stesso tipo di vege-

ne aziende tedesche che attrezzano gli spazi per accogliere questo

tazione, che risulta bella ma monotona. Da noi invece ci sono varietà

tipo di animali. Agli scimpanzé dovrebbero aggiungersi altre specie

incredibili, flora mediterranea e africana insieme. Poi, ovviamente, ab-

particolari di primati. L’idea è di creare una sorta di “pianeta del-

biamo inserito tutti gli animali che classicamente sono negli zoo: con

le scimmie”, una nuova attrazione, che dovrebbe essere pronta per

questo passaggio abbiamo concluso la fase che io ho chiamato 1.0.

l’anno prossimo. E che dovrebbe costituire il famoso salto di qualità

Adesso si deve lavorare per differenziarci: fa parte di questa missione

dello zoo di Napoli in termini di caratterizzazione, poiché avremmo

il progetto “Nuova area scimpanzé”, importante e molto costoso. Lo

esemplari che non sono presenti in nessun altro zoo d’Europa. E poi

scimpanzé è un animale affascinante, il più intelligente dopo l’uomo,

bisogna impegnarsi sugli aspetti che oggi vengono considerati fonda-


mentali per un’istituzione del genere, vale a dire conservazione delle specie e ricerca scientifica. Cosa si intende per “conservazione delle specie”? Bisogna sapere che anche i leoni da qui ai prossimi 10 anni saranno in via di estinzione; si prevede che intorno al 2050 quasi tutte le specie animali si potranno vedere solo negli zoo o nei parchi protetti, quindi sarebbe fondamentale riuscire a far procreare esemplari che già abbiamo, per esempio il siamango, un tipo di scimmia o la tigre di Sumatra (ne esistono solo 400 in tutto il mondo), o altre specie in pericolo. La ricerca scientifica invece la vorremmo orientare all’etologia, lavorare, cioè, per mettere gli animali nelle condizioni ideali per non rimanere nella monotonia della gabbia. A questo proposito, i nostri collaboratori si impegnano a attuare una serie di diversificazioni che cambiano ovviamente da specie a specie ma anche da giorno a giorno, creando un vero e proprio programma che li mantenga impegnati. C’è un modello al quale vi ispirate nel progettare la rinascita dello zoo di Napoli o seguite un percorso tutto vostro? Guardiamo sicuramente ai grandi zoo europei e in Italia è una realtà interessante quello di Bussolengo, in provincia di Verona, di circa 400mila mq, quindi quasi 5 volte il nostro, è gestito molto bene e la ricerca scientifica è assai curata. Il nostro obiettivo è cercare di allineare gli standard qualitativi a quelli degli altri zoo. Dove il nostro personale segue anche corsi di formazione: siamo stati ad esempio a Copenhagen per apprendere tecniche di gestione degli animali che poi introduciamo qui. L’ambito in cui, invece, pensiamo di essere innovativi, nonostante siamo i più giovani ed i meno preparati, sono i social, abbiamo creato un sito internet e una comunicazione su FB molto avanzata, grazie all’esperienza informatica che fa parte del bagaglio delle aziende che dirigo. Abbiamo un’app tridimensionale, tra poco installeremo la telecamera che segue alcuni animali, il leone, per esempio: i bambini possono abbonarsi a questa applicazione per vedere da casa gli spostamenti e la sua quotidianità. Queste innovazioni tecnologiche secondo me sono fondamentali per il futuro dei nuovi zoo. Che tipo di rapporto c’è fra lo zoo di Napoli e le istituzioni di studio e ricerca come l’Università e la stazione zoologica e acquario Anton Dohrn? Laureandi dell’Università Federico II hanno preparato tesi in collaborazione con noi, e a breve presenteremo nostri progetti di ricerca per i quali l’Università metterà a disposizione dei tirocinanti; in questo momento per esempio il rettilario sta collaborando per cercare di far riprodurre la lucertola azzurra, che vive solo in un particolare habitat di Capri e che è in pericolo di estinzione. Devo dire che spesso la burocrazia limita e rende difficile questo tipo di attività. Fino ad ora non c’è stata nessuna collaborazione con la stazione Zoologica Dohrn, ma abbiamo in progetto di lavorare insieme sulle tartarughe marine, dato che loro monitorano da tempo le aree del litorale su cui le caretta caretta depongono le uova, e l’idea è di realizzare un percorso per la tutela dei nidi. Avevamo pensato anche di organizzare un percorso che unisca l’acquario, l’orto botanico e lo zoo, tutti luoghi vicini e caratterizzati da un patrimonio naturale che vale la pena di conoscere, creando un marchio unico e realizzando un circuito che li metta insieme. Ma, ripeto, non è facile! Riuscite ad avere sponsor che vi sostengono? Per il momento è tutto autofinanziato. E’ ancora prematuro cercare degli sponsor, perché il lavoro di rinnovamento non è completo e non voglio bruciarmi questa possibilità finché non siamo pronti. Abbiamo però già iniziato ad avere richieste da parte di aziende, per esempio la Coca-Cola ci ha contattato, ed abbiamo cominciato ad instaurare



un rapporto con la giusta distanza. Anche perché gli sponsor hanno

avevano immense difficoltà a seguire la struttura e la Soprintendenza

delle esigenze che devono però essere compatibili con quelle della

si fa vanto del nostro progetto di riqualificazione in tutta Italia...

struttura.

Non pensa che nel racconto di una Napoli nuova, dal volto

Qual è il più grande problema che ha avuto o che sta avendo

positivo, questa sua attività di imprenditore che decide di in-

da quando è iniziata la sua avventura qui?

vestire con successo in un settore che fa parte della storia

Devo dire la verità, grandi problemi non ne abbiamo avuti, sono una

recente della città quale lo zoo e che era stato del tutto ab-

persona schietta, e abbiamo definito con chiarezza il nostro ruolo

bandonato, possa farle acquisire un rilievo di tipo politico?

di gestori dello zoo, mentre le istituzioni che devono controllare il

Quando abbiamo iniziato non ero assolutamente consapevole di

nostro operato vengono con tranquillità a verificare che lavoriamo

questa possibile ricaduta, ma in effetti è come dice lei e me lo han-

secondo le regole. Il Ministero ci ha apprezzato moltissimo, perché

no fatto capire gli altri. E’ chiaro che un’iniziativa così vasta, che ha


un notevole impatto sulla città, viene vista con grande favore da tutti i napoletani: raccogliamo consensi in modo trasversale e sui social la pagina FB dello zoo fa numeri altissimi, c’è molto interesse e questo ci lusinga. Il fatto è che tutti hanno capito che siamo concreti, lavoriamo sul serio, ripristinando una struttura che è pubblica, appartiene alla città. A quattro anni dall’inizio di questo percorso, qual è la filosofia con la quale lo zoo si vuole proporre alla gente? Bisogna saper suscitare emozioni e lo zoo ti regala una triplice emozione: quando sei bambino ci vai con i genitori, e resta il ricordo di

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quelle giornate piacevoli e divertenti; poi ci torni da genitore per accompagnare i tuoi figli, ed è bello dare loro le stesse impressioni provate da bambino; poi ci vieni da nonno... Quale luogo ti può regalare questa emozione che attraversa tre momenti della vita?! Ero convinto che sarebbe stato un luogo di successo. Mi piace vedere le mamme che entrano tenendo i bambini stretti per mano e una volta dentro li lasciano liberi di muoversi da soli, mi piace che i piccoli non vogliano più andare via quando vengono qui: è questa sensazione di tranquillità e sicurezza che voglio far arrivare alla gente.





