ICITY 51 Luglio 2018

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COVER

NATALIA KITSUL

SPECIAL LA RICOSTRUZIONE DOMENICO DE SIANO BRUNO MOLINARO STORIE DI RINASCITA

EVENT

PREMIO DI GIORNALISMO 2018

ART

ANTONIO MACRI’ JEAN MARIE MANZONI anno 14 - N°51 luglio_ 2018 ischiacity.it

euro 5,00







S U M M A R Y

CREDITS editorinchiefcreativedirector riccardosepevisconti executivedirector silviabuchner marketingdirector ceciliad’ambrosio artdirectorstyle riccardofioretti

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editors emmasanto_nature pasqualeraicaldo_event manuelapopolizio_food mariorispoli_tourism manuelabottiglieri_food ceciliad’ambrosio_food

COVER_ Natalia Kitsul AD & PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia HAIR_ Raffaella Tortora per Aglaia DRESS_ Il Pellicano Boutique JEWELRY_ Massimo Bottiglieri Gioielli

91 64

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PHOTO riccardosepevisconti T. 347 61 97 874 dayanachiocca stefanofiorentino

CONTRIBUTING

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models dalilasghaier nataliakitsul valentinobarile makeupartist nancytortora hairdresser raffaellatortora

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SPECIAL

COVER

LIFE

45 Ricostruire: come? 47 Domenico De Siano 50 L’emendamento rivoluzionario 55 Ripensare per ricostruire 60 Più bello e più forte di prima 64 Keramos il sogno non si è fermato 69 Welcome in Paradise 72 Ripartire in punta di chitarra 74 Fra pizze e nostalgia 76 Una coppia d’acciaio

25 Natalia Kitsul

79 La catena di Nunzia

FOOD

FASHION

118 La Tuga ristorante 122 Dortas ristorante 124 Zi’ Nannina a Mare 127 La Rosa dei Venti 130 Gran Caffè Vittoria 138 L’Altra Mezzanotte 140 La Battigia ristorante 142 Divino Sera

96 Indossare l’arte

EVENT 82 Torri in festa Torri in luce 2018 86 Premio Ischia di Giornalismo 2018

TOURISM

NATURE 111 Luciana Morgera

Per la pubblicità: direttore marketing Cecilia D’Ambrosio 334. 2931628 marketing@ischiacity.it

editore officinaischitana delleartigrafiche s.r.l. via A. De Luca, 42 80077 ischia - italy rsv@ischiacity.it

WELLNESS 150 Acqua e fitness

ART 91 Antonio Macrì 100 Jean-Marie Manzoni

WINE 22 Resto al sud, resto a Ischia 156 Il mio programma per Federalberghi 108 Piccoli vigneti di grande successo

ischiacity.it

retefissa +39.081.5074161 retemobile 347.6197874 direttoreresponsabile riccardosepevisconti N°51, anno 2018 registrazione tribunale di napoli, n°5 del 5 febbraio 2005 stampa tipografia microprint, napoli











D I R E C T O R

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lo interpreterò dandogli uno spessore non solo in termini di controllo sindacale, ma soprattutto di programmazione e rilancio della politica territoriale del turismo. Sono dell’idea che il Presidente di Federalberghi Ischia debba rivolgere la sua attenzione in particolare in due direzioni: l’una in prospettiva di un ritrovato prestigio ed apertura di dialogo con i vertici istituzionali della Regione Campania, dunque con lo stesso Governatore Vincenzo De Luca; l’altra di affermazione del brand Ischia (in tutte le sue declinazioni: benessere, natura, cibo, cultura, terme, mare, storia, glamour). Per me, che dirigo la più ampia rete di attività legate all’immagine di quest’isola, affrontare e risolvere il problema derivato dalla mancanza di una comunicazione

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strategica non costituisce un ostacolo, anzi! Da Presidente di Federalberghi avrò il ruolo giusto nell’ambito più autorevole per poter programmare una

IL TEMPO DELLE SCELTE

I

campagna sistemica di rilancio ed affermazione di questa destinazione turistica. La “rete è potenza” e solo organizzandone le interazioni e gestendone le infinite sfumature possiamo ottenere risultati di visibilità

n controtendenza con il resto d’Italia, il settore del turismo - che

impossibili a raggiungersi se non restiamo uniti. D’altra parte, la mia idea

è poi la monocultura imprenditoriale su cui si basa l’economia

di Associazione coincide con l’idea di “Lobby” (come del resto è ben

dell’isola - ad Ischia va male. Le ragioni sono diverse e complesse (da

specificato nella ‘mission’ dettata dal direttivo nazionale di Federalberghi)

molti anni le osservo, le studio e, quando ricoprii incarichi amministrativi,

ed è proprio cementando una fitta e forte connessione tra i soci che

lavorai per affrontarle e individuare soluzioni), ma su tutte queste cause

potremo tornare a dare autorevolezza ad una categoria che negli

prevale l’essere una “stazione turistica cotta”, ovvero essere vecchi,

ultimi anni è assai poco ascoltata dai vertici istituzionali. Essere uniti,

poco competitivi, disuniti, silenziosi: in una parola marginali! Sì, Ischia,

essere tanti, essere determinati equivale ad assumere un peso specifico di

per approssimazioni successive, s’è relegata ad un ruolo di assoluta

rilievo in qualsiasi trattativa a tema turistico regionale (e non solo). Ischia,

marginalità. E dire che ancora oggi fatturiamo il 20% del PIL turistico di

quale stazione tra le più rinomate e frequentate d’Italia dovrebbe

tutta la Campania… Ma è un record che va inesorabilmente svaporando:

esprimere una capacità operativa della Federalberghi tra le più

Napoli, divenuta in tempi recenti molto competitiva, sta progressivamente

dinamiche e potenti di tutto il Paese; purtroppo questa realtà non si

erodendo il primato di presenze fin qui detenuto da noi. Napoli cresce

presenta con evidenza agli occhi dei nostri interlocutori, e confido che la

del 98%, Ischia lentamente retrocede… Lo scorso anno abbiamo

mia elezione provvederà a sanare un tale deficit.

perso 350mila presenze! E cosa credete che si sia fatto per contrastare

In realtà, si tratterà di tornare a percorrere una strada che intrapresi quando

questa emorragia? Assolutamente nulla. Non dico nulla di straordinario,

ebbi il mandato di Assessore al Turismo a Casamicciola Terme e, istituendo

ma neppure di ordinario. Una scempiaggine che non trova alcuna

il “Forum degli Assessori”, coinvolsi le sei Amministrazioni locali in un

giustificazione. Ecco perché ho deciso di candidarmi, pur non avendo un

unico progetto di rilancio (solo caso di coordinamento amministrativo

albergo, alla presidenza della Federalberghi.

mai realizzato ad Ischia). Quindi, a maggior ragione, quando dovessi

Immagino che, nel 2018, il requisito più importante per essere eletti

vedermi assegnato l’incarico di Presidente della Federalberghi e quindi

a questa carica non sia quello di possedere un albergo quanto

di responsabile del turismo (ruolo che mi verrà assegnato non più dalla

piuttosto di riuscire ad interpretare in modo corretto e costruttivo

politica ma dall’impresa locale) potrò riprendere, nell’interesse di tutta

(come, a mio avviso, fino ad oggi non è accaduto) il ruolo di

l’isola, questo percorso che è il solo destinato ad avere successo: uniti si

Presidente di un’Associazione che ha grosse responsabilità in

vince! Soprattutto quando dobbiamo far valere le nostre prerogative in

merito al rilancio, ed alla stessa tenuta economica, del comparto

Regione.

turistico di Ischia e di tutta la Campania. E il lavoro che da oltre 15 anni

P.S. Con l’idea di chiarire in dettaglio il mio programma, lo presento, a pag.

faccio con la mia redazione di Ischiacity mi ha dato la possibilità di studiare

156, punto per punto.

informazioni, costruirmi competenze, tessere rapporti - e quindi di fare ragionamenti - attorno al tema cruciale dell’organizzazione del sistema turismo dell’isola d’Ischia. Da questo spazio proverò a tracciare la linea programmatica che desidero imprimere al mio mandato, se verrò scelto per questo incarico, preannunciando che, a differenza di chi mi ha preceduto,

RICCARDO SEPE VISCONTI






F O O D

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in collaborazione con


#coltellirosa

UNO SU TUTTI

IL PIATTO CHE MI HA SEDOTTO IL CORNETTO DEL GRAN CAFFE’ VITTORIA LA NOSTRA FOODINFLUENCER CECILIA È SEMPRE IN GIRO ALLA RICERCA DI NUOVI SAPORI, DI ABBINAMENTI INSOLITI E DI CHEF CHE CATTURINO LA SUA ATTENZIONE (E IL SUO PALATO). E QUANDO PUNTA IL COLTELLO, È PERCHÉ HA SCELTO DI AFFONDARLO NEL PIATTO GIUSTO, QUELLO CHE SU TUTTI REPUTA ECCELLENTE E… ASSOLUTAMENTE DA PROVARE! Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti

I

l mitico cornetto all’ischitana nasce - grazie ad una felice intuizione -

si completa il capolavoro: la pasta sfoglia si scioglierà in bocca e la sua

negli anni ’60 nel laboratorio della pasticceria di Emiddio Calise, e a lun-

presenza conferirà leggerezza al dolce, in primo luogo nel senso di peso

go la ricetta resta segretissima ed unica. Con gli anni, tuttavia, alcuni

del prodotto finale e poi, naturalmente, anche al gusto l’alternarsi di con-

maestri pasticceri si avvicendano nel grande laboratorio di Calise e iniziano

sistenze rende il cornetto speciale - fino all’ultimo morso.

a collaborare con altre aziende del settore, mentre la “casa madre” - visto il grandissimo successo - trasforma per approssimazioni successive il suo cornetto da lavorazione artigianale in preparazione semi-industriale. Si realizza un’apposita macchina (che provvede all’impasto, alla lavorazione ed

OBBLIGO O VERITA’?

alla farcitura) per fabbricarli in enormi quantità e successivamente vengo-

Verità. Emblema per eccellenza del rituale mattutino della colazione ita-

no abbattuti sottovuoto per essere cotti, di volta in volta, al momento del

liana, in coppia con il cappuccino o il caffè, il cornetto, nella versione

consumo. Inevitabilmente, questa produzione in scala modifica il risultato

“all’ischitana” ha avuto un tale successo che oggi diversi bar napoletani lo

finale, che resta pur sempre molto buono, e tuttavia diverso da quello ori-

imitano. Ma l’originale è un’altra esperienza…

ginale. La tradizione viene, intanto, raccolta da alcuni laboratori dell’Isola, sui quali svetta nettamente il Gran Caffè Vittoria che, forte di una linea di pasticceria di alta qualità e soprattutto di una lavorazione ancora molto artigianale, riesce a garantire quelle caratteristiche di eccellenza che rendono il Cornetto all’Ischitana un dolce da prima colazione tra i più buoni al mondo! Qui il maestro pasticciere Salvatore Lo Gatto prepara un cornetto morbido e friabile allo stesso tempo, grazie a una lavorazione particolare. Egli usa, infatti, due diversi tipi di impasto, quello della pasta brioche, che conferisce sofficità e quello della pasta sfoglia, che è fragrante e sfogliato appunto. Ed in quest’ultimo viene inserita la giusta dose di burro: i due impasti nascono separatamente, poi si uniscono alternando gli strati. Infine, la farcitura, con crema pasticcera e amarena. In cottura

Gran Caffè Vittoria - Corso Vittoria Colonna, 110 | Ischia info 081 991649 - Fb: Gran Caffè Vittoria Ischia


T O U R I S M

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24 RESTO AL SUD. RESTO AD ISCHIA Text_ Mario Rispoli

U

n miliardo e duecentocinquantamila euro di stanziamento per

bancario del 65% restituibile in 8 anni a 0 interessi. Le domande

la nascita di nuove imprese promosse da giovani in Abruzzo,

vengono esaminate senza graduatorie, in base all’ordine cronologico

Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e

di arrivo ed entro 60 giorni dalla presentazione. La misura consente

Sicilia, nei più svariati settori produttivi e per un massimo di 50mila

di avviare iniziative imprenditoriali per la produzione di beni nei settori

euro per imprese individuali e fino a 200mila per società composte da

dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura, della pesca, del turismo

almeno 4 giovani da 18 a 35 anni.

nonché dei servizi alle imprese e alle persone.

Stiamo parlando di Resto al Sud, la nuova misura varata dal Governo

Si tratta, come si vede, di uno strumento agile creato per venire

Gentiloni - Ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno che

incontro alle esigenze di tanti giovani che vogliono avviare un’impresa.

vede come soggetto gestore Invitalia.

Molte le domande presentate sino ad oggi e nei settori più svariati:

Un’opportunità molto interessante per un Mezzogiorno con un tasso di

si va dalla panetteria al negozio di riparazioni sartoriali, dalla palestra

occupazione del 44% (a fronte del 65% del Centro Nord), che scende

all’acquisto della barca da pesca. Il 49% delle istanze presentate si

al 42% in Campania e diventa ancora più grave per i giovani.

riferisce ad attività turistiche-culturali.

Una misura importante anche per Ischia, in quanto in grado di

Micro e Piccole imprese, perché sono le micro, piccole

sostenere economicamente le idee di tanti ragazzi costretti ad andare

e medie imprese il tessuto economico portante del

a lavorare fuori. Una triste realtà questa, per la quale forse oggi, si vede

nostro paese e del Mezzogiorno in particolare. Un

una luce, a patto che le idee siano concrete e realizzabili.

tessuto lacerato dalla crisi del 2008 e non ancora

Vediamo la misura nei suoi elementi principali. Sono ammissibili a

ripresosi nonostante le misure istituite dal Governo

finanziamento:

Monti: una fra tutte l’istituzione dei mini bond: la

interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di

possibilità per le PMI di reperire finanziamenti sui

beni immobili;

mercati finanziari. Ma Resto al Sud è ancora più

macchinari, impianti e attrezzature;

mirata, più agevole e immediata.

programmi informatici e TIC;

Lo scopo è creare un insieme di imprese che offrano

materie prime, utenze, canoni di locazione, leasing,

lavoro a quanti non lo hanno o lo hanno cercato in altre

assicurazioni.

aree del Paese o all’Estero, avviando così un processo

Il finanziamento copre il 100% delle spese attraverso: un contributo a

di crescita che dia respiro all’economia nel suo

fondo perduto fino al 35% del programma di spesa e un finanziamento

complesso in una logica di sostenibilità. Il pensiero va


ai tanti locali sfitti che ad Ischia hanno lasciato dietro di sé un deserto

a stravolgere il mondo del lavoro. Insomma le certezze cui eravamo

commerciale anche nelle zone centrali. Alle piccole strutture ricettive

abituati ci stanno abbandonando una ad una lasciandoci soli in un

che hanno dovuto alzare bandiera bianca di fronte all’abbassamento

mondo di cui non abbiamo ancora il manuale d’uso.

dei prezzi operato (loro malgrado) dalle strutture con elevata capacità

Tornando a Resto al Sud, con questa misura si possono realizzare

produttiva. Ai tanti giovani che non sono riusciti a trovare sbocchi tra

imprese individuali o societarie agevolabili fino a 50.000 euro le prime

le pieghe di un’economia isolana non ancora agganciata alla sia pur

e fino a 200.000 euro le seconde. Contributi a fondo perduto del 35%

debole ripresa nazionale.

dell’investimento e a zero interessi per il restante 65% (la restituzione

Resto al Sud non è la prima misura che stanzia finanziamenti per il

avviene in 8 anni con 2 di preammortamento). Come accennato

Mezzogiorno. Al contrario gli investimenti per il Sud a partire dal

agevolazioni per imprese che realizzano prodotti industriali e artigianali,

secolo scorso sono stati ingenti ed erogati con continuità. Si pensi alla

di trasformazione di prodotti agricoli e di servizi al turismo, il tutto in

Cassa per il Mezzogiorno istituita dopo il secondo dopoguerra e poi ai

una logica di sistema che, come presupposto fondamentale per l’isola

cofinanziamenti comunitari: una serie infinita di programmi che avevano

di Ischia, ha quello di creare sviluppo sostenibile e valorizzazione delle

l’obiettivo di equiparare il PIL del Sud con quello del Nord. Obiettivo al

risorse materiali e immateriali. La misura è ancor più attraente se si

momento non ancora raggiunto e al centro di un acceso dibattito per

pensa che non è necessario anticipare alcuna spesa. Viene proposta

le attribuzioni delle responsabilità. Responsabilità che arriverebbero

l’iniziativa e, solo se ammessa a finanziamento, si procede con gli

addirittura a Garibaldi, almeno stando alla ricerca di Vittorio Daniele

adempimenti burocratici: partita IVA,

e Paolo Malanima, economisti dell’Università della Magna Graecia di

iscrizione in Camera di Commercio ecc.

Catanzaro edita in inglese (e non ancora tradotta in italiano),

costituzione di società, Scia,

E’ un’occasione da non perdere dunque anche perché

di cui parla Il Mattino del 14 aprile scorso. Sostengono

sarà difficile che se ne presentino altre almeno nel

infatti i ricercatori che nel 1861 il divario Nord Sud

breve periodo. Ed è assolutamente necessario che

non esisteva. Anzi il tasso di occupazione vedeva ai

i nostri giovani restino al Sud e che il Sud individui

primi posti la Calabria, l’Abruzzo - Molise e la Basilicata.

la chiave di volta per uno sviluppo durevole. Per dirla

Poi, dopo l’Unità, l’industrializzazione e tutto il resto.

con Daniele e Malanima, almeno per recuperare i

Ma se i ricercatori rappresentano il punto di vista del

livelli occupazionali del 1861. Poi si vede.

Sud che, come si sa, differisce da quello di una nutrita rappresentanza dei colleghi del Nord - si pensi ad Alessandro Barbero dell’Università del Piemonte - è un fatto che l’Italia tutta con la sua fragilità economica, la corruzione, una giustizia lenta e farraginosa, un debito pubblico tra i più elevati al mondo, fatica ad aprire una prospettiva su un percorso di vita dignitoso per i nostri giovani. Con o senza reddito di cittadinanza. Né è di aiuto l’internazionalizzazione dei mercati e la robotica 4.0 con i venti di delocalizzazione e di e commerce che si portano dietro e che sono destinati

Per maggiori informazioni e consulenza su come inoltrare le domande e preparare le pratiche relative ai finanziamenti per Resto al Sud, è possibile rivolgersi all’Ingegner Mario Rispoli - via Quercia, 34 - Ischia / 081. 993727 e 368. 3163653.



C O V E R

NATALIA KITSUL

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Shorts Just Cavalli, camicia, sandali, borsa e cintura, tutto Maliparmi, cappello Eleventy; occhiali Andy Wolf; orologio Serpente e anelli B.zero1 in ceramica e oro Bulgari.


Abito da sera, sandali e borsa Just Cavalli; orologio Bulgari Bulgari, collana in oro bianco e brillanti Bulgari, tennis e anelli con brillanti Davite & Delucchi.

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A pag. 34, camicia, pantaloni, foulard e accessori tutto Maliparmi. A seguire, abito, bracciale e collana, tutto Maliparmi, cappello Grevi. A pag. 38 e sopra, per lui, abito, gilet e camicia, tutto Eleventy; occhiali Andy Wolf; orologio Octo Roma, anello e bracciale Save the children Bulgari. Per lei abito Christies Ă porter, borsa Just Cavalli; occhiali CĂŠline; orecchini con brillanti Bulgari, anello Scarabocchio in oro e brillanti Massimo Bottiglieri, veretta con brillanti Davite & Delucchi.


ART DIRECTOR & PHOTO_ Riccardo Sepe Visconti PHOTO ASSISTANT_ Stefano Fiorentino MODELS_ Natalia Kitsul, Valentino Barile MAKE UP_ Nancy Tortora per Aglaia, Ischia

HAIR_ Raffaella Tortora per Agliaia DRESS_ Il Pellicano Boutique, S. Angelo JEWELRY_ Massimo Bottiglieri Gioielli, Ischia - Forio

EYE WEAR_ Ottica Cinzia Pipolo, Ischia ASSISTANT_ Raffaela Mendella LOCATION_ Costa del Capitano Resort e ristorante La Tuga, S. Angelo


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Abito, sandali e shopping Maliparmi; occhiali Andy Wolf (a sin.) e Thierry Lasry; anello con perle e corallo MimĂŹ.




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S P E C I A L

“Me la sogno tutte le notti la strada che dal Maio, dove parcheggiavo, facevo a piedi... tutti i fiori, le finestre e i cani dietro ai cancelli... Le bandierine fuori ai portoni, pure i pali della luce e i buchi nella strada... Tutte le notti...”

RICOSTRUIRE: COME?

(Rossella Pirozzi FB)

Photo_ Pasquale Raicaldo

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erché le oltre 2000 persone che hanno perso le loro case (e alberghi, negozi, attività economiche) a Casamicciola Terme e Lacco Ameno (con qualche caso anche a Forio) possano sperare di riavere un’abitazione, possibilmente nel luogo in cui sono cresciute, che amano, è necessario affrontare la complessa tematica della ricostruzione prendendo atto di alcune verità. Si tratta di un percorso difficile, cui il nostro giornale ha

deciso di dare spazio e voce, incontrando tre figure molto diverse fra loro per ambito di azione, ma che sono accomunate da un forte legame con l’isola e dalla piena coscienza dei problemi con cui ci si dovrà misurare. Abbiamo intervistato, infatti, il senatore Domenico De Siano, rappresentante del centrodestra e coordinatore campano di Forza Italia che da profondo conoscitore dei complessi meccanismi e rapporti di forza che regolano la politica ha voluto spiegare con chiarezza le difficoltà che andranno affrontate. L’avvocato Bruno Molinaro, che da anni si dedica alle tematiche del diritto amministrativo nel settore dell’urbanistica, edilizia sanzionatoria e tutela del paesaggio, facendo con i suoi interventi giurisprudenza e costituendo quindi una sorta di anello di congiunzione fra il legislatore e il cittadino, ha spiegato le ragioni dell’emendamento da lui redatto, che andrebbe inserito nel DDL per la ricostruzione che il nuovo Governo dovrà stendere, con l’obiettivo di rendere superabili i problemi di difformità e abusivismo che una parte degli edifici danneggiati presenta. Infine, l’architetto Giovan Giuseppe Iacono, particolarmente interessato al settore del recupero urbano e autore del restauro dell’ex Osservatorio Geofisico a Casamicciola e dell’ampliamento delle terme di Nitrodi con la creazione del parco idroaromaterapico, che ha pensato ad un progetto organico per ridisegnare in maniera inedita e innovativa la zona più colpita, il Maio e La Rita, a partire dalle sue peculiarità, a livello di risorse, vocazione e fragilità del territorio.



S P E C I A L

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49 LA RICOSTRUZIONE ARRIVA IN PARLAMENTO Interview_ Riccardo Sepe Visconti Photo_ ICity

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l senatore Domenico De Siano costituisce il necessario anello di collegamento fra il territorio dell’isola con le sue molte criticità, bisogni e speranze e il Parlamento dove tutto ciò deve essere trasformato in legge. Per svolgere un compito come questo occorre mettere in campo una combinazione equilibrata di concretezza, pragmatismo e conoscenza della realtà da cui si parte e per la quale si deve operare.

E’ esattamente di questo che abbiamo parlato nell’intervista con il senatore De Siano, appena nominato vicepresidente della Commissione Lavori Pubblici, per provare a capire cosa può fare il nuovo Governo per venire incontro alle complesse istanze della cittadinanza.


Come coordinatore regionale di Forza Italia e come Senatore quale impegno pensa di poter prendere per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto a Casamicciola e Lacco Ameno? Sono temi questi che stanno a cuore a tanti cittadini nell’isola e, al di là del ruolo politico che rivesto, anche a me in prima persona come ischitano e come imprenditore la cui famiglia opera in questo territorio, ma proprio per l’importanza che riveste questo problema, è giusto essere realisti e non fare demagogia e del populismo sterile che non ha nessuna utilità. Il dato di fatto a oggi, cioè a quasi dieci mesi dal 21 agosto 2017, è che il Governo uscente ha licenziato un decreto legge che riguarda aspetti importanti per i territori colpiti da eventi sismici e, accanto a quelli del Centro Italia ci sono anche i Comuni dell’isola d’Ischia. Questo decreto prevede fra l’altro

dell’isola d’Ischia duramente colpiti dal sisma un

di istanza di sanatoria edilizia, ma non hanno

la nomina di Paola De Micheli, già commissario

anno fa, saranno presentate direttamente alla

la concessione in sanatoria. Dal punto di vista

per la ricostruzione in Centro Italia, anche per il

Camera. Questo, per la semplice ragione che,

della mia parte politica, la nostra convinzione

nostro territorio. Il decreto entro 60 giorni dovrà

non essendo state ancora costituite le Commis-

è di dover trovare una soluzione credibile per

passare al vaglio delle Commissioni di Camera

sioni Ordinarie e quindi anche la Commissione

consentire la ricostruzione anche di abitazioni e

e Senato, che potrebbero operare delle modifi-

Bilancio che avrebbe dovuto approvare le rela-

strutture turistiche e commerciali non conformi

che, per poi diventare legge. Al momento, dato

tive norme finanziarie, si è voluto scongiurare il

sul piano urbanistico e paesaggistico. Non sia-

che siamo all’inizio di una nuova legislatura e

rischio della loro inammissibilità”).

mo forza di governo, ma sicuramente faremo

le Commissioni non sono ancora insediate, è al

Come lei ha appena detto siamo all’inizio

il massimo e anche di più per portare a casa un

lavoro una Commissione speciale che esamina i

di una nuova legislatura con una maggio-

risultato serio.

decreti legge urgenti e io faccio parte di questa

ranza costituita da M5S e Lega. Che rica-

Che valutazione dà di come è stata gestita

commissione speciale per il Senato: ci riunire-

dute potrebbe avere questo sul nostro

l’emergenza terremoto a Ischia?

mo prestissimo per sentire il relatore del decre-

problema?

Come Forza Italia a tempo debito abbiamo

to legge nr 435 che ha per oggetto appunto

In primo luogo, abbiamo una maggioranza di-

denunciato più volte il fatto che la prima fase,

ulteriori misure urgenti per i territori colpiti dal

versa da quella che ha governato negli ultimi

quella dell’emergenza, non sia stata condotta

terremoto, l’onorevole Patuanelli (Ndr. In realtà,

cinque anni e non sappiamo se decideranno

bene, con mancanze da parte di tutti gli Enti che

nel momento in cui andiamo in stampa la situa-

di tenere l’attuale Commissario o di presentare

ne avevano il potere e la responsabilità. Questo

zione ha subito un’ulteriore evoluzione che ha

emendamenti per sostituirlo. E si deve capire,

perché gli ultimi governi di centrosinistra hanno

spinto il senatore De Siano a rendere pubblica la

inoltre, la nuova maggioranza come si porrà ri-

smantellato l’architrave legislativo che aveva co-

seguente precisazione : “Le misure a sostegno

spetto al tema della ricostruzione in zone come

struito il governo Berlusconi e che dava grandi

di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno, comuni

Ischia dove migliaia di abitazioni sono oggetto

poteri alla protezione civile, così che in caso di eventi calamitosi, ci fosse una corsia preferenziale veloce per fronteggiare l’emergenza. Con l’ultima legislatura si è tornati ad un regime ordinario e ciò ha provocato un forte rallentamento nella prima fase, per cui adesso ci troviamo a distanza di quasi un anno con le macerie ancora sul posto e si sono eseguiti solo alcuni interventi di messa in sicurezza. Ma adesso l’importante è guardare alla risoluzione del problema. A questo proposito, l’avvocato Bruno Molinaro ha steso un emendamento al ddl per la ricostruzione che dovrebbe contribuire a individuare una via d’uscita. Che idea si è fatto della proposta Molinaro, pensa che possa essere ammessa? E’ un problema quello della ricostruzione in zone terremotate dove ci sono difformità urbanistiche e paesaggistiche, e temo non si possa ipotizzare che ci sia all’interno di un decreto legge un trattamento privilegiato in tema di diffor-


A ds. Il senatore Domenico De Siano accompagna il ministro dell’Interno Matteo Salvini in visita nella zona terremotata, insieme ai sindaci di Casamicciola Terme Giovan Battista Castagna (a sin.) e di Lacco Ameno Giacomo Pascale. Sotto, l’avvocato Bruno Molinaro.

mità edilizie per i Comuni colpiti dal terremoto

be essere quella occupata dall’hotel La

rispetto agli altri, come presuppone l’emenda-

Pace, nel comune di Lacco Ameno, ora in

mento dell’avvocato Molinaro. Ma certo è un

stato di abbandono. Cosa ne pensa?

tema che va affrontato.

Molinaro è un esperto in materia urbanistica che

Ai cittadini che le chiedono di aiutarli a risol-

stimo; da parte mia, ho avuto lunghe esperien-

vere questo problema, cosa risponde?

ze di governo locale ma non sono un tecnico

Che nelle sedi istituzionali, cioè in Commissione

come lui: certo, sono favorevole a un’operazio-

ed in Aula come forze di minoranza dobbiamo

ne del genere, ma al tempo stesso il mio ruolo

portare all’attenzione della maggioranza questa

mi consente di avere una visione più ampia e di

situazione. L’onorevole Matteo Salvini, ministro

comprendere le difficoltà della politica su certi

dell’Interno, ha visitato Ischia e le zone terremo-

argomenti e credo sia arduo realizzare una pro-

tate qualche mese fa. All’epoca ero un alleato di

getto di questo tipo. Per farlo dovrebbero rag-

governo e gli ho parlato in maniera molto prag-

giungere un accordo governo centrale e regioni,

matica e lui si è reso conto (lo ha dichiarato an-

che sui temi urbanistico-ambientali condividono

che nelle interviste rilasciate allora) che bisogna

le competenze, ma spesso si trovano ad avere

distinguere l’abuso come lottizzazione da quello

maggioranze politiche diverse e ciò rende com-

di necessità e che qui esiste un abusivismo diffu-

plicato arrivare a un risultato. Inoltre, la regione

so, realizzato per risolvere il problema abitativo

Campania è priva di piano paesaggistico, non

e si è detto disponibile a ragionare su questo.

abbiamo una legge che normi lo sviluppo del

Oggi politicamente lei si colloca con chia-

territorio. Quindi anche se passasse l’emenda-

rezza all’opposizione.

mento di Molinaro che, ripeto, condivido nelle

Con Salvini eravamo alleati e come tali abbia-

intenzioni, ci troveremmo ugualmente bloccati

mo stilato un programma e ci siamo presentati

e non potremmo dare corso alla risoluzione del

poca fiducia nel Movimento 5 stelle, anche per

come coalizione di centrodestra alle ultime ele-

problema, perché manca il piano paesaggistico

una lontananza culturale nell’approccio a certi

zioni. Poi la Lega ha deciso di stringere un patto

che è necessario per essere operativi.

temi, ma conto sulla concretezza della Lega.

di governo con un partito che consideriamo no-

Cosa pensa dell’iniziativa del commissario

E i finanziamenti? Ci sono?

stro avversario. Certo, se temi che avevamo in

alla ricostruzione per il Centro Italia Paola

Sì, non costituiscono un problema. Però certo

programma, come la flat tax per esempio, ver-

De Micheli che ha proposto un pacchetto di

le Amministrazioni devono poi saper program-

ranno attuati voteremo a favore. Se faranno un

norme eccezionali per sbloccare la situazio-

mare l’impiego dei finanziamenti pubblici. Le sei

provvedimento serio per il terremoto che prenda

ne in quelle zone, anch’esse gravate da pro-

amministrazioni dell’isola dovrebbero riuscire a

in esame temi come quelli di cui abbiamo detto

blemi di abusivismo?

cogliere anche le opportunità che questa scia-

proponendo soluzioni, perché non dovremmo

Credo che l’iniziativa del Commissario sia più

gura si porta dietro, ma la suddivisione attuale

appoggiarli? Ma non sosterremo provvedimenti

facilmente realizzabile, anche se quella propo-

rende tutto lento e complesso e incide sull’effi-

che non sono parte del nostro programma e ai

sta da Molinaro è la migliore - se vogliamo far

cienza - tanto più su queste tematiche delicate

quali ci siamo opposti.

riferimento allo stato attuale della normativa. In

e complesse.

