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RIVISTACHIRUBGICA
E. :\lA:-<GtANTI ed A. PASQUALIGO. - L ' azione vuluerant. del fuoUe modello 1891 . - (Rivista militare italiana Disp. XIV. 16 luglio 1894).
Col titolo su enuncialo la Rioista militare italiana del 16 luglio 1894 ha pubblicato una relazione del capitano medico e del capitano veterinario Pasqual igo, designali nel novembre 1893, dalla presidenza della commissione per le at·mi portatili ad assistere quali periti ad una serie di tiri con il nostro nuovo fucile, contro cavalli viventi. Gli autori poi fecero esegui1·e in tale circostanza un'altra se eie di colpi pure sui cavalli u con rinteodimento precipuo.di raccogliere
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« ulteriori elementi atti a servire, sommati con i p rimi , ol« treché all'inte resse attuale ed avvenire della chi rurgia mi·
« Iita1·e e veterinaria, come complemento, occorrendo pure
• come controllo, delle consimili e non lontane esper ienze
C( che altre nazioni compirono ugualmente con i nuovi fucili proposito è di certo lodevole ed opportuno, poichè mentre molli dei fucili di introdotti negli altri eserciti, furtmo oggetto di numerose e diligenti prove su cadaveri umani e su animali viventi, per opera degli sperimentatori citati nella detta r al az iooe e di molti a ltri, fra cui non
« e da pochi anni adottati ».
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si può non ricordare il Delorme e lo Chavasse in Francia ed in modo speci ale il von Coler e lo Schjerning in Germania, ed il Demosthen in Rumenia, i cui lavori occupano oggi il primo posto su tale argomento, l'azione del fucile italiano mod. 1891 non era per anco stata spet·imentata su bersagli animati prima delle prove fatte dai d." Mangianti e Pasqualigo . E cou,·iene notare che gli esperimenti col proiettile del nuovo fucile trallgono una speciale importanza dal suo calibro di 6,5 mill. quindi di circa un millimetro e mezzo al calibro delle altre armi· da fuoco portatili, fatta ecce zione del fucile rumeno; il quale per a ltro, pur avendo il calibro di mill. 6,5, differisce per molle e non trascurabili qualità balistiche dal nostro.
Egli è perciò che noi non solo abbiamo letto con pa r ticolare attenzione il lavoro dei signori e Pasqualip;o. ma abbiamo al tresì reputato conveniente, trattando;;i di un argomento che riguarda cosi da vicino la chirurgia militare italiana, farne una rivista pei nostri lettori.
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Furono eseguili :l4 tiri, la maggior parte al poligono di Ponte Taro p r esso Parma , io due g iorni , il p rimo g iorno contro tre cavalli, il secondo contro un cavallo solo. Si sparò alle distanze di 1200, 600, 300 e iOO metri.
Venne adoperata la cartuccia a carica intera contro i cava lli vivi ed a carica ridotta contro i cadaveri degli stessi cavalli alla distanza di 10 metri ci r ca. Le cartucce ridotte avevano velocita iniziale, non gia velocità restante, corrispondente rispettivamente alle velocità restanti della cartuccia ordinaria per le distanze suindicate. L'esame delle lesioni venne praticato per una gran par te immedilltamente dopo il colpo, per altra parte al termine di tutti i tiri dissezionando i cada-..·eri sul luogo stesso del bersaglio, e per un'ultima parte, cioé per le feri te di maggi ore im portan za , nei giorni successivi sopra pezzi anatomici trasportati a Parma.
