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Ì:.A DEL CAVALLO AL SUO PADRONE
Scritta dal Tenente di cavalleria Marchese GRAttAFEI morto eroicamente a Trlpoll
A te, mio Pad rone, rivolgo questa p reg hiera: Dammi spesso da mangiare e da bere - e quando lo mia giornata di lavoro è finita, provvedimi una lettiera asciutta e pulita e uno stalla perchè io posso giace re comodamente.
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Ogni giorno esamina i miei piedi e governami con una spugna bagnata.
Quando rifiuto il cibo, guardami i denti, può darsi che un ' ulcera m'impedisca di mangiare.
Siccome io non posso dirti quando ho sete, fammi bere spesso acqua fresca e pulita, anche durante il lavo ro - ciò mi eviterà la colica ed altre malattie e non potrò recormi danno neanche quando sono sudato purchè io riprenda il cammino.
Parlami: la tua voce è ta lora più efficace della frusto e delle redini. Accarezzami sovente perchè io possa imparare ad amarti ed a servirti meglio.
Non legare la mia testa in alto col filetto, cosa che mi reca gran dolore al collo ed alla bocca e mi impedisce di svilvppare tutte le mie forze e di salvarmi dalle cadute.
Non fogliarmi la coda, privondomi così della migliore mio difesa contro le mosche ed i tafani che mi tormentano.
Non dare strappate alle redini e nelle solite non mi frustare. Non darmi colei, non battermi quando io non capisco quello che vuoi, ma fa che io possa intenderti. Se mi rifiuto, assicurati che il morso od i finimenti non siano fuori posta e che non vi sia qualche coso nei piedi che mi dò dolore.
Se mi adombro, non percuotermi, mo pensa che ciò può dipendere dall'uso d ei paraocchi che mi impediscono di vedere bene o da difetto della mia vista.
Non obbligarmi a trascinare un peso eccessivo alle mie forze, nè a camminare presto per le strade sdrucciolevoli.
Qu an do cado, abbi pazienza ed aiutami, che io faccio del meglio per mantenermi in piedi e se inc iampo, considera che ciò non dipese da colpa mio e non aggiungere alle mie sofferenze e alla mia im pressione pe r lo scampato pericolo il dolore delle tue frustate, che aumentano lo mia paura e mi rendono nervoso.
Cerca di ripo rarmi dal sole. E quando fa f reddo metti mi un o coperta addosso, non mentre lavoro, ma qua ndo sto fermo.
Ed in fine, mio buon Padrone, quando lo vecchiaia mi rende inutile, non condannarmi a morire di stenti e di dolore sotto la sferza di un crv· dele, ma toglimi tù stesso lo vita senza form i soffrire e ne avrai merito.