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Distintivo ricordo e croce commemorativa

STATO MAGG!OHE DELL'E S ERCIT O

I li Repar to • Uaido Rogolaweuti p• r il p,~r ~vn a. ) 11 <; :\n :'l u iH P.!Ht11. o :,. ,q·vi ,,l v pr~sso l J • Con L lo'\g<u\ ~< : " I'@. I J i ('::J1~0", i.. E • 1et :. t v1to por tl p r: r Sòn a:. e che hu pre~t <1 t o 3 (1 1·v~z; :., p1 c ~;!a')

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1.1 Cont i g Bnta .,P<J.lHcan o " , v n 01St1nt1vo ricordo.

Pr-0 l t ' 1696/ 1 03, 4 6 09

All~g•ll N, Z

UH~/. \~I 00100 lh.nm,

OCC &'ITO: d1sc1-n i:1 vo r- !. cord o pe r ll pe rso na le cn rs hu ?r.-:~::ato tlo : C'v l~ l e; pr{'\ooo j l Cont lr..g f.H'lt~ "Pel llcano"

VEOASI E LENCO I H DI RIZ Z I IU A LL ECA'l'O l Co n ct r-co l a '!"e 1 n c o r-s o <1 1 pub b l1 caz.1cne su fog li. o d 'O i·d!l'd d r.l) 'E.s l'.'l r r;: J.to, e h~ e l o.n n e tt ll 1 n c opia , titO. i a eanz1 o nau, l'&dot.1on a Ce ! d 1stlnttvo i n ogg P.t to,

2. Gli a v 11n t1 dir i t t o oon o autor1tt.a t1 a. fregla r scnr: - con o.

2 ll d 1!i tHlt1V-:) ; d eompo to da une. coror. a ci r co l are <Jj mP.<;;.) ) o .:.irz~ntoto <H d i ame t r o est o r r.o di i tml 24 tli a!1:fìtro 1n t~rno di r.nn 1&, aU 1 intt:rno d e U a. Qùalo , s t!rnpr-e ! n ,n~ c.:sl h> art"nta t o , C '!" a ppr-~s er te.to vn ?t'11 l ic a no c on , sul Con d o , 11 1t1a1·~ tr.oeso : ripor t o, tJu l l a to s in i s tro gll(H'd a l",do. uno frond.) .Ji quer-c 1.:i P. S Jl l a to d lt .O t l" O, un a fr o nd a di a lloro. A l la b a sA i n nu r o, !. n ci tn.i. l a s c r it ta " PELL!CA~'O "i i n t1l to .l r'I Ch .,.o:sci in P. r o. è riportata la $ C l'itt o. 11 I TA LfOJ1 11•

3, So n.o aotc r-i z-z aci e tregltH"S en t t utti t mil i to r- i che, j)C'!" un p-, r,1oc1c cont1nu.'.ltlvò di almn no lS ib!"nt, a boi.a n o As,n•ci t El t-o !' ur.z i on t di comand o .,,. , con fl" Ont1 C o l con tinRttntt-1 o sio.no $~.'.lti J)r-e s~n ti n ella for z a e ff tn;t 1 v1.1 dei.iv i:.tP. ;~ Il audd•tto l i mi t : te:n;pora lo d~ c Ad~ n.- J c u ~o dj l'irnputri o ant i ci pa to p e r t ermJ.n" c oi gc n z u. o fl)rli. t c e mal attJc .; H cliat1 n .; 1 vo s 1 po rte :svll tì gt,ibl>n ::!fdl vnt fOl"me o r d1n o. r10 , di S 1l~viz 1o o d o r 1vo. te 1 tl. l di sopra d ei n a str-1n i I dopo 1 cHst1.ne1v1 d 'onore e di me rito

Con Decreto Interministeriale in fase di approvazione finale, è stato sancito il c onferimento di una croce commemorativa con na strino e diploma , per il personale militare e civiJe. Viene di seg uito ripo rtata la "bozz a" del decreto interm in i steriale