L’avvocato Bruno Molinaro all’interno del

linea generale, sono favorevole a una legislazio-

suo emendamento prende anche in con-

ne eccezionale per tutte le aree colpite (non mi

siderazione la delocalizzazione, cioè la

riferisco solo a quelle dell’isola), per accelerare e

traslazione degli immobili danneggiati in

agevolare la soluzione di questi problemi. Non

area diversa dal cratere in deroga al piano

mi piace essere demagogico, si devono trasmet-

paesistico, e una delle aree adatte potreb-

tere messaggi seri e veritieri. Al momento, ho

Nella pagina accanto, un momento della recente visita a Ischia del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.


S P E C I A L

i

L’EMENDAMENTO RIVOLUZIONARIO Interview_ Silvia Buchner Photo_ Riccardo Sepe Visconti Stefano FIorentino

U

n terremoto costituisce uno spartiacque, stabilisce un prima ed un dopo, è un evento drammatico dalle ricadute oltremodo complesse, che comporta la riorganizzazione totale delle vite delle persone, dell’economia, dell’idea stessa del paese che è stato colpito. E se si tratta - comunque e sempre - di una cesura violenta, sicuramente avere sul territorio coinvolto irregolarità di tipo edilizio, urbanistico, ambientale e sismico rende

tutto estremamente più difficile. Ed è questo il caso del terremoto del 21 agosto 2017: come ci ha detto, infatti, con chiarezza l’avvocato Bruno Molinaro, uno dei maggiori esperti in diritto amministrativo, urbanistica, edilizia sanzionatoria e tutela del paesaggio, circa il 60% del patrimonio abitativo coinvol-

to è gravato da irregolarità. E’ per dare il suo apporto di professionista estremamente attento, a individuare una via giuridica che consenta di risolvere l’attuale situazione di stallo che Molinaro ha redatto un emendamento (che attraverso il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale è arrivato al capo della protezione Civile, Angelo Borrelli) con l’auspicio che divenga parte del decreto legge - che è possibile debba avere le caratteristiche di una legge eccezionale, cioè introdurre elementi di straordinaria novità - che il prossimo Governo appronterà per avviare la ricostruzione a Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio. Ne abbiamo parlato nell’intervista che segue, in cui Molinaro, addentrandosi con la sua consueta perizia in una tematica assai complessa, spiega come ha individuato, all’interno della legislazione (che negli ultimi anni ha comunque scelto di allentare una serie di vincoli, dando al cittadino un più ampio margine di manovra), i punti su cui fare leva per iniziare a pensare a una ricostruzione sicura e che si mantenga nella legalità. Rende di ancora maggior interesse l’iniziativa dell’avvocato ischitano la recentissima presa di posizione del Commissario per la ricostruzione del terremoto dell’agosto 2016, Paola De Micheli, che ha prospettato una serie di norme appositamente studiate per far realmente partire in Centro Italia l’erogazione dei finanziamenti, praticamente ferma in quanto una quota altissima (si parla del 90%) di edifici e aziende danneggiati non riesce ad accedere ai fondi stanziati perché non in regola dal punto di vista edilizio, fra difformità e pratiche di condono mai concluse, una condizione che avvicina Ischia a quelle zone. Di quali disposizioni di legge o di regolamen-

Il territorio dell’isola è vincolato e nelle aree

costruire che guarda all’aspetto edilizio, all’or-

to si deve tener conto volendo prospettare la

vincolate il piano paesistico prevale su quello

dinato assetto del territorio, e l’autorizzazione

ricostruzione nelle aree terremotate di Casa-

urbanistico: sono quindi necessari due titoli

paesaggistica che si occupa, invece, della ge-

micciola Terme, Lacco Ameno e Forio?

per poter edificare nella legalità, il permesso a

stione del vincolo e che certifica che quella


53

determinata opera è compatibile con il pae-

legittimo e su quello gravato da abusi. Faccio

più colpita a Casamicciola, annovera diverse

saggio circostante secondo gli strumenti e le

un esempio che chiarisce la complessità della

costruzioni legittime. Direi, tuttavia, sulla base

leggi vigenti. Ciò significa che qualsiasi tipo di

situazione: l’ampliamento senza titolo del 30%

della mia esperienza, che si possono quantifi-

intervento innovativo, tale da determinare alte-

di una casa legittima perché costruita prima

care nel 40% circa, non di più. Il resto è pregno

razione dell’originario stato dei luoghi, richiede

che fosse imposto il vincolo, nel 1958 (nel solo

di criticità. È, comunque, un fatto positivo che

l’autorizzazione della Soprintendenza, autorità

comune di Ischia nel 1952), comporta inevita-

gli abusi a Ischia siano nella stragrande mag-

preposta alla tutela del vincolo in regime di co-

bilmente che l’intera casa venga considerata

gioranza dei casi coperti da istanza di condono

gestione con il Comune che, nel caso di Ischia,

abusiva, perché l’intervento additivo determi-

e vedremo di seguito che si tratta di un fattore

è ente subdelegato in materia paesaggistica.

na una variazione essenziale della preesistenza

determinante nella mia proposta di emenda-

Proprio per la peculiarità della situazione isola-

che la legge equipara ad abuso totale.

mento.

na che ha visto convivere un vincolo molto rigi-

In che proporzioni il patrimonio edilizio

Quali ostacoli comporta avere una casa

do con uno sviluppo edilizio impetuoso e non

danneggiato dal terremoto presenta pro-

anche solo in parte abusiva nel momento

pianificato che naturalmente ha interessato

blemi dal punto di vista della normativa

in cui si vuole ricostruirla?

anche la zona colpita dal terremoto, è impor-

edilizia?

Soprattutto impedimenti giuridici: su tutti,

tante distinguere fra interventi sul patrimonio

Il nucleo storico del Maio, la parte del cratere

l’impossibilità di ottenere i permessi necessari


ad intervenire sugli edifici e l’impossibilità acce-

proibito costruire, in quel luogo non si poteva

dere ai finanziamenti che sicuramente verran-

riedificare. Oggi invece, se si può dimostrare

stica, purché se ne possa accertare la consi-

no previsti dalla legge sulla ricostruzione.

con fonti anche documentarie (iconografiche,

stenza originaria e la ricostruzione sia fedele

Tuttavia, lei ha individuato all’interno del-

catastali) la consistenza dell’edificio originario,

all’originale. Sicuramente con questa scelta

la normativa esistente e nella giurispru-

è possibile realizzarlo nuovamente.

il legislatore ha inteso rendere più veloci i

denza due disposizioni che considerate

La novità più dirompente è, tuttavia, quella

tempi della ricostruzione e per Ischia riten-

insieme possono costituire una possibi-

della recente approvazione del d.P.R. n. 31 del

go che tale volontà rappresenti la soluzione

le soluzione al problema dei tanti edifici

2017, in cui si elencano, per le zone vincola-

con la ‘Esse maiuscola’: abbiamo, infatti, una

danneggiati dal terremoto interessati da

te, una serie di interventi edilizi che si possono

norma che consente di ricostruire senza au-

domande di condono.

realizzare senza l’autorizzazione paesaggistica.

torizzazione della Soprintendenza, che ha la

Proprio così. Già a far data dal 2010 ed ancor

Quel che più rileva ai nostri fini è che, all’allega-

tendenza a negarla, e permette di eseguire i

più di recente, con il c.d. decreto del “Fare”,

to A, lettera A29, si fa esplicito riferimento alle

lavori con una semplice SCIA.

sono state introdotte nel testo unico per l’e-

costruzioni in territori colpiti da eventi sismici.

Tuttavia, è in combinazione con un’interes-

dilizia (TUE) significative novità volte ad ap-

Cosa vi si dice?

sante sentenza del Consiglio di Stato del

portare una forte semplificazione alla materia

Che, a seguito di un sisma, qualsiasi interven-

2015 che questa indicazione del legislatore

del recupero del patrimonio edilizio esistente

to di fedele ricostruzione, eseguito nell’arco

assume un particolare valore per la situazio-

in relazione ai titoli abilitativi richiesti. Prima di

di un decennio, di edifici, manufatti e im-

ne ischitana.

allora, in caso di demolizione, anche acciden-

pianti tecnologici che risultino in tutto o in

Perché?

tale, di un fabbricato, l’area di risulta risultava

parte crollati o demoliti o siano oggetto di

Prima di questa sentenza del Consiglio di Stato,

assoggettata alle leggi vigenti. Quindi, se era

ordinanza di demolizione per pericolo di

la realizzazione di opere abusive aggiunte ad

crollo, non richiede autorizzazione paesaggi-


55

In apertura e nell’ultima pagina, momenti delle visite del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dell’Interno Matteo Salvini nelle aree colpite dal sisma.

immobili oggetto di domande di condono era

di condono. E le case totalmente abusive,

considerato un fatto grave, che determinava l’i-

mai portate in emersione?

nammissibilità della domanda stessa, perché si

Per un immobile o parte di esso completamen-

riteneva che andasse persa la possibilità di iden-

te abusivo non si può fare nulla perché la leg-

tificare e distinguere la parte originaria ogget-

ge ne prevede solo la demolizione. Esso non è

to di richiesta di condono dalla nuova esegui-

suscettibile di alcun tipo di recupero, neppure

ta in ampliamento. Ciò invalidava la domanda.

manutentivo. Il fatto positivo è che a Ischia qua-

Il Consiglio di Stato ha detto invece che se le

si tutti hanno presentato domanda di condono

parti nuove sono distinguibili da quelle ogget-

e, quindi, possono eseguire interventi di natura

to di condono la procedura può andare avanti,

conservativa.

stabilendo anche che la presenza di un abuso

In cosa consistono gli interventi di natura

su cui pende richiesta di condono non deve im-

conservativa su immobili oggetti di do-

pedire interventi volti a garantire l’integrità e la

manda di condono?

conservazione della struttura. Insomma, se la

Va tenuto presente che gli interventi su edifi-

parte abusiva non interferisce con quelle legitti-

ci oggetto di domanda di condono sono da

me od oggetto di domanda di condono autono-

considerarsi borderline fra manutenzione stra-

mamente valutabile, il recupero di quelle parti è

ordinaria con adeguamento sismico, che ha

senz’altro ammissibile.

come obiettivo la conservazione del bene e la

Stiamo parlando quindi di case in parte o in

ristrutturazione edilizia, che introduce nell’edi-

tutto illegittime, ma su cui pende domanda

ficio elementi nuovi. E in questi casi, finora la


giurisprudenza ha dichiarato ammissibile solo la manutenzione straordinaria, ma grazie all’aggiornamento del TUE anche gli interventi di demolizione e ricostruzione si fanno attualmente rientrare fra quelli di recupero manutentivo e non più di ristrutturazione come avveniva un tempo. E poiché il legislatore considera anche l’adeguamento sismico un intervento di straordinaria manutenzione è possibile realizzarlo su immobili su cui pende domanda di condono. In pratica, il confine fra la manutenzione straordinaria conservativa con adeguamento sismico (che nel nostro caso equivale a mera ricostruzione dell’esistente, finalizzata a garantirne l’integrità) e la ristrutturazione edilizia prevista dal TUE, che può condurre ad un organismo edilizio del tutto nuovo, è diventato oggi particolarmente labile, giacché le due tipologie di intervento si sono avvicinate dal punto di vista normativo, dando così un margine di manovra più ampio. E ritengo che gran parte del nostro patrimonio edilizio danneggiato ben potrebbe essere catalogato in queste nuove griglie. Sicuramente, fra le valutazioni che hanno portato a fare queste scelte, c’è il fatto che molte parti del Paese sono esposte a terremoti e allo Stato preme di adeguare il più possibile il patrimonio edilizio esistente agli standard di sicurezza antisismici, limitando, nel contempo, i lacciuoli burocratici.


57

i

S P E C I A L

RIPENSARE PER RICOSTRUIRE Text_ Silvia Buchner Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino

P

er riportare la vita al Maio non si può prescindere da una riflessio-

più danneggiata, il Maio-La Rita, è finora rimasta circoscritta a noi che

ne profonda sui punti di forza (negli ultimi tempi sempre più tra-

l’abbiamo concepita, è mancata la condivisione che più ci sta a cuore,

scurati) e sulle fragilità (tenute in alcuna considerazione anch’esse)

quella con le istituzioni e con i cittadini coinvolti” - sottolinea l’architetto

di questo che è a tutti gli effetti uno dei nuclei storici dell’isola d’Ischia

Iacono - “eppure questo è il momento di pensarci, anche perché i comu-

- e in particolare del comune di Casamicciola Terme. E se, sicuramente,

ni di Casamicciola e Lacco Ameno hanno stretto un accordo di program-

ha perso la sua centralità (perché la litoranea viene preferita alla via Bor-

ma con l’università Federico II per stendere il PUC, cioè il piano urbano

bonica per raggiungere Forio, perché l’economia basata sul bosco e la

comunale, quello che un tempo si chiamava piano regolatore e che dà

montagna è divenuta residuale, perché anche il settore delle terme non

le direttive su come si vuole far sviluppare il paese. La nostra iniziativa

è riuscito a mantenere il passo), tuttavia si deve tener conto di ciò che il

potrebbe essere vista come una fase successiva al PUC, ma che con esso

Maio è stato, della sua storia, e delle potenzialità che ancora esprime, per

deve camminare di pari passo”. La programmazione dello sviluppo del

dare un senso alla ricostruzione.

territorio dovrà tener conto di ciò che è accaduto il 21 agosto 2017, ed è

Parte proprio da questa premessa metodologica il progetto nato da

nei poteri di questo strumento urbanistico anche di stabilire che al Maio

un’idea dell’architetto progettista Giovan Giuseppe Iacono, sviluppata

non si debba tornare ad abitare. Su ciò, tuttavia, Iacono ha le idee molto

insieme a professionisti e persone che amano il proprio paese, da An-

chiare: “Sono contrario alla delocalizzazione. All’indomani del terremo-

drea Di Massa e Gaetano Piro, ad Antonietta Iacono, Annalisa Zabatta,

to del 1883 fu attuata, la popolazione venne spostata nella zona della

Stefania Paparatti, e con l’urbanista Antonio Abalsamo, alcuni di loro

marina, in un quartiere di baracche impiantato ad hoc e la gente ne ha

colpiti in prima persona dal terremoto. “L’idea, che riguarda la località

sofferto, ha perso le proprie radici. Mentre sul resto del territorio ci si


è limitati a stabilire i criteri edilizi antisismici validi per l’epoca secondo

loni e trovandosi alla base dell’Epomeo in una zona di dissesto idrogeo-

cui chi voleva (e poteva) ha ricostruito”. Pochi decenni dopo, complice

logico), con problemi di difformità delle case danneggiate e conseguenti

il benessere diffuso, si è tornati a innalzare case pure al Maio, da un

limitazioni poste dalla legge in questi casi, non si può pensare di poter

certo momento in poi (fine anni ‘50) anche in maniera abusiva e quindi

tirare su di nuovo tutto l’esistente, così com’era. Emergeranno, infatti, ad

incontrollata. “Non si è realizzato nulla di qualificante per quella zona,

uno studio attento, aree dove non si potrà più costruire, si dovrà miglio-

costruendo molto soprattutto intorno all’arteria centrale, via D’Aloisio, e

rare il sistema viario, tortuoso e insufficiente in caso di pericolo, si dovrà

in tempi più recenti ci si è allargati fino alle pendici dell’Epomeo e al val-

qualificare l’intero ambito. “Sarà dunque necessario spostare una parte

lone della Rita. Il risultato è un’area di dimensioni circoscritte in cui c’è di

dei volumi in zone limitrofe considerate adatte e stabilire la destinazione

tutto, intensa edificazione, spazi liberi, spazi mal tenuti - spiega Iacono,

degli spazi rimasti liberi (verde, orti, parcheggi, eventuali edifici pubblici):

ed è qui che il terremoto ha colpito maggiormente. La nostra proposta

per fare tutto questo la legge offre gli strumenti normativi, in particolare

è assolutamente di tornare a costruire e quindi a vivere in quei luoghi - a

siamo convinti che la soluzione stia nell’applicazione del principio della

certe condizioni: il quartiere va rifatto, ma su tutto deve esserci un’idea

perequazione urbanistica. Ciascuno non avrà più il suo pezzetto di terra

nuova del Maio, che va rimesso nella disponibilità dei suoi legittimi pro-

con sopra una casa più o meno legittima, ma altro, preservando il diritto

prietari, cioè gli abitanti, riorganizzandolo”. Le proposte che sostanziano

all’abitazione. Ciascuno, infatti (proprietari dei manufatti che si recupe-

questa idea partono da principi decisamente nuovi per l’isola d’Ischia,

rano, di quelli che si spostano e dei suoli su cui si ricostruirà ex novo) rice-

diciamo pure opposti rispetto a ciò che si è fatto finora. Guarda a quel

verà un credito edilizio, commisurato alla percentuale di bene posseduto.

territorio nella sua interezza, valutandone l’idoneità ad ospitare nuova-

In pratica, quindi, una quota di proprietari potrà recuperare la propria

mente abitazioni ma anche altre realtà, pur tutelando i beni di ciascuno,

casa sul posto in cui si trovava, i possessori di edifici che si delocalizzano,

e contemporaneamente prende in considerazione le possibilità di rivita-

parteciperanno cedendo l’area di loro proprietà al Comune (che potrà

lizzarne le economie, al momento in grandissima difficoltà.

destinarla ad altro uso, secondo il piano stabilito) e ottenendo in cambio

“Va razionalizzata la superficie a disposizione, sostituendo a tante caset-

la possibilità di avere una casa di superficie pari a quella prima possedu-

te sparpagliate blocchi edilizi più compatti, magari con un piano in più

ta, e così via. Rientrano nel progetto anche i proprietari di case abusive,

ma ben realizzati, anche dal punto di vista estetico, che consentano di re-

che potranno accedere alle abitazioni di edilizia popolare. Appunto. Che

cuperare spazio e dare un alloggio a tutti”. Data la complessità intrinseca

rapporto ha una tale idea di ricostruzione con proposte come quella (il-

a quel sito, in cui convivono problemi di sicurezza connessi alla sismicità,

lustrata sempre in questo numero del magazine) dell’avvocato Molinaro

ma anche alle sue caratteristiche morfologiche (essendo percorso da val-

che mira a superare dal punto di vista legale il problema delle difformità


edilizie? Su questo Iacono è sicuro: “Sono complementari. L’architetto e

talmente assente, magari creando una realtà nuova che si affianchi alle

l’urbanista operano su scala ampia, l’avvocato a livello di edilizia indivi-

attuali terme della Rita, e che catalizzi interesse, supportando anche gli

duale, contribuendo a risolvere il problema della gestione degli abusi e

hotel del posto. E poi la zona collinare: il Maio è la porta per l’Epomeo

quindi dell’accesso ai permessi e ai finanziamenti per ricostruire. Ma se la

più bella di tutta l’isola. Oggi non c’è più il commercio di legname, ma

casa su cui pende domanda di condono si trova all’interno di una zona

esiste un interesse in crescita da parte dei turisti per alternative al classi-

con criticità gravi qual è il Maio, è necessario un progetto come il nostro,

co mare, e quindi percorsi naturalistici (da migliorare e per i quali esiste

che tenga conto accanto alla questione della sismicità anche dei proble-

sempre il supporto della Regione), trekking, escursioni a cavallo, visite

mi di dissesto idrogeologico. L’avvocato, infatti, non può valutare la con-

guidate, insomma si devono creare servizi. Includere nel piano di recupe-

sistenza del pericolo: in certe zone le sue idee sono applicabili, in altre

ro la rivalutazione delle sue risorse economiche, infatti, significa rendere

decisamente no, qui alla sua opera va affiancata quella dell’urbanista”.

interessante investire in quella zona”.

D’altra parte, si deve prendere atto che - al di là del dramma del ter-

E’ evidente che un progetto di recupero come quello di cui abbiamo

remoto - il Maio e La Rita erano zone in sofferenza, da tempo estro-

raccontato le linee generali ha assolutamente bisogno di un approccio

messe dai circuiti turistici e commerciali dell’isola. Il nuovo Maio deve

condiviso fra le istituzioni e i cittadini in cui questi ultimi giochino un

assolutamente passare per un ripensamento del suo ruolo rispetto al

ruolo attivo - e si tratta di una possibilità che, come abbiamo visto, la

resto del Comune. “Le sue peculiarità vanno recuperate, in particolare il

legge contempla. Ma, ancora prima di ciò, è necessario che gli abitanti

bosco e le fonti termali, e creando interessi sul posto tornerà ad essere di

del Maio siano consapevoli che solo attraverso il cambiamento, che in

conseguenza interessante anche il percorso viario - puntualizza Iacono.

primo luogo è di mentalità, possono pensare di riavere una casa sicura lì

Delle terme andrebbe sviluppato l’aspetto ludico e di wellness che è to-

dove sono nati, in una dimensione urbana di accresciuto valore.



S P E C I A L

i

PICCOLE GRANDI STORIE DI SUDORE, SPERANZE, LACRIME, SORRISI, PAURE E FORZA, FORZA, FORZA. Text_ Riccardo Sepe Visconti

61

C

os’è una disgrazia? Quell’evento che in una manciata di istanti fa di te una persona diversa; e disperata. E il 21 agosto 2017 tra Casamicciola e Lacco Ameno un bel po’ di gente in pochi secondi ha visto cambiata la propria prospettiva di vita. Il resto dell’isola, spesso, troppo spesso s’è voltato dall’altra parte e quelle donne, quei vecchi, quei bambini e tutti quegli uomini in pochi

istanti sono rimasti soli. È questo, in estrema sintesi, il succo del terremoto della scorsa estate, non c’è molto da aggiungere. Ma - e tale è l’aspetto più bello dell’Uomo! - alcuni di loro hanno reagito. Con determinazione, con disperata testardaggine, con coraggio, con una visione. Sì, la visione di un Futuro, che per molti vale la pena di essere affrontato a testa alta, con le spalle diritte e con gli occhi puntati verso un orizzonte lontano. Nascono da queste osservazioni le mie piccole grandi storie di donne ed uomini coraggiosi. Gente che neppure per un istante ha permesso agli eventi di sopraffarla; gente che ha squarciato il proprio dolore, la propria incredulità e soprattutto le proprie paure, perché hanno investito in se stessi ed hanno voluto trasformare il crollo in una rinascita. Ecco, quindi, che con orgoglio ed emozione voglio raccontarvi la storia di alcuni, perlomeno di quelli che conosco e ammiro. Molto! Piccole grandi storie di sudore, speranze, lacrime, sorrisi, paure e forza, forza, forza. Tanta Forza e voglia di riscatto… Orgoglio! Ho terminato le mie parole perché aggiungendone altre sarei retorico, barocco, forse perfino superfluo… Loro ci sono, ed hanno fatto qualcosa di bello e significativo per tutti noi: ci hanno dato l’esempio, hanno tracciato una strada. Io la racconto con l’idea che si possa trarne ispirazione. Ecco le storie di Nicola Lombardi, Gaetano De Nigris e Nello Di Leva, Caterina e Antonella Rusciano, di Martina e Francesca Castagna, Matteo, Nicola e Tony Di Meglio, Vito e Loretta Mattera, alle quali vorrei aggiungere quelle di Arnaldo, Piergiovanni e Giampaolo Castagna, di Maria e Giacomo Polito, Michele Scarfato e (per fortuna) di altri ancora che non si sono arresi, preferendo rimboccarsi le maniche per affrontare nuove sfide.


S P E C I A L

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PIU’ BELLO E PIU’ FORTE DI PRIMA L Text_ Silvia Buchner Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino Archivio Gran Paradiso e porte che introducono alla hall si sono riaperte qualche giorno prima di Pasqua, dentro l’atmosfera piacevole degli hotel

ben curati, divani comodi, reception tirata a

lucido, in fondo la grande terrazza panoramica che affaccia su Casamicciola, il suo mare, le sue colline verdissime. “Dobbiamo lavorare tutti per far capire che Casamicciola è viva, noi siamo motivati a fare sempre meglio per rendere la struttura e il paese attraenti”: queste parole pronunciate da chi si è messo in gioco in prima persona, con il cuore e la testa, con caparbietà e insieme una visione lucida di ciò che andava fatto (e anche con un po’ di disperazione in certi momenti), hanno un significato particolare. Perché da qualche parte si deve ricominciare e storie come quella del quattro stelle Gran Paradiso e di persone come Nicola Lombardi diventano inevitabilmente un punto di riferimento, una speranza anche per gli altri. Il suo hotel è di nuovo bello, liberato dalle impalcature dei complessi, profondi interventi di ristrutturazione dopo il terremoto del 21 agosto 2017 che l’aveva reso inagibile: dalle sue parole emergono mano a mano quella notte difficilissima - l’albergo era pieno, circa 125 ospiti e quasi 30 dipendenti - lo smarrimento del primo momento e poi,

62



subito, la coscienza che la cosa giusta da fare

ragionamento di Nicola Lombardi è pacato,

spendio di risorse. Da parte mia non ho mai

era una sola, ripartire da dove aveva iniziato

privo di qualsiasi traccia di vittimismo (cosa

voluto che mi dessero il denaro necessario a

nel 2001 la sua vita di albergatore (dopo tan-

che lo accomuna peraltro a tutte le persone

fondo perduto, ma un prestito con tasso di

tissimi anni ed esperienze diverse nel settore

che abbiamo sentito per raccontare la ripar-

interesse molto basso sì e con una dilazione

dell’ospitalità a Ischia e fuori), con la volontà

tenza di Casamicciola) e insieme preciso nel

molto lunga nel tempo, cosa che le banche

ferrea di voler esserci fin dall’inizio della sta-

delineare ciò che non ha funzionato. Se da

non consentono. Ma naturalmente ciò non è

gione turistica. In mezzo mesi e mesi di lavori,

una parte, infatti, si definisce fortunato, per-

previsto e a loro mi sono dovuto rivolgere, e

la ricerca dei finanziamenti, la preoccupazione

ché il Gran Paradiso si trova in zona verde, il

devo ringraziarle perché mi hanno finanzia-

per il suo personale rimasto dopo la chiusura

che gli ha consentito di operare con le dovute

to circa la metà della somma che ho speso,

dell’hotel in seguito al terremoto senza lavoro

autorizzazioni e controlli - avrebbe voluto lo

500mila euro su oltre un milione di euro; al

e stipendio, nell’impossibilità di poter usufru-

Stato più vicino. “Lo Stato non c’è, eppure l’I-

resto abbiamo dovuto pensare noi: ho fatto

ire di un assegno di disoccupazione completo

talia negli ultimi 50 anni ha visto tanti eventi

tutto ciò che era necessario, ma la mia vita

(hanno ricevuto al massimo due mesi e non i

calamitosi, e tuttavia non abbiamo imparato

non sarà facile per i prossimi 10 anni!”. E gli

sei che sarebbero spettati loro se la stagione

a gestirli, riusciamo a fare solo emergenza,

altri? Il resto del paese? Nicola Lombardi ha

fosse andata avanti normalmente). Eppure il

che viene amministrata con un grande di-

amici che hanno perso tanto, “sono in attesa,


aspettano che succeda qualcosa. Il loro desi-

stra immagine e poi è necessario come punto

tà “Io ho dato una risposta a Casamicciola,

derio è di tornare, vorrebbero anche muoversi

di partenza, per iniziare a pensare seriamente

non chiedendo niente, usando le mie risorse,

autonomamente, ma non è possibile, essendo

a come ricostruire”. E tuttavia, nonostante

continuando a investire”, probabilmente dà

in zona rossa. Io mi sono indebitato, ma ho

le considerazioni fatte con schiettezza su ciò

l’indicazione per un cammino virtuoso che va

avuto la fortuna di poter agire, loro no. Si è

che continua a non andare nel modo giusto,

intrapreso in cui il privato, l’impresa, può ave-

speso moltissimo per puntellare le macerie e

ascoltare questo imprenditore determinatissi-

re un ruolo fondamentale per restituire forza

adesso accade anche che i nostri clienti vada-

mo che racconta la sua storia lascia passare

al territorio in cui opera.

no lì a fare un’escursione! Sono assolutamen-

tante sensazioni positive, di Fiducia nelle risor-

te contrario a questo: io stesso che dal Majo

se di questa bella cittadina termale, di Amici-

sono passato pochi minuti dopo la scossa per

zia (con tutto lo staff che compone l’azienda,

venire in albergo, non ci sono mai più tornato,

ma anche con i professionisti e le ditte che

perché lo considero umiliante. Il che non vuol

hanno lavorato notte e giorno per metterlo in

dire che non ci pensiamo, lo facciamo ogni

condizioni di riaprire), di Amore per il proprio

giorno, ma la zona terremotata andrebbe ri-

lavoro, per ciò che negli anni si è costruito.

pulita dalle macerie, perché danneggia la no-

E quando Lombardi afferma con semplici-

65


S P E C I A L

i

KERAMOS, IL SOGNO NON SI E’ MAI FERMATO Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca

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erracotta e ceramica. Fragili, come l’isola dal ventre turbolento. Sembra quasi una beneaugurante metafora, la storia di Keramos d’Ischia, la bottega artigiana che trema - in frantumi vasi

e decori, danni per migliaia di euro - e che però si risolleva, qualche mese dopo. Creta e determinazione a resistere, l’impasto sapiente di acqua, terra e aria. E il fuoco, poi. E’ proprio una metafora la storia di Gaetano De Nigris e Nello Di Leva, che la sera del 21 agosto hanno tremato nei locali di via D’Aloisio, la stradina che da piazza Majo scivola giù, lambendo la chiesa di Santa Maria del Suffragio, sotto la quale ha trovato la morte la povera Lina Balestrieri. “Eravamo tutti dentro: io, con mia moglie e mio figlio, e due clienti isolane, delle amiche - racconta Nello, con immagini vivide per nulla scalfite dal tempo (sono passati otto mesi) - Gaetano era più all’interno, al computer, protetto. Il boato sotto i nostri piedi: attimi interminabili. Gli scaffali scaraventano a terra di tutto. Uno dei piatti in ceramica appesi al muro mi colpisce sulla spalla: fosse arrivato in testa, chissà se sarei ancora qui. La bottega, la nostra bottega, diventa un inferno. Poi i minuti dell’incertezza: e se arriva un’altra scossa? Porto famiglia e ospiti al riparo, sotto un arco. Fuori, il caos. Saltano gli infissi delle case che ci sovrastano, un filo elettrico produce scintille. Il black-out è quasi provvidenziale, penso. Crollano sassi, Gaetano ne prenderà a calci uno, assalito dalla rabbia. Vede tutto distrutto, diciassette anni di sacrifici. Diciassette, già: poi va’ a dire che la scaramanzia non conta. Prende a calci un sasso e per cinque giorni avrà dolore a un piede, pensate. Io no, io provo a scuotermi e a scuoterlo. Vedo il bicchiere


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mezzo pieno, anche nei momenti più tragici. Dico: ‘Abbiamo braccia

Franco Iacono, i vini con il sommelier Tommaso Mascolo, le note di

e gambe, ricostruiremo. Ripartendo da zero’. Lo dico, e ci credo per

Music Store, altra realtà terremotata, e la voce di Keeniatta. Allegria e

davvero”.

buonumore, una ripartenza coi fiocchi “Dobbiamo ringraziare Franco

E così è stato, sin da subito. A gennaio Keramos d’Ischia è ripartita

Costagliuolo, un amico, che con la famiglia, a due giorni dal sisma, ci

da Forio, in via Giovanni Patalano 64. Una migrazione obbligata, gran

dice: ‘Ecco le chiavi del negozio dal quale potete ricominciare, subito’.

folla all’inaugurazione, una vera e propria festa. Arrivano in centinaia:

Ed è stato fondamentale. Perché in casi del genere - spiega Nello,

una delegazione di “Presepiarte”, da Cerreto Sannita, dona ai due

con il tono che si fa grave - il nemico numero uno è la depressione.

ceramisti un contributo frutto dei proventi della vendita dei presepi.

Stare fermi, con le mani in mano, aspettando che siano gli altri ad

Don Pasquale Sferratore benedice la nuova attività, leccornie prepa-

aiutarti non serve. Lo status di terremotati è pericolosissimo: ho perso

rate da Nicola, Vincenzo, Luigi e Pasquale, il pane e pomodoro di

mia suocera, così. A casa mia, a Ischia, ho ospitato dodici familiari.