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A R C H I T E C T U R E

i

ALDO IMER: L’ISOLA LA VEDO COSI’... Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ Ischiacity

A

rchitetto e vicepresidente dell’Ordine per Napoli e provincia, grande conoscitore di Ischia, per diversi anni Aldo Imer è stato direttore e coordinatore per l’isola d’Ischia della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - prima per i comuni di Forio e Lacco Ameno e negli ultimi 3 anni per l’intera isola. Alla vigilia del suo addio al ruolo ufficiale che lo ha visto in prima linea nel confronto spesso non

facile fra le esigenze espresse dalla crescita dell’isola e la salvaguardia della sua bellezza - data da un patrimonio naturalistico e monumentale che costituisce peraltro la ricchezza su cui si trova a dover far leva per promuoversi come meta turistica - ruolo che ha interpretato scegliendo un atteg-

giamento di mediazione e dialogo fra l’isola stessa e l’istituzione responsabile della tutela, Imer ne passa in rassegna i punti di forza e di debolezza letti con l’occhio dell’esperto ma anche dell’appassionato. Ed è in nome di questo dichiarato amore per Ischia che Aldo Imer ha dato vita a Torri in festa, Torri in luce: un appuntamento annuale imperniato su momenti di incontro con esperti di architettura e paesaggio e momenti di spettacolo per portare l’interesse, la riflessione e l’attività di valorizzazione sulle torri e i sistemi difensivi dell’isola, una parte del suo patrimonio che richiede tutela e cura. Lo scopo ultimo però è di più ampio respiro, vale a dire porre in forte sinergia le risorse culturali, monumentali e storiche presenti sul territorio con la sua immagine turistica, che per Ischia è sinonimo - ricordiamolo sempre - di sviluppo economico e sociale. Mi dà una sua definizione dell’isola d’Ischia?

vatorio di direttore e coordinatore per

altri Comuni siano riusciti a darsi un certo

Una volta, durante un incontro, giocando

l’isola d’Ischia della Soprintendenza Ar-

tono, Casamicciola ha messo ordine sul suo

sul concetto di insularità ho detto che Ischia

cheologia, Belle Arti e Paesaggio?

lungomare. Nei centri storici sono necessari

è un’isola “galleggiante” intendendo che,

Rispetto a tanti anni fa, quando ci venivo

lavori di restyling, con il ridimensionamento

nonostante le sue molte criticità, riesce a

per le vacanze, nel complesso trovo che

e l’armonizzazione delle insegne, delle ten-

rimanere comunque a galla.

sia migliorata. Se, per esempio, Forio re-

de, del modo in cui viene occupato il suolo

Che impressione si era fatto di Ischia

sta ancora per taluni aspetti un luogo cre-

pubblico da parte degli esercizi commerciali,

quando ha conosciuto l’isola e come ne

sciuto in modo disordinato e anche Ischia

che hanno la tendenza a nascondere spazi e

giudica i cambiamenti visti dall’osser-

ha bisogno di alcuni interventi, penso che

architetture con strutture troppo diverse fra


loro e troppo invadenti.

mentre il promontorio stesso non è illumi-

dato permessi per un’iniziativa del genere.

Quindi il suo è un bilancio positivo?

nato per nulla. Le due spiaggette hanno

La scelta del posto in cui allocare i camion

Per molti versi sì, anche se più che mai si

ampi margini di crescita sempre puntando

e altro per effettuare il servizio di nettezza

deve essere molto attenti a lavorare per

alla qualità, mentre la piazzetta ha già una

urbana è competenza e quindi responsa-

sottrazione, nell’isola c’è già troppo, quin-

sua identità, intorno ad essa ruota tutto, ma

bilità del sindaco, come Soprintendenza ci

di bisogna intervenire ripulendo i paesaggi,

ci sono anche altri spazi

liberandoli, in linea di massima si deve qua-

vicini che hanno bisogno

lificare quello che c’è, non eseguire nuove

di maggiore attenzione.

realizzazioni. Il concetto di riprogrammazio-

Parlando più in generale,

ne mi piace, si deve resettare e impostare in

sono dell’opinione che

maniera diversa, vivo la riprogrammazione

tutte le visuali vadano

come punto di partenza proprio con S. An-

recuperate,

gelo che ha già una connotazione precisa,

eliminare certi fenome-

una sua caratterizzazione ben chiara, che

ni che qui hanno preso

però va migliorata, ed essendo una realtà di

piede e che sono molto

dimensioni limitate è più facile da gestire in

negativi per il territorio,

quest’ottica. Si devono collegare certi spazi

uno per tutti l’area per i camion e il perso-

to, in modo che le barelle con i pazienti che

e percorsi, manca una giusta cartellonisti-

nale addetto alla nettezza urbana collocata

devono imbarcarsi sull’eliambulanza passino

ca, gli attrattori non sono raccontati, non

sul lungomare a un passo da Citara, a Fo-

attraverso uno spazio coperto e riparato.

c’è informazione, l’itinerario che conduce al

rio, è inaccettabile. E sicuramente, io come

L’attuale situazione lì è da terzo mondo: ho

promontorio non è ben definito dalla luce,

funzionario della Soprintendenza non ho

dato anche delle indicazioni su come agire,

si

devono

possiamo muovere solo

Nell’isola c’è già troppo, più che mai si deve essere attenti a lavorare per sottrazione, ripulendo i paesaggi, liberandoli. In linea di massima si deve qualificare quello che c’è, non eseguire nuove realizzazioni.

in base a progetti che ci vengono sottoposti per l’approvazione. Considero importante anche la stimolazione del senso civico, sociale della popolazione, per esempio ho chiesto al comune di Casamicciola di realizzare un terminal all’elipor-


il progetto è stato approvato, poi se procederanno con i lavori non so dirlo... Quali fra i suoi interventi come responsabile della Soprintendenza sul territorio isolano considera di maggior rilievo? Quando mi sono insediato ho sentito l’urgenza di contribuire a smuovere la situazione di totale paralisi in cui si trovava Ischia sul fronte delle domande di condono per gli abusi edilizi. Paralisi causata dal fatto che alcuni Comuni, come Ischia e Barano, avevano un accordo di programma con la Soprintendenza, e quindi gli strumenti per far procedere l’esame delle domande, mentre gli altri mancando di questo strumento erano in difficoltà. Quindi, ho promosso un incontro fra i Sindaci dei centri senza Piano di dettaglio e il Soprintendente, e in quell’occasione lui ha comunicato che le pratiche di condono in virtù di una circolare

persone e dare visibilità ad un luogo bello

mare di Stabia, ho fatto realizzare tavolati e

ministeriale potevano essere portate avanti

ma seminascosto. Da architetto le dico che

punti di attracco. La legge vuole che siano

anche basandosi sul solo piano paesistico e,

ci sono ancora margini di valorizzazione,

sottoposti a una concessione stagionale, e

di conseguenza, i consigli comunali hanno

per esempio illuminerei la cortina muraria

devo dire che non sono d’accordo, perché

poi approvato delle delibere per consentire

dei palazzi antichi che affaccia sulla strada

se costituiscono un elemento di disturbo al

l’operatività. Contemporaneamente, li esor-

in modo da esaltarne le linee ulteriormente;

paesaggio allora non andrebbero consentiti

tai, però, a redigere il piano di dettaglio in

interessante in particolare è la torre campa-

per nulla, non si capisce perché sono im-

collaborazione con la Soprintendenza, ma

naria della Cattedrale, e gli edifici che la cir-

pattanti negativamente per sei mesi all’an-

purtroppo questa mia osservazion,e se pure

condano. Vorrei dedicarle un focus nell’am-

no e per gli altri sei no. Doverli smontare è

fu al momento presa in considerazione da

bito di Torri in festa, Torri in luce del 2018,

antieconomico e distruttivo, perché si deve

alcuni dei Sindaci, non ha portato a nulla

mettendola in connessione con il Castello.

rimontare nello stesso luogo, forando i mas-

di concreto: da parte mia continuo a consi-

Proprio lungo lo Stradone è stato rea-

si delle scogliere su cui di solito vengono

gliare ai Comuni che ne sono privi di dotarsi

lizzato anche il primo

prima possibile di questo importante stru-

tavolato per la bal-

mento urbanistico.

neazione della zona:

Vorrei fare insieme a lei un ideale giro

cosa pensa di queste

dell’isola per avere una valutazione su

strutture? E’ favorevo-

alcune zone che sono di particolare inte-

le alla loro installazio-

resse e su certi interventi che sono stati

ne? Sono sempre stato

fatti o che sono in progetto. Comincia-

convinto che oltre alla

mo da Ischia Ponte, dove l’estate appe-

loro utilità come spa-

na trascorsa ha visto la realizzazione di

zi per fruire del mare

un appuntamento fisso di spettacolo

di giorno, soprattutto

organizzato da Lucio D’Orta insieme

adesso che le spiag-

agli altri commercianti del Borgo, per

ge

animarne strade e angoli suggestivi: il

sempre più, i tavola-

risultato è stato positivo, confermando

ti

che le persone, siano esse turisti o resi-

ottima

denti, sono alla ricerca di un intratteni-

happy hour preserali

mento ben fatto.

che sono un intratteni-

si

depauperano

costituiscano location

una per

allocati più e più volte,

La legge vuole che le pedane per la balneazione siano sottoposte a concessione stagionale, e non sono d’accordo. Se costituiscono un elemento di disturbo al paesaggio allora non andrebbero consentite per nulla, non si capisce perché sono impattanti negativamente per sei mesi all’anno e per gli altri sei no, mentre doverle smontare è antieconomico e distruttivo.

e tutto questo non mi sembra un errore. Limitazioni alle pedane devono essere poste in siti di particolare bellezza, per esempio mi hanno chiesto di collocarle ai piedi del Castello Aragonese, ma in quel caso sono

assolutamente

contrario. Del resto, anche a Forio, per esempio in località Fortino, ho posto delle regole per le pedane, perché la linea di costa in certi punti va preservata da ostacoli

Sono pienamente d’accordo. In particolare

mento molto apprezzato, in primo luo-

che ne interrompano la naturale conforma-

la manifestazione Borgo in Festa ha messo

go dai giovani - come hanno dimostrato

zione. Ho dato prescrizioni sulle strutture e

in luce, accanto alle aree già ben recupera-

i sia pur timidi ed episodici eventi or-

gli arredi da usare (per esempio adoperando

te come le cosiddette Chiazze e il piazzale

ganizzati sulle terrazze esistenti e che

un colore unico), con l’obiettivo di ottenere

delle Alghe, zone come lo Stradone, cioè

hanno riscosso molto successo.

una visuale armoniosa della zona anche per

la via che corre lungo il mare partendo dal

In linea di principio sì, sono favorevole alle

chi arriva da mare.

piazzale Aragonese, che era ancora in un

pedane di balneazione, portano un indotto

Durante gli anni del suo incarico come

cono d’ombra. Lì proprio la presenza degli

occupazionale che non possiamo trascurare,

funzionario della Soprintendenza, lei

allestimenti esterni dei locali, dei tavolini, ha

a Forio ne ho approvate 7 su 14 domande

ha creato Torri in festa, Torri in luce, di

consentito di attirare un bel movimento di

e anche altrove, per esempio a Castellam-

cui oggi è direttore artistico. La manife-


stazione è dedicata alla riflessione sugli aspetti architettonici e naturalistici dell’isola d’Ischia, e alla loro valorizzazione e promozione, a partire da quei particolari edifici che sono le antiche torri. Torri in festa Torri in luce, benché giovane - nel 2018 si terrà l’ottava edizione - ogni anno si arricchisce di nuovi tasselli per raccontare la complessità affascinante del territorio isolano, rivolgendosi alla pittura, alla musica ma anche a forme d’arte nuove come la lighting painting, e insieme organizzando una sezione di approfondimento tematico che vede protagonisti personalità del mondo dell’architettura. Vorrei che un po’ tutti capissero, a partire dai Sindaci, che iniziative come Torri in festa, torri in luce non sono “di Aldo Imer” ma dell’isola. La kermesse è stata fin dal primo

dedicata agli eventi ed è necessario riuscire

sarà su paesaggio e architettura, con una

momento pensata per essere costituita da

ad avere un budget per pagare gli artisti non

particolar attenzione per il Castello Arago-

due parti, come dice il suo nome, una quo-

ho sostegno da parte di nessuno o quasi.

nese e il borgo di Ponte; e poi stringeremo

ta di ‘festa’, intesa come un momento più

Ma nonostante le difficoltà, l’associazione

una sorta di gemellaggio con il Giappone,

popolare, di racconto aperto a tutti, e un

che promuove la kermesse, Isola delle Torri,

un paese vulcanico (e soggetto ai terremoti)

momento di lavoro anche tecnico su questo

presieduta dall’avvocato Benedetto Migliac-

proprio come il nostro.

patrimonio plurisecolare che ha delle criti-

cio, per il 2018 ha avuto accesso al bando

Il sisma del 21 agosto scorso ha danneg-

cità. Ebbene, ho trovato più facile riempire

per i Grandi eventi della regione Campania,

giato fortemente i comuni di Casamic-

di contenuti questo aspetto, perché docen-

con il comune di Lacco Ameno come capo-

ciola Terme e Lacco Ameno nelle locali-

ti, esperti, professionisti che ho portato a

fila: la considero una tappa importantissima

tà piazza Majo, La Rita, via Borbonica,

Ischia sono venuti tutti gratuitamente; men-

per la crescita di una manifestazione nata

Fango e zone limitrofe, portando con

tre quando dobbiamo realizzare la sezione

dal nulla. E per il prossimo anno, il focus

sé la vita di due persone e lasciando-


ne circa 2000 senza un’abitazione, per

si debba fare? E’ possibile ricostruire in

le tecniche e le conoscenze per difenderci.

non parlare dei danni subiti da attivi-

quelle località?

Bisogna saper costruire con metodi nuovi,

tà alberghiere e turistiche. Anche l’iso-

L’ordine degli Architetti a cui appartengo

all’avanguardia, che esistono, anche nel

la d’Ischia si ritrova, quindi, a confrontarsi con il complesso tema della

ricostruzione,

reso ancor più spinoso dalle peculiarità isolane, in primo luogo il

Vorrei che un po’ tutti capissero, a partire dai Sindaci, che iniziative come Torri in festa, torri in luce non sono “di Aldo Imer” ma dell’isola.

fatto che il terremoto

ha già messo a disposi-

nostro Paese, ma non si può farlo in fretta.

zione le professionalità

Edificare in maniera antisismica è costoso,

che ha al suo interno per

comporta studi e indagini preliminari con

l’indispensabile

attività

apparecchiature sofisticate e persone esper-

che deve precedere la

te, ma a questo punto diventa necessario su

ricostruzione.

un territorio a rischio come è quello dell’i-

Riferen-

dosi ad Amatrice, Renzo

sola.

Piano, architetto italiano

si sia ripresentato in un’area già stori-

famoso in tutto il mondo, ha fatto afferma-

camente nota per altri, spesso rovinosi,

zioni che condivido in pieno, dicendo che il

terremoti. Come architetto cosa pensa

terremoto è sì un mostro, ma possediamo

RENDIAMO SICURO IL PATRIMONIO INSICURO COSTITUITO DALLE NOSTRE CASE “Il terremoto è un mostro, ma possediamo le tecniche e le conoscenze per proteggerci. Deve entrare in modo permanente nelle nostre coscienze ancora prima che nelle leggi, parlo del dovere di rendere antisismici gli edifici in cui viviamo, così come è obbligatorio per un’automobile avere i freni che funzionano. Nessuno si metterebbe in viaggio con una macchina che non frena, invece tantissime famiglie vivono incoscientemente in zone sismiche, in case insicure. (…) Cosa fare? Rendiamo sicuro un patrimonio insicuro che sono le nostre case. Credo si debba guardare lontano. Penso ad un progetto di lungo respiro, a un piano generazionale che duri cinquant’anni. Bisogna intervenire con sgravi ed incentivi nei passaggi generazionali, quando passa in eredità la casa dei nonni e la nuova generazione è più interessata a ristrutturarla. E in quel momento bisogna pensare alla sicurezza dell’edificio”. Renzo Piano, da un articolo per Il Sole 24 ore del 2 ottobre 2016.