- Onorificenze e ricompense - Decreto i ntc1m i nis teriale

- Conferimento di unacrocecotnmemorati va, con nast1ino e dip loma, al personale nùlitaree civi le della D i fesa, della Guardia di Finanza, del Corpo m.iJ_itare e de l Co rpo de ll e Infermiere Volontarie della C. R l., dei M inisteri dell ' Interno, dei Tra sporti, della Marina Mercantile, della Protezio ne C i vile, nonché a selezionato personale stra1ùero beneme1ito dello Stato italiano, che abbia prestato o presti se rviz io in Forze o missioni impegnate nel soccorso umarutario cli popolazion i al cli foori ci e l teITitorio nazionale in base ad accordi bilaterali o multil aterali o per conto cl ell'Onu.

11 Ministro della Difesa

Il Min is trn delle Finanze

U M ir1istro dell'Interno

Il Ministro dei T rasporti

Il M i nistro della Marina Mercanti le TI Min istro per la Protezione Civile

Considerata I' opportun_it~l di t1ibu t are un visibile riconoscimento al personale nùlita re e civ i le del la Difesa, della Guardia cli Finanza, d e l Corpo mi li tare e d e l Cor po delle infemùere vo lontarie della C. R l., del M ini s te ro dell'Interno, dei Trasporti, della Marina Mercantile , della Protezione C i v i le, nonché a selezionato personale straniero , beneme1ito dello Stato italiano, che, con alto senso del dovere, ammirevo le spi ri to d i so lidarietà umana e .irreprensibile comportamento disc iplinare abbia prestato o presti servizio in Fo rze o mi ss ion i i mpegnate nel soccorso di popolazio1ù al di fuori del terri t orio naz ionale, nelle zone d'intervento indicate dallo Stato Maggiore del la Difesa , ai sensi dell'artico lo unico, secondo co mma della legge 11 dicembre 1962, n. 1746 , in base ad accord i bilaterali , multilateral i o per conto dell ' Onu.

R ite nuto che ta le r iconoscimento po ssa essere materializzato con il conferimento di una Croce commemorativa, con nastrin o e diploma, dalle seguenti caratteristiche:

- croce: i n metallo argent ato con attacco a nastro, del peso di 25 g r. circa, a quattro braccia uguali , di 111111. 40 di diam etro, con torn ala eia ciue fronde d'olivo, ri porta sulla fro nte a l t:entro la sc1itta "Pro humanitate". Sul retro, al centro , è posta una s tella a cinque punte.

Detta croce è appesa ad un n astro cli seta marrone , di mm 37x52, con al centro, in ve rtica le i colo ri della Bandiera Italiana (tre bande di 2 mm. c iascuna) secondo la seguente successione: verde - bianco -rosso); ne i cas i di seguit o i ndi cati al nastro è sovrapposta una fascetta di bronzo riportante la denominazione dell 'area geografica o Naz ione in cui ha avuto luogo l' in tervento;

- nastrino : con gli stessi colori del nastro della croce in identica sequenza;

- diplornn : contenente i dati anagrafic i dell ' in s ignito , i l

Repa1to di appartenenza e le ForLe p resso cui sono state svolte le nùssioni (Dati wrrispondenti per i l per sona.le degli altri Dicasteri.