Faticavamo a trovare sistemazioni in affitto. Ci dicevano: ‘Meglio gli extracomunitari dei terremotati, chissà quando se ne vanno da casa con questi chiari di luna’. Come fai a non arrabbiarti? Come fai a non farti prendere dalla rabbia: anni di lavoro più che dignitoso e non riesci neanche a trovare una casa in affitto”. Il terremoto è costato tantissimo ai due soci di Keramos d’Ischia. I locali di proprietà, in via D’Aloisio, sono da abbattere. Così come le due case di Gaetano. I danni al materiale si aggirano intorno ai 60mila euro. Ceramiche, scaffali, pennelli e colori. Un piccolo mondo in pezzi. “Per salvare il salvabile abbiamo impiegato mesi, dodici ore al giorno con i vigili del fuoco. Parecchia roba è ancora lì”. Oggi, però, Keramos d’Ischia è una delle icone virtuose del post-terremoto. “Lo ammetto: molta gente ci ha conosciuto con il sisma. E oggi abbiamo una posizione vantaggiosa, a Forio. In più tanti amici per i primi mesi hanno scelto i nostri prodotti per darci una mano. Ma i turisti che ci vengono a trovare, ora, neanche ricordano che ad agosto c’è stato il terremoto”. Polemiche e sassolini nella scarpa? “Non mi è piaciuto l’atteggiamento di alcuni casamicciolesi - spiega Nello Di Leva - che ci hanno accusato di aver abbandonato il nostro paese, di non essere più casamicciolesi. La verità è che siamo ripartiti, senza attendere le promesse del politico di turno, e preferendo non restare in standby. Del resto, Keramos è la nostra vita, la nostra unica fonte di reddito. Che senso aveva restare a braccia conserte attendendo aiuti che non arrivavano? E poi: non dovrebbe essere forse l’amministrazione a spendersi affinché le realtà virtuose del territorio non abbandonino


Casamicciola?”. E il futuro? “Noi contiamo di tornare a piazza Majo e a Casamicciola. Oggi siamo ospiti, e siamo profondamente grati a chi ci ha dato questa opportunità, ma la nostra vittoria sarebbe il ritorno a quella che è stata, per molti anni, la nostra quotidianità. Del resto, un artista si esprime al meglio a casa propria, benché non possa negare che le emozioni negative ci hanno dato una buona carica. Per tornare a Casamicciola, però, servono condizioni chiare e un risanamento complessivo della zona rossa. Non ha senso spendere duecentomila euro per rimettere in piedi un immobile e poi alla prima piccola scossa assistere al crollo della casa affianco. Né è pensabile che i turisti vengano in un paese ricostruito a metà, magari percorrendo una strada pericolosa. Insomma: servono regole chiare ed appropriate, perché piazza Majo riesca a rialzarsi davvero”. Ceramiche e resilienza, questa storia è in parte ancora da scrivere. Lo sanno bene, Gaetano e Nello, che impastano gli elementi: acqua, terra e aria. Sotto, cova il fuoco di un’isola fragile, proprio come la terracotta. Ma nessuno, qui, ce l’ha con la natura o con l’irrequietezza del gigante Tifeo, che pure ispira alcune delle bellissime decorazioni di Keramos. Il bicchiere è sempre stato mezzo pieno, anche il 21 agosto.

Kèramos d’Ischia Info. 339. 3394545 laboratorio e showroom di Kèramos Forio, via G. Patalano, 64



S P E C I A L

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WELCOME IN PARADISE BY VILLA JANTO’ Text_ Silvia Buchner Photo_ Dayana Chiocca Archivio Jantò

V

illa Jantò riparte 800 metri più in là.

gna della disintermediazione che caratterizza

poi La Pergola, Villa Sirena, Pensione Monti, e

In mezzo una serie di carambole che

il nostro tempo. Il loro gioiellino - il tre stelle

ancora Tusculum e Vinetum, il ristorante Ca-

avrebbero fermato tanti: il terremoto

Villa Jantò appunto - fino a quella sera face-

tarì le più importanti), ha consentito a questo

del 21 agosto 2017, infatti, ha soprattutto

va parte di un tessuto di piccoli alberghi che

borgo che appartiene alla storia dell’ospitalità

mandato in frantumi certezze, costringen-

muovendosi con tenacia e intelligenza riusci-

casamicciolese, quella improntata sulle cure

do drammaticamente oltre 2000 persone a

vano a essere aziende di successo, nonostante

termali, di continuare a vivere, perché strut-

ripensare la propria vita. Come la famiglia

la posizione, nonostante gli oggettivi disservi-

ture alberghiere significano posti di lavoro e

Castagna: albergatori con il pallino dell’ospi-

zi che penalizzavano zone come il Majo e la

un indotto fondamentale per l’economia. Ma

talità fatta in un certo modo, appartengono

Rita, sulle colline di Casamicciola. Luoghi in

non dobbiamo nascondercelo, la notte del 21

a quelle realtà dell’isola che le consentono di

cui il tempo si era come fermato, non com-

agosto è cambiato tutto: “Ho capito subito

collocarsi nelle classifiche internazionali del

presi nella loro bellezza e potenzialità, e la-

che era un terremoto, non riuscivo a stare in

colosso Trip Advisor, il sito che raccoglie i giu-

sciati a se stessi. Eppure, la determinazione di

piedi. Dopo la scossa il nostro primo pensiero

dizi dei viaggiatori, perno del turismo all’inse-

un manipolo di aziende, fra cui Villa Jantò (e

è stato per gli ospiti, circa 50 in quel momen-


to, dovevamo assicurarci che stessero bene

istituzione della zona rossa, in cui rientrano

moglie Maria e le figlie Francesca e Martina, ci

- spiega Francesca Castagna. E poi ho detto

tuttora molte abitazioni e diversi alberghi, fra

hanno messo dentro 35 anni di vita e un certo

a mio padre Antonio ‘Lavoriamo per pulire

cui Villa Jantò.

modo di intendere l’albergo, compreso appie-

tutta la notte e domani mattina è di nuovo

E dopo? Volevamo vedere da vicino, capire

no dai loro entusiasti ospiti, una realtà di suc-

a posto’. Ma lui mi ha risposto: ‘Francesca

come si può ripartire, e lo abbiamo fatto sce-

cesso che ha contribuito a valorizzare il luogo

non hai capito...Villa Jantò è finita’. E in effetti

gliendo alcune storie, quelle di attività che,

in cui si trova e che adesso richiederebbe circa

solo con la luce del sole ci siamo resi conto di

con modalità diverse (perché diverse fra di

2 milioni di euro per rimetterla a posto

essere nel cuore della zona colpita dal terre-

loro), hanno riaperto i battenti, quindi, azien-

Se con il cuore la famiglia Castagna è lì - “qua-

moto, un’area non grande, ma che ha subito

de di servizi e commercianti, ristoratori e al-

lora si aprissero degli spiragli, delle opportu-

danni importanti”. La cronaca ci ha racconta-

bergatori. Questi ultimi con un problema in

nità certo ci penseremmo - spiega Martina

to di Lina e Mariella che hanno perso la vita

più, perché un albergo non si sposta: il che

- non ci va di abbandonare quella che consi-

sotto le macerie, dei tre bambini salvati dopo

per i nostri protagonisti ha significato lasciarsi

deriamo la nostra casa, ma non possiamo fare

ore di scavo febbrile, dei primi giorni di tota-

alle spalle una realtà messa su nel tempo, Villa

da soli...” - con la testa hanno subito deciso

le sbandamento di una comunità che sì con i

Jantò nasce, infatti, con il bisnonno di Antonio

che si doveva ricominciare altrove: due gior-

boati provenienti dalla terra ci conviveva, ma

Castagna, qualche stanza per ospitare chi si

ni dopo il terremoto erano alla ricerca di una

che non era preparata a tutto questo, della

curava alle terme de La Rita, e Antonio con la

struttura alternativa da prendere in gestione,


dove portare “lo stile Jantò”. Non per caso

diversi anni, il Paradise, è lì che rinasce Para-

punti di forza della nuova nave che si appresta

le più grandi manifestazioni di solidarietà le

dise Relais Villa Jantò. “Non lo neghiamo, ab-

a prendere il mare. “Le stanze sono il doppio

hanno ricevute dai clienti, e poi dai fornitori.

biamo cercato prima in un altro Comune, ma

che a Villa Jantò, circa 30, ma siamo sicuri di

“La solidarietà comunque è una cosa difficile:

nulla rispondeva alle nostre esigenze e quindi,

venderle bene, e poi i proprietari del Paradise

un altro casamicciolese cosa avrebbe potuto

alla fine, siamo di nuovo qui, e sento già che

ci sono venuti incontro, chiedendoci per i pri-

fare? Piuttosto non è arrivata una voce amica

sto mettendo le radici - spiega la signora Ma-

mi due anni un canone inferiore, proprio per-

dai sindaci degli altri Comuni, si è cercato di

ria. La zona e l’hotel non hanno subito danni,

ché lo stiamo rimettendo a posto. E conclu-

nascondere, siamo diventati lamentosi, sec-

sì soprattutto i clienti italiani, che spesso ven-

de, Trip Advisor ci toglierà le recensioni della

canti con il nostro parlare del terremoto. Non

gono da altre regioni colpite da sismi, ci chie-

struttura chiusa (Ndr. Centinaia e tutte molto

c’è stata alcuna comunicazione su quanto è

dono dove riapriamo, glielo spieghiamo con

positive), ci abbiamo litigato, ma funzionano

accaduto, e chi non lo ha vissuto non riesce a

chiarezza e prenotano. Si fidano, non ci rinun-

così, quindi dovremo cominciare daccapo ma

capire i nostri problemi - sottolineano. In con-

ciano, è un rapporto forte che hanno stretto

non importa, so che presto le riavremo!”. In-

creto, ci siamo mossi sempre da soli, sia per la

con noi”. I Castagna sono concreti e idealisti in

tanto, quella quotazione molto positiva gliela

ricerca della nuova struttura, andata a buon

parti uguali, non riescono a non vivere questa

ridiamo noi...

fine poco tempo fa, sia per i lavori di ristruttu-

anche come un’occasione, “essere albergato-

razione necessari ad aprire. Le banche ci han-

re è una sfida continua che ci piace, lo stand

no considerati quattro disoccupati, abbiamo

by è stato terribile” e finalmente è terminato:

sempre lavorato senza mutui e quindi non ci

mentre scriviamo l’hotel ha appena riaperto,

conoscevano, perciò abbiamo dovuto ricorre-

nel giardino Maria vorrebbe aggiungere un

re ai nostri risparmi”. E arriviamo a quegli 800

percorso aromatico, sa già dove pianterà le

metri più in là: la collina della Sentinella, sem-

bouganvillee e che la terrazza che guarda su

pre nel comune di Casamicciola Terme. Luogo

di un magnifico panorama sarà perfetta per

suggestivo come pochi e un hotel chiuso da

servire gli aperitivi, insomma conosce tutti i

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i

S P E C I A L

MUSIC STORE: RIPARTIRE IN PUNTA DI CHITARRA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca

L

a sinfonia s’era interrotta così, tutt’a un tratto. Note spezzate, il

are il comitato che intercetterà donazioni e contributi e che oggi pensa

pentagramma sbriciolato. Come le chitarre, inghiottite dal sisma.

alla ricostruzione. Lo chiamano “Risorgeremo nuovamente”, richiaman-

Con una, miracolosamente intatta, Matteo decise di ripartire già

dosi il terremoto del 1883. Quello dal quale Casamicciola seppe rialzarsi.

dopo qualche ora. Suonando l’inno di Mameli, tra le macerie. Da brividi.

Arrivano le magliette, lui suona una sera sì e l’altra pure. Ci mette il cuo-

Il simbolo della ripartenza, quando in pochi ci credevano. Possibile che la

re, e qualcosa in più. Sale sul palco, ogni volta più emozionato. A volte

storia dei fratelli Di Meglio e del loro Music Store, a due passi da piazza

trattiene a stento le lacrime.

Majo, sarebbe finita con il terremoto? No, evidentemente. Chi fermerà la

“Volete sapere quanto ci è costato il terremoto? Non riesco a fare una

musica? Non il sisma, decisamente.

stima economica precisa - spiega Matteo - ma è il danno affettivo quello

Perché questa è una storia di resilienza e coraggio. E oggi che il loro nuo-

più consistente. Oggi soffriamo perché erano stati i nostri nonni a com-

vo negozio, dove le nuove generazioni di ischitani imparano a suonare, è

prare queste proprietà, mio padre ci è affezionato. Ci siamo visti persi,

una realtà a qualche chilometro di distanza dalla zona rossa, nel cuore di

tutti”. Il dolore e la ripartenza. La calcolatrice e i sentimenti. Matteo,

Panza, riannodare il filo dei ricordi è doloroso, ma utile.

che è all’unanimità considerato il talento della chitarra più cristallino che

La sera del 21 agosto Matteo era a Lacco Ameno. Nicola, con un allievo,

Ischia abbia mai espresso, non si nasconde: “Oggi siamo in affitto con il

in negozio. A pochi metri, la famiglia al completo. Boato, scossone, gli

negozio, a Panza, e il canone è una voce nuova per noi, che avevamo un

strumenti si distruggono ma la priorità è salvare la pelle, ci manchereb-

locale di proprietà. Per fortunata, il contributo di autonoma sistemazione

be: “Si è sgretolato il nostro mondo, in quei pochi secondi che sem-

copre, benché in ritardo, il canone di affitto delle abitazioni nelle quali le

bravano non finire più. Mica solo le case: è caduto tutto. Ho pensato:

nostre famiglie si sono dovute trasferire”.

‘Siamo finiti’. Ogni tanto, ancora oggi, continuo a domandarmi se sia

Ma accade anche qualcosa di straordinario, nella storia a lieto fine di

davvero successo”.

Matteo e Nicola. Riconoscimenti ed esibizioni, i fratelli suonano e raccol-

Ma è tutto tremendamente reale, compresa quella conta dei danni, che

gono complimenti e attestati di solidarietà. Il video del primo che suona

arriva puntualissima: “Abbiamo perso l’immobile, il nostro Music Store,

nella piazza Majo spettrale, tra le macerie, diventa virale.

e la casa di mamma e papà. E ancora, l’officina di nostro fratello Toni e la

“Siamo cresciuti molto, dopo il terremoto, grazie soprattutto alla gente

sua casa. Appartamenti e attività: un disastro”. Una cifra? Incalcolabile.

che ha iniziato a seguirci e ad apprezzarci. Abbiamo avuto il supporto di

Ma Matteo è attivo subito, come una trottola, sin dall’indomani, per cre-

tantissimi. E’ l’altra faccia del terremoto, se così si può dire. Mio fratel-


lo Toni, già carrozziere, è tornato alla sua passione di sempre, la musi-

nuova avventura, che funziona eccome: in centinaia all’inaugurazione

ca. Adesso, quindi, siamo in tre”. Polemiche? Sassolini dalla proverbiale

della sede, in via Madonna delle Grazie 17, a Panza, in un locale bellis-

scarpa? “La burocrazia non ci ha aiutato. Bollette da pagare prima che

simo, molto più ampio di quello crollato col sisma. “Prima eravamo un

venisse riconosciuta la calamità, dialogo difficile con le istituzioni. E qual-

microcosmo, ci manca soprattutto questo aspetto: il valore simbolico di

cosa che non ha funzionato. Ci siamo rialzati da soli, quando ci saremmo

piazza Majo, mamma che ci portava il caffè, nonni e zii, l’officina di mio

aspettati una mano in più, per esempio, dal Comune”. Usa il termine

fratello a due passi. Oggi siamo sparpagliati sull’isola. E’ cambiato tutto”.

“rialzarsi”, Matteo, perché la caduta c’è stata. Metaforica, ma non solo.

Poi però sorride e confida: “Voglio essere ottimista, come siamo sempre

Quella notte, il musicista sgattaiolava da una parte all’altra nel paese

stati finora. E allora sogno una grande festa in piazza Majo, dove torne-

sventrato che pareva poter riservare più morti di quanti, per fortuna, se

remo un giorno non troppo lontano”. Sembra già di sentirla in sottofon-

ne sono contati. “Ci siamo rialzati da soli - riattacca - senza prestiti o

do, la sua chitarra che parte con le note dell’Inno di Mameli.

aiuti economici. Io e i miei fratelli, insieme a papà, con mamma che ci portava ‘a merenna (Ndr. testuale)”. E ora che succede? “Il bicchiere è mezzo pieno - taglia corto - perché il nostro lavoro di musicisti e commercianti del settore musicale è animato soprattutto dalla passione. Potevamo andare fuori, ma in fondo noi siamo un po’ come le cozze, attaccatI all’isola che amiamo, e che è il nostro scoglio dal quale, nonostante tutto, non vogliamo saperne di staccarci. Siamo qui per gli allievi e per chi ci vuole bene. Come andrà la nostra azienda? Bene, nessun dubbio. Grazie all’impegno e alla passione - e nonostante il terremoto”. Poi, c’è la ferita che non si rimargina. Quella piazza che resta com’era, il tempo che non scorre più. Risorgeremo nuovamente, come si chiama il comitato. Già, ma come? E soprattutto quando? “Io e i miei fratelli ne parliamo sempre. Non v’è giorno in cui non affrontiamo l’argomento. Ci speriamo e vogliamo crederci. Un giorno vorremmo tornarci, lì. E’ casa nostra. Poi però guardiamo ad Amatrice e ci viene l’angoscia: siamo nelle mani delle amministrazioni”. Chiude gli occhi, Matteo il musicista, e forse rivede tutto, mesi che sfilano via come fossero giorni, un futuro che è un’incognita, lunghe notti senza sonno (“psicologicamente, abbiamo avuto momenti di forte crollo”, confessa). E si accorge che manca qualcosa, anche se il Music Store pare davvero più forte di prima e la resilienza dei due fratelli con la musica nel sangue s’è tradotta in una

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i

S P E C I A L

CATARI’: FRA PIZZE E NOSTALGIA Text_ Emma Santo Photo_ Ischiacity

P

rima del 28 luglio 1883, il Majo era l’antico

proprio a perdere la sua identità. Tra loro, ci sono

stato stravolto tutto, abbiamo sentito una spinta

nucleo abitato con cui si identificava la

le giovani sorelle Rusciano, Antonella e Caterina,

provenire dal basso, come se qualcuno ci stesse

‘Casamicciola di Sopra’, fulcro della vita

con la pizzeria Catarì, costruita in quella piazza

dando un calcio, gli ingredienti sono caduti a terra,

sociale del paese e vibrante attrattore turistico. Il

negli anni ‘60 dalla nonna che ha tramandato

i frigoriferi si sono spalancati, le cassette di birre

violento terremoto, che fece oltre duemila vittime,

alle nipoti la passione per un mestiere a cui le due

artigianali sono andate in frantumi, in cucina è

stravolgendo per sempre le sorti del borgo, è

ragazze, subito dopo una laurea rispettivamente

persino volato il microonde... Per fortuna, nessuno

sopravvissuto a lungo nell’immaginario collettivo,

in Giurisprudenza e Architettura, finiranno per

di noi si è ferito, e grazie alle luci d’emergenza, che

complice

(“Succede

dedicare anima e sudore, consolidando il successo

avevamo anche in giardino, i clienti non hanno

Casamicciola”) che valicò i confini dell’isola,

di un’attività storica con il giusto mix di tradizione

subito l’impatto del blackout. Fuori si era alzato un

insinuandosi tra i detti popolari dei ‘vecchi antichi’

e innovazione.

gran polverone, là per là non capivamo cosa fosse

napoletani - come definivano chi era nato prima

Quando la terra torna a tremare, un lunedì di

crollato e a che distanza da noi”.

delle due guerre. Nel tempo, di quest’espressione

piena estate, Antonella e Caterina sono intente

La struttura che ospita la pizzeria Catarì (e, al

si sono perse le tracce, nel parlato e negli scritti.

a preparare le pizze; i loro mariti, Alessandro e

piano di sotto, il mini appartamento in cui abita la

Ischia viveva di turismo, allora come oggi.

Augusto, padroneggiano il forno a legna e la sala

mamma delle due pizzaiole, costretta ovviamente

Bisognava lasciarsi alle spalle la memoria della

gremita di clienti. Poi il boato, che preannuncia

a lasciare l’abitazione) è in cemento armato e

tragedia.

le ore più buie e drammatiche dell’isola d’Ischia.

non riporta danni strutturali gravi, ma ci sono seri

Passano gli anni, le generazioni si danno il cambio,

Le lancette dell’orologio del Napoli, che fino a

problemi idrici da risolvere, le vibrazioni indotte

Piazza Majo rinasce dalle ceneri della chiesa di

quell’istante scandiva il tempo del lavoro, della

dal passaggio delle onde sismiche hanno spostato

Santa Maria Maddalena, di cui sono rimaste in

famiglia, delle cene, delle feste, delle partite di calcio

le

piedi le mura dietro i giardinetti. I commercianti

in diretta, racchiuso nello spazio confortevole di un

l’allagamento di alcuni ambienti. Le condizioni più

della zona investono energia e passione in un’area

punto di ritrovo per tantissimi ischitani e turisti, si

critiche si sono riscontrate, però, nel giardino, oasi

altrimenti destinata all’oblio, lavorano sodo per

fermano alle 20.57. Il 21 agosto 2017, il Majo è di

piacevole per i clienti che desideravano mangiare

restituire vita e dignità al borgo, difeso con le

nuovo epicentro di un dramma.

all’aperto nelle calde giornate primaverili ed

unghie e con i denti dalla comunità che non ci pensa

“In quei pochi secondi - racconta Antonella - è

estive. Il pergolato si è spostato verso l’edificio e

anche

una

locuzione

tubazioni

dall’alloggiamento,

provocando


77 il muro di contenimento di un terreno adiacente

alla grande famiglia di

si è pericolosamente inclinato. Stando agli esiti

Catarì è l’amico Carmine

delle schede AeDES per il rilevamento del danno, il

Elia, proprietario del Zi’ Carmela

locale delle sorelle Rusciano è stato contrassegnato

a Forio, con cui si è instaurata una

con le lettere BF, dove B indica che la struttura è in

proficua collaborazione, con tanto di menù

tutto o in parte temporaneamente inagibile, ma

condiviso, dove da un lato ritroviamo le famose

è sufficiente eseguire lavori di pronto intervaento

pizze nate al Majo e dall’altro i piatti del rinomato

e di rapida realizzazione per renderla di nuovo

ristorante foriano.

possiamo provvedere autonomamente ai lavori

sicura per i residenti; F significa che lo stabile è

“Mai avrei immaginato che sarei andata a lavorare

di riparazione. Un rischio che personalmente

inagibile per rischio esterno, dovuto al contesto

altrove - racconta Antonella - credevo che, almeno

non mi va di correre: come possono chiederci di

circostante, anche senza danni consistenti al suo

fino ai 18 anni, mia figlia avrebbe festeggiato

investire in un paese fantasma, in cui non abita più

interno. I costi di riparazione e rafforzamento della

i suoi compleanni nella nostra pizzeria, dove

nessuno, senza alcuna certezza di un’adeguata

pizzeria di piazza Majo si aggirano sui centomila

celebravamo ogni evento. Prima di quel tragico 21

messa in sicurezza degli edifici? Persino l’Enel non

euro, ma a preoccupare (e non poco) Antonella e

agosto, sfornavamo una media di 300/350 pizze

ci ha ridato ancora la luce. Ci hanno lasciato in un

i suoi familiari sono le condizioni in cui versano gli

al giorno. Ero talmente risucchiata dalla mia attività

limbo ed è davvero sconfortante restare sospesi

immobili accanto al loro, tra cui anche la casa dello

che all’indomani del terremoto mi sono ritrovata

a questo grande punto interrogativo sulle nostre

zio, che hanno subito danni più ingenti e non sono

per strada e mi sono resa conto di non aver più

sorti. Quando noi della zona rossa ci incontriamo

mai stati messi in sicurezza.

visto il tramonto a mare o fuori dal mio locale

in giro per l’isola, sembriamo dei deportati, perché

Nel frattempo, i problemi si acuiscono. Tra

da quando, vent’anni fa, lo abbiamo ripreso in

è andato via il cuore di un paese”. Impossibile,

terremoto, incuria e piogge, il terrazzo di copertura

gestione. All’improvviso eravamo passati dal lavoro

adesso, guardare al futuro, persino per una

della pizzeria ha finito per spaccarsi, provocando

sfrenato alle ferie forzate, abbiamo perso la nostra

stacanovista come la pizzaiola dai ricci colorati,

infiltrazioni d’acqua all’interno del locale. “Qualche

stabilità, non sapevamo cosa significasse stare

abituata da sempre a fare programmi a lungo

mese fa siamo improvvisamente passati dall’essere

fermi. Continuavamo solo a domandarci: e mo’

termine, a mo’ di agendina umana. Se prima

zona rossa a verde, senza sapere realmente perché.

che facciamo?!”. Al Zi’ Carmela, il team di Catarì

del terremoto aveva ben chiaro dove fosse il suo

Mio padre, quando può, va a pulire, a sistemare

è quasi al completo, fatta eccezione per Caterina

posto, ora non riesce a vedere oltre l’estate che

- spiega la pizzaiola che da poco ha compiuto

che ha deciso di dedicarsi esclusivamente al lavoro

verrà. Ma dalla terrazza del Zi’ Carmela, Antonella

41 anni. Dice sempre che è come se avesse un

di estetista. Volendo cercare il lato positivo, c’è che

può ammirare dei tramonti incredibili, e pensa che

figlio ferito che non vuole abbandonare, ma che

ora si è liberi dalle tante preoccupazioni relative

oggi va bene così. Dopotutto, diceva una ragazza

va curato. Noi siamo più razionali, aspettiamo di

alla gestione di un locale. Tutto ciò a cui deve

tosta come lei, domani è un altro giorno.

capire cosa succede”. Ovviamente, non si aspetta

pensare Antonella è fare pizze, il suo mestiere. C’è

con le mani in mano. Antonella si mette subito

più tempo per respirare, dopo che la giovinezza è

alla ricerca di un altro locale da affittare, in attesa

stata assorbita da un’attività frenetica senza mai

che la situazione si sblocchi. Ma deve subito

ritagliarsi un momento per sé, si ammette che la

scontrarsi con quanti speculano sulle tragedie che

stanchezza era davvero tanta, troppa.

non li riguardano, benché avvenute sotto il loro

Eppure, la famiglia Rusciano sarebbe pronta a

naso. “In più di un caso mi hanno proposto un

tornare a piazza Majo anche domani, se solo

prezzo più alto rispetto a quello richiesto ad altri

avesse delle garanzie che nessuno riesce a dare.

commercianti”, commenta la Rusciano, senza

“Ci sentiamo abbandonati a noi stessi, è assurdo

nascondere l’indignazione per chi non si fa scrupoli

che ad oggi non sia stato nominato il commissario

ad anteporre il profitto personale a sentimenti

di governo per la ricostruzione. Mesi fa ci avevano

come solidarietà ed empatia. Ad aprire le porte

detto di cercare un altro posto, ora ci dicono che


i

S P E C I A L

VILOR: UNA COPPIA D’ACCIAIO Text_ Emma Santo Photo_ Dayana Chiocca

P

asseggiando lungo i vicoli pittoreschi di

desidera haircut alla moda. Lì al Majo, i clienti

nico. Il pensiero va immediatamente alle figlie.