A breve distanza dietro i cavalli stavano generalmente bersagli a telaio o tavole od altri schermi P-ventuali alti indicare per solito con fori, il procedere del proiettile d aver ferilo l'animale. opo l risulùtti delle esperienze sono esposti in un quadr 1 1· t · d · o, nel gd1 1 a 1 u Ori la distanza di ciascun tiro, la spec1e e a cortucc1a - se ord inaria o ridotta - lo stato e la posizione di esso rispetto al tiratore, la leSIOne riportata e l'effe tto di questa in rapporto colle m1 1tar1, a quahtà del t•ro - se di lancio o di rimbal 1 . . zo, o stato e_ la posiZIOne del proiettile dopo il colpo. - In uno che fa seguito all'anzidetto quadro, sono riepilogati 1 colpi. Ne e merge che su 34 colpi 15 furono spar li. d. a a normale e su cavalli vivi, 19 a distanza ridotta 6 di esst su animali viventi. A 1200 metri si tirarono 1} di cu1 con cartuccia ordinaria, ma a 2 soli venne attr1bu1lo un es1t0 utile; 8 colpì furono sparati a 600 m 1 · di · e n e . con carica intera e c:on 3 esiti utili; 7 a 300 metr1 d1 cu1 1 con cartuccia ordinaria e con esito utile· ; 100 t . d . l. ' ) 8 me r1 e1 qua 1 2 fu r ono tirati con carica normale e c .l .l on est o ull e 11). Quattro soli colpi furono riconosciuti di sola distanza di 1200 metri. In un altro specchietto e riassunto lo stato dei proiettili, 8 dei quali furono trovati nel corpo dell'animale, 4 intatti e 4 deformati 0 infranti; J7 designati colla locuzione proiettile inoltrato) od avevano perforati gli schermi od erano rimasti confi(ti in essi ; gli altri andarono perduti, per la massima parte nei liri a 1200 metri.
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Seguono talune ossenazioni sugli effetti del proiettile le dicono gli autori, «ci sono apparse comuni alla g•oranza delle lesioni •. Tali os!>ervazioni si riferiscono: alraz:ione stupefacente di allo grado, esercitala dal colpo sulle parli lese e sull'intero organismo; ai caratteri dei fori di entrata e di uscita nelle ferite di lancio, l'uno sempre rotondo e di un diametro. sensibilmente inferiore al calibro del proiettile e l'altro eli consueto pressoché eguale al primo rna a bordi più irregolari e leggermente estrofiPssi, talvolta anche tagliato a mezzaluna; al canale della fe r ita, che nelle parti molli e cedevc,li, come cellulare, grassi, muscoli, si presentò con poca perdita apparente di sostanza, rettilineo e stre ttissimo; all'attitudine dei tendini a far deviare il pl'Oieltile ed a resistere co'1tro l'offdsa, cosicché nei tessuti tenJ inei furono osservate deile intaccature, !]ualchA lieve lacerazi one , ma solo una perforazione e non mai grandi squarci; alle lesioni dei vasi sanguij!ni. rivelate olal rre 1uente gocciolare del sangne dalla ferita, dalle caratteristiche, e costanti diffusioni ematiche e talora vere vasch e tte apopletiche attorno al tragitto delle ferite sulle parli molli, dagli imponenti stravasi cavitari e da una vera emorragia arteriosa per il taglio netto di una piccola arteria; alle lesioni ossee, le quali furono multiformi e di vario grado tanto su ossa spongiose che compatte ed a disuguali distanze, senza che l'esame ordinato delle lesioni abbia potuto condurr e a distinzioni apprezzabil.i anche approssimativam ente ; alle offese prodotte in numero non scarso - 6 casi - cor.tro la superficie degli zoccoli, mentre la patologia chirurgica equina, notano gli autori, non registra alcun caso di ferita penetrante della muraglia nello zoccolo dei cavalli per opera ciei precedenti proiettili di guerra, nè IOI'O risulta che nelle prove da altri eseguite con il piccolo calibr o siensi mai praticate simili esperienze ed osservazioni .
Dopo ciò i signori Mangianti e Pasqualigo coutrapponendo gli apprezzamenti che credono di poter trarre dalle loro es perienze, a quelli derivanti, a lor o avviso, da Cf)nsimili prove praticate io altri paesi, concludono: a) che la forza di penelraz.ione del proietti!e del nostro fucile di piccolo calibro è notevolmente superior e a quella dei vecchi proiettili, e ciò soprattutto per i sorprendenti risultati dei ti ri sugli zoccoli e per i ragguardevoli percorsi nel corpo degli animali ; b) che non è da a m mettersi nel nuovo fucile un accor. ciamento della zona esplosiva, avendo gli autori rilevato effetti di scoppio anche oltre i 400 metri;
(t) Nel quadro delle lesioni figurano a tOO metri 3 tiri con cartuccia ordinaria ; perciò i colpi a distanza normale sarebbero stati· realmente t6 non u.