i

F A S H I O N

LA DONNA DI PIERO CAMELLO Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

L

o stilista ischitano Piero Camello con i suoi abiti dalle linee estremamente femminili, è stato uno dei protagonisti della prima edizione di Ischia Fashion Week, organizzata lo scorso ottobre dalla Fashion Direc-

tor Antonella Ferrari, nell’ambito della 34esima edizione di The Look of the Year, la competizione internazionale che dal 1983 ha lanciato alcune delle più famose top model del mondo e che per il 2017 ha scelto l’isola come location per la sua settimana conclusiva. Durante la serata di gala presentata dalla nota showgirl Jo Squillo, che ha visto l’assegnazione dei titoli mondiali fra i 60 finalisti delle categorie uomo e donna, il nostro couturier ha sfilato con la sua collezione di 12 abiti firmati Chic Events Camello Creations espressamente disegnata per l’occasione e dedicata alle grandi attrici e dive che sono passate da Ischia. Mina e Sofia Loren, Liz Taylor e Jackie Kennedy e alcune celebri pellicole girate nell’isola d’Ischia come Cleopatra (protagonista la Taylor appunto), e Il Corsaro dell’isola Verde hanno ispirato lo stilista, fedele al suo inconfondibile mood, fatto di punto vita segnato, scollature a cuore, per abiti sia scivolati che aderenti sui fianchi; a chiudere come è d’obbligo, uno dei suoi abiti da sposa che riscuotono sempre grande successo. Per un racconto fatto di bellezza, con un pizzico di sensualità.


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W E L L N E S S

TERME MANZI HOTEL & SPA: IL RITO DELL’ACQUA Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti Archivio Terme Manzi & SPA

i


I

l rito dell’acqua è piacere, relax, rigenerazio-

termali dell’isola d’Ischia, le molteplici poten-

solfati alcalini (antinfiammatori), sodio e fosfati

ne, in una visione della persona che abbrac-

zialità dell’acqua vengono declinate attraverso

di calcio (rimineralizzanti), grazie al lungo per-

cia tutti i sensi, il corpo e l’interiorità. Ogni

percorsi che privilegiano la personalizzazione. A

corso sotterraneo che le acque stesse compiono

spazio del Terme Manzi Hotel & Spa, a Casa-

partire da quello che caratterizza e rende unici i

nelle profondità della terra, attraversando le roc-

micciola, e ogni momento del soggiorno sono

trattamenti eseguiti con le acque di Ischia, cioè

ce vulcaniche, captando da esse le preziose so-

dedicati al benessere, inteso come recupero di

le applicazioni di fango. Quest’ultimo matura sei

stanze e riscaldandosi. Durante l’applicazione su

energia, equilibrio, armonia. Dalla piscina sco-

mesi nell’acqua termale che, in questo modo, ha

tutto il corpo o su parti di esso (è consigliato un

perta del roof, dove il piacere viene amplificato

il tempo di cedere le sostanze di cui è carica.

ciclo di 6 fanghi due volte l’anno, quando non fa

dal magnifico panorama sul monte Epomeo,

In particolare quella del Gurgitello, che sgorga

eccessivamente caldo) cede all’organismo le sue

alla Spa costruita direttamente sulla fonte del

alla temperatura di 55°, è ricca di minerali in cui

proprietà che attraversano la pelle e raggiungo-

Gurgitello, uno dei più famosi fra i diversi bacini

spiccano i bicarbonati (dall’azione antiacida), i

no la colonna vertebrale e i centri nervosi che vi


130

sono collocati, compiendo un reset del corpo ed

Terme Manzi Hotel & Spa sono tante. Sulle orme

irrorando tutto il corpo con l’effetto di un vero

esercitando così un profondo stimolo rigenerati-

degli antichi romani, inventori del connubio be-

massaggio, che si può completare con una serie

vo delle funzioni interne dell’organismo, in par-

nessere-acque termali, un trattamento che lavo-

di trattamenti.

ticolare di stomaco, intestino, vie respiratorie. E’

ra sulla circolazione, grazie agli stimoli dati dalle

Nella sontuosa piscina coperta, invece, l’atmo-

limitativo, infatti, associare questo trattamento

differenti temperature dell’acqua: in uno spazio

sfera da hammam turco, la vetrata che guarda

a problemi di artrosi: l’azione rilassante del calo-

di particolare fascino rivestito in travertino, che

sul giardino, il vapore sprigionato dall’acqua in-

re del fango, quella antinfiammatoria naturale,

rievoca le terme antiche, con una luce morbida

ducono il rilassamento, le originali decorazioni

il positivo stress termico che stimola il metaboli-

che scende dal grande soffitto a lucernario, è

del vasto ambiente che mescolano riferimenti

smo, regalano un benessere che coinvolge tutta

possibile provare il percorso romano. Si passa

classici e mediterranei lo rendono speciale: il

la persona e si prolunga nei mesi successivi con

dalla sauna secca e bagno turco al canonico ca-

bagno è consigliabile farlo al massimo per 20

i suoi effetti analgesici, detossinanti e rafforzan-

lidarium, una vasca con acqua termale tiepida,

minuti, anche più volte al giorno, e in acqua è

ti del sistema immunitario. All’applicazione del

per completare con due docce fredde, scozzese

possibile eseguire trattamenti di mobilizzazione

fango segue la doccia e l’idromassaggio sempre

ed emozionale, per un effetto depurante e toni-

con operatori esperti. E la piscina coperta, il per-

con acqua termale e, infine, il massaggio circo-

ficante insieme. La doccia Evian, o circolatoria,

corso romano, l’area relax, la palestra luminosa

latorio che ne esalta i benefici. Ma le opzioni fra

invece, regala un trattamento soft: i getti filifor-

e attrezzata, dove è possibile farsi seguire da un

cui scegliere il proprio cammino di benessere al

mi di acqua termale cadono dall’alto velocissimi,

personal trainer e frequentare lezioni di Pilates, Functional, Yoga, Cross Training, Power Yoga, Tango Argentino, Zumba, Spinning, rimangono aperti tutto l’anno, anche agli ospiti esterni (e sono possibili comode formule di abbonamento): per trascorrere una parentesi di piacere e benessere, perché no quotidiana, immersi nel calore delle acque termali anche d’inverno.

Terme Manzi Hotel & Spa piazza Bagni, 4 Casamicciola Terme Tel. 081 994722 - Fax 081 900311 Terme Manzi Hotel & SPA termemanzihotel.com



B E A U T Y

i

MARILYN HAIR & BEAUTY CARE Text_ Manuela Bottiglieri Photo_ Dayana Chiocca

N

on sempre ne siamo del tutto coscienti, ma quando andiamo dal

nato proprio seguendo questa filosofia e offre una numerosa serie di tratta-

parrucchiere, dall’estetista, dal massaggiatore possiamo sperimenta-

menti che ne fanno il posto ideale per chi ha i “minuti contati” e magari vuole

re un senso di benessere che è anche psicologico, è un modo per

far coincidere una seduta dal parrucchiere con la manicure e altri servizi alla

“staccare la spina”, per così dire, dalla pressione di tutti i giorni, un momen-

bellezza. La scelta di Marco Aiello, grande appassionato del suo lavoro e di

to che le donne dedicano esclusivamente a se stesse per rilassarsi e lasciarsi

tutto quanto può valorizzare e rendere contenta di sé una donna, è stata di

“coccolare”.

selezionare, che si tratti di capelli, pelle o unghie, sempre prodotti innovativi,