Art. 1

E' istituita per il pe rso nal e mi Iitai·e e c i vi le della Di fesa, della Guardia di Finanza, del Co rpo mi l itare e del Corpo delle infermiere volontar.ie della C. R. I. , del Ministero d ell'In terno, d ei Trasp01ti, della Marina Me rcantile, della Protezione Civile, nonché per selezionato pe rso nale s t raniero benemerito dello Stato italiano, che, con a lto se nso d e l dovere, irreprensibi le comportamento discip linare ed ammirevo le sp irito di solidarietà umana a bbia prestato o prest i serv izio in Forze o missioni impegnate nel socco rso umanitario di popo lazioni al di fuori del territorio nazionale nelle zo ne d'intervento indicate dallo Stato Maggiore de ll a Difesa, a i sens i dell'artico lo unico, secondo comma del la legge 1 1 dicemb re 1962, n . 1746, in base ad accordi bilatera li , multila tera li o per conto d ell'Onu, la Croce commemorativa con nast ri no e dip loma in premessa descritti La croce commemorativa e il nastrino sono raffigurati nell'allegato che costitu ist:e paite integrante ci e l presente Decreto.

Art. 2

Tale riconoscimento sa rà t:onccsso ai Reparti delle F.

A. e alle Unità Navali Combattenti e Aus ili aiie Magg iori dotati di Bandiera Nazionale, al pe rsonale del le Fo r ze A1mate e dei sopra menzionati Dicasteri c he siano stati cffcu i vamente i mpegnati , anche in epoche successive e in aree diverse, nelle Forze o nelle missioru per un periodo complessivamen te non i nferiore ai 45 giorni o per l'intero p rotrnrsi de ll 'i ntervento umanitario nazionale in una singola area, qualora ques to sia s tato di durata inferiore a 45 giorni, ma non a 15.

S i prescinde dagli anzidetti limiti temporal i nei confronti:

- degli equipaggi di vo lo che abbiano effettuato un rninimo di:

• 15 nùssioni di volo, su av iomob i li ad a l a fissa;

• 30 missioni di volo , su aviornobi li ad a la rotante, nelle zone d'intervento;

- del persona le che, nel cor so cie li' impiego presso la Forza o l a missione, s ia deceduto ovvero abbia ripo1tato ferite o mutilazio n i o contralto ma lattie che ne abbiano d eterminato il ritiro.

Art. 3

La d ecorazio ne è concessa una sola volta al raggiungimento dei limiti di tempo/missioni di volo previst i al precedente art 2. Qualora la permanen za i n una specifica area cli intervento si protragga in mi s ura pari od o lt re detti limiti (45 giorni o 15/30 m_issioni cli vo lo) al nastro a cu i è appesa la decorazione è sovrap posta una fascetta d i bronzo riportante la denominazione dell'area geografica o Nazione in cui ha avuto luogo l'intervento.

La decorazione venà rilasciata, per il personale alle ri spet ti ve dipendenze, dalle competent i Direzioni Generali del Min istero della Difesa, su proposta degli Alti Comandi di Forza Armata in teressata e, per guanto concerne i Carab inieri e la Finanza rispettivamente dal Comando Ge neral e dcli ' Arma e del Corpo.

Le suddette proposte dovranno essere conval idate dag li Stati Maggiori che hanno disposto per la pai1ecipazione del pe rsona le alle missioni di cui al precedeme artico lo.

Per il personale dei restanti Dicasteri provvederanno le competenti Direzioni generali .

Art. 4

Il personale cuj è attribuito il predetto riconoscimento è autorizzato a fregiarsi della Croce e ciel nastrino con le modalità precisare nei Regolamenti sulle uniformi di ciasc una Forza Armata Per il persona le dei restanti Dicasteri valgono le disposizioni previste dalle rispettive rego lame nLaz.i oni.

A rt.5

Coloro che avendo partecipato a più Forze o rnissioni e, tro vandos i nelle cond izioni di cu i all ' Art. 3, abbiano ottenuto più vo lte il riconoscimento con fascetta cli bronzo, portano:

- una so la in segna, completata da tante fascette di bronzo quante sono i riconoscimenti ottenuti; un so lo nastrino , completato rispettivamente eia una o due s te ll ette di bronzo o una stelle Lla d'm·gcnto se i riconoscim enti ottenuti so no rispett ivamente due, Lrco piì:t di tre

Art. 6 li Capo di SM della Difesa, con propria decretazion e, indic a le Forze, le missioni ed il periodo cli inizio/te rmin e delle operazioni che danno luogo alla concessione della decorazione nonché le sc1itte da apporre sulla fascetta di bronzo e sul diploma.