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e) che la d:formazione della pallottola si è verificata solo d1 fronte a res1stenze 1mponenti; d) che hanno anch'essi osservato lesioni atte a mett fuor· d. b tt. · ere 1 com a 1 a. distanze superiori ai 500 met11, sempreche erano colp1tt gh organi ca vitari vita!" pure qu21li aella locomozione. l op. , e) che per l'elevata forza di penetrazione e per la · bTta . . . POSSI1 l dt colp1re con un'unica pallottola sec tad·ta . · . , ondo
1s nza, un numero variabile d'ir.Jividui messi in fil l, d. t l' l l a, .un 1e_ ro . tro, nelle guerre future si avrà UIJa proporZIOne d1 fJr1t1 notevolmente superiore a quella delle o-uer passate; t> re j} che per contrario, tenendo calcolo della varietà e o-r • vezza delle lesioni ossee e della frequenza maggiore d.,.lal . . e e emorrag1e Immediate per lacerazione netta dei vasi, le ferite non presenteranno una minore gravita proporzionale di quell cagiOnate antichi proiettili; e g) che il nostro fucile modello !891 ha dimostrato nelle attuali . esperienze di spiegare una imponente azione vulnerante smo a 1200 metri e di lasciare fondatam ente presumere una sufficiente efficacia anche a r agionevoli distanze superiori.
. Senza entrare _in una minuta disamina del lavoro, la quale CI nostro malgrado a dissentire su qualche punto dagli egr eg1 autori non possiamo esimerci dal fare qualche considerazione generica.
Notiamo anzitutto come allo scopo _prefissosi dagli autori e da noi. esposto colle loro stesse parole, sieno inadeguate le esperienze da loro eseguite ed insufficienti i pochi ed incompleti f atti raccolti.
A convincersi della giustezza di questa nostra atrermazione basta por mente alla larghezza di mezzi che i pr eceaenti sperimentatori si procacciarono, al loro rigoroso e minuto metodo d'indagine, alla gran copia di materiale che accumu- arono, prima di venire a delle conclusioni intorno all'azione vulnerante del rispettivo fucile e d'instiluire confronti ci>n aJtt·e simili armi. E di vero, per non ricordare che gli studi più recenti, quelli fatti dal Demostben e dal von Colere Scbjerniog ( i), è noto che questi sperimentatori oltre a non pochi tiri su oggetti vari per la forza viva e di penetrazione, il grado di riscaldamento e la deformazione dei proiettili, eseguirono numerosissime, prove sui cadaveri e sui cavalli viventi per sludiarne le lesioni. Il Demosthen spal'Ò su 30 cadaveri rivestiti del loro uniforme di guerra e pos"ti spesse volte l'un dietro l'altro alla distanza regolamentare di 50 centimetri, e su 8 cavalli viventi, producendo così 66 ferite, 41 sui cadaver-i umani e 22 sui cavalli vivi(:!) . Il von Coler e lo Schjerning, sparando per lo più su cadaveri umani o su parti di questi, poterono riunire non meno di 900 osserva zioni e far<e 1000 preparati, che sono conservati nell'istituto Federico-Guglielmo di Berlino. Ancor essi disposero i cadaveri ed i pezzi su cui dovevano cadere le esperienze, od in fila o l'uno dietro l'altro dopo avvoiti in stoffe di varia natura, ed.ebbero in oltre di prepararli prima con speciali iniezioni intravasali e sottocutanee per riprodurre nei limiti del possibile la naturale dei tessuti e tensione idraulica dei vasi. l colpi furono sparati sempre a distanza normale ed a carica intiera, dal Demosthen alle distanze fra 5 metri e HOO; dagli sperimentatori tedeschi fra 50 metri e 2000. La dissezione delle parti lese, diligente e minuziosa venne sempre· fatta dallo sperimentatore rumeno alla scuola di medicina di Bucarest per i cadaveri, ed a quella di veterinaria per gli animali; ed il von Coler e lo Schjerning ebbero anche cura di ricorrere a lla congelazione per l'esame ordinato e min"ùto di
{l ) DEliOSTBEN. - Èluàes expèrìmentales sur l'aetion àu projeet;te cuirassè du (usU :1/t;innlicher, nouveau.-modete roumain cù 6,.5 mm. Bucarest, l894:. .
Von COL&n ET ScBJERNrNG - Les etrets des nouveltes armes a (eu portative.; et leur importance pour la chirurgie militaire. llerlin, l894.
(2) Non sono comprese altre i8 ferite sui eadaveri, ottenute in un'ultima e>perienza a 50 e tOO metri per studiare -gli effetti del proiettile sugli indumenti del soldato.
