La Valle delle Mille Mele - 3 - Il pallido arcobaleno

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La Valle delle Mille Mele

3 - Il pallido arcobaleno I RACCONTI DEL BOSCO DELLE VENTI QUERCE - FIABA DI MAURO NERI - ILLUSTRAZIONI DI FULBER



– Mamma mia che temporale! – esclamò Lampurio entrando di corsa in casa di Mamma Pasticcia, bagnato come un pulcino che è caduto in un lago. – A me invece piace, quando piove – disse Occhialetta, che era già seduta sul divanetto in attesa che Pasticcia cominciasse a raccontare la fiaba del giorno. – Mi piace il profumo della terra bagnata, il ticchettio delle gocce sulle foglie degli alberi... – Sì – aggiunse la simpatica topolina Rattina Glassé, – è vero, ma quando c’è il sole si può giocare all’aperto, si fa il bagno in piscina, si corre sui prati.No no no: molto meglio il bel tempo, invece della pioggia! Mamma Pasticcia fece una smorfia allegra con le labbra, aprì il frigorifero e tirò fuori un vassoio con cinque coppette colme di buon gelato dai mille colori. – L’hai fatto tu, questo gelato? – urlarono in coro i piccini. – Certamente – rispose la buona spauracchia, – e visto che state parlando di temporale, vorrei raccontarvi una fiaba che ha per protagonista proprio... – Un temporale? – chiese il panteganotto Liquirizio. – No, non un temporale, bensì una fiaba che parla di un arcobaleno! State a sentire... Quando sta per smettere di piovere e in cielo le nuvole si schiudono lasciando filtrare i caldi raggi del sole, da un capo all’altro dell’orizzonte si distende, come per magia, uno splendido arco colorato… azzurro, rosso, verde, giallo, violetto… Quello è l’arcobaleno! Dovete sapere, però, che un giorno molto molto lontano, l’arcobaleno, chissà come e chissà perché, perse il colore

giallo e il colore rosso! Proprio così: per quanto facesse e si impegnasse, non era capace di andare più in là dell’azzurro, del verde, del violetto… – Temporale d’un temporale! – esclamò l’arcobaleno spazientito, – ma dove sono andati a finire quel bellissimo rosso e quel giallo così intenso? Vuoi vedere che qualcuno me li ha rubati perché erano troppo belli?


L’arcobaleno cercò i due colori dappertutto: in fondo al mare e al di là delle montagne, nelle foreste più profonde e ai confini delle pianure e nei deserti… niente, del giallo e del rosso nemmeno l’ombra! – Senza quei due colori che arcobaleno sono? Un povero, misero arcobaleno da due soldi, che nessuno guarda, al quale nessuno fa nemmeno caso… Avete mai visto un arcobaleno piangere? Avreste dovuto esserci, quel giorno: piccole cascatelle di verde, spruzzate di azzurro, grossi goccioloni di violetto cadevano dal cielo, dipingendo i

prati, le colline e le spiagge dei laghi con i colori più strani. Finché Regina Natura intervenne, mandò a chiamare l’arcobaleno e si fece raccontare il perché di quelle continue tristezze. – Ma come, non riesci a trovare il giallo e il rosso che hai perso? – esclamò Regina Natura, quando l’altro ebbe finito di raccontare la sua misera storia. – Ma è semplice: basta che tu cerchi una qualsiasi cosa che può essere al tempo stesso gialla e rossa e potrai impadronirti di quei due colori! Solo allora tornerai a essere un vero arcobaleno! Facile a dirsi, pensò il nostro amico,



ma dove la poteva scovare quella cosa che può essere, al tempo stesso, gialla e rossa? – Be’, comunque ci proverò! Girò il mondo in lungo e in largo. Trovò limoni belli grossi, succosi e gialli… “Ma di limoni gialli e rossi proprio non ce ne sono!”. S’imbatté in un bel casco di banane… “Già, ma quelle tutt’al più possono essere gialla e un po’ verdi…”. Giunse in un prato di margherite gialle, ma non ne trovò una, nemmeno una che fosse anche un po’ rossa! Passò in rassegna tutti gli altri fiori, per vedere se ne vedeva uno metà giallo e metà rosso: fu sfortunato e non ne trovò neanche uno. Le fragole, per parte loro, o erano rosse o erano ancora verdi… Ranuncoli gialli e rossi? Non ne trovò in nessun prato. Certo, c’erano molti lamponi, ma quelli erano solo rossi! I gigli erano di tutti i colori, ma nessuno che fosse contemporaneamente giallo e rosso, e così le foglie degli ippocastani, i fiori del ciliegio, i tetti delle case, i pesci nei torrenti e nei laghi, le conchiglie, le alghe e i coralli del mare… Alla fine della lunga ricerca, l’arcobaleno era stanco morto, deluso e frastornato. Quand’ecco che… BROOOOMMMMM! Un lontano e profondo brontolìo scosse l’ampia valle in cui il nostro povero amico s’era rifugiato. E dopo un po’ un violento acquazzone precipitò dalle

nubi del cielo. – Ecco, ci mancava anche un temporale e non ho ancora trovato i miei due colori per tornare a essere un vero arcobaleno! Che faccio, adesso? In suo aiuto, per fortuna, giunse il sole che, pur con molta fatica, si fece strada tra quei neri nuvoloni: un sottile raggio dorato filtrò dal cielo e andò a illuminare la chioma tutta bagnata di un albero verde brillante. L’arcobaleno s’accorse subito che tra le foglie brillava qualcosa di giallo e di rosso, un giallo e un rosso vivi e allegri come mai l’arcobaleno aveva visto o solo sognato. Si avvicinò e un intenso profumo di frutta dolce e matura gli fece quasi girar la testa. Aveva trovato i colori che gli mancavano! Ecco qual era la cosa che poteva essere al tempo stesso gialla e rossa: la mela! E infatti davanti ai suoi occhi, lì tra le foglie ancora umide dell’albero, poteva ammirare delle grosse mele metà gialle e metà rosse. E poté finalmente riprendersi i colori che aveva perso. Bambini, la prossima volta che pioverà e in cielo si distenderà maestoso un bellissimo e variopinto arcobaleno… azzurro, verde, violetto, ma anche giallo e rosso… respirate a fondo. Sentirete senz’altro un dolce profumo di mele. Quello sì, sarà un signor arcobaleno!



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