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Ca pitolo Ses to IL COLOMBO VIAGGIATORE

Primi esperimenti

Sarà molto difficile scop rire quando e chi abbia avuto l a geniale intuiz ione di utilizzare pe r la prima volta un piccion e per spe dire messaggi . Altrettanto oscura è la s trao rdinaria capacità di orientamento c h e g uid a qu est i vo l atili. Sapp iamo comunque che sin dai tem pi dell 'a ntica Grecia i vi nc ito ri dei g io chi olimpici utili zzav ano i co lombi per invi a re il cosidd e tto "messaggio della vittoria". In seg uito il co l ombo fu impiegato per trasmettere noti z ie commerciali e di g ucn·a. L a prova certa de ll 'i mpiego sistematico del piccione è in ogni ca o co ntenuta in alcu n i documen ti del 1572 che ne co nfe rmano l 'ut ilizzo in qu as i tut te le guerre ola ndesi e fiamminghe c poi in que ll e inglesi e fra nces i.

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A partire dal 1870 le colombaie militari pre se ro piede nella maggior parte degli Stati a conferma de ll 'im portan za che i coma ndi militari attribuivano a que s to o ri g in a le m ezzo di trasm iss ion e. Da parte dei civili vi fu un ce1to interesse legato all 'a ll eva mento ed a l miglioramento delle r azze. Nacq ue ro così diverse Società co lombofil e a ll e quali spesso facevano ricorso anche i m ili ta ri pe r approvv igio na r s i di colombi be n addes trat i e di buona r azza.

La prima colombaia mili tare italiana fu rea li zza ta, nel 1876. presso il 12° Reggime nto Artig li eria d i A ncona seg uit a da una seco nd a a Bologna. In breve tempo le s ta zioni (q ues ta la denominazione tec ni ca d e ll a co lombaia) furono aumentate, s i ini z iò da R oma ne l 189 1 per poi este nd e re la re te s u tutto il territor io naz io na le da Napoli a Pi ace nza , da C ag liati ad Al esandria, tanto per c itarn e so lo alc un e. P ers in o la co lo nia E ritrea ebbe le proprie colombaie, dislocat e una ad Assab e l 'al tra a Massaua. L'a um e nto del numero delle s tazioni e la loro distribuzione su l territorio impose ro la costituzione di un a Direzio ne Superiore delle Colombaie mi litari presso i l Comando Territoria le de l Genio d i Rom a .

L'i mpieg o in tempo di pace e ra le ga to pre ttam e nt e a l se rvizio di collegame nto delle fortezze m ar ittime e di fronti era a lpin a, nei reparti di cava ller ia e c icli s ti.

L'adde s tramento dci co lombi s i ba sa va prin c ipalmente ne llo sfruttare il loro naturale istinto a tornare alla co lombaia di parten za . Grazie a qu es ta indol e il co lombo e ra portato. in appos ite ces te, se mpre più lontano dal luogo di partenza; ve ni va quindi ril asc iato affi nc hé to rnas se a l l uogo di partenza c he raggiungeva volando a 100/ 150 m et ri da terra riu sce ndo a p e rco rre re, a d un velo c it à media d i 30 /40 km , a nc h e oltre 1000 km La possibilità c he il piccione ra gg iun gesse con s uccesso il luo go dove recap itare il messaggio era dircttamellle proporziona le alla distanza da percorrere poich è i lunghi tratti aumentavano le probabilità per il pi ccio ne di re stare vittima di cacc iatori , militari nemic i o uccelli pre datori.

Il pi cc io ne era contrassegnato s ull'ala dal num e ro di matricola; il messaggio ve ni va scri tto su carta molto fin a e inserito in una cannu cc ia di penna d'oca o di ce lluloid e legata alla fa ccia infe riore della ra c hid c di una delle timoni e re o s ulla zampa.

P er in v iare i "colombi g rammj' ' s i usava no dei porta-dispacc i formati da due tub e tti di alluminio di c ui uno e ntrava nell'altro. Nel primo si i ntroduceva il m essaggio an·otolato, m en tre l 'a ltro si inseriva alla zam pa del colombo co n due bracc ial e tti.

L e co lom bai e militari e rano i luo g hi in cui s i custodivano, a ll evavano ed is trui va no i co l ombi viagg iatori in u so presso l 'Esercito. Ad ogni colombaia e ra addetto un sottu ffic ia lc e d alc uni so ldati dett i guardia -co l ombaia. L a co lombai a e ra generalmente collocata in un lu ogo e le vato e s istemata in modo che l ' ingres so dei co lomb i fo sse riparato da l vento.

Per addes trare il co lombo s i faceva riferim e nto a du e imp o rt anti e lementi : i l na turale sen so di orientame nto del vo lat il e ed il s uo parti co lare a ttaccamento alla famiglia che eg li id e nti f icava con g li abita nti della co l ombaia. Il colombo, c hiuso in ap p osite gabbie, ve ni va così condotto a distan ze sempre più c resce nti pe r esse re poi lib e rato affinch é ritrova sse la via de l ritorno. La scia to libero da ll a ga bbia il co lombo spiccava il vo lo, co mpi va due o tre g iri pe r trovare l'o rie ntam e nt o e poi vo lava v ia verso la colombaia.

U co lombo n ell a Prim a Guerra mo ndia le

Dur an te la Prima Gue1Ta mondia le i colombi e bbero modo di mettere in ev id enza le loro qualità. Graz i e a questi pacifici volatili il se rvizio di co llegamento, tra la prima linea e la zo na arretrata , fu se mpre garantito , specialme nte quando i " m oderni " m ezz i di comunicazio ne de li ' e poc a ven ivano me ss i fuori uso dal ne mico o dalle intemperie.