Oggigiorno però il tempo a disposizione per la cura della propria persona è

attenti all’ambiente e alla salute di chi li sceglie, per un binomio vincente fra

sempre meno, gli impegni delle donne che lavorano e delle mamme sempre

tecnica ed esperienza dei professionisti che animano Marilyn e grande qualità

in aumento, e perciò trovare un luogo dove entrare sapendo di potersi rita-

di quanto viene adoperato. Così in questo salone luminoso, che ti accoglie con

gliare un momento di Total Wellness è fondamentale. Marilyn Hair and Beauty

un arredamento estremamente curato, si adopera Alterna, brand di prodotti

Care, il salone creato dall’hair stylist Marco Aiello al centro di Lacco Ameno, è

professionali per capelli nato con lo scopo di diffondere un elevato grado di


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qualità dell’haircare facendo leva sui benefici di rari ingredienti esclusivamente

con oli essenziali o con cera calda, massaggi anticellulite o Ayurveda per un

naturali. La filosofia di quest’azienda la spinge, infatti, alla ricerca delle tecno-

momento di puro relax che aiuta a distendere corpo e mente, linfodrenaggio

logie più moderne ed efficaci, bandendo l’uso di solfati, parabeni, paraffina,

e massaggi circolatori effettuati da un personale esperto e con la possibilità

petrolatum, TEA, PABA, DEA, Olio minerale e glutine. Per arricchire, invece, i

a fine trattamento di fare una doccia e tornare subito alle attività quotidiane.

suoi shampoo, balsami, maschere con caviale (linea Caviar), canapa, bamboo

Assolutamente da provare è il trattamento Body Shape Lifting che garanti-

e olio di Kendi (Linea Bamboo) per un vero lusso, ricercato ed usato dai miglio-

sce una silhouette rimodellata, aumentando l’elasticità e la densità cutanea.

ri esperti dell’hair beauty in tutto il mondo. Inoltre, si possono trovare tutti gli

Per quanto riguarda l’epilazione, il salone propone differenti tecniche, dal filo

essenziali alleati della chioma firmati ghd, numero uno per piastre e accessori

arabo alla epilazione brasiliana con i prodotti della nota azienda Skin’s, non

dalle prestazioni eccellenti oltre che per i suoi prodotti pre e post piega che

traumatici e che garantiscono una maggiore durata della pelle effetto seta.

preservano e valorizzano i capelli nella loro forma e vitalità. Per far sì che i raf-

E per personalizzare il più possibile il tempo dedicato a se stesse, il salone ha

finati colori e tagli eseguiti da Marco Aiello abbiano nei prodotti adoperati gli

ampi orari di apertura e tutti i trattamenti come i servizi di hair stylist sono

strumenti perfetti per esaltare il suo lavoro. E se si desidera - appunto - essere

anche su appuntamento.

perfette dalla testa ai piedi, per manicure e pedicure ci si può sbizzarrire scegliendo uno dei tanti colori sempre in linea con le nuove tendenze, proposti per semipermanente, manicure classico, copertura gel o ricostruzione unghie dalle linee di O. P. I.; i piedi, poi, sono una parte del corpo assolutamente da non trascurare, e non c’è niente di meglio di un pedicure, curativo o semplicemente estetico, seduti su di un favoloso trono automassaggiante! Da Marilyn si possono prenotare anche massaggi decontratturanti o rilassanti

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W I N E

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i

LA VIGNA DEI MILLE ANNI Text_ Silvia Buchner Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

D

al vigneto si ha l’illusione che basti

rono a qualche chilometro di distanza da qui

rinato vigneto della Jesca, oggi battezzato La

stendere una mano per toccare il pro-

per fondare nell’odierna Lacco Ameno la più

Vigna dei Mille Anni. Da secoli è della sua fami-

montorio di Sant’Angelo: su di uno

antica colonia greca in Occidente, Pithecusa. E

glia, grazie a uno di quegli intrecci di parentele

sperone che si allunga verso il mare, a 400 me-

da allora la storia di Ischia è legata a doppio

e matrimoni che in passato consentivano di ac-

tri di altezza proprio sopra il borgo e la spiaggia

filo al vino, e la storia di questa tenuta è storia

crescere ricchezze e proprietà. Un documento

dei Maronti, strisce sinuose disegnate su ter-

di vino. Come racconta con passione e giusto

ne fa risalire l’esistenza già all’anno 1036 (da

razzamenti senza le tipiche ‘parracine’, ospita-

orgoglio Benedetto Migliaccio, proprietario del

qui il nome scelto); nel 1870 ricevette la me-

no file di viti disposte con precisione; ai lati due gole scavate nella tenerissima pietra locale che precipitano fino a mare, a Cavascura. Ci troviamo a Serrara Fontana, alla Jesca, luogo particolarissimo, a mezza costa lungo il sentiero che dal mare si arrampica verso Serrara appunto e poi al monte Epomeo, scelto da migliaia di anni per coltivarvi la vite. Con successo. In linea d’aria a breve distanza sorgeva l’antico villaggio greco di Punta Chiarito, abitato fra il VII e il VI sec. a.C., dove grazie al lavoro accurato di archeologi e paleobotanici sono stati identificati fra i reperti anche semi di uva. La vite, infatti, si trovava sulle navi che approda-



daglia d’onore ad un concorso enologico na-

drea D’Ambra, enologo, erede della più famosa

della doc nazionale, che si trattava di un’area

zionale per la qualità del vino prodotto. Poi un

famiglia di vignaioli ischitani e proprietario con

con forte vocazione alla viticoltura. Messa

lunghissimo abbandono, quando i Migliaccio si

le figlie Sara e Marina di Casa D’Ambra, che

quindi da parte l’idea di piantare biancolella, il

trasferiscono nella penisola Sorrentina. Ma Be-

del vino (ad Ischia e in Italia) ha letteralmen-

vitigno coltivato per tradizione in questa zona

nedetto, avvocato con una passione sconfinata

te scritto un pezzo di storia. “Due fuori dagli

(come del resto nella stragrande maggioranza

per la sua terra d’origine, non tarda a decidere

schemi come noi non potevano che raccogliere

delle vigne ischitane), decidemmo per il rosso”.

che quel posto magnifico non può rimanere il

una sfida. Andrea si attivò, scoprendo in primo

Sono state eseguite accurate analisi del terreno

regno di rovi e macchia mediterranea. Il passo

luogo, grazie agli appunti del padre Salvatore,

e poi la piantumazione: otto ettari di vigna (per

successivo, determinante, è l’incontro con An-

grande enologo ed estensore del disciplinare

una superficie utile della metà, perché molto


spazio viene preso dai terrazzamenti mentre la

coli frutti rossi, more, prugna e lampone che

re l’onda dei grandi rossi, bordeaux, brunello,

produzione è di circa 8000 bottiglie) in cui per

sfumano in accenni balsamici e floreali, spezie

barolo, barbaresco, che vengono invecchiati

‘e palummo, cabernet sauvignon e aglianico

dolci e pepe. Elegante complessità che al naso

60 mesi. E da quest’anno Andrea D’Ambra ha

tornano a catturare il sole del versante meridio-

aggiunge note minerali e affumicate. Un rosso

deciso di creare appunto la riserva e quindi le

nale dell’isola e la brezza marina, affondando

vivo e importante anche al sorso, con tannini

annate più interessanti, a partire probabilmen-

le radici in un terreno derivato dal disfacimento

asciutti che promettono finezza e longevità e

te da quelle del 2015 e 2017, saranno commer-

di depositi detritici formati da tufo verde alte-

continui ritorni fruttati e minerali. Corpo ed

cializzate rispettivamente a partire dal 2021 e

rato ed argillificato, influenzato dalla risalita del

eleganza lo rendono perfetto nell’abbinamen-

2023.

calore idrotermale. Il progetto della Vigna dei

to a selvaggina e cacciagione, formaggi stagio-

Tutto questo - lavoro, passione, professionalità,

Mille anni, infatti, ha fra i suoi obiettivi quel-

nati e carni alla brace ma anche su filetti di ton-

grandi traguardi - sta dietro la rinascita di un

lo di affiancare alla coltura del vino la cultura

no rosso e condimenti grassi e ricchi”. La prima

luogo che cattura con la sua bellezza, in cui

del vino, per comprendere ed approfondire

vendemmia è del 2012 (pronta nel 2014 dato

uomo e natura camminano insieme, che rac-

le ragioni per cui il vino ben si collega sia alle

che il vino invecchia un anno e mezzo in botte)

conta Ischia, la sua terra, ma lo fa guardando

caratteristiche geomorfologiche che a quelle

e adesso è arrivato l’imprimatur di Robert Par-

oltre, con un prodotto che vuole rivolgersi a chi

storico-culturali del territorio.

ker il più grande guru dell’enologia mondiale.

ricerca grandi vini.