1380 RlVlSTA pezzi anatomici e di riempire i can&li di molte ferite col tallo di W ood per ottenere una fedele impronta pla stica tragitto scavato dal proiettile.
A compiet·e le esferienze tanto a Berlino che a con i corrispondenti bellissimi alianti delle figure fotografie))& dellP- lesioni, occorsero circa due ann i.
Da questi brevi ricordi emergono le più rilevanti e veramente sostanziali discrepanze fra gli esperimenti degli altri autori e quelli dei nostri. l quali primieramenle, tirart)n() soltanto su cavalli; ciocchè pet· molli riguardi e segna tamente per la maggiore resistenza delle ossa, non è di ceri() la stessa cosa che tirare sul corpo umano. ·
In secondo luogo, i tiri furono limitati alla distanza di metri con un fucile la cui graduazione massima dell'a lzo raggiunge i 2000 ed a cui è attribuila una massima gittata di metri. Ricordiamo in proposito come uno de gli appunti giustamente fatti al Demosthen sia sta to precisa mente quell-. di non aver esteso i tiri, nelle sue espe r ien ze col fucile rumeno, oltre i HOO metri (!).
Furono poi sparati 3i colpi, dei quali soltanto 16 a d - intera e su cavalli vivi, con 9 esiti qualificati per utili , con 9 lesioni veramente importanti. Si trovano bensì altre 19 ferite (in un raso - al N. 32 - sono descritte due fe.. rite per un sol colpo); ma queste sì ebbero a dis ta nza e eoa carica ridotte, metodo ormai riconosciuto inesatto e· c he potrebbe aver valore solo quando s i instiluisse un parallelo fra le lesioni cosi pròdotle e quelle derivanti dai lir i a distanza )lormale. Si aggiunga che buon numer0 delle lesioni per te oro sede e per le parti ofrese potranno fo r se ave re importanza per la traumatologis equina di guerra, ma presenlaDO ben poco valore per quella umana.
Né l'esame anatomico delle ferite fu- fatto colle s tesse norme degli altri sperimentator i. P er averne una prova basterà riscontrare lé descrizioni precise e minute c he dell• singole lesioni danno Deld.rme, Bruns, Habar t, Demost heo,. von Coler- Schjerning ed altri.
(l) IHutsche milìtiJràrztl iche Zeitschrìft. Juni 1894, pag. i73.
CHIRUI\GICA 1381
con ciò siamo ben lontani dal voler fat>e addebito agli regi autori dell.; lacune rilevate nelle loro esperienze. Che dobbiamo esser loro grati di avere fallo anche presso :i noi un primo saggio di studi, che se tessi complicali e d!fficili e che per rtesctre a rtsultall ve:aroente soddisfacenti hanno di corredo zzi e di circostanze faYorevoh. Sembra m ogm modo fuor1 che, essendo tanto diversi i termini di confronto, gli elementi ch e provengono dalle fatl", ben 0 alli a servire di complemento o dL controllo, SICcome gli autori, a consimili praticati pure con i nuovi fucili pre;::so altre naztom.
Per le stesse ragioni suespresse e supratutto per l'esiguo di falli che i nostri sperimentatori hanno potuto 1'accogliere, mance, pare a noi, una base salda a molte delle loro conclusio!1i. Essi -sanno mE-glio di noi che in questo genere d'indagini le cause di err ore CO!'Ì svariate e molteplici, come sv.ariate e molteplici sono le differenze che i tessuti ed organi su cui si esperimenta, presentano nelle .diver!'e specie e nE>i di, ersi individui. È solo dal cumulo <!.egli esperimenti, dalla r ipetizione delle prove, che si posrono desumere giudizi positi vi ed esatti. Ora, crediamo di non sbagliare affermando che le conclusioni dedotte dalle attuali esperienze sÒno rie5cite spesso indeterminate e talvolto anche affatto diYerse da quelle che emergono da constudi di altri sperimenlatori.
:->oi abbiamo premesso che non vogliamo fare un'analisi particolareggiata del lavoro; e perctò unicamente a conferma di testè asserilo ci limitiamo a qualche breYe nola. Anzitutto, crediamo noi pure che la forza di penetrszione nostro piccolo calibro sia superiore a dei veccbi proiettili: ma di quanto è dessa superiore? Gli egregi autori non hanno potut0 dircelo . AYendo dovuto desumere il loro solo dai r isultati dei tiri sugli zoccoli dei cavalli e dai percorsi nel cot•po degli animali e negli schermi l'ituati -diett·o di questi, sono stati costretti per necessità a ricorrere .ad espressioni vaghe intorno alla fo r za viva e di penetra:zione del proietti le che e ra oggetto delle loro prove.