Al temùne dell'addestramento i colombi era no co ndotti, all'interno di ces te in vimini, ai posti di internamento in trin cea dove ve ni vano a lloggiati in gabb ie di legno a parete di rete metalli ca, divise in quattro scompart imenti, con il pavimento ricoperto di paglia o fieno. Durante questo breve periodo di internamento, mediamente pochi giorn i , ma nel corso de l qual e i l colombo soffriva per la mancanza dei propri compag ni , venivano svo lti dci lanci di addestramento ai quali il volatile rispondeva con entusiasmo l ancia ndo si velocemente verso la propria colomba ia di cui, come abbiamo detto, soffriva la mancanza.

In sostanza la colombaia era il punto di ricezione dei messaggi, mentre i l posto eli internamento e ra la s tazione trasmittente. Il r ientro dei piccioni a ll e co lombaie era segnalato da particolari dispo itivi a suo neria.

Oltre alle colombaie fisse, nella Prima Guerra mondiale, furono utilizzate le cosiddette "co lomb aie mobili" costituite da speciali autobus o da ca rri a rimorchio. Questi veicoli, che potevano essere co llocati in qualunque punto della zona d'operazioni, ve nivano opportunamente attrezzati, all'intemo e all ' esterno, per accogl iere tutta l'attrezzatura necessaria a poter svolgere lo stesso la voro delle colombaie fisse. Per l a s i stemazione della colombaia mobile s i privilegiava una posizione scoperta, tranquilla, soleggia ta e possibilmente e levata, lontano da edifici e zone boscose, da reti telegrafiche e telefoniche, nonché riparata dal ve nto e dall'umidità. Lo sporte llo di uscita della colombaia era orientato verso sud-est ed il te rre no atto rno veniva spianato per co nse ntire un 'agevo le rota zio ne del carro. Una volta co llocata la colombaia, nel luogo stabilito, i colombi erano lasc iati chiusi per tre o quanro g iorn i , ma lasc iati lib eri di osservare l'esterno attraverso le griglie del ca rro. Nel corso di qu es ta permanenza i l ve ic olo adibito a colombaia ve ni va fatto girare, su se stesso, di un quarto di gi ro, ad intervalli di qualche o ra, verso destra o verso sinistra per co nsentire ai volatili di osservare e memorizzare la zona. A questa fase segu i va un periodo di addestramento per i co l ombi della durata anche di un mese e mezzo; questo periodo era destinato a renderli operativi ossia in grado di identificare co n s icurezza la co lombaia mobile a ll a quale erano sta ti assegnati.

Int eressanti osservazioni e gi udizi s ulle colombaie fisse e mobili , dettati dall'esperienza della g uerra, furono pubb li cate in una nota de11918 38 .

Dislocazione delle colombaie.

L'esperienza ha dimostrato che le colombaie mobili presentano indi- scutibili vantaggi su quellefisse. l n caso di ripiegamento, le colombaie mobili possono spostarsi, portando con loro i colombi. Tuttavia, siccome le colombaie fisse presentano maggiore sicurezza per i collegamenti a grandi distan-;.e si ha tutto l'interesse di mantenere ilfunzionamemo. Lo stesso risultato delle colombaie fisse si raggiunge impiegando come fisse le colatnba i e a rimorchio i cui colomb i siano s tati abituati alla mobilità Queste colombaie dopo un soggiorno di una certa durata nella località prescelta, possiedono tutti i vantaggi di quelle fisse, pur conservando la possibilità di poter essere spostate senza il minimo inconveniente.

L e armate p ossiedono: l 0 ) delle colombaie fisse (colombaie civili requisite o colombaie militari di precedente impianto); r) delle colombaie mobili rese fisse che terranno luogo delle colombaie fisse, sostituendo/e progressivamente;

3°) delle colombaie mob il i, sempre pronte ad esse re spostate .

La sistemazione dele colombaie varia a seconda della natura delle operazioni, se offensiva o difensiva.

Colombaie mobili rese fisse. - Tanto in un caso che nell'altro, la migliore dislocazione per queste colombaie è in prossimità dei Comandi di Corpo d'Armata.

Colombaie mobili. - Dal momemo in cui una colombaia mobile è proma per funzionare, esse entra nel novero degli altri mezzi di collegamento.

Tutte le dislocazioni prescelte in 1 11 , 211 o 3 11 linea devono essere determinate d'accordo col 3° Ufficio e col Servizio Telegrafico. La colombaia deve rimanere utilizzabile in tutte le sue dislocazioni, grazie alla vicinanza della rete telegrafica esistente o prevista.

Inoltre essa viene dotata a cura del Servizio Telep,rafico di un tamburello d i cavo legge ro. Questa m isu ra precauzionale deve fac ili tare i raccordi e le riparazioni in caso di rottura della linea telefonica della colombaia.

Ouera; i oni difensive.- La dislocazione delle colombaie messe a sizione delle singole Divis i oni eli Fanteria viene prescelta in una località s ita i n pross imi tà di un a rete di fi li r i unenti il Corpo d'Arma t a alla Divisione, all'infuori dei croc i cchi di strade e degli accantonarnenti, che costituiscono bersagli particolarmente indicati per l'artiglieria.

Queste colombaie vengono piazzate fra la sede di Comando di Corpo d'Armata e quella della D ivisione.

Se non vi si oppone /' es iguità dei mezzi, s i provvede alla costituz i one eli tre linee di colombaie.

La prima viene impiantata come si è detto dianzi; la seconda è formata da colombaie disposte a lle sedi eventuali dei Comandi di Corpo d'Armata; la terza segue l'andamento della seconda, a 10 km. indietro, e forma un g ruppo di riserva.

Ov erazioni offensive.- Le colombaie mobili sono divise in due gruppi.

Il primo gruppo viene suddiviso fra le Divis i oni; le co lombaie vengono dislocate in prossimità delle se di dei Comandi de ll e Divisioni di Fanteria , in modo da poter essere utilizzate per il magg ior tempo possibile nel caso di avanzata delle trupp e 39 •

Il secondo gruppo viene distribuito dietro il primo, sulla linea delle colombaie mobili rese fisse, conformemente alle previsioni che si fanno per il loro impiego.

