A ben guardare, lo stesso Lussu ha concepito liriche, anche se la sua Teoria ha sezionato eminentemente casi storici con l’obiettivo — o la presunzione, sembrerebbe rimproverarsi — di trarne una lezione spendibile anche nella resa dei conti con il fascismo sempre declinata al futuro, quando non al condizionale. Adesso non ha più dubbi sulla coniugazione: siamo all’indicativo, nel vecchio continente sta per divampare un incendio che travolgerà le istituzioni. Non è mai stato un confuciano che attende il cadavere del nemico, ma sembra aver lasciato perdere i particolarismi: senza l’unità, l’antifascismo rischia davvero di dover attendere sulle sponde del fiume il precipitare di eventi più grandi di lui. Dopo la guerra di Spagna, con tutti i suoi portati, anche nel suo sguardo pare cambiato qualcosa.
3.8 Dalla guerra del fascismo alla guerra al fascismo L’11 e 12 maggio 1938, un convegno a Parigi vara una Carta ideologica di GL che ribadisce la formula di «movimento d’azione antifascista e socialista». Il ceto di riferimento, a dispetto delle indicazioni stizzite degli alleati, è il proletariato, industriale e agricolo; l’orizzonte: «un collettivismo di tipo federalista che realizzi la socializzazione dei mezzi di produzione». Un’impostazione, è evidente, forgiata da Lussu492. Secondo Garosci, quest’ultima stagione vede il movimento, al netto di alcune posizioni di retroguardia, primeggiare ancora sul «terreno intellettuale», con un’acutezza sopra la norma del resto dell’emigrazione antifascista. GL dimostra «la vecchia prontezza di percezione» su alcuni temi cruciali, scrutando le traversie europee con lucidità. Sopravvivere, nel biennio post-Rosselli, avrebbe addirittura significato non lasciar morire le radici sulle quali innestare un corpo unitario, allo scoppio della guerra493. Sulle colonne di «Giustizia e Libertà» fra luglio e settembre si sviluppa una serie di cinque articoli dove Tirreno illustra compiutamente, senza lesinare bordate, il proprio progetto per l’unità socialista: una sorta di lascito del capitolo giellista della sua vita. Note polemiche e considerazioni politiche, è il titolo di quella rubrica.
nulla. Questo è un altro insegnamento. La rivoluzione di domani è nella coscienza e nella azione di ciascuno»; ivi, p. 588. 492 Cit. in BRIGAGLIA M., Emilio Lussu e Giustizia e Libertà, cit., pp. 222-224; cfr. anche BRESCIANI M., Quale antifascismo?, pp. 213-214. La Carta viene pubblicata nel numero di «Giustizia e Libertà» del 17 giugno 1938. 493 Cfr. GAROSCI A., Storia dei fuorusciti, cit., pp. 184-186; le citazioni sono da a p. 185.
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