Conveniamo ino!Lre cogli aulol'i che il proiettile di anzichè la tendenza a contundere ed a la cerare completamente i vasi, abbia piuttosto quella a produrvi netti e decisi; ma ciò che deriva dalle numerose osservazioni concordi su questo punto. dei loro predecessori, essi fondano essenzialmente sopra una sola osservazione di u na emorragia art-eriosa proYeniente dal taglio netto di un'a r teria di medioc rissima entità.
Notiamo infin9 come raffermaziooe dei nostri speri m entatori circa le les ioni ossee, che « l'esame ordinato di « lesioni non ha potuto condurli a distinzioni apprezza<< bili, anche approssimativamente » fra le offese delle o!!sa spongiose e quelle delle ossa compatte, è in opposizion e con i risultati di tutti gli altri simili esperimenti ed a nco de lle osservazioni cliniche, da cui emerge in modo non dubbio che gli effetti del nuovo pr·oietttle sul sistema osseo va r iano secondo la struttura anatomica ed i car·atleri fisici e vitali delle ossa.
Analoghi rimarchi si potrebbe ro fare intor no alle sioni relative all'abbreviamento della zona esplosiva, alla formazione della pallottola, alla proporY.ione dei fe r ili ed a lla gravità delle ferit-e, le quali conclusioni, conformi o disformi che sieno da quelle degli altri, o lasciano pure de siderar e una maggiore dete1·minatezza o non derivano str ettamente dai pochi fatti raccolti dagli autori. E ciò è maggiormente notevole nell'ultima conclusione, la quale, riferendosi all'azione vulneranle del nostro nuovo fucile, ossia alla sintesi di tu tte le indagini fatte all'uopo, avrebbe dovuto essere espres sa in ter mini ben precisi, lasciando da parte le presunzioni; ovvero. non consentendo ciò gli elementi raccolti, sarebbe stato meglio, a nostro avviso, riservare o sospender e ogni qualsiasi apprezzamento.
È pertanto più che mai desiderabile che anche in Italia si facciano su vasta scala esperimenti completi, nei modi e con tutti i mezzi necessari, quali furono concessi agli sperimentatori più volte citati di Bucarest e di Berlino .
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I HABART. - Sistemazione del primo aocoono aul campo · 41 batt agUa, avuto riguardo agU eserciti moderni ed alle armi. - (Syslemisirung der ersten Hilfeleistung auf dem Schlachtfelde, mit Rucksicht auf die heutigen Heeresmassen und auf die Wa tfen).- (Wiener m.edieinische Presse, N. 37, 1891-).
con questo titolo il chiarissimo medico di reggimento nel)'esercrto austro- unf!arico, dottor l. Habart, docente di chirurgia di di un'imp?rtante comunicazrone nella sezrone d •grene m1htare del Congresso internazionale d'igiene e demografia, a Buda pes t. Ne riportiamo le co:1clusioni. .
Le perdite sul campo di battaglia, per l'armamento a rrpetiz ic.ne degl i eserciti attuali. maggiori che in pasto. Per6 coll'aumento delle lesJOm m genere, mentre creil numero dei morti, la proporzione dei ferili leggeri sorpasserà quella dei ferili gravi. Ciò non solo si deve alla · · arande dotazione di munizioni che si dà al soldato, ma pm t> • e!:'ano altresl nella coppa della bilancia la prù elevata forza percussione dE'l proiettile, la maggior sicurezza dei ti.ri per effetto della ed è pore. da linea di conto la circostanza che la zona de1 colpt mortah si estende a l500- f>OOO metri.
Nella pratica dei primi soccorsi sul campo di battaglia tocca al vincitore pure il compilo di r accoglie re e mellere in salvo i caduti del nemico; anche perciò sistemazione dei orovYedimenti sanitari insorgono delle difficollà che non é prevedere in precedenza. .
Per poter so-Jdisrare abbastanza a tutte le es1genze dell'umanità sono da ado ttare le seguenti misure:
1o h evisione della convenzione di Ginevra per eliminare da questo patto inlernar.ionale ogni qualsiasi equivoca interpretazion e . . . .
