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RIVISTA D'IGIENE

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Ecco come si esprime il von Pettenkofer:

« Il germe del colera (a:) genera in base alla disposizione (( locale e temporanea del terreno (JI) il veleno del colera (z), a come il fermento (x) che da una soluzione di zucchero W) • produce -il veleno alcoolico (z). »

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Secondo Koch, base dell'etiologia del colera è l'uomo, secondo von P ettenkofer il terreno e quindi, per questo scienziato, l'infezione colerica sarebbe analoga alla malaria.

Von Petlenkofer, conseguente alla sua teoria, non ammette che il ..:olera si trasmetta per- mezzo delle acque con cui furono lavati oggetti di biancheria di colerosi, né mediante l'acqua potabile e gli alimenti ed inoltre, in µn certo determinato senso, non ammetté che la epidemia si diffonda per mezzo di trasferimenti degli uomini.

Da una serie numerosissima di pubblicazioni di medici inglesi, esercenti nelle Indie Orientali risulta che la etiologia del colera in questi ultimi anni, cioè dal 1883 in poi, fu studiata con grande amore e da tale studio sono state ded otte le seguenti conclusioni, avvalorate da gran numero di osser-vazioni esattissime.

L'ttcqua, specialmente quella potabile, è la causa principale della diffusione del colera , come fu già affermato da Koch . Ma non solamente l'acqua è la causa di questa diffusione, sil5bene il la tte con i suoi prodotti e le frutta.

La massima pa rte di quei medici inglesi sor.o pure di avviso che il malato di colera trasporti con sè il veleno del colera .

Inoltre, dalle loro osser vazioni è dimostralo che il colera, in armonia con le ricerche batteriologiche, si trasmette da luogo a luogo per mezzo dell'uomo malato d i colera, o per mezzo di quelle sostanze che sono adatte allo sviluppo del veleno del colera, e da ultimo cbe l'infezione nelle epidemie ba origine dalle scariche alvir.e de' colerosi. C. S.

JAEGER. - Sulla 41ft'uslone 4el tifo per contagio e per mezzo i.ell 'aoqua potabile . - (Zeitschrift fiir Hygiene, 2• fascicolo, 1891).

Nel villaggio Wiblingen. presso Ulm, esiste un antico convento di Benedettini, costrutto nel 1098 e dove adesso alloggiano due squadroni di cavalleria tedesca.

Dal 1859 al 1889 in \Viblingen non si osservò alcuna epid emiA di tifo, ma solamente qualche caso sporiidico di questa malattia, in numero total e di 16 e di questi, 6 indicati quali febbri g a striche.

I nvece dal 5 novembre 1889 al 14 marzo 1890 si manifestarono nei due squadroni di cavalleria, ivi distaccati, 12 casi di tifo, 3 dei quali terminarono con la morte.

La malattia fu importala nella caserma da un soldato reduce di licenza, il quale cadde ammalato in Wiblingen il 5 novembre 1889.

Per i primi sei malati fu dimostralo che con tutta probabilita la malattia si diffuse per contagio diretto da persona malata a persona sana per mezzo della biancheria, ecc., negli ultimi sei maiali, che si succedettero a brevissimo intervallo, dal 5 marzo al 14 marzo 1890, fu poi dimostrato che il tifo .si propagò per mezzo dell'acqua pota bile di un pozzo inquinato. Anche l'inquinamento di quest'acqua fu probabilmente di r etto e non prodotto dalle acque del sottosuolo.

Veramen te le colture di tifo ottenute dall'acqua potabile, paragonat e con quelle tipiche dell'Istituto igienico di Berlino e con altre ottenute da tessuti d'individui m orti di tifo, presentarono qualche legger a differe nza dur ante il loro sviluppo. P er ò allo stato attuale della scienza si può con molta verosimiglianza ammettere che i bacilli del tifo, i quali si trovano nell'acqua, penetrati e moltiplicatisi nell'organismo umano, subiscano qualche legger a modificazione. C. S.

D'IGI ENE

GERLACH. Sul lyaol. - (Zeiischrift fur H!Jgiene, 2" fascicolo, 1891).

Il lysol è un antisettico che si ottiene dagli oli di ca trame solubiJi nell'acqua.

Dalle esperienze di riscoutro istituite, con altri antisettici e particolarmente con l'acido fenico e con la creolina, tanto sulle spore e sui germi patogeni, quanto sugli animali, l'autol'e é giunto ai seguenti risultati: te Il lysol, non solo nelle colture pure, ma anche nelle mescolanze di balteri, é più attivo dell'acido fenico e della creolina. c. s.

2• La disinfezione delle màni si ottiene completamente con una soluzione di lysol all'uno per cento senza adoperare il sapone.

3' I germi patogeni degli sputi e delle dejezioni alvine divengono sterili per l'azione del lysol, più sicuramente che con gli allri disinfettanti sopra nominati.

4• Le pareli delle abitazioni divengono prive di germi, se nebulizzale con soluzioni di lysol al 3 per cento.

5' Fra tutti gli antisottici (specialmente acido fenico, creolina, :sublimato) il lysol è da preferirsi per la eguale diffusione della sua azione e per la sua innocuità.