Roma, fl Ministro dell ' Interno

11 Ministro della Difesa

Il Mjnis tro delle Finanz e

Il Ministro de i Traspo1ti

11 Ministro della Marina Mercantile

11 Min istro per la Protezione Civile

Allo,cuzione del Gen. C. Ciacci e del Gen. A. Tobaldo in occasione della cerimonia del cambio del Comandante del Contingente ltalfor "Pellicano"

Uffic iali - Sottufficiali - Graduati - Carabinieri e Milita ri di truppa

Oggi, dopo l l mesi esatti dal mio arrivo in Albania, lascio il comando del contingente .

In questi 11 mesi ho vissuto un'esperienza umana e professionale che considero rara e che, comunque, difficilmente avrei potuto vivere altrove o in una diversa situazione.

Quando sono giunto qua, l'Albania era stremata e costretta ad affrontare quotidianamente i problemi più e lementar i di sopravvivenza.

Pellicano era assolutamente indispensabile per far giungere gli aiuti nei vari distretti del paese. Il partito democratico aveva vinto le elezioni appena un mese prima ed i1c lima generale era ancora di grande incertezza.

La vita dello stesso contingente era precaria provvisoria, fortemente influenzata dal clima politico-sociale dell'Albania e caratterizzata da molte incertezze sul futuro: non era chiaro quanto sarebbe durata ancora la missione né quale sarebbe stata l'entità dell'impegno.

Nonostante questo stato d'animo però, la "macc hina girava perfettamente: organizzazione, procedure, controlli, contabilità, tutto era stato me sso a punto, sperimentato e co1Tetto e, se nù passate l'espressione, tutr.o "andava da so lo" !

Vi erano ancora due probl emi da risolvere :

• razionalizzare l'organizzazione in base ai dati d'esperienza , specie per quello che riguarda la nostra esperienza a Valona;

• passare ad una sistemazione sem ip ermanente che consentisse di lavorare megl io e di vivere meglio.

Un a l tro probl ema riguardava la tensione moral e e . l 'i mpegno del personale.

Ormai il contingente era qui da oltre 6 mesi ed i "momenti di g loria" e lo slancio dell'avventura stavano finendo.

Lentamente, anche questo compito, pur così inconsueto, stava diventando "routine", abitudine, normalità ed era necessario trovare altre sp inte affinché la cosciente ed entusiastica partecipazione del personale - che è il primo segreto cli ogni successo - non venisse meno.

Non vi elenc herò quello che avete fatto ! chi è qui da molto tempo - e alcuni sono giunti in Albania prima di me - sanno che tutto è cambiato rad icalmente, sanno che le condizioni di lavoro e la qualità della vita di oggi non so no nemmeno paragonabili con quelli esistenti 11 mesi fa.

E sanno che proprio nel periodo in cui abbiamo raggiunto il più alto li vello della qualità di vita avete espresso il mass imo rendimento nell'assolvimento del compito.

Non si tratta di un miracolo!

A questi r isu ltati hanno concorso molti fattori. Innanzit utto, l'efficiente organizzazione messa a punto da chi ci ha preceduto.

Po i, le mutate cond iz ion i so ciali e politiche dell'Albania, che ci hanno consentito di aprirci, di girare per il paese senza problemi, anz i, circondati dall'affetto e dal rispetto degli albanesi.

Ancora , le condizioni climat iche.

Ancora, il sostegno puntuale e generoso che le unità in patria ci hanno sempre dato. Le nostre ri ch ieste non sono mai state disattese, anche quando l'esercito ha visto moltipl icarsi i s uoi impegn i in Italia e all'estero.

