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Internamento in Svezia

Dalmazia. Il 28 settembre, nei pressi della stazione ferroviaria di Azar, in Ungheria, eluse la sorveglianza dei soldati tedeschi e ungheresi e saltò dal treno. Il suo piano era di difficile attuazione e, su segnalazione di alcuni contadini ungheresi, intervennero due gendarmi che lo portarono alla caserma di Kisber. Il 4 ottobre fu trasferito nel campo di concentramento di Daka (Papa), dove si trovavano circa 300 italiani. A fine ottobre, grazie alla propaganda esercitata dalla Legazione della Repubblica Sociale (in Ungheria, come in Romania, erano tollerate due Legazioni), un centinaio di internati aderirono e furono fatti rientrare. Il tenente comandante del campo era filo-tedesco, il vice comandante, un notaio di Daka, era anti-germanico e cercava di aiutare gli internati. Il 19 marzo 1944, Mancini, ufficiale più anziano fra i circa 350 presenti nel campo, venne a sapere che i tedeschi stavano occupando l’Ungheria: nella notte fece allontanare quasi tutti gli internati, ad eccezione dei malati, e fece distruggere tutti gli elenchi nominativi. Il 20 nel campo erano rimasti solo 30 malati. Il successivo andamento degli eventi, senza reazione ungherese all’occupazione, costrinse coloro che si erano allontanati a rientrare nel campo per non morire di fame. Nel mese di aprile le autorità ungheresi, su sollecitazione dei tedeschi, decisero di chiudere i campi. Mancini oppose una resistenza passiva, nel tentativo di ottenere il rimpatrio. I tedeschi reagirono dichiarando che tutti gli italiani che erano in Ungheria senza l’autorizzazione della legazione fascista sarebbero stati considerati partigiani. Tre ufficiali dell’Esercito di un altro campo furono portati via dalle SS. Altri furono internati in un campo assieme a civili ebrei, senza distinzione di grado e di stato, fra questi il capitano di corvetta Adalberto Scolari che, successivamente, riuscì a rientrare in Italia. Poiché l’unico sistema per rientrare in Italia era l’adesione, Mancini consigliò di seguire tale strada. Il rientro avvenne a scaglioni. Mancini partì da Daka il 25 giugno e giunse a Venezia il 4 luglio. Da qui raggiunse Modena, Sassuolo e Firenze (metà luglio), dove rimase nascosto fino alla liberazione, presentandosi, quindi, al Comando Presidio di Siena.

Internamento in Svezia

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Alcuni militari italiani riuscirono a raggiungere la Svezia. Secondo una comunicazione dell’alto commissario per i prigionieri di guerra, fra loro vi erano il 2° capo cannoniere Brino Trojer, il segnalatore Vittorio Clavici e il semaforista Nestore Maifredi (ricoverato in un ospedale psichiatrico). Secondo le sue dichiarazioni tale Paese fu raggiunto anche dal guardiamarina osservatore Fulvio De Fendi.

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Ufficiali caduti o dispersi in prigionia in mano tedesca(173) Amm. di sq. Inigo Campioni Rodi Metropolitano 24.5.44 Contramm. Luigi Mascherpa Lero Metropolitano 24.5.44 Col GN Imperato Umberto Pola Tedesco 21.3.45 Col Med Nastari Tommaso Spalato Tedesco 29.5.44 Magg GN Boiardi Pierino La Spezia Tedesco 31.7.45 Magg AN Medda Terzo174 Tolone Polonia 26.2.44 Magg Comm Armano Ettore Pola Polonia 9.12.43 Magg CP Massimo Giuseppe Portoferraio Tedesco 26.3.45 1° TV Benvenuti Giuseppe175 Pireo Polonia 9.7.44 TV Passalacqua Giovanni 021 Tedesco 24.9.44 Cap CP Novaro Dante Venezia Tedesco 20.4.45 STV Gardoni Eduardo Volta Lero 17.11.43 STV Moschettini Francesco Pola Tedesco 1.3.45 Ten GN Campanile Sante 012 Tedesco 22.8.45 Ten Med Scippa Michele Patrasso Tedesco 13.5.45 Ten Med. Venticinque Giulio Grecia 23.1.44 S Ten GN Licciardello Orazio Durazzo Tedesco 27.2.45 S Ten GN Saxida Ernesto 012 Giappone 1.7.45 S Ten AN Sorato Renzo Venezia Cecoslovacchia 25.4.45 S Ten CP Denti Aldo Mentone Tedesco 27.4.45 Asp GM Fiandesio Luciano Pola Tedesco 22.2.44 Asp GM Orlandini Fabio Pola Tedesco 20.5.44 Asp GM Padersoli Giulio Rodi Tedesco 5.11.43 Asp GM Spinelli Gastone Pola Tedesco 15.2.45 Cap CREM Barone Alberto Patrasso Tedesco 10.4.45 Cap CREM Fuliano Pietro Durazzo Tedesco 9.5.44 Cap CREM Munerati Mario Tolone Tedesco 30.4.44 S Ten CREM Borghesani Alessandro Lero Tedesco 29.5.44 S Ten CREM Bello Ignazio Teodo Tedesco 25.7.44 S Ten CREM Bonanzinga Alfredo Lero Tedesco 22.2.45 S Ten CREM Filippi Angelo Lero Lero 25.9.44 S Ten CREM Viezzoli Pietro Argostoli Cefalonia 22.9.43 32

(173) Alcune fonti riportano anche il ten. CREM Enrico Gref, ma di lui non vi é traccia negli Annuari. (174) Fu decorato di Medaglia d’Argento al Valore Militare alla memoria. (175) Ultra cinquantenne, Benvenuti fu decorato di Medaglia di Bronzo al Valore Militare alla memoria.

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