. Insomma il lysol, per la sua energica azione disinfettante, per la sua innocuità, e pel suo mite prezzo é destinato a surrogare gli altri antisetLici tanto dal lato i gienico, quanto nelle sue varie applicazioni chirurp.-iche e ginecologiche.

SouOAKEWITCH . - Btoerohe sulla febbre ricorrente.

(Annales de l'lnstitut Pasteur, N. 9, 18911.

In un'epidemia di febbre ricorrente manifestatasi a Ki efl', durante l'estate 1890, l'autore ha inoculato sotto la pelle a sei scimmie (a due delle quali era stata asportata la milza) il sangue d'individui malati di·febbre ricorrente per riscontrare se fossero esatte le ricerche di Metchnikoff. Quest'osservatore ha dimostrato che nel sangue non si osserva né fagocitosi, nè distruzione degli spirilli di Obermeier, ove questi parassiti si trovano durante l'accesso, e che, prima della crisi, gli spirilli, che sono del tullo vivi, si accumulano tutti nella milza, ove sono inglobati dai microfagi, o leucociti a o·uclei lobati.

Le osservazioni del dolt. Soudakewilch hanno dimostralo quanto segue:

1• Nella febbre ricorrente la lotta con gli !:'pirilli avviene esclusivamente nella milza, ove gli spirilli si riuniscono prima della crisi ed ove sono iogll)bati e distrutti dai microfagi.

2° L'organismo, privato di milza, offre un mezzo favorevole per la coltura degli spirilli; questi si propagano liberamente in esso e non valgono a difenderlo dai parassiti né i gangli, r.é la midolla delle ossa, né il fegato, nè le stesse cellule endoteliali de' vasi, che sono in comunicazione intima con i detti spirilli.

Queste conclusioni sono in armonia con quelle emesso dal Metchnikoff. C. S.

Dott. E. von ESMARCH. - Osservazioni sul rhcaldamento con le stufe . - (Z eitsch r( ft fu r Hygiene, 2· fascicolo, 1891).

Le ricerche fllrono eseguile dall'autore su stufe di maiolica, di ferro e su stufe a sistema misto (cioè con canale di circolazione di ferro, coperte di maiolica) nell'Istituto igienico dell'universita di Berlino.

In base alle sue numerose ricerche l'autore é giunto alle seguenti conclusioni. Le stufe di ferro, ben costruite, servono bene pel riscaldamento di locali, che devono accogliere temporaneamente un gran numero di uomini, come scuole, sale di conferenze, asili ecc. e ehe non hanno alcun sistema di riscaldamento centrale. Nelle abitazioni private possono essere usale anche le stufe di maiolica, però queste devono essere costrulle in modo che le loro parti interne abbiano la stessa levigatezza ,Jelle esterne. Con vantaggio si potranno finalmente spesso utilizzare anche le stufe a sistema misto . C. S.

FiiLLES. - JUoerohe batteriologiche del suolo nelle vtolnanze 41 Frelburg. - ( Z eitsch ri/t Jiir Hygiene, 2• fascicolo, 1891).

L'autore esegui le sue ricerche baUeriologiche nel suolo di F reiburg, prendendo in 41 volta i campioni della ter ra nei ~u~ttro punti cardinali della cillà, cioè 29 volte dalla superficie del terreno, 5 volle alla profondità di un metro, e 7 volte alla profondità di due metri.

Io base alle sue numer osissime ricerche l'a utore è giunto ai risulhlti seguenti:

1• La quantità rii germi nel terreno, come era già stato prima dimostrato, diminuisce rapidamente di mano in mtino che si discende negli strati profondi, finché giunti a circa 2 metri, in circostanze ordinarie, la terra diviene priva di germi.

2• La maggior parte di germi isolati dall'autore app artengono ai bacilli; i cocchi si trovano specialmente ne~li strati superiori, e, sebbene scarsi, non mancano neppur e negli strali profondi.

3° Nelle 47 varietà di germi isolati l'autore ha trovato due nuove specie di bacilli aerobi, non patogeui, che ancora non erano stati descritti. Fra i germi patogeni non ha trovato che quello dell'edema maligno.

4.0 Nei Ltrreni coltivati la quantità di batteri è diversa secondo la specie di co!Livazione. In modo chiaro ed evidente non fu potato dimostrare l'influenza della temperatura nelle varie stagioni sulla quantité. dei batteri con tenuti nel suolo. Le periodiche oscillazioni nella quantità e 11ualita di batteri del suolo dipendono all'incontr o da cause non ancora conosciute. C. s

Antlaepal della boooa . - THOMAS. - (Journ a l de .'vfédecin e et de Chirurgie, ottobre, 1891).