Ancora, a fatto r comune per tutti, quadri e truppa, l 'orgoglio di appartenere ad una na zio ne che sa essere generosa e solidale con un popolo vicino ed amico in difficoltà e d'appartenere ad un esercito che, quando chiamato , sa fare e fare bene.

Tutto qu esto, associato con la coscienza dell'alto valore morale e umano del compito, conferisce una particolare concretezza a l lavoro.

Infine, ma essenziali, il nostro impegno e la vostra partecipazione.

Infine, ma non ultimo, il vostro impeg no e la vostra partecipazione.

Sì, abbiamo compiuto ogni sforzo perché in questo campo non trovassero spazio gli aspetti meno gradevoli della casenna, abbiamo esaltato in ogni modo l'operatività della miss ione; abbiamo conferito a ciascuno di voj il massimo della responsabilità possibile.

Ma tutto questo spiega solo in parte l'operosità, l'iniziativa, lo spirito di sacrificio, il senso di responsabi]ità, la profonda genuina disciplina e la concreta solidarietà che vedo ogni giorno in ognuno di voi.

Forse , dobbiamo ammettere che questi tipi di missione sono quelli che più e saltano le no s tre qualità .

Probabilmente, molti di noi, distratti in sede dalle vere attività militari per fare fronte ad altre esigenze , specie amministrative, " scoprono" in queste occasioni la vera essenza della vita militare.

Scoprono il piacere del comando inteso come assunzion e di responsabilità.

Scoprono quale profonda soddisfazione da guidare altri uomini , coordinarne gli sforzi , d ecidere con il consenso dei gregari, che obbediscono prontamente perché riconoscono la vostra professionalità e la vostra autorevolezza.

Scoprono la soddisfazione che deriva dal farsi carico dei problemi altrui e dal r isolverli , proteggendo e difendendo i propri collaboratori.

Qui ho visto molti di voi trasfonnarsi ed assumere la decisione, la sicurezza, la grinta, la gelosia dei propri uomini e del proprio lavoro che sono le caratteristiche inconfondibili di chi fa questa professioni con passione e competenza.

Queste cause, tutte insieme, possono spiegare quello che può apparire una cosa inspi egabile.

E per ultimo , a fattor comune per tutti, quadri e truppa, non bisogna sottovalutare l ' orgoglio di appartenere ad una nazione che sa essere generosa e solidale con un popolo vicino ed amico in difficoltà e d'appartenere ad un esercito che , quando chiamato, sa fare e fare bene

Tutto questo, associato con la coscienza dell'alto valore morale e umano del compito, conferisce una particolare concretezza al lavoro, di cui conosciamo perfettamente il fine, che condividiamo fino in fondo.

Queste cause, tutte insieme, possono spiegare quello che può apparire una cosa inspiegabile.

Ora il mio tempo è scaduto!

Com'è giusto che sia, perché il tempo concesso ad un comandante deve essere strettamente commisurato ai programmi che può disegnare e realizzare specie in una missione esclusivamente operati va , come questa

Quando i programmi sono compiuti, quando termina un periodo, deve venire un altro comandante, che vedrà altre cose, farà altri programmi e li porterà a compimento

Solo in tale modo ognuno di noi pone il suo mattone nel muro e il muro cresce solido e potente.

Lascio il comando del "Pellicano" conscio di tutto ciò.

E, quindi, senza recriminazioni.

Sento, invece , una profonda gratitudine per tutti coloro che mi hanno aiutato:

• tutti coloro che si sono avvicendati nei ranghi del contingente e che ho avuto il privilegio di comandare;

• i rappresentanti diplomatici italiani, primo tra tutti l'ambasciatore d'Italia, dottor Cardilli;

• le autorità albanesi, delle quali ho sempre constatato la disponibilità, il sincero desiderio di agevolare il nostro compito, e spesso, la personale e disinteressata amicizia;

• l'impagabile Feruz Mataj, un sincero amico e un albanese che ama profondamente il suo paese e il suo popolo. Con lui ho avuto una collaborazione feconda di risultati proprio perché basata sulla totale sincerità e sul suo dichiarato desiderio di aiutare al massimo il suo popolo, anche se ciò comportava per noi lavoro più duro e maggiori sacrifici;

• gli organi d'informazione albanese che ci sono sempre stati vicini ed hanno fatto una preziosissima opera per informare gli albanesi sul nostro lavoro.