Si dispone cosi di due linee di colombaie che assicurano d'accordo i collegame nti. Non appena la fronte di battaglia vie ne portata avanti e vengono organizzate l e nu ove posizioni, il secondo gruppo vi ene portato avanti al primo . Durante l 'a dd estramento e L'allenamento dei co lombi di qu este co l ombaie, la seconda lin e a (ex prima) e le co lombaie mobili rese fisse assicu rano da sole il co ll egamento.

Ad ogni buon fìne si t er rà presente la nota 1.0091 P. V. del l O giugno riflettente la distruzione delle colombaie in caso di ripiegamento, qualora si fosse nell'impossibilità di riportar/e indietro.

L ' impiego dei co lombi , pe r le esigenze de l Primo Conflitto mondiale, no n fu ad ogni modo immediato. l primi imp ia nti di co lombaie, tre presso la 3A Armata e due ne ll. a 2A Armata, avvenn e ro so lo ne lla primavera de l 1917. Il se rvizio co munqu e fu esteso in breve te mpo s u tutto il front e operativ o. A Casarsa fu invece co llo cato il Centro Colombofilo Militare che s i occ up ava dell ' i st ru z ion e del personale, della racco lta c dell'addestramento pre l iminare dei co lombi.

Sin dal loro esordio, ne l 1917, i colombi d imo trarono la loro utilità ul ca mpo di battaglia co n vi nce ndo gli alti Comandi ad es tenderne l ' impi ego c la diffusione su tutto il f ronte. Ad agosto di quell'anno ben nove co lombaie si trovarono di s locate nei punti più nevralgi c i, tra trincee ed osservatori di artiglieria. Numero s i co lombi furono così di s tribuiti ai reparti prepost i all'avanzata, ag li ufficiali di collegamento ed agli age nti informatori. L 'efficienza di qu esto me zzo di trasmi ss ione fu confe rm ata dai numeri , i reparti dipendenti dalla 2A Armata, ad esempio, c he d i ponevano di un se rv izio pressoché completo, la nciaro no ne l corso de ll a g uerra 255 colombi e di questi so lo 17 non raggiunsero la meta. Quest i volatili recapitarono dispacci importanti ss imi recanti noti z ie s ul movime nt o del. nemico. Alle ali d i un piccione dì S. A ndrea furono affidate le parole di un prigioniero austriaco; il dispaccio annunc iava per primo quella falla inizia le nelle linee austriache c he contri buì alla ritirata degli austriaci ed alla co nseguente presa, da parte italiana, de ll 'altopia no della Bain izza.

'q Si dovrà tener presente tuttavia che la colombaia deve es sere sempre completamente defilata e tenuta lontana dalle batterie d'artiglieria il cui t iro spaventerebbe i colombi al momento del ritorno.

Furo no semp re i co lombi, in erviz io presso il Corpo d'Armata di Udine, i primi ad informare l 'Ufficio Operazioni del Comando Supremo dell'avanza ta nemica s u Caporetto.

Un giudizio ull'attività dci co lombi è riportato da un opuscolo intitolato "Notizi e militari" curato da l Comando Supremo. Il notiziario del 3 1 marzo 1919 descrive in qu esto modo l 'attività dei colombi: hanno dato ottima prova. Si lamentarono solamente le limitate dota zioni fatte. A ciò il Comando Supremo osserva: due anni or sono si eliminarono tutti i colombi, g ià allevali in tempo di pace, ritenendone pericolosa la conservazione. ln seguito si pensò diversamente circa il loro impiego.

Furono adoperati nella guerra di posi:jone, dando luogo ad una grande richiesta, cui non fu possibile soddi5fare in breve tempo.

Fu utile l'iniziativa della 6 11 Armata, che provvide da sé, creandosi un proprio allevamento di colombi.

Alcune Divisioni, durante il cambio, non hanno ceduto i propri colombi alle subentranti, e se li portarono altrove!

La mancanza di senso pratico parali:zò in questi casi tale me:zo {/;collegamento.

Ulteriori vicende sull'attivit à dci colombi furono narrate, sempre nell 'o puscolo "Not izie militari" del Comando Supremo, anche ne ll 'ed izio ne de l 30 settembre 1918. In que s to noti z i ario furono descritte le operazio n i offe nsive e difensive del giug no/ lu g lio 191 8 ulla Fronte Fran ce e in cui parteciparono i co lombi.

Operazioni offensive

l. Attacco e presa di Ca s t e l da parte della 111 Armata, ill2luglio 1918. Mal grado le sfavo revolis sime condizioni atmosferiche - pioggia e ve nto - 17 colombigrammi importanti giungono al Comando, 11 spediti dalle compagnie di assalto, 6 dai comandanti di battaglione. Nessuno dei colombi si perde, e sui 171anciati, 10 giungono alla colombaia entro 16 o 30 minuti.

Il Contrattacco della 1011 Armata fra l'Aisne e l'Oureq il181ug lio 1918.

In previsione dell'attacco tedesco de/15 luglio, le colombaie sono state tenute a grande distanza dalle prime linee, e cioè a 35 km. Tale rimane La loro dislocazione al18 luglio. Dalle pattuglie di ricognizioni offensive e dai battaglioni d'attacco provengono 32 messaggi. Col bel tempo, il collegamento avviene entro un periodo di tempo variabile fra i 30 ed i 60 minuti. Esso non risulta mai interrotto, nemmeno nelle peggiori giornate di pioggia e vento forte; in questo caso le comunicazioni risultano soltanto ritardate, e richiedono un tempo variabile da una a tre ore.

Operazioni difensive.

Offensiva tedesca del15 luglio 1918 in Champagne .- La 4" Armata francese, largamente dotata di colombaie, assicura i rifornimenti regolamentari dei reggimenti e dei battaglioni di fanteria e dei reggimenti d'artiglieria. Inoltre essa dispone di posti di lancio di colombi presso le compagnie e negli isolotti di copertura, negli osservatori e presso i gruppi d'artiglieria indipendenti; risultano così distribuiti 360 colombi fra i reparti della 1" Linea. l reparti incaricati della difesa della 2" linea vengono riforniti di colombi per altra via

Malgrado il violento bombardamento al quale vengono sottoposte le zone dietro la fronte e le vicinanze di un certo numero di colombaie, i collegamenti per mezzo dei colombi viaggiatorifunzionanao in modo ottimo . Grazie ad essi l'avanzata del nemico riesce nota passo per passo, ed i posti sparsi nella zona di copertura possono r{ferire di avere assolto il loro compito eroico .