Dopo aver dimostra ta l'importanza della pulizia della bocca e la necessita per questa operazione di ricorr ere agli antisettici veri e non ai dentifrici o r dinari, i quali non sono che alcoli profumati, Thomas insiste sull'utilité. del sapone come ag-ente di nettamenlo. S econdo l'autore la miglio r e sostanza da adoperare é il sapone sulla spazzettina. Esso scioglie il

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muco boccale e lo trascina fuori dagli interstizii più sicuramente di <tUalunque altra sostanza. Il sapone può essere adopera to sotto tulle le forme, sapone bianco, sapone di toeletta, polvere di sapone mescolalo o non ad altre sostanze antisettiche. Alcuni autori preconizzano la tintura di Quillaya saponaria, la quale non è che un succedaneo del sapone; se ne versa una piccola quantità nell'acqua d~stinata ad inumidire la spazzoletta e si forma col fregamento una schiuma abbond,inte.

lì primo tempo della lavatura consiste quindi in una accurata saponatura, falla non solo sulla faccia esterna dei denti, ma anche su tutte le altre faccie, nella loro porzione accessibile. È solamente dopo questo neLlaroento che si dovrà fore agire un antisettico liquido su tutta la cavità boccale.

L'ideale di questo antisettico sarebbe quello che potesse arrestare la vegetazione dei batteri in uno o due minuti. L'acido borico al 5 p. 100, l'acido salicilico all'1 p. 300, l'acido fenico all'1 p. 200 sono lontani dall'avere que<=to grado di potenza e tuttavia sono u tili nella pratica. Secondo Mille r vi sono due antisettici capaci di distruggere i micro-or~anismi della bocca in un minuto; essi sono l'acido timico a 1 ;,~ ed il sublimato a 1/,ooo, Miller usa prefer ibilmente la seguente ~oluzione:

Acido timico . . . centigr. 25

Acido benzoico . . gram mi 3

Ti ntura di eucalipto • 15

Alcool . . . » 100

Essenza di menta piperita . centi,:{r. 75

Se ne versa in un bicchiere di acqua una quantità sufficiente per produ rre un intor bidamen to. Nell'inter vallo delle lavature , la spazzellina sarà lasciala in un liquido antise ttico per modo da conse rvarla in uno stato di sterilizzazione permanen te. Thomas nota ancor a che questa pulizia della bocca de\'e essere fatta due volte almeno ogni ~iorno, il mattino, ma sopratutto la sera priroa di andare a lletlo. Egli crede che se a ciò si aggiungessero lavature dopo ciascun pasto, la carie sarebbe quasi i:npossibile.

H. L. RussEL. - Rloerche 111 l batteri che vivono nel golfo di ~apo~ . - _(Zeitschrift f Hygime uncl Infectionskrankheiten, 2 fascicolo dell'XI volume, i891).

L'autore ha fatto coslrurre due apparecchi mediante i q l' ?a _potuto prendere i campioni dell'acqua da analizzareu:~ 11 hmo marino sino alla profondità di 1100 metri.

Nel_ se~ue~le spec~hie~to s ono indicate numericamente le c?lome eh _m1crorga_nism1, c~e !:'i svilupparono dalla coltura di 1 _cc. d1 acqua d1 mare o di limo estratto da diverse profondità.

Profondità. in metri 1 , che si ~~l?~iarono C Ionie che si svilupparono da i Cc. di acqua. di mare da i Cc. di limo marino

. Dal riportato specchietto si scorge come molto grande sia 11 n~mero dei germi che si svilupparono da 1 Cc. di limo marmo, anche alla considerevole profondità di 1100 metri.

L 'au~ore _ riusd inoltre ad isolare sette specie di germi d~nommat1: bacillus thalassophilus, cladothri:.c intricata, bacillus granulosus, bacillus limosus spirillum marinum bacillus litoralis, e bacillus halophilu~. '

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L'autore considera questo suo studio come una comunicazion':) preventiva, dalla quale si possono finora dedurre le seguenti conclusioni:

1° I microrganismi che si trovano neffacqua del mare sembrano in generale in numero considerevolmente minori di quelli che si riscontrano in egual volume di acqua dolce , anche quando questa noo é influenzata dalle acque di rifiuto.

2° Lo sviluppo di batteri del mare sembra che non sia legato ad una zona determinata, poichè essi si veggono egualmente distribuiti tanto negli strati profondi, quanto nei medi e nei superficiali.

3° Il contenuto di batteri del limo è sempre di gran lunga maggiore di quello di egual volume di acqua attinta nello stesso luogo, e questo rapporto, ad eccezione forse della zona littorale, non dipende dall'influenza del continente, ma dallo $Viluppo e dalla moltiplic.ezione di batteri, che per la massima parte sono direttamente indigeni degli strati di limo.

4° Mentre per la rip11rtiziooe dei batteri dell'acqua non fu possibile dete rminare alcuna legge, per quelli del limo ~ino a 200 metri si osserva una considerevole diminuziOnè; da quel limite sino alle più considerevoli pr ofondila. (1100 ml non si riscontra un'ulteriore considerevole diminuzione. Le cause, le quali influenzano tanto notevolmente questa curva di distribuzione dei batteri, non sono state chia r amente svelate, sembra per ò che di grande momento sia la temperatura del mare.

5• La ripar tizione verticale delle diverse specie descritte isolate dal limo dimostra, che il massimo sviluppo si osservò negli strati vicini alla superficie, ma che il minimo non si raggiunse anche ad una profondità di 1000 e più metri.

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