Perrone, quartiere popolare di Casamic-

vengono da ogni parte dell’isola e d’estate si

Assia, che abita con il marito proprio al Majo,

ciola Terme costruito dopo il disastro-

lavora tanto con i turisti, ospitati negli alberghi

epicentro del terremoto. Teresa con la casa al

so terremoto del 1883, ci si imbatte nei colori

della zona. Hanno pure un terrazzino, dove,

Fango, sulla Borbonica, dove vive insieme ai suoi

pastello dell’elegante salone di parrucchiere si-

ogni sabato, Loretta organizza un aperitivo, con

cari. Quest’ultima graziata da una voce arriva-

tuato in via Cumana 63. Il nome - Vilor - sposa

spumante, stuzzichini e dolci preparati da lei.

ta da dentro - racconta la madre con le lacrime

le iniziali di Vito Mattera e Loretta Morgera dal

Perché il loro negozio è anche un punto di ritro-

che si affacciano ancora al ricordo della tragedia

15 aprile del 1980, anno in cui la coppia di hai-

vo, non ci si mette semplicemente nelle mani di

sfiorata. Una sensazione fortuita ha spinto sua

rstylist ha avviato l’attività al Majo, a pochi passi

due bravi parrucchieri, si varca la soglia di uno

figlia a non apparecchiare in giardino, dove, di lì

dalla piazza. Marito e moglie dall’82, insepara-

spazio accogliente dove ci si sente in famiglia.

a poco, una tettoia sarebbe crollata proprio sul

bili nella vita privata come in quella lavorativa,

Quando, alle 20.57 del 21 agosto, l’isola viene

tavolo intorno al quale era solita riunirsi la fa-

si definiscono ‘la cornice e la tela’. Loretta, più

colpita dalla violenta scossa che stravolgerà quel

miglia per godere dell’aria più fresca della sera.

estroversa e comunicativa, Vito di poche parole,

microcosmo felice nel pieno della stagione turi-

Miracolosamente, stanno tutti bene, ma le loro

concentrato su pettine e forbici che modellano

stica, Loretta e Vito sono in auto. Vengono sor-

abitazioni, compresa quella di Vito e Loretta, re-

ad arte acconciature in linea con le tendenze del

presi dal blackout, non avvertono la metamor-

stano inagibili, così come il locale al Majo che la

momento. Anche nella professione si compen-

fosi della terra che si solleva e si squassa sotto i

coppia di parrucchieri aveva preso in affitto 38

sano, lei resta fedele ai tagli classici, lui si aggior-

piedi, ma in pochi istanti assistono increduli ai

anni prima. Nei quattro mesi successivi, marito e

na costantemente, seguendo i corsi all’Accade-

crolli che funestano Casamicciola e al fiume di

moglie vengono accolti nel Convento dei Padri

mia di Caserta per soddisfare le richieste di chi

persone che straripa nelle strade, in preda al pa-

Passionisti, rifugio per tanti sfollati. Con l’aiuto


79

di padre Pietro e di chi collabora con lui, si rimet-

Vilor si è trasferito in una località facilmente rag-

commercianti della zona devastata dal terremo-

tono subito in piedi, prendendo in locazione un

giungibile anche da quei clienti di vecchia data

to rimanesse unita. “Invece, abbiamo finito per

nuovo negozio a Perrone.

che avevano difficoltà ad arrivare al Majo, vuoi

disperderci - chiosa la parrucchiera. Non hanno

“Abbiamo dovuto acquistare i lavatesta, gli

perché anziani o spesso non automuniti.

saputo tenerci insieme, né gestire bene la situa-

specchi, le poltrone. Siamo riusciti a salvare solo

Certo, il cuore resta nelle case abbandonate

zione fin dall’inizio. Credo che, se si fosse agito

i prodotti per i capelli”, spiega Vito, mentre è

e dimenticate dalle istituzioni. “Non abbiamo

tempestivamente, forse oggi staremmo meglio

intento a rinnovare il look di una habitué che

avuto nessun tipo di aiuto dal Comune, nemme-

anche a livello psicologico, mentre ci troviamo

arriva dal Ciglio. Un investimento di circa 20mila

no economico. Finora abbiamo pagato tutto di

nell’incertezza più assoluta. I soldi sprecati per

euro, cui si aggiunge l’affitto di una casa, con

tasca nostra, se non avessimo messo qualcosa

puntellare edifici che, per me, dovevano essere

tutto l’iter sfiancante della ricerca di una siste-

da parte saremmo andati a dormire in spiaggia -

rasi al suolo, forse potevano dare la possibilità a

mazione adeguata, per nulla facile persino in

racconta, con amarezza, Loretta. Come azienda,

tutti i terremotati di realizzare strutture sicure. A

una situazione di emergenza (non sono pochi,

non vediamo più un futuro al Majo. Siamo già

fare più male, però, è stata la mancanza di soli-

infatti, gli ischitani che continuano a proporre

stati graziati una volta e manca ancora un piano

darietà da parte di buona parte di quegli isolani

vere e proprie bettole a costi scriteriati). La ge-

paesaggistico contro la ricostruzione selvaggia.

che non sono stati interessati direttamente dal

nerosità e l’affetto degli amici - vivaddio - non

La mia idea è che dovrebbero realizzare delle

terremoto. Per salvare il turismo, ci hanno igno-

manca e il fotografo Michele Magnanimo mette

case in legno antisismiche e ricreare una zona

rati”. A scapito di un paese che, con una nuova

a disposizione della coppia Mattera-Morgera la

turistica che rispetti l’ambiente che ci circonda”.

estate alle porte, resta un’enclave fantasma.

sua villetta a Forio. Si riprende a lavorare sodo,

Tra le tante richieste disattese dall’amministra-

gli affari vanno persino meglio, ora che il nuovo

zione, c’era quella di far sì che la comunità dei


S P E C I A L

i

IL BAR MONTI RIACCENDE LE LUCI Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

O

gni borgo ha il suo cuore che batte,

trovavano (nonni e nipoti) per giocare a car-

so, quando si decide di riaprire, avendo ri-

e indubbiamente quello di piazza

te, impegnarsi in estenuanti partite di biliar-

cevuto tutte le certificazioni necessarie. E un

Maio è il bar Monti. Alle spalle una

do o calcio balilla o a bere una birra. Sempre

pezzetto di piazza Maio, una delle zone più

storia di circa 40 anni, prima come trattoria,

guidato dalla famiglia Monti, prima da Nicola

colpite, torna a lavorare, a vivere, e diventa

ma anche bar e rivendita di tabacchi, alimen-

ed Egilda, poi da Cristofaro ed Elfy, oggi dalla

un ulteriore prezioso tassello dell’auspicata

tari, prodotti agricoli, insomma una sorta di

loro figlia Giusy con il marito Tommaso Con-

rinascita, diventa un simbolo. Del desiderio

emporio e poi come ristorante pizzeria, pun-

te, tornati alla formula del bar. Poi il sisma del

fortissimo di ricominciare e di farlo partendo

to di incontro di una clientela variegata, di

21 agosto 2017, e anche la saracinesca del

da lì dove tutto si era fermato.

turisti, attratti da realtà dove si respiri forte

bar Monti inesorabilmente viene abbassata.

l’identità del luogo, e di abitanti che li si ri-

Dieci mesi di buio, fino al 20 giugno scor-


81

i

L I F E

LA CATENA DI NUNZIA Text_ Silvia Buchner Photo_ Stefano FIorentino Francesco Di Noto Morgera

S

ono ragazze madri, anziani rimasti soli,

difficoltà economiche, al punto di andare a riti-

di provviste a chi ci ha chiesto aiuto, ogni vol-

famiglie con bambini. Sono per lo più

rare il pacco alimentare della Caritas. Dal pren-

ta si doveva ricominciare daccapo a riempire gli

ischitani (una quota minoritaria gli stra-

dere atto di una realtà fino a quel momento

scaffali, ma ci siamo sempre riusciti - racconta

nieri) e con quello che entra ogni mese non

anche a lei ignota al passare all’azione il passo è

Franco. Talvolta Nunzia mi cercava piangendo

riescono a fare la spesa con regolarità. E’ su

stato breve. Nasceva così la Catena Alimentare,

perché non eravamo in grado di consegnare;

questa condizione di forte disagio che ha por-

al suo fianco gli amici Lucia Di Massa e Franco

io tentavo di tranquillizzarla, ma dopo qualche

tato l’attenzione di tutti Nunzia Mattera, una di

Di Noto Morgera. Un’avventura di solidarietà

ora mi richiamava e diceva “Tutto risolto!”. Poi

quelle personalità che fanno la differenza, che

che compie tre anni e in questo tempo è acca-

però si ammala, di una malattia inesorabile che

non sanno voltare lo sguardo dall’altra parte e

duto tanto, cose belle e molto tristi: dall’iniziale

se la porta via in pochi mesi: la notorietà della

costringono pure noi a non farlo. E’ andata pro-

decina di famiglie supportate dalla Catena si è

sua iniziativa le fa conoscere il vescovo Pietro La-

prio così. In una delle parrocchie di Casamiccio-

arrivati alle attuali 74, nei sei Comuni dell’iso-

gnese e grazie a lui anche papa Francesco sa di

la, il suo paese, Nunzia incontra delle persone

la, per un totale di circa 250 persone. “Per tre

lei, del suo impegno, della sua sofferenza. E con

che conosceva e mai avrebbe pensato fossero in

anni tutte le settimane abbiamo dato un pacco

l’informalità che gli è cara le telefona: in quei


minuti di grande emozione i pensieri di Nunzia

Sirabella sono molto attive e tante altre persone

più accade che facciamo da tramite nella ricerca

Mattera sono solo per la sua Casamicciola, col-

ci aiutano. Abbiamo molto aumentato il tes-

di un nuovo lavoro”. Infatti, si ricorre alla Catena

pita dal terremoto, che affida alle preghiere del

seramento, raggiungendo quota 250 tesserati

Alimentare perché si è perso l’impiego, perché

Santo Padre. Affida, invece, ai suoi amici che

circa, che fanno un’offerta libera a partire da

gli alberghi non pagano gli stipendi con pun-

l’hanno supportata fin dal primo momento, Lu-

20 euro; inoltre organizziamo piccoli eventi che

tualità ai loro dipendenti, tanto che il fenomeno

cia e Franco, l’altra cosa cui tiene sopra tutto,

sono l’occasione per raccogliere fondi da ado-

si accentua nella stagione invernale, mentre in

la Catena Alimentare. Con i suoi modi dolci e

perare per la spesa, infatti non diamo il denaro

estate la distribuzione è quasi ferma. E poi c’è

sicuri Lucia tiene a dire “non possiamo essere

direttamente alle persone che assistiamo”. Co-

stato il terremoto che ha sicuramente contri-

come lei, era diretta, riusciva sempre a raggiun-

noscere da vicino le storie di chi viene sostenuto

buito ad accrescere le situazioni di difficoltà, e

gere il suo obiettivo; oggi che non c’è più per

è essenziale per Franco e i suoi collaboratori:

anche in questa occasione la Catena non si è

noi ogni consegna è una vittoria, lavoriamo in

“andiamo a trovarli a casa e il giorno di ritiro del

tirata indietro. “Siamo arrivati a spendere anche

squadra, Luciana Morgera, fondatrice del grup-

pacco presso la sede di Casamicciola è anche

800 euro a settimana per comprare le provviste

po di baratto della Borsa a cattiveria zero che

un’occasione per conoscerci, per capire cosa li

necessarie a soddisfare tute le richieste. Adesso,

insieme a Nunzia ha lanciato anche l’iniziativa

ha condotti a una situazione di tale disagio. E

essendo le famiglie aumentate abbiamo dovuto

di grande successo del Vicoletto Fiorito, e Catrin

come attivarsi per superarlo, tanto che sempre

nostro malgrado ridurre le distribuzioni a due al


mese. Vogliamo che i pacchi siano uguali, e fin-

la distribuzione di abiti, corredini per bambini,

ché un certo prodotto non lo abbiamo per tutti

carrozzine ma anche servizi che la gente dona

non lo diamo; naturalmente variano le quantità

attraverso un tam tam in cui Facebook diventa

in ragione dei componenti il nucleo familiare e il

tramite di solidarietà, strumento fondamentale

cibo per bambini va solo a chi ne ha necessità. Le

per mettere a disposizione degli altri qualcosa di

nostre spese comprendono sempre: pomodoro,

sé - che siano oggetti, denaro, tempo.

legumi, tonno, zucchero, caffè, farina, pasta,

Troverete gli angeli della Catena in una delle tra-

latte, prodotti per bambini, compresi i pannoli-

verse che si affacciano sul corso di Casamicciola

ni, biscotti, fette biscottate preferite dagli anzia-

e non potrete sbagliare, chi arriva è accolto, in-

ni. E’ fondamentale per noi l’aiuto che viene dai

fatti, dall’allestimento di Social Gardening volu-

supermercati Decò e dalla famiglia Lombardi,

to da Nunzia insieme a Luciana Morgera e rea-

che ci regala cibo e consente di tenere carrelli

lizzato grazie al solo contributo dei volontari che

in cui lasciare donazioni nel loro punti vendita e

hanno lavorato in un’anonima stradina dandole

quello della famiglia De Luise che gratuitamente

colore, calore, vita, come se fosse casa propria,

ci ha messo a disposizione la sede”. E poi c’è

e rendendola un luogo di relazioni.

Nelle foto, momenti della giornata di social gardening e qui sopra, da sin. Pasquale Raicaldo, Nunzia Mattera e Luciana Morgera.


E V E N T

i

L’ISOLA D’ISCHIA RACCONTA LA SUA BELLEZZA Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Archivio Torri in Festa Torri in Luce

C

i sono le Torri, le fortificazioni attraverso le quali l’isola proteggeva le sue coste dalle incursioni dei Saraceni. E ci

sono le luci, quelle con le quali per l’ottavo anno consecutivo gli edifici più belli di Ischia si sono illuminati, non soltanto metaforicamente, dal 17 al 30 maggio scorsi. Con Torri in festa Torri in Luce, la manifestazione che esalta il bello del territorio e, grazie anche a un finanziamento con fondi a valere sul POC Campania 2014/2020 (e all’organizzazione

dell’Associazione

culturale

L’Isola delle Torri, con i patrocini - tra gli altri della Soprintendenza per l’Archeologia, Belle Arti e del Paesaggio di Napoli, del Comune di Lacco Ameno, dell’Università Degli Studi di Napoli “Federico II”, del Dipartimento di Architettura, della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici


85


e del Paesaggio, dell’Ordine degli Architetti di

il paesaggio: come quello che più caratterizza

Napoli e Provincia e dell’Ordine degli ingegneri

Ischia, i vigneti con le loro inconfondibili parraci-

di Napoli e Provincia), ha ulteriormente amplia-

ne e terrazzamenti che scandiscono i fianchi delle

to il suo già ricco carnet di convegni, concerti,

colline, sono stati quindi protagonisti dell’appun-

serate di moda, contest fotografici, workshop,

tamento “Vinarch”, incontro tra produttori di vini

mostre e visite teatralizzate. Un caleidoscopio

e distillati dell’isola ed esperti di architettura. Un

di eventi per un composito mosaico in grado di

dialogo attraverso il tempo, con interventi di Be-

raccontare Ischia e promuovere la conoscenza, la

nedetto Migliaccio, presidente dell’Associazione

valorizzazione e la fruizione del suo straordina-

culturale L’Isola delle Torri, e dell’enologo Andrea

rio patrimonio naturale, storico e architettonico,

D’Ambra, di Marina Fumo del Centro Interdipar-

con la regia dell’architetto Aldo Imer, l’ideatore

timentale per lo studio delle Tecniche Tradizionali

della manifestazione. “Come sempre - spiega -

dell’area Mediterranea (Università degli studi di

l’obiettivo è quello di ascoltare i luoghi attraverso

Napoli Federico II) e di Alessandro Castagnaro,

momenti di riflessione e meditazione congiunta,

presidente ANIAI – DIARC dell’Università degli

puntando alla valorizzazione del territorio ed alla

studi di Napoli Federico II; da Tokyo invece l’archi-

conseguente promozione turistica, perseguite

tetto Hidenobu Jinnai dell’Università Hosei.

attraverso un’ottica orientata al concetto di im-

E dal 18 al 31 maggio anche le facciate del Pio

magine coordinata, quale strumento capace di

Monte della Misericordia, l’edificio abbandonato

consolidare e salvaguardare il Genius loci, ovvero

che sorge sul lungomare di Casamicciola, hanno

il senso di appartenenza che permette di cono-

accolto una serie di gigantografie retroilluminate

scere e rispettare gli aspetti peculiari del luogo

dell’architettura fortificata, delle torri e del castel-

in cui si vive. Portando in evidenza un’immagine

lo di Ischia. E del resto Torri in festa Torri in Luce

diversa dell’isola d’Ischia - prosegue Imer - pun-

è anche arte: la creatività dello scenografo Bruno

nel porticato dello storico cinque stelle, realizza-

tiamo al conseguimento di un alto valore aggiun-

Garofalo è diventata suggestione grazie a Light

zione dell’architetto Ignazio Gardella. Per la prima

to in termini di integrazione con il comparto del

Architectural, con illuminazioni di scorci e monu-

volta la facciata della spa del Regina Isabella, pro-

turismo sostenibile con risonanza nazionale ed

menti in diversi punti dell’isola, e ancora esposi-

tagonista di un intervento di light architectural,

internazionale”.

zioni di arte contemporanea e proiezioni visive

si è trasformata in una grande passerella dove

Un turismo che si lascia affascinare dal patrimo-

sui temi del convegno, mentre le foto di Florian

hanno sfilato creazioni di haute-couture di ispira-

nio dell’isola, come quello dei vicoli e delle torri

Castiglione, negli spazi del Castello, hanno rac-

zione internazionale.

del centro storico foriano (che danno il nome alla

contato “L’isola degli Dei”. Ischia, naturalmente.

Anche quest’anno, peraltro, la manifestazione

kermesse), disvelati attraverso itinerari guidati e

L’asse tra l’isola e l’Oriente è stato protagonista

ha visto la sua serata conclusiva dedicata alla

teatralizzati grazie all’attività delle associazioni Vi-

del convegno internazionale ospitato dall’Alber-

premiazione del PRAM (Premio sul Restauro

coli Saraceni, Actus Tragicus, Le Carucce e Radici.

go della Regina Isabella, dove si è discusso di

delle Architetture Mediterranee) che si propone

Gli echi del grande sport - la Regatta ha aperto,

legami fra paesaggi culturali ed emozionali con

come momento di confronto critico tra architetti,

infatti, Torri in Festa 2018 - hanno dato il via a un

Kizuna-Bonka-Teki e Kanjo-teki Kelkan. Spazio

ingegneri, giovani laureati e studenti, ma anche

programma intenso ed eterogeneo, undici gior-

anche a un altro legame, per certi versi insospet-

come opportunità di incontro tra istituzioni e cit-

ni per undici straordinarie occasioni di ascoltare

tabile: quello tra moda e architettura, celebrato

tadini, con l’intento di promuovere la partecipazione attiva al dibattito sulla valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio del territorio e delle risorse paesaggistiche e culturali del Mediterraneo. “Obiettivo primario - spiega Aldo Imer - è incentivare l’educazione alla tutela e al recupero del patrimonio culturale e paesaggistico del Mediterraneo, inteso come strumento di sviluppo e come importante eredità culturale da salvaguardare; le sue finalità riguardano anche il tema della salvaguardia dei paesaggi fortemente a rischio a causa di interventi antropici come di fenomeni naturali. L’obiettivo è sempre di dare spazio a proposte progettuali capaci di coniugare gli aspetti conservativi volti alla salvaguardia delle testimonianze stratificate e dell’identità dei siti con quelli della sicurezza, non trascurando lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. Il premio vuole essere un focus culturale, che partendo dall’isola d’Ischia, si estende e diffonde all’intera Area Mediterranea, con le sue straordinarie risorse paesaggistiche ed architettoniche che convivono con criticità fisiche e situazioni di decadimento”.



E V E N T

i

88 PREMIO ISCHIA DI GIORNALISMO 2018 I Interview_ Pasquale Raicaldo Photo_ Dayana Chiocca

l meglio del giornalismo in rassegna a Ischia. Diventata ombelico dell’informazione per la trentanovesima edizione del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo. Una lunga storia che si rinnova nel segno della famiglia Valentino, papà Giuseppe ebbe la fortunata intuizione, Benedetto ed Elio portano avanti una missione: fotografare le nuove tendenze del mondo dei media, premiandone le eccellenze. E anche quest’anno i nomi sono stati

di assoluto spessore: il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo è andato al sito slovacco Aktuality.sk per le inchieste del fotoreporter Ján Kuciak, ucciso a febbraio, che hanno portato alla luce le attività della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, rivelando i contatti del premier Robert Fico, costretto poi alle dimissioni, con personaggi legati alla ‘ndrangheta. Per i Diritti Umani, riconoscimento alla ventiduenne Zina Hamu, appartenente ad una delle minoranze religiose perseguitate dall’Isis nel Kurdistan iracheno, quella degli Yazidi. Zina ha testimoniato le terribili violenze subite dal suo popolo (sono documentati stupri etnici, deportazioni di donne e bambini, esecuzioni di massa), essendo diventata fotoreporter grazie al progetto Photographic Techniques to empower Yazidi girls, sostenuto dall’Unicef. E ancora: Franca Leosini, conduttrice di Storie Maledette è la Giornalista dell’anno per la televisione, Stefano Cappellini capo redattore de La Repubblica è il vincitore per la Carta Stampata mentre a Bruno Pizzul è stato assegnato il premio per il Giornalismo Sportivo. Riconoscimento speciale per Paolo Borrometi, direttore del sito La Spia e giornalista dell’Agi, attualmente sotto scorta per le minacce ricevute dalla mafia in Sicilia. Scelte condivise e condivisibili, non c’è che dire. Per le quali, come accade da tempo, “l’attività della giuria è stata affiancata da quella svolta dalla Fondazione, che sta assumendo la funzione di Osser-

vatorio italiano sullo scenario internazionale dell’informazione - spiega Benedetto Valentino. Prima che la giuria si riunisca viene svolto, infatti, un lavoro in collaborazione con la stampa estera in Italia, con le ONG e con varie istituzioni internazionali. Ogni anno raccogliamo testimonianze e individuiamo chi racconta la speranza di un cambiamento. Queste sfaccettature e prospettive diverse ci aiutano ancora di più a capire quanto c’è bisogno di chiedere, nel mondo, rispetto dei diritti umani. E, per poterlo fare, è necessario prima di tutto portare in emersione le realtà in cui i diritti sono continuamente violati. Non a caso sono giunti a Ischia giornalisti messicani, turchi, ucraini, russi. Poi è la giuria che decide quale faro ‘accendere’. E per la XXXIX edizione il caso della giovanissima Zina Hamu è stato considerato emblematico di quello che sta accadendo in un’area strategica del Medio Oriente”.


Dal premio Internazionale al sito slovacco Aktuality.skv arriva un nuovo e importante segnale sul valore determinante della libertà di stampa, che in alcuni paesi è ancora compromessa da governi e malavita. E, da noi, viene premiato anche Paolo Borrometi, costretto a vivere sotto scorta per minacce dalla mafia. Cosa ha orientato la vostra scelta? Beh, il caso di Aktuality.sk è la notizia europea dell’anno. Un giornalista, un fotoreporter, Ján Kuciak, ucciso a febbraio, aveva portato alla luce le attività della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, dimostrando come il premier Fico fosse coinvolto in vicende illecite. E’ la prima volta che un’inchiesta giornalistica costringe alle dimissioni un primo ministro europeo.

Non si parla molto della mafia e

dell’incidenza di queste organizzazioni. Anche in Italia il tema sembra dimenticato. Eppure c’è chi, come Paolo Borrometi, rischia la vita. La giuria ha voluto sottolinearlo. Ischia del

come

osservatorio

giornalismo

sul

mondo

internazionale:

con

tuo fratello Elio, porti avanti le idee di vostro padre Giuseppe con tenacia e professionalità. Oggi il Premio in che modo si sovvenziona? La Fondazione, che è privata, raccoglie contributi

da

aziende

che

da

anni

ci

sostengono, come l’Istituto di Credito Sportivo e l’A.C.I. (Automobil Club Italia), che credono nel nostro lavoro e non fanno mai mancare la loro partecipazione. Inoltre, la Fondazione da anni è inserita tra le attività culturali sostenute dalla Regione. Il contributo regionale - è bene specificarlo - viene speso interamente per l’ospitalità alberghiera, il resto è finanziato da privati. E, nonostante i tagli operati in questi anni, siamo riusciti anche a risparmiare dei fondi destinandoli a creare l’emeroteca dell’isola d’Ischia per dare anche un segno tangibile al territorio. E’ soprattutto la nostra filosofia aziendale a dar vita ogni anno a questo ‘miracolo’: a differenza di tante altre fondazioni abbiamo sempre puntato su una ‘corretta amministrazione’ con bilanci certificati, conti in ordine e trasparenza. E’ il nostro principale motivo di vanto. L’isola d’Ischia di fatto non contribuisce ma ne ha solo benefici. Peraltro la soddisfazione maggiore ci viene non tanto dal fatto che ormai il Premio Ischia sia uno dei brand più conosciuti nel mondo dell’informazione, ma dai tanti ischitani che apprezzano il nostro lavoro. Giornalismo, ma anche comunicazione. Da qualche anno il Premio insiste infatti sul mondo della comunicazione istituzionale e d’impresa. Come mai?

In queste pagine, alcuni dei premiati nelle ultime edizioni: accanto, la fotoreporter ZinaHamu, in alto, l’ex ministro della Difesa Roberta Pinotti e la giornalista Nadia Toffa. Accanto, il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho.


Il premio Comunicatore dell’anno è scisso

giornale in cui si continua a parlare di politica

imprenditoriale e politica. L’isola è avvolta in

da quello dedicato al giornalismo: ha una

italiana come si faceva negli anni Ottanta. La

un torpore, in un sogno da cui non si vuole

struttura

completamente

carta stampata ha un futuro se cambia. Dopo

svegliare.

diversa. La comunicazione è una cosa distinta

e

una

giuria

la sbornia di tecnologia impareremo che la

bellissima e apprezzata.

dal giornalismo ma, di anno in anno, sta

riflessione conta più della stessa notizia. Il

Quanto incidono i grandi eventi - e penso

assumendo un ruolo sempre più di rilievo

giornale di carta stampata sarà uno strumento

anche ai festival del Cinema, a Torri in

Nonostante

ciò,

resta

sempre

nell’economia e nella società. Ormai molti

luce, torre in festa, al Festival di filosofia -

comunicatori aziendali hanno la stessa valenza

nella creazione del brand Ischia?

degli amministratori delegati.

Si tratta - come per il Premio Ischia - di iniziative

Cosa è cambiato nell’edizione 2018 del

portate avanti da uomini di buona volontà, i

Premio?

quali si procurano i finanziamenti, organizzano

Non si è discostata molto dal format degli ultimi

e di fatto promuovono Ischia. Non esiste il

anni: meno spettacolo più sostanza. Incontri e

brand Ischia perché non esiste una promozione

confronto su temi di rilievo prevarranno anche

unitaria, tutto è affidato appunto all’iniziativa

sul premio. Non è un premio-passerella. E’

dei singoli. Per questo pensammo - come

un evento che pone al centro il giornalismo

fondazione Valentino - al distretto. Ma, come

vero. Altri hanno scelto la strada di premiare

spesso succede, nessuno è profeta in patria…

cantanti, intrattenitori, noi siamo rimasti fedeli ad una linea di serietà. In quarant’anni siamo cresciuti tanto grazie alla nostra impostazione.

per le élite culturali, la massa si accontenterà di

Di premi vari in Italia ne sono nati tanti ma di

quello che leggerà sul web.

solito hanno vita breve.

Come vedi il futuro del giornalismo locale,

Tra i dibattiti spesso toccati dal Premio,

con riferimento in particolare alla realtà

il futuro della carta stampata nell’era del

dell’isola d’Ischia?

web. Che idea hai a riguardo?

I giornali a Ischia sono legati a storie personali

Ne parliamo dal 1998, in anticipo su tutti.

più che a progetti editoriali. L’isola però è

Soprattutto nel nostro Paese i giornali sono

vivace. Ci sarà sempre un giornale.

rimasti indietro: i quotidiani non si sono

Il Premio è anche una cartina di tornasole

adeguati alla nuova fase e rispecchiamo in pieno

per

il ritardo e la staticità della società italiana. In

mondo. Che indizi hai raccolto in questi

questo quadro, La Stampa è - a mio avviso - il

ultimi tempi?

quotidiano migliore perché almeno ci offre uno

Il terremoto ha inciso molto, è inutile negarlo.

sguardo sul mondo. Nessuno compra più un

Non c’è stata una reazione della classe

misurare

l’appeal

dell’isola

In questa pagina e accanto, alcuni momenti dell’ultima edizione del Premio, condotta nella sua serata finale da Elisa Isoardi; hanno ricevuto riconoscimenti anche il giornalista sportivo Bruno Pizzul e Franca Leosini.

nel

90




A R T

i

ANTONIO MACRI’ Text_ Emma Santo Photo_ Dayana Chiocca

H

a tra i quattordici e i quindici anni,

naturalezza, senza mai mettersi ad analizza-

internazionale, del calibro di Gilles, Purmann,

Antonio Macrì, quando impugna per

re le motivazioni che lo spingono ad una sua

Fiaux. La caratteristica pensione costruita suc-

la prima volta matite, pastelli e chine

precisa scelta tecnica.

cessivamente, dove si trasferirà con moglie e

acquerellate. Si accosta al disegno senza sape-

Inizia con la pittura dal vero, ispirandosi al

figli, diventa un vivace ritrovo culturale per la

re come e perché, gli viene naturale, un istinto

post-impressionismo, utilizza tinte forti e de-

cerchia di amici isolani, che comprende Toni-

a cui abbandonarsi con genuino candore. Ini-

cise, fino ad aprire una brevissima parentesi

no Della Vecchia, Michele Longobardo, Mas-

zia a ritrarre i suoi cari, per mantenerne vivo il

temporale che sarà definita il ‘periodo scuro’,

simo Ielasi, Raffaele De Maio, Peperone, Boli-

ricordo, e al contempo lascia che il paesaggio

i colori diventano cupi, “le figure che ritrae

var, Gino Coppa, Gabriele Mattera, Vincenzo

intorno gli offra spunti e suggestioni vivide da

sembrano quasi intagliate nel legno, sono

Funiciello, Mario Mazzella, Aniello Antonio

fermare sulla tela.

molto schematiche”, racconta suo figlio Pino.

Mascolo, Luigi Verde, Gennaro e Salvatore Ba-

Classe 1933, dai diciannove ai trent’anni ha

La giovinezza è costellata di incontri impor-

sile, Renato Pollio, Eduardo Canestrini, Anto-

già collezionato un centinaio di ritratti dei suoi

tanti. Il pittore Luigi De Angelis incoraggia il

nio Cutaneo, Giovanni Di Costanzo, Corrado

familiari, degli amici e della gente del posto,

suo talento; nella locanda ereditata dai nonni

D’Ambra, Raffaele Iacono. Ci si raduna tutti

passa dagli acquerelli all’olio, sperimenta con

di origini calabresi soggiornano artisti di fama

lì, per cenare insieme o giocare a carte. Con


A sin. il figlio Pino, sopra il Maestro Antonio Macrì durante una visita di studenti al suo atelier; pag. accanto, la moglie Teresa.

alcuni di loro inizia a viaggiare in giro per l’I-

Intanto, la sua pittura acquista un respiro più

talia e l’Europa. Parigi, Monaco, Amsterdam,

ampio, prende le distanze dagli accademismi,

Roma, Venezia. “Da allora è come se il mondo

si libera dalle sagome consuete, va progres-

si sia sciolto sotto il suo pennello”, scrive En-

sivamente a schiarirsi. I personaggi finiranno

rico Giuffredi nel 1990. Il periodo parigino è

via via per scomparire, subentrerà una visione

quello più cupo, l’ultima volta che il pittore

a volo d’uccello, dall’alto. Il cosiddetto ‘Chia-

ischitano si reca nella capitale francese viene

rismo’ o ‘periodo invernale’, come lo definisce

colto da un malore e per un po’ consegnerà

Macrì, corrisponde all’apice della maturazione

alla tela immagini dolorose, tragiche della cit-

artistica del pittore ischitano, che intorno agli

tà (emblematica la Tour Eiffel spezzata da una

anni ‘70 inizia a studiare la luce e la sua scom-

lingua di fumo nero).

posizione, a sperimentarne le infinite possibi-


lità partendo dall’uso di colori tenui, fissando

ferie, per lui, significa potersi dedicare esclu-

sulla tela le emozioni familiari che gli suscitano

sivamente alla sua unica passione. I figli pas-

le giornate dal cielo lattiginoso, adornato di

sano il tempo disegnando insieme al padre,

nuvole sognanti che trasmettono un senso di

i loro sguardi acerbi si abituano presto alla

profonda quiete.

bellezza. Protagonista è sempre l’isola, con il

“Ci sono quelle mattine uggiose in cui, ogni

porto, il faro, il castello, la sua gente. Elementi

volta che con mio fratello Bruno percorriamo

d’accesso al suo intimo sentire. Ogni quadro

in auto la strada che va da Ischia a Forio, ap-

è preceduto da decine di bozzetti, dipingere

pena il mare si palesa allo sguardo, pacato,

è un’esigenza e una missione, ma anche uno

piatto, e magari in lontananza vediamo una

studio continuo, un esercizio faticoso che lo

nave che appare bianchissima e senza scia,

costringe a stare chino sulla tela, in piedi, per

c’è solo l’orizzonte e una leggera foschia av-

ore e ore. Abbandonata la pittura en plein air,

viluppa il paesaggio nella calma più assoluta,

Macrì lavora “sul fresco”, ossia si impone di fi-

ci guardiamo e ci diciamo: ‘ecco, questa è la

nire l’opera lo stesso giorno in cui l’ha iniziata.

giornata di papà’...”, spiega Pino Macrì. Nella

È il solo modo di ottenere quelle determinate

galleria-atelier adiacente all’albergo di fami-

sfumature, velature e quella luce tutta sua che

glia, situato a pochi passi dal porto, si riper-

si è prefissato di trasferire nel dipinto. È un

corre a ritroso la vita dell’artista e dell’uomo

lavoro di precisione e di memoria, gli schiz-

che tutti ricordano riservato, mite, educato.

zi prodotti quando una scena o un’atmosfe-

Prima di realizzare il suo ultimo studio, nel

ra particolare lo colpiscono si ricompongono

2011, Antonio si ricava i sui spazi d’arte all’in-

sotto i pennelli appena torna nel suo studio

terno dell’ambiente familiare e lavorativo. Du-

per cristallizzare nel tempo l’emozione vis-

rante la stagione turistica fatica duramente

suta. I telai non sono mai uguali gli uni agli

tutto il giorno per poi ritirarsi a dipingere nella

altri, è essenziale, per il pittore di via Iasoli-

grande sala dove preparano le colazioni o nel-

no, raggiungere la profondità desiderata. Nel

la camera da letto.

“periodo chiaro” il suo scopo principale è di

Quando la pensione chiude, Macrì porta la fa-

arrivare a trasportare sulla tela solo la poesia

miglia in vacanza per una settimana a Forio,

della luce. Gli occhi dello spettatore si lasciano

nella casa di proprietà della moglie. Andare in

abbacinare da atmosfere rarefatte e oniriche.

95


Finché, dal 2010 in avanti, andato ormai in pensione, Antonio Macrì torna al colore. La pittura si fa più materica, il pigmento si ispessisce e viene picchettato sulla tela. Da quel momento, i dipinti diventano monocromatici, è un susseguirsi di blu, gialli, rossi, la punta del pennello usata come una spatola. Si riaffacciano i personaggi, stavolta non più volti amici, ma anonimi portavoce delle tradizioni della sua terra. Scene di pesca, di vita in campagna, rappresentazioni della natività. Benché non abbia un suo credo definito, Macrì è affascinato dalla sacralità delle processioni, un tema a lui estremamente caro perché testimonianza del legame indissolubile tra la fede e la memoria di un popolo. Indebolito e affaticato dalla malattia, che negli ultimi due anni gli porta via anche la parola, continua ad esprimersi fino alla fine dei suoi giorni attraverso la pittura e gli schizzi con il carboncino.