Nella sola giornata del l 5 pervengono 50 colombigrammi importanti, dei quali:

12 entro un termine da 7 a 15 minuti;

20 entro un termine da 16 a 30 minuti;

12 entro un termine di 30 minuti a un 'ora;

6 entro un termine maggiore di un'ora.

32 colombi costituenti posti di lancio sono distrutti o catturati senza aver potuto essere impiegati. Un certo numero di essi torna ferito alle colombaie; soltanto 20 colombi, cioè il 5% vengono uccisi isolatamente o si disperdono.

Qu esti sono solo alcuni dei tanti episodi, documentati dai Comandi militari, in cui il colombo ebbe un ruolo di rili evo nel co rso di operazioni sia esse offensive c he difensive. Pertanto, i risultati ottenuti con questo mezzo di corrispondenza erano tali che in esso si poteva ripolTe la quasi certezza, per un reparto, di non res tare isolato, tanto nell 'attacco che ne lla difesa.

L' impiego d e i colombi viaggiatori nell e operazioni di gue1Ta, ebbe iniz io , s ulla nostra fronte, nella primav era del 1917 con l'impianto di cinque colo mbai e di cui tre per la 2A Armata e d ue per la 3A. In seguito tale impiego fu es teso a tutta la f ronte c co mple ta to con la s is temazio ne di colomb aie arretrate in modo da ottenere un a ri orga ni zzazio ne in profo ndità, fino a ll e Colombaie Militari Territori a l i di Bol ogna e Pìace nza40 •

L" offe n s iva ita li ana del maggio 1917

Le co l ombaie impiantate pe r prime s ulla no s tra fro nte, ne lla primave ra del 19 L7, furo no quelle di Ruda , S. Valentino e Medea, nel te rritori o della 3A Arma ta , e quelle di Cormons eS. Andra t , ne l territorio de ll a 2A Armata.

Nelle operazioni del maggio 1917, c he condussero a li 'occ upazion e del Kuk c del Yodice, i co lombi d i dette co lomba ie, ancora troppo giovani e non comp le ta mente addestrati ed impiegati da repru1i anch'essi poco pratici del nu ovo special e serviz io, ebbero scarso impiego. Però i pochi casi in cui furono co nve nie ntem e nte usat i (occu paz ion e del Ku k e del Vodice, alterne vicende de l monte Santo) dimostrarono inequivocabìlme nte la loro pr a ti cità c gra nde utilità nelle moderne o pe raz ioni di guerra, tanto da rendere impellente ed imp roroga bil e l 'es tensio ne e l ' inte nsificazio ne del loro impiego i n tutta i l fronte di sc h ie ra me nto.

Per l 'offen siva italiana, del! 'agosto de11 917, le colombaie in efficierua e ra no ci nqu e alla 2A Annata e quattro a lla 3A Armata.

Nei tratti di trincea più importanti e negli osservato r i d i artiglieria furono s ta biliti posti d ' in ternam e nto. Tutti i reparti che dov eva no avanzare furono dotati di colombi ed un a ri se rva di ques ti volatili , riusci ta poi utilissima , fu te nut a a disposizione d eg li Uffic ia li di collegame n to e di informatori.

Durante lo svo l ge rs i de ll e operazioni i colombi l a nc iati dai Comandi e reparti dipendenti dalla 2A Armata, c he già avevano un a vas ta e quas i perfetta organizzazione del se rvizio , furono 855 dei qu a li 838 g iun sero a destin az io ne reca ndo in duplice co pia 4 19 di spa cc i: tutto c iò si ottenne co n un a forza co mpl essiva di colom bi addes trati assai minore. In qu anto, p oc hi colo mbi furono portati i n linea più di una volta.

Solo 17 co lombi r1 s ult a rono dispersi a ll a fin e d e ll e o pe razioni, cifra trasc urab.i le co ns id e rand o che 8 di questi furono ucci s i in s ie me a l portatore a causa de ll o scoppio dì una g ranata.

Furono recapitati dispacci importantiss imi co n i quali si co munica va no di attimo in attimo i movim enti del nemico, nonché i prog ress i fatti nell' ava nza ta dalle nos tre prime l in ee. Numerosi co l om bi de lla co lombai a di

411 B .U .S. 27 /306 impiego dei colombi viaggiatori sulla front e italo -austriaca per i serl'i<.i di ed infonna;;ioni aJI!Ii 1917-18.

Cmmons recapitarono i dispacci relativi ai ri su ltati degli interrogatori subiti dai prigionieri austriaci all'atto della cattura. Tali noti z ie consentivano ai Comandi italian i di essere continuamente aggiornati s ui movimenti che avve n ivano nelle retrovie de l nemico. Un colombo, della colombaia di S. Amdrat, an nun ciò pe r primo quella falla ini ziale nelle linee austriac he che determinò la ritirata dell'avversario e la presa dell 'al topiano della Bainsizza . A tale proposito il Comando della 2A Annata scriveva a l termine delle operaz ioni : Le colombaie dell'Armata, che funzionarono durante le ultime operazioni, hanno indiscutibilmente dato ottima prova; rendendo, specialmente nei momenti più critici, preziosi servizi i n complesso il servizio reso dai colombi viaggiatori ha completamente corrisposto alla aspettativa di questo Comando ed ha dimostrato la sua indiscutibile necessità specialmente nelle avanzate ed in tutti quei momenti in cui le vicende dell'azione rendono molto precari gli altri mezzi di collegamento".