2• Organizzazione del soccorso sanrlarro m guerra, ufficiale e volontario, sulla base delle altua:i masse combattenti e delle prevedibili perdite. Un propr io perc;onale sani · tario di soccorso con relativo materiale è da assegnarsi anco alle truppe di artiglieria c di cavalleria.
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RIVISTA
3" Poiché in tut.ti gli Stati è aumentalo il personale sanitario di assistenza e di soccorso, si donà per tempo rivolgere una particolare cura all'istruzione teorica e pratica di questo pea·sonale. A ciò non bastano più i regolamenti e le istruzioni sanitar it>, ma sono pure necessari esercizi pratici nelle ga·andi manov a·e delle truppe, sen za un personale auslliario bene istruito ogni opera medi ca resta sin da principio par alizzata.
Su queste basi è fondata altresì la creazione di un personale sanitario superiot·e di soccorso.
4° P oiché solto il fuoco rapido delle armi a ripetizio ne la prestazione del soccorso ò inattuabile, questa per lo più si praliche r a nelle ore della sera e. della notte. È perciò di urgente necessità l'impianto di apparecchi d'illuminamento.
Il primo soccorso da pa r te del personale ausiliario deve limitarsi a ristora r e e portare in luo:zo s icur o i feriti
5• La grande gittata delle nuove a r mi ha per conseguenza il trasferimento dei posti ùì medicazione a 2500-3000 metri dietr·o la linea dì battaglia. Con ciò il traspor to dei fe r iti gr avi diventa assai difficile, e quindi, oltre lo bar t'lle da ca mpo, sono da prendere in conside r azione anche le bestie da soma e le barche.
Gli attuali posti di soccorso possono \'alea·e semplicem e nte come stazioni dì riposo e di ristoro (Rast und Labesta i i on en); mentr e due posti di medicazio:-: e di brigata -ed un ' ambulanza sezione dì sanità cort·ispondcno a do vizia allo scopo cui aspirano i rron-edìmenti attuali per i feriti, dacchè e ntr ano in attività gli ospedali da campo parimente in dotazione alla prima linea .
6" Sulla sorte dei feriti non decide la pr ima med ìcatur a, ma il primo t r asporto, per la cui attuazione Ì'amministrazìone sanitaria e volontar ia t rae partito da lutti i possibili ripieghi. Qu indi olt re i ca rri per già pr epar·atì. sono da utilizzare i cart'eggi da pr ovianda e quelli b01·ghesi adattati coll'improvvisazione, le piccole fe rrovie da campo, e nella guer ra di montagna i quadrupedi da t rasporto e le colonne dì port atori; per ò lungo le lince dt ta ppa sono da impiegare i treni sanitari o le ambulanze na viga bili.
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i ' Quanto alla gra nde massa di feriti legger i, tocca agli ospizi ed alle infermerie di ricoverarli, aftìnchè non ingombr ino gli altri stabilimenti sanitar i e dopo la guarigione possano agevolmente esser e rimand a ti nelle file delle truppe.
s• Al ricovero dei feriti nelle ambulanze e lazzarettì da campo particolarmente adatte le tende e le ba racche pro,•vìsorie o traspor tabìli, inquantochè un impia nto così iuienicamenie conveniente non si potr ebbe trovare sul tea tr o e della gue rra.
9• Tranne per nelle ferite gravemente sangiDnantì e nelle fr atture, allo scopo di r ender e pos sibiiP- il t r asporto - specie nei r eparti s taccati s e nza medico - i portaferiti non devono applicare alcuna medicatura, e dev' esser e loro insegnato che il tocca r e la ferita colle mani o cnn stoffe non pulite è cosa ò!lnnos a per i fe r ili . Al contrar io l'applicaziotie della prima medicat ura pr oV>i soria è un obbligo del medico milita r e, ed ha luogo al po,to di mPdicazione .
10• Qui sono da raccomandare unità tipiche di meaieatura pili ste r ili.:. ;ate, di va r ia grandezza.
Per il trasporto delle provv igion i di materiale di medicatura e di confor to, sùlla pr ima linea, !':Ono adatte delle ceste imper meabili, che possono essere allo:rate nel carro - medicinali di battaglione e più oppor tunamente a nche nel carreggio della sezione di sanita - S anitat3- Deun d A mbulancen.