Per tutta la vita, Antonio Macrì ha sempre

nuvole sembrano quasi sfiorarla sullo sfondo

sione di dolore che non dimenticherò mai. Era

preferito regalare i suoi quadri, ci teneva che,

rarefatto in cui si percepiscono le isole e la ter-

come se stesse portando al riparo una sua cre-

anche quando venivano venduti, andassero in

raferma baluginanti in lontananza. “Quando

atura ferita”.

mani amorevoli. Chi li prendeva in custodia

mio figlio aveva circa 8 anni, ha inavvertita-

doveva averne la massima cura, come se in

mente scalfito quel quadro con un giocattolo

dono avesse dato una parte di sé, la più intima

– racconta – Mio padre, che viveva al piano di

e sacra. Nel nostro viaggio a tappe artistiche,

sopra, venne di sotto, guardò la tela rovinata

percorso nella galleria Macrì, Pino mi indica

e si strinse nelle spalle, come era solito fare,

un dipinto del ‘periodo chiaro’. Una zucca

senza dire nulla. Nemmeno una parola di rim-

poggiata su un piano che si staglia all’orizzon-

provero per suo nipote. Staccò il quadro dalla

te domina la scena dalle tonalità delicate, le

parete e lo portò su con sé. Aveva un’espres-


F A S H I O N

i

INDOSSARE L’ARTE UNICI, REALIZZATI A MANO, SOLO CON MATERIALI NATURALI, FRUTTO DI UNA CREATIVITÀ FUORI DAL COMUNE, I TESSUTI DI BETTINA BUTTGEN MATERIALIZZANO LA LUCE E I COLORI MEDITERRANEI, AVVOLGENDO IL CORPO DI BELLEZZA.

98

Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Archivio Buttgen

I

ndossare il tramonto di Forio, vestire l’al-

meraviglioso, che ha saputo conquistarmi”.

in questo atelier che affaccia sulla spiaggia

ba che s’intravede dal Castello aragone-

Lei si lascia incantare e ispirare. Poi, torna

di Cava dell’isola dove l’odore acre dell’ace-

se. E ancora: lasciarsi avvolgere dal blu

nel suo laboratorio e le cose - scogli e fale-

to accompagna il fissaggio del colore.

del mare di Zaro. Perché c’è una donna, a

sie, onde e nuvole, persino pesci - diventano

Sinestesie che catturano chiunque ne varchi

Ischia, che traduce sui tessuti la bellezza

capi unici, fatti a mano, firmati con la dop-

l’accogliente soglia, scoprendo un caleido-

dell’isola: la definiscono textile designer, lei

pia B del suo nome: Bettina Buttgen.

scopio di colori, luce e materia, seta e lana

- tedesca d’origine, trapiantata qui dall’ini-

Ci si perde quasi, nella sua bottega che resi-

merino, cashmere e pura lana organica, con

zio degli anni Novanta - è soprattutto un’ar-

ste alla globalizzazione del tessuto e abbrac-

tanto di certificato GOTS. Un unico comu-

tista. Già: crea tessuti d’arte indossabile.

cia design e arte, artigianato e alta moda:

ne denominatore, un sottile filo multicolo-

E per farlo osserva la natura di “un luogo

vengono a osservarla studenti universitari,

re dominato dall’ago ispirato della creatrice



dal sorriso vero e spontaneo, che sintetizza

rio tessuto. Per farlo entro in piena sintonia

il legame sempre vivido tra Ischia e la Ger-

con ciò che mi circonda”.

mania, attraversato da decenni di scambi

C’è la tecnica - filatura, cardatura, compo-

culturali e turistici. “Questa è la mia casa”,

sizione dei colori, pittura e infeltrimenti –

spiega Bettina, sfiorando con leggerezza i

ma c’è soprattutto l’estro: sogno e realtà,

misti naturali, seta-lana, seta-lino, seta-co-

proprio come l’isola, di cui la Buttgen coglie

tone, seta-cashmere.

il bello. “Dopo il terremoto del 21 agosto

Spuntano perle in vetro di Murano e brac-

- racconta - mi sono fermata. L’ho senti-

ciali in filo di sari riciclato o in filo di seta

to, certo, ed è come se si fosse interrotto

tinto a mano, l’isola sembra davvero di in-

il flusso creativo. Giorni e giorni di medi-

travederla qui, tra i mille capi che insegnano

tazione, poi all’improvviso un arcobaleno,

a interpretarla, e forse anche ad apprezzarla

bellissimo, mi ha riempito gli occhi. E ho ri-

di più. “Racconto con i miei tessuti il fluire

cominciato, da quei colori. E dalla bellezza

della vita, che a sua volta è uno straordina-

dell’isola”. Bettina sperimenta: non ci sono


regole, nelle sue creazioni. “Il punto d’arri-

a breve diventerà un vestito o una sciarpa,

vo è una ricerca”, spiega con il suo italiano

l’emozione infinita dell’arte che imita la na-

perfetto, che pure tradisce le origini teuto-

tura per farsi abito. (testo pubblicato su La

niche. “Ho iniziato a quattro anni seguendo

Repubblica – 28 ottobre 2017)

le nonne, a cinque filavo la lana lavorando ai ferri sotto i banchi di scuola”, racconta. Ha lavorato come costumista per musical e spettacoli, continua a farlo a Ischia (per la rassegna “Metamorphosis”, per esempio) e rifugge mode e tendenze per assecondare un unico, irresistibile “diktat”: l’ispirazione. “Facile farlo - spiega - quando sei circondata da tutta questa bellezza”. Lo dice e si illumina, guardando verso il mare di Forio. Che

Bettina Buttgen Info. 338. 5731242 Via Giovanni Mazzella, 210 (loc. Cava dell’Isola) | Forio Bettina Buttgen Arte da indossare www.bettinabuttgen.com


I

n quel pomeriggio assolato cominciai a pensare per la prima volta seriamente all’estetica dell’assenza, dell’omissione. Il modernismo ha instillato nel creatore responsabile l’idea che certe scelte artistiche non siano più possibili. Scrivere come x, dipingere come y, comporre come z diventa prova di una mancanza di serietà, di una non voglia di appartenere veramente al presente artistico. “Di qui è facile passare all’idea che la serietà di un artista, la misura del suo talento e la stima del suo valore - la triangolazione che consente a ciascuno di calcolare l’altezza del proprio ’rilievo’ - è data da ciò che gli sembra impossibile, intentabile, irraggiungibile, proibito, proscritto, interdetto, negato. Un artista dovrebbe essere valutato per ciò che non ha fatto: un pittore per le sue tele abbandonate e intentate, un compositore per la durata e l’intensità del suo silenzio, uno scrittore per il suo rifiuto di pubblicare o anche soltanto di scrivere. Si fa presto a capire che la parte più importante dell'opera di un artista è il lavoro che egli sa di non poter più intraprendere. (...) Le opere create in senso più pieno da un artista - quelle che ha pensato e capito più a fondo - sono quelle in cui egli non si cimenta. L’artista vive con un’idea, coabita con essa, la sonda, la saggia, finché trova la ragione per cui essa è impossibile... in quel momento, sicuramente, egli l’ha compresa più a fondo, l’ha davvero creata in senso più assoluto di quanto non faccia il suo meno sagace Doppelgaenger il quale, fatalmente e sconsideratamente, commette l’ingenuo errore, di sicuro affascinante e purtuttavia madornale, di affidare effettivamente i suoi pensieri alla carta, alla tela o al pianoforte (...).

Da Gola di John Lanchester, ed. Guanda, pp. 72 e ss.


A R T

i

JEAN MARIE MANZONI Text_ Riccardo Sepe Visconti Photo vernissage_ Dayana Chiocca

103


Q

ueste riflessioni sull’arte dal contenuto

infatti, lo stile del suo lavoro artistico si sostanzia

Vengono fermati dallo scatto piuttosto la picchiata

al limite del paradossale del giornalista

del non detto - piuttosto che di ciò che viene

dell’uccello, il ruggito del leone, l’incornata fra i

e

mi

esplicitato. L’artista accantona i colori per il bianco

bufali: un’estrema sintesi, insomma, il resto per

richiamano alla mente le immagini realizzate dal

scrittore

inglese

Lanchester

e nero, non dà alcuna importanza ai luoghi in cui

lui rimane al di fuori dell’inquadratura. Anzi, Jean-

fotografo Jean-Marie Manzoni (nelle foto, la sua

vivono gli animali che ritrae, non viene descritto il

Marie crea un’emozione proprio attraverso ciò

ultima mostra Sarabanda, tenutasi alla torre di

mare, né la savana e, in realtà, neppure il soggetto

che sottrae, che non c’è, fino al punto che il valore

Guevara a Ischia). Ancor prima dell’opera stessa,

principale - che sia un uccello o un bufalo.

della sua opera è in ciò che ha avuto il coraggio



106


di togliere, considerandolo inutile orpello per la

immagini in still life per grandi aziende svizzere

De Gaulle, la guerra dei sei giorni, i giochi olimpici.

rappresentazione.

produttrici di orologi di lusso. “Fare il reporter è

Una foto di reportage, al di là del fatto che deve

un lavoro che ti fa stare sempre sul filo del rasoio -

costituire una documentazione, contiene una sua

Jean-Marie Manzoni fotografo lo è diventato

spiega. Devi tornare con una foto degna di essere

dose di ambiguità, perché ha sempre un taglio

costruendo la sua vita professionale in ambiti

pubblicata, sei in competizione con altri grandi

che esprime il pensiero, i sentimenti con cui il

che sono agli antipodi: prima fotoreporter per

fotografi e questo è molto stressante: ho ritratto

fotografo giunge davanti al soggetto”. Ed è per

una testata giornalistica ginevrina, poi autore di

John Lennon, scattato il ’68 francese, i funerali di

questo, forse, che ad un certo punto Jean-Marie


ha preferito dedicarsi solo a splendidi oggetti come gli orologi. Ma quando può fare ciò che davvero gli piace, riprende a essere un reporter, spinto però da tensioni diverse. Oggi i protagonisti della sua instancabile ricerca dell’essenza - del movimento, della forza, della bellezza, della vita - sono infatti gli animali selvaggi, leoni, bisonti, orche, orsi, meduse e tanti, tanti uccelli. Insieme alla moglie Maggie va a cercarli nel loro mondo, in Africa, California, Alaska, imparando le loro abitudini, aspettandoli per ore sulla sponda di un fiume o lungo una pista per poi avere pochi secondi a disposizione per scattare...

108



W I N E

i

PICCOLI VIGNETI DI GRANDE SUCCESSO Interview_ Silvia Buchner

N

ell’anno in cui una cantina ischitana torna a ricevere un prestigioso riconoscimento, ICity incontra Marco Starace, sommelier di grande esperienza - professionista dal 1995, che a lungo ha partecipato all’organizzazione di Vinitaly per conto della Confcommercio insieme alla regione Campania e che ha coperto due mandati all’interno dell’Assemblea nazionale e come componente della

Giunta esecutiva nazionale dell’AIS, Associazione Italiana Sommelier - per fare, all’indomani di Vinitaly, appuntamento di primissimo piano per il mondo del vino, il punto sulla vendemmia 2017 nell’isola. Con Starace, profondo conoscitore della realtà ischitana, sia dal punto di vista delle peculiarità del vino sia da quello delle specificità di un territorio insulare votato a questa produzione, siamo partiti dalle caratteristiche dei vini dell’ultima annata per arrivare al ruolo che può giocare l’isola con i suoi vini di nicchia (che incuriosiscono molto gli esperti del settore), fino a toccare il tema strategico delle politiche attuate e da attuare affinché le aziende si rafforzino - anche grazie al sostegno del pubblico, che in questo settore riveste un ruolo significativo. Qual è il bilancio della vendemmia 2017

sono diversificate nella proposta, hanno scelto

nella regione Campania?

di non copiare e anche questa è un’ottima cosa.

In alcune zone, come l’Irpinia, la grandine ha

Per esempio, Cenatiempo che si è spinto nel

provocato un calo del raccolto quantificato in-

biologico e biodinamico, e poi ci sono le picco-

torno al 30%; a Ischia la grandine non c’è stata

le vigne come quella di Francesco Iacono con il

ma a causa del caldo estivo abbiamo registrato

Bajola, aziende nuove come Crateca che hanno

una minor produzione che si è attestata intor-

realizzato impianti moderni, investendo molto

no al 20%. Inoltre, gli incendi (in particolare in

nella strutturazione della vigna ma anche nella

zona Montecorvo a Forio) hanno lambito alcu-

cantina, con un’attenta cura nell’uso del freddo,

ne vigne e ciò ha contribuito al calo, a fronte di

per esempio. E poi il vino ischitano ha avuto un

un livello di qualità che è rimasto decisamente

bel riconoscimento.

buono, grazie al grado zuccherino elevato dovu-

Parliamone. Che caratteristiche ha Vigna

to proprio alle alte temperature - e lo zucchero

del Lume delle cantine Antonio Mazzella?

diventa alcool, contribuendo alla struttura del

La guida Five Star ha premiato un’azienda che

vino. Anche di quello da destinare all’invecchia-

ha radici storiche ma tralci giovani, i figli Nicola

mento. Chi coltiva vitigni di buona tannicità

e Vera Mazzella, che si impegnano investendo

come l’aglianico, per esempio, ha avuto rossi di

molte energie in quello che fanno. I vigneti si

linea, anche per quanto riguarda il modo di la-

grossa struttura. Quando fa molto caldo, però,

trovano in un luogo che esso stesso contribui-

vorare il vino, quindi penso che questo sarà un

c’è poca acidità, quindi è sempre necessaria una

sce con la sua bellezza a rendere buono il vino!

anno foriero di successi per loro, ho assaggiato

quota di piedirosso, che è quello che conferisce

Nella zona della baia di S. Pancrazio, a 150 mt

un prodotto al livello delle altre cantine. A Vini-

freschezza ed acidità appunto al prodotto finale.

dal mare che fa da termoregolatore, preservan-

taly ho visto curiosità verso il biancolella, che nel

Come sono i vini ischitani?

do gli aromi, mentre il calore che si riflette sulla

panorama campano popolato da greco, fiano,

Godono di ottima salute. La produzione è di

superficie liquida fa sì che l’uva maturi bene, e

falanghina, è di nicchia, e gli stand ischitani era-

qualità, perché la maggior parte è doc, mentre

quindi sia più ricca di zuccheri. Ciò, unito a una

no molto frequentati da persone che volevano

la fascia degli igt è molto ridotta come numero

buona tecnica viticola fa sì che l’uva, soprattutto

conoscere questo specifico vitigno. Soprattutto

di etichette; inoltre non sono costosi per esse-

la biancolella, possa esprimersi al meglio. Diver-

da laziali, in quanto a Ponza c’è una piccola pro-

re doc e sicuramente il fatto che l’isola accolga

samente dalla zona di Forio, per esempio, pure

duzione di biancolella, completamente diverso

ogni anno milioni di visitatori consente al nostro

molto assolata, dove in alcune vigne se non

dal nostro, molto più grasso e meno acido.

vino di girare. La qualità è in crescita già da tem-

c’è un attenta cura dei tempi della raccolta, si

Che ruolo gioca la viticoltura ischitana nel

po e di questo meccanismo virtuoso si deve dare

rischia che i vini risultino “cotti”, il che compor-

quadro di quella regionale?

merito a Casa D’Ambra che ha fatto da apripista

ta un sapore più amarognolo, legato anche al

Non ha senso rapportarci alla terraferma della

e da esempio e gli altri con una sana competizio-

terreno vulcanico.

Regione, saremo sempre perdenti; confrontan-

ne hanno lavorato per migliorare sia in vigna che

E le altre cantine?

doci, invece, con le altre isole minori (Eolie, Tre-

in cantina e ciò ha portato a un innalzamento

Pure il biancolella di Pietratorcia è uscito con un

miti, Corsica, isola del Giglio) saremmo vincenti.

generale della qualità. Inoltre, alcune aziende si

taglio diverso, più snello. Ha rimodernato la sua

E questo discorso vale tanto più se si ragiona


sui finanziamenti dell’UE: in Europa si ragiona partendo sempre dai numeri e noi rappresentiamo una realtà molto ridotta, se si pensa che abbiamo 102 ettari impiantati con vitigni doc (su un totale di circa 300 a vigneto), mentre in Irpinia per esempio il solo Mastroberardino è proprietario di 150 ettari. Quindi, se si deve stabilire un finanziamento per il recupero dei terrazzamenti, non possiamo essere noi un riferimento, le aziende grandi faranno sempre la parte del leone e gli investimenti europei arriveranno in Irpinia e nel Sannio, non qui. Se invece consideriamo le isole è diverso, lì siamo fra i primi; oggi però il trend è piuttosto di collocare quelli ischitani fra i vini “vulcanici”, tuttavia questi ultimi comprendono sì quelli del territorio dell’Etna ma anche il Soave, vitigno veneto, prodotto in un territorio coperto da migliaia di ettari di vigneto, quindi anche in questo caso non siamo competitivi. Dobbiamo, perciò, far leva esclu-

111

In alto, uno degli estesi vigneti della Tenuta Mastroberardino in Irpinia; nelle altre foto, terrazzamenti coltivati a vite nell’isola d’Ischia.

vini a denominazione di origine ha comportato

sta. Alla fine, poi, ne è venuto di conseguenza

piccole isole, abbiamo le medesime problemati-

che tanta Falanghina del Sannio non sbarcasse

di avere maggior cura del vigneto, garantendo

cità e dovremmo muoverci insieme per portare

più nell’isola per essere poi etichettata e vendu-

anche il consumatore sulla qualità del prodotto.

proposte di legge a Bruxelles come per chiedere

ta col nome di Ischia. E’ una sorta di autorego-

Esistono margini per aprire nuove case vi-

finanziamenti.

lamentazione voluta dal consorzio in cui si dice

nicole a Ischia?

I produttori ischitani sono sensibili a que-

che il vino per avere la denominazione Ischia

L’acquisizione di terreni, ormai spesso incolti,

ste tematiche?

deve essere prodotto sul posto e l’uva coltiva-

da parte delle case vinicole in attività è positiva

Purtroppo non hanno una visione a lungo termi-

ta qui. Ciò è positivo per il consumatore; inoltre

perché salvaguarda il territorio; detto questo,

ne, si concentrano solo sul proprio lavoro, che è

avendo l’uva un costo di produzione uguale per

far nascere aziende nuove non essendo ischi-

molto impegnativo, ma è la politica che muove

tutti, i prezzi di vendita si sono livellati. Atten-

tani a mio parere è difficile, perché il vino va

tutto, producendo leggi e quindi regolamenti

zione, la situazione precedente all’introduzione

raccontato da chi conosce la realtà del posto. E

che i produttori poi sono obbligati a seguire e in

delle fascette non era una frode, perché la legge

comunque la produzione ha dei costi, esistono

questo momento ci sono regole che non garan-

consentiva di importare uva e lavorarla nell’iso-

tante realtà nazionali che rendono il mercato af-

tiscono molto piccoli produttori come i nostri.

la, ma ciò comportava di essere sul mercato con

follato e, contemporaneamente, il consumo è in

L’introduzione delle fascette che identificano i

prezzi diversi, facendo una concorrenza non giu-

discesa - a causa delle leggi restrittive sulla guida

sivamente sul fatto di essere vini prodotti nelle


ma anche per moda (i ragazzi preferiscono bere

Le aziende ischitane dove scelgono di an-

Quindi fai un bilancio positivo sulla Regio-

miscelato al vino) - quindi il calo pro capite c’è

dare?

ne in questo ambito?

stato; mentre è aumentato il consumo di qualità

Al momento scelgono Vinitaly, e poi vanno dove

Sì, per anni hanno avuto forti risorse e le hanno

nei ristoranti e di solito si preferisce il vino pro-

è presente la Regione che acquista uno spazio

investite, anche in fiere in cui magari i produttori

dotto sul territorio, qui si chiede il vino di Ischia

e lo distribuisce fra le diverse case vinicole a

non credevano e dove sono andati solo perché

e non lo Chardonnay.

prezzi abbordabili. Le aziende hanno bisogno

la Regione ce li ha portati e hanno potuto trova-

E i ristoratori lo hanno capito?

del supporto pubblico: Vinitaly alla Regione co-

re mercati di riferimento, per esempio in Russia.

Sì! Tanto che frequentano i corsi da sommelier,

sta circa 1 milione di euro, ha un padiglione di

imparando così a raccontare il vino, non ferman-

cui ridistribuisce gli spazi, crea eventi, insomma

dosi solo all’etichetta e al prezzo.

porta gente e questo è assolutamente necessa-

Com’è stato Vinitaly in generale, anche

rio - diversamente i produttori non potrebbero

dall’osservatorio privilegiato che hai grazie

partecipare. In futuro però le aziende attraverso

al tuo incarico all’interno di AIS nazionale?

i consorzi di tutela prenderanno e gestiranno gli

E’ un evento dove si va per incontrarsi più che

spazi e le attività di promozione con i contribu-

per fare affari, serve pure a verificare cosa fan-

ti statali del PSR (Ndr. Piano di Sviluppo Rurale,

no gli altri. Fino a qualche anno fa non essere

si tratta di finanziamenti europei). In Campania

al Vinitaly significava anche che l’azienda non

si andrà a formare un superconsorzio che com-

andava bene economicamente. Oggi non è più

prenderà quello dei Campi Flegrei di cui fa parte

così perché sono cresciuti tantissimo altri salo-

Ischia e poi Salerno, Benevento, Irpinia e insieme

ni come ProWein a Duesseldorf, Wine Festival

proporranno la richiesta di un unico finanzia-

a Milano e soprattutto ne sono nati altri piccoli

mento per la promozione.

che si tengono negli stessi giorni intorno a Vero-

In questo quadro il pubblico che ruolo

na e che richiamano molto (Vini Veri, VinNatur),

avrà?

tante aziende li preferiscono al Vinitaly, dove

Sarà sempre nella cabina di regia, ma darà alle

partecipare è molto costoso.

aziende la possibilità di scegliere cosa fare, a

Lo consideri un fenomeno positivo?

quali fiere partecipare per promuoversi. Già

Certo! Le novità sono sempre positive e poi

oggi peraltro la Regione invita i consorzi a pro-

queste situazioni più raccolte vengono scelte da

porre eventi, a suggerire temi di cui trattare e a

chi non ama la confusione e vuole avere un con-

contribuire all’organizzazione - ma non sempre

tatto diretto con il produttore.

tutti sono contenti.


N A T U R E

i

113

LUCIANA MORGERA: DALL’AMORE PER LA TERRA AL BARATTO BIO Text_ Emma Santo Photo_ Dayana Chiocca


L’IDEATRICE DEL GRUPPO GREEN “LA BORSA VERDE 3.0” RACCONTA COME È NATA LA COMMUNITY CHE HA RIPORTATO IN AUGE LO SCAMBIO DI PRODOTTI DELL’ORTO, RIVALORIZZANDO LE RISORSE DEL NOSTRO TERRITORIO, RISCOPRENDO COLTIVAZIONI DI SEMI ANTICHI CHE SI CREDEVANO PERDUTI E SVELANDO INSOLITE TENDENZE ESOTICHE IN ORTI E GIARDINI NASCOSTI NEGLI ANGOLI PIÙ SUGGESTIVI DELL’ISOLA.

D

all’antica usanza del “cala cala” tra i contadini e i pescatori di ‘Mer

polino primizie nostrane, sa o intuisce che è una di quelle persone che mille

‘e coppe’ e ‘Mer ‘e vascio’ (ossia tra la Ischia di sopra e la Ischia

ne pensa e mille ne fa. E difatti racconta che il seme di quest’idea era già

di sotto) ad un gruppo nato per gioco su Facebook e diventato in

stato piantato in tempi non sospetti, quando si divertiva a preparare pane e

men che non si dica un punto di riferimento e d’incontro per chi cerca e

yogurt homemade in cambio di frutta e ortaggi appena colti dagli amici che

vuole scambiare cibo realmente bio e prodotti tipici locali. Parliamo dell’or-

possedevano un orticello.

mai famosa “Borsa Verde 3.0 Scambi e Baratti a Cattiveria Zero”, e di Luciana Morgera (nelle foto con il signor Aniello Trani) che ne è la mente e il cuore green. Chiunque la conosca o la

“Finché un giorno – spiega Luciana – Luca Tiberti dell’Associazione “Nemo” postò su Facebook la foto di un uovo di papera del suo pollaio ‘a cattiveria zero’. Gli dissi che lo volevo, e

veda girare in sella alla sua bicicletta con una cassetta di

per scherzo domandai: ‘non è che per averlo devo cre-

legno fissata al portapacchi posteriore da cui fanno ca-

are un gruppo per lo scambio?’ Fu così che il 6 maggio del 2014 decisi di aprirne davvero uno dedicato al baratto dei prodotti dell’orto, all’inizio inconsapevole del successo che avrebbe avuto, mi dicevo: ‘chi mai li scambierà?!’ E invece, dopo solo una settimana, organizzavo già pranzi e cene con le materie prime di tanti ischitani conosciuti via social”. L’isola riscopre, così, il suo lato più autentico e rurale, assaporando il gusto della condivisione e dell’incontro al di là dello schermo. Il baratto ridiventa “linguaggio comune”, sottolinea colei che lo ha reso nuovamente possibile. E affiorano aspetti insoliti di un territorio a tratti ancora inesplorato, ad esempio la doppia tendenza di piantare alberi da frutto esotici - tra cui avocado, mango e feijoa, l’albero del cioccolato (il rinomato Black Sapote del Centro America) e le piante di pistacchio, il chayote, conosciuto da noi con i nomi di zucca centenaria, zucchina o melanzana spinosa, sechio o lingua di lupo (“alzi la mano chi non lo ha mangiato fritto e spacciato per patatine”, commenta Luciana su La Borsa Verde), le patate vitelotte (quelle viola, per intenderci) originarie delle Ande peruviane, coltivate a Serrara Fontana da una coppia di musicisti/contadini - e al contempo rivendicare l’identità di prodotti agricoli locali di cui si è quasi persa la memoria, ricercando, conservando e piantando semi antichi, dalla minestra di Citara a qualità di broccoli a rischio estinzione, alle carrube, da cui “si ottiene uno sciroppo che può essere utilizzato come dolcificante, come bagna per i dolci e si possono preparare anche delle caramelle disinfettanti per la gola”, suggerisce l’admin Morgera nei suoi post. Tra le materie prime più insolite, proposte dai borsisti ischitani, troviamo persino le uova blu di gallina Araucana, allevata da due giovani di Buonopane, o la “torzella”, uno dei più antichi tipi di cavolo che si sono sviluppati nel bacino del Mediterraneo, altresì detta “cavolo greco” o “torza riccia”. Ad oggi, il gruppo a cattiveria zero conta oltre 1800 membri, con tantissime richieste di iscrizione in attesa di essere confermate. “Preferisco dare però la precedenza a chi collabora – spiega Luciana – a chi è presente. Per questo ora faccio delle domande a coloro che vogliono partecipare, tipo se hanno un orto, che contributo possono dare o in che modo possiamo interagire”. Le possibilità di scambio sono infinite, purché si rispetti la “Green List”, che mette al bando tutti i prodotti industriali. Si barattano, per fare solo qualche esempio, lezioni private d’inglese con torte fatte in casa o con un restyling del giardino; sessioni di yoga con pane homemade, fichi e cestini di verdure; c’è chi regala ai borsisti verdi letame di cavallo da usare come concime, chi propone lezioni di snowboard in Abruzzo in cambio del panello selvatico di Luciana, insaporito con avena, arachidi e curcuma. Ci sono poi storie che hanno attirato l’attenzione dei media, arrivando nelle case di tutt’Italia. Quella di Ulisse, il primo bambino svezzato barattando prodotti dell’orto,


uova e conigli con dolci e pane preparati dagli iscritti, pesce, cereali, avena, mele e pere a chilometro zero; o quella di Giuseppe “Pepito” Morgera, fratello di Luciana, che con la sua Fast Service offre spedizioni ai borsisti green isolani in cambio di pollame, vino, sottoli o sottaceti e che, lo scorso ottobre - dopo aver dovuto abbandonare la casa di famiglia situata nella zona alta di Casamicciola, lesionata dal terremoto - si è sposato con una cerimonia solidale in stile country, organizzata dagli amici, con tanto di buffet di dolci made in Borsa Verde. Il baratto ischitano ha conquistato anche gli stranieri, coinvolgendo turisti da ogni parte del mondo, da Londra a Mumbai, con vacanze che si trasformano in esperienze straordinarie di incontro e condivisione di tradizioni e storie culinarie - di spezie e pulao preparato da una famiglia indiana per piantine ischitane di arancio, violette antiche, farina di farro e di semola, conserve di pomodorini casamicciolesi, limoni e pane artigianale; di composte di mirtilli e lamponi fatte in case inglesi per frutta e ortaggi del nostro territorio; di cioccolato e vodka messi in valigia da vacanzieri russi per una cena dove tutte le portate hanno il marchio della Borsa Verde. Una grande piazza virtuale che dà a chi coltiva un piccolo orto o un giardino, alleva galline, papere e tacchinelle o si diletta nel preparare in casa yogurt, lievito madre, germogli, pane speciale, torte, marmellate e tanto altro, l’opportunità di offrire i suoi prodotti in cambio di beni alimentari o servizi e, al tempo stesso, creare occasioni di socializzazione. A renderlo possibile sono pure le innumerevoli iniziative nate in seno al gruppo della Morgera, dalla raccolta delle olive che ha portato alla produzione del primo olio della Borsa Verde, ai corsi per imparare a fare il sapone in casa; dalla campagna “Adotta un Canisto Anche Tu” agli eventi che hanno visto rifiorire balconi e hanno trasformato un anonimo vicoletto di Casamicciola in un vero e proprio giardino variopinto; fino alla rubrica “Orti a Cattiveria Zero”, ideata allo scopo di organizzare viaggi a tappe, alla scoperta di terreni messi a coltura negli angoli più suggestivi e nascosti dell’isola, una scusa per conoscerla più a fondo e spinti da una curiosità nuova. “Creare un gruppo come questo era l’unico sistema per avere un rapporto diretto con chi coltiva prima di tutto per sé – spiega Luciana – perché non è facile essere agricoltori. I contadini, specialmente quelli anziani, sono cresciuti utilizzando i prodotti chimici per aumentare la produzione, provocando danni enormi. Oggi c’è un’inversione di tendenza, per fortuna le nuove generazioni stanno cambiando pensiero e puntano a coltivazioni sostenibili e biologiche, optando per rimedi e strategie naturali alternative”. Dopo aver conseguito la laurea in Sociologia e aver lavorato per diversi anni nel campo della comunicazione, l’amministratrice della pagina Facebook più verde dell’isola ha deciso di buttarsi in una nuova avventura universitaria, specializzandosi in Scienze e Tecnologie Alimentari alla Facoltà di Agraria di Portici. Nell’Orto Botanico che circonda la struttura partenopea, Luciana e i ragazzi dell’associazione ASA partecipano a semine sperimentali e hanno già piantato quattro varietà di fava e l’orzo per la produzione di birra. E nel frattempo, in quasi quattro anni di Borsa Verde, Luciana Morgera e il baratto a cattiveria zero continuano a fare proseliti, dentro e fuori i confini isolani. Tanto che alcuni artisti romani si sono ispirati al gruppo Made in Ischia realizzandone uno gemello (S/Cambiamento) e portando qui i loro laboratori per insegnare a fare il pane o a realizzare orti in cassetta. “Alla fine, è un pretesto come un altro per incontrarsi – chiosa Luciana –. Sono nate tantissime amicizie e anche delle occasioni di lavoro, persone che avevano la loro piccola attività si sono associate o hanno creato delle aziende agricole... È un modo per non rimanere isolati nell’isola”.