Anche presso la 3" Armata l'impiego dei co lombi dette importantissimi risu l tat i guadagnandosi la completa fiducia del Comando dell'Armata e dei Comandi dipendenti che, per la prima volta, si erano serviti in larga misura dei colombi viaggiatori.

L'offensiva austro-tedesca dell'ottobre 1917

Presso la l" Arma ta operavano sei colombaie, alla 2" Armata ne erano pronte nove, a ll a 3" Armata vi erano sette co lomba ie, alla 4A Armata due, alla 6" Armata e nella Zona Carnia funzionavano in ognuna tre colombaie. Altre quattro, pure in efficienza, erano a disposizio ne del Comando Supremo, ad Udi ne, Ri sano, Casa li Mangili e Casarsa. Quest ' ultima , che era stata istituita poco prima della mobilitazione, o l tre a funzionare come organo di collegamento, costituiva il ce ntr o dei rifornimenti di tutte le colomb a ie de ll a zo na di guerra .

La colombaia di Udine già da tempo aveva regolarmente a tt i va to il servizio di collegamento tra i Corpi d'Armata in linea ed il Comando Supremo (Ufficio Op eraz ioni); e furono purtroppo i co lo mb i di questa co lo mbaia a recare le prime not izie della inca lzante avanzata avversaria .

L 'a tt acco a ust ro-tedesco, sferra to il 24 ottobre sul medio l so nzo ed il primo sfondamento delle no stre lin ee che ne derivò , fu causa, dopo poco più di 24 ore, della perdi ta della co lo mb aia di Po toki (alta valle Nat isone) della 2" Armata (IV Corpo d'Armata).ll f atto di per se non eccess i vame nte importante lo fu invece per lo svo lgers i degli avvenimenti poichè i co lo mbi , di detta colombaia , s i trovavano dislocati per il serv iz io delle prime linee dal R ambon a lla Conc a di Tolmino e le t rupp e di tale tratto d i fronte, che anco ra re sis tevano s ull e l oro po sizioni v i ole nt e m e nte at taccate, rimasero in momenti tanto difficili pr ive, o ltre c he di tutti gli altri m ezz i di collegamento , anc he del serv izio colo mbi v iaggiatori.

I g io rni seguenti: persona le, co lombi e materia li r ip iega rono secondo le diretti ve s u Casarsa. I te ntativi, fatti nei giomi dal 25 al 27, di in v iare degli a uto ca rri a recuperare le co lo mbai e fallirono a ca usa degli eno rmi ingombri strada li che imp ed iva no ogni avv ic inamento ai lu oghi.

Le colomba ie di Galliano e di R occa B ernarda, (ambed ue presso Cividale) le quali erano entrate in serv izio il 24 ottobr e in s uss id io all e precedenti, rispettivamente del XXV II e XXIV Corpo d·Armata funzionarono fino a l26 e 27 ottob re per ripi egar e anc h 'esse s u Ca ara co n uomini, mate ri a li e colombi.

La co lombaia di Cormon s, soggetta dal 23 a l 29 ot tobre a bombardamento c he né col pì ripetutamcntc anche le immediate ad iacenze, servì il Il Co rpo d ' Armata fino a tutto il 28 dello stesso mese. Il 29, m ate rial.i e colombi furono ritirati a Casarsa.

La co lombaia mo b ile, dis loca ta a Vipulzano , e r a ancora in funzione co l V I Corpo d 'Arm ata l a se ra dc120 ottobre costituendo l ' unico mezzo d i comunicazione di detta grande un ità; ugualmente in funzio ne, al Ponte n. 14 s ull ' I o n zo, era il dipend e nt e pos to co ncentramen to-co lo mbi e l'Ufficiale addetto a tale posto che la se ra s te ssa chiedeva ancora co lombi per il giomo s uccess ivo. Ma , p er i l prec ipitare degli avvenim e nt i, nel la notte il personale d ove tte ritirar si dopo av er incendiato il can·o-colombaia.

Le co lombaie di S . Andrai (presso il V I Corpo d 'Armata) e di Villano va Judri o ( presso l ' V III Corpo d'Armata) funzionarono, la prima, fino al 28 o tt obre c poi s i ritirò , e fin o a tutto il 29la seco nd a, ma di questa non si ebbe ro più notizie atten d i bili.

Le co lombaie della 3" Armata ope raro no regolarm e nte lino al 26 ottobre. Di e se fu ro no sgombrate ne ll a g iornata del 27 qu e ll e di Medea, Ruda, S. Val e ntin o e Fogliano. Qu ella mobile su l M onte S. Mi c he le fu. trasportata fino a Strassoldo e poi , rec up e ra ti co lombi e m a teria l i , a bbando n ata per man ca nza di rimorchi. Le co lo mba ie, sempre mobi l i , d i Fo g li ano e Soprasso ld o a l seg ui to dell e trupp e in ritirata furono dislocate s u nuove po siz ioni s ulla destra de l Pi ave.

Res taro no efficie nti le co lombai e della l " e de ll a 6" A rm ata, mentre s i dovettero ab band o nare qu e ll e de ll a Zona Carnia e de lla 4" Arma ta, ovv i amente as port a ndo materi a l i e co lombi.

A ca usa del travolgimemo de ll a ritirata furono num erosi i materiali perduti ed i colombi c he dovettero essere ucci s i per no n farli cadere in mano a l ne mi c o.

Il riordinamento d e l servi zio colombi viaggiatori dopo la ritirata del Piave n riordino del servizio interessò diversi settori ; le colombaie mobili , che fu possibile salvare , furono in breve riutilizzate nelle nuove posi z ioni ed i colombi ritirati dalla fronte precedente furono invece internati nelle colombaie tenitoriali di Bologna, Piacenza, Ancona, Spezia, Alessandria , Roma e Gaeta, per essere tenute a disposizione del Comando Supremo affinché sì potessero utilizzare gli elementi più giovani sia per le colombaie avanzate, sia per avere un numero adeguato di soggetti riproduttori.

