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BAIONETTA NON IDENTIFICATA
Su questo modello, i cui pochissimi esemplari conosciuti sembrano provenire cucci dal Piemonte visco che sono stati trovati in questa regione, non esistono notizie di sorta. Linsieme dell'arma, la sua struttura, farebbe pensare a una produzione del tardo Settecento. La quasi assoluta mancanza o la pressoché corale illegibilità dei marchi che vi si rilevano dovuta alle cattive condizioni degli esemp lari contribuisce alla difficoltà di identificazione.
[arma presenta però delle particolarità inconsuete come la nervatura centrale ricavata per battitura del dorso che in tal modo presenta una corrispondente scanalatura di sezione triangolare isoscele con i due lari uguali concavi. Il manicotto porta un caratteristico spacco ad andamento mistilineo e due risalti rettangolari destinati ad essere accolti da due corrispondenti intagli praticati nel corpo di un anello parzialmente girevole intorno alla porzione inferiore del manicotto stesso La parte superiore dello spacco era verosimilmente destinata ad accogliere un risalto piatto, il fermo di baionetta, posto sulla canna del fuci le: una volta inastata la baionetta, ruotando l'anello uno spessore interno di questo veniva a far contrasto dietro al fermo di baionetta assicurando l'arma alla canna. Ad arma inastata, sul I'anello in corrispondenza del fermo, è posizionato un elemento sporgente che serve per comandare col pollice la rotazione dell'anello ma, una volta in posizione, funziona anche da mirino.
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Lunghezza corale 51O-520 mm; lunghezza lama 420-4 3 5 mm; lunghezza manicotto 83 mm; dhunerro interno maiùcorco 23 mm.
Questa baionetta è simile esteriormente al modello francese settecentesco utilizwto dalla Marechaussée e quasi sovrapponibile ad un model!" svedese.
Baionette A Manicotto Per Fucile Sardo A Pietra Focaia
Il caratteristico fucile sa rdo dal calcio triangolare, largo e piatto decco talvolta «alla lombarda» e dall a can na lunga e sottile u sato dalla Milizia isolana ancora all'epoca di Ca rlo Alberto non è da considerare un vero e proprio fucile militare, rantomeno d'ordina nza : veniva acquistato personalmente dai singo li privati che si iscriveva no nelle file della Milizia soprattutto per i vantaggi che tale posizione conse nti va. Montaco nell'isola con cann e e altre pani provenienti dall'I talia (ge neralmente dal Bresciano) è difficil e che se ne trovino due esemp lari identici. Queste armi portavano un acciarino a pietra focaia di tipo mediterraneo con cara tteri stiche però proprie della zona, oggi chiamato appunto acciarino sardo. Pur non esse ndo un fucile d 'ordi nanza ma di produzione privata e tipicamente civile, con scarse caratteristiche militari, spesso poteva inastare la baionetta.
A parte lo speciale modello donato nel 1829 dal Regio Arsenale di Cagliari a Carlo Alberto, allora Principe di Carignano, e atcua.lmence conservato nell'Armeria Reale di Torino, alcuni altri esemplari, pochi a dire il vero, hanno conservata la propria baionetta.
Questa è tipologicame nte simile alle baionette da caccia in uso all'epoca: manicotto sufficientemente lungo p er essere eventualmente impugnato, con spacco a Z (ma anche di altro tipo o con altro sistema di fissaggio) e bordo inferiore - aperto o con ponce - di rinforzo; braccio a gomito che supporta la lama in genere larga, con p erimetro riconducibile ad un triangolo isoscele, tallone (che può esse re anche assente) a sezione reccangolare e spalle inferiori arrotondate; può essere a due fili (a sezione di losanga o di esagono molto appiattiti) o a w1 filo (a sezione triangolare) con punta e controfilo di lunghezza diversa, in genere un terzo o metà della lunghezza.
TI manicotto risuJta di diametro inferiore alla media d egli esemplari coevi, proprio per la caratteristica sottigliezza delle canne solitamente di calibro minore rispetto alle armi civili contemporanee.
Al centro, una baionetta sarda (no tare il manicott0 di minor dùimetro). Sotto, mifizùmo sardo dei primi anni def1840.
Baionetta Per Fuc Ile Sardo Donato A Carlo
ALBERTO (p. 55, fig . 1)
Quesco esemplare, conservato nell 'Armeria Reale di Torino, ha il manicotto argentato con alle due estremità una ghiera dorata.
Il braccio è formato a doppia voluta e supporta la lama che è a un filo e un terzo circa, a sezione triangolare, con due sottili sgusci paralleli al dorso. Lo spacco del m a nicotto è di form a particol are in quanto, dopo aver pi egato a d estra ad angolo retto, risale brevemente dritto per poi piegare a sinistra, se mpre ad angolo retto.
Lunghezza totale 327 mm; lunghe-a.a lama 237 mm; larghe-a.a tallone 37 mm; spessore tallone 4 ca mm; lunghezza manicotto 90 mm; diametro interno mani cotm 15,7 mm ca (mi sure app ross imative)
BAIONETTA P E R FUCILE SARDO (p . 55, fig. 2)
[ese mpl are esistente nella co llezion e Mootoo era di dimensioni legg erm e nte pii\ piccole d e l pre ce d e n te e molto se mpli ce. Incerame nte in fe rro , con bordo inferiore fo rmato a ponte sopra l'estre mità in fe riore d e llo spacco, ha il braccio dritto con il go mito cos tituito da un se mplice anello spigolato, s ul quale in s iste un nodo sferico a ppiattito s up eriormente, dal quale s i dip arte la lam a, a un filo e mezzo , a sezione triangolare .
Lungheu.a corale 305 mm; lunghezza lama 200 mm; larghezza tallone 35 mm; spessore tal lone 5 mm; lunghe-zza man icotto 98 mm; diametro interno manicotto 15,5 mmca.
BAIONETTA PER FUCILE SARDO (p . 55, fig. 3)
S imile alla preced e nte per tipologia , ha la particolarità di avere il tallone piuttosto alto, a sez ion e rettan go lare, o rnato da uno stemma sabaudo con la c roce messa a g iorno e un tempo dorata; ai due lati d e llo scudo so n o in cis i un ramo d'alloro e uno di querci a .
Il gomito del braccio è legge rm ente mod ana to; lo s p acco è d el tipo di quello prese nte sull'arma appartenuta a Carlo Alberto.
La lam a è a sez ione rettangolar e co n filo e controfilo molto la rghi c h e ne d ete rminan o, n ell' ultimo terzo, la sezione a lo sanga a ppiattita .
[esemplare, molti anni fa in possess o di un a ntiqu a rio versiliese, e ra stato acquistato in Cors ica.
Lunghezza totale 318 mm; lw1ghcua lam a 21 O mm; larghe2:1.a tallone 33 mm; spessore tallone 4.5 mm; lunghcua manjcono I I 1 mm; diametro interno manicotto 16 mm.
Il giovnne sardo in costume tmdizionnk, si appoy,gia nd un camtteristico fudk della sua ten'tl, lo sresso usato dalle milizie sarde.