LA BORSA VERDE 3.0 SCAMBI E BARATTI A CATTIVERIA ZERO




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i

CUCINA ETICA ALLE SUMMER DINNERS Text_ Manuela Popolizio

N

on è Summer senza le Dinners che

Noi del Regina Isabella abbiamo raccolto que-

Il 6 Settembre sarà la volta di Accursio Crapa-

per la XIII edizione accompagneranno

sto invito alla riflessione e ad un approccio

ro, stellato dell’omonimo ristorante a Modica,

la stagione estiva al Ristorante Inda-

più attento e Pasquale Palamaro ha scelto di

già ospite all’edizione di Care’s che si è tenuta

co dell’Albergo della Regina Isabella a Lacco

dedicare questa stagione della rassegna eno-

a Salina nel maggio dello scorso anno, chia-

Ameno. Quattro serate per parlare di cucina

gastronomica che è ormai un atteso appun-

mato il cuoco delle Due Sicilie perché nei suoi

etica e viverla con Pasquale Palamaro, chef

tamento al tema della cucina etica, invitando

piatti riassume le suggestioni e le contraddi-

stellato di Indaco, e gli amici cuochi da lui invi-

quattro autorevoli rappresentanti, che con lui

zioni dell’est e dell’ovest della sua terra.

tati per l’edizione 2018.

presenteranno agli ospiti un menù a quattro

Il 3 Ottobre chiuderà la rassegna il celeber-

Quello dell’etica in cucina è un tema quanto

mani.

rimo Giorgione Orto e Cucina, il volto noto

mai attuale ed è legittimo chiedersi se sia il

Non poteva mancare in apertura di rassegna,

di Gambero Rosso Channel che Alla Via di

risultato dell’ultima moda o il frutto di un’ac-

il 28 Giugno, come primo chef ospite e testi-

Mezzo, il suo ristorante a Montefalco in Um-

quisita consapevolezza sul valore del cibo, del-

mone Giancarlo Morelli, stellato del Pomiroeu

bria, propone una cucina tanto verace quanto

le stagioni, della sostenibilità, e di un maggior

di Seregno in Brianza. E’ lui che con Norbert

schietta. Lontano dall’immagine patinata de-

rispetto per la natura e per quanto essa può

Niederkofler del St. Hubertus di San Cassiano

gli chef che siamo abituati a vedere, Giorgione

dare. L’etica entra in cucina e guida al recu-

in Alta Badia ha dato vita a Care’s - The ethical

si è fatto amare dal suo pubblico di appassio-

pero delle eccedenze alimentari per sfamare

Chef Days, un evento che intende sensibilizza-

nati per un’idea di cucina generosa, golosa,

i bisognosi, insegna ai giovani la stagionalità

re sul tema fondamentale del Well Living.

genuina, di tradizione.

dei prodotti, il divieto di sprecare, il rispetto

Per il successivo incontro sarà con noi il 27 Lu-

L’appuntamento è per tutti a Indaco, un an-

per il lavoro dei contadini. Fra la povera gente

glio a Indaco, Takeshi Iwai del ristorante Ada

golo di paradiso affacciato sul mare che

l’etica era semplice conseguenza di una ne-

e Augusto di Cascina Guzzafame, vicino a Mi-

quest’anno accoglierà gli ospiti in uno spazio

cessità, quella di non sprecare nulla, oggi è un

lano. Ristorante gourmet, tavola agrituristica,

rinnovato in cui vivere l’incipit dell’esperienza

monito che parte dall’alto per sensibilizzare

negozio, fattoria didattica, caseificio, orto bio,

sensoriale, incorniciato da una grande vetrata

tutti a vivere con più responsabilità quell’en-

la Cascina è un ecosistema che fornisce il 70%

che renderà ancora più suggestiva la vista sul

tusiasmante lavoro che è creare cibo.

delle materie prime utilizzate dallo chef.

litorale a picco sul mare.

118

Indaco Ristorante P.zza S. Restituta, 1 | Lacco Ameno Tel. 081 994322 Ristorante Indaco www.reginaisabella.com


Chef *_ Pasquale Palamaro

Indaco Ristorante_ L’Albergo della Regina Isabella

Chef *_ Giancarlo Morelli

Chef_ Takeshi Iwai

Chef *_ Accursio Craparo

Chef_ Giorgione


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RISTORANTE Text_ Silvia Buchner Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca

L

Photo_ G. Greco

LA TUGA a luce di Ischia entra nell’anima, alla

è quasi invisibile, si perde in un’alta parete di

compone i suoi piatti, è un omaggio a tan-

Tuga.

pietra tagliata a mano, come quella adoperata

ta bellezza, attraverso un percorso che ha il

Riempie gli occhi e il cuore, mentre si as-

nei terrazzamenti dei vigneti ischitani, e - una

suo inizio nei sapori dell’isola in cui è nato e

saporano le sfumature del tramonto che tinge

volta varcato - conduce in uno spazio fatto di

dove è tornato dopo dieci anni all’estero fra

il promontorio di S. Angelo e le rocce della baia

angoli ombreggiati e tanta luce che giocano

Svizzera, Stati Uniti e Francia. Dal pescato ai

di Succhivo, su cui affaccia questo spettacola-

gli uni con l’altra. L’arredamento pulito, con

vegetali tipici, alle primizie che di stagione in

re ristorante en plein air. All’interno del resort

colori chiari ed elementi naturali lascia spazio

stagione le campagne regalano con generosi-

Costa del Capitano, è il frutto della visionaria

al paesaggio, incorniciato dall’affaccio prati-

tà, alle erbe aromatiche (raccolte giusto prima

concezione di accoglienza della famiglia Poli-

camente a strapiombo sul mare che fa pensa-

di essere adoperate) fino ai piatti di tradizio-

to, cui si deve la ristrutturazione dello storico

re quasi ad una platea da cui si assiste - seduti

ne cui è legato, tutto è ripensato attraverso

Terme Manzi Hotel & Spa a Casamicciola. Uno

ai tavoli in ferro del ristorante o sulle poltrone

tecniche moderne e contaminazioni che gli

stile completamente diverso, quello impostato

perfette per godersi l’aperitivo - a uno spetta-

consentono di dare il meglio. Con una cura

invece da Francesco Polito, che la guida, per

colo, quello della natura ischitana. Mentre un

ed eleganza nella presentazione pari al gio-

la struttura che si trova a poca distanza da S.

altro spettacolo, quello del gusto, va in scena

co dei sapori che mette nei suoi piatti. A co-

Angelo, qui si è scelto, infatti, di assecondare,

quotidianamente nella avveniristica e sceni-

minciare da Il mare di Ischia crudo, composto

quasi accarezzare l’essenziale ma prorompen-

ca cucina a vista - una vetrata che ricorda un

da due tartare, due carpacci, un crostaceo, in

te bellezza dei luoghi, aggiungendo ricercati

oblò, infatti, consente di vedere al lavoro lo

questo momento dell’anno per lo più merluz-

tocchi di contemporaneità. L’ingresso del ri-

chef Gianluca D’Ambra con la sua brigata. E il

zo, ricciola, triglie, gamberi, la cui freschezza

storante La Tuga (il nome si rifà ad una strut-

menù ideato dallo chef D’Ambra, appassiona-

viene esaltata dalla granita alla mela verde,

tura rialzata presente sulla coperta dei velieri),

to e attento ad ogni piccolo dettaglio quando

zenzero e pepe di Sichuan, che conferisce


121

un tocco speziato. Si continua con un primo

risultano dolci e morbidi e salsa al basilico, e

di aceto rosso e crema di scarole, completano

che combina mare e latticini perfettamente,

irrorati con un brodo preparato con tutte le

il piatto patate ratte e riso nero. E sono solo

il riso mantecato con burro acido (che lo chef

spezie che si usano per condire il coniglio,

alcuni esempi di un ‘viaggio’ da fare accompa-

prepara da sé) e crema di bufala, accostato ai

aglio, maggiorana, piperna. Riprende, invece,

gnati da un servizio puntuale e garbato affi-

totanetti tenerissimi, appena scottati e contra-

gli ingredienti della pizza di scarola, piatto na-

dato alla cura espertissima di Carmine Di Iorio

stato con il fresco e superprofumato limone in

poletano per eccellenza, la farcitura del filetto

- in un’atmosfera che trasforma il piacere del

salina (una sorta di canditura eseguita con il

di ricciola, che si mantiene morbido e si cari-

palato in godimento perfetto della vita.

sale). Il coniglio all’ischitana, secondo la clas-

ca di gusto con il mix di scarole e uva passa,

sica ricetta locale, diventa farcitura dei ravioli

all’esterno una crosta di pinoli, una riduzione

di pasta fresca serviti con pomodorini gialli e rossi “asciugati”, quasi dei frutti per quanto

Via Provinciale Succhivo, 36, Sant’Angelo | Serrara Fontana Tel. +39 081 909571 +39 3499857364 costadelcapitano.com Costa Del Capitano-S.Angelo/Ischia




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DORTAS

RISTORANTE IL MEGLIO DELL’ISOLA, CON TANTI PRODOTTI LOCALI, PROTAGONISTA NEI PIATTI DI QUESTO NUOVO RISTORANTE E PIZZERIA APERTO NEL CUORE DI ISCHIA. Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca

I

l mare di Ischia, un po’ della sua terra, un

quelle antiche ma il nostro chef le fa rivivere

di carote, asparagi di mare e il tocco dolce del

tocco di tradizione napoletana, il piacere

con variazioni che incontrano il gusto attuale”

mosto cotto o i gamberi cotti brevemente alla

di combinare con creatività le materie pri-

- spiega Francesco D’Orta. E lo chef Domenico

griglia dopo averli racchiusi nelle foglie di limo-

me. E’ questa l’idea di cucina che hanno vo-

Sepe - che proviene da esperienze professio-

ni (naturalmente ischitani!) che con il calore

luto proporre con Dortas, il nuovo ristorante

nali in strutture importanti nell’isola e fuori da

rilasciano i loro oli essenziali. Insomma, pochis-

(che ha anche una bella sezione pizzeria) nel

essa, dall’Albergo della Regina Isabella, dove lo

simi elementi, perfetti, accompagnati da una

centro di Ischia, a due passi dalla piazzetta S.

stellato Pasquale Palamaro gli aveva affidato la

crema di limone e verdure crude. Parallelamen-

Girolamo, aperto da Francesco D’Orta con il

cucina dell’hotel, al Capri Palace, ad altri stellati

te al ristorante, infatti, sta prendendo forma

fratello Michele, albergatori a Casamicciola

in giro per l’Italia - ha interpretato questa idea

un’azienda agricola di cui Francesco D’Orta, in

e Marco Brivio, imprenditore lombardo, con

con un menù molto curato, che modifica se-

collaborazione con il padre Stefano appassio-

la compagna Alexia Formenti. Lo hanno con-

guendo le stagioni. A iniziare dagli antipasti in

nato di orticoltura, sta curando l’allestimento

cepito insieme, frutto di una lunga amicizia e

cui propone anche affumicati di pesce prepara-

e che produrrà una parte delle materie prime

della convinzione di voler dare vita a un locale

ti da lui come lo spada, prima marinato breve-

adoperate nei piatti. Tanti i primi, sempre cu-

dove il meglio di Ischia in fatto di prodotti e

mente in sale e zucchero in modo che le carni

rati gli abbinamenti, che siano essenziali come

piatti fosse protagonista. “Ci piace lavorare fra

restino morbide e successivamente sottoposto

nello spaghettone con alici fresche, friarielli e

tradizione e contemporaneità: le ricette sono

ad affumicatura, accompagnato con insalatina

ricotta primo sale, o più complessi come nel ra-


violo di pasta fresca riempito con una farcia a

dai tracciati più usuali, come nella testina di

leggeri e pieni di equilibrio. Come il semifred-

base di moscardini affogati e servito su crema

vitello, le cui carni vengono lavorate in tenere

do al pistacchio con un cuore di marmellata di

di carciofi e polvere di olive. Ricco di persona-

crocchette avvolte di pane panko e servite con

kumquat e una madeleine agli agrumi, accom-

lità il risotto con riso acquerello e granseola, in

spuma di patate e genovese di cipolle. E cura

pagnato da salsa di carote, o il babà, profuma-

cui si gioca con il sapore dolce del crostaceo

lui stesso la marinatura che serve a profumare

to con una bagna homemade, tostato e rico-

e quello deciso del prezzemolo, presente nella

il carpaccio di manzo, affettato e servito con

perto con una mousse al caramello e purea di

mantecatura e poi in polvere, a rifinire il piatto

burrata, nocciole tostate e sedano croccante.

mela annurca. Ad accompagnare il menù una

insieme alla scorzetta di limone. Il classico ragù

Ma la semplicità di una cottura al vapore che

cantina attenta, organizzata dal maitre e som-

napoletano - la preparazione richiede due gior-

esalti la freschezza del pescato viene preferita

melier Cesare Manzo che comprende anche un

ni - condisce gli ziti lunghi riempiti di cremosa

per la spigola, aromatizzata intensamente con

prosecco della Valdobbiadene firmato Dortas.

ricotta di bufala, che a tavola arrivano accom-

foglie di agrumi e servita con agretti, asparagi

pagnati dai tagli di carne tipici del ragù ma in

di mare e limone.

miniatura, quindi una salsiccetta, una bracio-

Ampia - e crescerà ancora - la carta dei dol-

lina, una piccola tracchiolella. In effetti, allo

ci, che si muove fra rivisitazione di monumenti

chef Sepe piace cimentarsi con la carne quanto

della pasticceria partenopea e un uso piacevole

con il pesce, con proposte che si allontanano

della frutta di stagione, per costruire dessert

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Ristorante Dortas Via Edgardo Cortese 7 | Ischia tel. 081 1930 3732 www.dortas.it Ristorante Dortas


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Zì NANNINA A MARE

chef_ Enzo David

RISTORANTE Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

I

l gioco piace a Enzo David, gli piace portare nei piatti che crea, nelle

la, caviale di mojito e jerba buena, dove le note rotonde del latticino e

rivisitazioni che propone, una nota di divertimento, e lo fa rimesco-

dello stesso pesce sono smorzate dalla freschezza delle perle di mojito,

lando le carte, ispirandosi con libertà (che del gioco fa parte) ad ab-

il famoso cocktail a base di menta (la yerba buena appunto) che ritorna

binamenti e ricette tipiche della cucina napoletana (e ischitana), e man-

anche nella salsa. Tutti gli ingredienti che compongono il famoso panino

tenendo tuttavia sempre una rigorosa padronanza delle materie prime

inventato a Ischia sono riportati al mare nella Zingara di mare: per cui

e di certe regole da cui in cucina non si può prescindere. E non poteva

sashimi di tonno al posto del prosciutto crudo, sfoglie di pane di Boccia

esserci “casa” più adatta di Zi’ Nannina a’ mare per accogliere una tale

croccanti, mozzarella in consistenza di spuma, alga fritta invece della lat-

visione della cucina: la spettacolare terrazza-ristorante da tre generazioni

tuga, maionese con le uova che vengono dal mare quindi di riccio (emul-

della famiglia Ospici, e guidata oggi da Giorgio. Un angolo appartato del

sionate solo con lime e un filo di olio di semi, per conservarne intatto il

lungomare elegante di Ischia, che regala un’atmosfera speciale, dove si

sapore) e datterini gialli in crema.

ascolta il suono della risacca e il Castello Aragonese sullo sfondo crea

Piatto ‘strong’ (come lo definisce lo chef stesso) ispirato dall’insalata di

una scenografia unica. In piena armonia con i piatti del talentuoso chef

rinforzo napoletana (cavolfiore, acciughe e olive le componenti princi-

David, fatti di sapori che dal mare provengono, con un tocco di tradizio-

pali) e che ha nella sapidità la sua ragion d’essere, la linguina Gerardo

ne di cui ama far rivivere l’essenza nelle sue creazioni. Il risultato sono

di Nola saltata in aglio e olio e finita con colatura di alici, servita con ac-

piatti pieni di personalità, dalle entrée al dolce pensati in ogni particolare

ciughe del Mar Cantabrico, pescate a ridosso della riproduzione, quindi

per costituire un racconto del gusto. A partire dall’antipasto che illustra

con un ottimo bilanciamento della parte grassa, in contrappunto con

bene lo stile di David: ci sono elementi che si valorizzano e bilanciano

l’aromatico lime e la bottarga di muggine che ha anche una componente

fra loro nelle sfoglie di zucchine ripiene di burrata con sashimi di riccio-

amara - mentre il letto di crema di cavolfiore dà un tocco morbido. La


grande tradizione della salsa alla genovese viene ripresa nei tortelli di pasta fresca farciti con lo squisito intingolo a base di cipolle e carne di manzo e maiale e accompagnati da bocconcini della carne stessa su una salsa di provolone del Monaco. Secondi sempre ispirati dal pescato, naturalmente, come il polpo arrostito - una cottura che conferisce un sapore deciso - ingentilito dalla crema di zucca e noci di macadamia, o “Tonn’ a Surrient”, dedicato ai sapori della Costiera, quindi il tonno scottato si sposa con scorza di limone, basilico, olio extravergine di oliva, noci, crema di pomodoro arrostito, cialda di nero di seppia. Voglia di giocare con abbinamenti che spaziano al di là del classico anche per i dessert, nei quali lo chef David è attento a creare un momento che chiuda le portate con leggerezza e stimolando ancora una volta i sensi. E’ il caso della zuppetta di fragole, dove la pallina di gelato alla vaniglia su un letto di meringa sbriciolata, viene affogata con uno sciroppo di fragole (servito in una teiera) speziato con vaniglia, pepe di Sichuan, agrumi e Campari, che regala un tocco amaro che emerge fra tanti elementi dolci, mentre il tè (matcha, pregiata varietà di tè verde giapponese), lo ritroviamo ma in altra forma, ad aromatizzare la meringa. Una cantina attenta, che asseconda la tendenza a voler accostare vini dell’isola a piatti imperniati sulle materie prime locali, ma che offre anche etichette importanti della Campania e di prestigiose case vinicole nazionali ed internazionali, completa un viaggio del gusto che non si dimentica, complice il Castello sotto la luna.

Zì Nannina a Mare Lungomare C. Colombo, 18 | Ischia Tel. 081 991350 www.zinannina.com Zi Nannina a mare

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LA ROSA DEI VENTI Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti Dayana Chiocca

C

ostate, T bone, entrecote e picanha,

terpretarlo con personalità e dinamismo. Il resto

Ciò insieme a una buona marezzatura e ad un

chianine, manzette prussiane e Aber-

lo fanno i piatti che escono dalla cucina guidata

attenta frollatura, garantisce una carne tenera,

deen angus non hanno misteri per Ciro

da Mafalda, dai ricchi primi ai taglieri di antipasti,

succulenta, profumata” - spiega Ciro. La marez-

Buono, che davanti alla imponente griglia della

ai dessert, e poi la cura per l’ospite, l’attenzione

zatura, infatti, vale a dire la distribuzione del gras-

Rosa dei Venti, a Fiaiano, mette tutta la sua pas-

a offrire, di stagione in stagione, sempre delle

so, è uno dei segreti di un’ottima carne, perché

sione per il mondo della carne che si porta dietro

novità, sia nell’allestimento del ristorante che nei

con il calore della cottura si scioglie, definendo

fin da ragazzino, ereditata dal padre Franco, e

menù: una formula vincente, insomma, che ha

il sapore. Insieme alla qualità della carne ha un

che ha riscoperto quando, con i fratelli Mario ed

decretato il successo. Attualmente, si può sceglie-

ruolo fondamentale la frollatura, un processo di

Angela e con la madre Mafalda, ha preso le redini

re in carta fra dodici tipi di carne, di razze italiane

riposo delle fibre a temperatura e umidità con-

del locale. Cinque anni fa... E in breve tempo que-

e straniere, tutti accomunati dall’attento lavoro di

trollate durante il quale gli enzimi naturalmente

sto ristorante creato proprio da Franco Buono,

selezione che Ciro Buono compie personalmen-

presenti lavorano scomponendo le proteine e

con belle sale e un panorama unico si è imposto

te. “Salvo il solo, speciale caso della vaca vieja

rendendola così tenera e ricca di gusto. “Da noi

per la capacità che i giovani Ciro e Mario hanno

spagnola, propongo unicamente carni di scot-

si fa una frollatura che parte da un minimo di 20

avuto di ritagliarsi ciascuno un proprio spazio -

tona, come si definisce la femmina di bovino di

giorni fino anche a 40 e va frollata solo in osso e

l’uno appunto la carne e l’altro le pizze - e di in-

età inferiore ai 24 mesi, che non ha mai partorito.

in rete cioè fresca, non sottovuoto”. Ultimo ac-


master of the grid _ Ciro Buono

131 quisto, per affinare sempre più questo passaggio

no una spiccata marmorizzazione, cioè presenza

olio di oliva, noi preferiamo un olio siciliano”. Le

così importante, un armadio refrigerato che con-

di grasso nei tessuti e vengono nutrite con molta

bistecche (che si tratti di costata con osso, fioren-

sente di frollare in dry-aging, il metodo migliore

barbabietola che conferisce un sapore delicato e

tina o entrana) vanno senz’altro provate “in pu-

per ottenere che profumi e sapori si sviluppino

burroso alla carne, che si scioglie in bocca. Si può

rezza”, mentre la selezione di tagliate viene pre-

nel modo giusto. Quanto alle razze, si va dalle

scegliere fra tre diverse versioni a secondo della

sentata alla Rosa dei Venti in abbinamento con

nostrane marchigiana, chianina, romagnola, se-

marezzatura, special, premium ed extra, quest’ul-

porcini, rucola e scaglie di Grana o ancora fondu-

lezionate nei secoli per il lavoro e quindi natural-

tima viene paragonata al Wagyu, cioè il bovino

ta di gorgonzola e noci... A completare l’offerta

mente meno grasse, ma che grazie alla frollatura

da carne giapponese, considerato il migliore al

anche una interessante proposta per chi ama la

possono dare pezzi squisiti, alla famosa manzetta

mondo. Infine, la cottura: “Quella ideale è sulla

carne di maiale, il Tagliere di maialino grigio, che

prussiana, specialità di punta alla Rosa dei Venti,

brace, che preparo con legna di quercia e leccio

consente di assaggiare diversi tagli, costata, sal-

insieme alle vacas viejas, animali anziani anche di

per conferire l’aroma affumicato, faggio e carbo-

sicce, pancetta e capocollo, tutto alla brace. Da

15 anni, nutriti in modo che la loro carne abbia

nella che prendo dal panificio Boccia per la base.

gustare a secondo della stagione nel confortevo-

una notevole marezzatura, inoltre i tagli hanno

Lo stesso pezzo a differenti stadi di cottura avrà

le ambiente con il camino o in quello più ampio

già ricevuto nel luogo di lavorazione 30 giorni

sapori diversi; personalmente amo la carne al

che offre un affaccio spettacolare sul golfo di Na-

di frollatura, il che garantisce un risultato ecce-

sangue, ma qui da noi in pochi la chiedono; co-

poli, le isole di Procida e Vivara, il Castello Arago-

zionale. La manzetta prussiana identifica giovani

munque la manzetta prussiana rende bene an-

nese, praticamente a volo d’uccello: imperdibile e

scottone che vengono cresciute nella regione dei

che ad una cottura mediana, mentre le razze ita-

aggiunge bellezza ai piaceri della tavola...

Carpazi, nel nord della Polonia per essere poi se-

liane avendo meno grasso vanno cucinate per un

lezionate e macellate da un’azienda italiana, han-

tempo più breve. Per completare un po’ di sale e

La Rosa dei Venti via Testa 42 | Barano d’Ischia Tel. 081 902297 ristorante la rosa dei venti ischia


F O O D

i

owners_ Cesare Di Scala Marika Stornaiuolo

GRAN CAFFE’ VITTORIA Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

“M

i piace che al Gran Caffè

riferimento, oggi rinnovato completamente con

spremute, realizzate con una macchina speciale

Vittoria in ogni momento

un restyling luminoso e piacevole. Dal laboratorio,

che garantisce un’ottima qualità organolettica.

della giornata tutti possano

dove Marika insieme allo chef pasticciere

Ma il Gran Caffè Vittoria non è solo il regno del

trascorrere una pausa piacevole, per la prima

Salvatore Lo Gatto segue nei particolari la

dolce, si amplia infatti l’offerta di piatti salati per

colazione, per un aperitivo al tramonto, per un

selezione

escono

il lunch: chi desidera un pranzo veloce seduto ai

dopocena rilassante, ma possano anche trovare

quotidianamente prelibatezze per la colazione,

comodi tavoli esterni può scegliere fra proposte

una torta preparata sempre in giornata, con

cominciando con il cornetto sfogliato, invenzione

che spaziano dal panino bun con hamburger,

materie prime di qualità, potendo scegliere

ischitana, e poi trecce, brioches, graffe, cornetti

bacon, pomodoro e insalata e completato con

all’interno di una offerta ampia” sintetizza così

con farina integrale, muffin - da accompagnare

patatine fritte, alla zingara, classica ma anche

Cesare Di Scala, patron del bar simbolo nel cuore

magari con una delle novità del settore bar che

con salmone, e poi bruschette e caprese; mentre

di Ischia, in piazzetta S. Girolamo, gli obiettivi

Cesare è sempre attento a proporre. Spazio

all’ora dell’aperitivo è una tappa da non perdere,

per cui lavora dal 1991, in perfetta armonia con

dunque, accanto ai classici, a caffè aromatizzati

per godersi al tramonto il passeggio insieme a un

la moglie Marika, suo braccio destro. E che gli

e bevande alternative (orzo, ginseng) e poi tè,

buon cocktail e a una serie di sfiziosi stuzzichini,

ha consentito di fare del suo bar Vittoria (come

tisane, succhi di frutta naturali e, da quest’anno,

accolti dal comodo abbraccio delle poltroncine

è conosciuto da tutti) un punto di incontro, di

un ampliato angolo bio con centrifughe, frullati,

del Gran Caffè Vittoria. Discorso a parte quello

dei

prodotti

adoperati,



da dedicare alla pasticceria: è per una precisa scelta, infatti, che viene offerto un assortimento di torte davvero ricco, preparato nel laboratorio di pasticceria diretto da Lo Gatto. Si va da quelle che amano tanto i piccoli, come le torte Oreo e Pandistelle alle scenografiche “cupole” al limone, fragoline di bosco, cioccolato, e poi le cheesecake all’arancia, ai frutti di bosco, alla nutella fino al goloso semifreddo cocco e cioccolato.

Quindi, ogni giorno fermandosi al bar Vittoria si può scegliere la propria torta preferita, fra le tante in esposizione, per acquistarla intera ma anche per gustarne una fetta, un tipo di offerta che non è frequente nell’isola d’Ischia e che qui si interpreta nel migliore dei modi e può essere un’idea per un dolce dopocena o per un tè del pomeriggio. La cura e l’attenzione che Cesare Di Scala dedica al settore pasticceria trova la sua conferma - se ce ne fosse bisogno - nella Delizia. Dessert che è nato in questo bar: se il nome richiama, infatti, quello tipico della penisola Sorrentina, in realtà nella realizzazione se ne discosta ed è diventato ormai un brand del Gran Caffè Vittoria (che molti tentano di imitare). Un cuore

di pan di Spagna molto soffice, che si sposa con una crema al limone (il gusto classico) cui si sono aggiunti nel tempo tante golose varianti, tiramisù, velvet, frutti di bosco, pistacchio, arancia e cioccolato, cassata. Una glassa sottile e morbida che si fonde con il dolce che ricopre, completa la Delizia. Assolutamente da provare. Come ogni proposta firmata da Cesare Di Scala e dal suo staff, infatti, è fatta con dedizione, cura, attenzione, per regalare un momento di piccolo, grande piacere.

Gran Caffè Vittoria Corso Vittoria Colonna, 110 | Ischia info 081 991649 Gran Caffè Vittoria Ischia







F O O D

i

owners _ Valentina e Mariano Amitrano

L’ALTRA MEZZANOTTE

OTTIME MATERIE PRIME VALORIZZATE DAL LAVORO ATTENTO DELLO CHEF, OSPITALITÀ CORDIALE, UNA LOCATION CHE SEDUCE PER LA SUA BELLEZZA NEL CUORE DI ISCHIA, I PUNTI DI FORZA DI QUESTO RISTORANTE AFFACCIATO SUL MARE ALLA RIVA DESTRA. Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

S

i ispira alla freschezza del pescato,

desiderio di chi siede ai loro tavoli sono

come i ravioli di pasta fresca all’uovo fatta

alla stagionalità delle verdure che

la filosofia che li guida, dagli antipasti al

da loro, la sfoglia molto sottile racchiude la

vengono

esaltarne

dolce: i loro crudi sono selezionati con cura,

farcitura con palamita accostata alle cipolle,

il gusto, L’Altra Mezzanotte, ristorante

si va da ogni tipo di frutti di mare, taratufi,

peperoncini verdi e basilico, e sfumata con

guidato con piglio sicuro e il garbo di chi

fasolare,

ostriche

brandy, in un bel contrasto con il sapore

ama il proprio lavoro da Valentina Amitrano

serviti con gamberi e scampi ai carpacci e

morbido dell’intingolo a base di pomodoro

con il fratello Mariano; ai fornelli lo chef

tartare, di tonno e gambero rosso, sempre

e timo.

