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3.4 Il XXI secolo: l'economia e la globalizzazione in Africa
3.4 Il XXI secolo: l'economia e la globalizzazione in Africa
Nonostante gli evidenti limiti di queste “economie di sfruttamento”, negli anni '90 e col nuovo millennio si è aperta una nuova fase di sviluppo per molti di quei paesi che sono riusciti a soffocare i conflitti interni e a mantenere una certa stabilità, aprendosi al mercato mondiale. L'economia africana è cresciuta con ritmi del 5-6% fin dall'inizio del nuovo millennio, contro un'economia globale cresciuta mediamente intorno al 4%. Ora che la crisi economica del 2008 sta lasciando il passo alla ripresa, l'Africa è tornata a crescere, nel 2013 l'Africa subsahariana è cresciuta del 5% e si stima che crescerà nei prossimi anni di oltre lo 6%19 .
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Come dimostra la figura 5 e 6 nelle pagine precedenti il numero dei conflitti è diminuito sensibilmente nel nuovo millennio. Tuttavia, si può notare come questo numero sia tornato ad aumentare di recente20. Se per alcuni l'incremento della stabilità interna - e la conseguente diminuzione di turbolenze e conflitti - è dovuto al rafforzamento dello Stato centrale, che nel corso del tempo ha potuto sviluppare apparati amministrativi più efficaci, pare molto più determinante invece il ruolo della comunità internazionale, interessata sempre di più alle enormi ricchezze che il continente nasconde. Infatti, come già riportato, più uno Stato è in grado di distribuire ricchezza alle varie fazioni interne, più esso è in grado di mantenere la stabilità. Infatti, è grazie all'ingresso di grossi capitali di grandi gruppi internazionali e di accordi fra quest'ultimi e i governi locali che l'economia africana ha avuto l'occasione di vivere una fase di rilancio, attivando quei meccanismi che da tempo si erano interrotti a causa delle ristrettezze economiche.
Attirati da politiche leggere sul lavoro e sulla protezione ambientale, gli investimenti stranieri in Africa sono triplicati negli ultimi dieci anni raggiungendo i 182 miliardi di dollari americani nel 201321 e si stima che nel 2014 questo livello supererà i 200 miliardi. Tali numeri, diventano ancora più considerevoli se si prende in considerazione la loro relativa economicità. Infatti, a titolo esemplificativo per ciò che concerne i land deals, in Etiopia un ettaro di terreno viene ceduto in concessione per 2 dollari all'anno, mentre in Liberia il prezzo medio è di 5 dollari all'anno22 .
19 African Economic Outlook, Global Value Chains and Africa’s Industrialisation, 2014. online: http://www.africaneconomicoutlook.org/fileadmin/uploads/aeo/2014/PDF/Chapter_PDF/01_Chapter1_AEO2014_EN. light.pdf. 20 Nonostante il numero nuovamente in crescita dei conflitti nel continente subsahariano è stato riportato una tendenza verso conflitti a più bassa intensità, ovvero conflitti meno distruttivi sulla popolazione. Per ulteriori approfondimenti: Uppsala Universitet, 2013. The number of armed conflicts increased strongly in 2011. Online: http://www.uu.se/en/media/news/article/?id=1724&area=2,3,16&typ=pm&na=&lang=en. 21 Il sole 24 ore, 2013. Gli investitori riscoprono l'Africa. Online: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-eterritori/2013-07-18/investitori-riscoprono-africa-083606.shtml?uuid=AbIpmFFI. 22 The Economics, 2011. When other are grabbing their land: Evidence is piling up against acquisitions of farmland in
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Dunque, emerge chiaramente che l’abbondanza di risorse e un sistema statale ancora debole garantiscono ampi profitti per chi investe. Non è un caso quindi che quei paesi in forte via di sviluppo, al fine di garantirsi la crescita, siano sempre più interessati all'Africa e ai tesori che nasconde. Spinti da queste ampie possibilità di profitto, attori come la Cina o le grandi multinazionali stanno rivoluzionando il panorama africano, scardinando l’isolamento in cui la regione subsahariana era caduto. In questo processo di riconquista del continente africano, il gigante asiatico, ha rapidamente guadagnato fette di mercato in Africa, scalzando gli USA dalla leadership di maggior partner commerciale. Si stima che gli interscambi totali fra Cina e Africa abbiano raggiunto i 114 miliardi di dollari americani (2011), quando erano soltanto 10 nel 200023 .
Visto i recenti dati di crescita economica africana, è di concezione comune che con l'affermarsi dell'era globale sia diventato ancora più fondamentale per i paesi della regione subsahariana di dotarsi di un sistema infrastrutturale capace di inglobare l'Africa nei processi non solo economici ma anche sociali, culturali e tecnologici che stanno prendendo atto in tutto il mondo. Sotto le pressioni della comunità internazionale, utilizzando anche la leva del sistema degli aiuti, gli Stati africani sono stati esortati ad adottare istituzioni formali di democrazia che favorissero anche gli ideali del libero mercato. Queste riforme sono tappe fondamentali che un paese sottosviluppato deve compiere al fine di garantirsi l’arrivo degli investitori internazionali, ma occorre sottolineare quanto questi processi nascondono dietro le cifre di crescita economica.
poor countries. Online: http://www.economist.com/node/18648855. 23 Morone, A., La Cina per le risorse africane: opportunità o minaccia? in Chiusano, G., Dansero, E., 2012. Ori d'Africa: terra, acqua, risorse minerarie ed energetiche.
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