Lasciamo la parola alla giornalista esperta di

Americano, nel suo The Wine Advocate ha as-

enologia Malinda Sassu che lo racconta effi-

segnato alla Vigna dei Mille anni un punteggio

cacemente: “è maturato per 18 mesi in botti

di 91, decisamente alto. E non si trattava anco-

di rovere di Allier, carico di profumi fruttati e

ra di una riserva... Secondo tutti gli esperti che

intensi, colorato dalle note importanti di pic-

lo hanno provato, infatti, è destinato a segui-


F O O D

i

TENUTA DON NICOLA: IL GUSTO DI REGALARE COSE BUONE Text_ Emma Santo Photo_ Dayana Chiocca

AI MARONTI, QUESTA MAGNIFICA AZIENDA AGRICOLA PRODUCE TUTTO L’ANNO VERDURE FRESCHE, E POI CONFETTURE, CREME DI PEPERONCINI, COMPOSTE, MARMELLATE, MIELE, CIOCCOLATO CHE A NATALE POSSONO DIVENTARE UN ORIGINALE, SAPORITO REGALO. ASSOLUTAMENTE LOCAL.

L

a vostra migliore amica è una fan del

che gestisce la splendida azienda agricola,

gano”. La semina viene, quindi, scaglionata

km 0? In famiglia amate portare in ta-

hanno attivato anche un e-commerce (tenu-

in tre cicli temporali, ci sono ortaggi di pri-

vola i sapori della nostra terra, verdure

tadonnicola.com) che rende le vendite anco-

ma produzione, di seconda e terza. I finocchi

che non abbiano passato neanche un minu-

ra più pratiche e veloci; ma naturalmente è

raccolti in autunno, ad esempio, sono stati

to in una cella frigorifera, raccolte alla giusta

possibile anche telefonare o recarsi diretta-

piantati ad agosto; mentre il sole inonda di

maturazione? Allora c’è un’opportunità che

mente sul posto. Per chi ancora non cono-

luce l’immensa tenuta, in una calda giorna-

questo Natale non potete assolutamente

scesse quest’oasi agroalimentare, parliamo

ta di fine ottobre, si scorgono i pomodori di

lasciarvi sfuggire. La Tenuta Don Nicola ha

di tre ettari e mezzo di terreno che si affac-

terza produzione, le insalate e le scarole, i

ideato una promozione speciale che consen-

ciano sulla spiaggia dei Maronti, sospesi tra

cavolfiori, i broccoli e le cime di rapa, quel-

tirà agli estimatori del vero bio di regalare (o

mare, cielo e montagna (ma assai facile da

li già pronti, quelli che lo saranno dopo un

regalarsi) un buono per l’acquisto di uno o

raggiungere dal piazzale dei Maronti). Esiste

mese e gli ultimi, per cui ci vorranno altri

più box di prodotti vegetali freschi (e - se lo

dal 2015, quando Roberto decide di crearvi

60 giorni circa. Qui non si usano diserbanti

si desidera - uova), oppure di optare per le

un’azienda agricola insieme ad Erika - figlia di

chimici, c’è rispetto e amore incondizionato

ceste di trasformati (quindi confetture, cre-

allevatori abruzzesi. “Adottiamo tecniche di

per i frutti di madre natura e per gli animali

me, composte e marmellate realizzate con

coltura che ci consentono di avere tante tipo-

della fattoria che circolano in libertà: capre,

frutta e ortaggi di produzione propria, e

logie di verdura e la disponibilità dura molti

anatre, maiali, tacchini, un cavallo e persino

anche miele e cioccolato aromatizzato), da

mesi all’anno - spiegano. Bisogna calcola-

le vacche che d’estate vengono mandate in

comporre a seconda dei gusti. L’iter è faci-

re con precisione quando e come piantare,

Abruzzo in transumanza, onde evitare che

lissimo, tanto più che Roberto Iacono ed

stare attenti anche a dove farlo, per evitare

patiscano il caldo. Il loro letame è prezioso

Erika Ricci, la giovanissima coppia under 30

che le colture in maturazione si sovrappon-

per concimare l’orto, e poi ci sono le galline


che producono uova fresche destinate ai pri-

piperna, gli originali fiori a campanella de-

riferimento per i consumatori locali e non è il

vati, ad alcuni ristoranti e punti vendita e ai

gli alkekengi e ibridi profumatissimi come la

poter contare sulla tracciabilità di filiera, che

supermercati della catena Dok. Il sistema per

menta-bergamotto o il basilico-cannella, i

ricostruisce la storia del cibo, dalla raccolta ai

far sì che siano naturalmente pulite, prima

cui fiori vengono utilizzati per un cioccola-

trasformatori, garantendo trasparenza e sicu-

di essere imballate in confezioni da sei - con

to bianco con un aroma unico, mentre il pe-

rezza. Uno stile di vita verde, pulito e fresco

regolare etichettatura che riporta le informa-

peroncino habanero è l’ingrediente speciale

come lo sguardo dei nostri due contadini e

zioni essenziali per il consumatore, come la

di un favoloso cioccolato fondente. I cavalli

allevatori Millennials.

data di raccolta e il luogo di provenienza -

di battaglia della Tenuta Don Nicola, infat-

è davvero ingegnoso: gli animali hanno dei

ti, sono proprio i trasformati, ottenuti dalla

nidi con una griglia posizionata leggermente

lavorazione di vegetali e frutta, come le con-

in pendenza, per raccogliere la sporcizia che

fetture di mele annurche, annurche e cannel-

proviene dalle zampe in modo che l’uovo,

la, albicocche, prugne, la marmellata di man-

cadendo, vada a finire in un cassetto e non

darini o di arance amare, e ancora il miele

si sporchi. Dietro al pollaio si producono le

di melata e di millefiori - dalle cinque arnie

patate (in estate si aggiungono melanzane,

che ospitano le loro api; e poi, composte di

zucchine e peperoni) e ci si imbatte in una di-

cipolle e di peperoni, le creme di peperoncini

stesa di erbe aromatiche, come il timo, di cui

piccanti e di tabasco giallo. Immaginateli, per

viene usato anche il bellissimo fiore viola che

esempio, accostati a un’attenta selezione di

decora molti dei piatti del ristorante stellato

formaggi… Roberto ed Erika inviano le mate-

Indaco dell’albergo Regina Isabella (insieme

rie prime nei migliori laboratori di trasforma-

ad una varietà di pomodori detti spoon - i più

zione di Perugia, seguendo personalmente

piccoli del mondo, prodotti esclusivamente

ogni passaggio che porterà al prodotto fini-

per lo chef Pasquale Palamaro); e poi il timo-

to. Oltre alla freschezza e alla qualità, quello

limone, la lavanda, l’erba aglina, l’origano, la

che fa della Tenuta Don Nicola un punto di

Azienda Agricola Tenuta Don Nicola via Maronti, loc. Pantano (50 mt dal piazzale dei Maronti) - Barano d’Ischia Tenuta don Nicola Azienda Agricola Vendita a domicilio su prenotazione Per prenotare il box di verdure assortite e uova fresche telefonare o inviare whatsapp al 331.3351739 tenutadonnicola.com




E V E N T

i

L’INVASIONE DELLE VESPE... D’EPOCA Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo: Stefano Fiorentino


I

schia festeggia i 71 anni della Vespa con il 30esimo maxiraduno internazionale del Registro Storico Vespa, grazie all’organizzazione del Vespa Club isola d’Ischia, guidato da Francesco Guarino (per info. 333. 7591567). Per una due giorni settembrina in onore di un simbolo del boom anni ‘50 sono sbarcati infatti 230 esemplari da Italia, Germania, Belgio, Croazia, Svizzera e Stati Uniti, con modelli d’epoca, talora rari, spesso divertenti, alcuni inedito frutto della creatività dei loro proprietari, che - divertendosi molto - hanno sfilato indossando abiti in tema con la loro amata due ruote.