Luciano Patalano che ben interpreta l’idea

presenti, e poi dentice, ricciola, pezzogna

Il pescato del giorno viene portato a tavola ed

di cucina portata avanti con convinzione

a secondo di quanto il mercato offre,

è possibile scegliere quello che si preferisce

in questo locale dagli ambienti luminosi e

profumati con scorzetta di lime. Insieme ai

e il modo in cui cucinarlo; ma si possono

un accogliente spazio esterno che guarda

grandi classici della cucina

provare anche i filetti, sempre preparazioni

sulle acque tranquille del porto di Ischia,

di mare lo chef propone

alla Riva Destra. Scelta attentissima della

primi di sua creazione

accostati

per

materia prima, personalizzazione nella preparazione dei piatti in base al

cannolicchi,

vongole,

fresche, ad esempio di orata, al vapore con crema di asparagi, oppure in

crosta

di


patate e zucchine, con patate, olive nere e

E’ affidato ad un artigiano esperto il settore

modo piacevole un pranzo o una cena in

capperi, in guazzetto con pomodoro fresco,

pizzeria e lui cura anche la preparazione

un locale dove l’ingrediente principale, su

aglio e prezzemolo. Ricche di sapore, anche

quotidiana del pane e della focaccia farcita

tutti, è il piacere di far star bene chi siede

le triglie scottate e servite su letto di cavolo

(o arricchita con semi e spezie) che viene

a tavola.

nero crudo a julienne e con un’emulsione di

sempre portata a tavola. E’, invece, Valentina

pomodoro. Non mancano, inoltre, crostacei

Amitrano che si occupa personalmente dei

di pregio come l’astice blu, preparato con le

dolci, una sua passione che le consente

linguine per un primo eccellente, ma anche

di proporre una carta variegata: anche in

alla griglia, in insalata, alla catalana. Mentre

questo caso la cura per la freschezza delle

da L’Altra Mezzanotte, su ordinazione,

preparazioni è d’obbligo, tanto che diversi

lo chef Patalano realizzerà il tipico piatto

dessert vengono montati solo al momento

locale, il coniglio alla cacciatora, preceduto

di essere serviti. E allora spazio a tiramisù,

da

suo

caprese al cioccolato e limone, panna cotta

saporitissimo sugo e le golose patatine

con copertura di frutta fresca, crostatine,

fresche fritte.

sorbetto, delizia al limone. Per chiudere in

bucatini

o

gnocchetti

con

il

L’Altra Mezzanotte via Porto, 71 (Riva Destra) | Ischia info 081 981711 L’Altra Mezzanotte


F O O D

i

LA BATTIGIA RISTORANTE Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti

“I

miei piatti devono avere in primo

a sedersi a questo che nasce come bar per

incontrano, con risultati davvero piacevoli.

luogo un buon profumo”: così

poi seguire naturalmente la vocazione della

Come nelle bruschette con fagioli e cozze

Ida Mattera racconta la sua cuci-

chef per il mangiar bene. Quindi, materie

e nelle fettuccine con gamberoni e funghi

na, una passione che ha fin da piccola - “il

prime fresche, che acquista quotidianamen-

porcini, suoi cavalli di battaglia. Ma in real-

mio primo spaghetto l’ho preparato a 13

te e che lavora seguendo la tradizione, ma

tà, Ida è attenta ad andare incontro al gusto

anni” - e che ha messo tutta quanta nella

cui aggiunge sempre un pizzico di creatività

dei suoi ospiti in ogni piatto, dalla zuppa di

Battigia, il ristorante che gestisce con la sua

che le viene dalla sua lunga esperienza. Co-

cozze con crostini all’antipasto della casa

famiglia nel cuore di Lacco Ameno. Affac-

adiuvata dal suo braccio destro Gino Iacono,

che comprende insalata di polpo, baccalà o

ciato direttamente sul mare, a pochissima

con cui forma una coppia di professionisti

fragagli (cioè pesci molto piccoli) fritti e to-

distanza dal Fungo, lo scoglio più famoso

davvero affiatata, ha costruito un menù di

tani affogati, questi ultimi da provare pure

dell’isola d’Ischia, i tavoli all’aperto invitano

piatti appaganti in cui il mare e la terra si

sui crostoni di pane profumato con un po’


143 di aglio che catturano il delizioso intingolo

re la frittura di paranza, con merluzzetti, tri-

brezza, e se siete fortunati anche sotto la

che li avvolge. E ancora c’è l’imbarazzo della

glie, gamberi e calamari, secondo tradizio-

luce della luna, in un posto che ti proietta

scelta fra le linguine (in alternativa gnocchi

ne; in alternativa pesce fresco - pezzogna,

subito in una sensazione di vacanza, di un

di patate) con cozze e pecorino e i paccheri

orata, spigola - preparato all’acqua pazza,

tempo da trascorrere in relax, appagati dai

alla Battigia, conditi con gamberoni e rana

con capperi e olive o alla griglia. E va assag-

piaceri del buon cibo.

pescatrice, sopra una spolverata di rucola.

giata anche la parmigiana di Ida Mattera,

La sua insalata di mare è bella ricca, con

dove il sapore dolce delle melanzane si fon-

polpo, calamari, gamberi, frutti di mare, da

de alla perfezione con la salsa di pomodoro

condire a tavola con una aromatica salsina

e il fiordilatte. Realizzano loro anche i des-

con aceto e menta o a base di limone, squi-

sert, le capresi classica e al limone, le

sito anche il polpo alla griglia servito su una

cheesecake, il tiramisù: una chiusura

salsa al pesto. Fra i secondi da non perde-

dolce da gustare accarezzati dalla

chef_ Ida Mattera

La Battigia Corso Angelo Rizzoli 5B | Lacco Ameno Tel. 081 900837 Ristorante la Battigia Lacco ameno


F O O D

i

owner_ Francesco Catuogno

N

ella cultura meridionale, soprattutto in

in tanti gusti - hanno

quella partenopea, il rapporto col cibo è

deciso di dare vita

molto particolare, quasi speciale: mangia-

a questo “music

re rende soddisfatti, assaporare i cibi delizia il pala-

and food bistrot”,

to ed infonde felicità, meglio ancora se accostati a

come ama defi-

un bicchiere di buon vino! A Forio nel caratteristi-

nirlo

co vicoletto di via Marina c’è un locale che rappre-

Winebar, enote-

senta appieno le peculiarità ed i valori del “man-

ca e ristorante,

giar bene” come lo si intende qui, è il Divino Sera,

Divino Sera as-

aperto dai fratelli Francesco e Giovanni Catuogno,

socia una can-

napoletani che da molti anni hanno scelto l’isola e

tina ricca, una

che - forti del successo ottenuto con il bar Divino

bella

Cafe, in strategica posizione in pieno centro, di-

di alcolici, una va-

ventato un’istituzione per il suo caffè aromatizzato

sta carta di cocktail

Francesco.

selezione

DIVINO SERA

WINEBAR ENOTECA RISTORANTE Text_ Manuela Bottiglieri Photo_ Riccardo Sepe Visconti


Divino Sera winebar | enoteca | ristorante Piazza Marina, 15 | Lungomare di Forio Tel. 081 3332610 Divino Sera

a una cucina in cui

ne, bufala e una grattu-

hanno portato la loro creatività e un po’ dei sapori tipici di una città

giata di scorza di limone. Altra fino

peculiarità nel menù di Divino Sera i simpatici

famosa nel mondo per la sua gastronomia; perfet-

all’insolito aperitivo dolce, composto da assaggi di

‘cuzzetielli’, figlio della più autentica tradizione: la

te per completare questo mix, le note della musica

pasticceria. Ampia la scelta che offre la cantina, con

parte terminale di un filoncino di pane viene svuo-

dal vivo. Al Divino Sera si inizia con l’aperitivo, a

circa 300 etichette individuate in modo da avere

tata e farcita con ogni prelibatezza, dal ragù alle

partire dal pomeriggio, e poi cena e dopocena per

proposte sia per i più giovani che tendono a prefe-

polpette fino alle salsicce con i friarielli, vere icone

addentrarsi nella notte... Sempre di un fascino par-

rire vini più freschi, che bottiglie più impegnative.

della cucina partenopea.

ticolare nella location scelta dai fratelli Catuogno,

Accanto a vini friulani e del nord Italia, tanto Sud e

La cena si può sempre concludere con liquori e di-

a un passo dal lungomare, in un angolo elegante

in particolare campani, come l’Asprinio di Aversa,

stillati e con un caffè preparato e servito a tavola

nella sua autenticità, complice l’allestimento che lo

un vitigno che regala un fruttato che si accompa-

con la tipica caffettiera moka. Da abbinare anche

rende un salotto in cui la calda luce delle candele

gna bene ai formaggi e alla mozzarella di bufala.

a dolci, tutti di produzione propria: da segnalare

crea un’atmosfera intima e rilassata. Le proposte

Ma troverete anche vini biologici ed etichette delle

le tante versioni del babà (al pistacchio, panna e

gastronomiche sono variegate in modo da poter

case vinicole dell’isola d’Ischia, in particolare Vigna

fragoline, farcito con ricotta di pecora come il can-

accontentare ogni gusto, partendo dagli stuzzi-

del lume di Cenatiempo, appena premiato come

nolo, ecc.). Omaggio all’isola il babà bagnato con

chini per l’happy hour: come l’originale ‘aperitivo

miglior bianco italiano a Vinitaly. Per la cena oltre

il liquore di invenzione ischitana, il rucolino, e poi

in padella’, composto da tanti “sfizi” della nostra

al piatto del giorno che varia, primi, tagliate di car-

crema all’arancia, zeste di arancia caramellata e a

tradizione, dai taralli napoletani con pepe e man-

ne con una consigliatissima parmigiana di melan-

riccioli di cioccolato; mentre il piatto Divino sono

dorle a pizzette e panzarotti, e ancora i saporiti

zane e altri contorni freschi e piatti a base di frutti

assaggi di diversi dessert in monoporzione, piccole

“scugnizzi napoletani” a base di pasta per la pizza

di mare; ma si può scegliere pure una fresella, altra

golosità accompagnate da vaschette con panna e

fritta conditi con pomodoro e le focacce. Si può

invenzione napoletana, da condire in modo clas-

creme per completare i dolci. Per esaltare con una

scegliere anche l’aperitivo a base di salumi e for-

sico con pomodoro ed extravergine e profumato

gustosa cucina, un buon bicchiere di vino e tanta

maggi o quello con le ostriche, si va

basilico, ma anche personalizzare per esempio con

musica la magnifica atmosfera che solo i tramonti

dal tagliere di frutta di stagione

parmigiana o con le polpette, o ancora con salmo-

foriani sanno comunicare.




F O O D

i

LA FESTA DEL GUSTO DI MARR Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca

M

anifestazione giovane (siamo alla seconda edizione), ma che subito ha centrato il suo obiettivo, quella promossa e organizzata da Marr, leader nazionale delle forniture per la

ristorazione, parte del Gruppo Cremonini, azienda storica nel settore della lavorazione della carne bovina, con la collaborazione del responsabile del settore Stelio Lani, insieme a Sea & Meat, azienda ischitana agente con deposito Marr, guidata da Claudia e Vito Iacono. Quest’anno, infatti, il prestigioso Terme Manzi Hotel & Spa di Casamicciola Terme ha accolto nei suoi spazi eleganti una due giorni di presentazioni di prodotti e soluzioni di ogni tipo nel settore della ristorazione, arricchite

148


dalla partecipazione di esperti e chef stellati, coadiuvati come sempre dal team chef Manager della Marr, Sergio Ferrarini. Realtà di rilievo del panorama nazionale, fornitori Marr e operatori locali, infatti, hanno portato i loro prodotti più nuovi ed interessanti, a dimostrare l’estrema dinamicità di un settore in continua evoluzione e che vede l’isola d’Ischia attenta ad aggiornarsi e a seguire i trend più in voga. Hanno preso parte alla manifestazione imprenditori ed operatori del settore alberghiero e della ristorazione isolana, chef e food manager, che hanno presenziato ai diversi show cooking che si sono susseguiti: lo chef stellato e padrone di casa Giovanni De Vivo ha preparato un omaggio


a Gualtiero Marchesi; grande successo anche per l’intervento di Pa-

ai prodotti Marr Selection ed in particolar modo alla nuova linea di

squale Palamaro stellato del ristorante Indaco e di tutto il suo staff.

spezie La Speziale, agli arrosti e alle tartare. Molto seguita, infine,

Inoltre, hanno tenuto alta l’attenzione durante i due giorni alcuni fra

la presentazione in anteprima della cotoletta di coniglio, dedicata al

i tanti chef che operano nell’isola, da Gianluca D’Ambra e Giancarlo

piatto caratteristico dell’isola d’Ischia.

Lo Giudice a Tommaso Luongo, e ancora Giuseppe Di Meglio, Vincenzo Di Maio, Ivan Maresca, Salvatore Spuzzo, Salvatore Lauro. Il pubblico ha mostrato di apprezzare l’allestimento dedicato al canale Pizzerie, sempre più gourmet grazie alla presenza dei pizzaioli Davide Civitiello, Mario Buono e Ivano Veccia. In linea con il ricco e completo catalogo Marr, la presentazione ha toccato ogni tipo di prodotto, da quelli per la prima colazione al gluten free, dai semilavorati alle paste fresche, dalle preparazioni gastronomiche pronte alle selezioni di salumi e formaggi, dagli oli al cioccolato belga, fornendo anche tante idee e soluzioni per il loro impiego. Ampio spazio è stato dato

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Specializzati in carni e pesce freschi, sottovuoto e congelati solo di alta qualitĂ . Forniture alimentari e di attrezzature per la ristorazione.

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W E L L N E S S

i

Rubrica a cura di_ Cecilia D’Ambrosio Obiettivo salute è la nuova rubrica proposta da ICity che mette al primo posto il benessere fisico e l’equilibrio psicofisico, attingendo alle risorse dell’isola verde. Percorsi di fitness, consigli sull’alimentazione e su come rimettersi in forma saranno i protagonisti, con la consulenza degli esperti Michele Scarfato personal trainer, Valerio Galasso nutrizionista, Luciana Morgera la donna che del bio made in Ischia ha fatto un principio di vita e del parrucchiere Cristian Sirabella.

e t u l Sa

ACQUA: IL PRIMO ALIMENTO Text_ Dr. Valerio Galasso*

P

rima di addentrarsi nella lettura di questo articolo, consiglio a tutti di pensare a quanta acqua consumano al giorno. Meno di un litro? Più di due litri? Controllate se nella borsa o sulla scrivania dell’ufficio avete una bottiglietta d’acqua: vi renderete conto che solo una piccola parte di voi beve lontano dai pasti. E’ mia intenzione farvi prendere coscienza dell’importanza di idratare il proprio corpo: prima di pensare a quale cibo evitare per non aumentare di peso, o a quale attività fisica scegliere, se non bevete abbastanza non potrete dire di condurre uno stile di vita sano. L’acqua rappresenta l’unica costante alimentare nella nostra vita, dal primo all’ultimo giorno, possiamo cambiare cibi, gusti, apprezzare o meno un piatto, ma sicuramente all’acqua non potremo rinunciare mai. Perché è importante bere? Il nostro corpo è costituito quasi interamente di acqua, l’assunzione permette di mantenere idratati i tessuti, dalla pelle, agli organi al sangue e favorisce l’eliminazione delle tossine attraverso la sudorazione

* Direttore Scientifico e Biologo Nutrizionista de L’Albergo della Regina Isabella

e altri organi emuntori come fegato e reni. Stimola la diuresi, prevenendo o trattando patologie del tratto urinario, è l’integratore di sali minerali di elezione. Non esiste, infatti, miglior mezzo per garantire al corpo i minerali come calcio, ferro, sodio, magnesio, potassio: per questo prima di assumere integratori senza un valido motivo, consiglio sempre di aumentare il consumo di acqua. Ma quale acqua? Esistono situazioni patologiche in cui bisogna prestare attenzione all’acqua, sia come quantità che come qualità, in questi casi consiglio di rivolgersi ad un esperto di nutrizione per farvi indicare quale scegliere - tenendo conto del contenuto salino dei cibi, per evitare che vada a sommarsi a quello dell’acqua. A tutti gli altri consiglio di variare il tipo di acqua, alternando quella del rubinetto a quelle confezionate. Il motivo sta nel fatto che attraverso questa facile pratica potrete garantire al vostro corpo percentuali diverse di minerali, inoltre non far assuefare i reni e altri organi

allo stesso alimento è importantissimo. In linea di massima si tende a consigliare di consumare un litro e mezzo o due litri d’acqua al giorno, anche questo valore è indicativo e va assolutamente personalizzato in base all’alimentazione, alla frequenza dei pasti e in base all’attività lavorativa e fisica svolta. Solitamente a chi consuma dai tre ai cinque pasti al giorno ed ha uno stile di vita adeguato consiglio di bere due bicchieri d’acqua prima di ogni pasto, compresi gli spuntini. Questa pratica permette di garantire al corpo il minimo indispensabile, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno. Per chi svolge un po’ di attività fisica, o pratica un lavoro poco sedentario, consiglio di aggiungerne mezzo litro da consumare tra pranzo e cena. Mentre per chi svolge una vita più movimentata sarà necessario un ulteriore mezzo litro tra colazione e pranzo. Applicando queste semplici regole, vedrete aumentare la diuresi e senza accorgervene vi troverete anche qualche centimetro in meno.


* 31 anni, da oltre un decennio pratica il fitness e da 5 anni circa è istruttore; con il tempo ha trasformato questa passione in un lavoro con la sua palestra Evolution, che da qualche mese si è trasferita in una sede più grande, sempre a Casamicciola Terme, e ha ampliato l’attrezzatura e l’offerta di corsi a disposizione degli iscritti, arrivati a quota 400 circa.

153

FITNESS & ACQUA Text_ Michele Scarfato*

L

a nostra prima mission sarà combattere la sedentarietà e capire i benefici fisici e psichici derivanti dall’attività fisica, porgendo la dovuta attenzione in questa prima puntata al nostro stato di idratazione, quindi all’acqua che beviamo. Quando comincia la bella stagione vedo aumentare il numero degli iscritti, tutti hanno un unico obiettivo: prepararsi per la “prova costume”. E si impongono allenamenti estremi e faticosi nella speranza di raggiungere in pochissimi mesi risultati ottimali... Ebbene, vorrei intraprendere con voi un percorso che faccia comprendere che lo sport non è solo una questione di forme e peso ma di benessere psico-fisico e soprattutto che è per tutte le età, dimostrando come una moderata e costante attività fisica aumenti le vostre aspettative di vita e doni energia al corpo e alla mente. Primo step: no alla sedentarietà Uno stile di vita poco attivo predispone all’insorgenza di diverse patologie. Il corpo umano ha bisogno di movimento, per preservare i muscoli, le ossa e mantenere un buono stato di salute. Non occorre essere atleti. Basta un po’ di attività tutti i giorni, per rompere la sedentarietà e sentirne benefici. Pensate che per arrivare a 30 minuti di attività fisica moderata (e continuativa) al giorno è sufficiente: • muoversi in bicicletta o a piedi per andare a lavorare o a fare la spesa, evitando la macchina per ogni spostamento • una passeggiata nel parco • preferire le scale all’ascensore • pensare a piccoli ma utili escamotage, come scendere alla fermata prima se ci si muove in autobus • utilizzare le decine di applicazioni presenti sui nostri smartphone per monitorare l’attività quotidiana. Con la pratica di un’attività fisica regolare il cuore diventa più robusto e resistente alla fatica. L’attività aerobica aumenta la richiesta di ossigeno da parte del corpo e il carico di lavoro

di cuore e polmoni, rendendo la circolazione più efficiente. Un cuore allenato pompa una quantità di sangue maggiore senza dispendio supplementare di energia: 10 battiti cardiaci in meno al minuto significano 5.256.000 battiti all’anno risparmiati. Secondo Step: bere molta acqua, soprattutto nel periodo caldo dell’anno. Il perché è semplice: mantenere il giusto livello di idratazione è indispensabile per far funzionare bene l’organismo. Quando ci si allena è indispensabile bere acqua durante e dopo l’attività fisica per bilanciare la perdita di liquidi causata dalla sudorazione. Questo processo fisiologico è il risultato di un meccanismo chiamato termoregolazione che non va ostacolato, anzi va favorito con la reidratazione costante a intervalli regolari. In questo modo l’organismo può continuare a dissipare l’eccesso di calore corporeo sotto forma di vapore acqueo, mantenendo controllata la temperatura dell’organismo. La domanda che ricevo più frequentemente è: quanto bisogna bere? Durante e dopo l’allenamento? L’acqua deve essere la principale fonte di idratazione: è buona norma bere un quarto di litro ogni 15-20 minuti circa durante l’allenamento, salvo particolari condizioni patologiche. Mentre dopo lo sport il consiglio è di bere acqua a

temperatura ambiente a piccoli sorsi ogni quarto d’ora. Va da sé che questi restano piccoli suggerimenti per i veri ‘pigroni’ e che la soluzione ottimale è di scegliere di frequentare una palestra, lasciandosi seguire da un preparato persona trainer che studierà per voi il giusto percorso fitness. Io vi aspetto alla palestra Evolution in piazza Municipio (alle spalle del corso L. Manzi) a Casamicciola, apertura dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 23.00 e il sabato dalle 9.00 alle 19.00, pronto ad accogliere i nuovi amici di Obiettivo Salute.

Nei mesi di luglio, agosto e settembre 2018 Speciale Promo sconto del 15% su abbonamento quadrimestrale e annuale per i lettori di ICity che sono nuovi iscritti.

e t u l Sa


* Fondatrice della Borsa 3.0, pagina FB di baratto e scambio “a cattiveria zero” (in primo luogo di prodotti della terra) che ha un successo che travalica i confini dell’isola, appassionata di botanica e orticoltura con metodi sostenibili, sta prendendo una specializzazione alla Facoltà di agraria ed è attiva in molte iniziative green e a sfondo sociale promosse a Ischia.

L’ESTATE IN UNA TISANA

e t u l Sa

Text_ Luciana Morgera*

P

ausa caffè? No grazie, per me pausa tisana. Non è un modo di dire ma una vera e propria tendenza. Preparare e bere tisane sta diventando routine quotidiana per molte persone che hanno iniziato ad assumerle in modo continuativo inserendo il momento “tisana” come una piacevole pausa quotidiana. Anche se alcuni tendono ancora ad associare le tisane unicamente alla stagione invernale, calde e fumanti, vi dico che c’è ne sono tantissime ideali per l’estate - che dissetano e danno un piacevole senso di freschezza e sono alternative alle bevande gassate e dolci che dilatano lo stomaco e disturbano i normali processi digestivi, oltre ad aumentare la sensazione di sete. Oltretutto sono naturali e reintegrano perfettamente i liquidi ed i sali minerali che si perdono con la sudorazione, donando benessere ed energia. Possono essere gustate in qualsiasi momento della giornata: il consiglio è quello di berle fresche, ma non eccessivamente fredde, perché sappiamo che le bevande ghiacciate fanno male

al nostro organismo.

TISANA ALLA MENTA e LEMONGRASS

Di seguito, due tisane da realizzare utilizzando foglie e fiori raccolti nei nostri giardini, facili, veloci e dissetanti.

La menta ha un gusto fresco e delicato, il lemon grass è estremamente dissetante e insieme rendono questa bevanda un tonico naturale. D’estate, servita fredda con l’aggiunta di foglie di menta fresche ha un gusto speciale. Per preparare la tisana occorre mettere in infusione circa 50 gr di menta e una manciata di foglie di lemongrass in un litro d’acqua, far raffreddare e conservare in frigorifero in una caraffa di vetro.

TISANA ALLA LAVANDA e CAMOMILLA Nei nostri giardini non mancano mai piante di lavanda e di camomilla spontanea. Per preparare la tisana occorrono: 30 gr di fiori di camomilla 30 gr di fiori di lavanda 1/2 litro di acqua Questa profumata tisana può essere bevuta tiepida ma anche fresca, ha un effetto calmante e risulta molto dissetante.

Il vero segreto dell’estate 2018 è però la tisana 100% bio ed ecosostenibile, quella che decidi di bere in bicchiere monouso biodegradabile. E allora è importante che tu sappia che la Catena Alimentare Casamicciola ha siglato un accordo con la Ekoe, società cooperativa che commercializza stoviglie eco compostabili. Pertanto, fino a dicembre 2018, chi acquisterà piatti, bicchieri e altre stoviglie sul sito della Ekoe utilizzando il codice promozionale VIVAISCHIA devolverà il 10% dell’importo imponibile sull’acquisto di stoviglie compostabili. (www.shop.ekoe.org) L’acquisto, valido su tutto il territorio nazionale, sarà gestito dalla Cooperativa Ekoe che non è nuova a queste iniziative, mentre la donazione sarà versata direttamente sul conto corrente dell’Associazione Catena Alimentare tramite bonifico bancario. Sostenibilità per l’ambiente e solidarietà vanno di pari passo, dicendo no ai monouso e aiutando la Catena alimentare che, da diversi anni, dona cibo alle famiglie ischitane in difficoltà.


* Hair stylist figlio d’arte, aggiorna costantemente prodotti e lavorazioni che esegue nel suo negozio di parrucchiere e beauty center Picasso Hair & Beauty di piazzetta S. Girolamo a Ischia. Per riuscire a dare alle sue clienti sempre e solo quanto di meglio ci sia per i loro capelli.

I COLORI DELL’ACQUERELLO… FRA I CAPELLI

e t u l Sa

Text_ Cristian Sirabella*

E

se provassimo a curare i particolari? E’ un dato di fatto che per migliorare la propria immagine e il proprio stile bisogna stare attenti anche ai dettagli, anzi spesso sono proprio questi ultimi che determinano se il vostro look è quello giusto. E’ partita da poco, con il solstizio del 21 giugno la nostra estate a Ischia e per la rubrica Obiettivo Salute vorrei portare l’attenzione su un particolare: “il colore”, perché con le giuste tinte anche tu puoi diventare very cool. La nuova tendenza moda per i capelli arriva dagli Stati Uniti e prende spunto dalle sfumature primaverili ma è sicuramente con l’estate che tutto acquista più fascino e vivacità. La domanda che vi faccio è: “Siete pronte per il grande cambiamento”? Spazio a ciocche coloratissime, ispirate dalle sfumature dell’arcobaleno, rispettando però la propria personalità, ad

ognuno la sua nuance, non importa se sono lunghi o corti, l’importante è scegliere quella che più si addice al vostro carattere, magari da abbinare al make up come succede alle star. La bella ed effervescente Britney Spears, tanto per citarne una, era davvero indecisa sul colore tanto da sceglierli tutti…scherzo! Per lei rainbow hair. Io con il team Picasso suggerisco colori acquerellati, perché permettono di costruire delicate nuance anche partendo da tinte più decise. Il blu si declina con il celeste pallido, il rosso con il rosa antico, il giallo chiarissimo si mescola col verde acido e il turchese con l’arancio... I capelli sono sfumati, mischiati, sovrapposti per stupire. Ma è fondamentale utilizzare le tecniche e i prodotti giusti. Pulp Riot è la nostra scelta: una linea di prodotti completa a base di quinoa, sostanza vegetale che permette di far durare il

colore per molti lavaggi, protegge i capelli e li nutre. I colori Pulp Riot hanno una consistenza simile al conditioner con un PH 4, che non secca la chioma, lasciandola morbida e idratata. Inoltre, essendo un prodotto acido ricco di pigmenti, la tinta viene assorbita più facilmente. La particolarità delle colorazioni semi-permanenti di Pulp Riot è che a ogni lavaggio i pigmenti si rinnovano, diventando colori pastello sempre più chiari. Una tecnologia studiata, quindi, per avere una nuova colorazione lavaggio dopo lavaggio. E il professionista può mettere in gioco tutta la sua creatività, realizzando infinite combinazioni, per look sempre diversi e di tendenza.


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T O U R I S M

IL MIO PROGRAMMA PER FEDERALBERGHI

158

Text_ Riccardo Sepe Visconti

P

rima di elencare i punti del mio programma, desidero fissare l’obiettivo principale verso cui tendo e una regola che desidero rispettare. Ecco l’obiettivo: nel 2018 la stagione turistica ischitana è partita tardi, le stanze degli alberghi sono rimaste a lungo percentualmente vuote e le tariffe restano eccessivamente basse. Cosa desidero ottenere? Allungamento della stagione, percentuali più alte di occupazione, tariffe di

vendita più elevate. Come lo dirò nel programma. La regola che mi voglio dare è la seguente: non essendo, a differenza dei miei predecessori, un albergatore, esattamente a metà mandato, cioè a due anni e mezzo dalla nomina, presenterò all’Assemblea dei soci un consuntivo delle cose fatte e in quella sede proporrò una ulteriore ratifica del mio mandato, rendendomi immediatamente disponibile a lasciare la mia carica qualora non abbia raggiunto risultati apprezzabili.


G

Ecco il MIO PROGRAMMA per la Presidenza di Federalberghi:

F E

D

ATTIVITÀ SINDACALI,

C

B

A TRASFORMARE IL GRUPPO DI ASSOCIATI IN UNA POTENTE LOBBY

DAR VITA AD UN’ INTERLOCUZIONE AUTOREVOLE CON LE ISTITUZIONI

DARE MAGGIORE PRESTIGIO ALLA FEDERALBERGHI ISCHIA

LAVORARE PER AVERE MAGGIORI FONDI

RILANCIARE L’IMMAGINE DELL’ISOLA D’ISCHIA

INTERNAZIONALIZZAZIONE

ACCESSO AL CREDITO

I

COST SAVING

STUDI E RICERCHE

MIGLIORARE L’OFFERTA TURISTICA COMPLESSIVA DELL’ISOLA

FORMAZIONE

DIGITALIZZAZIONE

ECOLOGIA

M

L K

J

H

A

TRASFORMARE IL GRUPPO DI ASSOCIATI IN UNA POTENTE LOBBY DI ALBERGATORI: 1) aumentare il numero degli associati promuovendo una campagna di nuove iscrizioni; 2) sottoscrivere una “clausola di solidarietà” che comporti la tutela di ciascun associato che venisse a trovarsi in qualsiasi tipo di crisi: legale, sanitaria, ispettiva, sociale, familiare, diffamatoria, dovuta a cause naturali, ecc.; 3) accogliere in associazione i porti turistici (che sono ”alberghi sul

1)

mare”); 4) accorpare in associazione i B&B, dissuadendo le strutture abusive dal lavoro sommerso: possibilmente non con denunce ma attraverso l’offerta di benefit e vantaggi; 5) organizzare frequenti incontri tematici e tavoli di lavoro, che coinvolgano tutti i soci - e non il solo Direttivo; 6) prestare la massima attenzione alle esigenze di tutti gli associati, individuando precisi ambiti tra le sezioni delle piccole, medie e grandi strutture, in modo che ciascuna (ed in gruppo) si sentano tutte ugualmente rappresentate, promosse, protette.

B

DAR VITA AD UN’INTERLOCUZIONE AUTOREVOLE CON LE ISTITUZIONI: 1) preparare progetti sistemici di finanziamento territoriale per l’organizzazione strutturale da proporre alla UE ed in Regione Campania: tali iniziative riguarderanno

5)


provvedimenti per rendere l’isola accogliente, moderna e funzionale (porti, spazi comuni, strutture pubbliche, spiagge, pinete, parchi, ecc.);

1)

2) stendere progetti per interventi sulle infrastrutture da proporre agli Enti finanziatori UE e regione Campania: tali iniziative concorreranno all’innalzamento della qualità dei servizi (trasporto, sicurezza, sanità, cultura, arte, ecologia, sostenibilità, benessere, termalismo, ecosistema, natura, igiene, etc.) 3) far valere la potenza economica costituita dall’industria turistica isolana in termini di PIL nella regione Campania (Ischia esprime da sola circa il 20% dell’intero fatturato per il settore turistico), chiedendo di partecipare con autorevolezza alle scelte programmatiche e strategiche del settore, dibattute in Regione e presso i Ministeri competenti; 4) intensificare (notevolmente!) l’interlocuzione con i Sindaci dell’area

4)

Flegrea, in particolar modo con il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, che guida il Municipio capofila del progetto di riqualificazione dell’area costiera soprannominato “Romagna del sud”, per il quale la Regione a vario titolo ha predisposto investimenti per 800 milioni di euro; 5) collaborare con i vertici della municipalità partenopea per coordinare l’offerta turistica ischitana a quella di Napoli. A tal proposito, sottolineo che negli ultimi 4 anni le performances in questo ambito della città sono cresciute del 98%; 6) entrare a far parte del circuito di riqualificazione del Parco Archeologico Flegreo, ricordando che Pithecusa-Aenaria (Ischia) fu la prima colonia greca del Mediterraneo e che dall’isola si irraggiò la presenza degli antichi coloni in tutta

6)

la Magna Grecia. Il nostro accorpamento a questo progetto ci permetterebbe di inserirci nell’immenso circuito generato dal turismo archeologico (oggetto di importantissimi finanziamenti della UE e della regione Campania); 7) sollecitare le Amministrazioni affinché diano vita al Forum degli assessori al Turismo, nominando un rappresentante istituzionale con il quale, da futuro presidente di Federalberghi, possa confrontarmi per affrontare i problemi di competenza dei Comuni.

C

DARE MAGGIORE PRESTIGIO ALLA FEDERALBERGHI ISCHIA: 1) convocare immediatamente gli Stati Generali del Turismo ad Ischia: vale a dire incontri tematici con tavoli di lavoro che riuniscano sotto la direzione di Federalberghi le diverse centinaia di operatori del settore legati agli interessi economici del turismo ad Ischia. Solo da una fase preliminare di incontri, ascolto, confronto e sintesi delle idee si potranno stendere progetti efficaci di rilancio del settore. Questo gravoso impegno spetta, senza ombra di dubbio, alla Federalberghi che si assumerà il compito di dar vita agli Stati Generali del Turismo, di smistare gli inviti, di organizzare le sessioni di lavoro e di convocare i relatori ed i responsabili di ciascun tavolo - tematico - di confronto (divisi in tre settori - Accoglienza - Ristorazione - Servizi e diversi sotto settori: Alberghi; B & B; Turismo nautico; Centri prenotazioni online; Tour operator ed agenzie di viaggio; Professionisti del revenue; Ristoranti e bar; Commercianti; Stabilimenti balneari; Stabilimenti termali; Trasporti; Professionisti dell’accoglienza). In tal modo, la Federalberghi entrerà in relazione sinergica con tutte le realtà legate all’economia turistica dell’Isola e riuscirà a farsi portavoce (con cognizione di causa e piena legittimazione) presso i più autorevoli tavoli istituzionali;

1)


2) valutare la possibilità di acquisire gli spazi della Villa La Colombaia per trasferirvi la sede dell’Associazione. La Villa risorgerebbe a nuova vita e rappresenterebbe la sede ideale per celebrarvi manifestazioni importanti ed incontri istituzionali di alto livello, ma anche per gemellare la struttura al museo di Capodimonte ed accogliervi prestigiose rassegne d’arte e cultura che contribuirebbero, ulteriormente, al prestigio internazionale di Ischia. Gli spazi potrebbero anche essere messi a disposizione dei singoli associati per l’organizzazione di eventi. Trasferire la sede dell’Associazione dal comune di Ischia a quello di Forio sarebbe, inoltre, un segno tangibile di una rinnovata visione che porterà l’Associazione a curare con maggior attenzione i rapporti con tutte le municipalità isolane; 3) va istituito quello che definisco Ufficio Centrale di Comunicazione, anche per poter gestire armonicamente, e a vantaggio dell’isola e di tutti gli Associati, l’ospitalità data a giornalisti, commentatori, personalità che a vario

2)

titolo possono contribuire alla diffusione di un’immagine positiva di Ischia nel Mondo;

4)

4) organizzare sotto le insegne dell’Associazione (o patrocinarne la realizzazione) eventi di grande prestigio, quali incontri culturali, d’arte, di moda, sportivi, scientifici. Spetterà alla Federalberghi il ruolo di promuovere molte delle più importanti manifestazioni di interesse pubblico e turistico che avranno luogo nell’isola; 5) istituire un “Premio Qualità” dedicato alle professionalità espresse da questo settore, in modo da legare le figure dotate di migliori competenze all’attività di Federalberghi.