Nel lasciare l'incarico desidero esp1imere la mia gratitudine e la mia ammirazione al 22° Gruppo Navale, che opera con grande efficienza e con grande spirito di sacrificio

Desidero ancora esprimere il mio augurio fraterno al Gen. Tobaldo , cui mi lega un 'antica amicizia, certo che questo nuovo incarico gli darà le soddisfazioni che ampiamente merita .

Infine, desidero fare g li auguri più affettuosi al popolo albanese, che si sta riprendendo , che cerca faticosamente , ma con fede, la sua via che, mi auguro e gli auguro , lo porterà presto al livello di vi ta di cui aspira.

A voi tutti, quelli che siete qui e quelli che vi hanno prec eduto , il mio ringraziamento e la mia ammirazione.

Mai, prima, mi era capitato per un periodo così lungo , di vivere questa vita particolare , vissuta assieme in ogni momento , dividendo ogni istante. Una vita da so ldati veri , nello sp i rito e n ei modi, nonostante siamo disarmati

Ho diviso con voi 11 mesi bellissimi ed inte nsi. E ' stato un vero pri vilegi o stare con voi e lavorare con voi!

Conservate ques to patrimonio: ricordate questi valori quando tornerete alla vita usuale e continuate ad amare 1'esercito e la vita militare come avete fatto e fate qui.

Buona Fortuna!

Saluto del Gen. B. Antonio Tobaldo (Durazzo, 6 marzo 1993) li loro esempio è per me motivo di grande stimo lo. Sento inoltre il dovere d i rin graziare il Capo di SME, Sig. Gen . Go f fredo Canino ed il Sottocapo di SME Sig. Gen. Mario Buscemi che mi hanno affidato questo imp o rtante incarico e di assicurare che ope re rò al megl io, per far sì c he l'organizzaz ion e ed i ri sult ati permanga no a quei livelli di ottirnalità che fin quì hanno connotato " P ellicano "

Signor Generale Buscemi , Autorità C ivili, e Religiose, Ufficiali, Sottoufficiali , Graduati , Carabinieri, Soldati, Infermiere Volontar ie della Croce Rossa, per decisione dello Stato Maggiore dell'Esercito assumo oggi l'incarico di Comandante delle fo rze terrestri e di coordinatore ge neral e nell'Operazione " Pellicano". La circostanza mi è propi zia per e sprimere un doveroso e cordialissi mo saluto al Paese che ci ospita, al Governo e al popolo albanese . Desidero poi rivolgere un me mo re ed ammirato pensiero a coloro che, dall ' inizio di questa missione ad oggi, in " Pellicano" hanno lavorato con grande dedizione e diuturno impegno per assolvere gli importanti comp it i che la Naz io ne ha loro affidato e sono pervenuti a ri sultati u nanimamente riconosciuti di altissimo pregio.

Mi rendo conto c he è compito difficile , ma mi accosto all' imp resa co n la migliore disposizione di animo, pronto ad apprendere e a dare .

Confido in Dio e nella pie na comprensione e co ll aborazione di tutti voi, perché voi come me avete a cuore la buona riuscita di questa missio n e, per i suoi contenuti umanitari, ma anche per l'immagine che ne viene all ' Ital ia.

Sicuro di rendermi interpr ete anche dei vostr i sentimenti, des id ero infine porgere i più cordia li ed affettuosi a ug uri di ogni bene e di ogni s ucce sso al mio predecessore ed amico Ge n Carlo Ciacci. A tutti buon lavoro e buona fortuna.

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