partenopeo Franco Manna, cui nel tempo si sono aggiunti Rossosapore, Anema e Cozze e Ham Holy Burger, con 3000 dipendenti e oltre 8 milioni circa di pasti serviti nell’anno. Ingredienti scelti seguendo una precisa impoText_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

O

stazione, menù dinamici che raccontano la tradizione gastronomica della Regione, ambienti ricchi di personalità i loro segni distintivi. Esperienza,

ltre 250, tra management, direttori dei punti vendita, partner

Formazione, Accoglienza sono i cardini della filosofia del gruppo, al centro

commerciali, fornitori e giornalisti, i partecipanti dall’Italia e dall’e-

anche del gioco di ruolo L’isola del tesoro messo a punto dalla squadra

stero che si sono incontrati a Ischia nel Rossopomodoro aperto

marketing della Factory napoletana, capitanata da Clelia Martino e Simone

lo scorso anno per la convention 2017 del gruppo Sebeto, che riunisce

Natali. Padroni di casa con Franco Manna i soci Roberto Imperatrice e Pippo

una realtà di grande successo della ristorazione made in Naples, e cioè gli

Montella, e per Ischia Pietro Lauro. In cucina per la cena di gala la Brigata di

oltre 130 ristoranti che fanno capo a Rossopomodoro, marchio ideato dal

Sebeto guidata dagli chef Antonio Sorrentino ed Enzo De Angelis.



foto a cura di Dayana Chiocca Testi a cura di Cecilia D’Ambrosio

01

PICCOLA DISCUSSIONE INTORNO ALLA PERSONALITÀ DEI NAPOLETANI

Text_ Riccardo Sepe Visconti Sono al pubblico tavolino di un bar, impegnato in una fitta conversazione con due amici e si avvicina un venditore ambulante con zainetto carico di accendini, calzini, etc. interrompendo la conversazione con la frase di rito: “Dottò, so’ disoccupato, ho tre figli... per voi è una sciocchezza, una piccola cosa... a me m’facite fa’ na’ bella jurnata... se v’accattate nu pacco ‘e cazettini...”. Gli rispondo di non essere interessato, lui insiste; controbatto fermo sulla mia posizione, lui pure nella sua richiesta, arrivando, infine, alla conclusione che gli basta anche solo un euro... Così, non per tenerezza (o convincimento) ma solo per la disperata necessità di continuare la mia conversazione mi frugo nelle tasche e... non trovo una moneta che sia una! Solo un foglietto da euro 5. Rifletto velocemente che non diventerò povero se mi privo di 5 euro e glieli do. ED ECCOCI AL PUNTO: lui avrebbe potuto prenderli, salutarmi ed andar via. Invece no, mi dice: “Grazie dottò, ma adesso i cazettini ve li devo dare per forza. Non fa niente se non vi servono ma... pigliatavell’ non se po’ maje sapè”!... E mi mette in mano un’intera confezione da tre paia colorati, insieme ad un accendino. La domanda è questa: PERCHE’ LO HA FATTO?!... Secondo voi perché non ha approfittato del denaro che gli ho dato ed ha voluto consegnarmi a tutti costi la merce che aveva?... (io un’idea - convintissima - ce l’ho...).

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02

IL VALORE DEL MERITO SECONDO ROGER ABRAVANEL

Settima edizione del premio “Francesco Ferrandino”, promosso dalla fondazione Opera Pia Iacono Avellino Conte, presieduta da Celestino Vuoso. Come di consueto, durante la cerimonia di consegna delle borse di studio agli studenti delle scuole medie e superiori, appuntamento con importanti esperti dei problemi della società contemporanea: lo scorso 4 novembre, l’ospite è stato Roger Abravanel, specialista in formazione che ha collaborato con vari Ministri dell’Istruzione, ed ha patrocinato l’introduzione delle prove Invalsi. Abravanel nella sua conferenza si è soffermato sulle cause profonde della disoccupazione giovanile e sulla necessità di recuperare l’idea di dare ai ragazzi una preparazione specialistica e valorizzare il merito.



03

IL MINISTRO MINNITI INCONTRA I CITTADINI TERREMOTATI

Durante il G7 dedicato ai temi della sicurezza, tenutosi nei giorni 19 e 20 ottobre, il ministro dell’Interno Marco Minniti, che lo ha presieduto, sensibile ai molti problemi patiti dall’isola a causa del sisma, ha voluto incontrare una delegazione di cittadini colpiti dal grave evento, che gli hanno donato la maglietta simbolo del comitato Risorgeremo Nuovamente.

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SUSHI...TIAMO GOLOSITA’ A L’ALTRA MEZZANOTTE Serata a tema dedicata al sushi da L’Altra Mezzanotte, dinamico ristorante della Riva Destra, a Ischia, guidato da tre giovani davvero bravi, Valentina e Mariano Amitrano con lo chef Nunzio Calise che rielaborano la tradizione con creatività e tanta attenzione alle materie prime. Nella serata del 4 novembre Valentina, coadiuvata da Vincenzo Boccanfuso, ha personalmente preparato il sushi abbinan-

do il riso condito con un mix fresco a base di aceto di mele, a pesce e verdure. Bocconcini gustosi - e molto belli da vedere - con tonno, salmone, ricciola, polpo associati a cetriolo, mango, avocado, carote. Lo chef Calise, invece, ha curato la tempura, leggerissima frittura tipicamente giapponese di verdure e gambero rosso, accompagnata da una maionese al wasabi e un ketchup alle mele.


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PERCHE’ GAETANO CONTINUA A FARCI DIVERTIRE...

Nella bella villa di Forio in cui Gaetano Altieri, imprenditore e grande appassionato di musica ha ospitato tante volte i suoi amici artisti, da Peppino di Capri a Renzo Arbore, da Carla Fracci a Stefano Bollani (e sono solo alcuni), anche in questo primo anno senza di lui, la moglie Adriana e i figli Giuliano, Diego, Gianluca e Maria Elena hanno voluto festeggiare la musica, l’arte, il calore dello stare insieme in una serata dedicata a Gaetano. Con la sua famiglia, intorno al mitico pianoforte bianco, c’erano fra gli invitati Gino Paoli, Danilo Rea, Gino Rivieccio, Carlo Pagnotta, Sandro Petti, Giancarlo e Sandra Carriero, Brunello Canessa, Donatella Rizzo, Gigi Napolitano, Marco Ielasi, Teresa e Massimo Bottiglieri, Luciano e Carmelita Cimmino, Andrea e Virginia Amatucci, Vanna e Sonia Tomasos e la nostra Cecilia D’Ambrosio.

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ANTHEA FESTEGGIA MOSCHINO La boutique Anthea a Lacco Ameno ha festeggiato, in collaborazione con la profumeria Scotti, il compleanno di Olivia by Moschino, fragranza storica firmata da uno degli stilisti più creativi degli anni ‘80. Rita Murasco ha animato il suo piacevole negozio lungo il corso Angelo Rizzoli, quasi a piazza S. Restituta, con la musica di The Groove Street Mania di Matteo Di Meglio e Peppe Taliercio, Francesca Impagliazzo ha indossato gli abiti di Anthea ed è stato possibile provare il profumo di Moschino nella sua versione originale, esposta anche al Museo Moma di New York, ma pure nella rielaborazione attuale per il packaging della fragranza So Real Cheap and Chic. Tra gli ospiti l’onorevole Mara Carfagna.