D

LAVORARE PER AVERE MAGGIORI FONDI: 1) penso che sia importante orientare la spesa di una quota (significativa!) della tassa di soggiorno a destinazioni suggerite da Federalberghi e quindi,

1)

in accordo con le sei Municipalità, raggiungere un’intesa sugli obiettivi da conseguire. A mio avviso bisogna procedere per approssimazioni successive, ottenendo un risultato per volta: il primo sarà quello di sostenere il Museo di Villa Arbusto attraverso l’acquisto di ticket d’ingresso (da regalare ai

2)

propri ospiti) scorporandone il costo dalla tassa di soggiorno da versare. In tal modo, otterremo: che il museo torni a livelli di qualità decenti (poiché attualmente versa in uno stato pietoso); verrà riconosciuto con apposito protocollo sottoscritto da tutte le municipalità quale patrimonio di tutta l’Isola (e non di sola competenza del comune di Lacco Ameno); il suo ingresso diverrà un benefit da offrire gratuitamente a milioni di visitatori e costituirà motivo di orgoglio e promozione per tutta l’Isola, infine ci permetterà di inserirci (a ragion veduta) nel grande giro di finanziamenti legato ai presidi museali della Campania (che sono il maggior strumento attrattivo di flussi turistici di tutta la Regione). L’idea di scorporare il costo dei ticket dalle somme dovute alle municipalità come tassa di soggiorno costituirà un utile precedente per aprire una trattativa con le Amministrazioni sulle destinazioni di spesa delle somme versate (quali sostituti d’imposta); 2) favorire la creazione di Reti d’Impresa che agevolino l’accesso a forme di finanziamento esistenti (per es. Resto al Sud, Patto per il Turismo 4.0) per medie e piccole imprese, anche invitando professionisti esperti per realizzare insieme questi progetti;

2)


3) sollecitare, attraverso le commissioni parlamentari nazionali, coinvolgendo anche il nostro senatore Domenico De Siano l’adozione di una Legge Eccezionale per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 21 agosto 2017 (o l’accorpamento a quella già in vigore per le aree terremotate del Centro Italia).

E

3)

RILANCIARE L’IMMAGINE DELL’ISOLA D’ISCHIA: 1) di fatto, la mia elezione provvederà a sopperire (senza alcun costo aggiuntivo per l’Associazione) alla mancanza della consulenza stabile di

2)

un esperto di comunicazione per l’isola. Il mio ruolo mi permetterà di promuovere pubbliche relazioni anche approfittando dell’interazione tra la Federalberghi e le realtà internazionali. Saremo presenti (con una visibilità maggiore di quella avuta fino ad oggi) ad ogni iniziativa di rilievo che riguardi il turismo e l’isola d’Ischia e ne daremo - finalmente! - giusto risalto nelle forme più efficaci; 2) darò vita a un dinamico e funzionale Ufficio Stampa che si avvarrà degli ottimi rapporti che vanto con molti colleghi, nell’isola e in terraferma. A tale scopo, risulta vantaggiosa la mia quindicennale esperienza alla direzione magazine Ischiacity, il maggior strumento di comunicazione dell’immagine dell’isola d’Ischia oggi esistente (grazie alla sua presenza a bordo di aliscafi e traghetti, negli hotel, alla gestione di pagine web e social, di video e archivi fotografici e alla fitta rete di rapporti con colleghi giornalisti); 3) amministreremo armonicamente pacchetti di inviti strategici per giornalisti, influencer ed esperti di comunicazione - a livello nazionale ed internazionale - per assicurarci la massima visibilità come brand turistico; 4) poiché opero da molti anni nel mondo della comunicazione mi sarà facile organizzare, senza alcun costo aggiuntivo per l’Associazione, un

3) 4)

“Ufficio Centrale di Pubbliche Relazioni” che gestirà tutte le informazioni e le notizie provenienti direttamente dalle strutture ricettive - anche facendo leva sulle attuali collaborazioni prestate a Federalberghi. In tal modo, metteremo a frutto le nostre risorse di ospitalità promuovendo ogni attività di prestigio che abbia luogo nel nostro territorio (presenza di ospiti illustri, fatti ed eventi di spessore) e potremo dare a queste occasioni il massimo della visibilità (che si trasforma, in parole povere, in grandissima pubblicità per l’Isola).

F

ATTIVITÀ SINDACALE E COST SAVING: 1) azione di lobby presso le Amministrazioni per ridurre l’impatto della tassa per la spazzatura; 2) azione di lobby per ottenere che una quota della tassa di soggiorno venga adoperata come tassa di scopo per il turismo; 3) estensione di benefici acquisiti anche attraverso accordi con altre autorità sindacali o enti erogatori di servizi.

1)


G

DIGITALIZZAZIONE: 1) è necessario accedere agli strumenti offerti dal Turismo 4.0 per il marketing del settore alberghiero, a cominciare dal social media marketing professionale e social messaging (i consumatori, infatti, privilegiano la comunicazione con le aziende attraverso la messaggistica per porre domande, acquistare, dare feedback), dovremo inoltre analizzare la brand reputation dell’isola per introdurre correttivi ed effettuare interventi di potenziamento, studiando in primo luogo la brand reputation della concorrenza per poi creare contenuti di alto livello, multicanalità, coinvolgimento di influencer: è necessario da un lato aggiornarci su queste tematiche e dall’altro utilizzare, possibilmente, un protocollo di “stile ischitano” di promozione che ci contraddistingua rispetto alle altre destinazioni turistiche.

H

ACCESSO AL CREDITO: 1) attraverso consulenze, ATI, reti di imprese, convenzioni strategiche, dobbiamo fare in modo che possano essere intercettati finanziamenti; inoltre, vanno create filiere per facilitare l’accesso al credito di aziende omogenee che si impegneranno per il raggiungimento di un medesimo obiettivo (per esempio, aziende agroalimentari, produttori, rivenditori, alberghi interessati all’agriturismo; o ancora: fonti termali, parchi termali, produttori di cosmetici legati alle fonti stesse, professionisti del benessere, alimentazione bio e strutture ricettive legate al termalismo, ecc).

I

FORMAZIONE: 1) va incrementata non solo attraverso corsi e Fondo FOR.TE, ma anche grazie a accordi con la Regione, le Università Federico II e Parthenope, l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, l’Università Pegaso e, soprattutto, favorendo in accordo con il MIUR ed il Provveditorato agli Studi, l’istituzione ad Ischia di un corso triennale di specializzazione in Scienze dell’Economia Turistica; si deve aderire, inoltre, ai progetti europei di formazione del management alberghiero (per es. progetto Smartour) e intensificare l’interazione con l’IPSAR Telese (Alberghiero) e con l’ITS E. Mattei per corsi di formazione e progetti Alternanza scuola-lavoro.

J

INTERNAZIONALIZZAZIONE: 1) individuazione dei mercati di interesse prioritario per l’ampliamento dell’offerta turistica isolana (Russia, Cina, ecc.) e creazione di “Ambasciate

turistiche”

attraverso

la

collaborazione

di

nostri

concittadini radicati all’estero, che potranno, in sinergia con il lavoro di Federalberghi, operare in loco per promuovere il brand “isola d’Ischia”,


anche grazie a materiale di supporto fornito da Federalberghi stessa e dagli associati. A tal proposito, con l’aiuto della dottoressa Liliana Speranza abbiamo già presentato un progetto di finanziamento europeo del valore di mezzo milione di euro in collaborazione con il COTUMAR; 2) presenza qualificata alle fiere e borse del turismo, la cui qualità di allestimento verrà garantita dalla mia personale esperienza nel settore della comunicazione.

K

MIGLIORARE L’OFFERTA TURISTICA DELL’ISOLA: 1) per migliorare la nostra offerta serve condividere i medesimi obiettivi. Ottima la proposta di riunire le Associazioni di categoria, insieme al Distretto Turistico, in un tavolo permanente di lavoro, in una parola dar vita alla Consulta isolana per il turismo. Quindi dalle associazioni dei termalisti a quelle dei balneari e delle altre categorie coinvolte, fino alle associazioni professionali occorre sottoscrivere protocolli di intesa e sorvegliare che siano davvero applicati e rispettati; 2) interagire con le Amministrazioni locali e le Proloco per formare (finalmente) un unico cartellone di eventi che possa essere pubblicizzato in tempo allo scopo di risultare di effettivo interesse turistico: si proporrà alle Amministrazioni di istituire un “Ufficio Centrale di Coordinamento degli Eventi” in modo che non si sovrappongano inutilmente l’uno all’altro (se le Amministrazioni sottoscriveranno un protocollo di intesa nel quale si fissa il principio che una manifestazione per essere autorizzata deve necessariamente avere il parere vincolante dell’Ufficio Centrale di Coordinamento, si risolveranno davvero tutte le sovrapposizioni dannose ed evitabili);

1)

2)

3) va arginato il fenomeno delle tariffe eccessivamente basse. Bisogna, quindi, sottoscrivere tra gli associati un protocollo di accoglienza con standard di qualità garantiti in rapporto alle tariffe praticate, e avere la fermezza di escludere dall’Associazione coloro che non rispetteranno questi accordi (abbassando troppo la qualità offerta o le tariffe in relazione alle stelle esibite ed ai servizi promessi); 4) dar vita a sinergie con siti turistici della terraferma: circuiti artistici (attraverso accordi con i musei), culturali, di benessere; 5) inserirsi nel circuito dell’ospitalità (in grandissima espansione) dell’Area Flegrea; 6) promuovere il turismo “tematico” legato a specifici ambiti di interesse, esempi di categorie da far crescere sono: Natura; Enogastronomia, Sagre, Festività Religiose e non; Arte e Cultura; Nautica e Vela, Benessere; Eventi; 7) impegnarsi a fondo per l’allungamento dei margini della stagione lavorativa includendo l’organizzazione del Natale, della Pasqua e dei ponti festivi di maggior interesse. Per avere successo in questa iniziativa è necessario creare una rete di condivisione forte, assicurarsi che molte strutture aderiscano al programma, pianificare con attenzione i pacchetti promozionali, verificare che si sviluppi una seria ed efficace campagna pubblicitaria di queste iniziative; 8) assegnare “bollini di qualità” (certificata da un preciso disciplinare individuato dalla Federalberghi) a tutte quelle iniziative offerte agli ospiti che scelgono l’Isola ed ai prodotti e servizi che qualificano l’offerta turistica; 9) promuovere gemellaggi con altre località il cui contesto si possa considerare complementare con quello dell’isola.

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L

ECOLOGIA:

2)

1) adottare nuove tecnologie ecosotenibili, lavorando anche per intercettare i relativi finanziamenti; 2) azione di lobbing presso le Amministrazioni locali affinché vengano avviati/completati i lavori per i depuratori, si completi la rete fognaria, si attuino protocolli a tutela dell’ambiente (per es. divieto di uso di plastica monouso e di detersivi inquinanti); venga favorito con tutti gli strumenti possibili l’uso di biciclette servoassistite ed elettriche, anche come servizio che la nostra Associazione metterà a disposizione degli ospiti.

STUDI E RICERCHE: 1) l’isola d’Ischia dovrebbe essere considerata come un grande laboratorio di studio dove poter effettuare ricerche indispensabili alla comprensione dell’evoluzione del sistema economico turistico e degli ambiti ad esso collegati, quindi statistiche e analisi dei flussi turistici, termalismo, natura, ecologia, ecosistemi (per es. studi dei cetacei, pescosità dei mari, biodiversità, specie in pericolo di estinzione, ecc.). E’ compito della Federalberghi patrocinare, anche attraverso un’attività di relazioni con le Università e gli Istituti di ricerca, tali indagini. La comprensione, infatti, dei fenomeni in crescita (o decrescita) in atto è fondamentale per orientare le scelte strategiche per il futuro.

Photo_ F. Di Meglio

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01

DUE RUOTE PER UN TESORO Interview_ Pasquale Raicaldo Photo Dayana Chiocca Francesco Di Noto Morgera

L’isola verde in bicicletta. Per apprezzarla libera dalle auto. Con un pizzico di sana rivalità sportiva. La quinta edizione della Gran Fondo “Ischia 100”, la gara rivolta ai cicloamatori di tutta Italia in uno scenario unico al mondo, ha rilanciato un messaggio forte e chiaro in favore di un territorio ecosostenibile, strada maestra per il futuro di Ischia, che ha saputo trasformarsi in una gigantesca isola pedonale. A percorrerla quasi 500 bici, un torpedone verde affascinato dalla bellezza di scorci impareggiabili. Al traguardo il primo arrivato è stato Domenico Saldamarco (Asd Euronics), che ha completato i tre giri dell’isola in 2:40:48, staccando di 8’37’’ il secondo classificato, Salvatore Russo (Biciclette Marzano; terzo Paolo Vecchione, Team Prof Bike). Zeihira Ajmi è la prima delle donne, con un tempo di 3:26:17. Nella gara di medio fondo, primo Raffaele Cinque per Team Ciclismo Sorrentino. Ma i risultati sportivi, ancorché importanti, sono certo secondari rispetto al valore simbolico di una giornata che sembra aver ribadito la necessità di un

ridimensionamento del traffico sul territorio isolano. Non ha dubbi l’avvocato Paolo Santaroni, deus ex machina di Ischia 100: “Lo abbiamo detto e ripetuto mille volte, per noi organizzatori della Gran Fondo è quasi un mantra, l’isola non può e non deve morire sotto un letto di lamiere. Il successo della gara ha confermato la necessità di affrancarla dal problema delle auto con un programma intelligente di trasformazione della mobilità”. Che idee ha per raggiungere questo obiettivo? Non è difficile pensare alla diffusione di biciclette elettriche e, in generale, di vetture a propulsione non inquinante, il tutto accompagnato ovviamente da una seria politica di interdizione al traffico di alcune zone dell’isola, quelle con più spiccata vocazione al turismo. Compito delle Amministrazioni farlo: non si capisce perché sia così difficile. E la resistenza dei residenti isolani? Di una parte, forse. Ma c’è anche una quota di residenti che comprende che


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una politica del genere va a suo esclusivo vantaggio. Al passaggio dei nostri ciclisti, molte signore ischitane lanciavano petali di fiori: non è certo un gesto di chi non accetta il blocco dei motori per la durata della gara. E Ischia tornerebbe l’isola verde…. Esatto. Del resto se la nostra è proprio la ‘100 km dell’Isola verde’, non lo è di certo per il richiamo nostalgico a una denominazione antica. Dobbiamo essere onesti nelle analisi: la modernità ha interferito su Ischia nel modo più negativo possibile. Oggi, per il turista che non abbia la fortuna di capitarvi durante la Gran Fondo, l’impatto rischia di essere negativo: il più delle volte trova un traffico superiore a quello della città che ha lasciato. Come può non restarne deluso? E ancora: disordine, sporcizia, negatività. Basterebbe la volontà politica di risolvere le maggiori criticità di un’isola splendida. Non va inventato nulla, avviene in tutti i luoghi al mondo capaci di fare turismo: le aree dal maggior valore paesaggistico vanno liberate dai motori. Zone franche, in tutti

i comuni dell’isola: lo dobbiamo, se ci sta a cuore il futuro di Ischia. Ischia 100 torna il prossimo anno. Immagina lo stesso format? Assolutamente. Ci scelgono turisti che trovano la scusa della pedalata per scoprire l’isola più bella, quella che abbiamo pensato noi organizzatori. E la gara tornerà, come ogni anno, alla condizione imprescindibile dello stop motori integrale per tutta la durata della competizione. Bisogna che Ischia ne comprenda i benefici, ai quali - come in tutte le cose del mondo - fanno da contraltare alcuni piccoli sacrifici da sopportare. Se così non fosse, ci tireremmo indietro. E Ischia sceglierebbe consapevolmente di consegnarsi ai fautori delle quattro ruote, strizzando l’occhio al turismo che ne ha rovinato l’immagine nel mondo. Il brand Ischia è oggi accompagnato al concetto di low cost e turismo di massa, eppure qualche anno fa i media hanno definito Ischia come l’isola più bella d’Europa. Abbiamo un tesoro tra le mani, ma anche il dovere di saperlo preservare.


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ONLUS LUCA BRANDI: 10 ANNI PER I GIOVANI DI ISCHIA

51 Photo_ Stefano Fiorentino

Nata dalla volontà di Silvano, Pina e Mauro Brandi di preservare attraverso la cura e l’attenzione per i giovani e il loro mondo il ricordo di Luca Brandi, l’Associazione che porta il suo nome ha compiuto dieci anni. Intensi, pieni di attività che hanno abbracciato tanti ambiti e tante persone, unite tutte sotto il denominatore comune di dare la possibilità ai ragazzi, in primo luogo quelli dell’isola, di mettere in luce i propri talenti attraverso i laboratori (di ceramica, scrittura, musica, lingue, teatro, fotografia), sempre molto frequentati. Ma portando costantemente anche l’atten-

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GRAN CAFFÈ VITTORIA SI RIFÀ IL LOOK

Qualche mese di intensi lavori di ristrutturazione e il Gran Caffè Vittoria in piazzetta San Girolamo a Ischia si è presentato completamente rinnovato e bellissimo all’appuntamento con la nuova stagione. Cesare Di Scala lo guida da oltre 25 anni e, insieme alla moglie Marika e allo staff di collaboratori, ha fatto di questo bar e pasticceria un punto di riferimento per chi è alla ricerca di dolci realizzati con estrema cura: da quelli per la prima colazione al vasto assortimento di torte (il laboratorio di pasticceria ne crea sempre di nuove), ai cocktail fino al corner dedicato ai centrifugati, il punto fermo per Cesare, infatti, è la grande qualità.

zione sulla fragilità e il disagio personale che è parte dell’universo adolescenziale, facendo intervenire esperti come, in occasione del Memoriale, lo psicoterapeuta Michele Rossena, collaboratore di Guido Crepet. Nella giornata di incontri sono state presentate, inoltre, le nuove iniziative che si stanno concretizzando, fra cui la Casa di Luca, per consentire di ampliare gli spazi dedicati ai sempre più numerosi progetti, che hanno tutti come principio fondante quello di liberare e far crescere la creatività e le energie dei più giovani.




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ANDAR PER SENTIERI: L’ISOLA A RITMO SLOW

Text_ Pasquale Raicaldo Photo_ Antonello De Rosa

In principio fu il Grand Tour. Artisti e letterati che scoprivano l’isola attraverso passeggiate tra boschi e dirupi, canyon e belvedere. Norman Douglas, per esempio, o Truman Capote, che raccontò - di Ischia - quei “viottoli che si inerpicano su in mezzo ai filari dove ci sono interi sciami di api e dove le lucertole si cuociono al sole sulle foglie che stanno per germogliare”, o ancora Henrik Ibsen, la cui scalata sull’Epomeo riservò più d’una sorpresa. Antesignani, loro, di quel turismo ambientale che è oggi in netta crescita: così, dal 25 al 30 aprile scorso la sesta edizione di Andar per sentieri ha visto addirittura quintuplicati i partecipanti a una manifestazione che impone, sin dal fortunato claim, di “scoprire l’isola a piedi”. A ritmi slow, naturalmente, lasciandosi conquistare dai paesaggi, ma anche dall’enogastronomia (che quest’anno è stata parte integrante dei percorsi) e dalle tradizioni di un territorio che ha ancora tanto da raccontare. Con la regia di Pro Loco Panza, CAI e associazione Nemo e con il sostegno del Comune di Serrara Fontana - in particolare attraverso il progetto “Dal Monte Epomeo al borgo marinaro di Sant’Angelo. Un viaggio tra arte, musica, cultura e tradizioni” - l’evento ha coinvolto escursionisti ed appassionati d’ogni parte d’Italia e del mondo e di tutte le età (a cominciare dalla piccola Vittoria, appena un anno, divenuta mascotte della manifestazione). Dalla baia della Pelara ai Frassitelli, dalle Fumarole alla vetta più alta, dove l’attrice Lucianna De Falco si è esibita in un intenso reading, ricco di echi letterari e filosofici: tra i sentieri più gettonati, il percorso dei Pirati, che ha efficacemente richiamato gli echi delle incursioni saracene lungo le coste dell’isola e, partendo da Serrara Fontana, ha condotto i partecipanti - attraverso un’antica mulattiera in discesa - al borgo di Sant’Angelo, sintetizzando le due anime di Ischia, terra e mare, filo conduttore dell’intera iniziativa: “La crescita di un turismo ambientale ed ecosostenibile - hanno dichiarato Leonardo Polito, presidente della Pro Loco Panza, ed Emilio Giuseppe Di Meglio, assessore al Turismo del comune di Serrara Fontana - costituisce per Ischia un’occasione da cogliere nel miglior modo possibile, investendo sulla bellezza della sua natura per intercettare flussi turistici nuovi e consistenti”. L’appuntamento è per settembre, quando tornerà la manifestazione “gemella”, Andar per cantine.


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MELGES WORLD LEAGUE SBARCA A FORIO Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca Stefano Fiorentino


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Le acque di Forio con la sua magnifica costa che va da Citara a S. Francesco, sono state scelte per la prima volta come campo di gara per aprire la stagione del circuito europeo 2018 della Melges World League, campionato internazionale di regate per le classi Melges 20 e Melges 32. Sviluppata su due successivi weekend (nel mese di aprile) e organizzata con il sostegno

del comune di Forio e del circolo nautico Punta Imperatore e con la collaborazione dello staff della Marina del Raggio Verde, la competizione ha visto sfidarsi prima le imbarcazioni più grandi e poi la classe 20. Le squadre in gara e gli appassionati di vela one design hanno potuto misurare la forza di ciascun equipaggio in una stagione che vede Cagliari ospitare la finale che assegnerà in ottobre i titoli di campioni del mondo di entrambe le categorie che hanno gareggiato a Ischia. La Classe Melges 32 (nelle foto), ha visto competere i campioni della specialità, dall’imbarcazione russa Tavatuy di Pavel Kuznetzov (la tattica è nelle mani di Evgeny Neugodnikov) campione del mondo in carica al G.Spot di Giangiacomo Serena di Lapigio (affiancato in questa stagione da Michele Ivaldi), campione uscente di Melges World League 2017. Sul podio al primo posto (con tre vittorie su quattro prove) Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato, al timone Matteo Savelli, coadiuvato alla tattica dal pluridecorato inglese Paul Goodison. Argento per l’equipaggio di Matteo Balestrero su Giogi, alla tattica Branko Brcin; al terzo posto il tedesco Wilma di Fritz Homann, affiancato da Nico Celon. Naturalmente soddisfatto il timoniere Savelli, per la prestazione del suo equipaggio che è riuscito a gestire con successo le diverse fasi della gara, caratterizzata da condizioni del vento molto mutevoli.


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PASQUALE PALAMARO 40’s

Volitivo, tenace, talentuoso, lo chef stellato Michelin Pasquale Palamaro, che rappresenta una delle eccellenze cresciute nell’isola d’Ischia, ha festeggiato i suoi primi 40 anni, con la moglie Marianna, i piccoli Roberto e Francesco e moltissimi amici. Lo aspettano ancora grandi successi con il suo Indaco, il ristorante gourmet creato all’interno dell’albergo della Regina Isabella e i tanti progetti che ha in cantiere. Auguri dalla redazione di ICity!



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L’ISOLA DI DAHIANA

Una rappresentazione speciale di Ischia quella di Dahiana Soledad Mendizabal, 25 anni, fashion designer di origini argentine, che ha iniziato a disegnare per rilassare la mente, realizzando una sorta di mandala buddhisti ma su carta. Che lei sviluppa anche in maniera figurativa, come nel caso dell’isola d’Ischia, per cui ha adoperato china e penna. “Mi hanno chiesto di disegnare qualcosa di personale che rappresenta l’isola d’Ischia... Ho passato giorni a pensare cosa per me potesse rappresentare l’isola... il castello Aragonese? Per quanto sia bello, resta banale... la chiesa del Soccorso? Ugualmente scontata... Così, tra pensieri e varie idee, ho fatto un piccolo passo indietro, perdendomi tra ricordi infantili. Alle elementari c’era una maestra, la maestra Alba. Durante una lezione ci narrò del mito di Tifeo, del soffio e del peso dell’isola, che gli toccò portare al gigante per essere andato contro Zeus. Questo è il mio Tifeo, con il mio soffio, con la mia amata Isola. (Da piccola credevo che saltando come una forsennata tra le strade di Piedimonte sarei riuscita a far soffrire di solletico il gigante di nome Tifeo)”.

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IMMAGINARE RIPARI Ci sono Chiara e Ilaria, Ester e Claudia (che racconta del piccolo Ciro). E ancora: Luisa e Daniele, Adriana e Giorgia, Claudia e Mario, Victoria e Annie, Ida (che si ispira a Itaca) e Luigi, Leonardo e Sabrina, Teresa e Rossella. Diciannove sensibilità diverse per diciannove racconti, che danno vita a Immaginare ripari, il libro edito da Valentino Editore e a cura di Tommaso Ariemma, con prefazione del giornalista Pasquale Raicaldo, che affronta il sisma del 21 agosto 2017 da una prospettiva nuova e inedita: quella della scrittura creativa. “L’isola - spiega Ariemma, pop-filosofo e professore di filosofia al liceo Ischia, già autore de La filosofia spiegata con le serie tv - è stata colpita da un terremoto che ha lasciato segni visibili e invisibili. Disagi enormi per molta parte della popolazione, soprattutto per quelle famiglie senza più una casa. Tutte le scuole costrette ai doppi turni. Una situazione destabilizzante che può essere pensata ed elaborata proprio attraverso un racconto. Con i

miei studenti, in seguito a delle lezioni non convenzionali sulla Poetica di Aristotele, abbiamo scelto di misurarci con la scrittura per ‘immaginare ripari’. Il risultato è il racconto corale di ciò che ha fatto tremare la terra. E non solo”. Storie verosimili e affascinanti attraverso cui, come spiega l’editrice Erminia Turco “abbiamo inteso dare voce ai giovani, che con la loro penna e la loro fantasia e sensibilità hanno iniziato a sollevare le macerie e a rimettere insieme i cocci”. Perché del resto, come si legge nella prefazione del volume “narrare storie inventate intorno a un evento reale diventa anche un modo per esorcizzarlo. Per superarlo. Per elaborarlo. Assecondando quella che Italo Calvino definisce la smania ‘di chi racconta storie e non sa mai se sono più belle quelle che gli sono veramente accadute e che a rievocarle riportano con sé tutto un mare d’ore passate, di sentimenti minuti, tedii, felicità, incertezze, vanaglorie, nausee di sé, oppure quelle che ci s’inventa, in cui si

taglia giù di grosso, e tutto appare facile, ma poi più si svaria più ci s’accorge che si torna a parlare delle cose che s’è avuto o capito in realtà vivendo’ ”. Il libro, disponibile in libreria al costo di 10 euro, è frutto di un progetto di alternanza scuola lavoro. “Un esempio di buone pratiche scolastiche”, spiegano il dirigente scolastico Giampietro Calise e Gianni Ferrandino, coordinatore del settore per il Liceo Ischia.



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DUETTO FLEGREO FRA CUCINA E PIZZE

Text_ Floriana Schiano Moriello Ciro Scamardella, il giovanissimo sous chef flegreo dello stellato Metamorfosi di Roma, noto per il programma televisivo ‘Ciro a mammà’ trasmesso su Gambero Rosso Channel, per la prima volta si è esibito in terra d’origine ospite del pizzaiolo Federico Guardascione, titolare de Il colmo del Pizzaiolo di Monte di Procida. Per l’occasione Ciro e Federico hanno realizzato cinque portate di grande effetto gustativo e visivo, tra queste, due firmate esclusivamente da Ciro, “Come un crudo di carne e Diaframma, avocado e rape”. Invece con il padrone di casa sono state create due farce che hanno ben celebrato l’impasto di Federico completamente prodotto con farine macinate a pietra, molto idratato e lievitato fino a 72 ore. Una pizza morbida, fragrante e scioglievole, con cornicione alto, copiosamente alveolato e soprattutto particolarmente digeribile. A sigillare il pasto il “dolce non dolce” pensato da Ciro e realizzato a quattro mani con Margherita, la pasticcera di casa. Alcuni ingredienti usati per le pietanze sono stati scelti, dai due amici, per evocare momenti dell’infanzia bacolese comune a entrambi: ne è un esempio la pizza con crema di scarole, scarole a crudo, brunoise di limone pane, burrata e carpaccio di baccalà. Le scarole e il baccalà, ingredienti molto presente nella cucina napoletana, hanno accompagnato il limone pane che si è rivelato un delizioso salto indietro nel tempo per entrambi nonostante la differenza di età. Da ragazzi ne facevano scorpacciate, appena raccolto, con sale o zucchero nei pomeriggi di primavera e d’estate. Strepitosi gli accostamenti che hanno sorpreso e incantato gli

ospiti! Evocativa anche la pizza con la genovese di ‘polpessa’, piatto tipico dei pescatori locali che è stata abbinata alla freschezza della portulaca e all’intensità del Provolone del Monaco. Ma giochi di ricordi a parte, per il rendez-vous a sei mani molte sono state le incursioni cosmopolite dovute alle numerose esperienze di Ciro in giro per il mondo e grazie a questo ben riuscito appuntamento le pizze, pensate per la serata, oramai sono in carta a Il Colmo del pizzaiolo e continuano a riscuotere tanto gradimento.


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MASSIMO BOTTIGLIERI GIOIELLI INAUGURA

Si sposta di fronte alla piazzetta dei Pini la gioielleria di Massimo Bottiglieri a Ischia, presidio di eleganza e bellezza curato dalla moglie Teresa, che sceglie personalmente i gioielli spaziando da marchi orafi di fama mondiale a laboratori artigianali: comune denominatore il gusto sicuro con cui vengono scelti. Le luminose vetrine accolgono, infatti, selezionate griffe che fanno sognare ogni donna (e uomo), dalla classe infinita dei gioielli e orologi Bulgari a Dodo di Pomellato, alle creazioni di alta artigianalità di Marco Bicego e Pesavento fino ai fashion bijoux più amati come Pandora e Uno de 50; e ancora gli orologi Tag Heuer e le penne Montblanc.

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ALBERTAZZI PER SEMPRE

Fra giugno e luglio, in diverse location, Ischia ricorda la figura di uno dei più grandi attori del teatro italiano, Giorgio Albertazzi, che si è esibito anche a Ischia e vi ha trascorso momenti di relax, grazie a un’iniziativa promossa da Franco Iacono, che è stato suo ammiratore ed amico per molti anni, con l’associazione Terra. In particolare gli incontri sono stati incentrati su una delle più celebri interpretazioni di Albertazzi, le Memorie di Adriano, tratto dal capolavoro letterario della scrittrice Marguerite Yourcenar. A raccontare il suo rapporto con il personaggio Adriano, la moglie Pia de’ Tolomei, l’attrice Mariangela D’Abbraccio, il musicista Mimmo Maglionico, la giornalista Titta Fiore.



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TANTA MUSICA E BORSE DI STUDIO PER RICORDARE GAETANO ALTIERI Text_ Cecilia D’Ambrosio

Ha aperto il mese di giugno la seconda edizione del Festival del Blues Gaetano Altieri, organizzato da Brunello Canessa per ricordare il mecenate, amico di grandi artisti e imprenditore, innamorato della musica in ogni sua forma. Nei tre giorni della kermesse si sono esibiti diversi gruppi musicali fra cui Blue Staff, Edo Bennato Tribute Band (capitanata da Franco Rinaldi), True Blues e i maestri Brunello Canessa e Mario Insenga hanno tenuto seminari, organizzati in collaborazione della School of Rock dei fratelli Di Meglio, riservati a giovani allievi musicisti, ai più meritevoli dei quali sono andate delle borse di studio. E per il dopo concerto tutti gli amici si sono ritrovati nella bella casa Altieri dove l’intera famiglia di Gaetano ha, come sempre, imbandito una cena squisita, per poi riunirsi intorno a quel pianoforte bianco dietro al quale innumerevoli volte il “Barone” si è seduto per suonare e cantare insieme alla sua immensa schiera di ospiti appassionati.

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