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1.2 La Contea di Modica (1296 – 1812
quale ne ottiene l'investitura nel 1176 in seguito ai meriti d'armi riportati nell'esercizio della carica di ammiraglio nella spedizione navale contro l'Epiro e l'Egitto. Pare che a lui sia successo il figlio Arnaldo che perde presto la contea come conseguenza dei provvedimenti riduttivi dei feudi dei sovrani Svevi; anche essa è incorporata al demanio.
I territori che costituivano questi due feudi resteranno incamerati nel demanio per tutto il periodo della dominazione sveva (1194-1266)3 ed angioina (1266-1282) della Sicilia.
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1.2 La Contea di Modica (1296 – 1812)
Con la cacciata degli Angiò dalla Sicilia nel 1282 viene chiamato come regnante Pietro III d'Aragona, il dominio del cui casato durerà circa tre secoli (1282-1516).
A lui si deve la ricostituzione delle contee di Ragusa con Gulfi e di Modica con Scicli, con investitura nel 1282, rispettivamente di Pietro Prefoglio e Federico Mosca, le quali saranno riunite nel 12964 e andranno a formare quella stabile identità territoriale, politica ed economica che prederà il nome di Contea di Modica. Suo primo signore è Manfredi Chiaramonte, il quale riunisce in sé i due casati sopracitati; infatti da un lato è figlio dell'ultima discendente dei Prefoglio (Marchisia), dall'altro prende come sua sposa Isabella Mosca, figlia di Federico. Però tale riunione non è affatto un atto dovuto; infatti è ragionevole una sua investitura limitatamente al feudo ragusano mentre più complessa invece è la situazione per la famiglia Mosca, che vedeva ancora vivo il primo titolato. La riunione (ovvero la creazione di un unico feudo) si spiega per contingenti ragioni politiche: Federico Mosca aveva infatti parteg giato per gli Angiò, mentre
successivamente incorporata al demanio, dall'omonimo feudo (oggetto del nostro studio) nato nel 1296 con una struttura territoriale, politica e amministrativa che si manterrà omogenea nei suoi tratti essenziali fino al 1812. 3 A quanto detto, però, non manca un'eccezione; infatti dopo la scomunica di Federico II (1250) si colloca la concessione di Papa Alessandro IV di diversi feudi a titolo di retribuzione a coloro che si erano ribellati agli Svevi, tra cui nel 1255 le terre di Vizzini, Modica e Palazzolo al nobile
Ruggero Fimetta, il quale pare non ne abbia nemmeno preso il possesso in quanto l'esercito ribelle, a cui era a capo, fu sconfitto nel 1256 dalle truppe sveve con a capo Federico Lanza. 4 Dell'originale atto di non vi è più traccia. Il primo documento in merito è datato 1343, e consiste nella riconferma a Manfredi II dei feudi un tempo tenuti da Manfredi I regnando
Federico III.