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“ISCHIA CON LA MUSICA NEL CUORE”, IL PROGETTO DISCOGRAFICO PER AIUTARE I TERREMOTATI Ventitré canzoni, tra le più belle del panorama classico napoletano, reinterpretate da altrettanti artisti ischitani e non, per il progetto discografico nato per raccogliere fondi da destinare a chi ha subito danni nel sisma della scorsa estate. Niccolò Ielasi, Fabrizio e Aurelio Fierro, Romolo Bianco, Maurizio Filisdeo, Salvatore Ferraiuolo, Barbara Dimini sono solo alcuni degli artisti isolani, cui si sono unite le special guest Sal Da Vinci, Monica Sarnelli, Andrea Sannino che, con la direzione artistica di Pietro di Meglio, hanno realizzato il cd solidale. “Volutamente ho scelto come protagonisti artisti locali e napoletani che sono profondamente legati a Ischia - ha raccontato Pietro Di Meglio. L’opera è dedicata a quanti hanno visto frantumarsi in pochi attimi i sacrifici di una vita”. Il disco non ha un prezzo, verrà donato a tutti coloro che ne faranno richiesta in cambio di una piccolissima donazione, pari al costo di un cd. Al momento è possibile trovarlo presso Exess a Ischia Ponte, il negozio La Cava e la Farmacia Sant’Anna. Gli altri punti di distribuzione saranno indicati da locandine. Cerca i negozi che espongono questa locandina


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LA POETICA... DELLE POLPETTE! Text_ Cecilia D’Ambrosio La polpetta napoletana, di pane “spugnato”, pecorino, un pizzico d’aglio, e carne macinata, poi fritta nella “tiella r’oglio bollente” è uno dei più grandi piatti della radice, semplice e verace, partenopea. Luciana Iorio presiede personalmente alla cottura delle polpette. Lo fa rigirando di continuo le palle nell’olio bollente, affinché risultino perfettamente dorate e mai troppo cotte. Il Segreto è nel formare una cuticola compatta e avvolgente, che crocchia, e che separerà, al palato, la parte croccante esterna da quella morbidissima interna, preservando il calore nel cuore della polpetta. Se poi proprio lo meritiamo... allora Luciana raccoglie queste palle fritte, le immerge in una pentola a “pippiare” in una densa salsa di pomodoro e, dopo il giusto tempo di (ulteriore) cottura, verranno servite in un coccio con aggiunta di fresco basilico... Queste piccole ma preziose emozioni del gusto le ritroverete alla trattoria “Le Figlie di Iorio” in via Conte Olivares 73, a pochi passi da piazza della Borsa, a Napoli.

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ISCHIA “DREAM COUNTRY” PER ARTURO TOSCANINI

Uno dei più celebri fra i numerosi ospiti illustri che hanno scelto Ischia per soggiornarvi, fu sicuramente il Maestro Arturo Toscanini, il famosissimo direttore d’orchestra , infatti, nel 1953 trascorse nell’isola alcuni giorni (si fece curare alle Terme de La Rita), e colpito dalla sua bellezza scrisse ad un’amica: “Cara Maria, in questo Paese pare che sole, fiori e stelle siano più luminosi che da noi!”. In occasione dei 150 anni dalla nascita di Toscanini, Franco Iacono, con la Fondazione Terra da lui presieduta, ne ha ricordato la figura con una mattinata di incontri presso la Fondazione Walton ai Giardini La Mortella di Forio. Hanno raccontato con i loro interventi alcuni aspetti della personalità di Toscanini Alessandra Vinciguerra, direttrice della Fondazione, Francesco Canessa, che è stato sovrintendente del teatro San Carlo, la musicista Lina Tufano e Paola Severini che presiede il Comitato Viva Toscanini.



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MASTERCLASS DI BOLLICINE TRENTO DOC A CURA DELL’AIS ISCHIA

Nell’ambito della kermesse Ischia Safari 2017, lo scorso settembre, il sommelier Marco Starace, membro del Consiglio Nazionale dell’AIS, ha organizzato presso L’Albergo della Regina Isabella una masterclass che ha riunito due eccellenze del mondo del vino italiano: i millesimati, cioè spumanti realizzati con il vino di specifiche annate particolarmente riuscite, del consorzio Trentodoc, che riunisce le migliori case vinicole produttrici di spumante del Trentino e Maurizio Filippi, primo sommelier d’Italia in carica e ambasciatore del Consorzio Trentodoc, che ha condotto la degustazione, coadiuvato da Marco Starace appunto. Otto le etichette presenti di uno spumante che è stato il primo a ottenere la DOC come metodo classico in Italia, nel 1993: Trentodoc Bellaveder Brut Nature Riserva 2012, Trentodoc Moser Brut Nature 2011, Trentodoc Letrari Dosaggio Zero Riserva 2010, Trentodoc Revì Paladino Riserva 2011, Trentodoc Abate Nero Domini 2010, Trentodoc Altemasi Riserva Graal 2009, Trentodoc Rotari Flavio 2008 e, infine, il Trentodoc Ferrari Riserva Lunelli 2008.




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LA REPUBBLICA VA ALLA CONQUISTA DI NUOVI LETTORI Text_ Pasquale Raicaldo Un nuovo abito. Perché forma è soprattutto sostanza. Quando ci hanno annunciato che La Repubblica avrebbe cambiato veste grafica, interpretando il nuovo rapporto (in continuo divenire) tra carta e digitale, nella redazione napoletana di Riviera di Chiaia ci siamo guardati un po’ spaesati. Perché un giornale è anche abitudine: sai di aspettarti delle cose, presentate in un certo modo. E allora ci siamo esercitati, prima del fatidico 22 novembre, interrogandoci su cosa davvero significasse l’imminente cambiamento. In cosa La Repubblica doveva cambiare? Nell’era dell’immagine che racconta, dare più spazio alle fotografie era senz’altro una scelta intelligente. Così come orientare il lettore attraverso una ragionata scelta di occhielli e catenacci e persino di quel paragrafo (“Di che cosa stiamo parlando”) che gli tende una mano, proiettandolo all’interno di argomenti di cui, potenzialmente, è meno informato. Il font, poi: “Eugenio” (creato ad hoc per questo progetto di rinnovamento del giornale e dedicato al suo fondatore, Eugenio Scalfari) è un carattere più leggibile, il direttore Mario Calabresi, cui si è affiancato da pochi giorni come condirettore Tommaso Cerno, proveniente dalla direzione de L’Espresso, ha sottolineato come molti tra i lettori si lamentassero delle dimensioni ridotte del font. Eccoli accontentati. Ma la nuova Repubblica segna soprattutto una piccola, auspicata svolta nel rapporto tra il giornale di carta e la sua versione digitale: non più prodotti che si assomigliano intrecciandosi (né avrebbe senso), ma l’uno privilegiato strumento di riflessione e analisi (si darà spazio a due temi del giorno, due fatti fondamentali che meritano “di essere approfonditi e compresi”, e alla Quarta Pagina, per “le campagne giornalistiche che devono definire La Repubblica”) e l’altro, il web, deputato a cogliere l’immediatezza dei fatti. Perché, per dirla con il direttore Calabresi, “la Rete ci bombarda di notizie ma non ha il tempo e le risorse per rispondere in modo approfondito al perché accadono le cose”, e il nostro smartphone ha già vinto la battaglia dell’attenzione. Il giornale di carta resiste se cambia. Intercettando una funzione ancora necessaria e per certi versi nuova. Selezionando. Interpretando. Nella redazione napoletana abbiamo colto la nuova opportunità, cambiandoci a nostra volta d’abito. Con il capo, Ottavio Ragone, e il suo vice, Giovanni Marino, abbiamo interpretato la necessità di differenziare ancor di più i due canali, il web e la carta, offrendo ai lettori - nelle pagine di impatto regionale - quel che il giornale “sceglie” di raccontare. Meno articoli, forse. Ancora più personalità, però. Nella selezione e nel racconto. Si legge di meno. E si leggono testi più brevi. Il che se da un lato ci allontana dal modello del reportage e del racconto, che certo dà più soddisfazioni al giornalista, dall’altro impone la necessità inderogabile di efficacia e linearità, chiarezza e sintesi. Le parole hanno un peso. La loro forma anche. La Repubblica l’ha capito, forse prima di altri.

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