L ' importante colombaia di Strà, dipendente daJJa Regia Marina, passò a11e dipendenze del Comando Supremo e della 3" Armata. Furono inoltre costruiti nuovi carri-colombaia e si avviarono le procedure per poter sfruttare le migliori colombaie civili presenti in Italia i cui esemplari s arebbero s tati utili z zati per il s e rvizio e per la riproduzione. Ben 19 di queste colombaie civili passarono ad esclusiva dipendenza militare, mentre altre 40 furono prese in aggregazione (per il solo mantenimento) dalle colombaie Militari Territoriali di Piacenza e Bologna, col vincolo di cedere a queste i prodotti dei loro allevamenti. Le prime 19 colombaie furono denominate "ausiliarie" e le altre 40 " aggregate". Una disposizione ordinò che le colombaie militari territoriali, quelle ausiliarie e le aggregate , tenessero a disposizione del Comando Supremo tutti i prodotti dei rispettivi allevamenti al fine di assicurare un forte contingente di piccioni per le future colombaie sulla nuova fronte. Alla vigila dell ' offensiva austriaca del 1918, sull'intero fronte di schieramento, vi erano già in piena efficienza 32 colombaie avanzate di cui quattro alla 7" Armata, otto alla l" , quattro alla 6", sette alla 4" , due alla 8", sette alla 3" ed una al Comando Supremo.

L'espetienza precedente aveva consigliato di prevedere nel caso di ripiegamento la dislocazione, presso la 9" Armata , dì quattro gruppi di colombaie da utilizzare sulle sistemazioni difensive gia predisposte.

In misura precauzionale, relativamente al ripiegamento, furono istituiti posti di internamento a Milano, Verona, Lonigo, Cittadella e Mogliano Veneto dove erano stati dislocati colombi delle colombaie territoriali ed ausiliarie dietro la linea Mincio-Po.

Questi colombi, nel caso di una avanzata nemica, sarebbero stati lasciati nei tetTitori da sgomberare, affidandoli a nostri fiduciari, i quali avrebbero avuto così il mezzo eli comunicare con noi.

Tcolombi furono impiegati anche per un particolare serviz io; per mezzo degli aerei italiani venivano lasciati cadere sui territori occupati dal nemico al di là del P iave, dove erano raccolti ed utili zzati da agenti italiani per trasmettere importanti infotmazioni.

Il colombo nella Seconda G u erra mondiale

Alla vigi li a della Seconda Guerra mondiale l'Esercito Italiano disponeva di circa 10.000 colombi, tra esemplari giovani ed adulti, distribuiti su quaranta co lombai e fisse. Questa organizzazione co lombofi la avrebbe dovuto affiancare o sost ituire, in caso di conflitto, i sistemi di collegame nto radio tra mittenti presenti presso i var i coma ndi .

La direzione del Servizio Colombofilo Militare, appena iniziata la guerra, suggerì che i comandi di grande unità o di reparto, situati in sedi permanenti o semi-pe rm anenti, fossero dotati di colombaie di circostanza dette ausiliarie. Queste co l ombaie erano co ll ocate, nella migliore de ll e ipote i , in fabbricati militari. in edifici requisiti adattati alla meglio e con pochi materiali, oppure in piccole baracche. Nell941 furono costituite, in seguito a ll e esperienze maturate sui vari fronti, altre 22 colombaie mobili auto-trainate.

Per il potenziamento ed i1 popolamento, anche delle nuove unità, si provvide utilizzando gli allevamenti delle colombaie fisse, nel frattempo intensificate con colombi ricevuti dagli allevamenti civili, dipendenti dalla Federazione colombieri d'Italia, che cedettero gratu itamente all'Esercito

It aliano, nel1942, ben 3000 esemplari e nel1943 altri l 500: di questi ultimi furono se lezio nati dei riproduttori per ottenere nuovi piccioni da addestrare.

Per risolvere il problema della grande quantità di mangime da approvvigionare per l'alimenta zione di tutti i piccioni disseminati in It a lia , Africa, Ru ssia e Bal ca ni , l'Esercito dovette ricorrere all'intervento del Mini stero de li' Agricoltura e dei Consorzi agrari.

L'ingresso in guerra dell' Italia, avvenuto co ntro la Francia nel giugno 1940, vide la dislocazione sulla frontiera occidentale di sette co lombaie f i se ed otto mobili. La breve du rata della campagna, olo alcuni giorni, non perm ise l'utilizzo di tutte le co lomba ie, ma so l o di alcune c he, comunque, si ri ve l arono mo l to utili a causa delle cattive condizioni atmosferiche che imp erve rsarono in quei g iorni e c he spesso misero fuori uso le apparecchiature di coll egamento.

Nel giug no 1940 in Africa sette ntrionale , nel territorio della Tripolitania e Ci renaica, furono ista ll atc la 12" e la 25" Colombaia Mobile, la prima pres o Tripoli e la seconda a Tobruk. Solo la 25" co lombaia ebbe modo di utili zzare i colombi, inizialmente nella zona di Tobruk, su percors i anche di 120 km. , e poi più tardi, in seg uito all'avanzata italiana, nella zo na di Sid i e l Barrani.

Per la campagna greco-albanese, con l ' inizio de ll e osti lità ad ottobre d e l 1940, furono dislocate in Albania le Colombaie Mobili: IO", 19", 22", 24", li Servizio Informaz i o ni Militare (SIM) eb be m odo di occu pars i dei pi ccio ni viaggi a tori ; in parti co lare ne ll 'ap rile d e l 1941 quando , co n una l ettera inviata all' I s pettorato de l Genio, il ge neral e Amè, capo del S IM , vo lle precis are c he dato lo s ta to di guerra non riteneva che le modalità in atto in quel momento , relative al tra porto dei colom bi , potessero offrire s u fficie nti gara nzie a tutela del segreto militare.t 1 • Pertanto , s i vie tava il trasferimento co n qualunque m ezzo sia e so fer rov iario, postale o per via o rd inaria, per tu tta la durata della guerra, d i quei co lombi viaggiatori non ges ti ti dai milit a ri e quindi de stina ti a l tiro al volo oppure alla ve ndita nei m e rca ti.