Ambula n ze volanti con completo corr edo dì materiale sanitario per la prestazione del pr imo soccor so nel senso dì Reyher , Bill r oth c T osi, devono essere cons iderate come l' ideale nell a sis temazio ne de l s ervi zio sanitario in campagna.
LASTAfUA, capitano medico. - D i alcuni particolari della ca.rle c ostale. - (Giornale i ntern. delle mediche. Anno X VI. Napoli).
Nella s loria clinica della ca r ie costa le som·i dei pa r ticolari specie r ispetto all'a tto operativo; scoprendo
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infatti la costola diagnosticata ammalata la si può trovare all'estern o perfettam ente intogra.
Esploran do a llora con diligenza, in prossimità di uno dei bordi, si può scuoprire un foro granulante, attraverso il quale con lo specillo si penetra in una cavità retr·oco. s tale e si può avvertire la rugosilà patologica dell'osso.
Ciò al perché l'ulcerazione era situata più o meno su lla faccia poster iore della <'-Ostola e la raccolta dei pr odotti morbosi si e ra fatta dappri ma nel conn ettivo peripleurico, donde, aprendosi un varco mercè quel fo ro attraverso lo spazio intercostale, era passata nel connettivo peripar ietale, costituendo così un vero ascesso a bottone di camicia.
Il foro granulomatoso è dunque la sicura conferma di un pr ocesso carioso della costola precedentemente diagnosticato e la guida al focol aio mor·boso.
Un altro elemento che vale a ben individualizzare la costola ammalata ed a determinarne con precisione il t ratto aff'etto è costituilo dalla es tensione della dolorabililà alla press ione precedentemente esplorata.
In tre casi di carie costale l'A. ha ri:;contrato due volte l'ulcerazione sila sulla fa t:c a po!:.'terio re della costola.
E' facil e ottenere in questa operaz ion e la guarigione di l" : ma forse questa J'ilarda il processo di solidifìcazione delrastuccio periosteo concentrato.
Diii pochi casi osser vati inoltre l'A. è indotto a c rede re che la ubicazione più frequente della ca rie costale s ia il quar to anteriore dell'osso e che esstt ne colpisca sempre tutto inter·o fino alla cartilagine l'estremo anterior e .
LAF;TAIIIA , capitano medico. - Sul trattamento chlrurgtoo del varicooele. - (Giornale intern azzona le delle scien: e mediche. Fase. 15-189t .:\apoli).
E' r itenuto da molli che nel varicocele allora solo si debba intervenire quando vi sono complicanze di dolori, di a tr ofi a del testicolo o di perturbamenli psic!Jici. Se si considera c he oggi l'ope razione può ritenersi del lutto innocente é leci to di molto allargarne la sfera di in dicazione ed avuto r iguardo che ratrotìa della ghiandola è l'esito del varicoso, ioterYeni re sempre qua ndo il Yaricocele é ben sviluppato.
Di presente si preferisce ope rare direttamente sul pacchetto venoso che viene allacciato ed anche resecato. Siccome per·ò <:on tale metodo vien quasi sempre sacrificata rarteria sp ermatica, alcuni temono, poggiaodosi su qualche rice rca sperimentale e rari casi clinici di necrc)si del testicolo, della vitalità della ghiandola stessa. La g ran maggi oranza delle osse r vazion i cli niche dimoslra invece che la sup· pienza della deferenzia le e della funicol are è sufficiente.
Comunque, in America, in Inghilterra, e specie in Fran cia si va accreditando un melodo che si limila a reseca re lo scroto.
In tal modo solle vando e sostenendo il testicolo non che comprimendo il cordone spermati co le varici si arr esterebbero nel lor·o sviluppo. Tale metodo, evidentemeòte pé!lliativo, è dubbio possa bastare, in modo definitivo allo scopo terapeutico.
L'A. ha praticato nell'ospedale militare di Perugia secondo un me todo misto, che s oddisfa alle varie indicazioni date dallo sl8lo mor·boso delle parti. resecando cioè lo scroto ed il pacchetto venoso, quattro volte ropera zione del varicocele. In tutti i casi ha ottenuto la pe r fetta scomparsa dei disturbi morbosi, il ritorno dell'attitudine alle lunghe marce, ed in nessuno è comparso il più lontano segno d' iperlrofìa.