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CISTI XEL CERVELLO
Ed il Cantani in una <:na addizione al Niemeyer. :;cri, e· (( Qualche volta i tumori cerebrali non presentano in vii.a' alcun sintoma che permette pensare alla loro .pre.sen1.a: la morte avviene per altra malattia ed all'a11lops1a s1 trovan1> tumori di gran volume nel cerv ello. Molto interessante !-Oll4> questo punto di vista è un caso di carci noma cere~ral~ (~,:-er: valo e descrillo da Tommasi nel suo Sommarw clnucn d1 Pavia (.lforgagni , 1864.):• ; ed in un'allra il m~de:-im? s,·ri.uo~e dice: « Mi ri cordo di aver assistito alla sezione _di un 1nd1_viduo psicopatico, il cui cervello nella so~~n~a c~ne re~ e.m: dollare degli emisferi conteneva un migliaio 1~ Cli"~ d1 c1st1-
I · · 1· l arandi wrnolii ne erano ese nti. L amma latu cere II picco 1. (') o' o . . in vita non area sofferto traccia di parahs1 e neppure co vulsioni , ma solo gravi disturbi psichici. » Del. resto l'asseoz di qualunque sintoma obbiettivo nei primordi, _e per un p~ riodo di tempo più o meno luogo, nel decorso d1 una malatu cerebrale a focolaio circoscritto non deve sorpre~dere. noto infatLi che, quando un focolaio morboso non 10teres· parti importanti del cervello, pu ò durare a luogo ~e~za al cuna manifestazione morbosa o con la presenza d1 !llOtom aenerici comuui a tutte le lesioni cerebrali, e con la mancao deficienza dei fen omeni paralitici motori o sensitivi. ~eo plasmi si tuati in parti di vitale importanza e dei q~~li è s . confermata l' esistenza da!l'autopsia hanno dato or1g1ne a sin tomi poco o nulla caratteristici per un da~o p e.riodo di tem Nothna,,eJ e Bozzini riferiscono di quesll ca~1. Quando da compre:sione restano intalle la caps ula inte:n_a del cervel ed il suo prolun gamento yerso la sostanza irig•a , alcu ne$ ciali zone della corteccia cerebral e ed i ganglii della sua l, non si hanno nole cliniche rilevanti, le quali però si manifi sta no appena dess i centri vengono interessali. In que,to
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UNA
CISTI 'iEL CER\'F.LLO I li:;
è da rifl ettere, che l'emiplegia e l'emianeslesia non sono conseguenza della compressione subita dnlle fihre nervose inter em isforiche o di as~ociazionr. ma sibbe ne dalla. compressione di quelle miste, che dalla corteccia si portano a mezzo dei peduncoli ce rebrali nel midollo allungato P spinale. Troui\~ea u scrive di un ufficiale ch'ebbe attr:iversato il capo da un proieltile d'arma da fuoco da una re~iene temporale al!'altra, passando per mezzo dei lobi frontali e cacciando dinnanzi a , è della sosta nza cerebrale senza soffrire afasia nè paralisi. Huguenio trovò un ascesso cere1'ra le nel lobo front:ile in corrispondenza delle fosse · frontali di Silvio sotto della ci r convoluzione cereb rale .anteriorr. lasci~ndo p erò intatte le fibre della capsula interna, il loro prolun~amento alla corteccia ed i gan~lii basilari, senza essersi osservala nè paralisi nè afasia quantunque occupasse la parte più adatta per produrre lo sviluppo di queste manifestazioni . ?'<ell'at1qali1à che il reperlo necroscopico ha fallo co nosce re con prrcisione la sede del tumore soffer to dal Rotondaro , si riconosce gi ustifi ca to il fatto che per un periodo di tempo quello a bhia deeor:-o :::aoza si ntomi speciali . Una volta che la malattia si era. iniziata e svolla. nella so~ta nza bianca del lobo anteriore e medio dell'emisfero sinistro, non poteva dare sintomi speci fi ci . Questa sostanza bianca è formata, co me ha climostr ato l'istologia. quasi tutta di fibre commessurali, alle quali la fi siologia non ha al presente attribu ito special ità di funzioni. Si terrìt perci ò non un fatto singo lare se un tumore di disc rel o volume, come tJnello riscontrato nel Rotondaro, e sito in detta sede, ab.bia dato sentore di sè nel principio e du,aote la sua evoluzione con sintomi comuni a. tutte le malattie ce rebrali.
Alcuno potrà però dire che non pare vero cbe il mal<' nrl Rotondaro abLia avu to un periodo io cui siano mancali i l'l'IA CISTI ~EL CERVELLO sintomi obhicLLivi che ci abhiano poluto mettere per la buona Yia della diagnosi, perciocchè sino dal mese di novembre, come ri.mlta dall'anamnesi, alla cefalea, non çii1 cessala , si era associata l'epile~sia ed il vomito.
CerLamenta parrebbe davvero r.osi, se non si tenesse presente che non pote1·a:,:i dare ai suddetti sintomi rilevali da ll'anamnesi valore diagno;;tico. Lo stato in cui lrovavasi il Rotondaro (soldato) ed il frequente lagnarsi di essere inabile al militare servizio, ci facevano teuere presente che tratlavasi di un individuo verso il quale, sebbene si riconosceva malato , biso~nava premunirsi cout10 un possibile ini;anno ed e::..se re riservati a prouunciare una diagnosi, prendendo per guida sintomi subbiellivi (cefalea) e obbiettivi non osservati, e che potevano es.sere :-imulati (epilessia) e provocati (vomito).
Pertanto si aspettò a fare la diagnosi quando, poco appre-.so, si manifestarono la dilatazione ed ins ensibilita della pupilla, e la leggiera ptosi nell'occhio si nis tro e la par~si di molo ed.i senso negli arti del lato destro , ritenenùo questi sintom i obbiettivi di mollo valore, sia ptrchè st.ati constatati e sia perchè non suscettibili di simulazione e provocazione.
VI.
Il caso esposto ci è semb;ato di molta importanza cli nica sì per l'indole e la sed e del male, :-i pel decorso, sì anco ra per l'autopsia che conforta e rafferma la diaJ,?nosi. e ci terremo pienamente soddisfatti, se la sua esposizione verrà considerata come conferma della leg~e fisiologica che: la le:-io na di un emisfero del cervello può rimanere latente o Lutt 'a l più. ca,!1011are dei disturhi psichici, fino a che i grandi g.1ngla
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cerebrali o le meningi vengano interessati: e come ammaestramento al medico che nella visita medica non devP arere l'i dea preconcetta della esagerazione e simulazione che potrebbe l'interessato presentare; ma deve guardarlo con occhio pratico, perchè l'esistenza della fisonomia di chi soffre e delle miti e fugaci manifestazioni morbose lo mettano in a-uardia 0 sulla buona via.
Cosenza, IO maggio 18!) I .