34" e 35". Alla fine di ottobre di quell'anno, in vista dell'offensiva contro la Grecia e poi a campagna iniziata, i sistemi di collegame nto radio trasmittenti a filo si resero inservibili in più punti. L'unico collegamento possibile, in particolare con i coma ndi più avanzati impegnati nei combattimenti, fu quello con i colombi viaggiatori. Alcuni di questi comandi, a causa della inagibilità della rete stradale, furono riforniti di co lombi paracadutati dagli aerei all'interno di cestini . Nel corso di questa campagna la presenza dei colombi fu particolarmente importante e significativa in quanto i volatili rappresentarono molto spesso l'unico mezzo di comunicazione tra i reparti, che altrimenti sarebbero rimasti isolati. Ad occupazione ultimata si trasferirono in Grecia 1'8", la 21 ",la 24" e la 35" Colombaia Mobile che contribuirono all'attività di collegamento tra le sedi delle divisioni e dei presidi militari con i comandi delle grandi unità da cui dipendevano.

Nel territorio del Montenegro, in seg uito all'occupazione delle truppe italiane, si composero numerose formazioni di ribelli che ostacolarono il movimento dei reparti italiani ali' interno del territorio jugoslavo. L'uso dei colombi si rivelò estremamente imp01tante in quanto i volatili non furono impiegati solo per i collegamenti a carattere operativo, ma anche per quelli di ordine logistico. Le colonne di rifornimento italiane, come abbiamo accennato, venivano spesso attaccate lungo le strade dai ribelli. J1 comando, per essere costantemente a conoscenza della s itua zio ne delle colonne in cammino e quindi informato di eventuali attacchi, dispose l'u so di nuclei di colombi nel seguente modo: l'itinerario percorso dalla colonna veniva suddiviso in tre o più tratti; i colombi venivano quindi muniti di un foglietto colorato contenuto ne li ' astuccio porta messagg i legato alla zampa e corrispondente ad uno specifico tratto di percorso. Quando la colonna aveva percorso ad esempio il primo tratto, senza impedimenti di alcun genere, al colombo ve niva tolto il foglietto dall'astuccio e lasciato libero di tornare al comando. Nel caso la colonna avesse invece subito un attacco il colombo veniva comunque lasciato libero di tornare al comando, ma avrebbe portato con sé il foglietto colorato corrispondente al percorso, comunicando così al comando la necessità di aiuto.

Al seguito del Corpo di Spedizione italiano in Russia furono in viate la 2", la 6" e la 19" Colombaia Mobil e che, giunte nel territorio russo , iniziarono la fase di ambientamento ed addestramento. I risultati furono poco soddisfacenti a causa delle condizioni climatiche s pesso estreme e delle difficoltà di orientamento dei colombi. Le responsabilità furono addebitate ai rapaci , piuttosto numerosi , ma anche alla presenza nel sottosuolo di elementi minerari che disturbavano l'orientamento dei colombi; fenomeno comunque registrato anche in alcune zone italiane.

A nche ai rep arti per l a dife a cost iera, adib iti al con trollo delle coste per preve nire col p i di man o nemici , fu ro n o de stin a ti dei co l ombi. L ' assegna.tione di co lombi viaggiatori a questi re parti , spesso forma ti da pochi uomini e di s locati in luoghi isolati o comun qu e privi di strade agevo li , e ra motiv a ta proprio dalla ne cess ità di informare ce lermen te i coma ndi arre trati anche qualora i mez z i di tras mi ssio ne non avessero fun z io na to.

Ne ll 'o tt o bre dell942 il se rvizio di co ntrospionagg io germa ni co seg n a l ò al S IM che dei reparti in g lc i lanc iavano, con speciali paracadute, dei piccioni viaggiatori; i vola t ili duran te il lancio erano custod it i a ll 'interno d i sca tol e di cartone nelle quali oltre a l becchime vi era anche un quest io nario a c ui gli in formatori a terra dovevano rispondcrc4 2 Alcun i mesi dopo, analogamente agli in g lesi, a nche i tedeschi si mobilitarono per organizzare lo stesso servizio di sp io naggio co n i colombi e proprio con tro gl i inglesi.

Presso l'Esercito It a lia n o i co lombi furono asseg nat i alle truppe paracadutiste ne l 1943. L'utilizzo dc i co lom bi qu a le mezzo di t rasmiss ion e alternativo a qu ello rice-trasmittcnte fu es teso, seppur in via s perimentale, alle truppe paracadutiste. A ll o sco po fu impiantata presso la Scuola Paracad ut i ti la 148" Colombaia Au i l iaria pe r addes trare i p aracadutisti al l ' impi ego dei colombi. Il paracadutis ta era dotato di un'appo s ita ca setta nella quale c ustodire il col ombo durante il lancio. Poc h i minuti p rima de ll 'atterragg i o il pa racad utista, per restare l ibero ne li ' att e rraggio, si l iberava dell ' involucro i l quale e r a dotato d i un appos ito paracadute che s i apriva a utomaticamente co nse n tendo l'atterragg io de l co lombo in co nte mp o ra nea a quello de l paracad uti sta.

L' impi ego operativo di q uesta tecnica era s ta to previsto per l'occupaz io ne di Malta, m a non ven ne attuato p er la mancata rea li zzazio ne del! ' impresa che, qualora fosse avve nut a, av r eb be visto le t rupp e paracadutiste effettuare il collegamento a mezzo colombi, già preventi vame nte sperimentato tra Malta e Messi na. denominato trigano di bigio. l! piccione è promo per ini;;iare il suo t•iaggio. i per il mascheramento.

Con la ritirata delle truppe italiane dalla Ru ssia, avvenuta nel l'inverno del 1942-43, fecero rientro anche le colombaie, tranne la 19" dipendente dal Corpo d'Armata alpino che andò invece dispersa.

Su tutto il territorio i tal ia no esisteva una fitta rete d i collegamento a mezzo colombi viaggiatori la quale sopperì spesso alle interruzioni, in particolare quelle del 1943 dovute ai bombardamenti, che impedivano la tras mi ssio ne dei messaggi, in spe cial modo tra i comandi di grandi unità e lo Stato Maggiore dell'Esercito. La rete, per la sua estensione e capillarità, consentiva di baipassare i messaggi a mezzo colombo s u quei tratti momentaneamente interrotti per varie cause. Ciò permetteva che il messagg io raggiungesse il destinatario in tempi brevissimi evitando, nello stesso momento, al co lombo di percorrere lunghi viaggi dando modo al volative di raggiungere so lo la stazione rice-trasmittente att iva più vicina.

Al l o luglio del1943 le colombaie dislocate in territorio italiano e sulla costa dalmata assommavano a 134 di cui 43 fi ss e , 26 mobili e 65 ausiliarie ; a queste si aggiunsero, tra luglio e settembre, al tre 35 colombaie ausiliarie e 4 mobili. Nel primo se mestre del 43 ' furono inviati 17.467 me ssagg i , di questi giunsero a destinazione ben 16.756.

In seguito agl i avvenimenti dell'8 settembre 1943 numerose colombaie furono distrutte ed i documenti bruciati. Le colombaie, in particolare quelle del centro e del nord Italia , che non furono eliminate, caddero in mano ai tedeschi o agli anglo-americani che, ad ogni modo, disponevano di un loro servizio colombofilo con tanto di personale speciali zzato e di automezzi. L'i mpiego di questi colombi fu effettuato sul fronte di Cassino e su quello della VIII Armata inglese attiva sul setto re Adriatico. Al termine del conflitto, nel1945, gli ameri cani ordinarono la chiusura delle poche colombaie italiane mmai rimaste , tranne quella di Roma che restò attiva come centro di addestramento per i genieri colombieri del nuovo Esercito Italiano.

L'inserimento del fOntenitore contenente il biglietto nel secondo astuccio leRato alla -;.ampa del piccione.

Nel disegno un au/.Ocarro per il rimorchio di un carro colombaia mascherato.

Fir,. ' Vedute di una colombaia mobile mascherata.

Il disegno mostra la fase finale del m.ascheramen.to di una colombaia mobile, in questo caso collocata in una zona pianeggiante dominata da un 'a ltura.

Fiy. :!. Carro -c o l o m baia ri more h i a bi le.

Un ca rro colombaia mobile co11 il personale addetto; sullo sjo11do la tenda per gli uomini.

Prima Guerra mondial e. Le colombaie m ob ili era no cost ituite da spec iali a ut ob us o da car ri , co me in questo caso. che venivano rim orch iati su l luogo.

Prima Guerra mondiale. Autowrro colombaia. Il veicolo appositamente costruito per l'esigenza era attre;:;zato. all'interno ed all'esterno, di tutto il necessario per lo Sl•olgimemo del serl'i;:.io.

Prima Guerra mondiale. Du e militari colomb ieri in trin cea intellli ad im·iare messaggi per me:.::.o dei piccioni cus toditi all'imemo delle gabbie di legno.

Co l om ba i a m ob ile. Una vo lta co ll ocata la co lo m baia i l t erreno i nt o m o ve n iva sp i ana t o. Questo per consentire 1111 'agevole row:ione del carro che venil·a fallo girare su w• Messo, di un quarto di giro ad illfermlli di qualche ora, per far ossermre e memoriz;:.are la :ona ai colombi.

Prima guerra mondiale .Il trcMferimelllo dei colomb i da un luogo all'altro poteva avvenire in bicicletta. collocando il colombo all'interno di apposite ceste portate a spalla dal ciclista.

Prima guerra mondiale. Le Armate disponevano di colombaie fisse situate presso edifici cil'i!i req uisiti o all'interno di impianti militari reali:;;l.ati prima del conjlitlo

Prima Guerra mondiale. Una gabbia antigas per co lombi. Un attacco de/nemico, attualO confa silen:.iosa arma del gas, poteva uccidere in pochi minuti i colombi presenti nella Pertamo,la tutela dei colombi da simili attacchi era difondamemale importan:.a per il reparto che li custodiva il quale m rebbe potuto perdNe, in Wl attimo, un patrimonio così pre-:,ioso, di non facile rimpicr:.zo, addes trato con tamafatica.

Seconda Gu erra mondiale. Carro colombaia parti co la rm ente attre zzato co mpleto di ceste di vimini e paracadwe per il lancio dei colombi.

Seconda Gu erra m o ndiale. L 'utili-;.zo di questi carri colombaia anche nella Seconda G uerra fu molto esteso per affiancare o sostituire. in caso di guasto, i sistemi di collegamemo radio trasmitt e!lli.

Seconda Gu erra rnondiale. Someggio di una cesta pe r co lombi. La necessità di posiz ionare i co lombi in zon e e leva te o comunque diffic ilmente ragg iung ibili dai mezz i mecca nici impose, come n ei precedemi conflitti. ancOrl/11110 volta rwi/iz:.o de/mulo.

Seconda Guerra mondiale. Custodia per aerorijomimento colombi a l ruppe paracaduJisJe.

Seconda Guerra mondiale. Il disegno illustra come avveniva il lancio di un paracadutista con al seguito una custodia per colombi.

Seconda Guerra mondiale. La cartina mostra la disloca:.ione delle varie colombaie su/territorio italiano ed in Dalma :.ia al 30 giugno 1943.

Seconda Guerra mondiale. Alla t'Ìf?ilia del secondo conj7illo l'Esercì w l wliano dispone\'(/ di circa /0.000 colombi che aumentarono nel corso della f:Uerra.fìno al/'8 sellembre /9-13. quando molle colombaie furono dislmtte o caddero in mano a/nemico.

Seconda Guerra mondiale. Frome greco. /1 volo di un piccione verso la sua destinazione. Il volatile poteva essere fermato solo dal tiro di qualche cecchino, ma il numero dei colombi uccisi, per questo motivo ,fu alquamo limitato in ogni conflitto.

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